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Lo Spettacolo Viaggiante

Date post: 17-Mar-2016
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Rivista dell'ANESV sui luna park, parchi di divertimento e parchi avventura
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Aggiornato l’elenco delle attrazioni Parchi acquatici e gestione dell'acqua In arrivo la regolarizzazione dei lavoratori stranieri n. 7-8 www.anesv.it 2012 lug. ago. anno L
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Aggiornato l’elencodelle attrazioni

Parchi acquatici egestione dell'acqua

In arrivo laregolarizzazione

dei lavoratoristranieri

n. 7-8

www.anesv.it2012lug. ago.

anno L

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Presidenza NazionaleVia di Villa Patrizi, 1000161 RomaTel 0688473-273 o 274Fax 0645481356www.anesv.it • [email protected]

Sezioni TerritorialiSezione Piemonte, Valle d’AostaVia dei Mille, 9 • 10123 TorinoTel. 0118127637 / Fax 0118127632

Sezione Lombardia, LiguriaP.zza Luigi di Savoia, 24 • 20124 MilanoTel. 0267397843 / Fax 026690410

Sezione Tre VenezieP.zza Insurrezione, 10 • 35039 PadovaTel. 0498750851 / Fax 0498751440

Sezione Emilia Romagna,Marche, UmbriaVia Amendola, 11 • 40121 BolognaTel. 051254582 / Fax 051255942

Sezione ToscanaVia Fiume, 20 • 50123 FirenzeTel. 055216969 / Fax 055214015

Sezione Lazio, Abruzzo e MoliseVia di Villa Patrizi, 8 • 00161 RomaTel. 0688473274 / Fax 064403612

Sezione Campania, CalabriaP.zza del Gesù Nuovo, 33 • 80134 NapoliTel. 0815523222 / Fax 0815521326

Sezione Puglia, BasilicataVia Melo, 185 • 70121 BariTel. 0805219404 / Fax 0805237584

Sezione Sicilia, SardegnaVia Leonardo da Vinci 468 • 90135 PalermoTel. / Fax 091223941

EditorialeANESV-AGIS

ANESV e anche:

Anche nel periodo esti-vo l’Associazione non manca di affrontare i temi che interessano gli esercenti. È dei pri-mi giorni di luglio l’in-contro con il Ministro

Fornero. Da più parti ci è stata infat-ti sollecitata una nuova attenzione ai temi dell’inquadramento dei colla-boratori, siano essi parenti dell’eser-cente o dipendenti. Abbiamo affron-tato con il Ministro alcune questioni che riguardano da vicino le imprese familiari, ad alcune delle quali è stata recentemen-te contestata la presenza di congiunti nella conduzione delle attrazioni. Abbiamo poi trattato le problematiche dei contrat-ti stagionali e le modifiche alla disciplina dei buoni lavoro, che interessano molte delle imprese che rappresentiamo. In un mo-mento così difficile per l’economia del Paese, l’attenzione che il Ministro ha inteso riservare alle problematiche della categoria – che ha mostrato di conoscere bene, citando subito l’autoscon-tro di un nostro associato – è comunque un fatto molto positivo, a prescindere dai risultati che dal nostro colloquio deriveranno.

In questo numero della rivista diamo anche notizia di un aggior-namento dell’elenco delle attrazioni. Il provvedimento, atteso da tempo, è un fatto importante, perché consentirà di semplifi-care le procedure di registrazione di alcune tipologie e regolariz-zare l’esercizio di giostre di grandi dimensioni, attraverso le mo-difiche all’Enterprise e l’inserimento del Pendolo frontale. Sul tema delle feste per bambini, particolarmente sentito da cen-tinaia di Associati, è stato ottenuto un buon risultato integran-do la descrizione del Ballo a palchetto, nella consapevolezza che a volte “il meglio è nemico del bene”. Anche i laserdromi, oltre cinquanta in Italia, sono ora inseriti tra le attività di spettaco-lo viaggiante. Altre integrazioni all’elenco, richieste dall’Asso-ciazione, saranno dibattute nei prossimi mesi, e tutti ci stiamo impegnando affinché questo prezioso strumento sia sempre più corrispondente alle attrazioni presenti sul mercato. Ritengo in-fatti che le imprese che gestiscono le attrazioni abbiano il dirit-to di operare in un contesto di regole certe. Quello che sta acca-dendo con le cosiddette Waterballs, di cui parliamo in una nota, conferma la opportunità che l’Associazione sia sempre attiva per colmare le carenze di alcuni produttori ed importatori, ai quali competerebbe la presentazione delle istanze di aggiornamento.

Altri due temi che trattiamo interesseranno gli esercenti itine-ranti, quello della presentazione delle domande ai comuni in via telematica, che l’ANESV ha contribuito a semplificare, uni-formando la modulistica utilizzata in un terzo dei comuni ita-liani, e la questione delle tasse di circolazione dei trattori stra-dali. Riguardo a questo problema, invitiamo i titolari dei mezzi ad avvalersi dello schema di richiesta di esercizio dell’autotute-la che abbiamo predisposto, perché nella maggior parte dei casi sarà possibile porre rimedio agli errori presenti nelle banche dati, ottenendo un risparmio consistente.

Buona lettura

di Evelina Christillin

Presidente dell’ANESV

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#7-8luglio-agosto 2012

anno L Autorizzazione del Tribunale

di Roma n. 565/1996Rivista bimestrale. Sped. Abb. Post.

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, DCB Roma

Direttore responsabileMassimo Piccaluga

VicedirettoreMaurizio Crisanti

Dalle sezioniAmedeo Zanetti, Adriano Rossi,

Angelo Catellani, Franco Moruzzi,Fabio Mannello, Ciro Guida,

Cosimo Amato, Salvatore Speciale

Direzione, amministrazione e pubblicitàANESV–AGIS

Via di Villa Patrizi, 10tel. 0688473-273 o 274 – Fax 0645481356

[email protected]

www.anesv.itwww.parchipermanenti.it

www.parchiavventuraitaliani.it

GraficaMassimiliano D’[email protected]

StampaArti Grafiche Agostini S.r.l.

Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che desiderino collaborare nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione che così recita: «Tutti han-no diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffu-sione non costituendo pertanto tale collabora-zione gratuita alcun rapporto di lavoro dipen-dente o di collaborazione autonoma».

Aggiornato l’elencodelle attrazioni

Parchi acquatici egestione dell'acqua

In arrivo laregolarizzazione

dei lavoratoristranieri

n. 7-8

www.anesv.it2012lug. ago.

anno L

66 Giostre, Camper, Roulotte e tante altre occasioni

Occasioni

Sommario

6 Aggiornato l’elenco delle attrazioni

12 Regolarizzazione di lavoratori stranieri

14 Buoni lavoro con vouchers

18 Dipendenti e collaboratori in regola?

20 Verso l’udienza del Papa con il mondo dello spettacolo viaggiante

22 Solidarità per gli amici colpiti dal terremoto

23 Nuovo calendario dei divieti di circolazione per i mezzi pesanti

24 Errori nelle banche dati. Lo strano caso dei bolli per i trattori stradali

29 Domande ai comuni e Suap. L’ANESV realizza la modulistica

ANESv Informa

30 Inaugurata a Disney California Adventure l’area Cars Land

38 50 anni di attività per Dotto Trains

40 Perdersi in un parco giochi

Mondo dei parchi

44 La gestione dell’acqua

Parchi acquatici

50 Formazione degli addetti. Il punto di vista di un docente55 Un parco acquatico si apre all’avventura

Parchi avventura

58 Che… Waterballs! I comuni alle prese con le autorizzazioni

60 Commissioni di vigilanza

62 Incidenti sulle attrazioni

Approfondimenti

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6 Lo spettacolo viaggiante 7-8/2012

Anesv Informa

che nella nuova formulazione include an-che i laserdromi tra le attività di spettaco-lo viaggiante. La Ruota panoramica, che oltre i 50 metri di altezza era stata esclu-sa dall’attività di spettacolo viaggiante, è tornata, finalmente, tra le attrazioni, a prescindere dalla altezza. Con buona pace degli 80 metri di altezza della ruota di Mi-rabilandia e degli oltre 50 di quella instal-lata recentemente a Rimini per la stagio-ne estiva. La modifica della descrizione dell’Evolution, la rende funzionale all’in-quadramento delle attrazioni più spetta-colari, con funzionamento “a pendolo”, che non dovranno più ricorrere a deno-minazioni non conformi. Infine la inte-grazione dell’attrazione Booster consente l’esercizio di macchine a 16 posti, già pre-senti sul mercato, condizionate però dalla limitazione ad 8 posti. (M.C.)

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITà CULTURALI

DECRETO 14 giugno 2012 Aggiornamento dell’elenco delle attività spettacolari, dei trattenimenti e delle at-trazioni dello spettacolo viaggiante, di cui all’articolo 4 della legge n. 337 del 18 marzo 1968. (12A07559). IL DIRETTORE GENERALE per lo spettacolo dal vivo del Ministero per i beni e le attività culturali

Viene inoltre prevista la intro-duzione delle “Piccole attrazio-ni a funzionamento semplice”, la cui comparsa potrà apparire immotivata, ma la nuova clas-

sificazione costituirà un elemento fonda-mentale ai fini della modifica del DM 18 maggio 2007, che regola la registrazione delle attrazioni. Nei Balli a palchetto – at-trazione che ha subito negli anni una evo-luzione rispetto al tradizionale tendone per balli, presente soprattutto in Piemon-te – è stata prevista la possibilità di ospita-re “piccoli festeggiamenti”. Questa richie-sta di modifica, come la maggior parte delle altre, è stata effettuata dall’ANESV per risolvere l’ambiguità che qualche fun-zionario rilevava riguardo ai padiglio-ni che ospitano, a volte, feste di com-pleanno. In questo modo ai fini fiscali e dell’occupazione del suolo pubblico, que-ste strutture sono considerate attrazio-ni, a pieno titolo. Significativa anche la modifica della descrizione del Telearmi,

Aggiornato l’elenco delle attrazioni

Pallamano, Pendolo frontale e Mini autoscontro sul ghiaccio, queste alcune delle novità inserite nell’elen-co delle attrazioni, aggiornato con decreto del 14 giu-gno scorso, (in G.U. n. 158, del 9 luglio 2012).

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7www.anesv.it

di concerto con

IL CAPO DELLA POLIZIA Direttore generale della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno

Vista la legge 18 marzo 1968, n. 337 che reca disposizioni sui circhi equestri e sullo spet-tacolo viaggiante; Visto l’art. 4 della predetta legge che pre-vede l’istituzione dell’elenco delle attività spettacolari, dei trattenimenti e delle attra-zioni dello spettacolo viaggiante, con l’indi-cazione delle particolarità tecnico costrut-tive, delle caratteristiche funzionali e della denominazione delle medesime; Visto l’art. 8 del decreto ministeriale 20 no-vembre 2007, recante disciplina relativa alla tenuta ed all’aggiornamento del predetto elenco; Visto il decreto interministeriale 23 apri-le 1969 con cui è stato istituito l’elenco del-le attività spettacolari, dei trattenimenti e delle attrazioni ai sensi del citato art. 4; Visti i decreti interministeriali 22 luglio 1981, 10 gennaio 1985, 1 giugno 1989, 10 novem-bre 1990, 10 aprile 1991, 9 aprile 1993, 23 lu-glio 1997, 8 maggio 2001, 7 gennaio 2002, 20 marzo 2003, 29 ottobre 2003, 28 febbra-io 2005, 10 marzo 2006, 7 novembre 2007, 11 maggio 2009 e 21 giugno 2010 con i quali si è provveduto agli aggiornamenti del pre-detto elenco; Viste le istanze presentate da ditte costrut-trici di attrazioni dello spettacolo viaggian-te e da Associazioni di categoria intese ad ottenere l’inserimento di tre nuove attra-zioni, la modifica e l’integrazione della de-nominazione e della descrizione delle ca-ratteristiche tecnico funzionali di attrazioni già presenti in elenco; Visto l’art. 4, comma 2 del decreto legislati-vo 8 gennaio 1998, n. 3; Visto il verbale del 19 aprile 2011 della Com-missione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo del Comune di Forlì, re-lativo al parere sull’attrazione «Mini Auto-scontro sul Ghiaccio /ICE Bumper Car»; Visto il verbale del 29 giugno 2011 della Com-missione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo del Comune di Bergan-tino (RO), relativo al parere sull’attrazione «Pallamano»; Visto il verbale del 23 giugno 2011 della Com-missione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo del Comune di Melara (RO), relativo al parere sull’attrazione «Pen-dolo Frontale»;

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8 Lo spettacolo viaggiante 7-8/2012

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Sentito il parere conforme espresso nelle se-dute del 7 ottobre 2010, del 28 aprile 2011, del 14 dicembre 2011, 18 aprile 2012, dalla Com-missione consultiva per le attività circensi e lo spettacolo viaggiante di cui all’art. 1 n. 59 del decreto legge 23 ottobre 1996 n. 545 con-vertito nella legge 23 dicembre 1996 n. 650 e successive modificazioni; Ritenuto di procedere all’aggiornamento dell’elenco sopracitato;

Decreta:

Art. 1L’elenco delle attività spettacolari, dei tratteni-menti e delle attrazioni di cui all’art. 4 della legge 18 marzo 1968 n. 337 è integrato con l’inserimento delle sottoelencate nuove attrazioni:

Sezione I

PICCoLE ATTRAzIonI

Pallamano Trattasi di una porta tipo gioco del calcio munita di una rete, il tutto in formato ri-dotto, entro la quale il giocatore deve far entrare una palla lanciandola con la mano cercando di evitare il portiere meccanico movibile fra i due pali della porta.

MEdIE ATTRAzIonI Mini Autoscontro sul Ghiaccio/ICE Bumper Car L’attrazione è composta da una pista, in ghiaccio o materiale sintetico simile al ghiaccio, sulla quale girano vetture a batte-ria con percorso libero e guida indipenden-te. Le vetture sono dotate di ampio paraurti in materiale in grado di assorbire eventuali colpi.

GRAndI ATTRAzIonI Pendolo Frontale Giostra composta da un braccio mobile, che ruota a 360° intorno ad un fulcro posto alla sommità della piattaforma di imbarco e sor-retto dal gruppo colonne; ad una estremi-tà del braccio è posizionata perpendicolar-mente una ruota, composta da 4 navicelle perimetrali a 4 posti, che gira a 360° intor-no al braccio che funge da asse di rotazio-ne; le navicelle della ruota hanno a loro vol-ta un proprio asse di rotazione e girano su se stesse per sbilanciamento controllato. Le

evoluzioni sono controllate da inverter che ne limita la velocità e da dispositivi frenanti ridondanti sulle vetture. Inoltre l’attrazione è dotata di pedana mo-bile di ingresso e uscita passeggeri con can-celli di sicurezza che tengono il pubblico al di fuori del raggio d’azione della giostra.

Art. 2 Nella sezione I dell’elenco delle attività spetta-colari, dei trattenimenti e delle attrazioni di cui all’art. 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337 nel-le Piccole attrazioni è introdotta una partizione denominata Piccole attrazioni a funzionamento semplice, della quale fanno parte le seguenti at-trazioni:

Apparecchio Forza Muscolare; Astrologia o oroscopo; Basket; Bigliardini Calcio Balilla; Bigliardini vari; Calciometro; Cannoncino o Trenino Forza Muscolare; discobolo o Gioco Geometrico; Piantachiodi; Pugnometro; Soggetti a dondolo; Tiri Elettromeccanici o Videogiochi (inse-riti in sale giochi o padiglioni da tratteni-mento); Tiro in Porta.

Art. 3 L’elenco delle attività spettacolari, dei tratteni-menti e delle attrazioni di cui all’art. 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337 è aggiornato con le integra-zioni e le modifiche della denominazione e del-la descrizione delle caratteristiche tecnico fun-zionali delle seguenti attrazioni come di seguito specificato:

Sezione I

PICCoLE ATTRAzIonI Piccole Attrazioni a

Funzionamento Semplice Tiri Elettromeccanici o Videogiochi (inse-riti in sale giochi o padiglioni da tratteni-mento)Trattasi di apparecchi elettronici composti da uno schermo sul quale appaiono figu-re mobili che uno o più giocatori tentano di colpire mediante azionamento di pulsanti o manopole, anche simulanti competizioni sportive.

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9www.anesv.it

PICCoLE ATTRAzIonI Telearmi Tiro con carabina a raggi luminosi a circuito chiuso. Può consistere in un gioco con sin-golo apparecchio o dotato di più fucili, con-sentendo così un gioco di squadra.

Tiro Turaccioli Arma ad aria compressa che spara turaccio-li o pallini di gomma, con possibilità di colpi-re un bersaglio.

MEdIE ATTRAzIonI Ghibli per Bambini e Adulti Attrazione composta da rotaia o da bina-rio formante un percorso vario con salita, discesa, curve, incroci, sottopasso. Le vet-turette per lo più a forma di convoglio ae-rodinamico a più posti corrono su apposi-ti supporti mediante un carrello con ruote portanti, motrici e di sicurezza. L’avviamen-to ed il fermo sono dati dalla cassa-coman-do, da cui è possibile regolare anche la velo-cità delle vetturette. Pista Pattinaggio con Pattini da Ghiaccio o a Rotelle Trattasi di pista per pattinaggio con patti-ni da ghiaccio o a rotelle installata al fine di offrire momenti ludici, non utilizzabile per competizioni di carattere sportivo.

GRAndI ATTRAzIonI Ruota Panoramica (diametro oltre i 12 metri) Consta di piloni metallici che sostengono un asse centrale orizzontale e rotante al quale sono applicati dei bracci disposti a raggiera alla cui estremità sono imperniati dei seg-giolini, o dischi, o conchiglie. Il movimento di rotazione del complesso è dato da un mo-tore elettrico al perimetro della ruota. Altro tipo di ruota, dotato delle citate caratteri-stiche, poggia su un piano girevole monta-to su rotaia.

BoosterStruttura fissata al suolo o ad un semirimor-chio, che funge anche da basamento, costi-tuita da una colonna verticale sfilabile, da un centro rotante fissato all’estremità supe-riore della colonna, al quale sono collegati due bracci metallici, che possono ruotare insenso orario e antiorario a velocità varia-bile. Ad ognuno dei bracci è applicata una

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all’altra estremità del braccio è posizionata perpendicolarmente una ruota, composta da navicelle porta passeggeri che può ruo-tare a sua volta di 360° intorno al braccio che funge da asse di rotazione.

Sezione II Balli a Palchetto (o Balere) Trattasi sostanzialmente di pedane o pi-ste di legno, mobili, di misura variabile sulle quali i giovani ballano al suono di una mu-sica. Sono di regola recintate e coperte con tendoni ma può trattarsi anche di padiglio-ni di varie forme geometriche totalmen-te chiusi in costruzioni metalliche purché’ mobili. All’interno possono trovare siste-mazione tavoli e seggiole e servizi vari per il comfort di chi prende parte ai balli o piccoli festeggiamenti.

Roma, 14 giugno 2012

Il direttore generale per lo spettacolo dal vivo del Ministero per i beni e le attività culturali Nastasi Il vice direttore generale della P.S. preposto all’at-tività di coordinamento e pianificazione del Mini-stero dell’interno Basilone.

vettura che, a sua volta, può ruotare su se stessa in senso orario ed antiorario con pos-sibilità di compiere una rotazione completa di 360°. Sulle vetture prendono posto fino a 16 persone, su sedili che lasciano libero il movimento delle gambe durante il funzio-namento dell’attrazione.

EvolutionAttrazione composta da un braccio mobi-le, che può ruotare fino a 360° intorno ad un fulcro posto ad una delle sue estremità;

Il Ministro Fornero incontra l’ANESVI collaboratori familiari dello spet-tacoli viaggiante e la contrattual-istica dei parchi di divertimento. Questi i temi dell’incontro con il Ministro Fornero, svolto il 9 luglio scorso a Torino. Evelina Christillin, presidente dell’ANESV – accom-pagnata da Massimo Piccaluga e Maurizio Crisanti – ha affrontato, nei quaranta minuti di colloquio, il tema della regolarizzazione del-le collaborazioni dei familiari degli esercenti spettacoli viaggianti. Al-cune recenti ispezioni hanno reso infatti evidente la difficoltà di regolarizzare i congiunti che nelle ore di maggiore af-flusso collaborano gratuitamente. Nel corso dell’incontro si è parlato anche delle formule per l’assunzione dei dipendenti a tempo determinato dei parchi di diverti-mento. E’ stata richiesta attenzione nei confronti delle attività stagionali che, per loro natura, non sono nelle condizioni di stabilizzare i collaboratori, e necessitano di procedure specifiche. Il contratto a tempo determinato, il lavoro a chiamata e il lavoro accessorio hanno costituito oggetto di analisi, alla luce della recente riforma del mercato del lavoro.

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voro a immigrati irregolari. Escluso anche chi ha già presentato una domanda per i flussi o per altre regolarizzazioni e poi non ha assunto il lavoratore.Sono esclusi gli immigrati espulsi per mo-tivi di ordine pubblico o sicurezza dello Sta-to e quelli condannati, anche con senten-za non definitiva, per uno dei reati previsti dall’articolo 380 del codice di procedura pe-nale. Regolarizzazione vietata anche per chi è segnalato come “non ammissibile” in Italia.

I costiL’emersione costerà ai datori di lavoro mille euro per ogni lavoratore da regolarizzare, a titolo di contributo forfettario. Al momen-to della stipula del contratto di soggiorno dovranno inoltre dimostrare di aver versa-to regolarmente retribuzione, tasse e con-tributi per almeno sei mesi o, se, superiore, per tutta la durata del rapporto di lavoro. I dettagli saranno oggetto di un decreto, che sarà pubblicato entro il mese di Agosto.

Dichiarazioni di emersione da metà settembre a metà ottobre con un contribu-to forfetario di mille euro, esclusi gli immigrati con-siderati pericolosi. Le im-prese non incorreranno nelle sanzioni previste per

chi dà lavoro a immigrati irregolari e, in generale, per i rapporti “in nero”. Gli im-migrati che sono alle loro dipendenze ot-terranno un permesso di soggiorno. Questo è in sintesi la regolarizzazione” in-serita nel decreto legislativo approvato il sei luglio scorso dal Consiglio dei ministri per recepire la direttiva 2009/52/CE. I requisitiLa dichiarazione di emersione potrà esse-re presentata dal 15 settembre al 15 ottobre dai datori italiani, - ma anche comunitari o extracomunitari titolari di carta di sog-giorno - che, all’entrata in vigore del de-creto legislativo, occupano da almeno tre mesi lavoratori stranieri irregolari. Il rap-porto di lavoro deve essere a tempo pieno, tranne che nel caso dei lavoratori domesti-ci, per i quali è ammesso anche un part-ti-me da almeno venti ore settimanali. I lavoratori stranieri dovranno però anche dimostrare, attraverso “documentazione proveniente da organismi pubblici” di es-sere in Italia almeno dal 31 dicembre 2011. Una norma introdotta per evitare l’effetto richiamo di altri clandestini dall’estero, ma che potrebbe complicare la vita a molti irre-golari che, per forza di cose, sono invisibili.Non sono ammessi datori di lavoro con-dannati negli ultimi cinque anni, anche con sentenza non definitiva, per favoreg-giamento dell’immigrazione clandestina, per tratta o sfruttamento di prostituzione e minori, per caporalato o per aver dato la-

Regolarizzazione di lavoratori stranieriSarà possibile da metà settembre

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14 Lo spettacolo viaggiante 7-8/2012

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oltre il 50esimo giorno (prima erano 30 giorni)

Anche in questo caso i contratti collettivi di lavoro possono prevedere riduzioni di questi periodi per particolari esigenze or-ganizzative (come l’avvio di una nuova at-tività o il lancio di un prodotto o servizio innovativo). È stata introdotta una mag-giorazione dell’1,4% sugli oneri previden-ziali, a carico del datore di lavoro. Il con-tratto di lavoro intermittente (o lavoro a chiamata), diventa applicabile ai lavora-tori over 55 anni e under 24 (ma in questo caso la prestazione lavorativa deve essere svolta entro i 25 anni) È stata tuttavia in-trodotta l’obbligatorietà della comunica-zione preventiva alla Direzione del Lavoro tramite fax , sms o email. Quanto al lavo-ro accessorio, a seguito dell’attività delle commissioni parlamentari, è stata ripri-stinata la possibilità di un utilizzo nelle imprese, anche se con il limite, per il la-voratore di 5.000 euro l’anno e, nel caso delle imprese commerciali , di 2.000 euro per ogni committente. Altra novità è la previsione che i compensi percepiti me-diante i vouchers, sono computati ai fini della determinazione del reddito necessa-rio per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. Ciò consentirà ai lavoratori extracomunitari di fare valere i lavori oc-casionali eventualmente prestati.Si vuole giungere infine ad una individua-zione del valore orario del voucher, la cui definizione è stata rimessa ad un decreto del Ministero del lavoro. Tra gli altri aspetti interessati dal provvedimento, per i tirocini formativi e di orientamento è stata esclusa l’ipotesi della delega legislativa, ma il ruo-lo delle Regioni è stato rafforzato con la pre-

Con una corsa contro il tem-po, il Parlamento ha appro-vato la riforma del mercato del lavoro. La nostra As-sociazione ha seguito con grande attenzione il tema del lavoro accessorio, in quanto la proposta gover-

nativa, prevedeva di limitarne l’uso alle attività senza fini di lucro. Attraverso una forte sinergia dell’ANESV con le associa-zioni di categoria dei pubblici esercizi e del turismo, sono stati presentati emen-damenti alla proposta governativa, che hanno parzialmente limitato il danno, consentendo di avvalersi ancora dei buo-ni lavoro. Tre i temi che interessano maggiormen-te il settore: il contratto a tempo deter-minato, il lavoro intermittente e il lavoro accessorio. La riforma varata il 27 giugno prevede che, per quanto riguarda il con-tratto a tempo determinato cambia la du-rata massima del primo, che da 6 passa a 12 mesi, con la possibilità per le aziende di omettere la causale e di utilizzare una ‘franchigia oggettivà in determinate si-tuazioni organizzative, come per esem-pio una start up o un progetto speciale di durata incerta ed eventualmente rinnova-bile. Vengono allungate le pause obbliga-torie fra un contratto e l’altro, ovvero 60 giorni per i contratti fino a sei mesi (pri-ma erano 10 giorni), 90 giorni per i con-tratti più lunghi (prima erano 20 giorni). Inoltre Il contratto diventa a tempo inde-terminato anche se:

contratti fino a sei mesi – se il rapporto dura oltre il 30esimo giorno dalla scaden-za (prima erano 20 giorni)

contratti più lunghi – se il rapporto dura

Buoni lavorocon vouchers

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15www.anesv.it

visione di un accordo per la definizione di linee guida condivise tra Stato e Regioni in sede di Conferenza unificata. È stato previ-sto, inoltre, l’obbligo di corrispondere una congrua indennità agli stagisti.

Cosa cambiaper i buoni lavoro:Il comma 32 sostituisce interamen-te l’articolo 70 del decreto legislativo n. 276 del 2003, che definisce il campo di applicazione del lavoro accessorio. In particolare:

si ridefiniscono i limiti di applicazione dell’istituto sulla base del solo criterio dei compensi prevedendo che il loro impor-to complessivo non può essere superiore a 5.000 euro nel corso di un anno sola-re, con riferimento alla totalità dei com-mittenti. Per quanto concerne le presta-zioni rese nei confronti di imprenditori commerciali o professionisti, fermo re-stando il limite dei compensi fissato in linea generale a 5.000 euro annui, si prevede che le attività svolte a favore di ciascun committente non possano co-munque superare i 2.000 euro annui;

si escludono le casalinghe dal novero dei soggetti abilitati, ma restano con-fermati, invece, i pensionati e giovani con meno di venticinque anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsia-si ordine e grado, compatibilmente con gli impegni scolastici, ovvero in qualun-que periodo dell’anno se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l’uni-versità;

viene soppressa la norma che attual-mente consente alle imprese familiari di ricorrere al lavoro accessorio per un importo complessivo, in ciascun anno fiscale, fino a 10.000 euro;

vengono soppresse le discipline speri-mentali (previste dalla normativa vigen-te fino al 31 dicembre 2012) che attual-mente consentono prestazioni di lavoro accessorio da parte di titolari di contrat-ti di lavoro a tempo parziale e di percet-tori di prestazioni integrative del sala-rio o sostegno al reddito;

al fine di favorire l’integrazione dei la-voratori stranieri, si prevede che i com-pensi percepiti nell’ambito del lavoro accessorio rilevino nel calcolo del reddi-

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16 Lo spettacolo viaggiante 7-8/2012

Anesv Informa

Testo approvato dal Parlamento

Art. 1 , comma 32:a) l’articolo 70 è sostituito dal seguente: «Art. 70. – (Definizione e campo di appli-cazione). – 1. Per prestazioni di lavoro ac-cessorio si intendono attività lavorative di natura meramente occasionale che non danno luogo, con riferimento alla totali-tà dei committenti, a compensi superiori a 5.000 euro nel corso di un anno solare, annualmente rivalutati sulla base della va-riazione dell’indice ISTAT dei prezzi al con-sumo per le famiglie degli operai e degli impiegati intercorsa nell’anno preceden-te. Fermo restando il limite complessivo di 5.000 euro nel corso di un anno solare, nei confronti dei committenti imprendito-ri commerciali o professionisti, le attività lavorative di cui al presente comma posso-no essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi non superiori a 2.000 euro, rivalutati annualmente ai sen-si del presente comma. … omissis …4. I compensi percepiti dal lavoratore se-condo le modalità di cui all’articolo 72 sono computati ai fini della determina-zione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno»; b) all’articolo 72, comma 1, dopo le parole: «carnet di buoni» sono inserite le seguen-ti: «orari, numerati progressivamente e datati,» e dopo le parole: «periodicamen-te aggiornato» sono aggiunte le seguenti: «, tenuto conto delle risultanze istruttorie del confronto con le parti sociali»; c) all’articolo 72, comma 4, dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: «La percen-tuale relativa al versamento dei contribu-ti previdenziali è rideterminata con decre-to del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’eco-nomia e delle finanze in funzione degli in-crementi delle aliquote contributive per gli iscritti alla gestione separata dell’INPS».

33. Resta fermo l’utilizzo, secondo la pre-vigente disciplina, dei buoni per presta-zioni di lavoro accessorio, di cui all’artico-lo 72 del decreto legislativo n. 276 del 2003, già richiesti alla data di entrata in vigore della presente legge e comunque non oltre il 31 maggio 2013.

to necessario per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno.

Con l’integrazione dell’articolo 72, com-ma 1, del decreto legislativo n. 276 del 2003, si interviene sui buoni (voucher), specificando che:

i buoni devono essere orari, numerati progressivamente e datati;

in sede di adozione del decreto mini-steriale che aggiorna periodicamente il valore nominale dei buoni, si deve tener conto delle “risultanze istruttorie del confronto con le parti sociali”.

Attraverso l’integrazione dell’articolo 72, comma 4, del decreto legislativo n. 276 del 2003, si dispone invece l’adeguamento delle aliquote dei contributi previdenzia-li rispetto a quelle previste per gli iscritti alla Gestione separata dell’INPS, da ride-terminare con decreto del Ministro del la-voro e delle politiche sociali.Il comma 33 detta la disciplina transi-toria, prevedendo che resta comunque ferma, fino al 31 maggio 2013, la norma-tiva vigente con riferimento ai buoni già richiesti al momento dell›entrata in vi-gore della legge.

Con questo numero si conclude l’invio della rivista ai Soci che non risultino in regola con l’adesione per il 2012. Si invita pertanto a provvedere quanto prima, con-tattando le Sezioni territoriali.

Pesche verticali:attenzione al valore

dei premi

Parchi avventurain arrivo le modifiche

alla norma europea

Locali pubblici e privatialle prese con il CPI

n. 5-6

www.anesv.it2012mag. giu.

anno L

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17www.anesv.it

Documento di valutazione dei rischiProroga al prossimo 31 dicembreLa proroga relativa all’obbligo di redazione del documento di valutazione dei rischi (DVR) per le microimprese (originariamente previsto per il 30 giugno 2012) è diventato legge ed è uffici-ale. Il parlamento ha infatti convertito in legge il DL 57/2012. La G.U. n. 162 del 13 luglio 2012 pubblica la LEG-GE 12 luglio 2012, n. 101 Conversione in legge,

con modificazioni, del decreto-legge 12 maggio 2012, n. 57, recante disposizioni urgenti in ma-teria di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro nel settore dei trasporti e delle microimprese. La scadenza è posticipata al 31 Dicembre 2012. Le piccole imprese fino a 10 lavoratori che, fino ad ora, si sono avvalse della possibilità di ricorrere all’autocertificazione al posto della redazione del documento di valutazione dei rischi, hanno pertanto 6 mesi in più per elaborare il DVR. Rispetto al testo originario del DL, sono appor-tate alcune modifiche. In particolare, slitta al 15 maggio 2013 il termine per l’adozione dei regol-amenti per il coordinamento con la legislazione speciale relativa alle attività lavorative a bordo delle navi, in ambito portuale, e per il settore delle navi da pesca e del trasporto ferroviario. Infine, gli schemi di modello semplificato di valutazione dei rischi non saranno più elabora-ti unicamente presso la Commissione Consul-tiva Permanente ma dovranno essere preven-tivamente approvati in sede parlamentare.

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a chiamata” o la somministrazione attra-verso un agenzia per il lavoro.Quest’ultimo sistema – che può essere adottato anche da imprese con un solo di-pendente – consiste nel sottoscrivere un contratto di somministrazione con un’a-genzia per il lavoro, la quale si occupa del reclutamento (se necessario, ma può an-che contrattualizzare un collaboratore del parco o un familiare del gestore), stipu-la un contratto con il lavoratore, si occu-pa di tutti gli adempimenti presso Inps ed Inail, della gestione e calcolo delle fe-rie, del trattamento di fine rapporto e del pagamento dei giorni di malattia. In so-stanza, con una espressione poco felice, ma efficace, l’agenzia per il lavoro “af-fitta” il lavoratore all’esercente, che non dovrà far altro che comunicare le ore la-vorate, pagando a fine mese un compen-so all’agenzia. I costi, a termini di legge, sono in linea con quelli previsti dai con-tratti collettivi di lavoro – a titolo esempli-ficativo, un’ora di lavoro con contratto a tempo determinato per un VII Livello del CCNL Terziario e Servizi costa poco meno di 15 euro – comprensivi di tutti gli adem-pimenti. Se si calcola che con il sistema tradizionale la elaborazione di un “cedo-lino” costa almeno 35 euro, che eventuali giorni di malattia sono a carico dell’eser-cente – mentre con la somministrazione il rischio è dell’agenzia per il lavoro – che si risparmiano i compensi per l’attività del consulente del lavoro relativa all’ela-borazione degli F24, dei CUD ecc., e che si pagano all’agenzia solo le ore lavorate (comunicandole facilmente entro le ore 12 del giorno successivo), i vantaggi sono evidenti. In caso di controlli, i collabora-

In tutte le attività che rappresen-tiamo, dai grandi parchi di diver-timento alle singole attrazioni viaggianti, fino ai parchi avven-tura, la regolarizzazione del per-sonale si scontra con i problemi oggettivi legati alle ore e giorni lavorati, ai contratti da stipula-

re, al costo del consulente del lavoro per la elaborazione delle buste paga, al turn over dei giovani. Nei parchi acquatici, ad esempio, si opta spesso per reclutare as-sistenti bagnanti attraverso le “coopera-tive” – sistema molto vantaggioso fino a qualche tempo fa, perché le cooperative non pagavano tasse sugli utili, esenzio-ne ridotta recentemente al solo 30% - che si configurano sempre di più come inter-mediatori di manodopera. I gestori di at-trazioni si avvalgono, a volte dei “buoni lavoro” o di contratti part-time a tempo determinato, mentre nei grandi parchi di divertimento si utilizzano alcune modali-tà di contrattualizzazione, quale il “lavoro

Dipendenti ecollaboratoriin regola?La somministrazione di lavoro è un’opportunità da considerare

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di riferimento e non può essere inferiore alla misura di 350 euro mensili, secondo quanto previsto da decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Il contratto di lavoro a tempo indeterminato è soggetto alla disci-plina generale dei rapporti di lavoro prevista dal codice civile e dalle leggi speciali. Il con-tratto può essere stipulato anche a tempo parziale. Se il contratto di lavoro è stipulato a tempo determinato si applicano in quanto compatibile le disposizioni del contratto a termine (Dlgs 368/2001, salvo le disposizio-ni di cui all’art. 5 commi 3 e seguenti), con alcune differenze:

il somministratore può concludere più contratti a termine con il lavoratore senza il rispetto di alcun intervallo di tempo

gli obblighi di informazione e formazione hanno una disciplina specifica per la sommi-nistrazione.

È nulla ogni clausola che possa limitare, an-che indirettamente, la facoltà dell’utilizza-tore di assumere il lavoratore al termine del contratto di somministrazione. Il divieto può essere derogato a fronte di una congrua indennità per il lavoratore, secondo quanto previsto dal contratto collettivo applicabile al somministratore. Il contratto di somministrazione può esse-re stipulato dalle Agenzie per il lavoro auto-rizzate all’esercizio dell’attività di sommini-strazione e iscritte all’Albo (secondo quanto previsto dal Dlgs 276/2003).

(fonte: Ministero del lavoro e delle politiche sociali).

tori gestiti attraverso l’agenzia per il la-voro con contratto di somministrazione, sono “in regola”, in quanto sono vincolati da un contratto di lavoro in somministra-zione, anche se le loro prestazioni sono re-lative alle ore comunicate all’agenzia, en-tro i tempi previsti dal contratto. Alcune imprese aderenti si avvalgono di un’agen-zia per il lavoro che ha sedi in tutta Italia. Chi volesse approfondire questo tema può rivolgersi agli uffici nazionali. (M. C.)

COSA È LA SOMMINISTRAZIONE DI LAVOROLa somministrazione di manodopera per-mette ad un soggetto (utilizzatore) di rivol-gersi ad un altro soggetto appositamente autorizzato (somministratore), per utiliz-zare il lavoro di personale non assunto di-rettamente, ma dipendente del sommini-stratore. Nella somministrazione occorre distinguere due contratti diversi:

un contratto di somministrazione, stipu-lato tra l’utilizzatore e il somministratore, di natura commerciale

un contratto di lavoro stipulato tra il som-ministratore e il lavoratore Entrambi i contratti possono essere stipula-ti a tempo determinato o indeterminato. Il contratto tra utilizzatore e somministrato-re deve avere forma scritta e contenere al-cune specifiche indicazioni.

Non sono previsti requisiti specifici per il contratto di lavoro che lega il somministra-tore e il lavoratore: la forma deve essere quella prevista per la tipologia contrattua-le applicata. I lavoratori dipendenti dal somministrato-re hanno diritto alla parità di trattamento economico e normativo rispetto ai dipen-denti di pari livello dell’utilizzatore, a parità di mansioni svolte. L’utilizzatore è obbligato in solido con il somministratore a corrispondere ai lavora-tori i trattamenti retributivi e i contributi previdenziali: pertanto se il somministrato-re non dovesse versare il dovuto al lavora-tore questo può richiederlo all’utilizzatore, che è obbligato a corrisponderlo. In caso di contratto di lavoro a tempo indetermina-to è previsto da parte del somministratore il pagamento di un’indennità la cui misura viene determinata dal contratto collettivo

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Si terrà in Vaticano il 1 dicembre 2012 l’udien-za che Benedetto XIV ri-serverà allo spettaco-lo viaggiante, declinato nei suoi molteplici si-gnificati. All’iniziativa, promossa dal Pontificio

Consiglio per i Migranti e gli Itineran-ti insieme alla Fondazione Migrantes e all’Ufficio Migrantes del Vicaria-to di Roma, vedrà la partecipazione

di migliaia di persone tra circensi e spettacolisti viaggianti, oltre a gruppi

di sbandieratori, bande musicali, arti-sti di strada ecc.“È un’occasione preziosa, per un mon-do poco conosciuto, di segnalarsi nel-la sua ricchezza di fede e di cultura, di arte e di spettacolo” – spiega Mons. Perego Giancarlo, Direttore generale Migrantes. Maggiori dettagli sulle modalità di partecipazione all’evento saranno disponibili sul sito dell’ANESV dal prossimo settembre.

Verso l’udienza del Papa con il mondo dello spettacolo viaggianteil prossimo 1 dicembre

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I tragici eventi che hanno colpito al-cune province dell’Emilia Roma-gna, Lombardia e Veneto hanno scatenato una gara di solidarietà in tutto il Paese. Anche le attività che rappresentiamo non hanno manca-to di rispondere all’appello. Tra le tante iniziative realizzate, ricordia-

mo la raccolta dell’intero incasso dei ge-stori del Luna Park di viale Vespucci a Ric-

cione della serata del 26 giugno, devoluto al progetto “Scuole aperte a Finale Emilia”. An-

che il luna park di Castel Bolognese ha devolu-to l’incasso di una serata a favore dei terremota-

ti, così come il luna park di Cittadella.Nel settore dei parchi avventura non è mancata la solidarietà dei gestori. Il parco Cerwood ha ac-colto i bambini delle parrocchie di Cavezzo – oltre 80 bambini – e nel corso della stagione ospiterà i bambini di altre aree colpite dal terremoto. Tra i parchi di divertimento non sono mancate inizia-tive a Mirabilandia. Il grande parco ravennate

ha festeggiato il 30 giugno i vent’anni di attività consentendo l’accesso gratuito dei ragazzi prove-nienti dai comuni colpiti dal sisma, e dei genitori ad un prezzo simbolico. Nel corso della giornata è stata offerta una speciale edizione del noto spet-tacolo Scuola di Polizia, ed è stata effettuata una raccolta fondi, in collaborazione con la Croce Ros-sa di Ravenna. Il parco ha donato ai Comuni colpi-ti dal sisma 11 moduli abitativi.Anche Italia in Miniatura, ha realizzato eventi. Nella manifestazione del 16 luglio, denomina-ta “Italia in Miniatura per i bimbi dell’Emilia” il parco ha devoluto l’intero incasso di tutti i bigliet-ti “ridotto bimbo” per sostenere la ricostruzione. Anche domenica 3 giugno sono state raccolti circa 4.000 Euro.

Sono belle espressioni di solidarietà, quelle of-ferte dagli esercenti, che hanno saputo offrire

un divertimento che non dimentica le diffi-cili situazioni presenti nel territorio.

Solidarietà per gli amici colpiti dal terremoto

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Modificato il calendario delle giornate di sosta obbligata per i mezzi che superano le 7,5t, che sostituisce quel-lo emanato in genna-io. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale

n. 139 del 16 giugno 2012 il nuovo calenda-rio dei divieti di circolazione dei Tir per il 2012, che entra in vigore il 1° luglio. A seguito della modifica del Regolamento

d’esecuzione del Cds è stata abolita la spe-cifica previsione di divieto nei giorni pre-cedenti o successivi ai festivi e prefestivi. In particolare, il nuovo calendario ha abo-lito le seguenti giornate di divieto: - venerdì 6, 13, 20 luglio (in cui erano pre-visti divieti dalle ore 16 alle ore 23); - venerdì 7 dicembre (il divieto era 16-22); Inoltre ha ridotto l’orario del divieto di sa-bato 22 dicembre dalle 8.00 alle ore 14.00 (prima era 8-22). Ecco il nuovo prospetto.

Nuovo calendario dei divieti di circolazione dei mezzi pesanti

a) tutte le domeniche dei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre e dicembre, dalle ore 08,00 alle ore 22,00;

b) tutte le domeniche dei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, dalle ore 07,00 alle ore 24,00;

c) tutti i sabati di luglioIl calendario dei divieti attualmente vigente comprende quindi:

sabato 7 luglio: dalle ore 07,00 alle ore 23,00; sabato 14 luglio: dalle ore 07,00 alle ore 23,00; sabato 21 luglio: dalle ore 07,00 alle ore 23,00; sabato 28 luglio: dalle ore 14,00 alle ore 23,00;

d) tutti i weekend di agosto e Ferragosto: dalle ore 16,00 di venerdì 3 agosto alle ore 23,00 del 4 agosto; venerdì 10 agosto: dalle ore 14,00 alle ore 23,00; sabato 11 agosto: dalle ore 07,00 alle ore 23,00; mercoledì 15 agosto: dalle ore 07,00 alle ore 23,00; sabato 18 agosto: dalle ore 07,00 alle ore 23,00; venerdì 24 agosto: dalle ore 16,00 alle ore 23,00; sabato 25 agosto: dalle ore 07,00 alle ore 23,00;

e) sabato 1° settembre: dalle ore 07,00 alle ore 23,00;f) mercoledì 31 ottobre: dalle ore 16,00 alle ore 22,00;g) giovedì 1° novembre: dalle ore 08,00 alle ore 22,00;h) sabato 8 dicembre: dalle ore 08,00 alle ore 22,00;i) venerdì 21 dicembre: dalle ore 16,00 alle ore 22,00;l) sabato 22 dicembre: dalle ore 08,00 alle ore 14,00;m) martedì 25 dicembre: dalle ore 08,00 alle ore 22,00;n) mercoledì 26 dicembre: dalle ore 08,00 alle ore 22,00.

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24 Lo spettacolo viaggiante 7-8/2012

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dall’ACI, per quelli residenti in Lombardia il calcolo viene eseguito con collegamento agli archivi della Regione Lombardia ge-stiti da “Lombardia Informatica S.p.A., per quelli residenti in Toscana il calcolo viene eseguito con collegamento agli ar-chivi della Regione Toscana gestiti in pro-prio. Per i residenti delle altre Regioni il

calcolo viene eseguito con collegamen-to all’Archivio Nazionale gestito

dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Insomma,

chiedere una rettifica non sarà facile.In linea generale, è ne-cessario presentare una richiesta di rettifica dei dati presenti nelle ban-che dati gestite dall’ACI,

dal Ministero delle finan-ze o dalle singole Regioni.

Per le regioni gestite dall’A-CI è possibile interpellare gli

uffici, ai recapiti di cui alla tabella che pubblichiamo, inviando tramite fax o email una richiesta di verifica dei dati pre-senti nella banca dati, allegando la copia della carta di circolazione. Nel caso delle regioni Lombardia e Toscana è necessa-rio rivolgersi agli Uffici Tributi regiona-li, mentre per Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia e Veneto è possibile inviare una istanza di rettifica dei dati in autotutela - secondo lo schema che pubblichiamo – all’Agenzia delle en-trate competente per territorio, il cui te-sto relativo alle “motivazioni” può essere utilizzato dagli esercenti anche per i ricor-si nei confronti di ACI ed uffici tributi di Toscana e Lombardia.

Ma Ma il bollo dei trat-tori “uso speciale” si deve pagare secondo la Tariffa I L. 463/55 o no? Dal 2010 mol-ti esercenti si sono ri-volti all’Associazione lamentando aumenti

consistenti delle tasse automobilistiche delle motrici. Un esercente con cinque trattori “uso speciale spettacolo viaggiante”, ver-sa su quattro di essi la ta-riffa ridotta (circa €0,50\Kw) ma sul quinto è co-stretto a pagare la tassa calcolata sulla massa ri-morchiabile, circa quat-tro volte più cara. E’ mol-to difficile fare chiarezza su questo tema: l’ANESV ha inviato un’istanza di inter-pello all’Agenzia delle entrate nel 2012, che è stata sollecitata più volte ed in corso di esame, a seguito del-la richiesta di alcune carte di circolazione come campioni. Dopo tante analisi, sia-mo tuttavia giunti alla conclusione che in molti casi la richiesta del bollo in base alla massa rimorchiabile deriva dal manca-to inserimento nelle banche dati del fatto che l’automezzo è ad “uso speciale”.Come fare per rettificare i dati? La que-stione è complicata dal fatto che le tasse di possesso sono tributi regionali, e che in alcune Regioni (Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Umbria, Provincia Autonoma di Trento e Provin-cia Autonoma di Bolzano), il calcolo viene effettuato sulla base dei dati presenti ne-gli Archivi Regionali e Provinciali gestiti

Errori nelle banche datiLo strano caso dei bolli per i trattori stradali

Maurizio Crisanti

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Recapiti utili per l’assistenza ai cittadini residenti nelle regioni e provinceconvenzionate

Regione Assistenza diretta e-mailAbruzzosedi prov. ACI tel. 199 727070Delegazioni fax 199 121515 [email protected] prov. ACI tel. 199 727171Delegazioni fax 199 121515 [email protected] prov. ACI tel. 199 727474Delegazioni fax 199 121515 [email protected] prov. ACI tel. 199 727575Delegazioni fax 199 121515 [email protected] tel. gratuito 800 151121Lombardiasedi prov. ACI tel. 199 727676Delegazioni fax 199 121515 [email protected] prov. ACI tel. 199 727777Delegazioni fax 199 121515 [email protected] prov. ACI tel. 199 727878Delegazioni fax 199 121515 [email protected] prov. ACI tel. 199 728080Delegazioni fax 199 121515 [email protected]. aut. Bolzanosedi prov. ACI tel. 199 727272 Delegazioni fax 199 121515 [email protected] d’Aostasedi prov. ACI tel. gratuito (rete fissa) 800.999.535 fax gratuito 800.999.508 [email protected]. aut. Trentosedi prov. ACI tel. 199 727979 fax 199 121515 [email protected]

Regione Piemonte:Tel.:800 333 444 (Numero verde call center Regione Piemonte)e-mail: [email protected] Lombardia:Per problematiche dal 2008 in poi :- Numero Verde 800.151.121- email: [email protected] - Agenzie di pratiche automobilistiche e Delegazioni ACI LombardePer problematiche ante 2008 -Call Center ACI 199.72.76.76 o Uffici Provinciali ACI

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RICHIESTA DI ESERCIZIO DELL’AUTOTUTELA

All’Agenzia delle EntrateUfficio di ………………..

Oggetto: Richiesta di rettifica per vizi dell’atto. Tassa automobilistica regionale di pro-prietà, ai sensi dell’art. 68 del D.P.R. n. 287/92, dell’art. 2 quater del D.L. n. 564/94 e del D.M. n. 37/97.

Il/la sottoscritt__ _______________________________ nat__ a ___________________residente a __________________________________________ Prov. _____CAP _________Codice fiscale _________________________________PREMESSO

che è proprietario del trattore stradale con targa _________________ immatricolato ad “Uso speciale spettacoli viaggianti” ai sensi dell’art. 54 lett. G del D.lgs. 285/92 (Nuovo Codice della Strada);

che pertanto il calcolo della tassa automobilistica regionale di proprietà (bollo auto) di un autoveicolo ad “uso speciale” va calcolata secondo la Tariffa I di cui alla L. 463/55, come specificato dalla Circolare Agenzia Entrate prot. n. 2001/2334 del 15/01/2001, che recita “Si chiarisce, altresì, che gli autoveicoli di cui alla tariffa I allegata al testo unico delle leggi sulle tasse automobilistiche approvata con DPR 5 febbraio 1953, n. 39 e suc-cessive modificazioni - quali ad esempio: autospazzatrici, autospazzaneve, autopom-pe, autoinnaffiatrici, autoscavatrici, autotrebbiatrici ed, in generale, quelli elencati alla lettera A della stessa tariffa I nonché i rimorchi destinati esclusivamente a servire gli stessi automezzi di cui alla lettera A - non devono corrispondere la tassa secondo le nuove misure in quanto gli stessi, per le definizioni date alla lettera g) dell’art. 54 del già citato codice della strada, non sono atti al trasporto di cose. Le tipologie di veicoli speciali non individuati nella stessa tariffa I, assoggettati, ai fini impositivi, ad un di-verso parametro di commisurazione (portata fittizia) -artt. 203 – 204 commi 2 e del re-golamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, approvato con DPR 16 dicembre 1992, n. 495 - e che sono autorizzati al traino di rimorchi non atti al trasporto di cose, devono corrispondere la tassa commisurata alla portata fittizia aumentata nel-la misura fissa prevista dalla predetta tariffa I, si perviene a tale conclusione in consi-derazione che la tariffa F allegata al Testi Unico delle leggi sulle tasse automobilistiche e successive modificazioni, che prevede la tassazione in base alla portata espressa in quintali, è stata soppressa dal provvedimento di cui trattasi unicamente per la parte relativa ai rimorchi.”

CONSIDERATO che la tassa automobilistica regionale di proprietà del automezzo targato

_______________ viene invece calcolato, erroneamente, secondo la massa rimorchiabi-le, di cui all’art. 6 della legge 23 dicembre 1999, n. 488.

che l’importo è quattro volte superiore a quello dovuto.

CHIEDEa codesto ufficio di verificare la correttezza dei dati inseriti nella banca dati, che evi-dentemente non tengono conto di quanto sopra evidenziato relativamente al calcolo della tassa automobilistica e resta in attesa di conoscere le determinazioni.

Allega copia della carta di circolazione.________________________ (Luogo e data) Firma _______________________

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ne per le automotrici e i relativi rimorchi adibiti al trasporto di cose, non più basa-to sulla portata dei singoli rimorchi, ben-sì “sul peso massimo dei rimorchi traspor-tabile per le automotrici”; il comma 22 bis della più volte citata legge n. 342 indivi-dua, infatti il parametro “massa rimor-chiabile” come nuovo presupposto impo-sitivo, intesa come capacità di traino delle motrici. La stessa legge stabilisce la mi-sura del tributo nella tabella 2-bis facen-do espresso riferimento alla “massa com-plessiva” come unità di commisurazione. Ciò posto, è a quest’ultimo dato - “massa complessiva” da rilevare sulla carta di cir-colazione - che occorre far riferimento per stabilire l’importo (Tabella 2-bis, allega-to 1, art. 61, comma 5 della legge n. 342), che aggiunto all’ammontare che si deter-mina avendo riguardo alla portata non-ché al peso complessivo a pieno carico, al numero degli assi e al tipo di sospensio-ne dell’asse motore dell’autoveicolo (ta-riffe pubblicate con decreto ministeriale 27 dicembre 1999 relative ai veicoli di peso complessivo a pieno carico pari o superio-re a 12 tonnellate e tariffe attualmente vi-genti relative al 1999, per gli autocarri di peso complessivo inferiore a 12 tonnella-te), permette di stabilire la somma dovu-ta per tassa automobilistica.Relativamente al quesito individuato alla lettera b) si precisa che la tariffa 2-bis, pubblicata in allegato alla legge n. 342 del 2000, è relativa agli importi annua-li determinati per ogni singola tipologia di veicolo; le stesse tariffe, così definite, tengono conto dello sconto del 3 per cen-to, previsto dall’art. 5, secondo comma, lettera a) del DPR 5 febbraio 1953, n. 39,

Circolare prot. n. 2001/2334del 15/01/2001

Agenzia delle EntrateDirezione Centrale Normativa

e ContenziosoUfficio Registro e altri

Tributi Indiretti

Roma, 15 gennaio 2001 - Prot.n. 2001/2334 - Circolare n. 2

OGGETTO: Modalità di tassazione dei rimorchi per il trasporto di cose. Ulteriori precisazioni.

Con circolare n. 207/E del 16/11/00 sono stati forniti i primi chiarimenti relati-vi alle nuove modalità di tassazione dei rimorchi adibiti per il trasporto di cose di cui all’art. 61 della legge 21 novembre 2000, n. 342.In ordine a tale sistema di tassazione, alle relative tariffe nonché all’ambito di ap-plicazione della norma in questione sono stati posti, in particolare, i seguenti que-siti:a. quale sia il dato effettivo, ricavabile dalla carta di circolazione che deve essere utilizzato nella fase di determinazione de-gli importi da corrispondere e, piùprecisamente se il dato deve essere riferito alla “massa rimorchiabile” o alla “massa complessiva”;b. se le tariffe allegate al provvedimento di cui trattasi, che riportano solo l’impor-to del pagamento annuale sono da ritene-re riferite alla somma dovutaannualmente, già decurtata dello sconto del 3%, per il disposto di cui all’art.5 del Testo Unico delle leggi sulle tasse auto-mobilistiche (approvato con DPR5 febbraio 1953, n. 39);c. il requisito tecnico da individuare sul-la carta di circolazione quale presupposto oggettivo per l’applicazione del tributo;d. l’ambito di applicazione del tributo ed, in particolare, se sono esclusi o meno dal regime impositivo gli autoveicoli di cui all’art. 54 lett. E) del codice della strada, destinati al trasporto di rimorchi o semi-rimorchi nonché gli autoveicoli che non sono atti al trasporto di cose e non rien-trano nella tariffa I allegata al citato Te-sto Unico.

Con riferimento alla questione indivi-duata alla lettera a), si precisa che l’art. 6 della legge 23 dicembre 1999, n. 488, ha introdotto un diverso regime di tassazio-

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bre 1999, n. 488 e all’art. 61 della legge 21 novembre 2000, n. 342, le tasse automobi-listiche, dovute in relazione “al peso mas-simo dei rimorchi trasportabili per le au-tomotrici”, sono quelle individuate nella tabella 2-bis, più volte citata, che ne sta-bilisce l’ammontare, sulla base della mas-sa complessiva per gli autoveicoli (indica-ti alle tariffe 1,2,3, e 4) e sulla base degli assi (due o tre) per i trattori stradali; ai fini della tassazione, il presupposto si verifica quando sussiste il requisito oggettivo del trasporto di cose e la potenzialità al traino dei cosiddetti veicoli a motore.

Pertanto, occorre precisare che il trattore stradale pur essendo destinato, secondo la dizione letterale dell’art. 54 lett. e) del d.lgs 30 aprile 1992, n. 285, recante il nuo-vo codice della strada, al trasporto esclu-sivo dei rimorchi o semirimorchi, viene assoggettato alla nuova tassa, secondo le misure previste alla tariffa 5 della pre-detta tabella 2-bis, in considerazione che lo stesso veicolo a motore traina i rimor-chi che sono adibiti al trasporto di cose. Si chiarisce, altresì, che gli autoveicoli di cui alla tarif-fa I allegata al testo unico delle leggi sulle tasse au-tomobilistiche approvata con DPR 5 febbraio 1953, n. 39 e successive modificazioni - quali ad esempio: autospazzatrici, autospazzaneve, autopompe, au-toinnaffiatrici, autoscavatrici, autotrebbiatrici ed, in generale, quelli elencati alla lettera A della stessa tariffa I nonché i rimorchi destinati esclusivamen-te a servire gli stessi automezzi di cui alla lettera A - non devono corrispondere la tassa secondo le nuo-ve misure in quanto gli stessi, per le definizioni date alla lettera g) dell’art. 54 del già citato codice della strada, non sono atti al trasporto di cose. Le tipolo-gie di veicoli speciali non individuati nella stessa ta-riffa I, assoggettati, ai fini impositivi, ad un diver-so parametro di commisurazione (portata fittizia) -artt. 203 – 204 commi 2 e del regolamento di esecu-zione e di attuazione del codice della strada, appro-vato con DPR 16 dicembre 1992, n. 495 - e che sono autorizzati al traino di rimorchi non atti al traspor-to di cose, devono corrispondere la tassa commisu-rata alla portata fittizia aumentata nella misura fissa prevista dalla predetta tariffa I, si perviene a tale conclusione in considerazione che la tariffa F allegata al Testi Unico delle leggi sulle tasse auto-mobilistiche e successive modificazioni, che prevede la tassazione in base alla portata espressa in quin-tali, è stata soppressa dal provvedimento di cui trat-tasi unicamente per la parte relativa ai rimorchi.

f.to IL DIRETTORE

in base al quale il pagamento delle tasse automobilistiche effettuato per l’intero anno solare, da diritto alla riduzione del 3 per cento dell’ammontare del tributo do-vuto.Premesso ciò, considerato che ai sensi dell’art. 1, lett. e, del decreto ministeria-le 18 novembre 1998, n. 462 il versamen-to della tassa può essere effettuato per pe-riodi quadrimestrali, decorrenti dai mesi di febbraio, giugno e ottobre, nonché (per quelli immatricolati per la prima volta) dalla data di immatricolazione fino ad una delle scadenze dei periodi fissi stabi-liti allo stesso art. 1, escluso il pagamen-to per un solo mese, sono stati calcolati nell’allegata tabella - denominata 2-bis - gli importi per pagamenti frazionati (qua-drimestrali - colonna 3) - comprensivi del-la maggiorazione del 3 per cento - Nella stessa tabella sono riportati (colonna 4) gli importi delle tasse automobilistiche rife-riti ad una mensilità - comprensivi della maggiorazione del 3 per cento - da utiliz-zare per calcolare le somme dovute quan-do il periodo d’imposta non coincide con quello quadrimestrale.

Per quanto riguarda la questione posta alla lettera c), concernente l’individuazio-ne sulla carta di circolazione dei requisi-ti tecnici, volti ad identificare le tipologie di autoveicoli adibiti al trasporto di cose, atti al traino di rimorchi o semirimorchi, - soggette a tassazione secondo i nuovi pa-rametri - si precisa che detta identificazio-ne è possibile considerando l’indicazione nella carta di circolazione della “massa ri-morchiabile”, in quanto tale dato permet-te di individuare gli autoveicoli ricompre-si nell’obbligazione tributaria; pertanto, in linea generale, sono soggetti al paga-mento della tassa automobilistica in argo-mento tutti gli autoveicoli nella cui carta di circolazione è presente il dato relativo alla massa rimorchiabile. Fanno eccezio-ne a tal principio gli autoveicoli la cui car-ta di circolazione reca un’annotazione di inibizione al traino per motivi tecnici (ad esempio: non atto al traino per deficienza organo attacco) ovvero amministrativi (ad esempio: autorizzazione trasporto di cose per conto di terzi che non consente il trai-no di rimorchi).

Infine, con riferimento al punto d), si riba-disce, che per effetto dell’intervento nor-mativo di cui all’art. 6 della legge 23 dicem-

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Oltre 2.700 comuni adot-teranno una modulisti-ca uniformata, e condivi-sa con l’ANESV. È questo il risultato di una colla-borazione dell’Associazio-ne con Infocamere, l’orga-nizzazione delle Camere di

Commercio italiane, il cui portale SUAP è utilizzato da circa un terzo dei comuni ita-liani. I moduli presenti sul portale Impre-sainungiorno.gov riguardano il rilascio della licenza, dei permessi temporanei, delle istanze di registrazione delle attra-zioni e delle volture, oltre alla richiesta di sopralluogo della Commissione di vigi-lanza. Attraverso la collaborazione con i tecnici di infocamere, i moduli sono stati modificati ed integrati alcune parti, e la modulistica – già utilizzabile in Veneto ed altre aree del Paese, sarà resa disponibile nel intero sistema entro il mese di Luglio, per essere utilizzato dagli esercenti che accederanno al portale. È stato un lavoro complesso, quello svolto dall’Associazio-ne, che semplificherà l’attività degli eser-centi, alle prese con la trasmissione tele-matica delle domande ai comuni. (M.C.)

Pratica N.

SUAP DEL COMUNE DI………………

CHIEDE Procedimento

Esercitare l'attività di spettacolo viaggiante su tutto il territorio nazionale

Domanda di rilascio di licenza per l'esercizio dell'attività di spettacolo viaggiante su tutto il territorio nazionale

FAC - SIMILE

Il sottoscritto:

Nome Cognome

nato a

il C.F.

residente a CAP.

indirizzo

titolare / legale rappresentante:

dell'Impresa forma giuridica

con sede legale in CAP.

indirizzo

tel. fax

C.F. P.IVA.

iscritta al registro imprese (REA) di

n. il

tramite il procuratore [eventuale]:

nome cognome

nato a

il Codice Fiscale

residente a CAP

indirizzo

tel. fax

e-mail

Consapevole che le dichiarazioni false, la falsità negli atti e l'uso di atti falsi comportano l'applicazione delle sanzioni penali previste dall'art. 76 del D.P.R. 445/2000 e la decadenza dai benefici eventualmente conseguenti al

1/3 Data: 18/06/12

provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera,

Oggetto pratica

descrizione generale dell'intervento __________(*)

Ai fini delle comunicazioni relative al presente procedimento si elegge il proprio domicilio elettronico presso la seguente casella di posta elettronica (domicilio elettronico)

domicilio elettronico __________(*)

(IMPORTANTE: inserire sul campo l'indirizzo della casella PEC a cui il SUAP dovra' inviare la ricevuta e le altre comunicazioni relative alla pratica)

Si dichiara di essere consapevoli che nel caso non venga indicata una casella di posta elettronica certificata (PEC), non si avra' la certezza del buon esito dell' eventuale scambio di comunicazioni che seguiranno la presente istanza

CHIEDE al COMUNE DI…

per: Esercitare l'attività di spettacolo viaggiante su tutto il territorio nazionale

dichiarazione relativa agli oneri

NON sono dovuti oneri di alcun tipo

è dovuto il pagamento di oneri

sono dovuti oneri quali diritti o spese ed allega copia delle relative attestazioni di pagamento

per un totale di Euro:

è dovuto il pagamento dell'imposta di bollo per il quale si riportano i numeri di serie identificativi delle marche utilizzate (che il richiedente dovrà poi annullare e conservare in originale)[ ][ ][ ][ ][ ].

numero marca (1)________________________________________.

data:________________________________________.

(1) Inserire i quattordici numeri presenti appena sopra il codice a barre, nella parte bassa del contrassegno

* le domande devono essere regolarizzate con una o più marche da bollo da €14,62 - aggiungere se necessario una marca da bollo per il provvedimento autorizzatorio (si veda DPR 642 del 26-10-1972)

dichiarazione di possesso dei requisiti morali S.V.

IL/ LA SOTTOSCRITTO/ A

- consapevole che le dichiarazioni false, la falsità negli atti e l'uso di atti falsi comportano l'applicazione delle sanzioni penali previste dall'art.76 del DPR 28/12/2000, n. 445, nonché la decadenza dei benefici prodotti da provvedimenti emanati sulla base di dichiarazioni non veritiere ai sensi dell'art.75, del medesimo decreto;

- consapevole inoltre che, dove il fatto non costituisca più grave reato, chiunque, nelle dichiarazioni o attestazioni o asseverazioni che corredano la segnalazione di inizio attività, dichiara o attesta falsamente l'esistenza dei requisiti o dei presupposti di cui al comma 1 dell'art. 19, legge 241/90, è punito con la reclusione da uno a tre anni;

2/3 Data: 18/06/12

Domande ai comuni e SUAPL’ANESV realizza la modulisticauniformata

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Parchi di divertimento

Inaugurata a Disney California Adventure l’area Cars LandNe parliamo con Davide Mattei, project manager Zamperla, che ha realizzato una delle attrazioni

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cono i protagonisti del film, tra cui spicca il colore rosso della vettura di Saetta Mc-Queen. I 200 milioni di dollari spesi per la realizzazione fanno di “Radiator Spring Racers” l’attrazione più costosa mai in-stallata in un parco Disney. Il percorso si snoda in un paesaggio desertico ed offre anche alcuni tratti indoor, che presenta-no scenografie corredate da un buon nu-mero di personaggi animatronici. Molto particolare anche l’atmosfera dell’area, che offre nuove suggestioni nelle ore sera-li. Nel film sono infatti numerose le scene in cui le insegne al neon colorano la citta-dina, e gli scenografi hanno utilizzato la luce per offrire visioni sempre diverse, a seconda dei colori utilizzati.

Un’attrazione italianaC’è anche un po’ d’Italia in Cars Land, perché una delle attrazioni è stata pro-gettata e realizzata dalla Zamperla. La re-alizzazione di Mater’s Junkyard Jambo-ree, una sorta di grande giostra a tazze sul tema del simpatico carro attrezzi coprota-gonista del film, è infatti di un ingegne-re, ed architetto, trentaduenne di Thiene, che lavora per la società vicentina, azien-da leader nel settore della produzione di

Ancora il cinema a dare spunti per le novità del-la stagione 2012 nei par-chi Disney. È stata inau-gurata lo scorso 16 giugno nel Disney California Ad-venture, l’area Cars Land, una vera e propria espan-

sione del parco, tematizzata sui caratte-ri del film d’animazione campione d’in-cassi nel 2006. Nei cinque ettari dell’area sono state installate sei attrazioni ed al-cuni spazi commerciali e per la ristorazio-ne, che riproducono alcuni elementi del film e del sequel del 2011. La scenografia è impressionante: si accede all’area da una lunga strada principale, che riproduce un tratto della mitica Route 66 - la “Mother Road” che collega Chicago a Los Angeles - ai lati della quale sono collocate le attra-zioni e gli edifici. Sullo sfondo di Radia-tor Spring – questo il nome della cittadi-na immaginata da John Lasseter , regista e sceneggiatore a capo della Disney Pixar, Leone d’Oro alla carriera nel 2009 – le roc-ce rosse dell’Arizona, ricostruite perfetta-mente. L’attrazione di maggiore richia-mo è una corsa nel deserto, su una pista percorsa da veicoli a 6 posti che riprodu-

di Maurizio Crisanti

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Parchi di divertimento

do nel campo delle attrazioni è un impe-gno non da poco ma è un punto di orgoglio che ti da una carica aggiuntiva ed un giu-sto mix di responsabilità, stimoli e soddi-sfazioni. L’essere sempre in prima linea, rispondere in tempi brevi, l’essere flessi-bile e propositivo, la padronanza con l’in-glese, queste sono armi vincenti in pro-getti di tali dimensioni.Aver trascorso 5 mesi presso i cantieri mi ha inoltre messo di fronte alle “problema-tiche integrate” dell’installazione delle attrazioni. Il coordinamento di persone, risorse ed attrezzature non solo per la mac-china in oggetto ma per l’intero sistema cantiere ha rappresentato una sfida non da poco. Certo trovarsi tutti i giorni nella strada di Radiator Spring all’inizio era un qualcosa di unico e strano. Alla fine però il marchio Disney ed il film Cars, non hanno più per me la valenza di un gioco di un film... sono diventati un cliente ed un luogo di lavoro.L’incontro con John Lasseter, colui che ha fondato la Pixar con Steve Jobs, è stato poi la ciliegina sulla torta dell’esperienza

attrazioni e fornitrice del gruppo Disney, Universal, Paramount e Six Flags. Abbia-mo rivolto alcune domande a Davide Mat-tei, project manager dell’attrazione, e re-centemente insignito del Young Veneto Excellence Award dall’Associazione Pado-vani nel Mondo:

Nei 5 ettari della Cars Land, la nuova area te-matica del parco Disney California Adventure, c’è anche un po’ della sua creatività: come ha affron-tato la sfida di coordinare a 32 anni la realizzazione un’attrazione di livello mondiale, ispirata a Mater’s Jamboree?

In casi del genere si parla sempre di la-voro di squadra, la mia attività di project management è stata principalmente de-dicata alla gestione del team di progetti-sti creato per lo scopo e nella gestione del rapporto col cliente. Anche in questi am-biti ci vuole una buona dose di creativi-tà. Sicuramente aver affrontato tale sfida a 30 anni (il progetto è cominciato più di 3 anni fa) rappresenta un bagaglio inesti-mabile. Avere a che fare con i top al mon-

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gettuali in casi del genere sono lo spazio occupato, la capacità macchina e le acce-lerazioni richieste.Le attività sono durate oltre 3 anni e dopo la prima fase puramente di concept, ana-lisi e progetto, è stato costruito e montato negli stabilimenti Zamperla un prototipo semplificato (ma in scala 1:1) dell’intera attrazione. Tale prototipo è stato testato per oltre 3 mesi al fine di validare le ipo-tesi progettuali ed identificare i punti de-boli dello stesso. I dati ricavati dai test prototipali ci hanno fornito rilevanti in-formazioni che sono state utilizzate nella finalizzazione del progetto definitivo.In parallelo si è sviluppato anche tutto l’a-spetto artistico. Il tutto partendo da un bozzetto, per poi passare alla realizzazio-ne dei modelli (scolpiti a mano) alla scelta dei dettagli e dei colori. Le attività si sono sviluppate grazie all’eccellente gruppo di lavoro formatosi tra l’Art Department Zamperla e l’Art Director della Disney Pixar (che detiene i diritti dei personaggi in questione).Con loro si possono passare anche ore a scegliere una tonalità di colore o una posi-zione di un dettaglio decorativo all’appa-renza insignificante. È qui che si capisce che nulla, ma proprio nulla è lasciato al caso.

Lei lavora in Zamperla, con commesse provenien-

dato che tutto ciò che è stato realizzato è nato dalla sua creatività. Persone di quel calibro non si incontrano tutti i giorni e la sua soddisfazione nel provare la nostra at-trazione è stato il più bel segnale dell’in-tero progetto.

Come si realizza un’attrazione di questo genere?

Tutto è partito da un concept esistente, personalizzato al fine di ottenere una sen-sazione ricercata dal cliente. Quindi sì, si inizia da un foglio di carta, da un’idea. Da lì si sviluppano i primi studi dimensio-nali, funzionali, dinamici. I vincoli pro-

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Parchi di divertimento

basi condivise in tutto il mondo, gli ap-procci vanno però comunque tarati nella realtà in questione (normative di proget-to, strutturali, meccaniche, elettriche, parametri ambientali quali carichi ven-to, sisma, ecc...). Serve una buona base di preparazione e la capacità di riportare

ti di ogni parte del mondo. Quali sono le specificità di un committente come Disney?

Con Disney qualsiasi aspetto progettua-le è valutato con la massima precisione. Il risultato deve essere una macchina per-fetta, che lavora a pieno carico per 18 ore al giorno per 365 giorni all’anno (e nelle rimanenti 6 ore va garantita la manuten-zione ordinaria) quindi nulla va trascura-to o trattato in modo superficiale. Oltre all’aspetto progettuale viene controllato fino al dettaglio l’aspetto della sicurezza, quello della manutenzione e, non da ul-timo, l’aspetto documentale. Le richieste sono esigenti ma instaurando un ottimo rapporto si ha una collaborazione che con altri clienti sarebbe impensabile.Con Disney non ci si ferma mai, ogni gior-no un fitto scambio di mail per garantire il completo accordo su tutti gli accorgimen-ti usati, ogni settimana una videoconfe-renza. Ogni due mesi una design review “face to face”, e poi scadenze su scaden-ze per tenere il planning sotto controllo. 3 anni sembrano lunghi ma per progetti del genere volano velocemente.

Come fa una realtà italiana a progettare attra-zioni riferendosi alle diverse norme tecniche di Euro-pa e Stati Uniti?

La progettazione segue in ogni caso delle

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tecniche sicuramente sono importanti, ma in ambiti del genere servono molto di più doti organizzative, manageriali, di-plomatiche e visione internazionale delle cose. Ad ogni modo le competenze inge-gneristiche hanno sicuramente la preva-lenza su quelle architettoniche.

Dopo Dumbo The Flying Elephant di Magic Kin-dom, ad Orlando, ancora un’attrazione per la Di-sney. Cosa c’è dietro l’angolo?

Ovviamente qua rimaniamo nell’ambito top secret, ci sono degli accordi di confi-denzialità con il cliente che non permet-tono divulgazioni a riguardo. Una cosa è certa, la nostra azienda è uno dei princi-pali fornitori a livello mondiale di Disney, abbiamo installato nei vari parchi in giro per il mondo oltre 20 attrazioni. Un rap-porto del genere, oramai più che venten-nale, rappresenta la forza della Zamper-la che garantisce, e garantirà anche per il prossimo avvenire, ulteriori sfide stimo-lanti come quelle che si sono appena con-cluse.

chiaramente nelle relazioni di calcolo tut-te le informazioni in gioco. La facilità di lettura di tali relazioni è un fattore indi-spensabile per una corretta comunicazio-ne nei progetti “globali”. Fortunatamente ho potuto contare sull’apporto dell’Uffi-cio Calcoli Zamperla, uno dei nostri fiori all’occhiello!Ma al di là del calcolo, un aspetto fonda-mentale del mio ruolo è stato sicuramen-te quello di mantenere una visione globa-le del progetto.Visione globale significa mettere in or-dine di priorità le attività, individua-re gerarchie di progetto e capire la reale importanza delle problematiche che ine-vitabilmente intervengono. Visione glo-bale significa anche visione internazio-nale. La soluzione ai problemi non va ricercata solo nelle vicinanze, ma con gli strumenti comunicativi attualmente a di-sposizione: tutto il mondo è potenziale fonte di ispirazione!

Cosa è più importante nel suo lavoro, essere inge-gnere o architetto?

Per quanto mi riguarda le competenze

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Parchi di divertimento

“La salvaguardia dell’am-biente è un punto ormai radicato nel nostro dna e continuerà ad accom-pagnarci nelle scelte che caratterizzano il futuro

dell’azienda”. Così parla Sabrina Carraro, general manager della Dotto Trains, che assieme alla sorella Ottorina, responsabi-le qualità e marketing, entrambi pronipo-ti di Ivo Dotto fondatore dell’azienda, tie-ne le redini dell’azienda di Castelfranco Veneto. Una linea che ha ribadito duran-te i festeggiamenti per i cinquant’anni di vita che l’azienda ha celebrato domenica 25 marzo con il concorso di tanti cittadini castellani. Pochi quelli che hanno rinun-ciato al giro sul trenino “Dotto” dal cen-tro città a Borgo Pieve. Giocolieri, clown, maghi, scultori di palloncini, ma anche pop corn, zucchero filato, dolci a volontà e giochi di ogni tipo hanno accolto domeni-ca 25 i tantissimi bambini che hanno “in-vaso” la storica sede dell’azienda, aperta per l’occasione.

“La nostra storia - ha tenuto a dire Sabri-na Carraro - è da sempre radicata in que-sto territorio, tanto è vero che uno dei nostri modelli di punta, il Muson River, riprende il nome del corso d’acqua che at-traversa la città: è anche per questo che abbiamo voluto condividere la gioia per tale traguardo con la cittadinanza”. “Ave-te regalato attimi di felicità - ha detto il sindaco Luciano Dussin - a più di qualche generazione. Voi la globalizzazione l’ave-te cercata, non subita e la nostra comu-nità vi è grata perché avete portato il no-stro nome in tutto il mondo e avete dato a tanti castellani la possibilità di avere un impiego”. Il presidente di Unindustria Treviso, Alessandro Vardanega, ha sotto-lineato il successo dell’azienda: “I 50 anni sono un traguardo prestigioso, raggiunto grazie alla straordinaria capacità impren-ditoriale di questa famiglia che ha sempre dimostrato forza di volontà e grande pas-sione, cercando qualità e anche sostenibi-lità ambientale, valori che oggi ci porte-ranno fuori dalla crisi. Abbiamo bisogno di un Paese che valorizzi e difenda queste imprese”.

50 anni di attività per Dotto TrainsUna festa per l’importante anniversario

Il TARSul circo con animaliUna sentenza utile anche allo spettacolo viaggiante

Il TAR Emilia Romagna (Bologna, Sezione seconda, sen-tenza n. 470 depositata il 4 luglio 2012) si è pronuncia-to contro il divieto dell’attendamento di circhi con ani-mali, confermando che “Se è pacifico il potere dell’ente locale di disci-plinare e vigila-re nell’esercizio dei suoi poteri di polizia veteri-naria sulle con-dizioni di igie-ne e sicurezza pubblica in cui si svolge l’attivi-tà circense e su eventuali mal-trattamenti degli animali, sanzionati anche penalmen-te dall’art. 727 c.p., non esiste, in contrasto, una norma legislativa che attribuisca allo stesso il potere di fissare in via preventiva e generalizzata il divieto assoluto di uso degli animali in spettacoli, ed anzi un simile inter-vento si pone in palese contrasto con la legge n. 337 del 1968, che tutela il circo nella sua dimensione tradizio-nale, implicante anche l’uso degli animali.”

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Parchi di divertimento

bini a sparire dalla vista dei genitori e in questi casi vanno valutare anche le ipotesi più terribili, seppur rare.Ne sanno qualcosa in negli Stati Uniti, dove il Centro peri Bambini Scompar-si ha predisposto una procedura di emer-genza che parte dal presupposto che sia meglio pensare al peggio e dare un allar-me in più, che sottovalutare il problema e perdere tempo prezioso. La procedura si chiama Codice Adam (in memoria di un bambino di 6 anni rapito da un folle omi-cida nel 1981 mentre era in un centro com-merciale) e viene regolarmente applicata dai parchi che lo hanno adottato ogni-

Cominciamo dalle buone no-tizie: la quasi totalità de-gli smarrimenti di bambini (ma non solo) che si perdo-no nei parchi divertimento si risolve nel giro di pochi minuti con baci, abbrac-ci e, magari, qualche sgri-

data. Tuttavia il fenomeno non va assolu-tamente sottovalutato, ma affrontato in maniera seria e scientifica, perché tanti possono essere i casi che portano i bam-

di M.Cristina Cesa

Perdersi in un parco giochi

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qualvolta un inserviente riceva la richie-sta di aiuto di un genitore che ha perso di vista il proprio bambino. Forse qualcuno non sarà d’accordo e riter-rà eccessivo il concetto di partenza, tutta-via una è essenziale individuare una cor-retta procedura di gestione di eventi di questo tipo che sono comunque frequen-ti e vanno gestiti con puntualità ed effi-cienza.Il primo step è sicuramente la formazio-ne del personale: il tema degli smarri-menti all’interno di un parco divertimen-ti deve essere un argomento sempre caldo e oggetto di continuo aggiornamento. Bisogna ricordare che le problematiche possono essere diverse: i bambini sono si-curamente quelli che si perdono più fre-quentemente, ma non bisogna dimenti-carsi di anziani, di persone con disabilità o con disturbi del comportamento (come l’Alzheimer). Una persona di una certa età, in una giornata particolarmente cal-da, potrebbe entrare in confusione, non ricordando il proprio nome, ad esempio, mentre qualcun altro potrebbe rifiutarsi di seguire il personale per ricongiungersi alla famiglia. E quindi fondamentale ela-borare una procedura per ogni situazione. Il Codice Adam che abbiamo citato sopra, prevede che ci siano inservienti addetti a queste procedure, in aggiunta al lavo-ro di routine: personale che può lasciare immediatamente il proprio incarico - sen-za che questo blocchi l’attività del parco o crei disagi alla clientela - per guardarsi in-torno e cercare di individuare la persona che si è smarrita. Soprattutto alle uscite, qualora dovesse essere lanciato un allar-me, il personale dovrà controllare chi esce e verificare che i minori siano accompa-gnati dalla propria famiglia. È importante avere un sistema di comu-nicazione immediato a cui fornire la de-scrizione del bambino (età, aspetto fisico, abbigliamento, segni distintivi) a tutto il personale e far sì che un addetto accompa-gni i genitori nella ricerca. In questo modo saranno immediatamente rintracciabili quando il bambino verrà ritrovato. I genito-ri devono inoltre essere tranquillizzati e de-vono avere dal comportamento degli addet-ti la certezza che tutto si risolverà a breve.

Nella foto, il vademecum del Centro Americano per i Bambini Scomparsi (www.missingkids.com) per i genitori che portano la famiglia in un parco di divertimento

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Parchi di divertimento

un adulto che non sia un genitore. I con-sigli del Centro Americano per i Bambini Scomparsi sono anche qui piuttosto chia-ri. Ovviamente chiamare immediata-mente la Polizia e cercare di ritardarne il più possibile l’allontanamento ed evitare in ogni modo che possa arrecare danno al bambino o agli altri visitatori. Ma molto si può fare anche come preven-zione. Alcuni parchi americani rendono disponibile all’entrata un braccialetto con i numeri di telefono , in alcuni casi si pensa addirittura ad un localizzatore elet-tronico. Sempre all’ingresso, vengono se-gnalate eventuali persone sole che entra-no nella struttura senza bambini. Nelle sale in cui ai giocatori viene rilasciata una card di gioco, viene incoraggiata la regi-strazione in modo tale che sia possibile ri-costruirne gli spostamenti. Ovunque, ad ogni modo, è consigliabile l’affissione di

Gli esperti americani consigliano di chia-mare la Polizia se il bambino non dovesse essere ritrovato nel giro di 10 minuti, in quanto ritengono che sia meglio fare una chiamata a vuoto che perdere tempo pre-zioso. Senza voler fare allarmismo o – di contro – sottovalutare il problema, a no-stro giudizio è opportuno che ogni strut-tura faccia la propria valutazione sui tem-pi più congrui, considerando l’ampiezza del parco, la struttura, l’ultimo posto in cui il bambino è stato visto (valutare se ci fossero ulteriori fattori di rischio come piscine, specchi d’acqua o se fosse vicino alle uscite) . Essere pronti a chiamare il 118 nel caso in cui il bambino sia ferito o non stia bene. Di fatto, il discorso si complicherà solo nel momento (ipotesi peggiore ma fortunata-mente molto remota) in cui il bambino dovesse essere avvistato in compagnia di

Il codice ADAMIl Codice Adam è un valido strumento di ricerca per i bambini smarriti attualmente in uso in decine di migliaia di luoghi in tutti gli Stati Uniti. Il programma è semplice da imparare e da implementare: uno speciale segnale di allerta, definito “codice Adam” viene diffuso nei locali quando un cliente segnala un bambino scomparso. Speciali decalcomanie sono af-fisse all’ingresso dei luoghi in cui si adotta la procedura. I dipendenti vengono formati ad adottare le seguenti misure quando il codice Adam viene attivato:

Ottenere una descrizione dettagliata del bambino e quello che indossa.

Andare al più vicino telefono interno e digita-re il Codice Adam, uno speciale numero al quale si descrivono le caratteristiche fisiche del bam-bino ed il suo abbigliamento. Alcuni collabora-tori sono tenuti a smettere di lavorare e cercare il bambino. Altri collaboratori presidiano gli in-gressi frontali per assicurare che il bambino non lasci i locali.

Se il bambino non si trova entro 10 minuti, chiamare le forze dell’ordine.

Se il bambino viene trovato e sembra esser-si solo smarrito ed è illeso, riunire il bambino ai familiari.

Se il bambino viene trovato accompagnato da qualcuno che non sia un genitore o tutore lega-le, si compiano sforzi ragionevoli per ritardare la loro partenza, senza mettere il bambino, perso-nale o visitatori a rischio. In tal caso contatta-re immediatamente le forze dell’ordine e fornire informazioni circa la persona che accompagna il bambino.

Annullare l’ allarme Codice Adam dopo che il bambino viene trovato o arrivano le forze dell’ordine.

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Nel caso di Adam, in totale assenza di pro-cedure del caso, ci si è inizialmente limi-tati ad aspettare, a tranquillizzare la ma-dre certi che il bambino sarebbe saltato fuori da un momento all’altro. Solo dopo si è cominciato a cercare all’esterno del locale, nel parcheggio, per poi chiamare la polizia e scoprire e che un addetto alla sicurezza aveva fatto uscire un gruppo di bambini (tra cui Adam) perché troppo chiassosi, senza accertarsi che fossero in compagnia dei propri genitori o comun-que di un adulto affidabile.Questa terribile storia ha insegnato che la formazione del personale addetto alla si-curezza deve essere approfondita, e che lo schema che deve essere applicato, non solo nei parchi divertimento ma in qual-siasi struttura che richiami tanta gente, deve essere inverso. Come un cerchio che si stringe, bisogna prima escludere le ipo-tesi peggiori (controllo delle uscite, dei luoghi più a rischio come vasche e pisci-ne) per poi valutare quelle più tranquille in cui qualche minuto di ritardo non di-venta una questione di vita o di morte.

apposita cartellonistica a ricordare che i bambini sono sotto la responsabilità dei propri genitori e, perché no, ai bambini, di rivolgersi al personale del parco in caso di necessità. Infine, è utile tenere presente anche che, prima dei genitori, potrebbe esse-re un bambino a chiedere aiuto ad un in-serviente perché si è perso. La formazio-ne del personale deve comprendere anche questo: individuare per primi eventuali minori in difficoltà, insegnare come rap-portarsi nel caso si venga avvicinati da un bambino e come tranquillizzarlo.In definitiva i consigli che abbiamo rac-colto sono molto semplici e forse a qual-cuno potranno apparire scontati. Eppu-re non è così, perché basilare è in questo caso l’organizzazione, la consapevolezza di far parte di un meccanismo in cui ogni azione ha ripercussioni negative o posi-tive su quelle degli altri. La vicenda del piccolo Adam, che dà il nome al codice di emergenza americano, è costellata da leg-gerezze ed omissioni, frutto forse di una società più “spensierata” sul tema dell’in-fanzia rispetto a quella odierna.

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Parchi acquatici

se ne occupano come attività prevalente sono poche. Il livello di conoscenza e com-petenza tecnica è spesso scarso, soprattut-to per quanto riguarda i venditori, e la con-fusione quindi regna sovrana.Si è in questi ultimi anni diffusa la con-vinzione che l’acqua vada per forza di cose trattata pesantemente dal punto di vista chimico. Ciò a causa principalmente di una qualità degli impianti di filtrazione che negli anni si è andata riducendo in ter-mini ormai preoccupanti e della difficoltà nel reperire le risorse economiche necessa-rie per migliorarne l’efficienza o per intro-durre nuovi componenti o soluzioni tecni-che innovative.Giocare al “piccolo chimico” è diventata quindi la passione di ogni manutentore. Le conseguenze sulla salute degli operatori in primo luogo e degli utenti dei parchi ac-quatici della esposizione protratta nel tem-po ad agenti chimici e composti nella mag-gior parte sconosciuti non sono noti anche se molte indagini svolte soprattutto all’e-

Lo scopo che si prefigge questo articolo è quello di aiutare il responsabile di una parco acquatico a comprendere le operazio-ni relative al trattamento dell’acqua effettuate dai manutentori e dalle ditte

eventualmente incaricate.Il tema del trattamento dell’acqua di una piscina non è semplice da affrontare, poi-ché necessita di conoscenze tecniche che spesso non sono possedute da chi dovreb-be sorvegliare e dirigere l’attività dei ma-nutentori, con il risultato che , in molti casi, il responsabile della piscina diventa “ostaggio” di chi decide al suo posto le ope-razioni da compiere ed i prodotti da acqui-stare.Il mercato dei prodotti chimici per le pisci-ne è un mercato di nicchia e le aziende che

Di Rossana Prola(Professioneacqua.it)

La gestione dell’acqua

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immediatamente visibili. Dal punto di vi-sta batteriologico non si riscontrano epi-demie mortali se non in rari casi di infe-zioni da criptosporidium o da escherichia coli che hanno portato alla morte per di-sidratazione di alcune decine di bambini negli Stati Uniti. I singoli casi, però, sono difficilmente idetificabili, poiché vengo-no spesso scambiati per normali infezio-ni dovute ad altre cause. Dal punto di vista chimico invece gli effetti immediati sono chiari solo nel caso di esposizione a for-ti concentrazioni di tricloroammina, un composto di acido ipocloroso e ammonia-ca normalmente presente in piscina, che

stero hanno più volte evidenziato danni a lungo termine sulla salute.Oggi, per fortuna, la attenzione degli utenti alla cura del proprio benessere an-che per quanto riguarda l’esposizione ai prodotti chimici introdotti nell’acqua delle piscine è molto aumentata e spesso riusci-re a mantenere un’acqua sana sia dal pun-to di vista batteriologico che, soprattutto, dal punto di vista chimico, è diventato un punto di forza anche per quanto riguarda il puro aspetto relativo al marketing del par-co acquatico.Va detto che difficilmente i danni causati da un errato trattamento dell’acqua sono

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Parchi acquatici

native al cloro, che oltre all’ozono è l’unico prodotto disinfettante utilizzabile.I danni da cloro sulla salute sono univer-salmente noti ed è quindi necessario cer-care di ridurre al massimo la quantità di disinfettante introdotto. Va detto inoltre che qualunque tipologia di disinfettante è potenzialmente dannosa per l’organismo umano, poiché il suo scopo è quello di cre-are un ambiente chimicamente ostile alla vita dei microrganismi. Il nostro è un or-ganismo più grande rispetto a quello di un batterio, quindi maggiormente in grado di resistere ai danni: il batterio muore, l’uo-mo no, ma subisce comunque dei danni.È quindi necessario far si che il disinfet-tante sia messo in condizioni di agire in-troducendone in acqua la minore quantità possibile.Quali sono queste condizioni? Prima di tutto l’acqua deve essere limpida, pulita. Se si utilizza il cloro per ossidare le sostan-ze organiche sarà necessario introdurne molto di più per averne a sufficienza per uccidere i microrganismi. Per questa ra-gione sarebbe necessario evitare di effet-tuare superclorazioni frequenti solamen-te allo scopo di far tornare l’acqua limpida. Questo dovrebbe essere compito dei filtri, non del cloro. Se l’acqua è torbida, quin-di, è meglio agire cercando di migliora-re la qualità della filtrazione, verificando i tempi di ricircolo e la velocità di scorri-mento nei filtri e nelle tubazioni, magari modificando il funzionamento delle pom-pe. Sotto questo aspetto c’è la possibilità di migliorare moltissimo l’efficienza, anche effettuando piccoli interventi impiantisti-ci, poco costosi. E’ inoltre possibile intro-durre apparecchiature come i raggi UV op-pure i nuovi sistemi di condizionamento a campo elettrico, senza dover modificare il

inalato ad alte dosi può generare asma e ri-nite allergica oltre che altri disturbi. Nel-la maggioranza dei casi l’esposizione ai composti chimici presenti in piscina gene-ra danni nel lungo termine e questi danni sono difficilmente identificabili. Non per questo non è però necessario cercare in tut-ti i modi di evitarli.Per comprendere le regole fondamentali del trattamento dell’acqua di una piscina è necessario partire da alcune considerazio-ni fondamentali.La prima: la legislazione italiana in vigore stabilisce quali prodotti siano utilizzabili in piscina e quali no (vedi box). Per quanto riguarda la disinfezione non vi sono alter-

La manutenzione delle piscinepubbliche e private

Dario Flaccovio editoreAcquistabile anche online

per approfondire

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si pone attenzione alla salu-te propria ed altrui. La con-centrazione di cloro deve es-sere sempre quella corretta, in qualunque situazione ci si trovi e questo può essere ga-rantito solamente da una ot-tima strumentazione.Un ultimo punto importante è quello del ricambio dell’ac-qua. Nei parchi acquatici molta acqua viene persa per evaporazione e a causa dei bagnanti che la trasportano all’esterno del bacino, quin-di molta acqua viene ricam-biata per necessità. La norma attualmente in vigore preve-

de che venga ricambiato il 5% del volume totale delle vasche sommato a quello delle vasche di compenso. Ogni impianto deve essere dotato di un contatore volumetrico dell’acqua introdotta, che deve essere po-tabile (proveniente quindi da acquedotto o da pozzo con acqua potabile o potabilizza-ta).Il ricambio di acqua, seppure dal punto di

sistema di filtrazione esistente. Sicu-ramente il primo intervento dovreb-be essere quello di far effettuare una verifica tecnica all’impianto per mi-gliorare tutto il possibile.Anche dal punto di vista gestiona-le, ovviamente, è possibile fare mol-to affinché l’acqua si sporchi meno, tramite una campagna di sensibiliz-zazione nei confronti dell’utenza per far comprendere quanto sia impor-tante per la salvaguardia della salute di tutti entrare in acqua puliti.La seconda importantissima con-dizione affinché il cloro agisca al massimo delle sue potenzialità è il controllo del pH. L’acido ipocloroso (HclO), che è la sostanza che ogni prodotto a base di cloro produce dissociando-si in acqua, agisce al mas-simo delle sue potenzialità a pH basso. Un pH vicino a 7 è quindi l’ideale affinché il cloro introdotto esplichi la sua funzione al massimo delle potenzialità. Alcune aziende che commercializ-zano prodotti chimici per piscina sostengono che il pH dell’acqua vada mante-nuto più alto, intorno a 7,5 che è il valore limite supe-riore consentito dalla nor-mativa, e anche oltre. Dal punto di vista scientifico questa affermazione è priva di qualunque fondamento.Con una attenta gestione dei bagnanti, un efficiente sistema di filtrazione ed un pH costante introno a 7 non serve normalmen-te introdurre altre sostanze in acqua per mantenere una buona qualità della stessa. Non si tratta di requisiti facili da ottenere, si badi bene, ma a queste condizioni il trat-tamento dell’acqua diventa semplice. In un parco acquatico la difficoltà mag-giore sta nel fatto che la continua movi-mentazione dell’acqua negli scivoli e nei diversi giochi presenti riduce sensibilmen-te la concentrazione del cloro presente in acqua. In queste condizioni diventa indi-spensabile dotare l’impianto di una otti-ma strumentazione di controllo e di do-saggio. Aumentare le dosi di cloro solo per riuscire ad raggiungere la quantità mini-ma indispensabile nelle punte di consumo non è la procedura corretta da adottare, se

Pubblicata la traduzione della norma UNI sugli scivoli acquatici. È stata pubblicata in lingua italiana la norma EN1069-1 e 2 che tratta di requisiti di sicurez-za, metodi di prova, utilizzo, funzionamento e manutenzione,degli scivoli acquatici. la nor-ma è acquistabile dal sito http://store.uni.it

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Parchi acquatici

lamente con lo sforzo di una formazione specifica, possibilmente non effettuata da ditte che hanno interessi economici nella vendita dei prodotti chimici. Le informa-zioni tecniche, infatti, dovrebbero essere indipendenti dagli interessi commerciali.Il trattamento dell’acqua dovrebbe essere il più possibile semplice, introducendo la quantità minima possibile di prodotto chi-mico, potenziando al massimo l’efficienza degli impianti.Infine, l’approccio dovrebbe essere quello della salvaguardia della salute degli uten-ti prima di tutto, con la consapevolezza del fatto che giocare al piccolo chimico può causare danni seri, poiché si gioca, in real-tà, con il benessere delle persone.

vista economico sia solitamente considera-to un danno per il gestore, è importante ai fini del mantenimento delle corrette con-dizioni igieniche dell’acqua. Oltre al mi-nimo identificato per legge, in alcuni casi potrebbe presentarsi la necessità di ricam-biare un volume maggiore, se la piscina è molto frequentata e l’impianto di tratta-mento non è in grado di far fronte al carico inquinante portato dai bagnanti. Anche in questo caso è solo il responsabile della ma-nutenzione che decide, valutando caso per caso, le operazioni da compiere.Riassumendo, il responsabile della pisci-na dovrebbe essere in grado se non altro di comprendere il linguaggio dei propri ma-nutentori e di decidere autonomamente quale linea di condotta adottare per il trat-tamento dell’acqua. Ciò si può ottenere so-

Siae: presentato il portale PORTUPper il diritto d’autoreIl 12 luglio la Siae ha presentato, alle associazioni di categoria interessate, il Portale UtilizzatoriProfessionali – PORTUP - che, nell’ambito dello sportello automatizzato, attivo presso gli Uffici ter-ritoriali della SIAE, costituirà l’interfaccia con l’utenza professionale continuativa per lo svolgimen-to da remoto delle attività autorizzative e di pagamento del diritto d’autore.Il portale, rivolto agli organizzatori che svolgono attività continuativa, anche itinerante, consente di avere servizi relativi a: richiesta permessi, dichiarazione proventi, gestione pagamenti, rendicon-tazioni. Per aderire, l’organizzatore stipula un contratto standard con SIAE per utilizzare il servizio online ai fini dell’accredito e delle obbligazioni che dovranno essere assunte. La stipula può essere fatta presso un ufficio territoriale SIAE che consegnerà le credenziali di accesso per l’utilizzo del ser-vizio OnLine. In particolare per la richiesta dei permessi, PORTUP consente di comunicare, all’uffi-cio SIAE competente per territorio, tutte le informazioni necessarie al fine di ottenere le autorizza-zioni dell’evento che si intende organizzare.

Per la dichiarazione dei proventi permette di: Visualizzare gli incassi provenienti dalle biglietterie automatizzate Dichiarare altri proventi (sponsorizzazioni, scontrini fiscali, contributi)

Per la gestione dei pagamenti consente di: Visualizzare l’importo del dovuto a SIAE (diritto d’autore, diritti accessori, ecc.) per singolo even-

to e periodo di pagamento Generare il “pacchetto pagamento” (MAV) A seguito del pagamento, visualizzare il documento contabile (fattura) emesso da SIAE

Per le rendicontazioni permette di: Visualizzare gli eventi organizzati (stori-

co) Visualizzare i compensi dovuti Visualizzare il “riepilogo incassi”

Per accedere al portale, l’indirizzo è https://online.siae.it

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Parchi avventura

per i bambini, quante persone devo avere all’interno del parco per essere in regola?”

“Buongiorno, vorrei un preventivo di spesa per il per-sonale per i lavori in quota… non so dirle, forse sul-le funi o comunque in altezza, con le imbragature… ma sono già esperti, mi serve solo l’attestato…”

Tre telefonate raccolte a caso tra le decine che dai primi di Aprile a fine Giugno rice-viamo presso il nostro ufficio, tre telefo-

“Buongiorno, sono un alpini-sta iscritto al… ed arram-pico da 3 anni, lavoro in un parco avventura in… ed il mio titolare mi ha detto che devo fare un corso per il pa-

tentino da sorvegliante… mi sa dare qualche infor-mazione?”

“Buongiorno sono… e quest’anno apriremo il parco avventura … abbiamo tre percorsi per gli adulti e due

Formazionedegli addettiIl punto di vista di un docente

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del D.Lgs. 81/2008 inerenti la valutazione dei rischi).

Ricordo inoltre, che nel recente Accor-do Stato Regioni del 22 Febbraio 2012 sono riportate tutte le attrezzature per le qua-li è necessaria un’abilitazione per essere condotte (ad esempio piattaforme di lavo-ro elevabili) nonché nella Conferenza del 26 Gennaio 2006 (allegato XXI del D.Lgs. 81/2008) sono riportati i corsi obbligatori per il montaggio/smontaggio/trasforma-zione di ponteggi nonché per gli addetti ai sistemi di accesso su funi; ad oggi le uni-che due “abilitazioni” per i lavori in quo-ta.Ricordo inoltre che qualora il persona-le suddetto sia impiegato anche per al-tre mansioni (ad es. potatura delle pian-te, manutenzioni ordinarie dei percorsi con uso di attrezzature di lavoro, pulizia e disinfestazione locali nonché attrezza-ture di sicurezza, manutenzione del ver-de ecc…) si deve sempre far riferimento al T.U. D.Lgs. 81 del 2008 e degli allegati, per non avere sorprese qualora un lavoratore subisca un infortunio durante il lavoro.

Ma il Sig. Rossi, in questo dedalo di nor-mative potrebbe non trovare l’uscita, op-pure deciderà di affidarsi ad un consulen-te (come ci si affida al commercialista o all’avvocato) per sapere cosa fare per non incorrere in sanzioni. Già, le sanzioni… perché le sanzioni ci sono, ed il D.Lgs. 81/2008 prevede, ad es. per l’Art. 36 e/o 37 (mancata informazione o formazione ai lavoratori) l’arresto da 2 a 4 mesi o l’am-menda da 1.200,00 a 5.200,00 euro.

Ma il Sig. Rossi non dovrebbe preoccupar-si delle sanzioni perché dapprima dovreb-be percepire che i temi della formazione, ma ancor prima dell’informazione e quin-di in ultimo dell’addestramento, come passaggi cardine della sua attività; come lo sono i supporti delle altalene o la caset-ta della biglietteria oppure i moschettoni per le carrucole.

Nell’esperienza di questi ultimi tre anni possiamo confermare una maggiore at-tenzione da parte dei gestori agli aspetti legati alla formazione del personale, an-che l’Associazione Parchi Avventura Ita-liani ha sensibilizzato gli stessi ed il tema è stato affrontato anche durante gli incon-tri ed i Meeting annuali; il nodo cruciale

nate diverse, che raccontano in sintesi lo “stato dell’arte” del settore dei “parchi av-ventura” del centro-nord Italia, per quel-lo che concerne la conoscenza dei gestori e dei lavoratori del comparto in oggetto, del tema sicurezza nei luoghi di lavoro e for-mazione del personale.

Ma quale sia davvero la situazione è un di-lemma non facile da risolvere.

Da un lato il titolare, una persona fisica e quindi chiamiamolo per nome e cognome (ovviamente di fantasia) Giacomo Rossi, che investe diverse decine di migliaia di euro e finalmente vede i suoi percorsi ag-grappati agli alberi o ai pali di sostegno, vede le sue imbracature con i moschetto-ni nella “casetta-biglietteria” ed attende il primo week-end di sole per aprire il si-pario e fornire emozioni e divertimento ai fruitori, verso i quali ha degli obblighi de-rivanti dall’assunzione di responsabilità della struttura e della gestione delle emer-genze.

Credo che quasi nell’immediato si ren-derà conto il Sig. Rossi che il personale, forse anche lui stesso impiegato nella ge-stione, è certamente importante quanto i sostegni dei percorsi e che, come quelli, si debba avere la certezza che siano in grado di compiere il loro lavoro.

Ma quale lavoro? Beh, certamente qual-cuno dovrà stare alla biglietteria, qual-cun altro avrà il compito (delicatissimo) di istruire i partecipanti all’uso delle at-trezzature di sicurezza, qualcun altro an-cora forse controllare i partecipanti sui percorsi ed eventualmente riportare a ter-ra chi non avesse più la voglia o le capaci-tà per proseguire, poi occorre ogni tanto controllare i cavi e le attrezzature, taglia-re l’erba, potare un ramo che si è seccato… disinfettare i caschi e le imbracature e for-se altro ancora.

Proviamo a trovare una collocazione nel T.U. della sicurezza sul lavoro (il famige-rato decreto 81) ad ognuna di queste man-sioni, e vedremo che qualche riferimento normativo di supporto c’è ed è abbastanza semplice, nella tabella inoltre proponia-mo una colonna relativa ai rischi ai quali è esposto il lavoratore che riveste la man-sione corrispondente (restano certamente di base per tutti le disposizioni dell’Art. 28

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Parchi avventura

di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi.

Il mondo dello sport è basato su regole di-verse, l’accettazione del livello di rischio per la salute di chi svolge un’attività spor-tiva non ha nulla a che vedere con il livello di tutela che si deve garantire ai lavorato-ri; pertanto l’attitudine ad una mansio-ne è il presupposto di base per la scelta del personale, ma non sostituisce la forma-zione in ottemperanza al D.Lgs. 81/2008.

Un aspetto piuttosto delicato cui crediamo sia importante soffermarsi è il briefing, il momento in cui l’istruttore fornisce le in-formazioni necessarie per assicurare che l’attrezzatura (DPI in uso ai partecipanti) e gli elementi (giochi o attività) siano usa-te correttamente; tale compito è di fonda-mentale importanza per una gestione cor-retta dei parchi avventura e molto spesso

che noi, formatori sul campo, percepiamo è spesso la non corretta collocazione dei propri dipendenti nel concetto di luogo di lavoro e rischi per la salute.

Se il lavoratore che avrà la mansione di “istruttore percorsi acrobatici” è un ar-rampicatore o uno speleologo darà cer-tamente “garanzia” al datore di lavoro di avere “attitudine” a svolgere la mansione in oggetto, ma la formazione (che ricordo deve essere garantita dal datore di lavoro) è quella prevista dal D.Lgs. 81/2008 e non dalla “formazione sportiva” personale e, come cita il c.4 dell’Art. 37 “La formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico devono avvenire in occasione:a) della co-stituzione del rapporto di lavoro o dell’i-nizio dell’utilizzazione qualora si tratti di somministrazione di lavoro;b) del trasfe-rimento o cambiamento di mansioni;c) della introduzione di nuove attrezzature

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quello soggetto maggiormente all’usura routinaria della sua resistenza psicolo-gica, ripetere infinite volte nell’arco del-la stagione le stesse parole riduce il per-sonale ad una “semi-macchina”, e questo aspetto, nell’organizzazione dei turni della giornata, aumenta senz’altro il ri-schio di perdere per la strada qualche in-formazione che agli utenti garantisce la sicurezza.

Noi auspichiamo che presto si possa giun-gere ad una forma di “professione ricono-sciuta” di istruttore e di soccorritore di percorsi acrobatici, ad una sorta quindi di “patentino” o “abilitazione”, come peral-tro richiesto da molti aspiranti lavorato-ri che intendono dedicare anche solo una parte dell’anno ad una attività stagionale a contatto con la natura e con il pubblico, eventualmente anche in virtù di altre pro-fessioni turistiche già affermate e presen-ti nei territori montani (maestro di sci o snowboard ad esempio).Con la certificazione delle competenze se-condo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024 e con la riforma delle professioni, proba-bilmente si apriranno spiragli per la co-stituzione di nuove forme aggregative non riconosciute in albi o collegi (già allo studio in Parlamento) ma dotate di auto-nomia, promozione, qualificazione e rap-presentanza, caratteristiche necessarie al miglioramento dei livelli di sicurezza in tutti gli ambiti.

Luigi Trippa – Form Up

abbiamo riscontrato che sono presenti di-versi tipi di sistemi di sicurezza (per cappi metallici oppure con sistemi retrattili per la salita di una scala, oppure con sistemi scorrevoli su funi tessili per la progressio-ne su una rete inclinata ecc…) ma que-sti non vengono presentati ai partecipan-ti durante il “briefing” anzi, viene detto loro semplicemente di “seguire i punti rossi”. Certamente non aver presentato o non averlo fatto completamente e/o cor-rettamente un sistema di sicurezza e non essersi accertati della sua comprensione è, di fatto, colpa grave.

Sempre per quello che concerne i siste-mi di sicurezza “retrattili” occorre ricor-dare, soprattutto ai progettisti nonché ai collaudatori ed hai verificatori, che le disposizioni tecniche di detti dispositivi sono dettate dalle rispettive norme tec-niche, pertanto un dispositivo UNI EN 360 è un dispositivo retrattile che for-nisce l’arresto della caduta il cui con-nettore di estremità del cavo (tessile o metallico che sia) deve essere collegato all’imbracatura di chi lo utilizza diretta-mente e non tramite, ad esempio, i cor-dini di prolungamento utilizzati per la linea orizzontale.Stessa disposizione vale anche per altri di-spositivi “scorrevoli” per linea di ancorag-gio verticale (ad esempio per la fune tes-sile), infatti questi non dovrebbero essere vincolati all’utilizzatore tramite prolun-ga, se non chiaramente espresso nel li-bretto di utilizzo del produttore.

Infine, poiché il ruolo dell’istruttore è

I parchi avventura in ALTA QUOTAParchi Avventura Italiani sarà presente ad ALTA QUOTA, la fiera della montagna che si terrà presso la fiera di Bergamo dal 12 al 14 ottobre 2012. Nel contesto della fiera, sarà organizzato un evento pubbli-co, aperto al settore, ed un mo-mento di confronto riservato agli associati. Al momento di andare in stam-pa non è ancora stato predispo-to il programma definitivo del-la manifestazione. Invitiamo pertanto a visitare il sito www.parchiavventuraitaliani.it dal mese di settembre, per maggio-ri informazioni.

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Da tempo sosteniamo che i per-corsi acrobatici sono innega-bilmente simili ad attrazioni, e che un parco avventura ha molte analogie con le struttu-re del divertimento. Ed ecco

un’altra evidente “contaminazione”. Si tratta di un parco avventura aperto nel contesto di un parco acquatico, secondo un’esperienza già affrontata in una strut-tura lombarda, Aquaneva. Valle dell’Av-ventura – questo il nome del nuovo im-pianto, sorge nel parco acquatico Valle dell’Orso, una bella struttura sita sulle pendici del Vesuvio. Il parco avventura è la seconda struttura italiana registrata ai sensi del DM 18 maggio 2007. È la confer-ma che, come capita spesso, il mercato colma la carenza della amministrazione pubblica che dovrebbe favorirne lo svilup-po, e che ancora indugia nel riconosci-mento dei percorsi come vere e proprie at-trazioni. Abbiamo chiesto a Gianluca Ascione, proprietario della struttura, come sia nata questa idea di ampliare la struttura acquatica con un parco avventura che può essere gestito anche indipendentemente dalle piscine.

Valle dell’Orso è un parco acquatico aperto da tempo, come è nata l’idea di

espandere l’offerta attraverso un vero e proprio parco avventura? Non era me-glio un nuovo scivolo?:Da quando nel 1990 Valle dell’Orso ha aperto i battenti, la nostra famiglia si è dedicata alla gestione del divertimento e dell’ospitalità con passione e professiona-lità.La location del nostro parco è valorizza-ta dalla vicinanza degli importanti siti archeologici di Pompei ed Ercolano, dal-la presenza “quasi inquietante” del Vul-cano e dal verde del Parco Nazionale del Vesuvio, tutti elementi che risultano es-sere sempre più interessanti della novità di un’altra attrazione acquatica. Da noi ci sono anche gli acquascivoli,la piscina onde,il sofa gaiser di ultima concezione,lo spray park per i più piccini e un’eccellen-te staff di animazione,ma da noi, soprat-tutto, si è soliti trascorrere una piacevole giornata in famiglia,all’insegna del sano e puro divertimento. Un nuovo scivolo sa-rebbe stato appunto “un altro scivolo”. Il Parco Avventura invece è la promessa di una nuova ed emozionante esperienza da vivere in mezzo alla natura,in un contesto sempre piacevole.Il rispetto per la natura e la voglia di vi-verla sono stati fattori determinanti nella scelta di questa nuova ed entusiasmante esperienza.

Un parco acquaticosi apre all’avventura

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Parchi avventura

hanno prima eseguito un saggio della no-stra pineta e poi l’hanno dichiarata idonea ad ospitare quello che a dir loro sarebbe di-ventato “il parco avventura del centro sud”.

I percorsi si integreranno nel parco ac-quatico o saranno gestiti autonoma-mente?Valle dell’Avventura, questo il nome del nostro parco, è un appendice del par-co acquatico. Le componenti della nostra mission aziendale “AcquaFunNatura” si fondono perfettamente nel “divertimen-to consumato “tra acqua e cielo”. Valle dell’Avventura vive sì in concomitanza con il parco acquatico, ma avrà sicuramente una giornata più lunga ed una stagionali-tà diversa. Prevediamo di essere aperti fino a dicembre, in modo da poter approfittare anche del periodo natalizio per organizzare un parco a tema con eventi dedicati al Na-tale, in un clima di festa.Feste di compleanno, team building azien-dali ed escursioni didattiche saranno il trait d’union del divertimento a contatto con la natura in tutti i mesi dell’anno.

Realizzare e gestire il parco avventura è un’esperienza nuova. È stato sempli-ce ottenere autorizzazioni e individua-re i collaboratori? Abbiamo iniziato a pensare alla realizza-zione del parco avventura circa un anno e mezzo fa. Ci siamo attivati immediata-mente per verificare la fattibilità del pro-getto. Superati a pieni voti i saggi agli alberi e al suolo ed interpellato l’ufficio tecnico, si è dato immediatamente ini-zio al design del parco avventura di Valle dell’Orso. Il restante tempo è stato speso tra scrivanie e corridoi di quegli uffici che dovrebbero incoraggiate il recupero delle attività imprenditoriali sulla nostra zona, ma purtroppo molto spesso ci si imbatte in quelli che definirei “uffici di complica-zione affari semplici”. Ma noi “imprendi-tori folli” ci siamo fatti motivare dall’en-tusiasmo degli operatori del settore, dal pubblico, da chi si è dimostrato da subito pronto a farsi portavoce di un’ educazione al rispetto della natura ed al divertimento intelligente.La formazione dei ragazzi diventati poi i nostri soccorritori ed istruttori, ha porta-to una ventata nuova e più qualificata del possibile impiego giovanile sul nostro ter-ritorio. Valle dell’Orso, grazie al parco av-ventura ha rappresentato anche questo.

Che caratteristiche ha il parco avventura?Un insolito scenario per un parco avventu-ra. Una pineta anziché un bosco,tanta aria e luce,un parco con tutti i confort necessari per garantire ad adulti,bambini,anziani e neonati una permanenza assolutamen-te confortevole. Tra una liana ed un pon-te in cima ai pini gli adulti saranno cat-turati da una veduta mozzafiato sul golfo di Napoli a più di sette metri dal suolo, ed i più piccini dal più frizzante dei par-chi acquatici del centro sud. 15.000 mq di pineta,circa 200 alberi di “pinus pinea” e di questi ben 60 si sono prestati ad ospita-re le stazioni dell’avventura. Il parco pre-vede cinque percorsi di cui 3 dedicati agli adulti e 2 ai bambini. Studiato per invita-re il pubblico ad una assidua sperimenta-zione del proprio coraggio, i tre tracciati sono stati effettivamente progettati per difficoltà crescente. Non tutti,in prima battuta, potranno misurarsi con l’altez-za e l’impegno fisico richiesti dal percorso rosso…meglio allenarsi prima sul circuito verde e poi quello blu !!!Il nostro parco è stato progettato e realizza-to nel pieno rispetto della natura,l’albero non rappresenta mai un ostacolo al diver-timento ma piuttosto il “protagonista”.Gli esperti della “Verde Verticale” di Reggio Emilia, costruttori di parchi avventura,

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vamo molto preparati sull’accoglienza, sulla preparazione dell’ area, sulla cura dei dettagli e dei particolari. È nella no-stra storia, nella nostra tradizione rende-re piacevole ed accogliente il luogo dove riceviamo i nostri ospiti.

Inoltre siamo convinti che il nostro parco abbia una specificità che lo renderà acces-sibile ad un target molto più esteso rispet-to a quello tradizionale dei parchi avven-tura.Valle dell’Avventura è facilmente accessi-bile, a pochi metri dal centro della città è attrezzato per l’accoglienza di tutte le fa-sce d’età, dai più piccini agli anziani. Ben collegata alla città,i mezzi pubblici rappresentano una valida alternativa alla propria auto, dispone di vari punti di ri-storo ed una immensa zona pic-nic da cui poter guardare la spettacolare avventura dei coraggiosi “indiana jones”.Il parco offre attrazioni collaterali come playground Lego e centro di assistenza e gioco Chicco.Eccellente l’ospitalità riser-vata alle famiglie con infants.

nella gestione del parco acquatico siete sempre stati attenti ai particolari, alla soddisfazione dell’ospite. Come è an-data nei primi giorni di apertura della nuova struttura?I primi giorni per noi sono stati i più importanti,abbiamo potuto apprezzare quanto il pubblico avesse voglia di novità, di un’alternativa intelligente per trascor-rere il tempo libero.Hanno partecipato alla “messa a punto” del progetto, abbiamo chiesto il loro pa-rere per perfezionare alcuni aspetti. Ci aspettavamo interesse ma non tutto l’en-tusiasmo che hanno manifestato. Ina-spettatamente abbiamo registrato un lar-go e sentito consenso da parte degli adulti e in particolare di quei genitori che ancora accompagnano i figli a divertirsi e cercano delle uscite sane ed intelligenti.Arrivati al parco si aspettavano di fare da spettatori e poco dopo si sono ritrovati in cima agli alberi.È un’esperienza fantastica: contribuire a promuovere il divertimento per la fami-glia. Vedere tutti, adulti e bambini, gio-care insieme era il nostro obiettivo. Era-

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Approfondimenti

Quante telefonate ed email sono arrivate in associazione! Sembra che molti uffici comunali siano alle prese con le “Waterballs”, sorta di sfere galleggianti in pla-stica, al cui interno i bambini

rotolano piacevolmente. Anche con questa attrezzatura si è ripetuto il caos che la no-stra categoria ha già vissuto con altre attra-zioni, prima dell’inserimento in elenco. La domanda dei funzionari comunali è sempli-ce: “Ma sono nello spettacolo viaggiante?”. L’Associazione non ha l’autorità per inter-pretare l’elenco ministeriale delle attrazio-ni, ed ha quindi invitato i Comuni ad inter-pellare gli uffici ministeriali – non ce ne vogliano - per avere un parere autorevole. In tempi di crisi non è facile a nessuno dire ad un esercente che la sua attrezzatura non può lavorare, ma se non ci si muove in un conte-sto di regole, il settore si trasforma in un Far West, che reca danno a tutti. La confusio-ne è generata dal fatto che alcune di queste strutture sono state autorizzate da comuni poco attenti come “Motonautica per bambi-ni”, altre hanno comunque ottenuto il codi-ce identificativo come “giochi gonfiabili”, la cui definizione prevede in effetti che pos-sano avere “forma che richiama il soggetto, come ad esempio il “Castello medievale”, la “Balena”, lo “Scivolo pagliaccio”, lo “Scivo-lo gigante”, la “Bolla d’aria”, ecc.”. La bolla d’aria, storicamente è quel gonfiabile a for-ma di “budino” – altro si potrebbe dire, ma è meglio restare nella pasticceria – che vie-ne scalato dai bambini, per raggiungere la sommità. Ma quando si ha a che fare con li-cenze e codici identificativi, è difficile im-pedire o consentire a queste sfere di plastica di non operare, senza danneggiare qualche esercente, sia esso il gestore o un suo con-corrente.L’unica strada per risolvere il problema è, come sempre, quella dell’aggiornamento

dell’elenco delle attrazioni. Sembrerebbe che alcune istanze siano state presentate al Ministero, ma siano prive della documen-tazione necessaria all’inserimento in elen-co, ovvero del parere di una commissione di vigilanza. Le responsabilità sono degli im-portatori, che non hanno valutato gli aspet-ti autorizzatori, e di quelle “fughe in avan-ti” tipiche dei gestori, che davanti ad una novità che richiede un investimento mini-mo, non hanno saputo resistere dal volerle gestire, a prescindere dalle regole. In questo senso ad alcuni esercenti è stato permesso di installare queste attrezzature, mentre ad al-tri, nel contesto di un luna park con doman-da di “sostituzione”, non lo è stato consenti-to. Un vero peccato, perché qualche novità nel settore è sempre gradita, per dare nuovo vigore al mercato. La questione si risolverà in qualche mese - almeno questo è l’auspi-cio, perché le istanze di integrazione all’e-lenco ministeriale non sono state presen-tate per il tramite dell’ANESV – Con questa confusione, un’attrazione prettamente esti-va non avrà offerto a tutti i gestori l’opportu-nità di avere le giuste soddisfazioni. (M.C.)

Che….Waterballs!I comuni alle prese con le autorizzazioni

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Approfondimenti

do l’efficienza ed efficacia del lavoro del-la Commissione di vigilanza. Del resto, se la norma citata si è limitata a prevede-re “un” componente delle associazioni di categoria, è da ritenere che, come per le altre istituzioni rappresentate nell’abi-to dell’organismo prefettizio o comuna-le, si sia ritenuto di limitarne il numero, orientandosi, per analogia con altre nor-me statali, verso una rappresentatività dell’organizzazione maggiormente rap-presentativa. (M.C.)

Solo un’associazione può esse-re rappresentata nelle Com-missioni di vigilanza sui luo-ghi di spettacolo. Questo il senso della risposta del mini-stero dell’interno ad un que-sito dell’ANESV. Il Comune di Roma aveva infatti ammes-

so rappresentanti dell’ANESV e di un’al-tra organizzazione a far parte della locale commissione comunale. Il Ministero ha ribadito che con il comma dell’ art. 141-bis del Regolamento di applicazione del TULPS ,che recita “Possono altresì far par-te, su loro richiesta, un rappresentante degli esercenti locali di pubblico spettaco-lo e un rappresentante delle organizzazio-ni sindacali dei lavoratori designati dal-le rispettive organizzazioni territoriali, tra persone dotate di comprovata e speci-fica qualificazione professionale.” Si vuo-le intendere che sia aggregato alla com-missione di vigilanza un – ovvero uno solo – rappresentante degli esercenti dei loca-li di spettacolo. Secondo una prassi larga-mente condivisa sono indicati dall’AGIS, organizzazione maggiormente rappresen-tativa dello spettacolo italiano, uno o più esperti, che si occupano rispettivamente di cinema e teatri, manifestazioni all’a-perto, circo e luna park ecc., i quali par-tecipano alle attività della Commissione, ognuno per le proprie specificità.Non è pertanto possibile designare due o più esperti appartenenti a diverse asso-ciazioni per il medesimo settore, che si-ano le attività di spettacolo in generale o gli specifici ambiti. Diversamente, in set-tori dove le associazioni sono numerose, ancorché scarsamente rappresentative, potrebbero doversi aggregare numerosi esperti, uno per ogni associazione, ge-nerando solo confusione e condizionan-

Commissioni di vigilanzaIl Ministero conferma che può essere ammessa solo un’ associazione di esercenti

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Approfondimenti

to, una protezione rovinata, la presenza di nidi di vespe o simili nei pressi di gio-stre o altre strutture. Registrare ogni cosa in modo dettagliato e preciso e fare perio-dicamente dei report può essere quindi un ottimo modo per monitorare la propria struttura, nel rispetto della massima se-condo cui “prevenire è meglio che curare”. Ovviamente,  tutte le attrazioni più com-plesse e i parchi di divertimento, grandi o piccoli che siano, devono essere dotati di un programma per la gestione delle emer-genze ed è fondamentale che il personale venga formato  nella maniera più corretta

Oltre agli incidenti più gra-vi, quelli cioè che inevita-bilmente finiscono sulle pagine dei giornali e sfo-ciano  in cause in tribu-nale, ci sono tanti piccoli incidenti che possono ca-pitare in un parco diverti-

menti e che bisogna saper gestire nell’im-mediato e a lungo termine. Un attento monitoraggio anche delle semplici cadute potrebbe rilevare un gradino danneggia-

Incidenti sulle attrazioniAlcuni spunti per la gestione

di M.Cristina Cesa

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essere dannosa - ad esempio - se la per-sona soffre di diabete).

Calma e sangue freddo. Soprattutto se ad essere coinvolto è un bambino, è im-portante riuscire a calmare i genitori che saranno comprensibilmente agitati. Sa-rebbe opportuno intervenire in due: uno che si concentri solo a tranquillizzare il bambino accertandosi di eventuali trau-mi e un altro che si dedichi ai genitori, cercando al contempo di ottenere quanti più dettagli possibili sulla dinamica.

Come si sente? È la prima cosa da chie-dere, per quanto banale possa sembrare, alla persona coinvolta nell’incidente, so-prattutto se non ci sono ferite evidenti. Se la persona non risponde immediata-mente o appare confusa, chiamare l’am-bulanza e avvisare il personale sanitario del parco.

Parlare con il ferito. Farsi raccontare dal-

ed efficace. A volte è solo una questione di termini utilizzati, di adeguata cartelloni-stica e di attenta gestione del rapporto con il cliente, a fare la differenza e far sì che tutto si concluda nel migliore dei modi e passi – per quanto più possibile, inosser-vato, evitando così tante piccole conse-guenze per la struttura, come interventi dei legali e cattiva pubblicità. Sono ormai numerose le strutture, soprattutto i par-chi acquatici, che hanno adottato una procedura di gestione diretta dei piccoli incidenti, arrivando fino alla valutazio-ne di forme risarcitorie, al fine di evita-re che le compagnie assicurative ricevano decine di richieste di indennizzo per pic-cole abrasioni o cadute, con danni limita-ti, che appesantirebbero tuttavia l’anda-mento della singola polizza. La gestione dei sinistri, anche di quelli non liquida-ti, è infatti particolarmente onerosa per le compagnie ed incide sul premio di po-lizza.In queste righe abbiamo raccolto una serie di consigli, molto semplici e im-mediati ma non per questo scontati. Come già detto, si rivolgono soprattut-to (ma non solo) alla gestione di que-gli incidenti dove il danno per l’ospite è minimo: una puntura di insetto, una abrasione, un trauma da caduta. Lad-dove ci fossero feriti o conseguenze più serie è certamente opportuno rivolgersi al 118, evitando di medicare o sommini-strare medicinali se non si è in possesso di qualifica medica/infermieristica e se non si conosce a fondo la situazione cli-nica del ferito (anche la semplice som-ministrazione di acqua e zucchero può

I CONSIGLI DELL’ASSICURATORENon assumere un atteggiamento troppo remis-sivo, chiedendo scusa Non evidenziare troppo eventuali responsabili-tà dell’ospiteNon utilizzare frasi che possano indispettire (“Succede sempre così”)Non nominare l’assicurazioneNon mettersi a discutere ma lasciare sfogare la persona.

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Approfondimenti

Niente medicazioni. Lasciar intervenire per medicazioni e somministrazione di me-dicinali, se necessario, il personale specia-lizzato del 118. In caso di ferite lievi, sbuccia-ture o altri piccoli traumi dovuti a semplici cadute, mettere prontamente a disposizio-ne cerotti, disinfettanti, ghiaccio.

Bloccare la macchina. In caso di in-cidenti su giostre o strutture di gioco, con la dovuta priorità al ferito, far sì che qualcuno dello staff provveda a liberare, o bloccarne l’accesso. Se è il caso, questa stessa persona deve provvedere e a scat-tare immediatamente delle fotografie, classificandole con data e ora esatta.

Reperire testimoni. È sicuramente l’a-spetto più delicato. I consulenti delle as-sicurazione, per prima cosa, sconsigliano di utilizzare la parola “testimone” che di per sé evoca scenari negativi, e preferire domande come “qualcuno ha visto qualco-sa? Ci potete raccontare come è andata?” e

la persona coinvolta la dinamica dell’inci-dente, cercando di raccogliere quanti più particolari possibile. Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad un soggetto aggressivo, lasciarlo sfogare senza entrare nella di-scussione. Non ribattere ad eventuali ac-cuse né scusarsi ed evitare frasi che possa-no indispettire ancora di più.

Il “risk management”Nel settore del divertimento, dalla singola attrazione alla grande struttura, è necessario porre grande attenzione alla gestione del rischio, attraverso una analisi che permette di programmare i conseguenti comportamenti. In linea generale le fasi di un processo di gestione del rischio sono riconducibili a:

Identificazione Misurazione Gestione

IdentificazioneÈ necessario analizzare la propria struttura, con un professionista e con qualche collega – perché no?- per condividere l’analisi dei rischi potenziali. Le cause di incidenti posso-no essere ricondotte ad elementi interni - l’attrazione, le modalità di accesso e fruizione ecc. – o esterni, quali in primo luogo i comportamenti scorretti o pericolosi del pubbli-co. E’ opportuno individuare le sorgenti di rischio ed i soggetti potenzialmente esposti (ospiti, collaboratori ecc.)

MisurazioneIl risk assestment è la valutazione dei rischi sulla base della loro probabilità. Crean-do una “graduatoria” dei rischi è possibile affrontare prima, e più efficacemente, quelli maggiormente probabili o gravi.

GestioneÈ l’adozione di contromisure per eliminare i fattori di rischio e determinare il rischio re-siduo, quello che si è disposti ad accettare. Se i rischi maggiori derivano dalle strutture, è necessario programmare interventi, sulla base delle priorità individuate nella fase di misurazione e valutazione. Se invece i rischi individuati sono riferibili ai comportamenti del pubblico, è essenziale potenziare la cartellonistica e la fornitura di informazioni sul corretto utilizzo delle attrazioni, con tutti i mezzi possibili ( collaborazione degli addetti, messaggi registrati audio o video, depliants ecc.)

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biglietto gratis di ingresso al parco. L’im-portante è non abbandonarlo a se stesso. Anche se dovesse chiedere semplicemente di rimanere seduto per un po’, tornare ogni tanto a controllare che si senta meglio.

Non nascondere niente. Quando si con-tatta la propria assicurazione, è impor-tante non nascondere alcun particolare, ma parlare chiaro e raccontare ogni det-taglio di cui si è a conoscenza.

Prendere nota. Gli incidenti possono es-sere di gravità varabile. Il suggerimento è comunque quello di prendere nota e di registrarli tutti, anche i più lievi come, ad esempio, la semplice puntura di vespe o insetti. Una anomala frequenza anche di piccoli incidenti in uno stesso luogo può infatti mettere in luce un problema esistente e risolvibile, come – ad esempio – la presenza di un nido di vespe o di altri insetti nelle immediate vicinanze di una determinata giostra.

via dicendo. A volte sono gli stessi ospiti del parco, con atteggiamenti o comporta-menti fuori dalle regole, a causare danni ad altri. Anche in questo caso è importan-te insistere sulla formazione del persona-le e l’importanza di prevenire e/o inibire tempestivamente atteggiamenti non cor-retti e pericolosi.

Mettersi in disparte. Per quanto possi-bile, affrontare eventuali discussioni in un luogo più appartato, non in pubblico. Questo per due motivi: principalmen-te per rispettare la privacy della persona coinvolta ma anche – da un punto di vi-sta strettamente commerciale – per evi-tare che altri ospiti non presenti al mo-mento dell’incidente possano venirne a conoscenza in maniera distorta. Mettere a proprio agio. È importante in questi casi che la persona coinvolta si sen-ta capita, e coccolata se è un bambino. A seconda del danno subito, offrire qualcosa di immediato, che può andare da una bibi-ta fresca o un gelato, a gettoni extra o un

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Occasioni

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È mancato improvvisamente, all’età di 98 anni, Egidio Andrea Lanfredini, esercente pu-gliese, mentre raggiungeva la sua giostrina di Piazza Moro, a Putignano. Ai congiunti giunga-no le condoglianze dell’ANESV Puglia Basilicata.

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Aggiornato l’elencodelle attrazioni

Parchi acquatici egestione dell'acqua

In arrivo laregolarizzazione

dei lavoratoristranieri

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www.anesv.it2012lug. ago.

anno L


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