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Date post: 31-May-2020
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L’ATTIVITÀ CONVEGNISTICA CTI Anche quest’anno, nell’ambito della manifestazione mcTER organizzata da EIOM, il CTI ha curato, me- diante una serie di eventi verticali, la presentazione delle principali tecnologie disponibili sul mercato, consentendo alle aziende e agli operatori di settore di confrontarsi su diversi aspetti quali ad esempio l’evoluzione del contesto normativo e legislativo e gli aggiornamenti e le novità in ambito impiantistico e componentistico. Da una consolidata e riconosciuta collaborazione tra EIOM e CTI è nato mcTER che quest’anno ha proposto, presso il Crowne Plaza di San Donato Milanese, diversi convegni dedicati a: pompe di calore, cogenerazione, biomasse e conta- bilizzazione del calore. Di seguito sono disponibili le sintesi e gli atti dei diversi eventi. mcTER POMPE DI CALORE Giovanni Murano [email protected] Nell’ambito della manifestazione “mcTER Pompe di Calore” si è svolto il convegno dal titolo “Le pompe di calore e i nuovi sistemi integrati con il solare termico: stato dell’arte, normativa e prospettive”. A dare inizio all’incontro e il benvenuto ai presenti è stato Giovanni Murano del CTI che ha fornito una panoramica sulla normativa tecnica a supporto del settore delle pompe di calore, sottolineando che in questo settore vi è un grande fermento normativo, giustificato dalla presenza di una serie di direttive e regolamenti europei in evoluzione che stanno trasfor- mando il comparto. Alcune di particolare interesse sono la direttiva 2009/125/CE “Istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per la pro- gettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’e- nergia”, la direttiva 2010/30/UE, concernente l’indi- cazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti, e infine la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia. In particolare l’ultima direttiva, recepita in Italia con il D.L. 4 giugno 2013, n. 63, convertito nella legge 3 agosto 2013, n. 90, determina, tramite i suoi decreti attuativi, requisiti e prescrizioni degli edifici ad energia quasi zero. A partire dal 31 dicembre 2018, infatti, gli edifici di nuova costruzione, o sottoposti a ristrutturazione importante, occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi dovranno rispettare obbligatoriamente per legge il target “edificio a energia quasi zero”. Tale limite è stato anticipato in Lombardia al 1°gen- naio 2016 e in Emilia Romagna al 1° gennaio 2017. Il settore pubblico svolgerà così un ruolo esemplare, in materia di prestazione energetica nell’edilizia, come stabilito dalla direttiva 2010/31/UE. Dal 1° gennaio 2021 toccherà, invece, a tutti gli edifici di nuova co- struzione, sia pubblici che privati. La progettazione di edifici ad energia quasi zero prevede il rispetto degli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili esposti nell’Allegato 3, paragrafo 1, lettera c), del D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28. Dunque tra gli impianti “sosteni- bili” che permetteranno di raggiungere il target nZEB vi sono proprio le pompe di calore e i pannelli solari termici e fotovoltaici, oltre che la combinazione tra i diversi sistemi. Si prevede quindi che tale settore nei prossimi anni possa beneficiare di una notevole crescita. Al fine di agevolare l’applicazione delle direttive, l’ar- monizzazione e il riavvicinamento delle legislazioni nazionali, la Commissione Europea, con i mandati M/71 (attrezzature a pressione), M/274 (efficienza dei singoli condizionatori d’aria), M/396 (macchi- ne), M/488 (condizionatori d’aria e dei ventilatori), M/495 (Ecodesign), M/534 (progettazione ecocom- patibile e etichettatura energetica di scaldabagni e serbatoi di stoccaggio di acs e dei dispositivo solare di accumulo di acqua calda), M/535 (progettazione mcTER Dossier CTI 14
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L’ATTIVITÀ CONVEGNISTICA CTI

Anche quest’anno, nell’ambito della manifestazione mcTER organizzata da EIOM, il CTI ha curato, me-diante una serie di eventi verticali, la presentazione delle principali tecnologie disponibili sul mercato, consentendo alle aziende e agli operatori di settore di confrontarsi su diversi aspetti quali ad esempio l’evoluzione del contesto normativo e legislativo e gli aggiornamenti e le novità in ambito impiantistico e componentistico. Da una consolidata e riconosciuta collaborazione tra EIOM e CTI è nato mcTER che quest’anno ha proposto, presso il Crowne Plaza di San Donato Milanese, diversi convegni dedicati a: pompe di calore, cogenerazione, biomasse e conta-bilizzazione del calore. Di seguito sono disponibili le sintesi e gli atti dei diversi eventi.

mcTER POMPE DI CALORE

Giovanni Murano – [email protected]

Nell’ambito della manifestazione “mcTER Pompe di Calore” si è svolto il convegno dal titolo “Le pompe di calore e i nuovi sistemi integrati con il solare termico: stato dell’arte, normativa e prospettive”. A dare inizio all’incontro e il benvenuto ai presenti è stato Giovanni Murano del CTI che ha fornito una panoramica sulla normativa tecnica a supporto del settore delle pompe di calore, sottolineando che in questo settore vi è un grande fermento normativo, giustificato dalla presenza di una serie di direttive e regolamenti europei in evoluzione che stanno trasfor-mando il comparto. Alcune di particolare interesse sono la direttiva 2009/125/CE “Istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per la pro-gettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’e-nergia”, la direttiva 2010/30/UE, concernente l’indi-cazione del consumo di energia e di altre risorse dei

prodotti connessi all’energia, mediante etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti, e infine la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia. In particolare l’ultima direttiva, recepita in Italia con il D.L. 4 giugno 2013, n. 63, convertito nella legge 3 agosto 2013, n. 90, determina, tramite i suoi decreti attuativi, requisiti e prescrizioni degli edifici ad energia quasi zero. A partire dal 31 dicembre 2018, infatti, gli edifici di nuova costruzione, o sottoposti a ristrutturazione importante, occupati da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi dovranno rispettare obbligatoriamente per legge il target “edificio a energia quasi zero”. Tale limite è stato anticipato in Lombardia al 1°gen-naio 2016 e in Emilia Romagna al 1° gennaio 2017. Il settore pubblico svolgerà così un ruolo esemplare, in materia di prestazione energetica nell’edilizia, come stabilito dalla direttiva 2010/31/UE. Dal 1° gennaio 2021 toccherà, invece, a tutti gli edifici di nuova co-struzione, sia pubblici che privati. La progettazione di edifici ad energia quasi zero prevede il rispetto degli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili esposti nell’Allegato 3, paragrafo 1, lettera c), del D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28. Dunque tra gli impianti “sosteni-bili” che permetteranno di raggiungere il target nZEB vi sono proprio le pompe di calore e i pannelli solari termici e fotovoltaici, oltre che la combinazione tra i diversi sistemi. Si prevede quindi che tale settore nei prossimi anni possa beneficiare di una notevole crescita.Al fine di agevolare l’applicazione delle direttive, l’ar-monizzazione e il riavvicinamento delle legislazioni nazionali, la Commissione Europea, con i mandati M/71 (attrezzature a pressione), M/274 (efficienza dei singoli condizionatori d’aria), M/396 (macchi-ne), M/488 (condizionatori d’aria e dei ventilatori), M/495 (Ecodesign), M/534 (progettazione ecocom-patibile e etichettatura energetica di scaldabagni e serbatoi di stoccaggio di acs e dei dispositivo solare di accumulo di acqua calda), M/535 (progettazione

mcTER

Dossier CTI14

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15IL CTI INFORMA Dossier CTI

ecocompatibile per stufe e caloriferi di combina-zione, etichettatura energetica degli apparecchi di riscaldamento misti, degli insiemi di apparecchi per il riscaldamento d’ambiente, dispositivi di controllo della temperatura e dispositivi solari) ha incaricato il CEN/CENELEC di elaborare diverse norme tecniche; il CTI funge da interfaccia nazionale. A seguire Vinod K. Sharma di ENEA ha relazionato a proposito della normativa tecnica attualmente in cor-so di elaborazione presso l’ISO e il CEN a supporto del settore del solare termico. Sharma ha rammentato che solamente la disponibilità di normativa tecnica in grado di valutare la qualità dei prodotti immessi sul mercato, sia in termini di resa termica che di affida-bilità e durata nel tempo, può consentire un’effettiva diffusione della tecnologia solare termica. In quest’ot-tica, la Commissione Tecnica 281 “Energia solare” si interfaccia con i gruppi internazionali CEN e ISO di propria competenza. In tale contesto attualmente la commissione nazionale è impegnata nei seguenti progetti di norma, in corso di votazione nel mese corrente: - il prEN ISO 9806 “Solar energy - Solar thermal col-lectors - Test methods”, FprEN ISO 22975-1 “Solar energy - Collector components and materials - Part 1: Evacuated tubes – Durability and performance”,

- il FprEN ISO 22975-2 “Solar energy - Collector components and materials - Part 2: Heat-pipes for solar thermal application - Durability and perfor-mance”,

- la EN 12976-1 “Sistemi solari termici e loro com-ponenti - sistemi prefabbricati - Parte 1: Requisiti generali”

- la EN 12976-2 “Sistemi solari termici e loro com-ponenti - sistemi prefabbricati - Parte 2: Metodi di prova”.

L’intervento successivo è stato di Vincenzo Sabatelli di ENEA il quale ha riassunto le principali novità del Conto Termico 2.0. Infatti, a seguito della pubblica-zione del recente Decreto Interministeriale del 16 feb-braio 2016 (entrato in vigore il 31 maggio 2016), è da poco operativo il cosiddetto “Conto Termico 2.0”, che sostituisce il D.M. 28.12.2012, prevedendo nuove

e più efficaci misure di sostegno specifico per inter-venti di piccole dimensioni riguardo la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e l’incremento dell’efficienza energetica. Il Dossier CTI sul Conto Termico 2.0 è disponibile cliccando qui.In generale, rispetto alla versione precedente, sono state ampliate le modalità di accesso e i soggetti ammessi, introdotti nuovi interventi di efficienza ener-getica, incrementate le taglie di impianto ammissibili, snellite le procedure di accesso diretto e introdotti i cataloghi degli apparecchi ammessi. È stata inoltre aumentata a 2.500 m² la soglia di superficie solare lorda massima incentivabile; è stato variato il metodo di calcolo dell’incentivo, ora basato sulla stima dell’e-nergia termica prodotta anziché sulla sola superficie solare lorda installata. Il nuovo criterio prevede che l’incentivo non rimanga costante a prescindere dalla tipologia e dalle prestazioni termiche del collettore installato, ma vari linearmente in relazione alla pro-ducibilità specifica, e dunque alla qualità, del pro-dotto installato. In conclusione Sabatelli ha ricordato che presso il CTI è attivo il gruppo consultivo “Conto Termico”, che si è occupato di fornire un supporto al GSE nell’analisi delle eventuali criticità presenti nelle relative regole applicative. Emanuele Regalini, rappresentante per l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI), ha relazionato a proposito di sperimentazione e riforme tariffarie delle pompe di calore. Egli, dopo aver fatto il punto sulla sperimentazione tariffaria, ne ha riassunto i principali elementi chiave. Regalini ha poi descritto il percorso di attuazione della riforma tariffaria domestica, relativa agli oneri generali per i clienti non domestici e le prospettive sul breve - medio termine. A tal proposito, sino all’11 luglio, è in consul-tazione il documento 255/2016/R/EE, che riporta i principali orientamenti iniziali per l’attuazione delle disposizioni dell’art. 3, comma 2, lettera b) del D.L. 210/2015 come convertito con Legge 21/2016.Giampiero Colli di Assoclima ha esaminato il tema della competitività tra tariffe, dell’incentivazione ed dell’evoluzione tecnologica delle pompe di calore. Colli ha esordito affermando che gli aggiornamenti legislativi per la sostenibilità ambientale e l’evoluzio-

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ne del quadro competitivo stanno portando a diversi-ficare le esigenze del mercato dei sistemi di climatiz-zazione, indirizzandolo verso nuovi sistemi integrati (alcuni esempi sono i sistemi di climatizzazione a pompa di calore integrati con ventilazione meccanica controllata, i sistemi a pompa di calore integrati con solare termico, i sistemi ibridi con pompe di calore e caldaia a condensazione per la climatizzazione a ciclo annuale, ecc. …). La pompa di calore, infatti, è uno dei sistemi che meglio si integra con altre tecno-logie, più o meno complesse, e permette di realizzare sistemi “ibridi” efficienti che utilizzano meno energia primaria. Egli ha quindi disaminato le modalità di fun-zionamento del sistema ibrido, il ruolo dei collettori solari, della caldaia e della pompa di calore. In seconda battuta Colli ha analizzato il nuovo Conto termico DM 16/2/2016, in vigore il 31 maggio 2016 ed in particolare gli aspetti concernenti le pompe di calore. Tra le principali novità vi sono: una mag-giore semplificazione, la revisione del coefficiente di valorizzazione dell’energia termica prodotta per le pompe di calore, la concessione dell’incentivo in un’unica rata se il relativo ammontare totale non supera i 5.000 €, l’assegnazione dell’incentivo anche agli apparecchi ibridi con caldaia a condensazione e pompa di calore, l’istituzione del catalogo degli apparecchi domestici secondo cui chi acquista un prodotto dalla lista potrà accedere a un iter sempli-ficato per la compilazione della scheda domanda (procedura semiautomatica in cui non è necessario indicare dati tecnici e prestazionali del generatore). In conclusione all’intervento sono stati presentati degli esempi di calcolo degli incentivi per diverse configu-razioni di sistemi ibridi con pompe di calore.Vincenzo Delacqua di ICIM ha relazionato in merito al Solar Keymark, quale strumento per la competiti-vità. Il Keymark è un marchio di certificazione volon-tario, sviluppato dal CEN e dal CENELEC. L’obiettivo da parte degli organismi promotori è stato ed è quel-lo di poter dare alle aziende europee un sistema cer-tificativo uguale in tutta Europa, che possa superare le frontiere tecniche/commerciali ancora esistenti tra i vari paesi dell’Unione Europea, evitando la duplica-zione delle certificazioni. Inoltre, per gli utilizzatori

europei, il messaggio chiaro e semplice del Keymark si basa sulla conformità del prodotto alla normativa tecnica europea specifica.Specifico per i prodotti del solare termico è il Solar KeyMark, risultato di uno schema di certificazio-ne volontario, supportato dall’ESTIF-European Solar Thermal Industry Federation, costruito a fronte delle norme di riferimento EN 12975-1-2 e EN 12976-1-2 ed applicato ai collettori solari e ai sistemi di captazione e di accumulo dell’energia solare per la vendita in kit. A ulteriore conferma della superiorità del Solar KeyMark, questo è stato scelto da diversi paesi, tra cui l’Italia, come riferimento tecnico per gli incentivi erogati dai singoli stati agli utilizzatori dei prodotti legati al settore termico solare. Le norme tecniche di riferimento per il solar keyMark sono le seguenti: EN 12975-1 (Collettore), EN 12975-2, EN 12976-1 (Sistemi), EN 12976-2, la EN ISO 9806 (EN 12975-2), EN 12977-X (Componenti). ICIM SpA è il primo organismo di certificazione in Italia ad avere la qualifica Solar KeyMark per i prodotti del termico solare. È uno dei pochi enti a livello mondiale ricono-sciuto all’interno dell’accordo IECEE per il rilascio del certificato CB per moduli fotovoltaici. La citata norma-tiva tecnica è sviluppata dal CEN/TC 312, di cui la relativa interfaccia nazionale è la CT 281 “Energia solare”. Il Convenor del CEN/TC 312 WG 2 è Vinod Kumar Sharma (ENEA) e membro della CT 281.Gli interventi conclusivi della giornata sono stati ef-fettuati dalle aziende. Mauro Braga della Viessmann ha presentato le ultime innovazioni tecnologiche che possono rivoluzionare l’impiego e le strategie di progetto. Braga, oltre a mostrare vantaggi e pos-sibili criticità dei sistemi basati su tecnologia solare termica, ha presentato gli elementi di innovazione di nuovi collettori solari termici con superficie captante rivestita di diossido di vanadio in grado di bloccare, ad elevate temperature, la radiazione infrarossa. Ha concluso la giornata con la relazione “Pompe di calore e sistemi ibridi: valutazioni d’investimento in diversi contesti impiantistici residenziali” Giorgio Castrucci della Chaffoteaux. Egli ha fornito una pa-noramica sui principali obblighi legislativi previsti per le nuove costruzioni e la ristrutturazione di edifici

Dossier CTI16

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17IL CTI INFORMA Dossier CTI

esistenti, ha poi mostrato varie simulazioni di calcolo che, in base alla configurazione fabbricato–impianto, hanno messo in evidenzia il raggiungimento o meno del target “edificio ad energia quasi zero”. Gli atti del convegno mcTER Pompe di Calore sono disponibili sul sito del CTI al seguente link.

mcTER COGENERAZIONE

Roberto Nidasio – [email protected]

Ottima partecipazione al convegno “L’efficacia della cogenerazione”, al centro dell’attenzione il tema e il ruolo della cogenerazione, tecnologia che ha il principale pregio di produrre simultaneamente ener-gia termica ed energia elettrica, riuscendo quindi a massimizzare l’efficienza complessiva di utilizzo del combustibile. Gli interventi che si sono succeduti nel corso dell’intensa mattinata hanno avuto come argo-menti le principali novità normative, le indicazioni di miglioramento del contesto regolatorio nazionale, gli

aspetti economici e le ricadute positive, gli strumenti idonei per supportare tale mercato. Oltre a questo an-che diversi esempi pratici portati da aziende operanti nel settore.L’intervento del CTI, in particolare, ha evidenziato le recenti attività dell’ente riguardanti questa tecnologia: esse comprendono sia la micro-cogenerazione (uso legato agli edifici) sia le reti di teleriscaldamento utiliz-zanti sistemi di cogenerazione per la produzione del calore. Sia dal punto di vista normativo, sia sul piano legislativo, la cogenerazione deve essere sempre più valutata in ottica sistemica, includendo e valutando i benefici non solo per il sito di installazione ma anche per le utenze vicine o la rete elettrica nazionale. Que-sto con l’obiettivo di puntare ad un efficientamento complessivo del sistema e a una gestione intelligente dell’energia elettrica, in un futuro dove efficienza e rinnovabili dovrebbero creare importanti sinergie e lavorare congiuntamente per la riduzione di consumi e costi dell’energia.Gli atti del convegno mcTER Cogenerazione sono disponibili sul sito del CTI al seguente link.

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Dossier CTI18

mcTER FOREST

Antonio Panvini – [email protected]

L’evento, giunto alla sesta edizione, è nato nel 2011 nell’ambito del progetto Intelligent Energy for Europe “Forest” a cui ha partecipato il Comitato Termotec-nico Italiano in qualità di partner italiano, ed è poi cresciuto autonomamente grazie alla efficacia della formula congressuale: convegno istituzionale in aper-tura e workshop pomeridiani dalle aziende.L’edizione 2016 del “FOREST” è stata caratterizzata da una discreta affluenza, in linea con l’andamento dell’interesse di mercato per il settore della combu-stione delle biomasse legnose in generatori di media/grande taglia e con la partecipazione al eventi paral-leli su biometano, contabilizzazione del calore, pom-pe di calore e solare termico, cogenerazione.Il convegno mattutino si è focalizzato sull’analisi dei principali aspetti collegati con la centrale termica in-tesa in senso ampio come il luogo baricentrico in cui trovare il generatore, in cui arrivano i combustibili, in cui si delineano le responsabilità di gestione, da cui si parte per definire la sostenibilità economica.Nel dettaglio, sul tavolo dei relatori si sono succeduti vari interventi a copertura dei sin-goli temi citati.Antonio Panvini, in rappresen-tanza del CTI, organizzatore scientifico dell’evento, ha fatto il punto della situazione sulla normativa tecnica pubblicata e in lavorazione.Considerando che la serie di norme ISO 17225 (Figura 1) sulle caratteristiche del pel-let, del cippato, della legna e delle bricchette è oramai diffusa tra gli operatori, sia grazie alla pubblicazione del-la recente versione in lingua italiana sia al fatto che alcu-ni disposti legislativi la citano

a riferimento, sono state portate all’attenzione dei presenti le numerose norme tecniche a corredo che definiscono le varie metodologie analitiche necessa-rie per individuare le caratteristiche chimiche, fisiche, energetiche dei biocombustibili solidi. È stata ricordata anche la recente pubblicazione della UNI 11459:2016 che definisce modalità di clas-sificazione e specifiche dei sottoprodotti del processo di lavorazione dell’uva per usi energetici ed in parti-colare di vinacce esauste, vinacce vergini, buccette e raspi, farina vi vinaccioli disoleata.La platea è stata infine aggiornata sullo stato di avan-zamento di vari lavori in corso relativi a: - prove in campo per verificare prestazioni energeti-che ed ambientali dei generatori a biocombustibili solidi,

- requisiti di sicurezza degli impianti termici lato acqua,

- qualificazione degli operatori (installatori, manuten-tori, responsabili tecnici),

- aspetti di sicurezza relativi allo stoccaggio e gestio-ne dei biocombustibili solidi,

- pulizia e manutenzione delle canne fumarie.

FIGURA 1 - Norme tecniche relative sui biocombustibili solidi (Fonte CTI)

VecchieNuove

(ancheinitaliano)

Requisitigenerali UNIEN14961-1 UNIENISO17225-1

Pellet UNIEN14961-2 UNIENISO17225-2

Bricchette UNIEN14961-3 UNIENISO17225-3

Cippato UNIEN14961-4 UNIENISO17225-4

Legna daardere UNIEN14961-5 UNIENISO17225-5

Pelletnonlegnoso UNIEN14961-6 UNIENISO17225-6

Bricchette nonlegnose UNIEN ISO17225-7

Combustibilitorrefatti

Biocombustibili solidi – Le specifiche di prodotto

Biocombustibilisolidi-Specificheeclassificazione delcombustibile

ComitatoTermotecnicoItaliano- CTI- www.cti2000.it

UNIENISO16559:2014 - Terminologia,definizioniedescrizioneInfaseditraduzione

ISO17225-8

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19IL CTI INFORMA Dossier CTI

Infine è stato segnalato come imminente l’avvio dei lavori di revisione della UNI 10683 rela-tiva all’installazione dei genera-tori a biomassa solida.L’intervento successivo è stato quello di Maria Elena Massari-ni, segretario dell’Associazione Consorzi Forestali Regione Lom-bardia e associato FIPER, che ha individuato gli aspetti critici e le opportunità della filiera di approvvigionamento della ma-teria prima.Il ruolo dei consorzi forestali è determinante per l’approvvi-gionamento di biomassa, ma l’utilizzo energetico può essere solo una delle modalità di utiliz-zo del bosco; il mercato chiede infatti prodotti differenziati a chi opera sul territorio: legname da opera, bioener-gia, gestione del suolo soprattutto contro il dissesto idrogeologico; ma molte sono le criticità. Tra questi sono stati ricordati: - frammentazione fondiaria, che rende oneroso e complesso l’ingresso nel bosco,

- mancanza di gestione attiva strutturale e di raziona-lizzazione degli interventi,

- orografìa accidentata, che comporta notevoli diffi-coltà operative ed alti costi

- assenza politica selvicolturale di lungo periodo che non ha aiutato gli operatori a programmare il proprio ruolo sul territorio e che pone l’Italia in posi-zioni di rincalzo di una ipotetica classifica europea di corretta gestione del bosco,

- opinione pubblica inconsapevole spesso contraria anche ad interventi doversi e comunque rispettosi dell’ambiente.

I consorzi però offrono un interlocutore serio e pre-parato in grado di fornire supporto tecnico all’intera filiera e prospettare soluzioni in grado di superare buona parte di queste criticità.

È stata poi la volta di Laura Baù di AIEL, l’associazio-ne in prima linea da anni sul fronte della qualità della combustione di biomassa, che, dopo aver descritto il mercato delle caldaie a biomassa ha affrontato gli aspetti critici del settore soffermandosi sui più signi-ficativi.In particolare Baù ha evidenziato come a fronte di un comunque positivo aumento delle vendite di ge-neratori si rilevi un andamento decrescente dei gradi giorno, conseguente ad inverni sempre meno freddi. Questo è un fattore critico non influenzabile dagli operatori, così come il fatto che la domanda di bio-combustibili sia più legata al prezzo delle fonti fossili che al costo stesso della materia prima. Esistono però criticità su cui è possibile intervenire in vario modo: - La sempre crescente domanda di efficienza, qualità e sostenibilità ambientale. Su questo aspetto AIEL è in prima fila da tempo avendo attivato un percorso specifico di qualificazione degli installatori e manu-tentori.

- La eccessiva frammentazione della filiera. È un tema conosciuto che causa difficoltà nell’individuare l’e-

FIGURA 2 - il patrimonio boschivo lombardo gestito dai consorzi forestali (Fonte Associazione Consorzi Forestali RL)

Federazione Italiana Produttori Energie Rinnovabili

1/16mcTER – La centrale termica a biomassa: normativa, prospettive, attori e tecnologie, 30 Giugno 2016

Frammentazione fondiaria: Consorzi Forestali

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Dossier CTI20

satto interlocutore. Ma esistono modelli di business efficaci che aggregando verticalmente gli operatori e offrendo un servizio completo fino al kWh fornito, possono bypassare questi problemi.

- La difficoltà di costruire business plan affidabili e soste-nibili. Da questo punto di vista il nuovo Conto Termico 2.0 offre notevoli spunti positivi e si ritie-ne possa dare un’ulteriore mano al settore.

Domenico Prisinzano (ENEA) ha invece affrontato il tema delle fi-gure professionali che operano attorno alla centrale termica a valle dell’installazione: respon-sabili di impianto diretti e terzi responsabili, manutentori, ad-detti ai controlli di efficienza energetica. Ogni figura ha un ruolo ben preciso definito dal

legislatore, ma spesso compiti e responsabilità appaiono vaghi e soggetti a interpretazione a cau-

sa della complessa e articolata legislazione di set-tore. Particolarmente utile è stato l’approfondimento sugli articoli di legge che regolano la materia. Mag-giori dettagli sono disponibili nella presentazione

scaricabile dal sito del CTI a cui si rimanda per la schematicità e chiarezza della trattazione.

L’etichettatura energetica è stato invece il tema trattato da Davi-de Castagna di CECED Italia che, forte dell’esperienza ac-cumulata dalla associazione che rappresenta, nel set tore degli apparecchi domestici e professionali, ha spiegato con precisione cosa troverà l’utente sull’etichetta che a partire dalla primavera 2017, e negli anni successivi in funzione delle tec-nologie, dovrà essere riportata sui generatori di calore a bio-massa immessi sul mercato. Il parallelo con gli elettrodome-

FIGURA 3 - Andamento delle vendite di generatori a biomassa (Fonte AIEL)

©Copyright2016AIELEuropeanMediumScalePelletMarket2nd Workshop

Stima vendite caldaie abiomassa inItalia

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016*

Saleso

fboilers Pellets

Woodchips

100- >1000kW

500

0

Stimaunitàvendute

FIGURA 4 - La legislazione di riferimento per l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici (Fonte ENEA)

DPRn.74/2013 – (esercizio,manutenzione,controllidiefficienzaenergeticaeispezionedegliimpiantitermici)

DM10/02/2014 – (librettodiimpiantoerapportidicontrollodiefficienzaenergetica)

D.Lgs 192/05es.m.i.

Decreto26/06/2015– ‟relazionitecniche…”(nuovecostruzioni,ristrutturazioni,riqualificazionienergetiche)

Efficienzaenergeticainedilizia– Impiantitermici

Legge10/91 DPR412/93es.m.i.

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21IL CTI INFORMA Dossier CTI

stici più conosciuti aiuterà l’utente a comprendere meglio questo passaggio fondamentale del mercato che sdogana definitivamente gli apparecchi a legna, pellet e cippato e li pone allo stesso livello di buona parte degli elettrodomestici che da tempo sono en-trati nelle nostre case. Il fil rouge è l’efficienza dei dispositivi e le loro prestazioni ambientali, ma anche

la consapevolezza e la possibilità di scelta dell’utente finale in funzione di caratteristiche ben definite ed esplici-tate in modo chiaro ed univoco.La presentazione di soluzioni tec-nologiche in linea con le continue richieste di innovazione del mercato è stato invece l’oggetto delle due ultime relazioni.La prima, a norme di Francesco Campana di Turboden – azienda da tempo associata all’mcTER FO-REST, si è concentrata sui vantaggi della cogenerazione basata sul Ci-clo Rankin a fluido Organico (olio diatermico) e delle significative dif-ferenze rispetto alla cogenerazio-ne tradizionale tramite, ad esempio, turbine a vapore. Una lunga serie di

casi studio e di “soluzioni” customizzate sul cliente ha arricchito la presentazione di una tecnologia dalle notevoli potenzialità che arriva fino ad applicazioni di trigenerazione e di teleriscaldamento.L’ultima relazione della giornata è stata quella di Alessandro Dorigati della Progeco, altra azienda fedele all’evento di San Donato Milanese. L’atten-

zione si è concentrata dapprima sulle microturbine a vapore a contropressione per impieghi industriali. Soluzione tecno-logica che presenta interessanti ricadute in termini di efficienza e che si affianca comunque a prodotti a olio diatermico per dare vita, in applicazioni specifiche, ad un sistema combinato Vapore + ORC in grado di ampliare l’offerta in un mer-cato in continua crescita. Terminato l’evento di giugno, siamo già al lavoro per organizzare l’edizione 2017 puntando l’attenzione sulle novità del mer-cato e su una crescente domanda di so-stenibilità ambientale ed economica della combustione della biomassa. Gli atti del convegno mcTER Forest sono disponibili sul sito del CTI al seguente link.

FIGURA 5 - L’etichettatura energetica dei generatori a biomassa (Fonte CECED Italia)

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Apparecchiperilriscaldamentod'ambientelocale

«LocalSpaceHeaters»

(Stufe/Caminetti)

Caldaieacombustibilesolido«SolidFuelBoilers»

InsiemidiCaldaiaacombustibilesolido,apparecchidiriscaldamentosupplementari,dispositividi

controllodellatemperaturaedispositivisolari

L’etichetta degli apparecchi a combustibile solido

FIGURA 6 - Il Ciclo Rankin a fluido Organico di Turboden

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Dossier CTI22

mcTER CONTABILIZZAZIONE CALORE

Mattia Merlini – [email protected]

L’edizione 2016 di mcTER Contabilizzazione Calore ha proposto il convegno dal titolo “La contabilizzazione del calore: aggiornamenti, novità e tecnologie”. L’obiet-tivo, come spiegato in apertura dal Direttore Generale CTI Antonio Panvini, è stato quello di fornire il quadro generale sul tema della contabilizzazione del calore alla luce del vigente DLgs n.102/2014, decreto di riferimento nell’ambito dell’efficienza energetica. Es-sendo la tematica più che mai attuale, il convegno si è proposto come punto di incontro e di riflessione in un contesto, quello termotecnico, più che mai in fer-mento: dai recenti orientamenti dell’Autorità alle nuove soluzioni tecnologiche, dalla revisione in atto della UNI 10200 alle disposizioni legislative in attesa di importanti aggiornamenti. La platea ha partecipato con grande coinvolgimento e le richieste di chiarimenti hanno intervallato i diversi interventi, confermando ancora una volta il ruolo di primissimo piano del CTI su una tematica di interesse nazionale. La prima relazione, di Marcella Pavan, ha illustra-to i contenuti del DCO 252/2016/R/TLR, speci-

ficando che il DLgs n.102/2014 ha attribuito all’AEEGSI (l’Autorità per l’e-nergia elettrica il gas e il sistema idri-co), soggetto con cui il CTI ha avviato da tempo una fattiva collaborazione su diverse tematiche, competenze di regolazione e controllo nel settore del teleriscaldamento e teleraffresca-mento. In dettaglio, l’Autorità ha definito le modalità con cui gli esercenti l’attivi-tà di misura/le imprese di fornitura del servizio forniscono ai clienti finali i contatori individuali e i criteri per l’analisi di pre-fattibilità tecnica ed

economica dell’installazione di tali contatori. L’iter che ha portato all’elaborazione di tale documento, il DCO 252/2016/R/TLR per l’appunto, ha visto il coinvolgi-mento dei principali operatori e ha dovuto necessaria-mente rispettare la scadenza del 31 dicembre 2016 fissato dalla Direttiva europea e recepito dal D.Lgs. 102/2014 per l’obbligo di installazione dei contatori (art. 9.2, D.Lgs. 102/2014). L’obiettivo del DCO, nel rispetto dei principi generali della Direttiva, è stato quello di assicurare lo stesso trattamento e le stesse tutele a tutti i clienti finali, oltre a salvaguardare la concorrenza nel mercato della fornitura dei contatori individuali di calore e ACS. Con riferimento agli edifici serviti da reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento

Alta Temp 220→150°CVapor saturo 20→5Bar

Bassa Temp 150→40°CFluido organico 16→1,5Bar

COMBI CYCLE Ciclo combinato Vapore+ORC

Vapore+ORCFIGURA 7 - La combinazione di vapore e ORC secondo Progeco

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ØModalità con cui ai clienti finali vengono forniti i contatori:è assetto delle responsabilità in materia di obblighi di installazione

dei contatori di fornitura e dei contatori individuali

è chi può fornire i contatori individuali

è quali requisiti minimi devono essere rispettati dai contatori difornitura e dai contatori individuali

è quali criteri devono essere seguiti per effettuare l’analisi di pre-fattibilità tecnica ed economica dell’installazione dei contatoriindividuali

Contenuti del DCO

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23IL CTI INFORMA Dossier CTI

e alla sola contabilizzazione diretta (contatori di calore), la relazione ha illustrato le respon-sabilità dei soggetti in materia di obblighi di installazione dei contatori e i requisiti minimi dei contatori. Infine è stato dato spazio ai criteri generali alla base dell’analisi di pre-fat-tibilità tecnico-economica dell’installazione di contatori individuali che ha messo in eviden-za la valutazione della convenienza econo-mica riguardante l’edificio nel suo complesso.Marco Dell’Isola dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale ha integrato la re-lazione precedente, poiché ha illustrato il metodo di valutazione proposta dall’Autorità. Ai fini dell’attuazione dell’art. 9 della Diretti-va 2012/27/UE, a seguito di una specifica richiesta della CE, è stato presentato uno studio che propone un approccio di valutazione per l’analisi di fattibilità tecnica ed economica per l’installazione di sistemi di contabilizzazione dei consumi individuali di calore, negli edifici allacciati a teleriscaldamento e teleraffrescamento o alimentati da impianti centraliz-zati. Da qui nasce la metodologia proposta dall’Auto-rità che definisce tre classi di edifici (edifici obbligati, edifici esenti ed edifici da valutare), destinando ai soli ‘edifici da valutare’ una valutazione della convenienza economica. La valutazione che riguarda l’edificio nel suo complesso e non le singole unità immobiliari che lo compongono, tiene conto di determinati parametri, tra cui il fabbisogno energetico specifico nelle condizioni standard per riscaldamento, raffre-scamento e acqua calda sanitaria calcolato in conformità alla UNI/TS 11300.Nella seconda parte della presentazione so-no stati esposti gli orientamenti dell’Autorità in materia di requisiti tecnici e prestazionali mi-nimi dei contatori di fornitura e individuali che devono essere installati in tutti gli edifici allac-ciati a teleriscaldamento e teleraffrescamento entro il 31 dicembre 2016, come definito dal DLgs n.102/2014.Mattia Merlini ha invece descritto le recenti attività normative della Commissione Tecnica 271 ‘Contabilizzazione del calore’ che in

sede CTI si occupa della UNI 10200. A valle dell’in-chiesta pubblica, gli esperti CTI stanno elaborando il nuovo testo della norma di riferimento in materia di ripartizione delle spese di riscaldamento e ACS. La re-lazione ha avuto il principale obiettivo di informare gli operatori relativamente ai commenti pervenuti durante l’inchiesta pubblica terminata il 13 giugno e alle pos-sibili tempistiche di pubblicazione della nuova norma. Una delle proposte che dovrà necessariamente essere analizzata dalla CT 271 è quella relativa all’introdu-zione, nella norma, dei fattori di compensazione (o altrimenti detti coefficienti correttivi). Tali fattori dovreb-bero essere utilizzati solo per la parti condominiali co-muni orizzontali, allo scopo di rispondere alla direttiva

La contabilizzazione del calore: Lo stato dell’arte e le prospettive alla luce del D.Lgs. 102/2014

Marco Dell’Isola – Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale

Parametri presi in esame ai fini della classificazione

La valutazione riguarda l’edificio nel suo complesso (e, dunque, non le singole unità immobiliari che lo compongono) e tiene conto:

a) della classificazione degli edifici per tipologia secondo quanto previsto dall’art. 3 del D.P.R. n. 412/93 (cf. Tabella 2);

b) del fabbisogno energetico specifico nelle condizioni standard per riscaldamento (EPH), raffrescamento (EPC) e acqua calda sanitaria (EPW), calcolato in conformità alla normativa tecnica UNI/TS 11300.

c) della superficie media e del numero di unità immobiliari presenti nell’edificio;

d) dei costi di acquisto, installazione e gestione dei sistemi di contabilizzazione diretta dei consumi individuali;

e) del beneficio atteso dall’installazione dei sistemi di contabilizzazione individuale dei consumi in termini di risparmio energetico

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6.LAREVISIONEDELLAUNI1020012

Commenti pervenuti in INCHIESTA PUBBLICA FINALE UNI:- Coefficienti correttivi dei consumi per le u.i. più disperdenti- Calcolo dei millesimi di fabbisogno in funzione dello stato dell’edificio- Procedure di verifica della funzionalità dell’impianto- Temperatura minima in u.i. per evitare «furti» di calore- Metodologia per le case ad occupazione discontinua o saltuaria- Alternativa ai millesimi di fabbisogno per la ripartizione delle spese

involontarie- Calcolo delle potenze dei corpi scaldanti (gerarchia)

Altri commenti sulla congruenza della norma rispetto al concetto di trasparenzae rispetto a quanto definito dall’articolo 19 della Direttiva 2012/27/CE

La contabilizzazione del calore: aggiornamenti, novità e tecnologie – 30 Giugno 2016

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europea sull’efficientamento energetico proprio delle parti comuni. Il metodo proposto si limita ad introdurre un termine aggiuntivo che si annulla completamente nel momento in cui la struttura comune orizzontale viene coibentata (da qui l’interesse esplicito del condo-minio ad intervenire). La CT 271 si è già riunita per analizzare i commenti pervenuti e con ogni probabilità la revisione prose-guirà fino al prossimo autunno; ad una prima stima, che potrà subire variazioni in funzione dello svolgimen-to delle attività, si potrà disporre della nuova versione della norma entro la fine del 2016. Particolarmente interessante è stato l’intervento di Fabio Saba dell’INRIM (Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica) che ha avuto il compito di spiegare come viene realizzato il campione nazionale per la misura dell’energia termica. Questo, il primo mai realizzato in Italia, consente di fornire un riferimento alla catena nazionale dell’energia termica. La relazione ha poi descritto l’impianto di riscalda-mento centralizzato sperimentale, realizzato nel 2014 presso i laboratori INRIM, in grado di riprodurre diver-se condizioni di scambio termico dei corpi scaldanti. Tra le applicazioni pratiche del sistema, quello di effet-tuare verifiche di funzionalità dei ripartitori di calore e della loro conformità alla norma UNI EN 834.Gli interventi conclusivi della giornata sono stati effet-tuati dalle aziende. Roberto Colombo di Brunata ha raccontato la storia del ripartitore, dal primo prototipo

installato nel 1917 alla telelettura dei consumi. A fron-te di un informazione forse non sempre completa e capillare, la contabilizzazione mediante i ripartitori è una realtà consolidata in tutta Europa, compito degli operatori, ma anche delle istituzioni, distribuire cono-scenza e consapevolezza in tal senso. La relazione ha posto inoltre grande attenzione sulla programmazione dei ripartitori, aspetto ritenuto fondamentale per una totale trasparenza verso l’utente finale. I vantaggi dei dispositivi programmati in chiaro sono stati successiva-mente presentati dalla Techem che ha anche illustrato i contenuti della reportistica mensile che riporta il dettaglio delle letture e dei consumi medi per ciascun utente. Antonello Guzzetti ha effettuato una panora-mica sulla gamma dei prodotti Qundis: dai dispositivi di misura (ripartitori, contatori di calore e contatori d’acqua) ai moduli per poter leggere a distanza le let-ture effettuate. L’ultima relazione della giornata è stata quella di Ezio Prini, un’interessante esposizione sulle modalità di produzione dell’acqua calda sanitaria e i relativi approcci di misura. Come giustamente eviden-ziato nel corso dell’intervento, il servizio di produzione ACS è destinato ad acquisire nel tempo un preponde-rante peso percentuale ed è per questa ragione che tale aspetto dovrà essere preso in considerazione con maggiore sensibilità in fase progettuale.Terminato l’evento di giugno, il CTI è già al lavoro per l’organizzazione della prossima edizione. L’evento mcTER Contabilizzazione Calore prevede inoltre una

tappa intermedia alla Fiera di Verona per il prossimo 20 ottobre. L’occasione sarà propi-zia per illustrare il correttivo del Decreto Legi-slativo n.102/2014 che a seguito del recente passaggio in Consiglio dei Ministri potrebbe essere pubblicato a breve in Gazzetta, e per aggiornare i soggetti interessati circa le atti-vità di revisione attualmente in atto sulla UNI 10200. L’homepage e il profilo Twitter del CTI, oltre alla rivista mensile Energia e Dintor-ni, sono gli strumenti disponibili per rimanere aggiornati e ricevere le comunicazioni sul proseguimento delle attività. Gli atti del con-vegno mcTER Contabilizzazione Calore sono disponibili sul sito del CTI al seguente link.

Dossier CTI24


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