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locandina pieghevole def 5 - santacroceonline.com · Scritto da E. Scarpetta e basa la sua ... e di...

Date post: 15-Feb-2019
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COLLETORTO 19 LUG 2011 2011 19 Lug. “Capatosta” 21 Lug. “Come e cane e gatte” 26 Lug. “Tre pecore viziose” 2 Ago. “È sule nu sonne” 4 Ago. “Noi siamo italiani” 9 Ago. “È mmenute Celestrine” 8/10 Ago. Lab. Liberatorio 11 Ago. “Ridi ridi” e “Storie vere” 17 Ago. “La Viggilie di Natale” AL DAL AGO 17 SCALINATA COMUNALE LARGO ROMOLO CAMPANELLI
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Page 1: locandina pieghevole def 5 - santacroceonline.com · Scritto da E. Scarpetta e basa la sua ... e di tutta la sua famiglia. ... Autore e regia di Alfonso PICCIRILLO per la Compagnia

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Page 2: locandina pieghevole def 5 - santacroceonline.com · Scritto da E. Scarpetta e basa la sua ... e di tutta la sua famiglia. ... Autore e regia di Alfonso PICCIRILLO per la Compagnia

L’iniziativa nasce dalla stretta collaborazione e dalla passione che anima la Presidenza del Consiglio del Comune di Colletorto e la Compagnia stessa, nel tentativo di incentivare la distribuzione e la diffusione della cultura teatrale.Mossi dalla stessa passione per il teatro e dalla volontà di mettersi in rete per creare, come prima esperienza in questo territorio molisano, definito “cratere sismico” dopo il sisma del 31 ottobre 2002, una specifica rassegna dedicata ai gruppi teatrali dialettali, regionali e interregionali.

L’entusiasmo di un’idea si potrà trasformare in un progetto concreto e per un mese la nostra città (in piazza) avrà modo attraverso il teatro amatoriale, di avvicinare la comunità del territorio alle sue radici culturali, storiche e geografiche, portando in città la voglia, la passione, la conoscenza di questa forma d’arte.

La piazza, è questo il luogo del progetto culturale. Dall’agorà dei Greci alla piazza del Comune, la piazza ha sempre rappresentato il cuore della città. Nel villaggio globale, la piazza del progetto culturale è un luogo dove incontrarsi, confrontarsi e riconoscersi attorno alle idee e ai problemi. È anche il luogo dove pensare più a fondo le questioni fondamentali della cultura. È, infine, il luogo dove comunicare tutto questo agli altri, nella convinzione che la comunità nasce anche dalla comunicazione.

L’intento, quindi, di uscire dalla consuetudine di un “teatro recitato a teatro” rappresenta un’esigenza molto forte che vede in questa iniziativa un esperimento sociale nuovo ed unico in questo territorio, in ritardo dal punto di vista della fruizione e della partecipazione alle attività legate alle “arti” dal vivo.

19 Luglio ore 22.00 - “CAPATOSTA”

4 Agosto ore 22.00 - “NOI SIAMO ITALIANI”

9 Agosto ore 22.00 - “È MMENUTE CELESTRINE”

11 Agosto ore 22.00 - “RIDI, RIDI”

11 Agosto ore 23.00 - “STORIE VERE”

8/10 Agosto - “LABORATORIO LIBERATORIO”

21 Luglio ore 22.00 - “COME E CANE E GATTE”

26 Luglio ore 22.00 - “TRE PECORE VIZIOSE”

2 Agosto ore 22.00 - “È SULE NU SONNE”

Romanzo scritto da Beppe Lopez con Paolo PANARO. Bari.

Scritto e diretto dai prof. Luigi PIZZUTO, Maria Rosa SANTOIANNI, Gabriella DI STEFANO per i ragazzi del laboratorio delle classi terze della scuola media Ist. Comp. Bonefro.

Commedia di Vincenzo VITI, per la Compagnia Teatrale “L’Aretè” di Isernia.

Uno spettacolo scritto e interpretato da Renato CURCI.

Uno spettacolo con i ragazzi del laboratorio liberatorio diretto da Renato CURCI e Michele STELLA.

17 Agosto ore 21.00 - Istituzione del padrino della rassegna e confronto-dibattito dott. Edmondo CAPECELATRO.

17 Agosto ore 22,00 - “LA VIGGILIE DI NATALE” uno spettacolo diretto da Antonio POTENA per la Compagnia teatrale “I Marrucini di Chieti”.

Tutta la storia si svolge in casa di Antonio Granturco di professione macellaio. Una famiglia benestante e normale...il cui figlio con le sue manie di grandezza, mette in crisi il menage familiare...e allora

cosa non si farebbe per un figlio... far recitare un’intera famiglia... creando situazioni paradossali e comiche nel giorno della vigilia di Natale.

Al termine dei tre giorni di laboratorio, i partecipanti metteranno in scena una delle situazioni affrontate e inscenate negli incontri precedenti, offrendo al pubblico la possibilità

di diventare “spett-attori”, cioè di sostituirsi agli attori in un gioco collettivo per cercare insieme di far emergere una soluzione al conflitto descritto dallo spettacolo.

Attraverso un varieté coinvolgente ed emozionante, il comico crea quadri divertenti in cui le arti mimiche, di figura ed il teatro si mescolano con la poesia, l’ironia

e il senso dell’assurdo. Non ci sono lunghe trame, ma solo una sottile tensione morale unita alla voglia di stupire per condurre in un mondo di magia senza tempo.

In questo adattamento dell’originale di Scarpetta, il testo è stato trasposto nel nostro dialetto per rendere più viva l’interpretazione dei nostri attori. La commedia è ambientata

tra S. Croce e Foggia nei primissimi anni del ´900. Si impernia sul tema della gelosia, tanto da animare una trama articolata e ricca di dinamismo in cui finzione e realtà

Scritto da E. Scarpetta e basa la sua comicità sugli intrecci e gli equivoci tipici della commedia dell’arte, in questo caso creati dalle famose “tre pecore”, Camillo, Fortunato e Felice Sciosciammocca tutti e tre sposati, che al dispetto delle mogli, se la spassano con altrettante giovanissime donne, alle quali lasciano credere di essere scapoli

e di avere la serissima intenzione di sposarle. Difatti tutti e tre sperano di consumare una “scappatella” credendo che mai le loro rispettive mogli lo possano venire a sapere, ma vengono inesorabilmente scoperti e giudicati in un vero e proprio processo casalingo presieduto dal vero capo di famiglia e cioè la zia Beatrice anch’essa tradita.

È la storia una coppia di coniugi di mezza età, ormai distanti nella vita e abituati alla routine quotidiana. Un sogno sconvolgerà le loro esistenze, riportandoli a riscoprire

l’amore ormai dimenticato e che li unirà per sempre. Tutta la storia è ricca di battute, di riferimenti comici e soprattutto di ironia e poesia.

Nel celebrare il 150° anniversario dell’unità d’Italia abbiamo elaborato una performance teatrale che ha come scenario storico-geografico i luoghi più significativi che hanno contribuito a far crescere l’Italia. Sul palcoscenico i ragazzi raccontano, col linguaggio emotivo e simbolico del teatro, la storia di uno spaccato che, tra non

pochi sacrifici, è alla base dell’idea di Unità. Il gioco mimico e gestuale, e le scene create, hanno il compito di esaltare, appunto, una riflessione per non dimenticare che la sua dimensione unitaria, non è altro che il risultato di un lungo cammino, animato dalla cultura classica, fino alla Resistenza e alla nascita della Costituzione Repubblicana.

Racconta la storia del giovane Celestrine, che ha fatto fortuna in America ed ora torna nel paese natio, diventando ambita preda della ragazze da marito. Raffaliuccia, figlia di Amatuccio Chiantèlla, “scarpare alletterate”, deve contendersi l’amore di Celestrine con Cenzella, figlia di ‘Ntonio Petecone, proprietario

e coltivatore di terreno, che briosamente sottolinea la sua superiorità nei confronti dello spiantato “artestiéglie” Amatuccio e di tutta la sua famiglia. Salvato dalle grinfie delle due pretendenti dal compare ‘Ntamiéglie, non riesce ad evitare un’altra avventura con Maria de re Cutune. Sarà la donna giusta o no?

Tratto da “Cani e gatti” di E. Scarpetta per i ragazzi del Liceo Scientifico di S. Croce di M. (CB). Laboratorio diretto dalle prof.sse Rachele PORRAZZO e Carolina PALADINO. Regia Nicolangelo LICURSI.

Proposta dall’Associazione teatrale amatoriale “ANEMA ‘E CORE” per la regia di Isabella VANNI. Alvignano (CE).

Autore e regia di Alfonso PICCIRILLO per la Compagnia teatrale “La Formica” di Pietramontecorvino (FG).

LA RASSEGNAIL CALENDARIO

“Il dialetto è come i nostri sogni,qualcosa di remoto e di rivelatore;

il dialetto è la testimonianzapiù viva della nostra storia,

è l’espressione della fantasia”

Federico Fellini

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Capatosta si distingue per la sua attenzione a un contesto sociale italiano raramente rappresentato e pressoché sconosciuto, quello nel quale non esistono ne i valori del mondo rurale e men che meno quelli cittadini, un mondo dove non ci sono più i contadini e non ci sono ancora gli operai, non c’è più il Sud magico ma nemmeno quello moderno. Iangiusand’ nasce assolutamente non voluta, in un quartiere popolare di Bari negli anni Trenta. Sua madre la considera solo una

disgraziata e responsabile della morte del marito. Per reazione Iangiusand’ sviluppa il carattere che le fa meritare il soprannome di ‘Capatosta’ e le permette di sopravvivere. Diciottenne, viene corteggiata da Cilluzz’, il figlio del pescivendolo. Il danno è fatto. Ripudiata dalla famiglia si trasferisce in casa del giovine, dove la attende una vita infame, in un ambiente miserabile, con un fidanzato senza carattere che la picchia continuamente nell’inutile tentativo di sottometterla.

si scambiano continuamente i loro ruoli, dando vita a situazioni comiche imprevedibili e per questo ancor più divertenti. Tra risse verbali vere o fasulle si inseriscono i vari personaggi: Ninetta e Felice, Don Raffaele e Rosina, Luigino che vuole

sposare Fifì sempre accompagnata dal padre Don Peppino, donna Lauretta, corteggiata da Antonino, ma che fa gli occhi dolci a Don Raffaele, Michele e sua moglie Carmela, le cameriere Bettina e Teresina.


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