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L'Ostrica del VCO: La Valle Strona

Date post: 27-Jul-2015
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L’ Ostrica del VCO: La Valle Strona Dott. Samuel Piana
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Page 1: L'Ostrica del VCO: La Valle Strona

L’ Ostrica del VCO:La Valle Strona

Dott. Samuel Piana

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Dove Siamo?

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Valle Strona e/o Valstrona?

La Valle Strona . situata nel territorio della provincia piemontese del Verbano-Cusio-Ossola, il suo territorio si snoda da Omegna a Campello Monti incuneandosi tra la Valsesia (VC), la Valle Anzasca e l’Ossola inferiore; . divisa in quattro Comuni: Valstrona, Massiola, Loreglia e Germagno.

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• I comuni della Bassa Valle Strona sono: Germagno e Loreglia (con la sua frazione Chesio)

• Le frazioni che compongono la media valle sono: Strona, Luzzogno, Inuggio e Sambughetto (che fanno parte del comune di Valstrona), Massiola e la sua frazione Marmo (comune di Massiola)

• Le frazioni dell’alta Valle sono: Forno e Campello Monti (appartenenti al comune di Valstrona)

L’alta, la media e la bassa Valle Strona

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• La Valle strona è conosciuta anche come la Valle dei “Gratagamul” cioè la valle di chi fa il solletico alle “gamole” che si annidano all’interno del legno…la Valle degli artigiani dell’oggettistica del legno in 22 Km - 32 aziende artigiane (unica realtà con questa concentrazione in Piemonte!)

• Tante escursioni ed itinerari alla scoperta dei paesi, della popolazione in un ambiente tranquillo

Le eccellenzeSicuramente tra le eccellenze della Valle Strona troviamo:

…come le ostriche per scovare le perle della Valle bisogna “scavare” sotto la superficie!

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• La Valle Strona è unica al mondo dal punto di vista geologico

• In Valle Strona sono stati trovati resti dell’ursus speleus, presso le Cave di Marmo

• La Valle Strona, essendo “isolata” rispetto al resto del VCO, ha mantenuto un apparato folklorico e di tradizioni uniche nel Piemonte - la più conosciuta tra le tradizioni è sicuramente la festa triennale della Madonna della Colletta di Luzzogno.

• Se in ossola è conosciuto il “tesoro di Craveggia” con 206 pezzi, la Valle Strona, precisamente a Forno, esiste un “museo di arte Sacra con 500 pezzi con addirittura un ex-voto costruito su una vetrata…importante anche il “San Francesco inginocchiato” del noto pittore Guercino!

• L’alta Valle Strona si differenzia in modo sostanziale perché a Campello Monti erano presenti i Walser (colonia di Rimella in Val Sesia)…si narra e si hanno anche notizie storiche riguardanti la tradizione della “posa dei morti”…quando il gelo impediva ai campellesi di raggiungere la “comunità madre” di Rimella

Le eccellenze “nascoste”

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Punti di Forza • conformazione geologica • tradizione artigianale • bellezze artistiche • ecoturismo • cultura Walser • storia antichissima

Punti di Debolezza • accessibilità • sicurezza del territorio • assenza comfort basilari • scarsa ricettività • poca fiducia delle istituzioni • idee contrastanti sul futuro

Opportunità • fruire meglio della geologia • sfruttare la risorsa ambiente • migliorare le conoscenze storiche • far fruire le bellezze artistiche

Minacce • essere dimenticati dalle istituzioni • avere visioni diverse • spopolamento “valle dormitorio” • mancanza di entusiasmo

Analisi SWOT

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Valle Strona e Valle Ossola: legami?

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Facino Cane: tra mito e realtà? Tra miniere d’oro e di ferro!

• L`inizio dello sfruttamento di minerale ferroso in località Frera, a monte dell`Alpe Loccia, si perde nella notte dei tempi. Senza escludere la possibilità che questo sito fosse già conosciuto e sfruttato in epoca preistorica, è possibile che l`attività estrattiva sia iniziata ad opera della famiglia Gianoli, proprietaria dell`alpeggio. Provenienti quasi certamente dalla località Piana di Campertogno, in Valsesia.

• Dell`attività estrattiva l`autore non riferisce altro, sicuramente questa subisce un`accelerazione con l`arrivo dei Cane a Chesio. Essi ripararono sulle terre dei Visconti di Milano, avviandosi per tal modo verso il Novarese...a poco a poco essi giunsero poi verso l`Ossola e pare appunto nel periodo della maggior fortuna di Facino Cane (famoso condottiero di ventura) quando le valli ossolane erano cadute sotto il suo dominio. I Cane approfittarono dell`occasione per recarsi in Valle Anzasca dove si resero padroni di una delle miniere d`oro colà esistenti e ancor oggi conosciute sotto il nome di Miniere dei Cani. Con la morte di Facino Cane e del duca di Milano Giovanni Maria Visconti, nel 1412, le fortune dei Cane si avviano verso un inevitabile declino

• E` dunque probabile che i Cane, stabilitisi definitivamente a Chesio e nella vicina Loreglia, abbiano fin da subito messo a frutto la loro esperienza abilissimi nel condurre lavori di scavo e nel trattare il minerale a fuoco e si siano messi in società con i Gianoli o abbiano ottenuto da questi ultimi una concessione per sfruttare la miniera della Frera. L`estrazione del minerale è continuata fino all`esaurimento del filone avvenuto presumibilmente nel corso del 1600.

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I flussi migratori

Don Felice Piana descrive la Valle Strona come una Valle povera e dal difficile raccolto…i flussi migratori si concentrano in tre direzioni:

• a Nord: precisamente in Germania

• Nella “bassa” verso le risaie • In America (Porto Alegre e

Colonia - Ex voto Maria Sesiani)

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Artigianato: la forza economica della Valle

• Negli anni ’50 c’erano 100 aziende che lavoravano il legno oggi ce ne sono circa 40 (in 22 Km di lunghezza dell’intera valle) Un record a livello regionale, la più alta concentrazione di artigianato dell’oggettistica del casalingo nel minor spazio geografico possibile (la Valle dei Cazzui)

• la lavorazione di Pinocchio è giunta in valle per “caso fortuito”

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La pietra: tra economia e turismo

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La pietra: tra economia e turismo

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La pietra: tra economia e turismo

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• Cava di marmo: sita tra Sambughetto e Piana di Fornero, aperta dal 1925 al 1972. Il marmo estratto è servito anche per costruire il duomo di Milano. Vicino alla cava ci sono dei buchi scavati dall’erosione delle acque dove, si racconta vivessero le streghe:

Le grotte di Sambughetto sono le uniche grotte di Marmo visitabili, anche da persone non esperte, in tutto il V.C.O.

La pietra: tra economia e turismo

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Le grotte: tra leggende ed “animali strani”

Questa leggenda parla del “Sas Muier”, che era la casa “da ia strii” (delle streghe), lazona sarebbe quella della cava di Marmo. Prima della cava, in questa zona,esistevano delle grotte che iniziavano sulla cima della montagna e finivano sotto illivello del torrente Strona. Una di queste caverne era molto grande, talmente grandeda contenere la Chiesa della Piana di Foriero; si dice che fosse proprio quella la casadelle streghe. La leggenda dice che per illuminare la caverna la strega accendesse undito. In seguito gli speleologi ritrovarono le ossa di molti animali (orsi, lupi, ecc) alleggenda vuole che fossero i pasti delle streghe, in realt. erano i resti di animalivissuti in epoca preistorica.

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L’alta Valle: la storia Walser della Valle Strona

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La “via dei morti”• I Walser di Capello Monti

erano legati alla comunità di riferimento a Rimella

• Durante i lunghi inverni nevosi, quando non si riusciva a raggiungere il santuari a répit di Rimella, c’era l’usanza di inumare i morti Campellesi nella neve presso l’ “Obrumbalme” questa pratica duro fino al 1552!

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Forno

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Museo di Arte Sacra• Il museo, oggi posizionato nella

sagrestia della chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Forno custodisce 500 pezzi.

• Molti di questi oggetti sono candelabri od oggetti che riguardano la vita sacra delle comunità dell’alta valle

• Tra questi, per diritto di proprietà ci sarebbe il “San Francesco inginocchiato”, la più importante opera del Guercino…purtroppo l’opera, dopo essere stata rubata dalla chiesa parrocchiale di Campello Monti non è più tornata in Valle Strona!

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Il San Francesco inginocchiato

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Riti di Luce tra antropologia e fede

I festeggiamenti triennali della Madonna della Colletta

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La Tela

La costruzione del tunnel richiede abilità ed esperienza. costituito da una struttura portante su cui vengono collocati, con una particolare tecnica, a forma di padiglione, pezze di tela di canapa, filata e tessuta in casa dalle donne in tempi ormai lontani,conservate con grande cura unicamente per l’edificazione di questo straordinario passaggio. Di “pezze” (della lunghezza dai 7 ai 12 metri per 70 cm di larghezza) ne. vengono posate ben 218.

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La Galleria

La “Galleria” . lunga un’ottantina di metri, inizia dal portico della Chiesa Parrocchiale, attraversa la piazza e prosegue lungo lo “stradone” giungendo alla Chiesa di S. Marta. Una settimana prima della festa vengono infissi nel terreno i pali di legno (sostituiti nel ’91) che, con le “traverse”, formano la struttura portante di questo singolare padiglione. Il sabato della festa, alle 4 del mattino, il presidente del comitato suona la campana della piccola chiesa di S. Marta per radunare gli uomini. I primi lavori consistono nel tendere le corde che sosterranno la tela e nella stesura dei cavi per l’impianto elettrico; poi, partendo dal portico, sono sistemate, con vigorosi lanci, le “pezze” di tela che servono a coprire la volta. Ai lati si chiude con i preziosi lenzuoli ricamati.

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Archi trionfali

Sono posti gli “archi di trionfo” all’ingresso del paese, alla fine della galleria e presso ogni Cappella, precisamente di: S. Giovanni, S. Rocco, Santa Lucia, della “Buona Morte” (al ponte), dell’Addolorata (alla “Crocetta”), infine alla Cappella di S. Filippo Neri sotto l’antica casa Parrocchiale. Questi “archi trionfali” si realizzano con due piante di faggio lunghe e sottili piegate ad arco, con rami frondosi intrecciati ad altri di pino e addobbati con ghirlande e palloncini di carta colorata. Le case lungo la via percorsa dalla Processione sono addobbate di palloncini, festoni, scritte inneggianti a Maria, rosari e decorazioni religiose colorate ed illuminate in modo da creare un magico effetto in segno di devozione e di fede.

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I falò

Un tempo gli alpigiani di Luzzogno che si trovavano nelle baite durante il periodo della festa triennale, per sentirsi partecipi al momento dell'uscita della Madonna dal Santuario, accendevano i falò. In questo modo sembrava che gli alpigiani di Curcius, Turigia, Campalér, Curblon, Còll, Casalèr, Cugél, Loccia, Vègia, Rundéi, Bulei, Culàcia, Capéla ad'i Alpini gareggiasssero fra loro per realizzare il falò più bello e spettacolare. Già l’essenza del falò richiama subito ad un rito di luce e di vittoria nei confronti delle tenebre. La struttura del falò è formata da una impalcatura in legno, carica il più possibile di legna e materiale da ardere, con una pianta portante molto alta al centro che mantiene nella giusta direzione le enormi fiammate. I due più importanti sono il falò dei ragazzi lungo il riale presso il ponte che conduce alla Colletta e il falò dei coscritti, i ragazzi di età compresa tra i 19 ed i 21 anni; quest'ultimo è posto sulla cresta dell'alpe Loccia.

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Il Santuario, il paese

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La festa

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La festa

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La festa

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La festa

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Domande, dubbi?Approfondimenti?

Sul campo!

29/4 - 2/5 - 23/5?

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Grazie mille per l’attenzione!!!

Dott. Samuel Piana

Tel: 338-7204773 email: [email protected]

http://www.landexplorer.it/


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