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Manuale Nozioni Di Arrampicata_Nodi e Corso Di Roccia

Date post: 03-Jun-2018
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  • 8/12/2019 Manuale Nozioni Di Arrampicata_Nodi e Corso Di Roccia

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    TERMINOLOGIA

    Quante volte, leggendo una delle tante guide che descrivono un itinerario, ci troviamo a dover

    interpretare frasi del tipo "raggiungere la cengia..." oppure "un camino poco marcato..." ???Ed

    cos che quelle che dovrebbero essere preziose indicazioni sul miglior percorso da seguire, in realt

    si trasformano in dubbi ed incertezze "chi che devo raggiungere ?" oppure "ma chi che inmontagna si mette a marcare un camino?".!l primo pensiero potrebbe essere "ma cosa cavolo ha

    scritto sto personaggio?".

    #a successivamente, dopo una lettura pi$ attenta, ogni dubbio sciolto "cavoli, sono proprio

    ignorante %"

    &ediamo, allora, se alcuni dei termini comunemente usati e riportati nella figura possono chiarire un

    p' le idee a volte tante spiegazioni non servono a far capire %.

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    1 vetta 9 testa di roccia 17 camino

    2 strapiombo 10 guglia 18 barricata

    3 spigolo 11 bocchetta 19 ripiano

    4 tetto 12 costola 20 sponda

    5 cengia 13 spigolo di contrafforte 21 scarpata6 terrazzino 14 torrione gendarme! 22 declivio

    7 nicchia 15 fenditura 23 canalone

    8 forcella 16 masso incastrato

    " #$%" &'( )'*+(,"

    "nnanzi tutto bisogna dire che qualsiasi attivit in montagna che richiede luso della corda, indispensabile indossare limbrago. (oltanto con questa attrezzatura permette di distribuire

    uniformemente su tutto il corpo le forze derivanti da uneventuale caduta assorbendo anche una

    parte dellenergia solo con limbrago potremo avere la garanzia di non subire danni )escludendo

    ovviamente eventuali impatti contro la roccia*.

    +na volta in alpinismo si utilizzava la corda legandola semplicemente alla vita .... ma lo strappo che

    una caduta provocava sulla spina dorsale era tremendo %%

    -atta questa fondamentale premessa, vediamo quali sono i nodi utilizzati dai componenti di una

    cordata per legarsi tra loro

    #$%$ %'))' *."%')- -/- 0/ -11- 2!30((01-*

    #$%$ /.)"#)- 40((0 /0#01E*

    ") #$%$ %'))' *."%'

    #asce dal nodo savoia della figura 5 infilando il corrente nelle asole dellimbrago e "ripassando" il

    savoia come in figura 6 )ossia seguendo in senso inverso il nodo gi fatto*, si ottiene un nodo che ha

    unottima tenuta in caso di strappo ma che pu' presentare qualche difficolt per essere sciolto.

    &ediamo i vari passaggi per realizzare il nodo di collegamento allimbrago

    -igura 1 "l #odo ,avoia #odo a otto!

    7ormare un nodo a otto )senza stringerlo, o meglio,

    senza "assucarlo"*

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/legarsi/guide.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/legarsi/bulin.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/legarsi/guide.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/legarsi/bulin.html
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    -igura 2 ollegamento della corda

    allimbrago

    7ai passare il capo della corda attraverso le asole

    dellimbrago. E importante "infilare" la prima asola

    dellimbrago dallalto verso il basso e la seconda dal

    basso verso lalto in questo modo, a nodo ultimato,

    la corda in tensione terr il busto diritto8

    diversamente, in caso di caduta, farebbe rovesciare

    il corpo.

    -igura 3 hiusura del nodo delle guide

    "2ipassare" il savoia seguendo, con il capo della

    corda che esce dallasola dellimbrago, lo stesso

    percorso dellotto fatto in precedenza in senso

    inverso.

    (tringere )assucare*, tirando bene i lembi della

    corda che escono dal nodo.

    E importante che il capo della corda )riconoscibilenella figura per il nastro bianco*, sia lungo almeno

    595: c

    ") #$%$ /.)"# *+,,+ %++#'!

    .na volta si eseguiva direttamente in vita, senza luso dellimbrago

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    -ggi pu' essere ancora utilizzato facendo prima passare un capo della corda attraverso le asole

    dellimbrago )sempre dallalto verso il basso*, e quindi eseguendo il nodo con i passaggi illustrati

    nelle foto )quello indicato solo uno dei tanti metodi possibili*.

    2ispetto al precedente nodo delle guide, pu' essere facilmente sciolto anche dopo una forte

    trazione.

    -igura 1

    7are unasola dalla parte pi$ lunga della corda e,

    infilando il polso allinterno dellasola stessa.

    2iprendere la corda tra le dita.

    -igura 2

    7acendo passare la corda attraverso lasola, formare

    una seconda asola.

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    -igura 3

    !nfilare il capo della corda )il corrente* nella

    seconda asola.

    -igura 4

    3assando il capo sopra alla coda )dormiente*,

    infilare anche la prima asola.

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    - Figura 5 -

    Non resta che stringere bene il nodo(assucare) facendo in modo che lostesso rimanga ben vicino all'imbrago. E'importante che il capo della corda(segnato in rosso nella figura), sia lungoalmeno 10 cm.

    " #$%" %" .#"$#'

    (ervono per unire i capi delle corde siano essi i capi di due corde diverse o quelli di una stessa

    corda )ad esempio per fare un anello di cordino o di fettuccia.

    ") %$&&"$ "#*)','

    ") #$%$ -'."+

    ") %$&&"$ "#*)','

    +tilizzato per la giunzione di due corde )ad esempio per calarsi con la corda doppia o peroperazioni di soccorso*, o per realizzare anelli di cordino. 3er unire due corde pu' essere utilizzato

    anche il nodo piano non viene per' illustrato in quanto non ha una buona tenuta nel caso in cui le

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/unione.html#inglese%23inglesehttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/unione.html#fettuccia%23fettucciahttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/unione.html#inglese%23inglesehttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/unione.html#fettuccia%23fettuccia
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    corde da unire avessero diametri differenti. /eve essere utilizzato anche sul cordino che "chiude" le

    asole dellimbrago )ad eccezione dellimbrago basso che normalmente gia dotato di un anello di

    fettuccia cucita*.ellesecuzione bene che i capi delle corde libere siano abbastanza lunghe ad

    evitare che si possano sfilare in caso di forte sollecitazione.0ccoppiare le due corde. 2ealizzare due

    o tre spirali )che avvolgano entrambe le corde* e quindi fare passare il capo dentro le spire e

    stringere )disegno 5*. 2ipetere la stessa operazione anche con laltro capo )disegni due e tre*.(tringere bene il nodo tirando alternativamente tutti e ; i capi che si sono formati facendo in modo

    che le due spire realizzate si contrappongano )disegno ;*

    Torna a inizio pagina

    ") #$%$ -'."+

    3oich altri nodi di unione, effettuati su una fettuccia, tendono a sciogliersi, per costruire un anello

    di fettuccia si utilizza questo nodo. 0d ogni modo in commercio si trovano anche anelli di fettuccia

    gi pronti i cui capi sono cuciti.3er costruirlo si esegue un nodo normale con uno dei due capi senza

    stringerlo, avendo cura di avvolgere anche laltro capo )disegni 5 e

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    ") #$%$ &(.,"

    ") #$%$ +(+(%

    ") &(.,"

    0utobloccante nelle due direzioni, ha maggior

    efficacia quanto pi$ elevata la differenza di

    diametro tra la corda e lanello di cordino

    )questultimo mai inferiore a = mm*. 3u' essere

    difficoltoso scioglierlo quando le corde sono bagnate

    o quando il nodo entra in forte tensione.3er la sua

    esecuzione sufficiente avvolgere la corda con

    lanello di cordino effettuando almeno 6 giri. (i

    consiglia di controllare che le spire non si

    accavallino luna sullaltra ma che rimangano

    ordinate come in figura. >asola risultante pu' esserefacilmente collegata allimbrago utilizzando un

    moschettone.

    ") +(+(%

    0nchesso autobloccante nelle due direzioni )se eseguito come in figura*,

    efficace anche quando non vi grossa differenza di diametro tra la corda ed il

    cordino. 3u' sempre essere facilmente sciolto.!n pratica sufficiente

    "avvolgere" la corda con lanello di cordino )almeno ; spire*. on le due asole

    risultanti possibile5. utilizzare un moschettone su entrambe le asole come indicato nel

    disegno in questo modo il nodo autobloccante in entrambe le

    direzioni8

    5. far passare lasola inferiore dentro quella superiore e, stringendo il

    nodo, utilizzare solo unasola per il collegamento allimbragatura in

    questo modo il nodo sar autobloccante in una sola direzione.

    " #$%" &'( )+,,".(+"$#'

    !niziamo intanto con qualche definizione

    lautoassicurazione il vincolo che lega la cordata alla parete8

    lassicurazione la manovra che uno dei componenti della cordata effettua per fermare

    leventuale caduta di un compagno di cordata.

    ! temi sono poi ampiamente trattati nel corso roccia, ma questi concetti servono per capire che

    il nodo per lautoassicurazione non permette scorrimento alcuno della corda che rimanequindi bloccata in caso di caduta di un componente della cordata8

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoblocc.html#prusik%23prusikhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoblocc.html#marchard%23marchardhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoblocc.html#prusik%23prusikhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoblocc.html#marchard%23marchard
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    il nodo per lassicurazione permette di effettuare manovre permette lo scorrimento della

    corda ma funziona da "freno" e permette un rapido bloccaggio senza sforzo.

    !n pratica per questi scopi vengono utilizzati < nodi il barcaiolo)per lautoassicurazione* ed il

    mezzo barcaiolo)per lassicurazione al compagno*.

    E importante poi conoscerne un terzo che permette di "bloccare" il mezzo barcaiolo anche quandola corda in tensione lasola di bloccaggio.#a vediamo la loro esecuzione

    ") #$%$ /+(+"$)$

    /i facile esecuzione, per' fondamentale saperlo realizzare in qualunque posizione, con una mano

    sola e con la corda passante nel moschettone )come nelle figure*. 3er questo non illustro altrimetodi che consistono nel realizzare il nodo mettendolo successivamente nel moschettone.

    on la corda nel moschettone, prendere con due dita un capo e, incrociandolo con laltro capo,

    formare unasola da mettere nel moschettone. >a corda rimane cos bloccata in entrambe le

    direzioni, si pu' facilmente regolare per allungare luno o laltro capo ed il nodo pu' essere sempre

    facilmente sciolto.

    Torna a inizio pagina

    ") #$%$ '$ /+(+"$)$

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoassic.html#barcaiolo%23barcaiolohttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoassic.html#barcaiolo%23barcaiolohttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoassic.html#mezzo%23mezzohttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoassic.html#asola%23asolahttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoassic.html#asola%23asolahttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoassic.html#top%23tophttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoassic.html#barcaiolo%23barcaiolohttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoassic.html#mezzo%23mezzohttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoassic.html#asola%23asolahttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoassic.html#top%23top
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    0nchesso di facile esecuzione, permette di accompagnare i movimenti del compagno di cordata

    )sia per "dare corda" quando si allontana da noi, o meglio dalla sosta, sia per "recuperare" quando si

    avvicina*. !noltre permette di sostenenre totalmente il peso del compagno )in caso di caduta* senzabisogno di molta forza

    !n figura indicato con 0 il capo in cui legato il compagno e @ il capo della corda libero.

    3rendendo con due dita la parte @ della corda, realizzare unasola )senza incrociare i due capi* ed

    inserirla nel moschettone. ome si pu' notare, per eseguire questi due nodi, si compie il medesimo

    movimento utilizzando solo due dita di una mano. >unica differenza consiste nellincrociare i due

    capi per realizzare il barcaiolo.

    Torna a inizio pagina

    )+,$)+ %" /)$+**"$

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoassic.html#top%23tophttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_nodi/autoassic.html#top%23top
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    onsente di bloccare lo scorrimento della corda

    anche quando questa in tensione e di liberare

    entrambe le mani per fare altre manovre.

    (upponiamo per un attimo che il nostro

    compagno, al quale stiamo facendo sicura con

    un mezzo barcaiolo, si trovi in difficolt perqualsiasi motivo e abbia bisogno del nostro

    aiuto ovvio che facendo sicura non possiamo

    lasciare il capo della corda, n abbiamo altre

    possibilit di movimento. Effettuando unasola

    di bloccaggio )disegni da 5 a :*, possiamo

    liberarci dalla posizione, effettuare qualsiasi

    altro movimento o manovra e tornare nella

    posizione iniziale per sbloccare la corda e

    riprendere le manovre con il mezzo barcaiolo.

    ei disegni sempre indicato con 0 il capodella corda in tensione )dove evidentemente

    appeso il nostro compagno*8 con @ il capo

    libero di manovra. 3er sciogliere lasola

    sufficiente tirare il capo @.

    Quando si esegue unasola, per maggior

    sicurezza, si consiglia effettuare anche una

    controasola come indicato nel disegno =.

    $(,$ %" ($"+

    )ezione 1 $' )'*+(,"

    3rima di tutto introduciamo due piccoli concetti

    la cordataA costituita dalle persone che sono legate insieme e progrediscono lungo la "via di

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    salita". /eve essere formata da due, al massimo tre persone che comunemente vengono detti

    "compagni di cordata".

    il capo cordataA il componente della cordata che "sale" per primo. !l compagno sar quindi il

    "secondo"0bbiamo detto che la cordata deve essere formata da due, al massimo tre persone

    vediamo, nei due casi, come si legano i compagni di cordata.

    cordata a due - 0vendo una corda intera, i compagni, utilizzano ciascuno un capo della corda per

    fare il nodo ad otto ripassato o "nodo delle guide" attraverso le asole del proprio imbrago. 0llo

    stesso modo, arrampicando con due "mezze corde", si utilizza uno dei capi di entrambe le corde per

    realizzare il nodo.

    os facendo la cordata avr a disposizione tutta la lunghezza di corda per la progressione e per le

    manovre.

    .@. - +1!>!BB02E + #-(CE11-E 3E2 ->>E402E >0 -2/0 0> 32-32!-

    !#@204-.

    )(icuramente gi stata visitata la pagina sullattrezzatura da roccia non quindi il caso di

    soffermarsi sul significato di mezza corda o corda intera %

    (u come legare la corda allimbrago, invece, invito i miei ospiti a consultare le lezioni dedicate ai

    nodi*.

    cordata a tre - !n questo caso si devono usare necessariamente due corde, anche se decidessimo di

    arrampicare con la corda intera il capo cordata utilizzer un capo di entrambe le corde sul proprio

    imbrago8 i compagni useranno, ciascuno, un capo di una delle due corde./a notare che, nel caso di

    cordata a due, il capo cordata potr essere indistintamente uno o laltro compagno8 nella cordata a

    tre potr fare il capo cordata solo chi ha utilizzato entrambe le corde sullimbrago.

    &rima ancora di iniziare ad indossare limbrago: non appena giungete ai piedi di una parete:

    ''(' ") +,$ ;

    $(,$ %" ($"+

    )ezione 2 +ssicurarsi

    +na volta che la cordata si legata come spiegato nella 5D lezione, bisogna stabilire come i

    componenti intendono progredire )in base alle difficolt del terreno e al numero dei componenti*, e

    chi il primo di cordata )in base alle capacit*. &orrei sottolineare che la via di arrampicata )e

    quindi le difficolt che si dovranno affrontare*, deve essere scelta in base alle capacit

    tecnicofisiche di tutti i componenti della cordata.

    3er un terreno estremamente facile, si potr decidere di progredire insieme senza "assicurarsi". !n

    tali percorsi sar sufficiente che i componenti della cordata siano legati alla stessa corda e si

    procede "di conserva".

    ormalmente, nellarrampicata, si procede uno per volta e, a seconda dei casi, formando la cordatanei seguenti modi

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    cordata a due - si individuachi ha le maggiori capacit tecniche per fare il capo cordata questi sar

    il primo a procedere in salita ed il secondo nelle discese. (e i componenti sono allo stesso livello

    tecnico, possono alternarsi nel condurre la cordata, ossia "a tiri alterni".

    cordata a tre - ome gi detto nella prima lezione, il capo cordata )ossia il migliore*, a legare nel

    proprio imbrago un capo di entrambe le corde salendo per primo, con entrambe le corde, pu'quindi "assicurare" e "recuperare" i compagni che lo raggiungono uno per volta )progressione

    "distesa" della cordata*, oppure contemporaneamente a breve distanza luno dallaltro )progressione

    a "forbice" della cordata*.

    !n tutti i modi la prima operazione quella di assicurare la cordata8 introduciamo perci' altri due

    concetti

    autoassicurazione il modo per fissare la cordata )o uno dei suoi componenti* alla parete. (i

    utilizza a questo scopo il nodo barcaiolo ponendo degli ancoraggi nella roccia e collegandoli con

    un moschettone, su questultimo si realizza il nodo utilizzando la parte di corda immediatamente

    vicina allimbrago.

    assicurazione il modo con cui un componente della cordata mantiene il compagno collegato alla

    propria autoassicurazione pur permettendogli di progredire. 0 questo scopo si utilizza il nodo

    mezzo barcaiolo che, con il minimo sforzo, permette sempre di bloccare uneventuale caduta del

    compagno durante la sua progressione in salita o di "calarlo" in discesa.

    .@. E evidente la necessit di conoscere perfettamente i nodi, saperli eseguire in qualsiasi

    condizione e posizione essenziale quindi consultare il corso sui nodi ed esercitarsi %%%

    $(,$ %" ($"+

    )ezione 3 *li +ncoraggi e le ,oste

    elle prime due lezioni abbiamo formato una cordata che si assicurata alla parete. #a vediamo

    nel dettaglio cosa significa realizzare una sosta )prima cosa da farse prima di iniziare qualsiasi via

    di arrampicata*, quali aspetti non bisogna mai sottovalutare e come possono essere gli ancoraggi

    che sono i nostri "salvavita".

    3er capire meglio questi concetti, ho suddiviso la lezione in : punti

    31 &ropriet< delle soste

    32 )e soste in linea

    33 )e soste a triangolo

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_3_roc/3_1_sosta.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_3_roc/3_2_linea.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_3_roc/3_3_triangolo.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_3_roc/3_1_sosta.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_3_roc/3_2_linea.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_3_roc/3_3_triangolo.html
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    34 ,celta del tipo di sosta

    35 )e soste gi< attrezzate

    $(,$ %" ($"+)ezione 3 *li +ncoraggi e le ,oste

    31 &($&("'+ %" .#+ ,$,+

    >a sosta, dunque, il nostro punto di partenza ma anche il punto in cui arriva il primo di cordata

    per recuperare il compagno il punto che tiene sempre la cordata vincolata alla parete di roccia e

    che limita i danni in caso di caduta di un componente della cordata. >e caratteristiche di una sosta

    devono essere le seguenti

    sicura al 599F qualsiasi cosa succeda non deve staccarsi dalla roccia8

    deve quindi resistere a tutte le sollecitazioni, in qualsiasi direzione )strappo verso il basso,

    tiro verso lalto, tensioni ai lati...*8

    quando la sosta costituita da pi$ di un punto di ancoraggio )situazione ottimale*, nel caso

    di cedimento di uno di questi, gli altri ancoraggi non devono subire strappi violenti che

    porterebbero alleffetto cerniera lampo )vedi foto 5*8

    di semplice costituzione )facile da attrezzare e da smontare*, usando poco materiale, ma in

    grado di suddividere i carichi sui vari ancoraggi.

    7-1- 5 >a sosta costiuita da due punti di ancoraggio

    sui quali fissato un solo cordino ed un moschettone.!n

    questo caso, se cedesse ad esempio lancoraggio sul

    moschettone rosso, il secondo punto subirebbe unostrappo. +sando un cordino differente su ogni

    ancoraggio, riduremmo la sollecitazione nel caso di un

    cedimento parziale della sosta )infatti, il cordino posto sul

    secondo ancoraggio, sarebbe gi in tensione*.

    Questo concetto lo rivediamo comunque pi$ avanti.

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_3_roc/3_4_scelta.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_3_roc/3_5_attrezzate.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_3_roc/3_4_scelta.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_3_roc/3_5_attrezzate.html
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    #a andiamo con ordine ed iniziamo a vedere che materiale pu' servire per attrezzare una sosta.

    3remesso che vi gi un capitolo dedicato ai materiali per lattivit su roccia, aggiungiamo qualche

    indicazione specifica

    i moschettonida usare sono di tipo a pera, larghi, e che garantiscano unalta resistenza )

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    7!4+20

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    /i uso molto frequente, si utilizzano quando i punti di ancoraggio offrono tutti buone garanzie di

    tenuta e non sono troppo distanti tra loro )circa :9 cm*. on la preparazione a triangolo, il centro

    della sosta, distribuisce il carico in modo pressoch uniforme su tutti i punti. 3er la costruzione

    utilizziamo come esempio una sosta semplice, costituita da due punti di ancoraggio come indicato

    in foto 5

    5. si utilizza un moschettone su ogni ancoraggio )facendo attenzione che le ghiere di chiusurasiano contrapposte*8

    5. passiamo un cordino )di almeno H mm* nei moschettoni )il cordino pi$ dinamico rispetto

    alla fettuccia*8

    5. con la parte superire del cordino facciamo unasola8

    5. passiamo un moscettone nellasola e nella parte inferiore del cordino.

    0>+E 0&&E21EBE 3E2 >0 32E3020B!-E.

    5I !nnanzi tutto attenzione allangolo che il cordino forma al centro della sosta un angolo molto

    ampio crea forti tensioni sugli ancoraggi. ella seguente tabella, nel caso di sosta a triangolo con

    due ancoraggi, indicato come viene distribuito il carico su ciascun punto al variare dellangolo

    consigliabile un angolo che non superi mai i =9I

    +ngolo

    %istribuzione del

    carico su ciascun

    ancoraggio

    'sempio per

    un peso di 100

    =g

    69I :

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    ome gi detto il mezzo barcaiolo permette alla corda di scorrere un capo della corda che esce dal

    nodo sar collegato allimbrago del capocordata )mediante il nodo delle guide* e, chi manovra,

    dovr sempre tenere saldamente in mano la parte di corda che esce dallaltra parte del nodo.

    !n pratica, mentre il capo cordata comincia ad arrampicare, il compagno manovra utilizzandoentrambe le mani con una mano "tira" la corda verso il compagno e contemporaneamente con

    laltra mano "accompagna" la corda dentro il nodo. E con questultima mano che in caso di caduta

    del compagno, chi fa sicura, riesce a bloccare la corda praticamente senza sforzo.

    ella figura si riconoscono la mano destra, con la quale chi assicura "tira" la corda verso il

    capocordata e la mano sinistra, che contemporaneamente "accompagna" la corda favorendone lo

    scorrimento nel nodo. E questultimo lato della corda che non deve mai essere lasciato libero con la

    mano per essere in grado di bloccare il nodo in qualsiasi momento. /a sottolineare che le mani non

    devono mai essesre troppo vicine al nodo in caso di strappo improvviso le dita andrebbero ad

    incastrarsi nel nodo stesso dentro al moschettone.

    el corso di questa lezione vediamo quali sono le principali tecniche utilizzate per la progressione

    su roccia

    )ez 41 " -ondamentali

    )ez 42 ) uso degli arti inferiori

    )ez 43 ) uso degli arti superiori

    )ez 44 )e -orme (occiose

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_1_fondamentali.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_2_inferiori.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_3_superiori.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_1_fondamentali.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_2_inferiori.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_3_superiori.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html
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    $(,$ %" ($"+

    )ezione 4 '#"' %" +((+&"++41 -$#%+'#+)"

    (i definisce tecnica di arrampicata linsieme delle posizioni e movimenti che ci permette di salire,

    con il minimo sforzo possibile, superfici verticali che presentano difficolt sempre maggiori. -gni

    tecnica richiede comunque un allenamento ed unesperienza specifiche. #a iniziamo a precisare

    alcuni concetti dando qualche definizione per una progressione verticale se non adirittura

    strapiombante )cio che supera linclinazione della verticale* fondamentale capire

    immediatamente il concetto di equilibrio. >a posizione naturale di equilibrio si impara gi da

    piccoli, facendo i primi passi. #a alla base di un buon equilibrio deve esserci la conoscenza del

    termine di "baricentro", che tecnicamente non altro che il punto di applicazione della risultante ditutte le forzepesi che agiscono su un corpo. el corpo umano, normalmente, il baricentro

    identificato con il bacino pi$ il bacino sulla verticale dei piedi )punti di appoggio*, pi$ avremo un

    buon equilibrio. elle seguenti figure capiamo subito limportanza di non restare con il corpo

    "aderente" alla superficie di una parete quasi verticale per mantenere lequilibrio.

    ella prima figura vediamo come agisce, su qualsiasi corpo, la forza di gravit. !ndipentementedallinclinazione del terreno.el disegno di destra indicata la corretta posizione del corpo durante

    larrampicata il busto rimane staccato dalla parete, il bacino )e quindi il nostro baricentro*, rispetto

    ai piedi sulla stessa retta della forza di gravit, ottenendo cos un buon equilibrio.

    &iceversa se avvicinassimo il busto e lanca verso la parete, mantenendo i piedi nella stessa

    posizione del disegno, la direzione bacinopiedi avrebbe uninclinazione nettamente diversa rispetto

    alla forza di gravit )indicata dalla linea rossa tratteggiata*, causando la perdita dellequilibrio )i

    piedi e di conseguenza il corpo tenderebbero a scivolare*.

    #a se nella figura appena vista possibile mantenere lequilibrio utilizzando quasi edesclusivamente la forza delle gambe, quando la progressione avviene su un terreno sempre pi$

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    verticale, bisogna necessariamente ricorrere alluso delle mani.

    ella posizione indicata nel disegno, per mantenere lequilibrio,

    indispensabile utilizzare anche gli arti superiori la freccia 6 indica la

    direzione del peso del corpo a causa della forza di gravit8 le frecce 5 e< indicano le direzioni degli sforzi che compiono rispettivamente gli

    arti superiori e quelli inferiori.

    /a sottolineare che fondamentale imparare a distribuire correttamente

    il peso del corpo le mani devono essere utilizzate in trazione solo per

    evitare la caduta, mentre la maggior parte del peso deve essere scaricata

    sui piedi che "premono" contro la parete. /urante la progressione

    saranno le gambe a spingere verso lalto, mentre le mani

    accompagneranno il movimento di salita.

    on dimentichiamo infatti che quelli delle gambe sono i muscoli pi$

    forti e sono in grado di reggere grossi sforzi anche prolungati8 le braccia

    )e soprattutto le dita*, si stancano ben presto%>0 32-42E((!-E

    >a posizione segnata in figura molto importante esaminiamola bene

    per capire i movimenti in progressione. >e mani sono circa allaltezza

    del viso, la gamba + praticamente distesa )e su di essa grava il peso

    del corpo*, mentre laltra )indicata come /*, pronta ad effettuare il

    passo successivo il peso del corpo verr progressivamente caricato su

    questultimo arto permettendo di salire fino a che che la gamba /risulti

    distesa. ontemporaneamente, mantenendo fermi gli arti superiori,

    anche la gamba + viene sollevata sino a portarsi allaltezza

    dellappoggio dellarto /0 questo punto abbiamo raggiunto una

    posizione in cui entrambe le gambe sono distese e le mani sono adunaltezza inferiore rispetto le spalle muovendo una mano alla volta,

    cercheremo degli appigli pi$ in alto per ristabilire la posizione degli arti

    superiori come in figura )ossia allaltezza del viso*.

    0ttenzione muovere solo un arto per volta per garantire la massima

    sicurezza.

    ei disegni di questa pagina il nostro alpinista raffigurato durante unarrampicata diretta

    posizionato frontalmente alla parete e, per la sua progressione, sfrutta le asperit della roccia poste

    sul piano che ha di fronte a s.

    (e oltre ad avere una parete davanti, ne avesse unaltra di fianco )come se si trovasse nellangolo di

    una stanza*, durante la progressione potrebbe utilizzare le asperit di entrambe le pareti rocciose

    questo tipo di arrampicata si definisce arrampicata in opposizione

    &isti questi primi concetti, possiamo ora parlare delle tecniche che si utilizzano per salire su una

    parete di roccia sfruttando tutte le sue asperit che si distinguono in

    appoggise sfruttate dai piedi8

    appiglise utilizzate dalle mani.

    $(,$ %" ($"+

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    )ezione 4 '#"' %" +((+&"++42 *)" +(" "#-'("$(" *)" +&&$**"

    ! piedi possono sfruttare le asperit rocciose lavorando in

    appoggio esempio di un gradino8

    in aderenza quando il gradino non in piano ma pi$ o meno inclinato. 0 volte il gradino

    pu' essere quasi inesistente, come su placche inclinate in questo caso si sfrutta quasi

    esclusivamente lattrito tra suola e roccia8

    ad incastro se presente una fessura sufficientemente larga nella parete cercheremo di

    incastrarci il piede.

    3iede su un appoggio marcato il "gradino" sufficientemente ampio,

    permette di appoggiare buona parte della pianta del piede.

    3iede su un appoggio poco marcato in questo caso necessario

    usare la punta del piede

    3remesso che in arrampicata vengono utilizzate quasi sempre le "scarpette" gi illustrate nell

    attrezzatura da roccia, in generale vale il discorso che quando il terreno presenta molte asperit

    poco marcate )come nel caso del secondo disegno*, pi$ adatta una calzatura rigida, che aiuti a

    sostenere il piede.

    !n ogni caso in appoggio bisogna tenere il tallone del piede pi$ in basso rispetto alla punta in questa

    posizione infatti il muscolo del polpaccio rimane rilassato.

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    )incastro di piede di uso frequente con le

    pedule o con le scarpette, come nella figura a lato.

    )on gli scarponi rigidi, le fessure strette della

    roccia, sono difficilmente utilizzabili*.!n pratica si

    sfrutta sia laderenza e lattrito tra la scarpa e

    roccia, sia la torsione dellinsieme piede e

    caviglia.

    $(,$ %" ($"+

    )ezione 4 '#"' %" +((+&"++43 *)" +(" ,.&'("$(" *)" +&&"*)"

    !n linea generale si pu' affermare che un appoggio pu' essere anche un appiglio ma non viceversa.

    4li appigli possono essere

    a trazionela mano, posta pi$ in alto rispetto al resto del corpo, aiuta la progressione tirando verso

    lalto

    a spintala mano posta pi$ in basso rispetto al corpo e, generalmente con il palmo, aiuta laprogressione spingendo dal basso verso lalto.

    0ppiglio in trazione la mano "prende" lappiglio, che pu' anche

    essere costituito da una fessura o un incastro della roccia, facendo

    sforzo di trazione per "tirare" il corpo.

  • 8/12/2019 Manuale Nozioni Di Arrampicata_Nodi e Corso Di Roccia

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    0ppiglio in spinta la mano preme sulla superficie rocciosa

    )sfruttando anche lattrito tra mano e roccia*, "spingendo" il corpo.

    >e strutture rocciose offrono una variet infinita di appigli che spesso, per poter essere sfuttati,

    richiedono allenamento e preparazione specifica, soprattutto quando per la loro conformazione

    richiedono molta forza nelle dita.

    1ra le varie tipologie di appigli i pi$ utilizzati sono quelli orizzontali, verticali ed obliqui, rovesci

    )quando uno spuntone di roccia inclinato verso il basso e si sfruttano facendo trazione dal basso

    verso lalto*, ad incastro )a seconda della larghezza della fessura possiamo incastrare le dita, la

    mano o il pugno*. >importante cercare gli appigli pi$ comodi rispetto alla linea di salita piuttosto

    che per la conformazione spesso gli appigli pi$ invitanti e marcati sono distanti e in posizione tale

    da richiedere movimenti faticosi.

    $(,$ %" ($"+

    )ezione 4 '#"' %" +((+&"++43 )' -$(' ($"$,'

    (alendo una via di roccia necessario modificare la tecnica da utilizzare in funzione del tipo di

    roccia e della sua conformazione. 2iguardo questultima, possiamo trovarci ad arrampicare in

    302E1E

    /!E/2-

    0#!-

    7E((+20

    (3!4->- 2E(10

    1E11- (1203!-#@-

    )+ &+(''

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#parete%23paretehttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#diedro%23diedrohttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#camino%23caminohttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#fessura%23fessurahttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#spigolo%23spigolohttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#tetto%23tettohttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#parete%23paretehttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#diedro%23diedrohttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#camino%23caminohttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#fessura%23fessurahttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#spigolo%23spigolohttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#tetto%23tetto
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    E la conformazione rocciosa pi$ semplice sufficiente pensare ad un muro o alla facciata di un

    edificio. E quindi sviluppata essenzialmente su un unico piano )sul quale sale chi arrampica*, pur

    avendo inclinazioni differenti, buchi o asperit, fessure ed offrire appoggi e appigli pi$ o meno

    evidenti o frequenti. >e situazioni che presenta una parete sono comunque confrontabili con quelle

    delle altre formazioni rocciose descritte di seguito, identiche sono quindi le tecniche utilizzabili.

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    ") %"'%($E costituito da due pareti che formano un angolo pi$ o meno aperto. 3ermette unarrampicata molto

    varia. >a pi$ classica larrampicata in opposizione si sfruttano entrambe le pareti avendo

    laccortezza di mantenere gli arti inferiori in spaccata: ossia sufficientemente distanti e non

    allinterno dellangolo che porterebbe a sbilanciare il corpo e ad affaticare eccessivamente le

    braccia.

    Esempio di arrampicata in diedro. /a notare che non

    viene sfruttata la fessura )se pur molto larga* presente

    in fondo al diedro che porterebbe il corpo a

    sbilanciarsi o ad incastrarsi tra le due pareti del diedro.

    ! piedi molto distanti )posizione in spaccata*,permettono di scaricare il peso del corpo senza

    affaticare eccessivamente i muscoli.

    torna a inizio pagina

    ") +"#$E cos detta quella conformazione costituita da du pareti contrapposte, quasi parallele,

    sufficientemente distanti tra loro da permettere a chi arrampica di muoversi al loro interno. 0nche

    nel camino si usa una tecnica di opposizione, il cui stile comunque in funzione dellampiezza del

    camino stesso.

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#top%23tophttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#top%23tophttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#top%23tophttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#top%23tophttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#top%23tophttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_4_roc/4_4_forme.html#top%23top
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    Esempi di arrampicata in opposizione in un camino

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    )+ -',,.(+(paccatura della roccia di diversa inclinazione ma sufficientemente larga da poter essere sfruttata da

    parte di chi arrampica per la progressione, sia essa in verticale o in traverso. on abbastanza larga

    da poterci entrare con il corpo ma per incastrare, con tecniche differenti, le dita, la mano, le braccia

    o i piedi. >e fessure possiamo trovarle nelle pareti, nei diedri )generalmente sul fondo* o nei camini

    1ipica arrampicata in fessura, per altro anche estremamente

    faticosa, la tecnica alla "omici" le mani esercitano una forte

    pressione sulle labbra della fessura )come per allargarla*,

    mentre i piedi allesterno lavorano in appoggio o in aderenza.

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    )$ ,&"*$)$ ' )+

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    (',+(u di esso si svolgono arrampicate generalmente molto esposte )verso il vuoto*, e nel contempo

    esaltanti. E possibile proggredire "cavalcando" lo spigolo )sfruttando appoggi e appigli posti sulle

    pareti che formano lo spigolo*, oppure utilizzando altre tecniche come la "/ulfer" mentre le mani"tirano" lo spigolo verso il corpo, i piedi lavorano in appoggio o in aderenza sulla parete. !l corpo

    disposto lateramente su una delle due pareti e leggermente appoggiato )inclinato*, verso la parete

    stessa. 0nche questa una tecnica faticosa )non consente situazioni di riposo*, e richiede piccoli ma

    rapidi movimenti.

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    ") '$ ' )$,(+&"$/$

    (ono costituiti da tratti di roccia orizzontali o molto al di fuori della verticale e, quindi, sporgenti

    rispetto alla superficie della parete. 1endono a sbilanciare larrampicatore e a farlo cadere

    allindietro. 3er superarli sono necessarie elevate condizioni di allenamento )sia fisico sia tecnico*, e

    richiedono molta energia, movimenti rapidi ma precisi e coordinazione.

    +n passaggio sotto un tetto

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    $(,$ %" ($"+

    )ezione 5 )+ &($*(',,"$#' %'))+

    $(%++

    $ra possiamo attaccare la la nostra via ma in che modo bisogna procedere?

    3rima di tutto non dimentichiamoci della cosa pi$ importante la cordata deve sempre essere

    assicurata ad una sosta, dopo di ch i passaggi principali nel corso dellarrampicata sono i seguenti

    la sosta un punto di partenza dove un componente della cordata deve essere legato8

    il capocordata inizia ad arrampicare mentre il compagno lo mantiene collegato alla stessa

    sosta con delle manovre di corda8

    il capocordata, arrampicando, raggiunge la sosta successiva )che in questo caso un punto

    di arrivo*, dove si lega ed assicura la cordata8

    ora il compagno si libera dalla sosta di partenza e raggiunge il capocordata a quella

    sucessiva8

    la seconda sosta diventa ora di nuovo un punto di partenza e ricomuncia lo stesso ciclo ......

    sino ad arrivare in vetta.

    ei seguenti paragrafi di questa lezione, vediamo in che modo proggredisce la cordata

    51 " tiri di corda

    52 &osizionare un rinvio

    53 " comandi

    54 "l fattore di caduta

    $(,$ %" ($"+

    )ezione 5 )+ &($*(',,"$#' %'))+$(%++

    )'"$#' 51 " "(" %" $(%+

    E al primo di cordata che spetta il compito pi$ difficile. #entre arrampica, infatti, deve prestare

    molta attenzione a diversi aspetti, tra cui

    5. osservare quali appoggi e appigli possono essere sfruttati lungo la via di salita. 0 questo

    scopo importante guardare pi$ in alto rispetto al passaggio che si sta affrontando intantoper aver sempre presente la direzione della via, e poi per dare continuit di movimenti

    allarrampicata. !l fatto di fare un passaggio e fermarsi per studiare quello successivo

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_5_roc/5_1_tiri.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_5_roc/5_2_rinviare.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_5_roc/5_3_comandi.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_5_roc/5_4_caduta.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_5_roc/5_1_tiri.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_5_roc/5_2_rinviare.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_5_roc/5_3_comandi.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_5_roc/5_4_caduta.html
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    significa interrompere sempre la progressione )ripartire ad ogni passo maggiormente

    stancante*, e spesso ci si ferma in posizioni scomode e quindi faticose8

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    (e il nostro alpinista salito < m rispetto allultimo rinvio, in caso di caduta far un volo di ; metri

    )oltre allallungamento della corda in base alla sua elasticit*.

    3er questo motivo la distanza C5 )tra il 5I ed il

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    entrambi di non affaticarsi eccessivamente. #a soprattutto di d ad entrambi la possibilit di

    divertirsi %

    $(,$ %" ($"+)ezione 5 )+ &($*(',,"$#' %'))+

    $(%++

    )'"$#' 52 ("#>"+('

    on il termine "rinviare" si intende posizionare un punto fisso lungo la via di salita e collegarlo alla

    corda utilizzando un rinvio.

    Questo, come abbiamo detto, serve a ridurre "il volo" derivante da uneventuale caduta. #avediamo nel dettaglio come viene posizionato un rinvio e come bisogna moschettonare la

    corda.3arlando dellattrezzaturada rocciaabbiamo visto che un rinvio costituito da due

    moschettoni semplici )a "/" senza ghiera*, collegati tra loro mediante una fettuccia. !n genere i

    moschettoni usati sono uno a leva diritta ed uno a leva curva

    ella foto possiamo osservare che

    5. il punto fisso costituito da un chiodo )in alto a sinistra* piantato nella roccia )del chiodo

    spunta solo locchiello nero*

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    +n aspetto molto importante durante larrampicata rappresentato dai "comandi" in che modo i

    compagni di cordata comunicano.

    (pesso la sola presenza del vento, sommata alla distanza che li separa e allimpossibilit di vedersi,

    impedisce alla cordata di comunicare adeguatamente e pu' capitare di chiedersi "perch nonprosegue? on chiede pi$ corda, sar arrivato alla sosta? #i ha detto di salire ? .....".Ecco allora che

    se urlare diventa obbligatorio, usare pochi termini e chiari imperativo. /urante larrampicata il

    primo pu' usare termini come

    "corda" A non tenere la corda troppo tesa, dammi un p' di corda8

    "recupera" A la corda troppo molla, tirala verso di te8

    3oi ci sono i comandi canonici che rappresentano i passaggi fondamentali dellarrampicata.

    Quando il primo giunge in sosta, la prima cosa da fare quella di assicurarsi e rendersi

    indipendente dalla sicura del compagno. 0 questo punto deve avere la possibilit di esserelui a fare le manovre gridando "libera", il secondo capisce che il compagno arrivato in

    sosta e non pi$ necessario utilizzare il mezzo barcaiolo.

    !l secondo di cordata, quindi, libera la corda dal mezzo barcaiolo e recupera il moschettone

    che stava utilizzando. 2imanendo legato alla sosta d il segnale al compagno "recupera".

    !l primo capisce che la corda libera e pu' essere recuperata sino a quando non viene pi$

    significa che la corda in tiro e il compagno, che legato allaltro capo, ha la corda tesa

    legata allimbrago.!l primo deve perci' utilizzare un moschettone sulla sosta dove assicurare

    il compagno con il mezzo barcaiolo. Effettuata questa manovra, deve comunicare che tutto

    pronto gridando "sali" e, mantenendo ben ferma la corda sul mezzo barcaiolo, attende larisposta del compagno.

    E solo in questo momento che il secondo di cordata pu' liberarsi dellautoassicurazione e

    recuperare tutto il materiale utilizzato per montare la sosta tranquillo che in questo

    momento assicurato dal compagno. 7atto questo, apprestandosi ad arrampicare, comunica

    al primo che pronto gridando "salgo".

    -ra il primo al corrente che il compagno inizia la salita per raggiungerlo via via che la

    corda si allenta e diventa molla, la recupera prontamente facendo scorrere il mezzo

    barcaiolo.

    !n queste manovre )che bisogna saper eseguire rapidamente, senza incertezze e soprattutto senza

    errori*, molto importante laffiatamento dei compagni, la pazienza ed il reciproco rispetto.

    !n genere i compagni non si vedono la fiducia reciproca e laffiatamento fanno s che ad un

    movimento delluno corrisponda una manovra dellaltro.

    Pu anche capitare (e non di rado), che i componenti della cordata abbianodifficolt a sentirsi a causa, magari, del vento, o per la distan!a tra i due.Possono esserci tanti metodi per "cercare" di sopperire a #uesto inconveniente$dal fischietto all'uso di radioline ... %n genere si usa "tirare la corda". &e il

    primo di cordata tira con for!a due volte la corda significa che arrivato insosta ... asta mettersi d'accordo prima e restare vigili e sensibili ai movimentidella corda. na raccomanda!ione$ cerchiamo di non rendere la montagna un

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    mercato del pesce$ la presen!a di pi* cordate i cui componenti continuano a"gridarsi" segnali ... creano solo confusione e possono portare all'erroreun'altra cordata (oltre a rovinare la #uiete dell'ambiente montano ++)

    $(,$ %" ($"+

    )ezione 5 )+ &($*(',,"$#' %'))+$(%++

    )'"$#' 54 ") -+$(' %" +%.+

    +n breve cenno ad un concetto fondamentale per luso corretto dellattrezzatura dalpinismo, per

    capire anche con quali caratteristiche meccaniche la stessa viene costruita.!l fattore di caduta -c il

    rapporto tra laltezza di caduta libera e la lunghezza )della corda coinvolta dal volo. 3er meglio

    comprendere questa definizione prendiamo in esame alcuni esempi.

    1? +,$i troviamo in una sosta in parete )punto ( in

    figura*, il primo di cordata sale 6 m rispetto al punto di sosta

    )senza aver collocato nessun rinvio*, e cade il suo volo sar di

    =m )i 6 m che ha percorso pi$ i 6 m di corda libera come

    rappresentata in figura dalla linea blu tratteggiata*, mentre la

    corda utilizzata per il tratto di salita ha una lunghezza di 6 m

    )rappresentata in figura dalla linea blu intera*.3er cui avremo

    che - @ 6A3 @ 2.!l fattore di caduta uguale a

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    2? +,$i troviamo in sosta come in figura il primo dicordata posiziona alcuni rinvii durante larrampicata e cade

    quando si trova a 59 m di altezza dalla sosta ma a soli 6 m di

    altezza dallultimo rinvio messo.0nche in questo caso il suo

    volo sar di = m, tuttavia la lunghezza della corda interessata

    dal volo )e quindi sottoposta a sforzo* di 59 m )ossia tutta la

    lunghezza di corda impiegata per la salita*.3ertanto avremo

    che - @ 6A10 @ 0:6.!l fattore di caduta uguale a 9,=

    3ossiamo quindi osservare che

    5. il valore massimo che il fattore di caduta pu' raggiungere nella pratica alpinistica pari a e manovre da eseguire sono semplici ma sempre delicate la minima disattenzione pu' essere

    fatale. #a eseguita con la giusta attenzione, la corda doppia, permette di superare agevolmente in

    discesa qualsiasi tratto che in salita sarebbe impercorribile.3rocediamo con ordine e vediamo i vari passaggi

    5. (iamo sullultima sosta e ben assicurati legati alla sosta in modo da non tenere impegnata la

    corda in alcun modo )con un cordino od una fettuccia*. 3er prima cosa garantiamoci che la

    corda non possa cadere in basso se la perdiamo non abbiamo pi$ alcun modo per scendere%

    a corda quindi sistemata per iniziare ad allestirci la doppia. 3er ricordarci che ogni

    passaggio deve essere eseguito con molta attenzione, tranquillit e con un certo ordine, li

    illustro uno per volta

    60 %iscesa

    61 +ssicurarsi

    62 "l discensore

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_1_assicurarsi.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_2_discensore.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_1_assicurarsi.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_2_discensore.html
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    63 alarsi

    $(,$ %" ($"+

    )ezione 61 +ssicurarsi per la %iscesa+na volta attrezzata la corda sulla sosta, necessario assicurarsi sulla corda stessa per poterci

    liberare dalla sosta.

    @isogna pertanto utilizzare un cordino, realizzare un nodo autobloccante sulla corda e legarlo

    allimbrago

    !l nodo autobloccante viene eseguito sulla corda

    doppia immediatamente a valle dellanello della

    sosta.

    !l cordino deve essere quindi collegato

    allimbrago utilizzando un moschettone.

    2icordatevi sempre di chiudere la ghiera del

    moschettone.

    0 questo punto possiamo togliere la nostra assicurazione dalla sosta in caso di caduta

    lautobloccante ci fermerebbe sulla corda di calata

    60 %iscesa

    61 +ssicurarsi

    62 "l discensore

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_3_calarsi.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/6_discesa.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_2_discensore.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_3_calarsi.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/6_discesa.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_2_discensore.html
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    63 alarsi

    $(,$ %" ($"+)ezione 62 "l %iscensore

    -ra bisogna posizionare il nostro discensore sulla corda.

    Esistono diversi attrezzi adibiti a questo scopo per il loro corretto utilizzo necessario consultare le

    istruzioni allegate allattrezzo al momento dellacquisto. !n questa sede mi limito a descrivere

    lutilizzo del discensore ad otto.

    !n tutti i casi importante che il discensore venga posizionato a monte del nodo autobloccante tra il

    nodo e lanello di calata.

    7are passare la corda doppia dentro lanello pi$

    largo del discensore. !n questo modo si crea

    unasola.

    7ar passare lasola intorno allanello pi$ piccolo

    del discensore.

    #ettere un altro cordino dentro lanello pi$ piccolo del discensore e collegare il

    cordino allimbrago con un secondo moschettone

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_3_calarsi.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_3_calarsi.html
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    1utto pronto bastano poche e semplici manovre per scendere vincendo, almeno le prime

    volte, la paura di "buttare" la schiena verso il vuoto.

    60 %iscesa

    61 +ssicurarsi

    62 "l discensore

    63 alarsi

    $(,$ %" ($"+

    )ezione 63 calarsi in doppia

    -ra s che viene il bello %%

    >a doppia labbiamo allestita non resta che mettersi nella posizione corretta e in pochi istanti

    scendiamo di una lunghezza di corda senza nessuno sforzo.!nnanzi tutto, con la faccia rivolta a monte, facciamo in modo ce la corda di calata non passi in

    mezzo ai piedi ma da un lato.

    Quindi teniamo, con una mano, il nodo autobloccante laltra mano deve restare libera, non bisogna

    assolutamente aggrapparsi alla corda.

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/6_discesa.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_1_assicurarsi.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_3_calarsi.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/6_discesa.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_1_assicurarsi.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_3_calarsi.html
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    -ra necessario che il nostro peso gravi sul discensore basta "buttare" il sedere indietro e puntare i

    piedi contro la parete. !n pratica bisogna letteralmente "sedersi" sullimbrago. >e prime volte far

    sicuramente impressione pensare di buttarsi allindietro senza sapere con precisione cosa succede o

    in che modo possa essere sorretto il nostro peso ..... ma dopo le prime titubanze vi assicuro che

    prendere dimistichezza con questa tecnica estremamente facile e divertente@isogna tenenre presente che per rallentare od aumentare la velocit di discesa sufficiente

    compiere pochi movimenti con il braccio con cui si tiene in mano lautobloccante avvicinando ed

    allontanando corda, lateralmente rispetto al corpo, possiamo regolare il ritmo di discesa.

    !noltre, in caso necessit, sufficiente lasciare il nodo perch questo entri in funzione come freno e

    ci fermeremo immediatamente %%%

    !l peso del corpo deve gravare sul discensore

    bisogna appendersi al cordino che collega il

    discensore con limbrago )quello blu nella foto*.

    ontemporaneamente, con una mano,

    prendiamo il nodo autobloccante

    permettendogli di scorrere lungo la corda.

    0 qusto punto sar sufficiente allargare ed

    avvicinare il braccio per regolare la velocit di

    discesa

    60 %iscesa

    61 +ssicurarsi

    62 "l discensore

    63 alarsi

    )+,,"-"+"$#' %'))' %"--"$)+

    elle guide alpinistiche, vengono usate sigle o numeri per indicare la difficolt dellitinerario o della

    via descritto ma cosa vogliono dire ?

    &ediamo nel dettaglio le difficolt nelle attivit in montagna

    %"--"$)+ ',.(,"$#","'

    %"--"$)+ +)&"#","'

    %"--"$)+ ,. #'>' ' *"+"$

    http://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/6_discesa.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_1_assicurarsi.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_2_discensore.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/pag_info/difficolta.html#escursionistiche%23escursionistichehttp://www.montagnapertutti.it/pag_info/difficolta.html#alpinistiche%23alpinistichehttp://www.montagnapertutti.it/pag_info/difficolta.html#neve%23nevehttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/6_discesa.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_1_assicurarsi.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/corsi/lezioni_roccia/lez_6_roc/6_2_discensore.htmlhttp://www.montagnapertutti.it/pag_info/difficolta.html#escursionistiche%23escursionistichehttp://www.montagnapertutti.it/pag_info/difficolta.html#alpinistiche%23alpinistichehttp://www.montagnapertutti.it/pag_info/difficolta.html#neve%23neve
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    %"--"$)+ ',.(,"$#","'

    (i utilizzano le sigle 0! per distinguere limpegno richiesto dagli itinerari e per definire il limite

    tra difficolt escursionistiche ed alpinistiche

    @ uristico !tinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri. ! percorsi generalmente non sonolunghi, non presentano alcun problema di orientamento e non richiedono un allenamento specifico

    se non quello tipico della passeggiata.

    ' @ 'scursionisti !tinerari su sentieri od evidenti tracce in terreno di vario genere )pascoli, detriti,

    pietraie...*. (ono generalmente segnalati con vernice od ometti )pietre impilate a forma piramidale

    che permettono di individuare il percorso anche da lontano*. 3ossono svolgersi anche in ambienti

    innevati ma solo lievemente inclinati. 2ichiedono lattrezzatura descritta nella parte dedicata

    allescursionismo ed una sufficiente capacit di orientamento, allenamento alla camminata anche

    per qualche ora.

    '' @ 'scursionisti 'sperti sono intinerari generalmente segnalati ma con qualche difficolt ilterreno pu' essere costituito da pendii scivolosi di erba, misti di rocce ed erba, pietraie, lievi pendii

    innevati o anche singoli passaggi rocciosi di facile arrampicata )uso delle mani in alcuni punti*. 3ur

    essendo percorsi che non necessitano di particolare attrezzatura, si possono presentare tratti

    attrezzati se pur poco impegnativi. 2ichiedono una discreta conoscenza dallambiente alpino, passo

    sicuro ed assenza di vertigini. >a preparazione fisica deve essere adeguata ad una giornata di

    cammino abbastanza continuo.

    ''+ @ 'scursionisti 'sperti con +ttrezzatura &engono indicati i percorsi attrezzati )o vie

    ferrate*, richiedono luso dei dispositivi di autoassicurazione.

    1orna incima alla pagina

    %"--"$)+ +)&"#","'

    >e valutazioni si riferiscono a condizioni montane e meteo ottimali. >e capacit e la preparazione

    tanto fisica quanto psicologica deve essere adeguata.

    %ifficolt< su roccia Esistono numerose scale di difficolt che indicano un percorso su roccia per

    semplicit viene descritta la valutazione dei passaggi secondo la scala +!00 )espressa in numeri

    romani*, mentre di seguito la stessa viene raffrontata con la scala francese e la scala +(0.

    " @ &rimo *rado E la forma pi$ semplice dellarrampicata si devono usare frequentemente lemani per mantenere lequilibrio e richiede una valutazione preventiva della qualit della roccia

    prima di apporgiarvi il piede.

    "" @ ,econdo *rado !nizia larrampicata vera e propria necessario spostare un arto per volta

    con una corretta impostazione dei movimenti. 0ppigli )per le mani* ed appoggi )per i piedi* sono

    abbondanti

    """ @ erzo *rado >a struttura rocciosa pi$ verticale, appigli e appoggi sono pi$ radi ma con

    una certa possibilit di scelta nei passaggi e nei movimenti.

    "> @ Cuarto *rado 0ppoggi ed appigli cominciano ad essere esigui richiesta una certa tecnicanel superare passaggi con strutture rocciose particolari )camini, fessure, spigoli...*.

    http://www.montagnapertutti.it/pag_info/difficolta.html#top%23tophttp://www.montagnapertutti.it/pag_info/difficolta.html#top%23tophttp://www.montagnapertutti.it/pag_info/difficolta.html#top%23top
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    > @ Cuinto *rado >arrampicata diventa delicata e tecnica )placche ecc.* e richiede anche forza

    fisica )opposizione di forze con i diversi arti*. !l passaggio deve essere esaminato preventivamente.

    >" @ ,esto *rado ecessita di allenamento speciale e continuo per sviluppare pi$ forza nelle

    braccia e nelle mani larrampicata pu' essere molto delicata con combinazione di movimenti ben

    studiati, o di forza per la presenza di strapiombi.

    >"" @ ,ettimo *rado 0ppoggi e appigli sono molto distanziati doti di equilibrio e tecniche di

    aderenza sono fondamentali unite ad una preparazione specifica che sviluppi molta forza anche

    nelle dita./a qui le difficolt aumentano sino a superare )ormai*, il N 4rado. 0 partire dal quinto

    ogni grado di difficolt ha unulteriore suddivisione inferiore )* o superiore )L*.

    +/'))+

    $&+(+">+

    %'))'

    %"--"$)+,+)+

    ."++

    ,+)+

    -(+#','

    ,+)+

    .,+

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    43/44

    ;a

    ;b

    ;c

    :a

    :b

    :c

    =a

    =aL

    =b

    =bL

    =c

    =cLHa

    HaL

    Hb

    HbL

    Hc

    HcL

    Ja

    JaL

    Jb

    JbL

    Jc

    JcL

    Ka

    :.:

    :.=

    :.H

    :.J

    :.K

    :.59 a

    :.59 b

    :.59 c

    :.59 d

    :.55 a

    :.55 b

    :.55 c:.55 d

    :.5< a

    :.5< b

    :.5< c

    :.5< d

    :.56 a

    :.56 b

    :.56 c

    :.56 d

    :.5; a

    :.5; b

    :.5; c

    :.5; d

    +rrampicata in artificiale

    -ltre alle difficolt precedentemente descritte, in arrampicata, si possono trovare difficolt valutate

    in arrampicata artificiale, ossia superate con luso di mezzi artificiali che si sfruttano per laprogressione )dal semplice rinvio alle staffe*.

    +0 @7orma pi$ semplice dellarrampicata artificiale che prevede la progressione prevalentemente

    in libera ma chiodi, cordini o dadi vengono utilizzati come appiglio od appoggio )la frase "tirare un

    rinvio" in pratica indica un passaggio in 09*. 0nche farsi tenere in trazione sulla corda o fare dei

    pendoli con la corda, rientrano in questa classificazione. on sono necessarie le staffe.

    +1 @hiodi ed altri mezzi artificiali si posizionano con relativa facilit8 il passaggio richiede poca

    forza ed sufficiente una staffa.

    +2 @>a roccia compatta o friabile o altre conformazioni non consentono una facile posa dei mezziartificiali. !l passaggio faticoso )spesso su placche liscie o leggeri strapiombi*. (ono necessarie


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