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Marzo 2011

Date post: 05-Mar-2016
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167 Periodico mensile della Parrocchia di Bovolone (VR)
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Parrocchia di Bovolone Tel. 045 7100063 [email protected] www.parrocchiabovolone.it n°167 - Marzo 2011 Orari SS. Messe: Vespertina del sabato sera: ore 19.00 Festive: ore 7.30 - 9.00 - 10.15 - 11.30 - 18.30 - Feriale: ore 7.30 - 19.00 che devo verificare?” Si tratta quindi di fare in modo che corrisponda sempre più al vero e sia pronunciata con amore e per amore della persona. Altra domanda da porci è questa: “Nel riportare un discorso di un’altra persona, quanto vi aggiungo di mio? Quanto metto sulla bocca di un altro ciò che penso io o ciò che mi fa comodo?” Siamo consapevoli che, riportando il discorso di un altro ed esprimendolo con parole nostre, lo si può parzialmente “tradire”, ma siamo chiamati a riportarlo con la maggiore fedeltà possibile, poi, eventualmente, aggiungere la nostra interpretazione. Un ultimo esempio: quanto facilmente, parlando di qualcuno con altre persone ci vien da dire, con un beffardo sorrisetto: “Poverino, non capisce, non ci arriva!” Quanta è la carica di mortificazione di tali parole! Speriamo solo che non siano intenzionali, altrimenti saremmo da compatire noi e non gli altri. Per concludere, mi viene quasi spontaneo suggerirvi una penitenza quaresimale, un particolare digiuno: digiunare dalle parole cattive, false, menzognere, calunniatrici, impure, maliziose, offensive, disgregatrici, divisorie, maledicenti, mortificanti, disprezzanti…. e da tutte le altre che ognuno di noi pronuncia e di cui ne conosce la mancanza di verità e di carità. Proviamo colmare tutto questo negativo riconoscendo quanto di positivo esiste attorno a noi e sforzandoci di parlare con le persone più del bene che del male. Unito a tutti voi in questo particolare digiuno e con l’augurio di giungere alla Pasqua più ricchi di atteggiamenti positivi tipici del Risorto, vi auguro, nella forza che viene dal Signore, buona quaresima. COMPORTATEVI COME FIGLI DELLA LUCE” Ef 5,8 di Don Paolo COMPORTATEVI COME FIGLI DELLA LUCE” Ef 5,8 Carissimi parrocchiani, il nostro Vescovo, con le parole del titolo di questo articolo, prese dalla lettera di S. Paolo agli Efesini, ci indica il cammino per la Quaresima 2011. L’Apostolo le rivolge ai cristiani di Efeso affinché siano capaci di vivere con coerenza e gioia la vita nuova in Cristo, vita vissuta nel Suo amore, con la Sua forza, sul Suo esempio. La Luce di cui si parla, è l’Amore di Dio di cui il cristiano è inondato, pervaso, illuminato. Ciò gli permette di essere luminoso, ad una condizione: che compia azioni che non coprano, fino a spegnere, la Luce divina in lui. Credo che, ognuno di noi sia capace di classificare buona parte dei propri compor- tamenti e valutare se sono da figlio della luce o da figlio delle tenebre. Di questi secondi ne metto in evidenza uno che “contagia” ognuno di noi: il cattivo uso della parola. Nella stessa lettera agli Efesini, S. Paolo ci dice: “Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone che servano alla necessaria edificazione di quelli che ascoltano.” Ef .4, 29. Usare male della parola è un antico problema della persona. Già i nostri antenati, Adamo ed Eva, con facilità manipolarono la parola, ribaltandola fino a farla diventare seminatrice di sospetto, che genera falsità e menzogna divisorie. A distanza di 2000 anni riconosciamo l’attualità e la benefica necessità dell’esortazione di S. Paolo. Anche noi viviamo la fatica di usare bene la parola. Sempre siamo chiamati a vigilare affinché la nostra parola sia secondo verità e secondo carità. Talvolta si sente dire: “Io dico ciò che penso, ciò che porto nel cuore”. È una cosa molto buona, ma mi devo anche chiedere: “Ma, quanto, ciò che dico e che porto nel cuore, corrisponde al vero oppure è solo una mia ipotesi
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Parrocchia di BovoloneTel. 045 7100063

[email protected]

n°167 - Marzo 2011

Orari SS. Messe: Vespertina del sabato sera: ore 19.00Festive: ore 7.30 - 9.00 - 10.15 - 11.30 - 18.30 - Feriale: ore 7.30 - 19.00

che devo verificare?” Si tratta quindi di fare in modo checorrisponda sempre più al vero e sia pronunciata con amoree per amore della persona.

Altra domanda da porci è questa: “Nel riportare undiscorso di un’altra persona, quanto vi aggiungo di mio?Quanto metto sulla bocca di un altro ciò che penso io o

c iò che mi facomodo?” Siamoconsapevoli che,r i p o r t a n d o i ldiscorso di un altroed esprimendolocon parole nostre, losi può parzialmente“tradire”, ma siamochiamati a riportarlocon la maggiorefedeltà possibile,poi, eventualmente,aggiungere la nostrainterpretazione.

U n u l t i m oesempio: quantofacilmente, parlandodi qualcuno con altrepersone ci vien da

dire, con un beffardosorrisetto: “Poverino, non capisce, non ci arriva!” Quantaè la carica di mortificazione di tali parole! Speriamo soloche non siano intenzionali, altrimenti saremmo da compatirenoi e non gli altri.

Per concludere, mi viene quasi spontaneo suggerirviuna penitenza quaresimale, un particolare digiuno: digiunaredalle parole cattive, false, menzognere, calunniatrici,impure, maliziose, offensive, disgregatrici, divisorie,maledicenti, mortificanti, disprezzanti…. e da tutte le altreche ognuno di noi pronuncia e di cui ne conosce lamancanza di verità e di carità. Proviamo colmare tuttoquesto negativo riconoscendo quanto di positivo esisteattorno a noi e sforzandoci di parlare con le persone piùdel bene che del male.

Unito a tutti voi in questo particolare digiuno e conl’augurio di giungere alla Pasqua più ricchi di atteggiamentipositivi tipici del Risorto, vi auguro, nella forza che vienedal Signore, buona quaresima.

COMPORTATEVI COME FIGLI DELLA LUCE” Ef 5,8di Don Paolo

COMPORTATEVI COME FIGLI DELLA LUCE” Ef 5,8

Carissimi parrocchiani,il nostro Vescovo, con le parole del titolo

di questo articolo, prese dalla lettera di S. Paolo agliEfesini, ci indica il cammino per la Quaresima 2011.L’Apostolo le rivolge ai cristiani di Efeso affinché sianocapaci di vivere con coerenza e gioia la vita nuova inCristo, vita vissuta nelSuo amore, con la Suaforza, sul Suo esempio.

La Luce di cui siparla, è l’Amore di Diodi cui il cristiano èinondato, pervaso,illuminato. Ciò glipermette di essereluminoso, ad unacondizione: che compiaazioni che non coprano,fino a spegnere, la Lucedivina in lui.

Credo che, ognunodi noi sia capace diclassificare buona partedei propri compor-tamenti e valutare sesono da figlio della luceo da figlio delle tenebre.

Di questi secondi ne metto in evidenza uno che“contagia” ognuno di noi: il cattivo uso della parola. Nellastessa lettera agli Efesini, S. Paolo ci dice: “Nessunaparola cattiva esca più dalla vostra bocca, ma piuttostoparole buone che servano alla necessaria edificazione diquelli che ascoltano.” Ef .4, 29. Usare male della parolaè un antico problema della persona. Già i nostri antenati,Adamo ed Eva, con facilità manipolarono la parola,ribaltandola fino a farla diventare seminatrice di sospetto,che genera falsità e menzogna divisorie.

A distanza di 2000 anni riconosciamo l’attualità e labenefica necessità dell’esortazione di S. Paolo. Anche noiviviamo la fatica di usare bene la parola. Sempre siamochiamati a vigilare affinché la nostra parola sia secondoverità e secondo carità.

Talvolta si sente dire: “Io dico ciò che penso, ciò cheporto nel cuore”. È una cosa molto buona, ma mi devoanche chiedere: “Ma, quanto, ciò che dico e che porto nelcuore, corrisponde al vero oppure è solo una mia ipotesi

Nel l a l e t t e r a tu r apossiamo trovare moltialtri esempi in cui la furia,l’odio e la voglia di vendetta hanno condotto l’uomoall’irrefrenabile sfogo esplosivo dell’ira. La mitologiaGreca ci ricorda “l’ira funesta di Achille”, una vendettacosì iraconda da suscitare persino l’indignazione degli dei.O la macabra vicenda di Atreo e Tieste durante la qualelo stesso dio Sole indietreggiò nella sua corsa quasi adimpedire che quel giorno terminasse la sua corsa. Ed anchela sfida tra Eteocle e Polinice, figli di Edipo, re di Tebeper la corsa al trono e al potere che li vedrà uccidersi avicenda. Molti altri potrebbero essere gli esempi, ancheal giorno d’oggi, nei quali l’ira va a braccetto con l’orgogliodel potere.

Qualcuno penserà che anche Gesù, come ci è riportatodagli Evangelisti, si è adirato spesso, Lui che si è presentatocome “mite e umile di cuore” (Mt 11,29).

Lo troviamo, infatti, in Gv 2,15 mentre scaccia imercanti dal tempio; in Mc 10,14 mentre si adira con idiscepoli; in Mt 23,13 quando si rivolge agli scribi e aifarisei ipocriti. In questi casi però, l’indignazione “santa”di Gesù era un attacco a viso aperto alla corruzione e allacommistione tra affari e fede (Mt 21,12-13), e per esserneancora più convinti basti ascoltare le parole che Gesùpronunzia nel Discorso della montagna. In queste parolenon c’é dubbio alcuno nelle espressioni di non violenza,di opposizione ad ogni eccesso d’ira, di vendetta, di alterco,di rissa, e tutto viene riposizionato nell’ambito positivodel “perdono e dell’amore”. La morale cristiana continuaad interpellare e ad esortare i fedeli con le parole di SanPaolo: “Nell’ira non peccate. Non tramonti il sole soprala vostra ira, e non date occasioni al diavolo...Scompaiada voi ogni asprezza, sdegno. ira, clamore e maldicenzacon ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli universo gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicendacome Dio ha perdonato a voi in Cristo”. (Ef 4,26.31-32)

a cura di Francesco

I Vizi Capitali

Vita Parrocchiale

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Ci sono molti motivi che possono far esplodere unareazione che ci fa “incavolare” ma senza esagerare.“Sdegnarci” per delle ingiustizie o per violenze controdegli innocenti o per la falsità e l’ipocrisia di tanticomportamenti privati e pubblici è giusto e anche doveroso,per chi ha una coscienza morale attenta. Altro invece èquando per delle cose futili si reagisce sproporzionatamentescatenando il finimondo. L’ira.

“Nulla è più orribile di un uomo adirato, niente è piùdeforme del suo viso rabbioso, e più ancora della suaanima”. Così scriveva San Giovanni Crisostomo e S.Agostino diceva che ogni peccato è grave, ma è tanto piùgrave quanto più è nocivo. L’ira nuoce più d’ognisentimento perché toglie all’uomo la ragione mediante laquale egli è padrone di se stesso. L’ira è violenta ed èsuscitata generalmente da offese altrui che esplodono inacre malevolenza, furore e sdegno. E’ un vizioestremamente negativo ed ha in se qualcosa di diabolicoperché si oppone direttamente al Signore, che é Diodell’amore e della pace. E’ incompatibile con la carità cheè la sostanza della vita cristiana. L’ira deforma e distruggel’opera di Dio che ha impresso nell’animo umano la ragionee l’intelligenza. Quando si scatena la tempesta dell’ira,l’uomo è accecato, non è più un essere intelligente eragionevole, ma, un bruto, un animale, quasi un demonio.L’ira è una collera repressa, chiusa nell’animo ribolle epuò esplodere in pura e semplice vendetta, così violentada arrivare all’omicidio. Il primo omicidio, seconda laBibbia, nasce proprio da una collera, da un odio represso,taciuto: “Caino fu molto irritato...Caino bruciòmolto...Caino si innalzò contro Abele, suo fratello, e louccise”. Nelle Scritture Bibliche troviamo un vastorepertorio di personaggi che per diritti di primogenitura,per violenze, per tradimenti e stupri o per invidie, hannoacceso la loro ira innescando vendette che come ciclonisi sono abbattute su intere tribù distruggendole.

Il campo invernale 1ª e 2ª media, si è svolto a Giazza dal 28 al 31 di Gennaio.Lo scopo del campo era quello di far ragionare i ragazzi sui valori del mondo, della società moderna e della propria

vita. La società moderna fa credere alle persone che il valore dei soldi, della ricchezza e della materialità sia il mezzoassoluto per arrivare alla felicità, il quale è l’obiettivo dell’esistenza umana. In questa esperienza di campo è statoproposto di credere in se stessi, nella ricerca della vera felicità non legata alla materialità del mondo, ma alla relazionecon Cristo, unico capace di dare valore alle nostre vite e alle cose che facciamo.

Il percorso è partito dando ad ogni partecipante dei soldi falsi, facendogli pagare qualsiasi cosa facessero. Nel girodi neanche 24 ore sono restati senza soldi buona parte dei ragazzi e tutti si lamentavano e litigavano per questo. DonCristian ha spiegato loro che i soldi li avevano resi dipendenti e gli ha fatto notare le difficoltà che c’erano state fino aquel momento e la conseguente perdita di serenità. Dopo averli fatti ragionare abbiamo detto loro che il campo cominciavain quell’istante eliminando i soldi; il tesoro che dovevano cercare era un altro e dovevano trovarlo in un altro modo.Nei giorni successivi, attraverso altre dinamiche abbiamo portato i ragazzi a capire che ci sono valori più importantiche ci vengono donati dal Signore, i quali sono maggiormente capaci di dare valore alla nostra esistenza.

I ragazzi hanno vissuto bene questo campo e ci siamo divertiti tutti a stare insieme giocando, scherzando e imparando.Ed è stato ancor più bello vedere che sono riusciti comprendere il messaggio che volevamo portare loro.

Campo Giazza 1^ e 2^ media

L’IraL’Ira

Santi e BeatiI nostri

a cura di Francesco

Vita Parrocchiale

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Santa Maria Elena MacKillop“Che Dio mi dia la forza per quello che è necessario"

Il 17 ottobre 2010, papa Benedetto XVI° ha indicato,Mary MacKillop, come modello di santità a tutta la Chiesasparsa nel mondo. Anche il continente Australiano ha cosìpotuto godere della sua prima Santa.

Maria Elena nacque a Fitzoroy in Australia il 15gennaio 1842, in una famiglia di immigrati scozzesi poverae numerosa, fu la prima di altri otto figli. Fin dagiovanissima sentì forte la chiamata di Dio, ma purdesiderandolo fortemente, dovette aiutare la famiglia eattendere i 25 anni per intraprendere la vita religiosa.

A quei tempi le scuole, insieme all’assistenza medica,erano insufficienti e il sogno della giovane Maria era quellodi poter contribuire all’istruzione gratuita per i bambini.Nel 1860, divenuta religiosa fondò la congregazione delleSuore di San Giuseppe del Sacro Cuore, aiutata in questoda padre Tenison Woods, suo Padre spirituale che l’aiutòa scrivere la prima regola della Congregazione. Nel 1866nella città di Penola aprì la prima scuola cattolica perragazzi poveri coadiuvata in questo da un primo gruppodi ragazze che aderirono alla sua opera di carità.

L’anno successivo ad Adelaide aprì una secondascuola, nel frattempo le suore aumentavano di numero eanche le attività si allargarono all’assistenza agli orfani,ai poveri, agli anziani. Le sorelle imparavano da lei nonsolo ad istruire i bambini ma ad aiutare le famiglie ad“essere famiglia”. Tra le loro attività c’era anche l’aiutoai detenuti di cui nessuno si occupava. Suor Maria erasolita entrare da sola nella cella del condannato a morte,gli parlava e soprattutto lo ascoltava come nessuno avevamai fatto, riuscendo a farlo sorridere anche davanti allamorte.

Nel 1873 suor Maria si recò a Roma per incontrarepapa Pio IX che la incoraggiò a proseguire nella sua opera. Nel frattempo circostanze particolari fecero allontanarepadre Woods che non era più d’accordo con le modifichealla regola della Congregazione che suor Maria avevaapportato. Si trovò sola, ad affrontare calunnie, accuse diribellismo e sovversione, tante furono le sofferenze, durelotte e sacrifici. Lei fu comunque instancabile nella suamissione e nel soccorrere i bisognosi diceva: “Non guardaremai ad un bisogno senza fare qualcosa”. Nel suo cuoreera grande la devozione per San Giuseppe e da lui imparavasoprattutto l’obbedienza alla volontà di Dio. Infatti diceva:“La volontà di Dio è un libro cui io tengo molto e non mistanco mai di leggerlo”. All’età di sessanta anni, visitandole sue case religiose sparse nell’immenso continenteAustraliano, ebbe un infarto e rimase paralizzata nellaparte destra. Imparò a scrivere con la sinistra e continuòad esercitare la sua missione.

Nel 1888 papa Leone XIII approvò l’istituzione dellasua Congregazione.

Ho vissuto Medjugorje due volte: quest’estate e acapodanno. La differenza dal pellegrinaggio dell’estate2010 è stato senza dubbio il modo in cui ho vissuto questaesperienza. Mentre il primo l’ho vissuto in modo personale,vuoi per la curiosità, vuoi perché era la prima volta checi andavo, vuoi perché non conoscevo molte persone checondividevano l’esperienza con me. Stavolta invece è statodiverso. L’ho vissuto davvero condividendo tutto: la fede,la gioia, le croci.

A parte la preoccupazione dell’organizzazione cheavevo in qualità di responsabile la bellezza è statanell’affidare completamente tutto a Maria e Gesù. Infattisenza aspettative, senza un programma dettagliato e conscadenze definite ci siamo trovati accompagnati e cullatidalla provvidenza. E’ stata la dimostrazione, credo la piùconcreta e la più palese che avessi mai visto da vicino otoccato con mano. Tutto è stato all’insegna dell’amicizia,della condivisione, dell’attenzione verso chi mi stavaintorno. Ed è così che ho ricevuto tanto. Ed è stato cosìche ho aperto il cuore a Medjugorje. Non c’è sufficientespazio per descrivere tutti i doni ricevuti da questopellegrinaggio, ne tanto meno è possibile dare forma ocolore alle emozioni che abbiamo vissuto e fatto nostre.Voglio però dire che vale davvero la pena affidarsi allaprovvidenza, vale davvero la pena anche lasciare tutto pertrovare il Signore. Un buon rapporto con Dio senza dubbioa Medjugorje lo fortifichi. Così è stato: se apri il tuo cuoree metti al centro della tua vita Gesù, puoi scoprire quantoil suo amore può colmare la nostra “umanità”.

Adele

Capodanno Giovani Medjugorje 2010Capodanno Giovani Medjugorje 2010

Debilitata nel fisicoma non nello spirito, SuorMaria salì al cielo l’8 agosto1909 a Sydney. Attualmentele suore di S. Giuseppe delSacro Cuore di Gesù sonoil gruppo più numeroso direligiose femminili presentiin Australia, Nuova Zelandae Perù. Papa Giovanni PaoloII l’ha beatificata il 19gennaio 1995 durante il suoviaggio apostolico inOceania. A Roma, il 17ottobre 2010 è stata canonizzata da papa Benedetto XVI.

Liturgia in chiesa e in casa: Cresima

Vita Parrocchiale

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La Cresima (o Confermazione) è ilSacramento che ”porta a compimento”quanto è avvenuto nel Battesimo: essounisce il battezzato in modo ancor più fortea Cristo rendendolo idoneo a dare la vitaper amore (come Gesù). Proprio per questoè Sacramento “necessario” ai fidanzati persapersi donare l’uno all’altra.

Gli sposi e la loro confermazioneNella Confermazione si imprime nel

cristiano il sigillo dello Spirito Santo perchédiventi testimone di Cristo.

Col Sacramento del Matrimonio, loSpirito, è impresso nella relazione deglisposi perché insieme Lo rendano vivo esiano testimoni di Cristo con la loro vitaconiugale.

Infatti con la Confermazione si riceveuna piena effusione dello Spirito Santo euna Sua speciale forza per diffondere edifendere con parole e gesti il nome diCristo senza vergogna. La Confermazionespecificata dal dono dello Spirito Santonella celebrazione del Sacramento del matrimonio servequindi agli sposi per testimoniare Cristo in modo proprioe originale. Gli sposi vivono:

- un amore indissolubile, 24 ore su 24, che porta aduna alta unione pur mantenendo la distinzione;

- un amore che non può fare a meno della relazione;- un amore fecondo che dalla fertilità fisica si apre

alla fecondità spirituale del “fare la famiglia dei figli diDio”;

- un amore trinitario.La coppia, essendo a immagine e somiglianza di Dio,

è un modellino della Trinità e, nella sua relazione, puòvivere dello stesso amore Trinitario. Gli sposi vivonoancora un amore che esprime e manifesta l’amore di Cristoper la sua sposa Chiesa.

Ciascuno è un dono per la Chiesa e per il mondo La Confermazione, come già detto, lega più

profondamente a Cristo e aumenta i doni dello SpiritoSanto di ogni singolo battezzato senza però rendere tutti

Liturgia in chiesa e in casa: Cresimadi Luisa e Matteo

uguali, anzi, ogni cristiano sviluppa una suaoriginalità spirituale diventando dono specificoper la Chiesa e occupando in essa il proprioposto. Per far questo il battezzato deve vivereuna liturgia domestica che lo aiuti e lo educhinella sua identità spirituale; liturgia domesticaferiale che passa dal far conoscere Dio Padre(col Padre Nostro, col ringraziamento,…) allosviluppare nel figlio certe caratteristichespirituali (che ha già dentro) con la pazienza,col tempo, con le piccole cose quotidiane.

Il bimbo impara a comunicare con il suocorpo e, nei primi anni, gode nel ricevereamore. Alla fine dell’infanzia prende coscienzache oltre a ricevere può anche dare amore(siamo fatti a sua immagine e somiglianzaquindi siamo fatti per la circolarità del daree ricevere amore). L’età adolescenziale, poi,porta il ragazzo a maturare che il corpo è fattoper amare, per amare tutti. E qui comincianole varie modalità dell’amore, positive onegative, che portano il ragazzo a deciderea chi fare il dono totale di sé; è il momento

vocazionale dove insorge il bisogno di dare risposta alladomanda: come essere con Gesù totalmente donato?

Nel matrimonio, donandosi totalmente al coniuge comeGesù alla Chiesa; nella verginità, donandosi totalmente aGesù e con Lui alla Chiesa.

È proprio la liturgia domestica feriale che porta allamaturazione della vocazione spirituale.

Celebrare in casa l’unità nello Spirito e la singolaritàdelle persone

In famiglia sia genitori che figli godono dellapresenza/effusione dello Spirito Santo e sono quindi daLui elevati a una unità che va molto oltre quella sanguigna.Per gustare e vivere questa unità si dovrebbero trovaremomenti per “celebrarla”: piccole preghiere, brevi lodiper qualcosa che è accaduto, dialoghi di condivisioneprofonda… Accanto a questo la famiglia dovrebbe metterein evidenza quello che lo Spirito Santo sta facendo conognuno di loro in modo da far uscire quale dono ciascunoè per gli altri e vivere così la distinzione nell’unità.

Questi pochi versi sono tratti da una composizione

di Daniel Varujan, poeta Armeno, sono dedicati a tutti

i papà ma diretti ai figli perché aspirino sempre alla

benedizione dei loro padri.

Padre mio, benedici, è giunta l’ora: devo andare.

Una nuova vita mi aspetta,

ho lasciato l’adolescenza: un sangue nuovo

mi scorre nelle vene...

Padre, io vado per quella strada che ai bianchicapelli tuoi mi conduce: alle tue ossa affaticate,al tuo vecchio cuore...il mio sangue è generato dal tuo sudore,io sono il germoglio della tua fatica...

Padre mio, benedici: metti sulla mia testale tue mani tremanti: lascia che dalle tue ditagoccioli giù la tua preghiera, venuta dal fulgidoaltare della tua anima...Benedicimi, padre.

19 marzo...grazie papà!19 marzo...grazie papà!

Bovolone e StadeckenElsheim

Vita Parrocchiale

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Cari fratelli e sorelle!In questa domenica ricorre laGiornata Mondiale delMigrante e del Rifugiato, cheogni anno ci invita a rifletteresull’esperienza di tanti uominie donne, e tante famiglie, che

lasciano il proprio Paese in cerca di migliori condizionidi vita. Questa migrazione a volte è volontaria, altrevolte, purtroppo, è forzata da guerre o persecuzioni,e avviene spesso - come sappiamo - in condizionidrammatiche. Nella festa della Santa Famiglia, abbiamo ricordato cheanche i genitori di Gesù dovettero fuggire dalla propriaterra e rifugiarsi in Egitto, per salvare la vita del lorobambino: il Messia, il Figlio di Dio è stato un rifugiato.

“Una sola famiglia umana”: questo è il tema del Messaggioche ho inviato per l’odierna Giornata..... naturalmentecon tutte le differenze che la arricchiscono, ma senzabarriere, riconoscendoci tutti fratelli. Così afferma ilConcilio Vaticano II: “Tutti i popoli costituiscono unasola comunità. Essi hanno una sola origine, poiché Dioha fatto abitare l’intero genere umano su tutta la facciadella terra” (Dich. Nostra aetate, 1). La Chiesa - diceancora il Concilio - “è in Cristo come sacramento, cioèsegno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unitàdi tutto il genere umano” (Cost. Lumen gentium, 1)Nel rivolgerci alla Vergine Maria, con la preghieradell’Angelus, affidiamo alla sua protezione tutti i migrantie quanti si impegnano in un lavoro pastorale in mezzo aloro. Maria, Madre della Chiesa, ci ottenga inoltre diprogredire nel cammino verso la piena comunione di tuttii discepoli di Cristo.

Angelus di Benedetto XVI 16 gennaio 2011

LA VOCE DEL PAPALA VOCE DEL PAPA

Bovolone e StadeckenElsheim

Lo scorso 22 ottobre e il 4-5 dicembre 2010 si sonosvolti due importanti incontri nell’ambito del GemellaggioTedesco tra Bovolone e Stadecken Elsheim: il primonell’Oratorio San Biagio, mentre il secondo è avvenuto aStadecken Elsheim. Per quanto riguarda il primo incontro,esso era una serata celebrativa che mirava a far riviveree ricordare i 10 anni di gemellaggio con gli amici tedeschi.Durante la serata, a cui hanno preso parte molti bovolonesi,sono intervenuti tre relatori: Francesco Vecchiato,Professore di Storia Contemporanea presso l’Universitàdi Verona, Francesco Cavallaro, giornalista del Sole 24ore Nord-est e Anna Kapka, presidente dell’AssociazioneGemellaggi Veronesi. Sono altresì intervenuti l’Assessorealla Cultura in Veneto Marco Ambrosini, e unarappresentanza dei membri del comitato tedesco insiemecon il Sindaco, Herman Müller.

TITOLO: Impero. Viaggio nell'Imperodi Roma seguendo una monetaAUTORE: Alberto AngelaEDITORE: MondadoriCome si viveva nell'Impero Romano?Che persone si potevano incontrare  nellesue città? Come facevano a convivere

popoli così diversi tra loro per razza e religione?Alberto Angela ce ne dà un esempio immaginandoil viaggio di un sesterzio. E' un'avventura affascinantequella raccontata con un linguaggio alla portata ditutti i lettori, del figlio di Piero. I personaggi che siincontrano in questo viaggio sono veramente esistitie facevano proprio il mestiere raccontato e parlavanocosì. Tutto il libro è infatti il frutto di una ricercaaccurata effettuata su iscrizioni tombali e testi antichia noi sconosciuti o libri di autori studiati a scuolain un tempo ormai lontano. Tappa dopo tappa, ciaccorgeremo di quanto il mondo dei Romani, laprima grande globalizzazione della storia, fosse, infondo, molto simile al nostro. Buona lettura!

RR

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La serata si è aperta con l’intervento del sindacoMü'fcller che ha affermato che il gemellaggio è un legamed’amicizia permanente che ha una grande validità inambito europeo. Per quanto riguarda i relatori, il professorVecchiato ha ribadito l’importanza storica dei gemellaggied il loro valore evangelico e cristiano visto comericonciliazione tra popoli un tempo nemici. Cavallaroha invece focalizzato l’attenzione sulla peculiaritàeconomica-imprenditoriale che deriva da questi tipi discambi culturali. Infine Anna Kapka ha ricordato comei gemellaggi rappresentino una forte esperienzaculturale per i giovani. L’Assessore provinciale MarcoAmbrosini ha ringraziato i comitati dei due paesi per laperpetuazione di questo legame allo scopo di costruire unarealtà sempre più europea. La serata si è conclusa con lapremiazione delle famiglie fondatrici del gemellaggio.

Considerando invece l’incontro a Stadecken, esso havisto coinvolti alcuni Bovolonesi, incluso l’ex presidenteFidas Bovolone, Carlo Venturi. In questa occasione è statoconsegnato un quadro in vetro rappresentante un presepio,come simbolo di unione tra le famiglie della due cittadine.Con questo articolo, il comitato di gemellaggio vuole farconoscere sempre di più la realtà del gemellaggio con gliamici tedeschi, invitando, per chi crede nei nostri valori,ad aiutarci a preparare il prossimo incontro con gli amicitedeschi, previsto per il prossimo settembre, magaripartecipando alle nostre attività o rendendosi disponibilead ospitare un amico di Stadecken Elsheim.

Comitato GemellaggioBovolone-Stadecken Elsheim

Onora il padre e la madre...

Vita Parrocchiale

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L’angolo dei bambiniL’angolo dei bambini

Un abbraccio a tutti da nonno Francesco. Siamo incarnevale e in questo periodo dell’anno ci si diverte concoriandoli, stelle filanti e naturalmente mascherandosi conil costume del nostro personaggio preferito. Macaratteristica del carnevale è anche quella di fare scherziai nostri compagni, scherzi innocui, senza provocare dannio fare del male. Naturalmente lo scherzo nasconde quasisempre qualcosa che non corrisponde alla verità cioè, unabugia, detta con intenzioni scherzose, ma sempre unabugia. Allora voglio raccontarvi la storia di un re che,proprio con le bugie voleva divertirsi con i suoi sudditi,ma con una bugia è stato giocato.

C'era una volta in un lontano paese un re molto mamolto ricco. Naturalmente non aveva nessuna occupazione,ed essendo re, tutti si adoperavano per non fargli alzareneanche un dito. Tutto questo però lo annoiava molto eun giorno pensò di divertirsi con i suoi sudditi. Dettò aisuoi scrivani un proclama e lo fece annunciare a tutti e intutto il suo regno. Sul proclama era scritto che chi gliavrebbe detto la bugia più grossa sarebbe stato premiatocon un grande scrigno pieno di mele d’oro. Dal regnoquasi tutti partirono verso il palazzo reale per raccontareal re la propria bugia, con la speranza di diventare ricchi.Ogni giorno il re ascoltava molti suoi sudditi ma continuavaa scuotere la testa e a tutti continuava a rispondere: “Si,va bene, ma la tua bugia potrebbe essere anche vera”. Ecosì tutti ritornavano a casa propria tristi e delusi. Ma ungiorno, quando il re cominciava ad annoiarsi nuovamente,si presentò davanti a lui un giovane ragazzo con unacassetta sotto il braccio. “Grande e potente re, disse ilragazzo, sono venuto per quelle mille monete d’oro”. Ilre fu molto sorpreso e rispose al ragazzo: “Ma di qualimonete d’oro stai parlando ragazzo?” E il ragazzo glirispose: “Ma potente re, parlo delle mille monete d’oroche le ho prestato all’inizio del mese”. Il re, quasi infuriato,si alzò dal trono: “Ma cosa stai dicendo, all’inizio delmese nessuno mi ha prestato monete d’oro, perché io nonho bisogno di prestiti, e quello che tu stai dicendo è la piùgrossa bugia che io abbia mai sentito!” Appena pronunciatequeste parole il re si rese conto di essere stato giocato daquel giovane e fu costretto a consegnargli lo scrigno pienodi mele d’oro.

Quindi attenti agli scherzi e alle bugie. Vi abbracciotutti, il prossimo appuntamento è in primavera.

di nonno Francesco

Carnevale: scherzie bugie

Siamo Monica e Patrizia e vogliamo comunicarviquante cose il Signore ha voluto dirci durante il primoritiro dei 10 comandamenti, che si è svolto a Giazza.

Il tema affrontato nel ritiro era il IV comandamentoche dice: "Onora tua padre e tua madre come il Signoretuo Dio ti ha comandato, perchè la tua vita sia lunga e tusii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti da" (Dt 5,16).

A me (Monica) il Signore ha fatto scoprire che in alcunimomenti della mia vita, sono stata come Cam il figlio diNoè che ha disprezzato la "nudità del Padre". Per nuditàs'intende l'umiliazione morale dove una persona anchecon piccoli gesti o parole ferisce l'altra persona. per quantoriguarda il riferimento di Cam è quando ha giudicato esparlato il padre in un momento di sua fragilità così facendolo ha mortificato agli occhi degli altri.

Rinnegando i miei genitori per quello che non horicevuto, li ho umiliati proprio nella loro fragilità edebolezze. Questo atteggiamento per me era un'autodifesae ciò mi consolava. Fino ad ora non mi ero accorta diquesto, e ciò si è ripercorso nella mia vita matrimoniale,e di conseguenza con le mie figlie che si sono viste umiliarel'autorità del padre. Il Signore mi ha fatto capire che lapaternità non riguarda solo quella biologica, ma è viveree condividere insieme un'unica grande gioia, l'unità delPadre Celeste.

Per quanto riguarda me (Patrizia), è proprio vero quelloche il Signore vuole dirmi, se disprezzo i miei genitorinon posso essere felice! Questo rifiuto mi segna e non midà la possibilità di essere felice della mia vita, con la miafamiglia, con i miei figli. Quante volte ci imbestialire e cifa cambiare umore quando veniamo paragonati ai nostrigenitori?...oppure non vogliamo fare qualcosa dinegativo,che ci è stato fatto a noi dai nostri genitori, e invece, ci siricade dentro e questo risentimento ci logora. Basta pensare,a quante volte pensiamo "perchè sono capitati proprio ame questi genitori?"

Il fatto è che questi sono i nostri genitori che ci piaccianoo no, e che possono averci ferito nell'animo o di peggio.Noi dobbiamo farcene una ragione, e perdonare, anche sesarà difficile perchè non si può dimenticare. Solo con lapreghiera e l'aiuto dello Spirito Santo e mettendo davantia tutto e tutti il Signore, possiamo avere quella serenità efelicità che cerchiamo da tanto tempo. Il ritiro a Giazzami ha fatto capire che non devo sempre piangermi addosso,cercando conforto su altre persone. Se decido di guardareavanti, non devo voltarmi in dietro, ma correre con fedee ascoltare tutti i messaggi che il Signore mi darà in questolungo cammino. Io ad oggi mi sento serena, in pace,diversa.

Gesù ci dice: "Vuoi la vera gioia?...ok! Lascia le retie seguimi. Vuoi essere libera?... ok! Non essere vittimadei tuoi errori, delle tue insicurezze... Non voltarti indietroma vieni con me perchè solo se mi segui ti puoi accorgerenel vittimismo in cui ti eri cacciata."

Monica & Patrizia

Onora il padre e la madre...

Battesimi gennaio

Il Vangelodella domenicaDomenica 20 marzo

Vangelo secondo Matteo 17, 1-9

Domenica 27 marzo

Vangelo secondo Giovanni 4, 5-42

Domenica 3 aprile

Vangelo secondo Giovanni 9, 1-41

Domenica 10 aprile

Vangelo secondo Giovanni 11, 1-45

MARZO 2011 APRILE 2011

CALENDARIO ATTIVITÀCALENDARIO ATTIVITÀ

Martedì 15Mercoledì 16 Ore 19,00 Incontro Friends 3 • Ore 20,30 Corso formazione "CATECHISTE"

Ore 21,00 Adorazione Eucaristica comunitariaGiovedì 17 Ore 20,30 Catechiste 2^ e 5^ elem. e 1^ - 2^ media

Ore 19,30 Inc. Giovani per la comunicazioneVenerdì 18 Ore 19,00 Incontro Adolescenti • Ore 21,00 Catechesi sposi - sala blu

Ore 21,00 Animatori Giovani per giovaniSabato 19 Ore 7,30 Giovani primo annuncio

Ore 15,00 Celeb. riconciliazione 1^ mediaOre 15,30 prove Cresimandi e confessioniOre 19,00 Giovani Medjugorje • Ore 21,00 Confessioni genitori Cresimandi

Domenica 20 Ore 15,30 CRESIMEOre 18,30 I 10 comandamenti - in Teatro2^ sett.di Quaresima A

Lunedì 21 Ore 21,00 Incontro Giovani x la missioneMartedì 22Mercoledì 23 Ore 20,30 Corso formazione "CATECHISTE"Giovedì 24 Ore 20,30 Catechiste 3^ e 4^ elementareVenerdì 25 Ore 21,00 Veglia del mandato Friends

Ore 15,30 Laboratori uniti 3^ media in ParrocchiaSabato 26 Ore 15,00 Formazione GiovaniDomenica 27 3^ sett.di Quaresima A

Ore 09,30 Genitori bambini della prima ComunioneOre 18,30 I 10 comandamenti - in TeatroUscita Giovani x giovaniEFFATA' = preghiera per i malati del corpo e dello Spirito

Lunedì 28 Ore 19,00 Incontro Friends 2 • Ore 21,00 Consiglio pastorale parrocchialeMartedì 29 Ore 20,30 Gruppo Missionario, sala verdeMercoledì 30 Ore 20,30 Corso formazione "CATECHISTE"Giovedì 31 Ore 20,30 Catechiste 2^ e 5^ elem. e 1^ media

Vita Parrocchiale

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Venerdì 1 Comunione ammalati - nelle loro case • Ore 19,00 Incontro AdolescentiOre 21,00 Genitori Battesimi, sala blu • Per un SI da Dio - fidanzati

Sabato 2 Per un SI da Dio - fidanzatiDomenica 3 4^ sett.di Quaresima A

Ore 16,00 BATTESIMI • Ore 11,30 Corso di Spiritualità persone singoleOre 16,00 Corso fidanzati - conviventi • Ore 18,30 I 10 comandamenti - in TeatroPer un SI da Dio - fidanzati

Lunedì 4Martedì 5Mercoledì 6 Ore 18,30 Incontro Giovani x la missione

Ore 20,30 Corso formazione "CATECHISTE"Ore 21,00 Animatori Giovani per giovani

Giovedì 7 Ore 20,30 Catechiste 3^ e 4^ elementareOre 20,45 Inc. Adolescenti per gli adolescenti

Venerdì 8 Ore 22,00 Via Crucis - GiovaniTalità Kum

Sabato 9 Ore 7,30 Giovani primo annuncioOre 15,00 Celebrazione 2^ elementare • Ore 19,00 Giovani MedjugorjeTalità Kum

Domenica 10 5^ sett.di Quaresima AOre 18,30 I 10 comandamenti - in TeatroTalità Kum

Lunedì 11 Ore 18,30 Genitori figli in cielo, Rosario e S.MessaOre 19,00 Incontro Friends 2

Martedì 12Mercoledì 13 Ore 19,00 Incontro Friends 3 • Ore 20,30 Corso formazione "CATECHISTE"

Ore 21,00 Adorazione Eucaristica comunitariaGiovedì 14 Ore 18,00 Gruppo "Buon Samaritano" • Ore 19,30 Inc. Giovani per la comunicazione

Ore 20,30 Catechiste 2^ e 5^ elem. e 1^ mediaVenerdì 15 Ore 15,00 Cel. Penitenziale 3^ media

Ore 20,45 Cel. Penitenz. Adolescenti e Giovani

La redazione è coordinata da:Francesco Di Lauro

Vita parrocchiale:Periodico mensile della Parrocchia "San Giuseppe" Bovolone, via Carlo Alberto, 2Stampa: Tipografia-Litografia Isalberti Fabio, Via 1° Maggio, 12 - Bovolone.

Grafica ed impaginazione a cura di:Barbara Quattrin

Collaboratori:Matteo e Luisa Crema, Rita RossatoFrancesco Bordoni, Paolo Santinato

Anagrafe parrocchiale

BattesimiFaccio Emma di Andrea e Padoanello Sara MariaDa Como Alessandro di Riccardo e Lachina FedericaSalvoro Noemi di Emanuele e Ottoboni RobertaPicinato Giovanni di Alessandro e Galiotto ElenaPrati Francesco di Simone e Veronese IsabellaQuiurinali Matilde di Giampaolo e Galbero MariangelaFerrarese Laura di Emanuele e Sambugaro EricaBissoli Luca di Devis e Pizzoli FedericaOgbeide Leo Osaze di Iyore e Enblele LindaSpigarolo Rayan di Ugo e Vidale Serena

DefuntiChiaramonte Nello di anni 80Ferrari Arnaldo di anni 74Cherubini Aroldo di anni 91Conte Giuseppe di anni 83Giarola Adalmina di anni 88Piccolboni Francesco di anni 82Paladini Mario di anni 78Rossini Esterina di anni 78

Vita Parrocchiale

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Eccoci arrivati!Finalmente, dopo più di un anno che ci siamo promessi

di partecipare a questo seminario, eccoci arrivati...perpartire! Per vari motivi abbiamo sempre posticipato l'eventoma questa volta non potevamo più ritardare: l'entusiasmodi alcuni nostri amici, che avevano già vissuto questaesperienza, era tale da non lasciarci tregua!

Finalmente a Giazza! Certo non pensavamo ad unacosa così grande. Abbiamo fatto qualche altro seminarioe pensavamo di conoscere Gesù e di sapere cosa centracon noi sposi... pensavamo di conoscerci abbastanza, dinon aver niente da scoprire e niente da perdonare, di sapercondividere, dialogare, di bastare solo a noi stessi, di esserein grado di cavarcela da soli… non ci siamo mai accortidi cibarci ancora con i frutti dell’albero della conoscenzadel bene e del male. Quanto attuali sono ancora Adamoed Eva, quanto essi rispecchiano ogni coppia quandoquesta si “nasconde” da Dio… E’ qui che si scopre quantoGesù desidera con ardore amarci per portarci alla salvezza,il Figlio di Dio, fatto uomo per riscattarci dalla morte, lamorte dei desideri, la morte di ognuno, la morte di ogniimmagine dell’Amore Trinitario che vive dentro ognicoppia consacrata a Lui.

E’ proprio Gesù che attraverso la Parola ci fa capirecome si ama… “Nessuno ha un amore più grande di questo:dare la vita per i propri amici”(Gv 15,13). Quale gioiasentirci amati SEMPRE… ma che gioia sarebbe se non lacondividiamo… Come Lui si fa pane e si dona totalmenteattraverso l’Eucaristia, anche noi sposi siamo chiamati acondividere con chiunque questa esperienza d’Amoreinfinito. Siamo chiamati a far risplendere il Suo SantoVolto attraverso i piccoli gesti: come i discepoli di EmmausLo riconobbero nel modo in cui spezzò il pane, così laquotidianità diventa il luogo ed il momento in cui si fatrasparire la Sua Grandezza!

E’ così che la coppia unita in Gesù diventa “veicolo”di Amore Divino. E’ un po’ come se la coppia fosse un’autoe, con il matrimonio in chiesa, quest’auto viene equipaggiatacon un motore di potenza infinita: lo Spirito Santo! Cisembra allora di correre, di andare alla grande ma è solose lasciamo guidare a Gesù che questa macchina compiemeraviglie! Solo Lui può portare la potenza del motorealla “coppia massima”.

Questa è stata la nostra grande scoperta e vogliamoaugurare ad ogni coppia di sfrecciare per le strade delmondo per arrivare al traguardo finale: il Paradiso.

Buon Gesù a tutti!Gesù, Silvia e Paolo

Testimonianza Seminario Rinascitadi Coppia

SOSTENIAMO “ VITAPARROCCHIALE”

il giornalino della nostra parrocchia

SOSTENIAMO “ VITAPARROCCHIALE”

il giornalino della nostra parrocchiaDal prossimo numero, il giornalino cercherà di

rinnovarsi nel numero di pagine, nel carattere enell’impaginazione, continuando a dare voce allanostra comunità parrocchiale, con lo scopo dicontenere i costi che questa pubblicazione comporta,e per acquisire una autonomia finanziaria. Certamente,senza il vostro sostegno, senza la vostra offerta, ilgiornalino non potrebbe arrivare in tutte le famigliedi Bovolone. Ci è stato chiesto di agevolare chi, pervari motivi, non può recarsi in posta, con il bollettino,per fare la propria offerta, allora di seguito viindichiamo varie modalità di scelta. Ogni famigliaoffra liberamente ciò che sente di poter dare perquesto servizio che ci fa sentire ancora più uniti comecomunità cristiana. Potete fare la vostra offerta neimodi seguenti:• in chiesa negli appositi contenitori• in canonica• direttamente a uno dei 4 sacerdoti della

parrocchia in canonica• con il bollettino ricevuto con il giornalino• mediante bonifico bancario:

Parrocchia S. Giuseppe in Bovolone (VR)IT 88X0832259290 000000236013specificando sempre la causale.

Grazie del vostro sostegno, qualsiasi esso sia!I vostri sacerdoti


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