Lo sviluppo cognitivo e approccio dellelaborazione
dellinformazione
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Lapproccio dellinformazione dellelaborazione (HIP) non una vera
e propria teoria dello sviluppo cognitivo ma un approccio allo
studio del pensiero e della memoria. Le domande che si pongono gli
studiosi sono: COSA FA UN BAMBINO QUANDO AFFRONTA UN COMPITO, QUALI
SONO I PROCESSI INTELLETTIVI CHE UTILIZZA? E COME QUESTI PROCESSI
SI MODIFICANO CON LETA?
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LHIP (HUMAN INFORMATION PROCESSING) LA MENTE E CONSIDERATA UN
COMPUTER LA MENTE E UN PROGRAMMA CHE ELABORA STIMOLI Le
CARATTERISTICHE del programma sono indipendenti dal tipo di
macchina o di organismo in cui implementato. E possibile studiare
la mente indipendentemente dalle caratteristiche fisiche in cui
incorporata. Sono importanti le CARATTERISTICHE GENERALI della
mente come SISTEMA, le caratteristiche universali
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Questo approccio pone lenfasi sulla prestazione e non sulla
competenza. I cambiamenti sono quantitativi e non qualitativi, lo
sviluppo continuo Le capacit cognitive sono specifiche per dominio
quindi vi sono diverse intelligenze e non ununica intelligenza
Interesse per come si sviluppa e non cosa si sviluppa.
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Differenze APPROCCIO PIAGETIANO Enfasi sulla competenza
Cambiamenti qualitativi Discontinuit stadi Processi dominio
generale Enfasi su che cosa si sviluppar APPROCCIO HIP Enfasi sulla
prestazione Cambiamenti quantitativi Continuit Processi sul
dominio- specifici Enfasi sul come si sviluppa
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Teoria della mente Io penso che tu pensi
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SVILUPPO DELLA TEORIA DELLA MENTE Fine anni 80 vacilla la
metafora il bambino come scienziato Linteresse si concentra
soprattutto su come il bambino costruisce la propria conoscenza
psicologica, come arriva a comprendere se stesso e gli altri a
capire le motivazioni, i desideri, le intenzioni e le credenze.
Questa nuova tendenza attribuisce al bambino un Teoria della
mente
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Questa teoria attribuisce al bambino una Teoria della mente cio
una teoria di come funzionano gli esseri umani. Il punto di
partenza della teoria della mente sono : 1) Emozioni e stati
fisiologici 2) Percezioni e sensazioni Le emozioni e gli stati
fisiologici generano desideri Le esperienze percettive generano le
credenze Entrambi: desideri e credenze causano le azioni e le
reazioni emotive congruenti con i risultati di tali azioni Siamo
felici o tristi quando i risultati soddisfano o meno i nostri
desideri, confermano o disconfermano le nostre credenze.
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9 Desideri Capire Il bambino costruisce la propria conoscenza
del mondo psicologico, arriva a comprendere s stesso e gli altri
Motivazioni Credenze Intenzioni Teoria su come funzionano gli
esseri umani in quanto diversi dagli oggetti inanimati Lo sviluppo
della teoria della mente
Differenza tra desiderio e credenza Lui vuole una mela
Desiderio Lui pensa che questa sia una mela Credenza
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Psicologia del desiderio (2 anni) Esempio di dialogo: Giulia :
Mamma,. Voglio il gelato Mamma: No, prima devi finire di mangiare
quello che hai nel piatto Giulia: Ma io lo voglio, adesso vado a
prenderlo Interpreta le azioni sulla base dei desideri
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Psicologia del desiderio/credenza (3 anni) Esempio di dialogo:
Mamma: Andrea, hai fatto male a Luca! Perch lhai fatto? Andrea :
Perch Luca cattivo, voleva rompere il mio trenino Mamma: Pensi che
Luca labbia fatto apposta? Andrea: S, penso che Luca cattivo Sono
in grado di prevedere che le azioni di una persona saranno guidate
non solo dai desideri ma dalle credenze e che tali credenze possono
essere vere o false
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Inizialmente vengono prese in considerazione solo le credenze
vere cio basate su un dato di realt
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FALSA CREDENZA (Wimmer e Perner 1983) Il bambino deve essere
capace di attribuire ad un altro soggetto una falsa credenza
rispetto alla realt e di rappresentarsi il contenuto della mente
dellaltro come diverso dal proprio
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FALSA CREDENZA Compito di Sally e Anne di Frith (1989)
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A tre anni la risposta pi frequente che Sally cercher la biglia
nel posto dove si trova, perch incapace di rappresentare le
credenze altrui quando sono diverse dalla realt di fatto A quattro
anni il bambino indicher il cesto e non il luogo dove la biglia si
trova realmente.
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Falsa credenza di II ordine A 6-7 anni: Il bambino accede ad un
pensiero ricorsivo pi complesso: meta-rappresentazione Io penso che
tu pensi che X pensi Y Perner, Wimmer (1985): costruiscono un
compito che permette di valutare questo pensiero
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Compito di John e Mary 1. Al bambino si racconta la storia di
J. e M. che giocano insieme nel parco 2. L vedono un carretto dei
gelati 3. Mentre M. va a casa a prendere il denaro per comprare il
gelato J. vede il carretto spostarsi verso la chiesa 4. Anche M.,
per, viene a conoscenza, allinsaputa di J. che il gelataio si
spostato
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Compito di John e Mary Compito di falsa credenza di II ordine
di Perner, Wimmer (1985), rappresentazione grafica di M.
Lavazza
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Compito di John e Mary A questo punto si chiede al bambino:
Dove pensa John che Mary sia andata a comprare il gelato? Per
rispondere in modo corretto il bambino deve tenere in
considerazione che John non sa che Mary a conoscenza del fatto che
il carrettino si spostato Deve avere a disposizione un pensiero
ricorsivo di tipo triadico La prova viene superata intorno ai 6-7
anni
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22 Il ruolo della teoria della mente nello sviluppo atipico
Lautismo La teoria metarappresentazionale dellautismo Leslie,1987;
Baron-Cohen 1995: Frith,1989 Gli studi sui bambini autistici,
realizzati attraverso la comprensione della falsa credenza, hanno
evidenziato che i bambini autistici raramente riescono a superare
la prova, per le gravi difficolt a sviluppare un ragionamento che
tenga conto della rappresentazione erronea di Sally Surian, 2002
.
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PRECURSORI DELLA TEORIA DELLA MENTE Gioco simbolico Hanno in
comune la capacit di rappresentare una realt diversa da quella
percepita. Nel gioco del far finta che, un oggetto viene usato per
rappresentarne uno diverso.
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Intenzione comunicativa dichiarativa Compare alla fine del
primo anno e consiste nel richiamare lattenzione di un adulto su di
un oggetto per condividere con lui linteresse per loggetto.
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Valutare lintelligenza
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In psicologia il termine intelligenza indica la capacit di
acquisire conoscenze da poter utilizzare in situazioni nuove
adeguando, o modificando, le strategie individuali alle
caratteristiche dei problemi, ai risultati ottenuti ed agli scopi
perseguiti.
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nellintelligenza possibile riconoscere tre capacit generali: -
Capacit di risolvere i problemi, che presuppone un atteggiamento
mentale flessibile in grado di cogliere i vari aspetti di un
problema, di collegare idee diverse e di ragionare in modo logico;
- Capacit verbale, ovvero labilit di parlare in modo chiaro,
ordinato, facendo uso di un ampio vocabolario; - Intelligenza
pratica, in grado di far comprendere gli aspetti essenziali e
peculiari delle situazioni, indicare il modo per raggiungere gli
scopi e fronteggiare compiti nuovi.
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Alla fine del 1800 Binet fu a capo di una commissione istituita
dal Ministero della Pubblica istruzione francese.
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29 100 40557085100115130145160 Media Quoziente di intelligenza
QI = Et cronologica Et mentale X 100 Normale vivace Normale ottuso
Ritardo mentale lieve Ritardo moderato, grave e profondo Superiore
e molto superiore Dotato 96% 67% Quoziente di intelligenza
(QI)
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30 Lintelligenza viene vista come: una capacit unitaria e
stabile; un potenziale finito con cui lindividuo nasce e che rimane
costante nel corso del suo sviluppo e che non subisce cambiamenti
qualitativi, n linfluenza di condizioni ambientali. I test di
intelligenza possono essere usati per discriminare, ed
eventualmente emarginare, i bambini meno dotati o quelli che
appartengono a culture minoritarie. Critiche ai test di
intelligenza
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HOWARD GARDNER teoria delle intelligenze multiple: Superamento
della teoria classica dellintelligenza intesa come fattore unitario
misurabile con il Q.I. Elaborazione della teoria che afferma che
nella mente umana esiste un numero variabile di facolt
relativamente indipendente tra loro
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4. Intelligenza musicale, abilit per la composizione e
l'analisi di brani musicali, capacit di discriminare con precisione
altezza dei suoni, timbri e ritmi. 5. Intelligenza cinestetica,
abilit per il controllo e il coordinamento dei movimenti del corpo
e per la manipolazione degli oggetti per fini funzionali o
espressivi.
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6. Intelligenza interpersonale, abilit di interpretare le
emozioni, le motivazioni e gli stati d'animo degli altri. 7.
Intelligenza intrapersonale, abilit di comprendere le proprie
emozioni e di incanalarle in forme socialmente accettabili.
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Gardner ha poi ipotizzato altri 2 tipi di intelligenza:
8.Intelligenza naturalistica, relativa al riconoscimento e la
classificazione di oggetti naturali 9.Intelligenza esistenziale, la
capacit di riflettere sulle questioni fondamentali concernenti
l'esistenza e nell'attitudine al ragionamento astratto per
categorie concettuali universali.
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APPROCCIO ORDINALE CONCEPISCE LO SVILUPPO COME TRASFORMAZIONE
DI CAPACITA VERSO LIVELLI PROGRESSIVAMENTE PIU ALTI IL CAMBIAMENTO
E DETERMINATO DALLINTERAZIONE TRA ORGANISMO E CONDIZIONI
MENTALI