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Master Universitario in Bioetica BIOETICA AMBIENTALE · 2017-11-21 · l’uomo senza la creazione....

Date post: 17-Feb-2019
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1 Master Universitario in Bioetica BIOETICA AMBIENTALE Enrico Larghero
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Master Universitario in Bioetica

BIOETICA AMBIENTALE

Enrico Larghero

2

Se tutte le api morissero

all’uomo resterebbero

quattro anni di vita…

Albert Einstein

ECOLOGIA

• Scienza dei rapporti dell’organismo con

l’ambiente (Heinrich Haeckel, Storia

della creazione, 1868)

• Scienza dell’ambiente (dal greco oikos =

casa, ambiente) che studia la corretta

convivenza dell’uomo con la natura.

• Scienza degli ecosistemi

3

ECOLOGIA E BIOETICA

• Dopo le riflessioni di Van Rensselaer

Potter (anni ’70) l’ecologia diventa

principalmente argomento di bioetica

• Bioetica intesa come sintesi dei valori

umani ed etici con l’ecosistema della vita

• Bioetica globale

• Scienza della sopravvivenza

4

QUESTIONE ECOLOGICA

La terra e le specie

viventi che la

popolano, formano,

in qualche modo, un

sistema unitario, le

cui componenti

hanno influssi le une

sulle altre.

LE CRITICITA’

5

CRISI ECOLOGICA & RESPONSABILITA’

UMANA

Allarme ambientale (1/2)

• Inquinamento atmosferico (aria, acqua, suolo, alimenti)

• Inquinamento acustico

• Effetto serra

• Deforestazione

• Piogge acide

• Buco dell’ozono

• Diserbanti (fertilizzanti, pesticidi)

• Scorie radioattive

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CRISI ECOLOGICA & RESPONSABILITA’

UMANA

Allarme ambientale (2/2)

• Smaltimento dei rifiuti urbani e industriali

• Ipertrofizzazione dei mari

• Sviluppo delle biotecnologie (ingegneria genetica,

OGM)

• Impoverimento delle risorse naturali non rinnovabili

• Sviluppo demografico

• Urbanizzazione

• Estinzione animale e vegetale

• etc. etc.

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LA CRISI DELL’ECOLOGIA

• RAGIONI CULTURALI

• SVILUPPO DELLA SCIENZA

• AUMENTO DEMOGRAFICO

• QUESTIONI ECONOMICHE

Piero Bevilacqua

LE TAPPE STORICHE

• 1800: Rivoluzione industriale

• 1945: Era atomica

• 1970: Globalizzazione

8

“Le scienze della natura e le tecnologie moderne,

che non si limitano più a osservare i processi

naturali, o a trarne materiali o a imitarli, ma

agiscono praticamente in essi,hanno portato

l’irreversibilità e l’imprevedibilità umane nel

dominio naturale, dove non esiste rimedio per

annullare ciò che è stato fatto”

Anna Arendt – Vita activa

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RAPPORTO

UOMO – AMBIENTE –

SALUTE

RAPPORTO SULLO STATO

DEL MONDO

Worldwatch Institute

Rapporto annuale interdisciplinare

Dal 1984 il più noto e diffuso

strumento per tracciare la

complessità interdisciplinare dello

sviluppo sostenibile.

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I TEMI

• LA POPOLAZIONE

• LA RIDUZIONE DELLA DIPENDENZA DAL

PETROLIO

• LA CONSERVAZIONE DEL SUOLO

• LA PROTEZIONE DELLE FORESTE

• IL RICICLAGGIO DEI MATERIALI

• L’ENERGIA NUCLEARE

• LE ENERGIE RINNOVABILI

• LE POLITICHE ECONOMICHE

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ALCUNI DATI

LA TEMPERATURA MEDIA DEL PIANETA

aumento di 0,7°C

• Scioglimento dei ghiacciai

• Alterazione meccanismi meteorologici

• Inaridimento delle foreste

• Innalzamento del livello del mare(3 mm/anno)

• Mutamenti degli ecosistemi

• Siccità

• Riduzione dell’acqua dolce disponibile

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ANIDRIDE CARBONICA

EFFETTO SERRA

Le emissioni globali di anidride carbonica sono

passate da 22,6 miliardi di tonnellate nel 1990 a

circa 31 miliardi del 2007 con un aumento del

38%.

Ogni giorno vengono immesse nell’atmosfera 85

milioni di tonnellate di anidride carbonica

(13Kg/pro capite)

L’incremento annuo delle emissioni è aumentato

dall’1% degli anni ‘90 al 3,5% nel 2007

ECOSISTEMI

• ESTINZIONE di PIANTE e ANIMALI

• RIDUZIONE delle AREE DESTINATE al

RACCOLTO

• RIDUZIONE della PRODUZIONE ITTICA

• EROSIONE del SUOLO

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14

LO SVILUPPO

DEMOGRAFICO

Incremento della popolazione mondiale

• 1800………………………….1 miliardo

• 1927……………………….….2 miliardi

• 1960………………………… .3 miliardi

• 1974………………………… .4 miliardi

• 1987………………………… .5 miliardi

• 2000………………………… 6 miliardi

• 2050…………….tra 7,8 e 12,5 miliardi?

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L’IMPRONTA ECOLOGICA

Si basa sulla quantità di suolo terrestre e di acqua di cui ogni uomo ha bisogno per vivere ed è stimata in circa 2 ettari globali/pro capite.

Impronta ecologica di:

• Statunitense: 9,4 ettari

• Australiano: 7,8

• Inglese: 5,3

• Italiano: 4,8

• Cinese: 2,1

• Indiano: 0,9

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ANTROPOCENE

“A differenza del pleistocene e di tutte le epoche

precedenti, essa è caratterizzata soprattutto

dall’impatto dell’uomo sull’ambiente.

La forza nuova siamo noi … capaci di spostare più

materia di quanto facciano i vulcani e il vento messi

insieme, di far degradare interi continenti, di alterare il

ciclo dell’acqua, dell’azoto, del carbonio e di produrre

l’impennata più brusca e marcata della quantità di gas

serra in atmosfera negli ultimi 15 milioni di anni …

17

ANTROPOCENE

… A segnare l’inizio dell’Antropocene

sono state la rivoluzione industriale e le

sue macchine, che hanno reso molto più

agevole lo sfruttamento delle risorse

ambientali. Dalla fine del XVIII secolo

abbiamo cominciato a condizionare gli

equilibri complessivi del pianeta …

Paul Crutzen Premio Nobel per la Chimica

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ETICA DELL’ECOLOGIA

• Posizioni antropocentriche

• Posizioni anti-antropocentriche (biocentrismo e

olismo)

E’ l’insieme delle teorie che discutono i problemi attinenti

all’ambiente nella loro rilevanza morale.

La gravità degli attuali problemi ambientali ha portato

a riflettere con più attenzione sui valori che devono

guidare la nostra condotta nei confronti della natura.

__________

DEGRADO ECOLOGICO

• Inesauribilità delle risorse naturali e capacità di

autoriparazione

• Logica del profitto

• Politica energetica mondiale

• Modello consumistico occidentale di sviluppo

RESPONSABILITA’ UMANA E DANNI

AMBIENTALI

E’ il risultato di un’aggressione dell’uomo alla biosfera.

(Civiltà Cattolica)

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LE RAGIONI CRISTIANE

DELL’ECOLOGIA

ANTICO TESTAMENTO

La Bibbia non riesce a pensare la creazione senza l’uomo, né

l’uomo senza la creazione.

L’antico racconto della creazione pone “l’uomo al centro”.

Gn 2,4 - 2,6 - 2,7 - 2,9: Il giardino è il dono di Dio all’uomo e

l’uomo lo lavora e lo custodisce

20

LE RAGIONI CRISTIANE

DELL’ECOLOGIA

NUOVO TESTAMENTO

Gesù ha amato la terra, è restato fedele alla terra, si è mostrato

un contemplativo della creazione, capace di vedere in essa un

dono di Dio e una responsabilità per l’uomo. Riconciliato con la

natura, con gli animali, con i lavori dell’uomo, con la realtà

quotidiana, dalla contemplazione della natura ha saputo trarre

lezione, consolazione, e ha saputo rispondere al gemito presente

in ogni cosa.

Enzo Bianchi, 2003

21

LE RISPOSTE

“…è sempre difficile fare previsioni…

particolarmente sul futuro”

Niels Bohr Premio Nobel 1922

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“I vecchi spettri – il vibrione del colera, il bacillo

della tubercolosi, il plasmodio della malaria – sono

stati esorcizzati. I nuovi “mostri” sono le polveri

sottili, l’amianto, il fumo di sigaretta, la diossina, i

metalli pesanti, l’uranio impoverito”

Eugenio Picano, CNR

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ECOLOGISMO

• MOVIMENTI AMBIENTALISTI

• MOVIMENTI CATASTROFISTI

• FALSI ALLARMISMI

Riccardo Cascioli

Le bugie degli ambientalisti

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MOVIMENTI AMBIENTALISTI

La Terra sta attraversando una grave crisi

climatica. Il riscaldamento globale è divenuto

una vera emergenza planetaria. Se non

interveniamo subito la situazione è destinata a

peggiorare. Tifoni e uragani saranno sempre

più frequenti. Il livello dei mari salirà e molte

città saranno sommerse. I ghiacci si

scioglieranno e numerose specie animali

spariranno per sempre …

GAIA

La categoria fondamentale dell’ipotesi Gaia è

che l’insieme degli esseri viventi del Pianeta

Terra, le relazioni che hanno tra loro e con gli

ambienti fisici, i loro ecosistemi (biosfera) possa

essere considerato come un unico organismo

autoregolante, capace di mantenere le sue

caratteristiche in condizioni idonee alla

presenza della VITA, grazie al comportamento

degli organismi viventi.

James Lovelock

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LE BUGIE DEGLI

AMBIENTALISTI

“La storia è ricca di predizioni fallaci che hanno

rinfocolato fanatismi e dato inizio a nuove

religioni. Orde di guru per cui la modestia non era

una virtù hanno predetto catastrofi che non si

sono mai avverate. Rendiamoci tuttavia conto che

sono estremamente rischiosi sia il catastrofismo,

sia l’ottimismo a oltranza. Prevalga il buon senso”

Tullio Regge

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AMBIENTE e SVILUPPO

• RIVOLUZIONE ANTROPOLOGICA

• PRINCIPIO RESPONSABILITÁ

• ETICA DEL COMPORTAMENTO

• ETICA AMBIENTALE

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SVILUPPO SOSTENIBILE

E’ uno sviluppo capace di assicurare la sopravvivenza delle

generazioni presenti, senza mettere a rischio quella delle

generazioni future.

PRINCIPIO RESPONSABILITA’

H.Jonas, Il principio responsabilità.Un’etica per la civiltà tecnologica, 1990

“Noi oggi siamo i primi nella storia ad essere coscienti che da noi,

dalle nostre scelte dipendono la vita o la morte degli esseri, del

pianeta, e questa consapevolezza purtroppo deriva da evidenze che

si impongono: dall’aria viziata, dalle acque avvelenate, dal suolo

mortificato e sfruttato, dal deserto che avanza”

(Enzo Bianchi,2003)

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Libertà e responsabilità

LIBERTÁ per l’uomo di godere e di

utilizzare per il suo progredire le risorse

naturali e ambientali esistenti.

RESPONSABILITÁ per un godimento e

una utilizzazione organizzati e misurati

con sobrietà e parsimonia.

Mons. Giampaolo Crepaldi

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Principio di precauzione

É una linea di condotta nel

campo delle decisioni politiche

per la protezione dell’ambiente e

della salute umana che si applica

quando i dati scientifici non

consentono una valutazione

completa del rischio.

30

LA CRISI DEL CLIMA

Rappresenta un’opportunità unica per sperimentare

quello che poche generazioni nell’arco della storia

hanno avuto il privilegio di conoscere: una missione

generazionale, l’entusiasmo per raggiungere un

obiettivo morale impellente, una causa comune e

unificante, e il brivido di essere costretti dalle

circostanze a mettere in disparte le piccinerie e i

contrasti che troppo spesso ostacolano l’indomabile

bisogno di trascendenza dell’uomo.

LE RISPOSTE DELLA CHIESA

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MAGISTERO DELLA CHIESA

Vaticano II: Gaudium et spes

La custodia della terra è responsabilità di tutti.

Octogesima adveniens (1971)

Prima menzione del problema ecologico

Giovanni Paolo II e l’ecologia

Francesco d’Assisi Patrono dell’ecologia

Dominum et vivificantem (1986)

Sollicitudo rei socialis (1987)

Christifideles laici (1988)

“Certamente l’uomo ha ricevuto da Dio stesso il compito di dominare le

cose create e di coltivare il giardino del mondo; ma è un compito, questo, che

l’uomo deve assolvere nel rispetto dell’immagine divina ricevuta, e quindi con

intelligenza e con amore; egli deve sentirsi responsabile dei doni che Dio gli ha

elargito e continuamente gli elargisce. L’uomo ha fra le mani un dono che deve

passare – e, se possibile,essere persino migliorato – alle generazioni future”

(n.43).

Centesimus annus (1991)

Allocuzione rivolta alla Pontificia Accademia delle Scienze

“Affinché il pianeta sia abitabile in futuro e ognuno abbia il suo posto,

incoraggio le Autorità pubbliche e tutti gli uomini di buona volontà a

interrogarsi sui loro atteggiamenti quotidiani e sulle decisioni da prendere, che

non possono essere una ricerca infinita e sfrenata di beni materiali che non

tiene conto dell’ambiente nel quale viviamo, ma devono essere atte a provvedere

ai bisogni fondamentali delle generazioni presenti e future” (n.3).

12 marzo 1999

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Catechismo degli adulti

L’universo con tutte le sue creature è come un giardino affidato

all’uomo e alla donna perché lo coltivino, lo custodiscano e lo portino a

compimento secondo il disegno di Dio.

Benedetto XVI

Messaggio di Natale 2005

“L’umanità unita potrà affrontare i tanti e preoccupanti problemi del momento

presente: …dalla proliferazione delle armi alle pandemie e al degrado

ambientale che pone a rischio il futuro del pianeta”.

CEI – Fare di Cristo il cuore del mondo (27 marzo 2005) n. 15 – L’ecologia interpella la coscienza cristiana

“…il creato, grande dono di Dio è esposto

a seri rischi da scelte e stili di vita che

possono degradarlo.

In dialogo con i cristiani delle diverse

confessioni occorre impegnarsi ad avere

cura del creato, senza dilapidarne le

risorse e condividendole in maniera

solidale”. Benedetto XVI, 27 agosto 2006

33

GIORNATA MONDIALE

DELL’ECOLOGIA

“La distruzione dell’ambiente, un suo uso

improprio o egoistico e l’accaparramento

violento delle risorse della Terra generano

lacerazioni, conflitti e guerre, proprio

perché sono frutto di un concetto disumano

di sviluppo”.

Benedetto XVI

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GIORNATA MONDIALE PER

LA PACE

“La pace può raggiungersi solo nel

rispetto dell’ecologia naturale (il

rispetto della natura) e

dell’ecologia umana (rispetto delle

persone), la quale a sua volta

richiede un’ecologia sociale”

Benedetto XVI

Emerge dalla questione ambientale

una triplice esigenza di giustizia:

verso le future generazioni, verso i

poveri, verso il mondo intero.

Giornata per la salvaguardia del creato

35

LE RISPOSTE DEL MONDO

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UNESCO

L’educazione alla sostenibilità va intesa in senso

ampio come istruzione, formazione,

informazione e sensibilizzazione …

Assumere una cultura mirata a costruire il

cambiamento nella società, nel suo rapporto

con l’ambiente, con l’uso delle risorse

planetarie, con la fame nel mondo, con una

nuova concezione dell’economia, con le

diversità culturali, con i diritti umani, con la

pace e la solidarietà.

LA COSCIENZA CRITICA

Sviluppo sostenibile

• 1972 – Stoccolma: Conferenza delle Nazioni Unite

sull’ambiente

• 1987 – Rapporto Brundtland – Nazioni Unite

• 1992 - Rio de Janeiro: Conferenza delle Nazioni Unite

su Ambiente e sviluppo – Agenda 21

• 1997- Protocollo di Kyoto

• 2002 – Conferenza di Johannesburg sullo sviluppo

sostenibile

• 2009 – ONU: Anno Internazionale del Pianeta Terra

37

In passato ci siamo imbattuti e

abbiamo accettato altre grandi sfide.

Abbiamo curato la poliomielite e

contribuito a sradicare il vaiolo.

Abbiamo messo piede sulla luna.

Nazioni ricche e nazioni povere,

uomini d’affari e scienziati si sono

uniti per trovare una soluzione.

Adesso non possiamo attendere ancora per porre fine a questa crisi. Disponiamo di tutti gli strumenti indispensabili, a eccezione forse di uno solo: ciò che ci manca è la volontà politica necessaria a determinare realmente un cambiamento. Ma, grazie a Dio, in una democrazia la volontà politica è una risorsa rinnovabile.

AL GORE - Premio Nobel per la Pace 2007

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ONU – New York GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

OBIETTIVO

• BLOCCARE LA TEMPERATURA DI 2

gradi e alimentare un fondo annuo da 100

miliardi di dollari per trasferire tecnologie ai

Paesi in difficoltà.

• PRIMA VERIFICA: 2018

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PARIGI

CONFERENZA SUL CLIMA

13 dicembre 2015

Il testo approvato alla Conferenza sul clima

di Parigi parte da un presupposto

fondamentale: “Il cambiamento climatico

rappresenta una minaccia urgente e

potenzialmente irreversibile per le società

umane e per il pianeta”. Richiede pertanto

“la massima cooperazione di tutti i paesi”

con l’obiettivo di “accelerare la riduzione

delle emissioni dei gas a effetto serra”.

40

Cosa prevede ?

• Aumento della temperatura entro i 2°. Alla

conferenza sul clima che si è tenuta a Copenaghen

nel 2009, i circa 200 paesi partecipanti si diedero

l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura

globale rispetto ai valori dell’era preindustriale.

L’accordo di Parigi stabilisce che questo rialzo va

contenuto “ben al di sotto dei 2 gradi centigradi”,

sforzandosi di fermarsi a +1,5°. Per centrare

l’obiettivo, le emissioni devono cominciare a

calare dal 2020.

• Consenso globale. A differenza di sei anni fa, quando

l’accordo si era arenato, questa volta ha aderito tutto il

mondo, compresi i quattro più grandi inquinatori: oltre

all’Europa, anche la Cina, l’India e gli Stati Uniti si sono

impegnati a tagliare le emissioni.

• Controlli ogni cinque anni. Il testo prevede un processo

di revisione degli obiettivi che dovrà svolgersi ogni cinque

anni. Ma già nel 2018 si chiederà agli stati di aumentare i

tagli delle emissioni, così da arrivare pronti al 2020. Il

primo controllo quinquennale sarà quindi nel 2023 e poi a

seguire.

41

• Fondi per l’energia pulita. I paesi di vecchia

industrializzazione erogheranno cento miliardi all’anno

(dal 2020) per diffondere in tutto il mondo le tecnologie

verdi e decarbonizzare l’economia. Un nuovo obiettivo

finanziario sarà fissato al più tardi nel 2025. Potranno

contribuire anche fondi e investitori privati.

• Rimborsi ai paesi più esposti. L’accordo dà il via a un

meccanismo di rimborsi per compensare le perdite

finanziarie causate dai cambiamenti climatici nei paesi più

vulnerabili geograficamente, che spesso sono anche i più

poveri.

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Le critiche di ambientalisti e scienziati

• Partenza troppo prorogata. Secondo molti è rischioso

stabilire nel 2018-2023 la prima revisione degli obiettivi

nazionali sulla quantità di emissioni: se infatti il mondo

continua a inquinare come sempre per altri tre anni, a quel

punto sarà impossibile raggiungere gli obiettivi

dell’accordo di Parigi.

• Nessuna data per l’azzeramento delle emissioni. Non è

stato fissato un calendario che porti alla progressiva, ma

totale, sostituzione delle fonti energetiche fossili. La

richiesta degli ambientalisti era quella di arrivare a una

riduzione del 70 per cento rispetto ai livelli attuali intorno

al 2050, e raggiungere le emissioni zero nel decennio

successivo.

• Potere ai produttori di petrolio. I produttori di petrolio e

gas – tanto le imprese quanto i paesi – si sono opposti e

hanno ottenuto che non si specificasse una data per la

decarbonizzazione dell’economia.

• I controlli saranno autocertificati. I paesi più

industrializzati volevano che fossero gli organismi

internazionali a controllare se ogni paese rispetta le sue

quote di emissioni; gli emergenti (soprattutto la Cina)

hanno chiesto e ottenuto, invece, che ogni stato verifichi le

sue.

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• Nessun intervento su aerei e navi. Le

emissioni di un volo tra Pechino e Roma,

per esempio, sono per definizione

internazionali e nessun paese vuole

conteggiarle tra le sue. È per questo, ma

anche per il potere delle compagnie, che

ancora una volta i gas di scarico di aerei e

navi sfuggono a ogni controllo.

G 7 AMBIENTE Taormina 26-

27 maggio 2017

“L’ambiente e il clima non sono una priorità”

Donald Trump

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CRISI ECOLOGICA = CRISI CULTURALE

RESPONSABILITA’ E SPERANZE PER IL FUTURO

Un modello culturale nuovo deve iniziare da un rapporto nuovo

tra uomo e ambiente, inteso non come luogo di sfruttamento e di

dominio, ma come co-protagonista dell’uomo per il suo

sviluppo.

Lo sviluppo di una coscienza ecologica a livello personale e

comunitario deve essere accompagnato da adeguati interventi

sul piano politico e legislativo.

La questione ecologica non è affatto estranea o secondaria al

messaggio che la Chiesa è chiamata a trasmettere, anzi ad

anticipare la promessa di “cieli nuovi e terra nuova”.

CRISI ECOLOGICA = CRISI CULTURALE

RESPONSABILITA’ E SPERANZE PER IL FUTURO

L’interdipendenza tra i diversi Paesi rappresenta il punto di

partenza per nuove relazioni internazionali, in cui l’ambiente

viene visto come un problema globale dell’umanità.

La sopravvivenza dell’uomo e la qualità di vita delle generazioni

future dipendono da una gestione etica e culturale

dell’ambiente, sostenuta da adeguate normative internazionali,

guidata da una coscienza morale e dal senso di responsabilità di

ogni uomo.

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Occorre porre al centro di ogni preoccupazione, di ogni programma e di ogni attività

l’uomo in tutte le sue articolazioni e proiezioni, considerare primario l’obiettivo di

tutelarne la vita in ogni sua fase e promuoverne le migliori condizioni.

“Abbiamo il privilegio di vivere nel breve

istante che potrebbe cambiare la storia

del mondo, quello in cui l’umanità può

agire con decisione per fermare questo

andamento, prima che il suo impatto

diventi irreversibile o intollerabile.

Come affronteremo e gestiremo questa

sfida farà storia, e se avrà successo

diverrà un’impresa epica, la cui

risonanza attraverserà i secoli a venire”

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Tutto è determinato da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo. Esseri umani, vegetali o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile.

Albert Einstein

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Possono anche tagliare tutti i fiori,

possono anche bruciare tutti gli alberi,

ma non potranno mai impedire

l’arrivo della primavera

Anonimo, Sarajevo 1993

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