+ All Categories
Home > Documents > LoSpallino

LoSpallino

Date post: 07-Mar-2016
Category:
Upload: augusto-bolognesi
View: 225 times
Download: 6 times
Share this document with a friend
Description:
La rivista del tifo spallino
24
lo Spallino ANNO 2 - NUMERO 11 - COPIA GRATUITA Finalmente! centri in ITALIA Chiama PRESTITI PERSONALI A: • commercianti • artigiani tel. 0532 210510 cell. 335 8119228 FERRARA, via Spadari 3 - www.generalfin.net FINANZIAMENTI PERSONALIZZATI A DIPENDENTI E PENSIONATI Un prestito subito? UIC n.8304 Elenco Agenti n.A12147 SERIETÀ E ASSISTENZA SENZA NESSUNA SPESA ANTICIPATA
Transcript
Page 1: LoSpallino

lo SpallinoAnno 2 - numero 11 - CoPIA GrATuITA

Finalmente!

centri inITALIA

Chiama

PRESTITI PERSONALI A:• commercianti• artigiani

tel. 0532 210510 cell. 335 8119228FERRARA, via Spadari 3 - www.generalfin.net

FINANZIAMENTI PERSONALIZZATI A DIPENDENTI E PENSIONATI

Un prestito subito?

UIC

n.8

30

4 E

lenco

Ag

enti

n.A

1214

7

SERIETÀ E ASSISTENZA SENZA NESSUNA

SPESA ANTICIPATA

Chiama

PRESTITI PERSONALI A:• commercianti• artigiani

tel. 0532 210510 cell. 335 8119228FERRARA, via Spadari 3 - www.generalfin.net

FINANZIAMENTI PERSONALIZZATI A DIPENDENTI E PENSIONATI

Un prestito subito?

UIC

n.8

30

4 E

lenco

Ag

enti

n.A

1214

7 SERIETÀ E ASSISTENZA SENZA NESSUNA SPESA ANTICIPATA

Page 2: LoSpallino

2 L’eDITorIALe di Enrico Testa

Volare... rasoterraaspettando il mercatoLo dico per i più positivi. Non guardate quanto è distante la zona playoff. Non fatelo. Almeno per adesso. Continuate a ragionare domenica per domenica, giornata dopo giornata, parti-ta dopo partita. E volate bassi. Meglio: rasi al suolo. Fate come predicava l’Arrigo Nazionale: “umiltè”. E se lo scrivo io, principe degli ottimi-sti malgrado tutto, potete fidarvi. Il successo, e più che altro l’ottima prestazione di domenica scorsa, sono soltanto, o devono essere, la base di (ri)partenza. Ricominciamo da qui, dalla pri-ma vittoria di Notaristefano, dalle due ultime partite senza subire gol, da questo modulo che lo stesso tecnico ha considerato definitivo in tempi non sospetti. La Spal di oggi, sul piano della sostanza e della difesa, assomiglia a quella che aveva fatto so-gnare un anno fa. Manca ancora la cosa prin-cipale, però, che si chiama continuità. Ecco, queste due partite consecutive in casa diranno qualcosa di più anche da questo punto di vi-sta. Diranno, per esempio, se nel nuovo corso è compreso anche l’addio al tabù Paolo Mazza. E, più che altro, diranno se ci si può tirare fuo-ri in fretta dalle sabbie mobili che porteranno ai playout. Tutto il resto, ora, è noia o sogni mostruosamente proibiti quindi da rinviare più avanti. Ammetto e recito il mea culpa. Un mi-nuto dopo l’esultanza di Terni stavo per comin-ciare a compilare la solita, illusoria tabella di marcia. Ma mi sono fermato subito e mi sono

insultato da solo. Guai a guardare così avanti nonostante, all’inizio di stagione, fossero de-cisamente diverse le aspettative. Ma questa è un’altra storia e, vedremo alla fine, se anche un’altra Spal. Personalmente credo di no ma, si sa, non sto dalla parte dei gufi nemmeno quando la classifica condanna inequivocabil-mente il mio pensiero, figuriamoci adesso. Piuttosto, per una volta non sono d’accordo con le dichiarazioni societarie del dopo Terni alla voce mercato. Capisco bene che l’euforia fa dire cose forti – io, per esempio, ho urlato a squarciagola: “Cipriani in Nazionale” – ma è sbagliato pensare che adesso persino un paio di rinforzi siano inutili o, peggio, assurdi. Er-rore. I rinforzi servono, eccome. Magari pochi, magari senza fare gli errori di un calciomerca-to di riparazione fa ma servono. Notaristefa-no sarebbe contentissimo di avere un sinistro basso, un centrocampista centrale di qualità e una mezzapunta-esterno. Sottoscrivo tutto an-che se il probabile ritorno di Meloni mi fa stare più sereno. Sul regista e su un po’ di qualità in più in mezzo al campo, invece, ha ragione il tecnico. Questa è la scommessa vera. Migliora-re la Spal. Abbastanza per poter affermare che tutto quello che ho scritto finora sono puttana-te clamorose. Ecco come contraddirsi volen-tieri in due righe. Con i rinforzi che servono, e soltanto con loro, almeno io guardo avanti, tal dig che guardo avanti. Forza! et Editore: Roberto Labardi

Direttore: Enrico Testa

Grafica e Stampa: Tipografia Altedo srl

Collaboratori: Alessandro Orlandin, Andrea Tebaldi, Annalisa Fenzi, Augusto Bolognesi, Daniela Modonesi, Diego Stocchi Carnevali,

Eleonora Manfredini, Federico Pansini, Giorgio Achilli, Luigi Telloli, Marcello Maranini, Natale Patria, Sergio Gessi, Sergio Pesci,

Sergio Ravani, Stefania Andreotti, Beatrice Bergamini,Nicola “Delez” De Leonardis, Piero Capogrosso

Direttore Responsabile: Gianpietro TestaFotografie: Agenzia Business Press

La collaborazione a questo periodo è da considerarsi del tuttogratuita quindi non retribuita. E’ vietata la riproduzione,

anche parziale, di tutto il materiale contenuto.

Iscrizione al Trib. di Ferrara n. 1/2009 del 19/01/2009

2 L’editoriale di Enrico TEsTa

3 L’intervento di daniElE VEcchi

4 Fuoricampo Lazzarini’s cut di daniEla ModonEsi

8 Le immagini Spal-Ravenna 9 Le immagini Ternana-Spal 10 L’intervista Giuseppe Meloni di alEssandro orlandin

12 L’iniziativa a cura dElla rEdazionE

13 Il vivaio a cura dElla rEdazionE

14 La storia siamo noi Ottavio Bugatti di PiEro caPogrosso

16 Il personaggio di nicola “dElEz” dE lEonardis

18 Casa Centi di sErgio raVani

20 L’avversario La Cavese di diEgo sTocchi carnEVali

22 Il prossimo avversario Il Taranto di diEgo sTocchi carnEVali

24 Qui Paolo Mazza Spal-Cavese

lo Spallino

Sommario

210x105.indd 1 5-08-2009 10:13:57

Page 3: LoSpallino

3L’INTERVENTODaniele Vecchi

RARAVANI ACCIAI s.r.l.COMMERCIO ACCIAI INOSSIDABILI

www.ravaniacciai.it

Viale XXV Aprile, 69 - FerraraTel./Fax 0532 243547

[email protected]

TELEFONIAE COPISTERIA

ALPHA SYSTEMdi Ercole Mangiavillano

Associazione di Volontariato

Via Carducci 11/m - FERRARATel. 348.5844814 - [email protected]

www.afrikatwende.it

Codice Iban:IT74B0707213000060000136661

aFrIka Twende

Pensieri sparsi e sconnessi sull’essere spalli-no. “SOLO SPAL”, a Ferrara c’è solo la Spal, il resto dello sport ferrarese è distrazione, dico-no alcuni amici. Partono i ricordi, eccoli che arrivano, il primo è esilerante. Il cappellino del perugino. Il perugino che arrivato assieme al suo cappellino sul nostro pullman in uno sperduto autogrill della Puglia, chiedeva al suo interlocutore ferrarese “non ho ancora ca-pito se il cappellino gliel’ho regalato o me l’ha rubato”, mentre il sogghignante interlocutore ferrarese lo rassicurava “non ti preoccupare, GLIEL’HAI REGALATO”. Dormire disteso nel corridoio dello stesso pullman (assieme all’amico fraterno rosso di capelli) in mezzo ai detriti colati sulla sporca moquette della pas-serella dopo 1600 chilometri di viaggio, senti-re sempre lo stesso amico fraterno dai capelli rossi dire, poco prima dei Mondiali 94 negli Stati Uniti, “i Mondiali? Min frega nient, Il cal-cio è finito il 19 giugno”, domenica maledetta domenica dello spareggio di Verona contro il Como, quella stessa Verona che siglò il veloce ritorno in serie C1 dopo la tribolata stagione di Serie B 92-93, quella stessa Verona recente-

Pensieri biancazzurritra trasferte e ricordi

AMARCORDdi Natale Patria

Catanzaro, 24 gennaio 1965 SERIE B

CATANZARO-SPAL 0-0

CATANZARO: Provasi, Nardin, Bigagnoli, Mecozzi, Tonani, Maccacaro, Vanini, Mar-chioro, Zavaglio, Gasparini, Orlandi. SPAL: Bruschini, Olivieri, Pasetti, Reja, Balleri, Bozzao, Bagnoli, Massei, Muzzio, Frascoli, Crippa. Arbitro: Monti di Ancona

La Spal comincia subito bene la stagione 1964-65 e a parte la sconfitta a Reggio Emilia alla secon-da giornata di campionato dimostra di essere una temibile concorrente alla promozione per le altre aspiranti, cioè: Napoli, Brescia e Lecco. Duran-te il campionato si registrano alterne vicende e perfino un momento in cui i tifosi disperano di poter rivedere la propria squadra nella massima divisione, ma una vittoria a Bari per 1 a 0 gol di Massei e un’altra a Modena 2 a 0 reti di Crippa e Muzzio ridanno fiducia alla tifoseria spallina inoltre, occorre ricordarlo, nell’ultima partita di campionato, mentre la Spal viene sconfitta a Potenza 2 a 1 con reti di Carrera e Bercellino II° per il Potenza e Bagnoli per la Spal, i cugini del Modena con una caparbia difesa del risultato im-pediscono al Lecco di raggiungere i biancazzurri in classifica decretando automaticamente il ritor-no della Spal in serie A in compagnia di Brescia e Napoli. L’impresa dei goleador Muzzio e Caval-lito, rispettivamente con 13 e 7 reti, unitamente a tutto il resto della squadra guidata da capitan Massei, viene festeggiata dai tifosi ferraresi con grande euforia, al ritorno da Potenza il pullman con a bordo il presidente Mazza, gli allenatori G.B. Fabbri, Francesco Petagna e tutti i giocato-ri, gira tutto il pomeriggio per il centro cittadino, salutato entusiasticamente da migliaia di tifosi al colmo della gioia. Una nota di curiosità è il gol che in campionato il 2 maggio 1965 (Spal-Brescia 2 a 1) segna il giovanissimo Pezzato, destinato a di-ventare negli anni successivi uno dei giocatori più amati dai tifosi ferraresi.

di Daniele Vecchi*

mente e repressivamente vietata ai tifosi fer-raresi. Lavorando per una multinazionale dei media mi ritrovo a fare, oltre che il giornalista per Euroleague TV (parte di questa multina-zionale), mia vera mansione e passione, an-che vari “ciappini” redazionali, dalle news per Gazzetta.it allo sci freestyle, fino ad arrivare recentemente agli highlights della serie B. La prima partita che la redazione mi assegna è, ovviamente, Padova-Vicenza. Che schifo. I miei pensieri ritornano inevitabilmente allo stadio Appiani di Padova quel 16 maggio ‘93, dove alcuni tifosi spallini visibilmente alterati dall’andamento della partita e della stagione sgretolano e lanciano pezzi di asfalto verso i tifosi padovani, amarezza, scoramento, delu-sione, incontenibile rabbia per quel 2-3 matu-rato negli ultimi minuti di partita, dopo che la Spal è stata lungamente e meritatamente in vantaggio, vedendosi sfuggire punti fonda-mentali per la corsa alla salvezza, sensazioni e sentimenti sapientemente e fedelmente rac-contati nel romanzo di Enrico Astolfi “Palu-de”, edito da Carmelina Edizioni. Emozioni vissute in Curva Ovest, dove ho trovato anche l’amore della mia vita, emozioni vissute assie-me ad amici, di qualsiasi natura e di qualsia-si estrazione sociale e politica, il pallone nel sette, ta ta tatata tatatata DAL PRA’, rulla ral-lo rulla rallo eh! eh!, lo striscione per Paolo Lombardo dopo il suo esonero, a Trieste IN CAMPO il 12 aprile 1992, in Curva Est mentre la Ovest veniva ricostruita, nei quarti di finale di Coppa Italia 1981 nella vittoria 1-0 sul Tori-no, la scritta “Rubio Cesso” rimasta per anni su un cassonetto della spazzatura nei pressi dello stadio, miliardi di luoghi vissuti fino in fondo assieme a centinaia di amici alcuni dei quali ci hanno lasciato per sempre, sempre e comunque con la Spal e per la Spal.

* Daniele Vecchi è quello che si dice un perso-naggio. A parte il giornalismo per American superbasket, Venerdì di Repubblica, Bounce magazine (giornale americano di basket), Euroleague tv e Infront sports, Daniele è il chitarrista dei mitici Strike e anche scrittore (nove libri all’attivo, molti di basket e due per la Carmelina: “Colonnine”, thriller ambienta-to nella periferia di Ferrara e Milano, e “NYC vibrazioni”, libro fotografico su New York. La foto l’abbiamo invece scelta perché Frangia era il suo gruppo di tifosi, da sempre legato alla vecchia guardia e ai ragazzi della mutua.

Ci trovi anche su...

Page 4: LoSpallino

Lazzarini’s cut

4 FUORICAMPO non solo calcio

di Daniela Modonesi

CUCINAALLA BRACE

Chiusoil martedì

S. Bartolomeoin Bosco (FE)

Via Imperiale, 221Tel. 0532.761361

SUCCI GIORGIOcentro revisioni auto e moto

installazioneimpianti gpl

Via I. Guidetti, 24Ferrara

Tel. 0532.91686OFFICINA AUTO

Più vite di un gatto, Alessandro Lazzarini da ViareggioPrima solo portiere, anche in serie A (vedi Pisa)Poi allenatore di portieri. Quindi, promotore finanziarioInfine, per ora, di nuovo allenatore di portierie tecnico in seconda. Alla Spal, per la precisioneIn mezzo una moglie, due figli, molti infortuni, qualche lacrimae un motto: “Desidera fortemente le cose o non arriveranno mai”

Page 5: LoSpallino

Lazzarini’s cut

5FUORICAMPOnon solo calcio

44100 ferraravia del commercio, 59 - tel. 0532.1862394

www.derbysport.com

Sono arrivatele maglie ufficialidella Spal 1907

Via Comacchio km. 10,500Masi Torello (FE) - Tel. 0532.819708

Chiuso lunedì seraPesce su prenotazione

aBBiGliameNto e attreZZatUre SPortive

iN eSclUSiva!

Taglia e cuce, ma non fa il sarto. Costruisce pro-fili e analizza schemi di comportamento, ma non si occupa di assassini seriali. È stato un enfant prodige, ma alla voce “meteore” il suo nome non c’è. Ha più cicatrici e placche al titanio di Rambo, ma ai tempi del Vietnam era impegnato al massi-mo con le pistole da sceriffo e i pugni rotanti di Mazinga. Prima era l’allievo e ora è il maestro, ma non è iscritto all’Ordine Jedi. Oddio, forse un po’ Jedi lo è, Alessandro Lazzarini. Che mette la “forza mentale” al primo posto, per un calciatore. Che si è sempre rialzato dopo ogni schianto, ogni fallimento societario, ogni menisco saltato. Che non può fare a meno del suo freddo Mac, ma si emoziona ancora quando ricorda Francesco. La sua guida, il suo Obi-Wan Kenobi, il suo papà.Ora sei allenatore in seconda e prepari i portieri, ma un tempo eri dall’altra parte della barricata…“Sì e sono sempre stato in porta. I primi calci al pallone li ho tirati da bambino: dopo la scuola, giocavo con gli amici all’oratorio e nei campetti vicino a casa. Quelle partitelle erano l’unico mo-mento in cui mio fratello maggiore mi portasse volentieri con sé! Un po’ perché il portiere non voleva farlo nessuno, un po’ perché quel ruolo mi era congeniale”.Di quali ingredienti è fatto un buon portie-re?“Deve essere un atleta e avere elasticità e poten-za. Anche se l’aspetto decisivo non sono le qua-lità fisiche, ma la forza mentale. Chi sta in porta ha un profilo atipico: fai parte della squadra, ma la domenica sei solo. Sei l’ultimo baluardo e, se prendi un gol, ti trovi tutti contro. E poi è un ruo-lo un po’ ingrato dal punto di vista economico”.

È pagato molto meno degli altri?“Beh, sì. A parte – s’intende – i casi limite tipo Buffon”.E dai campetti sotto casa come sei approda-to al professionismo?“Mi presero nei Pulcini esordienti alla V2 Darse-ne 1949 di Viareggio, la mia città. Poi sono passa-to nelle giovanili del Pisa, dove ho seguito tutta la trafila dagli Allievi alla Primavera. Facevo il pendolare in pullman e ai compiti mi dedicavo di notte. A tredici anni ho fatto anche dei provini per Roma e Milan”.Un ragazzino ambizioso, insomma. “Nella mia famiglia, nessuno ha mai giocato a calcio, mentre io sono sempre stato convinto di essere nato per questo sport. Sin da piccolo, avevo solo il pallone per la testa. E per questo, purtroppo, ho trascurato un po’ la scuola e fatto piangere mia madre!”.I tuoi genitori avevano altri piani per te?“Volevano semplicemente il mio bene e non mi hanno mai fatto mancare il loro appoggio. Ma mia mamma era molto protettiva e così pian-geva. Non era come molti genitori di oggi, che spingono i propri figli a buttarsi nel calcio a ogni costo”.E dopo il Pisa? “A diciannove anni, fui mandato per un anno in serie C, all’Alessandria, dove ho conosciuto No-taristefano. Quello è stato il mio primo allontana-mento da casa e l’impatto iniziale è stato difficile. Il compagno con cui dividevo l’appartamento fu venduto dopo un paio di mesi e io mi ritrovai solo. Piangevo sempre disperato”. Pure tu! Un percorso lastricato di lacrime…“Sì (ride, ndr)! Dopo qualche mese, però, le

Page 6: LoSpallino

6 FUORICAMPO non solo calcio

cose sono cambiate. Stavo andando bene, ero il portiere meno battuto del campionato. E così, quella che era iniziata come un’esperienza trau-matica si è trasformata in uno dei capitoli mi-gliori della mia vita. Poi sono rientrato al Pisa, dove ho esordito in serie A a poco più di ventuno anni. E a ventidue mi sono sposato”.Hai bruciato le tappe. Mai un intoppo, una crisi?“Al contrario. La mia carriera è stata condiziona-ta dagli infortuni. Molti pensano che un portie-re si faccia meno male dei compagni, ma non è così. Ho ancora addosso una placca con quattro viti per l’ulna. L’intervento al tendine di Achille mi è costato un anno di stop. Mi sono giocato due menischi, ho subito un trauma cranico…”.Direi che può bastare! Peggio di un reduce di guerra…“Sì, ma mi sono sempre rialzato. Il primo, gros-so, incidente l’ho avuto al Modena, in B, dove ero andato in prestito. E dopo la riabilitazione, ho faticato parecchio a riprendermi il posto. Poi arrivano le ricadute e i dolori continui a sentirli. Ma devo tenermi in esercizio, perché preparare i portieri richiede un certo impegno fisico”.Il tuo curriculum parla anche del fallimento di due società.

“Quello del Pisa, nel 1994, ha segnato il momen-to peggiore del mio percorso calcistico. Avevo appena firmato un contratto triennale con Ro-meo Anconetani, che voleva chiudere la propria gestione con il ritorno in serie A. Invece andò in rovina. Sono rimasto in B per sette mesi, pas-sando al Como, ma non era più la stessa cosa. Nel 2008, invece, ho vissuto il fallimento della Lucchese, dove avevo consolidato una posizio-ne di preparatore”.Dopo queste batoste, hai mai pensato di cambiare aria?“Oh sì”! Nel 2000, quando ancora giocavo, ho co-minciato a pensare al mio futuro fuori dai cam-pi. Ho dato l’esame da promotore finanziario e ho portato avanti questa attività in parallelo al calcio: la mattina facevo l’agente e il pomeriggio allenavo i portieri della Lucchese. Certo che, tra crollo delle borse e crisi dei mercati, ho scelto proprio l’anno giusto per fare il promotore! Co-munque, quando Dolcetti mi ha telefonato per propormi di lavorare con lui alla Spal, ho fatto una scelta di vita diversa e sono tornato al calcio a tempo pieno”.E la tua famiglia, tua moglie?“Quando ho deciso di venire a Ferrara, sapevo che sarebbero rimasti a Viareggio: i miei figli –

Marco, diciassette anni, e Chiara, undici – erano già grandi. Stare lontani non è facile, ma se vuoi fare carriera e raggiungere i tuoi obiettivi, non ci sono molte alternative. Ogni tanto, specie quan-do i risultati non arrivano, si fanno strada i dubbi, lo scoramento e ti chiedi se hai fatto bene. Ma non mi sono mai pentito della mia scelta. Talvol-ta anche mia moglie mi domanda se sarà sempre così”. E cosa le rispondi?“Che per ora la mia strada è questa. È chiaro che, se andassi alla Juventus o in Inghilterra, la mia famiglia me la porterei dietro. Diciamo che cerco di essere un marito e un padre presente, seppure a distanza. Uso tanto il telefono, Skype. Quando torno a casa, do una mano a Chiara per i compiti. A Marco no, perché fa lo Scientifico e di matematica e fisica io non ne capisco niente!”.Marco sta seguendo le tue orme?“Come tutti i bambini, lui...”Bambini?!? Ma ha diciassette anni!“I miei figli per me sono i miei “bimbi”. Marco gio-ca negli Allievi del Viareggio, ma non gli ho mai fatto pressioni. Anzi, lo volevano nella Lucchese, ma è giusto che sia lui a decidere cosa vuole fare. E poi, a scuola è molto più bravo di com’ero io alla sua età e non voglio che molli tutto”.

RISTORANTEPIZZERIA LOCANDA

dei F.lli Trantini Dario e Luciano e C.

Via X Martiri, 245 - POROTTO (FE)Tel. 0532.730000 - Cell. 339.2855514www.alvecchiomulinoferrara.it chiuso il lunedì[email protected]

MODA GIOVANEUOMO DONNA

Franco BasagliaA tutti gli spallini

sconto 20%su tutti i capi

tutte le stagioni!Via Arginone, 132 - FerraraTel. 0532.771007

Page 7: LoSpallino

7FUORICAMPOnon solo calcio

Tel. 0532.757531Fax 0532.750454Via S. Margherita 281Malborghetto di Boara (FE)e-mail: [email protected]

nuove costruzionirestauro

Via Respighi, 6 - Ferrara - Tel.-Fax 0532.91416

A proposito di scuola, esiste un “metodo Lazzarini” di preparazione dei portieri?“Ho studiato qualche elemento di psicologia e ho imparato alcune piccole tecniche. Diciamo che cerco di creare un rapporto diverso da quel-lo che i ragazzi hanno con l’allenatore”.“Diverso” in che senso?“I miei portieri mi danno del tu, mi chiamano “Ale”, non “mister”. Ma se li devo bastonare, lo faccio e loro mi rispettano. Prima di conoscere il modo di lavorare di Dolcetti, il mio approccio era più “mentale” che tecnologico. Del resto, mostrare dei video ai giocatori più giovani ha senso. Ma con un portiere esperto, come ad esempio Capecchi, non ce n’è bisogno: se com-mette un errore, è lui il primo ad accorgersene”.Il rapporto con Dolcetti com’è stato?“Mi ha fatto scoprire un altro mondo, un ap-proccio nuovo e affascinante. In poco tempo, ho raggiunto una mia piccola professionalità, anche grazie al Mac, e Aldo mi ha trasferito alcu-ni compiti. Che Notaristefano, vista la stima che già c’era tra noi, mi ha lasciato”.In pratica, che cosa fai? Come lavori?“Guardo almeno tre, quattro partite della squa-dra avversaria insieme all’allenatore e lui mi chiede di evidenziare certi aspetti. In base alle sue richieste, costruisco una clip con i profili dei giocatori, lo schema che applicano, un’analisi delle le palle inattive e così via”.Lazzarini’s cut… Dalle tue parole sembra quasi che il calcio sia una scienza esatta.“Non lo è, ma se non ti aggiorni, rischi di restare indietro. Anche se, in Italia, il merito o l’aggior-namento non sono sempre determinanti per fare carriera. Nemmeno nel nostro ambiente…”.Cosa conta, allora?“Desiderare fortemente le cose, che altrimenti non arriveranno mai. Senza, però, porsi obiettivi impossibili. Io ce la sto mettendo tutta per ar-rivare in questo mestiere, ma tengo d’occhio le alternative”.Alternative più sicure? Dove non si rischia l’esonero?“Quello di Aldo per me è stato una sconfitta. In un certo senso, lui ha pagato e io no, perché la società ha voluto farmi continuare. Ma anche questo fa parte del calcio”.Come ti spieghi l’andamento della Spal fino a Terni?“Non è facile capirlo. Ma non concordo con chi pensa che la Spal sia stata la più grande delusione del 2009. L’esclusione dai playoff ha scontentato pure me, ma quella è un’altra storia. Credo che la qualità della squadra sia più o meno la stessa della scorsa stagione. Dopo la promozione in C1 c’era più entusiasmo e forse questo ha compen-sato, nascosto, alcuni problemi che sono rimasti e che quest’anno sono esplosi. D’altra parte, in diciassette anni di gioco e sei da allenatore, non avevo mai visto una piazza passare così veloce-mente dall’esaltazione alla depressione più nera. Servirebbe più equilibrio”.Tu non hai mai vissuto momenti di esalta-zione?“Pisa-Inter 0-1, il mio esordio in A! La partita non

andò bene, ma quello è stato il giorno più bello della mia carriera, il coronamento dei miei sogni di bambino. È stato un piccolo passaggio, ma ho potuto viverlo da protagonista”.Senti di dovere qualcosa a qualcuno?“L’unico debito che riconosco di avere è con mio padre Francesco. Ora non c’è più, ma mi ha trasmesso un po’ della sua mentalità. Lui face-va l’operaio, aveva una famiglia numerosa e ha combattuto ogni giorno per farcela. Senza mai lamentarsi e mostrandosi per come era realmen-te”.Gli assomigli, in questo?“Ci provo! È anche per questo che mi interessa-no la comunicazione e la PNL”.Ovvero?“Vuol dire programmazione neuro-linguistica. È una tecnica psicologica secondo cui, mani-polando col linguaggio i processi neurologici, si possono influenzare i comportamenti. Studiare la comunicazione mi è utile sia nel lavoro che nel contatto con gli altri, per comunicare bene e apparire come sono davvero. Cosa che forse, quando ero giovane, non sempre mi è riuscita. Magari avrei avuto una carriera diversa, non so. Ma ora m’importa solo di essere qui, alla Spal, e mi ritengo fortunato”.

Page 8: LoSpallino

8 LE IMMAGINI Spal-Ravenna

SPAL 0RAVENNA 0

A sinistra:l’ennesimo anticipodi Marco Zambonimigliore in camponelle fila biancazzurre.

A destra:una conclusione stoppatadi Fabio Bazzani.

Sotto:i giocatori spallinireclamano un rigoreche potevaanche starci.

In basso a sinistra:un lettore d’eccezionede Lo Spallinoquale il presidentedella Carife,Alfredo Santini.

A destra:la curva ovest ritornaa colorarsi di biancoe di azzurro grazieall’entrata di vessillie bandiere.

CARNI E SALUMI DI QUALITàVia Comacchio, 578 - Cona (FERRARA)

PRoDoTTI TIPICI FERRARESI

Piazza Castello, 10 - Ferrara - Chiuso il lunedìTel. e Fax 0532.211869 - e-mail: [email protected]

Page 9: LoSpallino

9LE IMMAGINITernana-Spal

TERNANA 0SPAL 1

Sopra, da sinistra:una foto di gruppoprima della partita,da incorniciarevisto il risultatofinale.

A destra:il primo pianodi alcuni tifosispallini tra i qualispicca il presidenteCesare Butelli.

Qui a fianco:il bomber Cipriani,ancora una voltadecisivo, realizzail gol che vale i tanto attesi tre punti.

A lato: il direttored’orchestra dirige, la ovest esegue:da Terni forza Spal!

Via Modena, 565 - Cassana (FE) - Tel. 0532.730252

Braci e Sapori

Braci e Sapori

MENù PER ASPORTOtutti i giorni esclusa la domenica

COTTURA SULLE BRACIdel camino a legna

VENERDì AMPIA SCELTA DI PESCEoppure su prenotazionealmeno un giorno prima

Su prenotazione:CUCINIAMO PER VOI

OgNI VOSTRO DESIDERIOLa consegna è gratuita. Prenotazioni:

0532.206849

Via Cassoli, 1 - FERRARAChiuso il lunedì

www.ilmololive.itVia Vignatagliata, 1 - Ferrara - Tel. 320.2174940

un angolo dellaPerfida Albionea Ferrara

Page 10: LoSpallino

10 L’INTERVISTA Giuseppe Meloni

aspettando...

IL rITOrnO dI MeLOnI

di Alessandro Orlandin

Via Pomposa, 29 - FerraraTel. 0532.60076

BiGLietteria sPaL

stazione Di servizio

via Wagner, 7 - Ferrara(di fronte ipercoop il castello)

MaXi scontocarBurantiBar (aPeritivie PriMe coLazioni)autoLavaGGio24 oreoFFicina

Page 11: LoSpallino

11L’INTERVISTA

IL rITOrnO dI MeLOnI

problema che ho avuto è comunque una cosa che ci può stare, la valutazione è stata difficile per via della sua natura un po’ strana. In que-sti casi poi c’è il rischio di voler forzare anche psicologicamente il recupero e magari di fare peggio. Sicuramente mi è dispiaciuto dover ri-manere fermo, sia perché non mi era possibi-le aiutare la squadra nel momento di difficoltà e sia perché speravo di potermi ritagliare uno spazio importante tra i titolari. Comunque re-sto dell’idea che ‘volere è potere’ e quindi mi preparo a recuperare e a riprendermi tutte le soddisfazioni che mi sono mancate”.Questo è lo spirito giusto. In questi mesi di inattività hai approfittato per cono-scere un po’ meglio la città?“A dire la verità non molto, perché tra riposo forzato e terapie di recupero non mi è rima-sto tantissimo tempo libero. Però posso dire che a Ferrara mi trovo molto bene e mi piace molto la vicinanza che i tifosi mi hanno dimo-strato. Sono sempre molto gentili ed è bello sentire che aspettano il mio ritorno per dare una mano alla Spal”.Ti sei abituato anche al clima umido e nebbioso?“(Ridacchia) Di nebbia in realtà ne ho vista meno del previsto! E poi vengo da una zona in cui fa comunque parecchio freddo d’inverno, quindi non ci sono stati particolari problemi d’adattamento”.Molti critici di questa Spal sostengono che certi calciatori non rendano perché a Ferrara si sta troppo bene...“Mah, secondo me è una teoria che non sta in piedi. Ti faccio un esempio: l’anno scorso con l’Arzachena facevo parte di un gruppo a cui piaceva parecchio divertirsi e fare festa, ep-pure alla domenica si giocava bene e spesso si vinceva. Diciamo che quello della vita fuori

Se c’è una qualità in cui Giuseppe Meloni ec-celle è la coerenza di spirito: sorridente e spi-ritoso lo ricordavamo a luglio, al suo arrivo a Ferrara. Identico lo abbiamo ritrovato oggi, sei mesi più tardi e dopo un calvario (si spera finito) dovuto a quella che era sembrata solo una semplice botta. “Sono tre mesi che dico sempre le solite cose ai giornali”, scherza. Beppe, la gente vuol sapere come stai?“Le mie sensazioni sono buone, la scorsa settimana ho iniziato a correre con una cer-ta continuità e a calciare in porta: il dolore al ginocchio ogni tanto si fa ancora sentire, ma i progressi si vedono di giorno in gior-no. Ad esempio fino a qualche tempo fa lo stretching mi provocava dolore, ora decisa-mente meno”.Possiamo ipotizzare di vederti almeno in panchina contro il Taranto?“(Fa mentalmente i conti con i giorni). Sì, è possibile, se non succedono altri imprevi-sti!”.I tifosi fanno molto affidamento sul tuo ritorno per risolvere i problemi in zona gol. Questo ti mette pressione?“No, non particolarmente. So che i tifosi fanno affidamento sulle mie caratteristiche, d’altronde comporre un attacco con giocatori che combinino velocità e forza fisica sarebbe l’ideale per tutti. Le aspettative possono esse-re un piccolo peso sulle spalle ma non mi fan-no paura: quando scendo in campo lo faccio per dare sempre il massimo”.Dalla semplice contusione a oltre tre mesi di stop: ti è mai capitato di pensare che questo infortunio potesse rappresen-tare un macigno sulla tua carriera tra i professionisti? “Beh sì, ci ho pensato e ci penso ancora. Il

Il periodo buio, dovuto a un infortunio particolare sembra finalmente alle spalle. Il bomber ha ricominciatoad allenarsi e si appresta a rientrare tra i giocatoria disposizione. Per la Spal si potrebbe trattare di un rinforzo importante per la sua velocità e per i golLui, intanto, è cresciuto, maturato e non vede l’ora di metterefinalmente in mostra le sue qualità migliori

di Croce Giuseppe & C. s.n.c.

RISTORANTE PIZZERIASpecialità pesce

Chiuso il martedìVia Bologna, 589 - Ferrara

Tel. 0532.978420 - Cell. 339.7029659Fax 0532.905625

www.ristorantearchetto.it

SAlE PER mATRImONI,CERImONIE E CONVEGNI

locale climatizzato

2M IMPIANTI di Moratelli MassimoVia S. Margherita, 263/i - Malborghetto di Boara (FE)

Tel.-Fax 0532.706381 - Cell. 335.6539758

Giuseppe Meloni

IMPIANTI ELETTRICI CIVILI E INDuSTRIALIIMPIANTI TV DIGITALE TERRESTRE

INSTALLIAMO PANNELLI FOTOVOLTAICI

GARANTITI10 ANNI

dal campo può essere uno dei tanti fattori che possono influenzare il rendimento di un cal-ciatore, ma non il principale. L’importante è condurre uno stile di vita da professionista, impegnandosi soprattutto negli allenamenti”.A proposito di vita da professionista: ci viene in mente quel diverbio con Pozzi in un allenamento. Può considerarsi come un effetto collaterale del tuo primo anno da pro?“Diciamo di sì, dai. Capita di prendere certe cose alla leggera quando non ci si è ancora totalmente immedesimati nella mentalità del calciatore di professione. Non si è trattato né di cattiveria, né di pigrizia, semplicemente di un po’ di ingenuità da parte mia nel non capi-re che in una squadra come questa le regole vanno rispettate alla lettera. Se poi ci mettia-mo il fatto che in quel momento per l’attacco eravamo a disposizione solo io e Bazzani si può capire un certo nervosismo da parte del direttore nello strigliarmi. È stata un’espe-rienza pedagogica, diciamo così”.In questi primi mesi alla Spal con quali compagni hai stretto i rapporti più stret-ti?“Sicuramente con il gruppo dell’ora di pranzo tra un allenamento e l’altro: Cabeccia, Ioime, Bortel e Gaspari”.Tutti giovani e tutti isolani-meridionali, eccezion fatta per il bresciano Gaspari.“Sì, anche se Bortel non mi sembra proprio meridionale... (ci pensa) però avendo passato un bel po’ di tempo a Manfredonia magari un po’ lo è diventato (ride)”. Coerente fino in fondo, appunto.

Page 12: LoSpallino

12 L’INIZIATIVA Card biancazzurra

lo Spallino

CARDbiancazzurra

Essere spallini conviene!

STAGIONE 2009/2010

CARTA SCONTOAZIENDE AFFILIATE

OUTLETVeronica V.

SUCCIGIORGIO

Franco Basaglia

Un regaloper tutti

gli spalliniCARDbiancazzurra

CARTA SCONTO AZIENDE AFFILIATE

Le migliori aziende ai migliori prezzi

Sconti promozioni iniziative prossimamentesu www.lospallino.com

CARD biancazzurraEssere spallini conviene!

Page 13: LoSpallino

13IL VIVAIOgli spallini di domani

Giardino estivoe parcheggio privato

Via Ariosto, 88FerraraTel. 0532.242656Cell. 392.0364931www.lasvinadora.com

Spettacolari allievi di arbustiSono secondi dietro al Parma

a cura della redazione

Dopo la lunga sosta sono già ricominciati alcuni campionatiContinua il momento d’oro delle squadre giovanili biancazzurre. La copertina è ancora una volta per le formazioniche disputano i tornei nazionali. Ottimo avvio anche per i Giovanissimi di Binotto. Più difficile il cammino della Berretti di Brescia che dopo due sconfitte consecutivestrapazza i cugini della Giacomense. E tanto per cambiareva ancora in gol il giovane bomber Atragene

Lasciati da parte spumante e panettone, le squadre del settore giovanile spallino sono tutte tornate al lavoro. Per la Berretti di Beppe Brescia e per le due formazioni che disputano il campionato nazionale, ovvero gli Allievi di Arbusti e i Giova-nissimi di Binotto, sono già iniziati gli impegni ufficiali.Per i biancazzurri di Brescia, un inizio di 2010 un po’ in salita per via di due scon-fitte: il 3-2 di Portogruaro (Atragene e “Pigi” Barca i marcatori), e il 2-1 contro la Reggiana dell’ex Amerigo Paradiso (gol spallino di Atragene), davanti a un altro ex, Tonino Soda. Due sconfitte amare per la Spal, la prima giocata su un campo ai limiti della praticabilità, la seconda segna-ta dall’espulsione del portiere Righetti (mani fuori area). Il riscatto è arrivato nel derby contro i “cugini” della Giacomense, sul perfetto terreno di gioco di Baura. Un 3-0 che non lascia spazio a discussioni, vi-sto che la Spal ha sprecato anche un cal-cio di rigore con Atragene, comunque in gol insieme a D’Elia e Barca.Continua spedita, invece, la marcia degli Allievi Nazionali, grazie ai quattro punti conquistati nelle trasferte di Reggio Emi-lia e di Carrara. Protagonista il centravan-ti Chierici: classe ’94, si devono a lui la doppietta decisiva contro la “Regia” (2-1) e il momentaneo 1-1 di Carrara, partita combattutissima sul sintetico della città

apuana e decisa da un gol in extremis di Gianfranco Albini (autore del 2-2 finale). Così facendo, i ragazzi di Arbusti restano al 2° posto, alle spalle del Parma, peraltro battuto nello scontro diretto.Quattro punti in due gare anche per i Giovanissimi guidati da Binotto. In van-taggio dopo un minuto sul campo della Carrarese (Giuseppe Guerriero il realiz-zatore), i biancazzurri hanno chiuso con un pareggio 1-1, prontamente riscattato dalla vittoria casalinga sul Viareggio (1-0 firmato Luciani). Anche i Giovanissimi Nazionali continuano la loro spedita corsa verso le fasi finali.E’ vero che il progetto costruito dalla so-cietà biancazzurra e perseguito dagli alle-natori prevede la crescita dei singoli e del collettivo attraverso il gioco e l’educazio-ne, come ha sempre sostenuto il respon-sabile Elio Lauricella. Ma è innegabile che i risultati positivi, come quelli che stanno conquistando le due selezioni nazionali, diano ancora più prestigio all’intero movi-mento giovanile spallino. Che, anche gra-zie alla recente convocazione in Nazionale del portiere Pierluigi Gollini, sta vivendo un momento davvero ricco di soddisfazio-ni. Se, come dice il presidente Butelli, la Spal del futuro sarà “edificata” sulle giova-nili, siamo convinti che la strada sia quella giusta. Quindi forza, giovane Spal!

A destra: MattiaChierici,degli AllieviNazionali

A fianco:GiuseppeGuerriero,classe 1995,GiovanissimoNazionale

Page 14: LoSpallino

14 LA STORIA SIAMO NOI parola di ex

via del primaro 86marrara, ferrara

cell. 3355373163

Via Garibaldi, 17 - Ferrara - Tel./Fax [email protected] - www.alice-si.com

La prima agenzia immobiliarecon la vetrina interattiva dove potrai“sfogliare” le nostre proposte o inserireil tuo immobile da vendere o affittare

BUGaTTIOttavio

Serramentiin alluminio

Tende da soleZanzariere

CancelliPorte di sicurezza

RecinzioniInferriate

EUROFER snc - Via dell’Artigianato, 1/a - San Giuseppe (FE)Tel. 0533.380057 - Cell. 338.2791996

Page 15: LoSpallino

15LA STORIA SIAMO NOIparola di ex

il numero uno

Siamo andati a ritrovareun ex davvero particolareEcco aneddoti, ricordi, dedicheracconti… insomma di tutto di più di un personaggioche ha davvero fatto la storia dei biancazzurri“Ferrara e la Spal resteranno per sempre nel mio cuoreRingrazio il vostro giornaleper questa opportunità e, ancora oggi, ringraziodi cuore il miticoCommendatore Paolo Mazza”

I migliori piatti della tradizione

AriOsteriaTrattoria Enoteca Birreria Aperitivi

Via Palestro 99/b - P.zza AriosteaFerrara - Tel. 0532.210583

www.ariosteria.com - [email protected] il giovedì

ristrutturazioni edilitinteggiaturaManutenzionePiccoli lavori

PerFettiaLBerto

329.8470747

L’appuntamento, stavolta, è con un numero uno, di ruolo e di fatto: Ottavio Bugatti. Al set-te volte nazionale gli diciamo che siamo de Lo Spallino e vogliamo ricordare insieme la sua permanenza ferrarese a distanza di qualche anno… Il bravo Ottavio mi dice subito che “...Guardi, se fosse possibile a Ferrara tornerei anche a piedi, non è facile dimenticare la cit-tà, la gente, i portici, la Spal soprattutto…”.Per non fare confusione interrompo per chie-dergli di ricostruire, in particolare per i più giovani, la sua carriera.“Sono nato a un tiro di schioppo da Milano, a Lentate sul Seveso qualche anno addietro, e come tanti ragazzi iniziai subito, non a gioca-re, ma a fare il portiere. Però, la carriera vera e propria iniziò con la “Vita Nova” di Giussano, vicino casa, quindi nel 1950 passai al Seregno in serie B. Fui subito titolare, infatti saltai solo due o tre partite per indisponibilità e quando mancava all’incirca un mese alla fine del cam-pionato, con la Spal ai vertici della classifica e il Seregno condannato alla retrocessione, il Presidente, il Cavalier Dell’Orto mi comu-nicò che saremmo andati a Bologna per in-

di Piero Capogrosso

contrare il Commendator Paolo Mazza. Forse l’incontro di Bologna fu una cortesia dei due Presidenti nei miei confronti in quanto, a quei tempi, la società ti cedeva, con o senza il tuo consenso. A dire la verità, inizialmente i tifosi non furono tanto contenti del mio arrivo, in quanto coincideva con la partenza di Bertoc-chi che aveva disputato un grande campio-nato e io ero, non solo uno sconosciuto, ma arrivavo da una squadra che era retrocessa. Ricordo che appena arrivato in città alloggia-vo con il turco Aziz Bulent in una pensione vi-cino allo stadio, credo che fosse in via Arturo Cassoli. Avevo come allenatore Antonio Jan-ni, un omone educato, molto preparato tecni-camente che dava sicurezza e cercava sempre di non farti sentire inferiore a nessuno. Non a caso, nella mia prima partita di serie A, gio-cata a Torino con la Juventus, pur essendo febbricitante, fui all’altezza della situazione e pareggiammo meritatamente per 1-1. Non ho mai dimenticato il mio esordio in serie A contro la pluriscudettata Juventus, con un at-tacco formato da giocatori che erano già dei campioni, quasi tutti nazionali. C’era Karl ed Svend Hansen, Karl Praest, nazionali danesi, un certo Giampiero Boniperti, un tal Ermes Muccinelli. Il nostro primo campionato nella massima divisione fu esaltante, i tifosi vissero domeniche indimenticabili. Anche il secondo anno, l’ultimo per me, prima di essere ceduto al Napoli, fu ricco di soddisfazioni. Ricordo i pareggi di Milano con l’Inter (avrebbe vin-to il campionato) di Torino con la Juventus. Affrontavamo le grandi squadre senza timo-re riverenziale. Di Ferrara ricordo tutto, per esempio il mio caro amico Mantovani, un bra-vo sarto che aveva l’attività sartoriale in cen-tro, il ristorante “Nazionale” dove la squadra andava a pranzo prima delle partite interne, il “Gatto Bianco”, dove molti di noi andavano durante la settimana sia a pranzo che a cena. E poi, l’uso forse un po’ smodato del “dupè” che noi giocatori usavamo per andare allo stadio sia per le partite che per gli allenamen-ti…”. Pur non essendo un appassionato di auto, mi incuriosisce sapere il tipo di “cupè” che aveva-no i giocatori spallini, per cui chiedo ad Otta-vio Bugatti se lui, milanese, avesse un “cupè” della lombarda Alfa Romeo. Il “vecchio” nu-mero uno mi corregge subito dicendomi che “… Forse non mi sono spiegato bene, si an-dava, come si dice in Brianza, in “dupè”, cioè

a piedi!”. Come uomo e come giocatore devo molto alla Spal e a Mazza, un presidente che aveva competenza calcistica e credo un na-turale fiuto nell’intuire l’affare. Non a caso, durante la sua gestione una trentina di sco-nosciuti furono venduti da calciatori oramai da nazionale. A Ferrara ritornai come allena-tore dei portieri ma questa è un’altra storia e preferisco non parlarne perché quel campio-nato andrebbe spiegato bene e in profondità. Semmai sarà per un’altra volta, per adesso ringrazio “Lo Spallino” per essersi ricordato di me, e attraverso queste pagine rivolgo un caloroso saluto ai tifosi della gloriosa Spal e all’intera città di Ferrara…”.

Page 16: LoSpallino

16 IL PERSONAGGIO Michele Barbieri

Ristorante con cucina casalingaPrimi piatti di pasta fresca fatta in casa - Carni di primissima qualità

Sale per matrimoni, battesimi, lauree, cene di lavoro10 ampie camere accoglienti, in stile raffinato e rustico,

con aria condizionata e TV LCD

Corte SCanarolaStrada Provinciale, 24 - 44030 Ro Ferrarese (FE)

Cell. 328.9536478

Siamo rimasti colpitidalle capacità e dall’originalità di questo giovane artista ferrareseCosì lo abbiamo conosciutoe gli abbiamo chiesto del suo mondoe delle possibilità (zero) che la nostra città offreSul calcio e la Spal ha soloun aneddoto da raccontare “Credo di essere l’unico che non è mai stato all’internodello stadio Paolo Mazza”

L’arte a Ferrarasecondo Barbieri

di Nicola “Delez” De Leonardis

Page 17: LoSpallino

17IL PERSONAGGIOMichele Barbieri

Associazione di Volontariato DIAMO LORO UN FUTURO

Via Carducci 11/m - FERRARA - Tel. 348.5844814 - [email protected]

- MANUTENZIONE E GESTIONE IMPIANTI SPORTIVI- PROGETTAZIONE E MANUTENZIONE VERDE PUBBLICO E PRIVATO- GARDEN PER LA VENDITA DI PIANTE, ORTOFRUTTA E VINI DOC

Garden e Punto VenditaVia Virgiliana, 319b Burana di Bondeno (Fe)Tel. 0532.880730

AlbaverdeViale della Repubblica, 744012 Bondeno (Fe)Tel. 0532.893095

[email protected]

Non è particolarmente ispirato da Fer-rara nelle sue produzioni in genere. Sba-glio? “No, in realtà non sbaglia, la mia ispirazione nasce da un ben più ampio respiro, ossia da viaggi, all’estero come in Italia, ma anche da letture e da ciò che avviene o è accaduto nel mondo, da esperienze di vissuto interiorizza-te e rielaborate. Fare arte o creare, per me, è un linguaggio universale che attraversa tem-po, costumi, nazionalità religioni… è un uni-co lungo racconto di viaggio, un messaggio per chi ne usufruisce, è una lettura dei tempi ma anche tanto altro che un singolo “codi-ce” linguistico non può descrivere. L’uomo ha sempre fatto arte: Manualità, cervello ed emozione. Non ricordo chi disse: “Chi crea e fa arte aiuta l’umanità a comprendere il dise-gno di Dio”.Ferrara è un elemento esterno alla sua sfera emozionale o preferisce non farlo vedere?Ferrara è la mia città, e quindi non può essere estranea, ma è un punto di partenza, l’uomo abita la terra eppure ha sempre guardato alla luna, Armstrong quando vi camminò smise di essere terrestre?” Ferrara è stata culla di diversi artisti, nel mondo della pittura o della scrittura o della cinematografia. La città viene spes-so rappresentata nella sua provincialità, sia “mentale” che geografica. Lei riesce ad attingere stimoli da dove? Altre città, altre “mentalità”? “Come già detto dai viaggi, che ti portano a conoscere persone, popolazioni, a incontrare realtà e vissuti diversi dal proprio, così come ho descritto nel mio libro: “A quale punto del-la notte è già mattino? (2001. Corbo Editore) ma anche dal disagio e dalla necessità di non accettare “il grande malessere dell’esistenza”. Dalla curiosità, e dal voler comprendere, dal frequentare Gallerie, musei, mostre, altri arti-sti. Dai libri e la lettura, ma anche da tanta os-servazione. Del resto se ben guardiamo quasi tutti (se non tutti) gli artisti che ai quali lei pensa sono andati via da Ferrara. Facciamo un esempio attualissimo, il Boldini… forse solo oggi lo celebriamo, perché?”. E come fare per trasfonderne un po’ a Ferrara?“Come ha detto lei Ferrara è provinciale

LA CARRIERA

Michele Barbieri nasce a Ferrara il 29 ago-sto 1968. E’ un’artista a tutto tondo. Sul suo sito www.michelebarbieri.it si spazia dalle arti grafiche e pittoriche a quelle letterarie e teatrali, arrivando agli “art toys” tendenza artistica del momento, ossia la personalizza-zione di “giocattoli artistici da collezione” per adulti. Molteplici i concorsi, le pubbli-cazioni e le personali, a Ferrara, in Italia ed all’estero. “Michele Barbieri artista unico e poliedrico che sa concretizzare le proprie fantasie nelle sue opere sorprendendo il fru-itore con continui cambi e colpi di scena... Maestro Giuseppe Cascella 8/1/2009”

arroccata in sé stessa e nei propri “mecca-nismi”. L’arte è difficile, soprattutto quella moderna, una volta erano i grandi “padroni” a sovvenzionarla… i Duchi, la Chiesa… oggi appare forse un po’ più inutile. Credo che ci

vorrebbe un po’ di trapianto di “intellighen-zia” (per citare Dostoevskij). Menti “aper-te” e molto spazio ai giovani a iniziative che portino a comprendere perché l’arte è bella, unica, irripetibile, emozionale. Soprattutto l’arte può essere fatta e usufruita dappertutto, non necessariamente in gallerie e musei. Ci vorrebbe meno dipendenza dal soldo e dalla “politicizzazione”, se mi è concesso questo termine. L’arte è di tutti (chiediamo a Andy Warhol e alla Pop Art). Pensiero utopico? Sì certo, allora mettiamola sul soldo: ha mai vi-sto un’opera d’arte svalutarsi?”. Un’idea artistica per Ferrara: cambiare i programmi o i programmatori? E cosa farebbe lei, se avesse un budget degno di tale nome?“Entrambi, perché accontentarsi? Non vedo degni risultati. Credo che una delle prime cose sarebbe creare un museo-galleria poliva-lente di arte moderna e contemporanea degno di tale nome, magari dove non solo si vada a vedere, ma anche a fare arte, incontrare chi la fa, i grandi e i “nessuno”. Poi permettere a chi fa arte di contribuire a diffonderla: perché in tutte le scialbe rotonde che abbiamo non facciamo mettere agli artisti qualche scultu-ra, istallazione, fontana? Altre città lo fanno. Altra cosa: mettere a disposizione spazi in disuso e creare eventi, concorsi, incentivare anche i privati, negozianti, ditte a farsi pro-motori di artisti… vogliamo prendere Berlino ad esempio? In ogni luogo accade un piccolo grande evento artistico. Non è sempre vero che arte vuol dire denaro, ma sempre vuol dire idee crescita, incontri, gente che va e vie-ne… insomma vita, no? Non per niente il mio moto è: “Creo… quindi sono!” Ferrara la domenica si colora di bianco e azzurro, i colori della Spal. Un tempo di più, ora in maniera più mesta. Ha ricor-di ed aneddoti che la collegano al mondo dello stadio “Paolo Mazza”?“Deluderò qualcuno, ma sono un appassio-nato di automobilismo e vela, e il mondo del calcio mi è completamente estraneo e indif-ferente. L’aneddoto che ho, forse, è che non ho mai messo piede all’interno del “Paolo Mazza”.

Page 18: LoSpallino

18 CASA CENTI prima puntata

Manutenzione di aree verdi, potature, disseccamenti.Traslochi con piattaforme sino a 30 metri di altezza.Servizi di pulizie industriali e civili.Opere di risanamento ambientale.Trasporti e facchinaggio in genere.

SpecialitàPizza napoletana

Aperto anchea mezzogiorno

dal lunedì al venerdì

In direttatutte le partite

del campionato di calcioe Champions LeagueVia Naviglio, 4 - Ferrara

Tel. 0532.62084 - Chiuso il martedìVia Piangipane, 143 - 44100 Ferrara - Tel. 0532.765673Fax 0532.765642 - e-mail: [email protected]

La prima cosa che assicuriamo è che ci siamo... dal 1975

La famiglia Centi vive a Piacenza, ed è com-posta da papà Luis Fernando, mamma Paola e i piccoli Tommaso (6 anni) e Simone (3 e mezzo). L’indubbio fascino dei trent’anni di Paola è aumentato dall’accattivante erre mo-scia tipica delle terre piacentine.Come vi siete conosciuti, tu e Luis?“Io avevo quindici anni, e lui diciannove. Il Piacenza, dove aveva fatto la trafila delle gio-vanili, lo aveva mandato in prestito a Carpi, ma a Piacenza tornava spesso, soprattutto nel periodo in cui dovette operarsi a un ginoc-chio. Una mia amica aveva il fidanzato nella Primavera; io l’accompagnavo, e così ho co-nosciuto Luis”.Mi pare di capire che non seguissi il cal-cio.“Non ne sapevo nulla! Poi ho cominciato a seguirlo, ma anche adesso non ne capisco granché”.

CaSa CenTIdi Sergio Ravani

PRIMA PUNTATA. Cominciamo a raccontarvile famiglie dei protagonisti spallini con la storiae gli aneddoti di Luis e di Paola, conosciutaquando lei aveva appena quindici anniE poi i piccoli Tommaso e Simone con un papàparticolare, generoso e maniaco della puliziache nell’ambiente casalingo si trasformaMa il vero personaggio è Virgolaun drago barbuto tutto ferrarese

CIaO LUISAbbiamo deciso di pubblicare questa prima puntata delle nostre interviste “casalinghe” nonostante sapessimo bene che Luis Centi fosse in partenza. Al momento di andare in stampa, però, la cessione è ancora da defi-nire e lo stesso Centi (grazie!) ha voluto av-vertirci del fatto che il giorno della pubbli-cazione lui chissà dove poteva essere. Una correttezza che abbiamo apprezzato tanto da pubblicare con ancora più piacere “Casa Centi” anche per augurare un in bocca al lupo all’ex capitano. (et)

Page 19: LoSpallino

19CASA CENTIprima puntata

Via Voltapaletto, 5Ferrara

Tel. 0532.240618

FERRARA - Via Garibaldi, 98 - Tel. 0532.241743Via Modena, 11/a - Tel. 0532.773571 (ampio parcheggio)

di Walter Valentino

ABBIGLIAMENTO E BIANChERIA INTIMAuOMO - DONNA - BAMBINO - NEONATO

A PREzzI IMBATTIBILI

OUTLETVeronica V.Dermatologia - Dietologia - Ecografia - Psicologia - Odontoiatria - Logopedia

Oculistica - Fisiatria - Ortopedia - Reumatologia - OtorinolaringoiatriaPneumologia - Medicina estetica - Medicina dello sport e del lavoro

www.clinicasorriso.itVia Bologna, 453 c/o Beta Center Ferrara

Tel. 0532.909500 - 347.7616947

Luis mi ha detto che sei la donna ideale da sposare, che quando ti ha conosciuta è rimasto colpito dalla tua bellezza e dalla tua semplicità, e che eri già più grande dei tuoi quindici anni. Tu invece da cosa ti sei fatta intrigare al primo impatto?“Dal suo carattere introverso, ma si capiva che aveva molto da dare”. Evidentemente non ti sbagliavi. Poi, col tempo, cos’altro hai imparato ad apprez-zare in lui? “La sua concretezza è la dote che apprezzo di più. Non parla molto, ma fa molti fatti. Non accetta compromessi, non è una banderuola, e ha la forza di mantenere le sue idee fino in fondo”. Torniamo alla vostra storia. Vi siete mes-si insieme molto giovani, poi quali sono state le tappe fondamentali della vostra unione?“Dopo un lungo fidanzamento, ci siamo spo-sati il 15 giugno 2002, quando io avevo venti-due anni. Poi sono nati Tommaso e Simone. Sono due bambini vivacissimi, che giocano insieme e litigano dopo pochi minuti”.Com’è Luis come papà?“E’ perfetto. E’ molto, molto attento e preci-so, mentre io lascio passare certe cose, tipo cuffia, sciarpa... Quando è a casa, facciamo sempre tutto insieme: che si giochi alla Play-

station o si vada al cinema, in sala giochi o in piscina, non ci separiamo mai”.Tommaso gioca a calcio nei “Primi calci” del Piacenza, ma ce l’ha la maglia della Spal?“Sì, gliel’ho comprata io sulla bancarella fuo-ri dallo stadio. Ho preso la più piccola che avevano, ma, nonostante sia da bimbo, gli sta grandissima e gli arriva alle ginocchia!”C’è la voglia del terzo figlio?“A dire il vero sì, c’è il desiderio di avere la femmina, e poi ogni tre anni sento come una scadenza la voglia di avere un altro bimbo. Credo però che questa volta me la farò passa-re, perché un conto è il desiderio, e un altro è gestire una famiglia con tre bambini”.La famiglia è composta solo da voi quat-tro, o avete qualche animale?“Amiamo tutti gli animali, e abbiamo un dra-go barbuto di nome Virgola. Tommaso si è innamorato di lui vedendolo in un negozio di animali a Ferrara, ed ora ci siamo affezionati tutti. E’ definito un rettile d’approccio, cioè si fa avvicinare, accarezzare, ed è l’ideale per approcciarsi ad altri rettili. Vive in una teca, è discreto e bravo, si fa fare il bagno nell’ac-qua tiepida e si nutre di grilli e cavallette vivi. Pensavamo che questa cosa fosse più proble-matica, ma ora non è così, e anche i bambini assistono curiosi a questa specie di lezione di scienze naturali dal vivo”.All’inizio del 2009 e durante l’estate scor-sa tuo marito ha avuto momenti partico-larmente difficili, legati alla sua avventu-ra calcisitica a Ferrara. Non intendo tor-nare a parlarne, ma come li ha vissuti la vostra famiglia?“Si vedeva che non era sereno, che c’era in-certezza, ma è stato bravo a non farci pesare la situazione. Il calcio non lo porta a casa, e le tensioni le tiene per sé”.Di Ferrara e degli spallini cosa pensi? “E’ una bella città. I tifosi, forse, a volte sono troppo esigenti, e rischiano di rimanere delu-si”.Quale dote di Luis vedi rispecchiata nel suo modo di stare in campo?“Anche in campo si vede la sua generosità. E’ una persona capace di darsi completamente agli altri, e in campo cerca sempre il passag-gio ai compagni. Non sempre, però, questa sua generosità viene ricambiata”.Ci sarà però qualche difetto di tuo mari-to che non sopporti!?“E’ molto pignolo, anche troppo; vuole tutto in ordine, è un maniaco della pulizia e ha la mania della polvere: starebbe sempre a spol-verare dappertutto!”Come immaginate il vostro futuro dopo che Luis avrà smesso di giocare?“Ogni tanto ci pensiamo, ma non abbiamo an-cora preso decisioni. Ci piacerebbe vivere in un posto di mare, perché la vita vicino al mare è molto più serena. A me basterebbe anche vendere cose sulla spiaggia, vorrei fuggire dal quotidiano, amo la vita semplice; soprattutto

il mare d’inverno fa bene all’umore. Non avrei problemi nemmeno ad andare in Colombia, dove Luis ha i parenti di sua madre. Magari potremmo aprire un ristorante. Credo anche che Luis sarebbe un ottimo allenatore, per-ché ha carisma, lo ascoltano, è un punto di riferimento per i giovani: mi pare che l’abbia dichiarato recentemente anche Marongiu”.L’hanno detto anche altri suoi compagni. Prima parlavi di aprire un ristorante: chi di voi due ha il pallino dei fornelli?“Attualmente sono casalinga, mi occupo dei bambini e cucino sempre io. Mi piace cuci-nare messicano, piccante, e anche il pesce. Abbiamo spesso gente a cena, parenti, ami-ci, e se viene qualcuno all’ora di cena scatta sempre l’invito a fermarsi. Luis in cucina non sa fare niente, non è nemmeno capace di pre-parare una pastina in brodo! In compenso, gli piace molto mangiare, di tutto”.

Page 20: LoSpallino

20

PizzeriaForno a Legna

RistoranteCucina casalinga

Via C. Mayr, 59 - FERRARA - Tel. 0532.762007LunEdì chIuSo

Gatto Bianco

L’AVVERSARIO la Cavese

La Cavese diSCheTTerprofeta in patria

di Diego Stocchi Carnevali

E’ questo esterno forte e sottovalutato uno degli uominipiù forti dei campani che come la Spal non hanno finora risposto alle attese. La storia di Antonio è legata a un compagno che non c’è più: “Sì, Catello Mari ci manca sempre. Di Ferrara mi colpì molto il calore della gente e la curva dei tifosiMa come fanno i biancazzurri a non volare con quei giocatori?”

Antonio, subito una domanda scomoda: ma perché un giocatore come te non è ri-uscito a rimanerci in serie B?“Non te lo so dire sinceramente. Forse è stata anche colpa mia, forse non mi hanno ancora notato a sufficienza le altre squadre o magari non la merito proprio la categoria superiore (ride). Non è importante però. Fa piacere sen-tire il tuo nome accostato a qualche squadra, per carità. Ammetto che, dopo Messina, dove comunque feci abbastanza bene con tren-ta partite e due reti, mi chiamarono il Pisa, il Grosseto e l’Ascoli dove nel frattempo era finito mister Di Costanzo che avevo avuto tra i peloritani. D’accordo col diesse però ho pre-ferito fare ritorno nella mia Cava per vincere, dove già ero stato le quattro stagioni prima del mio trasferimento in Sicilia. Sono a casa, i compagni sono fantastici, siamo un gruppo sano, e anche la società mi fa sentire impor-tante quanto i nostri splendidi tifosi. Poi ora ho anche famiglia, una bimba di due anni e mezzo, una moglie, ho bisogno di stabilità e certezze. Cava non mi ha mai fatto mancare nulla e davvero penso di aver trovato qui la mia dimensione”.Sei soprannominato “il Pavel di Cava” per via della tua somiglianza nel modo di giocare a Nedved. Pensi ti calzi questo accostamento oppure no?“Anche da queste piccolezze capisci l’affetto

Corso Porta Po, 111FERRARATel. 0532.207691www.tecnicolor.net

Centro venditaROSSETTI vernici

che i tifosi nutrono nei miei confronti e da na-poletano quale sono io sono cose queste che mi riempiono il cuore. Io ci provo a dare il meglio di me ogni partita, non sempre ci rie-sco anzi, ho avuto veramente un inizio pessi-mo, mi facevo rabbia da solo, non riuscivo a dare nulla ai miei compagni e a questa gente che so quanto sia legata a noi. Poi per fortuna la pubalgia mi è passata, ho recuperato e pian piano sto trovando la continuità. Magari fossi veramente come Nedved, ma se i miei tifosi mi chiamano “il Pavel di Cava” allora va bene così. Per loro posso essere anche Nedved non c’è problema”.Un avvio di campionato non facile, una Cavese costretta ben presto a mettersi il coltello tra i denti e lottare per mantene-re la categoria. Te l’aspettavi?“Non siamo una squadra che può mirare alla promozione questo sì, ma ho la sensazione che abbiamo anche raccolto meno di quello che avremmo potuto. Il calcio è anche questo e ci sono stagioni, come per voi del resto, che nascono proprio male e non c’è verso di gi-rarle. Siamo riusciti a ritrovarci ultimi in una classifica cortissima di un campionato non bellissimo ma equilibrato dove pareggiare vuol dire fondamentalmente perdere. Siamo mancati in fase offensiva, i numeri ce lo dico-no chiaramente del resto, ma adesso sembra che qualcosa stia cambiando, in meglio”.

Page 21: LoSpallino

21L’AVVERSARIOla Cavese

La rOSa deLLa CaVeSe

Portieri: Pane, RussoDifensori: Andreozzi, Bacchi, Carbonaro, Chirico, Cipriani, D’Orsi, Di Stani, Farina, Lagnena, Noceri-no, Pozza, Radi, RapinoCentrocampisti: Bacchiocchi, Favasuli, Maiorano, Pascucci, Scartozzi, Schetter, Siano, SpinelliAttaccanti: Bernardo, Cruz, Tarantino, Turienzo, Varriale

Viale D. Alighieri, 81Lido degli Estensi

FerraraTel. 0533 326716Fax 0533 328120

Viale XXV Aprile, 113/115 - FerraraTel. 338.8400849 - 393.6715521

Orario: dalle ore 7.00 alle ore 01.00Chiuso domenica pomeriggio

Tutto merito dell’arrivo in panchina di Stringara?“Lui è un allenatore esperto, conosce la ca-tegoria, mister Maurizi invece era all’esordio ma con noi aveva fatto un lavoro buonissimo, giocavamo bene prima come giochiamo bene ora con mister Stringara, con la differenza non da poco che prima faticavamo a fare ri-sultato. Adesso, diciamolo piano, stiamo tor-nando una squadra da metà classifica, il no-stro obbiettivo di inizio stagione”.Da capitano della Cavese, in poche righe, se vuoi, ricordaci chi era Catello Mari.“Catello era prima di tutto un amico. Non fac-ciamo retorica ma capita spesso che il destino ti regali persone bellissime per talmente poco tempo che poi fai fatica a fartene una ragione quando non ci sono più. Era il nostro numero sei, il difensore di quella Cavese che tornava in C1 dopo oltre vent’anni. Non ti dico quella sera prima di apprendere della tragedia quan-to eravamo felici insieme, allegri, gioiosi. Pa-radossale il clima che avremmo respirato di lì a poche ore, di incredulità, mestizia, rabbia, impotenza, tutto. C’era una frase che Catello ripeteva spesso nello spogliatoio: “squadra al-legra, Dio l’aiuta”, l’abbiamo fatta nostra ed è

il nostro motto. Era un ragazzo buono, di per-sonalità, stabiese doc e proprio in procinto di tornare a casa morì in un tragico incidente la sera dei festeggiamenti a soli ventisette anni, nel pieno della sua carriera. Era con noi fino a poche ore prima, felice come pochi, perché prima di venire a Cava non aveva mai giocato tra i professionisti. Per lui si sarebbero aperte prospettive importanti, era bravo. Fu un col-po durissimo. A Cava, successivamente, gli è stato dedicato un graffito e intitolata la curva Sud del nostro stadio, mentre a Castellamare è stato promosso un Memorial a ricordo della sua figura; inoltre è stato girato il lungome-traggio Ciao Catello amico, calciatore e fratel-lo, in gara al “26th Milano International Ficts Festival 2008 ”. Insieme agli amici di sempre con cui eravamo più legati come Tony D’Ami-co (ora al Foggia) e Gerardo Alfano (ora al Marcianise) quando c’è qualche manifestazio-ne in suo onore cerchiamo di essere sempre presenti. Gioco con la sua maglietta dal gior-no della sua morte, lui è con me e con tutti i miei compagni e tifosi. Se potessi rivolgermi a lui adesso gli direi che stiamo ritrovando l’allegria, quella che lui ci insegnava essere capostipite di ogni vittoria. Aveva ragione, il calcio a Cava, come poi ovunque per me, deve essere fatto di giocatori che per prima cosa devono avere buoni sentimenti, divertir-si. I risultati sono una conseguenza di tutto questo”.L’ultima domanda riguarda Spal. All’an-data finì 2 a 2. Che squadra ti ricordi?“Una squadra che giocava a sprazzi ma fatta da giocatori di altra categoria. Costruita per traguardi ambiziosi poi è normale che quando sei sul fondo vuol dire che puoi fare molto di più, che non ti alleni bene in settimana o ma-gari non riesci a farlo con la giusta continuità e concentrazione per chissà quali motivi. I vo-stri nomi fanno paura solo a guardarli, la Spal non merita quella posizione ed è impossibile

Un GIrOne FaCaVeSe-SPaL 2-2

CAVESE (3-4-3): Russo, Farina, Nocerino, Lagne-na, Bacchiocchi, Cipriani, Vittorio, Maiorano, Tu-rienzo, Favasuli, Schetter. A disp.: Pane, Rapino, Pozza, Prevete, Tarantino, Varriale, Sorrentino.Allenatore: Agenore Maurizi.

SPAL (4-3-2-1): Capecchi, Ghetti, Cabeccia, Bedin, Zamboni, Lorenzi, Schiavon, Migliorini, Bazzani, Bracaletti, Quintavalla. A disp.: Righetti, Bortel, Rossi, Cazzamalli, Laurenti, Valtulina, Meloni.Allenatore: Aldo Dolcetti.

Arbitro: Andrea Coccia della sezione di San Bene-detto del Tronto.Assistenti: Luca Bisceglia di Crotone - Salvatore Longo di Paola.

Marcatori: al 4‘ pt. Schiavon (S), al 45’ pt. Bac-chiocchi (C), al 49 st. Favasuli (C), al 54‘ st. Mi-gliorini (S).Calci d’angolo: 4 - 3 a favore della Cavese. Ammoniti: Tarantino (C), Lorenzi (S). Espulsi: il direttore generale della Spal Pozzi e l’al-lenatore della Spal Dolcetti.

Note: Pomeriggio a tratti soleggiato con una leg-gera pioggia nella ripresa, terreno in ottime con-dizioni con circa 2369 spettatori. Trasferta vietata per i tifosi di Ferrara in ottemperanza alla decisio-ne del Prefetto della Provincia di Salerno con la chiusura del settore ad essi riservato. Ordinanza emanata nella prima giornata di campionato e va-lida fino al 30 settembre.

IL CaMMInO deLLa CaVeSe

1a giornata: Pescina-Cavese 0-0; 2a giornata: Cavese-Pescara 1-1 (Farina); 3a giornata: Vero-na-Cavese 1-1 (Varriale); 4a giornata: Cavese-Spal 2-2 (Bacchiocchi e Favasuli); 5a giornata: Reggiana-Cavese 1-0; 6a giornata: Rimini-Cavese 1-0; 7a giornata: Cavese-Ravenna 1-0 (Bernar-do); 8a giornata: Marcianise-Cavese 0-0; 9a giornata: Cavese-Ternana 1-0 (Varriale); 10a giornata: Portogruaro-Cavese 0-0; 11a giornata: Cavese-Cosenza 1-1 (Schetter); 12a giornata: Ta-ranto-Cavese 1-0; 13a giornata: Cavese-Potenza 0-1; 14a giornata: Andria-Cavese 1-0; 15a gior-nata: Cavese-Giulianova 2-2 (Bacchi e Varriale); 16a giornata: Foggia-Cavese 0-0; 17a giornata: Cavese-Lanciano 0-2; 18a giornata: Cavese-Pe-scina 2-1 (Bernardo e Bernardo); 19a giornata: Pescara-Cavese 1-2 (Bernardo e Schetter); 20a giornata: Cavese-Verona 0-0.

che non ne veniate fuori. Mi ricordo qualche anno fa quando venni a Ferrara, era l’anno della C2, quella curva così stretta, coperta, con i tifosi attaccati al campo, mi sembrava di giocare sui campi del sud tanto era il ca-lore che dava la vostra gente. E’ una fortuna avere persone che ti seguono con così tanta passione e lo stesso vale per noi, ogni dome-nica sono tantissimi quelli che ci seguono e ci incitano facendo chilometri e chilometri. Speriamo non sia l’ultima volta domenica che ci vedremo, meritiamo entrambe qualcosa di più. L’importante è lottare con umiltà. lealtà e allegria, il resto sono sicuro che verrà da sé”.

Page 22: LoSpallino

22 PROSSIMO AVVERSARIO il Taranto

www.tipografialtedo.com

PASTICCERIA SAN GIORGIO

CAFFETTERIAMUSIC BARAMPIE SALE

PER RINFRESCHI E BUFFET APERITIVO

P.le S. giorgio 12/14 - Ferrara - Tel./Fax 0532.741827www.sangio.net

Produzione artigianaledi paste, pasticceria,

pampapato

Servizio all’ingrosso per bar

di Diego Stocchi Carnevali

La rOSa deL TaranTO

Portieri: Barasso, BremecDifensori: Bolzan, Calori, Colombini, Crovetti, Imparato, Lolli, Migliaccio, Nocentini, Panarelli, Prosperi, VivianiCentrocampisti: Berretti, Bisignano, Coppola, Cuneaz, Di Roberto, Felci, Giorgino, Gori, Magalla-nes, Mezavilla, Quadri, Rajcic, Scarpa, Strambelli, TauloAttaccanti: Corona, Cortese, Falconieri, Innocenti, Russo, Triarico

Il Taranto è la regina indiscussa del mercatino di riparazione di gennaio. Per carità, diciamo-lo subito ma diciamolo anche piano, va bene cambiare ma quando si decide di fare piazza pulita e portare in riva allo Jonio ben nove giocatori, cinque dei quali possibili se non certi titolari, allora vuol dire sostanzialmente due cose: punto primo ci troviamo di fronte ad una autentica potenza economica, la più forte probabilmente dopo il Pescara, di tutta la Lega Pro; punto secondo, vuol dire che a Ferrara, molto banalmente, vedremo tra una settimana una squadra nuova di zecca, ancora da amalgamare, che per forza di cose Bruca-to non avrà ancora plasmato a sua immagine e somiglianza. Non è poi detto che cambiare tutto in un mese, in ruoli chiave tra l’altro, sia sinonimo di vittoria assicurata. L’esperien-za degli ultimi anni ci insegna che a vincere sono solitamente le squadre che hanno alle

rIVOLUZIOneTaranTIna

I rossoblù sono i protagonistidi questo mercato di riparazioneIn puglia è arrivata una squadra nuova fatta di nove rinforzicinque dei quali titolariIl personaggio è semprebomber Coronama attenti ai giovani Cortese(12 gol in 13 partite in D)e Triarico. Tra gli altrisono stati acquistati anche l’espertissimo Coppola e Rajcic è in prestito dal Bari

l’eclettico centrocampista Correa a cui non sono bastati i tre gol siglati sin qui per convin-cere la dirigenza, così come l’esterno di cen-trocampo Felci ex Pescara, i centrocampisti Magallanes, Berretti e Mezavilla (un passato a Catania e Perugia), il centrale difensivo No-centini (pupillo di Braglia), il laterale sinistro Lolli e l’ala Nicola Strambelli. In entrata han-no vestito sin qui il rossoblu il difensore Pa-narelli dal Brindisi (ex Torino e Avellino tra le altre) a cui dovrebbe aggiungersi l’esterno sinistro di difesa Colombini proveniente dal Benevento. A centrocampo i cambi maggiori: sono arrivati due esterni nuovi, a sinistra Cu-neaz dal Mantova (scuola Juventus, può agi-re anche sulla corsia opposta) e a destra Di Roberto dal Foggia (un passato a Frosinone in B dove ha subìto un grave infortunio che non gli ha permesso di mantenere la catego-ria). A questi si aggiunge il cileno Crovetto in prestito dalla Triestina che può essere impie-gato indifferentemente alla numero tre o alla numero undici. In mezzo due perni di asso-luta qualità: Carmine Coppola dall’Arezzo, ex capitano del Messina, novanta partite in A e oltre cento in B classe 1979 e Ivan Rajcic in prestito dal Bari, qualità indiscussa, classe 1981, trecento partite tra i professionisti un terzo delle quali vissute da protagonista con la casacca dei galletti. Il croato viene da un’ul-tima stagione tribolata (solo undici partite a Frosinone in prestito) ma si candida a esse-re uno dei migliori nel suo ruolo. In attacco ecco il giovane Triarico in prestito dal Lecce e bomber Cortese dal Chievo, agrigentino doc, classe 1984, un campionato disputato da pro-tagonista assoluto sin qui nel Nissa squadra sicula di serie D dove ha realizzato ben dodici reti in tredici gare. Non dimentichiamo poi che gli jonici hanno confermato come logico bomber Corona al centro dell’attacco assie-me al suo compagno di reparto Innocenti ol-tre al gioiello Russo (già convocato in maglia azzurra di categoria) e sul quale si sono già puntati gli occhi di molte società di categoria superiore. Da tenere in grande considerazio-

loro spalle un gruppo collaudato ma ciò non toglie che adesso i rossoblù dovranno vincere ogni domenica per non deludere il Presidente D’Addario capace di regalare alla città e alla coloratissima tifoseria pugliese una squadra da prime posizioni. Infine, a una settimana dalla chiusura del mercato può succedere ancora qualcosa, un ritocco, anche se dalla sede sono stati chiari: si lavora solo in uscita per trovare una siste-mazione consona a quei calciatori che devono fare esperienza o che hanno mediamente di-satteso le aspettative estive non dando al Ta-ranto quello che il loro bagaglio tecnico può dare. Senza dimenticare che la rivoluzione è stata necessaria per regalare a mister Brucato quegli uomini capaci di interpretare al meglio il 4-4-2 dopo un calciomercato estivo impron-tato esclusivamente al 3-5-2 tanto amato da mister Braglia esonerato proprio al termine della sfida dell’andata contro la Spal, persa per 2 a 1. In lista di sbarco tra gli altri ci sono

CaMBIO In PanChInaCon la sconfitta di domenica scorsa il Taranto ha deciso di ricorrere al terzo esonero della stagione. Dopo Braglia è toccato a Brucato saltare. La squadra è ora affidata al già ex allenatore rosso-blu Dellisanti.

Page 23: LoSpallino

23PROSSIMO AVVERSARIOil Taranto

Il nostro viaggio tra le prestazioni degli ex giocatori biancazzurri, che ha come punto di riferimento voti e giudizi degli inviati sui campi della Gazzetta dello Sport, questa settimana prende in esame i vari turni di campio-nato disputati dalla ripresa dei tornei nel nuovo anno.Anche il 2010 non sorride tanto alla Sampdoria di Delne-ri: 1-1 interno con il Palermo (voto 6 “la squadra miglio-ra”; sconfitta 1-0 a Napoli (voto 6 “mette bene in campo la squadra”); altro pareggio interno 1-1 contro il Catania (voto 5.5 “non riesce a inventare la mossa che manda al tappeto il Catania”). New entry tra gli allenatori in A con De Biasi che ora è sulla panchina dell’Udinese: sconfitta 2-0 all’esordio a Bari (5.5 “dovrà lavorare tanto”); prima in casa 1-1 con la Lazio (voto 6); 6.5 nello 0-0 a Parma “cambia tutto il possibile per arrivare al successo”. Vola molto alto il Cagliari di Allegri: 7 punti in tre gare e alta classifica per gli isolani. E sono alti i voti del mister: Ca-gliari-Roma 2-2 (voto 6 “nel finale corregge la squadra”); Bologna-Cagliari 0-1 (6 “la squadra ha i tempi giusti”); Cagliari-Livorno 3-0 (voto 7.5). Senza reti l’avvio d’an-no di Pellissier (Chievo): 6.5 nella sconfitta 0-1 contro l’Inter, “i pochi pericoli costruiti dal Chievo portano la sua firma”. Nella formazione veneta sempre presente in panchina come dodicesimo il portiere Squizzi. Esce a metà del primo tempo Manfredini nell’Atalanta nella sconfitta con il Napoli 0-2: senza voto. Contini (Napoli) in panchina nella vittoria contro la Samp 1-0 e nello 0-0 col Palermo. Passiamo al campionato cadetto. Nell’Ancona Colacone in campo 12 minuti (senza voto) nella vittoria 2-1 con la Triestina; voto 5 nella sconfitta 2-0 a Mantova; 90 minuti in campo e voto 6 nello scontro al vertice col Lecce. Nel Mantova che pareggia 1-1 a Torino, il gol del pari a tempo scaduto è di Carrus: voto 6.5. Voto 6.5 anche nel successivo 2-0 con l’Ancona e 6 nella sconfitta 2-1 a Trieste. Nel Cittadella sempre in panchina Pierobon. Segna Soligo nella Salernitana, anche se la sua forma-zione perde 1-3 contro il Brescia (voto 6.5); voto 5.5 nel pari 0-0 a Vicenza e 6.5 nella sconfitta 1-0 a Frosinone. In panchina Salvetti (Sassuolo) nell’1-1 di Empoli; tito-lare e voto 7 nella successiva Sassuolo-Lecce 1-1. Cacia nella Reggina entra a pochi minuti dal termine in Reg-gina-Sassuolo 1-1, senza voto; 5.5 il voto nella sconfitta per 2-0 contro l’Albinoleffe mentre gioca solo 10 minuti nella sconfitta interna 1-3 contro il Cesena (senza voto). Nutrita pattuglia di ex presente nel Modena: nella vit-toria nella neve contro il Cesena voto 6 a Diagouraga, senza voto Cortellini sostituito a metà del primo tempo e 6 per Bruno. Nella sconfitta 1-0 a Gallipoli, 5 a Bruno, Diagouraga senza voto in campo solo uno spezzone di gara e Cortellini in panchina per tutto l’incontro. Nel-lo 0-0 col Padova in campo solo Cortellini 5.5. Sempre pochi scampoli di gara per Arma nel Torino: in panchi-na nei match con Mantova (1-1) e Cittadella (sconfitta esterna 2-0); entra all’85’ nella vittoria 4-1 sul Grosseto (senza voto). Nella formazione toscana 6.5 a Consonni nel pareggio 1-1 tra Reggina e Grosseto; 7 nella vittoria 1-0 contro l’Empoli; 4.5 nella sconfitta 4-1 col Torino, match in cui si fa espellere a metà ripresa. Assente nei toscani Valeri. Nel Gallipoli per Ginestra ingresso nel finale nella vittoria col Modena 1-0 (senza voto); va a

segno anche se il gol è solo per gli annali (voto 6) nella pesante sconfitta interna 1-4 contro l’Ascoli. Due i turni disputati in Prima e Seconda Divisione. Le-onardo Rossi (Viareggio) prende 5 nella sconfitta 1-0 a Lumezzane e 6 nella vittoria contro il Figline. Solo panchina per Martucci. L’Alessandria di Buglio perde 1-0 con la Pro Patria (voto 6 al mister e 6 all’attaccante Artico) ma nella domenica successiva pronto riscatto e vittoria fuori casa contro il Pergocrema: 1-2, voto 6 a Buglio e voto 6.5 per Artico autore del gol decisivo a tempo scaduto. Nel girone B 6.5 a Cunico in Porto-gruaro-Marcianise 0-0 e sostituito a metà ripresa; voto 6 nell’altro pareggio sempre 0-0 con il Pescina. Nel Vero-na, 6 per Berrettoni nel 2-2 contro il Lanciano; 5.5 con sostituzione nel finale nel pari 0-0 a Cava dei Tirreni. Assente nelle due gare Selva. Il Rimini di Melotti va sempre a scatti: sconfitta per 3-1 a Reggio Emilia, voto 5 al mister; vittoria 2-0 contro il Taranto in casa, voto 6.5 all’ex tecnico spallino. 90 minuti in panchina a Fer-rara tra i romagnoli per Fonjock in Spal-Ravenna 0-0. Qualche minuto in campo (senza voto) nel 2-1 contro il Potenza. Nella lanciatissima Reggiana che batte 3-1 il Rimini, 15 minuti per Temelin (senza voto); nel succes-sivo incontro rete decisiva a Marcianise nel finale, 20 minuti dopo l’ingresso in campo: voto 6. Nel Cosenza che vince a Avezzano col Pescina: voto 6.5 a Roselli, po-chi minuti per La Canna (senza voto). Nel successivo tonfo interno con il Giulianova 3-4, 5.5 a Roselli e 90 minuti in panchina per La Canna. In Seconda Divisione 2-2 per il Legnano di Bisso con la Pro Belvedere, 6 il voto; nel successivo 2-2 contro lo Spezia, 6.5 con ennesima rete stagionale per l’attac-cante. Moro è in panchina in entrambi gli incontri dello Spezia. Nel girone B dominio assoluto della Lucchese che marcia a velocità altissima: sempre presente Cha-di, voto 6 nel 3-1 alla Giacomense; voto 6 nel recupe-ro vinto a Poggibonsi e voto 6.5 nella vittoria contro il Bellaria. 5.5 per Rivaldo tra gli umbri in Bellaria-Gubbio 1-1; voto 6 nella successiva vittoria 0-1 a San Marino. Voto sei per La Grotteria in campo 90 minuti in Bassa-no-Poggibonsi 2-2; Gaucho che va a segno siglando la rete del pari in Colligiana-Bassano 1-1. Pochi scampoli di gara per Giorgi (Giacomense) nel match pareggiato con l’Itala San Marco 1-1. Nel girone C sempre protago-nista Franchini a segno nel 4-0 della sua Cisco Roma sul Noicattaro: voto 6.5. Chiudiamo il quadro con i portieri: nel Gela Nordi prende 6 nel pari 1-1 con l’Igea; sempre 6 nella vittoria esterna 0-1 con la Scafatese. Careri nel Melfi prende 6 nel 3-0 al Barletta; stesso voto nella tra-sferta vinta 0-2 contro la Normanna.

CLASSIFICA MARCATORI TRA GLI EX

Artico (Alessandria, Prima Divisione) 9 golFranchini (Cisco Roma, Seconda Divisione) 8 golBisso (Legnano, Seconda Divisione) 8 golMoro (Spezia, Seconda Divisione) 6 golAgostinelli (Igea Virtus, Seconda Divisione) 6 golBruno (Modena, Serie B) 6 golSelva (Verona, Prima Divisione) 5 golPellissier (Chievo Verona, Serie A) 4 gol

artico e Franchini, i bomber non si fermanoe in panchina volano allegri e Bugliodi Andrea Tebaldi

C’ERA UNA VOLTA L’EX

Un GIrOne FaTaranTO-SPaL 1-2

TARANTO (433): Bremec; Calori, Migliaccio, No-centini, Bolzan; Felci (13’ s.t. Innocenti), Mezavilla, Correa (30’ s.t. Quadri); Falconieri (25’ s.t. Iraci), Corona, Scarpa.A disposizione: Barasso, Viviani, Berretti, Magalla-nes. Allenatore: Braglia

SPAL (4231): Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Migliorini (16’ s.t. Quintavalla), Bedin; Schiavon, Centi (25’ s.t. Cazzamalli), Laurenti (11’s.t. Bracaletti); Bazzani.A disposizione: Righetti, Bortel, Valtulina, Meloni.Allenatore: Dolcetti

Arbitro: Bagalini di Fermo (Belcastro di Tauranova – Fascetti di Reggio Calabria)Marcatori: 2’ p.t. Bazzani (S), 35’ s.t. Centi (S), 43’ s.t. InnocentiAmmoniti: Felci per il Taranto; Migliorini, Centi per la SpalAngoli: 6-2 per il TarantoSpettatori: 5.000 circa (sparuta rappresentanza di tifosi ospiti quantificabile in una ventina di tifosi) Note: sciopero del tifo della Curva Nord, occupata dai tifosi jonici, in segno di protesta per la Tessera del tifoso. Ad inizio gara minuto di raccoglimento per i soldati italiani vittime dell’attentato di Kabul.

IL CaMMInO deL TaranTO

1a giornata: Taranto-Marcianise 1-0 (Corona); 2a giornata: Ternana-Taranto 2-1 (Scarpa); 3a giornata: Taranto-Rimini 1-0 (Correa); 4a giorna-ta: Ravenna-Taranto 1-1 (Corona); 5a giornata: Taranto-Spal 1-2 (Innocenti); 6a giornata: Taran-to-Reggiana 0-0; 7a giornata: Pescina-Taranto 0-2 (Corona su rig. e Innocenti); 8a giornata: Taran-to-Giulianova 0-0; 9a giornata: Foggia-Taranto 0-0; 10a giornata: Taranto-Potenza 2-2 (Meza-villa e Correa); 11a giornata: Pescara-Taranto 1-1 (Russo); 12a giornata: Taranto-Cavese 1-0 (Correa); 13a giornata: Portogruaro-Taranto 1-0; 14a giornata: Lanciano-Taranto 1-1 (Corona); 15a giornata: Taranto-Verona 0-0; 16a giornata: Andria-Taranto 2-1 (Quadri); 17a giornata: Taran-to-Cosenza 2-1 (Felci e Quadri); 18a giornata: Marcianise-Taranto 3-3 (Bolzan, Corona e Coro-na); 19a giornata: Taranto-Ternana 1-0 (Corona); 20a giornata: Rimini-Taranto 2-0.

ne l’ala Scarpa (trentacinque gol nelle ultime cinque stagioni), il centrocampista Quadri che dopo un’andata al di sotto delle aspetta-tive ha ritrovato la classe (e i gol) dei tempi laziali e l’esterno destro Calori già avuto da Brucato a Mantova. Come già detto all’andata la Spal riuscì nell’impresa che oggi sulla carta sembra ancora più ardua. I tifosi del Taranto possono stare tranquilli, i playoff sono il tra-guardo minimo per questa corazzata.

Page 24: LoSpallino

24 LA DOMENICA NEL PALLONE qui Paolo Mazza

C.so Isonzo, 115Tel. 0532.768493

Via Borgo dei Leoni, 55Tel. 0532.202565

Via Arianuova, 48/aTel. 0532.241976

Corso Porta Reno, 113(presso Despar)

www.labottegadelpane.it

SpAl-CAVESE, 24 gennaio 2010lE pROBABIlI FORMAZIONI

1CA

pECC

HI

2GH

ETTI

8SC

HIAV

ON(B

edin

)

6lO

RENZ

I 11CI

pRIA

NI

7QU

INTA

VAll

A4

MIG

lIOR

INI

5ZA

MBO

NI

10VA

lTUl

INA

3CA

BECC

IA

9BA

ZZAN

I

1RUSSO

2D’ORSI

(Nocerino)

11BACCHIOCCHI

5CIpRIANI

7SpINEllI

3RADI 4FARINA

10SCHETTER

8M

AIORANO6

FAVASUlI

9BERNARDO

Allenatore: NOTARISTEFANO. A disp.: Ioime, licata, Bortel, Bedin (Schiavon), Rossi, Marongiu, laurenti.

Allenatore: STRINGARA. A disp.: pane, Nocerino (D’Orsi), Carbonaro, Bacchi, Tarantino, Cruz, Varria-le.

dIFFIdaTI: Migliorini, Quintavalla, Centi, Schiavon (Spal). CLASSIFICA MARCATORI

9 reti P. Rossi (1 rig. Reggiana); 8 reti Piovaccari (Ravenna) e Stefani (6 rig. Reggiana), Altinier (Porto-gruaro); 7 reti Biancolino (2 rig. Cosenza) e Corona (1 rig. Taranto), Sy (Andria); 5 reti Campagnacci (3 rig. Giulianova), Ceccarelli (Verona), Danti (Cosen-za), Improta (4 rig. Lanciano), Nardini (Reggiana), Noviello (Ternana), Salgado (2 rig. Foggia), Selva (Verona),Tozzi Borsoi (3 rig. Ternana) e Tulli (1 rig. Rimini); 4 reti (tra gli altri): Cipriani (Spal), Bernardo (Cavese); 3 reti (tra gli altri): Bazzani (Spal), Schiavon (Spal), Varriale (Cavese); 2 reti (tra gli altri): Arma (Spal ora al Torino), Bracaletti (1 rig. Spal), Schetter (Cavese); 1 rete (tra gli altri): Centi (Spal), Marongiu (Spal), Meloni (Spal), Migliorini (Spal), Farina (Cave-se), Favasuli (Cavese), Bacchi (Cavese), Bacchiocchi (Cavese).

HELLAS VERONA 35REGGIANA 35RAVENNA 32TERNANA 31PESCARA 31COSENZA 30PORTOGRUARO 30RIMINI 30TARANTO 27

VIRTUS LANCIANO 26ANDRIA 23SPAL 22CAVESE 22GIULIANOVA 22PESCINA 21FOGGIA *21MARCIANISE 20POTENZA 19

CLASSIFICA

PrOSSIMO TUrnO31 GennaIO 2010

CAvese - reGGIAnA CosenzA - AnDrIA mArCIAnIse - PoTenzA PesCArA - GIuLIAnovA PorToGruAro - LAnCIAno rAvennA - FoGGIA rImInI - PesCInA TernAnA - veronA SPaL - TaranTO

FERRARA

OGGI24 GennaIO 2010

AnDrIA - rImInI GIuLIAnovA - mArCIAnIse LAnCIAno - FoGGIA PesCInA - PesCArA PoTenzA - TernAnA reGGIAnA - PorToGruAro SPaL - CaVeSe TArAnTo - rAvennA veronA - CosenzA

* 1 punto di penalizzazione