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Mario Scaccia. Per amore di una rima. Tutte le poesie.

Date post: 24-Mar-2016
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In questa opera vediamo un inedito Mario Scaccia non più soltanto attore ed interprete teatrale ma anche sensibile autore e poeta. Per amore di una rima è una raccolta definitiva che abbraccia i versi che il maestro ha scritto dalla fine degli anni '30 fino ai giorni nostri, non per forza raccolti secondo una rigorosa sequenza cronologica. E non è un gioco, una sperimentazione, un vezzo di matrice intellettuale, e non è nemmeno la scoperta di un nuovo dono: sono versi, semplici, liberi, ma ricchi di una spiccata poliedricità di significati. La tristezza per la morte del padre, la nostalgia per Roma, il ricordo della madre e la paura della morte sono i temi che si ritrovano in tutta l'opera.
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Mario Scaccia PER AMORE DI UNA RIMA Tutte le poesie Presentazione di Maria Luisa Spaziani
Transcript

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Prezzo al pubblico € 15,90 - Iva inclusa

DVD con Mario Scaccia:

[email protected]

Presentazione di Maria Caterina Bianchini

Mario Scaccia

PER AMORE DI UNA RIMATutte le poesie

Un inedito Mario Scaccia non più soltanto attore ed interprete teatrale, ma anche sensibile autore e poeta. Per amore di una rima è una raccolta defi nitiva che abbraccia i versi che il Maestro ha scritto dalla fi ne degli anni ‘30 fi no ai giorni nostri, non per forza raccolti secondo una rigorosa sequenza cronologica. Non è un gioco, una sperimentazione, un vezzo di matrice intellettuale, non è nemmeno la scoperta di un nuovo dono: sono versi semplici, liberi, ma ricchi di una spiccata poliedricità di signifi cati. La tristezza per la morte del padre, la nostalgia per Roma, il ricordo della madre e la paura della morte sono i temi che si ritrovano in tutta l’opera. La preghiera, rivolta a Maria e al Signore, è un appiglio di speranza nelle ore di reclusione durante la guerra. Roma, sua città natale e fonte di ricordi, viene richiamata in ogni sezione. È legata alla memoria del padre, è fonte di tristezza e malinconia durante la prigionia ed è infi ne descritta dolcemente una volta che il poeta viene liberato e può fare ritorno in Italia. Per il lettore ci potranno essere echi su cui rifl ettere. Echi che dal 1936 ancora continuano, incarnando la poesia, a propagarsi. Sia che siano quelli di un bombardiere durante la guerra, sia che siano quelli di una dolce Primavera degli anni ‘60.

Mario Scaccia nasce a Roma il 26 dicembre 1919. Reduce dalla Seconda Guerra Mondiale s’iscrive nel 1946 all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, per poi esibirsi, nel 1948, con la compagnia di Anton Giulio Bragaglia al Teatro Ridotto di Venezia.Inizia quindi una vera attività professionale, dividendosi fra teatro leggero e teatro di prosa, recitando accanto ad attori come Vittorio Gassman, Macario, Lamberto Picasso, Memo Benassi, Isa Pola e Nino Besozzi. Nel 1961 costituisce con Franco Enriquez, Valeria Moriconi e Glauco Mauri la celebre Compagnia dei Quattro. Attore maturo, completo, istrionico, recita in opere di Molière, Goldoni, Jonesco, Pirandello, Courteline, Feydeau, O’Neill, Stoppard, Arthur Miller e altri, ottenendo i consensi più lusinghieri. I suoi grandi cavalli di battaglia sono personaggi come Polonio nell’Amleto, Shylock nel Mercante di Venezia, Fra’ Timoteo nella Mandragola e il Chicchignola di Petrolini.Si è spento nella notte del 26 gennaio 2011, pochi giorni dopo aver dato alle stampe questo libro.

Dello stesso autore:

Interpretando la mia vitaIl mio teatro, i miei personaggi, la mia storiadi Mario Scaccia Pag. 114Prezzo: € 14,90

Presentazione di Maria Luisa Spaziani

AmoreRima_Cover.indd 1 21/02/2011 10.07.42

Poesia

1

MARIO SCACCIA

PER AMORE DI UNA RIMATutte le poesie

3

Per amore di una rimaTutte le poesie

diMario Scaccia

Paolo Emilio PersianiEditore

piazza San Martino 9/C40126 Bologna

Tel. (+39) 051/9913920 Fax (+39) 051/19901229

e-mail: [email protected]

Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e a norma delle convenzioni internazionali

Copertina: realizzazione di Con-fine Studio Immagine

Curatori del testo: Chiara Cattini, Enea Conti, Marianna Pinto, Valentina Trebbi, Perla Premoto

Stampa: Atena.net Srl, Grisignano (Vicenza)

Copyright © 2011 by Gruppo Persiani Editore di Paolo Emilio Persiani

TUTTI I DIRITTI RISERVATI – Printed in Italy

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INDICE

Presentazione di Maria Luisa Spaziani........................................11

LA TRACCIA (Ottobre 1988)

CANZONETTE (1936–1940)

Un gregge di nuvole in cielo..................................................20La bella stagione dei fiori.......................................................21Ho visto.................................................................................22Lo sanno le cicale...................................................................23Automa per le strade ingombre.............................................24Non ha che la bocca...............................................................25

Carnevale di guerra (1941)......................................................26

RICORDO DI MIO PADRE (Estate 1942)

Papà, sei morto! E dove più il tuo viso..................................28Forse ti troverò nella romita..................................................29Risentirò la voce tua alla sera.................................................30M’insegnerà la tua parola ancora............................................31Ma te, ma te non rivedrò più mai..........................................32Or che per te tramonta invano il Sole....................................33È la Roma barocca del Seicento.............................................34E Giggi e Bucionovo e Romoletto.........................................35Vigilia di Natale! E al pomeriggio..........................................36Papà, senza di te, vedi, la mia.................................................37

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IL DIARIO DELL’ANIMA (1943–1945)

La nostra sorte........................................................................40Sulla tolda di una nave Liberty..............................................41Crepuscolo.............................................................................42I nostri sogni..........................................................................43Settembre...............................................................................44Come bianche cavalle.............................................................45Autunnale...............................................................................46Sera d’ottobre.........................................................................47Momento................................................................................48Non ho più la memoria..........................................................49Passano i bombardieri............................................................50Sotto la Luna..........................................................................51Febbre....................................................................................52Veglia......................................................................................53Sogno giardini........................................................................54Convalescenza........................................................................55Latrano i cani.........................................................................56Pioggia di stelle.......................................................................57Il tuo sorriso...........................................................................582 novembre............................................................................59Notturno................................................................................61Pozzanghere di cieli................................................................62Plenilunio d’Autunno............................................................63Quando la pioggia..................................................................65Paesaggio amico......................................................................66Una luce, Signore!..................................................................67Ebbrezza.................................................................................68Pausa.......................................................................................69Ricordo di Algeri...................................................................70Preghiera................................................................................72

6

Natale 1943.............................................................................73Così ti vedo............................................................................74Gioia di Sole...........................................................................76

VIA CRUCIS

Occhichiari.............................................................................83Sorrisi menzogneri.................................................................84Impressione............................................................................85Luna piena..............................................................................86L’ora dei sogni........................................................................87Oggi sul mare.........................................................................89Morire a vent’anni..................................................................90Due mondi.............................................................................91Prigione senza sbarre..............................................................93Annalena................................................................................94

IL RITORNO

Io penso al giorno in cui si fermerà.......................................98 Prima la patria.......................................................................99 Viaggerò nel silenzio............................................................100 E poi avrà il cuore................................................................101 Il piede non saprà se andare lento........................................102 Poi si ritroverà in un gran silenzio.......................................103

Mese mariano.......................................................................104Io non vidi............................................................................105Non si è fermato il tempo....................................................106

7

IL CANTO NUOVO (Ottobre 1945)

INCONTRI (1945–1958)

Passeggiata notturna.............................................................114Addio....................................................................................115Elsa.......................................................................................116E saprò dirti che t’amo.........................................................117Non ricordo di te che un lungo bacio..................................118Poi tu ti volgerai verso altri amori.......................................119Ecco che sono fatto razionale...............................................120E tu domani sarai un’altra cosa............................................121Vai via anche tu....................................................................122Confessione..........................................................................123El tigre..................................................................................124Trieste senza bandiere..........................................................125Ravenna................................................................................126Roma amica..........................................................................127Giorni immoti......................................................................128Se a te un giorno...................................................................129Che sarà poi di te..................................................................130Non più quei giorni..............................................................131Due pensieri per Adriana.....................................................132

I DUE AMORI

Il mio cuore ha due amori....................................................134E in quest’ora per me tanto amara.......................................135Di tutto il tuo passato...........................................................136Avere visto con chi mi hai tradito........................................137

8

Pensami, e allora sarà tutto bello..........................................138Ho cercato ma invano..........................................................139Hanno tutti un po’ in giro il tuo volto................................140Vieni sull’onda dei miei sensi stanchi...................................141E di te che dirò, di te che ormai...........................................142

UN CESPUGLIO DI ROSE (Autunno 1959)

«Verranno i giorni tristi»......................................................144La sola noia...........................................................................145Il dubbio, l’ansia...................................................................146Era dunque pietà..................................................................147Ora lo so...............................................................................148Tu parti e lasci......................................................................149Tutto il tempo......................................................................150I pochi soldi..........................................................................151Per me amicizia....................................................................152Mi poggiavi la testa...............................................................153Mi chiedevi il perché............................................................154

MOMENTI (1960–1969)

Autunno...............................................................................156Inesorabilmente....................................................................157La grazia acerba....................................................................158Ritorno.................................................................................159Consolazione........................................................................160Vive senza un orario.............................................................161Plenilunio.............................................................................162Risveglio...............................................................................163

9

Paesaggio..............................................................................164Primavera.............................................................................165Perché piangi?.......................................................................166Se tu non parli......................................................................167Il segreto...............................................................................168Estate a Milano.....................................................................169Omaggio a Montale..............................................................170Al giovane Evtuscenko.........................................................171Un verso...............................................................................173La maschera..........................................................................174Il mio sogno di parole..........................................................175Week–end................................................................................176Natale 1969.............................................................................177

VERSI RITROVATI

Illa die...................................................................................180Ricordo di Grecia.................................................................181Da uno scoglio......................................................................182Parole per una canzone rock................................................183Bonaccia...............................................................................185Consuntivo...........................................................................186Fuga dalla Terra....................................................................187

ULTIME (1990–1991)

Oh, questo mare!..................................................................190Viaggio in Palestina..............................................................191Nasser...................................................................................192Dal Mar Morto.....................................................................193

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PRESENTAZIONE

Riaffiorano da molto lontano, dai miei vent’anni forse, le parole di un’intervista a Greta Garbo: «Ha presente gli spazi bianchi che in una poesia dividono una parola dall’altra, un verso dall’altro? Come loro è stata la mia vita, di ben scarso interesse. È stata soltanto il filo biologico che ha permesso ad Anna Karenina, a Cristina di Svezia e poche altre di rendersi visibili. Io le ho assorbite, loro mi hanno assorbita in sé, grazie a un fluido misterioso». Ritrovo il senso di queste parole in quattro versi finali della raccolta delle poesie di Mario Scaccia che potrebbero figurare su un monumento:

I personaggi della mia finzionesono tutti i miei stessi che ho in me.Senza una maschera in visoil mio vero volto non c’è.

Il fluido misterioso al quale nessuna indagine neurobiologica o anche magari metapsichica riuscirà mai a dare una definizione (come all’attimo o al lampo del concepimento di un verso) è stato la grazia o lo spirito che ha illuminato la lunga carriera teatrale del nostro Mario. Pochi come lui hanno rifiutato di vendersi, di avvilire a scopi banali quella maschera che, sempre diversa, finiva per fondersi alla pelle. Certo il fluido non vibra, non si trasmette sempre a noi. Non si spreca. Talvolta si trattiene, in economia, ma sulla scena come nella quasi totalità delle poesie, ci sono versi più leggeri che sanno di luoghi comuni “poetici” e appartengono alla vituperata “letteratura” più che

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all’originalità della metafora e all’emozione profonda. Ma fra le “perle” di questa raccolta, ricordiamo certe visioni dell’infanzia, il Natale dei giocattoli a piazza Navona e soprattutto il padre. C’è una perla che vorrei segnalare ai lettori, un poemetto di quattro pagine, misura più lunga del solito, ed è “Il canto nuovo”, scritto nell’ottobre del 1945, “a ricordo di Alessandro Brenda, mio ’compagno’ di prigionia politicamente impegnato”. È uno struggente romanzo in sintesi, di forte impegno morale, uno sfiorare al volo tante cime di iceberg che lasciano, al resto, inconsapevoli baratri di buio. Il poeta nell’immediato dopoguerra vuole regalare “parole nuove” ai fratelli che potrebbero cadere nello sconforto o nella delusione. Il dolore delle tragedie passate trova versi di indimenticabile concentrazione, un urlo contro la politica disumana e la guerra.

[...]libera e santa gioventù tradita,messe falciate nel precoce maggio,[...]vennero a voi falsi profeti in vestedi miti agnellia raccontarvi fole di giustizia,dolci fratelli dall’ingenuo cuore.Voi li seguiste come tanti armentiai mercati di sangue, ove fu vanoe caro il prezzo della vostra fede.

La sua maestria, quel talento che è stato comico e satirico, tragico e giocoso, ha accompagnato, illuminato o divertito tanti decenni di tutti noi. Per cui Trilussa, ad esempio, è diventato un

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poeta nazionale. Gli siamo grati delle serate di cui ci ha fatto dono anche perché – come mi disse una delle ultime volte in cui l’ho visto, quando aveva messo in scena la mia Vedova Goldoni – «è vero che a tavola non si invecchia. Però a maggior ragione non si invecchia mai a teatro».

E gli siamo grati, oltre che per la ricchissima galleria di personaggi teatrali, per averci lasciato questa ricca raccolta di poesie che Paolo Emilio Persiani ha amorevolmente ed elegantemente pubblicato. Le poesie non potevano mancare nel complesso della sua figura perché lasciano un segno visibile ed esprimono una grazia diversa. Il “grande istrione” è nudo, si è levata la maschera, ci guarda personalmente negli occhi più di quanto possa fare davanti al pubblico, distanziato e riplasmato com’è dal testo e dalle luci di scena.

Ancora una cosa non secondaria. Grazie per aver fatto onore alla rima, questo panda, questa foca monaca in via di estinzione. Quasi nessuno di noi poeti usa la rima anche se qualche volta lo facciamo come una citazione o un sorriso verso il passato. Eppure la rima (non citerò Dante) era la filiera che al fondo dei versi garantiva la solidità della struttura. O per dirla con Alfonso Gatto, si tratta dei due occhi del medesimo sguardo.

Maria Luisa Spaziani

13

LA TRACCIA

Ottobre 1988

15

Per amore di una rimail poeta talvoltastravolge la realtà.Ma non importa. Per luiè ciò che non esistela sola verità.

16

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CANZONETTE

1936–1940

19

Lo sanno le cicaleche breve hanno la vitacome con il cantarel’ora si fa infinita.

Ho imparato da loroche il lavoro uccide il tempo,che il lavoro è una bugiae che sola veritàimmortaleè la poesia.

23

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RICORDO DI MIO PADRE

VallemossoEstate 1942

27

Papà, sei morto! E dove più il tuo visoritroverò nel mondo in cui costrettoa vivere son io da te diviso?Dove la voce che dal forte petto

ti fioriva soave? Il franco risoche illuminava il tuo leale aspetto,l’ardito volto dallo sguardo fissoin un lontano sogno ora interdetto?

Non rivedrò mai più la tua personarobusta come fu nella sua vitadal busto eretto e dalle spalle quadre,

perché il mostro crudele non perdona!Te la smagrì facendola ingobbita,te la scarnì con le sue mani ladre!

28

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IL DIARIO DELL’ANIMA

Nord Africa Francese1943–1945

39

LA NOSTRA SORTE

Specchio senza riflessi piombo fusosfumato in nebbie con lo scialbo cielolo stesso mare che s’è addormentatodolcemente

in sorrisoal fresco bacio della nuova Luna,in mare che brillò alla luce d’oroazzurro netto all’orizzonte e accolsetutti i colori delle nubi in festa.

Sorte di noi: malinconia di un’orache dissipa una luce di speranza,e rende opaca fredda scoloratala gaiezza di un giorno spensieratauna lacrima sola.

Bona, 9 agosto 1943

40

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VIA CRUCIS

77

Vedo una strada aperta sotto il cuore,una sassosa bianca via in salita:la strada della vita o del dolore.

78

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IL RITORNO

97

Io penso al giorno in cui si fermeràla giostra che ci porta in girotondoe mostra agli occhi nostri in un confusodi sublime e ridicolol’universale mondo.

Allora nella mente le caroledelle visioni in corsa torneranno,ma un punto solo gli occhi fisseranno:un angolo di Sole.

98

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IL CANTO NUOVO

a ricordo di Alessandro Brendamio “compagno” di prigionia

politicamente impegnato

RomaOttobre 1945

107

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INCONTRI

1945–1958

113

PASSEGGIATA NOTTURNA

Sfilavano gli alberi illuminati.

Saliva nel cielo la Luna.

Ci accompagnavano voci stranierestrette in un canto di nostalgia.

M’intesisolocon teper i silenzi di un’astrale via.

114

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I DUE AMORI

133

Il mio cuore ha due amori:uno bruno e uno biondo.Questo è un amor gentile,l’altro un amore immondo.

Si alterna la vicendache dentro il cuor mi sta.Oh, che gioia tremendain questa mia ansietà!

134

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UN CESPUGLIO DI ROSE

Autunno 1959

143

«Verranno i giorni tristi» – io te lo dissimentre rideva il Sole – «i cieli bigi, gli alberi spogli e le strade bagnate».Tu non volevi credere. «L’amore» –mi ripetevi tu – «non ha stagioni».

Ora lo sai che nulla dura, e il cuoreè un cespuglio di rose.

144

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MOMENTI

1960–1969

155

AUTUNNO

Ora è tornata la stagione buona.La terra è tutto un orto che respiraun profumo di piogge.

L’aria s’apre.Raccolgo un frutto dall’albero.

Cosìmaturo è ogni mio sogno.

156

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NATALE 1969

La neve è assicurata allo sciatore.Spento il caminoper fare onorea l’elettrodomestico.E il presepe è di zucchero. La stellaè una diva del cinemache ci sorrideda un pornorotocalco.Chi cerca la pace? Parole,troppe parole! E son sempre le stesse.Ma quella vera non s’incarna più.Il cuore è un muscoloche si può trapiantare.L’amore è morto.

Gesùè andato a nasceresu di un altro pianeta.

177

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VERSI RITROVATI

179

ILLA DIE

E un’alba ci divise.Tu per là, io per qua: due mondi ancoraseparati, distanti.

Fu in quel giorno(stupore dell’intera umanità!)che un razzo dalla Terra(incomparabile evento!inizio di una nuova civiltà!)raggiunsesilenteper calcoli audaci(oh, addio, faccia d’argentoridente sulla nostra ingenuità!)spaccando il secondotroncando gli incantila Luna.

180

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ULTIME

1990–1995

189

OH, QUESTO MARE!

Oh, questo mare! Come te scontroso,come te quieto, come te furioso,come te scabro, come te armonioso,come te attivo, come te accidioso;

questo splendido tulle fantasioso;questo vorace baratro insidioso;questo spasimo d’ansie doloroso;questo languido addio, questo riposo;

quest’affanno, quest’urlo strepitoso;questo cangiante invito silenzioso;questo crudele rigetto smanioso,

come te trasparente, opaco, ombroso,debole e intransigente, turbinosogioco d’inganni; casto e lussurioso

donarsi e rifiutarsi tormentoso!

190

Pagine mancanti

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Mario Scaccia

PER AMORE DI UNA RIMATutte le poesie

Un inedito Mario Scaccia non più soltanto attore ed interprete teatrale, ma anche sensibile autore e poeta. Per amore di una rima è una raccolta defi nitiva che abbraccia i versi che il maestro ha scritto dalla fi ne degli anni ‘30 fi no ai giorni nostri, non per forza raccolti secondo una rigorosa sequenza cronologica. Non è un gioco, una sperimentazione, un vezzo di matrice intellettuale, non è nemmeno la scoperta di un nuovo dono: sono versi semplici, liberi, ma ricchi di una spiccata poliedricità di signifi cati. La tristezza per la morte del padre, la nostalgia per Roma, il ricordo della madre e la paura della morte sono i temi che si ritrovano in tutta l’opera. La preghiera, rivolta a Maria e al Signore, è un appiglio di speranza nelle ore di reclusione durante la guerra. Roma, sua città natale e fonte di ricordi, viene richiamata in ogni sezione. È legata alla memoria del padre, è fonte di tristezza e malinconia durante la prigionia ed è infi ne descritta dolcemente una volta che il poeta viene liberato e può fare ritorno in Italia. Per il lettore ci potranno essere echi su cui rifl ettere. Echi che dal 1936 ancora continuano, incarnando la poesia, a propagarsi. Sia che siano quelli di un bombardiere durante la guerra, sia che siano quelli di una dolce Primavera degli anni ‘60.

Mario Scaccia nasce a Roma il 26 dicembre 1919. Reduce dalla Seconda Guerra Mondiale s’iscrive nel 1946 all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, per poi esibirsi, nel 1948, con la compagnia di Anton Giulio Bragaglia al Teatro Ridotto di Venezia.Inizia quindi una vera attività professionale, dividendosi fra teatro leggero e teatro di prosa, recitando accanto ad attori come Vittorio Gassman, Macario, Lamberto Picasso, Memo Benassi, Isa Pola e Nino Besozzi. Nel 1961 costituisce con Franco Enriquez, Valeria Moriconi e Glauco Mauri la celebre Compagnia dei Quattro. Attore maturo, completo, istrionico, recita in opere di Molière, Goldoni, Jonesco, Pirandello, Courteline, Feydeau, O’Neill, Stoppard, Arthur Miller e altri, ottenendo i consensi più lusinghieri. I suoi grandi cavalli di battaglia sono personaggi come Polonio nell’Amleto, Shylock nel Mercante di Venezia, Fra’ Timoteo nella Mandragola e il Chicchignola di Petrolini.Si è spento nella notte del 26 gennaio 2011, pochi giorni dopo aver dato alle stampe questo libro.

Dello stesso autore:

Interpretando la mia vitaIl mio teatro, i miei personaggi, la mia storiadi Mario Scaccia Pag. 114Prezzo: € 14,90

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