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Luoghi e storie della città di Napoli, da Virgilio a san Gennaro il racconto di due millenni in 501...

Date post: 18-Jul-2016
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"PROMETTE bene il titolo del nuovo libro scritto da Agnese Palumbo e MaurizioPonticello, "Il giro di Napoli in 501 luoghi. La città come non l'avete mai vista" (Newton Compton). Guida non convenzionale, il corposo volume è frutto di un lavoro di ricerca che va oltre la facciata per affondare dritto nell'anima di quella che Curzio Malaparte definiva la più misteriosa delle città europee..." (continua).La recensione su Repubblica di Anna Petrazzuolo.Il booktrailer del libro con le musiche originali di Stefano Maria Longobardi: https://www.youtube.com/watch?v=x0rZQwazt8k
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a L ti te ), ni e ) à, ;e i è AGNESE PALU MBO MAURIZIO PONTICELLO Il giro di Napoli in507/uoghi (Newtoli Compton) pagine560,€ 9.90 Luoghi e storie della città da Virgilio a San Gennaro il racconto di due millenni ANNA PETRAZZUOLO R MEITE bene il titolo del nuovo ro scritto da Agnese Palum- eMaurizioPonti cello, "Il giro di Napoli ih 501 luoghi" (New- ton Compton). Guida non convenziona - le, il corposo volume è frutto di un lavoro di ri cerca che va oltre la facciata per aff ondar edritt o .o.ell' anima di quella che Curzio Malaparte definiva la più miste- riosa délle città europee. Invece delle so- lite schede, ili e tt ore t rova qui le voci ap- passionate di due scrittori orgogliosi di esser.e napoletani che nulla concedono al facile marketing è ai cliché. Il loro iti- nerario si sviluppa, tappa dopo tappa.._ come un' ampia narrazione che tratta aspetti culturali e letterari, archeologici e storici, elementi della tradizione culi- naria, del costume e della lingua. Si sco- pre così che i "luoghi" aN apolihannosto- ri e che si perdono nel mito e personaggi che anche a dist anza di secoli continua- no a vivere, tra i muri dei castelli, dei pa- lazzi e delle chiese. Come Virgilio che, prima di San Ge nnaro, fu il nume tute- - lare della città, V ate e Mago a cui chie- dere aiuto nei momenti difficili; Federi - co II, l'tinperatore che nel 1224 fondò la prima università statale, libera e laica; Tommaso d'Aquino che a San Domeni- co Maggiore inaugurò il suo Studium in - segnando teologia a Giordano Bruno e Tommaso Campanella. La Napoli dei molti primati (Pietrarsa, il primo treno e il primo sciopero; San Carlo, il primo teatro lirico; Palazzo Venezia, la prima ambasciata al mondo) si fa attraversare in lungo e in largo, conSpaccanapoli che la taglia in due , un'ininterrotta sequen- zadivieepiazzecheprendebensetteno- mi divers i. Ma è soprat tutto nelle salite e nelle discese che la passeggiata diven- ta suggestiva: le rampe Brancaccio, i gradoni di Chiaia, la salita del Moiariel- lo, il Petraio, la Pedamentina, il più anti- co dei camminamenti. Seicentocin- quanta metri per quattrocentoquattor- . dici gradini, fu concepita per collegare il centro storico con la nascente Certosa di San Martino in modo da trasportare più agevolmente i marmi e i materiali che sarebbero serviti per edificarla. E poi c'è la Napoli che non ti aspetti, quella che non vedi ii;I superficie perché è sotterra- neaeantichissima,fattadicunicoliégal- lerie che hanno avuto nel tempo gli usi più incredibili. In questo racconto av - vincente più di un thriller, c'è spazi9 an- che per la movida, per le canzoni im- mortali e per il cinema, da Vittorio De Si- ca aMassimo Troisi.Accantoaloro, com- Una guida non convenzionale alla riscoperta di palazzi, chiese strade e personaggi che, an che da morti, continuano a vivere paiono infiligranai grandi di ogni epoca: Caravaggio, Matilde Serao, Benedetto Croce, Salvator Rosa, Eleonora Pimen- tel Fonseca, Eduardo, Totò, Viviani, An- na Maria Ortese e tanti altri ancora. Quanto è bella Napoli? L'idea di qliesta guida sui generis dev'essere partita pro- prio da qui, come del resto la scelta di strutturare l'intero viaggio sulla memo- ria, il patrimonio più prezioso che un po- polo possa vantare. Un virgulto di rina- scita è la reazione a caldo, arrivati al ca- p olinea. C RIPRODUZIONE RISERVATA c J: d d D s F p p c ( J:: l l c p: Cl s v I\ ii p Sl d n l( fi a' SI f( a: M /l p
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Page 1: Luoghi e storie della città di Napoli, da Virgilio a san Gennaro il racconto di due millenni in 501 luoghi. La recensione su Repubblica di Anna Petrazzuolo

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AGNESE PALU MBO MAURIZIO PONTICELLO Il giro di Napoli in507/uoghi (Newtoli Compton) pagine560, € 9.90

Luoghi e storie della città da Virgilio a San Gennaro il racconto di due millenni ANNA PETRAZZUOLO

RMEITE bene il t itolo del nuovo ro scritto da Agnese Palum­eMaurizioPonticello, "Il giro

di Napoli ih 501 luoghi" (New­ton Compton). Guida non convenziona­le, il corposo volume è frutto di un lavoro di ricerca che va oltre la facciata per affondaredritto.o.ell' anima di quella che Curzio Malaparte definiva la più miste­riosa délle città europee. Invece delle so­lite schede, ili ettore t rova qui le voci ap­passionate di due scrittori orgogliosi di esser.e napoletani che nulla concedono al facile marketing è ai cliché. Il loro iti­nerario si sviluppa, tappa dopo tappa.._ come un'ampia narrazione che tratta aspetti culturali e letterari, archeologici e st orici, elementi della tradizione culi­naria, del costume e della lingua. Si sco­pre così che i "luoghi" aN apolihannosto­rie che si perdono nel mito e personaggi che anche a dist anza di secoli continua­no a vivere, tra i muri dei castelli, dei pa­lazzi e delle chiese. Come Virgilio che, prima di San Gennaro, fu il nume tute- ­lare della città, V ate e Mago a cui chie­dere aiuto nei momenti difficili; Federi­co II, l'tinperatore che nel 1224 fondò la prima università statale, libera e laica; Tommaso d 'Aquino che a San Domeni­co Maggiore inaugurò il suo Studium in­segnando teologia a Giordano Bruno e Tommaso Campanella. La Napoli dei molti primati (Pietrarsa, il primo treno e il primo sciopero; San Carlo, il primo teatro lirico; Palazzo Venezia, la prima ambasciata al mondo) si fa attraversare in lungo e in largo, conSpaccanapoli che la taglia in due, un'ininterrotta sequen­zadivieepiazzecheprendebensetteno­mi diversi. Ma è soprat tutto nelle salite

e nelle discese che la passeggiata diven­t a suggestiva: le rampe Brancaccio, i gradoni di Chiaia, la salita del Moiariel­lo, il Petraio, la Pedamentina, il più anti­co dei camminamenti. Seicentocin­quanta metri per quattrocentoquattor-

. dici gradini, fu concepita per collegare il centro storico con la nascente Certosa di San Martino in modo da trasportare più agevolmente i marmi e i materiali che sarebbero serviti per edificarla. E poi c'è la Napoli che non ti aspetti, quella che non vedi ii;I superficie perché è sotterra­neaeantichissima,fattadicunicoliégal­lerie che hanno avuto nel tempo gli usi più incredibili. In questo racconto av­vincente più di un thriller, c'è spazi9 an­che per la movida, per le canzoni im­mortali e per il cinema, da Vittorio De Si­ca aMassimo Troisi.Accantoaloro, com-

Una guida non convenzionale alla riscoperta di palazzi, chiese strade e personaggi che, anche da morti, continuano a vivere

paiono infiligranai grandi di ogni epoca: Caravaggio, Matilde Serao, Benedetto Croce, Salvator Rosa, Eleonora Pimen­tel Fonseca, Eduardo, Totò, Viviani, An­na Maria Ortese e tanti altri ancora. Quanto è bella Napoli? L'idea di qliesta guida sui generis dev'essere partita pro­prio da qui, come del resto la scelta di strutturare l'intero viaggio sulla memo­ria, il patrimonio più prezioso che un po­polo possa vantare. Un virgulto di rina­scita è la reazione a caldo, arrivati al ca­polinea.

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