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M (V LE FOTOGRAFIE DI MARCEL IMSAND ALLA FONDATION … · 2018. 11. 15. · nadda, tra il 1984 e il...

Date post: 24-Jan-2021
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1 L a mostra intitolata” Marcel Imsand e la Fondation Pierre Gianadda” raccoglie un’ampia serie di fotografie che testimoniano l’amicizia di oltre trent’anni tra un fotografo e un mecenate, fotografie che Imsand ha donato ad Annette e Léonard Gia- nadda, e alla Fondation Pierre Gia- nadda, tra il 1984 e il 2012. In segno di amicizia e di riconoscenza, questo grande fotografo svizzero segue gli av- venimenti più significativi della Fon- dation Pierre Gianadda e, soprattutto, affida ad essa il meglio della sua pro- duzione e tutto ciò che esprime la sua visione della vita e delle cose. Di origine vallesana, Marcel Im- sand nasce a Gruyères nel 1929. Nel 1945 si trasferisce prima a Losanna, poi a Vevey, quindi a Saint Aubin presso Neuchâtel dove lavora da ap- prendista prima come fornaio, poi co- me pasticciere e infine come meccani- co di precisione, professione questa in copertina: Marcel Imsand “Le semeur dee cendres”, Jura neuchâtelois. Marcel Imsand “Maurice Béjart, Lausanne” MARTIGNY (VALLESE) LE FOTOGRAFIE DI MARCEL IMSAND ALLA FONDATION PIERRE GIANADDA FEBBRAIO - MARZO 2013 - Anno 31° - Nr. 1 Rivista del tempo libero Redazione: TM - Masco Consult SA, 6955 Capriasca - Cagiallo Tel 091 923 28 77 - Mobile 079 620 51 91 [email protected] - www.ticino-magazine.ch Editore: Masco Consult SA Editore - Grafica-DTP: Mascografica
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    La mostra intitolata” MarcelImsand e la Fondation PierreGianadda” raccoglie un’ampia serie difotografie che testimoniano l’amiciziadi oltre trent’anni tra un fotografo eun mecenate, fotografie che Imsandha donato ad Annette e Léonard Gia-nadda, e alla Fondation Pierre Gia-nadda, tra il 1984 e il 2012. In segnodi amicizia e di riconoscenza, questogrande fotografo svizzero segue gli av-venimenti più significativi della Fon-dation Pierre Gianadda e, soprattutto,affida ad essa il meglio della sua pro-duzione e tutto ciò che esprime la suavisione della vita e delle cose.

    Di origine vallesana, Marcel Im-sand nasce a Gruyères nel 1929. Nel1945 si trasferisce prima a Losanna,poi a Vevey, quindi a Saint Aubinpresso Neuchâtel dove lavora da ap-prendista prima come fornaio, poi co-me pasticciere e infine come meccani-co di precisione, professione questa

    in copertina:Marcel Imsand“Le semeur dee cendres”,Jura neuchâtelois.

    Marcel Imsand“Maurice Béjart, Lausanne”

    MARTIGNY (VALLESE)LE FOTOGRAFIE DI MARCEL IMSANDALLA FONDATION PIERRE GIANADDA

    FEBBRAIO - MARZO 2013 - Anno 31° - Nr. 1

    Rivista del tempo libero

    Redazione:TM - Masco Consult SA, 6955 Capriasca - CagialloTel 091 923 28 77 - Mobile 079 620 51 [email protected] - www.ticino-magazine.ch

    Editore: Masco Consult SA Editore - Grafica-DTP: Mascografica

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    messi gioielli since 1949via pretorio 5, primo piano, 6900 Lugano

    091 923 51 37 • [email protected]

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  • monianza di un’amicizia indefettibile,ma soprattutto la documentazione diun’opera artistica di sicuro rilievo.

    La mostra rimane allestita pressol’affascinante spazio espositivo dMartgny (Vallese) fino al 3 marzo, conapertura quotidiana dalle 10 alle 18.

    parte dalle fotografie di “Luigi le ber-ger” (1989-1991), cui fanno seguito leimmagini di “Maurice Béjart” (1975-1995) e di “Alberto Giacometti”(1984-1986), quelle relative ai vernis-sage e ai concerti (1982-1992), e infi-ne le quattro serie della collezione per-sonale. L’insieme costituisce la testi-

    che esercita fino al 1964, quando de-cide di stabilirsi a Losanna e di dedi-carsi esclusivamente alla fotografia.Numerosi sono i riconoscimenti per ilsuo lavoro che lo consacrano fra imaggiori fotografi svizzeri contempo-ranei.

    Tutto comincia con Alberto Gia-cometti. Di fronte a una sfida di Léo-nard Gianadda, Marcel Imsand pre-senta la sua prima mostra personale al-la Fondazione nel 1985. E prosegue,interpretando alla sua maniera le scul-ture di Giacometti, esposte nel 1986.Si attivano stretti legami. Marcel Im-sand diventa familiare di questi luo-ghi, coglie i momenti salienti dei ver-nissage e dei concerti, riprende per iposteri gli artisti che passano a Marti-gny, e soprattutto, riesce a «fotografa-re» l’atmosfera e l’ambiente. Davantial suo obbiettivo scorrono le immagi-ni dei musicisti ospiti della Fondazio-ne: da Anne-Sophie Mutter, a IsaacStern, Barbara Hendricks, Teresa Ber-ganza. Ogni volta Marcel lascia a Léo-nard una serie di immagini caratteri-stiche di cui egli solo conosce il segre-to e che egli realizza nella piena padro-nanza della sua arte. Per i grandi anni-versari della Fondazione, Imsand offreciò che ha di importante: comincia,per i venticinque anni, con la serie ori-ginale delle fotografie di “Luigi le ber-ger” (Luigi il pastore) e prosegue, neltrentennale, con gli originali dei re-portage effettuati nel corso di trent’an-ni sul loro comune amico, MauriceBéjart. In ricordo di Annette, poi,Marcel affida a Léonard una collezio-ne che racconta le preoccupazioni diuna vita d’artista e che è composta daquattro serie: “Paesaggi, Ritratti, Arti-sti, I vecchi amici”. Nel complesso, so-no più di 400 le opere che sono finitenelle collezioni della Fondation PierreGianadda; le più rappresentative ven-gono ora presentate in questa mostra.

    La rassegna si sviluppa per temi: si

    LE FOTOGRAFIE DI MARCEL IMSAND ALLA GIANADDA

    ARTE

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    in alto: Marcel Imsand, “Luigi le berger, sur la route”, 1990. qui sopra: Marcel Imsand, “Vernissage de l’exposition Toulouse-Lautrecà la Fondation Pierre Gianadda”, Martigny, 16 mai 1987.

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  • piano, dedicato al “linguaggio”, ospitaun’installazione dal titolo “10 sfere”,concepita e realizzata tra il 2007 e il2012. Sul pavimento alcune sfere inacciaio cromato di varie dimensionirecano sulla superficie frasi come “do-ve inizio e dove finisco?” o “ricomin-cio da capo”: interrogativi sulla perce-zione di sé che si liberano rotolandonello spazio. Sulla parete una stampafotografica di grandi dimensioni “LaBaigneuse d’après Magritte”, eseguitanel 2011, richiama ad una dimensionevisiva di marca surrealista, tipica diRené Magritte: l’artista si frappone, inun ambiente neutro, tra un’immaginedi una marina notturna, sullo sfondoe, in primo piano, una sfera identica aquelle che troviamo disposte nella sa-la. Si tratta di un’esposizione ricca diopere molto diverse tra loro per tecni-ca e registro visivo e, al contempo,perfettamente coerente nella genero-sità con cui guida il visitatore in unpercorso che apre a molteplici direzio-ni, tutte da scoprire individualmentecon “corpo”, “azione” e “linguaggio”.

    Mariapia Borgnini, nata a Bellin-zona nel 1952, vive e lavora a Lugano.Si è diplomata all'Accademia di Breraa Milano nel 1982. Ha al suo attivomolteplici esposizioni personali e col-lettive in Svizzera e all’estero. Viene re-golarmente invitata a prendere parte agiurie e commissioni per l’assegnazio-ne di premi e riconoscimenti quali laCommissione Federale di Belle Arti, ilPrix Manor, il premio Swiss Exhibi-tion Award della Banca Julius Baer. Sioccupa inoltre di psicopedagogia e ar-teterapia utilizzando il metodo “farestorie”.

    La mostra con le opere di Maria-pia Borgnini al Museo Cantonaled’Arte, in via Canova a Lugano, rima-ne allestita fino al 21 aprile. Si può vi-sitare nei giorni di martedì dalle 14 al-le 17, da mercoledì a domenica tra le10 e le 17, lunedì chiuso.

    La mostra presenta opere realizza-te nell’intero arco cronologico dellaproduzione dell’artista, unitamente adaltre inedite, concepite espressamenteper l’occasione. Il percorso espositivosi dispiega, diviso tema per tema (“fa-re”, “corpo”, “linguaggio”) nei tre pia-ni del Museo. Un trittico fotograficodi grandi dimensoni “Pattinatrice (daJiií Kolái)”, del 2012, è collocato alpianterreno ed evoca il corpo in movi-mento: una figura femminile intenta apattinare sul ghiaccio traccia la formadi un 8, nel linguaggio matematicosimbolo corrispondente all’infinito. Ilprimo piano, dedicato al “fare”, acco-glie il visitatore con il video “Mani (Lemani di R. W)”, del 1980/2011. Lemani rappresentano la parte di noi acui deleghiamo l’azione, la relazionecon le cose. Il video, a camera fissa, ri-trae in primo piano le mani dell’attoree artista Robert Wilson riprese duran-te una sua conferenza, esse “fanno lin-guaggio”, concentrate nell’enfatizzaree “dar forma” a quanto l’attore staenunciando e a noi non è dato ascol-tare. La sala principale del secondo

    Fino al 21 aprile il Museo Can-tonale d’Arte di Lugano pro-pone una mostra antologica dedicata aMariapia Borgnini. Il museo tronaquindi a dare spazio all’artista ticinesea tredici anni di distanza dalla prece-dente opera intitolata “Eclissi”. Lamostra attuale si sviluppa su tre pianied è articolata in installazioni, imma-gini fotografiche, video, oggetti, dise-gni, elementi sonori. Il titolo dellamostra «enoisullillusione» – una frasepalindromo, ovvero leggibile indiffe-rentemente da sinistra a destra o vice-versa – pone in risalto l’ambiguità del-la relazione che ogni individuo instau-ra con il mondo esterno. Scrive l’arti-sta: “Il pensiero si esprime per imma-gini e per parole. Mette a fuoco e in-tensifica la realtà portando con sé l’ecodel desiderio assoluto. Le immagini ele parole permettono di affrontare esostenere la conoscenza del reale; diavvicinarci all’apparenza delle ‘cose’ inmodi diversi. Con le parole è possibileanalizzare l’esperienza, con le immagi-ni avvicinarci a conoscerla nella suacompletezza”.

    LUGANOAL MUSEO CANTONALE D'ARTELA TICINESE MARIAPIA BORGNINI

    ARTE

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  • La mostra alla galleria Il Raggio(negli spazi del negozio La Cornice, invia Giacometti 1 a Lugano) resteràaperta dal 14 febbraio giorno di SanValentino fino a sabato 16 marzo. Sipuò liberamente visitare dal lunedì alvenerdì con orario 8.00-12.00 e14.00-18.30, sabato 9.00-12.00.

    francese Jacques Ivanoff. Insieme allamoglie Gabriela Gansser nel 2003 hafondato a Timor Est una scuola d’arteno-profit, risultata “una pietra della ri-costruzione sociale di un paese deva-stato dalla violenza.

    Moderno nomade, Luca Gansserimpartisce la propria lezione artisticaassorbendo le più differenti culture.Ne danno testimonianza i suoi Diaridi viaggio, un’ampia serie di carnet didisegni. Da giovane, grazie all’attivitàdel padre Augusto Gansser Biaggi -geologo di fama mondiale, dapprimaimpegnato nel campo dell’esplorazio-ne di giacimenti petroliferi e in segui-to professore al Politecnico di Zurigo– ha potuto soggiornare in un mona-stero tibetano del Bhutan, allora chiu-so agli stranieri, dove ha appreso lapittura tanka.

    La piccola ma dinamica e forni-ta galleria Il Raggio inizia lanuova annata espositiva con la mostradal titolo “Amore profondo” dedicataal pittore Luca Gansser; il “vernissage”avrà luogo giovedì 14 febbraio dalleore 18.00. Saranno esposte una trenti-na di opere fra oli e tecniche miste sutela.

    Luca Gansser è pittore, scultore,scenografo, illustratore. Nato a Bogotà(Colombia) nel 1945, nella primaveradel ‘46 è rimpatriato in Svizzera insie-me alla famiglia con un viaggio avven-turoso attraverso il Mare dei Sargassi,su una portaerei dismessa che evitavala rotta atlantica ancora parzialmenteminata appena terminata la secondaguerra mondiale. Le foto del padre loritraggono nella carrozzella, conforte-volmente sistemato sulla piattaformadi un cannone antiaereo. In gioventùsu suolo elvetico rimase poco; ha inve-ce trascorso parte della sua infanzia aseguito della famiglia a Trinidad e inPersia. Ma poi è stata in Messico, do-ve quel momento soggiornava (1970-1973), la sua prima esposizione da ar-tista. Da allora ha esposto praticamen-te in gran parte del mondo (Maputo,Mozambico 1989; Mosca 1990;Soweto, Sudafrica 1992; Berlino1992; poi Sydney, Odessa, Bangkok,Jakarta, Singapore, oltre che a Zurigo,Basilea, Lugano, Locarno, Chiasso. Lasua attività nel campo artistico com-prende anche una mostra con artistiticinesi e africani (1988, Zurigo e Lu-gano) in stretta collaborazione con ilpittore sudafricano Matsemela Ma-naka, che si protrarrà nel tempo consoggiorni nel ghetto di Soweto. Hainoltre partecipato allo scambio cultu-rale Mosca-Ticino / Ticino-Mosca nel1991 e dal 1996 si è regolarmente in-contrato con i Moken, gli “zingari ma-rini” delle ottocento isole che formanol’arcipelago di Mergui, in Birmania, il-lustrando le ricerche dell’etnologo

    LUGANODI LUCA GANSSER LA PRIMAESPOSIZIONE DELL’ANNO A IL RAGGIO

    ARTE

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    Luca Gansser, “Imboscato”, 2012, olio su tela, cm 50x50.

    immaginesulla IV.a pagina

    di copertina:

    Luca Gansser“Luz”, 2012olio su telacm 33x40

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    ARTECHIASSOAL M.A.X.MUSEO I MAESTRIDELL’ARTE GRAFICA DAL XV AL XX SECOLO

    Il m.a.x. museo per la prossimamostra propone da marzo amaggio un unicum: un‘esposizionededicata alle matrici e alle relativestampe realizzate dai grandi maestridell’arte grafica nel periodo storicocompreso fra il Rinascimento e il No-vecento. I preziosi “rami” e le rare in-cisioni provengono dalla collezionedell’Istituto Nazionale per la Graficadi Roma, una delle tre principali rac-colte pubbliche al mondo di questosettore. L’esposizione ha l’obiettivo difocalizzare la produzione grafica e in-cisoria dalle prime espressioni rinasci-mentali fino alla contemporaneità. Il“segno”, letto attraverso le matrici ac-compagnate dalle stampe da esse gene-rate, permette di ripercorrere la storiadelle tecniche di settore. Dal tratto in-ciso realizzato all’acquaforte si passa albulino, alla puntasecca e all’acquatintae a molte altre sottili differenziazioni.

    La storia dell’incisione è profon-damente legata all’invenzione dellastampa in cui gli artisti hanno svoltoun ruolo fondamentale. Al m.a.x. mu-seo sono presenti una quarantina dimatrici affiancate alle loro stampe, inalcuni casi “editio princeps”, in altri ti-rature successive. L’esposizione si aprecon l’espressione del Rinascimentomaturo di Marcantonio Raimondi(ca.1480-1534), per seguire con la do-cumentazione topografica delle cittàvisibili nelle incisioni di Etiénne DuPérac (1520-1604) e con un altro set-tore parallelo del curioso bestiario diAntonio Tempesta (1555-1630). L’e-poca del Barocco è costellata daespressioni grafiche di alto livello: ba-sti pensare alle matrici di Federico Ba-rocci (1535-1612) e a quelle di PietroTesta (1611-1650) pervase da un forteclassicismo, mentre il tardo Seicentoscopre il mondo esoterico, come di-mostrano le incisioni di Giovanni Be-nedetto Castiglione (1609-1665) o diSalvator Rosa (1615-1673). Anche il

    tema della morte in François Andriot(ca.1635-1704) è molto indagato. Lafascinazione degli artisti nordici siapre invece verso la natura e le com-posizioni floreali come quelle realizza-te in incisione da Arnold van We-sterhout (1651-1725). Segue il settoredella veduta oggettiva e fantastica diGiuseppe Vasi (1710-1782), per ap-prodare alle grandi realizzazioni inven-tive di Giovanni Battista Piranesi(1720-1778).

    Con l’Ottocento il tema della ri-produzione delle principali opere d’ar-te in incisione diventa fondamentale,si pensi a Giovanni Volpato (1735-1803) e alle generazioni di GiovanniFolo (1764-1836) e Pietro Folo(1790-1867) che restituiscono la co-noscenza delle opere di Antonio Ca-nova. Questo settore continua la suafortuna critica con Alessandro Porretti(1838-1880) per poi aderire al veri-smo e alla corrente del realismo pitto-rico con Filippo Palizzi (1818-1899) eRaffaele Spinelli.

    Il Novecento si apre all’insegna

    della fiducia verso il futuro con il rin-novamento imposto da Carlo Carrà(1881-1996), mentre Giorgio Moran-di (1890-1964) avvia una nuova ricer-ca espressiva, per continuare nelle di-verse dinamiche con Giuseppe Capo-grossi (1900-1972), Afro Basaldella(1912-1976), Pietro Consagra (1920-2005), Piero Dorazio (1927-2005),Giulio Turcato (1912-1995), FaustoMelotti (1901-1986) e con Carla Ac-cardi (1924) una fra le prime donneche entrano nel mondo dell’incisione.

    All’esposizione del m.a.x. museo ècorrelato un ciclo di conferenze sul te-ma, di grande rilevanza e con relatoridi interesse internazionale. Per i bam-bini i consueti laboratori didattici se-condo il metodo Bruno Munari. Lamostra rimane allestita (in via DanteAlighieri 6 a Chiasso) dal 2 marzo fi-no al 12 maggio; si può visitare neigiorni da martedì a domenica nell’ora-rio 10-12 / 15.18; lunedì chiuso.

    Giovanni Battista Piranesi (1720-1778)“Veduta dell'Anfiteatro Flavio detto il Colosseo“1761 circa, matrice su rame, acquaforte ritoccata a bulino, mm 446x716.

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    ARTECHIASSOALLA GALLERIA MOSAICOL’ARTISTA GENOVESE CARLO MERELLO

    La Galleria Mosaico di Chiassopropone la mostra di CarloMerello dal titolo “Tramare Tramon-ti”. Si tratta di opere su carta e vetrodegli anni Settanta.

    Carlo Merello è nato a Genova nel1950; è architetto e lavora nel com-plesso delle arti visive. Dai primi anniSettanta ad oggi la sua ricerca ha attra-versato i valori della pittura neo-espressionista e neo-romantica, conparticolare attenzione al tema dellacittà e agli aspetti emblematici dellanatura e dell'autoritratto; i lavori di“Tramare Tramonti, opere 1972-76” sisituano in questo contesto operativo.A metà degli anni Ottanta è giunto aduna sintesi figurativa espressa da unsimbolismo geometrico di forte valen-za etico-spirituale. Dai primi anni No-vanta la sua ricerca si è sviluppata nel-l’ambito del rapporto tra arte e archi-tettura: “architettura visuale” è unaformula letteraria che usa per indicare

    una ricerca che comprenda sia i valoriculturali dell’architettura sia quellirappresentativi della visualità artistica.

    La mostra alla galleria Mosaico (invia Bossi 32 a Chiasso) resterà apertafino all’1 marzo nei giorni da martedì

    a sabato tra le ore 15 e le 18 (domeni-ca, lunedì e festivi chiuso).

    La “ego gallery” propone l’espo-sizione “L’era delle stelle”, unapersonale dell’artista neozelandese Ve-ronica Green. In mostra ci sono operedai colori densi e vivaci, materiali luc-cicanti ed un pizzico di pittura fluore-scente. Un cocktail di culture coesisteall’interno delle sue tele come nel suovissuto personale: Veronica Green og-gi vive e lavora a Venezia ma è nata nel1984 in Nuova Zelanda da madre ita-liana e padre polacco.

    L’esposizione rimarrà allestita nel-la sede della giovane galleria in ViaLuigi Canonica 9 a Lugano fino al 3marzo. Gli orari d’apertura al pubbli-co: da martedì a venerdì 14-19, sabato10-18, domenica e lunedì chiuso.

    VeronicaGreen“Blow”, 2012mixed mediasu telacm 50x50

    LUGANO - L’ERA DELLE STELLE, ESPOSIZIONE PERSONALE DI VERONICA GREEN

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    ARTEBELLINZONALA LIBERTÀ DELLA PITTURADI ADOLFO FERAGUTTI VISCONTI

    In questa prima esposizione del-l’anno il Museo Civico Villa deiCedri di Bellinzona rivolge interamen-te la scena espositiva ad Adolfo Fera-gutti Visconti (Pura, Canton Ticino,1850-Milano 1924). Considerato unodei maggiori artisti ticinesi attivi traOttocento e Novecento, e divenutocittadino italiano nel 1888, il pittore èil protagonista di una mostra antologi-ca che restituisce uno sguardo comple-to sulle sue straordinarie doti artisti-che e sulla sua poetica. La mostra rap-presenta un momento di approdo e dicompletamento a un lungo lavoro diricerca scientifica sull'artista. È infattil’esito di un percorso di studi che tro-va il suo punto cardine nella realizza-zione di un importante volume mono-grafico edito nel 2011. Questa pubbli-cazione è il punto di partenza dellamostra che, attraverso una selezione dioltre ottanta opere - di cui almeno unatrentina venute alla luce in occasionedei più recenti studi - documenta conesempi di eccellenza l’intero percorsoartistico di Feragutti, offrendo al pub-blico l'arte di un pittore di cui ora tor-nano in piena luce lo spessore e l'ori-ginalità. Questa mostra dal titolo “La li-

    bertà della pittura”, oltre a documen-tare l'evoluzione della sua produzionesecondo un itinerario allestitivo di ti-po antologico, rende omaggio anche allinguaggio unico che contraddistinguel'ultima stagione dell'artista, fruttodell’esperienza umana e della speri-mentazione pittorica maturate duran-te il periodo trascorso in Argentina.Feragutti si libera da ogni residuo ac-cademismo sostituendovi un persona-lissimo stile che, abbandonando lineee contorni, privilegia le qualità dellamateria pittorica e del colore pur sen-

    za intaccare l’esito della rappresenta-zione. La rassegna, organizzata secon-do un doppio binario espositivo (cro-nologico e tematico), documenta que-ste trasformazioni, offrendo un cam-mino ragionato che illustra i maggioriorientamenti del lavoro dell’artista.

    Adolfo Feragutti Visconti dopo lamorte del padre, a soli 16 anni migraa Milano per apprendere l’arte pittori-ca. Dopo un'esperienza nell'ambitodell'artigianato artistico, con il deside-rio di affinare la sua tecnica, frequental’Accademia di Belle Arti di Brera. Su-pera i corsi con profitto e nel 1873esordisce come pittore prospettico. Daqui prende avvio una carriera che, inoltre quarant’anni di intensa attività ecostante presenza alle rassegne esposi-tive nazionali e internazionali, gli vale

    Alfonso Feragutti Visconti, “Natura morta, uva nera”, 1909-1915.

    Alfonso Feragutti Visconti“La signora delle ortensie”, 1921.

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    ARTE

    ADOLFO FERAGUTTI VISCONTI A VILLA DEI CEDRI

    numerosi riconoscimenti. FeraguttiVisconti sperimenta diverse tematicheartistiche: pittura di genere, di storia(che gli conferisce anche la fama dipittore colorista), "en plein air" e unagrande attenzione per la natura mortache, a partire dal 1883, lo accompa-gnerà per oltre due decenni. Periodoin cui però sperimenta e approfondi-sce parallelamente anche altri generi, apartire della ritrattistica su commit-tenza, grazie alle numerose richieste diun’appassionata borghesia milanese e

    ticinese. Il suo variegato percorso arti-stico lo conduce sino alla pittura so-ciale per abbracciare infine la pitturasacra e il simbolismo. Vale la pena ri-cordare il breve ma intenso periodosudamericano, che ha luogo proprioin quegli anni, con il soggiorno in Ar-gentina, sino alla regione della Patago-nia, tra il 1907 e il 1909 in cui è im-pegnato ad illustrare vari aspetti dellavita dei nativi e degli straordinari pae-saggi del luogo.

    Opera simbolo del periodo dedi-

    cato alla natura morta è “Uva per il vi-no santo” presentato nel 1887 a Vene-zia, altissimo esempio di un tema ico-nografico che per almeno due decenniricorrerà nella sua produzione in di-verse versioni, fino allo splendido dit-tico di “Uva bianca” e “Uva nera”.

    Nella mostra bellinzonese spiccaanche l’opera “Giorni felici” - espostonel 1888 - impostato nella quiete diBreno, nell’alto Malcantone, dove ilpittore soggiornò nell’estate del 1887e negli anni immediatamente a segui-re. Per quanto riguarda la ritrattistica èinvece da ammirare il “Ritratto dellanobile signora Eleonora CottalordaTellini” che gli valse il Premio Princi-pe Umberto e la consacrazione ufficia-le come ritrattista in occasione dellaprima Triennale di Brera, nel 1891. Digrande pregio sono, ancora, i pastellide “Le Maghe persiane” che apparten-gono al periodo simbolista. Le imma-gini femminili che ricorrono in questaserie rappresentano un'ulteriore va-riante di quella ripetuta, quasi ossessi-va e sensuale figura di donna che Fera-gutti sembra inseguire nel corso dellasua lunga carriera artistica. Conquista-no inoltre per intensità comunicativae cromatismo le opere realizzate du-rante il soggiorno in Patagonia, tra cui“Maternidad” (1908-1910) e “Testa diindio della Terra del Fuoco” (1908).Spicca infine per l'assoluta qualità pit-torica “La signora delle Ortensie”(1921), un dipinto, appartenente allacollezione del Museo Villa dei Cedri,che si connota per l’uso stemperato efluido del colore che consacra Feragut-ti anche tra i protagonisti del primoNovecento pittorico.

    La mostra al Museo Civico Villadei Cedri di Bellinzona si inaugura il23 febbraio e rimarrà allestita fino al16 giugno. SI può visitare (ingresso fr.8) nei giorni da martedì a venerdì nel-l’orario 14- 18, sabato, domenica e fe-stivi 11- 18, lunedì chiuso.

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    MUSICASETTE CONCERTIMUSICA NEL MENDRISIOTTOÈ ALLA SUA 35.ESIMA EDIZIONE

    Si tratta di un traguardo impor-tante, questo 2013, per Musicanel Mendrisiotto che raggiunge il rag-guardevole obiettivo del trentacinque-simo anno di attività, qualificandosisempre di più come la decana, a livel-lo cantonale, tra le rassegne di musicada camera sull’arco dell’anno. Un’isti-tuzione dinamica che nel corso dei de-cenni ha saputo rinnovare con regola-rità la forma delle proprie proposteconcertistiche, ha saputo leggere ilcambiamento dei gusti e delle abitudi-ni presso il pubblico, ha saputo reagi-re all’inevitabile ricambio delle genera-zioni d’interpreti mantenendo sempreaperta la porta ai giovani talenti comepure ai più esperti musicisti ticinesi,svizzeri ed internazionali. Anche il de-centramento della proposta concerti-stica – molto prima che i comuni co-minciassero a raggrupparsi – è un da-to di fatto che ha reso capillare la pre-senza di Musica nel Mendrisiotto.

    Il cartellone del 2013 è focalizzatosu Giuseppe Verdi. Se si intende ilMendrisiotto come primo baluardodell’italianità culturale in Svizzera (o,se si preferisce, l’ultimo baluardo dellasvizzeritudine prima dell’Italia) non cisi deve certamente stupire se il cartel-lone offre un sentito omaggio al più

    grande musicista italiano di tutti itempi. Di Verdi ricorre difatti il due-centesimo anniversario dalla nascita e,fin dal primo concerto-matinée aMendrisio tenuto la scorsa fine di gen-naio), la figura del grande operista ètema diretto o indiretto delle sceltemusicali, colorando di lirica le propo-ste – per tradizione soprattutto stru-mentali – dell’associazione. Omaggioverdiano che tornerà anche sabato 16febbraio, con l’Orchestra di Fiati dellaSvizzera italiana diretta da Angelo Bol-ciaghi in concerto al Mercato copertodi Mendrisio.

    L’inizio d’anno è però sinonimoanche di Concerti Mosaico, con glistrumentisti dell’Orchestra della Sviz-zera italiana impegnati nel più accatti-vante repertorio cameristico, trasversa-le agli stili e alle epoche, ai colori e al-le sensazioni. Sono tre i concerti previ-sti nella suggestiva cornice dell’OsteriaTeatro Unione a Riva San Vitale che -dopo il successo delconcerto di finegennaio - il 24 febbraio e il 17 marzorivestirà una volta ancora i panni degliormai mitici Caffè-concerto celebratinella Belle Époque.

    Ulteriori eventi in esclusiva per ilTicino sono il concerto del 10 marzo

    a Mendrisio con Mario Ancillotti, trai maggiori flautisti contemporanei; ilconcerto del 24 marzo a Cabbio conGiovanni Seneca che suonerà diversitipi di chitarre nella sede del MuseoEtnografico della Valle di Muggio.

    I musicisti ospitatiin questa edizione

    Giuseppe Nova, Rino Vernizzi,Giorgio Costa; Robert Kowalski,Johann Sebastian Paetsch, IgorLongato; Orchestra di fiati dellaSvizzera italiana, Angelo Bolciaghi;Sébastien Galley e Milko Raspanti,Georges Alvarez, Floriano Rosini,Riccardo Combetto; MarioAncillotti, Claude Hauri, CorradoGreco; Piotr Nikiforoff, KatieVitalie, Ladislau-Cristian Andris,Màtyàs Major; Giovanni Seneca.

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    LA CORNICEGalleria Il RaggioVincenzo e Fabrizio Colciaghi

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    MUSICAASCONAUN FINALE DI STAGIONESUPERLATIVO AL JAZZ CAT CLUB

    Dopo aver dispensato momen-ti musicali di grande inten-sità nella prima parte della stagione, ilJazz Cat Club prosegue da febbraio amaggio con cinque concerti (uno inpiù del solito) di alto contenuto arti-stico e spettacolare. È infatti un castd’eccezione quello che il direttore arti-stico Nicolas Gilliet ha riunito per iprossimi concerti della stagione. Siinizierà lunedì 25 febbraio con il friz-zante show delle Blue Dolls, tre deli-ziose ballerine e cantanti accompagna-te da una band che con movimenti co-reografati e grande talento vocale fan-no rivivere – con un pizzico di nostal-gia - la meraviglie in swing della can-zone italiana, dal Trio Lescano alQuartetto Cetra, da Carosone a Mina.Scritturate, come voci, per il film sulTrio Lescano “Le ragazze dello swing”,andato in onda su RaiUno nel 2010,le Blue Dolls hanno all'attivo più di700 concerti e numerose apparizionitelevisive sulle principali reti italiane.

    Un nome di spicco del jazz mon-diale sarà invece alla Sala del Gatto lu-nedì 18 marzo. Per la prima volta nel-la storia del club un artista tornerà adesibirsi sul palco del Gatto: si tratta di

    colui che nell’ottobre del 2008 inau-gurò l’attività del Jazz Cat firmandoper l’occasione un concerto di rara in-tensità e suggestione. Stiamo parlandodi Jeff Hamilton, co-fondatore dellacelebre Clayton-Hamilton Orchestranonché acclamato batterista america-no che dagli anni ’70 in poi ha ac-compagnato le più grandi star del jazz,da Oscar Peterson a Ella Fitzgerald, da

    Ray Brown a Diana Krall. Hamiltonsarà ad Ascona con il suo fantasticotrio.

    Il Jazz Cat Club presenta lunedì22 aprile il trombettista, cantante,compositore e produttore Till Brönnerin un concerto esclusivo che lo vedràprotagonista al fianco di un trio di for-midabili solisti europei, guidati da An-tonio Faraò, pianista celebrato a livel-lo internazionale e punta di diamantedel jazz italiano. Brönner dal cantosuo ha collaborato con innumerevolistar del jazz e della pop music e incisouna serie di dischi di grande successoche gli hanno valso due nomination aiGrammy. Il concerto sarà trasmesso indiretta da RSI Rete Due.

    in alto:Le Blue Dolls in concerto

    alla Sala del Gattolunedì 25 febbraio

    qui a fianco: David Blenkhorn.

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    MUSICA

    JAZZ CAT CLUB ASCONA

    Il 30 aprile - altra novità della sta-gione - il Jazz Cat festeggerà la Gior-nata internazionale del jazz indettadall’Unesco, proponendo, eccezional-mente di martedì, un concerto che ve-drà protagonista la cantante francoamericana Cécile McLorin e il trio delchitarrista australiano DavidBlenkhorn. Padronanza delle tecnichevocali, eleganza, espressività e capacitàdi suscitare emozioni: queste le cre-

    denziali della McLorin, vincitrice del-la prestigiosa Thelonious Monk Inter-national Vocal Jazz Competition nel2010.

    La quinta stagione del Jazz Cat siconcluderà quindi lunedì 27 maggiocon la Dani Felber Big Band Explo-sion. Per la prima volta, il palco dellaSala del Gatto ospiterà una vera e pro-pria orchestra di 18 elementi. Direttadal vincitore dello Swiss Jazz Award

    2010 Dani Felber e rinforzata da ospi-ti eccellenti come la cantante CarmenBrandford, il leggendario batteristaamericano Butch Miles, i sassofonistiEric Marienthal e Brad Leali, la BigBand concluderà ad Ascona un tour dipresentazione nazionale del suo nuovoCD “Thank You, Fos”, un omaggio algrande Frank Foster, con cui l’orche-stra collaborò intensamente nel 2008-2009.

    LA SECONDA PARTE DEL PROGRAMMA DELLA STAGIONE 2012-2013TUTTI I CONCERTI SI TENGONO ALLA SALA DEL GATTO (IN VIA MURACCIO 21 AD ASCONA) CON INIZIO ALLE ORE 20.30

    lunedì, 25 febbraio The Blue Dolls Show - "Le ragazze dello swing"con: Flavia Barbacetto, vocals - Viviana Dragani, vocals - Angelica Dettori, vocalsMarco Parodi, chitarra - Paolo Volante, piano - Riccardo Vigorè, basso - Luca Rigazio, batteria

    lunedì, 18 marzoJeff Hamilton Triocon: Tamir Hendelman, piano - Chris Luty, basso - Jeff Hamilton, batteria

    lunedì, 22 aprileAntonio Faraò Trio feat. Till Brönnercon: Till Brönner, tromba - Antonio Faraò, piano - Martin Gjakonvski, basso - Vladimir Kostadinovic, batteria

    martedì 30 aprileCécile McLorinwith David Blenkhorn Triocon: Cécile McLorin, vocalsDavid Blenkhorn, chitarraSébastien Girardot, bassoGuillaume Nouaux, batteria

    lunedì 27 maggioDani Felber Big Band ExplosionPresent the new cd: “Thank you, Fos”con: Dani Felber, director & tromba& 18 musicians and special guests:Eric Marienthal, alto saxBrad Leali, alto saxButch Miles, batteriaCarmen Bradford, vocals Jeff Hamilton.

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    MUSICARETE DUETRA JAZZ E NUOVE MUSICHELA SECONDA PARTE DELLA STAGIONE

    Sabato 2 febbraio, ore 22.00Spazio Officina - ChiassoChico Freeman Quartet feat Terri Lyne Carrington“Tribute to Elvin Jones” Chico Freeman sassofoni, George Cables piano,Lonnie Plaxico contrabbasso,Terri Lyne Carrington batteria.

    Giovedì 21 febbraio, ore 20.30Studio 2 RSI - LuganoJef Lee Johnson TrioJef Lee Johnson chitarra elettrica,Yohannes Tona basso, Patrice Dorcean batteria.

    Lunedì 11 marzo, ore 20.30Studio 2 RSI - Lugano Giovanni Guidi “Late Blue Trio”Giovanni Guidi pianoforte,Thomas Morgan contrabbasso, Joao Lobo batteria.

    Lunedì 18 marzo, ore 20.30Teatro Cittadella 2000 - LuganoHermeto Pascoal e GrupoHermeto Pascoal tastiere fisarmonica flautie strumenti vari, Aline Morena voce e chitarra,Vinícius Dorin sassofoni flauti e percussioni,André Marques piano flauto e percussioni,Itiberê Zwarg basso e percussioni,Marcio Bahia batteria e percussioni,Fabio Pascoal percussioni e direzione.

    Venerdì 22 marzo, ore 20.30Teatro Foce - LuganoECM session 4Third ReelNicholas Masson sassofoni e clarinetti,Roberto Pianca chitarra,Emanuele Maniscalco batteria.

    Jon Hassell’s "Sketches of The Mediterranean"EvanescenceJon Hassell tromba e tastiere,Rick Cox chitarra ed elettronica,Michel Benita contrabbasso,Kheir-Eddine M'Kachiche violino.

    Mercoledì 27 marzo, ore 20.30Lugano, music club Jazz in BessJohn Hebert’s “Sounds of Love “

    feat Fred Hersch & Tim BerneThe music of Charles MingusTaylor Ho Bynum tromba, Tim Berne sax alto,Fred Hersch piano, John Hebert contrabbasso,Ches Smith batteria.

    Venerdì 12 aprile, ore 20.30Teatro San Materno - AsconaNorma Winstone TrioNorma Winstone voce, Glauco Venier pianoforte,Klaus Gesing sax soprano e clarinetto basso.

    Lunedì 22 aprile, ore 20.30Jazz Cat Club - AsconaTill Brönner meets Antonio Faraò TrioTill Brönner tromba, Antonio Faraò piano,Martin Gjakonvski bass,Vladimir Kostadinovic batteria.

    Martedì 7 maggio, ore 20.30Studio Foce - Lugano Nels Cline SingersNels Cline chitarra, Yuka C. Honda tastiere e laptop,Trevor Dunn basso, Scott Amendola batteria.

    Jef Lee Johnson.

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    MUSICAPREMIAZIONE AD ASCONANOVE CANDIDATI DA VOTAREPER LO SWISS JAZZ AWARD 2013

    Nove band sono state ufficial-mente nominate per lo SwissJazz Award 2013, premio promossodall’emittente della SSR-SRG Radio

    Swiss Jazz e da JazzAscona Festival,che sarà assegnato per la settima volta.Le formazioni selezionate (due roman-de, cinque della Svizzera tedesca e dueche travalicano i confini linguistici)sono state prescelte sulla base dei mi-gliori indici di gradimento espressi da-gli ascoltatori di Radio Swiss Jazz nelcorso degli ultimi 12 mesi. Fra i can-didati figurano nomi di spicco del jazzelvetico come George Robert, BrunoSpörri o il vincitore del Kleiner PrixWalo 2011, Chris Konz. Stilistica-mente le band spaziano dal traditionalal gipsy jazz, dal boogie woogie al mo-dern jazz.

    Lo Swiss Jazz Award si distingueda altri riconoscimenti perché basato

    essenzialmente su un referendum po-polare. Fino al 1° marzo è possibile vo-tare una delle band candidate sul sitowww.swissjazzaward.ch. Tre di loro ac-cederanno alla fase successiva dellacompetizione, che culminerà il 22 giu-gno ad Ascona con una serata di galache prevede l’esibizione dal vivo delletre band finaliste e la designazione delvincitore. L’evento sarà trasmesso indiretta da RSI Rete Due.

    Gli ultimi vincitori dello SwissJazz Award sono stati Christine Jac-card & Dave Ruosch (2012), AlexiaGardner (2011) e Dani Felber BigBand (2010). Un premio speciale allacarriera era stato assegnato ad HazyOsterwald nel 2009.

    Sono queste le nove band

    Sinatra Tribute BandDaccordeon QuartetA Touch Of SwingChris Conz TrioMike Götz & Michael WeberSwiss Yerba Buena Creole Rice BandWolverines JazzbandGeorge Robert & Francis ColettaCojazz & Bruno Spörri

    Èuscito a fine gennaio il secon-do album della band luganese“Dreamshade”. Si tratta di un avveni-mento di una certa importanza per ilmondo della musica cantonale vistol'album verrà distribuito in tutto ilmondo da Universal Music. «The Giftof Life» è il titolo di questa fatica del-la band che in precedenza aveva giàpubblicato «What Silence Hides», dalquale mutua anche un mix di metal etante altre influenze musicali. Dieci letracce che compongono il disco confe-zionato anche grazie all’esperienza diJacob Hansen (Volbeat, Amaranthe,Mercenary, Hatesphere) che non soloha aiutato con la produzione, ma haanche curato mixing e mastering.

    I Dreamshade sono nati nel 2006a Lugano come band Melodic DeathMetal e nel 2008 hanno debuttato conil loro primo EP auto prodotto intito-lato "To The Edge Of Reality". Ilgruppo ha parteciptoa dunque ad al-cuni dei più prestigiosi festival Metaleuropei tra cui MetalCamp 2008 e2009, Summer Breeze Open Air

    2009, Metalfest 2010 e altri. Nel cor-so del 2009 sono stati poi composti ibrani del primo full-length "What Si-lence Hides", registrato ai Cave Stu-dios di Riva San Vitale e mixato daFredrik Nordström allo Studio Fred-man in Svezia. Il master è stato esegui-to da George Marino presso SterlingSound a New York.

    È del settembre 2010 la firma diun contratto discografico con l'eti-chetta Spinefarm Records / UniversalMusic Group e nel gennaio 2011 fi-nalmente esce "What Silence Hides",l'album di debutto, distribuito in tut-to il mondo. Tre video sono poi statirilasciati per i singoli "Wide Awake","Eternal" e "Miles Away". La promo-zione del disco ha incluso la partecipa-zione a importanti festival in diversipaesi europei come Finnish Metal Ex-po (Finlandia), Metalfest (Svizzera),Rock Hard Festival (Germania), Ba-sinfirefest (Repubblica Ceca), RockHarz (Germania) e Kavarna Rock Fe-st (Bulgaria).

    Nell'ottobre del 2011 la band ha

    registrato un importante cambio: Ke-vin Calì (già attivo nei Roots ofDeath) è diventato il nuovo frontmandel gruppo. È iniziato così il lavoro dipreproduzione dei nuovi brani e du-rante l'estate del 2012 il gruppo hapotuto incidere il secondo full-length"The Gift Of Life" presentato da po-chissimo. Per quest'ultimo i ragazzi lu-ganesi hanno lavorato in stretta colla-borazione con Jacob Hansen, notoproduttore della scena Metal moder-na, eseguendo mix e master nel suostudio in Danimarca.

    METAL - LA BAND LUGANESE DREAMSHAD CON IL SECONDO ALBUM NEL MONDO

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    MUSICAMURALTO, BELLINZONA, LUGANOLA DIVERTENTE OPERETTA“DER VETTER AUS DINGSDA“

    La compagnia teatrale “il palco” siripresenta tra febbraio e i primi dimarzo (a Muralto, Bellinzona e Luga-no) con una commedia musicale. Do-po “Pariser Leben” di J. Offenbach,“Die Dollarprinzessin” di Leo Fall,“Der Graf von Luxemburg” di FranzLehar segue ora con "Der Vetter ausDingsda" di Eduard Künnecke, rap-presentata nella versione in lingua ori-ginale tedesca. Si tratta di una diver-tente commedia che ha una trama dalcarattere fiabesco, associata a brillantee melodiosa musica. L’operetta, rap-presentata la prima volta nel 1921, èambientata in una idilliaca casa conta-dina olandese. Molte melodie di que-sto lavoro sono diventate dei grandisuccessi, come ad esempio “Ich binnur ein armer Wandergesell“, “Strah-

    lender Mond”, “Onkel und Tante“ o ilbrano coristico “Sieben Tage in Bata-via“, caratterizzato da melodie ritmi-che e intense.

    La compagnia teatrale “il palco” èstata costituita nel 2006 a Giubiasco esi dedica alla realizzazione e rappresen-tazione di commedie musicali, operet-te e opere liriche. Remo Sangiorgio,uomo di teatro appassionato, sceglie lecommedie musicali, fa il librettista, re-gista e direttore delle produzioni. Ch-ristian Brunner è il pianista professio-

    nista e direttore musicale. Il gruppo “ilpalco” si compone da circa 30 personebilingue tedesco-italiano, abitanti nelTicino, entusiaste di teatro, con talen-to interpretativo e molti con buonaimpostazione della voce.

    La nuova produzione verrà pre-sentata dall’8 febbraio fino al 3 marzo;con la première nella Sala Congressi diMuralto/-Locarno, poi presso il TeatroNuovostudiofoce di Lugano, al TeatroOratorio di Bellinzona, al Teatro Casi-no di Erstfeld.

    Muralto, Sala Congressi8 febbraio, ore 20.00 9 febbraio, ore 15.00

    Bellinzona, Teatro Oratorio23 febbraio, ore 19.0024 febbraio, ore 15.00

    Lugano, Teatro Foce2 marzo, ore 20.003 marzo, ore 15.00

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    TEATROLOCARNORIPARTE CON LA VARIEGATA OFFERTAL’ATTIVITÀ DEL TEATRO PARAVENTO

    Il Teatro Paravento di Locarnoha archiviato il 2012, anno cheè coinciso con il 30.esimo anno di at-tività e proposte, conteggiando nei do-dici mesi ben 84 appuntamenti, segui-ti da oltre 20 mila spettatori, resi pos-sibili da ben 467 tra artisti e tecniciche si sono alternati nei vari spettaco-li. Con questo il Teatro Paravento siprofila come una piattaforma cultura-le di rilevante importanza per la regio-ne locarnese, per la possibilità che of-fre ad artisti ticinesi, svizzeri ed esteridi trovare uno spazio dove esibirsi. Ilteatro è di fatto un punto d’incontroper persone di tutte le età con gusti edinteressi diversi che hanno come de-nominatore comune l’interesse per lacultura e per lo scambio.

    Ora riparte con la programmazio-ne da gennaio a giugno che si presen-ta ricca di spunti interessanti congruppi o singoli artisti ticinesi, d’ol-tralpe e della vicina penisola che co-prono un ampio ventaglio di generi.Il programma è iniziato a metà

    gennaio con il via al Cineforum “Mo-tore! Azione! Luci! Sipario!”, ripropo-sto a richiesta dopo il successo autun-nale, seguito dall’appuntamento tea-trale “Ti cambio le pastiglie” con VitoGravante per la regia di Ferruccio Cai-nero. Massimiliano Zampetti del Tea-tro d’Emergenza di Lugano sarà impe-gnato il 15 marzo con “Chi ha pauradi Virginia Wolf”, mentre qualchegiorno prima, il 10 marzo, la compa-gnia italiana La Luna nel Pozzo pre-

    senterà lo spettacolo “Eroi in fumo”Senza dimenticare i concerti di Rossa-na Taddei, proposto da "Gli Amicidella lingua spagnola" il 16 marzo op-pure il 19 aprile quello di Barbara Mi-siewicz con il suo violoncello.

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    TEATROLOCARNOVERSO LA CONCLUSIONEDELLA BELLA STAGIONE TEATRALE

    Si annuncia zeppo d’iniziative enovità il cammino del Teatro diLocarno nei mesi di febbraio e marzo.Spettacoli in cartellone, incontri congli artisti, iniziative per le scuole. Laprogrammazione offerta dall’Associa-zione Amici del Teatro di Locarno conla direzione artistica di Paolo Crivella-ro, si propone il 5 febbraio con un’in-tera giornata condotta dal noto gior-nalista e critico del “Corriere della Se-ra” Maurizio Porro. Il tema delle rela-zioni di Porro è lo spettacolo “The hi-story boys”, messinscena della compa-gnia “Teatro dell’Elfo” di Milano chegiunge sul palco di Locarno con unsuccesso confermato dai tre PremiUbu vinti nel 2011 e sei Tony awardsopera teatrale. Narra delle avventuredi un gruppo di giovani studenti alleprese con gli esami in uno dei collegepiù esclusivi di Oxford. Da qui il lega-me con il mondo scolastico. E proprioagli studenti del liceo di Locarno,Maurizio Porro propone una relazionecon video e immagini nell’aula magnadell’istituto. Il pomeriggio, con inizioalle 18.30, il giornalista alla Bibliotecacantonale di Palazzo Morettini con-durrà un incontro studio sullo spetta-colo “The history boys“ di Alan Be-

    nett, una storia di oggi scritta nel2004 e trasformata anche in un filmnel 2006, sarà poi in scena al Teatro diLocarno il 19 febbraio (matinée per lescuole) e alle 20.30 per la stagione diprosa.

    La trama descrive la vita di ragaz-zi molto diversi tra loro ma affiatati,dal leader della classe Dakin, infatica-bile corteggiatore di ragazze, a Posner,

    dal carattere fragile e innamorato dilui senza far nulla per tenerlo segreto.La regia è di Ferdinando Bruni ed ElioDe Capitani che recita anche nel ruo-lo del professore d’inglese Hector, De-bora Zuin è Mrs Lintott, la professo-ressa di storia. I due docenti cercanodi stimolare la curiosità dei loro allie-vi, oltre percorsi consueti e preconfe-zionati, infischiandosene del prestigiodella scuola, delle tradizioni e delleconvezioni. Ma il preside (GabrieleCalindri) è di tutt’altro avviso e, per lafama del suo istituto, li vorrebbe tuttiammessi alle università più importan-ti. Si apre così uno scontro che vedescendere in campo anche un agguerri-to professore (Marco Cacciola), incari-cato di dare una "ripulita" al loro stile,renderlo raffinato, "giornalistico" espendibile al "supermercato del sape-re".

    Il 5 e 6 marzo è atteso GiuseppeBattiston, popolare interprete cinema-

    Benedicta Boccoli e Corrado Tedeschiinterpreti di “Vite private” in cartellone il 20 e 21 marzo.

    “The History boys”in programma il 19 e 20 febbraio.

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    TEATRO

    VERSO LA FINE LA STAGIONE LOCARNESE

    tografico e teatrale, con “Macbeth” diShakespeare prodotto dal Teatro Sta-bile di Torino. Il regista Andrea DeRosa mette in scena, nella nuova tra-duzione di Nadia Fusini, le pulsioni,le ambizioni, gli istinti sanguinari, iconflitti interiori e gli incubi di Mac-beth e consorte. Con un ritmo inces-sante e incalzante, come il battito delcuore di Macbeth quando matura ladecisione di uccidere Macduff, nelvortice del monologo scandito dai col-pi sempre più veloci sul petto mi-crofonato di Seyton, il Macbeth di DeRosa tiene altissima l’attenzione delpubblico in sala, rileggendo in chiavepsicologica la tragedia di Shakespeare.Complici, nel catturare l’attenzionedel pubblico, alcuni eccessi, con pun-te ‘splatter’, tra feti morti, tanto san-gue e macabre risate, omicidi e infan-ticidi illuminati dall’intermittenza diuna luce stroboscopica, tanto che avolte si ha quasi la sensazione di ritro-varsi catapultati in un film pulp. Mamai fermarsi alle apparenze. Nono-stante le scene forti e truculente, la ca-ratteristica che più risalta di questarappresentazione è l’analisi interioredei protagonisti alla ricerca di ciò chemuove le loro azioni malvagie e il loroconflitto interiore, perfettamente in-carnato dai protagonisti, dalla fisicitàdi Battiston e dal suo volto pacioso eun po’ infantile trasformato e stravol-to dalla furia omicida e dal sangue cheimbratta le sue mani e il suo pastrano,con accanto alla Lady Macbeth inter-pretata da Frédérique Loliée, con unaccento esotico a renderla ancor piùinquietante.

    La regista Serena Sinigaglia e ilgiornalista Antonello Catacchio dialo-gheranno con Giuseppe Battiston inun incontro pubblico alla BibliotecaCantonale di Palazzo Morettini mer-coledì 6 marzo alle 18.30. Così come,il 21 marzo, gli spettatori avranno mo-do (stesso luogo e orario) di incontra-

    re Corrado Tedeschi e Benedicta Boc-coli interpreti di “Vite private”. Lacommedia, di Noel Coward, sarà inscena al Teatro di Locarno il 20 e 21marzo. Scritta nel 1930 segnò l’inizioper il suo autore, dopo una carrieramolto travagliata, di un’infinita seriedi lunghe permanenze nei teatri, checontinuano a susseguirsi sino ai giorninostri in tutto il mondo. Garbati, maspregiudicati, pigri e insensibili, dotatidi un’apparente superficialità e frivo-lezza, i personaggi di Noel Coward so-no costruiti per mettere in discussionele usanze sociali e i comportamentisessuali dell’alta borghesia inglese.Tuttavia la satira di Coward non sfociamai in un conflitto aperto: bisogna ri-

    dere di tutto, con grande senso dellamisura ed eleganza.

    Il cartellone della stagione teatralea Locarno terminerà con gli spettacolidel 10 e 11 aprile. In programma c’è“Casomai senza un saluto”, il nuovospettacolo con Lella Costa. Propostocon il suo tratto, dove, come scriveMichele Serra, “brilla la grana cultura-le, la sostanza del racconto. Nel suoteatro, la Costa riesce a restituire alpubblico la voglia (sua e nostra) diorientarsi daccapo. La sua recitazioneapparentemente divagante ce la fa sen-tire complice, � una che parte dal no-stro stesso sguardo, mediatrice dei no-stri dubbi, voce recitante delle nostrelacune”.

    “Macbeth”di WilliamShakespeare,in programmail 5 e 6 marzo.

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    GIOIELLILA VOCE DEL GEMMOLOGO CLAUDIO MESSI

    LE PIETRE SINTETICHE E LE IMITAZIONI

    L'uomo non si è solo preoccu-pato di conoscere la naturadelle gemme, ma si è ingegnato a ri-produrle al fine ambizioso di raggiun-gere e fin anche superare le qualità na-turali. In questa continua sfida si sonoottenuti e si stanno ottenendo risulta-ti sempre più perfezionati, tali da rite-nere che le differenze tra pietre artifi-ciali e naturali tendano a ridursi pro-gressivamente e rendano sempre piùdifficile la distinzione fra le due tipo-logie. Le prime imitazioni delle gem-me furono materiali come la ceramicae il vetro. I ritrovamenti archeologicitestimoniano l'impiego della ceramicagià verso il 5000 a.C. tra gli Egizi e delvetro colorato intorno al 3000 a.C. daparte dei Sumeri. Hanno trovato spa-zio anche le pietre composite costitui-te da due o tre parti di materiali diver-si, uniti a formare un'unica gemma,come risulta, ai tempi dei Romani,dall'impiego di strati incollati di onicead imitazione della sardonice, pietragià utilizzata nell'arte glittica dagli As-siri, dagli Egizi e dai Caldei. La primae più evidente caratteristica distintivafra le pietre naturali ed i vetri è stata ladurezza. È in questa proprietà fisicache Plinio intravede il primo metodod'analisi diagnostica. Egli, infatti, nel-l'Historia Naturalis, suggerisce di sag-giare la durezza per mezzo della cote,in altre parole della comune pietra are-naria.

    L'impiego diffuso del vetro comeimitazione delle pietre preziose è statoalimentato dalla possibilità di variare

    la composizione dei materiali, così daottenere indici di rifrazione e densitàdiversificati. Ci si riferisce ai comunivetri potassici, a quelli al boro, a quel-li al piombo, al tallio, al berillio e cosìvia: tutti variamente colorati con unsapiente dosaggio di pigmenti minera-li. Sino alla fine del XIX° secolo il ve-tro ha costituito il principale materia-le utilizzato per imitare le gemme na-turali. Diciamo imitare, perchè i vetrisi possono solo considerare delle falsecopie. Oltre ad avere composizione di-versa, infatti, i vetri non hanno nep-pure la struttura cristallina dei minera-li. Sono materiali amorfi, vale a ricor-dare che gli atomi di cui sono costitui-ti assumono nello spazio una disposi-zione disordinata. Le loro caratteristi-che chimiche e fisiche non corrispon-dono a quelle di nessuna gemma cri-stallina e neppure a quelle dei vari ve-tri naturali.

    Allorquando la scienza fu in gradodi accertare le proprietà dei minerali edi riprodurne in laboratorio, ai finidella ricerca, un numero sempre cre-scente, ha avuto inizio la corsa allaproduzione delle sintesi. Questa proli-ferazione non è stata solo frutto di unobiettivo commerciale, ma il risultatodi ricerche tendenti a realizzare nuovimateriali cristallini di particolare pu-rezza, così da permetterne l'impiegotecnico-industriale (elettronica, laser,ecc.). Il processo di sviluppo delle sin-tesi ha coperto un lungo periodo, ini-ziato con lo studio della formazionedella pietra naturale e proseguito congli esperimenti sulle tecniche e suiprocessi d'accrescimento dei cristalli.La conoscenza della natura delle pietreè stata graduale ed ha interessato di-versi secoli. Basti pensare che la cri-stallizzazione del carbonio è nota findal 1797, mentre la formazione dell'o-

    Diamante sintetico.

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  • – 26 –

    GIOIELLI

    LA VOCE DEL GEMMOLOGO

    pale si conosce solo dal 1946.Dai primi esperimenti di sintesi si

    ottennero piccoli cristalli, sufficientiperò a dimostrare la possibilità di con-tinuare positivamente le ricerche. Il fi-ne era di ottenere, con lo sviluppo del-le tecniche d'accrescimento, un pro-dotto utilizzabile per la trasformazionein gemma. È certo che un cristallo for-matosi velocemente in laboratorionon può seguire i tempi geologici diformazione e di crescita di quello na-turale, né può usufruire delle naturalicondizioni di pressione e temperatura.

    Le gemme non possono essere tut-te sintetizzate con lo stesso metodo,ma devono sottostare ciascuna a parti-colari condizioni di crescita. La cristal-lizzazione può, ad esempio, essere aiu-tata da un cristallo-seme oppure da ca-talizzatori o da valori particolari e spe-cifici di temperatura e pressione; siste-mi, questi, tutti sconosciuti prima delsecolo scorso.

    SINTESI E IMITAZIONISono molte le gemme importanti

    che l'uomo è riuscito a riprodurre me-diante sintesi in laboratorio. Tra que-ste possiamo ricordare il diamante, ilrubino, lo zaffiro, lo smeraldo, il quar-zo e l'opale. Queste gemme sintetiche

    possiedono sostanzialmente le stesseproprietà chimiche, fisiche e ottichedelle controparti naturali, tanto che avolte è compito veramente difficile di-stinguere le une dalle altre. Oltre chefabbricare materiali già esistenti in na-tura, l'uomo ha creato nuovi prodotti,dei quali, almeno sino ad ora, non siconoscono corrispondenti naturali.Questi prodotti sono stati spesso com-mercializzati con nomi di fantasia nonappropriati e fuorvianti, o denominatigenericamente "imitazioni". Per tenta-re di definire ogni singolo prodotto eper evitare l'utilizzo di nomi poco cor-

    retti, la “Cibjo” (Confederazione in-ternazionale della gioielleria, argente-ria, diamanti, perle e pietre preziose)ha istituito un'apposita commissione,che ha messo a punto la nomenclaturaper i materiali gemmologici. Secondole nuove disposizioni, "le sostanze or-ganiche e/o inorganiche prodotte me-diante procedimenti tecnologici" sonogenericamente definite materiale gem-mologico artificiale. In questa catego-ria si distinguono i:

    MINERALI SINTETICIMateriali artificiali con caratteri-

    stiche chimiche e fisiche simili a quel-le dei corrispondenti naturali. Tra que-sti citiamo, ad esempio, berillo sinteti-co (acquamarina, smeraldo), corindo-ne sintetico (rubino, zaffiro, padpa-radscha), crisoberillo sintetico, dia-mante sintetico, turchese sintetica.

    PRODOTTI SINTETICI/ARTIFICIALIMateriali artificiali che non hanno

    corrispondente naturale. Le loro carat-teristiche chimiche e fisiche "non cor-rispondono a nessun materiale natura-le". Sono molti ed in continua evolu-

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    GIOIELLI

    LA VOCE DEL GEMMOLOGO

    zione. Possiamo ricordare l'afnia cubi-ca, il carborundum, il GGG, il nioba-to di litio, il titanato di stronzio, loYag, la Zirconia Cubica. Vetri, cerami-che e plastiche sono stati definiti aparte, ma elencati tra i materiali gem-mologici non naturali e che non han-no corrispondente in natura. I vetri,infatti, si possono anche trovare in na-tura, ma la loro composizione e le lo-ro caratteristiche non sono uguali aquelle dei vetri artificiali. Di seguito siriportano le definizioni di vetro artifi-ciale, pasta vitrea, ceramica, plastica.

    Tra le tecniche più importanti im-piegate nella produzione delle sintesisi possono ricordare:

    Il metodo di fusione alla fiammanel quale la cristallizzazione avvieneper raffreddamento del materiale im-piegato (esempio il Verneuil). Tra imateriali gemmologici e i prodottisintetici ottenuti con la tecnica Ver-neuil, possiamo ricordare il corindone,lo spinello, il rutilo e il titanato distronzio.

    Il metodo di fusione Czochralski ocrystal pulling. Il procedimento èmolto usato per la crescita dei semi-conduttori e per applicazioni laser, deicristalli di rubini, dello Yag, del Ggg,della scheelite.

    Il metodo di fusione con fondentedove il materiale sciolto è raffreddatomediante gradiente di temperatura alfine di ottenere la cristallizzazione. È ilprocedimento probabilmente più usa-to per la produzione degli smeraldi edei rubini.

    Il metodo dell'autofusione in cro-giolo. Con questa tecnica si possonoottenere cristalli di Zirconia Cubicalunghi anche parecchi centimetri. Leproduzioni per gioielleria includonomolte varietà di colori diversi: blu-co-balto intenso, verde, porpora, oltre,naturalmente, agli esemplari incolori.

    Il metodo di accrescimento idro-termale, che è quello che si avvicina

    maggiormente al processo naturale dicristallizzazione. La produzione deimateriali col metodo idrotermale hapermesso di soddisfare molte richiestedell'industria, soprattutto con i quar-zi, che possiedono proprietà piezoelet-triche e possono, ad esempio, assicura-re lunghezze d'onda costanti. Per ciòche riguarda l'utilizzo gemmologico,sono diffuse le sintesi di smeraldo erubino.

    Vetro artificiale: materiale artifi-ciale amorfo ottenuto per raffredda-mento da un fuso di qualunque com-posizione chimica.

    Pasta vitrea: vetro artificiale in cuile fasi cristalline residue dovute a de-vetrificazione e/o bolle formano unaparte rilevante.

    Ceramica: materiale artificiale co-stituito da agglomerato di fasi cristalli-ne in genere cementate da fasi vetroseinterstiziali ottenute per fusione e raf-freddamento di materiali inorganici.

    Plastica: materiale rigido sinteticoo artificiale ottenuto dalla polimeriz-zazione di sostanze organiche.

    Non si può disconoscere che loscorso è stato il secolo delle sintesi, an-che se l'inizio degli esperimenti risale amolti anni prima. Oggi sul mercatosono immesse consistenti quantità disintetici. Il che richiede continuo ag-giornamento da parte degli operatoridel settore.

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    SALUTECROCE ROSSA TICINOIL RICCO PROGRAMMADELLE PROPOSTE FORMATIVE

    La sezione ticinese di CroceRossa è ripartita in questo2013 con un ricco ventaglio di propo-ste formative dedicate alla salute e almiglioramento della qualità di vitadelle persone, di cui i primi corsi han-no preso il via nelle prime settimane digennaio. I corsi si tengono all’occor-renza nelle sedi di Chiasso, Bellinzo-na, Faido, Locarno e Lugano. Temacentrale delle proposte: favorire laconsapevolezza e la responsabilità nelperseguire una buona salute e unasempre maggiore qualità di vita e sonorivolti a dipendenza del tema alla po-polazione, agli operatori socio-sanitariimpegnati nella formazione continua eagli ausiliari e volontari ai quali neces-sitano corsi di aggiornamento. Unadelle nuove proposte ha già suscitatol’interesse dei giovani (ma non solo)che desiderano migliorare le propriefacoltà di apprendimento ed un usopiù efficace del proprio potenziale; sitratta del corso di “BrainGym” tenutodurante i due fine settimana di gen-naio.

    In marzo alle future mamme è de-dicato il corso sull’alimentazione ap-propriata da adottare durante la gravi-danza. Mentre alla popolazione chedesidera affrontare uno dei mali chedebilitano la vita quotidiana di molti,viene proposto un incontro di forma-zione dedicato all’ansia. L’ipertensio-ne, il massaggio e la formazione per

    badanti sono invece i temi dei corsiproposti nel mese di aprile. Proseguo-no invece a cadenza regolare i corsi di“Ginnastica dolce” rivolti alle personeanziane, i corsi di “Baby-Sitting” e di“Collaboratrice sanitaria CRS”.

    Accanto all’impegno di CroceRossa nel proporre corsi di qualità enello stesso tempo accessibili alla piùampia fascia della popolazione, un’al-tra area formativa comprende corsi diaggiornamento dedicati ai professioni-sti attivi nel settore sanitario, che neiprossimi mesi dell’anno possono sce-gliere fra numerose proposte. Il 15gennaio è iniziata a Lugano una for-mazione introduttiva alla MedicinaAyurvedica, mentre a fine mese è ini-ziato il corso di Anatomia palpatoria -utile a tutti quei professionisti chehanno necessità di orientarsi con pre-cisione sul corpo umano. Il calendariodi febbraio prevede invece i corsi diDorn-Breuss, Comunicazione e rela-zione d’aiuto, come anche il nuovocorso di Stimolazione basale con focuspediatrico; numerosi altri corsi si sus-seguiranno fino al mese di giugno.

    Altre proposte di formazione con-

    tinua sono invece rivolte agli ausiliaridi cura e ai volontari. Numerosi sonoi corsi brevi che di volta in volta af-frontano tematiche utili per chi è im-pegnato in attività di assistenza agliammalati e agli anziani; ad esempio iltema della comunicazione e della rela-zione - a cui sono dedicate diverse pro-poste - o il tema del movimento fun-zionale, ossia dell’uso efficace dei pro-pri movimenti e gesti nell’assistere l’u-tente-paziente che si è svolto sul finiredel mese scorso. Una ulteriore novità èil corso di 40 ore in Economia dome-stica, che permette di aggiornare e ap-profondire le competenze pratiche eteoriche in questo ambito, permetten-do alle partecipanti di ampliare e per-fezionare il proprio profilo di assisten-za alle persone.

    Maggiori informazioni e iscrizionisi possono ottenere telefonando al nu-mero di telefono 091 682 31 31 dellaCroce Rossa Ticino, Settore Corsi.

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    SALUTELUGANO - CASTAGNOLADOVE HAI LA TESTA? UN’ESPOSIZIONEPER SCOPRIRE IL FASCINO DEL CERVELLO

    Quello che è chiamato “L’idea-torio” dell’Università dellaSvizzera italiana (USI) propone a Lu-gano presso l’ex-asilo di Castagnola unviaggio alla scoperta dell’organo piùmisterioso del nostro corpo: il cervel-lo. Titolo della nuova esposizione inte-rattiva è: “Dove hai la testa? Istruzioniper l’uso e la manutenzione del tuocervello”. Si tratta di un percorso, rea-lizzato dall’Espace des inventions diLosanna, completato con ulteriori po-stazioni curate da “L’ideatorio”. L’e-sposizione fa parte di un più ampioprogetto di diffusione delle neuro-scienze “Brain2Brain”, ideato dalBrain Mind Institute del PolitecnicoFederale di Losanna in collaborazionecon l’Università della Svizzera italianae con la partecipazione di altre realtàlocali come l’Istituto scolastico dellaCittà di Lugano. Oltre all’esposizioneil progetto proporrà a Lugano neiprossimi mesi dibattiti e incontri cona tema il cervello e le neuroscienze.

    I fondamenti della nostra naturadi esseri umani, come la memoria, la

    conoscenza, la riflessione, il sogno, lalogica e il linguaggio, poggiano su unastruttura molle, fatta di carne: il cer-vello. Ma come possono le scariche deineuroni dare origine a sensazioni epensieri? Le neuroscienze non riesco-no ancora a dare una risposta a questadomanda ma negli ultimi anni le sco-perte sul cervello ci costringono a met-tere in discussione il modo in cui pen-siamo noi stessi. Se da un lato rima-niamo affascinati dalla ricerca in neu-robiologia, dall'altro essa solleva nuo-ve e difficili questioni: è possibile spie-gare l’amore, la spiritualità, l’arte, iprocessi decisionali o la solidarietà at-traverso semplici meccanismi neuro-biologici? Non solo. Le neuroscienzestanno anche entrando in tribunale,sia per interpretare diversamente gliatti criminali sia per riuscire a distin-guere la menzogna dalla verità. Tutte

    queste tematiche che riguardano l’im-patto delle neuroscienze sulla societàcosì come le inevitabili semplificazioniche ne derivano hanno spinto il prof.Pierre Magistretti direttore del BrainMind Institute dell’EPFL e L’ideatoriodell’USI a creare un vasto programmadi divulgazione delle scienze del cer-vello.

    Come è fatto il nostro cervello?Da dove nascono i pensieri e le emo-zioni? Chi governa i nostri ricordi?Percepiamo il mondo tutti allo stessomodo? “Dove hai la testa?” è un’espo-sizione interattiva che permette al visi-tatore di sperimentare alcune funzionidel proprio cervello e in particolari treaspetti centrali della nostra vita: la per-cezione, la memoria e le emozioni. Sipuò giocare con i propri sensi per os-servare i meccanismi con cui il nostrocervello ci fa interpretare la realtà. Al-

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    SALUTE

    I MISTERI DEL CERVELLO

    cuni giochi percettivi mostreranno co-me il nostro cervello sia in grado dipercepire solo una piccola parte dellarealtà e come la nostra attenzione siain verità limitata a pochi elementi pre-senti in una scena. Un altro spazio del-la mostra affronterà il tema della no-stra memoria e di quei meccanismiche per una vita intera gestiscono i no-stri ricordi o ci fanno riconoscere i vi-si delle persone a noi vicine. In un’al-tra area parleremo di emozioni: spec-chiandoci negli altri riusciamo a capi-re il senso e le origini del nostro mododi vivere l’empatia. Infine guarderemoda vicino il protagonista del nostroviaggio: il cervello, i neuroni e le cel-lule gliali.

    Ma noi siamo il nostro il cervello?Pierre Magistretti, dopo 30 anni di ri-cerche nell’ambito delle neuroscienzeafferma: “Sì noi siamo il nostro cervel-lo, ma considerando che il cervello èindissolubilmente legato ad un corpoe all’ambiente circostante. Insommanon siamo solo il nostro cervello. Èsempre più chiaro che la biologia ci hadotati di una grande libertà: dal puntodi vista genetico esistono dei meccani-

    smi che fanno sì che l’esperienza el’ambiente incidano persino sull’e-spressione dei geni, attraverso i mecca-nismi descritti dall’epigenetica. Lostesso avviene anche dal punto di vistaneurobiologico: le nostre esperienzequotidiane modificano il nostro cer-vello attraverso il meccanismo dellaplasticità neuronale. Insomma, sfug-giamo al determinismo biologico”. So-no molte le domande legate al cervel-lo, molti i misteri che la scienza dovràsvelare. Come quello centrale, fonda-mentale, incomprensibile: come fannosemplici cellule a creare immagini,pensiero, o sentimenti? “C’è bisognodi un cambio di paradigma.Abbiamoaccumulato molti dati ma ora dobbia-mo capire come metterli insieme. Sap-piamo che a partire da una certa quan-tità di neuroni collegati fra di loroemerge una qualità, un pensiero,un’immagine. È un meccanismo chenon si riesce ancora a capire. E credoche fin quando non avremo capitoquesta relazione tra quantità e qualitàsaremo bloccati”.

    L’esposizione non darà quindi ri-sposte alle questioni fondamentali del-

    le neuroscienze, ma ci permetterà diportare a casa un po’ di meraviglia e distupore per quel pezzo di carne che in-stancabilmente, ogni giorno, ci narrala nostra esistenza.

    L’esposizione scientifica interatti-va alla scoperta del nostro cervello è al-lestita presso gli spazi dell’ex asilo diCastagnola-Lugano, in Via San Gior-gio; è adatta a bambini e persone diogni età. Per il pubblico comune aper-tura fino al 17 marzo solo sabato e do-menica tra le ore 14 e le 18; per lescuole (prenotazione obbligatoria) l’e-sposizione è visibile fino al 28 aprile.

    L’esposizione “Dove hai la testa” nasceda Brain2Brain, un progetto più am-pio che ha lo scopo di avvicinare il pub-blico alle neuroscienze attraverso ini-ziative rivolte a tutte le età. Oltre all’e-sposizione scientifica interattiva, tro-viamo anche altre proposte. Brainarium: è un’attività che si rivolgealle scuole medie e medie superiori e chepropone un viaggio immersivo all’in-terno del nostro cervello, per esempiocon l’esposizione di cui parliamo sopraattualmente allestita a Castagnola. Brain Talks: è un modulo che proponealle sole scuole superiori una riflessionesulle sfide controverse delle neuroscien-ze. Esperti e studenti si troverannoquindi a dialogare e a riflettere attornoai principali temi etici legati alle neu-roscienze con una modalità partecipa-tiva. L’attività sarà proposta presso ilLiceo di Lugano 2 nel corso della pri-mavera 2013.Brain Meetings: è un ciclo di conferen-ze con esperti del settore delle neuro-scienze.BrainAnimation: oltre a proporre l’e-sposizione scientifica interattiva “Dovehai la testa?”, ha sviluppato, in colla-borazione con il DFA della SUPSI, unastudio sulla percezione del cervello neibambini.

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    SALUTEIL “GINSENG” SIBERIANOLA RADICE DELLA TAIGACOMBATTE I SINTOMI DELLO STRESS

    Una buona soluzione è contro-bilanciare lo stress giornalierocon il movimento fisico e lo sport, maspesso non è sufficiente. Per moltepersone i limiti delle capacità produt-tive vengono sempre più spesso oltre-passati. I segnali d’allarme del nostrocorpo sono frequenti: mal di testa,stanchezza protratta e difficoltà diconcentrazione. Si tratta di sintomidello stress da prendere sul serio, per-ché in queste condizioni l’organismooffre molti punti d’attacco per le ma-lattie. Sul mercato esistono numerosiintegratori alimentari e preparati vita-minici, che tuttavia spesso non offro-no un’efficacia comprovata. Numerosistudi clinici dimostrano chiaramenteil potenziale d’azione delle capsule Vi-gor Eleutherococcus di Herbamed,l’azienda specializzata in farmaci dimedicina complementare. Le capsuleVigor contengono un estratto di radi-ce della Taiga, detta anche Ginseng si-beriano. Questo prodotto ha dimo-

    strato la sua efficacia di farmaco po-tente nel campo della prevenzione, te-rapia e post-trattamento dei sintomidello stress. La radice della Taiga(Eleuterococco), con i suoi vari ingre-dienti curativi, è nota da relativamen-te poco tempo nella medicina occi-

    dentale. Con il loro estratto vegetalestandardizzato, le capsule VigorEleutherococcus sono efficaci in unagamma d’indicazioni che coprono leesigenze attuali. Nei sintomi dellostress aumentano l’adattabilità e la re-sistenza dell’organismo, facilitano ilsuperamento delle conseguenze dellostress e garantiscono l’aumento dellacapacità di concentrazione. Grazie al-l’aumento della capacità di rendimen-to mentale a condizioni stressanti,queste capsule possono essere impie-gate con successo per prepararsi agliesami e contribuiscono inoltre a deter-minare un andamento più smorzato dimalattie causate da influenze virali oraffreddori, che evitano così di sfocia-re in altre complicazioni, come la pol-monite. Le capsule Vigor Eleuthero-coccus (confezione da 50 capsule Fr.24.00) sono in vendita in farmacie edrogherie.

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    GASTRONOMIA

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    Ingredienti per 4 persone300 g di riso Carnaroli, 200 g di

    animelle di vitello (sbollentate e toltele nervature), 150 g di funghi porcini(tagliate a lamelle), 1 scalogno intero,1 spicchio d’aglio, 40 g di Parmigianoreggiano grattugiato, 40 g di burro, 1litro di brodo di carne, sale e pepequanto basta.

    Per la decorazione: 16 lamelle difunghi porcini grigliati, polvere d’a-rancia disidratata, 4 fette d’arancia di-sidratata, una decina di cucchiai di jusdi carne di vitello, 4 fiori commestibi-li, ribes, 4 rametti di timo.

    ProcedimentoIn una padella saltare i funghi

    porcini con lo spicchio d’aglio e il bur-ro, condirli con sale e pepe.Conservare dal resto dei porcini 16 la-melle di funghi e grigliarle per la de-corazione dei differenti piatti.Infarinare le animelle sbollentate e do-rarle con burro.Tostare il riso con il burro e lo scalo-

    gno intero per 3 minuti. Bagnare conil brodo bollente e continuare la cot-tura per altri 15 minuti bagnando ditanto in tanto.A metà cottura del riso aggiungere ifunghi porcini saltati.A fine cottura del riso togliere lo sca-logno intero e mantecare con burro eParmigiano.Nel frattempo scaldare in un pentoli-no il jus di vitello.Impiattare: intingere un pennello neljus di vitello e disegnare una striscia

    sul piatto.Posare un anello di metallo (10 cm didiametro) al centro del piatto e riem-pirlo con il risotto.Posizionare le lamelle di funghi gri-gliate sul tortino di riso, al centro ag-giungere le animelle, decorare con unafetta d’arancia, fiore, ribes e rametto ditimo.A fine decorazione togliere l’anello dimetallo e spolverare con la polvere d’a-rancia disidratata.

    FILETTO DI MANZOCON UOVA FRITTE

    E MINI ASPARAGI VERDI

    Ingredienti per 4 persone4 filetti di manzo (150 g per per-

    sona), 4 uova, 70 g di burro, 20 miniasparagi verdi, 4 rametti di ribes con5-6 acini ognuno, sugo di carne, sale,pepe.

    ProcedimentoRosolare i filetti utilizzando la

    metà del burro; quindi levarli dal fuo-co e tenerli in caldo.

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    Importatore e distributoreper il Ticino

    dei pregiati vini piemontesi

    CH - 6915 NORANCO - LUGANOtel 091 994 15 41 - fax 091 993 03 87 - e-mail: [email protected]

    TM febbraio 2013 interno_TM mastro 23.01.13 00.20 Pagina 36

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    GASTRONOMIA

    LE RICETTE DEL RISTORANTE LAGO A MORCOTE

    Nella stessa padella far sciogliere il re-sto del burro e friggere le uova, facen-do attenzione che il rosso non si rom-pa e che rimanga liquido.Sbucciare i mini asparagi e farli bollireper un minuto in acqua salata; scolar-li e lucidarli con burro.Porre un uovo sopra ogni filetto dopoaver eliminato il bianco in eccesso.Salare, pepare e decorare i filetti congli asparagi verdi, il ribes e alcune goc-ce di sugo di carne.

    TORTINO DI MELECON GELATO DI MELA

    AL CALVADOS

    Ingredienti per 4 persone5 mele Granny Smith, 4 dischi di

    pasta frolla di 10 cm di diametro, 100g di burro, 60 g di zucchero, 4 cerchidi acciaio di 7 cm di diametro, 110 gdi farina, 90 g di farina di mandorle,90 g di burro, 110 g di zucchero dicanna.

    per il gelato di mela al Calvados20 g di Calvados, 2 dl di sciroppo

    di zucchero, 200 g di mele GrannySmith tagliate a dadini.

    Preparazione del gelatodi mela al CalvadosMettere tutti gli ingredienti nel

    frullatore e frullare fino ad ottenere uncomposto omogeneo.Quindi versare il composto nella gela-tiera fino ad ottenere un gelato cremo-so. Se non avete una gelatiera versare il

    composto in una bacinella d’acciaio emettere nel congelatore per almeno 3ore. Di tanto in tanto mischiare ilcomposto con un cucchiaio.

    Preparazione del tortino e cremaPelare le mele, eliminare il torsolo

    e tagliarle a cubetti. Spadellarle con ilburro e lo zucchero e farle raffreddare.Stendere finemente i quattro dischi dipasta frolla. Preparare i cerchi di ac-ciaio passandoci il burro e infarinan-doli. Inserire sul fondo di ognuno undisco di pasta frolla e coprire con lemele.Mescolare con le mani le due farine, ilburro e lo zucchero di canna; quandol’impasto sarà omogeneo, sbriciolarlosulle mele.Cuocere in forno preriscaldato a180°C per circa 25 minuti.Servire il tortino con accanto una cio-tolina contenente il gelato di mela alCalvados.

    La brigata di cucinadel Ristorante Lagodello Swiss Diamond Hotelguidata dallo chef Egidio Iadonisi(il quarto da sinistra).

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    GASTRONOMIADR. OETKERCON I CUPCAKES DIVERTIMENTOE BONTÀ PER TUTTA LA FAMIGLIA

    Icupcakes non sono semplici egustosi pasticcini ma piccoli ca-polavori che conquistano prima l’oc-chio e poi il palato. Questi tortini aforma di tazza sono nati originaria-mente in Gran Bretagna, dove si chia-mano "fairy cakes". Sono così apprez-zati perché permettono di esercitare ilproprio potenziale di creatività nelladecorazione in modo praticamente il-limitato. Una nuova e divertente ini-ziativa per tutta la famiglia è il "cup-cake party". Decorare e creare nuoveforme colorate, come si fa anche dapiccoli giocando con la plastilina colo-rata, è un divertimento adatto a tuttele età. Questi party sono particolar-mente trendy e per questo motivo, Dr.Oetker, specialista in prodotti dolciari,vuole invitare giovani e meno giovania organizzare il proprio cupcake partyprivato. Chi vuole organizzare un av-venimento simile, chiedendo all’indi-

    rizzo internet www.cupcake-party.chriceverà gratis un set per cupcake conmiscele già pronte, articoli di decora-zione e ricette. Dr. Oetker offre un as-sortimento vario e colorato di decora-

    zioni, composto da oltre 30 articoli.Chi desidera organizzare il propriocupcake party potrà consultare i detta-gli necessari sul sito web, che contieneanche tutte le informazioni relative aprodotti e ricette per i golosi fan deiparty. Il sito offre anche varie fonti d’i-spirazione e tutto ciò che occorre sa-pere su questi squisiti tortini. Il partysarà un divertimento speciale se con-tribuiranno a creare queste dolci spe-cialità anche amici e famigliari, sia pic-coli che grandi. Il divertimento iniziacon la decorazione e termina con ladegustazione dei dolcetti, più morbidie dolci dei muffin.

    Lisetta e Niccolò Lucchini - Via Crivelli 29 - 6900 Lugano-Bessotel 091 967 70 60 - fax 091 966 13 27 - [email protected]

    TM febbraio 2013 interno_TM mastro 20.01.13 15.27 Pagina 38

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    GASTRONOMIALUGANOIL FESTIVAL DELLA PASTICCERIA D’AUTOREE UNA COMPLICATA RICETTA DA REINVENTARE

    La pasticceria d’autore si pre-senta Lugano con “Art&Pa-stry”, il festival di alta pasticceria inprogramma al Palacongressi tra il 2 e il3 marzo. È possibile accreditarsi aicorsi e laboratori. La manifestazionerappresenta un confronto internazio-nale sul mondo della pasticceria, conmomenti di dibattito, tra tavola ro-tonda e cooking show, concorsi, di-ciannove corsi pratici e tredici labora-tori dimostrativi, con il coinvolgimen-to di ventisei tra maestri pasticceri, pa-stry chef e artisti di pasticceria prove-nienti da Svizzera, Italia, Spagna,Francia, Inghilterra, Indonesia. Tra glialtri eventi collaterali, da segnalare“CiockArt Cup”, contest dei giovanitalenti, ovvero il concorso che coinvol-ge due scuole di parte svizzera e due diparte di italiana, che si confronteran-no sulla realizzazione di una sculturadi cioccolato. Gli Istituti che parteci-panti sono: il Centro Professionale diTrevano-Lugano, la Scuola di Fribor-go, lo IAL Lombardia di Saronno (Va-rese), l’Istituto Bellissario Giolitti diMondovì (Torino).

    Nell’attesa del festival, Art&Pa-stry lancia una sfida rivolta a foodblogger, aspiranti pasticceri e profes-sionisti: ricreare una ricetta firmatadall’eclettico maestro pasticcere Gian-luca Fusto, un vero ingegnere del gu-

    sto. La ricetta proposta è: “Crema dizucca, nocciola e paccheri”. Il regola-mento è semplice: bisogna ricreare –con la possibilità di semplificare, vistala complessità della ricetta proposta -la ricetta originale, quindi con la li-bertà di sostituire ingredienti, aggiun-gerne nuovi o cambiare dei procedi-menti. L'importante è rendere la pastadolce, senza però modificarne la for-ma. Poi basta inviare rntro il 10 feb-braio la foto e la descrizione della ri-cetta così rielaborata all'indirizzoemail [email protected]. L'au-tore della creazione più apprezzata, se-

    condo il giudizio dello stesso GianlucaFusto, sarà ospite in uno dei laborato-ri del festival al Palacongressi di Luga-no.

    Ecco qui sotto la arzigogolata ri-cetta da reinventare (e in basso a sini-stra come risulta il piatto finito):

    CREMA DI ZUCCANOCCIOLA E PACCHERI

    Acqua per cuocere la pasta4239 g di acqua, 170 g di zucche-

    ro semolato, 212 g di destrosio, 318 gdi miele d’acacia, 32 g di fiore di sale,15 g di zeste di limone fresco, 15 g dizeste di arancia Sicilia.

    Portare a bollore l’acqua. Aggiun-gere il miele, lo zucchero il destrosio eil sale. Mettere in infusione gli agrumiper 15 minuti circa, quindi filtrare illiquido al colino. Aggiungere 2 g disoluzione citrica al 50%.

    Olio per raffreddare1000 g di olio di nocciole.Mettere l’olio in una bacinella e

    congelare almeno per 5 ore.

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    GASTRONOMIA

    A LUGANO IL FESTIVAL DELLA PASTICCERIA D’AUTORE

    Crema di zucca923 g di zucca, 40 g di olio di se-

    mi di zucca, 16 g di zeste di arancia Si-cilia, 26 g di cannella in stecche, 295 gdi glassa neutra.

    Mondare la zucca e tagliarla a cu-betti; aggiungere le spezie e mettere iltutto sottovuoto. Mettere in microon-de e cuocere a media potenza per al-meno 15 minuti. Controllare la cottu-ra e mixare il tutto fino a ottenere unacrema omogenea. Incorporare la glassaneutra, le zeste d’arancia e alla fine lacannella. Se necessario aggiungere po-chissima acqua.

    Namelakacioccolato bianco e nocciola260 g di latte intero Uht, 195 g di

    pasta di nocciola, 13 g di glucosio, 8 gdi gelatina, 441 g di copertura bianca,584 g di panna fresca 35%.

    Sciogliere il cioccolato bianco a55°C e aggiungere la pasta di noccio-la. Portare a ebollizione il latte insiemeal glucosio e unire la gelatina prece-dentemente ammollata in acqua fred-da e strizzata. Versare il composto po-co a poco sulla copertura per ottenereun’emulsione ben stabile, quindi

    mixare. Aggiungere la panna e lasciareraffreddare almeno 12 ore in frigorife-ro.

    Vellutata arancia e cannella432 g di latte intero fresco, 16 g di

    sciroppo di glucosio, 11 g di gelatinain fogli, 459 g di copertura bianca,540 g di mascarpone, 22 g di zeste disrancia Sicilia, 22 g di cannella in stec-che.

    Lasciare in infusione il latte con lezeste di arancia e la cannella e, nel frat-tempo, portare il latte a ebollizione.Filtrare, riportare al peso iniziale e ri-portare a bollore. Versare il liquidosulla copertura sciolta a 45°C poco pervolta, mescolando energicamente finoa ottenere un centro elastico e brillan-te. Aggiungere il mascarpone e mixareil tutto per qualche istante per affina-re la struttura. Montare leggermentein planetaria munita di foglia se neces-sario. Lasciare cristallizzare almenouna notte in frigorifero a 4°C.

    Streusel nocciola e sale248 g di zucchero semolato, 248 g

    di farina, 248 g di farina di nocciole,248 g di burro 82%, 8 g fiore di sa


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