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Lunghe esposizioni fotografiche - Strumenti e Tecniche
INDICE:
Capitolo 1: Strumenti e basi tecniche
Parte Seconda: Le tecniche, Ambiente Urbano
Parte Terza: Le tecniche, Musei, Basiliche, Chiese e luoghi al chiuso
Parte quarta: Le tecniche: Astrofotografia e Light Painting
Introduzione
Quando si scatta una foto, e la si rivede sul computer o sotto forma di stampa, la maggior parte
delle volte quella foto non ci trasmette le stesse sensazioni che abbiamo provato al momento
dello scatto e rimaniamo sempre un pochino delusi.
Questo con le lunghe esposizioni difficilmente accade, anzi lo scatto spesso genera nuove e diverse
emozioni rispetto a quello che abbiamo provato nel momento in cui lo abbiamo realizzato e a
volte limmagine completamente diversa da quello che ci aspettavamoLe lunghe esposizioni che spesso sono necessarie nelle fotografie notturne richiedono una discreta
mole di lavoro durante la realizzazione dello scatto e ben poco nella fase di post produzione (salvo
stravolgere la foto stessa)
Cap. 1 - Strumenti e basi tecnichePrescindendo dalla fotocamera che pu andare da una compatta
alla reflex di ultima generazione, limportante avere la
possibilit (presente anche in molte compatte) della funzione
manuale, cio quella modalit che ci permette di gestire apiacere il tempo di posa e lapertura del diaframma. Con una
fotocamera che presenti questa funzione, e con ben poca altra
roba, possiamo sfruttare le tecniche di lunga esposizione.
Insieme alla fotocamera, il cavalletto lo strumento pi
importante del quale abbiate bisogno. Si possono spendere cifre
assurde per un cavalletto di ultima generazione, io consiglio di
trovare sempre un giusto compromesso tra leggerezza,
robustezza e prezzo.
Per una compatta sar pi che sufficiente un piccolo stativo di
pochi euro per tenere ben ferma la macchina fotografica come
quello della foto a destra
esistono anche delle varianti, a mio avviso pi versatili rappresentate da dei cavalletti composti da
una serie si sfere metalliche inguainati nella plastica, che permetto oltre alla posizione classica,
anche di essere aggrappati a pali, muretti o altro.
Ne esistono versioni commerciali (cinesi) e versioni professionali (Joby-Gorillapod) che
attualmente ne produce anche una versione magnetica (foto2-3)
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foto2
foto3
Quando le necessit crescono, specialmente se utilizziamo una reflex, anche il cavalletto deve
necessariamente crescere.
Naturalmente, lasciati i modelli per compatte, che anche se con piccole differenze, alla fine dei
conti si somigliano tutti, e arrivati a modelli professionali, le case produttrici si danno filo da
torcere e producono differenti esemplari di cavalletto che possono facilmente arrivare cifre
impressionanti.
Quasi tutti questi modelli, presentano la possibilit di intercambiare la testa a seconda delle
necessit.
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Una cosa a mio avviso importante, la possibilit di aprire molto le gambe del cavalletto, fino ad
una altezza minima di almeno una quarantina di centimetri da terra.
Spesso nei modelli per reflex Entry-level (dai 30 ai 60)questa possibilit non c, perch le
gambe del cavalletto, sono collegate allasta centrale con dei ponticelli, come nella foto4.
Avendo la possibilit di spendere un centinaio di euro si incominciano ad affacciare modelli simili aquelli appena descritti, ma pi resistenti, fatti di materiali migliori (in genere alluminio), e che non
presentano i ponticelli che impediscono lapertura totale delle gambe. Se si ha la possibilit, si pu
tranquillamente acquistarne uno di questi e rimanerne soddisfatti per molto tempo (foto5)
foto4 foto5
Il Triangolo dell'esposizione
Parlando dellesposizione, ci sono tre elementi che bisogna prendere in considerazione, il
cosiddetto triangolo dellesposizione.
Ognuno di questi tre elementi del triangolo si riferisce alla luce e al modo in cui entra e interagisce
con la fotocamera.
Questi tre elementi sono:
1. ISO- la misura della sensibilit alla luce del sensore
della fotocamera digitale.
2. APERTURA- la dimensione dellapertura del
diaframma allinterno dellobiettivo al momento dello
scatto della foto
3. VELOCITA DELLOTTURATORE il tempo durante il
quale lotturatore della macchina rimane aperto
Dallintersezione di questi elementi si ricava quella che
definita lesposizione di unimmagine.
E importante tenere presente che il cambiamento di uno di questi elementi, influenzer anche gli
altri, dal momento che sono strettamente dipendenti luno dallaltro. Quindi quando si regola
ognuno di questi elementi, bisogna tenere a mente tutti gli altri.
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Tra le tre componenti, quella che interessa a noi ai fini di questa guida, la velocit
dellotturatore.
Superata una certa soglia tutto ci che in movimento nella scena che stiamo inquadrando, viene
mosso (foto7)e, se la macchina fotografica non stabile a sua volta, vengono mosse anche le parti
statiche della fotografia (foto6), ecco perch luso del cavalletto fondamentale.
FOTO 6 - Fotografia MOSSA FOTO 7 - Fotografia con effetto movimento
Tempo di sicurezza
A seconda della focale utilizzata nel momento dello scatto, ci sono dei tempi sotto i quali non
bisognerebbe scattare a mano libera perch con molta probabilit si incorrerebbe nel pericolo di
ottenere una foto mossa.
La regola empirica che ci permette di ottenere un tempo definito di sicurezza sotto al quale non
bisogna scendere, calcolata come reciproco della lunghezza focale attualmente utilizzata.
Quindi se montiamo un obbiettivo da 200mm a mano libera non si dovrebbe mai scendere sotto
1/200 di secondo come tempo di posa. Per gli obiettivi zoom bisogna considerare la focale
attualmente in uso, se dunque montiamo un classico 18-55mm e stiamo zoommando a 35mm non
dobbiamo scendere sotto 1/35 sec.
N.B. Se non utilizziamo una reflex pieno formato dobbiamo ricordarci che i nostri obbiettivi sono
soggetti al fattore di crop e che quindi le lunghezze focali dei nostri obbiettivi sono differenti e
differenti saranno quindi anche i relativi tempi di sicurezza.
Tornando allesempio precedente, un 18-55 montato su una reflex non a pieno formato come una
Canon eos 450D o una Nikon D3000 a 35mm equivalente ad un 56mm su Canon e un 52mm su
Nikon e quindi dobbiamo considerare per entrambi i casi un tempo di circa 1/55 massimo e non
1/35.
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Cap 2 Le tecniche, Ambiente urbano
Da quando si pu parlare di Lunga Esposizione
Illustrati gli strumenti e fornita una base per il lavoro che andremo a fare, secondo me possiamo
parlare di lunghe esposizioni quando con Iso e diaframmi adeguati, dobbiamo scendere per forza
al
di sotto di 1/15 di secondo per esporre correttamente la nostra foto, tempo che a mano libera per
quanto possiamo stare fermi, almeno del micro mosso lo genera. In effetti difficile individuare
un valore univoco come soglia tra esposizione normale e lunga esposizione resta per di fatto
che sotto 1/15 salvo mandare gli ISO ad altissimi valori (con relativi problemi di rumore)
o ridurre drasticamente la profondit di campo con un diaframma molto aperto (o entrambi), non
si riesce, ad avere una foto nitida come si dovrebbe.
Ambiente urbano
Le prime prove che possiamo fare sono sicuramente quelle sotto casa, chi vive in citt o in un
paese pu provare facilmente a replicare questi scatti, limportante trovare un punto di
osservazione interessante e piazzare bene il cavalletto come prima cosa e poi pensare
all'esposizione.
Dato il forte inquinamento luminoso, i tempi di esposizione secondo le mie esperienze devono
arrivare ad un massimo di 30 secondi, onde evitare di trovarsi un alone bianco-giallastro
sullorizzonte come nella foto1. Regolate di conseguenza ISO e diaframma.
foto1 - F/8 - 15 sec - ISO:200
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La scelta del momento giusto resta sempre
importantissima, un cielo completamente nero
come quello della foto1, fa perdere carattere allo
scatto a causa di la mancanza di qualche cosa un
cielo stellato in quel condizioni sarebbe statoimpensabile dato il forte inquinamento luminoso.
I momenti migliori sono quelli immediatamente
successivi al tramonto (o appena precedenti
lalba), dove il cielo a seconda della stagione e del
luogo pu dare vita ad interessanti gradienti
cromatici e con cielo nuvoloso, nebbia, riflessi a
cromie del tutto inaspettate.
La foto sottostante ne un esempio.
Anche se del tutto insignificante e anche bruttina
se fatta in un altro momento del giorno (in piena
luce o oscurit) acquista "qualche cosa" grazie
allinteressante scala cromatica del cielo. Cosa
inverse per la foto 4, che anche se presenta un
primo e secondo piano interessante, arrivati
allorizzonte perde qualsivoglia interesse,
bloccando lo sguardo sotto lorizzonte.
foto 3 (a destra) >>>
F/9 - 20 sec - ISO:200
foto 4 (sotto)
F/9 - 30 sec - ISO: 100 - EC:-0.33
Per ovviare ai limiti delle foto 3 e 4, e
renderle maggiormente interessanti, si
dato pi spazio al cielo nella prima, cherisulta essere sostanzialmente l'unica cosa
stimolante e, invece si del tutto tenuto
fuori dalla composizione nella seconda, dove,
con una successiva elaborazione dei contrasti
e della luminosit (in maniera selettiva per
entrambe), si dato carattere alle luci della
citt.
Una volta capiti questi meccanismi di base,
l'unica cosa che pu fermarci
sostanzialmente solo la fantasia.
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F/8 - 8 sec - ISO:100
Cap 3) Le tecniche, Musei, Basiliche, Chiese e luoghi al chiuso
Capita spesso di viaggiare con fidanzate/i
mogli, mariti e figli, e non sempre si ha la
possibilit di mettere il cavalletto, impostare
la fotocamera, aspettare il momento giusto
etc.. etc..
Pi frequentemente, quando visitiamo musei
e chiese oltre a non avere il tempo di
posizionare il cavalletto, non possiamo
proprio a causa delle regole di questi posti
che spesso vietano luso del treppiedi, del
flash e a volte anche della fotocamera.
Una modella ferma 8 secondi
Tenere una donna calma per 8 secondi pu essere
unimpresa epica.
Mentre negli scatti usuali la velocit
dellotturatore congela la posa di una modella, inuna lunga esposizione questo non possibile.
Per evitare il pi possibile che la figura risulti
mossa si pu chiedere alla modella oltre che stare
ferma anche di trattenere il respiro.
Pu sembrare strano o inutile, ma un semplice
respiro, dilatando i polmoni, muove tutta la parte
alta del corpo dalla testa al bacino, rischiando di
compromettere lo scatto >>>>>
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Supponendo di trovarsi in un posto dove le foto si possano
scattare esistono alcuni trucchi che possiamo sfruttare per
ottenere foto non mosse.
Un trucco che utilizzo spesso quello di poggiare lafotocamera su un muretto o su una colonna (di traverso)
avendo cura di tenerla ben ferma facendovi pressione sopra
e cercando a nostra volta di stare fermi.
Trovate quindi un angoletto tranquillo, dove non sarete
urtati controllate tramite l'esposimetro i valori adeguati, impostateli e dopo posizionate la
fotocamera, o in alternativa mettere la ghiera su auto- no flash (quella sotto AUTO con il divieto
sul lampo), e portate pazienza
Foto1 - F/16 - 18sec - ISO:400 - exp+0.33
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Anche se spesso risulta difficile ottenere tagli interessanti, le fotografie acquisteranno sicuramente
qualche cosa se saranno comunque ben fatte, o perlomeno riporteranno un ricordo nitido di
quel momento.
I musei, le basiliche, le abazie e quantaltro, sono molto frequentate e spesso laffollamento laprima causa che scoraggia il fotografo a scattare, ma legate ad un determinato posto, possono
invece riportare alla mente quella fila che abbiamo dovuto fare pur di vedere la mostra di quel
pittore famoso, o la ressa che cera per vedere le reliquie del santo. Insomma ci possono
ricordare quello che abbiamo provato in quel particolare momento.
Foto2 - F/9 - 18sec - ISO:800
Inoltre le persone che girano nellinquadratura se si muovono in continuazione, come abbiamo
capito, non resteranno nel fotogramma quelle che si muovono poco o fumano (cosa che
comunque vietata pi delle fotografie) rimarranno come aloni sfocati e lascieranno scie
luminose.
Prendendo dei dettagli della foto1, notiamo che le persone sedute o che ascoltavano le audio
guide, sono rimaste come sagome pi o meno evanescenti mentre tutte le altre (e vi posso
assicurare che erano molte) non sono rimaste impresse data la lunga esposizione.
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Estratto dalla foto 1 pag10
Delle persone in attesa (una donna e unabambina) rimangono visibili nel fotogramma
ma sfocate perch non completamente ferme.
inoltre la bambina maggiormente mossa
perch di certo non sar stata calma come la
madre
Delle persone all'ascolto delle audio-guide a
gettoni restano sostanzialmente ferme anche
se si girano in continuazione a guardare ci
che la guida gli spiega, si intravede anche una
persona pi sopra.
Una persona seduta invece praticamente
definita come il muro alle sue spalle, perch si
muove pochissimo.
Le inquadrature in questi caso spesso risultano poco interessanti dal punto di vista fotografico, ma
dato che abbiamo introdotto largomento musei e simili per migliorare anche foto
turistiche ai nostri f ini non indispensabile che gli scatti siano da maestri.
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F/2.8 - 1/8 sec - ISO:400 - exp:+0.33
F/8 - 6sec - ISO:400
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Cap 4) le tecniche, astrofotografia e light painting
Astrofotografia
L'astrofotografia un argomento che meriterebbe una guida tutta sua. E' un argomento vasto e
complesso come ci che immortala. Gli strumenti di cui avremmo
bisogno partono da un semplice cavalletto e una fotocamera con la possibilit della posa "B" o
BULB, cio quella che ci permette di tenere aperto l'otturatore a
piacere per oltre trenta secondi fino a raggiungere esposizioni anche di ore volendo.
Gli scatti pi semplici che si possono realizzare sono sicuramente le Startrails, cio immortalare le
TRACCE lasciate dalle stelle, ovviamente le tracce luminose.
Come sappiamo la volta celeste ruota intorno ad una sola stella (relativamente al nostro punto di
vista sulla Terra), che la stella polare. Insomma la stella
polare come il centro di un gigantesco disco in vinile e tutte le altre stelle vi ruotano attorno.
E' facile quindi, puntare la stella polare con un grandangolare, impostare un tempo di esposizioneadeguato, impostare il fuoco sull'infinito, ridurre
gli ISO al minimo, il diaframma su F/16 o 18 (se vogliamo aumentare il tempo di esposizione) e con
uno scatto remoto (flessibile o telecomando) far partire
l'otturatore per un tempo che riteniamo adeguato, ottenendo scatti come quelli sottostanti.
L'esposizione molto lunga dello scatto sopra, ha portato ad un cielo chiaro, e non nero come inrealat, inoltre sono presenti dei granelli, in alcuni casi abberrazioni o rumore, in altri, qualche
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Utente Flickr: todd_baker
light painting
La tecnica del light painting, come si evince dal suo stesso nome prevede di dipingere con la luce,
gli strumenti utilizzati in questo caso, sono il solito cavalletto, una reflex con la posa "B" una torcia
elettrica e tanta, tanta fantasia.
Trovato un posto sufficientemente buio, posizioniamo la macchina fotografica sul cavalletto e
impostiamo gli iso al minimo e un diaframma variabile, a seconda del tempo che intendiamo
"dipingere" in genera un tempo di 1 minuto (salvo effetti particolarmente creativi) sufficiente a
fare tutto, il diaframma va regolato quindi di conseguenza.
Una volta partita l'esposizione, con la torcia elettrica in una mano (o due in due mani differenti, o
come meglio credete :D ) cominciamo letteralmente a disegnare nell'aria le figure che vogliamo
rappresentare.
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Questa tecnica anche se di facile comprensione la pi creativa di tutte quelle raccontate,
imparati i primi meccanismi, facilmente, si possono ottenere foto fuori dagli schemi e divertenti.
Uno dei maggiori esponenti di questa tecnica Christopher Hibbert.
Vi lascio alcune creazioni e dei link che meglio di mille parole vi faranno capire questa tecnica.
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