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GREEN BAT 15 maggio 2014
Barletta – Castello
EMISSIONI ACUSTICHE ED ODORIGENE: COMPLESSITA’ TECNICA E SOLUZIONI GIURISPRUDENZIALI
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico-normativo vigente
Dr.ssa Maddalena SCHIRONE
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
Il rumore costituisce uno dei principali fattori
ambientali di degrado della qualità di vita nei
centri urbani .
L’esposizione al rumore determina effetti sulla
salute e
determina un costo sociale non trascurabile
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Suono e rumore
SUONO : variazione di pressione all’interno di un mezzo che l’orecchio riesce a rilevare
RUMORE: “SUONO NON DESIDERATO”
O “SENSAZIONE UDITIVA SGRADEVOLE E FASTIDIOSA”
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punto di equilibrio molecola in moto
A x(t)
spostamenti delle particelle
compressioni e dilatazioni
fluidi :
addensamenti e rarefazioni
onda di pressione che si propaga
vibrazione meccanica delle particelle di un mezzo materiale (gas, liquido, solido)
Onde acustiche
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Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
Onde acustiche
)2(sen xpp o
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SUONO
Caratteristiche di un suono :
altezza frequenza
timbro composizione armonica
intensità energia
S · t
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L’orecchio umano è sensibile ad intensità sonore tra 10-12 W/m2 e 102 W/m2.
Tuttavia, la sensazione uditiva non è proporzionale all’intensità sonora, ma
approssimativamente al suo logaritmo.
Livello di intensità sonora IL [dB]
E` definito come il logaritmo del rapporto fra
l’intensità misurata ed una intensità di riferimento
(I0):
dB][log100
10I
IIL
Scala dei decibel e livelli sonori
Per convenzione internazionale:
I0 = 10-12 W/m2 (minima intensità percepibile
dall’orecchio umano)
10-12 W/m2 a 102 W/m2 tra 0 e 140 dB 7
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normativo vigente
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
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Livello di pressione sonora
Lp = 10 log p2/p02 = 20 log p/p0
P0 = 20 mPa = soglia uditiva umana alla frequenza di 1 Hz
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Il livello sonoro (SPL o Lp) La misura del suono implica la misura del livello di pressione sonora
(Pascal).
Poiché il campo dinamico dell’udito umano è molto ampio (valori compresi da 20·10-6 Pa e 200 Pa) si preferisce esprimere i parametri acustici come logaritmo del rapporto tra il valore misurato (p) ed un valore di riferimento pari alla più piccola pressione in grado di produrre una sensazione sonora (p0), esprimendo la misura della pressione sonora in dB (decibel).
Lp (dB)= 10 log (p2/p02)
P0 = 20 mPa = soglia uditiva umana alla frequenza di 1 Hz
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normativo vigente
PROPRIETA’ DELLA SENSAZIONE UDITIVA E SCALA DEI DECIBEL
La sensazione prodotta dall’onda acustica non cresce linearmente con la sua intensità ma secondo il suo logaritmo
dB = 10 log (I/I0)
I/I0 = p2 /p20
dB = 20 log(p/p0)
p0 = 2 x 10 -5 N/m2
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SENSAZIONE UMANA E SCALA DEI DECIBEL
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Grafico dell’acuità uditiva in relazione a intensità e frequenza
Acuità uditiva: curve di udibilità
Banda udibile: 20 Hz – 16.000 Hz 12
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Il livello sonoro equivalente E’ necessario disporre di uno strumento in grado di
considerare il livello sonoro in corrispondenza della durata del fenomeno acustico .
Per tale motivo, al fine di meglio valutare l’esposizione al rumore, è stato elaborato il Leq( livello continuo equivalente di pressione sonora) .
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Il livello continuo equivalente Leq
il livello , espresso in dB, di un ipotetico rumore costante che, se sostituito al rumore reale per lo stesso intervallo di tempo, comporterebbe la stessa quantità totale di energia sonora.
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La curva A viene utilizzata per bassi livelli sonori (circa 40 dB), oggi universalmente utilizzata nell’effettuare misurazioni che evidenziano la presenza di un disturbo dovuto all’esposizione al rumore;
La curva B, per valori intermedi (circa 70 dB);
La curva C approssima la risposta ai suoni di elevata frequenza (circa 100dB).
CURVE DI PONDERAZIONE
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Grafico delle Curve di Ponderazione
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Livello continuo equivalente di pressione sonora
LAeq,Te =10 log10 1/T Te
0 PA(t)/P0 dt
Inquinamento acustico
Introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o
disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni
materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le
legittime fruizioni degli ambienti stessi (art. 2 comma 1 L. 447/95)
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Inquinamento acustico
Introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o
disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni
materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le
legittime fruizioni degli ambienti stessi (art. 2 comma 1 L. 447/95)
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normativo vigente
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Competenze dello Stato Sono di competenza dello Stato, oltre le funzioni di
indirizzo e coordinamento, l’azione normativa principale per emanare tutti i provvedimenti che andranno a riempire il contenitore predisposto dalla legge stessa.
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Competenze delle Regioni Tra le competenze affidate alla Regione, riveste
particolare importanza la funzione normativa che esse dovranno esplicare per definire i criteri in base ai quali i Comuni provvederanno alla classificazione acustica del territorio e quelli necessari alla redazione della valutazione di impatto acustico e della valutazione previsionale di clima acustico.
LA VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO (VIAC)
Nella normativa italiana il primo accenno alla necessità di condurre una valutazione di impatto acustico per nuove attività industriali è contenuto nello storico DPCM 01/03/91 (art. 5):
“La domanda per il rilascio di concessione edilizia relativa a nuovi impianti industriali, di licenza od autorizzazione all'esercizio di tali attività deve contenere idonea documentazione di previsione d'impatto acustico”
Tale primo asserto risultava essere molto vago in quanto applicabile solo a non meglio
specificati “impianti industriali”, ignorando quindi una vasta classe di attività comunque “rumorose”; inoltre era citata una “idonea documentazione” senza specificarne i contenuti, modalità di presentazione ed iter amministrativo.
Con l’avvento della L.Q. 447/95 il quadro diviene più organico in quanto, in un apposito
articolo (art. 8), vengono definiti campo di applicazione, quadro delle competenze e disposizioni specifiche demandate alla attività normativa delle Regioni.
Con lo stesso decreto, oltre alla valutazione di impatto acustico, viene introdotta la
valutazione del clima acustico per i nuovi “insediamenti sensibili”
PRICIPALI TIPOLOGIE DI PROGETTI DI INTERVENTI PER I QUALI E’ IMPORTANTE LA VIAC NELL’AMBITO DELLE PROCEDURE DI VIA O SU RICHIESTA DEI COMUNI
- Progetti inerenti infrastrutture di trasporto (strade, porti, aeroporti, ferrovie)
- Insediamenti industriali
NORMATIVA TECNICA DI RIFERIMENTO : UNI 11143
- Norma UNI 11143-1 “Metodo di stima dell’impatto e del clima acustico per tipologia di sorgenti” Parte 1 “Generalità”
- Norma UNI 11143-2 “Metodo di stima dell’impatto e del clima acustico per tipologia di sorgenti” Parte 2 “Rumore Stradale”
- Norma UNI 11143-3 “Metodo di stima dell’impatto e del clima acustico per tipologia di sorgenti” Parte 3 “Rumore Ferroviario”
- Norma UNI 11143-5 “Metodo di stima dell’impatto e del clima acustico per tipologia di sorgenti” Parte 5 “Rumore da insediamenti produttivi - Industriali e artigianali”
- PER RUMORE AEROPORTUALE:
Metodo di calcolo utilizzato dai gestori delle infrastrutture aeroportuali per generazione mappe rumore : INM
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Competenze delle Province Le Province sono chiamate a svolgere la funzione di
controllo in aree ricadenti nel territorio di più Comuni ricompresi nella circoscrizione provinciale.
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Competenze dei Comuni Al Comune compete il controllo l’inquinamento acustico,
la realizzazione della classificazione acustica del territorio, l’adozione dei piani di risanamento comunali.
Esso svolge altresì importanti funzioni tra le quali, l’adozione e l’adeguamento dei regolamenti locali per l’attuazione della disciplina statale e regionale e
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Generalità sulla classificazione acustica del territorio comunale
La classificazione acustica del territorio (comunemente detta zonizzazione acustica), prevede la divisione e la classificazione del territorio comunale in zone acustiche omogenee.
LA ZONIZZAZIONE ACUSTICA Classificazione del territorio comunale e delle sue
destinazioni d’uso in zone con limiti differenti di tutela dall’inquinamento acustico , secondo
una tabella predefinita
Pone limitazioni e restrizioni d’uso del territorio
Ha l’obiettivo di conciliare la tutela della salute della popolazione con quella delle attività (produttive, commerciali, infrastrutture,
servizi)
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normativo vigente
LA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE
Classe 1
(aree particolarmente protette)
Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, etc.
Classe 2
(aree destinate ad uso prevalentemente residenziale)
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali.
Classe 3
(aree di tipo misto)
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.
Classe 4
(aree di intensa attività umana)
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali ed uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali , le aree con limitata presenza di piccole industrie.
Classe 5
(aree prevalentemente industriali)
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.
Classe 6
(aree esclusivamente industriali)
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.
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QUESTO ADEMPIMENTO E’ L’OPERAZIONE PRELIMINARE E NECESSARIA PER GARANTIRE
LA POSSIBILITA’ DI RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI PREVISTI DALLA L. 447/95
LA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE
ZONIZZAZIONE ACUSTICA PIANO RISANAMENTO COMUNALE (situazioni non
conformi)
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Nei Comuni che non hanno ancora adottato la classificazione acustica del territorio, per le sorgenti fisse valgono ancora i limiti di accettabilità di cui all’art. 6 del DPCM 1/3/91. Essi sono:
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Zonizzazione Limite diurno Leq(A)
Limite notturno Leq(A)
Tutto il territorio nazionale 70 60
Zona A (DM 1444/68) 65 55
Zona B (DM 1444/68)
60 50
Zona esclusivamente industriale
70 70
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Decreti attuativi della 447/95
DM 12/12/96 : applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo;
DM 31/10/97: metodologia del rumore aeroportuale;
DPCM 14/11/97: determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore;
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DPR n°496 11/12/97: regolamento recante norme per la riduzione dell’inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili;
DM 16/3/98: tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico;
DPCM 31/3/98: atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l’esercizio dell’attività del tecnico competente.
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DPR n°459/98: inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario;
DPCM n°215/99: requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo;
DM 20/5/99: criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti;
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DM 3/12/99 : procedure antirumore e zone di rispetto negli aeroporti;
DM 29/11/00: criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore;
DPR n°304/01: disciplina delle emissioni sonore prodotte nello svolgimento delle attività motoristiche;
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DLgs n°262/02: emissione acustica delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all’aperto;
DPR n°142/04: disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare;
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DLgs n°13/05: introduzioni di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti comunitari;
DLgs n°194/05: determinazione e gestione del rumore ambientale.
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Legge Regionale n°3/2002
Norme di indirizzo per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico.
SUSSISTENZA DI LIMITI PER IL RUMORE ->
NECESSITA’ DI MISURARE L’INQUINAMENTO ACUSTICO CON STRUMENTAZIONE E METODI
PREVISTI DALLA LEGGE
DA PARTE DI PROFESSIONISTI CON QUALIFICAZIONE RICONOSCIUTA PER LEGGE
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IL TECNICO COMPETENTE
Art. 2 Legge quadro n.° 447/95
Elenco Regionale istituito presso l’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia, tenuto e gestito dalle Province
Il TC esegue misure per la verifica rispetto normativa, compila valutazioni di impatto acustico, redige piani di bonifica
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TECNICHE DI MISURA DELL’INQUINAMENTO ACUSTICO (DMA 16/03/98)
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IL FONOMETRO MICROFONO
PREAMPLIFICATORE
CIRCUITI DI PONDERAZIONE
FILTRI
AMPLIFICATORE
RIVELATORE rms (COSTANTI DI TEMPO)
USCITA
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Costanti di ponderazione Costante fast per rumori poco fluttuanti (125 ms);
Costante slow per rumori molto fluttuanti (1 s);
Costante impulse per rumori impulsivi tipo spari (35 ms).
IL LIVELLO SONORO CONTINUO EQUIVALENTE DI PRESSIONE SONORA PONDERATA “A” E’ IL LIVELLO SONORO DI UN IPOTETICO RUMORE COSTANTE CHE, SE SOSTITUITO AL RUMORE REALE, VARIABILE NEL TEMPO, COMPORTA LA STESSA QUANTITA’ DI ENERGIA SONORA
T
ATAeq dt
p
tp
TL
0
2
0
10,
1log10
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DPCM 14/11/97: determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore
Esso determina i valori limite di emissione, immissione, attenzione e qualità.
Valori limite differenziali di immissione per gli ambienti abitativi:
5 dB(A) periodo diurno;
3 dB(A) periodo notturno.
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Definizioni Valore limite di emissione: il valore massimo di
rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa;
Valore limite di immissione: il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o esterno, misurato in prossimità dei recettori
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Definizioni Valore di attenzione: il valore di rumore
che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana e per l’ambiente;
Valore di qualità: il valore di rumore da conseguire nel breve, medio e lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela.
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Classi di destinazione d’uso del territorio
Periodo Diurno
(06.00-22.00)
Periodo Notturno (22.00-06.00)
I – Aree particolarmente protette 45 35
II – Aree prevalentemente residenziale
50 40
III – Aree di tipo misto 55 45
IV – Aree di intensa attività umana 60 50
V – Aree prevalentemente industriali
65 55
VI- Aree esclusivamente industriali 65 65
Valori limite di emissione
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Classi di destinazione d’uso del territorio
Periodo Diurno
(06.00-22.00)
Periodo Notturno
(22.00-06.00)
I – Aree particolarmente protette 50 40
II – Aree prevalentemente residenziale
55 45
III – Aree di tipo misto 60 50
IV – Aree di intensa attività umana
65 55
V – Aree prevalentemente industriali
70 60
VI- Aree esclusivamente industriali 70 70
Valori limite di immissione
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Classi di destinazione d’uso del territorio
Periodo Diurno
(06.00-22.00)
Periodo Notturno
(22.00-06.00)
I – Aree particolarmente protette 47 37
II – Aree prevalentemente residenziale
52 42
III – Aree di tipo misto 57 47
IV – Aree di intensa attività umana 62 52
V – Aree prevalentemente industriali
67 57
VI- Aree esclusivamente industriali 70 70
Valori limite di qualità
LE SORGENTI SONORE FISSE (DPCM 14.11.97)
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normativo vigente
IL LIMITI DIFFERENZIALI DI IMMISSIONE Il rumore ambientale
Il rumore residuo
Penalizzazioni e depenalizzazioni
Limiti per il rumore negli ambienti abitativi
Condizioni in cui devono essere effettuate le misure
Limiti di trascurabilità
Condizioni di applicabilità
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Periodo di riferimento
Finestre aperte Finestre chiuse
Diurno 50 dB(A) 35 dB(A)
Notturno 40 dB(A) 25 dB(A)
Rumore in ambiente abitativo
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DM 16/3/98: Tecniche di rilevamento e di misurazioni dell’inquinamento acustico
Il sistema di misura deve essere di classe 1;
Filtri e microfoni devono essere conformi a delle specifiche norme EN;
La catena di misura, prima e dopo ogni ciclo di misura, deve essere controllata con un calibratore di classe 1. Le misurazioni sono valide se le calibrazioni effettuate prima e dopo ogni ciclo di misura, differiscono al massimo di 0,5 dB(A).
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Gli strumenti di misura devono essere provvisti di certificato di taratura e controllati almeno ogni due anni per la verifica della conformità alle specifiche tecniche. Il controllo periodico deve essere eseguito presso laboratori accreditati da un servizio di taratura nazionale.
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Allegato A) DM 16/3/98: definizioni
Sorgente specifica; tempo di riferimento diurno (06.00-22.00) e notturno (22.00-06.00); tempo di osservazione; tempo di misura; leq.; livello di rumore ambientale; livello di rumore residuo; livello di rumore differenziale; rumore a tempo parziale; fattore correttivo.
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Allegato B) DM 16/3/98: norme tecniche per
l’esecuzione delle misure
La misurazione del livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A nel periodo di riferimento può essere eseguita:
A) per integrazione continua;
B) con tecnica di campionamento.
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Misure in ambienti abitativi Il microfono deve essere posizionato a 1,5 mt. dal
pavimento e ad almeno 1 mt. da superfici riflettenti. Bisogna eseguire rilevamenti sia a finestre aperte che a finestre chiuse al fine di individuare la situazione più gravosa. Nella misurazione a f.a. il microfono deve essere posizionato a 1 mt. dalla finestra; a f.c., il microfono deve essere posto nel punto in cui si rileva il maggior livello di pressione acustica.
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Misure in ambiente esterno
Nel caso di edifici con facciata a filo della sede stradale, il microfono deve essere collocato a 1 mt. dalla facciata stessa. Nel caso di edifici con distacco dalla sede stradale o di spazi liberi, il microfono deve essere collocato nell’interno dello spazio fruibile da persone o comunità e comunque, a non meno di 1 mt. dalla facciata dell’edificio.
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Le misurazioni devono essere eseguite in assenza di precipitazioni atmosferiche, di nebbia e/o neve; la velocità del vento deve essere non superiore a 5 m/s.
Il microfono deve essere comunque munito di cuffia antivento.
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Riconoscimento dell’evento sonoro impulsivo
Il rumore è considerato avente componenti impulsive quando sono verificate le seguenti condizioni :
L’evento è ripetitivo;
La differenza tra LAI max e LAS max è superiore a 6 dB;
La durata dell’evento a -10 dB dal valore LAF max è inferiore 1 s.
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L’evento sonoro impulsivo si considera ripetitivo quando si verifica almeno 10 volte nell’arco di un’ora nel periodo diurno ed almeno 2 volte nell’arco di un’ora nel periodo notturno.
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Riconoscimento di componenti tonali di rumore
Al fine di individuare la presenza di CT nel rumore, si effettua un’analisi spettrale per bande normalizzate di 1/3 di ottava. Si considerano esclusivamente le CT aventi carattere stazionario nel tempo ed in frequenza.
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L’analisi deve essere svolta nell’intervallo di frequenza compreso tra 20 Hz e 20 KHz. Si è in presenza di una CT se il livello minimo di una banda supera i livelli minimi delle bande adiacenti per almeno 5 dB.
Si applica il fattore Kt, soltanto se la CT tocca una isofonica eguale o superiore a quella più elevata raggiunta dalle altre componenti dello spettro.
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Presenza di componenti spettrali in bassa frequenza
Se la CT riscontrata, riferita esclusivamente nel tempo di riferimento notturno, ricade nell’intervallo di frequenze compreso fra 20 Hz e 200 Hz, si applica una ulteriore correzione al livello di pressione sonora misurato.
LE PRINCIPALI SORGENTI DI RUMORE
- Infrastrutture stradali
- Infrastrutture ferroviarie
- Infrastrutture aeroportuali
- Insediamenti produttivi
- Intrattenimento danzante
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Il rumore stradale il rumore prodotto da traffico
stradale rappresenta una delle maggiori fonti di inquinamento nella società moderna.
è strettamente correlato all’aumento numero dei veicoli circolanti, soprattutto nelle grandi città
Burden of desease from environmental noise (WHO -2011)
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normativo vigente
IL MONITORAGGIO DEL RUMORE STRADALE secondo la 447/95
Compete agli Enti gestori dell’infrastruttura
che devono predisporre, eventualmente, i piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore (DM 29 novembre 2000 – DPR n.° 142/2004)
Deve essere protratto per almeno una settimana (DMA 16/03/98)
Gli indicatori secondo la L. 447/95 (livelli equivalenti diurni, notturni, settimanali)
Fasce di pertinenza e relativi limiti Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
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IL RUMORE STRADALE DIPENDE DA:
Tipologia veicoli circolanti
Numero veicoli circolanti
Velocità veicoli circolanti
Tipologia flusso stradale
Caratteristiche Strada (pianeggiante, salita)
Numero corsie
Larghezza carreggiata
Rivestimento pavimentazione
Altro….
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DPR 142 del 30 marzo 2004 disciplina le disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento
acustico derivante da traffico veicolare oltre ad indicare delle “fasce di pertinenza” nei luoghi circostanti alle infrastrutture stradali.
Allegato 1 – Tab. 1 STRADE NUOVA REALIZZAZIONE
Tab. 2 STRADE ESISTENTI E ASSIMILABILI
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Allegato 1 Tab. 2 Strade esistenti e assimilabili
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METODOLOGIA DI MISURA DEL RUMORE STRADALE
D.M.A. 16.03.98 Allegato C Punto 2
“ Essendo il rumore stradale un fenomeno avente carattere di casualità o pseudocasualità, il monitoraggio del rumore da esso prodotto deve essere eseguito per un tempo di misura non inferiore a una settimana.
Rilievo del LeqA per ogni ora su tutto l’arco delle 24 ore , calcolando dai singoli dati:
- I LeqA diurni e notturni per ogni giorno della settimana
- i valori medi settimanali e notturni (Da confrontare con i livelli massimi stabiliti dal DPR 142/04)
MISURE IN FACCIATA EDIFICI (d= 1m) e quota da terra h= 4m
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INTERVENTI DA EFFETTUARE: (DMA 29/11/2000) devono essere effettuati secondo la seguente SCALA DI
PRIORITA’:
1. Direttamente sulla sorgente rumorosa;
2. Lungo la via di propagazione del rumore dalla sorgente al recettore;
3. Direttamente sul recettore.
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RUMORE FERROVIARIO Fonte pricipale:
Rotolamento della zona contatto ruota-rotaia
Meglio tollerato dalla popolazione rispetto al rumore stradale
Forte discontinuità nel rumore-transito singoli convogli
Modello basato sui SEL
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Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
IL MONITORAGGIO DEL RUMORE FERROVIARIO secondo la 447/95
Compete agli Enti gestori dell’infrastruttura
che devono predisporre, eventualmente, i piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore (DM 29 novembre 2000)
Indicatore LAeq,Tr basato sui SEL dei singoli transiti
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 75
MISURE DI RUMORE FERROVIARIO SEL (LAE – Livello esposizione sonora)
Durata di almeno 24 ore
Microfono a 4 m di quota
Microfono in facciata agli edifici, distanza di 1 m
Metodo secondo DMA 16.03.98 all. C
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Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
DPR 18.11.98 n.° 459 - Limiti Fasce pertinenza
Limiti diversi per infrastrutture esistenti e di nuova realizzazione per velocità di progetto < 200 km/h e > 200 km/h; dipendono da periodo riferimento e tipologia recettore
Non si applica criterio differenziale
Al di fuori della fascia pertinenza concorrono al raggiungimento dei valori limite di immissione
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Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
IL RUMORE AEROPORTUALE
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 78
IL RUMORE AEROPORTUALE
Legge 447/95 : “Legge quadro sull’inquinamento acustico” (art.10)
DM 31/10/97 “Metodologia di misura del rumore aeroportuale”
DPR 496/97 “Regolamento recante norme per la riduzione
dell’inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili”
DM 20/5/99 “Criteri di progettazione dei sistemi di monitoraggio”
DM 3/12/99 “Procedure antirumore e zone di rispetto negli aeroporti”
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 79
I vari soggetti
ARPA (art.2 comma 5 DPR 496/97)
Verifica l’efficienza del sistema di monitoraggio
La Società esercente (art.2 comma 2 del DPR 496/97)
Gestisce e provvede alla manutenzione del sistema di monitoraggio
La Commissione aeroportuale
(art.5 comma 2 del DM 31/10/97) entro 90 giorni definisce
le procedure antirumore le zone A, B, C
Il Direttore della circoscrizione aeroportuale
(art.2 comma 1 e 4 del DPR 496/97)
Contesta le violazioni delle procedure antirumore (sulla base dei dati
del sistema di monitoraggio) e cura la riscossione delle sanzioni Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 80
Zone aeroportuali DM 31/10/97
Zona Limite LVA
(dBA)
Attività consentita
A tra 60 e 65 Nessuna limitazione
B
tra 65 e 75
Attività agricole e di
allevamento, attività
industriali, uffici e
servizi con adeguate
misure di isolamento
acustico
C oltre 75 Attività funzionalmente
connesse all’aeroporto
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normativo vigente 81
Sistema di monitoraggio DM 20/5/99
Obiettivi: misurare in continuo, calcolare gli indici di rumore,
verificare le violazioni delle procedure, gestire le lamentele
Composizione: stazioni fonometriche, meteorologiche, CED
Elaborazione: gli eventi acustici sono riconosciuti come
aeronautici se correlati con i voli (tracce radar / BVD)
-Nell’intorno aeroportuale (entro l’isolinea LVA di 60 dBA)
Ubicazione delle stazioni:
-In corrispondenza delle traiettorie
-Alcune stazioni possono riguardare le procedure di certificazione
-La scelta del luogo deve essere preceduta da un’analisi acustica Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 82
Metodologia di misura DM 31/10/97
Ai fini della determinazione delle curve di isolivello si utilizza
LVA Livello di Valutazione Aeroportuale (dBA)
21
1
10
)( ,
1021
110
j
L
VA
jVA
LogL3 settimane
di maggior traffico
in 3 quadrimestri
Rilevazione di eventi acustici, tramite soglia e durata (SEL),
correlati alla movimentazione di aeromobili
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normativo vigente 83
Al di fuori dell’intorno aeroportuale
All’esterno delle fasce di pertinenza le infrastrutture dei
trasporti concorrono, insieme alle altre sorgenti, alla
determinazione dei limiti di immissione assoluti.
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normativo vigente 84
Decreto Legislativo 19 agosto 2005 n. 194
La direttiva 2002/49 (END, Environmental Noise Directive) si
propone di avviare le seguenti azioni:
determinare l’esposizione della popolazione al
rumore, sulla base di metodi comuni (mappatura)
informare il pubblico sul rumore ambientale e sui suoi
effetti
promuovere l’adozione di piani di azione per evitare o
ridurre l’esposizione al rumore
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Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 86
Decreto Legislativo 19 agosto 2005 n. 194
I descrittori acustici armonizzati All. 1 D. Lgs. 194/05
Lday ore 6-20 ISO 1996-
2:1987
Levening ore 20-22 ISO 1996-
2:1987
Lnight ore 22-6 ISO 1996-
2:1987
Lden
La determinazione dei descrittori, che si riferiscono a un anno solare, potra’
avvenire attraverso l’applicazione di tecniche previsionali e/o di
campionamento statistico 87
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
PRINCIPALI PARAMETRI DI INGRESSO DEI MODELLI PER LA CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELLE SORGENTI SONORE
STRADE - numero complessivo e composizione veicoli
distribuzione velocità
caratteristiche infrastruttura (numero corsie, larghezza carreggiata)
tipologia pavimentazione stradale
FERROVIE - Numero treni e velocità transito
Numero carrozze
Lunghezza treno
Suddivisione treni in categorie (caratteristiche di emissione acustica )
Caratteristiche infrastruttura (numero binari, ecc.)
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Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
Position Paper
Good Practice Guide for Strategic Noise
Mapping and the Production of Associated
Data on Noise Exposure
Version 2
13th August 2007
European Commission Working Group
Assessment of Exposure to Noise
(WG-AEN)
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Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente
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normativo vigente 90
LA GESTIONE DEL RUMORE AMBIENTALE
Il disturbo da rumore nell'ordinamento tecnico -
normativo vigente 91
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ARPA Puglia con D.G.R. n.1009 del 26.06.2007 è stata indicata dalla Regione Puglia quale Autorità competente per l’attuazione degli adempimenti previsti dal D.Lgs. n. 194/05.
Mappe Acustiche Strategiche
Piani d'Azione
Adempimenti dei gestori
Documentazione
http://www.arpa.puglia.it/web/guest/agenti_fisici
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GRAZIE PER L’ASCOLTO
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