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Manifesto - Storie di vitestoriedivite.com/catalogo/catalogo.pdf · Divertitevi, curiosate,...

Date post: 19-Jan-2021
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Manifesto

Criteri di selezione

Le novita’ del catalogo 2018

Teniamo fortemente alla trasparenza dei criteri di selezione. Abbiamo assaggiato nel corso degli anni i vini che proponiamo, confrontandoli alla cieca con altri prodotti di qualità della stessa zona per la scelta definitiva. Conosciamo personalmente tutti i produttori, siamo stati nelle loro vigne e nella loro cantina, in modo da poter garantire il rispetto di un’idea di viticoltura in armonia con l’ambiente e pertanto con l’uomo. A volte abbiamo scartato produttori con buoni vini, perché umanamente non in sintonia e non sufficientemente affidabili, secondo noi, nel perseguire con continuità l’idea di vino che ci interessa: il rispetto del territorio, delle persone, delle vigne, e il risultato che ciò produce nel bicchiere. Il tutto con un occhio, più che mai doveroso, al rapporto prezzo-felicità.

La ricerca ci ha portato in due direzioni: in primo luogo, abbiamo reso il nostro preziosissimo orto francese un giardino vario ma pensato con coerenza, per fornire agli appassionati al tempo stesso maggior opportunità di scelta fra le zone e più profondità di selezione all’interno di ogni zona. Ecco quindi il Muscadet ad arricchire la già nutrita Loira, e due affascinanti interpretazioni sartoriali per lo Jura, il Rodano e il Beaujolais. Sono entrati vignerons appassionati e che danno una forte impronta personale al loro territorio, perché non dimentichiamo mai che l’elemento umano è fondamentale.

Secondariamente, abbiamo rafforzato l’offerta italiana con zone che gli appassionati cercano, aggiungendo però alcuni gioiellini che – pur a fronte di denominazioni ancora fuori dalle luci della ribalta – meritavano di essere portati alla conoscenza del bevitore curioso. Ecco quindi entrare l’Alto Adige, il Bolgheri, i vini macerati del Carso, la Franciacorta, la Valtellina, così come bellissime realtà in Umbria e nel Lazio in cui crediamo fortemente. Scommettiamo sul talento dei vignaioli, sulla comunicatività dei loro vini, sul lavoro che ripaga le fatiche.

Divertitevi, curiosate, assaggiate, trovate la vostra strada all’interno dei molti percorsi possibili nel catalogo, così come è piaciuto farlo a noi, perché ci sono sempre delle Storie di Vite che valgono la pena di essere scoperte e condivise.

Mario de Benedittis

Storie di Vite è un nome scelto pensando a ciò che ci interessa in un vino: ci piace ritrovarvi – e far ritrovare a coloro cui lo proponiamo – il racconto di un luogo, di un territorio, delle persone che lo fanno, della storia a volte millenaria che si porta dietro.

La nostra ricerca è quindi improntata a selezionare vini che rechino la traccia profonda del terroir in cui nascono, che pensiamo come l’unione di vitigno, clima, terreno e pratiche produttive radicate nel saper fare di chi coltiva l’uva e la trasforma.

Da noi troverete solo vini prodotti con vitigni che da tempo trovano la loro massima espressione in quel determinato luogo, seguiti con cura dalla vigna alla cantina, spesso dalla medesima persona, di cui recano l’impronta.

Vini che puntano sulla massima qualità dell’uva che entra in cantina e su procedimenti enologici non invasivi, ma attenti ai dettagli che fanno arrivare integro il vino in bottiglia, in modo da ottenere vini di grande personalità, in cui mai prevalga la tecnica su ogni altro elemento.

Ci piacciono e proponiamo vini che vanno bevuti, goduti, a partire dal piacere di ascoltarne gli aromi; che alla complessità e all’ampiezza uniscano la finezza, non una muscolare esibizione di profumi smaccati. Vini particolarmente armonici, privi di morbidezze esagerate che stancano dopo un bicchiere, o di concentrazioni esasperate che rendono altri vini confetture liquide. Se volete, un filo conduttore che lega la selezione è quello della marcata salinità di quasi tutti i vini, ma preferiamo lasciarvi scoprire i punti in comune e le peculiarità di ciascun vino, senza griglie degustative a orientarvi, perché ogni percorso di scoperta è sempre personale.

Per noi il vino è inteso come compagno per la convivialità, la buona tavola, la riflessione, lo scambio di idee, il gioco, l’ascolto musicale o la lettura, la scrittura, la seduzione.

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Indice produttori

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FranciaChampagne

Louis Nicaise — p.56Bourgogne

Chantal Lescure — p.58 Garnier et Fils — p.62

Jura Domaine Philippe Chatillon NUOVO — p.64

Domaine Villet NUOVO — p.66Pays de la Loire

Domaine FL — p.68 Domaine de Beaumont - Mathieu Cosme – p.70 Philippe Tessier — p.71 Domaine Martin — p.72

Domaine Les Hautes Noelles NUOVO — p.73

Bordeaux Domaine de Valmengaux - La Dame

de Onze Heures — p.75Roussillon

Domaine de l’Horizon — p.76Rodano

Domaine des Carabiniers NUOVO — p.78 Mas de Libian NUOVO — p.80

Beaujolais Domaine des Marrans NUOVO — p.82

Domaine Joubert NUOVO — p.84

Italia Liguria

Roberto Rondelli — p.4 Il Torchio – p.6

Piemonte Brigatti – p.8

Ugo Lequio — p.10 Giuseppe Principiano — p.12

Giovanni Daglio – p.14 San Bernardo – p.16

Lombardia Torre Degli Alberi — p.17 MonteAlto NUOVO — p.18 Marchetti NUOVO — p.20Trentino-Alto Adige

Rielinger NUOVO — p.21Friuli-Venezia Giulia Marco Sara — p.22

Castello di Rubbia NUOVO — p.24Veneto

La Dama – p.26 Davide Vignato — p.28

Miotto — p.30

Emilia Romagna Costa Archi — p.32

Toscana Carleone Di Castiglioni – p.34

Castellinuzza — p.36 Eucaliptus NUOVO – p.37

Marche Poderi Mattioli — p.39

Marco Gatti – p.40 Emanuele Dianetti – p.41

Umbria Cantina Ninni NUOVO — p.42

Lazio Casale Certosa NUOVO – p.44

Campania I Favati — p.46

Calabria Cataldo Calabretta — p.48

Sicilia Portelli — p.50

Vino Nibali – p.52

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Luogo magico Dolceacqua, con il borgo raccolto sotto al castello e attorno al ponte vecchio, reso immortale da Monet. L’appassionato deve scoprire le sue vigne, conquistarle, volersele andare a cercare perché

nascoste in mezzo a costoni o sotto a un bosco fra le alpi marittime e la costa ligure, immerse in paesaggi rupestri popolati di pini marittimi e fiori. Ma quando lo fa, gli si spalancano incastonate nel verde. Le vigne di Roberto si trovano nei cru – Dolceacqua è la prima denominazione dopo Barolo e Barbaresco a dotarsi di MGA – di Migliarina e di Tramontina. In particolare Migliarina è uno splendido costone in cui la freschezza generata dall’esposizione a nord si combina con un’altitudine che permette alle vigne di prendere il sole sino a tarda sera.

Roberto è un ligure nella migliore accezione del termine (la torta di riso se cucina lui non finisce…il vino sì perché è buono). Poco personaggio, tanta concretezza e duro lavoro, e voglia di mettersi in discussione per arrivare

a fare vini il più territoriali possibile, con fermentazioni spontanee, solo rame e zolfo in vigna. Vigna curata e venerata, quella di Migliarina, dove si trova la quasi totalità dei filari sia di Rossese sia di Pigato e Vermentino. Vigna in cui Roberto passa tre volte in vendemmia per prima raccogliere una parte di uve a dare acidità, poi il grosso della massa e infine un minimo di uva lasciata maturare un po’ di più per dare frutto e polpa (e, quando l’annata aiuta, un po’ di botrite a impreziosire i bianchi).

Roberto Rondelli

Il territorio

L’azienda

Pigato Riviera Ligura di Ponente 100% Pigato - Vino bianco

Qui il frutto si fa più giallo e ampio, le erbe aromatiche più mature, le stesse note salmastre e la stessa energia. Ecco poi le note dolci, pinoli, glassa, finocchietto. La bocca è veramente ampia, pur mantenendo la sua dirittura fatta di sale e freschezza; lungo e sostenuto senza alcunché di amaro. Provatelo sul pesto alla genovese, su un pesce salsato anche grasso, su un primo ricco a vostra fantasia. Acciaio.

Rossese di Dolceacqua Migliarina 100% Rossese - Vino rosso

Un’idea borgognona di Rossese, alla ricerca del suo lato più serio ma ugualmente beverino. Il frutto qui è più scuro, le spezie si mischiano al cacao e alle note ematiche. Un rossese più potente, da accompagnare alla capra e fagioli tradizionale a Dolceacqua. Barrique di terzo e quarto passaggio, tonneaux.

Vermentino Riviera Ligura di Ponente 100% Vermentino - Vino bianco

Rosmarini e tutte le erbe aromatiche del mediterraneo sembrano racchiuse in questo naso da vero e proprio olio essenziale, sotto il quale è evidente il mare con i suoi rimandi minerali, ed un frutto dolce ed agrumato che gli fa eco. Anche in bocca ha questo carattere mediterraneo e salino con finale tipicamente ammandorlato. Un vermentino che sa cosa dire e lo fa a piena voce. Acciaio.

Dolceacqua (Rossese) 100% Rossese - Vino Rosso

Rubino trasparente. Rosa, marzapane, la fragola e il lampone, il pepe, le erbe aromatiche, la sottile mineralità. La bocca è pura seta, equilibrio e candore: carezza le papille con passo lieve ma vibrante, e inonda il cavo orale di preziose sensazioni, senza una stonatura. Delizioso anche nella persistenza. Lo si abbina con cacciucco, stoccafisso alla ligure, pesce all’acqua pazza, coniglio alle erbette, ma non c’è occasione in cui non se ne possa godere. Acciaio.

Liguria

CAMPOROSSO (IM)

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Calvino, Il barone rampante

C’erano vaste pendici di vigneti, e ad agosto sotto il fogliame dei filari l’uva rossese gonfiava in grappoli d’un succo denso già di color vino

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Il TorchioI Colli di Luni sono uno di quei territori di non

sempre facile lettura, essendo una zona piuttosto vasta e con differenze qualitative importanti a seconda della posizione del vigneto. L’anfiteatro dove si trovano le meravigliose vigne di Edoardo e Gilda ha una perfetta collocazione collinare ed esposizione che permette belle escursioni termiche per dare uve al tempo stesso mature e con la giusta acidità.

Con Edoardo e Gilda è stato amore a prima vista: prima i vini, assaggiati a un banchetto attirati dalla bellezza delle

etichette d’artista e subito rimasti impressi nella memoria gustativa per la loro clamorosa nitidezza, espressività, salinità e, in una parola semplice che li riassume, bontà. Poi le persone: quando è venuto a mancare il nonno, i due fratelli si sono caricati sulle spalle un pezzo di storia dei Colli di Luni, con il coraggio però di perseguire la propria filosofia produttiva, di rimettersi in gioco e sperimentare, di tornare anche a vinificazioni più estreme. Il tutto condito da determinazione, entusiasmo e passione contagiose, da ambizione e voglia di mettersi in discussione, da limpidezza relazionale. Siamo fieri di esserci scelti a vicenda.

Il territorioL’azienda

Colli di Luni Vermentino Doc Il Torchio 100% Vermentino - Vino bianco

Agrumato al naso, poi sorprendenti note di liquirizia e di pietra focaia, sorso tipico con un ritorno di erbe aromatiche e chiusura ammandorlata. Sale in quantità. Da manuale del Vermentino - Acciaio 6 mesi, poi due mesi di bottiglia.

Il Bianco 100% Vermentino - Vino bianco

Fiori, pesca, note balsamiche, bella sapidità. La brezza rinfrescante dei Colli di Luni trasferita nel bicchiere - Acciaio 6 mesi, circa la metà delle bucce resta a contatto col liquido da uno a due giorni.

CASTELNUOVO MAGRA (SP)

Liguria

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Stralunato 95% Vermentino, 5% Moscato - Vino bianco

Il terzo bianco de Il Torchio è un vino di grande fascino, con lunga macerazione sulle bucce, 6 travasi effettuati secondo le fasi lunari e in bocca una persistenza inscalfibile e uno stupendo finale salino - Acciaio, macerato sulle bucce.

Il Nero 100% Vermentino nero - Vino rosso

Edoardo e Gilda vinificano una delle poche versioni in purezza di questo autoctono a cavallo fra Liguria e Toscana, ricavandone un vino dalla bella personalità, con frutta rossa croccante, erbe, note di pino silvestre, cannella e pepe nero - Acciaio.

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I 7 ettari di vigneti si distendono su tre diverse colline – i “möt” che ritroviamo nei nomi dei vini – dominate dalla sagoma imponente del Monte Rosa: il MötZiflon, il Mötfrei e il Campazzi. I tre vigneti si distinguono

per l’esposizione e per la tipologia di terreno: MötZiflon è esposto a sud ovest con terreno argilloso, Mötfrei è esposto a sud con terreno limoso di colore rosso, Campazzi è esposto a ovest e il terreno è più sciolto, con una maggiore percentuale di sabbia.

Incontrare Francesco e scoprire i suoi vini ti fa dire che ogni tanto l’abusata espressione “il vino assomiglia a chi lo fa” trova delle conferme: una persona pulita, che si svela man mano che si chiacchiera di territorio o del

suo percorso personale, sobria e umile ma con le idee molto chiare e capace di slanci appassionati quando si mette a spiegarti il nome di un vigneto o il perché abbia fatto un vino in un certo modo o ancora perché abbia abbandonato la carriera di ricercatore per abbracciare la vitivinicoltura. L’azienda è alla terza generazione, condotta in modo totalmente autarchico da Francesco che è sia agronomo sia enologo.

Brigatti

Il territorio

L’azienda

Maria Colline Novaresi Doc Vespolina 100% Vespolina - Vino rosso

Il Rotundone, questo sconosciuto. È la molecola che conferisce ai vini note di pepe: se il Syrah vi pare pepato provate una Vespolina in purezza fatta come bravo vignaiolo comanda, che ne contiene quantità enormemente superiori. Un vino golosissimo che si distende con note di lampone, cannella e pepe nero, per risolversi in un bellissimo tannino croccante - Acciaio

Mottobello Colline Novaresi bianco 100% Erbaluce (localmente chiamato Greco Novarese) Vino bianco

Vino di una freschezza e sapidità dissetanti all’ennesima potenza. Fiori di campo, agrumi, roccia. Se si ha la pazienza di attenderlo alcuni anni, sorprende con una terziarizzazione idrocarburica. Uno dei vitigni più sottovalutati della galassia - Acciaio, 8 ore di macerazione sulle bucce.

Selvalunga Colline Novaresi Doc Uva Rara 100% Uva rara - Vino rosso

Altro vitigno poco noto, tradizionale in zona dove viene chiamato anche Bonarda novarese, l’Uva rara dà vita a un vino splendidamente estivo, dove la rosa, le spezie, i piccoli fruttini e la buona acidità restituiscono un’esperienza di piacevolezza di beva a tutto tondo - Acciaio.

Campazzi Colline Novaresi Doc Barbera 100% Barbera - Vino rosso

Una barbera come piacciono a noi: tanta frutta e speziatura al naso, dritte al sorso senza mai divenire scontrose. Altro vino dalla beva compulsiva - 6 mesi in tonneaux e altri 6 in bottiglia.

SUNO (NO) Piemonte

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Mötfrei Colline Novaresi Doc Nebbiolo 100% Nebbiolo - Vino rosso

I Frei sono in dialetto i porcini, che abbondano sulla collina dove si trova il vigneto. È il nebbiolo più potente fra quelli vinificati da Francesco, ma sempre con la caratteristica austerità e acidità dei nebbioli nordpiemontesi. Frutti rossi sotto spirito, liquirizia, caffè, vaniglia, tabacco. In bocca la struttura si fa sentire, ma la dinamicità del sorso sapido e i tannini fini e avvolgenti gli danno slancio - 18 mesi tonneaux, poi almeno 9 mesi di bottiglia.

Ghemme Docg Oltre il Bosco 100% Nebbiolo - Vino rosso

Un Ghemme nato per caso – il produttore consigliato da Francesco a un importatore era già impegnato, e quindi per “rimediare” Francesco ha preso in affitto una vigna per farlo lui stesso – ma certo non riuscito per caso. A fare da contraltare all’uvaggio da cui viene prodotto il Mötziflon, qui si è scelto di esaltare unicamente le caratteristiche del Nebbiolo nordpiemontese, puntando su un lungo affinamento. Al naso si rincorrono frutta scura, violetta, spezie, nota mentolata, sottobosco, mentre in bocca si snoda elegante e dinamico. Dategli tempo in cantina - 24 mesi in botti grandi, poi almeno 6 di bottiglia.

Mötziflon Colline Novaresi Doc Nebbiolo 85% Nebbiolo, 10% Vespolina, 5% Uva rara - Vino rosso

Lo Ziflon è in dialetto il canto degli uccelli che si leva dalla vigna. Ecco il grande uvaggio tipicamente nordpiemontese al suo meglio. Tannini austeri e acidità si intrecciano con le note agrumate ed ematiche, le spezie pepate conferite dalla Vespolina, senza mai rinunciare alla bellissima florealità nebbiolesca e a un frutto succoso e croccante. Innamoràti (ma anche: innamòrati ;)) di questo vino - 18 mesi in botti grandi, poi almeno 6 in bottiglia.

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Il Cru Gallina, dal quale provengono

interamente in purezza il Barbaresco e la Barbera di Ugo, ha un’esposizione sud-sudovest, molto protetta, che permette in particolare al nebbiolo di maturare bene anche in annate complesse e mantenere l’eleganza che contraddistingue i vini di questo cru. Il terreno è marnoso con una percentuale di sabbia a dare setosità ai vini.

Quella di Ugo Lequio è una storia quasi d’altri tempi, in cui a uno dei fratelli di una famiglia langarola non toccano in

dote le vigne che vanno ad altri, ma resta comunque la voglia di fare vino. Agli inizi degli anni ’80 quindi Ugo stabilisce un rapporto di fiducia con i proprietari di un vigneto in uno dei più prestigiosi ed eleganti fra i cru di Neive, Gallina, di cui segue passo passo la produzione decidendo le scelte nei momenti cruciali del ciclo della vite, e acquistandone poi in blocco le uve. Lo stesso avviene per i vigneti dell’Arneis, nella parte più vocata del Roero. Vinificazioni classiche in legni grandi, fermentazioni spontanee, una mano che ricerca l’eleganza anche in un vino spesso semplice come è l’Arneis, non disturbandolo con pratiche come la criomacerazione, che molti colleghi praticano, e preferendo invece affinarlo qualche tempo in più in bottiglia.

Johnny e i suoi scesero a Neive in un sereno vespro di settembre, nella sua mellowy,

alitata freschezza tentante al paesaggio piuttosto che alla marcia

Il partigiano Johnny, Beppe Fenoglio

Ugo LequioIl territorioL’azienda

Barbera d’Alba Doc 100% Barbera - Vino rosso

Negli anni in cui l’annata sconsiglia lunghi affinamenti ma richiede vini più immediati e beverini, Ugo fa uscire una versione di Barbera di grande piacevolezza e abbinabilità. Frutta rossa, schiettezza di sorso ma è pur sempre una Barbera da Gallina! - Acciaio, botte grande.

Langhe Arneis 100% Arneis - Vino bianco

Un arneis profumato e sorprendente per la lunghezza del sorso e la sapidità - Acciaio.

NEIVE (CN)

Piemonte

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Ugo Lequio

Barbaresco Gallina 100% Nebbiolo - Vino rosso

Un Barbaresco di estrema classicità. Viola appassita, rosa, pepe nero, una sfumatura mentolata, su un corpo che combina eleganza dei tannini, buona acidità e alcol perfettamente integrato - Botti da 25 hl di rovere di Slavonia.

Barbaresco Docg Gallina Riserva 100% Nebbiolo - Vino rosso

Solo nelle annate ritenute migliori Ugo produce questa riserva che necessita tempo, con profumi avvolgenti e complessi e note speziate di liquirizia, pepe, cuoio e di rosa - Botti da 25 hl di Rovere di Slavonia.

Moscato d’Asti 100% Moscato - Vino bianco dolce

Fiori e frutti bianchi, soprattutto pera, agrumato, con una leggera rifermentazione. Perfetto con gli amaretti.

Barbera d’Alba superiore Doc 100% Barbera - Vino rosso

Fragola, ciliegia, cacao, grande struttura combinata alla bella tensione acida che non viene smorzata dall’affinamento in legno - Acciaio, botte grande.

Langhe Nebbiolo 100% Nebbiolo - Vino rosso Da uve provenienti dal comune di Treiso, un Nebbiolo di bellissima finezza e golosità, con note di frutti di bosco, violetta, tannini vellutati finale leggermente amarognolo e sapidità che invita alla beva - Acciaio, tonneaux usati.

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Gli 8 ettari circa si trovano in diverse

parcelle fra Monforte e Serralunga, fra i 250 e i 400 mslm, molte fra esse caratterizzate da grandi pendenze che rendono necessaria la lavorazione manuale. Il cru più importante, il Boscareto, con esposizioni favorevolissime, è collocato fra boschi – come dice il toponimo stesso – e un ruscello, ed è una gioia per gli occhi.

Francesco, col papà Giuseppe e la sorella Monica, rappresenta uno di quelle realtà dell’enomondo che fanno

dire quanto ancora ci sia da scoprire andando aldilà dei produttori iper presenti sui social media o prezzemolini da fiere. I Principiano sono una famiglia langarola al cento per cento nel senso migliore del termine: tanto lavoro in vigna (legano ancora con i viticci, per dirne una), produzione tradizionale, vini che rispecchiano fedelmente il territorio e le annate, umiltà e senso di appartenenza, il tutto al riparo dai riflettori. Basta assaggiare – ospitati dai due fratelli in maniera al tempo stesso calorosissima e priva di fronzoli – gioielli come il loro Barolo Boscareto, o, all’altro estremo della gamma produttiva, il clamoroso Dolcetto Gerame, per capire che siamo di fronte a un manuale di Langa. Noi li amiamo, ecco.

Giuseppe PrincipianoIl territorioL’azienda

Barbera d’Alba Doc 100% Barbera - Vino rosso

Una barbera senza orpelli: beverina, dall’acidità rinfrescante, sapidità che dà profondità di sorso, una gioia nel bicchiere. Un vino che ti salta in bocca e non vorresti mai andasse via - Acciaio per almeno un anno, poi bottiglia per 2 mesi.

Dolcetto d’Alba Doc 100% Dolcetto - Vino rosso

Un’esplosione di frutta croccante, dalla ciliegia alla mora, una beva incontenibile,freschezza. Un vino da merende clamoroso - Acciaio.

MONFORTE D’ALBA (CN)

Piemonte

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Barolo Docg 100% Nebbiolo - Vino rosso

Il Barolo di assemblaggio di Francesco è esattamente ciò che ti aspetti da un Barolo tradizionale: la viola e la rosa, i tannini presenti ma mai asciuganti, il sorso elegante e lungo. Lo vogliamo ‘sto brasato o no?? - 24 mesi in botti grandi, 12 in acciaio, poi bottiglia.

Barolo Docg Boscareto 100% Nebbiolo - Vino rosso

Dal Cru di Serralunga, tutta la potenza e terrosità che ci si aspetta: un vino dalla grande stratificazione e al tempo stesso scorrevolezza di beva. Rosa fanèe, cuoio, tartufo, bella balsamicità, un ritorno di piccoli frutti sul finale. Al sorso è caldo ma mai aggressivo, si distende in larghezza e in lunghezza lasciando la sensazione di sé per eoni. Grande vino - 24 mesi in botti grandi, 12 in acciaio, poi bottiglia.

Barbera d’Alba Superiore Doc 100% Barbera - Vino rosso

Frutto carnoso, cacao, entra larga e con bella struttura ma il finale si ingentilisce e complessifica. Alla grande col bollito misto - 6 mesi di tonneaux usati, 12 di acciaio.

Langhe Nebbiolo Doc 100% Nebbiolo - Vino rosso

Francesco dice di non volere un Barolino dal suo nebbiolo, ma un vino che rimandi alle caratteristiche più pronte e godibili del vitigno. Dai soli vigneti di Monforte esce un vino dalla succosità incontenibile, in cui la florealità del nebbiolo viene esaltata e la beva è un fioretto che si muove elegante e al tempo stesso ficcante. Uno dei nostri vini del cuore di Francesco - Acciaio per 16 mesi.

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Costa Vescovato è un nostro luogo dell’anima: ci si arriva attraversando una serie di dossi in mezzo a prati e colline di un verde irlandese, costellate da piccoli ponti sui torrenti che abbondano. I Colli Tortonesi sono

più selvaggi e meno pettinati delle Langhe, e al tempo stesso pieni di una dolcezza pacificante, oltre a essere luogo importante artisticamente per aver dato i natali a Pelizza da Volpedo. Qui Giovanni ha i suoi dieci ettari, condotti totalmente senza chimica, con alcuni appezzamenti di vigne di oltre 90 anni.

Si può scrivere di Giovanni Daglio in molti modi: il vignaiolo vero, quello che ha rimesso nel cassetto gli studi in Farmacia per tornare a faticare sulla sua terra, e che ti dice “va bene tutto, basta che io non mi debba

più muovere dalla vigna”; l’uomo che ha dedicato la vita all’azienda e ha il cruccio di non vedere più i suoi figli continuarne il percorso, ma non si arrende e rilancia ogni volta con nuove idee o piccoli lavori migliorativi; l’ospite generoso da cui è impossibile andare via senza un salame (spettacolare) o dei canestrelli fatti dalla sorella. È tutto questo, ma è soprattutto uno dei più riconosciuti e più puri interpreti di quel grande autoctono tortonese rilanciato giusto 30 anni fa, il Timorasso, di cui fornisce interpretazioni al tempo stesso potenti e profondissime, con potenziale d’invecchiamento impressionante.

Il territorio

L’azienda

Colli Tortonesi Derthona Doc Cantico 100% Timorasso - Vino bianco

Il grande bianco di Giovanni: erbe, pietra focaia, zafferano, un’entrata larga e avvolgente e un sorso profondo di puro sale. Un vino che inizia a dare il suo meglio a 5 anni dalla vendemmia. Solo una leggera filtrazione e bassissima solfitazione. Tenetene da parte e godrete parecchio - Acciaio.

Colli Tortonesi Doc Cortese Vigna del Re 100% Cortese - Vino bianco

Un cortese interpretato in modo differente rispetto alla non distante Gavi: qui la nota minerale e la struttura sono più presenti, senza però abdicare alla freschezza e alla florealità del vitigno - Acciaio.

Colli Tortonesi Derthona Doc 100% Timorasso - Vino bianco

Il timorasso di entrata di Giovanni è un vino di grande eleganza, lunghezza e sapidità. Meno potenza rispetto al fratello maggiore Cantico, ma al tempo stesso più pronto alla beva sin dalla uscita, che comunque avviene dopo un anno e mezzo di affinamento sulle fecce - Acciaio..

Colli Tortonesi Dolcetto Nibiö 100% Dolcetto - Vino rosso

Il clone locale di dolcetto è del tipo ormeasco, un vecchio clone con acino piccolo e grappolo spargolo che dà vini di grande finezza. Frutta matura, tannini setosi, bellissima speziatura - Cemento, poi un anno di botte.

Giovanni Daglio

COSTA VESCOVATO (AL)

Piemonte

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Colli Tortonesi Barbera Doc Pias 100% Barbera - Vino rosso

Una barbera da merenda, fragrante, succosa, dal frutto vivo che lascia spazio poi a un tannino piacevole e alla lunga bevibilità. Anche se il salame non fosse quello di Giovanni, andrebbe bene in abbinamento - Cemento, poi un anno di acciaio.

Vino Rosso Zerbo 100% V.V. Croatina - Vino rosso

Vitigno bistrattato, anche perché spesso produce pochissimo nonostante la resistenza alle avversità climatiche, la croatina nell’interpretazione di Giovanni è un vino dalla speziatura bellissima, che si alterna alla freschezza dei frutti rossi e alla liquirizia che torna prepotente al sorso. Un vino lontano dalla banalità, che fa la felicità di chi cerca autoctoni con personalità. Benissimo col sugo di funghi - Cemento.

Passito Rosso Negher 100% Moscato nero - Vino rosso dolce

Una chicca che Giovanni ci regala grazie alla sua passione per il recupero di vecchie varietà: mosto d’uva parzialmente fermentato, unico vino al mondo fatto con questa varietà in purezza. Al naso emerge immediatamente la rosa, poi la visciola e la prugna, per risolversi in un sorso di bella freschezza che non lascia dolcezze faticose. Splendido con canestrelli e pasticceria secca - Acciaio.

Colli Tortonesi Barbera Doc Basinas 100% Barbera - Vino rosso

Un vino che stravolge l’idea che abbiamo della barbera: viti di 90 anni, terreno tufaceo che costringe le radici a grandi profondità, bassa resa. Incenso, rosa canina, tabacco, bocca avvolgente e tannini presenti ma setosi. Merita di essere protagonista accanto a piatti importanti come un agnello al forno o uno stufato di cinghiale - Acciaio, poi 4 anni di barrique usate, più almeno 6 mesi di bottiglia.

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San Bernardo

A Gavi si produceva vino sin dall’anno Mille, grazie all’operazione di bonificazione dei monaci benedettini. In piena epoca di splendore della Repubblica di Genova, la zona era uno dei bacini privilegiati per rifornire

le tavole delle famiglie importanti del genovesato. In uno degli anfiteatri più alti del Gavi, 365 mslm nella zona detta Lomellina, sotto la protezione del bosco, Paolo Giuliani alleva viti ad alta densità di impianto e in forma tradizionale, in cui il ceppo finisce appena fuori dalla terra.

La storia di Paolo Giuliani è una storia di irrequietezza e al tempo stesso ricerca di stabilità: figlio della borghesia imprenditoriale milanese, negli anni ’70 fugge in Messico come un protagonista di Salvatores,

per aprire una pizzeria. Rientra però negli anni ’80 in un’azienda originariamente pensata come maneggio per i cavalli e la vigna di contorno. La seduzione di Bacco però è forte, e oggi i 4 ettari sono tutti dedicati alla produzione di un unico grande vino bianco – che dà risultanti spiazzanti con l’affinamento - con l’apporto del figlio Lorenzo e dei consigli di uno dei maestri ante litteram del vino naturale, ovvero Gaspare Buscemi.

Il territorio

L’azienda

Gavi del Comune di Gavi Docg 100% Cortese - Vino bianco

Un solo vino, pensato per stravolgere i luoghi comuni sul Gavi come semplice accompagnamento da fritto, ma senza snaturarne i tratti beverini: agrumi e balsamicità, frutti bianchi e un finale in cui l’uno-due di mandorle e sale invoglia a riberne. Da nasconderne alcune bottiglie molto a lungo per vedere l’effetto che fa (e se volete spoileriamo: una figata) - Acciaio.

GAVI (AL)

Piemonte

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Torre degli Alberi è posta a guardia di una vallata mozzafiato, immersa nella natura più incontaminata e dolce al tempo stesso. È abitazione, azienda, luogo dell’anima di Camillo e Filippo che seguono con

lo stesso rigore e passione le varie attività zootecniche e vinicole. Le vigne, a 500 metri di altezza, con esposizione sud/sud-est e circondate da pascoli e boschi, beneficiano di grande escursione termica e ventilazione perfetta, condizioni ideali per il Pinot nero.

La storia dei Dal Verme affonda nella metà del 1300 quando da Verona si spostarono nell’Oltrepo Pavese grazie alla donazione di un feudo da parte dei Visconti. Il padre di Camillo – che col figlio Filippo manda

oggi avanti l’azienda – è stato protagonista della Resistenza e ha affiancato l’attività zootecnica a quella agricola, sempre con l’obiettivo della qualità assoluta, si trattasse di vacche Limousine, di pollame da riproduzione, o di agricoltura. Le vigne sono state riprese a una parte dell’azienda destinata al pascolo, e votate unicamente al Pinot Nero, coltivato in regime biologico, per produrre spumanti di verticalità e pienezza strepitose.

Torre Degli Alberi

Il territorio

L’azienda

Oltrepo Pavese Cruasè Docg Brut Rosè Metodo classico 100% P.N. - Spumante metodo classico

Già dal colore a buccia di cipolla si presenta come un rosè affascinante. Parte sui fruttini rossi e una leggera speziatura, per poi tirare fuori grinta boscosa e ricchezza aromatica. Palato avvolgente e lungo. Per chi è stanco di bere rosè di assemblaggio - Acciaio, 24 mesi sui lieviti.

Oltrepo Pavese Doc Pas Dosè Metodo Classico 100% P.N. - Spumante metodo classico

La potenza e l’eleganza del Pinot Nero al loro meglio. Le note lievitose si armonizzano pienamente con quelle di frutta matura, di mandorla e speziate, e in bocca il sorso è lunghissimo. Il fuoriclasse dell’azienda - Acciaio, 30 mesi sui lieviti.

Oltrepo Pavese Doc Brut Charmat Lungo 100% P.N. - Spumante

Uno Charmat totalmente fuori dagli schemi, per eleganza e spumosità. Fiori e frutta e una componente speziata quasi esotica, col coriandolo in evidenza. Quindi frutta secca, finale allo zabaione e poi il rilancio della bella lunghezza sapida - Acciaio, almeno 6 mesi in autoclave poi due in bottiglia.

Oltrepo Pavese Doc Brut Metodo Classico 100% P.N. - Spumante metodo classico

La personalità del Pinot Nero di montagna, un alternarsi di fiori e frutta matura, pasticceria, ma con rinfrescanti note balsamiche. Bolla persistente e dosaggio per nulla invasivo, bellissimo con frutti di mare non troppo sapidi, come fasolare o capesante - Acciaio, 24 mesi sui lieviti.

Lombardia

RUINO (PV)

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Le vigne di Alberto, 3 ettari divisi fra Pinot

Nero, Chardonnay, Nebbiolo, Barbera, Merlot e Cabernet, sono a Clusane d’Iseo sul versante nord-est del Monte Alto, su territori morenici argillo-calcarei, che restituiscono vini più tesi che nella maggior parte delle aree della Franciacorta. Il lago, oltre che costituire un bellissimo panorama visibile dalle vigne, apporta una ventilazione costante che facilita il lavoro di Alberto in vigna.

La Franciacorta negli ultimi anni sta sempre più lasciando spazio a una dimensione artigianale e a nuove leve

di giovani vignaioli che puntano innanzitutto sul fare dei grandi vini da spumantizzare, più che dei prodotti enologici. Alberto Tribbia, dopo una formazione in giro per il mondo e una profonda conoscenza del suo territorio e delle potenzialità di spumantizzazione dei vitigni della Franciacorta, ha dato vita - prima in coppia con un amico, poi dopo poco tempo restando one man band - a questa bella realtà sul lago d’Iseo, nella parte più a nord della denominazione, puntando soprattutto sul Pinot Nero, avvantaggiato dalla collocazione, e da processi in vigna e in cantina senza alcuna invasività persino nel dosaggio assente. Alberto non si limita solo ai Franciacorta, ma ci regala dei rossi espressivi che valorizzano anche il Nebbiolo, storicamente presente in zona.

MonteAltoIl territorioL’azienda

Franciacorta Docg Rosè 100% Pinot Nero. - Spumante rosè

70% vinificato in bianco, 30% macerazione prefermentativa per 36 ore, fermentazione in acciaio e legno, affinamento in acciaio e legno usato. Pas dosè. Dai 24 ai 36 mesi sui lieviti. Un rosè dal gran fruttino e dal bellissimo equilibrio, con una spinta sapida a rendere il sorso molto lungo.

Franciacorta Docg Extra Brut 90% Pinot nero, 10% Chardonnay. - Spumante

Fermentazione parte in acciaio e parte in legno, così come l’affinamento (legni di terzo e quarto passaggio). Nessun dosaggio, anche se la tipologia gustativa è extra-brut. Da 19 a 24 mesi sui lieviti. Il Pinot nero si sente, bella complessità, bolla cremosa ed elegante, finale salino. Un Franciacorta per amanti dei vini di carattere.

Lombardia

CLUSANE D’ISEO (BS)

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MonteAlto

Igt Sebino rosso Càlem 60% Nebbiolo, 40% Cabernet Sauvignon. - Vino rosso

Fermentazione in acciaio, affinamento in barriques e tonneaux di quarto passaggio, imbottigliamento dopo 22 mesi. La strana coppia funziona: freschezza e bevibilità, tanta ciliegia a dare piacevolezza (e d’altronde, Càlem è il nome dialettale della varietà locale di ciliegia) e un finale di bella sapidità.

Igt Sebino rosso Armilì 70% Merlot, 30% Cabernet Sauvignon - Vino rosso.

Fermentazione in acciaio, affinamento in barrique e tonneaux di quarto passaggio, imbottigliamento dopo 30 mesi. Un taglio bordolese di sorprendente eleganza, dove il merlot dona suadenza senza alcuna ruffianeria, mentre il cabernet regala bei tannini e nessun sentore peperonoso.

Franciacorta Docg Millesimato Pas Dosè 80% Pinot Nero, 20% Chardonnay. - Spumante

Il 30% delle basi sono vinificate e affinate in legni usati per 7 o 8 mesi. 30 mesi sui lieviti. Un vino di grande verticalità e dalla struttura complessa, con un finale pieno e avvolgente..

Igt Sebino Barbera Balos 100% Barbera - Vino rosso Fermentazione in acciaio, affinamento in barrique di quarto passaggio, imbottigliamento dopo 18 mesi. Una barbera tutta succo e bevibilità, che non si spaventa di dare una sferzata a chi la approccia, ma lo coccola al tempo stesso con le note fruttate.

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Marchetti

I 3 ettari di vigna sono a Teglio, nella zona della Valgella, forse la sottozona valtellinese meno nota in Italia proprio per i suoi storici legami commerciali con la Svizzera, cui la maggioranza del vino era destinato, pur

essendo l’area più vasta con i suoi 137 ettari. Le vigne aziendali si trovano fra i 450 e i 600 mslm, con esposizione sud e terreni ricchi di scheletro.

Quando si pensa alla Valtellina e alla viticoltura eroica, sarebbe bene pensare non solo alle vigne terrazzate ma anche agli eroismi legati alle scelte di vita, per salvare un patrimonio territoriale e culturale. Marialuisa

Marchetti, coadiuvata da Aldo Busi, ha messo da parte il lavoro da maestra per salvare le vigne familiari in zona Valgella. Un’azienda piccolissima e semplicissima, dove il vino però viene curato artigianalmente, la pulizia di cantina è maniacale, le idee chiarissime nell’ottenere un vino di territorio senza alcun ricorso ad artifici e coadiuvanti in cantina.

Il territorio

L’azienda

Valtellina Superiore Valgella Docg Sant’Eufemia 100% Chiavennasca - Vino rosso

Fermentazione alcolica e malolattica in acciaio, poi 18 mesi di botte di rovere di Slavonia da 10hl, quindi qualche mese di affinamento in bottiglia. Un vino di grande piacevolezza e integrità di frutto, in cui la struttura agile restituisce comunque un vino molto presente al sorso, con bellissime note di frutti di bosco e tannini arrotondati.

Lombardia

TEGLIO (SO)

Trentino Alto òAdige

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Rielinger

Trentino Alto òAdige

Mathias Messner è un ragazzone di poche parole e tanta passione per il suo territorio, tutto concretezza coniugata alla voglia di mettersi costantemente in discussione e migliorare. La famiglia Messner ha

ristrutturato lo storico Maso Rielinger negli anni ’50, ma solo nel 2011 Mathias ha iniziato a vinificare l’intera produzione interrompendo il rapporto con la cooperativa locale, il tutto coltivando le vigne nel massimo rispetto della natura e in certificazione biologica. Presso il maso si allevano anche animali e vengono prodotti latticini, pane, speck.

Poco meno di 3 ettari inseriti nel paesaggio mozzafiato dell’altopiano del Renon, a 750 mt slm, da cui si gode uno splendido panorama con vista sullo Sciliar, l’Alpe di Siusi, il Latemar. Le vigne sono tutto attorno al maso,

con pendenze impressionanti che costringono alla lavorazione manuale. Il terreno è limoso ma posa su una lastra di porfido che dà grande profondità minerale a tutti i vini di Mathias.

Il territorio

L’azienda

Valle Isarco Riesling 100% Riesling - Vino bianco.

Mathias cerca la massima maturazione e l’attacco della muffa nobile, controllata coltivando il suo riesling nella parte più areata del vigneto. Pesca, albicocca, zafferano, mineralità in bocca e acidità sferzante. Acciaio più un tonneaux.

Valle Isarco Müller Thurgau 100% Müller Thurgau - Vino bianco.

Da vigne di oltre 50 anni un Müller che alle note di mela, agrume e noce moscata affianca una grande profondità di beva e un residuo zuccherino sotto la soglia della percettibilità. Un vino perfetto per l’aperitivo ma anche per pesce crudo. Acciaio.

Valle Isarco Kerner 100% Kerner. - Vino Bianco.

Frutti esotici, agrumi, miele, un sorso lungo e tanta sapidità. Lontanissimi dalle pesantezze che questa tipologia spesso presenta. 70% acciaio, 30% botte di acacia.

COLLALBO (BZ)

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Marco conduce l’azienda con la moglie Sandra dal 2000, trovandosi a dover prenderne in mano le redini fino ad allora tenute dal padre. La passione per gli autoctoni lo porta, oltre a proseguire con i classici rossi

e bianchi locali, a cimentarsi nella vinificazione con appassimento naturale del Picolit e del Verduzzo. I sette ettari dell’azienda sono condotti in biologico, le fermentazioni tutte spontanee e la crescita espressiva dei vini è vertiginosa.

Marco SaraL’azienda

Friuli -Venezia Giulia

Si spillava la miglior botte; molti fiaschi di Picolit e di Refosco perdevano il collo; e le giovani aiutanti della cuoca si rifugiavano nello sciacquatoio

Ippolito Nievo, Le confessioni di un italiano

L’azienda si trova nella parte più occidentale dei Colli Orientali del Friuli, tra i 75 e i 300 metri di altitudine. I 4 ettari destinati ai vini da imbottigliamento sono posti in collina (la grande parte con vecchi impianti

di 50-60 anni). I terreni sono un composto di marne e arenarie, piuttosto poveri di nutrienti e poco permeabili, molto compatto e con una buona presenza minerale. Queste caratteristiche impediscono il ristagno idrico e l’assorbimento eccessivo di acqua da parte delle viti, permettendo di ottenere frutti dalla buona concentrazione, ideali per la vinificazione.

Il territorio

FCO Friulano 100% Friulano - Vino bianco

Un friulano paradigmatico di ciò che questo vitigno, troppo spesso appesantito fino a sfibrarne la parte acida, può dare: frutta gialla, piacevolezza in bocca, finale vagamente ammandorlato e arricchito da una nota sapida - Acciaio, no malolattica.

FCO Ribolla Gialla 100% Ribolla Gialla - Vino bianco

Uno dei grandi autoctoni bianchi friulani, in una versione tutta frutta bianca, fiori, piacevolezza del sorso e sapidità finale. - Acciaio, no malolattica.

FCO Verduzzo secco 100% Verduzzo - Vino bianco

Dopo averlo vinificato a lungo nella versione passita, Marco ha voluto cimentarsi con l’espressione secca del Verduzzo, tirandone fuori un vino dalle bellissime note di erbe aromatiche, di agrume, di cappero. Bella acidità e con una nota lievemente tannica che lo rende gastronomico al massimo - Acciaio.

FCO Bianco Erba alta 100% Friulano - Vino bianco

Qui il Friulano raggiunge grande complessità grazie all’apporto di una percentuale – variabile nelle annate ma attorno al 20% – di grappoli botritizzati, a dare sentori di camomilla, miele, che si aggiungono alla parte floreale e agrumata - Tonneaux per 12 mesi.

SAVORGNANO DEL TORRE (UD)

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FCO Frank (Cabernet Franc) 100% Cabernet Franc - Vino rosso

Un Cabernet Franc che riesce finalmente a scrollarsi di dosso le note erbacee verdi così spesso ricorrenti specialmente in Italia, per veleggiare su lidi che rimandano alla Loira. Frutto rosso croccante, ribes, grafite, pepe bianco - Macerazione in acciaio, poi 12 mesi barrique usate.

FCO Verduzzo Passito 100% Verduzzo - Vino bianco dolce

Fermentazione e affinamento per 12 mesi in barrique nuove, un verduzzo dalle tipiche note di frutta secca, ma dalla bellissima florealità e un sorso molto lungo.

FCO Picolit 100% Picolit - Vino bianco dolce

Appassimento naturale di 70 giorni per questo alfiere assoluto dei grandi muffati italiani e non solo. Canditi, zafferano, spezie, albicocca secca, note di miele. In bocca l’acidità non cede di un passo alla dolcezza, in un bellissimo girotondo - Da 12 a 18 mesi in barrique.

FCO Schioppettino 100% Schioppettino - Vino rosso

Mirtillo, amarena, poi il giusto tripudio di spezie tipico del vitigno: pepe, chiodi di garofano, noce moscata. In bocca è elegante e sapido - Macerazione in acciaio poi barrique usate.

FCO El Rè (Refosco) 100% Refosco dal peduncolo rosso - Vino rosso

Fiori rossi e amarene, spezie, una bocca con tannini presenti ma levigati, bella finezza - Macerazione di 15 giorni in acciaio, poi barrique usate.

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Castello di Rubbia

Friuli -Venezia Giulia

SAN MICHELEDEL CARSO (GO)

San Michele del Carso è uno dei luoghi

storici della Grande Guerra, i cui resti sono presenti anche nella cantina di Natasa e nelle sue lunghe gallerie. Ma è anche luogo selvaggio di boschi e prati, e naturalmente di vigne. I 13 ettari vitati sono tutti nello storico vigneto Usje, fra selva e rocce, con il tipico suolo carsico ricco di ferro. Densità d’impianto a 10mila ceppi per ettaro, rese da 500 a 800 grammi per pianta per avere il massimo della qualità.

Natasa Cernic è una donna da cui trasudano sensibilità artistica, passione, rispetto per la natura e legame col

territorio. Diplomata al conservatorio, con un nonno - Leonard, come la sua clamorosa riserva di Malvasia - agricoltore e partigiano e un papà che ha reinvestito i proventi di una vita di lavoro nella ristrutturazione del vicino Castello che dà il nome all’azienda, nel 1998 è l’artefice della svolta qualitativa che punta tutto sulle rese bassissime, la valorizzazione dei vitigni autoctoni, la viticoltura biologica e le fermentazioni spontanee, con una vinificazione mai figlia di rigide regole ma sempre adattata all’annata. Espressioni pure del Carso e della sua mineralità, i vini di Natasa costituiscono una delle versioni più eleganti dei vini macerati che hanno rilanciato la zona sulle tavole di tutti gli appassionati.

Il territorioL’azienda

Carso Doc Vitovska 100% Vitovska - Vino bianco

Le masse sono macerate separatamente per periodi differenti, sino a 20 giorni, affinate dai 12 ai 18 mesi sui lieviti e poi assemblate in base alle esigenze dell’annata. Malolattica svolta naturalmente. Poi tanta bottiglia. Camomilla, acacia, delicatezze floreali e spigoli mediterranei si rincorrono, supportati da una nota salmastra che mette voglia di ribere immediatamente. Acciaio ed eventualmente rovere di Slavonia.

Carso Doc Malvasia Istriana 100% Malvasia - Vino bianco

Le masse sono macerate separatamente per periodi differenti, sino a 20 giorni, affinate dai 12 ai 18 mesi sui lieviti e poi assemblate in base alle esigenze dell’annata. Malolattica svolta naturalmente. Poi tanta bottiglia. Un vino di ficcante mineralità, con tanta frutta gialla e note di macchia mediterranea che ritornano al sorso. Acciaio ed eventualmente rovere di Slavonia.

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Carso Doc Malvasia Leonard 100% Malvasia - Vino bianco

Macerazioni sino a tre mesi, affinamento in legno di varie dimensioni e passaggi per due anni. Un anno di bottiglia. Un vino che combina struttura e piacevolezza, con frutta e spezie a rincorrersi e una deliziosa nota agrumata a donare grande freschezza. Lunghissimo il sorso.

Carso Doc Vitovska Trubar 100% Vitovska - Vino bianco

Macerazioni sino a tre mesi, affinamento in legno di varie dimensioni e passaggi per due anni. Un anno di bottiglia. Gesso e pietra bagnata, agrumi canditi, frutta esotica e sapidità infinita.

Cadenza d’Inganno 100% Malvasia - Vino rosso passito

Uve lasciate appassire in pianta e attaccate dalla muffa nobile, 75 giorni di macerazioni, affinamento in barrique usate per 4 anni. Un vino che rivela l’animo musicale di Natasa sin dal nome, a indicare quella nota spiazzante che, come nella musica, nel vino sembra portarti altrove e non concludere dove ci si aspettava, in virtù di un residuo zuccherino basso per un vino dolce (8gr) ma ben presente per un vino secco. Fascino puro.

Carso Doc Terrano 100% Terrano - Vino rosso

Le masse sono macerate separatamente per periodi differenti, sino a 20 giorni, affinate dai 12 ai 18 mesi sui lieviti e poi assemblate in base alle esigenze dell’annata. Un bosco nel bicchiere: frutti di bosco, sottobosco, macchia mediterranea, freschezza al sorso e tannini presenti ma mai asciuganti. Un sorso di territorio. Acciaio ed eventualmente rovere di Slavonia.

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La Dama

Veneto

Le vigne di Gabriele si trovano nelle zone più classiche e vocate della Valpolicella: i dieci ettari coltivati in regime biologico – sia a pergola sia a spalliera – si dividono fra le vigne di Negrar, fino a 45 anni di età,

dove ha sede la cantina e quelle collinari di Sant’Ambrogio, meravigliosamente esposti sul Garda, da dove vengono uve di straordinaria finezza. I terreni sono nel primo caso argillosi e alluvionali, donando più potenza, nel secondo calcarei e ricchi di scisti, che regalano mineralità e tensione ai vini.

A volte, per leggere meglio quello che si ha sotto gli occhi occorre arrivarci da lontano: Gabriele Dalcanale arriva per amore di Miriam in Valpolicella forte di una grande esperienza agronomica ed enologica nel

natìo Trentino, ma, dovendo partire da zero come produttore delle denominazioni di zona, si concede il lusso di sperimentare, conoscere, comprendere a pieno ogni singolo vitigno che compone i grandi vini locali, con vinificazioni in purezza e monoparcellari, supportato da una èquipe affiatatissima e dalla famiglia. Con talento e precisione arriva quindi alla propria interpretazione dei vini della Valpolicella, in controtendenza alle grandi estrazioni, dolcezze e muscolarità che dal nostro punto di vista li affliggono spesso. Non è un mistero la nostra predilezione per i vini slanciati ed eleganti e siamo entusiasti della lettura del territorio di Gabriele, così affine a ciò che amiamo proporre.

Il territorio

L’azienda

Valpolicella Ripasso Superiore Classico Doc Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara - Vino rosso

Fiori e frutti  blu macerati, uniti alla spaziatura dolce che emerge lentamente. Soffice al palato, con le note balsamiche di liquirizia e anice in chiusura. Bigoli col ragù subito - Acciaio, poi botti di varia grandezza.

Rosato Due Metà 50% Fernanda, 25% Corvina, 25% Rondinella - Vino rosato

Valutiamo i vini in base alla bontà ed espressività territoriale e raramente ci soffermiamo su un dettaglio tecnico per comunicare un vino. Ma un rosato di questa croccantezza, eleganza, stabilità e pulizia, senza solfiti, è davvero uno spettacolo - Cemento, senza solfiti aggiunti.

Valpolicella Classico Doc Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara - Vino rosso

Rubino luminoso di trasparenza inusuale. Profumo intrigante tra il lampone e l’acqua di rose. Delizioso nella sua gentilezza, una carezza sul palato. Tenuto in frigo è un rimedio anti calura garantito. Siamo dei fan sfegatati e non lo nascondiamo! - Acciaio.

Valpolicella Classico Superiore Doc Ca’ Besi Corvina, Rondinella - Vino rosso

Un naso multiforme composto da confettura di ciliegie, cannella, cardamomo, liquirizia e china. Felpato e aggraziato al palato, con un allungo portentoso. Chiama una selvaggina succosa - Acciaio, poi botti di varia grandezza.

NEGRAR (VR)

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Amarone della Valpolicella Docg Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara - Vino rosso

Un Amarone che fa dimenticare i residui zuccherini stucchevoli e le marmellate di vino. Il bouquet ha un’ampiezza notevole dalle mille sfaccettature: cuoio, grafite, frutti di bosco in confettura, note fungine, cannella, cioccolato fondente. In bocca è importante, con una trama tannica magistrale ma al contempo teso ed elegante - Appassimento di circa 100 giorni, poi pigiatura parte in acciaio e parte in legno. Macerazione di oltre 30 giorni e affinamento di 36 mesi in legno grande - Un anno in bottiglia.

Recioto della Valpolicella Corvina, Corvinone, Rondinella - Vino rosso dolce

Il profumo di piccoli frutti rossi e cacao si unisce ad una speziatura dolce di vaniglia. In bocca è armonia pura, con la dolcezza perfettamente bilanciata. Con un plateau di formaggi, meglio se erborinati - Vinificazione e affinamento in legni di varie dimensioni.

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Davide Vignato

Nel vino è celata la verità. La Diva Bottiglia vi ci manda: siate voi stessi interpreti della vostra scoperta.

François Rabelais Gargantua e Pantagruel

I basalti vulcanici sopravvissuti alla furia

estrattiva dell’epoca d’oro delle cave a Gambellara sono uno spettacolo naturale meraviglioso, che spunta dal terreno a ricordarci il perché di quella nota minerale scura nei vini di zona fatti con criterio. Le vigne di Davide sono in uno stupendo anfiteatro protetto alle spalle dalle colline che dividono la zona da quella del Soave ed è appagante camminarvi, mentre viene fatta notare la sofficità del terreno non compattato da continui passaggi del trattore.

Davide ha la forza della concretezza veneta e l’ambizione a costantemente mettersi in discussione e migliorarsi, unite

all’orgoglio e al rispetto per il proprio territorio. Ha rivoltato fin da giovanissimo l’azienda paterna, sperimentando nelle vigne che man mano gli venivano concesse prima la conduzione biologica e poi quella biodinamica, sempre pensando in funzione dei vitigni locali, mantenendo per esempio una parte di pergole vicentine invece di passare al guyot. Il risultato sono vini che sprigionano appieno la sulfurea mineralità di Gambellara e la furiosa acidità di Garganega e Durella.

Il territorioL’azienda

Col Moenia 100% Garganega - Vino bianco

La nota minerale evidentissima è ben integrata a quelle floreali e di frutta fresca, ma rispetto al ‘fratello minore’ c’è più severità ed al contempo più duttilità e finezza; anche la bocca è piuttosto autorevole ed elegante, intrisa di sali con una punta ammandorlata. Ottimo su formaggi freschi - Acciaio.

El Gian 100% Garganega - Vino bianco

Freschezza inusitata, ma senza crudezze o immaturità di sorta; la sua luminosità è accesa anche per una sottile ed intrigante nota minerale, e non manca il resto del necessario, dal bel frutto fresco al fiore bianco; difficile non lasciarsene trascinare, con qualunque piatto desideri freschezza, sapidità e rispetto - Acciaio.

GAMBELLARA (VI)

Veneto

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Merlot 100% Merlot - Vino rosso

Da vigne con età media di 65 anni, un Merlot che conquista anche i detrattori del vitigno grazie alla sua impressionante freschezza e tensione: una girandola di fruttini rossi al naso, un sorso di grande sapidità e con la mineralità marchio di fabbrica della zona.

Primo incontro 100% Garganega sur lie - Vino bianco frizzante

Questo vino nasce da vigneti di collina con oltre 25 anni di età: a una prima fermentazione con lieviti spontanei segue l’aggiunta di mosto di Recioto di Gambellara per la rifermentazione in bottiglia. Fiori bianchi, mela e crosta di pane per un sur lie freschissimo e diretto.

Passito rosso 100% Merlot - Vino rosso dolce

Dalle stesse vigne del “1950”, una parte delle uve viene destinata all’appassimento per tre mesi, quindi fatta affinare almeno un anno in barrique usate. Frutta nera a bacca piccola, frutta sotto spirito, pepe, caffè, nel finale si apre a sensazioni di erbe aromatiche e spezie. In bocca la dolcezza è piena e rotonda ma con bella acidità e sapidità, chiude con note di caffè e cacao.

Recioto Vino bianco dolce

Un grande vino da uve appassite nei tradizionali “picai”, ovvero appese e non sui graticci, nel quale trovare tutta la freschezza e l’acidità della Garganega, il timbro territoriale e il risultato di un passito di equilibrio che si abbina ottimamente dal foie gras ai formaggi erborinati sino alla pasticceria secca - Fermentazione in acciaio, affinamento in barrique usate.

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I vigneti aziendali si trovano quasi tutti nell’area del Valdobbiadene, compresi tre dei migliori cru della zona: Fedèra, dalle pendenze vertiginose, interamente lavorato a mano e con le radici a immediato contatto con lo

strato roccioso, da cui la grande verticalità dei vini da esso provenienti; Col del Sas, all’immediato confine con la zona di Cartizze, e Soprapiana, meno roccioso dei due precedenti e con buona percentuale di argilla, a dare vini più spinti aromaticamente. Guardare i terrazzamenti degustando nella casèra che i Miotto hanno riattato in mezzo ai vigneti è un privilegio che vi consigliamo di godere andandoli a trovare.

Andrea, coadiuvato dal fratello Matteo e trascinato da una vera gioia del fare vino e del condividerlo, sta spingendo verso livelli sempre più alti l’azienda che il papà Valter aveva preso in mano a fine anni ’70. Andrea

fa prima di tutto vino, basta assaggiare le sue basi spumante, e sa che il vino richiede grande uva e una lettura precisa degli appezzamenti. Per questo le vinificazioni sono separate e cercano di restituire l’espressione territoriale dei 9 ettari vitati.

…un vino spumante in decolletè, d’argento, saltante. Che appena sturato inizi il suo canto squillante

Fortunato Depero, Liriche radiofoniche

Miotto

Il territorio

L’azienda

Prosecco Treviso Doc Gentil Extra-Dry 100% Glera - Vino bianco spumante metodo Charmat

Prosecco che spinge sul frutto, con una beva classica e carbonica molto integrata. Dalle vigne più giovani dell’azienda - Acciaio.

Valdobbiadene prosecco superiore Docg - spumante Extra-Brut “Rive di Colbertaldo Nature” 100% Glera - Vino bianco spumante metodo Charmat

Con questo vino Andrea e papà Valter si fanno paladini della valorizzazione dei Cru di Valdobbiadene. Vinificato esclusivamente ogni anno con l’uva proveniente da una singola parcella del vigneto Fedèra, con una presa di spuma lunga, la versione Extra-Brut regala un prosecco molto deciso, con una bellissima tensione e la salinità tipica del Fedèra - Acciaio.

Prosecco Frizzante “ProFondo” 100% Glera - Vino bianco frizzante

L’armonia creata dall’unione dei lieviti in bottiglia con la freschezza dirompente di un prosecco di grande naturalezza fa di questo vino uno straordinario passpartout; la sua naturale cremosità lo rende ancor più desiderabile, in un gioco di morbido-secco ai limiti dell’ossimoro, con finale salino, e cristallino. Per ogni occasione - Acciaio. Rifermentato naturalmente in bottiglia.

Valdobbiadene prosecco superiore Docg Fedèra Brut e Extra Dry 100% Glera - Vino bianco spumante metodo Charmat

Un Prosecco croccante e di bella progressione, delicato, equilibrato e privo di orpelli. Sa di pera fresca e gommapane, vinoso, bevibile, senza ingessature d’alcun tipo, ha una bocca che va dritta al punto e nello stesso tempo si riempie di sapori agrumati e nitidi. Da vigne di oltre 70 anni - Acciaio.

COLBERTALDO DI VIDOR (TV)

Veneto

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Le vigne si trovano a Castel Bolognese,

in due distinti poderi accomunati però dalla matrice argillosa – a volte più composta da terre rosse, a volte più gialla con maggiore quantità di calcare. Dalla pianura si sale sino a 200 metri.

La prima definizione che viene in mente per Gabriele Succi, se lo si conosce, è quella di fan sfegatato del Sangiovese.

Da anni studia prima di tutto da appassionato, e ovviamente come viticoltore, le sue migliori espressioni, a Montalcino e nel Chianti Classico, convinto di poter imparare dalle zone di elezione come far rendere al meglio la versione locale del vitigno, per produrre vini altrettanto grandi seppur con caratteristiche ovviamente differenti. Ci è riuscito. Rompendo con l’abitudine territoriale di attendere maturazioni molto spinte, Gabriele riesce a coniugare l’espressione calda e fruttata del Sangiovese di Romagna con una beva irresistibile. Con il suo vino più recente, il GS, da cloni recuperati a Montalcino, dimostra che il Sangiovese prodotto in Romagna può ambire davvero a vette qualitative importanti. Non bastasse questo, è riuscito anche a recuperare un bianco autoctono locale che dà vini interessanti quando Gabriele reputa l’annata meritevole di essere imbottigliata.

Costa ArchiIl territorioL’azienda

Sangiovese di Romagna Doc Riserva Montebrullo 100% Sangiovese - Vino rosso

Qui il Sangiovese di Romagna sfodera il suo lato caldo e potente. Amarena, prugna, tabacco, cacao, tannini ben presenti, ma una morbidezza glicerica di fondo e una bevibilità che non ti aspetti da questo calore. Un peso massimo che però sa saltellare sulle punte - Vinificazione in piccoli tini, poi 34 mesi di tonneaux e 12 in acciaio.

Sangiovese di Romagna Doc Assiolo 100% Sangiovese - Vino rosso

Un inno alla gioia della convivialità: ciliegia, sentori di lavanda, note balsamiche, tannini avvolgenti e una acidità irresistibile. Le grigliate aspettano solo che lo stappiate - Vinificazione in piccoli tini, poi tonneaux di terzo e quarto passaggio per un anno e infine 6 mesi in acciaio.

Emilia Romagna

CASTEL BOLOGNESE (RA)

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Igt Ravenna Sangiovese GS 100% Sangiovese - Vino rosso

Da cloni di Sangiovese selezionati da Biondi Santi per il suo brunello, un vino elegante e sinuoso, con potente floreale viola scuro in primo piano, tipico del sangiovese di queste terre, ciliegia matura e mirtillo in confettura, una sottilissima speziatura. La bocca ha freschezza da vendere ed in evidenza il frutto vivo, scalpitante, ritmato e dal lungo finale, con persistenza ancora violacea ed espressiva che chiude sul sale - Vinificazione in piccoli tini, poi 12 mesi di tonneaux e 11 in acciaio.

Ravenna Igt Bianco Le Barrosche 100% Montù - Vino bianco

Gabriele recupera, nelle annate giuste, questa uva autoctona il cui nome fa pensare in dialetto a una sorta di “Pagadebiti”, ma che nel bicchiere si rivela invece un bianco dalle belle note di ginestra e frutta gialla, grande sapidità e una nota tannica che ti sorprende facendoti pensare quasi a un macerato - 9 mesi di affinamento in acciaio, malolattica svolta spontaneamente.

M. Soldati, Vino al vino

Beviamo e ribeviamo il Sangiovese; e, nonostante il continuo rinforzo di piadine e squacquerone, presto siamo anche troppo felici.

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Carleone Di Castiglioni

Toscana

Radda in Chianti, un angolo benedetto del paradiso enologico, sta vivendo da anni un livello crescente di popolarità grazie alla particolare collocazione geografica, che preserva le uve dalle derive “grigliate” dovute

ai mutamenti climatici che in altre zone del Chianti Classico costituiscono un cruccio per i produttori. Zona portabandiera della finezza sangiovesista, della sferzante aciditá a favore della beva compulsiva. Ha generato senza dubbio alcuni dei più grandi sangiovesi di sempre. E crediamo che continuerà a farlo.

La fattoria Carleone di Castiglioni é situata in uno dei luoghi più suggestivi del mondo del vino. Sono stati spesi fiumi di parole per celebrare la capitale del Chianti classico: Radda in Chianti. A questo proposito ne spendiamo

volentieri qualcuna extra per parlare di Sean O’Callaghan, una vera Rockstar del Sangiovese, che, a dispetto della provenienza non esattamente toscana, ha dato vita ad alcune delle più pure e territoriali interpretazioni del vitigno in questi anni, sempre alla ricerca al tempo stesso di vini pulitissimi e di vinificazioni naturali. Siamo felici di iniziare insieme questa nuova avventura. Ne berremo delle belle

Il territorio

L’azienda

ROSATO 100% Sangiovese - Vino rosè

Vendemmia anticipato, pressato a grappola intera, fermentazione naturale a 13ºC per 2 mesi in Cemento.

UNO 100% Sangiovese - Vino rosso

Selezione delle migliori uve Sangiovese da tutte le vigne. Fermentazione in Cemento e BINS aperti.Macerazione: 40-60 giorni in cemento. Invecchiamento: 18 mesi con 10% tonneaux nuove rimanenza in acciaio e cemento.

DUE 100% Merlot - Vino rosso

Fermentazione in Cemento, Accaio e BINS aperti.Macerazione: 40-60 giorni. Invecchiamento: 18 mesi con 10% tonneaux nuove, acciaio e cemento.

RADDA IN CHIANTI (SI)

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Chianti Classico 100% Sangiovese. - Vino rosso

Selezionato dalle Vigne di Radda in Chianti Fermentazione in Acciaio, Cemento e BINS aperti.Macerazione: 40-60 giorni. Invecchiamento: 18 mesi in acciaio e cemento.

Il Guercio 100% Sangiovese - Vino rosso

Fermentazione in Acciaio, Cemento e BINS aperti.Macerazione: 40-60 giorni. Invecchiamento: 18 mesi in acciao e cemento.

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Castellinuzza

La collina di Lamole é la zona più alta del Chianti classico, nonché una delle più vocate per la produzione di quel Sangiovese, scintillante, fresco, saporito e profumato che tanto amiamo ritrovare nel calice.

Le vigne dell’azienda vedono ancora diversi filari coltivati ad alberello, e danno su un meraviglioso anfiteatro naturale da cui si scorge col sereno persino Firenze.

Un piccolo fazzoletto di terra di due ettari. In questo amorevole appezzamento lamolese, la famiglia Cinuzzi perpetua ormai da qualche secolo la produzione del sangioveto, come è in uso nominarlo da queste parti.

Un progetto che racchiude al tempo stesso l’azienda e quel ritiro del cuore familiare in cui al momento si incontrano due generazioni. Qui si producono rossi di grande fascino e territorialità, usando le tradizionali botti grandi, vini di bella scorrevolezza, ma capaci di evolvere splendidamente.

Il territorio

L’azienda

Chianti classico gran selezione 100% Sangiovese - Vino rosso

Un frutto blu, puro, succoso investe il naso, seguito da liquirizia, tabacco, noce moscata e una spolverata di cacao. Raffinato ed aristocratico, con un bel centro bocca muscolare, che sorregge piatti maggiormente strutturati. Osate con le spezie, c’è da divertirsi.

Chianti classico 80% Sangiovese, 20% Malvasia nera, Canaiolo, Trebbiano - Vino rosso

Leggero, slanciato e succoso. Svela immediatamente il luogo di nascita col suo mix di fragole, viola e ferro. Gentile e al contempo rinfrescante all’assaggio. Un jolly da sbicchierare con una bella grigliata di costine e salsicce.

Chianti classico riserva 80% Sangiovese, 20% Malvasia e Canaiolo - Vino rosso

Il profumo ci parla di ciliegie polpose, di viole appassite, di una nota sanguigna, ma dandogli il giusto tempo si allarga su fungine, tabacco, corteccia e liquirizia. Una riserva di grande scioltezza, ma ricca e sfaccettata. Pretenderebbe la bistecca nel piatto (55 gradi al cuore, ovviamente, non di più) ma non disdegna la compagnia della cacciagione

Saluteremo in festa, da’ colli gai che svariano infiniti, la Valdichiana, gran mare in tempesta, e il Chianti, patria delle ambrosie viti.

Giovanni Marradi

ToscanaLAMOLE (FI)

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ToscanaBOLGHERI (LI)

Eucaliptus è un’azienda vitivinicola a Bolgheri condotta dalla famiglia Di Vaira. Dario Di Vaira è il titolare dal 2008 dopo aver preso la guida dell’azienda da suo padre Pasqualino, di origine molisana arrivato a Bolgheri

nel 1951. Dal 2008, dopo aver conseguito la laurea in viticoltura ed enologia alla facoltà di agraria di Pisa la produzione si è incentrata sui vini a denominazione Bolgheri, culla del Cabernet Sauvignon in Italia e famosa per suoi vini a taglio bordolese e Supertuscan ottenuti da varietà in purezza. L’obiettivo dell’azienda, guidata dal giovane enologo Dario Di Vaira insieme alla famiglia, è quello di produrre rispettando la naturale essenza dell’annata assecondando le caratteristiche intrinseche del terroir, forti della competenza di vignaioli da 60 anni a Bolgheri e di moderne attrezzature in cantina che consentono di svolgere tutte le operazioni direttamente dalla vinificazione all’imbottigliamento. I vigneti sono dislocati all’interno dei terreni aziendali lungo la via Bolgherese, e coprono una superficie di 7 ettari impiantati a partire dal 1998, coltivati a cordone speronato basso con una densità di 5680 ceppi/ha e con una produzione media di 70 q.li/ha. Le varietà spaziano dal Cabernet Sauvignon e Franc al Merlot, dal Sangiovese al Petit Verdot a una piccola quota di Syrah per i rossi, mentre per i bianchi sono presenti Vermentino, Viogner e Chardonnay.

EucaliptusL’azienda

ll territorio di Bolgheri offre un terroir unico, dovuto alla vicinanza e all’influenza del mare che mitiga le temperature ed offre un microclima ventilato che spazza l’eccessiva umidità. I terreni eterogenei, sciolti ma profondi, completano il quadro per la produzione di grandi vini rossi potenti, ma eleganti.

Il territorio

Clarice Bolgheri Rosso Doc 50% Merlot 40% Cabernet Sauvignon 10% Syrah - Vino rosso

Macerazione e fermentazione alcolica separata per singola varietà in vasca d’acciaio a temperatura controllata per 14 giorni, soffice pressatura e fermentazione malolattica in barrique di rovere francese. Affinamento in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio per 9 mesi, poi in bottiglia.

Ville Rustiche Bolgheri Doc Superiore 60% Cabernet Sauvignon 30% Merlot 10% Petit Verdot - Vino rosso

Dopo pigia-diraspatura dei grappoli, macerazione e fermentazione alcolica separata per ogni varietà in vasca d’acciaio a temperatura controllata non oltre 30°, per 15-18 giorni. Dopo una soffice pressatura delle bucce il vino viene travasato in barriques dove svolge fermentazione malolattica. Affinamento maturazione in barrique nuove di rovere francese per 15 mesi e almeno 12 mesi di affinamento in bottiglia.

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Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Ylice 100% Verdicchio - Vino bianco

Freschezza, fiori bianchi, anice, e in bocca tanta tensione e salinità, e una scorrevolezza che non lascia tracce di untuosità. Da attendere ma soddisfa anche gli impazienti - Acciaio.

VSQ Dosaggio Zero 85% Verdicchio, 15% Chardonnay Spumante metodo classico

Un metodo classico di grande finezza e al tempo stesso impatto. Frutta e fiori, sensazione mentolata, agrumi, belle note di pane, in bocca è cremosissimo e molto lungo. Una bolla da tutto pasto - Acciaio, almeno 48 mesi sui lieviti.

Poderi Mattioli

La cantina e le vigne sono nel cuore viticolo di Serra de Conti, adagiata in mezzo alla dolcezza e sinuosità dei colli compresi fra il Misa e l’Esino, zona del Verdicchio classico. Le vigne dell’Ylice si trovano a 350 mslm,

su terreni sabbiosi ed esposizione sud/sud-est, mentre le vigne del Lauro si trovano a 300 mslm con esposizione ovest. Infine, lo Chardonnay è piantato su terreno ariglloso-sabbioso a 350 mslm con esposizione nord-est.

I fratelli Giordano, principalmente in vigna, e Giacomo, principalmente in cantina, hanno dato vita a una azienda relativamente giovane – 2010 la data del primo imbottigliamento – ma radicata nella terra e

nel cuore del territorio. Pochi vini e idee chiarissime: solo due Verdicchio, uno da vigne più giovani, l’altro da vigne di 40 anni a costituire la riserva, e un metodo classico non dosato, sempre da Verdicchio ma con una percentuale di Chardonnay. Conduzione biologica, pulizia estrema in cantina ma senza alcun interventismo, vini che sono pensati per esprimersi al meglio dopo alcuni anni e di cui pertanto i due fratelli ritardano l’entrata sul mercato. Un’azienda che fa parlare il lavoro in vigna e la classe nella vinificazione.

Il territorio

L’azienda

Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Riserva Lauro 100% Verdicchio - Vino bianco

Vino dalla profondità straordinaria, al naso si mostra all’inizio timidamente con fiori e frutta gialla, ma escono poi progressivamente note balsamiche, anice, mandorla. La bocca è vivissima e coinvolgente, stratificata, con un finale salino che non fa smettere di salivare. Con salmone, sgombro, ed entusiasmante con formaggi grassi - Acciaio.

MarcheSERRA DE’ CONTI (AN)

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Marco GattiSembra quasi una zona montana al primo

approccio, eppure non siamo lontani dal mare. Fantastiche esposizioni, escursioni termiche continue, un livello qualitativo in crescita costante, rendono il verdicchio di Matelica uno dei grandi sottovalutati dall’enomondo.

Marco Gatti, vignaiolo e vivaista, produce il suo verdicchio a Cerreto D’Esi. Personaggio, schivo, lontano dal crescente

numero di vignaioli-personaggi, tutto dedito alla valorizzazione del Verdicchio di Matelica, partendo dai vigneti, una moltitudine di piccoli appezzamenti, alcuni con vigne notevolmente longeve, con splendide esposizioni che godono di ventilazione ed escursioni termiche costanti. I vini di Marco colpiscono per la nitidezza, la beva compulsiva, la sferzante salinità che lo rendono un caparbio interprete del territorio.

Il territorioL’azienda

Verdicchio di Matelica Doc villa Marilla 100% Verdicchio - Vino bianco

Bouquet sbarazzino e sfaccettato, cedro, mela gialla, aneto e liquirizia. La bocca e si tesa e verticale, ma si trascina dietro tanta sostanza che culmina in un finale salato che crea assuefazione. Scampi crudi ne abbiamo? - Acciaio.

Verdicchio di Matelica Doc Casal di Venza 100% Verdicchio - Vino bianco

Una vivace brillantezza e arrivano dei profumi coinvolgenti di mandorla, limone e ciclamino. Bocca tesa e lineare, chiude salmastro - Acciaio.

Marche

CERRETO D’ESI (AN)

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Emanuele Dianetti

Igt Marche Passerina Lulù 100% Passerina - Vino bianco

Brioso ma non banale. Una Passerina che legge bene la freschezza del vitigno ma non rinuncia a lasciare segno del proprio passaggio in bocca. Florealità e sapidità al servizio del divertimento nel calice - Acciaio.

Piceno Doc Sangiovese, Montepulciano, più piccolissima percentuale di Merlot e Syrah - Vino rosso

Un Piceno che esprime tutta la territorialità di Carassai, col frutto in evidenza e la beva sempre fresca e golosa, col sangiovese in primissimo piano. Dimenticatevi i marmellatoni che vi rimanda la memoria di questa denominazione - Acciaio.

La val Menocchia è un luogo magico, dove in mezzo ai colli – al tempo stesso armonici e selvaggi – ti dimentichi di essere non troppo distante dalla costa. L’anfiteatro dove si trovano le vigne di Emanuele è

mozzafiato, e costituisce parte del segreto della tensione dei suoi vini, grazie alle forte escursioni termiche dovute all’incontro di brezza marina diurna e correnti provenienti dai monti Sibillini. Attorno poi, una serie di paesini medievali fra i più belli d’Italia.

Emanuele Dianetti è uno di quei produttori che ti riconcilia con l’enomondo, per come riesce a coniugare entusiasmo da neofita e talento e capacità di mettersi in discussione e sperimentare tipici di chi sta

studiando per essere figura di riferimento del territorio. Un’azienda nata dalla passione, che lo stacca sempre più dall’originario lavoro in banca, e dal forte legame familiare con la terra, come dimostra la mamma Giuliana sempre in prima linea – trattore compreso – nelle vigne, acquistate dopo anni di mezzadria. Un’idea di vino precisa – eleganza, espressività, alleggerimento dell’estrazione, profondità e dinamicità del sorso – ricercata nella qualità in vigna e nelle vinificazioni parcellari volte a meglio comprendere il percorso del vino.

Il territorio

L’azienda

Offida Pecorino Docg Vignagiulia 100% Pecorino - Vino bianco

Uno dei vini del cuore di Emanuele, quello su cui vuole fondare la sua riconoscibilità. E lo fa dribblando agilmente le insidie del vitigno, che persino in annate fresche sfodera tenore alcolico importante, grazie alla preservazione di acidità da vini nordici e a un lavoro sulla freschezza aromatica raccogliendo e mantenendo l’uva fredda prima della fermentazione. Ingresso sferzante, centro bocca presente, lunghezza sapida, contornati da aromi di erbe, anice e pesca. Un grande vino bianco - Acciaio.

Offida Montepulciano Docg 100% Montepulciano - Vino rosso

Un Montepulciano liberato dagli orpelli delle vinificazioni invasive e dalle rusticità di quelle naives. Amarena, polposità del frutto, bellissima tramatannica, combinati con la naturalezza della beva e i continui rimandi fra componente sapida, balsamicità, liquirizia e ritorno del frutto. L’agnello è la morte sua (e viceversa) - Fermentazione in acciaio, affinamento di due mesi in acciaio e poi di almeno 18 mesi in tonneaux di primo e secondo passaggio, un anno ancora in bottiglia

Marche

CARASSAI (AP)

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Cantina NinniLe vigne di Gianluca si trovano a Terraia,

a 350 mslm nei dintorni di Spoleto, luogo dove le colline e gli anfiteatri naturali si susseguono, lasciando spaziare lo sguardo fra vigne, boschi e terreni a seminativo. Il corpo principale è tutto attorno alla casa familiare dove è presente la cantina interrata, mentre una parte di uve - Malvasia in primis - si trova dall’altro lato della collina, a poche centinaia di metri. Attorno, la presenza di vecchie viti maritate, di cui Gianluca sta studiando un recupero.

Gianluca Piernera è un vulcano, o – come vuole il soprannome datogli dagli amici in gioventù e che ha

di conseguenza affibbiato al suo vino più importante – un “Diavolacciu”. Una di quelle storie in cui il caso cambia la vita: dopo molte ricerche trova il terreno dove costruire la casa familiare nelle sue zone d’infanzia, grazie al sudore del suo lavoro come installatore di impianti elettrici. Ma di mezzo ci sono una vigna vecchia e una cantina, che richiederebbero entrambe di essere sacrificate al nuovo progetto. L’amico Casolanetti lo sprona a non procedere sul primo fronte, conservando la vigna, e Gianluca rimanda anche il secondo, anzi rilanciando e sviluppando gli spazi della cantina prima ancora della casa. Inizia così a produrre pochi ettolitri per sé e gli amici, e in pochi anni la passione da vitivinicoltore ha ormai preso il sopravvento: nel 2012 commercializza le prime etichette e da lì è un’ascesa costante, guidato sempre dal massimo rispetto della naturalità della vigna (alcune a piede franco) e della materia prima in cantina

Il territorioL’azienda

Misluli Umbria Igt Bianco Procanico e Malvasia lunga di Candia - Vino bianco

Macerato 7 giorni in legni grandi, poi affinato 4 mesi in legno grande e altrettanto in acciaio. Al naso è presentissimo un carattere iodato che fa presagire la grande sapidità del sorso, lunghissimo, nel mentre la Malvasia apporta il suo contributo delicatamente aromatico e di esuberanza fruttata.

Poggio del Vescovo Spoleto Doc 100% Trebbiano spoletino - Vino bianco

L’astro nascente degli autoctoni bianchi del centro Italia, il Trebbiano Spoletino, in una delle sue versioni più espressive, con tanti fiori gialli al naso, richiami salmastri e in bocca una combinazione di struttura e acidità che ne fanno un vino capace di gareggiare sia sullo scatto sia sulle lunghe distanze. - Acciaio.

SPOLETO (PG)

Umbria

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Sanbastiano Umbria Igt Sangiovese 100% Sangiovese- Vino rosso

Legno grande, poi barrique di diversi passaggi, infine acciaio e affinamento in vetro di almeno un anno. Un sangiovese inconfondibile, da vigne vecchie a piede franco, con la sua nota animale in attacco che poi lascia spazio a note più suadenti e a un finale succoso e lungo.

L’Edoardo Umbria Igt Bianco Frizzante Vitigni locali a bacca bianca - Vino bianco frizzante

Solo sgrondo del mosto fiore, vinificazione in acciaio e rifermentazione con metodo ancestrale. Un colfondo dalle belle note agrumate, spinta sapida presentissima, effetto gluglu assicurato.

Diavolacciu Umbria Igt Rosso 10% Aleatico, 10% Sangiovese, 40% Montepulciano, 20% Barbera, 15% Ciliegiolo, Piccolo saldo di Merlot. - Vino rosso

Fermentazione in legno grande, poi affinamento in barrique e acciaio. Da vigne di oltre 50 anni a piede franco, un vino di grande personalità ed eleganza, in cui il contributo di vitigni così differenti dà luogo a un grande vino che è più della somma delle parti.

Pilurosciu Umbria Igt Rosato Frizzante Sangiovese da salasso del Sanbastiano Vino rosè frizzante

Rifermentazione ancestrale. Un vino del cuore, che ti trascina la beva complice anche un minimo di zucchero residuo a rendere il tutto più goloso. Impossibile fermarsi aperta la bottiglia.

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Casale Certosa

Lazio

Ai piedi dei Castelli Romani, in un territorio di origine vulcanica, i vigneti del Casale Certosa sono una delle ultime testarde testimonianze di un passato non così remoto in cui la zona non era ancora lasciata alla

proliferazione di capannoni industriali. Camminare nelle vigne con i fratelli Cosmi è un corso accelerato di geologia, con gli evidenti (se te li mostrano loro) passaggi di composizione del suolo. Prevalentemente si tratta di terreni di origine pozzolanica, con alte acidità e buon rapporto fra limo sabbia e argilla. Le vigne sono coltivate in maggioranza a cordone speronato

Antonio e Fausto Cosmi sono due persone più rare di quel che vorremmo nel mondo del vino. Coniugano umiltà, ironia, lealtà e schiettezza con tanto sudore e fatica e nessun cedimento alla tentazione delle retoriche

di marketing in voga. Cresciuti in mezzo alle vigne del padre - Malvasia Puntinata, Trebbiano, Montepulciano - progressivamente si trovano a dover scegliere se abbracciare in toto l’attività di vitivinicoltori o abbandonare. Per fortuna nostra, ristrutturano il casale in mezzo alle vigne, aumentano di qualche ettaro e iniziano un percorso personale di avvicinamento pragmatico alla naturalità dei vini. Dopo qualche esperienza non felice con sedicenti guru dei vini naturali, decidono di assumersi in prima persona la responsabilità dei loro vini, virando ulteriormente da pratiche biologiche - certificate - a pratiche biodinamiche, sempre attenti alla pulizia e piacevolezza dei loro vini, tutti caratterizzati da una spensierata allegria di sorso e da una spiccata mineralità.

Il territorio

Convenio Lazio Igt Malvasia Puntinata 100% Malvasia Puntinata - Vino bianco

Il vitigno simbolo del territorio, ostinatamente voluto da Antonio e Fausto, dà luogo a un vino di grande sapidità coniugata ad avvolgenza di frutto e a un sorso goloso.Acciaio.

Convenio Lazio Igt Syrah 100% Syrah - Vino rosso

In zona gli internazionali hanno impazzato dagli anni 90 in avanti. Il Syrah di Antonio e Fausto è un’espressione che più che l’estrazione e la ruffianeria cerca l’immediatezza di beva e la schiettezza, e noi siamo contenti! Acciaio.

Convenio Lazio Igt Trebbiano 100% Trebbiano toscano - Vino bianco

Un’espressione pura di Trebbiano, senza enofighettismi, per dare spazio a uno dei vitigni che nella sua neutralità è fra i migliori traduttori dei territori in cui cresce. Tanta mineralità, acidita sferzante, bocca ricca e naso con un tocco agrumato ad accompagnare la pietra focaia. Acciaio.

Alborea Lazio Igt Bianco 50% Malvasia Puntinata,50% Grechetto - Vino bianco

Un blend di bella eleganza, con i due vitigni a regalare da un lato tante note di frutta e dall’altro le erbe aromatiche, mentre il sorso si snoda beverino e suadente al tempo stesso.

L’azienda

ROMA

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Luperco Lazio Igt 100% Montepulciano - Vino rosso

Fermentazione in acciaio poi affinamento di qualche mese in tonneaux usati. Un montepulciano che con il giusto affinamento in bottiglia perde durezze e guadagna in eleganza.

Cosmico Lazio Igt Bianco Frizzante Trebbiano - Vino bianco

Metodo ancestrale, un anno sui lieviti prima della commercializzazione. Antonio e Fausto raccontano con un pizzico di rimpianto come la tradizione della “Romanella”, imbottigliamento del mosto in fermentazione post vendemmia, avrebbe potuto portare a un rifermentato di qualità con Roma come bacino di riferimento primario. Con questo vino, l’idea è quella di reinterpretare dandogli dignità quell’usanza contadina. Missione stracompiuta!

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Le vigne di Fiano si trovano ad Atripalda,

in uno splendido anfiteatro a circa 450 m.s.l.m. con terreni di derivazione vulcanica argillo-calcarei; i vini sono quindi caratterizzati dalla freschezza propria di questa zona dell’areale della Doc. Le vigne di Greco e di Aglianico si trovano a San Mango, Venticano, Montefusco, in alcune delle zone più vocate per le rispettive denominazioni, per un totale di 15 ettari, Fiano compreso.

I Favati sono i due fratelli Giancarlo e Piersabino, quest’ultimo a occuparsi delle vigne, ma il motore e il cuore

dell’azienda è Rosanna, moglie di Giancarlo, che con coraggio quasi vent’anni fa ha lasciato un posto sicuro in banca per dedicarsi interamente alla cantina. Negli anni ne ha preso sempre più possesso, e la sua energia si riversa nei vini, tutti grande espressione dei rispettivi territori di elezione.

Proviamo il Greco, e proviamo anche il Fiano […], tra un bicchiere di Aglianico e l’altro, cui torniamo irresistibilmente, non da

assaggiatori ahimè ma da bevitori.Mario Soldati, Vino al Vino

I FavatiIl territorioL’azienda

Greco di Tufo Docg Terrantica Etichetta Nera 100% Greco - Vino bianco

Una miniera di sale e l’acidità agrumata sono le percussioni che ritmano le note aromatiche e gustative che fanno la melodia di questo vino: dalla glassa al frutto, ai fiori bianchi, al miele di acacia, ad un tessuto glicerico che rende più godibili i rintocchi pietrosi e salini, scintillanti nell’incisivo finale - Acciaio.

Fiano di Avellino Docg Pietramara Etichetta Nera 100% Fiano - Vino bianco

È un vino luminoso e denso, che punta su equilibrio, corpo e finezza; la tipica nota fumé del varietale accompagna sentori di agrumi, pera e susina mature, nocciola, e una mineralità bianca. Ha bocca di grande carattere, ampia e persistente. Non delude nell’invecchiamento, ammesso che si riesca a resistere - Acciaio.

Campania

CESINALI (AV)

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I Favati

Greco di Tufo Docg Terrantica Etichetta Bianca 100% Greco - Vino bianco

Camomilla e agrumi, frutti gialli e una nota di erbe balsamiche. Poi esplode la verticalità di questo vino, sempre sostenuta da una polpa golosa. Finale salino e di pietre di fiume - Acciaio, 8 mesi sui lieviti.

Taurasi Riserva Docg Terzotratto Etichetta Bianca 100% Aglianico - Vino rosso

Frutta rossa, cacao, caffè, tabacco e liquirizia, una nota terrosa. In bocca la potenza si accompagna alla freschezza con tannini dalla grana masticabile. Bella sapidità finale - Barrique, tonneaux e botte grande, per 4 anni, poi bottiglia.

Campi Taurasini Doc Cretarossa 100% Aglianico - Vino rosso

Aglianico elegante e bevibile, sfoggia carattere varietale e territoriale: un frutto blu acceso, tannino scalpitante ma non stridente, la tipica nota speziata, una mineralità di fuoco e quasi vulcanica, che dilaga nella lunga persistenza. Un piccolo Taurasi, pronto ma capace di sorprendere nel tempo - Tonneaux per 24 mesi.

Cabrì Etichetta Bianca Extra Brut VSQ 100% Fiano - Vino bianco spumante metodo charmat

Pera, pesca, lime, acidità scattante e la sapidità che torna in tutti i vini di Rosanna - Acciaio, 6 mesi sui lieviti.

Fiano di Avellino Docg Pietramara Etichetta Bianca 100% Fiano - Vino bianco

Dalle uve migliori e più alte del vigneto Pietramara, selezionate a piena maturità. Qui il frutto è carnoso, con richiami tropicali, ma subito si innesta la nota torbata classica della denominazione. In bocca ha scorrevolezza e grande sapidità. Un grande Fiano - Acciaio, 12 mesi sui lieviti.

Taurasi Docg Terzotratto 100% Aglianico - Vino rosso

Frutta matura, cioccolato, noce moscata, cannella, un tocco di balsamicità. In bocca ha grande volume ma al tempo stesso i tannini e la sapidità lo rinfrescano. Con stufati importanti, stinco di maiale - Tonneaux e botti grandi per 24 mesi.

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A Cirò si arriva dal nord costeggiando

da un lato spiagge interminabili, dall’altro agrumeti interrotti solo da oliveti centenari. Si intravvede il paese arroccato ad alcuni chilometri da Cirò Marina, ma si è impreparati al paesaggio selvaggio che si spalanca davanti agli occhi, appena a breve distanza dal mare, risalendo le fiumare che scavano le valli per raggiungere le vigne di collina. Vi si incrociano mucche al pascolo, pecore vaganti anche per le strade, e in inverno si è colpiti dal verde quasi irlandese che contrasta con i toni caldissimi della terra arsa dal sole estivo. Recuperare le vigne delle zone collinari, in un territorio dove il feticcio delle grandi quantità ha portato paradossalmente a dare maggior valore ai vigneti pianeggianti, è al tempo stesso un’opera che si batte per la dignità di una denominazione dall’enorme potenziale e per la memoria di un luogo da cui proveniva il vino con cui nell’antica Enotria erano premiati gli atleti di ritorno dalle Olimpiadi.

Calabria

Cataldo viene da famiglia di viticoltori da generazioni, e lo si capisce dall’amore che nutre per le vigne prima ancora

che per il vino. È calabrese fino al midollo, appassionato della sua terra e dei suoi contrasti, che si ritrovano anche nei suoi vini, piccoli capolavori in cui farsi sedurre dalla ruvidità di certi scorci calabri e dall’accoglienza della sua gente, dal calore del sole e dalla freschezza delle serate silane. Cataldo produce dall’avvio della sua azienda in certificazione biologica, ma soprattutto cura i vigneti come parte del patrimonio culturale della sua terra.

La Calabria è una magnifica regione; d’estate ci si arrostisce come a Timbouctou, d’inverno vi si gela come a San Pietroburgo; inoltre non vi si conta punto ad anni, a lustri o a secoli come negli altri paesi, ma a terremoti.

Alexandre Dumas

…datemi, per consolidare il tutto, un bicchiere di Cirò, un vino che ha il colore rosso cupo delle pupille delle donne malate d’amore e il profumo del vigneto squassato dal

vento sulle balze marine…Leonida Répaci

Igt Calabria Bianco Ansonica 100% Ansonica - Vino bianco

Oro brillante; profuma di frutta secca, fiori gialli, agrumi dolci, elicrisio, sabbia e salgemma; in bocca è avvolgente, morbido ma fresco, in un turbine di sale; finale voluttuoso e saporito. Riporta alla spiaggia calabrese e al sole, e si abbina con tutte le preparazioni a base di pomodoro, pesci e carni bianche salsate, olive, erbe aromatiche e tutto ciò che rimanda alla costa mediterranea meridionale.

Igt Calabria Rosato Alicante 100% Alicante - Vino rosato

Un rosato mediterraneo, con l’eleganza che la Grenache (altro non è che questa, l’alicante) conferisce quando vinificata in rosa. Lampone e ciliegia, sorso goloso e disteso, vino perfetto da aperitivo e da piatti di pesce in umido. Acciaio.

Cataldo CalabrettaIl territorioL’azienda

CIRÒ MARINA (KR)

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Cirò Rosso Classico Superiore Doc Riserva 100% Gaglioppo - Vino rosso

Dalle vigne del cru Basilisco, 21 giorni di macerazione e 20 mesi fra cemento e acciaio, più 6 di bottiglia, danno vita a un vino in cui le note balsamiche e speziate si rincorrono con un frutto ancora pienamente croccante, e una bocca dove il tannino del Gaglioppo non toglie spazio all’avvolgenza glicerica e a un allungo salino infinito. Una gioia da solo e con stufati di carni saporite. Cemento, acciaio.

Cirò Bianco 100% Greco bianco - Vino bianco

Da vigneti collinari coltivati ad alberello, un bianco beverino, con meno struttura rispetto all’Ansonica. Qui in evidenza frutta e fiori bianchi, erbe aromatiche, sorso di buona acidità e salinità. Benissimo con insalata di mare.

Cirò Rosè 100% Gaglioppo - Vino rosato

Un rosato in cui la rusticità è un pregio, per l’immediatezza da merenda di questo vino. Le note di marasca e di erbe balsamiche si intrecciano, e il sorso non fa nulla per celare i tannini dell’uva da cui proviene, per chiudere su un finale ammandorlato che invoglia a berne ancora. Acciaio.

Cirò Rosso Classico Doc Superiore 100% Gaglioppo - Vino rosso

Rubino con unghia granata; ha naso di ciliegia, fiori rossi, pietra bianca, rabarbaro, torba e salsedine; anche in bocca ha carattere autentico e solido: attacca scorrevole, in equilibrio fra dolcezza di frutto e succosa freschezza; svela un tannino abbondante ma cesellato, che stringe senza frenare uno sviluppo delizioso, fino all’epilogo vasto e sapido, di rara pulizia. Piccolo capolavoro da vigne di trent’anni di età media. Con carni rosse in ogni preparazione, da godere al massimo con l’agnello.

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Vittoria ha per la storia della viticoltura siciliana un’importanza fondamentale. Il nome della cittadina deriva infatti dalla fondatrice castigliana Vittoria Colonna, che in seguito a privilegi concessile dal Re di Spagna

diede impulso all’agricoltura distribuendo terre a diversi nuclei familiari per aumentare lo sfruttamento agricolo della zona, e generando così quello che nel tempo sarebbe divenuto un humus di piccoli e medi proprietari, evitando le dinamiche poco qualitative del latifondo.

Andare nelle vigne con Alessandro è un piacere, per farsi raccontare le scelte agronomiche e la storia che circonda ogni singolo vigneto, 14 ha in conversione bio nelle zone più vocate della zona classica di Vittoria,

non solo dalla piana ma anche dalle collinette circostanti. La storia della sua famiglia parla di radici profonde nel territorio - che Alessandro ci racconta con la passione e competenza di uno storico oltre che di un vignaiolo - e nel mondo del vino, con un filo che lega ormai da 3 generazioni la famiglia Portelli all’Istituto di Enologia di Conegliano Veneto, con un nonno partito negli anni ’30 per frequentarla. Un produttore timido e schivo che fa parlare ai suoi vini la lingua dell’eleganza e della bevibilità più che dell’estrazione.

Portelli

Il territorio

L’azienda

Cerasuolo di Vittoria Docg 70% Nero d’Avola, 30% Frappato - Vino rosso

Un vino che definiremmo scattante: parte seducendoti con la violetta, il ribes, la frutta più matura e poi ti lascia sul posto con un allungo sapido e liquirizioso implacabile. Un Cerasuolo che dà il giusto spazio alle due anime che lo compongono - Acciaio per almeno un anno, poi lungo affinamento in bottiglia.

Frappato di Vittoria Doc 100% Frappato - Vino rosso

Se c’è un vino per cui è stato coniato l’aggettivo “goloso”, è questo. Fragoline di bosco, fiori rossi, poi un sorso in cui sembra di masticare frutta croccante. Bellissimo con i salumi e con pesci al pomodoro. Uno dei rossi estivi per eccellenza - Acciaio.

Calabrese di Vittoria Doc 100% Nero d’Avola - Vino rosso

Alessandro sceglie di chiamare col nome locale il Nero d’Avola, proprio per sottolinearne la grande territorialità: nel ragusano il Nero d’Avola evita ogni pesantezza e si esprime sulle note di frutta scura e di liquirizia varietale e non legata ad affinamento in legno, per poi restituire il finale iodato tipico di zona. Anche se siete scettici, provatelo con le acciughe e col tonno - Acciaio.

SiciliaVITTORIA (RG)

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Feudo di Mezzo e Feudo Moganazzo a

Passopisciaro sono contrade a più di 600 metri di altezza in cui le varietà tradizionali si mescolano inestricabilmente nelle vigne allevate ad alberello tradizionale ed alberello a spalliera (“chi dice di avere vigne vecchie 100% monovarietà mente”, dice orgogliosamente Mimmo), nei fantastici terreni vulcanici che conferiscono eleganza e verticalità ai vini. È a Moganazzo che Mimmo e la sua famiglia stanno riprendendo vigneti lasciati in rovina e lo storico palmento dove è ancora presente la cantina interrata.

Un medico in pensione che fa vino da quando aveva 16 anni, un garage dietro casa in cui vinificare, il consuocero

e la famiglia a dare una mano: sembrerebbe la storia di un hobbysta del vino e invece Mimmo Nibali, il consuocero Orazio Pometti e i figli danno vita a un’azienda in crescita, che unisce 4 ha di vigne molto vecchie, in alcune delle zone più vocate del versante nord dell’Etna, a vinificazioni naturali e per nulla preda di una certa tendenza modernista che ha attraversato il vulcano negli ultimi anni. Il prossimo passo, già in atto, è la ristrutturazione di un palmento in mezzo alle vigne e l’investimento su botti grandi.

Terre siciliane Igp Bianco Butterfly Minnella, Carricante, Insolia e Catarratto - Vino bianco

Solo un migliaio di bottiglie ricavate da una vendemmia a zig zag fra i filari di Nerello, dove crescono le varietà bianche locali, in attesa delle nuove vigne di Carricante. Un bianco apparentemente di beva semplice che cela però un sorso lunghissimo, sia aromaticamente sia per la sapidità che invoglia a rimettere mano al bicchiere - Acciaio.

Terre Siciliane Igp Rosè Pinkerton Nerello Cappuccio, Minnella, Carricante, Insolia e Catarratto - Vino rosato

Naso inizialmente ritroso, poi esplode la sinfonia di fruttini con un sottofondo di mineralità scura che rende il vino affascinante. In bocca è croccante e rinfrescante - Acciaio.

Il territorioL’azienda

Vino Nibali

PASSOPISCIARO (CT)

Sicilia

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Igp Sicilia Vinazzu 100% Nerello Mascalese - Vino rosso

Il vino più estremo realizzato da Mimmo: uve a vendemmia molto tardiva (metà Novembre), rese bassissime (sotto il 30%), solfitazione leggera solo nelle fasi di vinificazione e senza aggiunta all’imbottigliamento, per dare vita a un vino molto concentrato e dal tenore alcolico importante, ma con un equilibrio che cresce sempre più al trascorrere del tempo in bottiglia. La mineralità e la freschezza dell’Etna si fanno sentire nel finale rendendo la beva scorrevole - Acciaio.

Etna Rosso Doc Nero Nibali 90% Nerello Mascalese, 10% Nerello Cappuccio Vino rosso

Un vino dal rapporto prezzo felicità delirante: un Etna Rosso beverino ma che guadagna dal lungo affinamento in acciaio e poi in bottiglia. Classici frutti rossi che virano su note balsamiche, sorso appagante - Acciaio.

Etna Rosso Doc Kirnào 90% Nerello Mascalese, 10% Nerello Cappuccio Vino rosso

Dalle vecchie vigne del Feudo di Mezzo, fermentazione spontanea, parte con una nota floreale e di fragole di bosco e poi si dipana in note di cola, balsamicità, un sorso pieno ed equilibrato. Vino che ama essere ossigenato. Un Etna senza concessioni alla cosmetica - Acciaio.

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Luigi Pulci, Il Morgante maggiore

sopra tutto nel buon vino ho fede,e credo che sia salvo chi gli crede

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Hautvillers è il villaggio della cui abbazia

Dom Perignon curava le vigne, e pertanto è nota come la culla dello Champagne. Il panorama su Epernay e lo scorrere della Marna fa giustizia del significato del toponimo, ovvero “città alta”. La varietà dei suoli - lo chardonnay su terreni calcarei, il pinot nero sugli scisti, il pinot meunier su suolo argillo-calcareo - permette ai vitigni di esprimersi nelle migliori condizioni.

I giovani Laure Nicaise e il marito Clèment - pratica da Anselme Selosse, ma percorso molto autonomo, alla ricerca

della grande pulizia ed espressività delle basi spumante, che nell’approccio di Clèment sono prima di tutto dei vini, risultato di vinificazioni monoparcellari - conducono 9 ha tutti in Premier Cru a Hautvillers salvo una parte di Chardonnay Grand Cru a Chouilly, con cura maniacale dei propri vigneti, da cui hanno eliminato erbicidi e pesticidi. Entusiasmo, passione e talento tradotti in Champagne di grande personalità. La stampa francese li ha accolti come le nuove stelle della Champagne.

Louis NicaiseIl territorioL’azienda

Brut Rèserve 1er Cru 40% Chardonnay, 30% Pinot Noir 30% Pinot Meunier

Il biglietto da visita di Laure e Clèment è un vino che associa la ricchezza aromatica che ci si aspetta da un brut rèserve a una bolla fine e a un sorso rinfrescante e teso. Dosaggio 8 gr. Bello con i frutti di mare - 95% acciaio, 5% tonneaux.

Lo Champagne aiuta la meraviglia George Sand

Champagne

HAUTVILLERS

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Blanc de Noirs Cuvèe Noir Brut 1er Cru 100% Pinot Noir in selezione massale

La seduzione e la potenza del Pinot Nero, da vecchie vigne. Uno champagne da seguire nel bicchiere, dove il naso si apre piano verso note di pesca, di frutta matura, di bergamotto, e poi si distende in tutta la sua ricchezza. Bocca potente, cremosa, lunghissima e con finale salino più che sapido. Dosaggio 7,5 gr. Uno champagne da grandi appassionati. 60% affinato in tonneaux, 40% inox. Malolattica non svolta per il 70% della massa. 60% vino d’annata, 15% vino di riserva, 25% solera delle annate precedenti.

Brut Rosè 1er Cru 65% Pinot Noir, 35% Chardonnay

Frutti rossi e agrumi, un dosaggio non invasivo e un rinfrescante finale amaro che lo rende piacevole alla beva. Un rosè da assemblaggio non banale. Dosaggio 8 gr, 90% acciaio, 10% tonneaux.

Extra Brut 1er Cru 70% Chardonnay, 30% Pinot Noir

Un vino di grandissima precisione e purezza: al naso si rincorrono note più dolci come l’albicocca e accenni di miele, e rinfrescanti come il finocchio gli agrumi e l’anice. La bocca è lunghissima, sapida, elegante. Dosaggio 3,5 gr. Vino da abbinare a pesci importanti ma anche da scolarsi con piacere senza grandi accompagnamenti attorno se non una buona compagnia - 100% in inox.

Blanc de Blancs Les Noces Blanches 1er Cru 100% Chardonnay: 60% da Hautvillers 1er Cru, 40% da Chouilly Grand Cru

L’eleganza dello Chardonnay al suo meglio. Il parziale affinamento in legno non lascia alcuna nota invasiva, con un naso di frutti bianchi, agrumi, burro. La bocca è cremosa e tesa, bolla molto fine. Dosaggio 7,5 gr. Pura goduria. 60% affinato in tonneaux, 40% in inox, 60% affinato in tonneaux, 40% in inox. Malolattica non svolta per il 70% della massa. 70% vino d’annata, 30% solera delle annate precedenti.

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François Chaveriat, il vulcanico gerente che insieme a una squadra di altre 6 persone si occupa delle vigne, oltre a essere colui che i vini li fa, si sofferma non solo sull’aspetto bio, ma soprattutto su quello logico della

conduzione: c’è una logica in vigna, mai stata diserbata; una in vendemmia, manuale, con diraspatura totale; una in cantina, tutta gestita per gravità, dove i legni nuovi vengono usati con moderazione, solfiti minimi solo per stabilizzare il vino in bottiglia, lieviti indigeni, rare pigiature sofficissime e affinamento sulle fecce da 16 e a 20 mesi, lasciando i vini non filtrati né chiarificati. Una Borgogna classica, in cui le singole parcelle sono restituite nella loro espressione più pura.

Il Domaine Lescure ha vigne sia in Côte de Beaune, a Volnay, Pommard, Beaune, sia in Côte de Nuits, con parcelle a Nuits-St Georges, Vosne, Vougeot, Chambolle. François valorizza molto anche i vigneti della

denominazione Côte de Beaune, in particolare Les Clos des Topes Bizot, con vigne di 60 anni metà a Pinot Nero e metà a Chardonnay, incastonate fra un boschetto e una strada poderale e che permettono di escludere ogni influenza da trattamenti di viticoltori vicini. I filari del Vosne Premier Cru Les Suchots del Domaine sono in posizione privilegiata, ai bordi della stradina che li separa dal Grand Cru Romanée Saint Vivant.

Avrò piacere, ve lo confesso, di tenermi un po’ su con qualche bottiglia di vecchio vin di Borgogna… A. Dumas, I tre moschettieri

Il territorio

L’azienda

Côte de Beaune Blanc La Grande Châtelaine 100% Chardonnay - Vino bianco

Fiori bianchi, agrumi, bocca più potente rispetto al Topes Bizot. Barrique.

Côte de Beaune Blanc Le Clos des Topes Bizot 100% Chardonnay - Vino bianco

Naso di frutta bianca e gialla freschissima, bocca molto tesa e finale sapido. Grande finezza. Da vigne di 60 anni. A seconda delle annate, vinificazione in acciaio, in barrique, in legno grande.

Chantal Lescure

Borgogna

Meursault Les Pellands 100% Chardonnay - Vino bianco

Un village in ottima posizione, al confine con Puligny, di cui ricorda la finezza, e immediatamente al di sotto del climat Le Charme Dessous. Il vino sembra riunire le due anime delle parcelle vicine: la bella grassezza e burrosità di un classico Meursault, con il sorso slanciato ed elegante di un Puligny. Vinificazione e affinamento integrale in legno, con il 20% di legno nuovo.

Pernard Vergelesses 100% Chardonnay - Vino bianco

Da una parcella esposta pieno est, in faccia alla collina di Corton e dalle grandi pendenze e terreno ricco di scheletro, un Pernand Vergelesses di grande verticalità e acuta mineralità. Vinificazione integrale in barrique, 20% nuove.

NUITS ST. GEORGES

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Pommard Les Vaumuriens 100% Pinot Nero - Vino rosso

Un climat fresco, con terreni su marne giurassiche che danno un vino di grande finezza in bocca seppur meno fantasmagorico al naso di altre parcelle borgognone. Il meglio arriva a partire dal quinto anno. Fermentazione in acciaio, poi almeno 14-18 mesi di barrique, 30% nuove.

Bourgogne Rouge 100% Pinot Nero - Vino rosso

Il biglietto da visita aziendale, da vigne di 50 anni sulla piana fra Volnay e Pommard. Frutto in prevalenza, acidità, semplicità di beva per goderne senza cerebralità. Acciaio dai 12 ai 16 mesi, con un 30% che passa in barrique usate.

Nuits-St Georges Les Damodes 100% Pinot Nero - Vino rosso

La parcella si trova a ridosso del costone, dal lato di Vosne Romanée, e ha una bellissima finezza per essere un village, associando tensione e frutto. Barrique nuove per il 30%.

Chambolle Musigny Les Mombies 100% Pinot Nero - Vino rosso

Uno Chambolle classico per eleganza e finezza, con la nota di violetta a fare da carta d’identità. Vinificazione in tini troncoconici da 18 hl, affinamento con 30% di barriques nuove.

Côte de Beaune Le Clos des Topes Bizot 100% Pinot Nero - Vino rosso

Il frutto del Pinot Nero nella sua espressione più fresca e golosa, con note di fragoline di bosco e un tocco mentolato: un vino che entusiasma per la sua golosità fuori pasto e al tempo stesso seduce per la sua capacità di accompagnamento al cibo.

Volnay 100% Pinot Nero - Vino rosso

Volnay classicamente setoso, da vigne di 50 anni in selezione massale. Bellissima l’armonia fra la componente fruttata e le note leggermente ematiche. Tannini suadenti. Vinificazione in acciaio, poi 18 mesi di barrique, di cui circa il 30% nuove.

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Chantal Lescure

Clos Vougeot Grand Cru 100% Pinot Nero - Vino rosso

Pochissime bottiglie di un eccezionale Clos Vougeot proveniente dalla parte alta della parcella, con vigne di oltre 50 anni e da un lieu-dit (Les Montiotes) dove si trovano le vigne dei produttori più importanti che vinificano nel Clos, esposte da Nord a Sud invece che Est-Ovest come nel resto del climat. Vino di una complessità difficilmente descrivibile. Solo su assegnazione. Vinificazione in tini troncoconici, poi 18 mesi in barrique dal 50% al 100% nuove a seconda delle annate.

Beaune 1er Cru Les Chouacheux 100% Pinot Nero - Vino rosso

Frutti rossi, moka, una bellissima rugginosità in bocca che rimanda al terreno ricco di ossido di ferro in cui crescono le viti di 50 anni da cui proviene l’uva. Dai 16 a 18 mesi in barrique di cui il 20 % nuove.

Pommard 1er Cru Les Bertins 100% Pinot Nero - Vino rosso

Mora, cassis, cacao, cuoio e tabacco, note animali. In bocca i tannini dicono Pommard ma una certa setosità riporta a Volnay, e non a caso la parcella è una di quelle più verso la denominazione confinante. Da terreni argillo-calcarei su un fondo roccioso. 20 mesi in barrique di secondo e terzo passaggio più un 20% di nuove.

Vosne Romanée 1er Cru Les Suchots 100% Pinot Nero - Vino rosso

La stoffa di Vosne qui risalta in pieno, e il terreno profondo rende il vino setoso, e, come sempre più pronto degli altri 1er Cru. Carnosità, succo, una persistenza lunghissima. Una delle migliori parcelle in assoluto a Vosne. Vinificazione in tini troncoconici da 25 hl, affinamento da 16 a 20 mesi in barrique nuove al 50%.

Nuits St Georges 1er Cru Les Vallerots 100% Pinot Nero - Vino rosso

Uno dei 1er Cru in assoluto più freschi della denominazione, su terreno poco profondo e scheletro roccioso, pertanto più austero nel concedersi nonostante la raccolta tardiva che viene effettuata regolarmente. Se lo si attende, si è ripagati dalle sue note fortemente ematiche, da un frutto croccante che si svela lentamente misto a note di cuoio, cacao, tabacco, e da una mineralità lancinante nel finale. Un vino di grandissima classe e uno dei nostri preferiti della selezione.

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Il territorio dello Chablis si innesta in gran parte su un terreno kimmeridgiano, ricco di fossili marini, in una linea ideale che lo congiunge da un lato con Sancerre, dall’altro con il sud della Champagne, dove ritroviamo

la stessa matrice. Al kimmeridge si intersecano anche zone argillo-calcaree, soprattutto per quanto riguarda le vigne della denominazione generica. Ligny è il comune più a nord dell’intera denominazione, dove viene prodotta buona parte delle uve destinate allo Chablis base, provenienti anche da Maligny e Villy. Il Mont de Milieu è uno dei Premier Cru più prestigiosi, in quanto costeggia a Est il costone dei Grand Cru. Il Côte de Jouan è invece un Premier Cru che costituisce l’ideale proseguimento della linea del Montmains nel comune di Courgis.

Due fratelli, Jérome e Xavier, con le idee molto chiare su che interpretazione dare dello Chablis. Fermentazioni spontanee, malolattiche svolte senza inoculo di batteri, cura in primo luogo della vigna, vini che rispecchino

sia l’andamento delle annate sia le caratteristiche dei Cru di provenienza, ricercando la vena acida e minerale tipica della denominazione senza rinunciare però alla polpa.

…Non so – rispose l’Arici, sempre ridendo e tenendo fra le dita abbastanza fini e lunghette un bicchiere con vin di Chablis. - Quel che volete

D’Annunzio, Il Piacere

Garnier et Fils

Il territorio

L’azienda

Chablis Mont de Milieu 1er Cru 100% Chardonnay - Vino bianco

Proveniente da uno dei 1er Cru più interessanti di Chablis, con la classica combinazione di superficie argillo-calcarea che posa sullo strato di kimmeridge, questo vino è dominato dalle note iodate già al naso, assieme a fiori bianchi e agrumi. Il sorso riempie appieno la bocca e si distende grazie alla marcata salinità - 70% in demi-muids (tonneaux da 600 litri), 30% in acciaio. 12 mesi di affinamento.

Chablis Fourchaume 1er Cru 100% Chardonnay - Vino bianco

Da uno dei più prestigiosi 1er Cru, esposto dallo stesso lato dei Grand Cru, un vino al contempo di struttura e di finezza, con belle note floreali e di frutti gialli e finale minerale lunghissimo.

Chablis 100% Chardonnay - Vino bianco

Uno Chablis luminoso, dai frutti gialli in bell’evidenza, fiori, erba appena falciata, pietra focaia e tanto sale nel sorso - Acciaio, 9 mesi di affinamento.

Chablis Côte de Jouan 1er Cru 100% Chardonnay - Vino bianco

Un vino verticale, ma a cui non manca la materia. La botte grande gli dona eleganza senza nulla togliere alla tensione tipica di questo Cru - Botte da 25 hl più un demi-muid e una barrique. 12 mesi affinamento.

CHABLISBorgogna

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Chablis Grand Cru Vaudesir 100% Chardonnay - Vino bianco

Fra i Grand Cru di Chablis, lo splendido anfiteatro del Vaudesir è quello che probabilmente origina i vini di maggior rifinitezza stilistica ed eleganza, sebbene meno potenti del Le Clos. Come per gli altri vini, Jerome e Xavier usano fermentazioni spontanee, mentre l’affinamento avviene in barrique di quarto passaggio e oltre. La seduzione del frutto accompagnato alla cesellatura stilistica.

Bourgogne Pinot Noir Epineuil 100% Pinot Noir - Vino rosso

Dal villaggio di Epineuil, a nord-est di Chablis, un Pinot Nero fruttatissimo e delicato. Vinificazione con fermentazioni spontanee in tini troncoconici e affinamento in barrique dal terzo passaggio in avanti. Con delle scaloppine di pollo al vino è grandioso.

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Philippe possiede circa tre ettari fra Arbois

e Passenans. In mezzo a un paesaggio magnifico, con mille tonalità di verde e un susseguirsi di colline e costoni incantevoli, la regione detiene il primato della percentuale di viticoltori in biologico nelle zone viticole di Francia: le vigne di Philippe crescono su suoli soprattutto di marne grigie e blu (nella denominazione Arbois) e argillo-calcarei (in Côtes du Jura).

Philippe Chatillon è un personaggio sorprendente: assaggi i suoi vini, colmi di energia, sferzanti, l’emblema del vino

dinamico e ti aspetteresti un vulcano ipercinetico, nel mentre ti accoglie un uomo rassicurante, pacato, sempre sorridente, che ti parla di bioarmonia e di come sia cambiato il suo approccio ai vini facendo yoga. Sai che ha gestito in passato uno dei domaine più grossi di tutta la regione, ma nella sua cantina trovi totale assenza di tecnologia, uno di quei miracoli possibili solo con la legislazione d’oltralpe e la mano felice di chi riesce a fare vini pulitissimi anche con i pipistrelli in cantina. Nessun accento da guru, nessuna retorica new age che puzza di marketing (insegna agronomia in un liceo): solo una serena accettazione empirica di ciò che ha constatato funzionare, unita a un rispetto assoluto della vigna e della materia prima.

Domaine Philippe ChatillonIl territorioL’azienda

Arbois Savagnin Les Nouvelles 100% Savagnin - Vino bianco

Affinamento dai 12 ai 18 mesi in legni colmi, un Savagnin freschissimo che però non rinuncia alle note speziate, alla frutta secca e alla mineralità.

Côtes du Jura Chardonnay La Grande Chaude 100% Chardonnay - Vino bianco

Polvere da sparo, frutta esotica, lieviti, una bocca dinamica che gioca a rimpallarsi le sensazioni acide e la rotondità di frutto. Un vino che non termina mai. Legni di varie dimensioni, colmi.

Arbois Savagnin Le Sage Vagnin 100% Savagnin - Vino bianco

Affinamento dai 18 ai 24 mesi in legni colmi, naso intensissimo di frutti, pasticceria, crosta di pane, bocca in cui la parte citrina si rincorre con un corpo pieno e una salinità spiccata.

Côtes du Jura Pinot Noir La Grande Chaude 100% Pinot Nero - Vino rosso

Da vecchie vigne, un Pinot Nero succoso e pieno di frutti, dall’acidità sferzante e la bevibilità assassina. Legni di varie dimensioni.

JuraPASSENANS

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I 4.5 ettari del domaine sono tutti nella denominazione Arbois, in alcune delle parcelle meglio situate. Il 50% è coltivato a Chardonnay, il 25% a Savagnin e il restante con i tre rossi tradizionali.

Gerard Villet e sua moglie Christine gestiscono dal 1988 questa azienda di famiglia, dandogli da subito la svolta biologica, quando in zona era rarità. Raramente due coniugi potrebbero essere più complementari

sul lavoro: tanto è istrionica ed estroversa Christine, tanto è riservato Gerard, che non si allontana mai dalle vigne o dalla cantina. I vini del domaine riescono a restituire pienamente la magia dello Jura sia nelle loro versioni ouillè sia in quelle typè.

Domaine Villet

Il territorio

L’azienda

Arbois Savagnin (Ouillè) 100% Savagnin - Vino bianco

Quando l’annata non si presta all’ossidazione, il Savagnin ci offre questa sua veste più succosa ma al tempo stesso potente e lunghissima al sorso.

Arbois Cuvée tradition blanc 60% Chardonnay, 40% Savagnin - Vino bianco

Ogni anno lo stile del vino cambia leggermente, a seconda della percentuale di Savagnin che resta sotto il velo. In ogni caso, un classico bianco jurassico!

Arbois Chardonnay 100% Chardonnay - Vino bianco

Vinificazione in acciaio, affinamento in botti grandi e barrique esauste, colmate. Una versione ouillè piena di luce ed energia, che dà il meglio dopo lunghi affinamenti. Osate le annate vecchie.

Arbois Savagnin (Typè) 100% Savagnin - Vino bianco

Affinato in barrique esauste scolme, un vino che è quasi un ossimoro: stile ossidativo e clamorosa freschezza.

Jura ARBOIS

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Arbois Poulsard 100% Poulsard - Vino rosso

Vinificazione in acciaio, affinamento in botti grandi e barrique esauste per 9 mesi. Un tripudio di fragoline al naso, scorrevolezza in bocca ma anche bella presenza e una solida tessitura al palato.

Arbois Vin Jaune 100% Savagnin - Vino bianco

Affinato in botti scolme per almeno 6 anni e tre mesi, un vino che è un caleidoscopio di sensazioni. Note affumicate, timo, frutti tropicali, frutta secca e tanto altro. Un’esperienza indimenticabile.

Arbois Cuvée tradition rouge Poulsard, Trousseau, Pinot noir - Vino rosso

A seconda delle necessità dell’annata le percentuali dei tre vitigni classici cambiano. Quel che non cambia è il profilo al tempo stesso selvatico e fruttato e la bocca dinamica e lunghissima.

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Dal lato di Savennières, La Roche aux Moines

è un vigneto che risale al medioevo, appartenente all’abate di Angers, e a tutti gli effetti uno dei Grand Cru della zona. Come rivela il nome, le vigne si estendono su un magnifico sperone roccioso che guarda la Loira dalla sua sponda destra, proprio di fronte all’isolotto di Behuard. Subito prima, risalendo il corso della Loira, a costituire l’esposizione più elevata della denominazione, si trova il vigneto di Chamboureau, altro meraviglioso cru, in cui la matrice del terreno è costituita da scisti scuri che spingono innanzi la mineralità dei vini. Sulla sponda sinistra della Loira si trovano invece i vigneti che danno vita sia ai due Anjou, in bianco e rosso, sia ai vini botritizzati da Chenin.

FL è l’abbreviazione dei cognomi dei proprietari Fournier-Longchamps, che hanno creato questo progetto ambizioso

rilevando le migliori vigne dello Chateau de Chamboureau a Savennières e del Domaine Pithon nell’Anjou. Il risultato vede 30 ettari, non tutti vitati, nelle migliori denominazioni di Loira a base Chenin, tutti gestiti in biologico da sempre (precedente gestione compresa) e con recente svolta biodinamica su impulso di Julien Fournier, che gestisce il Domaine. Vini che vengono commercializzati solo con lunghissimo affinamento in bottiglia, perché qui lo Chenin non fa mai malolattica ed è concepito – come è – per essere grande bianco da invecchiamento, fin dalle sue versioni più apparentemente “semplici”.

In un bar del centro della città bevvi un bicchiere di vino d’Anjou, in omaggio ai tempi in cui io stesso ero un lettore innocente…

A. Perez-Reverte, Due uomini buoni

Anjou Blanc Les Bergères 100% Chenin Blanc - Vino bianco

Agrumi, camomilla, tiglio, uva spina, un rincorrersi di note pungenti e dolci che sfocia in un sorso dalla acidità sferzante ma che riempie la bocca con una bella materia. Acciaio e poi affinamento in grandi tini troncoconici.

Savennières Chamboureau 100% Chenin Blanc - Vino bianco

Cedro, frutta esotica, propoli. Una bocca potente e lunghissima, con una sensazione di pietre calde, finale di grande sapidità. Barriques usate per 10 mesi, poi botte grande.

Il territorioL’azienda

Domaine FL

Loira

ROCHEFORT-SUR-LOIRE

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Anjou Rouge Le Cochet 100% Cabernet Franc - Vino rosso

In Loira il Cabernet Franc riesce a esprimere le sue note più affascinanti senza assumere tonalità verdi che ne inficiano l’eleganza. Qui si va su una frutta rossa ben evidente, lampone, bocca con tannini setosi, finale sapido e di liquirizia. Barriques per la maggior parte usate.

Quarts de Chaume 100% Chenin - Vino bianco dolce

Dal 2011 questa straordinaria denominazione di vino ottenuto interamente da grappoli botritizzati è stata designata Grand Cru. Ananas, mela cotogna, frutta candita, albicocche secche, miele. Una bocca che è un caleidoscopio di aromi e sensazioni. Si assesta subito al centro e prosegue interminabile in un finale sapido. Fermentato in barrique dove resta poi 10 mesi prima di passare in acciaio.

Savennières Roche aux Moines 100% Chenin Blanc - Vino bianco

Al naso sensazione di polline, curry, zafferano, frutti esotici e una punta agrumata. Un vino dalla struttura impressionante, che parte denso e poi si distende in tutta la sua lunghezza con un finale austero di mineralità scura, quasi vulcanica, e infinita sapidità. Da scisti, argilla e rocce metamorfiche. Barriques parte nuove e parte usate per 10 mesi, poi botte grande.

Coteaux du Layon Les 4 Villages 100% Chenin Blanc - Vino bianco dolce

Solo da acini botritizzati, un vino dolce di grande eleganza, dagli aroma di scorza d’arancia, canditi, marron glacé, frutta esotica. Bocca in perfetto equilibrio fra attacco suadente e acidità rinfrescante. Fermentato in barrique dove resta poi 10 mesi prima di passare in acciaio.

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Noizay si trova pochi chilometri a Est di Vouvray, con le vigne che guardano a distanza la Loira e più da vicino un suo piccolo affluente, La Cisse. Un patrimonio vitato, quello coltivato da Mathieu, con ceppi

centenari e un’età media che va da 40 a 60 anni a seconda delle parcelle. In particolare la porzione aziendale di Les Enfers è isolata e protetta da un boschetto, e pertanto Mathieu ne va particolarmente orgoglioso potendola curare senza preoccuparsi di ciò che fanno i vicini alle loro viti.

Mathieu Cosme è un vignaiolo-rugbysta, che vivrebbe perennemente fra i filari. Conduzione biodinamica, lavoro del suolo a cavallo, fermentazioni spontanee (persino nel Brut, si usa per la seconda fermentazione in

bottiglia il mosto dell’anno successivo), continua ricerca di purezza espressiva dello Chenin. Entusiasmo, passione, amore per il territorio sono percepibili in ogni parola e gesto se passate a trovarlo.

Ma quel che bevete adesso, mio caro e amabil signore, è vin del re, la testa di Vouvray

H. de Balzac, L’illustre Gaudissart

Domaine De Beaumont, Mathieu Cosme

Il territorio

L’azienda

Vouvray sec Les Enfers 100% Chenin - Vino bianco

Dalla parcella meglio esposta delle vigne di Mathieu, con un terreno ricco di scheletro. Esplosione di scoglio e pane, mandarino e canditi, zucchero e mineralità di tutti i tipi, preludio di una bocca di grande fascino e carisma, ricchissima di acidità e dolcezza supportato dallo slancio minerale e dalla profondità salina. Su piatti di una certa importanza e grassezza, dai formaggi ai crostacei, da pesci salsati alle carni bianche. Fermentazione e affinamento in tonneaux per 12 mesi.

Vouvray sec Les Promenards 100% Chenin - Vino bianco

Suolo argillo-calcareo, un Vouvray che gioca sui contrasti fra acidità e residui tenendo un profilo meno aggressivo del fratello maggiore Les Enfers. Molto bello su piatti speziati. Fermentazione e affinamento in tonneaux per 8 mesi.

Vouvray Brut 100% Chenin - Vino bianco spumante

Da terreni ricchi di Silex e quindi di verticale mineralità, le bolle di Mathieu sono fatte senza compromessi, con solo lieviti e zuccheri derivanti dal mosto dell’annata in cui si fa partire la fermentazione in bottiglia. Frutta al naso, freschezza e semplicità di beva per un vino da aperitivo spettacolare. 12 mesi sui lieviti.

LoiraNOIZAY

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Cheverny è uno di quei luoghi in cui

quando arrivi ti chiedi cosa gli manchi: borgo medievale strepitoso, castello, boschi attorno, la Loira a una manciata di chilometri. Sicuramente non mancano le vigne, che crescono in un microclima influenzato sia dalla Loira sia dalle vicine foreste di Sologne e Chambord. Il terreno ha tre diverse matrici: silicio-argilloso, silicio-argillo-calcareo e ghiaie su sedimenti marini.

Philippe Tessier è uno dei principali alfieri della valorizzazione di un vitigno presente in Loira dal 1500 e fino

a qualche anno fa quasi sconosciuto in Italia: il Romorantin, mattatore unico della denominazione Cour-Cheverny. Dal 1981 ha rilevato le redini dell’azienda dal padre, conducendola in biologico oramai da vent’anni, e ricercando sempre la qualità e l’espressione dell’annata come filo conduttore del proprio lavoro. Philippe produce tre etichette a denominazione Cour-Cheverny, di cui siamo orgogliosi di presentare le due secondo noi più interessanti.

Mi piacciono […] i calici di vino profondi, dove la mente esulta, livello di magico pensiero.

Alda Merini, Le osterie

Philippe TessierIl territorioL’azienda

Cheverny Rouge Gamay, Pinot Noir, Côt - Vino rosso

Da terreni silicio-argillosi un vino da grigliata a tutto tondo: il Gamay dona bellissimi frutti rossi, il Pinot Nero una componente di elegante speziatura, e il Côt - nome locale per il Malbec - struttura e tannini composti. Affinamento in legni usati.

Cour-Cheverny Domaine 100% Romorantin - Vino bianco

Da terreni silicio-argillosi e vigne ventennali. Acacia, albicocca, citronella, note di fieno tagliato. In bocca è tagliente ma al tempo stesso ha una bella grassezza. Malolattica svolta. Acciaio.

Cour-Cheverny “La porte dorée” 100% Romorantin - Vino bianco

Le vecchie vigne da 40 a 90 anni, su suolo silicio-argilloso e sottosuolo calcareo restituiscono questo grande vino che merita di essere atteso anche a lungo. Agrumi, frutta gialla, persistente nota iodata, miele. In bocca è vino che chiama il matrimonio con il cibo, grazie alla sua struttura e acidità. Demi muids e barriques usate.

Loira CHEVERNY

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Se vi piace sorseggiare vino bianco fuori dal pasto, e mi pare di capire di sì perché sia lei sia la signora siete molto letterari, vi consiglio un Sancerre

M.Vazquez Montalban, Il labirinto greco

Domaine Martin

Il vasto anfiteatro del Monts Damnés lascia a bocca aperta quando lo si guarda dall’alto. Una meravigliosa distesa verde in una conca naturale. Le vigne sono ripide, percorse da rampe di pioli di legno interrati per

meglio facilitare il lavoro dei vignaioli. Qui la matrice kimmeridgiana è evidente semplicemente prendendo a caso un sasso dal terreno e spezzandolo per guardare gli strati di fossili marini depositatisi nei millenni. La maggior parte delle vigne da cui proviene invece il Pinot Nero sono ai piedi di un boschetto che le isola dagli altri appezzamenti, facilitando la conduzione biologica.

Pierre fa parte di quella giovane generazione attorno ai trent’anni che un po’ ovunque nel mondo vinicolo europeo ha preso in mano l’azienda paterna per darle un nuovo impulso verso maggior qualità, maggior

naturalità e maggior legame col territorio. Ecco quindi la conversione al biologico, la ricerca della purezza espressiva dei propri cru con le fermentazioni spontanee a contrastare qualche deriva internazionale del Sancerre, la cura meticolosa prima di tutto della vigna. Il Domaine è costituito da 17 ettari quasi interamente a Chavignol, nei cru più prestigiosi quali Les Monts Damnés e Le Cul de Beaujeu

Il territorio

Sancerre Blanc Les Monts Damnés 100% Sauvignon - Vino bianco

Liquirizia e finocchietto, agrumi e menta, pietra bianca ed una nota di frutta dolce compongono un corredo aromatico convincente ed intenso. Ampia bocca, ricca di contrasti, in equilibrio fra le note aromaticamente dolci e la grande freschezza, ma con protagonista soprattutto la ficcante mineralità sapida; finale lungo sulle stesse note del primo naso. Su pesci intensi, pollame, e su formaggi molto saporiti come ovviamente il crottin de Chavignol.

Sancerre Rouge 100% Pinot Nero - Vino rosso

Mirtilli, ciliegia, una nota vagamente erbacea che caratterizza spesso i Pinot in zona, in bocca è gioiosamente succoso e con un bel finale minerale. Perfetto con petto d’anatra, quaglie, ma anche ad accompagnare una grigliata. Barrique e cemento.

Sancerre Blanc 100% Sauvignon - Vino bianco

Fiori bianchi, pera, pesca, la freschezza si accompagna alla grassezza per dare equilibrio a un vino che va bene tanto da solo quanto abbinato a crudi di pesce, crostacei e molluschi. Acciaio.

Sancerre Rosé 100% Pinot Nero - Vino rosato

Da terreno ghiaioso e argilloso, un rosato che cerca più la nota fruttata che la vinosità, con bocca freschissima e golosa e una dinamica che lascia la bocca pulitissima e asciutta. Barrique usate e cemento.

L’azienda

CHAVIGNOLLoira

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La denominazione Muscadet Côtes de Grandlieu è stata ricavata dalla parte più vocata del Muscadet Sèvre et Maine, quella con la maggior influenza atlantica. I suoli di sabbia, argilla e scisti di origine marina

più antica permettono ai vini un maggior affinamento sui lieviti e una maggiore acidità, fornendo un perfetto equilibrio fra tensione e struttura.

Jean-Pierre Guèdon porta avanti dal 2010 questa azienda fondata negli anni Trenta del XX secolo, 25 ettari certificati in biologico, con rese molto basse e un controllo maniacale dei processi di lavorazione per poter

ottenere dei vini piena espressività del territorio atlantico.

Domaine Les Hautes Noelles

Il territorio

L’azienda

Muscadet Côtes de Grandlieu Les Granges 100% Melon de Bourgogne - Vino bianco

Acciaio e cemento. Da una singola vigna di 35 anni di età, un Muscadet in cui la nota citrina e le sensazioni iodate si mescolano a una bellissima tessitura dovuta alla sosta sui lieviti e alla bella esposizione delle vigne.

Muscadet Côtes de Grandlieu Les Parcelles 100% Melon de Bourgogne - Vino bianco

Acciaio e cemento. Una perfetta introduzione ai vini dell’azienda, da una selezione proveniente da vari vigneti, con un’età media di 30 anni. Note floreali e di pesca e mela, freschezza, sale, e una materia di buona ricchezza.

Muscadet Côtes de Grandlieu Les Moineries 100% Melon de Bourgogne - Vino bianco

Acciaio e cemento. Da una selezione delle viti di oltre 80 anni provenienti da una singola parcella esposta a Sud-Est, un vino dal naso di frutta gialla, miele, mandorle e un sorso ampio e ricco, che chiude con note saline e rinfrescanti.

SAINT-LÉGER-LES-VIGNES

Loira

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L’azienda è situata nel, territorio di elezione

del Merlot, nel cuore del Fronsadais a pochissima distanza dal villaggio medievale di Saint Emilion, sul versante meridionale della denominazione. Il terreno è argilloso-calcareo per le vigne coltivate nella Aoc Bordeaux, a Fronsac, e sabbioso-argilloso per quelle nella Aoc Saint Emilion Grand Cru.

Solo un musicista come Vincent Rapin – coniugando sensibilità e coraggio – poteva decidere di sovvertire le

regole non scritte del bordolese e lanciarsi, fra pochissimi, a vinificare un Bordeaux in cemento e un Saint Emilion Grand Cru in Inox, affinandoli poi sia in botti grandi, sia in tonneaux sia in inox. E nel futuro, in cantina riposa un St. Emilion in anfora. Vigne con età media 50 anni, conduzione bio, la scelta di puntare sul Cabernet Franc nel taglio col Merlot. Ritmo e armonia nei suoi vini. Ve l’abbiamo detto, è un grande contrabbassista.

Scolai metà del secondo bicchiere. Era un eccellente St Emilion del 1938, di sicuro dono degli amici di Fannie. Insieme alle

chiacchiere le portavano le bottiglie miglioriRay Bradbury

Bordeaux Domaine de Valmengaux 90% Merlot, 10% Cabernet Franc - Vino rosso

Un vino con frutti suadenti, dalla mora alla susina, che non risparmia tocchi agrumati di cedro e classici sentori di pellame, il tutto innestato su una trama tannica setosa e su una freschezza spontanea che non arresta il sorso. Nella 2010 acciaio e tonneaux, nella 2012 botti grandi e tonneaux.

Saint-Emilion Grand Cru La Dame de Onze Heures 85% Merlot, 10% Cabernet Franc, 5% Cabernet Sauvignon - Vino rosso

Dal nome di un fiore della famiglia delle lilacee, un Saint-Emilion dall’eleganza classica ma senza inutili estrazioni e quindi grande bevibilità, spesso non esattamente la caratteristica della denominazione. Botti grandi, tonneaux, acciaio.

Domaine de Valmengaux La Dame de Onze Heures

Il territorioL’azienda

BordeauxSAINT EMILION

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A una quindicina di chilometri da

Perpignan, con a fianco i Pirenei e di fronte a sé il mare, più catalana che francese, sferzata spessissimo dal maestrale furibondo, Calce è un rebus per gli amanti del vino: come può un territorio così caldo generare vini così beverini, acidi, in cui il frutto è lontanissimo dalla pesantezza? Se ci si trascorre qualche giorno però ci si rende conto che le vigne crescono in un luogo che nel giro di pochi metri sciorina una varietà di terreni, dai porfidi agli scisti, dalle marne al terreno argilloso-calcareo, beneficiando delle escursioni notturne prodotte dai Pirenei e dell’influenza del mare. Non a caso, su 229 abitanti, vi sono almeno quattro grandi produttori e moltissime ottime aziende in crescita.

Roussillon

Thomas Teibert è prima di tutto un immenso appassionato di vino e maestro di vinificazione, un tedesco innamoratosi

dei contrasti del territorio di Calce (a qualche decina di km è nato Dalì, a proposito di contrasti) e delle sue vigne ad alberello centenarie. Dopo aver fatto vino in patria e in Italia si è portato in dote da una parte l’idea di vini tesi, dalle acidità sferzanti e dalla grande mineralità, e, dall’altra, la confidenza con i climi più caldi. Azienda in biodinamica da subito, coniugata all’ossessione per la precisione tecnica. Assaggiare con Thomas è un corso accelerato, nonché spesso l’occasione di bere bottiglie introvabili e grandissime, generosamente condivise durante chiacchierate notturne. Le sue bottiglie, per fortuna, sono grandissime ma reperibili.

I veri intenditori non bevono vino. Degustano segreti

Salvador Dalì

Côtes Catalanes Esprit Blanc 80% Maccabeu, 20% Muscat Petit Grain - Vino bianco

Il vino più sussurrato del Domaine è anche il più scopertamente minerale: il quarzo, la roccia e il chicco di sale di Calce sembrano riflettersi nel bicchiere e illuminare chi le guarda, unite a una freschezza agrumata ed alla rosa aromatica della sua quota di Muscat, cenni di timo. In bocca il racconto si fa più ampio e disteso pur nella sua eleganza; finale lindo. Delizioso anche sui frutti di mare. Botti grandi e acciaio.

Côtes Catalanes Horizon Blanc 2/3 Maccabeu, 1/3 Grenache Gris e Blanc - Vino bianco

Grande vino bianco dalle vecchie vigne di Maccabeu e Grenache. Qui la profondità minerale si fa ancora più seria, ma intrisa in un frutto di grande carattere unito ad una autentica freschezza senza una nota che non sia cessellata; bocca di incredibile energia e finezza, finale di personalità emozionante. Botte grande.

Domaine de l’HorizonIl territorioL’azienda

CALCE

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Côtes Catalanes Horizon Rouge 60% Carignan, 40% Grenache noir - Vino rosso

È nello stesso tempo denso e profondo e con una bevibilità ancor più mostruosa; la forza e il candore con cui si manifesta lasciano senza fiato. Ha tutto ciò che serve ad un grande vino rosso: bellezza, naturalità, espressività territoriale, capacità di invecchiamento, nessun timore di fronte ai piatti più vari, sarà difficile non innamorarsene e non finire la bottiglia. Botti grandi e tonneaux.

Côtes Catalanes Mar y Muntanya 85% Syrah, 15% Grenache noir - Vino rosso

Un inno al beaujolais, dalle propaggini dei Pirenei dove viene coltivata questa Syrah di montagna e dal cuore di Calce per la quota di Grenache noir; finissimo e ricco di personalità, è un vino giocoso, pieno di frutto, di sorriso, di freschezza, di giovane prontezza, di capacità di abbinamento e metamorfosi (l’etichetta surrealista lo racconta): perfetto sul caciucco ma anche sulla carne, a cena come a merenda, da solo o con piatti abbastanza ricchi, non delude mai. Acciaio e botti grandi.

Côtes Catalanes Esprit Rouge 70% Carignan, 30% Syrah - Vino rosso

Qui il frutto vivo si fa più sottile e più profondo, e si avverte la presenza di un’uva di grande carattere come il Carignan, quando domata da una mano naturale e sapiente. Luminoso ed elettrico, è un rosso di grande beva e di autentica mineralità; molto versatile a tavola, sull’entrecote di Manzo e simili piatti può dare effetti collaterali di straordinario piacere, fino a strabuzzare gli occhi. Botti grandi, tonneaux, cemento.

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Il patrimonio viticolo dei Leperchois è

qualcosa di quasi commovente: vedere le vecchie viti ad alberello strappare nutrimento al di sotto dei sassi bianchi detti lauses a Tavel o dei ciottoli arancioni noti come galets roulès a Lirac, dà la misura di quanto sia complicato fare viticoltura qui, e di quale sia la ricchezza sotterranea che le piante sono costrette a cercare

Magali e Fabien sono ormai la quarta generazione della famiglia Leperchois a produrre vini a Roquemaure, nella

cantina ricavata dalle ex scuderie che ai tempi della presenza papale in zona (siamo dall’altra sponda del Rodano rispetto a Chateauneuf du Pape, ma vicinissimi in linea d’aria e con il medesimo terroir) ospitava i cavalli delle guardie a cavallo. Fabien fa vini di mirabile integrità e di leggiadria controcorrente in zona, fermentati e affinati in vasche di cemento, risultato di un lavoro biodinamico (certificato Demeter) in vigna e in cantina, dove ogni processo avviene per caduta.

Lirac Blanc 50% Grenache blanc, 25% Roussanne, 25% Viognier - Vino bianco

Cemento. Un bianco che agli aromi floreali e fruttati tipici di zona sposa una bevibilità rara da queste parti. Al palato è ben presente e quasi tannico.

Tavel 50% Grenache, 20% Cinsault, 15% Clairette, 15% Syrah - Vino rosato

Cemento, da vigne di 50 anni. Il Tavel è uno di quei gioielli rosati che Oltralpe riescono a meraviglia. Un’esplosione di fruttini di bosco con una struttura e una dinamica di sorso da vino serio, oltre a quel colore affascinante che ci ipnotizza

Domaine des CarabiniersIl territorioL’azienda

ROQUEMAURE

Rodano

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Côtes du Rhône 50% Grenache, 25% Syrah, 15% Mourvèdre, 10% Cinsault - Vino rosso

Cemento. Dalle vigne più sabbiose dell’azienda, una mano di ferro in guanto di velluto, con belle spezie e dolcezza di frutto.

Pays d’Oc Syrah 100% Syrah - Vino rosso

Cemento. Un Syrah tutto succo e spontanietà, con le note di pepe appena accennata e molta frutta rossa. 30 mg/l di SO2, un vino glu glu se ce n’è uno.

Lirac Rouge 50% Grenache, 25% Mourvèdre, 25% Syrah Vino rosso

Cemento. 15 giorni di macerazione post fermentativa, un vino sensuale, potente, caratterizzato da note di lampone, liquirizia, spezie e macchia mediterranea.

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Rodano

25 ettari di vigne, poi olive, cereali,

seminativo, bosco. Una meraviglia in cui si incastonano i vecchissimi ceppi ad alberello, in diverse parcelle sui Galets Roulés famosi alcuni chilometri più a sud nella zona del Lirac. Coltura biodinamica, rese bassissime.

La famiglia Thibon sembra una sorta di incrocio enoico fra una favola hippy e la famiglia Bradford. Ti accolgono

col sorriso, ma anche l’ironia puntuta e una bella verve polemica, e la voglia di raccontare questa realtà nel cuore dell’Ardèche, in cui pezzo a pezzo padri, figlie, mariti, figli, si aggiungono ognuno come tassello importante di un’azienda che si concepisce come una fattoria autosostenibile, in cui i cavalli in vigna – Nestor e Bambi, che trovi in giro per il boschivo se non lavorano – ti sembrano persino ovvi, e non ti sorprende quando ti raccontano che il nonno di Helène e Catherine era il filosofo francese che ha rivelato Simone Weil al mondo. I vini del Mas de Libian sono concepiti per portare gioia, a chi li fa e a chi li beve. Provateli, ci riescono alla grande

Igp Ardèche Cave Vinum 40% Roussanne, 40% Viognier, 20% Clairette. - Vino bianco

Acciaio e demi-muids per la clairette. Un vino da cui guardarsi, nel senso che il rischio di scolarsi la boccia è decisamente alto.

Vin de France Rosè Buve d’Zen 1/3 Grenache, 1/3 Mourvèdre, 1/3 Counoise - Vino rosato

Un rosè al tempo stesso leggero e teso, goloso e rinfrescante.

Mas de LibianIl territorioL’azienda

SAINT MARCEL D’ARDÈCHE

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Côte du Rhone Rouge Khayyâm 75% Grenache, 15% Mourvèdre, 10% Syrah - Vino rosso

Un vino dedicato a Omar Khayyâm, uno dei più celebri cantori del vino, pur essendo musulmano. 15 giorni di macerazione, 9 mesi in botti grandi per il 30% della massa. Frutto unito a deliziose speziature.

Igp Ardèche Rouge Bout d’Zan 75% Grenache, 25% Syrah - Vino rosso

Da un mosaico di terreni una cuvée che rappresenta a pieno lo spirito del Mas de Libian, versatile dall’aperitivo fino al tutto pasto, godibile da giovane ma sorprendente con qualche anno di affinamento. Il problema è che non riuscirete a farlo durare.

Vin de France Vin de Pétanque 75% Grenache, 25% Syrah, Mourvèdre, Cunoise, Vaccarèse - Vino rosso

Dalle vigne più giovani (che qui significa meno di 25 anni, età che altrove è motivo di vanto…) un vino da bere senza pensieri, fresco e succoso ma prodotto con rese di 40hl per ettaro e una severa selezione dei grappoli.

Côte du Rhone Villages Rouge La Calade 90% Mourvèdre, 10% Grenache - Vino rosso

Da vigne tutte sui galets roulés, macerazione di tre settimane, affinamento per il 30% in demi-muid. Potente, note di sottobosco, tannini croccanti, un finale mineralissimo. Aspettatelo, se ci riuscite.

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I 20 ettari dell’azienda sono per metà nella

denominazione Fleurie, con parcelle vocatissime come Le Pavillon, Champagne et Chapelle du Bois. Il resto è sparso fra Morgon, Julienas e Chiroubles. L’età media delle vigne è superiore ai 50 anni con punte di 70, e la quasi totalità è coltivata ad alberello tradizionale.

Mathieu Melinand è un giovane produttore schivo ma determinato, la cui fama in Francia sta rapidamente

crescendo nel circuito degli appassionati dei vini di territorio. La famiglia produce vino da quarant’anni, in modo tradizionale, ovvero macerazioni semicarboniche, uso del cemento e delle botti grandi, nessun utilizzo di prodotti sistemici e fermentazioni spontanee.

Domaine des MarransIl territorioL’azienda

Chiroubles Vieilles Vignes 100% Gamay - Vino rosso

10 giorni di macerazione, terreni argillo-granitici, la denominazione più potente nel Beaujolais assieme a Brouilly. Ciliegia matura, finale minerali e bei tannini risolti.

Beaujolais-Villages 100% Gamay - Vino rosso

Macerazione semicarbonica di 7 giorni, terreni argillo-granitici, tanta frutta rossa e golosità al sorso.

BeaujolaisFLEURIE

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Fleurie Clos du Pavillon 100% Gamay - Vino rosso

Da una selezione di vigne di oltre 70 anni da questa storica parcella con terreno di sabbia e granito rosa, un vino dalla beva lunghissima, con belle note speziate e di frutta matura.

Julienas 100% Gamay - Vino rosso

Due settimane di macerazione, per un’esplosione di piccola frutta rossa e di sentori floreali di viola. Un sorso lunghissimo e succoso.

Fleurie 100% Gamay - Vino rosso

Le note floreali che sono il marchio della denominazione si rincorrono con i frutti di bosco, lampone in primis. Da terreni arenari di granito rosa, un vino elegante, fresco e goloso.

Morgon Corcelette 100% Gamay - Vino rosso

Da uno dei due migliori cru di Morgon, con terreni di graniti sciolti e scisti friabili e argilla, un vino al tempo stesso strutturato ed elegante. 12 giorni di macerazione.

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Il Domaine Joubert ha parcelle sparse

nelle denominazioni più importanti, dal Morgon Cote du Py a Fleurie, ma il cuore dell’azienda è a Brouilly, più a Sud, zona che dona vini più generosi in frutto ed estrazione. Le vigne hanno un’età media altissima, con punte oltre i 100 anni.

Marcel Joubert è un personaggio fondamentale per lo sviluppo del Beaujolais al naturale. Compagno

di avventure di Lapierre dal 1980, con una personalità strabordante, nell’ultimo anno ha rimesso l’azienda nelle mani della figlia Carine, supervisionando che le cose si facciano come e meglio di sempre. Le vinificazioni e gli affinamenti avvengono a seconda della bisogna, in vecchie botti grandi o in cemento. I vini sono espressione pura del territorio, puntando sul frutto e sulla dinamicità di beva e nessun additivo o coadiuvante, solforosa inclusa.

Beaujolais Cuvée à l’ancienne 100% Gamay - Vino rosso

Un classico Beaujolais sulla freschezza, da vigne esposte a Ovest e 8 giorni di vinificazione per non estrarre troppi tannini e ottenere un frutto goloso e un “vin de soif”.

Brouilly Vieilles Vignes 100% Gamay - Vino rosso

Da vigne dai 70 ai 100 anni un Brouilly rotondo e fruttato con tannini croccanti. Vinificazione con macerazione carbonica in cemento, affinamento in cemento e massimo sei mesi in legni grandi e piccoli.

Domaine JoubertIl territorioL’azienda

Beaujolais

QUINCIÉ EN BEAUJOLAIS

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Beaujolais Villages Cuvée Jules Chauvet 100% Gamay - Vino rosso

Ottenuto dalle vigne a La Chapelle en Guinchay da cui il Maestro di tutti i produttori della nouvelle vague del Beaujolais ricavava i suoi vini. Joubert è uno dei soli sei produttori a essersi meritato il rispetto necessario per poter prendere in affitto alcuni appezzamenti della vigna storica, quando Chauvet morì nel 1989. Si beve la storia, ma anche spezie e fragoline, croccantezza e lunghezza di sorso. Vino pazzesco.

Fleurie Vieilles Vignes 100% Gamay - Vino rosso

Da una delle migliori zone del Beaujolais, da terreni scistosi e di rocce friabili, un Fleurie setoso, dal naso espressivo e la bocca scorrevole.

Morgon Côte du Py 100% Gamay - Vino rosso

Dal cru più famoso di Morgon, su terreni di scisti argillo-calcarei, 15 giorni di macerazione carbonica per un vino di grande carattere che mantiene frutto e bevibilità.

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