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MADONNA DI MONTESPINETO6 gennaio: 10,30 - 16,00 S.Messa - La S.Messa delle ore 16,00 sarà animata...

Date post: 30-Jun-2020
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MADONNA DI MONTESPINETO Stazzano (AL) - Diocesi di Tortona - Natale 2010 Montespineto - Natale 2010 1 Carissimi volontari, simpatizzanti e voi tutti che per un motivo o per un altro guardate al Santuario della Madonna di Montespineto come al faro che in- dica la via al navigante, come alla stella che conduce alla salvezza, come alla guida che ci porta alla vetta. Sono venuto tra voi, inviato dei miei superiori e del nostro Vescovo, come responsabile diretto della cura e crescita spirituale di tutti coloro che con diversi sen- timenti salgono per un momento di riflessione ai piedi della Madonna. Nel dare inizio a questa mia nuova presenza non posso non ringraziare, anche a nome vostro, chi mi ha prece- duto, Don Ugo Bozzi, che tanto bene e magistralmente ha fatto pur nella sua breve permanenza. Molto vi ha insegnato con il suo giovane entusiasmo, con la sua inventiva, con il suo esempio di lavoratore, tutto ali- mentato da una profonda spiritualità e preghiera e da una totale obbedienza al Papa, al Vescovo, ai superiori ed a San Luigi Orione. Qui a Monte Spineto San Luigi Orio- ne conduceva i suoi giovani in pelle- grinaggio facendo la salita portando lui stesso un sacco di pane sulle spalle per la loro merenda… e vi si recava da solo e, per fare penitenza, si face- va quasi trascinare da uno dei suoi ragazzi verso la cima con una corda al collo, come giumento che segue il padrone per poi iniziare il duro lavoro quotidiano. Desidererei che la mia presenza fosse altrettanto significativa ma la mia poca santità mi fa sperare solo nell’aiuto di Dio e di Maria Santissima, nell’aiuto di San Luigi Orione e vostro e nella vostra tanta pazienza. Sorretto dalla vostra preghiera e fiducioso della vostra comprensione e bontà cercherò affinché la Parola di Dio venga integralmente annunciata a tutti voi che sa- lite fino al Santuario per respirare un po’ di aria buona, ammirare il panorama, ritemprare la fiducia in Dio, af- finché la nostra vita possa essere radicata nella verità della fede, con attività che promuovano lo spirito evan- gelico, la devozione alla Santa Madonna e la fiducia nel nostro padre Don Orione. Il tutto in piena obbedienza al Papa, al nostro Vescovo, che ringrazio della fiducia accordatami, au- tentico dottore e maestro della Fede delle nostre Ani- me, in collaborazione con tutti voi che amate in modo speciale questo luogo e che spero aumentiate ogni giorno di più nell’amore verso Maria che qui apparve sotto l’immagine della candida colomba.. La Provvidenza vi ha posti di fianco a me per sorreg- germi e per incoraggiarmi e programmare insieme il lavoro e le iniziative future… Sia Ringraziata la Santa Provvidenza! Nella ricerca di essere tra voi segno di unità desidero incontrarvi tutti e ciascuno in particolare, senza sentire giudizi verso chi non è presente, senza essere arbitro di opposti pareri, desideroso di lavorare per il bene del Santuario e per esaltare le grandi virtù di Maria che Dio ha scelto madre del Suo figlio e che qui a Monte- spineto è per aiutare chi ricorre a lei con cuore puro e sincero. Scriveva San Luigi Orione: “La nostra politica deve consistere nel portare le Anime a Dio ed alla Chiesa … La nostra politica è la Carità grande e divina che fa del bene a tutti…” Con questo spirito cercheremo di pregare, lavorare e farci Santi! Attendo la collaborazione di tutti, per tutti c’è un piccolo ed umile posto di servizio, specialmente per coloro che hanno dato la collaborazione negli anni passati e specialmente per tutti coloro che vogliono bene a questo luo- go e vogliono perfezionare la collabo- razione Termino con nella mente le parole di San Paolo che al suo caro amico Timoteo, diceva: “Sii modello a tutti i fedeli nella parola, nella condotta, nella carità, nella fede, nella puri- tà… Veglia su te stesso e sul suo inse- gnamento, persevera in tali cose perché così facendo salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.” Un ultimo augurio in questo mio primo contatto con voi: il Bambino Gesù che adoriamo oggi nel presepio, che vediamo tra le braccia della Vergine Maria sua madre, e che domani adoreremo sul legno della Croce, ci faccia precursori di quella concordia che è propria di chi vive cercando non il suo bene e il suo interesse ma la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Si unisca alla nostra preghiera la preghiera di Suor Eustella che tanto bene ha voluto a questo luogo e che tanti di voi ricordano con profonda ammirazione. Il Signore le conceda la Pace Eterna del Regno! Buon Natale! Buon anno! Buon lavoro! Il Rettore Don Sesto Falchetti
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Page 1: MADONNA DI MONTESPINETO6 gennaio: 10,30 - 16,00 S.Messa - La S.Messa delle ore 16,00 sarà animata dai Cori con festa della Befana per i bambini Il Presepe verrà aperto la notte di

MADONNA DI MONTESPINETOStazzano (AL) - Diocesi di Tortona - Natale 2010

Montespineto - Natale 2010 1

Carissimi volontari, simpatizzanti e voi tutti che per un motivo o per un altro guardate al Santuario della Madonna di Montespineto come al faro che in-dica la via al navigante, come alla stella che conduce alla salvezza, come alla guida che ci porta alla vetta.Sono venuto tra voi, inviato dei miei superiori e del nostro Vescovo, come responsabile diretto della cura e crescita spirituale di tutti coloro che con diversi sen-timenti salgono per un momento di riflessione ai piedi della Madonna.Nel dare inizio a questa mia nuova presenza non posso non ringraziare, anche a nome vostro, chi mi ha prece-duto, Don Ugo Bozzi, che tanto bene e magistralmente ha fatto pur nella sua breve permanenza. Molto vi ha insegnato con il suo giovane entusiasmo, con la sua inventiva, con il suo esempio di lavoratore, tutto ali-mentato da una profonda spiritualità e preghiera e da una totale obbedienza al Papa, al Vescovo, ai superiori ed a San Luigi Orione.Qui a Monte Spineto San Luigi Orio-ne conduceva i suoi giovani in pelle-grinaggio facendo la salita portando lui stesso un sacco di pane sulle spalle per la loro merenda… e vi si recava da solo e, per fare penitenza, si face-va quasi trascinare da uno dei suoi ragazzi verso la cima con una corda al collo, come giumento che segue il padrone per poi iniziare il duro lavoro quotidiano.Desidererei che la mia presenza fosse altrettanto significativa ma la mia poca santità mi fa sperare solo nell’aiuto di Dio e di Maria Santissima, nell’aiuto di San Luigi Orione e vostro e nella vostra tanta pazienza.Sorretto dalla vostra preghiera e fiducioso della vostra comprensione e bontà cercherò affinché la Parola di Dio venga integralmente annunciata a tutti voi che sa-lite fino al Santuario per respirare un po’ di aria buona, ammirare il panorama, ritemprare la fiducia in Dio, af-finché la nostra vita possa essere radicata nella verità della fede, con attività che promuovano lo spirito evan-gelico, la devozione alla Santa Madonna e la fiducia nel nostro padre Don Orione.Il tutto in piena obbedienza al Papa, al nostro Vescovo, che ringrazio della fiducia accordatami, au-tentico dottore e maestro della Fede delle nostre Ani-me, in collaborazione con tutti voi che amate in modo speciale questo luogo e che spero aumentiate ogni giorno di più nell’amore verso Maria che qui apparve

sotto l’immagine della candida colomba..La Provvidenza vi ha posti di fianco a me per sorreg-germi e per incoraggiarmi e programmare insieme il lavoro e le iniziative future… Sia Ringraziata la Santa Provvidenza!Nella ricerca di essere tra voi segno di unità desidero incontrarvi tutti e ciascuno in particolare, senza sentire giudizi verso chi non è presente, senza essere arbitro di opposti pareri, desideroso di lavorare per il bene del Santuario e per esaltare le grandi virtù di Maria che Dio ha scelto madre del Suo figlio e che qui a Monte-spineto è per aiutare chi ricorre a lei con cuore puro e sincero. Scriveva San Luigi Orione: “La nostra politica deve consistere nel portare le Anime a Dio ed alla Chiesa … La nostra politica è la Carità grande e divina che fa del bene a tutti…” Con questo spirito cercheremo di pregare, lavorare e farci Santi!

Attendo la collaborazione di tutti, per tutti c’è un piccolo ed umile posto di servizio, specialmente per coloro che hanno dato la collaborazione negli anni passati e specialmente per tutti coloro che vogliono bene a questo luo-go e vogliono perfezionare la collabo-razione Termino con nella mente le parole di San Paolo che al suo caro amico Timoteo, diceva: “Sii modello a tutti i fedeli nella parola, nella condotta, nella carità, nella fede, nella puri-tà… Veglia su te stesso e sul suo inse-gnamento, persevera in tali cose

perché così facendo salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.”Un ultimo augurio in questo mio primo contatto con voi: il Bambino Gesù che adoriamo oggi nel presepio, che vediamo tra le braccia della Vergine Maria sua madre, e che domani adoreremo sul legno della Croce, ci faccia precursori di quella concordia che è propria di chi vive cercando non il suo bene e il suo interesse ma la gloria di Dio e la salvezza delle anime.Si unisca alla nostra preghiera la preghiera di Suor Eustella che tanto bene ha voluto a questo luogo e che tanti di voi ricordano con profonda ammirazione. Il Signore le conceda la Pace Eterna del Regno! Buon Natale! Buon anno! Buon lavoro!

Il RettoreDon Sesto Falchetti

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Chi parte e chi arriva...Il 29 agosto don Ugo Bozzi ha celebrato in Santuario l’ultima S.Messa del suo breve mandato qui a Monte-spineto e si è trasferito a Torino alle Vallette, nel-la Parrocchia S.Famiglia di Nazaret, assegnatagli dai suoi superiori. Per

noi è stato un saluto colmo di malinconia, la stessa che si prova quando un amico sincero si deve allon-tanare. Don Ugo nei dodici mesi che ha passato tra di noi, senza protagonismo ma con l’esempio, ci ha insegnato il rispetto e la dedizione verso il prossimo. Si è dedicato con abnegazione e spirito di sacrificio a raggiungere determinati obiettivi affinché il Santua-

Avevamo da poco salutato una partenza e ci è giunta la notizia di un nuovo arrivo, un nuovo Rettore del Santuario. Aveva-mo sperato, chiesto e pregato perché un Sacerdote venisse a reggere il nostro “Angolo di Paradiso” e non restassimo solo con la presenza della San-ta Messa festiva celebrata or da uno or da un altro. Aspettavamo uno persona alla quale rivolger-ci nella programmazione delle liturgie festive, nei momenti di vita in comune, nei lavori di ri-ordino…Aspettavamo una persona capa-ce di incoraggiarci, riprenderci, correggerci…Aspettavamo un sacerdote pronto a dialogare con noi ma nello stesso tempo pronto a prendere decisioni in prima persona, come rettore e respon-sabile… Fu Don Ugo stesso a portarcelo!Ci convocò ad uno ad uno e quando eravamo quasi tutti presenti, Sabato, 25 settembre, nel bel mezzo della mat-tinata ci presentò Don Sesto.

rio ne beneficiasse sia dal punto di vista spirituale che di manutenzione. Ha lasciato un bellissimo ricordo in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo. Siamo peraltro certi del bene che lui, con la sua gio-vane vitalità, la bontà e la tenacia che lo distinguono, potrà fare nella nuova realtà assegnatagli. A lui anco-ra grazie dal profondo del cuore e la certezza di un ricordo costante nella preghiera. EVVIVA! Ai superiori dell’Opera don Orione un grazie senti-to perché nel periodo di transizione tra la partenza di don Ugo e l’arrivo del nuovo Rettore ci hanno sem-pre assicurato la celebrazione delle S.Messe, grazie anche per averci donato don Sesto Falchetti, con il quale abbiamo iniziato da fine settembre una bella collaborazione che sicuramente a tempi brevi darà frutti abbondanti. L.F.

Grazie Santa Madonna di Mon-tespineto per averci ancora una volta ascoltati…Fu il nuovo Rettore stesso a presentarsi: Nato nella provin-cia di Pesaro 65 anni fa, con esperienza in campo parroc-chiale, assistenziale ed edu-cativo, proviene da Foggia, Santuario della Madre di Dio Incoronata dove ha trascorso gli ultimi due anni come econo-mo e Confessore dei pellegrini che numerosi passano a visitare la “Madonna Nera”. E’ stato richiamato al Centro-Nord dai superiori, nella Pro-vincia Religiosa San Bene-detto/San Marziano alla quale appartiene. Ora risiede a Tor-tona con incarico di Confesso-re al Santuario della Madonna della Guardia ma ha il partico-

lare compito di Rettore a Montespineto. Chiediamo al Vescovo ed ai Superiori di non portarcelo via fra qualche mese ma di lasciarlo a lungo affinché pia-no piano ci possa portare verso le vette alte della santità!

X.Y.

Il nostro saluto a Don Ugo

PROPOSTASe qualcuno tra i lettori del nostro Notiziario vuole condividere con tutti un ricordo particolare legato al nostro Santuario

può contattarci o scriverci e volentieri pubblicheremo quanto ha da raccontare. Grazie!

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E’ Natale!!!

I volontari ed i tanti pelle-grini che, fedeli al Santua-rio salgono ai piedi di Maria per pregare e chiedere gra-zie, porgono fervidi auguri di Buon Natale al nostro caro Vescovo Martino Canessa.

Una rappresentanza di volontari, si è recata a porgere gli Augu-ri di Buon Natale al Provinciale dell’Opera Don Orione, Don Ondei Pierangelo.Nell’occasione hanno ringraziato l’Opera per la costante e infatica-bile presenza dei sacerdoti orioni-

Tutti noi porgiamo gli Auguri a Sr. Pia. La ringraziamo per la presenza continua a Montespi-neto, per l’accoglienza ai pel-legrini che, specialmente nella bella stagione salgono al San-

Assicurano la loro preghiera, lo ringraziano per la sua paterna disponibilità ed invocano dal Bambino Gesù benedizioni su benedizioni su tutta la diocesi lieti di offrire alle parrocchie un ambiente isolato, sereno ed idoneo per ri-tiri spirituali di fine settimana specie in prepa-razione ai Sacramenti.

ni nel nostro Santuario di N.S. di Montespineto tanto caro al Padre Fondatore. Un sentito grazie per la pre-senza, anche se breve, di Don Ugo Bozzi ed un grazie per l’arrivo del nuovo Rettore Don Sesto Falchetti… Da parte di tutti ci si auspica e si prega che rimanga più a lungo dei suoi ultimi predecessori…Con gli auguri hanno portato in dono la nuova e bella statua della nostra Madonna.

tuario anche durante la settimana. Vediamo in lei una buona custode della casa della Madonna: tutti i giorni apre e chiude il Santuario, anima i momenti di preghiera in assenza del rettore e prega perché le grazie di Maria scendano copiose su tutti e su ciascuno.

In modo tutto particolare … Auguri di Santo Natale al Nostro Vescovo

In modo tutto particolare… Auguri di Santo Natale al Padre Provinciale

In modo tutto particolare … Auguri di Santo Natale a Suor Pia

“Cristo ha voluto arrivare a noi attraverso Maria e vuole che arriviamo a Lui attraverso Maria!”(Con queste parole di Don Orione, nell’abbraccio di carità e nel bacio della fede ci scambiamo vicendevolmente gli Auguri e li porgiamo anche a tutti i

nostri lettori, ai nostri amici, ai benefattori del Santuario ed a quanti Salgono ogni giorno per pregare la Madonna e chiedere a lei grazie su grazie.)

ORARIO DELLE FUNZIONI DURANTE LE FESTIVITA’ NATALIZIE24 dicembre: ore 21,00 - 23,00 Confessioni 22,30 - 23,00 Veglia di Preghiera in attesa del Mistero 23,00 S. Messa della natività. Seguirà momento di convivialità con panettone e vin brulè e con la presenza degli Alpini25 dicembre: NATALE DEL SIGNORE - 10,30 e 16,00 S.Messa26 dicembre: 10.30 e 16,00 S. Messa31 dicembre: TE DEUM di ringraziamento - 22,00 - 23,00 Momento di Preghiera… ed al temine: agape fraterna, Brindisi, con spaghettata e scambio di auguri1 gennaio: 10,30 - 16,00 S.Messa2 gennaio: 10,30 - 16,00 S.Messa - La S.Messa delle ore 10,30 sarà animata da ASAM Chorus di Stazzano6 gennaio: 10,30 - 16,00 S.Messa - La S.Messa delle ore 16,00 sarà animata dai Cori con festa della Befana per i bambiniIl Presepe verrà aperto la notte di Natale e sarà visitabile fino al 2 febbraio 2011 tutti i giorni 09,00 - 12,00 - 15,00 - 17,00.• Presso il Circolo ANSPI sarà allestita la Bancarella di Natale con piccoli oggetti di artigianato.• Presso il Circolo ANSPI sarà visitabile da domenica 12 dicembre al 9 gennaio 2011 la Mostra “Passione Presepi”, in concomitanza con le S.Messe.

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A Montespineto un piccolo faro:Suor Maria Eustella eremita

Stralci dal libro “Mi chiamo sì”. A cura di Rosanna Brichetti Messori……La persona umana è sempre un insondabile mistero, tanto più quando sperimenta la misteriosa vicinanza del Signore. Perciò non ci si può accostare ad essa se non come Mosè si accostò al roveto ardente: a piedi scalzi, ossia con tutto il rispetto e l’umiltà suggeriti dalla consapevolezza di non comprendere fino in fondo chi ci sta davanti.

Pensieri di Suor EustellaSugli Angeli: …..un Angelo mi accompagna continuamente per impedire che ri-manga sterile una natura intelligente e libera e, dopo la redenzione, per impedire che sia perduto il frutto dei dolori di Gesù. Essi adorano Dio potente nella nostra vita, Dio fatto Uomo e dato a noi, Dio Amore che ci santifica, e vanno ripetendo continuamente: “Santo, Santo, Santo è il Signore Dio della Potenza!”. Noi non le sentiamo queste voci, perché sono voci di intelligenza, voci di sottomissione, voci di amore, ma è certo che esse risuonano davanti a Dio! O cristiano, come puoi depravare e abbrutire te stesso, sapendo di avere un Angelo che raccoglie il frutto della tua vita? Come puoi fargli raccogliere frutti putrefatti di peccato? Non hai vergogna di comparire impurezza innanzi a tanta purezza? Io credo che gli Angeli esultino veramente vicino a noi quando ci vedono ripieni di Gesù Sacramentato! Gesù ci ha eletti per l’opera Sua con grande Misericordia e anche noi dobbiamo essere Angeli innanzi a Dio! La continua familiarità con Gesù non deve spingerci ad essere Angeli per Lui?.....Gli Angeli invidiano la nostra sorte! Diamo questa consolazione al nostro Angelo Buono che tanto ha dovuto finora arrossire per noi, preghiamolo che ci aiuti, facciamoci condurre per mano in questo terreno pelle-grinaggio e ripetiamo in ogni evento contrario della vita: “Santo, Santo, Santo è il Signore Dio della Potenza!”San Giuseppe:…..lo sento così vicino che parlo con lui. San Giuseppe per tanti motivi: non ultimo perché è il santo del silenzio. E il silenzio è la casa di Dio. L’Amore vero non turba:….l’Amore vero trasforma l’io in Dio, la terra in Cielo, il tempo in eternità…Gesù mi precede per i sentieri che portano in alto ed io lo seguo saltellando e felice perché lo amo e il Suo Nome è tutto per me: basta infatti che lo pronunci ed eccomi consolata. Cerca di amare di più, di più, di più.Desiderio del cielo:…..non volgerti mai indietro, fosse pure per detestare il passa-to: guarda avanti! Sali la montagna della tua vita, anche se salire costa e ne senti tutto il peso…..Anima:…..ogni anima è un mondo a sè: ha delle vette che toccano il cielo e degli abissi che sfiorano l’inferno….E’ un mistero e davanti ad ogni mistero bisogna avvicinarsi con sommo rispetto e tremore….Santità:…..se si potesse vivere due volte, tutti si farebbero santi! Penso che il verbo principale della santità non sia: “Signore ti offro…” ma piuttosto: “Signore prenditi tutto quello che vuoi!”. Nell’offrire ci può essere ancora il gusto dell’io, ma nel sentirsi portare via….salute, onore, stima, consolazione, tranquillità, non credo ci sia più ombra dell’io. Fa’ o Dio di me quello che credi! Non mi chiamo più Eustella mi chiamo “Sì”.

(tratto da un elaborato di don Ugo Bozzi)

La facciata e i muri laterali del nostro Santuario avevano veramente bisogno di una bella rinfrescata: detto fatto, in tempi brevissimi don Ugo, coadiuvato da due ottimi artigiani edili, i Poggio, ha provveduto a rifare l’intonacatura dei tre lati della Chiesa, riportandola a quel colore luminoso che aveva ormai perduto. I fedeli si sono così trova-ti di fronte, praticamente da una domenica all’altra, a un Santuario rimesso a nuovo, sempre più bello in onore della nostra Madre Ce-leste. E che possiamo dire se non un sentito e caloroso GRAZIE!!!

C.C.

I lavori di restauro della facciata

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Spigolature...Il campanile del santuario di Montespineto fu costruito nel 1853. Al suo interno furono collocate, in origine, 3 campane di piccole dimensioni, fuse da Mazzola di Valduggia.Nel 1974, in preparazione all’Anno Santo dell’anno successivo, venne ordinato un nuovo concerto di 5 campane (le attuali), fuse da Capanni di Castelnuovo Monti (RE). Rimaste per alcuni mesi alla vista dei fedeli, sul piazzale della chiesa, vennero issate sulla torre du-rante il 1975, ovviamente dopo essere state benedette.La 1° campana (la “campanetta”) è dedicata al Giubileo.La 2° campana è dedicata al Concilio Ecumenico Vati-cano II°.

La 3° è dedicata alla Madonna “in cui sono poste tutte le benedizioni” come ricorda l’iscrizione su di essa.La 4° è dedicata a San Giuseppe.La 5° (il “campanone”) è dedicata espressamente a No-stra Signora di Montespineto, la cui immagine è incisa in bassorilievo su di essa. Questa campana rischiò di rompersi durante la Notte di Natale dell’anno 2000, poiché si ruppe uno dei perni su cui poggia per ruo-tare.. Fortunatamente la campana scivolò su un lato dell’incastellatura e vi si incastrò fermandovisi contro, senza urtare violentemente contro l’incastellatura stes-sa (il che avrebbe provocato incrinature del bronzo) e senza cadere rovinosamente a terra con peggiori con-seguenze sia per le strutture che per i possibili passanti.

Forse non sapevate che … (scheda 1)

Nel 1875 fu eretto l’altare maggiore che accoglie tutt’ora la statua della Madonna con Bambino. Questa opera in marmo bianco fu scolpita attorno al 1629 ossia all’epoca di avvio dell’ingrandimento dell’originaria cappellina che diverrà l’attuale san-tuario diocesano.Il probabile autore è Leonardo Ferrandina, artista che, come riporta la sua biografia “studiò scultura in Genova da Taddeo Carloni, fece bellissime figu-re in particolare la bella Madonna nella chiesa del Guastato (la basilica francescana dell’Annunziata all’inizio di via Balbi), diverse altre ne mandò fuori di Genova, tutte di graziosa fattezza, e morì dopo avere per molto tempo virtuosamente operato”. L’ “originale” (quando l’opera piaceva, se ne ordi-navano delle “copie”) dovrebbe essere il simulacro

La collocazione geografica del santuario è natural-mente propizia alla vita eremitica ma Montespineto ha visto negli ultimi 150 anni un costante aumento di affluenza di devoti, pellegrini, semplici visitatori e pure escursionisti. Tutti questi motivi giustificarono l’istituzione di un vero e proprio servizio di assisten-za spirituale, garantito da un cappellano (non resi-dente) che celebrava a Montespineto nella buona stagione. Tenuto conto che la strada ed i trasporti erano quel-lo che erano, il santuario veniva poi chiuso nei mesi freddi per riaprire nella primavera successiva. Il primo cappellano del santuario fu don Giovanni Roggiero (1762 - 1842) sepolto in santuario, da-vanti all’altare maggiore. Egli, nei periodi in cui si fermava a Montespineto, pernottava nell’attuale

mariano della cappella di fondo della navata latera-le sinistra della citata chiesa genovese.Purtroppo il santuario fu più volte saccheggiato. La storia ricorda che molto violente furono le devasta-zioni del 1799, da parte delle truppe francesi. Nella facciata di una casa della località Lastrico di Serravalle, sono tutt’ora murate le bombe del can-noneggiamento del 4 novembre 1799. Per ridurre il rischio di ulteriori e peggiori profana-zioni, il 15 novembre successivo si decise di spostare la statua della Madonna nella chiesa parrocchiale di Stazzano, ove rimase sino al 9 agosto 1801, data in cui fu riportata a Montespineto con una solen-nissima processione documentata da un apposito quadro-ricordo di notevoli dimensioni, esposto in sagrestia.

eremo. Essendo originario di Varinella, dove abita-vano i suoi parenti, non di rado volgeva lo sguardo verso la valle Spinti, visibilissima in linea d’aria af-facciandosi dalla zona dell’eremo stesso. E poiché le comunicazioni erano quelle che erano (ossia ancora praticamente inesistenti), egli aveva messo a punto un originale sistema di segnalazione d’emergenza: in caso di bisogno nelle ore notturne metteva alla finestra un lume acceso, in caso di bisogno nelle ore diurne faceva sventolare dal balcone un lenzuolo bianco. In questo modo i suoi parenti, guardando da casa verso il nostro monte, rilevando i suddetti segnali potevano salire per intervenire. Tale sistema di segnalazione veniva utilizzato pure nel Seminario di Stazzano, per allertare il medico (che allora partiva da Serravalle).

Forse non sapevate che … (scheda 2)

Forse non sapevate che … (scheda 3)

a cura di g.p.v.

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Il Carlin della MadõnaQuesto nome ai giovani ed anche ai meno giovani non richiama alla memoria granché. Il Carlino per i vecchi frequentatori del Santuario della Madonna di Montespineto era un punto di riferimento per tut-to quello che riguardava il Santuario stesso e….per passarvi in serena armonia un pomeriggio o qualche ora. Su di lui si è scritto anche in un libro e in varie occa-sioni oggi vorremmo disegnarne la figura ma….un po’ alla volta, attraverso i ricordi, gli episodi personali di chi lo ha conosciuto: facciamo come con le icone, così come viene, un piccolo tratto, poi un altro ed un altro ancora con tempo, pazienza, tanta simpatia e amore a disposizione.Raccogliamo quanto ci viene raccontato dai vecchi amici e frequentatori del Santuario.Si parla del periodo che va dagli anni ’40 agli anni ’70 o poco più.Visse al Santuario come Sagrestano e tuttofare con il vecchio rettore Don Guido; era dedito al servizio della Chiesa, svolgeva le attività di fabbriciere e le numerose incombenze “agricole”. In particolare curava le pecore, gli asini, il bue, le galline, mentre la moglie conduceva le ope-razioni nella cucina che fungeva da semplice fattoria, alla buona…., ma che prelibatezze riusciva a tirar

fuori con i pochi mezzi e materie prime a disposizione!Intere generazioni sono passate da quelle parti per le funzioni religiose, per le feste e spesso i frequenta-tori si fermavano per il pranzo o per la merenda e si conversava di tutto : del Santuario con i suoi lavori, degli ex-voto di cui la chiesa era ricolma, degli in-contri religiosi e poi via via delle notizie sui boschi, funghi, caccia, si parlava delle covate, della nascita di agnellini, dei somari e poi della salute, nascite e dipartite degli amici. Il tutto, perché no, davanti ad un buon bicchiere e ad un panino con formaggio e salame, o dinanzi ad una faraona arrosto che era sta-

ta probabilmente invitata a pranzo senza chiederle il permesso!A questo punto invitiamo chi ha qualcosa da raccon-tare e lo desideri,a farsi avanti qui, con gli amici del Circolo ANSPI, giù al bar, per incorniciare insie-me aneddoti, episodi e ricordi che a poco a pocoriempiranno di vita l’immagine sbiadita che del Car-lino abbiamo in Santuario.Ci sono stati ricordi più recenti e meno recenti, ricordi di infanzia.Oggi ne raccontiamo uno, inedito, che accadde ad Angelino (pseudonimo), un bambino dei primi anni ’50. Più precisamente l’anno e il giorno in cui la Sta-tua candida di marmo della Santa Madonna arrivò a Montespineto da un laboratorio della Toscana.Angelino, il piccolino, era solito andare nel mese di Agosto con la famiglia su al Monte. Allora si prende-va in affitto una camera o due (ce ne sono sia nella costruzione “nuova”, sia addossate di qua e di là alla Chiesa).Angelino era il prediletto del Carlin, che non perde-va occasione per riempirlo di felicità valorizzandolo come suo stretto collaboratore sia in chiesa (chieri-chetto) sia nei lavori esterni.Quel giorno avvisarono che alla stazione di Stazzano era arrivata la cassa con la statua di marmo tanto desiderata e tanto attesa. Il Carlin tirò fuori il carro, preparò tutto e, attaccato ill bue, chiamò Angelino perché dovevano andare a prendere la Santa Madonna. Figurarsi l’emozione, la gioia, la curiosità e poi l’orgoglio di partecipare ad un’avventura così importante!Detto fatto la combriccola scese giù per la strada lun-go le stazioni della “ViaCrucis”, passò dal”lago”(odierna pompa dell’acqua) e poi sempre giù per il valloncello fino a S: Michele, al sottopasso della ferrovia ed infine alla stazione.Gli uomini della ferrovia caricarono la preziosa cas-sa, la assicurarono con grosse funi e finalmente su per la salita con la gioia, i pensieri e gli scherzi ma anche con il timore: “Speriamo che sia intera, non si rompa o non sia scheggiata”.Dopo la lunga e assolata salita della cascina, la caro-vana arrivò al lago (poco prima delle odierne cappel-line) ed il Carlin concesse il giusto riposo al bue, lo fece bere e gli dette da mangiare qualche manciata di fieno. Angelino stava appoggiato alla ruota del carro e si riposava beato godendo di tutto.Il Carlin, finite le operazioni della sosta, dette il se-gnale al bue di muoversi con un improvviso e forte “Ahhh”…. Il carro si mosse con uno scatto ed il Car-lin, con raccapriccio, sentì un urlo di dolore: la ruo-

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I Santuari: “luoghi alti” di devozione e di fede

ta ferrata con tutto il carro ed il suo pesante carico era passata sopra il piedino di Angelino, che urlava. Fermato il carro, accorse ad aiutare il piccolo. Ange-lino, liberato il piede, si precipitò a toccare la ferita, si tolse il sandalo, carezzò il piede, sgranò gli occhi terrorizzati, ma…..il PIEDINO ERA INTATTO, non c’erano fratture né lacerazioni, né gonfiori, né lividi: INTATTO. Per la forte emozione neanche si accorse che il dolore era scomparso. Non sappiamo cosa disse il Carlin, ma su al Santuario Angelino, emozionato, raccontò tutto alla mamma che non mostrò grande in-

Una caratteristica di molti Santuari è quella di essere situati in luoghi alti, su monti, colline. Que-sto richiama subito la bellezza. l’apertura ad un orizzonte infinito che si perde in alto e d’intor-no, ricordando l’infinità e bellezza di Dio. Il Santo Padre Giovanni Paolo II: “Sempre e ovunque, i Santuari cristiani sono stati o hanno voluto essere i segni di Dio, della sua irruzione nella storia uma-na. Ciascuno di essi è un memoriale del mistero dell’Incarnazione e Redenzione.”E ancora: “E se numerosi Santuari romanici, go-

tici o moderni sono stati dedicati alla Nostra Si-gnora, è perché l’umile Vergine di Nazaret ha dato alla luce, per azione dello Spirito Santo, il Figlio di Dio, Salvatore universale, e perché il suo ruolo è sempre quello di presentare alle gene-razioni che si succedono il Cristo “ricco di mi-sericordia”. Gli alti luoghi spirituali, costruiti nel corso degli anni a volte per iniziativa di Santi, continuano a parlare allo spirito e al cuore degli uomini, credenti o non credenti, che risentono dell’asfissia di una società chiusa in se stessa e a volte disperata. Non a caso Papa Paolo VI definì i Santuari “le cliniche dello spirito”, da cui risuo-

teresse (roba da bambini, avrà pensato).Così il piccolo capì che non lo avrebbero ascoltato e la cosa rimase nell’oblio per quasi 60 anni.Oggi il suo cuoricino di allora si è aperto ed è venuto fuori il suo piccolo grande segreto.

Abbiamo riferito l’episodio come ce lo ha riferito il protagonista, allora bambino. Lui parla del trasporto della statua della Madonna, supponiamo invece si sia trattato dei corredi in marmo annessi alla statua o all’altare.

P.d.M.

na forte ed efficace l’invito accogliente di Ma-ria Santissima: “Entrate, o figli, io sono la madre”. I Santuari sono un punto fermo che nutre la spe-ranza e alimenta l’azione, che vince l’inettitudi-ne e da’ forza. Devozione e fede: questo spinge folle di persone là in alto, e non si assottigliano, neanche sotto l’incalzante processo della seco-larizzazione, ma anzi viene rivelata una crescita che fa pensare. La devozione è il forte sentimento di amore spiri-tuale, ma la fede? L’Apostolo Paolo la definisce

“una buona battaglia”, una corsa per vincere la “corona di giustizia”, e cre-dere richiede la stessa passione che si mette nel partecipare ad una gara. Al Santuario di Nostra Signora Di Mon-tespineto, faro per la Vallescrivia e Valborbera, si ascende per chiedere grazie o per ringraziare, per un mo-mento di pace e di bellezza, per spe-ranza e consolazione, per devozione, per fede. Non è un luogo sacro separato dal mondo “profano”, ma è uno spazio di incontro tra il sacro e il profano, non mai separazione, ma sempre unione. Ancora la voce del Santo Padre Gio-vanni Paolo II: “Ci auguriamo arden-temente che i Santuari divengano o ridivengano come altrettante case di

famiglia in cui ognuno di coloro che vi passano o soggiornano ritrovino il senso della loro esisten-za, il gusto della vita, poiché avranno fatto una certa esperienza della presenza e dell’amore di Dio.” In particolare “i Santuari Mariani sono come le pietre miliari poste a segnare i tempi del nostro itinerario sulla terra: essi consentono una pausa di ristoro nel viaggio, per ridarci la gioia e la sicu-rezza del cammino, insieme con la forza di an-dare avanti, come le oasi nel deserto, nate ad offrire acqua e ombra.”

C.C.

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Domenica 17 ottobre: “Festa della Castagna”

Nell’aria fredda, quasi invernale, anche quest’anno tutta l’area che circonda il nostro Santuario è sta-ta inondata dal profumo delle caldarroste. Fe-sta speciale per i bambini e per le

famiglie! Per l’occasione sono stati allestiti tre punti-fuoco sui quali abili mani facevano danzare le tipiche padelle forate a manico lungo colme di castagne. Il bosco quest’anno è stato generoso di questo gusto-sissimo frutto che è stato proposto dai nostri volontari in svariati utilizzi. Le bancarelle offrivano dolci di ogni genere, dalle torte più originali, ai biscottini a forma di castagna, tutti però con il gustoso frutto come ingre-diente base.

Sulla bancarella del pane facevano bella mostra di sé profumatissime pagnotte caserecce, alcune impastate con farina bianca altre con farina di castagna, cotte nel forno a legna. Per gli assaggini: salame nostrano e formaggio.Immancabile e graditissimo il Sig…….. Mago della Frittella!In un grosso recipiente rettangolare pieno d’olio fu-mante ha fritto una montagna di frittelle, subito messe nei sacchetti dalla nostra infaticabile Rina. Pensiamo che nessuno dei presenti in Santuario in quella giorna-ta sia tornato a casa senza averne gustato.I lavoretti di artigianato, eseguiti dalle abili mani di alcuni volontari e amici del Santuario hanno stupito per la loro originalità e precisione di esecuzione. Alle 17 tutti hanno partecipato alla Santa Messa, la chiesa era gremita. Poi ancora un giretto fra le bancarelle e una sosta per un caffè al bar del nostro Circolo e tutti a casa con il cuore riscaldato da un pomeriggio passato in serena familiarità.

B.M.

Gli ex voto deteriorati

Grande afflusso di fedeli a S. Anna

Prosegue 1’esposizione degli ex voto deteriorati che, ripuliti e in parte recupe-rati, ogni quindici giorni si alternano sulla apposita bacheca, nella chiesa di Montespineto. ( a destra entrando in chiesa). Si tratta di circa 110 ex voto che 8 o 9 per volta, a seconda delle loro dimen-sioni, saranno esposti. In questa occasione esponiamo l’ex voto A85 datato 20 dicembre 1939. E’ la vicenda di Carbone Pietro di Arquata Scrivia ( dipinto su tavola del pittore Ernesto Arecco ) che venne urtato e gettato a terra da un treno in manovra, mentre egli stava pulendo i binari dalla neve. Dall” alto del Santuario di Montespineto la Madonna lo protesse e lo salvò dal pericolo. S.M.

Un triduo ha preceduto la festa. Il Rettore del Santua-rio ha presentato ai fedeli tre figure di mamme esem-plari. Dal giorno di S.Anna quest’anno ha preso avvio l’iniziativa di affidare i bambini alla Madonna. Diverse

famiglie han-no aderito con entusiasmo e le foto dei loro piccoli sono esposte sull’Al-tare dedica-to alla Santa. Numerosissime le Anne che

sono salite a festeggiare la loro Santa Patrona e il loro onomastico. Anche le mamme in attesa sono venute a chiederle sostegno. Cadendo di lunedì, già il sabato e la domenica precedenti si respirava l’atmosfera della ricorrenza, e un gran numero di persone, soprattutto intere famiglie, si sono ritrovate riunite nelle S.Messe e poi nei locali del Circolo A.N.S.P.I., nell’Eremo, sotto il porticato dove li attendevano la lotteria, la pesca di beneficenza, le bancarelle con i manufatti artigianali e i dolci, e soprattutto l’allegria di una giornata di festa. Gridolini di bambini, vociare degli adulti, sorrisi degli anziani che hanno ritrovato in questa festa il sapore di quelle di un tempo.

C.C.

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I Cavalieri del raviolo ospiti del Santuario

Una trentina di membri dell’Ordine Obertengo dei Cavalieri del Raviolo e del Gavi hanno trascorso il 9 ottobre una serata conviviale nei locali del Circolo ANSPI di N.S. di Montespineto. Erano con loro diver-si rotariani del Club Gavi Libarna. Hanno sfoggiato i loro caratteristici costumi con i mantelli e lo stendardo e posato per diverse foto ricordo con i volontari. Per tutti è’ stato un piacevole momento e la serata è passata velocemente. Ci siamo sentiti onora-ti della loro presenza tra noi e un arrivederci presto alla prossima…..Ed ora un po’ di storia dei nostri illustri ospiti.L’Ordine venne fondato nella primavera del ’73 quando G. Carletto Bergaglio, personag-gio che ha segnato la storia di Gavi dell’ulti-mo mezzo secolo, ha l’idea della creazione di un’accademia gastronomica gaviese. L’entu-siasmo che riesce a trasmettere ad alcuni amici ha il risultato di far trovare il pomeriggio del 6 luglio seguente, 24 soci fondatori a firmare di fronte al notaio l’atto di costituzione dell’Or-dine che nasce come Ordine dei Cavalieri del Raviolo e del Cortese di Gavi. Con l’acquisizione della DOC nel 1974 resterà del Raviolo e del Gavi. Finalità dell’Ordine sono quelle di esaltare e propagandare: a) i ravioli che qui nacquero durante il Marchesato di Gavi del XII secolo; b) il vino Cortese che nella zona di Gavi raggiunge la più alta espressione di bontà e fi-nezza; c) quanto di valido c’è nella gastronomia loca-le anche allo scopo di salvaguardarla. L’Ordine si con-sidera un effluvio del Marchesato di Gavi (1070-1202) durante il quale la pasta ripiena vide la luce nella locanda Raviolo che era posta sull’unica vera strada allora esistente tra Genova e la Padana. I momenti

fondamentali della vita dell’Ordine sono i due Capi-toli che si tengono uno a fine primavera e uno dopo il Rosario secondo l’antica usanza gaviese di glorificare i Ravioli. Durante i Capitoli vengono nominati i nuovi Cavalieri.Il rituale della intronizzazione ricalca quella dei Mar-chesi di Gavi con i loro vassalli e valvassori. La me-

dievale spada larga e corta scende prima sulle spalle, simboli della forza e del sentimento, e poi sulla testa del neofita come ad auspicarne la saggezza. Nei suoi trentasette anni di vita l’Ordine ha promosso il Raviolo e il Gavi nel mondo. Gli eventi più signifi-cativi nel 1980 a New York, nel 1981 a Nanchino dove avviene il gemellaggio dei due ravioli e la visita alla Muraglia Cinese, nel 1989 in California per il Congresso Mondiale Bacchico. Nel 2000 l’Ordine ha assunto la denominazione Obertenga per una più precisa carat-terizzazione storica e territoriale.

C.C.

Il dialogo della gioia “Dove è tristezza fa che io porti la gioia”

…ma come si fa a portare in noi la gioia del cuore se non si trova lì?E’ LI’.Ma molte persone non la sentono!Non la sentono perché non conoscono il SEGRETO DELLA GIOIA.E qual’è questo segreto?Non puoi sentire la gioia dentro di te finché non la lasci uscire.Ma come posso lasciarla uscire se non la sento?Aiuta qualcun altro a sentirla! Libera la gioia in un’al-tra persona e la libererai anche dentro di te.Molte persone non sanno come fare: è una afferma-zione così enorme che lascia perplessi!Ascolta: a volte basta un semplice sorriso o un com-plimento, uno sguardo amorevole….sono una infinità

i modi per farlo! Una canzone, una danza, un colpo di pennello, il ritmo dolce delle parole, tenersi per mano, unirsi con la mente o con l’anima a un’altra persona, la costruzione in comune di qualcosa di bello o di utile.Tutti questi modi e molti altri possono LIBERARE LA GIOIA IN UN’ALTRA PERSONA!Condividere un sentimento, dire una verità nella ca-rità, mettere fine all’ira, rinunciare a giudicare. Essere disponibili ad ascoltare ed a parlare, decidere di per-donare, scegliere di lasciar correre. Impegnarsi a dare e a ricevere con grazia.Ti dico che ci sono migliaia di modi per liberare la gio-ia nel cuore di un altro. Nel momento in cui deciderai di farlo, dentro di te capirai perfettamente come.

P.d.M.

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Dal libro di Ignazio Silone: “Incontro con uno strano prete”

A Genova dovevamo cambiare treno e aspettare due ore la coincidenza per Ventimiglia. Pioveva a dirotto, tuttavia don Orione insistè per mostrarmi almeno una parte della città a lui familiare e che io ancora non conoscevo. «Non ti capiterà facilmente di avere una guida come me” disse. «Ma lei è certamente stanco», gli obiettai. «Per colpa mia, lei non ha chiuso occhio durante tutta la notte e conosce già la città. Non deve essere piacevole per lei camminare sotto questa piog-gia, senza ombrello». «A partir da una certa età», egli mi spiegò sorridendo, «non si hanno più piaceri propri ma riflessi. I padri gioiscono del piacere dei figli». Mi fu dunque giocoforza seguirlo. Lasciammo l’altro studente nella sala d’aspetto del-la stazione a custodire il nostro piccolo bagaglio e ci inoltrammo verso la città. Egli m’indicò il monumento

a Colombo, alcuni palazzi antichi, la facciata d’una chiesa, le attrezzature lontane del porto. Cammina-vamo in fretta, rasente i muri, sotto le grondaie, per ripararci alla meglio dalla pioggia scrosciante, lui da-vanti e io dietro; egli m’avvertiva a tempo quando una grondaia era rotta e conveniva scostarsi dal muro per evitare una doccia. Arrivati sotto un portico, ci fer-mammo un po’ per riprendere fiato. In quel momento don Orione si ricordò di avere ancora in tasca un cer-to numero di cartoline da impostare. Avrebbe preferi-to spedirle a Roma, mi disse, ma si era dimenticato. Rimasi un poco sorpreso nel vedere il gran numero di cartoline illustrate, già scritte e affrancate che don Orione cominciò a estrarre dalle sue tasche. Anche quando credetti che non ce ne fossero più, egli conti-nuò a tirarne fuori, da tasche di cui non avrei imma-ginato l’esistenza. Finì col diventare una vera scena comica. «Sono un po’ più di trecento», mi spiegò, «e portano i miei auguri di Natale ai soci di un circolo gio-vanile da me fondato a Tortona. Sono tutti figli di ope-

rai, e per alcuni di essi sarà forse l’unica cartolina di Natale». «Sarebbe opportuno», io gli proposi pensando all’orario del treno, «di affrettarci alla posta centrale per consegnarle tutt’assieme all’apposito sportello». Don Orione non approvò la mia proposta, per un mo-tivo piuttosto bizzarro. «Non è opportuno consegnarle tutte assieme», mi spiegò. «Se così facessimo, le car-toline dovrebbero in partenza essere timbrate dallo stesso impiegato, e in arrivo distribuite dallo stesso portalettere, col pericolo che di fronte all’uniformità o al numero delle cartoline, essi perdano la pazienza e ne buttino via una parte come cartaccia. È dunque più opportuno suddividere le cartoline tra le buche postali più diverse, in modo da smistarle fin dalla partenza. A me divertì quella minuziosa furberia da uomo esperto della vita. Tornando verso la stazione, ci spartimmo dunque le cartoline e ci disponemmo sui marciapiedi opposti come per una gara di velocità. Io mi giovai largamente del vantaggio dell’età, po-tendo correre, dare spintoni, chiedere ogni momento informazione e compiere anche rapide escursioni nel-le vie adiacenti, senza sollevare scalpore; tuttavia don Orione terminò la distribuzione della sua parte prima di me. Quando in treno mi chiese se avessi impostato tutte le cartoline, proprio tutte, fui costret-to a confessargli di averne conservato abusivamente una per me. «In questo modo», mi scusai, «anch’io avrò i suoi augu-ri di Natale». «Ma sulla cartolina c’è un altro destina-tario», egli mi fece osservare. «Quegli auguri non sono per te, anche se tu li sequestri. Ti sei comportato come un cattivo porta-lettere». Alla prima fermata, quella di Oneglia, scesi per spedire anche l’ul-tima cartolina. Il lungo viaggio sta-va per concluder-si. Quando, all’av-vicinarsi di San Remo, don Orione mi spiegò che ci avrebbe presenta-to al direttore del collegio e che sa-rebbe ripartito la sera stessa, sen-tii una dolorosa stretta al cuore, che cercai di nascondere. Ecco, così è la vita, pensavo. Appena ci si affeziona a qualcuno, lo si perde.

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Mettiamo i nostri figli nelle mani della Madonna

Ringraziamo la Madonna che ci ha tenuti stretti a Lei

Tesseramento A.N.S.P.I.

Presepio 2010

31 Dicembre: Fine anno

Una consuetudine quanto mai bella e da caldeggiare… in una società sempre più difficile, dove la Fede cede il passo alla razionalità, dove Dio sembra non essere più necessario a condurre avanti la storia, dove i figli sono lasciati in balia di se stessi ed hanno come compagno di viaggio Internet e la TV Affidiamoli a Maria… La Parrocchia li veda nascere e crescere nel Battesimo ma noi affidiamoli a Lei, la Nostra Madre celeste! Prenda i nostri figli fra le sue braccia, se li stringa forte al cuore, li protegga da ogni pericolo… La Madonna lo farà di certo se noi glieli doneremo con fede e filiale devozione.

Altra iniziativa lodevole dinanzi all’altare di Maria Regina di Montespineto è data dalle coppie di sposi che si recano a pregare e ringraziare nell’anniversario del loro matrimonio. 10… 25… 50 anni vissuti insieme nella famiglia, benedetta con il sacramento nunziale. Lì ripetono la loro promessa… Lì magari si scambiano ancora l’anello di fedeltà…Lì chiedono ancora che il sospiro segreto del cuore ven-ga nuovamente e solennemente benedetto e che l’Amore

Tutti sanno che presso il Santuario di Montespineto già da diversi anni esiste ed opera una Associazione Nazio-nale San Paolo Italia (A.N.S.P.I.) con Bar e punto di risto-ro per i pellegrini e per la gente della vallata sottostante. Grazie ai volontari che vi lavorano tante iniziative si pos-sono portare avanti e gli ambienti sono spesso locali di aggregazione e di confronto.

Sei solo/a in casa? Non sai dove andare? Vuoi salutare il nuovo anno 2011 in compagnia? Non vuoi rimanere in piedi fino all’alba?VIENI A MONTESPINETO!!!Pregheremo un pochino dalle 21.30 alle 23 (è giusto rin-graziare Dio per l’anno che si chiude e domadargli favori per l’anno che si apre!) e poi ci ritroveremo insieme nei

Vieni a visitarlo!!! Rimarrai soddisfatto. Il presepe è tutto artigianale. Uno degli allestitori (li ringraziamo tutti con tanta simpatia!) è anche artefice della maggior parte del-le casette, copie fedeli delle nostre cascine e case di una volta. I materiali impiegati sono legna, pietra e sasso. Il ponte e la fontanella sono di sasso del fiume Scrivia, la grotta, di sasso anch’essa, è di recente realizzazione. Le figurine si muovono, c’è un impianto elettrico con al-ternanza di notte e giorno e per la circolazione dell’ac-qua. Quest’anno ci sarà anche la riproduzione in scala del nostro Santuario, realizzata in legno.

Al Santuario di Nostra Signora di Montespineto creeremo una suggestiva tradizione:Il giorno dell’ Immacolata, durante la Santa Messa delle ore10,30, ci sarà la Consacrazione alla Madonna (dinanzi all’Altare di Sant’Anna), dei bambini battezzati dalla festa dell’Assunta alla festa dell’Immacolata e la domenica che segue il 15 Agosto, quando si ricorda la festa patronale di Maria Assunta, durante la Santa Messa delle ore 10,30 ci sarà la Consacreremo alla Madonna dei bambini battez-zati dalla festa dell’Immacolata alla festa dell’Assunta. Dare in tempo le adesioni per una giusta preparazione.

venga comandato e si chiami “Santo”! Quanti doni ricevuti durante gli anni vissuti gomito a gomito! Quanti momenti difficili superati pregando la Madonna! Quale bella testimonianza offrire alla comunità ed ai propri figli e nipoti! Gli sposi si ritrovano insieme a dire “Grazie, Maria, tutto è dono!”. Vengono anche da lontano, con figli e nipoti… ne approfittano per dire “Grazie Maria” e poi si ritrovano (ma-gari nei locali sottostanti dell’A.N.S.P.I.) in gioiosa fraternità.

E’ necessario il tesseramento per sentirsi tutti uniti come famiglia, per vivere l’ atmosfera tranquilla e serena che è propria del Santuario, per avere una assicurazione e per avere agevolazioni riservate solo ai soci.Vieni anche tu con noi! Sono aperte le iscrizioni!Sii anche tu contento di lavorare all’ombra e sotto la pro-tezione di Maria.

locali dell’A.N.S.P.I.. Attenderemo con un piatto caldo, un po’ di zampone e tante lenticchie il nuovo anno, losalu-teremo con un vuon bicchiere e panettone, ci scambiere-mo gli Auguri e ritorneremo presto a casa per vivere in serenità il nuovo anno appena iniziato. E’ necessaria la prenotazione entro il 29 dicembre.

Dov’è? Ma al Santuario non ti pare? E’ aperto tutti i gior-ni , nelle ore 9-12 e nelle ore 14-17!Dal giorno 12 dicembre al 9 gennaio 2011 compreso, nei locali del Circolo ANSPI, sotto il Santuario viene al-lestita una mostra di presepi dal titolo “Passione Pre-sepi”, che comprende una decina di presepi mai finora esposti, della collezione privata di Giampaolo Vigo, di epoca anni ’60, anni ’90, molti italiani, alcuni spagnoli e uno africano.

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MADONNA DI MONTESPINETOStazzano (Alessandria) - Diocesi di Tortona

Rettore del Santuario: Falchetti Don Sesto (Opera Don Orione) cell. 339 8619307 - pro manoscrittoTel. 0143.65466 - E-mail: [email protected] - [email protected] - www.messaggiodamontespineto.it

Per offerte: Conto corrente bancario n. 20125Banca Popolare di Novara - Gruppo Bancario Popolare filiale di Novi Ligure

Codice IBAN: IT33 M 05608 48420 000000020125

Messaggini alla Madonna02.06.10 – Preghiera per le vocazioni Orionine e per la mia famiglia.02.06.10 - Proteggi la mia famiglia e che tutti siano buoni.04.06.10 – Aiutami a fare le scelte giuste in questi momenti difficili.04.06.10 – I bambini e le maestre delle classi “ quinta” dell’Istitu-to Comprensivo di Serravalle Scrivia ringraziano la Madonna di Montespineto e la pregano affinché li protegga durante il corso della loro vita.05.06.10 – Ti ringrazio Signore di avermi fatto conoscere suor Eustella e di avercela donata per tanti anni.06.06.10 – Madonnina Ti ringrazio per tutta la forza spirituale che dai a me e alla mia famiglia.11.06.10 – Rivolgiamo una preghiera alla Madonna che ci pro-tegga – Classe “quinta” di Stazzano.12.06.10 – E’ giunta l’ora di ripartire per la nostra casa, Ti ringra-ziamo cara Madonna di Montespinetoper le giornate trascorse qui. Il nostro desiderio è di poter torna-re ancora.12.06.10 – Eccomi! Sono tornata per dirti GRAZIE. Non solo per essere ancora viva ma per la pace e la gioia che mi hai donato prima dell’intervento. Questo è stato già un grande miracolo.25.06.10 – Cara Madonna Ti affidiamo tutti i nostri defunti e confidiamo in Te per sempre.01.07.10 – Sempre nel mio cuore!03.07.10 – Nel 45.mo Anniversario di Matrimonio siamo venuti a ringraziarti e chiedere la tua Benedizione per noi e per i nostri famigliari.17.07.10 – Grazie per Manuela! E per tutto il sostegno che mi dai ogni giorno.22.07.10 – Una preghiera per tutte le persone del mondo.24.07.10 – Grazie per aver protetto la mia mamma e per averle fatto una grande grazia. Con tutto il nostro affetto ti teniamo nel nostro cuore.25.07.10 – Una preghiera per le famiglie in difficoltà perché la tua luce rischiari i loro cuori.26.07.10 - Vergine Maria per il tuo cuore immacolato riporta lapace e la serenità nella mia casa.

28.07.10 – Aiutaci a superare le difficoltà della vita.01.08.10 – Vergine Santissima proteggi questa Europa che dimentica sempre più le sue radici cristiane!!!04.08.10 – Cara Madonna illumina sempre il nostro cammino.04.08.10 – Aiutaci Maria a portare avanti la nostra vita con occhi benevoli sulla nostra gioventù .06.08.10 – Grazie per averci dato la nostra bambina Giorgia.25.08.10 – Gruppo internazionale di seminaristi Orionini in pre-ghiera per le vocazioni sacerdotali.04.09.10 – Signore fa che osservi sempre i Tuoi Comandamenti.07.09.10 – To God, I love You! Dall’Australia. Passato la notte a Montespineto al riparo della Scala Santa.06.10.10 – Grazie cara Madonna per avermi aiutata a risalire la china. Non abbandonare mai Gianluca.14.10.10 – Per quello che mi attende prego per me e per chi mi sta vicino. Proteggimi Santissima Madonna.01.11.10 – Regina di tutti i Santi! N.S. di Montespineto intercedi per noi insieme ai santi tutti ed in particolare San Luigi Orione.


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