+ All Categories
Home > Documents > Lo Stretching - Cagliariliceoclassicodettori.it/UserFiles/File/Utenti/murtas/Lo Stretching... ·...

Lo Stretching - Cagliariliceoclassicodettori.it/UserFiles/File/Utenti/murtas/Lo Stretching... ·...

Date post: 14-Sep-2018
Category:
Upload: trinhminh
View: 217 times
Download: 1 times
Share this document with a friend
36
Lo Stretching Esercizi di allungamento del sistema muscolo-tendineo-legamentoso finalizzati al mantenimento o al miglioramento della mobilità articolare 1 [email protected]
Transcript

Lo Stretching

Esercizi di allungamento del sistema muscolo-tendineo-legamentoso finalizzati al mantenimento o al

miglioramento della mobilità articolare

1 [email protected]

Ampiezza di movimento

o Stretching = eng: to stretch (Allungare)

Metodica di allenamento finalizzata all’incremento della lunghezza muscolare

o Mobilità Articolare = dal lat: mobilitas (capacità di muoversi)

Possibilità di spostare un segmento o parte del corpo all'interno di una o più articolazioni con un movimento più ampio possibile

[email protected] 2

Ampiezza di movimento

[email protected] 3

o Flessibilità = dal lat: flectere (curvare) + bilis (capacità)

Capacità delle articolazioni di modellarsi ampliando la propria escursione senza patire un deterioramento o un danno strutturale (n.b: in Italia è sinonimo di mobilità articolare)

o Elasticità Muscolare =

( e Tendinea) Capacità di un muscolo (ed in modo minore dei tendini) di sopportare stiramenti e recuperare la sua forma e lunghezza originale quando cessa la forza esterna che lo ha allungato

Ampiezza di movimento

[email protected] 4

Bas

e an

ato

mic

a O

ssa-

arti

cola

zio

ni-

cap

sule

art

ico

lari

te

nd

ini-

lega

men

ti-m

usc

oli

B

ase Nervo

sa

neu

ron

i-nervi-recetto

ri mu

scolari

rilevatori ten

din

ei e articolari

Base anatomica 1

• L’allenamento dell’ampiezza di movimento in età giovanile, modifica le cavità articolari ampliandole. Con la crescita, terminato il periodo “plastico”, una volta completata l’ossificazione, queste cavità rimarranno modellate per sempre

[email protected] 5

Base anatomica 2

• Oltre alla cavità articolare interessata da allenamenti di mobilità specifici dello sport praticato, in età giovanile (plastica) anche i legamenti ed i tendini subiscono un adattamento ampliando le possibilità di movimento

[email protected] 6

Base anatomica 3 Il muscolo è l’elemento elastico

• Nel muscolo si trovano due materiali elastici differenti: la parte contrattile delle fibre muscolari e la parte connettivale delle membrane e dei tendini

• Il coefficiente di elasticità delle fibre muscolari è vicino a 1, restituiscono cioè quasi tutta l’energia al termine dello stiramento

• l’Elasticità è indicata con il simbolo di una molla (spring, in inglese)

[email protected] 7

Tessuto connettivo nel muscolo

Meccanismi che intervengono nell’allungamento muscolare

Riflesso miotatico • Il riflesso miotatico è detto anche riflesso da

stiramento. Attraverso un rapido allungamento del tendine, stiro i recettori da stiramento posti all’interno dei muscoli (fusi neuromuscolari)

8 [email protected]

Si attiva così il riflesso

da stiramento la cui

risposta si manifesta

con una contrazione

involontaria del

muscolo stesso

[email protected] 9

Meccanismi che intervengono nell’allungamento muscolare

[email protected] 10

• I fusi stirati producono impulsi nervosi di frequenza proporzionale allo stiramento

Questi impulsi vanno verso il midollo spinale per poi

dividersi in due vie riflesse (essendo un riflesso

protettivo, non c’è tempo per un controllo del cervello)

Meccanismi che intervengono nell’allungamento muscolare

Riflesso miotatico

• La via nervosa ritorna al muscolo stesso facendolo contrarre in modo proporzionale al suo stiramento

[email protected] 11

La via nervosa , in sincronia con la prima, dice al muscolo antagonista di rilassarsi (altrimenti si danneggerebbe)

Meccanismi che intervengono nell’allungamento muscolare

Riflesso miotatico

• La sensibilità dei fusi e la loro eccitabilità dipende anche dall’allenamento

[email protected] 12

La loro maggiore eccitabilità dipende anche dalla stanchezza ed è

pertanto sconsigliato eseguire esercizi di mobilità e stretching se si

è affaticati o al termine di un allenamento o gara

Tendono ad abituarsi fino ad

inibire o a spostarne la soglia

d’intervento se si mantengono

posizioni rilassanti per tempi

prolungati (stretching – yoga)

Meccanismi che intervengono nell’allungamento muscolare

Riflesso miotatico

Meccanismi che intervengono nell’allungamento muscolare

Recettori di forza

[email protected] 13

Nell’inserzione tra

tendine e muscolo

troviamo dei

rilevatori di

protezione detti

organi tendinei del

Golgi

Gli organi tendinei del Golgi hanno una soglia di

eccitabilità superiore rispetto ai fusi, intervengono solo nel

caso si presentino situazioni critiche di stiramento

potenzialmente capaci di danneggiare il muscolo

[email protected] 14

Se lo stato di tensione

aumenta

considerevolmente, gli

organi tendinei del Golgi

interrompono di colpo

“la corrente” allo stesso

muscolo facendolo

rilassare all’istante,

salvandolo così da

eventuali lacerazioni o

traumi

E’ quello che succede al ginnasta nella fase di atterraggio

da un grande salto quando deve controllare gli arti inferiori

che “cedono” per un istante

Meccanismi che intervengono nell’allungamento muscolare

Recettori di forza

Organi

tendinei

del Golgi

[email protected] 15

Il loro meccanismo

funziona all’inverso

rispetto ai fusi- quando si

stira l’organo del Golgi

del muscolo allungato ,

lo stesso muscolo si

rilassa Contemporaneamente vengono inviati

segnali al muscolo antagonista dicendogli di mettersi in tensione

Meccanismi che intervengono nell’allungamento muscolare

Riflesso miotatico inverso

Meccanismi che intervengono nell’allungamento muscolare

Riflessi da stiramento miotatico e miotatico inverso

[email protected] 16

Questa la sequenza quando un muscolo viene allungato:

Al continuare dello stiramento ed in presenza di una contrazione

volontaria dello stesso muscolo, intervengono (si allarmano) gli organi

tendinei del Golgi che rilassano il muscolo consentendone un maggiore

allungamento

All’inizio si attivano i fusi neuromuscolari facendo

contrarre maggiormente il muscolo stirato,

mantenendo questa posizione per alcuni secondi

(10”) si sposta la soglia di attivazione del riflesso

ed il muscolo “non allarmato” si rilassa e si allunga

ulteriormente

Perché fare Stretching

[email protected] 17

• Lo stretching permette una gestione di questi meccanismi involontari di protezione (riflesso da

stiramento e riflesso inverso) consentendo ai muscoli di allungarsi più della lunghezza normale richiesta durante l’esecuzione dello sport praticato

Una migliore elasticità

muscolare

[email protected] 18

permetterà di:

• eseguire movimenti complessi con più forza, rapidità e fluidità e per un tempo maggiore (resistenza)

• evitare fastidi o complicanze muscolari durante l’esecuzione dei movimenti richiesti anche di ampiezza massima

• Recuperare in minor tempo da traumi ed infortuni

Quanto devo migliorare la mia elasticità muscolare ?

[email protected] 19

• La mobilità passiva è quella ottenuta grazie ad una forza esterna (compagno- elastico- fune-peso)

• La mobilità attiva è quella che un’atleta ottiene senza nessun aiuto esterno

La differenza tra le due possibilità di escursione (attiva e

passiva) di uno stesso esercizio indica il limite di

miglioramento della mobilità ottenibile con lo stretching

Stretching classico (statico)

[email protected] 20

• Si arriva lentamente alla posizione di allungamento fino a percepire tensione nella parte centrale del muscolo e non nella zona tendinea (senza però mai percepire “dolore o fastidio”), successivamente si raggiunge la posizione estrema di allungamento e la si mantiene finché non si percepisce la diminuzione della tensione muscolare ed il conseguente maggiore allungamento (dai 30 ai 45”).

• Il tempo varia tra piccoli e grandi muscoli e dipende dall’allenamento

I diversi tipi di stretching

Stretching PNF (Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation)

contrazione-rilassamento

[email protected] 21

• Il muscolo interessato viene prima allungato e solo successivamente contratto in modo isometrico (per 15-20”)

• l’azione inibitoria attivata permetterà l‘ulteriore allungamento del muscolo interessato

Posso anche oppormi alla tensione di un elastico o di una struttura fissa (pavimento-muro)

Autoinibizione

I diversi tipi di stretching

[email protected] 22

Il PNF è facilitato dall’intervento di un operatore o compagno

1) Allungo il muscolo (o passivamente lo allunga il mio compagno)

2) Contraggo il muscolo allungato per 7-10” (o lo spingo verso il compagno)

3) Rilasso il muscolo per 3-5”

4) Allungo ulteriormente il muscolo per 20-30” (o lo allunga il mio compagno)

Stretching PNF (Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation)

contrazione-rilassamento

I diversi tipi di stretching

Stretching C.R.A. contrazione-rilassamento-allungamento

[email protected] 23

• Si sfrutta l’inibizione reciproca: quanto maggiore è la contrazione degli agonisti , tanto maggiore sarà il rilassamento degli antagonisti

• Contrarre il muscolo opposto al muscolo che dobbiamo allungare, attendere il rilassamento del muscolo da allungare, allungarsi e mantenere la posizione per 30-45”

I diversi tipi di stretching

Stretching Combinato

[email protected] 24

1. Allungo lentamente il muscolo

2. Contraggo il muscolo allungato per 7-10”

3. Rilasso il muscolo per 3-5”

4. Contraggo il muscolo antagonista

e allungo ulteriormente il muscolo per 30 - 45”

I diversi tipi di stretching

Stretch dinamico

[email protected] 25

Si basa sul presupposto fondamentale che i muscoli quando

eseguono una tecnica, un movimento, non agiscono in modo

analitico, ma sono sempre in relazione con altri gruppi muscolari

i quali richiedono l’intervento in sequenza ed in sincronia dei

sistemi riflessi di diversi muscoli contemporaneamente

Il focus di questa tecnica è quindi indirizzato verso il

fattore del controllo nervoso dell’allungamento di

catene muscolari complesse

Non è una metodica di stretching

[email protected] 26

Consigliato sempre prima di un allenamento o gara, al contrario dello

stretching, non rallenta e addormenta i muscoli, permettendo di

avvicinarsi alla velocità di allungamento del reale gesto tecnico

Agire con prudenza, e mai

superare l’ampiezza

raggiunta nello stretching

perché si rischiano fastidi

muscolari o traumi più gravi

N.B.: il termine stretch dinamico qui non è inteso come tecnica finalizzata al

miglioramento dell’elasticità muscolare ma al suo uso in sequenze

concatenate così come richiesto dallo sport praticato

Stretch dinamico

Non è una metodica di stretching

Fattori che influenzano l’elasticità muscolare

• La capacità di allungamento delle strutture elastiche migliora in ambienti con temperatura confortevole ( spogliatoi, palestre riscaldate )

[email protected] 27

Mai fare stretching in ambienti freddi (diminuisce la viscosità, l’elasticità dei tessuti e lo

scorrimento delle fibre e si va incontro facilmente ad

infortuni )

Fattori nervosi che aumentano o diminuiscono la soglia di eccitabilità dei recettori da

stiramento 1. La soglia d’eccitazione aumenta nel caso di affaticamento per

cui è bene non fare stretching se affaticati ( e mai al termine di allenamento o gare)

2. Al mattino, la soglia di stimolo dei “fusi” è maggiore , per cui ricordarsi di fare un riscaldamento più lungo per riportarli a valori normali

3. prima della gara, per tensione pre-gara, la sensibilità dei fusi neuromuscolari è più bassa ( si può quindi fare stretching, ma bisogna

terminarlo prima dell’inizio del riscaldamento pre-gara)

[email protected] 28

La soglia d’eccitazione è il livello minimo di

stimolo (allungamento) in grado di eccitare il fuso

o l’organo tendineo del Golgi

Lo stretching ideale

[email protected] 29

Quello che ti viene più facile e che potrai fare almeno due volte la

settimana (classico – con contrazione dello stesso muscolo- con

contrazione dell’antagonista- con i due metodi combinati o in sequenza)

L’ideale è svolgere la seduta di stretching lontano dagli allenamenti, la

mattina o il primo pomeriggio (i professionisti fanno così) ma se non puoi

va bene recarti 15’ prima dell’allenamento - 5’ per riscaldarti e 10’per

fare tutta la sequenza degli esercizi base - sempre che il tuo allenatore

per il giorno non lo abbia già previsto.

Raddoppia le serie

per i muscoli che

ritieni particolarmente

poco elastici

[email protected] 30

Esercizi di stretching fondamentali

[email protected] 31

Esercizi di stretching fondamentali Arti superiori

[email protected] 32

Esercizi di stretching fondamentali arti inferiori

[email protected] 33

Circuito Stretching

1

2 3

4

5

6 7

8

9

10 11

[email protected] 34

1

2 3

4 5

6

7 8

9

10

11 A B

C

D E

F G H

Ora cerca di sapere quali muscoli lavorano in ogni

esercizio e sarai uno specialista di stretching

I

Bibliografia • http://www.calzetti-mariucci.it/articoli/mobilita-articolare-e-allungamento-muscolare.html

• L’allenamento Ottimale - Jurgen Weineck – Calzetti e Mariucci

• Stretching - Oscar Moran Esquerdo – Editorial Pila Teleña

• http://www.my-personaltrainer.it/

• Piu’ movimento - Libro di testo - Fiorini,Bocchi,Coretti,Chiesa- Marietti scuola

• http://www.aifimm.it/biomeccanica-cause-accorciamento-muscolare/

• The Genius of Flexibility – B.Cooley – Simon & Schuster New York

• Oxford Dictionary of Sports Science and Medicine – Michael Kent – Oxford

• The Men’s Health Big Book of Exercises- A.Campbell- Rodale Inc. New York

[email protected] 35

Ora defaticare

[email protected] 36


Recommended