Una giornata per stare insieme, con divertenti attività per
grandi e piccoli.
Manifestazione ecumenica di Movimenti e Comunità cristia-
ne presso Flüeli/Ranft
(Per informazioni: www.miteinander-wie-sonst.ch)
Ci incontriamo alle 20.00 nel Mendrisiotto.
Maggiori informazioni e approfondimenti si trovano nel sito www.fokolar-bewegung.ch e
www.zentrum-eckstein.ch
Gli Eckstein-News vengono pubblicati due volte all‘anno e sono reperibili via mail oppure al Centro di incon-
tro e di formazione Eckstein a Baar. Registratevi online per un abbonamento mail nel vostro user account su
www.zentrum-eckstein.ch oppure via telefono: 041 766 46 00.
Per donazioni: PC 87-573510-7, Movimento dei Focolari, Progetto Eckstein, Baar; Nota: Ristrutturazione
Per gli amici e i visitatori del Centro di formazione Pietra angolare del Movimento dei Focolari
Editoriale
Care lettrici, cari lettori, cari
amiche e amici del Centro
d´incontro e formazione Pietra
angolare!
Vi sono mancate le Eckstein-
News? A noi eccome e attra-
verso alcuni feedback abbiamo
capito quanto sia diventato
importante questo breve noti-
ziario. Altrimenti come si po-
trebbe fare per sapere chi sono
i nostri nuovi dipendenti, quali
i nuovi progetti e le novità a
Baar? Non possiamo raccon-
tarvi tutto quello che si è veri-
ficato da noi in questo anno e
mezzo, pensate che solo per
scrivere quello che è successo
negli ultimi sei mesi, abbiamo
bisogno di una doppia edizio-
ne. Uno dei motivi per questa
pausa si deve sicuramente
all´aumento del numero di
manifestazioni interne ed ester-
ne e a quello delle richieste da
parte degli ospiti del nostro
albergo. Cosa molto positiva
per la nostra situazione econo-
mica che ha portato con sé
naturalmente anche più lavoro.
Finalmente abbiamo potuto
assumere nuovi dipendenti e
suddividere così il lavoro.
Per la prossima edizione di
Eckstein News non vi lascere-
mo aspettare così a lungo,
promesso!
Gertraud Wachmann
„Perdono“ – un concetto teologico, che fino a poco tempo fa
non era contemplato nella psicoterapia. Reginamaria Eder,
medico e psicoterapeuta ha presentato lo scorso 31 marzo
presso il Centro Pietra angolare un corso che unisce entrambe
le cose e accompagna le persone sul cammino del perdono.
„Per riconciliarsi ci vogliono sempre due persone: la vittima deve
affrontare il processo del perdono, ma anche il colpevole deve
percorrere il cammino fino a riconoscere la colpa e ad acquisirne
la competenza“. Reginamaria Eder, dottoressa che lavora in Africa
e psicoterapeuta impegnata proveniente dalla Germania del sud
parla con convinzione a Baar nell´ambito della serie di manifesta-
zioni „Dialog bewegt“.
„Oggi non parliamo di riconciliazione, bensì di perdono“, precisa.
Per perdonare non c`è bisogno del colpevole. „È un processo inte-
riore“. La decisione non è presa una volta per tutte. È una strada
lungha e dolorosa che richiede un accompagnamento e che pur-
troppo fino a oggi è stata trascurata dalla psicoterapia. Segue a pagina 2
Begegnungs- und Bildungszentrum Eckstein Langgasse 9 / CH-6340 Baar/ZG Tel. +41(0)41 766 46 00 www.zentrum-eckstein.ch
Maggio 2017
Prosegue da pag. 1
In qualità di assistente del Dr.
Konrad Stauss, neurologo,
psichiatra e specializzato in
medicina psicosomatica, Regi-
namaria Eder ha appreso diret-
tamente da lui il percorso di
autocoscienza «7 passi verso il
perdono» e oggi forma lei
stessa persone che lavorano
nella pastorale, nell‘assistenza
spirituale e psicoterapeuti che
desiderano accompagnare il
processo del perdono in modo
competente e cristiano.
Sviluppare la disponibilità al
perdono
«Perdonare significa curare le
ferite nella relazione con se
stessi, con gli altri e anche con
Dio - definito nella terapia il
„Tu eterno“», spiega Regina-
maria. Riconoscere la ferita, il
cambio di prospettiva dalla
parte del colpevole (la cui
presenza non è necessaria) e lo
sviluppo graduale della dispo-
nibilità a perdonare – attraver-
so passi ben definiti, in piccoli
gruppi, che possono generare
una grande forza: questi gli
elementi costitutivi del proces-
so. Questo aiuta la persona a
far cadere ciò che la incatena
interiormente e la lega
all´autore del fatto – fino al
momento in cui essa riesce a
perdonare e ritorna così a esse-
re il capitano della sua anima
«the captain of my soul», ri-
prendendo le parole di William
Ernest Henley nella sua poesia
«Invictus» citata da Reginama-
ria Eder a conclusione della
serata.
Beatrix Ledergerber
«Dialog bewegt» è una serie di
appuntamenti del Movimento
dei Focolari. Si svolge a inter-
valli irregolari e approfondisce
argomenti di importante impat-
to sociale durante tavole roton-
de e conferenze.
Il prossimo appuntamento:
Il 10 novembre 2017
La strada è ancora lunga
Le spese per la ristrutturazione
della sala A non sono ancora
del tutto coperte. Sono pagate
con i prestiti che con il tempo
dovremo restituire. Ci preoccu-
pa il calo delle donazioni, il
mercurio sale a fatica. Grazie
per ogni contributo!
Attuali progetti
Abbiamo finanziato i lavori
delle tre stanze nuove al secon-
do piano con i prestiti senza
interessi. Non volevamo la-
sciare queste stanze vuote per i
prossimi anni, bensì metterle in
funzione presto e guadagnare
così la cifra necessaria a copri-
re le spese. Effettivamente
abbiamo potuto utilizzarle
ancora prima che fossero ter-
minate e l´ammortizzazione
procede bene.
Non tutti i progetti possono
essere finanziati in anticipo,
alcuni importi sono troppo alti.
Ci vogliono creatività, nuovi
mezzi e nuove strade e la
gratitudine per il vostro soste-
gno non verrà mai meno!
Gertraud Wachmann
in % 833.429,-
71.6 %
3a tappa
Sala A
596.681,-
Il volto che si nasconde dietro le nostre Eckstein-News
Il fatto che le Eckstein-News siano state finalmente pubbli-
cate lo si deve in modo speciale anche a Bernadette Haas.
Scrittrice per passione e fotografa, con un blog tutto suo, ha
l‘hobby del giornalismo e scrive anche per altre riviste.
Dal 2015 ci ha aiutato occupando diversi ruoli e ha introdot-
to strumenti di lavoro molto utili per l‘organizzazione inter-
na. Da giugno del 2016 lavora principalmente nella segrete-
ria. Si occupa degli aggiornamenti sulla nostra homepage
sulla quale pubblica le novità e inserisce i volantini in forma-
to digitale e le informazioni nel nostro calendario delle manifestazioni. Possiamo approfittare anche
del ricco patrimonio fotografico messo insieme da lei a dal suo partner Karl, foto che donano splendo-
re ai nostri media. Siamo molto grati per questa generosità!
Barcollo ma non mollo
Elisa Passera è la responsabile del team della ricezione da
gennaio 2017. È cresciuta a Sonvico in Ticino. Dopo aver
frequentato la scuola di commercio si è recata in Germania e
in Inghilterra per imparare le lingue, ha lavorato per un anno
presso una fiduciaria prima di iscriversi alla Scuola superio-
re alberghiera di Bellinzona. Dopo impieghi stagionali come
impiegata alla ricezione a Davos, Weggis, nel Cantone di
Glarona e a Lucerna, è stata assunta a Rotkreuz. È una gioia
per noi, averla nella nostra équipe.
A Elisa piace fare camminate, le piacciono le lingue, vedere
la televisione (specialmente la serie «Sturm der Liebe» che si svolge presso l‘Hotel Fürstenhof – è un
pò come guardare dietro le quinte di un‘altra azienda). Il suo motto è «Barcollo ma non mollo».
Che bello avere una persona competente come Elisa alla nostra ricezione.
Come fu che il Macchu Picchu ci regalò un nuovo collaboratore.
Jonathan Cleaver ha lasciato Singapore all‘età di nove anni insieme alla
sua mamma ed è cresciuto in Inghilterra. Prima di trasferirsi in Svizzera
ha lavorato nel settore IT di una ditta che produce orologi subacquei. Du-
rante un viaggio sul Macchu Picchu ha conosciuto la sua ragazza. Trascor-
si tre anni di relazione a distanza e anche perché i viaggi erano molto
costosi per entrambi, Jon si è trasferito in Austria e ha lavorato in una
panetteria pasticceria. Adora cucinare e fa il pane in casa. Da marzo lavora
da noi in cucina e abita con la sua ragazza a Zurigo. Questo non è un pro-
blema, visto che entrambi hanno orari di lavoro irregolari, lei è medico
radiologo all‘ospedale pediatrico. Il suo motto: abbasso lo stress. Siamo
contenti di avere in Jon un nuovo collaboratore per la nostra cucina così
rilassato ed entusiasta.
Per la prima volta lontana da Ginevra per un periodo
più lungo, Céline Roch, cresciuta a Ginevra, ha iniziato il
suo stage presso il nostro Centro nel gennaio 2017, dapprima
nel settore economia domestica per fare esercizio di tedesco
e dal primo marzo alla ricezione. Nell‘autunno 2018 vorreb-
be frequentare la scuola superiore per il Turismo a Sierre.
Per accedervi ha bisogno dello stage e di un certificato di
conoscenza avanzata d‘inglese, che conseguirà il prossimo
anno in Australia, Irlanda o a Ginevra. Il suo sogno? Lavora-
re all‘estero. Benvenuta nell’équipe Eckstein, siamo felici di
averti tra noi.
Buon anniversario, Feime
Poco tempo fa abbiamo festeggiato con Feime Veseli i suoi
primi dieci anni di lavoro nel nostro Centro. Feime, tu sei
una delle nostre migliori collaboratrici e la tua affidabilità è
una garanzia. Si vede e si sente che fai volentieri il tuo lavo-
ro. Ti ringraziamo perchè sei sempre di buon umore, per il
tuo atteggiamento di apertura e il tuo impegno durante que-
sti ultimi dieci anni. Ci riempie di gioia lavorare con te.
Lea Kopeski - la nuova voce che vi risponde oltre gli
orari di apertura della ricezione
Lea presta servizio di reperibilità dal novembre 2016. «Oltre
a ciò» è moglie e mamma e lavora presso l‘asilo Miraculix
del quale è co-fondatrice. Il suo lavoro per la reception le
piace molto e non sono pochi i momenti speciali che le capi-
ta di vivere. P.e. quando un ospite ha chiamato alle 3 perché
voleva essere svegliato alle 6 del mattino. Lea ama queste
sfide e noi le siamo molto grati per il suo lavoro «invisibile».
Un professionista come aiutante volontario
Nell`ultima edizione di Eckstein-News c‘era scritto „siamo
affiancati da un esperto“. Con questa frase ci si riferiva a
me: Karl P. Weber. Già negli anni `80 mio padre prestava
attività per il «focolare» e ha eseguito le installazioni elettri-
che e le riparazioni necessarie. Poiché lavoravo come diret-
tore d´azienda in un´impresa di elettronica con 50 dipendenti
a Zugo (con il patentino di istruttore, diploma in telematica e
numerosi corsi di formazione in direzione aziendale), abbia-
mo potuto svolgere già allora per Eckstein alcune commis-
sioni di un certo rilievo. Dopo il mio pensionamento nell´estate 2014 ho offerto a Gertraud la mia
disponibilità a collaborare presso il Centro, offerta accolta con gratitudine. Adesso mi occupo della
manutenzione dell`immobile e partecipo a tutti i nuovi progetti. Sono felice di poter dare il mio aiuto
e di mettere a disposizione la mia esperienza e la mia rete di rapporti. Grazie per la fiducia che tutti i
dipendenti nutrono nei miei confronti. Mi piace mettere le cose in movimento insieme a voi ...
Cambiamenti in corso a Eckstein
Un frequentatore abituale della
nostra casa mi ha detto una
volta: «Trovo così interessante
venire a Baar e osservare i
cambiamenti che si sono veri-
ficati. Scopro sempre qualche
novità». Ciò che incuriosisce e
nutre in alcuni lo spirito di
avventura, può essere per altri
causa di insicurezza e di timo-
re. Intraprendere nuove strade
comporta sempre anche il la-
sciare sentieri conosciuti. Stia-
mo affrontando questo proces-
so di cambiamento ormai da
diverso tempo e più volte vi
abbiamo tenuti informati attra-
verso il nostro Eckstein-News.
Collaborazione a livello D-A-CH
La collaborazione del Movi-
mento dei Focolari tra la Ger-
mania, l‘Austria e la Svizzera
riguarda anche i Centri Maria-
poli (vedi casella in basso a
destra). Pur nella loro diversi-
tà, da case autogestite a hotel,
le cinque strutture della zona
D-A-CH hanno affrontato e
affrontano sfide e sviluppi
simili. Da due anni si svolgono
regolarmente incontri dei re-
sponsabili dei CM per favorire
lo scambio di idee e il sostegno
reciproco (per esempio la col-
laborazione nelle relazioni
pubbliche) e anche per pianifi-
care insieme il futuro.
Ci sono domande esistenziali
che ci assillano:
* A che cosa servono i Centri
Mariapoli del Movimento dei
Focolari? Che cosa giustifica
la loro presenza al giorno
d‘oggi, caratterizzato princi-
palmente da incontri meno
numerosi e piuttosto locali,
tempi nei quali i CM non sono
più così importanti?
* Siamo in grado di dare una
testimonianza verso l‘esterno
con i nostri CM e se sì, come?
Un CM è unicamente un «bene
di consumo», il cui valore si
riduce alla messa a disposizio-
ne di infrastrutture? O potreb-
be acquisire un valore interno
come luogo di lavoro, punto
d‘incontro per chiunque, dove
il mondo unito è una realtà che
si vive e si sperimenta, assu-
mendo così un valore aggiunto
che nasce dalla sua semplice
esistenza?
* Che cosa dobbiamo fare
affinché sia così?
Alla ricerca di un modello
16 persone si sono radunate
all‘inizio di maggio a Ottma-
ring, nella Germania del sud,
per cercare di dare risposte a
queste domande. Tra di loro
erano presenti tutti i direttori
dei centri e alcuni rappresen-
tanti di vari ambiti del Movi-
mento dei Focolari. Da un
obiettivo apparentemente uto-
pico, quello di definire in un
giorno l‘immagine di 5 struttu-
re sostanzialmente diverse, è
stata stesa una bozza di un
possibile modello. Si tratta
naturalmente di uno schizzo al
quale faranno seguito i lavori
di rifinitura.
Il consulente esterno che ci ha
accompagnati durante questo
processo, ci ha scritto dopo il
nostro workshop: «I valori dei
quali parlate, li vivete davve-
ro.»
Andiamo avanti con questo
incoraggiamento e vi teniamo
al corrente.
Gertraud Wachmann
Centri Mariapoli (CM): Centri
Congressi del Movimento dei
Focolari. Nel mondo ci sono
60 CM, di cui 5 nella zona D-
A-CH: a Vienna, Ottmaring,
Zwochau, Solingen e Baar.
(Foto: Markus Frehner / fortissimo.ch)
Pietre (angolari) in movi-
mento ...
Sì, nel vero senso della parola.
Nelle ultime settimane
l‘impianto telefonico e la rete
informatica sono state adegua-
te agli standard della tecnolo-
gia moderna. Dopo il 2017
Swisscom non metterà più a
disposizione gli allacci ISDN e
quelli analogici. La reperibilità
è tutto per il Centro Eckstein.
Questi motivi ci hanno portato
a decidere di trasportare il
«cuore» dell‘impianto telefoni-
co su «Voice over IP» (voce
tramite protocollo internet).
Attraverso un‘ accurata scelta
del «cuore» è stato possibile
tenere tutti i telefoni che ave-
vamo riducendo così al mini-
mo l‘investimento.
Nello scantinato della parte A
della casa è stato montato un
rack (Armadio EDV), che
ospita adesso l‘intera infrastru-
tura telefonica ed EDV, facil-
mente accessibile e facile da
visionare.
Le necessità IT nel Centro
sono aumentate costantemente,
sia da parte degli ospiti che
dell‘amministrazione. Negli
uffici è stato eliminato lo
switch (dispositivo di rete per
la commutazione) portando a
una notevole riduzione dei
disturbi e del pericolo
d‘incendio. Per ridurre le spese
Bernadette ed io abbiamo in-
stradato circa un chilometro di
cavo LAN, ora tutti i compu-
ter, le stampanti sono collegate
direttamente allo switch in
cantina. Adesso è possibile
eseguire ampliamenti, aggiunte
e eliminare i disturbi da un
luogo centralizzato. Gli im-
pianti sono in funzione da
marzo e funzionano molto
bene.
A tutto questo si sono aggiunti
lavoretti e riparazioni senza
fine:
- una nuova fotocopiatrice
- l‘allarme per la porta
dell‘ingresso principale duran-
te la notte quando la ricezione
non è presidiata e la porta scor-
revole rimane aperta a lungo.
- Cucina: lavastoviglie nuova
- Deposito per le valigie degli
ospiti nel ex cabina telefonica
- l’adattamento di un locale nel
seminterrato a ufficio
- illuminazione dei cartelloni
«Eckstein/Fokolar» sulla fac-
ciata, così gli ospiti ci trovano
anche quando è buio.
- caffetteria: binari per i quadri
La scorsa estate si è liberato
l‘appartamento al secondo
piano della parte B della casa
ed è stato possibile ricavarne
tre stanze per gli ospiti.
Con la collaborazione di una
signora architetto d’interni
abbiamo osato l‘esperimento di
allestire le stanze in modo
diverso, attraenti, armoniose e
moderne. I feedback erano
molto positivi, con il parquette,
tende per oscurare e illumina-
zione LED, sono queste adesso
le stanze più richieste. Chiede-
tecelo alla prossima permanen-
za a Baar, ve le mostriamo
volentieri - sempre che non
siano già occupate.
Karl P. Weber
costituito un comitato, che ha
il compito di elaborare una
possibile realizzazione. Sulla
nostra homepage vi terremo al
corrente sui lavori futuri. Questo progetto dovrà liberare
il cuore della casa dal fascino
di una casa di formazione degli
anni 80 e trasformarla in luogo
d‘incontro e di dialogo moder-
no. Un ambiente più bello non
dovrebbe solo servire a far
sentire gli ospiti più a loro
agio, ma dovrebbe poi potersi
rispecchiare anche nelle cifre
finanziarie
La facciata della casa A
Le persiane hanno ormai la
loro età e devono essere sosti-
tuite. Questo implica però
anche il rifacimento della fac-
ciata tenendo conto anche
dell’efficienza energetica
(isolazione). Siccome una
parte della facciata tocca il
cortile interno, dobbiamo ela-
borare questi due progetti in-
sieme.
Cappella
E’ necessario rinnovare anche
la cappella che porta i segni
della polvere, dell’umidità e
dell’aerazione insufficiente.
Nel prossimo numero di
Eckstein-News vi riferiremo di
più a questo proposito.
Gertraud Wachmann
Cortile interno e Reception
Il cortile interno è ormai da
anni sulla nostra lista d‘attesa.
Tante le idee raccolte: nuove
piante, giardino botanico, giar-
dino con la possibilità di seder-
si - ma nessuna di esse ci ha
convinto. Fino al giorno in cui
un affezionato visitatore ci ha
dato un‘idea geniale: costruire
un tetto e fare una specie di
giardino d’inverno. Ci sarebbe
così un ampliamento del foyer
della sala A, un nuovo spazio
per le pause, un piacevole
luogo per sedersi e soprattutto
una nuova percezione spaziale
quando si entra nel Centro.
Questo interromperebbe il
lungo corridoio all‘ingresso
trasformandolo in un ambiente
più ampio e luminoso.
Quando ci siamo messi a os-
servare da tutte le angolature ci
siamo accorti che anche la
reception non corrisponde più
alle necessità attuali. Abbiamo
persino dovuto mettere un
puntello all‘armadio a parete
perché è già crollato una volta.
C‘è bisogno di un progetto a
lungo termine che includa
l‘ingresso di fronte alla recep-
tion fino alla sala A. Quello
che all’inizio sembrava solo un
sogno - basta guardare il baro-
metro delle donazioni a pagina
2 - forse diventerà realtà quan-
do ci sarà la possibilità di un
finanziamento. Questa possibi-
lità non è ancora stata confer-
mata, ma anche solo il fatto
che ci sono possibilità che si
realizzi, ci permette di conti-
nuare a sognare e cominciare a
concretizzare. Così abbiamo