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lunghe_esposizioni

Date post: 08-Apr-2018
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    Lunghe esposizioni fotografiche - Strumenti e Tecniche

    INDICE:

    Capitolo 1: Strumenti e basi tecniche

    Parte Seconda: Le tecniche, Ambiente Urbano

    Parte Terza: Le tecniche, Musei, Basiliche, Chiese e luoghi al chiuso

    Parte quarta: Le tecniche: Astrofotografia e Light Painting

    Introduzione

    Quando si scatta una foto, e la si rivede sul computer o sotto forma di stampa, la maggior parte

    delle volte quella foto non ci trasmette le stesse sensazioni che abbiamo provato al momento

    dello scatto e rimaniamo sempre un pochino delusi.

    Questo con le lunghe esposizioni difficilmente accade, anzi lo scatto spesso genera nuove e diverse

    emozioni rispetto a quello che abbiamo provato nel momento in cui lo abbiamo realizzato e a

    volte limmagine completamente diversa da quello che ci aspettavamoLe lunghe esposizioni che spesso sono necessarie nelle fotografie notturne richiedono una discreta

    mole di lavoro durante la realizzazione dello scatto e ben poco nella fase di post produzione (salvo

    stravolgere la foto stessa)

    Cap. 1 - Strumenti e basi tecnichePrescindendo dalla fotocamera che pu andare da una compatta

    alla reflex di ultima generazione, limportante avere la

    possibilit (presente anche in molte compatte) della funzione

    manuale, cio quella modalit che ci permette di gestire apiacere il tempo di posa e lapertura del diaframma. Con una

    fotocamera che presenti questa funzione, e con ben poca altra

    roba, possiamo sfruttare le tecniche di lunga esposizione.

    Insieme alla fotocamera, il cavalletto lo strumento pi

    importante del quale abbiate bisogno. Si possono spendere cifre

    assurde per un cavalletto di ultima generazione, io consiglio di

    trovare sempre un giusto compromesso tra leggerezza,

    robustezza e prezzo.

    Per una compatta sar pi che sufficiente un piccolo stativo di

    pochi euro per tenere ben ferma la macchina fotografica come

    quello della foto a destra

    esistono anche delle varianti, a mio avviso pi versatili rappresentate da dei cavalletti composti da

    una serie si sfere metalliche inguainati nella plastica, che permetto oltre alla posizione classica,

    anche di essere aggrappati a pali, muretti o altro.

    Ne esistono versioni commerciali (cinesi) e versioni professionali (Joby-Gorillapod) che

    attualmente ne produce anche una versione magnetica (foto2-3)

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    foto2

    foto3

    Quando le necessit crescono, specialmente se utilizziamo una reflex, anche il cavalletto deve

    necessariamente crescere.

    Naturalmente, lasciati i modelli per compatte, che anche se con piccole differenze, alla fine dei

    conti si somigliano tutti, e arrivati a modelli professionali, le case produttrici si danno filo da

    torcere e producono differenti esemplari di cavalletto che possono facilmente arrivare cifre

    impressionanti.

    Quasi tutti questi modelli, presentano la possibilit di intercambiare la testa a seconda delle

    necessit.

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    Una cosa a mio avviso importante, la possibilit di aprire molto le gambe del cavalletto, fino ad

    una altezza minima di almeno una quarantina di centimetri da terra.

    Spesso nei modelli per reflex Entry-level (dai 30 ai 60)questa possibilit non c, perch le

    gambe del cavalletto, sono collegate allasta centrale con dei ponticelli, come nella foto4.

    Avendo la possibilit di spendere un centinaio di euro si incominciano ad affacciare modelli simili aquelli appena descritti, ma pi resistenti, fatti di materiali migliori (in genere alluminio), e che non

    presentano i ponticelli che impediscono lapertura totale delle gambe. Se si ha la possibilit, si pu

    tranquillamente acquistarne uno di questi e rimanerne soddisfatti per molto tempo (foto5)

    foto4 foto5

    Il Triangolo dell'esposizione

    Parlando dellesposizione, ci sono tre elementi che bisogna prendere in considerazione, il

    cosiddetto triangolo dellesposizione.

    Ognuno di questi tre elementi del triangolo si riferisce alla luce e al modo in cui entra e interagisce

    con la fotocamera.

    Questi tre elementi sono:

    1. ISO- la misura della sensibilit alla luce del sensore

    della fotocamera digitale.

    2. APERTURA- la dimensione dellapertura del

    diaframma allinterno dellobiettivo al momento dello

    scatto della foto

    3. VELOCITA DELLOTTURATORE il tempo durante il

    quale lotturatore della macchina rimane aperto

    Dallintersezione di questi elementi si ricava quella che

    definita lesposizione di unimmagine.

    E importante tenere presente che il cambiamento di uno di questi elementi, influenzer anche gli

    altri, dal momento che sono strettamente dipendenti luno dallaltro. Quindi quando si regola

    ognuno di questi elementi, bisogna tenere a mente tutti gli altri.

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    Tra le tre componenti, quella che interessa a noi ai fini di questa guida, la velocit

    dellotturatore.

    Superata una certa soglia tutto ci che in movimento nella scena che stiamo inquadrando, viene

    mosso (foto7)e, se la macchina fotografica non stabile a sua volta, vengono mosse anche le parti

    statiche della fotografia (foto6), ecco perch luso del cavalletto fondamentale.

    FOTO 6 - Fotografia MOSSA FOTO 7 - Fotografia con effetto movimento

    Tempo di sicurezza

    A seconda della focale utilizzata nel momento dello scatto, ci sono dei tempi sotto i quali non

    bisognerebbe scattare a mano libera perch con molta probabilit si incorrerebbe nel pericolo di

    ottenere una foto mossa.

    La regola empirica che ci permette di ottenere un tempo definito di sicurezza sotto al quale non

    bisogna scendere, calcolata come reciproco della lunghezza focale attualmente utilizzata.

    Quindi se montiamo un obbiettivo da 200mm a mano libera non si dovrebbe mai scendere sotto

    1/200 di secondo come tempo di posa. Per gli obiettivi zoom bisogna considerare la focale

    attualmente in uso, se dunque montiamo un classico 18-55mm e stiamo zoommando a 35mm non

    dobbiamo scendere sotto 1/35 sec.

    N.B. Se non utilizziamo una reflex pieno formato dobbiamo ricordarci che i nostri obbiettivi sono

    soggetti al fattore di crop e che quindi le lunghezze focali dei nostri obbiettivi sono differenti e

    differenti saranno quindi anche i relativi tempi di sicurezza.

    Tornando allesempio precedente, un 18-55 montato su una reflex non a pieno formato come una

    Canon eos 450D o una Nikon D3000 a 35mm equivalente ad un 56mm su Canon e un 52mm su

    Nikon e quindi dobbiamo considerare per entrambi i casi un tempo di circa 1/55 massimo e non

    1/35.

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    Cap 2 Le tecniche, Ambiente urbano

    Da quando si pu parlare di Lunga Esposizione

    Illustrati gli strumenti e fornita una base per il lavoro che andremo a fare, secondo me possiamo

    parlare di lunghe esposizioni quando con Iso e diaframmi adeguati, dobbiamo scendere per forza

    al

    di sotto di 1/15 di secondo per esporre correttamente la nostra foto, tempo che a mano libera per

    quanto possiamo stare fermi, almeno del micro mosso lo genera. In effetti difficile individuare

    un valore univoco come soglia tra esposizione normale e lunga esposizione resta per di fatto

    che sotto 1/15 salvo mandare gli ISO ad altissimi valori (con relativi problemi di rumore)

    o ridurre drasticamente la profondit di campo con un diaframma molto aperto (o entrambi), non

    si riesce, ad avere una foto nitida come si dovrebbe.

    Ambiente urbano

    Le prime prove che possiamo fare sono sicuramente quelle sotto casa, chi vive in citt o in un

    paese pu provare facilmente a replicare questi scatti, limportante trovare un punto di

    osservazione interessante e piazzare bene il cavalletto come prima cosa e poi pensare

    all'esposizione.

    Dato il forte inquinamento luminoso, i tempi di esposizione secondo le mie esperienze devono

    arrivare ad un massimo di 30 secondi, onde evitare di trovarsi un alone bianco-giallastro

    sullorizzonte come nella foto1. Regolate di conseguenza ISO e diaframma.

    foto1 - F/8 - 15 sec - ISO:200

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    La scelta del momento giusto resta sempre

    importantissima, un cielo completamente nero

    come quello della foto1, fa perdere carattere allo

    scatto a causa di la mancanza di qualche cosa un

    cielo stellato in quel condizioni sarebbe statoimpensabile dato il forte inquinamento luminoso.

    I momenti migliori sono quelli immediatamente

    successivi al tramonto (o appena precedenti

    lalba), dove il cielo a seconda della stagione e del

    luogo pu dare vita ad interessanti gradienti

    cromatici e con cielo nuvoloso, nebbia, riflessi a

    cromie del tutto inaspettate.

    La foto sottostante ne un esempio.

    Anche se del tutto insignificante e anche bruttina

    se fatta in un altro momento del giorno (in piena

    luce o oscurit) acquista "qualche cosa" grazie

    allinteressante scala cromatica del cielo. Cosa

    inverse per la foto 4, che anche se presenta un

    primo e secondo piano interessante, arrivati

    allorizzonte perde qualsivoglia interesse,

    bloccando lo sguardo sotto lorizzonte.

    foto 3 (a destra) >>>

    F/9 - 20 sec - ISO:200

    foto 4 (sotto)

    F/9 - 30 sec - ISO: 100 - EC:-0.33

    Per ovviare ai limiti delle foto 3 e 4, e

    renderle maggiormente interessanti, si

    dato pi spazio al cielo nella prima, cherisulta essere sostanzialmente l'unica cosa

    stimolante e, invece si del tutto tenuto

    fuori dalla composizione nella seconda, dove,

    con una successiva elaborazione dei contrasti

    e della luminosit (in maniera selettiva per

    entrambe), si dato carattere alle luci della

    citt.

    Una volta capiti questi meccanismi di base,

    l'unica cosa che pu fermarci

    sostanzialmente solo la fantasia.

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    F/8 - 8 sec - ISO:100

    Cap 3) Le tecniche, Musei, Basiliche, Chiese e luoghi al chiuso

    Capita spesso di viaggiare con fidanzate/i

    mogli, mariti e figli, e non sempre si ha la

    possibilit di mettere il cavalletto, impostare

    la fotocamera, aspettare il momento giusto

    etc.. etc..

    Pi frequentemente, quando visitiamo musei

    e chiese oltre a non avere il tempo di

    posizionare il cavalletto, non possiamo

    proprio a causa delle regole di questi posti

    che spesso vietano luso del treppiedi, del

    flash e a volte anche della fotocamera.

    Una modella ferma 8 secondi

    Tenere una donna calma per 8 secondi pu essere

    unimpresa epica.

    Mentre negli scatti usuali la velocit

    dellotturatore congela la posa di una modella, inuna lunga esposizione questo non possibile.

    Per evitare il pi possibile che la figura risulti

    mossa si pu chiedere alla modella oltre che stare

    ferma anche di trattenere il respiro.

    Pu sembrare strano o inutile, ma un semplice

    respiro, dilatando i polmoni, muove tutta la parte

    alta del corpo dalla testa al bacino, rischiando di

    compromettere lo scatto >>>>>

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    Supponendo di trovarsi in un posto dove le foto si possano

    scattare esistono alcuni trucchi che possiamo sfruttare per

    ottenere foto non mosse.

    Un trucco che utilizzo spesso quello di poggiare lafotocamera su un muretto o su una colonna (di traverso)

    avendo cura di tenerla ben ferma facendovi pressione sopra

    e cercando a nostra volta di stare fermi.

    Trovate quindi un angoletto tranquillo, dove non sarete

    urtati controllate tramite l'esposimetro i valori adeguati, impostateli e dopo posizionate la

    fotocamera, o in alternativa mettere la ghiera su auto- no flash (quella sotto AUTO con il divieto

    sul lampo), e portate pazienza

    Foto1 - F/16 - 18sec - ISO:400 - exp+0.33

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    Anche se spesso risulta difficile ottenere tagli interessanti, le fotografie acquisteranno sicuramente

    qualche cosa se saranno comunque ben fatte, o perlomeno riporteranno un ricordo nitido di

    quel momento.

    I musei, le basiliche, le abazie e quantaltro, sono molto frequentate e spesso laffollamento laprima causa che scoraggia il fotografo a scattare, ma legate ad un determinato posto, possono

    invece riportare alla mente quella fila che abbiamo dovuto fare pur di vedere la mostra di quel

    pittore famoso, o la ressa che cera per vedere le reliquie del santo. Insomma ci possono

    ricordare quello che abbiamo provato in quel particolare momento.

    Foto2 - F/9 - 18sec - ISO:800

    Inoltre le persone che girano nellinquadratura se si muovono in continuazione, come abbiamo

    capito, non resteranno nel fotogramma quelle che si muovono poco o fumano (cosa che

    comunque vietata pi delle fotografie) rimarranno come aloni sfocati e lascieranno scie

    luminose.

    Prendendo dei dettagli della foto1, notiamo che le persone sedute o che ascoltavano le audio

    guide, sono rimaste come sagome pi o meno evanescenti mentre tutte le altre (e vi posso

    assicurare che erano molte) non sono rimaste impresse data la lunga esposizione.

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    Estratto dalla foto 1 pag10

    Delle persone in attesa (una donna e unabambina) rimangono visibili nel fotogramma

    ma sfocate perch non completamente ferme.

    inoltre la bambina maggiormente mossa

    perch di certo non sar stata calma come la

    madre

    Delle persone all'ascolto delle audio-guide a

    gettoni restano sostanzialmente ferme anche

    se si girano in continuazione a guardare ci

    che la guida gli spiega, si intravede anche una

    persona pi sopra.

    Una persona seduta invece praticamente

    definita come il muro alle sue spalle, perch si

    muove pochissimo.

    Le inquadrature in questi caso spesso risultano poco interessanti dal punto di vista fotografico, ma

    dato che abbiamo introdotto largomento musei e simili per migliorare anche foto

    turistiche ai nostri f ini non indispensabile che gli scatti siano da maestri.

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    F/2.8 - 1/8 sec - ISO:400 - exp:+0.33

    F/8 - 6sec - ISO:400

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    Cap 4) le tecniche, astrofotografia e light painting

    Astrofotografia

    L'astrofotografia un argomento che meriterebbe una guida tutta sua. E' un argomento vasto e

    complesso come ci che immortala. Gli strumenti di cui avremmo

    bisogno partono da un semplice cavalletto e una fotocamera con la possibilit della posa "B" o

    BULB, cio quella che ci permette di tenere aperto l'otturatore a

    piacere per oltre trenta secondi fino a raggiungere esposizioni anche di ore volendo.

    Gli scatti pi semplici che si possono realizzare sono sicuramente le Startrails, cio immortalare le

    TRACCE lasciate dalle stelle, ovviamente le tracce luminose.

    Come sappiamo la volta celeste ruota intorno ad una sola stella (relativamente al nostro punto di

    vista sulla Terra), che la stella polare. Insomma la stella

    polare come il centro di un gigantesco disco in vinile e tutte le altre stelle vi ruotano attorno.

    E' facile quindi, puntare la stella polare con un grandangolare, impostare un tempo di esposizioneadeguato, impostare il fuoco sull'infinito, ridurre

    gli ISO al minimo, il diaframma su F/16 o 18 (se vogliamo aumentare il tempo di esposizione) e con

    uno scatto remoto (flessibile o telecomando) far partire

    l'otturatore per un tempo che riteniamo adeguato, ottenendo scatti come quelli sottostanti.

    L'esposizione molto lunga dello scatto sopra, ha portato ad un cielo chiaro, e non nero come inrealat, inoltre sono presenti dei granelli, in alcuni casi abberrazioni o rumore, in altri, qualche

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    Utente Flickr: todd_baker

    light painting

    La tecnica del light painting, come si evince dal suo stesso nome prevede di dipingere con la luce,

    gli strumenti utilizzati in questo caso, sono il solito cavalletto, una reflex con la posa "B" una torcia

    elettrica e tanta, tanta fantasia.

    Trovato un posto sufficientemente buio, posizioniamo la macchina fotografica sul cavalletto e

    impostiamo gli iso al minimo e un diaframma variabile, a seconda del tempo che intendiamo

    "dipingere" in genera un tempo di 1 minuto (salvo effetti particolarmente creativi) sufficiente a

    fare tutto, il diaframma va regolato quindi di conseguenza.

    Una volta partita l'esposizione, con la torcia elettrica in una mano (o due in due mani differenti, o

    come meglio credete :D ) cominciamo letteralmente a disegnare nell'aria le figure che vogliamo

    rappresentare.

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    Questa tecnica anche se di facile comprensione la pi creativa di tutte quelle raccontate,

    imparati i primi meccanismi, facilmente, si possono ottenere foto fuori dagli schemi e divertenti.

    Uno dei maggiori esponenti di questa tecnica Christopher Hibbert.

    Vi lascio alcune creazioni e dei link che meglio di mille parole vi faranno capire questa tecnica.

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