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Luce&Cultura2

Date post: 24-Mar-2016
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presentazione lavori
20
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Page 1: Luce&Cultura2

ILLUMINAZIONE

LUCE

&CULTURA

ARCHITETTURADESIGN

n.02

www.elettrica

modug

nese.it

illum

inotecn

ica@

elettricam

odug

nese.it

Page 2: Luce&Cultura2

Francesco Bello Lorusso consulente illuminotecnico

_16 non immaginare i tuoi progetti,guardali.

n.02 CONTENUTI

Rocco Mele architetto

_03 edifici residenziali, teatro e residenza per anziani.

olio su tela Vincenzo Paolo Bagnato

_12 plaza del rey

immagine di copertina Francesco Bello Lorusso

_14 uomo e mare

> STARTLUCE&CULTURA

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architettoROCCO MELE

In un’area periferica della città, parzialmente definita da un regolare assetto viario e da alcuni anonimi impianti sportivi, il piano generale del comparto prevedeva la costruzione di edilizia residenziale e specialistica, nello specifico di appartamenti, di uffici, di un teatro e di una residenza per anziani. La dislocazione degli edifici sul lotto seguiva le direzioni degli assi stradali prediligendo l’edilizia resi-denziale lungo la strada principale e la specialistica secondo la viabilità di piano; il tutto da realizzarsi in base a strategie di intervento legate alle fasi di costruzione degli edifici.

La palazzina e le ville unifamiliari hanno quindi un allineamento predominante: la prima, in particolar modo, si configura planimetricamente con una serie di scostamenti fra le unità edilizie. L’elemento di cardine che lega i due assetti è costruito sulla definizione dei vuoti, dei percorsi e dalle presenze ar-boree che diventano parte integrante degli spazi. Infatti, il teatro e la residenza per anziani (in fase di progettazione esecutiva) pur configurandosi come edifici autonomi, seguono una regola compositiva sottesa più da rapporti prospettici che da elementi costruiti, lasciando ai fruitori la scelta di possibili (e (e reali) collegamenti fra gli spazi interni, come quello fra la grande corte interna della residenza per anziani e la piazza del teatro.

EDIFICI RESIDENZIALI, TEATRO E RESIDENZA PER ANZIANI

progetto: arch. Rocco MELE ing. Livio SCARSELLETTA

dir. lavori: ing. Delio COTA

strutture in c.a.: ing. Giovanni ZACCARO

prog. impianti: ing. Leonardo GALLO

resp. sicur.: ing. Livio SCARSELLETTA

didir. cantiere: ing. Giovanni SCHIAVONE

capocantiere; Michele MILELLA

impresa: DOMUSCOSTRUZIONI s.r.l. Modugno

EDIFICI RESIDENZIALI,TEATRO E RESIDENZA PER ANZIANI

Rocco MELE (1969) laureato in Architettura al Politecnico di Bari, dal 1999 svolge attività di libera professione orientata principalmente verso la progettazione di edifici resi-denziali, specialistici e di architettura d’interni (sopratutto di spazi commerciali destinati alla moda). Di particolare interesse i suoi studi sulle forme tecniche e simboliche dei dispositivi di illuminazione naturale nell’architettura islamica (la musharabbiyya) e sui principi di formazione del tessuto urbano della città di Gerusalemme (presentazione eded esposizione degli studi presso la Galleria “Al Wasiti art center” in Gerusalemme, 1999). Nell’ambito del design oltre ad aver curato alcuni eventi/conferenze in collabora-zione con aziende di produzione di arredi, (-M. Scolari, L. Krier, C. D’Amato, dibattito “memoria e progetto”, 2001--“Le macchine volanti di Corradino D’Ascanio” con il Patro-cinio del Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura, 2002--“Design Day” sponsorizzato dalle aziende DADA-MOLTENI-GIORGETTI, 2002--“7 days for 4 events”: “DALL’ ELI-COTTERO ALLA VESPA”viaggio nel poliedrico mondo di Corradino D’ Ascanio,2005-- “EERO SAARINEN” Informalità e mass production, con il Patrocinio del Politecnico di Bari – Facoltà di Architettura 2006) espleta incarichi di consulenza e progettazione per alcune realtà produttive del distretto pugliese dell’arredamento.Presso la Facoltà di Architettura di Bari, nel corso di Disegno Industriale, dal 2003 svolge attività di docenza nel Laboratorio 2 di Arredamento e nel Laboratorio di Sintesi Finale.

BREVE PROFILO

rocco mele

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foto: Francesco Bello Lorusso

Alla periferia del comune di Modugno, in zona di espansione, il progetto di nuove residenze e di edifici destinati alla collettività, di-venta occasione per dare nuova identità ad un luogo in cui la pre-senza di alcuni impianti sportivi, non riesce a qualificare gli spazi urbani circostanti. Il tentativo è stato quello di utilizzare alcuni ele-menti della progettazione che, nei limiti imposti dalle logiche della produzione edilizia corrente, costruissero i principi essenziali della composizione. Le superfici e la luce diventano materia di progetto.

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Su un impianto planimetrico, quindi, già definito nella posizione dei corpi di fabbrica e nei parametri volumetrici, la progettazio-ne è stata orientata soprattutto verso il ridisegno delle facciate, dei dettagli, dei rivestimenti in una operazione evidentemente mirata a costruire la “plastica secondaria” dei corpi di fabbrica e secondo principi compositivi che utilizzano la superficie come “elemento” di composizione

La sequenza, infatti, dei grandi setti murari scandisce e misura tutto il prospetto principale dei tre edifici in linea, essi stessi di-ventano elementi strutturali (legano i piani/solai) che trovano la loro naturale conclusione nella frontiera orizzontale superiore il tutto per configurare una serie di portali. Tale “rigorosa” se-quenza è interrotta dai volumi dei vani scale ed ascensori, defi-niti da intere cortine vetrate e da rivestimenti a doghe di alluminio; quest’ultime, con forte autonomia formale sia rispetto ai materiali utilizzati sia rispetto alla loro costruzione.

Il tema del rivestimento è quello che esibiscono, le facciate di testata dell’edificio residenziale. Alcuni vincoli tecnologici sono diventati i punti di forza per “disegnare” l’ampia superficie ver-ticale dell’edificio, infatti i diversi materiali utilizzati nel progetto, come il rivestimento in gres porcellanato, l’intonaco (rivestimento plastico), l’alluminio (profili orizzontali), sono stati fatti reagire con il materiale più importante: la luce.

Il risultato lo si apprezza durante le ore del giorno in cui il sole illuminando le facciate, disegna ombre sottili ed interagisce con la superficie iridescente del rivestimento.

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La piccola corte interna è lo spazio su cui sono stati costruiti i volumi delle ville unifamiliari collocate in sequenza lungo la strada principale. In realtà la conformazione di queste unità è tale da presentare una sorta di doppia “personalità” una più introversa, a carattere più riservato, l’altra rivolta verso l’esterno più “ufficiale”, “formale”, più rappresentativa. Gli spazi circostanti la corte subiscono la conti-nua e variabile luminosità della stessa ed acquisiscono, in alternanza, suggestive modificazioni cro-matiche che definiscono il carattere degli stessi.

Non secondario è il rapporto con l’immediato intorno costituito da una ricorrente relazione con i disli-velli e le doppie altezze, di volta in volta costruite con grandi scavi nella roccia, con contrafforti in pietra e con la sistemazione del terreno circostante.La luce è “sostanza” principale di progetto: anche per la progettazione di queste residenze, ancor prima dei materiali utilizzati, è stato l’elemento di partenza per prefigurare gli spazi dell’abitare, nel continuo tentativo ( a volte ossessivo) di ricostituire spazialità mediterranee.

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L'Architettura èil gioco sapiente,

rigoroso e magnificodei volumi

sotto la LUCE.

Le Corbusier

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PLAZA DEL REYOlio su telaDimensioni: cm 54x73

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Vincenzo Paolo BagnatoPLAZA DEL REY

Plaza del Rey è un dipinto realizzato nel 2003 durante la mia permanenza a Barcellona. E’ ispirato a quella che credo sia la piazza più bella della città, sia per la sua capacità di evocare con grande forza gli eventi storici di cui è stata teatro, sia per le sue qualità spaziali, che la rendono un luogo di assoluta ed incredibile modernità.IlIl dipinto “bidimensionalizza” lo spazio tridimensionale della piazza rompendo la prospettiva della percezione reale e contemporaneamente decostruisce gli oggetti in essa presenti che, indipendentemente dalla loro distanza dall’osservatore, vengono portati su un unico piano, o meglio, su un’unica dimensione, quella della pittura. La massività dell’antico Palazzo Reale e la predominanza del grande vuoto della piazza sulle costruzioni circostanti sono ridimensio-nate in modo da poter dialogare con gli altri elementi senza prevaricazioni o gerarchie com-positive; allo stesso modo, i tavolini del bar (immaginari) o la splendida scultura di Eduardo Chillida ubicata su un lato della piazza, o ancora la scalinata di accesso al Palazzo, vengono ingigantiti in modo da accrescerne il peso nella composizione. Le parti ottenute a seguito del processo di decostruzione vengono riorganizzate secondo rapporti nuovi, a volte fondendosi, a volte sovrapponendosi, a volte scomparendo per appari-re in altri punti della tela.La piazza è illuminata da un sole quasi infuocato, la cui luce disegna i confini di ogni elemento della composizione fino a metterne in evidenza le reciproche relazioni. Non ci sono in apparenza figure umane: in realtà, tutti i punti di osservazione vengono sovrap-posti e vengono fatti coincidere con quello del pittore, fermo restando che la direzione d’osservazione e la percezione di ciò che è rappresentato non può che rimanere diversa da osservatore a osservatore.

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Francesco Bello Lorusso

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UOMO E MAREimmagine di copertina

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Francesco Bello LorussoUOMO E MARE

“UOMO E MARE” è una foto scattata nel piccolo porto di Santo Spirito (Bari), tra il passeggio dei bagnanti sul lungomare, il leggero traffico di automobili che si riversa sulla via principale del paese, e la presenza di piccole barche poco al largo, situazioni quotidiane banali, ripetiti-ve, che accompagnano Santo Spirito e i suoi abitanti nei periodi estivi. Vengo attratto da una figura umana, la cui posizione e il mio angolo di osservazione hanno reso possibile uno scatto pulito da tutta la realtà quotidiana appena descritta, anche l’ingresso del porto che con i suoi blocchi di cemento che separa l’immenso da un’area ben definita, non rientra nell’angolo di osservazione.LL’assenza di nubi, ha permesso una lettura maggiore del legame tra uomo e mare, ho tolto per mettere, come direbbe Franco Fontana (maestro della fotografia), ho tolto il quotidiano per mettere una situazione che contiene un messaggio, che mette in rilievo l’uomo, nei con-fronti di un mare, che si fa vivere nei periodi caldi e desiderare in quelli invernali, che si fa na-vigare perché l’uomo vuole dominare le grandezze, che mette in difficoltà il pescatore più esperto, che è casa degli animali più grandi del pianeta, che contribuisce all’equilibrio dell’ecosistema, che è stato ispirazione dei più grandi poeti. Del mare, cosi come per l’uomo non conosciamo i suoi abissi, quasi gelosi di mostrarsi per la loro natura,entrambi simili e indi-visibili.

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Francesco Bello Lorussoconsulente illuminotecnico

Giuseppe Carnevaleresponsabile ufficio illuminazione

NON IMMAGINARE I TUOI PROGETTI, GUARDALI.

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Da un primo punto di vista, la grafica bidimensionale, la modellazione 3D con il renedering, ed in fine le ma-

terie illuminotecniche, possono sembrabre argomenti lontani tra di loro, ma se osservate con attenzione, un

legame invisibile le avvicina. La grafica tridimensionale è un insieme di elementi precisi che mirano alla riu-

scita di una buona simulazione, senza la conoscenza della grafica bidimensionale ci risulterebbe difficile

generare mappe per i materiali, texture, rugosità... sono elementi importantissimi per la migliore definizione

dell’oggetto reppresentato tridimensionalmente.

Stesso concetto vale per la fotografia, tutti sappiamo che per ottenere “un’immagine” dal modello in 3d

dobbiamo necessariamente utilizzare una telecamera, impostare il punto di ripresa, scegliere la giusta

apertura foacle, impostare correttamente tutti quei valori che rendono quello scatto interressante ed è pro-

prio attraverso le conoscenze fotografiche si possono ottenere dei rendering di maggior interesse. In fine

ma non la meno importante, l’illuminotecnica, materia decisamente affascinate, come si può in una scena

tridimensionale non utilizzare la luce?

testo e rendering: Francesco Bello Lorusso

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progettazione

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La materia illuminazione, corona tutte le materie affrontate sino ad ora, tutto si lega

a questo punto, qui possimo decidere se affrontare una scena diurna o nottura, ge-

stire le ombre, o inserire corpi illuminanti artificiali, simulare il fascio della luce che

si infrange contro l’oggetto illuminato, creare scenografie, migliorando in termini

visivi, l’ambiente posto in esame. Tutti questi motivi hanno suscitato la sete di cono-

scenza, cercando di migliorere e coltivare giorno per giorno materie affascinanati

e coinvolgenti, in continua evoluzione.

renderingcalcolo illuminotecnico

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Elettrica Modugnese s.r.l.Via Dei Marmisti 21-23-25 zona ASI

70026 Modugno (BA)tel. 0805367620fax 0805368463

www.elettricamodugnese.itilluminotecnica@[email protected]

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ILLUMINAZIONE

LUCE

&CULTURA

ARCHITETTURADESIGN

> END

MATERIALE ELETTRICO E ILLUMINAZIONE

Elettrica Modugnese s.r.l.Via Dei Marmisti 21-23-25 zona ASI70026 Modugno (BA)tel. 0805367620fax 0805368463www.elettricamodugnese.itilluminotecnica@[email protected]


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