MEDIA K IT APO I
CHI S IAMO
APOI è la Prima Associazione Professionale Italiana che associa i professionisti operanti nel settore del professional organizing - i professionisti dell’organizzazione - che forniscono servizi per migliorare l’organizzazione personale in differenti contesti: lavoro, casa, stile di vita, offrendo formazione, consulenza e strumenti operativi, per favorire i processi di ottimizzazione di tempo, spazio, energie e denaro.
APOI ha lo scopo di adattare la figura del Professional Organizer - nata come figura professionale in America - alla cultura italiana e di divulgare in tutta Italia le potenzialità di questa nuova professione
APOI - nata nell’ottobre 2013 - conta ad oggi + 30 associati, ha organizzato oltre 20 eventi locali (Ravenna, Torino, Genova) e ha organizzato il Primo Evento Nazionale il 17 maggio 2014 a Bologna, con il Patrocinio del Comune.
APOI è iscritta all’elenco delle Associazioni Professionali sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico www.sviluppoeconomico.gov.it
I L BOARD APOI
SABRINA TOSCANI presidente e fondatrice APOI, ha fondato Organizzare Italia, la prima impresa di organizzazione della persona in Italia. Ha trascorso 10 anni all’estero lavorando per l’organizzazione di eventi, fiere e fundraising. Tornata in Italia ha lavorato per 10 anni come libera professionista nella consulenza aziendale su controllo e organizzazione costi. www.organizzareitalia.com
IRENE NOVELLO vice presidente APOI, laureata in architettura, ha lavorato per 15 anni come organizzatrice e produttrice di moltissimi eventi culturali, sia in Italia che all’estero. Lavora da due anni come Professional Organizer ed è specializzata in ottimizzazione e organizzazione di spazi e con particolare interesse per il mondo della Disposofobia.www.eccofatto.it
SILVA BUCCI co-fondatrice tesoriere e consigliere di APOI, imprenditrice nella società di famiglia, poi customer care presso un’azienda multinazionale, si è occupata di organizzazione eventi e da 5 anni lavora come Professional Organizer ottimizzando gli spazi e l’organizzazione personale dei suoi clienti.www.silvabucci.com
I L BOARD APOI
FRANCESCA PANSADORO fondatrice di TUTTOAPOSTO, ha vissuto lungamente all’estero dove ha appreso il Professional Organizing. Lavora coniugando la sua esperienza nel mondo del design con la sua naturale propensione all’organizzazione. Organizza laboratori di formazione e divulgazione ed è responsabile delle Relazioni esterne dell’APOI.www.tutto-aposto.com
FABIOLA DI GIOV ANGELO laureata in sociologia, da oltre 10 anni si occupa di comunicazione. Come giornalista e addetto stampa ha preso parte a progetti importanti passando dalle tematiche ambientali a quelle sociali, dalle pubbliche amministrazioni alle aziende private. È responsabile dell’ufficio stampa di APOI.
CHI È I LPROfESS IOnALORgAnIzER
Il Professional Organizer aiuta a gestire in maniera più efficiente e meno stressante la CASA e la FAMIGLIA;
a migliorare la produttività e il rendimento in AZIENDA o in UFFICIO, a rendere il flusso di lavoro più fluido e diminuire i carichi di lavoro e lo stress;
a trovare soluzioni per l’ottimizzazione e la funzionalità degli spazi;
a supportare scelte e STILE DI VITA, affinché quest’ultima sia ricca di soddisfazioni personali, di opportunità colte e di sogni realizzati.
Il Professional Organizer educa all’organizzazione.
ATTIV ITA
L’Associazione ha aperto collaborazioni e partnership con: APDO UK - The Association of Professional Declutterers & Organisers; www.apdo-uk.co.uk
AAPO - Australasian Association of Professional Organizers; www.aapo.org.au
NBPO - De Nederlandse Beroepsvereniging van Professional Organizers; www.nbpo.nl
ICD - Institute for Challenging Disorganization; www.challengingdisorganization.org
Centro Clinico Crocetta Torino; www.centroclinicocrocetta.it
Enti di educazione e formazione
Centri per la salute e il benessere della persona
APOI ha siglato - per il 2015 - una partnership con CUKI per il marchio Domopak Living.
I nUMERI D I APO I
Statistica dei contatti della pagina Facebook APOIaggiornata al 9 marzo 2015
I nUMERI D I APO IVai a questo rapportowww.apoi.it http://www.apoi.itTutti i dati del sito web
06 feb 2015 08 mar 2015Panoramica del pubblico
Lingua Sessioni % Sessioni
1. itit 1.589 57,34%
2. it 957 34,54%
3. enus 93 3,36%
4. en 35 1,26%
5. ptbr 32 1,15%
6. ptpt 9 0,32%
7. engb 8 0,29%
8. c 7 0,25%
9. fr 5 0,18%
10. dede 4 0,14%
Panoramica
Sessioni
8 feb 15 feb 22 feb 1 mar
300300
600600
Sessioni
2.771Utenti
1.832Visualizzazioni di pagina
8.601
Pagine/sessione
3,10Durata sessione media
00:03:16Frequenza di rimbalzo
47,28%
% nuove sessioni
62,54%
New Visitor Returning Visitor
37.4%
62.6%
© 2015 Google
Tutte le sessioni100,00%
Flusso dei contatti sul sito www.apoi.it dal google Analyticsaggiornata al 9 marzo 2015
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Il Secolo XIX9 marzo 2015
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
La Repubblica14 novembre 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Inserto di Casa Facile4 ottobre 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Gioia13 settembre 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
La Stampa26 agosto 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Setteserequi4 luglio 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Il Salvagente19 giugno 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Il Salvagente19 giugno 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Il Salvagente19 giugno 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Venerdi di Repubblica30 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Venerdi di Repubblica30 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Il Resto del Carlino13 settembre 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Adesso15 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Vive Sani & Belli9 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Spendere meglio10 febbraio 2014
RASSEgnA STAMPAQUOTID IAn I E SETT IMAnAL I
Spendere meglio10 febbraio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
[ M Y B U S I N E S S / N E W S ] Arriva il professional organizer emette in ordine casa e lavoro Organizza itraslochi, riprogetta gli spazi, migliora la gestionedel tempo. E dà consigli. Qui i 10 errori da noncommettere per avere una giornata produttiva esoddisfacente
12 giorni fa | di Valeria Vantaggi
19
IRENE NOVELLOCo-fondatrice e vice-presidentedi APOI, effettua interventi inàmbito domestico, permigliorare la sistemazione dellacasa e la gestione della famiglia.Specializzata nell’aiutare lepersone che hanno gli spazitroppo pieni di oggetti e chehanno l’abitudine diaccumulare. Info:www.eccofatto.it.
1278
22
3
Belén Rodriguez e Stefano De Martino, romanticaParigi La showgirl e il marito sono in Francia daqualche giorno. Con loro ... V E D I T U T T I
PEOPLEPEOPLE BEAUTYBEAUTY BENESSEREBENESSERE FASHIONFASHION SHOWSHOW FOODFOOD FIRMEFIRME OROSCOPOOROSCOPO TRAVELLERTRAVELLER LIFESTYLELIFESTYLE VF NETWORKVF NETWORK ALTRIALTRI L I V E !L I V E ! ACCEDIACCEDI
Vanity Fair21 febbraio 2015
[ M Y B U S I N E S S / N E W S ] Arriva il professional organizer emette in ordine casa e lavoro Organizza itraslochi, riprogetta gli spazi, migliora la gestionedel tempo. E dà consigli. Qui i 10 errori da noncommettere per avere una giornata produttiva esoddisfacente
12 giorni fa | di Valeria Vantaggi
19
IRENE NOVELLOCo-fondatrice e vice-presidentedi APOI, effettua interventi inàmbito domestico, permigliorare la sistemazione dellacasa e la gestione della famiglia.Specializzata nell’aiutare lepersone che hanno gli spazitroppo pieni di oggetti e chehanno l’abitudine diaccumulare. Info:www.eccofatto.it.
1278
22
3
Belén Rodriguez e Stefano De Martino, romanticaParigi La showgirl e il marito sono in Francia daqualche giorno. Con loro ... V E D I T U T T I
PEOPLEPEOPLE BEAUTYBEAUTY BENESSEREBENESSERE FASHIONFASHION SHOWSHOW FOODFOOD FIRMEFIRME OROSCOPOOROSCOPO TRAVELLERTRAVELLER LIFESTYLELIFESTYLE VF NETWORKVF NETWORK ALTRIALTRI L I V E !L I V E ! ACCEDIACCEDI
E se qualcuno potesse mettere ordine nella vostra vita? Se vi
mettesse a posto gli armadi? Se vi organizzasse un trasloco alla
perfezione? Se ripulisse la casella delle email? Se rendesse più
fluida la giornata? Sarebbe davvero fantastico.
E ora c'è una nuova figura professionale che effettivamente
potrebbe aiutarvi. Si chiamano professional organizers e
fanno, appunto, questo: mettono in ordine, riorganizzano. «Da
noi è da poco che se ne parla, ma in realtà», ci tiene a precisare
Sabrina Toscani (nella foto di Saverio Femia, qui sopra),
presidente APOI, l'Associazione Professional Organizers
Italia, «questo lavoro in America esiste dagli anni Ottanta:
qualcuno che aiuta a pianificare, a programmare, a capire
come far funzionare bene le cose, sia in àmbito domestico sia
in àmbito lavorativo. Ognuno di noi ha poi la sua
specializzazione: c'è chi, con il tempo, si è dedicato alle donne
casalinghe e chi ai manager d'azienda, chi ai ragazzi che non
riescono a darsi priorità, chi agli anziani che devono scandire
la giornata in modo regolare».
Non ci sono titoli di studio ad hoc per questo mestiere, ma
l'associazione organizza corsi di formazione: «E comunque chi
fa questo lavoro di solito non è giovanissimo: le esperienze di
vita sono fondamentali». C'è chi arriva dagli uffici stampa, chi
dagli uffici tecnici di grandi aziende e chi faceva la segretaria
di direzione: per conoscere i "senior" dell'associazione APOI
basta cliccare sulla gallery qui sopra. Loro sono i professional
organizers più strutturati, capaci di mettersi al lavoro fin da
subito accanto a voi.
Intanto, per portarsi avanti, Sabrina Toscani riporta qui
l'elenco dei 10 errori da non commettere per avere una
giornata più produttiva e soddisfacente. Utili a sapersi.
1. Leggere le email come prima cosa la mattina. Si tratta di
un’abitudine molto diffusa, ma anche molto pericolosa per il
buon andamento della giornata. Se leggiamo subito la posta
senza prima chiarire a noi stessi le nostre priorità rischiamo di
passare subito a risolvere le urgenze altrui e di trovarci nel
tardo pomeriggio a non aver ancora avuto il tempo da dedicare
ai nostri compiti importanti.
2. Fare più cose contemporaneamente. Spinti dalla necessità
daMYBUSINESS
VEDIanche
T O P V I D E OT O P V I D E O
1 giorno fa | di Redazione MyBusiness
Ryanair cerca assistenti di volo
A N N U N C I
3 mesi fa | di Francesco Oggiano
Jobs Act, cosa (non) cambia per iprecari
I T A L I A
4 mesi fa | di Barbara Nicolini e PaolaOcchipinti
Un Job a settimana: shoes stylist
I T A L I A
V A N I T Y P R O M O T I O N
di dover fare tante cose crediamo che farne tante
contemporaneamente sia una soluzione; in realtà ormai
innumerevoli studi confermano che il multitasking non
premia, anzi fa perdere tempo e induce all'errore.
3. Non decidere. Rimandare le decisioni ci alleggerisce al
momento, ma ci penalizza in prospettiva. La confusione, fisica
e mentale, non è altro che un susseguirsi di decisioni non
prese.
4. Tenere tutto a mente. Spesso affidiamo alla nostra memoria
un compito troppo gravoso, quello di ricordare tutto quello che
dobbiamo fare senza supportarla con nessuno strumento
cartaceo o elettronico; in realtà la nostra mente, così come un
computer, ha una memoria limitata per cui se la riempiamo il
processore rallenta e rischia il tilt.
5. Usare molti calendari. Mentre è valida l’abitudine di scrivere
i nostri impegni è sbagliato farlo usando più dispositivi e
calendari, rischiamo infatti che nessuno di questi strumenti sia
veramente degno della nostra fiducia, e quindi in grado di
supportarci con il rischio di mancare scadenza o
appuntamenti importanti.
6. Scaricare troppe app. Molte application promettono
miracoli nell’organizzazione, alcune sono veramente valide,
tuttavia l’essere organizzati è un processo che deve avvenire
prima dell’uso dell’application, valida per noi, altrimenti il
rischio è la confusione.
7. Voler fare troppe cose. Prendere troppe impegni e non
essere capaci a dire di no ci può condurre verso un esito
contrario a quello che era nelle nostre buone intenzioni. E'
bene fare una giusta valutazione di quanto riusciremo a fare
prima di prendere un impegno per non rischiare di perdere la
stima del nostri interlocutore.
8. Conservare troppe cose. Molto spesso conserviamo troppi
oggetti, documenti e informazioni, che non hanno un valore né
pratico né emotivo mentre disperdono la nostra attenzione e le
nostre energie.
9. Non mettere le cose al proprio posto. Spesso cerchiamo,
TV
Madonna, che caduta!
TweetTweet 2
TweetTweet 22
3
3
LINK 5 buoni consigli per le mamme che lavorano
TAG lavoro
NON CI SONO ANCORA COMMENTI
perdendo tempo prezioso, occhiali, chiavi, documenti
importanti, senza riuscire a trovarli. E' fondamentale dare una
dimora fissa agli oggetti in modo tale da ritrovarli al bisogno lì
dove sono sempre stati.
10. Non dedicare tempo alla programmazione. Fermarsi e
programmare sembra una pratica inutile e uno spreco di
tempo, in realtà è un'attività fondamentale, grazie alla quale
decidiamo cosa fare del nostro tempo. Non è poco.
P.s.: Dal 21 al 28 marzo 2015 è prevista la prima edizione
italiana della Settimana dell’organizzazione. Durante la
manifestazione, ideata da APOI, incontri, seminari e
laboratori online e offline.
VANITY TODAY!
Cosa ne pensi?
Il nuovo amore diAurora
Il segreto di NinaDobrev
The Voice e l'anti-Conchita
La signora in giallo Uccise moglie malata:eutanasia
News
Italia
Beauty
News
Fashion
News
Show
Cinema
Oroscopo
Capitani
Traveller
Viaggi Mondo
©EDIZIONI CONDÉ NAST S.P.A. - P.ZZA CASTELLO 27 - 20121 MILANO CAP.SOC. 2.700.000 EURO I.V. C.F E P.IVA REG.IMPRESE TRIB. MILANON. 00834980153 SOCIETÀ CON SOCIO UNICO · PUBBLICITÀ · REDAZIONE · ABBONAMENTI · CONDIZIONI D'UTILIZZO · PRIVACY
VANITYFAIR.IT · WIRED.IT · VOGUE.IT · GQ.COM · GLAMOUR.IT · CNLIVE.IT
INTERNATIONAL EDITIONS: · VF USA · VF SPAIN · VF FRANCE · VF UK
Mondo
Società
Foto
Diversamente Vanity
People
Italia
Mondo
Gossip
LifeStar
Family Vip
Charity Stars
Trend
Beauty star
Capelli
Viso e corpo
Make up
Profumi
Shopping
Il top e il flop
Uno al giorno
(r)evolution
Sfilate
Trend
StarLook
Red Carpet
Borse
Scarpe
Abbigliamento
Musica
Tv
Libri
Agenda
Oscar
Food
Foodstar
Food News
Piatti d'Autore
Ristoranti
Ricevere
Del giorno
Del mese
Tarocchi
Lifestyle
Casa
Hi-Tech
Tempo libero
Bambini
Motori
Pets
Speciale Outdoor
San Valentino
Mamme
Viaggi Italia
Notizie Viaggio
Forum Viaggi
Blog
Cinquesensi
Benessere
Dieta e alimentazione
Star Program
Fitness
Salute e prevenzione
Sesso
What Women Want
Spa e trattamenti
Radio Firme Style.it Accedi Registrati
RASSEgnA STAMPAWEB
E se qualcuno potesse mettere ordine nella vostra vita? Se vi
mettesse a posto gli armadi? Se vi organizzasse un trasloco alla
perfezione? Se ripulisse la casella delle email? Se rendesse più
fluida la giornata? Sarebbe davvero fantastico.
E ora c'è una nuova figura professionale che effettivamente
potrebbe aiutarvi. Si chiamano professional organizers e
fanno, appunto, questo: mettono in ordine, riorganizzano. «Da
noi è da poco che se ne parla, ma in realtà», ci tiene a precisare
Sabrina Toscani (nella foto di Saverio Femia, qui sopra),
presidente APOI, l'Associazione Professional Organizers
Italia, «questo lavoro in America esiste dagli anni Ottanta:
qualcuno che aiuta a pianificare, a programmare, a capire
come far funzionare bene le cose, sia in àmbito domestico sia
in àmbito lavorativo. Ognuno di noi ha poi la sua
specializzazione: c'è chi, con il tempo, si è dedicato alle donne
casalinghe e chi ai manager d'azienda, chi ai ragazzi che non
riescono a darsi priorità, chi agli anziani che devono scandire
la giornata in modo regolare».
Non ci sono titoli di studio ad hoc per questo mestiere, ma
l'associazione organizza corsi di formazione: «E comunque chi
fa questo lavoro di solito non è giovanissimo: le esperienze di
vita sono fondamentali». C'è chi arriva dagli uffici stampa, chi
dagli uffici tecnici di grandi aziende e chi faceva la segretaria
di direzione: per conoscere i "senior" dell'associazione APOI
basta cliccare sulla gallery qui sopra. Loro sono i professional
organizers più strutturati, capaci di mettersi al lavoro fin da
subito accanto a voi.
Intanto, per portarsi avanti, Sabrina Toscani riporta qui
l'elenco dei 10 errori da non commettere per avere una
giornata più produttiva e soddisfacente. Utili a sapersi.
1. Leggere le email come prima cosa la mattina. Si tratta di
un’abitudine molto diffusa, ma anche molto pericolosa per il
buon andamento della giornata. Se leggiamo subito la posta
senza prima chiarire a noi stessi le nostre priorità rischiamo di
passare subito a risolvere le urgenze altrui e di trovarci nel
tardo pomeriggio a non aver ancora avuto il tempo da dedicare
ai nostri compiti importanti.
2. Fare più cose contemporaneamente. Spinti dalla necessità
daMYBUSINESS
VEDIanche
T O P V I D E OT O P V I D E O
1 giorno fa | di Redazione MyBusiness
Ryanair cerca assistenti di volo
A N N U N C I
3 mesi fa | di Francesco Oggiano
Jobs Act, cosa (non) cambia per iprecari
I T A L I A
4 mesi fa | di Barbara Nicolini e PaolaOcchipinti
Un Job a settimana: shoes stylist
I T A L I A
V A N I T Y P R O M O T I O N
Vanity Fair21 febbraio 2015
[ M Y B U S I N E S S / N E W S ] Arriva il professional organizer emette in ordine casa e lavoro Organizza itraslochi, riprogetta gli spazi, migliora la gestionedel tempo. E dà consigli. Qui i 10 errori da noncommettere per avere una giornata produttiva esoddisfacente
12 giorni fa | di Valeria Vantaggi
19
IRENE NOVELLOCo-fondatrice e vice-presidentedi APOI, effettua interventi inàmbito domestico, permigliorare la sistemazione dellacasa e la gestione della famiglia.Specializzata nell’aiutare lepersone che hanno gli spazitroppo pieni di oggetti e chehanno l’abitudine diaccumulare. Info:www.eccofatto.it.
1278
22
3
Belén Rodriguez e Stefano De Martino, romanticaParigi La showgirl e il marito sono in Francia daqualche giorno. Con loro ... V E D I T U T T I
PEOPLEPEOPLE BEAUTYBEAUTY BENESSEREBENESSERE FASHIONFASHION SHOWSHOW FOODFOOD FIRMEFIRME OROSCOPOOROSCOPO TRAVELLERTRAVELLER LIFESTYLELIFESTYLE VF NETWORKVF NETWORK ALTRIALTRI L I V E !L I V E ! ACCEDIACCEDI
E se qualcuno potesse mettere ordine nella vostra vita? Se vi
mettesse a posto gli armadi? Se vi organizzasse un trasloco alla
perfezione? Se ripulisse la casella delle email? Se rendesse più
fluida la giornata? Sarebbe davvero fantastico.
E ora c'è una nuova figura professionale che effettivamente
potrebbe aiutarvi. Si chiamano professional organizers e
fanno, appunto, questo: mettono in ordine, riorganizzano. «Da
noi è da poco che se ne parla, ma in realtà», ci tiene a precisare
Sabrina Toscani (nella foto di Saverio Femia, qui sopra),
presidente APOI, l'Associazione Professional Organizers
Italia, «questo lavoro in America esiste dagli anni Ottanta:
qualcuno che aiuta a pianificare, a programmare, a capire
come far funzionare bene le cose, sia in àmbito domestico sia
in àmbito lavorativo. Ognuno di noi ha poi la sua
specializzazione: c'è chi, con il tempo, si è dedicato alle donne
casalinghe e chi ai manager d'azienda, chi ai ragazzi che non
riescono a darsi priorità, chi agli anziani che devono scandire
la giornata in modo regolare».
Non ci sono titoli di studio ad hoc per questo mestiere, ma
l'associazione organizza corsi di formazione: «E comunque chi
fa questo lavoro di solito non è giovanissimo: le esperienze di
vita sono fondamentali». C'è chi arriva dagli uffici stampa, chi
dagli uffici tecnici di grandi aziende e chi faceva la segretaria
di direzione: per conoscere i "senior" dell'associazione APOI
basta cliccare sulla gallery qui sopra. Loro sono i professional
organizers più strutturati, capaci di mettersi al lavoro fin da
subito accanto a voi.
Intanto, per portarsi avanti, Sabrina Toscani riporta qui
l'elenco dei 10 errori da non commettere per avere una
giornata più produttiva e soddisfacente. Utili a sapersi.
1. Leggere le email come prima cosa la mattina. Si tratta di
un’abitudine molto diffusa, ma anche molto pericolosa per il
buon andamento della giornata. Se leggiamo subito la posta
senza prima chiarire a noi stessi le nostre priorità rischiamo di
passare subito a risolvere le urgenze altrui e di trovarci nel
tardo pomeriggio a non aver ancora avuto il tempo da dedicare
ai nostri compiti importanti.
2. Fare più cose contemporaneamente. Spinti dalla necessità
daMYBUSINESS
VEDIanche
T O P V I D E OT O P V I D E O
1 giorno fa | di Redazione MyBusiness
Ryanair cerca assistenti di volo
A N N U N C I
3 mesi fa | di Francesco Oggiano
Jobs Act, cosa (non) cambia per iprecari
I T A L I A
4 mesi fa | di Barbara Nicolini e PaolaOcchipinti
Un Job a settimana: shoes stylist
I T A L I A
V A N I T Y P R O M O T I O N
di dover fare tante cose crediamo che farne tante
contemporaneamente sia una soluzione; in realtà ormai
innumerevoli studi confermano che il multitasking non
premia, anzi fa perdere tempo e induce all'errore.
3. Non decidere. Rimandare le decisioni ci alleggerisce al
momento, ma ci penalizza in prospettiva. La confusione, fisica
e mentale, non è altro che un susseguirsi di decisioni non
prese.
4. Tenere tutto a mente. Spesso affidiamo alla nostra memoria
un compito troppo gravoso, quello di ricordare tutto quello che
dobbiamo fare senza supportarla con nessuno strumento
cartaceo o elettronico; in realtà la nostra mente, così come un
computer, ha una memoria limitata per cui se la riempiamo il
processore rallenta e rischia il tilt.
5. Usare molti calendari. Mentre è valida l’abitudine di scrivere
i nostri impegni è sbagliato farlo usando più dispositivi e
calendari, rischiamo infatti che nessuno di questi strumenti sia
veramente degno della nostra fiducia, e quindi in grado di
supportarci con il rischio di mancare scadenza o
appuntamenti importanti.
6. Scaricare troppe app. Molte application promettono
miracoli nell’organizzazione, alcune sono veramente valide,
tuttavia l’essere organizzati è un processo che deve avvenire
prima dell’uso dell’application, valida per noi, altrimenti il
rischio è la confusione.
7. Voler fare troppe cose. Prendere troppe impegni e non
essere capaci a dire di no ci può condurre verso un esito
contrario a quello che era nelle nostre buone intenzioni. E'
bene fare una giusta valutazione di quanto riusciremo a fare
prima di prendere un impegno per non rischiare di perdere la
stima del nostri interlocutore.
8. Conservare troppe cose. Molto spesso conserviamo troppi
oggetti, documenti e informazioni, che non hanno un valore né
pratico né emotivo mentre disperdono la nostra attenzione e le
nostre energie.
9. Non mettere le cose al proprio posto. Spesso cerchiamo,
TV
Madonna, che caduta!
TweetTweet 2
TweetTweet 22
3
3
LINK 5 buoni consigli per le mamme che lavorano
TAG lavoro
NON CI SONO ANCORA COMMENTI
perdendo tempo prezioso, occhiali, chiavi, documenti
importanti, senza riuscire a trovarli. E' fondamentale dare una
dimora fissa agli oggetti in modo tale da ritrovarli al bisogno lì
dove sono sempre stati.
10. Non dedicare tempo alla programmazione. Fermarsi e
programmare sembra una pratica inutile e uno spreco di
tempo, in realtà è un'attività fondamentale, grazie alla quale
decidiamo cosa fare del nostro tempo. Non è poco.
P.s.: Dal 21 al 28 marzo 2015 è prevista la prima edizione
italiana della Settimana dell’organizzazione. Durante la
manifestazione, ideata da APOI, incontri, seminari e
laboratori online e offline.
VANITY TODAY!
Cosa ne pensi?
Il nuovo amore diAurora
Il segreto di NinaDobrev
The Voice e l'anti-Conchita
La signora in giallo Uccise moglie malata:eutanasia
News
Italia
Beauty
News
Fashion
News
Show
Cinema
Oroscopo
Capitani
Traveller
Viaggi Mondo
©EDIZIONI CONDÉ NAST S.P.A. - P.ZZA CASTELLO 27 - 20121 MILANO CAP.SOC. 2.700.000 EURO I.V. C.F E P.IVA REG.IMPRESE TRIB. MILANON. 00834980153 SOCIETÀ CON SOCIO UNICO · PUBBLICITÀ · REDAZIONE · ABBONAMENTI · CONDIZIONI D'UTILIZZO · PRIVACY
VANITYFAIR.IT · WIRED.IT · VOGUE.IT · GQ.COM · GLAMOUR.IT · CNLIVE.IT
INTERNATIONAL EDITIONS: · VF USA · VF SPAIN · VF FRANCE · VF UK
Mondo
Società
Foto
Diversamente Vanity
People
Italia
Mondo
Gossip
LifeStar
Family Vip
Charity Stars
Trend
Beauty star
Capelli
Viso e corpo
Make up
Profumi
Shopping
Il top e il flop
Uno al giorno
(r)evolution
Sfilate
Trend
StarLook
Red Carpet
Borse
Scarpe
Abbigliamento
Musica
Tv
Libri
Agenda
Oscar
Food
Foodstar
Food News
Piatti d'Autore
Ristoranti
Ricevere
Del giorno
Del mese
Tarocchi
Lifestyle
Casa
Hi-Tech
Tempo libero
Bambini
Motori
Pets
Speciale Outdoor
San Valentino
Mamme
Viaggi Italia
Notizie Viaggio
Forum Viaggi
Blog
Cinquesensi
Benessere
Dieta e alimentazione
Star Program
Fitness
Salute e prevenzione
Sesso
What Women Want
Spa e trattamenti
Radio Firme Style.it Accedi Registrati
RASSEgnA STAMPAWEB
di dover fare tante cose crediamo che farne tante
contemporaneamente sia una soluzione; in realtà ormai
innumerevoli studi confermano che il multitasking non
premia, anzi fa perdere tempo e induce all'errore.
3. Non decidere. Rimandare le decisioni ci alleggerisce al
momento, ma ci penalizza in prospettiva. La confusione, fisica
e mentale, non è altro che un susseguirsi di decisioni non
prese.
4. Tenere tutto a mente. Spesso affidiamo alla nostra memoria
un compito troppo gravoso, quello di ricordare tutto quello che
dobbiamo fare senza supportarla con nessuno strumento
cartaceo o elettronico; in realtà la nostra mente, così come un
computer, ha una memoria limitata per cui se la riempiamo il
processore rallenta e rischia il tilt.
5. Usare molti calendari. Mentre è valida l’abitudine di scrivere
i nostri impegni è sbagliato farlo usando più dispositivi e
calendari, rischiamo infatti che nessuno di questi strumenti sia
veramente degno della nostra fiducia, e quindi in grado di
supportarci con il rischio di mancare scadenza o
appuntamenti importanti.
6. Scaricare troppe app. Molte application promettono
miracoli nell’organizzazione, alcune sono veramente valide,
tuttavia l’essere organizzati è un processo che deve avvenire
prima dell’uso dell’application, valida per noi, altrimenti il
rischio è la confusione.
7. Voler fare troppe cose. Prendere troppe impegni e non
essere capaci a dire di no ci può condurre verso un esito
contrario a quello che era nelle nostre buone intenzioni. E'
bene fare una giusta valutazione di quanto riusciremo a fare
prima di prendere un impegno per non rischiare di perdere la
stima del nostri interlocutore.
8. Conservare troppe cose. Molto spesso conserviamo troppi
oggetti, documenti e informazioni, che non hanno un valore né
pratico né emotivo mentre disperdono la nostra attenzione e le
nostre energie.
9. Non mettere le cose al proprio posto. Spesso cerchiamo,
TV
Madonna, che caduta!
Vanity Fair21 febbraio 2015
[ M Y B U S I N E S S / N E W S ] Arriva il professional organizer emette in ordine casa e lavoro Organizza itraslochi, riprogetta gli spazi, migliora la gestionedel tempo. E dà consigli. Qui i 10 errori da noncommettere per avere una giornata produttiva esoddisfacente
12 giorni fa | di Valeria Vantaggi
19
IRENE NOVELLOCo-fondatrice e vice-presidentedi APOI, effettua interventi inàmbito domestico, permigliorare la sistemazione dellacasa e la gestione della famiglia.Specializzata nell’aiutare lepersone che hanno gli spazitroppo pieni di oggetti e chehanno l’abitudine diaccumulare. Info:www.eccofatto.it.
1278
22
3
Belén Rodriguez e Stefano De Martino, romanticaParigi La showgirl e il marito sono in Francia daqualche giorno. Con loro ... V E D I T U T T I
PEOPLEPEOPLE BEAUTYBEAUTY BENESSEREBENESSERE FASHIONFASHION SHOWSHOW FOODFOOD FIRMEFIRME OROSCOPOOROSCOPO TRAVELLERTRAVELLER LIFESTYLELIFESTYLE VF NETWORKVF NETWORK ALTRIALTRI L I V E !L I V E ! ACCEDIACCEDI
E se qualcuno potesse mettere ordine nella vostra vita? Se vi
mettesse a posto gli armadi? Se vi organizzasse un trasloco alla
perfezione? Se ripulisse la casella delle email? Se rendesse più
fluida la giornata? Sarebbe davvero fantastico.
E ora c'è una nuova figura professionale che effettivamente
potrebbe aiutarvi. Si chiamano professional organizers e
fanno, appunto, questo: mettono in ordine, riorganizzano. «Da
noi è da poco che se ne parla, ma in realtà», ci tiene a precisare
Sabrina Toscani (nella foto di Saverio Femia, qui sopra),
presidente APOI, l'Associazione Professional Organizers
Italia, «questo lavoro in America esiste dagli anni Ottanta:
qualcuno che aiuta a pianificare, a programmare, a capire
come far funzionare bene le cose, sia in àmbito domestico sia
in àmbito lavorativo. Ognuno di noi ha poi la sua
specializzazione: c'è chi, con il tempo, si è dedicato alle donne
casalinghe e chi ai manager d'azienda, chi ai ragazzi che non
riescono a darsi priorità, chi agli anziani che devono scandire
la giornata in modo regolare».
Non ci sono titoli di studio ad hoc per questo mestiere, ma
l'associazione organizza corsi di formazione: «E comunque chi
fa questo lavoro di solito non è giovanissimo: le esperienze di
vita sono fondamentali». C'è chi arriva dagli uffici stampa, chi
dagli uffici tecnici di grandi aziende e chi faceva la segretaria
di direzione: per conoscere i "senior" dell'associazione APOI
basta cliccare sulla gallery qui sopra. Loro sono i professional
organizers più strutturati, capaci di mettersi al lavoro fin da
subito accanto a voi.
Intanto, per portarsi avanti, Sabrina Toscani riporta qui
l'elenco dei 10 errori da non commettere per avere una
giornata più produttiva e soddisfacente. Utili a sapersi.
1. Leggere le email come prima cosa la mattina. Si tratta di
un’abitudine molto diffusa, ma anche molto pericolosa per il
buon andamento della giornata. Se leggiamo subito la posta
senza prima chiarire a noi stessi le nostre priorità rischiamo di
passare subito a risolvere le urgenze altrui e di trovarci nel
tardo pomeriggio a non aver ancora avuto il tempo da dedicare
ai nostri compiti importanti.
2. Fare più cose contemporaneamente. Spinti dalla necessità
daMYBUSINESS
VEDIanche
T O P V I D E OT O P V I D E O
1 giorno fa | di Redazione MyBusiness
Ryanair cerca assistenti di volo
A N N U N C I
3 mesi fa | di Francesco Oggiano
Jobs Act, cosa (non) cambia per iprecari
I T A L I A
4 mesi fa | di Barbara Nicolini e PaolaOcchipinti
Un Job a settimana: shoes stylist
I T A L I A
V A N I T Y P R O M O T I O N
di dover fare tante cose crediamo che farne tante
contemporaneamente sia una soluzione; in realtà ormai
innumerevoli studi confermano che il multitasking non
premia, anzi fa perdere tempo e induce all'errore.
3. Non decidere. Rimandare le decisioni ci alleggerisce al
momento, ma ci penalizza in prospettiva. La confusione, fisica
e mentale, non è altro che un susseguirsi di decisioni non
prese.
4. Tenere tutto a mente. Spesso affidiamo alla nostra memoria
un compito troppo gravoso, quello di ricordare tutto quello che
dobbiamo fare senza supportarla con nessuno strumento
cartaceo o elettronico; in realtà la nostra mente, così come un
computer, ha una memoria limitata per cui se la riempiamo il
processore rallenta e rischia il tilt.
5. Usare molti calendari. Mentre è valida l’abitudine di scrivere
i nostri impegni è sbagliato farlo usando più dispositivi e
calendari, rischiamo infatti che nessuno di questi strumenti sia
veramente degno della nostra fiducia, e quindi in grado di
supportarci con il rischio di mancare scadenza o
appuntamenti importanti.
6. Scaricare troppe app. Molte application promettono
miracoli nell’organizzazione, alcune sono veramente valide,
tuttavia l’essere organizzati è un processo che deve avvenire
prima dell’uso dell’application, valida per noi, altrimenti il
rischio è la confusione.
7. Voler fare troppe cose. Prendere troppe impegni e non
essere capaci a dire di no ci può condurre verso un esito
contrario a quello che era nelle nostre buone intenzioni. E'
bene fare una giusta valutazione di quanto riusciremo a fare
prima di prendere un impegno per non rischiare di perdere la
stima del nostri interlocutore.
8. Conservare troppe cose. Molto spesso conserviamo troppi
oggetti, documenti e informazioni, che non hanno un valore né
pratico né emotivo mentre disperdono la nostra attenzione e le
nostre energie.
9. Non mettere le cose al proprio posto. Spesso cerchiamo,
TV
Madonna, che caduta!
TweetTweet 2
TweetTweet 22
3
3
LINK 5 buoni consigli per le mamme che lavorano
TAG lavoro
NON CI SONO ANCORA COMMENTI
perdendo tempo prezioso, occhiali, chiavi, documenti
importanti, senza riuscire a trovarli. E' fondamentale dare una
dimora fissa agli oggetti in modo tale da ritrovarli al bisogno lì
dove sono sempre stati.
10. Non dedicare tempo alla programmazione. Fermarsi e
programmare sembra una pratica inutile e uno spreco di
tempo, in realtà è un'attività fondamentale, grazie alla quale
decidiamo cosa fare del nostro tempo. Non è poco.
P.s.: Dal 21 al 28 marzo 2015 è prevista la prima edizione
italiana della Settimana dell’organizzazione. Durante la
manifestazione, ideata da APOI, incontri, seminari e
laboratori online e offline.
VANITY TODAY!
Cosa ne pensi?
Il nuovo amore diAurora
Il segreto di NinaDobrev
The Voice e l'anti-Conchita
La signora in giallo Uccise moglie malata:eutanasia
News
Italia
Beauty
News
Fashion
News
Show
Cinema
Oroscopo
Capitani
Traveller
Viaggi Mondo
©EDIZIONI CONDÉ NAST S.P.A. - P.ZZA CASTELLO 27 - 20121 MILANO CAP.SOC. 2.700.000 EURO I.V. C.F E P.IVA REG.IMPRESE TRIB. MILANON. 00834980153 SOCIETÀ CON SOCIO UNICO · PUBBLICITÀ · REDAZIONE · ABBONAMENTI · CONDIZIONI D'UTILIZZO · PRIVACY
VANITYFAIR.IT · WIRED.IT · VOGUE.IT · GQ.COM · GLAMOUR.IT · CNLIVE.IT
INTERNATIONAL EDITIONS: · VF USA · VF SPAIN · VF FRANCE · VF UK
Mondo
Società
Foto
Diversamente Vanity
People
Italia
Mondo
Gossip
LifeStar
Family Vip
Charity Stars
Trend
Beauty star
Capelli
Viso e corpo
Make up
Profumi
Shopping
Il top e il flop
Uno al giorno
(r)evolution
Sfilate
Trend
StarLook
Red Carpet
Borse
Scarpe
Abbigliamento
Musica
Tv
Libri
Agenda
Oscar
Food
Foodstar
Food News
Piatti d'Autore
Ristoranti
Ricevere
Del giorno
Del mese
Tarocchi
Lifestyle
Casa
Hi-Tech
Tempo libero
Bambini
Motori
Pets
Speciale Outdoor
San Valentino
Mamme
Viaggi Italia
Notizie Viaggio
Forum Viaggi
Blog
Cinquesensi
Benessere
Dieta e alimentazione
Star Program
Fitness
Salute e prevenzione
Sesso
What Women Want
Spa e trattamenti
Radio Firme Style.it Accedi Registrati
RASSEgnA STAMPAWEB
TweetTweet 2
TweetTweet 22
3
3
LINK 5 buoni consigli per le mamme che lavorano
TAG lavoro
NON CI SONO ANCORA COMMENTI
perdendo tempo prezioso, occhiali, chiavi, documenti
importanti, senza riuscire a trovarli. E' fondamentale dare una
dimora fissa agli oggetti in modo tale da ritrovarli al bisogno lì
dove sono sempre stati.
10. Non dedicare tempo alla programmazione. Fermarsi e
programmare sembra una pratica inutile e uno spreco di
tempo, in realtà è un'attività fondamentale, grazie alla quale
decidiamo cosa fare del nostro tempo. Non è poco.
P.s.: Dal 21 al 28 marzo 2015 è prevista la prima edizione
italiana della Settimana dell’organizzazione. Durante la
manifestazione, ideata da APOI, incontri, seminari e
laboratori online e offline.
VANITY TODAY!
Cosa ne pensi?
Il nuovo amore diAurora
Il segreto di NinaDobrev
The Voice e l'anti-Conchita
La signora in giallo Uccise moglie malata:eutanasia
News
Italia
Beauty
News
Fashion
News
Show
Cinema
Oroscopo
Capitani
Traveller
Viaggi Mondo
Vanity Fair21 febbraio 2015
[ M Y B U S I N E S S / N E W S ] Arriva il professional organizer emette in ordine casa e lavoro Organizza itraslochi, riprogetta gli spazi, migliora la gestionedel tempo. E dà consigli. Qui i 10 errori da noncommettere per avere una giornata produttiva esoddisfacente
12 giorni fa | di Valeria Vantaggi
19
IRENE NOVELLOCo-fondatrice e vice-presidentedi APOI, effettua interventi inàmbito domestico, permigliorare la sistemazione dellacasa e la gestione della famiglia.Specializzata nell’aiutare lepersone che hanno gli spazitroppo pieni di oggetti e chehanno l’abitudine diaccumulare. Info:www.eccofatto.it.
1278
22
3
Belén Rodriguez e Stefano De Martino, romanticaParigi La showgirl e il marito sono in Francia daqualche giorno. Con loro ... V E D I T U T T I
PEOPLEPEOPLE BEAUTYBEAUTY BENESSEREBENESSERE FASHIONFASHION SHOWSHOW FOODFOOD FIRMEFIRME OROSCOPOOROSCOPO TRAVELLERTRAVELLER LIFESTYLELIFESTYLE VF NETWORKVF NETWORK ALTRIALTRI L I V E !L I V E ! ACCEDIACCEDI
E se qualcuno potesse mettere ordine nella vostra vita? Se vi
mettesse a posto gli armadi? Se vi organizzasse un trasloco alla
perfezione? Se ripulisse la casella delle email? Se rendesse più
fluida la giornata? Sarebbe davvero fantastico.
E ora c'è una nuova figura professionale che effettivamente
potrebbe aiutarvi. Si chiamano professional organizers e
fanno, appunto, questo: mettono in ordine, riorganizzano. «Da
noi è da poco che se ne parla, ma in realtà», ci tiene a precisare
Sabrina Toscani (nella foto di Saverio Femia, qui sopra),
presidente APOI, l'Associazione Professional Organizers
Italia, «questo lavoro in America esiste dagli anni Ottanta:
qualcuno che aiuta a pianificare, a programmare, a capire
come far funzionare bene le cose, sia in àmbito domestico sia
in àmbito lavorativo. Ognuno di noi ha poi la sua
specializzazione: c'è chi, con il tempo, si è dedicato alle donne
casalinghe e chi ai manager d'azienda, chi ai ragazzi che non
riescono a darsi priorità, chi agli anziani che devono scandire
la giornata in modo regolare».
Non ci sono titoli di studio ad hoc per questo mestiere, ma
l'associazione organizza corsi di formazione: «E comunque chi
fa questo lavoro di solito non è giovanissimo: le esperienze di
vita sono fondamentali». C'è chi arriva dagli uffici stampa, chi
dagli uffici tecnici di grandi aziende e chi faceva la segretaria
di direzione: per conoscere i "senior" dell'associazione APOI
basta cliccare sulla gallery qui sopra. Loro sono i professional
organizers più strutturati, capaci di mettersi al lavoro fin da
subito accanto a voi.
Intanto, per portarsi avanti, Sabrina Toscani riporta qui
l'elenco dei 10 errori da non commettere per avere una
giornata più produttiva e soddisfacente. Utili a sapersi.
1. Leggere le email come prima cosa la mattina. Si tratta di
un’abitudine molto diffusa, ma anche molto pericolosa per il
buon andamento della giornata. Se leggiamo subito la posta
senza prima chiarire a noi stessi le nostre priorità rischiamo di
passare subito a risolvere le urgenze altrui e di trovarci nel
tardo pomeriggio a non aver ancora avuto il tempo da dedicare
ai nostri compiti importanti.
2. Fare più cose contemporaneamente. Spinti dalla necessità
daMYBUSINESS
VEDIanche
T O P V I D E OT O P V I D E O
1 giorno fa | di Redazione MyBusiness
Ryanair cerca assistenti di volo
A N N U N C I
3 mesi fa | di Francesco Oggiano
Jobs Act, cosa (non) cambia per iprecari
I T A L I A
4 mesi fa | di Barbara Nicolini e PaolaOcchipinti
Un Job a settimana: shoes stylist
I T A L I A
V A N I T Y P R O M O T I O N
di dover fare tante cose crediamo che farne tante
contemporaneamente sia una soluzione; in realtà ormai
innumerevoli studi confermano che il multitasking non
premia, anzi fa perdere tempo e induce all'errore.
3. Non decidere. Rimandare le decisioni ci alleggerisce al
momento, ma ci penalizza in prospettiva. La confusione, fisica
e mentale, non è altro che un susseguirsi di decisioni non
prese.
4. Tenere tutto a mente. Spesso affidiamo alla nostra memoria
un compito troppo gravoso, quello di ricordare tutto quello che
dobbiamo fare senza supportarla con nessuno strumento
cartaceo o elettronico; in realtà la nostra mente, così come un
computer, ha una memoria limitata per cui se la riempiamo il
processore rallenta e rischia il tilt.
5. Usare molti calendari. Mentre è valida l’abitudine di scrivere
i nostri impegni è sbagliato farlo usando più dispositivi e
calendari, rischiamo infatti che nessuno di questi strumenti sia
veramente degno della nostra fiducia, e quindi in grado di
supportarci con il rischio di mancare scadenza o
appuntamenti importanti.
6. Scaricare troppe app. Molte application promettono
miracoli nell’organizzazione, alcune sono veramente valide,
tuttavia l’essere organizzati è un processo che deve avvenire
prima dell’uso dell’application, valida per noi, altrimenti il
rischio è la confusione.
7. Voler fare troppe cose. Prendere troppe impegni e non
essere capaci a dire di no ci può condurre verso un esito
contrario a quello che era nelle nostre buone intenzioni. E'
bene fare una giusta valutazione di quanto riusciremo a fare
prima di prendere un impegno per non rischiare di perdere la
stima del nostri interlocutore.
8. Conservare troppe cose. Molto spesso conserviamo troppi
oggetti, documenti e informazioni, che non hanno un valore né
pratico né emotivo mentre disperdono la nostra attenzione e le
nostre energie.
9. Non mettere le cose al proprio posto. Spesso cerchiamo,
TV
Madonna, che caduta!
TweetTweet 2
TweetTweet 22
3
3
LINK 5 buoni consigli per le mamme che lavorano
TAG lavoro
NON CI SONO ANCORA COMMENTI
perdendo tempo prezioso, occhiali, chiavi, documenti
importanti, senza riuscire a trovarli. E' fondamentale dare una
dimora fissa agli oggetti in modo tale da ritrovarli al bisogno lì
dove sono sempre stati.
10. Non dedicare tempo alla programmazione. Fermarsi e
programmare sembra una pratica inutile e uno spreco di
tempo, in realtà è un'attività fondamentale, grazie alla quale
decidiamo cosa fare del nostro tempo. Non è poco.
P.s.: Dal 21 al 28 marzo 2015 è prevista la prima edizione
italiana della Settimana dell’organizzazione. Durante la
manifestazione, ideata da APOI, incontri, seminari e
laboratori online e offline.
VANITY TODAY!
Cosa ne pensi?
Il nuovo amore diAurora
Il segreto di NinaDobrev
The Voice e l'anti-Conchita
La signora in giallo Uccise moglie malata:eutanasia
News
Italia
Beauty
News
Fashion
News
Show
Cinema
Oroscopo
Capitani
Traveller
Viaggi Mondo
©EDIZIONI CONDÉ NAST S.P.A. - P.ZZA CASTELLO 27 - 20121 MILANO CAP.SOC. 2.700.000 EURO I.V. C.F E P.IVA REG.IMPRESE TRIB. MILANON. 00834980153 SOCIETÀ CON SOCIO UNICO · PUBBLICITÀ · REDAZIONE · ABBONAMENTI · CONDIZIONI D'UTILIZZO · PRIVACY
VANITYFAIR.IT · WIRED.IT · VOGUE.IT · GQ.COM · GLAMOUR.IT · CNLIVE.IT
INTERNATIONAL EDITIONS: · VF USA · VF SPAIN · VF FRANCE · VF UK
Mondo
Società
Foto
Diversamente Vanity
People
Italia
Mondo
Gossip
LifeStar
Family Vip
Charity Stars
Trend
Beauty star
Capelli
Viso e corpo
Make up
Profumi
Shopping
Il top e il flop
Uno al giorno
(r)evolution
Sfilate
Trend
StarLook
Red Carpet
Borse
Scarpe
Abbigliamento
Musica
Tv
Libri
Agenda
Oscar
Food
Foodstar
Food News
Piatti d'Autore
Ristoranti
Ricevere
Del giorno
Del mese
Tarocchi
Lifestyle
Casa
Hi-Tech
Tempo libero
Bambini
Motori
Pets
Speciale Outdoor
San Valentino
Mamme
Viaggi Italia
Notizie Viaggio
Forum Viaggi
Blog
Cinquesensi
Benessere
Dieta e alimentazione
Star Program
Fitness
Salute e prevenzione
Sesso
What Women Want
Spa e trattamenti
Radio Firme Style.it Accedi Registrati
RASSEgnA STAMPAWEB
!
(http://feeds.feedburner.com/architetturaecosostenibile)
"
(http://www.facebook.com/Architettura.Ecosostenibile)
#
(//twitter.com/ArchitetturaEco)
$
(https://plus.google.com/+ArchitetturaEcosostenibileit)
%
(http://www.pinterest.com/architetturaeco)
&
(http://www.linkedin.com/company/architetturaecosostenibile.it)
'
scritto da Apoi | categoria Stampa (/comunicati/stampa/) | ' 95 letture
Settimana dell'organizzazione, per promuovere la cultura delvivere organizzati (/comunicati/stampa/settimana-organizzazione/)
“Vivere organizzati per vivere felici” è questo il tema che animerà la prima edizione italiana della settimana
dell'organizzazione dal 21 al 28 marzo 2015. La manifestazione, ideata da APOI, l'Associazione che riunisce i
professional organizers, si pone lo scopo, attraverso incontri, seminari e laboratori online e offline, di promuovere
la cultura dell'organizzazione.
Vivere organizzati da un punto di vista personale, sia nelle vita privata che in quella pubblica, rappresenta il modo
migliore per affrontare con ottime possibilità di successo le piccole sfide quotidiane, gli impegni incalzanti e la
frenesia con cui la vita moderna procede, e un buon sistema per liberarsi da ansie e stress e avvicinarsi quanto più
possibile ad uno standard di qualità della vita alto.
Promotrice della settimana dell'organizzazione è APOI, la Prima Associazione Professionale Italiana, nata
nell'ottobre 2013, che associa i professionisti operanti nel settore del professional organizing - i professionisti
dell’organizzazione - che forniscono servizi per migliorare la capacità di gestione del tempo, dello spazio e delle
risorse, attraverso processi di focalizzazione del problema e tecniche universali per arrivare alla soluzione di esso.
La settimana dell'organizzazione rappresenta il contesto giusto durante il quale promuovere, anche in Italia, una
cultura dell'organizzazione, molto diffusa in altri paesi come Stati Uniti, Inghilterra, Giappone e Australia dove da
anni si celebra “Now” – National Organizing Week, e per avvicinare curiosi e appassionati ad uno stile di vita più
sano, proprio di chi è padrone del proprio tempo e consapevole delle proprie scelte. Alcuni studi hanno rivelato,
infatti, che soltanto il 10% circa della popolazione è naturalmente organizzato e che quindi un gran numero di
persone vive con difficoltà e ansia le proprie giornate, sentendosi intrappolato da impegni e scadenze che non sa
gestire, soffocato da oggetti ingombranti e in spazi, lavorativi o domestici, spesso inadeguati a vivere bene.
(http://www.architetturaecosostenibile.it/)
( Cerca nel sito ... )
$1.49 Domains at GoDaddyGreat Domain Names Make Great Websites. Search For Yours Today!
In cerca di novità? Iscriviti al volo! (/ae/newsletter/)
16
(
Tante le parole chiave che ispireranno questa 8 giorni di incontri, dall'importanza del non procrastinare alle
tecniche che aiutano a semplificare e ad alleggerirsi dalle cose, passando per la semplice e vitale regola del fare
bene una cosa per volta.
Per il calendario eventi visita il sito www.apoi.it
Ufficio stampa Apoi
Fabiola Di Giov Angelo
328 4624464
[email protected] (mailto:[email protected])
pubblicato Mar 24 Febbraio 2015
Pulizie DomestichePulizie per case e appartamenti. Prenota online in soli 3 click.
Cerca nel sito
COLORIBANCHE ATIPICHE A TOKYO
(/ARCHITETTURA/PROGETTI/NEL-MONDO/ARCHITETTURA-BANCHE-
178/)
Architetturaecosostenibile24 febbraio 2015
RASSEgnA STAMPAWEB
778SHARES
11.02.2015di REDAZIONE
COME FARE DECLUTTERING -
DECLUTTERING CASA E SPACE CLEANER -
I VANTAGGI DEL DECLUTTERING -
COME ELIMINARE LE COSE CHE NON CI SERVONO -
Siamo ossessionati dagli armadi zeppi di roba che non utilizziamo. Senza neanche saperlo e senza neanche conoscerebene tutto il guardaroba di cui disponiamo. Secondo le statistiche circa un terzo del nostro guardaroba di vestiti e scarpe, per ciascuna stagione, è compostoda oggetti che non indosseremo mai durante l’anno. Neanche per un giorno. Con il rischio di diventare “accumulatori seriali”, ovvero di identificarci in uno deipersonaggi della fortunata serie televisiva messa in onda da Sky sull’accumulo compulsivo, e dunque sullo spreco, di oggetti inutili.
LEGGI ANCHE: Come rinnovare il proprio guardaroba senza mettere mani al portafoglio
Sarà capitato anche a voi di ritrovarvi con i cassetti così pieni da non riuscire più a trovare nulla. Se è così ègiunto il momento di ridistribuire le cose vecchie che non servono più e iniziare a fare un po’ di spazio. Proprio per questo, gli inglesi e gli americani sisono inventati “il decluttering”, il cui significato è “togliere quello che ingombra” e lo “Space cleaner” che è invece l’arte di riorganizzare i propri spazie di conseguenza anche la propria vita distaccandosi da tutta una serie di oggetti che ci legano troppo al passato e che a volte ci ricordano eventispiacevoli. E poi si sa, vivere in mezzo al disordine certo non ci facilita la vita.
Rimettere in ordine eliminando tutto quello che non serve più ci permetterà di guadagnare tempo prezioso: pensate atutto quello perso al mattino mentre cercate le chiavi di casa e non riuscite a trovarle, senza contare la preoccupazione che questa cosa genera in voi dataanche la fretta.
Inoltre, dopo aver fatto spazio noterete che vi sentirete subito meglio e di buonumore anche se a volte eliminare ciò che non ci serve più può esseredavvero difficile nonostante si tratti di oggetti inutili ma che abbiamo con noi da troppo tempo per potercene liberare senza pensarci troppo.
Ecco quindi alcuni semplici consigli per un decluttering perfetto:
Innanzitutto, pensate a una sorta di piano delle stanze da cui partire e, a seconda del tempo a vostra disposizione, riordinatene una per volta. Potetescegliere se dedicare al decluttering mezz’ora al giorno o se fare tutto durante il fine settimana.
Una volta scelta la stanza, a poco a poco iniziate a svuotare i diversi cassetti passando poi alla libreria, alla credenza o agli altri mobili.
Selezionate bene il materiale recuperato perché magari c’è qualcosa che è ancora possibile recuperare: abiti vecchi, accessori vintage che non vipiacciono più, oggetti per la casa. In tal caso potete provare a vendere tutto su internet o nei tanti mercatini dell’usato che trovate in giro per le vostrecittà.
Assolutamente vietato spostare tutto in soffitta facendo in modo che la roba vecchia inizi a sommergere anche quello spazio. Ricordate che affinchè ildecluttering abbia un senso è necessario che le cose da eliminare escano dalla vostra casa.
Per dividere al meglio i vari oggetti potete attrezzarvi con alcune scatole di cartone in cui suddividere le cose da buttare, quelle da regalare e quelle daavviare alla raccolta differenziata.
In alternativa, perché non provate invece ad organizzare uno swap party con le amiche? Chiedete anche a loro di portare le cose che non usano piùma che possono ancora essere utili, e scambiatele. Avrete così dato una seconda vita agli oggetti.
Se invece vi siete resi conto di aver accumulato molti libri, potreste provare a donarli alle biblioteche o alle sale pubbliche di lettura del vostro quartiereoppure semplicemente potete regalarli ai vostri amici e familiari.
Non appena tutto sarà di nuovo in ordine, per evitare che il caos si riappropri delle vostre stanze, evitate di portare a casa troppi giornali o cataloghi:dopo averli letti avviateli alla raccolta differenziata oppure riciclateli in maniera creativa: ecco qui tante idee curiose.
Infine, se proprio non siete riusciti a liberarvi di alcune cose, almeno datevi una scadenza per buttarle via. Mettetele tutte in uno scatolone e se dopoqualche mese vi rendete conto che quella scatola non è più stata riaperta, buttate o regalate tutto senza pensarci su due volte.
Decluttering: ecco come farlo in maniera efficace
Non Sprecare13 febbraio 2015
778SHARES
11.02.2015di REDAZIONE
COME FARE DECLUTTERING -
DECLUTTERING CASA E SPACE CLEANER -
I VANTAGGI DEL DECLUTTERING -
COME ELIMINARE LE COSE CHE NON CI SERVONO -
Siamo ossessionati dagli armadi zeppi di roba che non utilizziamo. Senza neanche saperlo e senza neanche conoscerebene tutto il guardaroba di cui disponiamo. Secondo le statistiche circa un terzo del nostro guardaroba di vestiti e scarpe, per ciascuna stagione, è compostoda oggetti che non indosseremo mai durante l’anno. Neanche per un giorno. Con il rischio di diventare “accumulatori seriali”, ovvero di identificarci in uno deipersonaggi della fortunata serie televisiva messa in onda da Sky sull’accumulo compulsivo, e dunque sullo spreco, di oggetti inutili.
LEGGI ANCHE: Come rinnovare il proprio guardaroba senza mettere mani al portafoglio
Sarà capitato anche a voi di ritrovarvi con i cassetti così pieni da non riuscire più a trovare nulla. Se è così ègiunto il momento di ridistribuire le cose vecchie che non servono più e iniziare a fare un po’ di spazio. Proprio per questo, gli inglesi e gli americani sisono inventati “il decluttering”, il cui significato è “togliere quello che ingombra” e lo “Space cleaner” che è invece l’arte di riorganizzare i propri spazie di conseguenza anche la propria vita distaccandosi da tutta una serie di oggetti che ci legano troppo al passato e che a volte ci ricordano eventispiacevoli. E poi si sa, vivere in mezzo al disordine certo non ci facilita la vita.
Rimettere in ordine eliminando tutto quello che non serve più ci permetterà di guadagnare tempo prezioso: pensate atutto quello perso al mattino mentre cercate le chiavi di casa e non riuscite a trovarle, senza contare la preoccupazione che questa cosa genera in voi dataanche la fretta.
Inoltre, dopo aver fatto spazio noterete che vi sentirete subito meglio e di buonumore anche se a volte eliminare ciò che non ci serve più può esseredavvero difficile nonostante si tratti di oggetti inutili ma che abbiamo con noi da troppo tempo per potercene liberare senza pensarci troppo.
Ecco quindi alcuni semplici consigli per un decluttering perfetto:
Innanzitutto, pensate a una sorta di piano delle stanze da cui partire e, a seconda del tempo a vostra disposizione, riordinatene una per volta. Potetescegliere se dedicare al decluttering mezz’ora al giorno o se fare tutto durante il fine settimana.
Una volta scelta la stanza, a poco a poco iniziate a svuotare i diversi cassetti passando poi alla libreria, alla credenza o agli altri mobili.
Selezionate bene il materiale recuperato perché magari c’è qualcosa che è ancora possibile recuperare: abiti vecchi, accessori vintage che non vipiacciono più, oggetti per la casa. In tal caso potete provare a vendere tutto su internet o nei tanti mercatini dell’usato che trovate in giro per le vostrecittà.
Assolutamente vietato spostare tutto in soffitta facendo in modo che la roba vecchia inizi a sommergere anche quello spazio. Ricordate che affinchè ildecluttering abbia un senso è necessario che le cose da eliminare escano dalla vostra casa.
Per dividere al meglio i vari oggetti potete attrezzarvi con alcune scatole di cartone in cui suddividere le cose da buttare, quelle da regalare e quelle daavviare alla raccolta differenziata.
In alternativa, perché non provate invece ad organizzare uno swap party con le amiche? Chiedete anche a loro di portare le cose che non usano piùma che possono ancora essere utili, e scambiatele. Avrete così dato una seconda vita agli oggetti.
Se invece vi siete resi conto di aver accumulato molti libri, potreste provare a donarli alle biblioteche o alle sale pubbliche di lettura del vostro quartiereoppure semplicemente potete regalarli ai vostri amici e familiari.
Non appena tutto sarà di nuovo in ordine, per evitare che il caos si riappropri delle vostre stanze, evitate di portare a casa troppi giornali o cataloghi:dopo averli letti avviateli alla raccolta differenziata oppure riciclateli in maniera creativa: ecco qui tante idee curiose.
Infine, se proprio non siete riusciti a liberarvi di alcune cose, almeno datevi una scadenza per buttarle via. Mettetele tutte in uno scatolone e se dopoqualche mese vi rendete conto che quella scatola non è più stata riaperta, buttate o regalate tutto senza pensarci su due volte.
Decluttering: ecco come farlo in maniera efficace
come fare ordine in casa
riorganizzare i propri spazi con lo space cleaner
Decluttering: come eliminare il superfluo in casa
Inserisci il tuo indirizzo email
Powered by News@me
PER APPROFONDIRE: Pulizie di casa, consigli per non sprecare tempo
Se vuoi ricevere gratuitamente notizie su Moda sostenibile, Stili di vita, Vivere green lascia il tuo indirizzo email nel box sotto e iscriviti:
LEGGI ANCHE:LEGGI ANCHE:
Pulizie in casa come la ginnastica: migliorano la salute e allontanano il rischio diabete »
SEGUI NONSPRECARE
Ti potrebbe interessare anche:
Iscriviti
235milaMi piace
Saldi 2015: 13 pezzi da comprare ora perindossarli anche a primavera(Elle)
Come avere un armadio sempre in ordine: ilmetodo 333
Metodo Konmari: il magico potere delriordino per non sprecare tempo…
RASSEgnA STAMPAWEB
come fare ordine in casa
riorganizzare i propri spazi con lo space cleaner
Decluttering: come eliminare il superfluo in casa
Inserisci il tuo indirizzo email
Powered by News@me
PER APPROFONDIRE: Pulizie di casa, consigli per non sprecare tempo
Se vuoi ricevere gratuitamente notizie su Moda sostenibile, Stili di vita, Vivere green lascia il tuo indirizzo email nel box sotto e iscriviti:
LEGGI ANCHE:LEGGI ANCHE:
Pulizie in casa come la ginnastica: migliorano la salute e allontanano il rischio diabete »
SEGUI NONSPRECARE
Ti potrebbe interessare anche:
Iscriviti
235milaMi piace
Saldi 2015: 13 pezzi da comprare ora perindossarli anche a primavera(Elle)
Come avere un armadio sempre in ordine: ilmetodo 333
Metodo Konmari: il magico potere delriordino per non sprecare tempo…
Non Sprecare13 febbraio 2015
778SHARES
11.02.2015di REDAZIONE
COME FARE DECLUTTERING -
DECLUTTERING CASA E SPACE CLEANER -
I VANTAGGI DEL DECLUTTERING -
COME ELIMINARE LE COSE CHE NON CI SERVONO -
Siamo ossessionati dagli armadi zeppi di roba che non utilizziamo. Senza neanche saperlo e senza neanche conoscerebene tutto il guardaroba di cui disponiamo. Secondo le statistiche circa un terzo del nostro guardaroba di vestiti e scarpe, per ciascuna stagione, è compostoda oggetti che non indosseremo mai durante l’anno. Neanche per un giorno. Con il rischio di diventare “accumulatori seriali”, ovvero di identificarci in uno deipersonaggi della fortunata serie televisiva messa in onda da Sky sull’accumulo compulsivo, e dunque sullo spreco, di oggetti inutili.
LEGGI ANCHE: Come rinnovare il proprio guardaroba senza mettere mani al portafoglio
Sarà capitato anche a voi di ritrovarvi con i cassetti così pieni da non riuscire più a trovare nulla. Se è così ègiunto il momento di ridistribuire le cose vecchie che non servono più e iniziare a fare un po’ di spazio. Proprio per questo, gli inglesi e gli americani sisono inventati “il decluttering”, il cui significato è “togliere quello che ingombra” e lo “Space cleaner” che è invece l’arte di riorganizzare i propri spazie di conseguenza anche la propria vita distaccandosi da tutta una serie di oggetti che ci legano troppo al passato e che a volte ci ricordano eventispiacevoli. E poi si sa, vivere in mezzo al disordine certo non ci facilita la vita.
Rimettere in ordine eliminando tutto quello che non serve più ci permetterà di guadagnare tempo prezioso: pensate atutto quello perso al mattino mentre cercate le chiavi di casa e non riuscite a trovarle, senza contare la preoccupazione che questa cosa genera in voi dataanche la fretta.
Inoltre, dopo aver fatto spazio noterete che vi sentirete subito meglio e di buonumore anche se a volte eliminare ciò che non ci serve più può esseredavvero difficile nonostante si tratti di oggetti inutili ma che abbiamo con noi da troppo tempo per potercene liberare senza pensarci troppo.
Ecco quindi alcuni semplici consigli per un decluttering perfetto:
Innanzitutto, pensate a una sorta di piano delle stanze da cui partire e, a seconda del tempo a vostra disposizione, riordinatene una per volta. Potetescegliere se dedicare al decluttering mezz’ora al giorno o se fare tutto durante il fine settimana.
Una volta scelta la stanza, a poco a poco iniziate a svuotare i diversi cassetti passando poi alla libreria, alla credenza o agli altri mobili.
Selezionate bene il materiale recuperato perché magari c’è qualcosa che è ancora possibile recuperare: abiti vecchi, accessori vintage che non vipiacciono più, oggetti per la casa. In tal caso potete provare a vendere tutto su internet o nei tanti mercatini dell’usato che trovate in giro per le vostrecittà.
Assolutamente vietato spostare tutto in soffitta facendo in modo che la roba vecchia inizi a sommergere anche quello spazio. Ricordate che affinchè ildecluttering abbia un senso è necessario che le cose da eliminare escano dalla vostra casa.
Per dividere al meglio i vari oggetti potete attrezzarvi con alcune scatole di cartone in cui suddividere le cose da buttare, quelle da regalare e quelle daavviare alla raccolta differenziata.
In alternativa, perché non provate invece ad organizzare uno swap party con le amiche? Chiedete anche a loro di portare le cose che non usano piùma che possono ancora essere utili, e scambiatele. Avrete così dato una seconda vita agli oggetti.
Se invece vi siete resi conto di aver accumulato molti libri, potreste provare a donarli alle biblioteche o alle sale pubbliche di lettura del vostro quartiereoppure semplicemente potete regalarli ai vostri amici e familiari.
Non appena tutto sarà di nuovo in ordine, per evitare che il caos si riappropri delle vostre stanze, evitate di portare a casa troppi giornali o cataloghi:dopo averli letti avviateli alla raccolta differenziata oppure riciclateli in maniera creativa: ecco qui tante idee curiose.
Infine, se proprio non siete riusciti a liberarvi di alcune cose, almeno datevi una scadenza per buttarle via. Mettetele tutte in uno scatolone e se dopoqualche mese vi rendete conto che quella scatola non è più stata riaperta, buttate o regalate tutto senza pensarci su due volte.
Decluttering: ecco come farlo in maniera efficace
come fare ordine in casa
riorganizzare i propri spazi con lo space cleaner
Decluttering: come eliminare il superfluo in casa
Inserisci il tuo indirizzo email
Powered by News@me
PER APPROFONDIRE: Pulizie di casa, consigli per non sprecare tempo
Se vuoi ricevere gratuitamente notizie su Moda sostenibile, Stili di vita, Vivere green lascia il tuo indirizzo email nel box sotto e iscriviti:
LEGGI ANCHE:LEGGI ANCHE:
Pulizie in casa come la ginnastica: migliorano la salute e allontanano il rischio diabete »
SEGUI NONSPRECARE
Ti potrebbe interessare anche:
Iscriviti
235milaMi piace
Saldi 2015: 13 pezzi da comprare ora perindossarli anche a primavera(Elle)
Come avere un armadio sempre in ordine: ilmetodo 333
Metodo Konmari: il magico potere delriordino per non sprecare tempo…
RASSEgnA STAMPAWEB
Quindicinale Numero 3 del 25 Febbraio 2015
seguici su:
Ricerca !
" # $
Come si gestisce la postaelettronicaIl postino suona sempre due volte. O forse dipiù?
11 febbraio 2015
RubricheRubriche
Belle Capocce
Buoni Pasti
Chi non lavora
Editoriali
Impiegati all'ultimo
grido
Lat(t)itudini
Open Space
GAP Year e quel “buco” nelCurriculum
PopolariUltimi
Chi siamo Management Risorseumane
Social ComunicazioneSostenibilità RubricheRubriche
Offerte dilavoro
Senzafiltro11 febbraio 2015
Quindicinale Numero 3 del 25 Febbraio 2015
seguici su:
Ricerca !
" # $
Come si gestisce la postaelettronicaIl postino suona sempre due volte. O forse dipiù?
11 febbraio 2015
RubricheRubriche
Belle Capocce
Buoni Pasti
Chi non lavora
Editoriali
Impiegati all'ultimo
grido
Lat(t)itudini
Open Space
GAP Year e quel “buco” nelCurriculum
PopolariUltimi
Chi siamo Management Risorseumane
Social ComunicazioneSostenibilità RubricheRubriche
Offerte dilavoro
Sabrina Toscani
Se il postino suonasse e ci interrompesse con la stessa
frequenza del client di posta elettronica non ci
comporteremmo con molto garbo nei suoi confronti, eppure
permettiamo che le email ci distraggano inpermettiamo che le email ci distraggano in
continuazionecontinuazione, ad ogni ora del giorno, in qualsiasi
contesto.
Negli ultimi anni numerosi studi hanno cercato risposte sul
tema della gestione della posta elettronica. Il McKinsey
Global Institute (2012) sostiene che trascorriamo 13 ore a trascorriamo 13 ore a
settimana nel nostro inboxsettimana nel nostro inbox, ovvero il 28% della nostra
giornata lavorativa. Nel 2015 saranno quindi, per ciascuno di
noi, 470 ore dedicate solo a leggere ed elaborare i messaggi
elettronici, armatevi di pazienza! Uno studio condotto
intervistando lavoratori di varie parti del mondo (LexisNexis
del 2010) rileva che il tempo dedicato all’elaborazione delle
informazioni è per metà pura gestione e per metà vero
utilizzo (e quindi effettivo lavoro). Come se non bastasse il
42% di tutte le informazioni ricevute vengono ritenute non
rilevanti per portare a termine le proprie mansioni.
Ci vogliono mediamente 64 secondi per ritornare sulCi vogliono mediamente 64 secondi per ritornare sul
$ # % "
3 marzo 20153 marzo 2015
EDITORIALE 03. Dietro lequinte
25 febbraio 201525 febbraio 2015
L’Etica eil
problema di metterla inpratica
25 febbraio 201525 febbraio 2015
“Il capomiglioredelmondo”
25 febbraio 201525 febbraio 2015
pezzopezzo dopo essere stati interrotti da un’email, sostiene il
Dr.Jackson della Loughborough University nel Regno Unito.
Un facile calcolo matematico quindi ci mette davanti ad una
pesante evidenza: chi controlla la posta elettronica ogni
cinque minuti butta otto ore e mezza a settimana solo per
riprendere la concentrazione su ciò che stava facendo.
Il 65% dei nord americani trascorre più tempo con il proprio
PC che con il consorte, ma questo è niente rispetto ai datori
di lavoro che vedono sfumare ore di lavoro dei dipendenti
per motivi irrilevanti. Evidentemente più gelosi del coniuge
i capi d’azienda corrono ai ripari: qualche anno fa grandi
aziende come Intel e U.S. Cellular hanno provato a
battezzare il “no mail friday” “no mail friday”, un giorno a settimana in
cui veniva chiuso il server di posta elettronica. Poco tempo
dopo il tentativo è saltato: le persone non cambiavano per
niente comportamento nei confronti della gestione della
posta elettronica e rischiavano inoltre di trovarsi
un maggior carico di messaggi il lunedì.
In Nielsen Media Research un manager evidentemente
preso dallo sconforto ha fatto inibire a tutti l’uso
dell’opzione “reply to all”. Il CEO di Morgan Stanley ha
deciso che i messaggi più importanti, per essere sicuro che
siano ricevuti e compresi, deve lasciarli alla voice mailvoice mail, la
buona vecchia segreteria. Ma la vera soluzione innovativa
arriva da IBM: in alcune sue sedi il modo migliore per far
arrivare il messaggio è la bacheca nei corridoila bacheca nei corridoi. Insomma
le grandi aziende pur consapevoli dei costi e investendo
soldi nella ricerca non sono ancora pervenute a risoluzioni
massive, definitive e soprattutto convincenti.
Lo IORG (Information Overload Research Group), la cui
mission è quella di “ridurre l’inquinamentoinquinamento
informativoinformativo“, ammette che per il momento l’unica cosa
che possiamo fare è imparare individualmente a gestire al
meglio la posta elettronica, ricevere quindi formazione
specifica e periodica, insomma acquisire gli strumenti per
risolverci da soli il problema.
Da dove partire? Ci sono alcune buone abitudini buone abitudini che
possono cambiarci la giornata.
Non farci gestire dalle emailNon farci gestire dalle email. Non controlliamo la posta
come prima cosa la mattina. Prendiamo consapevolezza
delle cose importanti che dobbiamo fare, guardiamo
calendario e lista delle cose da fare. Solo successivamente
controlliamo le email e elaboriamole di conseguenza.
Ogni cosa a suo tempoOgni cosa a suo tempo. Programmiamo di aprire il client
di posta 3 o 4 volte al giorno, momento in cui dedicheremo
del tempo esclusivamente all’elaborazione delle email.
Decidere, ma non portare a compimentoDecidere, ma non portare a compimento. Nel periodo
di tempo dedicato all’elaborazione non bisogna portare a
conclusione i compiti connessi ai messaggi. È fondamentale
invece prendere delle decisioni per ogni messaggio e
segnarle sul calendario o sulle to do list.
La regola dei 2 minutiLa regola dei 2 minuti. Il metodo GTD di David Allen
suggerisce di risolvere subito un compito se ci si mette
meno di due minuti. Facciamolo anche con le email. In tutti
gli altri casi attieniamoci alla regola numero 3.
AlleggeriamociAlleggeriamoci. L’inbox per funzionare al meglio deve
tendere ad essere vuoto (apriremmo le buste per poi riporre
le lettere di nuovo nella nostra cassetta?). Una volta
elaborata la mail va cancellata o archiviata.
La regola di ParetoLa regola di Pareto. Detta anche regola dell’80/20: solo il
20% di tutti i documenti archiviati torna utile. L’80% è
superfluo. Siamo sicuri di voler perdere tempo ad archiviare
ordinatamente email inutili?
Altrimenti torniamo alla tradizionale posta cartacea, che
forse ci da meno problemi?
Tags: email, organizzazione, posta elettronica
A u t o r eA u t o r e
Influenze nordiche, ma cuore latino, ha deciso
che il suo scopo nella vita è "Organizzare
Italia". Sabrina è una imprenditrice che insegna
abilità organizzative e che aiuta le persone ad
organizzarsi meglio, per lavorare con meno
fatica e per vivere più sereni e soddisfatti. E'
P o s t c o r r e l a t iP o s t c o r r e l a t i
C o m m e n t a q u e s t o a r t i c o l oC o m m e n t a q u e s t o a r t i c o l o
SabrinaToscani
$ #
% "
fondatrice e presidente dell'associazione
professionale APOI (www.apoi.it), scrive per
diversi blog e alcune riviste cartacee. E
“siccome i sogni nel cassetto fanno la muffa, io
ho buttato via il superfluo ed ho tirato fuori il
mio!”
Il cambiamento? Ègià dentro di voi(e...
Contatti
Redazione:
Pubblicità:
Termini legali e privacy | Collabora con noi | Fai di questa pagina la tua Homepage
Associazione FiordiRisorse | Viale Belfiore 10, 50144 Firenze | P.IVA 06310830481
SenzaFiltro.it è una testata registrata al Tribunale di Ancona (n. 2 del 9-1-2015)
RASSEgnA STAMPAWEB
Sabrina Toscani
Se il postino suonasse e ci interrompesse con la stessa
frequenza del client di posta elettronica non ci
comporteremmo con molto garbo nei suoi confronti, eppure
permettiamo che le email ci distraggano inpermettiamo che le email ci distraggano in
continuazionecontinuazione, ad ogni ora del giorno, in qualsiasi
contesto.
Negli ultimi anni numerosi studi hanno cercato risposte sul
tema della gestione della posta elettronica. Il McKinsey
Global Institute (2012) sostiene che trascorriamo 13 ore a trascorriamo 13 ore a
settimana nel nostro inboxsettimana nel nostro inbox, ovvero il 28% della nostra
giornata lavorativa. Nel 2015 saranno quindi, per ciascuno di
noi, 470 ore dedicate solo a leggere ed elaborare i messaggi
elettronici, armatevi di pazienza! Uno studio condotto
intervistando lavoratori di varie parti del mondo (LexisNexis
del 2010) rileva che il tempo dedicato all’elaborazione delle
informazioni è per metà pura gestione e per metà vero
utilizzo (e quindi effettivo lavoro). Come se non bastasse il
42% di tutte le informazioni ricevute vengono ritenute non
rilevanti per portare a termine le proprie mansioni.
Ci vogliono mediamente 64 secondi per ritornare sulCi vogliono mediamente 64 secondi per ritornare sul
$ # % "
3 marzo 20153 marzo 2015
EDITORIALE 03. Dietro lequinte
25 febbraio 201525 febbraio 2015
L’Etica eil
problema di metterla inpratica
25 febbraio 201525 febbraio 2015
“Il capomiglioredelmondo”
25 febbraio 201525 febbraio 2015
Senzafiltro11 febbraio 2015
Quindicinale Numero 3 del 25 Febbraio 2015
seguici su:
Ricerca !
" # $
Come si gestisce la postaelettronicaIl postino suona sempre due volte. O forse dipiù?
11 febbraio 2015
RubricheRubriche
Belle Capocce
Buoni Pasti
Chi non lavora
Editoriali
Impiegati all'ultimo
grido
Lat(t)itudini
Open Space
GAP Year e quel “buco” nelCurriculum
PopolariUltimi
Chi siamo Management Risorseumane
Social ComunicazioneSostenibilità RubricheRubriche
Offerte dilavoro
Sabrina Toscani
Se il postino suonasse e ci interrompesse con la stessa
frequenza del client di posta elettronica non ci
comporteremmo con molto garbo nei suoi confronti, eppure
permettiamo che le email ci distraggano inpermettiamo che le email ci distraggano in
continuazionecontinuazione, ad ogni ora del giorno, in qualsiasi
contesto.
Negli ultimi anni numerosi studi hanno cercato risposte sul
tema della gestione della posta elettronica. Il McKinsey
Global Institute (2012) sostiene che trascorriamo 13 ore a trascorriamo 13 ore a
settimana nel nostro inboxsettimana nel nostro inbox, ovvero il 28% della nostra
giornata lavorativa. Nel 2015 saranno quindi, per ciascuno di
noi, 470 ore dedicate solo a leggere ed elaborare i messaggi
elettronici, armatevi di pazienza! Uno studio condotto
intervistando lavoratori di varie parti del mondo (LexisNexis
del 2010) rileva che il tempo dedicato all’elaborazione delle
informazioni è per metà pura gestione e per metà vero
utilizzo (e quindi effettivo lavoro). Come se non bastasse il
42% di tutte le informazioni ricevute vengono ritenute non
rilevanti per portare a termine le proprie mansioni.
Ci vogliono mediamente 64 secondi per ritornare sulCi vogliono mediamente 64 secondi per ritornare sul
$ # % "
3 marzo 20153 marzo 2015
EDITORIALE 03. Dietro lequinte
25 febbraio 201525 febbraio 2015
L’Etica eil
problema di metterla inpratica
25 febbraio 201525 febbraio 2015
“Il capomiglioredelmondo”
25 febbraio 201525 febbraio 2015
pezzopezzo dopo essere stati interrotti da un’email, sostiene il
Dr.Jackson della Loughborough University nel Regno Unito.
Un facile calcolo matematico quindi ci mette davanti ad una
pesante evidenza: chi controlla la posta elettronica ogni
cinque minuti butta otto ore e mezza a settimana solo per
riprendere la concentrazione su ciò che stava facendo.
Il 65% dei nord americani trascorre più tempo con il proprio
PC che con il consorte, ma questo è niente rispetto ai datori
di lavoro che vedono sfumare ore di lavoro dei dipendenti
per motivi irrilevanti. Evidentemente più gelosi del coniuge
i capi d’azienda corrono ai ripari: qualche anno fa grandi
aziende come Intel e U.S. Cellular hanno provato a
battezzare il “no mail friday” “no mail friday”, un giorno a settimana in
cui veniva chiuso il server di posta elettronica. Poco tempo
dopo il tentativo è saltato: le persone non cambiavano per
niente comportamento nei confronti della gestione della
posta elettronica e rischiavano inoltre di trovarsi
un maggior carico di messaggi il lunedì.
In Nielsen Media Research un manager evidentemente
preso dallo sconforto ha fatto inibire a tutti l’uso
dell’opzione “reply to all”. Il CEO di Morgan Stanley ha
deciso che i messaggi più importanti, per essere sicuro che
siano ricevuti e compresi, deve lasciarli alla voice mailvoice mail, la
buona vecchia segreteria. Ma la vera soluzione innovativa
arriva da IBM: in alcune sue sedi il modo migliore per far
arrivare il messaggio è la bacheca nei corridoila bacheca nei corridoi. Insomma
le grandi aziende pur consapevoli dei costi e investendo
soldi nella ricerca non sono ancora pervenute a risoluzioni
massive, definitive e soprattutto convincenti.
Lo IORG (Information Overload Research Group), la cui
mission è quella di “ridurre l’inquinamentoinquinamento
informativoinformativo“, ammette che per il momento l’unica cosa
che possiamo fare è imparare individualmente a gestire al
meglio la posta elettronica, ricevere quindi formazione
specifica e periodica, insomma acquisire gli strumenti per
risolverci da soli il problema.
Da dove partire? Ci sono alcune buone abitudini buone abitudini che
possono cambiarci la giornata.
Non farci gestire dalle emailNon farci gestire dalle email. Non controlliamo la posta
come prima cosa la mattina. Prendiamo consapevolezza
delle cose importanti che dobbiamo fare, guardiamo
calendario e lista delle cose da fare. Solo successivamente
controlliamo le email e elaboriamole di conseguenza.
Ogni cosa a suo tempoOgni cosa a suo tempo. Programmiamo di aprire il client
di posta 3 o 4 volte al giorno, momento in cui dedicheremo
del tempo esclusivamente all’elaborazione delle email.
Decidere, ma non portare a compimentoDecidere, ma non portare a compimento. Nel periodo
di tempo dedicato all’elaborazione non bisogna portare a
conclusione i compiti connessi ai messaggi. È fondamentale
invece prendere delle decisioni per ogni messaggio e
segnarle sul calendario o sulle to do list.
La regola dei 2 minutiLa regola dei 2 minuti. Il metodo GTD di David Allen
suggerisce di risolvere subito un compito se ci si mette
meno di due minuti. Facciamolo anche con le email. In tutti
gli altri casi attieniamoci alla regola numero 3.
AlleggeriamociAlleggeriamoci. L’inbox per funzionare al meglio deve
tendere ad essere vuoto (apriremmo le buste per poi riporre
le lettere di nuovo nella nostra cassetta?). Una volta
elaborata la mail va cancellata o archiviata.
La regola di ParetoLa regola di Pareto. Detta anche regola dell’80/20: solo il
20% di tutti i documenti archiviati torna utile. L’80% è
superfluo. Siamo sicuri di voler perdere tempo ad archiviare
ordinatamente email inutili?
Altrimenti torniamo alla tradizionale posta cartacea, che
forse ci da meno problemi?
Tags: email, organizzazione, posta elettronica
A u t o r eA u t o r e
Influenze nordiche, ma cuore latino, ha deciso
che il suo scopo nella vita è "Organizzare
Italia". Sabrina è una imprenditrice che insegna
abilità organizzative e che aiuta le persone ad
organizzarsi meglio, per lavorare con meno
fatica e per vivere più sereni e soddisfatti. E'
P o s t c o r r e l a t iP o s t c o r r e l a t i
C o m m e n t a q u e s t o a r t i c o l oC o m m e n t a q u e s t o a r t i c o l o
SabrinaToscani
$ #
% "
fondatrice e presidente dell'associazione
professionale APOI (www.apoi.it), scrive per
diversi blog e alcune riviste cartacee. E
“siccome i sogni nel cassetto fanno la muffa, io
ho buttato via il superfluo ed ho tirato fuori il
mio!”
Il cambiamento? Ègià dentro di voi(e...
Contatti
Redazione:
Pubblicità:
Termini legali e privacy | Collabora con noi | Fai di questa pagina la tua Homepage
Associazione FiordiRisorse | Viale Belfiore 10, 50144 Firenze | P.IVA 06310830481
SenzaFiltro.it è una testata registrata al Tribunale di Ancona (n. 2 del 9-1-2015)
RASSEgnA STAMPAWEB
pezzopezzo dopo essere stati interrotti da un’email, sostiene il
Dr.Jackson della Loughborough University nel Regno Unito.
Un facile calcolo matematico quindi ci mette davanti ad una
pesante evidenza: chi controlla la posta elettronica ogni
cinque minuti butta otto ore e mezza a settimana solo per
riprendere la concentrazione su ciò che stava facendo.
Il 65% dei nord americani trascorre più tempo con il proprio
PC che con il consorte, ma questo è niente rispetto ai datori
di lavoro che vedono sfumare ore di lavoro dei dipendenti
per motivi irrilevanti. Evidentemente più gelosi del coniuge
i capi d’azienda corrono ai ripari: qualche anno fa grandi
aziende come Intel e U.S. Cellular hanno provato a
battezzare il “no mail friday” “no mail friday”, un giorno a settimana in
cui veniva chiuso il server di posta elettronica. Poco tempo
dopo il tentativo è saltato: le persone non cambiavano per
niente comportamento nei confronti della gestione della
posta elettronica e rischiavano inoltre di trovarsi
un maggior carico di messaggi il lunedì.
In Nielsen Media Research un manager evidentemente
preso dallo sconforto ha fatto inibire a tutti l’uso
dell’opzione “reply to all”. Il CEO di Morgan Stanley ha
deciso che i messaggi più importanti, per essere sicuro che
siano ricevuti e compresi, deve lasciarli alla voice mailvoice mail, la
buona vecchia segreteria. Ma la vera soluzione innovativa
arriva da IBM: in alcune sue sedi il modo migliore per far
arrivare il messaggio è la bacheca nei corridoila bacheca nei corridoi. Insomma
le grandi aziende pur consapevoli dei costi e investendo
soldi nella ricerca non sono ancora pervenute a risoluzioni
massive, definitive e soprattutto convincenti.
Lo IORG (Information Overload Research Group), la cui
mission è quella di “ridurre l’inquinamentoinquinamento
informativoinformativo“, ammette che per il momento l’unica cosa
che possiamo fare è imparare individualmente a gestire al
meglio la posta elettronica, ricevere quindi formazione
specifica e periodica, insomma acquisire gli strumenti per
risolverci da soli il problema.
Da dove partire? Ci sono alcune buone abitudini buone abitudini che
Senzafiltro11 febbraio 2015
Quindicinale Numero 3 del 25 Febbraio 2015
seguici su:
Ricerca !
" # $
Come si gestisce la postaelettronicaIl postino suona sempre due volte. O forse dipiù?
11 febbraio 2015
RubricheRubriche
Belle Capocce
Buoni Pasti
Chi non lavora
Editoriali
Impiegati all'ultimo
grido
Lat(t)itudini
Open Space
GAP Year e quel “buco” nelCurriculum
PopolariUltimi
Chi siamo Management Risorseumane
Social ComunicazioneSostenibilità RubricheRubriche
Offerte dilavoro
Sabrina Toscani
Se il postino suonasse e ci interrompesse con la stessa
frequenza del client di posta elettronica non ci
comporteremmo con molto garbo nei suoi confronti, eppure
permettiamo che le email ci distraggano inpermettiamo che le email ci distraggano in
continuazionecontinuazione, ad ogni ora del giorno, in qualsiasi
contesto.
Negli ultimi anni numerosi studi hanno cercato risposte sul
tema della gestione della posta elettronica. Il McKinsey
Global Institute (2012) sostiene che trascorriamo 13 ore a trascorriamo 13 ore a
settimana nel nostro inboxsettimana nel nostro inbox, ovvero il 28% della nostra
giornata lavorativa. Nel 2015 saranno quindi, per ciascuno di
noi, 470 ore dedicate solo a leggere ed elaborare i messaggi
elettronici, armatevi di pazienza! Uno studio condotto
intervistando lavoratori di varie parti del mondo (LexisNexis
del 2010) rileva che il tempo dedicato all’elaborazione delle
informazioni è per metà pura gestione e per metà vero
utilizzo (e quindi effettivo lavoro). Come se non bastasse il
42% di tutte le informazioni ricevute vengono ritenute non
rilevanti per portare a termine le proprie mansioni.
Ci vogliono mediamente 64 secondi per ritornare sulCi vogliono mediamente 64 secondi per ritornare sul
$ # % "
3 marzo 20153 marzo 2015
EDITORIALE 03. Dietro lequinte
25 febbraio 201525 febbraio 2015
L’Etica eil
problema di metterla inpratica
25 febbraio 201525 febbraio 2015
“Il capomiglioredelmondo”
25 febbraio 201525 febbraio 2015
pezzopezzo dopo essere stati interrotti da un’email, sostiene il
Dr.Jackson della Loughborough University nel Regno Unito.
Un facile calcolo matematico quindi ci mette davanti ad una
pesante evidenza: chi controlla la posta elettronica ogni
cinque minuti butta otto ore e mezza a settimana solo per
riprendere la concentrazione su ciò che stava facendo.
Il 65% dei nord americani trascorre più tempo con il proprio
PC che con il consorte, ma questo è niente rispetto ai datori
di lavoro che vedono sfumare ore di lavoro dei dipendenti
per motivi irrilevanti. Evidentemente più gelosi del coniuge
i capi d’azienda corrono ai ripari: qualche anno fa grandi
aziende come Intel e U.S. Cellular hanno provato a
battezzare il “no mail friday” “no mail friday”, un giorno a settimana in
cui veniva chiuso il server di posta elettronica. Poco tempo
dopo il tentativo è saltato: le persone non cambiavano per
niente comportamento nei confronti della gestione della
posta elettronica e rischiavano inoltre di trovarsi
un maggior carico di messaggi il lunedì.
In Nielsen Media Research un manager evidentemente
preso dallo sconforto ha fatto inibire a tutti l’uso
dell’opzione “reply to all”. Il CEO di Morgan Stanley ha
deciso che i messaggi più importanti, per essere sicuro che
siano ricevuti e compresi, deve lasciarli alla voice mailvoice mail, la
buona vecchia segreteria. Ma la vera soluzione innovativa
arriva da IBM: in alcune sue sedi il modo migliore per far
arrivare il messaggio è la bacheca nei corridoila bacheca nei corridoi. Insomma
le grandi aziende pur consapevoli dei costi e investendo
soldi nella ricerca non sono ancora pervenute a risoluzioni
massive, definitive e soprattutto convincenti.
Lo IORG (Information Overload Research Group), la cui
mission è quella di “ridurre l’inquinamentoinquinamento
informativoinformativo“, ammette che per il momento l’unica cosa
che possiamo fare è imparare individualmente a gestire al
meglio la posta elettronica, ricevere quindi formazione
specifica e periodica, insomma acquisire gli strumenti per
risolverci da soli il problema.
Da dove partire? Ci sono alcune buone abitudini buone abitudini che
possono cambiarci la giornata.
Non farci gestire dalle emailNon farci gestire dalle email. Non controlliamo la posta
come prima cosa la mattina. Prendiamo consapevolezza
delle cose importanti che dobbiamo fare, guardiamo
calendario e lista delle cose da fare. Solo successivamente
controlliamo le email e elaboriamole di conseguenza.
Ogni cosa a suo tempoOgni cosa a suo tempo. Programmiamo di aprire il client
di posta 3 o 4 volte al giorno, momento in cui dedicheremo
del tempo esclusivamente all’elaborazione delle email.
Decidere, ma non portare a compimentoDecidere, ma non portare a compimento. Nel periodo
di tempo dedicato all’elaborazione non bisogna portare a
conclusione i compiti connessi ai messaggi. È fondamentale
invece prendere delle decisioni per ogni messaggio e
segnarle sul calendario o sulle to do list.
La regola dei 2 minutiLa regola dei 2 minuti. Il metodo GTD di David Allen
suggerisce di risolvere subito un compito se ci si mette
meno di due minuti. Facciamolo anche con le email. In tutti
gli altri casi attieniamoci alla regola numero 3.
AlleggeriamociAlleggeriamoci. L’inbox per funzionare al meglio deve
tendere ad essere vuoto (apriremmo le buste per poi riporre
le lettere di nuovo nella nostra cassetta?). Una volta
elaborata la mail va cancellata o archiviata.
La regola di ParetoLa regola di Pareto. Detta anche regola dell’80/20: solo il
20% di tutti i documenti archiviati torna utile. L’80% è
superfluo. Siamo sicuri di voler perdere tempo ad archiviare
ordinatamente email inutili?
Altrimenti torniamo alla tradizionale posta cartacea, che
forse ci da meno problemi?
Tags: email, organizzazione, posta elettronica
A u t o r eA u t o r e
Influenze nordiche, ma cuore latino, ha deciso
che il suo scopo nella vita è "Organizzare
Italia". Sabrina è una imprenditrice che insegna
abilità organizzative e che aiuta le persone ad
organizzarsi meglio, per lavorare con meno
fatica e per vivere più sereni e soddisfatti. E'
P o s t c o r r e l a t iP o s t c o r r e l a t i
C o m m e n t a q u e s t o a r t i c o l oC o m m e n t a q u e s t o a r t i c o l o
SabrinaToscani
$ #
% "
fondatrice e presidente dell'associazione
professionale APOI (www.apoi.it), scrive per
diversi blog e alcune riviste cartacee. E
“siccome i sogni nel cassetto fanno la muffa, io
ho buttato via il superfluo ed ho tirato fuori il
mio!”
Il cambiamento? Ègià dentro di voi(e...
Contatti
Redazione:
Pubblicità:
Termini legali e privacy | Collabora con noi | Fai di questa pagina la tua Homepage
Associazione FiordiRisorse | Viale Belfiore 10, 50144 Firenze | P.IVA 06310830481
SenzaFiltro.it è una testata registrata al Tribunale di Ancona (n. 2 del 9-1-2015)
RASSEgnA STAMPAWEB
possono cambiarci la giornata.
Non farci gestire dalle emailNon farci gestire dalle email. Non controlliamo la posta
come prima cosa la mattina. Prendiamo consapevolezza
delle cose importanti che dobbiamo fare, guardiamo
calendario e lista delle cose da fare. Solo successivamente
controlliamo le email e elaboriamole di conseguenza.
Ogni cosa a suo tempoOgni cosa a suo tempo. Programmiamo di aprire il client
di posta 3 o 4 volte al giorno, momento in cui dedicheremo
del tempo esclusivamente all’elaborazione delle email.
Decidere, ma non portare a compimentoDecidere, ma non portare a compimento. Nel periodo
di tempo dedicato all’elaborazione non bisogna portare a
conclusione i compiti connessi ai messaggi. È fondamentale
invece prendere delle decisioni per ogni messaggio e
segnarle sul calendario o sulle to do list.
La regola dei 2 minutiLa regola dei 2 minuti. Il metodo GTD di David Allen
suggerisce di risolvere subito un compito se ci si mette
meno di due minuti. Facciamolo anche con le email. In tutti
gli altri casi attieniamoci alla regola numero 3.
AlleggeriamociAlleggeriamoci. L’inbox per funzionare al meglio deve
tendere ad essere vuoto (apriremmo le buste per poi riporre
le lettere di nuovo nella nostra cassetta?). Una volta
elaborata la mail va cancellata o archiviata.
La regola di ParetoLa regola di Pareto. Detta anche regola dell’80/20: solo il
20% di tutti i documenti archiviati torna utile. L’80% è
superfluo. Siamo sicuri di voler perdere tempo ad archiviare
ordinatamente email inutili?
Altrimenti torniamo alla tradizionale posta cartacea, che
forse ci da meno problemi?
Tags: email, organizzazione, posta elettronica
A u t o r eA u t o r e
Influenze nordiche, ma cuore latino, ha deciso
che il suo scopo nella vita è "Organizzare
Italia". Sabrina è una imprenditrice che insegna
abilità organizzative e che aiuta le persone ad
organizzarsi meglio, per lavorare con meno
fatica e per vivere più sereni e soddisfatti. E'
Senzafiltro11 febbraio 2015
Quindicinale Numero 3 del 25 Febbraio 2015
seguici su:
Ricerca !
" # $
Come si gestisce la postaelettronicaIl postino suona sempre due volte. O forse dipiù?
11 febbraio 2015
RubricheRubriche
Belle Capocce
Buoni Pasti
Chi non lavora
Editoriali
Impiegati all'ultimo
grido
Lat(t)itudini
Open Space
GAP Year e quel “buco” nelCurriculum
PopolariUltimi
Chi siamo Management Risorseumane
Social ComunicazioneSostenibilità RubricheRubriche
Offerte dilavoro
Sabrina Toscani
Se il postino suonasse e ci interrompesse con la stessa
frequenza del client di posta elettronica non ci
comporteremmo con molto garbo nei suoi confronti, eppure
permettiamo che le email ci distraggano inpermettiamo che le email ci distraggano in
continuazionecontinuazione, ad ogni ora del giorno, in qualsiasi
contesto.
Negli ultimi anni numerosi studi hanno cercato risposte sul
tema della gestione della posta elettronica. Il McKinsey
Global Institute (2012) sostiene che trascorriamo 13 ore a trascorriamo 13 ore a
settimana nel nostro inboxsettimana nel nostro inbox, ovvero il 28% della nostra
giornata lavorativa. Nel 2015 saranno quindi, per ciascuno di
noi, 470 ore dedicate solo a leggere ed elaborare i messaggi
elettronici, armatevi di pazienza! Uno studio condotto
intervistando lavoratori di varie parti del mondo (LexisNexis
del 2010) rileva che il tempo dedicato all’elaborazione delle
informazioni è per metà pura gestione e per metà vero
utilizzo (e quindi effettivo lavoro). Come se non bastasse il
42% di tutte le informazioni ricevute vengono ritenute non
rilevanti per portare a termine le proprie mansioni.
Ci vogliono mediamente 64 secondi per ritornare sulCi vogliono mediamente 64 secondi per ritornare sul
$ # % "
3 marzo 20153 marzo 2015
EDITORIALE 03. Dietro lequinte
25 febbraio 201525 febbraio 2015
L’Etica eil
problema di metterla inpratica
25 febbraio 201525 febbraio 2015
“Il capomiglioredelmondo”
25 febbraio 201525 febbraio 2015
pezzopezzo dopo essere stati interrotti da un’email, sostiene il
Dr.Jackson della Loughborough University nel Regno Unito.
Un facile calcolo matematico quindi ci mette davanti ad una
pesante evidenza: chi controlla la posta elettronica ogni
cinque minuti butta otto ore e mezza a settimana solo per
riprendere la concentrazione su ciò che stava facendo.
Il 65% dei nord americani trascorre più tempo con il proprio
PC che con il consorte, ma questo è niente rispetto ai datori
di lavoro che vedono sfumare ore di lavoro dei dipendenti
per motivi irrilevanti. Evidentemente più gelosi del coniuge
i capi d’azienda corrono ai ripari: qualche anno fa grandi
aziende come Intel e U.S. Cellular hanno provato a
battezzare il “no mail friday” “no mail friday”, un giorno a settimana in
cui veniva chiuso il server di posta elettronica. Poco tempo
dopo il tentativo è saltato: le persone non cambiavano per
niente comportamento nei confronti della gestione della
posta elettronica e rischiavano inoltre di trovarsi
un maggior carico di messaggi il lunedì.
In Nielsen Media Research un manager evidentemente
preso dallo sconforto ha fatto inibire a tutti l’uso
dell’opzione “reply to all”. Il CEO di Morgan Stanley ha
deciso che i messaggi più importanti, per essere sicuro che
siano ricevuti e compresi, deve lasciarli alla voice mailvoice mail, la
buona vecchia segreteria. Ma la vera soluzione innovativa
arriva da IBM: in alcune sue sedi il modo migliore per far
arrivare il messaggio è la bacheca nei corridoila bacheca nei corridoi. Insomma
le grandi aziende pur consapevoli dei costi e investendo
soldi nella ricerca non sono ancora pervenute a risoluzioni
massive, definitive e soprattutto convincenti.
Lo IORG (Information Overload Research Group), la cui
mission è quella di “ridurre l’inquinamentoinquinamento
informativoinformativo“, ammette che per il momento l’unica cosa
che possiamo fare è imparare individualmente a gestire al
meglio la posta elettronica, ricevere quindi formazione
specifica e periodica, insomma acquisire gli strumenti per
risolverci da soli il problema.
Da dove partire? Ci sono alcune buone abitudini buone abitudini che
possono cambiarci la giornata.
Non farci gestire dalle emailNon farci gestire dalle email. Non controlliamo la posta
come prima cosa la mattina. Prendiamo consapevolezza
delle cose importanti che dobbiamo fare, guardiamo
calendario e lista delle cose da fare. Solo successivamente
controlliamo le email e elaboriamole di conseguenza.
Ogni cosa a suo tempoOgni cosa a suo tempo. Programmiamo di aprire il client
di posta 3 o 4 volte al giorno, momento in cui dedicheremo
del tempo esclusivamente all’elaborazione delle email.
Decidere, ma non portare a compimentoDecidere, ma non portare a compimento. Nel periodo
di tempo dedicato all’elaborazione non bisogna portare a
conclusione i compiti connessi ai messaggi. È fondamentale
invece prendere delle decisioni per ogni messaggio e
segnarle sul calendario o sulle to do list.
La regola dei 2 minutiLa regola dei 2 minuti. Il metodo GTD di David Allen
suggerisce di risolvere subito un compito se ci si mette
meno di due minuti. Facciamolo anche con le email. In tutti
gli altri casi attieniamoci alla regola numero 3.
AlleggeriamociAlleggeriamoci. L’inbox per funzionare al meglio deve
tendere ad essere vuoto (apriremmo le buste per poi riporre
le lettere di nuovo nella nostra cassetta?). Una volta
elaborata la mail va cancellata o archiviata.
La regola di ParetoLa regola di Pareto. Detta anche regola dell’80/20: solo il
20% di tutti i documenti archiviati torna utile. L’80% è
superfluo. Siamo sicuri di voler perdere tempo ad archiviare
ordinatamente email inutili?
Altrimenti torniamo alla tradizionale posta cartacea, che
forse ci da meno problemi?
Tags: email, organizzazione, posta elettronica
A u t o r eA u t o r e
Influenze nordiche, ma cuore latino, ha deciso
che il suo scopo nella vita è "Organizzare
Italia". Sabrina è una imprenditrice che insegna
abilità organizzative e che aiuta le persone ad
organizzarsi meglio, per lavorare con meno
fatica e per vivere più sereni e soddisfatti. E'
P o s t c o r r e l a t iP o s t c o r r e l a t i
C o m m e n t a q u e s t o a r t i c o l oC o m m e n t a q u e s t o a r t i c o l o
SabrinaToscani
$ #
% "
fondatrice e presidente dell'associazione
professionale APOI (www.apoi.it), scrive per
diversi blog e alcune riviste cartacee. E
“siccome i sogni nel cassetto fanno la muffa, io
ho buttato via il superfluo ed ho tirato fuori il
mio!”
Il cambiamento? Ègià dentro di voi(e...
Contatti
Redazione:
Pubblicità:
Termini legali e privacy | Collabora con noi | Fai di questa pagina la tua Homepage
Associazione FiordiRisorse | Viale Belfiore 10, 50144 Firenze | P.IVA 06310830481
SenzaFiltro.it è una testata registrata al Tribunale di Ancona (n. 2 del 9-1-2015)
RASSEgnA STAMPAWEB
P o s t c o r r e l a t iP o s t c o r r e l a t i
C o m m e n t a q u e s t o a r t i c o l oC o m m e n t a q u e s t o a r t i c o l o
SabrinaToscani
$ #
% "
fondatrice e presidente dell'associazione
professionale APOI (www.apoi.it), scrive per
diversi blog e alcune riviste cartacee. E
“siccome i sogni nel cassetto fanno la muffa, io
ho buttato via il superfluo ed ho tirato fuori il
mio!”
Il cambiamento? Ègià dentro di voi(e...
Contatti
Redazione:
Pubblicità:
Termini legali e privacy | Collabora con noi | Fai di questa pagina la tua Homepage
Associazione FiordiRisorse | Viale Belfiore 10, 50144 Firenze | P.IVA 06310830481
SenzaFiltro.it è una testata registrata al Tribunale di Ancona (n. 2 del 9-1-2015)
Senzafiltro11 febbraio 2015
Quindicinale Numero 3 del 25 Febbraio 2015
seguici su:
Ricerca !
" # $
Come si gestisce la postaelettronicaIl postino suona sempre due volte. O forse dipiù?
11 febbraio 2015
RubricheRubriche
Belle Capocce
Buoni Pasti
Chi non lavora
Editoriali
Impiegati all'ultimo
grido
Lat(t)itudini
Open Space
GAP Year e quel “buco” nelCurriculum
PopolariUltimi
Chi siamo Management Risorseumane
Social ComunicazioneSostenibilità RubricheRubriche
Offerte dilavoro
Sabrina Toscani
Se il postino suonasse e ci interrompesse con la stessa
frequenza del client di posta elettronica non ci
comporteremmo con molto garbo nei suoi confronti, eppure
permettiamo che le email ci distraggano inpermettiamo che le email ci distraggano in
continuazionecontinuazione, ad ogni ora del giorno, in qualsiasi
contesto.
Negli ultimi anni numerosi studi hanno cercato risposte sul
tema della gestione della posta elettronica. Il McKinsey
Global Institute (2012) sostiene che trascorriamo 13 ore a trascorriamo 13 ore a
settimana nel nostro inboxsettimana nel nostro inbox, ovvero il 28% della nostra
giornata lavorativa. Nel 2015 saranno quindi, per ciascuno di
noi, 470 ore dedicate solo a leggere ed elaborare i messaggi
elettronici, armatevi di pazienza! Uno studio condotto
intervistando lavoratori di varie parti del mondo (LexisNexis
del 2010) rileva che il tempo dedicato all’elaborazione delle
informazioni è per metà pura gestione e per metà vero
utilizzo (e quindi effettivo lavoro). Come se non bastasse il
42% di tutte le informazioni ricevute vengono ritenute non
rilevanti per portare a termine le proprie mansioni.
Ci vogliono mediamente 64 secondi per ritornare sulCi vogliono mediamente 64 secondi per ritornare sul
$ # % "
3 marzo 20153 marzo 2015
EDITORIALE 03. Dietro lequinte
25 febbraio 201525 febbraio 2015
L’Etica eil
problema di metterla inpratica
25 febbraio 201525 febbraio 2015
“Il capomiglioredelmondo”
25 febbraio 201525 febbraio 2015
pezzopezzo dopo essere stati interrotti da un’email, sostiene il
Dr.Jackson della Loughborough University nel Regno Unito.
Un facile calcolo matematico quindi ci mette davanti ad una
pesante evidenza: chi controlla la posta elettronica ogni
cinque minuti butta otto ore e mezza a settimana solo per
riprendere la concentrazione su ciò che stava facendo.
Il 65% dei nord americani trascorre più tempo con il proprio
PC che con il consorte, ma questo è niente rispetto ai datori
di lavoro che vedono sfumare ore di lavoro dei dipendenti
per motivi irrilevanti. Evidentemente più gelosi del coniuge
i capi d’azienda corrono ai ripari: qualche anno fa grandi
aziende come Intel e U.S. Cellular hanno provato a
battezzare il “no mail friday” “no mail friday”, un giorno a settimana in
cui veniva chiuso il server di posta elettronica. Poco tempo
dopo il tentativo è saltato: le persone non cambiavano per
niente comportamento nei confronti della gestione della
posta elettronica e rischiavano inoltre di trovarsi
un maggior carico di messaggi il lunedì.
In Nielsen Media Research un manager evidentemente
preso dallo sconforto ha fatto inibire a tutti l’uso
dell’opzione “reply to all”. Il CEO di Morgan Stanley ha
deciso che i messaggi più importanti, per essere sicuro che
siano ricevuti e compresi, deve lasciarli alla voice mailvoice mail, la
buona vecchia segreteria. Ma la vera soluzione innovativa
arriva da IBM: in alcune sue sedi il modo migliore per far
arrivare il messaggio è la bacheca nei corridoila bacheca nei corridoi. Insomma
le grandi aziende pur consapevoli dei costi e investendo
soldi nella ricerca non sono ancora pervenute a risoluzioni
massive, definitive e soprattutto convincenti.
Lo IORG (Information Overload Research Group), la cui
mission è quella di “ridurre l’inquinamentoinquinamento
informativoinformativo“, ammette che per il momento l’unica cosa
che possiamo fare è imparare individualmente a gestire al
meglio la posta elettronica, ricevere quindi formazione
specifica e periodica, insomma acquisire gli strumenti per
risolverci da soli il problema.
Da dove partire? Ci sono alcune buone abitudini buone abitudini che
possono cambiarci la giornata.
Non farci gestire dalle emailNon farci gestire dalle email. Non controlliamo la posta
come prima cosa la mattina. Prendiamo consapevolezza
delle cose importanti che dobbiamo fare, guardiamo
calendario e lista delle cose da fare. Solo successivamente
controlliamo le email e elaboriamole di conseguenza.
Ogni cosa a suo tempoOgni cosa a suo tempo. Programmiamo di aprire il client
di posta 3 o 4 volte al giorno, momento in cui dedicheremo
del tempo esclusivamente all’elaborazione delle email.
Decidere, ma non portare a compimentoDecidere, ma non portare a compimento. Nel periodo
di tempo dedicato all’elaborazione non bisogna portare a
conclusione i compiti connessi ai messaggi. È fondamentale
invece prendere delle decisioni per ogni messaggio e
segnarle sul calendario o sulle to do list.
La regola dei 2 minutiLa regola dei 2 minuti. Il metodo GTD di David Allen
suggerisce di risolvere subito un compito se ci si mette
meno di due minuti. Facciamolo anche con le email. In tutti
gli altri casi attieniamoci alla regola numero 3.
AlleggeriamociAlleggeriamoci. L’inbox per funzionare al meglio deve
tendere ad essere vuoto (apriremmo le buste per poi riporre
le lettere di nuovo nella nostra cassetta?). Una volta
elaborata la mail va cancellata o archiviata.
La regola di ParetoLa regola di Pareto. Detta anche regola dell’80/20: solo il
20% di tutti i documenti archiviati torna utile. L’80% è
superfluo. Siamo sicuri di voler perdere tempo ad archiviare
ordinatamente email inutili?
Altrimenti torniamo alla tradizionale posta cartacea, che
forse ci da meno problemi?
Tags: email, organizzazione, posta elettronica
A u t o r eA u t o r e
Influenze nordiche, ma cuore latino, ha deciso
che il suo scopo nella vita è "Organizzare
Italia". Sabrina è una imprenditrice che insegna
abilità organizzative e che aiuta le persone ad
organizzarsi meglio, per lavorare con meno
fatica e per vivere più sereni e soddisfatti. E'
P o s t c o r r e l a t iP o s t c o r r e l a t i
C o m m e n t a q u e s t o a r t i c o l oC o m m e n t a q u e s t o a r t i c o l o
SabrinaToscani
$ #
% "
fondatrice e presidente dell'associazione
professionale APOI (www.apoi.it), scrive per
diversi blog e alcune riviste cartacee. E
“siccome i sogni nel cassetto fanno la muffa, io
ho buttato via il superfluo ed ho tirato fuori il
mio!”
Il cambiamento? Ègià dentro di voi(e...
Contatti
Redazione:
Pubblicità:
Termini legali e privacy | Collabora con noi | Fai di questa pagina la tua Homepage
Associazione FiordiRisorse | Viale Belfiore 10, 50144 Firenze | P.IVA 06310830481
SenzaFiltro.it è una testata registrata al Tribunale di Ancona (n. 2 del 9-1-2015)
RASSEgnA STAMPAWEB
CasaRapido.it
CasaRapido.it piace a 453 persone.
Plug-in sociale di Facebook
Mi piaceMi piace
Tag
addobbi di natale affittare affitti
affitto affitto affitti brevi AgenziaImmobiliare agevolazioni aste
giudiziarie casa casa ideale
comprare casadetrazioni fiscali 2015 fondo affitti
guida all'acquisto home staging idee
per addobbi immobili imu inverno
legge stabilità mercatoimmobiliare mutui mutui prima
casa mutuo natale normativa
organizzare spazi organizzazione
palermo professional organizer
ravvedimento operoso rent to buy
Aste Immobiliari Mercato Immobiliare News Casarapido
Alzi la mano chi non vorrebbe rientrare a casa dopo una lungagiornata di lavoro e ritrovarsi in un’oasi di organizzazione, ordine,pulizia. E invece: la posta ci invade, l’ingresso soccombe all’invasionedi giacche e borse, i cavi dei nostri aggeggi elettronici spuntano inogni dove..
Ora però c’è chi viene in nostro soccorso: il Professional Organizer,una figura professionale nata negli Stati Uniti che inizia a farsiconoscere anche in Italia. Missione: aiutarci a riprendere in manoil controllo dei nostri spazi, a casa, in ufficio e in generale nellaquotidianità.
Il lavoro del Professional Organizer consiste infatti nel guidare ilcliente all’organizzazione dei propri spazi di vita, come quelli entrole mura domestiche, e all’ottimizzazione dei tempi dedicati alla lorogestione. Con una serie di interventi personalizzati: studio eprogettazione degli ambienti, eliminazione del superfluo,management domestico, assistenza nell’organizzazione deltrasloco…
Insomma, un vero e proprio “guru” dell’organizzazione che puòintervenire anche in altri ambiti: il P.O. può occuparsi
Professional Organizer:l’organizzazione diventaun lavoro! Amina Obbed " 5 novembre 2014 # News Casarapido $ No Comment
Home Casa Rapido Cerco Immobili Servizi Blog Contatti
Casarapido5 novembre 2015
CasaRapido.it
CasaRapido.it piace a 453 persone.
Plug-in sociale di Facebook
Mi piaceMi piace
Tag
addobbi di natale affittare affitti
affitto affitto affitti brevi AgenziaImmobiliare agevolazioni aste
giudiziarie casa casa ideale
comprare casadetrazioni fiscali 2015 fondo affitti
guida all'acquisto home staging idee
per addobbi immobili imu inverno
legge stabilità mercatoimmobiliare mutui mutui prima
casa mutuo natale normativa
organizzare spazi organizzazione
palermo professional organizer
ravvedimento operoso rent to buy
Aste Immobiliari Mercato Immobiliare News Casarapido
Alzi la mano chi non vorrebbe rientrare a casa dopo una lungagiornata di lavoro e ritrovarsi in un’oasi di organizzazione, ordine,pulizia. E invece: la posta ci invade, l’ingresso soccombe all’invasionedi giacche e borse, i cavi dei nostri aggeggi elettronici spuntano inogni dove..
Ora però c’è chi viene in nostro soccorso: il Professional Organizer,una figura professionale nata negli Stati Uniti che inizia a farsiconoscere anche in Italia. Missione: aiutarci a riprendere in manoil controllo dei nostri spazi, a casa, in ufficio e in generale nellaquotidianità.
Il lavoro del Professional Organizer consiste infatti nel guidare ilcliente all’organizzazione dei propri spazi di vita, come quelli entrole mura domestiche, e all’ottimizzazione dei tempi dedicati alla lorogestione. Con una serie di interventi personalizzati: studio eprogettazione degli ambienti, eliminazione del superfluo,management domestico, assistenza nell’organizzazione deltrasloco…
Insomma, un vero e proprio “guru” dell’organizzazione che puòintervenire anche in altri ambiti: il P.O. può occuparsi
Professional Organizer:l’organizzazione diventaun lavoro! Amina Obbed " 5 novembre 2014 # News Casarapido $ No Comment
Home Casa Rapido Cerco Immobili Servizi Blog Contatti riforma del catasto riqualificazione
energetica riscaldamento
ristrutturazioni sblocca italia stima
stufe stufe a pellet tasi tasse valore
catastale vendere
Contattaci
Categorie
Aste Immobiliari (2)
Mercato Immobiliare (9)
News Casarapido (14)
specificatamente dell’organizzazione aziendale o dell’ufficio, permigliorare la produttività e il rendimento riducendo al contempo lostress lavorativo, oppure dello stile di vita, per accrescere lacapacità di raggiungere i propri obiettivi.
Per chi volesse la consulenza di un Professional Organizer o alcontrario volesse diventarlo, un punto di riferimento importante èAPOI, l’Associazione Professional Organizers Italia che ha comemission la promozione della filiera dell’organizzazione professionalein Italia e il raggiungimento e il mantenimento di un elevato standarddi qualità dei propri associati. Sul sito è possibile trovare iriferimenti del Professional Organizer più vicino, nonché utiliconsigli su come muovere i primi passi verso questa professione.
E per chi volesse migliorare le proprie capacità organizzativeOrganizzare Italia, la prima impresa italiana dell’organizzazionedella persona, offre un’ampia scelta di risorse – corsi, laboratori,seminari online, insieme a video ed ebook – oltre ad attività diformazione per avviarsi alla professione di P.O.
TweetTweet 2 3
TweetTweet 2 3
Related Posts
Casa: le detrazionifiscali 2015
19Mi piaceMi piace CondividiCondividi
% casa, organizzare spazi, organizzazione, professional organizer
No Comments Yet
NomeCognome
Emailinserisci la tua email
Telefono
MessaggioScrivi qui il tuo messaggio
Invia()
RASSEgnA STAMPAWEB
riforma del catasto riqualificazione
energetica riscaldamento
ristrutturazioni sblocca italia stima
stufe stufe a pellet tasi tasse valore
catastale vendere
Contattaci
Categorie
Aste Immobiliari (2)
Mercato Immobiliare (9)
News Casarapido (14)
specificatamente dell’organizzazione aziendale o dell’ufficio, permigliorare la produttività e il rendimento riducendo al contempo lostress lavorativo, oppure dello stile di vita, per accrescere lacapacità di raggiungere i propri obiettivi.
Per chi volesse la consulenza di un Professional Organizer o alcontrario volesse diventarlo, un punto di riferimento importante èAPOI, l’Associazione Professional Organizers Italia che ha comemission la promozione della filiera dell’organizzazione professionalein Italia e il raggiungimento e il mantenimento di un elevato standarddi qualità dei propri associati. Sul sito è possibile trovare iriferimenti del Professional Organizer più vicino, nonché utiliconsigli su come muovere i primi passi verso questa professione.
E per chi volesse migliorare le proprie capacità organizzativeOrganizzare Italia, la prima impresa italiana dell’organizzazionedella persona, offre un’ampia scelta di risorse – corsi, laboratori,seminari online, insieme a video ed ebook – oltre ad attività diformazione per avviarsi alla professione di P.O.
TweetTweet 2 3
TweetTweet 2 3
Related Posts
Casa: le detrazionifiscali 2015
19Mi piaceMi piace CondividiCondividi
% casa, organizzare spazi, organizzazione, professional organizer
No Comments Yet
NomeCognome
Emailinserisci la tua email
Telefono
MessaggioScrivi qui il tuo messaggio
Invia()
Non Sprecare13 febbraio 2015
778SHARES
11.02.2015di REDAZIONE
COME FARE DECLUTTERING -
DECLUTTERING CASA E SPACE CLEANER -
I VANTAGGI DEL DECLUTTERING -
COME ELIMINARE LE COSE CHE NON CI SERVONO -
Siamo ossessionati dagli armadi zeppi di roba che non utilizziamo. Senza neanche saperlo e senza neanche conoscerebene tutto il guardaroba di cui disponiamo. Secondo le statistiche circa un terzo del nostro guardaroba di vestiti e scarpe, per ciascuna stagione, è compostoda oggetti che non indosseremo mai durante l’anno. Neanche per un giorno. Con il rischio di diventare “accumulatori seriali”, ovvero di identificarci in uno deipersonaggi della fortunata serie televisiva messa in onda da Sky sull’accumulo compulsivo, e dunque sullo spreco, di oggetti inutili.
LEGGI ANCHE: Come rinnovare il proprio guardaroba senza mettere mani al portafoglio
Sarà capitato anche a voi di ritrovarvi con i cassetti così pieni da non riuscire più a trovare nulla. Se è così ègiunto il momento di ridistribuire le cose vecchie che non servono più e iniziare a fare un po’ di spazio. Proprio per questo, gli inglesi e gli americani sisono inventati “il decluttering”, il cui significato è “togliere quello che ingombra” e lo “Space cleaner” che è invece l’arte di riorganizzare i propri spazie di conseguenza anche la propria vita distaccandosi da tutta una serie di oggetti che ci legano troppo al passato e che a volte ci ricordano eventispiacevoli. E poi si sa, vivere in mezzo al disordine certo non ci facilita la vita.
Rimettere in ordine eliminando tutto quello che non serve più ci permetterà di guadagnare tempo prezioso: pensate atutto quello perso al mattino mentre cercate le chiavi di casa e non riuscite a trovarle, senza contare la preoccupazione che questa cosa genera in voi dataanche la fretta.
Inoltre, dopo aver fatto spazio noterete che vi sentirete subito meglio e di buonumore anche se a volte eliminare ciò che non ci serve più può esseredavvero difficile nonostante si tratti di oggetti inutili ma che abbiamo con noi da troppo tempo per potercene liberare senza pensarci troppo.
Ecco quindi alcuni semplici consigli per un decluttering perfetto:
Innanzitutto, pensate a una sorta di piano delle stanze da cui partire e, a seconda del tempo a vostra disposizione, riordinatene una per volta. Potetescegliere se dedicare al decluttering mezz’ora al giorno o se fare tutto durante il fine settimana.
Una volta scelta la stanza, a poco a poco iniziate a svuotare i diversi cassetti passando poi alla libreria, alla credenza o agli altri mobili.
Selezionate bene il materiale recuperato perché magari c’è qualcosa che è ancora possibile recuperare: abiti vecchi, accessori vintage che non vipiacciono più, oggetti per la casa. In tal caso potete provare a vendere tutto su internet o nei tanti mercatini dell’usato che trovate in giro per le vostrecittà.
Assolutamente vietato spostare tutto in soffitta facendo in modo che la roba vecchia inizi a sommergere anche quello spazio. Ricordate che affinchè ildecluttering abbia un senso è necessario che le cose da eliminare escano dalla vostra casa.
Per dividere al meglio i vari oggetti potete attrezzarvi con alcune scatole di cartone in cui suddividere le cose da buttare, quelle da regalare e quelle daavviare alla raccolta differenziata.
In alternativa, perché non provate invece ad organizzare uno swap party con le amiche? Chiedete anche a loro di portare le cose che non usano piùma che possono ancora essere utili, e scambiatele. Avrete così dato una seconda vita agli oggetti.
Se invece vi siete resi conto di aver accumulato molti libri, potreste provare a donarli alle biblioteche o alle sale pubbliche di lettura del vostro quartiereoppure semplicemente potete regalarli ai vostri amici e familiari.
Non appena tutto sarà di nuovo in ordine, per evitare che il caos si riappropri delle vostre stanze, evitate di portare a casa troppi giornali o cataloghi:dopo averli letti avviateli alla raccolta differenziata oppure riciclateli in maniera creativa: ecco qui tante idee curiose.
Infine, se proprio non siete riusciti a liberarvi di alcune cose, almeno datevi una scadenza per buttarle via. Mettetele tutte in uno scatolone e se dopoqualche mese vi rendete conto che quella scatola non è più stata riaperta, buttate o regalate tutto senza pensarci su due volte.
Decluttering: ecco come farlo in maniera efficace
come fare ordine in casa
riorganizzare i propri spazi con lo space cleaner
Decluttering: come eliminare il superfluo in casa
Inserisci il tuo indirizzo email
Powered by News@me
PER APPROFONDIRE: Pulizie di casa, consigli per non sprecare tempo
Se vuoi ricevere gratuitamente notizie su Moda sostenibile, Stili di vita, Vivere green lascia il tuo indirizzo email nel box sotto e iscriviti:
LEGGI ANCHE:LEGGI ANCHE:
Pulizie in casa come la ginnastica: migliorano la salute e allontanano il rischio diabete »
SEGUI NONSPRECARE
Ti potrebbe interessare anche:
Iscriviti
235milaMi piace
Saldi 2015: 13 pezzi da comprare ora perindossarli anche a primavera(Elle)
Come avere un armadio sempre in ordine: ilmetodo 333
Metodo Konmari: il magico potere delriordino per non sprecare tempo…
RASSEgnA STAMPAWEB
11/10/2014Devi fare un po’ d’ordine? Arriva la Professional Organizer
Redazione
società e psiche
In un mondo caotico e disordinato come il nostro, potrebbeessere utile avere tra i contatti una figura come quella dellaProfessional Organizer, una professione nuova in Italia maconosciuta bene invece all’estero e soprattutto in Americadove è già attiva dagli anni ’80.
Tenere in ordine non è per niente facile, occorre tempo eorganizzazione e secondo alcune ricerche la percentuale dipersone disordinate raggiunge persino l’80%, con soloquindi un 20% abbastanza organizzato.
Chi è come potrebbe aiutare una
Professional Organizer?
Aiuta ad essere più efficiente, a sfruttare al
massimo gli spazi, a risparmiare tempo
prezioso e aiuta non solo a casa ma anche sul
proprio posto di lavoro, suggerendo sistemi
per migliorare l’organizzazione della propria
attività o della propria scrivania, sia virtuale,
che fisica.
Ordina gli spazi ed elimina ciò che è superfluo,
cose a volte anche ingombranti accumulate nel
tempo, nell’armadio, sulla scrivania, nel
computer.
Quando potrebbe essere utile?
Le occasioni possibili in cui serve l’intervento
di una Professional Organizer sono
numerose: certamente quando arriva un
bambino, ma anche durante un trasloco, una
View Calendar ! (http://www.cernuscodonna.it/?page_id=1989/)
RubricheRubriche
Prossimi eventiProssimi eventi
There are no upcoming events.
Progettare la parità inLombardia 2013
-
Notizie dallo Sportellodonna
-
vita quotidiana-
diritto e diritti-
società e psiche-
Mi curo / ti curo-
Anti-violenza-
Donne e sport-
Donne a colori-
Un libro al mese-
Notizie…-
… dal Comune-
… dalle associazioni diCernusco e Martesana
-
Home Sportello donna la rete dei servizi associazioni contatti Calendario
Cernuscodonna11 ottobre 2015
11/10/2014Devi fare un po’ d’ordine? Arriva la Professional Organizer
Redazione
società e psiche
In un mondo caotico e disordinato come il nostro, potrebbeessere utile avere tra i contatti una figura come quella dellaProfessional Organizer, una professione nuova in Italia maconosciuta bene invece all’estero e soprattutto in Americadove è già attiva dagli anni ’80.
Tenere in ordine non è per niente facile, occorre tempo eorganizzazione e secondo alcune ricerche la percentuale dipersone disordinate raggiunge persino l’80%, con soloquindi un 20% abbastanza organizzato.
Chi è come potrebbe aiutare una
Professional Organizer?
Aiuta ad essere più efficiente, a sfruttare al
massimo gli spazi, a risparmiare tempo
prezioso e aiuta non solo a casa ma anche sul
proprio posto di lavoro, suggerendo sistemi
per migliorare l’organizzazione della propria
attività o della propria scrivania, sia virtuale,
che fisica.
Ordina gli spazi ed elimina ciò che è superfluo,
cose a volte anche ingombranti accumulate nel
tempo, nell’armadio, sulla scrivania, nel
computer.
Quando potrebbe essere utile?
Le occasioni possibili in cui serve l’intervento
di una Professional Organizer sono
numerose: certamente quando arriva un
bambino, ma anche durante un trasloco, una
View Calendar ! (http://www.cernuscodonna.it/?page_id=1989/)
RubricheRubriche
Prossimi eventiProssimi eventi
There are no upcoming events.
Progettare la parità inLombardia 2013
-
Notizie dallo Sportellodonna
-
vita quotidiana-
diritto e diritti-
società e psiche-
Mi curo / ti curo-
Anti-violenza-
Donne e sport-
Donne a colori-
Un libro al mese-
Notizie…-
… dal Comune-
… dalle associazioni diCernusco e Martesana
-
Home Sportello donna la rete dei servizi associazioni contatti Calendario separazione, un lutto o in situazioni
di sovraccarico dovute alla difficoltà a
selezionare o separarsi dalle “cose” di una vita.
Potrebbe essere utile anche per educare i
bambini a sapersi organizzare, fin dai primi
anni di vita, partendo dal tenere in ordine i
loro giochi e decidendo insieme quali
conservare e quali cedere eventualmente per il
riciclo.
Perché si dovrebbero buttare cose che
potrebbero tornare utili o che sono state
care?
Perché riuscire a liberarsi di alcuni oggetti può
significare stare meglio e sentirsi più leggere.
“Accatastare cose” riflette spesso anche un
disordine mentale che si traduce in un togliere
spazio alle novità e quindi al
proprio benessere.
Per quanto riguarda la formazione, a maggio di quest’anno aBologna c’è stato un incontro di tutti coloro che organizzano“le vite altrui”. In Italia esiste l’Associazione Apoi,Associazione Personal Organizer Italiani, www.apoi.it, di cuiSabrina Toscani è fondatrice e presidente.
Un contributo interessante, per chivolesse saperne di più, è dato dallibro “Space Clearing”, ed.Mediterranee e dal sito,www.spaceclearing.it, dove vengonospiegate chiaramente le tecniche di“purificazione degli spazi” o“spaceclearing”, che hanno come
riferimento l’antica disciplina cinese Feng Shui che interpretala casa come come uno specchio della nostra esistenza, percui fare spazio in casa equivale a farlo anche nella vita.Un altro spunto è dato anche dal sito “tutto aposto” http://www.tutto-aposto.com/hai-bisogno-di-tuttoaposto/
← →
L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Nome *
Lascia un Commento
RASSEgnA STAMPAWEB
separazione, un lutto o in situazioni
di sovraccarico dovute alla difficoltà a
selezionare o separarsi dalle “cose” di una vita.
Potrebbe essere utile anche per educare i
bambini a sapersi organizzare, fin dai primi
anni di vita, partendo dal tenere in ordine i
loro giochi e decidendo insieme quali
conservare e quali cedere eventualmente per il
riciclo.
Perché si dovrebbero buttare cose che
potrebbero tornare utili o che sono state
care?
Perché riuscire a liberarsi di alcuni oggetti può
significare stare meglio e sentirsi più leggere.
“Accatastare cose” riflette spesso anche un
disordine mentale che si traduce in un togliere
spazio alle novità e quindi al
proprio benessere.
Per quanto riguarda la formazione, a maggio di quest’anno aBologna c’è stato un incontro di tutti coloro che organizzano“le vite altrui”. In Italia esiste l’Associazione Apoi,Associazione Personal Organizer Italiani, www.apoi.it, di cuiSabrina Toscani è fondatrice e presidente.
Un contributo interessante, per chivolesse saperne di più, è dato dallibro “Space Clearing”, ed.Mediterranee e dal sito,www.spaceclearing.it, dove vengonospiegate chiaramente le tecniche di“purificazione degli spazi” o“spaceclearing”, che hanno come
riferimento l’antica disciplina cinese Feng Shui che interpretala casa come come uno specchio della nostra esistenza, percui fare spazio in casa equivale a farlo anche nella vita.Un altro spunto è dato anche dal sito “tutto aposto” http://www.tutto-aposto.com/hai-bisogno-di-tuttoaposto/
← →
L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Nome *
Lascia un Commento
Cernuscodonna11 ottobre 2015
11/10/2014Devi fare un po’ d’ordine? Arriva la Professional Organizer
Redazione
società e psiche
In un mondo caotico e disordinato come il nostro, potrebbeessere utile avere tra i contatti una figura come quella dellaProfessional Organizer, una professione nuova in Italia maconosciuta bene invece all’estero e soprattutto in Americadove è già attiva dagli anni ’80.
Tenere in ordine non è per niente facile, occorre tempo eorganizzazione e secondo alcune ricerche la percentuale dipersone disordinate raggiunge persino l’80%, con soloquindi un 20% abbastanza organizzato.
Chi è come potrebbe aiutare una
Professional Organizer?
Aiuta ad essere più efficiente, a sfruttare al
massimo gli spazi, a risparmiare tempo
prezioso e aiuta non solo a casa ma anche sul
proprio posto di lavoro, suggerendo sistemi
per migliorare l’organizzazione della propria
attività o della propria scrivania, sia virtuale,
che fisica.
Ordina gli spazi ed elimina ciò che è superfluo,
cose a volte anche ingombranti accumulate nel
tempo, nell’armadio, sulla scrivania, nel
computer.
Quando potrebbe essere utile?
Le occasioni possibili in cui serve l’intervento
di una Professional Organizer sono
numerose: certamente quando arriva un
bambino, ma anche durante un trasloco, una
View Calendar ! (http://www.cernuscodonna.it/?page_id=1989/)
RubricheRubriche
Prossimi eventiProssimi eventi
There are no upcoming events.
Progettare la parità inLombardia 2013
-
Notizie dallo Sportellodonna
-
vita quotidiana-
diritto e diritti-
società e psiche-
Mi curo / ti curo-
Anti-violenza-
Donne e sport-
Donne a colori-
Un libro al mese-
Notizie…-
… dal Comune-
… dalle associazioni diCernusco e Martesana
-
Home Sportello donna la rete dei servizi associazioni contatti Calendario separazione, un lutto o in situazioni
di sovraccarico dovute alla difficoltà a
selezionare o separarsi dalle “cose” di una vita.
Potrebbe essere utile anche per educare i
bambini a sapersi organizzare, fin dai primi
anni di vita, partendo dal tenere in ordine i
loro giochi e decidendo insieme quali
conservare e quali cedere eventualmente per il
riciclo.
Perché si dovrebbero buttare cose che
potrebbero tornare utili o che sono state
care?
Perché riuscire a liberarsi di alcuni oggetti può
significare stare meglio e sentirsi più leggere.
“Accatastare cose” riflette spesso anche un
disordine mentale che si traduce in un togliere
spazio alle novità e quindi al
proprio benessere.
Per quanto riguarda la formazione, a maggio di quest’anno aBologna c’è stato un incontro di tutti coloro che organizzano“le vite altrui”. In Italia esiste l’Associazione Apoi,Associazione Personal Organizer Italiani, www.apoi.it, di cuiSabrina Toscani è fondatrice e presidente.
Un contributo interessante, per chivolesse saperne di più, è dato dallibro “Space Clearing”, ed.Mediterranee e dal sito,www.spaceclearing.it, dove vengonospiegate chiaramente le tecniche di“purificazione degli spazi” o“spaceclearing”, che hanno come
riferimento l’antica disciplina cinese Feng Shui che interpretala casa come come uno specchio della nostra esistenza, percui fare spazio in casa equivale a farlo anche nella vita.Un altro spunto è dato anche dal sito “tutto aposto” http://www.tutto-aposto.com/hai-bisogno-di-tuttoaposto/
← →
L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Nome *
Lascia un Commento
RASSEgnA STAMPAWEB
Donna Europa10 ottobre 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
Donna Europa10 ottobre 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
Il Velino27 settembre 2014
Interni
Professional organizer,organizzare la vita dellepersone, sia in ambitodomestico che lavorativoNegli Stati Uniti, gli antesignani, in Canada, in Giappone ein diversi paesi europei esiste da molti anni. In Italiaquesta nuova professione è nata da pochissimo tempo
Negli Stati Uniti, gli antesignani, in Canada, in Giappone e in diversi paesi europei esiste damolti anni. In Italia questa nuova professione è nata da pochissimo tempo. I membri dell’Apoi(Associazione professional organizers Italia) aiutano persone e aziende ad organizzare iltempo e gli spazi. Ne parliamo con Irene Novello, vice presidente e consigliere.
di sb - 27 settembre 2014 16:31fonte ilVelino/AGV NEWS
Roma
Interni
Professional organizer,organizzare la vita dellepersone, sia in ambitodomestico che lavorativoNegli Stati Uniti, gli antesignani, in Canada, in Giappone ein diversi paesi europei esiste da molti anni. In Italiaquesta nuova professione è nata da pochissimo tempo
Negli Stati Uniti, gli antesignani, in Canada, in Giappone e in diversi paesi europei esiste damolti anni. In Italia questa nuova professione è nata da pochissimo tempo. I membri dell’Apoi(Associazione professional organizers Italia) aiutano persone e aziende ad organizzare iltempo e gli spazi. Ne parliamo con Irene Novello, vice presidente e consigliere.
di sb - 27 settembre 2014 16:31fonte ilVelino/AGV NEWS
Roma
In che cosa consiste il vostro lavoro?In che cosa consiste il vostro lavoro?
"Nell’organizzare la vita delle persone, sia in ambito domestico che lavorativo. C’è chi nonriesce a vivere bene nel disordine che ha creato. In ambito lavorativo, ci occupiamo dellagestione del flusso di lavoro, proponendo un metodo, delle priorità. Per esempio, ogni voltache si legge una mail, senza neppure fornire una risposta, si impiegano 64 secondi, perriprendere il lavoro che stavamo eseguendo precedentemente. Il che significa 8 ore e mezzaperse settimanalmente. La prima cosa che si deve fare la mattina è gestire, pianificare quelloche si deve fare. Si capirà poi quali sono le mail prioritarie a cui dare una risposta e quelleda archiviare".
E nell’ambito domestico?E nell’ambito domestico?
"Consiste nel riordino degli spazi: c’è chi decide di portarsi l’ufficio in casa, può esserci lapartenza di un figlio o la riorganizzazione vera e propria della casa, che comprendel’eliminazione del superfluo, di tutto ciò a cui ci siamo affezionati negli anni e non riusciamoad abbandonare. Si tratta di una vera e propria patologia: in questi casi ci avvaliamo delsupporto di uno psichiatra".
Esistono dei corsi per intraprendere questa professione?Esistono dei corsi per intraprendere questa professione?
"Da settembre nasceranno dei corsi veri e propri. Io sono architetta, il nostro presidenteproviene dal mondo aziendale, abbiamo creato una rete sul territorio nazionale, in modo daappoggiarci e supportarci a vicenda, a seconda delle competenze personali".
Che cosa comportano i vostri interventi in termini economici?Che cosa comportano i vostri interventi in termini economici?
"Un rendimento economico su quelle persone, che stipano oggetti e vestiti negli armadi,senza più ricordarsene e finiscono, per comprarne altri identici. Se in un’azienda, come ledicevo, un dipendente perde otto ore e mezza settimanalmente, è già un problema".
RASSEgnA STAMPAWEB
Il Velino27 settembre 2014
In che cosa consiste il vostro lavoro?In che cosa consiste il vostro lavoro?
"Nell’organizzare la vita delle persone, sia in ambito domestico che lavorativo. C’è chi nonriesce a vivere bene nel disordine che ha creato. In ambito lavorativo, ci occupiamo dellagestione del flusso di lavoro, proponendo un metodo, delle priorità. Per esempio, ogni voltache si legge una mail, senza neppure fornire una risposta, si impiegano 64 secondi, perriprendere il lavoro che stavamo eseguendo precedentemente. Il che significa 8 ore e mezzaperse settimanalmente. La prima cosa che si deve fare la mattina è gestire, pianificare quelloche si deve fare. Si capirà poi quali sono le mail prioritarie a cui dare una risposta e quelleda archiviare".
E nell’ambito domestico?E nell’ambito domestico?
"Consiste nel riordino degli spazi: c’è chi decide di portarsi l’ufficio in casa, può esserci lapartenza di un figlio o la riorganizzazione vera e propria della casa, che comprendel’eliminazione del superfluo, di tutto ciò a cui ci siamo affezionati negli anni e non riusciamoad abbandonare. Si tratta di una vera e propria patologia: in questi casi ci avvaliamo delsupporto di uno psichiatra".
Esistono dei corsi per intraprendere questa professione?Esistono dei corsi per intraprendere questa professione?
"Da settembre nasceranno dei corsi veri e propri. Io sono architetta, il nostro presidenteproviene dal mondo aziendale, abbiamo creato una rete sul territorio nazionale, in modo daappoggiarci e supportarci a vicenda, a seconda delle competenze personali".
Che cosa comportano i vostri interventi in termini economici?Che cosa comportano i vostri interventi in termini economici?
"Un rendimento economico su quelle persone, che stipano oggetti e vestiti negli armadi,senza più ricordarsene e finiscono, per comprarne altri identici. Se in un’azienda, come ledicevo, un dipendente perde otto ore e mezza settimanalmente, è già un problema".
Interni
Professional organizer,organizzare la vita dellepersone, sia in ambitodomestico che lavorativoNegli Stati Uniti, gli antesignani, in Canada, in Giappone ein diversi paesi europei esiste da molti anni. In Italiaquesta nuova professione è nata da pochissimo tempo
Negli Stati Uniti, gli antesignani, in Canada, in Giappone e in diversi paesi europei esiste damolti anni. In Italia questa nuova professione è nata da pochissimo tempo. I membri dell’Apoi(Associazione professional organizers Italia) aiutano persone e aziende ad organizzare iltempo e gli spazi. Ne parliamo con Irene Novello, vice presidente e consigliere.
di sb - 27 settembre 2014 16:31fonte ilVelino/AGV NEWS
Roma
In che cosa consiste il vostro lavoro?In che cosa consiste il vostro lavoro?
"Nell’organizzare la vita delle persone, sia in ambito domestico che lavorativo. C’è chi nonriesce a vivere bene nel disordine che ha creato. In ambito lavorativo, ci occupiamo dellagestione del flusso di lavoro, proponendo un metodo, delle priorità. Per esempio, ogni voltache si legge una mail, senza neppure fornire una risposta, si impiegano 64 secondi, perriprendere il lavoro che stavamo eseguendo precedentemente. Il che significa 8 ore e mezzaperse settimanalmente. La prima cosa che si deve fare la mattina è gestire, pianificare quelloche si deve fare. Si capirà poi quali sono le mail prioritarie a cui dare una risposta e quelleda archiviare".
E nell’ambito domestico?E nell’ambito domestico?
"Consiste nel riordino degli spazi: c’è chi decide di portarsi l’ufficio in casa, può esserci lapartenza di un figlio o la riorganizzazione vera e propria della casa, che comprendel’eliminazione del superfluo, di tutto ciò a cui ci siamo affezionati negli anni e non riusciamoad abbandonare. Si tratta di una vera e propria patologia: in questi casi ci avvaliamo delsupporto di uno psichiatra".
Esistono dei corsi per intraprendere questa professione?Esistono dei corsi per intraprendere questa professione?
"Da settembre nasceranno dei corsi veri e propri. Io sono architetta, il nostro presidenteproviene dal mondo aziendale, abbiamo creato una rete sul territorio nazionale, in modo daappoggiarci e supportarci a vicenda, a seconda delle competenze personali".
Che cosa comportano i vostri interventi in termini economici?Che cosa comportano i vostri interventi in termini economici?
"Un rendimento economico su quelle persone, che stipano oggetti e vestiti negli armadi,senza più ricordarsene e finiscono, per comprarne altri identici. Se in un’azienda, come ledicevo, un dipendente perde otto ore e mezza settimanalmente, è già un problema".
La Stampa22 luglio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
Cerca... Segui Segui @La_stampa@La_stampa 389K followerSegui +10mSEGUICI SUTEMPO LIBERO
TUTTE LE SEZIONI
TweetTweet 2 1
LORENZA CASTAGNERI 22/07/2014
Raccontano che ai loro clienti basta una chiacchierata per sentirsi meglio. Delresto, lo dicono anche gli psicologi: essere ordinati è una delle regole pervivere bene. «Peccato che alcuni studi abbiamo dimostrato che solo il 12% dellapopolazione possiede la «dote» di sapersi organizzare», dice Irene Novello. Atutti gli altri pensano quelli come lei. Li chiamano «professional organizer» e il loro compito è pianificare le vitedegli altri. Sotto tutti i punti di vista. L’elenco dei servizi è lungo. Da quelli piùbanali e all’apparenza scontati, come consulenze per sistemare l’armadio dellapropria stanza e progettare una dispensa in modo da azzerare gli sprechi, aconsigli più complessi, tipo strutturare un’agenda degli appuntamenti efficaceper rispettare gli impegni presi, pianificare un trasloco o suggerimenti su cometrasformare la propria casa a misura di bambino. «Libri e giocattoli sistemati sumensole più basse, vestiti a portata di mano. Così mamma e papà non devonointervenire a ogni richiesta, evitano di perdere tempo e il bambino è feliceperché diventa, a poco a poco, autonomo», spiegano. Benvenuti allora nel mondo di chi organizza le vite altrui. Per professione. Unarealtà nata negli Anni 80 negli Usa, già diffusa dalla Gran Bretagna al Giappone,dall’Australia alla Germania e che sta prendendo piede anche nel nostro Paese.Compirà un anno a ottobre la Apoi, l’Associazione professional organizer Italia.E’ il primo ente che riunisce chi fa questo mestiere: gli iscritti sono unaquarantina e si sono riuniti a Bologna per il loro primo raduno nazionale.Qualcuno ha la laurea in Architettura, qualcuno in Economia, altri sonodiplomati. Non c’è un percorso di studi tracciato per fare questo lavoro. Alla base sta la formazione del cliente. «L’obiettivo è andare ad agire sullapersona. A partire dalle esigenze, insegniamo dei metodi di pianificazione chepoi, in modo autonomo, potrà applicare anche in contesti maggiormentecomplessi. I nostri sono strumenti che aiutano a organizzare la giornata, persaper affrontare senza affanni anche gli imprevisti e senza lasciarsi travolgeredagli impegni che finiscono per mangiarsi tutto il tempo libero», spiegaSabrina Toscani, presidente Apoi. Ora, pensare che ai «professional organizer» si rivolga solo chi ha molto da faresarebbe un errore. Anche perché vanno a bussare alla loro porta anche i
Risparmio energia di SafariFai clic per avviare il plugin Flash
Mai più una vita spericolata Un angelo custodeci aiuteràDallo shopping al lavoro, il “personal organizer” ha sempre il consiglio giusto
Risparmio energia di SafariFai clic per avviare il plugin Flash
+ Un pensionato raccoglie21mila dollari in monetine e lidona per aiutare ...
+ L’universo di Zegna invetrina da Harrods
+ La guerra dell’Asti: quandoil mercato sfida la tradizione
+ La fotografia di Jane Bownin un documentario
+ Naomi Watts con TommyHilfiger contro il cancro alseno
65Consiglia
Cerca... Segui Segui @La_stampa@La_stampa 389K followerSegui +10mSEGUICI SUTEMPO LIBERO
TUTTE LE SEZIONI
TweetTweet 2 1
LORENZA CASTAGNERI 22/07/2014
Raccontano che ai loro clienti basta una chiacchierata per sentirsi meglio. Delresto, lo dicono anche gli psicologi: essere ordinati è una delle regole pervivere bene. «Peccato che alcuni studi abbiamo dimostrato che solo il 12% dellapopolazione possiede la «dote» di sapersi organizzare», dice Irene Novello. Atutti gli altri pensano quelli come lei. Li chiamano «professional organizer» e il loro compito è pianificare le vitedegli altri. Sotto tutti i punti di vista. L’elenco dei servizi è lungo. Da quelli piùbanali e all’apparenza scontati, come consulenze per sistemare l’armadio dellapropria stanza e progettare una dispensa in modo da azzerare gli sprechi, aconsigli più complessi, tipo strutturare un’agenda degli appuntamenti efficaceper rispettare gli impegni presi, pianificare un trasloco o suggerimenti su cometrasformare la propria casa a misura di bambino. «Libri e giocattoli sistemati sumensole più basse, vestiti a portata di mano. Così mamma e papà non devonointervenire a ogni richiesta, evitano di perdere tempo e il bambino è feliceperché diventa, a poco a poco, autonomo», spiegano. Benvenuti allora nel mondo di chi organizza le vite altrui. Per professione. Unarealtà nata negli Anni 80 negli Usa, già diffusa dalla Gran Bretagna al Giappone,dall’Australia alla Germania e che sta prendendo piede anche nel nostro Paese.Compirà un anno a ottobre la Apoi, l’Associazione professional organizer Italia.E’ il primo ente che riunisce chi fa questo mestiere: gli iscritti sono unaquarantina e si sono riuniti a Bologna per il loro primo raduno nazionale.Qualcuno ha la laurea in Architettura, qualcuno in Economia, altri sonodiplomati. Non c’è un percorso di studi tracciato per fare questo lavoro. Alla base sta la formazione del cliente. «L’obiettivo è andare ad agire sullapersona. A partire dalle esigenze, insegniamo dei metodi di pianificazione chepoi, in modo autonomo, potrà applicare anche in contesti maggiormentecomplessi. I nostri sono strumenti che aiutano a organizzare la giornata, persaper affrontare senza affanni anche gli imprevisti e senza lasciarsi travolgeredagli impegni che finiscono per mangiarsi tutto il tempo libero», spiegaSabrina Toscani, presidente Apoi. Ora, pensare che ai «professional organizer» si rivolga solo chi ha molto da faresarebbe un errore. Anche perché vanno a bussare alla loro porta anche i
Risparmio energia di SafariFai clic per avviare il plugin Flash
Mai più una vita spericolata Un angelo custodeci aiuteràDallo shopping al lavoro, il “personal organizer” ha sempre il consiglio giusto
Risparmio energia di SafariFai clic per avviare il plugin Flash
+ Un pensionato raccoglie21mila dollari in monetine e lidona per aiutare ...
+ L’universo di Zegna invetrina da Harrods
+ La guerra dell’Asti: quandoil mercato sfida la tradizione
+ La fotografia di Jane Bownin un documentario
+ Naomi Watts con TommyHilfiger contro il cancro alseno
65Consiglia
AP
28/09/2014Giappone, erutta il vulcano Ontake: 30morti
02/05/2014Svelato il segreto del perché ilresveratrolo fa bene alla salute
29/09/2014Presunto rapinatore ferito durante uncontrollo
REUTERS
30/07/2014Che cos’è l’Ebola? Tutto quello che c’èda sapere sulla malattia
26/09/2014Mark Knopfler sarà ospite a Collisioni2015
Sponsor(4WNet)
03/10/2014Ha ritrovato la linea. Grazie a unmetodo che l'aiuta a perdere i chili chevuole
disoccupati, non solo, mamme e papà che devono dividersi tra lavoro, figli,casa e genitori anziani o commercialisti e avvocati workaholic. Disoccupati?«Certo: da noi arriva anche chi, trovandosi da un giorno all’altro senza nulla dafare, non sa come riempire il tempo che ha a disposizione e ci chiama peravere qualche consiglio anche su come trovare un nuovo impiego». Capitolo aparte meritano le aziende. Ad alzare il telefono sono spesso imprenditoriscontenti di come è organizzato il lavoro nella propria impresa. «A differenza diquanto fanno i consulenti tradizionali, ci prendiamo cura della singola persona:la aiutiamo a organizzare l’ufficio, a gestire impegni e documenti, a nonaccumulare mail. E la produttività aumenta». Quanto ci vuole? Dipende dal compito. A volte basta qualche incontro, altreuna paio di scambio di battute su Skype, altre ancora si programmano degliappuntamenti settimanali per verificare i progressi. Anche la spesa è variabile.«La nostra è una associazione giovane. Non abbiamo un tariffario nazionale.Siamo liberi professionisti che applicano prezzi diversi alle prestazioni»,sottolinea Toscani. Nel suo caso, mezza giornata di lavoro costa 280 euro.«Con possibili oscillazioni a seconda che il committente sia un privato oun’azienda». Si spende, sì, ma si guadagna pure. «Non sa quante volte sono finita da clientiche erano talmente disordinati da non sapere nemmeno più quello cheavevano in casa. E così continuavano a comprare cose che già avevano:magliette, pantaloni, piccoli elettrodomestici», racconta Irene Novello chedell’Apoi è vicepresidente. E poi volete mettere i benefici per la psiche? Da unavita disordinata si esce con maggiore tempo da dedicare a sé e alla famiglia. E,secondo alcuni studi, anche con qualche anno in più. Almeno cinque, per laprecisione.
Ti potrebbero interessare anche
Annunci PPN
Tutto di Telecom ItaliaAdsl e Voce illimitate Canone Linea
Inclusowww.telecomitalia/promo-adsl
AAA Cercasi passaggi autoOffri un passaggio quando hai in
programma viaggi lunghi!www.BlaBlaCar.it
Offerte PiuminoNon Farti Sorprendere dal Freddo
e Indossa la ModaAcquista Online Risparmia
LA STAMPA CON TE DOVE E QUANDO VUOI
ABBONATI ACCEDI
Password
+ Recupera password
I PIÙ LETTI DEL GIORNO LA STAMPA SHOP
La Stampa22 luglio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
AP
28/09/2014Giappone, erutta il vulcano Ontake: 30morti
02/05/2014Svelato il segreto del perché ilresveratrolo fa bene alla salute
29/09/2014Presunto rapinatore ferito durante uncontrollo
REUTERS
30/07/2014Che cos’è l’Ebola? Tutto quello che c’èda sapere sulla malattia
26/09/2014Mark Knopfler sarà ospite a Collisioni2015
Sponsor(4WNet)
03/10/2014Ha ritrovato la linea. Grazie a unmetodo che l'aiuta a perdere i chili chevuole
disoccupati, non solo, mamme e papà che devono dividersi tra lavoro, figli,casa e genitori anziani o commercialisti e avvocati workaholic. Disoccupati?«Certo: da noi arriva anche chi, trovandosi da un giorno all’altro senza nulla dafare, non sa come riempire il tempo che ha a disposizione e ci chiama peravere qualche consiglio anche su come trovare un nuovo impiego». Capitolo aparte meritano le aziende. Ad alzare il telefono sono spesso imprenditoriscontenti di come è organizzato il lavoro nella propria impresa. «A differenza diquanto fanno i consulenti tradizionali, ci prendiamo cura della singola persona:la aiutiamo a organizzare l’ufficio, a gestire impegni e documenti, a nonaccumulare mail. E la produttività aumenta». Quanto ci vuole? Dipende dal compito. A volte basta qualche incontro, altreuna paio di scambio di battute su Skype, altre ancora si programmano degliappuntamenti settimanali per verificare i progressi. Anche la spesa è variabile.«La nostra è una associazione giovane. Non abbiamo un tariffario nazionale.Siamo liberi professionisti che applicano prezzi diversi alle prestazioni»,sottolinea Toscani. Nel suo caso, mezza giornata di lavoro costa 280 euro.«Con possibili oscillazioni a seconda che il committente sia un privato oun’azienda». Si spende, sì, ma si guadagna pure. «Non sa quante volte sono finita da clientiche erano talmente disordinati da non sapere nemmeno più quello cheavevano in casa. E così continuavano a comprare cose che già avevano:magliette, pantaloni, piccoli elettrodomestici», racconta Irene Novello chedell’Apoi è vicepresidente. E poi volete mettere i benefici per la psiche? Da unavita disordinata si esce con maggiore tempo da dedicare a sé e alla famiglia. E,secondo alcuni studi, anche con qualche anno in più. Almeno cinque, per laprecisione.
Ti potrebbero interessare anche
Annunci PPN
Tutto di Telecom ItaliaAdsl e Voce illimitate Canone Linea
Inclusowww.telecomitalia/promo-adsl
AAA Cercasi passaggi autoOffri un passaggio quando hai in
programma viaggi lunghi!www.BlaBlaCar.it
Offerte PiuminoNon Farti Sorprendere dal Freddo
e Indossa la ModaAcquista Online Risparmia
LA STAMPA CON TE DOVE E QUANDO VUOI
ABBONATI ACCEDI
Password
+ Recupera password
I PIÙ LETTI DEL GIORNO LA STAMPA SHOP
Cerca... Segui Segui @La_stampa@La_stampa 389K followerSegui +10mSEGUICI SUTEMPO LIBERO
TUTTE LE SEZIONI
TweetTweet 2 1
LORENZA CASTAGNERI 22/07/2014
Raccontano che ai loro clienti basta una chiacchierata per sentirsi meglio. Delresto, lo dicono anche gli psicologi: essere ordinati è una delle regole pervivere bene. «Peccato che alcuni studi abbiamo dimostrato che solo il 12% dellapopolazione possiede la «dote» di sapersi organizzare», dice Irene Novello. Atutti gli altri pensano quelli come lei. Li chiamano «professional organizer» e il loro compito è pianificare le vitedegli altri. Sotto tutti i punti di vista. L’elenco dei servizi è lungo. Da quelli piùbanali e all’apparenza scontati, come consulenze per sistemare l’armadio dellapropria stanza e progettare una dispensa in modo da azzerare gli sprechi, aconsigli più complessi, tipo strutturare un’agenda degli appuntamenti efficaceper rispettare gli impegni presi, pianificare un trasloco o suggerimenti su cometrasformare la propria casa a misura di bambino. «Libri e giocattoli sistemati sumensole più basse, vestiti a portata di mano. Così mamma e papà non devonointervenire a ogni richiesta, evitano di perdere tempo e il bambino è feliceperché diventa, a poco a poco, autonomo», spiegano. Benvenuti allora nel mondo di chi organizza le vite altrui. Per professione. Unarealtà nata negli Anni 80 negli Usa, già diffusa dalla Gran Bretagna al Giappone,dall’Australia alla Germania e che sta prendendo piede anche nel nostro Paese.Compirà un anno a ottobre la Apoi, l’Associazione professional organizer Italia.E’ il primo ente che riunisce chi fa questo mestiere: gli iscritti sono unaquarantina e si sono riuniti a Bologna per il loro primo raduno nazionale.Qualcuno ha la laurea in Architettura, qualcuno in Economia, altri sonodiplomati. Non c’è un percorso di studi tracciato per fare questo lavoro. Alla base sta la formazione del cliente. «L’obiettivo è andare ad agire sullapersona. A partire dalle esigenze, insegniamo dei metodi di pianificazione chepoi, in modo autonomo, potrà applicare anche in contesti maggiormentecomplessi. I nostri sono strumenti che aiutano a organizzare la giornata, persaper affrontare senza affanni anche gli imprevisti e senza lasciarsi travolgeredagli impegni che finiscono per mangiarsi tutto il tempo libero», spiegaSabrina Toscani, presidente Apoi. Ora, pensare che ai «professional organizer» si rivolga solo chi ha molto da faresarebbe un errore. Anche perché vanno a bussare alla loro porta anche i
Risparmio energia di SafariFai clic per avviare il plugin Flash
Mai più una vita spericolata Un angelo custodeci aiuteràDallo shopping al lavoro, il “personal organizer” ha sempre il consiglio giusto
Risparmio energia di SafariFai clic per avviare il plugin Flash
+ Un pensionato raccoglie21mila dollari in monetine e lidona per aiutare ...
+ L’universo di Zegna invetrina da Harrods
+ La guerra dell’Asti: quandoil mercato sfida la tradizione
+ La fotografia di Jane Bownin un documentario
+ Naomi Watts con TommyHilfiger contro il cancro alseno
65Consiglia
AP
28/09/2014Giappone, erutta il vulcano Ontake: 30morti
02/05/2014Svelato il segreto del perché ilresveratrolo fa bene alla salute
29/09/2014Presunto rapinatore ferito durante uncontrollo
REUTERS
30/07/2014Che cos’è l’Ebola? Tutto quello che c’èda sapere sulla malattia
26/09/2014Mark Knopfler sarà ospite a Collisioni2015
Sponsor(4WNet)
03/10/2014Ha ritrovato la linea. Grazie a unmetodo che l'aiuta a perdere i chili chevuole
disoccupati, non solo, mamme e papà che devono dividersi tra lavoro, figli,casa e genitori anziani o commercialisti e avvocati workaholic. Disoccupati?«Certo: da noi arriva anche chi, trovandosi da un giorno all’altro senza nulla dafare, non sa come riempire il tempo che ha a disposizione e ci chiama peravere qualche consiglio anche su come trovare un nuovo impiego». Capitolo aparte meritano le aziende. Ad alzare il telefono sono spesso imprenditoriscontenti di come è organizzato il lavoro nella propria impresa. «A differenza diquanto fanno i consulenti tradizionali, ci prendiamo cura della singola persona:la aiutiamo a organizzare l’ufficio, a gestire impegni e documenti, a nonaccumulare mail. E la produttività aumenta». Quanto ci vuole? Dipende dal compito. A volte basta qualche incontro, altreuna paio di scambio di battute su Skype, altre ancora si programmano degliappuntamenti settimanali per verificare i progressi. Anche la spesa è variabile.«La nostra è una associazione giovane. Non abbiamo un tariffario nazionale.Siamo liberi professionisti che applicano prezzi diversi alle prestazioni»,sottolinea Toscani. Nel suo caso, mezza giornata di lavoro costa 280 euro.«Con possibili oscillazioni a seconda che il committente sia un privato oun’azienda». Si spende, sì, ma si guadagna pure. «Non sa quante volte sono finita da clientiche erano talmente disordinati da non sapere nemmeno più quello cheavevano in casa. E così continuavano a comprare cose che già avevano:magliette, pantaloni, piccoli elettrodomestici», racconta Irene Novello chedell’Apoi è vicepresidente. E poi volete mettere i benefici per la psiche? Da unavita disordinata si esce con maggiore tempo da dedicare a sé e alla famiglia. E,secondo alcuni studi, anche con qualche anno in più. Almeno cinque, per laprecisione.
Ti potrebbero interessare anche
Annunci PPN
Tutto di Telecom ItaliaAdsl e Voce illimitate Canone Linea
Inclusowww.telecomitalia/promo-adsl
AAA Cercasi passaggi autoOffri un passaggio quando hai in
programma viaggi lunghi!www.BlaBlaCar.it
Offerte PiuminoNon Farti Sorprendere dal Freddo
e Indossa la ModaAcquista Online Risparmia
LA STAMPA CON TE DOVE E QUANDO VUOI
ABBONATI ACCEDI
Password
+ Recupera password
I PIÙ LETTI DEL GIORNO LA STAMPA SHOP
Il Portale della Regione Emilia Romagna26 giugno 2014
Il portale della Regione Emilia-Romagna
Consumatori
L'abilità di organizzarsi per non restare sepolti dal caosPer non soccombere a vestiti, oggetti, carte sparsi ovunque in casa, ci sono molti trucchi.Altrimenti si può chiedere aiuto ad un "organizer"
0
TweetTweet 0
Se stiamo affogando nel caos di oggetti, vestiti, carte e documenti, se annaspiamo dietro impegni che siaccumulano e non riusciamo a smaltire, se ci rendiamo conto che stiamo perdendo di vista le priorità e noncogliamo le opportunità migliori per la nostra vita o il nostro lavoro, allora è giunto il momento di chiamare unProfessional Organizer.
Ovvero: colui (o più spesso “colei”) che ci aiuterà a organizzare e riordinare spazi e tempi della nostra vitaprivata e lavorativa, il Professionista dell’organizzazione (così in italiano)che ci farà ritrovare la bussola in mezzoal caos quotidiano.
L’Apoi (Associazione Professional Organizers Italia), nata nell’ottobre 2013, è l’associazione cheriunisce nel nostro paese questi esperti che mettono le loro esperienze e competenze al servizio di chi tra casa elavoro non si raccapezza più.
Questa figura, nata negli Usa negli anni '80, utilizza sistemi organizzativi personalizzati e insegna l’abilità diorganizzazione, sia in ambito privato che sul lavoro. In pratica, fornisce informazioni e assistenza per renderepiù semplice organizzarsi, aiutando le persone a trovare equilibrio, a restituire ordine e a rendere più efficaci leproprie risorse.
Senza arrivare agli estremi patologici del reality “Sepolti in casa” (che racconta di persone che non riescono piùneanche a muoversi tra le cose accumulate negli anni), può capitare infatti che il disordine prenda, a poco apoco, il sopravvento nelle nostre vite. D’altro canto, siamo sempre di corsa, sempre più attivi su vari fronti,multitasking come si dice oggi, e alla fine rischiamo di perderci, incapaci di rimettere letteralmente ogni cosa alsuo posto. E lo stress aumenta.
Lavoro, casa, life style
Scoraggiati di fronte a una cantina o un garage da svuotare che straborda di oggetti accumulati negli anni algrido di “poi lo sistemo”, “poi lo butto” o “poi lo regalo”, o stressati dalla gestione di un ufficio in cuil’organizzazione è solo un lontano ricordo, o da un ritmo di vita che non ci lascia nemmeno il tempo di
16Mi piace
pranzare, adesso dunque abbiamo una chance: un professionista che ci aiuterà a gestire in maniera più efficientela casa e la famiglia e a migliorare la produttività e il rendimento in azienda.
“Ma anche lo stile di vita può essere meglio organizzato”, ci spiega Marilina Di Cataldo, ProfessionalOrganizer e assistente on-demand di Apoi: “Attraverso scelte che permettano di ritagliare più tempo perse stessi, per non farsi sfuggire opportunità e per realizzare sogni e progetti che altrimenti non si ha tempo emodo di portare a termine”.
A voler schematizzare, i campi di intervento di un Professionista dell’organizzazione sono 3: lavoro(ufficio/azienda), casa, stile di vita. In ufficio può aiutarci dalla progettazione degli spazi alla pianificazione dellavoro, dalla gestione di archivi, documenti, posta cartacea e on line al time management. Per migliorare ilnostro stile di vita, invece, può gestire la nostra agenda, essere il nostro personal shopper o l’assistente personaleche ottimizza il tempo e crea spazio per ciò che più ci gratifica.
Ma in casa? “Qui - sottolinea Marilina Di Cataldo - i motivi per ricorrere al supporto di un professionista sono ipiù disparati. L’esigenza può nascere da un trasloco o da un restyling della casa in vista della vendita o dell’affittoo in occasione di un lutto, quando anche la componente emotiva impedisce di mettere ordine tra le cose dellapersona che non c’è più. Ma anche la semplice rivalutazione o l’organizzazione funzionale degli spazi, ilmiglioramento del management domestico, il decluttering ossia l’eliminazione del superfluo. Tutte cose che, permancanza di tempo o di metodo, alcune persone non sono in grado di fare da sole. Qualche giorno fa, adesempio, sono intervenuta per riordinare e riorganizzare il caotico studio di uno scultore”.
“Ma il nostro intento è di percorrere diverse strade”, continua la Di Cataldo. “Come promuovere e diffondere inconvegni e nelle scuole, dalla materna alle medie, la cultura dell’organizzazione, perché un bambino abituatoall’ordine fin da piccolo sarà probabilmente un adulto capace di organizzare bene la sua vita e il suo lavoro. Poivorremmo seguire l’esempio dei Professional Organizers americani che affiancano psicologi e psicoterapeuti chehanno in cura persone affette da disposofobia (l’accumulo patologico): in questo caso, il PO potrebbe ‘guidare’ ilpaziente negli aspetti pratici della sua riabilitazione, senza sostituirsi a lui, ma insegnandogli le regole di unabuona organizzazione della vita”.
“Infine - conclude la PO Di Cataldo - ci stiamo muovendo anche per ottenere il riconoscimento istituzionaledella nostra professione. L’iter burocratico è lungo, ma il primo passo è stato fatto con l’inserimento dell’Apoinella lista delle associazioni professionali tenuta dal ministero dello Sviluppo economico”.
Ma quanto costa?
È naturale: anche se ci rendiamo conto di non potercela proprio cavare da soli a svuotare una cantina, vogliamosapere quanto ci costerà ricorrere all’aiuto di un esperto del campo. E glielo chiediamo. “Siamo liberiprofessionisti, forniamo un preventivo gratuito e naturalmente la valutazione va fatta caso per caso”, ci rispondeMarilina Di Cataldo di Apoi. “Non c’è un tariffario e il costo dipende dal servizio richiesto: un ciclo di 5 incontriformativi in azienda ha certamente un costo diverso da una giornata di lavoro per riorganizzare unappartamento. Se nel primo caso si può presumere una spesa di circa mille euro, nel secondo caso si può stabilireuna tariffa oraria (intorno ai 50 euro) o un forfait. Ma, ripeto, si valuta caso per caso e di certo non siamo poicosì cari!”.
10 consigli per non perdere la bussola
Mantieni la superficie e lo spazio di lavoro sempre puliti e in ordine.
Dividi cose simili con cose simili. Stabilisci delle categorie ed etichetta le scatole e i contenitori.Usa dei sistemi che prevedano la circolazione delle cose, piuttosto che l’accumulo (quindi: lava i piattisubito invece che accumularli nel lavandino, butta le riviste già lette e tieni in un posto apposito quelleche intendi leggere, dagli massimo due mesi e poi che tu l’abbia lette o no, buttale).Ripulisci spesso cassetti, armadi e contenitori selezionando sempre il contenuto in “buttare”, “tenere”,“regalare”.Leggi la posta ed elaborala giornalmente, sia quella cartacea che quella elettronica. Tieni una casella diposta on line per le comunicazioni importantie solo quelle (usane un’altra per tutto ciò che riguardapromozioni, pubblicità, informazioni generiche).
Dividi le cose che tieni in caso ti servano o che devi tenere per legge (es. documenti bancari) da ciò chedevi avere a portata di mano ogni giorno.Riponi le cose in modo che si vedano, e non che vengano nascoste. Usa contenitori trasparenti in modoche sia facile capirne il contenuto, inoltre usa sempre le etichette; devi poterle trovare quando ti servono.Se non vedi una cosa è molto probabile che non ricordi di averla e magari ti trovi a ricomprarla conconseguente spreco di soldi e di tempo.Per archiviare usa delle categorie semplici. Le categorie non devono essere troppo profonde, marimanere un po’ più generiche, altrimenti rischi di perdere troppo tempo ad archiviare e a ritrovare.Mantieni per le cose da fare un sistema verticale ordinato in ordine di priorità, visibile quindi a portatadi occhio (una lavagnetta, l’agenda cartacea, il calendario oppure un’applicazione del Pc o dellosmartphone) e semplice, non complicarti la vita, non trovare sistemi troppo complessi, più il sistema èfacile da usare più è efficace.Usa sistemi flessibili: le cose da fare cambiano di frequente, gli oggetti utili pure e le nostre esigenzeanche. Un sistema efficace qualche anno fa potrebbe non esserlo più oggi.
Fonte: Apoi
10 consigli per organizzarsi ogni giorno
Organizza ogni giorno: investi 20-30 minuti per pianificare la giornata successiva.
Tieni una lista delle cose da fare: porta sempre qualcosa con te (notes, telefono, notebook) per potersegnare le cose quando ti vengono in mente.Crea delle realistiche liste di compiti: iniziare la giornata con una lista troppo lunga è frustrante e rendepiù difficile raggiungere gli obiettivi.Dai delle priorità: chiediti “se oggi potessi fare solo una cosa, quale sarebbe?”. Lavora sulla primapriorità cercando di concludere il compito prima di passare a quello successivo.Impara a dire di no: accettare di fare delle attività per le quali non si ha tempo non è di aiuto a nessuno.Controlla le interruzioni: ci interrompiamo da soli con internet, e-mail, telefono, televisione. Identificanella giornata dei momenti per queste cose, concentra e dedica il resto del tempo alle priorità che ti seiposte.Procedi per piccoli passi: dividi i grandi progetti in attività più piccole. In questo modo non ti sentiraisopraffatto e sarai più facilmente soddisfatto degli obiettivi raggiunti.Ottimizza i momenti più produttivi: approfitta dei momenti in cui hai più energia per affrontare i lavoripiù difficili o meno gradevoli.Metti un cronometro: se hai problemi a iniziare un lavoro metti il cronometro ogni 15 o 30 minuti, estabilisci di lavorare solo fino a quando non finisce il tempo.Prenditi cura di te stesso: dormire a sufficienza, mangiare in maniera salutare e fare attività fisica puòaiutare ad aumentare le capacità di rimanere focalizzati e lavorare con maggiore efficienza.
Fonte: Apoi
RASSEgnA STAMPAWEB
Il portale della Regione Emilia-Romagna
Consumatori
L'abilità di organizzarsi per non restare sepolti dal caosPer non soccombere a vestiti, oggetti, carte sparsi ovunque in casa, ci sono molti trucchi.Altrimenti si può chiedere aiuto ad un "organizer"
0
TweetTweet 0
Se stiamo affogando nel caos di oggetti, vestiti, carte e documenti, se annaspiamo dietro impegni che siaccumulano e non riusciamo a smaltire, se ci rendiamo conto che stiamo perdendo di vista le priorità e noncogliamo le opportunità migliori per la nostra vita o il nostro lavoro, allora è giunto il momento di chiamare unProfessional Organizer.
Ovvero: colui (o più spesso “colei”) che ci aiuterà a organizzare e riordinare spazi e tempi della nostra vitaprivata e lavorativa, il Professionista dell’organizzazione (così in italiano)che ci farà ritrovare la bussola in mezzoal caos quotidiano.
L’Apoi (Associazione Professional Organizers Italia), nata nell’ottobre 2013, è l’associazione cheriunisce nel nostro paese questi esperti che mettono le loro esperienze e competenze al servizio di chi tra casa elavoro non si raccapezza più.
Questa figura, nata negli Usa negli anni '80, utilizza sistemi organizzativi personalizzati e insegna l’abilità diorganizzazione, sia in ambito privato che sul lavoro. In pratica, fornisce informazioni e assistenza per renderepiù semplice organizzarsi, aiutando le persone a trovare equilibrio, a restituire ordine e a rendere più efficaci leproprie risorse.
Senza arrivare agli estremi patologici del reality “Sepolti in casa” (che racconta di persone che non riescono piùneanche a muoversi tra le cose accumulate negli anni), può capitare infatti che il disordine prenda, a poco apoco, il sopravvento nelle nostre vite. D’altro canto, siamo sempre di corsa, sempre più attivi su vari fronti,multitasking come si dice oggi, e alla fine rischiamo di perderci, incapaci di rimettere letteralmente ogni cosa alsuo posto. E lo stress aumenta.
Lavoro, casa, life style
Scoraggiati di fronte a una cantina o un garage da svuotare che straborda di oggetti accumulati negli anni algrido di “poi lo sistemo”, “poi lo butto” o “poi lo regalo”, o stressati dalla gestione di un ufficio in cuil’organizzazione è solo un lontano ricordo, o da un ritmo di vita che non ci lascia nemmeno il tempo di
16Mi piace
Il Portale della Regione Emilia Romagna26 giugno 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
pranzare, adesso dunque abbiamo una chance: un professionista che ci aiuterà a gestire in maniera più efficientela casa e la famiglia e a migliorare la produttività e il rendimento in azienda.
“Ma anche lo stile di vita può essere meglio organizzato”, ci spiega Marilina Di Cataldo, ProfessionalOrganizer e assistente on-demand di Apoi: “Attraverso scelte che permettano di ritagliare più tempo perse stessi, per non farsi sfuggire opportunità e per realizzare sogni e progetti che altrimenti non si ha tempo emodo di portare a termine”.
A voler schematizzare, i campi di intervento di un Professionista dell’organizzazione sono 3: lavoro(ufficio/azienda), casa, stile di vita. In ufficio può aiutarci dalla progettazione degli spazi alla pianificazione dellavoro, dalla gestione di archivi, documenti, posta cartacea e on line al time management. Per migliorare ilnostro stile di vita, invece, può gestire la nostra agenda, essere il nostro personal shopper o l’assistente personaleche ottimizza il tempo e crea spazio per ciò che più ci gratifica.
Ma in casa? “Qui - sottolinea Marilina Di Cataldo - i motivi per ricorrere al supporto di un professionista sono ipiù disparati. L’esigenza può nascere da un trasloco o da un restyling della casa in vista della vendita o dell’affittoo in occasione di un lutto, quando anche la componente emotiva impedisce di mettere ordine tra le cose dellapersona che non c’è più. Ma anche la semplice rivalutazione o l’organizzazione funzionale degli spazi, ilmiglioramento del management domestico, il decluttering ossia l’eliminazione del superfluo. Tutte cose che, permancanza di tempo o di metodo, alcune persone non sono in grado di fare da sole. Qualche giorno fa, adesempio, sono intervenuta per riordinare e riorganizzare il caotico studio di uno scultore”.
“Ma il nostro intento è di percorrere diverse strade”, continua la Di Cataldo. “Come promuovere e diffondere inconvegni e nelle scuole, dalla materna alle medie, la cultura dell’organizzazione, perché un bambino abituatoall’ordine fin da piccolo sarà probabilmente un adulto capace di organizzare bene la sua vita e il suo lavoro. Poivorremmo seguire l’esempio dei Professional Organizers americani che affiancano psicologi e psicoterapeuti chehanno in cura persone affette da disposofobia (l’accumulo patologico): in questo caso, il PO potrebbe ‘guidare’ ilpaziente negli aspetti pratici della sua riabilitazione, senza sostituirsi a lui, ma insegnandogli le regole di unabuona organizzazione della vita”.
“Infine - conclude la PO Di Cataldo - ci stiamo muovendo anche per ottenere il riconoscimento istituzionaledella nostra professione. L’iter burocratico è lungo, ma il primo passo è stato fatto con l’inserimento dell’Apoinella lista delle associazioni professionali tenuta dal ministero dello Sviluppo economico”.
Ma quanto costa?
È naturale: anche se ci rendiamo conto di non potercela proprio cavare da soli a svuotare una cantina, vogliamosapere quanto ci costerà ricorrere all’aiuto di un esperto del campo. E glielo chiediamo. “Siamo liberiprofessionisti, forniamo un preventivo gratuito e naturalmente la valutazione va fatta caso per caso”, ci rispondeMarilina Di Cataldo di Apoi. “Non c’è un tariffario e il costo dipende dal servizio richiesto: un ciclo di 5 incontriformativi in azienda ha certamente un costo diverso da una giornata di lavoro per riorganizzare unappartamento. Se nel primo caso si può presumere una spesa di circa mille euro, nel secondo caso si può stabilireuna tariffa oraria (intorno ai 50 euro) o un forfait. Ma, ripeto, si valuta caso per caso e di certo non siamo poicosì cari!”.
10 consigli per non perdere la bussola
Mantieni la superficie e lo spazio di lavoro sempre puliti e in ordine.
Il portale della Regione Emilia-Romagna
Consumatori
L'abilità di organizzarsi per non restare sepolti dal caosPer non soccombere a vestiti, oggetti, carte sparsi ovunque in casa, ci sono molti trucchi.Altrimenti si può chiedere aiuto ad un "organizer"
0
TweetTweet 0
Se stiamo affogando nel caos di oggetti, vestiti, carte e documenti, se annaspiamo dietro impegni che siaccumulano e non riusciamo a smaltire, se ci rendiamo conto che stiamo perdendo di vista le priorità e noncogliamo le opportunità migliori per la nostra vita o il nostro lavoro, allora è giunto il momento di chiamare unProfessional Organizer.
Ovvero: colui (o più spesso “colei”) che ci aiuterà a organizzare e riordinare spazi e tempi della nostra vitaprivata e lavorativa, il Professionista dell’organizzazione (così in italiano)che ci farà ritrovare la bussola in mezzoal caos quotidiano.
L’Apoi (Associazione Professional Organizers Italia), nata nell’ottobre 2013, è l’associazione cheriunisce nel nostro paese questi esperti che mettono le loro esperienze e competenze al servizio di chi tra casa elavoro non si raccapezza più.
Questa figura, nata negli Usa negli anni '80, utilizza sistemi organizzativi personalizzati e insegna l’abilità diorganizzazione, sia in ambito privato che sul lavoro. In pratica, fornisce informazioni e assistenza per renderepiù semplice organizzarsi, aiutando le persone a trovare equilibrio, a restituire ordine e a rendere più efficaci leproprie risorse.
Senza arrivare agli estremi patologici del reality “Sepolti in casa” (che racconta di persone che non riescono piùneanche a muoversi tra le cose accumulate negli anni), può capitare infatti che il disordine prenda, a poco apoco, il sopravvento nelle nostre vite. D’altro canto, siamo sempre di corsa, sempre più attivi su vari fronti,multitasking come si dice oggi, e alla fine rischiamo di perderci, incapaci di rimettere letteralmente ogni cosa alsuo posto. E lo stress aumenta.
Lavoro, casa, life style
Scoraggiati di fronte a una cantina o un garage da svuotare che straborda di oggetti accumulati negli anni algrido di “poi lo sistemo”, “poi lo butto” o “poi lo regalo”, o stressati dalla gestione di un ufficio in cuil’organizzazione è solo un lontano ricordo, o da un ritmo di vita che non ci lascia nemmeno il tempo di
16Mi piace
pranzare, adesso dunque abbiamo una chance: un professionista che ci aiuterà a gestire in maniera più efficientela casa e la famiglia e a migliorare la produttività e il rendimento in azienda.
“Ma anche lo stile di vita può essere meglio organizzato”, ci spiega Marilina Di Cataldo, ProfessionalOrganizer e assistente on-demand di Apoi: “Attraverso scelte che permettano di ritagliare più tempo perse stessi, per non farsi sfuggire opportunità e per realizzare sogni e progetti che altrimenti non si ha tempo emodo di portare a termine”.
A voler schematizzare, i campi di intervento di un Professionista dell’organizzazione sono 3: lavoro(ufficio/azienda), casa, stile di vita. In ufficio può aiutarci dalla progettazione degli spazi alla pianificazione dellavoro, dalla gestione di archivi, documenti, posta cartacea e on line al time management. Per migliorare ilnostro stile di vita, invece, può gestire la nostra agenda, essere il nostro personal shopper o l’assistente personaleche ottimizza il tempo e crea spazio per ciò che più ci gratifica.
Ma in casa? “Qui - sottolinea Marilina Di Cataldo - i motivi per ricorrere al supporto di un professionista sono ipiù disparati. L’esigenza può nascere da un trasloco o da un restyling della casa in vista della vendita o dell’affittoo in occasione di un lutto, quando anche la componente emotiva impedisce di mettere ordine tra le cose dellapersona che non c’è più. Ma anche la semplice rivalutazione o l’organizzazione funzionale degli spazi, ilmiglioramento del management domestico, il decluttering ossia l’eliminazione del superfluo. Tutte cose che, permancanza di tempo o di metodo, alcune persone non sono in grado di fare da sole. Qualche giorno fa, adesempio, sono intervenuta per riordinare e riorganizzare il caotico studio di uno scultore”.
“Ma il nostro intento è di percorrere diverse strade”, continua la Di Cataldo. “Come promuovere e diffondere inconvegni e nelle scuole, dalla materna alle medie, la cultura dell’organizzazione, perché un bambino abituatoall’ordine fin da piccolo sarà probabilmente un adulto capace di organizzare bene la sua vita e il suo lavoro. Poivorremmo seguire l’esempio dei Professional Organizers americani che affiancano psicologi e psicoterapeuti chehanno in cura persone affette da disposofobia (l’accumulo patologico): in questo caso, il PO potrebbe ‘guidare’ ilpaziente negli aspetti pratici della sua riabilitazione, senza sostituirsi a lui, ma insegnandogli le regole di unabuona organizzazione della vita”.
“Infine - conclude la PO Di Cataldo - ci stiamo muovendo anche per ottenere il riconoscimento istituzionaledella nostra professione. L’iter burocratico è lungo, ma il primo passo è stato fatto con l’inserimento dell’Apoinella lista delle associazioni professionali tenuta dal ministero dello Sviluppo economico”.
Ma quanto costa?
È naturale: anche se ci rendiamo conto di non potercela proprio cavare da soli a svuotare una cantina, vogliamosapere quanto ci costerà ricorrere all’aiuto di un esperto del campo. E glielo chiediamo. “Siamo liberiprofessionisti, forniamo un preventivo gratuito e naturalmente la valutazione va fatta caso per caso”, ci rispondeMarilina Di Cataldo di Apoi. “Non c’è un tariffario e il costo dipende dal servizio richiesto: un ciclo di 5 incontriformativi in azienda ha certamente un costo diverso da una giornata di lavoro per riorganizzare unappartamento. Se nel primo caso si può presumere una spesa di circa mille euro, nel secondo caso si può stabilireuna tariffa oraria (intorno ai 50 euro) o un forfait. Ma, ripeto, si valuta caso per caso e di certo non siamo poicosì cari!”.
10 consigli per non perdere la bussola
Mantieni la superficie e lo spazio di lavoro sempre puliti e in ordine.
Dividi cose simili con cose simili. Stabilisci delle categorie ed etichetta le scatole e i contenitori.Usa dei sistemi che prevedano la circolazione delle cose, piuttosto che l’accumulo (quindi: lava i piattisubito invece che accumularli nel lavandino, butta le riviste già lette e tieni in un posto apposito quelleche intendi leggere, dagli massimo due mesi e poi che tu l’abbia lette o no, buttale).Ripulisci spesso cassetti, armadi e contenitori selezionando sempre il contenuto in “buttare”, “tenere”,“regalare”.Leggi la posta ed elaborala giornalmente, sia quella cartacea che quella elettronica. Tieni una casella diposta on line per le comunicazioni importantie solo quelle (usane un’altra per tutto ciò che riguardapromozioni, pubblicità, informazioni generiche).
Dividi le cose che tieni in caso ti servano o che devi tenere per legge (es. documenti bancari) da ciò chedevi avere a portata di mano ogni giorno.Riponi le cose in modo che si vedano, e non che vengano nascoste. Usa contenitori trasparenti in modoche sia facile capirne il contenuto, inoltre usa sempre le etichette; devi poterle trovare quando ti servono.Se non vedi una cosa è molto probabile che non ricordi di averla e magari ti trovi a ricomprarla conconseguente spreco di soldi e di tempo.Per archiviare usa delle categorie semplici. Le categorie non devono essere troppo profonde, marimanere un po’ più generiche, altrimenti rischi di perdere troppo tempo ad archiviare e a ritrovare.Mantieni per le cose da fare un sistema verticale ordinato in ordine di priorità, visibile quindi a portatadi occhio (una lavagnetta, l’agenda cartacea, il calendario oppure un’applicazione del Pc o dellosmartphone) e semplice, non complicarti la vita, non trovare sistemi troppo complessi, più il sistema èfacile da usare più è efficace.Usa sistemi flessibili: le cose da fare cambiano di frequente, gli oggetti utili pure e le nostre esigenzeanche. Un sistema efficace qualche anno fa potrebbe non esserlo più oggi.
Fonte: Apoi
10 consigli per organizzarsi ogni giorno
Organizza ogni giorno: investi 20-30 minuti per pianificare la giornata successiva.
Tieni una lista delle cose da fare: porta sempre qualcosa con te (notes, telefono, notebook) per potersegnare le cose quando ti vengono in mente.Crea delle realistiche liste di compiti: iniziare la giornata con una lista troppo lunga è frustrante e rendepiù difficile raggiungere gli obiettivi.Dai delle priorità: chiediti “se oggi potessi fare solo una cosa, quale sarebbe?”. Lavora sulla primapriorità cercando di concludere il compito prima di passare a quello successivo.Impara a dire di no: accettare di fare delle attività per le quali non si ha tempo non è di aiuto a nessuno.Controlla le interruzioni: ci interrompiamo da soli con internet, e-mail, telefono, televisione. Identificanella giornata dei momenti per queste cose, concentra e dedica il resto del tempo alle priorità che ti seiposte.Procedi per piccoli passi: dividi i grandi progetti in attività più piccole. In questo modo non ti sentiraisopraffatto e sarai più facilmente soddisfatto degli obiettivi raggiunti.Ottimizza i momenti più produttivi: approfitta dei momenti in cui hai più energia per affrontare i lavoripiù difficili o meno gradevoli.Metti un cronometro: se hai problemi a iniziare un lavoro metti il cronometro ogni 15 o 30 minuti, estabilisci di lavorare solo fino a quando non finisce il tempo.Prenditi cura di te stesso: dormire a sufficienza, mangiare in maniera salutare e fare attività fisica puòaiutare ad aumentare le capacità di rimanere focalizzati e lavorare con maggiore efficienza.
Fonte: Apoi
Il Portale della Regione Emilia Romagna26 giugno 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
Dividi cose simili con cose simili. Stabilisci delle categorie ed etichetta le scatole e i contenitori.Usa dei sistemi che prevedano la circolazione delle cose, piuttosto che l’accumulo (quindi: lava i piattisubito invece che accumularli nel lavandino, butta le riviste già lette e tieni in un posto apposito quelleche intendi leggere, dagli massimo due mesi e poi che tu l’abbia lette o no, buttale).Ripulisci spesso cassetti, armadi e contenitori selezionando sempre il contenuto in “buttare”, “tenere”,“regalare”.Leggi la posta ed elaborala giornalmente, sia quella cartacea che quella elettronica. Tieni una casella diposta on line per le comunicazioni importantie solo quelle (usane un’altra per tutto ciò che riguardapromozioni, pubblicità, informazioni generiche).
Dividi le cose che tieni in caso ti servano o che devi tenere per legge (es. documenti bancari) da ciò chedevi avere a portata di mano ogni giorno.Riponi le cose in modo che si vedano, e non che vengano nascoste. Usa contenitori trasparenti in modoche sia facile capirne il contenuto, inoltre usa sempre le etichette; devi poterle trovare quando ti servono.Se non vedi una cosa è molto probabile che non ricordi di averla e magari ti trovi a ricomprarla conconseguente spreco di soldi e di tempo.Per archiviare usa delle categorie semplici. Le categorie non devono essere troppo profonde, marimanere un po’ più generiche, altrimenti rischi di perdere troppo tempo ad archiviare e a ritrovare.Mantieni per le cose da fare un sistema verticale ordinato in ordine di priorità, visibile quindi a portatadi occhio (una lavagnetta, l’agenda cartacea, il calendario oppure un’applicazione del Pc o dellosmartphone) e semplice, non complicarti la vita, non trovare sistemi troppo complessi, più il sistema èfacile da usare più è efficace.Usa sistemi flessibili: le cose da fare cambiano di frequente, gli oggetti utili pure e le nostre esigenzeanche. Un sistema efficace qualche anno fa potrebbe non esserlo più oggi.
Fonte: Apoi
10 consigli per organizzarsi ogni giorno
Organizza ogni giorno: investi 20-30 minuti per pianificare la giornata successiva.
Tieni una lista delle cose da fare: porta sempre qualcosa con te (notes, telefono, notebook) per potersegnare le cose quando ti vengono in mente.Crea delle realistiche liste di compiti: iniziare la giornata con una lista troppo lunga è frustrante e rendepiù difficile raggiungere gli obiettivi.Dai delle priorità: chiediti “se oggi potessi fare solo una cosa, quale sarebbe?”. Lavora sulla primapriorità cercando di concludere il compito prima di passare a quello successivo.Impara a dire di no: accettare di fare delle attività per le quali non si ha tempo non è di aiuto a nessuno.Controlla le interruzioni: ci interrompiamo da soli con internet, e-mail, telefono, televisione. Identificanella giornata dei momenti per queste cose, concentra e dedica il resto del tempo alle priorità che ti seiposte.Procedi per piccoli passi: dividi i grandi progetti in attività più piccole. In questo modo non ti sentiraisopraffatto e sarai più facilmente soddisfatto degli obiettivi raggiunti.Ottimizza i momenti più produttivi: approfitta dei momenti in cui hai più energia per affrontare i lavoripiù difficili o meno gradevoli.Metti un cronometro: se hai problemi a iniziare un lavoro metti il cronometro ogni 15 o 30 minuti, estabilisci di lavorare solo fino a quando non finisce il tempo.Prenditi cura di te stesso: dormire a sufficienza, mangiare in maniera salutare e fare attività fisica puòaiutare ad aumentare le capacità di rimanere focalizzati e lavorare con maggiore efficienza.
Fonte: Apoi
Il portale della Regione Emilia-Romagna
Consumatori
L'abilità di organizzarsi per non restare sepolti dal caosPer non soccombere a vestiti, oggetti, carte sparsi ovunque in casa, ci sono molti trucchi.Altrimenti si può chiedere aiuto ad un "organizer"
0
TweetTweet 0
Se stiamo affogando nel caos di oggetti, vestiti, carte e documenti, se annaspiamo dietro impegni che siaccumulano e non riusciamo a smaltire, se ci rendiamo conto che stiamo perdendo di vista le priorità e noncogliamo le opportunità migliori per la nostra vita o il nostro lavoro, allora è giunto il momento di chiamare unProfessional Organizer.
Ovvero: colui (o più spesso “colei”) che ci aiuterà a organizzare e riordinare spazi e tempi della nostra vitaprivata e lavorativa, il Professionista dell’organizzazione (così in italiano)che ci farà ritrovare la bussola in mezzoal caos quotidiano.
L’Apoi (Associazione Professional Organizers Italia), nata nell’ottobre 2013, è l’associazione cheriunisce nel nostro paese questi esperti che mettono le loro esperienze e competenze al servizio di chi tra casa elavoro non si raccapezza più.
Questa figura, nata negli Usa negli anni '80, utilizza sistemi organizzativi personalizzati e insegna l’abilità diorganizzazione, sia in ambito privato che sul lavoro. In pratica, fornisce informazioni e assistenza per renderepiù semplice organizzarsi, aiutando le persone a trovare equilibrio, a restituire ordine e a rendere più efficaci leproprie risorse.
Senza arrivare agli estremi patologici del reality “Sepolti in casa” (che racconta di persone che non riescono piùneanche a muoversi tra le cose accumulate negli anni), può capitare infatti che il disordine prenda, a poco apoco, il sopravvento nelle nostre vite. D’altro canto, siamo sempre di corsa, sempre più attivi su vari fronti,multitasking come si dice oggi, e alla fine rischiamo di perderci, incapaci di rimettere letteralmente ogni cosa alsuo posto. E lo stress aumenta.
Lavoro, casa, life style
Scoraggiati di fronte a una cantina o un garage da svuotare che straborda di oggetti accumulati negli anni algrido di “poi lo sistemo”, “poi lo butto” o “poi lo regalo”, o stressati dalla gestione di un ufficio in cuil’organizzazione è solo un lontano ricordo, o da un ritmo di vita che non ci lascia nemmeno il tempo di
16Mi piace
pranzare, adesso dunque abbiamo una chance: un professionista che ci aiuterà a gestire in maniera più efficientela casa e la famiglia e a migliorare la produttività e il rendimento in azienda.
“Ma anche lo stile di vita può essere meglio organizzato”, ci spiega Marilina Di Cataldo, ProfessionalOrganizer e assistente on-demand di Apoi: “Attraverso scelte che permettano di ritagliare più tempo perse stessi, per non farsi sfuggire opportunità e per realizzare sogni e progetti che altrimenti non si ha tempo emodo di portare a termine”.
A voler schematizzare, i campi di intervento di un Professionista dell’organizzazione sono 3: lavoro(ufficio/azienda), casa, stile di vita. In ufficio può aiutarci dalla progettazione degli spazi alla pianificazione dellavoro, dalla gestione di archivi, documenti, posta cartacea e on line al time management. Per migliorare ilnostro stile di vita, invece, può gestire la nostra agenda, essere il nostro personal shopper o l’assistente personaleche ottimizza il tempo e crea spazio per ciò che più ci gratifica.
Ma in casa? “Qui - sottolinea Marilina Di Cataldo - i motivi per ricorrere al supporto di un professionista sono ipiù disparati. L’esigenza può nascere da un trasloco o da un restyling della casa in vista della vendita o dell’affittoo in occasione di un lutto, quando anche la componente emotiva impedisce di mettere ordine tra le cose dellapersona che non c’è più. Ma anche la semplice rivalutazione o l’organizzazione funzionale degli spazi, ilmiglioramento del management domestico, il decluttering ossia l’eliminazione del superfluo. Tutte cose che, permancanza di tempo o di metodo, alcune persone non sono in grado di fare da sole. Qualche giorno fa, adesempio, sono intervenuta per riordinare e riorganizzare il caotico studio di uno scultore”.
“Ma il nostro intento è di percorrere diverse strade”, continua la Di Cataldo. “Come promuovere e diffondere inconvegni e nelle scuole, dalla materna alle medie, la cultura dell’organizzazione, perché un bambino abituatoall’ordine fin da piccolo sarà probabilmente un adulto capace di organizzare bene la sua vita e il suo lavoro. Poivorremmo seguire l’esempio dei Professional Organizers americani che affiancano psicologi e psicoterapeuti chehanno in cura persone affette da disposofobia (l’accumulo patologico): in questo caso, il PO potrebbe ‘guidare’ ilpaziente negli aspetti pratici della sua riabilitazione, senza sostituirsi a lui, ma insegnandogli le regole di unabuona organizzazione della vita”.
“Infine - conclude la PO Di Cataldo - ci stiamo muovendo anche per ottenere il riconoscimento istituzionaledella nostra professione. L’iter burocratico è lungo, ma il primo passo è stato fatto con l’inserimento dell’Apoinella lista delle associazioni professionali tenuta dal ministero dello Sviluppo economico”.
Ma quanto costa?
È naturale: anche se ci rendiamo conto di non potercela proprio cavare da soli a svuotare una cantina, vogliamosapere quanto ci costerà ricorrere all’aiuto di un esperto del campo. E glielo chiediamo. “Siamo liberiprofessionisti, forniamo un preventivo gratuito e naturalmente la valutazione va fatta caso per caso”, ci rispondeMarilina Di Cataldo di Apoi. “Non c’è un tariffario e il costo dipende dal servizio richiesto: un ciclo di 5 incontriformativi in azienda ha certamente un costo diverso da una giornata di lavoro per riorganizzare unappartamento. Se nel primo caso si può presumere una spesa di circa mille euro, nel secondo caso si può stabilireuna tariffa oraria (intorno ai 50 euro) o un forfait. Ma, ripeto, si valuta caso per caso e di certo non siamo poicosì cari!”.
10 consigli per non perdere la bussola
Mantieni la superficie e lo spazio di lavoro sempre puliti e in ordine.
Dividi cose simili con cose simili. Stabilisci delle categorie ed etichetta le scatole e i contenitori.Usa dei sistemi che prevedano la circolazione delle cose, piuttosto che l’accumulo (quindi: lava i piattisubito invece che accumularli nel lavandino, butta le riviste già lette e tieni in un posto apposito quelleche intendi leggere, dagli massimo due mesi e poi che tu l’abbia lette o no, buttale).Ripulisci spesso cassetti, armadi e contenitori selezionando sempre il contenuto in “buttare”, “tenere”,“regalare”.Leggi la posta ed elaborala giornalmente, sia quella cartacea che quella elettronica. Tieni una casella diposta on line per le comunicazioni importantie solo quelle (usane un’altra per tutto ciò che riguardapromozioni, pubblicità, informazioni generiche).
Dividi le cose che tieni in caso ti servano o che devi tenere per legge (es. documenti bancari) da ciò chedevi avere a portata di mano ogni giorno.Riponi le cose in modo che si vedano, e non che vengano nascoste. Usa contenitori trasparenti in modoche sia facile capirne il contenuto, inoltre usa sempre le etichette; devi poterle trovare quando ti servono.Se non vedi una cosa è molto probabile che non ricordi di averla e magari ti trovi a ricomprarla conconseguente spreco di soldi e di tempo.Per archiviare usa delle categorie semplici. Le categorie non devono essere troppo profonde, marimanere un po’ più generiche, altrimenti rischi di perdere troppo tempo ad archiviare e a ritrovare.Mantieni per le cose da fare un sistema verticale ordinato in ordine di priorità, visibile quindi a portatadi occhio (una lavagnetta, l’agenda cartacea, il calendario oppure un’applicazione del Pc o dellosmartphone) e semplice, non complicarti la vita, non trovare sistemi troppo complessi, più il sistema èfacile da usare più è efficace.Usa sistemi flessibili: le cose da fare cambiano di frequente, gli oggetti utili pure e le nostre esigenzeanche. Un sistema efficace qualche anno fa potrebbe non esserlo più oggi.
Fonte: Apoi
10 consigli per organizzarsi ogni giorno
Organizza ogni giorno: investi 20-30 minuti per pianificare la giornata successiva.
Tieni una lista delle cose da fare: porta sempre qualcosa con te (notes, telefono, notebook) per potersegnare le cose quando ti vengono in mente.Crea delle realistiche liste di compiti: iniziare la giornata con una lista troppo lunga è frustrante e rendepiù difficile raggiungere gli obiettivi.Dai delle priorità: chiediti “se oggi potessi fare solo una cosa, quale sarebbe?”. Lavora sulla primapriorità cercando di concludere il compito prima di passare a quello successivo.Impara a dire di no: accettare di fare delle attività per le quali non si ha tempo non è di aiuto a nessuno.Controlla le interruzioni: ci interrompiamo da soli con internet, e-mail, telefono, televisione. Identificanella giornata dei momenti per queste cose, concentra e dedica il resto del tempo alle priorità che ti seiposte.Procedi per piccoli passi: dividi i grandi progetti in attività più piccole. In questo modo non ti sentiraisopraffatto e sarai più facilmente soddisfatto degli obiettivi raggiunti.Ottimizza i momenti più produttivi: approfitta dei momenti in cui hai più energia per affrontare i lavoripiù difficili o meno gradevoli.Metti un cronometro: se hai problemi a iniziare un lavoro metti il cronometro ogni 15 o 30 minuti, estabilisci di lavorare solo fino a quando non finisce il tempo.Prenditi cura di te stesso: dormire a sufficienza, mangiare in maniera salutare e fare attività fisica puòaiutare ad aumentare le capacità di rimanere focalizzati e lavorare con maggiore efficienza.
Fonte: Apoi
Tusciatimes11 giugno 2014
RASSEgnA STAMPAWEBtusciatimes.eu http://www.tusciatimes.eu/wordpress/?p=15429#more-15429
Irene Novello, vicepresidente di Apoi
Sbarca in Italia il Professional Organizer, la vicepresidente
dell’associazione italiana Irene Novello ne descrive il profilo
“L’Ordine è il nostro (nuovo) mestiere”. Questo il titolo dell’intervista
rilasciata da Irene Novello, vice-presidente dell’Apoi (Associazione
Professional Organizers Italia) sul noto settimanale italiano “ il
venerdì di Repubblica” del 30 maggio scorso che ci ha davvero
colpito nella periodica – anche se non sistematica – rassegna
stampa nazionale.
Il tema è di primaria importanza, ovvero l’organizzazione del proprio
lavoro, e che ce ne sia un’esigenza diffusa è comprovato dalle parole
di Irene: “Dagli Stati Uniti, dov’è nata, questa professione si è diffusa
molto rapidamente in Inghilterra nel 2004, in Australia nel 2005 e poi
in Germania, Olanda, Canada e Giappone”. Un professionista per
professionisti, verrebbe da dire, che come riporta Maria Teresa
Carbone su un articolo pubblicato il 17 maggio su Pagina99 (rivista
cultural-economica appena uscita in edicola e sul web, ndr) è nato
negli Stati Uniti negli anni ’80, 90 e non ha risentito della crisi, almeno
a sentire “Sara Pedersen, che nel suo sito Time to Organize, sostiene
che gli organizzatori di professione sono cresciuti in modo
esponenziale. Gli iscritti alla Napo erano 834 nel 1995, 1358 nel 2000
e sono oggi più di quattromila”. (See more at:
http://www.pagina99.it/news/societa/5658/Chi-sono-e-cosa-fanno-
i.html#sthash.NzNCu6MH.dpuf).
Ma non è tutto. La notizia vera è che all’estero tale professione è stata addirittura inserita nei Sistemi
Sanitari Nazionali: “Perché mai in Italia non dovremmo riuscirci?” si chiede invitando a riflettere sulla questione
Irene Novello che aggiunge: “La sindrome da accumulo è un problema serio anche da noi e i nostri attuali ritmi di
lavoro ci impongono di trovare nuovi e funzionali strumenti di organizzazione e di pianificazione”.
Dulcis in fundo, se vi state chiedendo chi dovrebbe rivolgersi ad un Professional Organizer eccovi serviti:
“Aziende e privati. In entrambi i casi i risultati si vedono subito” assicura la vice-presidente dell’Apoi.
Top secret le tariffe, ma chiedere un preventivo non costa nulla. Quasi quasi un pensierino ce lo facciamo anche
noi…
Adnkronos19 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
108455 212785 788
LAVORO Commenti 0
RicorsoSpecializzandiRichiedici il calcolodel Rimborso. Puoiottenere fino a180.000 Euro!www.consulcesi.it
Brucia 1 chilo algiornoCome perdere 17kgcirca in un mese?Leggi qui di più!www.hlifezone.com/it
Non muoio di fameAngelina Jolie haspiegato cosa fa perrimanere magracome un grissinowww.slendermade.com
TweetTweet 1 Consiglia
Soldi . Lavoro . Sbarca in Italia la nuova figura del 'professional organizer'
Sbarca in Italia la nuova/gura del 'professionalorganizer'Annunci Google
Articolo pubblicato il: 19/05/2014
Roma, 19 mag. (Labitalia) - Per chi è in cerca di unanuova occupazione e per chi desidera organizzaremeglio luoghi fisici e tempistiche della propria vitapersonale e lavorativa, sbarca in Italia la nuova figuradel 'professional organizer'. La nuova professione èstata presentata a Bologna, all'interno del 'Primoincontro italiano sull'organizzazione del tempo e dellapersona', promosso dalla neonata Associazioneprofessional organizers Italia (Apoi) con il patrocinio
Video
ACCEDI REGISTRATI OROSCOPOMETEO
Milano
◄◄ ▶
SEGUI IL TUO OROSCOPO
Ariete
◄◄ ▶
33 % 33 % 33 %
2Mi piaceMi piace
Cerca nel sito
La sonda Maven nell'atmosfera diMarte
Presentato il nuovo Frecciarossa, daRoma a Milano in 2 ore e 20
minuti/Video Albano Laziale, maxi frode da 55milioni di euro: 17 denunce
◄ ►Finanza Economia Lavoro Euro Fondi News Italia Economia
Fatti Salute Intrattenimento Magazine Sostenibilità Immediapress Multimedia AKISoldi
TweetTweet 1 Consiglia
del Comune di Bologna.
"Quella del professional organizer - spiega lapresidente Apoi, Sabrina Toscani - è una professionenuova e promettente, che in Italia è arrivata da pocoma ha già registrato una rapida crescita. Si tratta diuna figura professionale che aiuta la persona amigliorare la proprie abilità organizzative peraffrontare in maniera più serena e produttiva gliimpegni crescenti e i grossi carichi di lavoro checaratterizzano la vita quotidiana di tutti noi".
Al centro della prima Giornata nazionale deiprofessional organizers il tema dell'organizzazionepersonale e sulla sua fondamentale importanza perla realizzazione dei progetti di lavoro e di vita. Condue sezioni, una riservata a chi è o vuole diventareprofessional organizer e una aperta al pubblico suitemi del multitasking, della gestione del tempo edell'eliminazione del superfluo.
TAG: organizer, Italia, Associazioneprofessional organizers Italia, sbarcare,
occupazione, Bologna, Roma
TEMI CALDI DELLA GIORNATA
RENZI E IL JOBS ACT
RAID CONTRO L'IS
SERIE A
In Evidenza Al via PA Informa, un
nuovo canale informativoAdnkronos
Partecipa al concorso"Racconti in Autogrill", sevinci sarai pubblicato nelLibro dei fatti 2015.Montepremi di 21.000 €
Lavora con Adnkronos,invia la tua candidatura
2Mi piaceMi piace
Il cerbiatto 'liberato' dalla WildlifeAid Foundation
Cinque sport estremi in 24 ore, eccoChuck Berry, atleta Skydive
Me ne vado in Europa... a correre lamaratona
L'Erasmus ci mette lo zampino edimezza la disoccupazione
La strada è piena di buche. E icittadini protestano con ironia
Napolitano, coraggio su riforme, noa corporativismi e conservatorismi
108455 212785 788
LAVORO Commenti 0
RicorsoSpecializzandiRichiedici il calcolodel Rimborso. Puoiottenere fino a180.000 Euro!www.consulcesi.it
Brucia 1 chilo algiornoCome perdere 17kgcirca in un mese?Leggi qui di più!www.hlifezone.com/it
Non muoio di fameAngelina Jolie haspiegato cosa fa perrimanere magracome un grissinowww.slendermade.com
TweetTweet 1 Consiglia
Soldi . Lavoro . Sbarca in Italia la nuova figura del 'professional organizer'
Sbarca in Italia la nuova/gura del 'professionalorganizer'Annunci Google
Articolo pubblicato il: 19/05/2014
Roma, 19 mag. (Labitalia) - Per chi è in cerca di unanuova occupazione e per chi desidera organizzaremeglio luoghi fisici e tempistiche della propria vitapersonale e lavorativa, sbarca in Italia la nuova figuradel 'professional organizer'. La nuova professione èstata presentata a Bologna, all'interno del 'Primoincontro italiano sull'organizzazione del tempo e dellapersona', promosso dalla neonata Associazioneprofessional organizers Italia (Apoi) con il patrocinio
Video
ACCEDI REGISTRATI OROSCOPOMETEO
Milano
◄◄ ▶
SEGUI IL TUO OROSCOPO
Ariete
◄◄ ▶
33 % 33 % 33 %
2Mi piaceMi piace
Cerca nel sito
La sonda Maven nell'atmosfera diMarte
Presentato il nuovo Frecciarossa, daRoma a Milano in 2 ore e 20
minuti/Video Albano Laziale, maxi frode da 55milioni di euro: 17 denunce
◄ ►Finanza Economia Lavoro Euro Fondi News Italia Economia
Fatti Salute Intrattenimento Magazine Sostenibilità Immediapress Multimedia AKISoldi
Adnkronos19 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
108455 212785 788
LAVORO Commenti 0
RicorsoSpecializzandiRichiedici il calcolodel Rimborso. Puoiottenere fino a180.000 Euro!www.consulcesi.it
Brucia 1 chilo algiornoCome perdere 17kgcirca in un mese?Leggi qui di più!www.hlifezone.com/it
Non muoio di fameAngelina Jolie haspiegato cosa fa perrimanere magracome un grissinowww.slendermade.com
TweetTweet 1 Consiglia
Soldi . Lavoro . Sbarca in Italia la nuova figura del 'professional organizer'
Sbarca in Italia la nuova/gura del 'professionalorganizer'Annunci Google
Articolo pubblicato il: 19/05/2014
Roma, 19 mag. (Labitalia) - Per chi è in cerca di unanuova occupazione e per chi desidera organizzaremeglio luoghi fisici e tempistiche della propria vitapersonale e lavorativa, sbarca in Italia la nuova figuradel 'professional organizer'. La nuova professione èstata presentata a Bologna, all'interno del 'Primoincontro italiano sull'organizzazione del tempo e dellapersona', promosso dalla neonata Associazioneprofessional organizers Italia (Apoi) con il patrocinio
Video
ACCEDI REGISTRATI OROSCOPOMETEO
Milano
◄◄ ▶
SEGUI IL TUO OROSCOPO
Ariete
◄◄ ▶
33 % 33 % 33 %
2Mi piaceMi piace
Cerca nel sito
La sonda Maven nell'atmosfera diMarte
Presentato il nuovo Frecciarossa, daRoma a Milano in 2 ore e 20
minuti/Video Albano Laziale, maxi frode da 55milioni di euro: 17 denunce
◄ ►Finanza Economia Lavoro Euro Fondi News Italia Economia
Fatti Salute Intrattenimento Magazine Sostenibilità Immediapress Multimedia AKISoldi
TweetTweet 1 Consiglia
del Comune di Bologna.
"Quella del professional organizer - spiega lapresidente Apoi, Sabrina Toscani - è una professionenuova e promettente, che in Italia è arrivata da pocoma ha già registrato una rapida crescita. Si tratta diuna figura professionale che aiuta la persona amigliorare la proprie abilità organizzative peraffrontare in maniera più serena e produttiva gliimpegni crescenti e i grossi carichi di lavoro checaratterizzano la vita quotidiana di tutti noi".
Al centro della prima Giornata nazionale deiprofessional organizers il tema dell'organizzazionepersonale e sulla sua fondamentale importanza perla realizzazione dei progetti di lavoro e di vita. Condue sezioni, una riservata a chi è o vuole diventareprofessional organizer e una aperta al pubblico suitemi del multitasking, della gestione del tempo edell'eliminazione del superfluo.
TAG: organizer, Italia, Associazioneprofessional organizers Italia, sbarcare,
occupazione, Bologna, Roma
TEMI CALDI DELLA GIORNATA
RENZI E IL JOBS ACT
RAID CONTRO L'IS
SERIE A
In Evidenza Al via PA Informa, un
nuovo canale informativoAdnkronos
Partecipa al concorso"Racconti in Autogrill", sevinci sarai pubblicato nelLibro dei fatti 2015.Montepremi di 21.000 €
Lavora con Adnkronos,invia la tua candidatura
2Mi piaceMi piace
Il cerbiatto 'liberato' dalla WildlifeAid Foundation
Cinque sport estremi in 24 ore, eccoChuck Berry, atleta Skydive
Me ne vado in Europa... a correre lamaratona
L'Erasmus ci mette lo zampino edimezza la disoccupazione
La strada è piena di buche. E icittadini protestano con ironia
Napolitano, coraggio su riforme, noa corporativismi e conservatorismi
108455 212785 788
LAVORO Commenti 0
RicorsoSpecializzandiRichiedici il calcolodel Rimborso. Puoiottenere fino a180.000 Euro!www.consulcesi.it
Brucia 1 chilo algiornoCome perdere 17kgcirca in un mese?Leggi qui di più!www.hlifezone.com/it
Non muoio di fameAngelina Jolie haspiegato cosa fa perrimanere magracome un grissinowww.slendermade.com
TweetTweet 1 Consiglia
Soldi . Lavoro . Sbarca in Italia la nuova figura del 'professional organizer'
Sbarca in Italia la nuova/gura del 'professionalorganizer'Annunci Google
Articolo pubblicato il: 19/05/2014
Roma, 19 mag. (Labitalia) - Per chi è in cerca di unanuova occupazione e per chi desidera organizzaremeglio luoghi fisici e tempistiche della propria vitapersonale e lavorativa, sbarca in Italia la nuova figuradel 'professional organizer'. La nuova professione èstata presentata a Bologna, all'interno del 'Primoincontro italiano sull'organizzazione del tempo e dellapersona', promosso dalla neonata Associazioneprofessional organizers Italia (Apoi) con il patrocinio
Video
ACCEDI REGISTRATI OROSCOPOMETEO
Milano
◄◄ ▶
SEGUI IL TUO OROSCOPO
Ariete
◄◄ ▶
33 % 33 % 33 %
2Mi piaceMi piace
Cerca nel sito
La sonda Maven nell'atmosfera diMarte
Presentato il nuovo Frecciarossa, daRoma a Milano in 2 ore e 20
minuti/Video Albano Laziale, maxi frode da 55milioni di euro: 17 denunce
◄ ►Finanza Economia Lavoro Euro Fondi News Italia Economia
Fatti Salute Intrattenimento Magazine Sostenibilità Immediapress Multimedia AKISoldi
Avvenire19 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
19 maggio 2014
Professioni
Nuove figure
Anche in Italia sbarca il professional organizerPer chi è in cerca di una nuova occupazione e perchi desidera organizzare meglio luoghi fisici etempistiche della propria vita personale elavorativa, sbarca in Italia la nuova figura delprofessional organizer. La nuova professione èstata presentata a Bologna, all'interno del Primoincontro italiano sull'organizzazione del tempo edella persona, promosso dalla neonataAssociazione professional organizers Italia (Apoi)con il patrocinio del Comune di Bologna.
"Quella del professional organizer - spiega lapresidente Apoi, Sabrina Toscani - è una
professione nuova e promettente, che in Italia è arrivata da poco, ma ha già registrato una rapidacrescita. Si tratta di una figura professionale che aiuta la persona a migliorare la proprie abilitàorganizzative per affrontare in maniera più serena e produttiva gli impegni crescenti e i grossicarichi di lavoro che caratterizzano la vita quotidiana di tutti noi".
Al centro della prima Giornata nazionale dei professional organizers il tema dell'organizzazionepersonale e sulla sua fondamentale importanza per la realizzazione dei progetti di lavoro e di vita.Con due sezioni, una riservata a chi è o vuole diventare professional organizer e una aperta alpubblico sui temi del multitasking, della gestione del tempo e dell'eliminazione del superfluo.
© riproduzione riservata
Errore nello stabilireuna connessione aldatabase
Avvenire Home Page > Lavoro > Professioni > Anche in Italia sbarca il professional organizer
Copyright 2014 © Avvenire | P.Iva 00743840159 | Credits | Privacy | Per la pubblicità
Cerca
| | | | | | | | | | | | | | | | | | | |
31ConsigliaConsiglia
ShareShare
31ConsigliaConsiglia ShareShare
01 settembre 2014 Sant' Egidio
Commenti Lettere al direttore Chiesa Vita Famiglia Rubriche Dossier Mondo Chi Siamo Abbonamenti ContattiCronaca Politica Cultura Economia Spettacoli Sport Scienza&Tecnologia Video Foto BOLOGNA CASERTA MILANO ROMA
Il Giornale delle Partite Iva19 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
108455 212785 788
LAVORO Commenti 0
RicorsoSpecializzandiRichiedici il calcolodel Rimborso. Puoiottenere fino a180.000 Euro!www.consulcesi.it
Brucia 1 chilo algiornoCome perdere 17kgcirca in un mese?Leggi qui di più!www.hlifezone.com/it
Non muoio di fameAngelina Jolie haspiegato cosa fa perrimanere magracome un grissinowww.slendermade.com
TweetTweet 1 Consiglia
Soldi . Lavoro . Sbarca in Italia la nuova figura del 'professional organizer'
Sbarca in Italia la nuova/gura del 'professionalorganizer'Annunci Google
Articolo pubblicato il: 19/05/2014
Roma, 19 mag. (Labitalia) - Per chi è in cerca di unanuova occupazione e per chi desidera organizzaremeglio luoghi fisici e tempistiche della propria vitapersonale e lavorativa, sbarca in Italia la nuova figuradel 'professional organizer'. La nuova professione èstata presentata a Bologna, all'interno del 'Primoincontro italiano sull'organizzazione del tempo e dellapersona', promosso dalla neonata Associazioneprofessional organizers Italia (Apoi) con il patrocinio
Video
ACCEDI REGISTRATI OROSCOPOMETEO
Milano
◄◄ ▶
SEGUI IL TUO OROSCOPO
Ariete
◄◄ ▶
33 % 33 % 33 %
2Mi piaceMi piace
Cerca nel sito
La sonda Maven nell'atmosfera diMarte
Presentato il nuovo Frecciarossa, daRoma a Milano in 2 ore e 20
minuti/Video Albano Laziale, maxi frode da 55milioni di euro: 17 denunce
◄ ►Finanza Economia Lavoro Euro Fondi News Italia Economia
Fatti Salute Intrattenimento Magazine Sostenibilità Immediapress Multimedia AKISoldi
Officine Einstein18 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
Sei qui: Home Comportamenti aziendali Cerca... Cerca... Vai
POLITICHEDI COMUNICAZIONE
RETIE SOCIAL NETWORK
ECONOMIA DELLACONOSCENZA
APPRENDIMENTO INEVOLUZIONE
VERSO UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
COMPORTAMENTIAZIENDALI
ETICAE BENI COMUNI
AMMINISTRAZIONECONDIVISA
SVILUPPOE IDENTITÀ LOCALE
HABITAT DEL TERZOMILLENNIO
GRAFICAE DESIGN
IMMAGINIE REALTÀ
Professional organizersCreato Domenica, 18 Maggio 2014 10:05Scritto da Cristiana Rinaldi
Ieri, 17 maggio 2014, sono stata in un paese Anglosassone. Sì, potreisintetizzare così la mia giornata al primo evento italiano realizzato da Apoi,Associazione Professional Organizers Italia.Scesa dal treno pensavo di essere atterrata a Stansted, pavimenti puliti,segnaletica chiara, scale mobili funzionanti, altoparlanti comprensibili e bagnilindi.Salendo i tre piani della nuovissima Stazione centrale discendevo verso ilMediterraneo, ma non del tutto. Autobus frequenti, biciclette, pedoni, tutticircolavano senza code o traffico intasato.Certo la giornata era bellissima, calda e soleggiata, così per arrivare allaSalaborsa sono andata a piedi, Bologna è piccola, è accogliente e sotto i portici,perdendomi tra le stradine della zona limitrofa, anche alle due celebri Torri, hoanche cercato un posticino carino dove pranzare velocemente con un piattodella rinomata cucina emiliana, ovviamente seduta.L'evento si svolgeva al piano interrato nell'auditorium Enzo Biagi di Salaborsache è la biblioteca civica multimediale di informazione generale di Bologna.Grande comune quello di Bologna! Complimenti.Qui la funzionalità e la praticità anglosassone si sono mischiate con l'eleganza ela bellezza della storia e dell'arte che si possono trovare solo nel nostro paese:l'Italia.
Puntuali, come da programma, l'evento inizia
Irene Novello, vicepresidente dell'Apoi, presenta la figura del ProfessionalOrganizer, figura che nasce negli Stati Uniti nel 1986 e che è una professione incontinua evoluzione.Il Professional Organizer, anche abbreviato PO, con la propria capacità edesperienza professionale assiste le persone nel ritrovare il proprio equilibrio ea restituire ordine massimizzando le proprie risorse.L'associazione italiana professional organizers è nata dall'esigenza diconoscersi, confrontarsi, fare rete, scambiare idee, ma sopratutto divulgarel'importanza che l'organizzazione personale può avere sulla vita di ognipersona, per semplificarla e migliorarla in termini di qualità.
Stile di vita: ma come si fa a far tutto?
Silva Bucci propone alcuni suggerimenti per migliorare le proprie performance,pianificare i tempi e decidere gli obiettivi. Ci rassicura dicendo che solo il 10,12% della popolazione nasce organizzata.Parla della sindrome di Berthelot e della sindrome dell'Eroe quelli chevogliono far tutto a qualsiasi costo, dell'effetto Colibrì, quelli che iniziano afare mille cose, senza portarle a termine finendo quindi con solo problemiaperti.Ed ancora del "keep my baby", tipico di alcune mamme, ma non solo, che nonaffidano il loro bambino ad alcuno per non fiducia, ovvero non sanno delegare,infine di Mr.Nice Guy, colui che si presenta come il bravo ragazzo.Suggerisce di non affidarsi completamente alla mente, che a volte fa bruttischerzi: ci si deve organizzare.Citando Jacopo Fo:
"La Mente, mente. Altrimenti si chiamerebbe Sincera." Un primo semplice suggerimento è quello di tenere un "diario di bordo" unasorta di "ruolino" su carta, tablet, smartphone o pc, appuntare quando si inizia afare un nuovo lavoro e riappuntare quando si termina.Così si impara e si capisce il valore del tempo.Noi di Officine Einstein lo abbiamo sempre tenuto, prima su carta sulla Scheda
ARCHIVIOIl lavoro con milioni e milioni di
occupati
Il manager sportivo
Change? no! changing.
Bibliografia sui gruppi
Di venerdì, davanti al camino
La creatività si impara?
Il Focusing, una bussola per le start up
Lo sterminio dei dirigenti
Le migliori aziende per cui lavorare nel
2014
Digitalizzare la manifattura
A che servono le aziende ora che c'è il
web 2.0?
Design nel temporary management
Successo nel temporary management
Temporary manager e cultura
d'impresa
Gli Stati generali della consulenza
italiana
Per saperne di più su ImpresAperta
Migliorare le performance delle
organizzazioni
Il manifesto di ImpresAperta
Modelli di cultura aziendale e creazione
di valore
Cultura aziendale e modelli
organizzativi
Comunitocrazia: la risposta delle
aziende
I diagnostici della cultura aziendale
Auto-imprenditorialità
I messaggi csr per le pmi
Quando la consulenza diventa un
partner
La comunità di pratica in pillole
Diversity management
L'innesto in azienda
Quando le mele erano solo frutti
Customer experience: un percorso
concreto
Crowdsourcing: nuove risorse aziendali
La customer experience in pratica
Come stabilire le priorità?
Appassionarsi!
ARCHIVIORachid, il ragazzo dei fazzoletti
I primi sei mesi di SoloNotiziePositive
Il coraggio di Angela
Il primo evento di SoloNotiziePositive!
Sei qui: Home Comportamenti aziendali Cerca... Cerca... Vai
POLITICHEDI COMUNICAZIONE
RETIE SOCIAL NETWORK
ECONOMIA DELLACONOSCENZA
APPRENDIMENTO INEVOLUZIONE
VERSO UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
COMPORTAMENTIAZIENDALI
ETICAE BENI COMUNI
AMMINISTRAZIONECONDIVISA
SVILUPPOE IDENTITÀ LOCALE
HABITAT DEL TERZOMILLENNIO
GRAFICAE DESIGN
IMMAGINIE REALTÀ
Professional organizersCreato Domenica, 18 Maggio 2014 10:05Scritto da Cristiana Rinaldi
Ieri, 17 maggio 2014, sono stata in un paese Anglosassone. Sì, potreisintetizzare così la mia giornata al primo evento italiano realizzato da Apoi,Associazione Professional Organizers Italia.Scesa dal treno pensavo di essere atterrata a Stansted, pavimenti puliti,segnaletica chiara, scale mobili funzionanti, altoparlanti comprensibili e bagnilindi.Salendo i tre piani della nuovissima Stazione centrale discendevo verso ilMediterraneo, ma non del tutto. Autobus frequenti, biciclette, pedoni, tutticircolavano senza code o traffico intasato.Certo la giornata era bellissima, calda e soleggiata, così per arrivare allaSalaborsa sono andata a piedi, Bologna è piccola, è accogliente e sotto i portici,perdendomi tra le stradine della zona limitrofa, anche alle due celebri Torri, hoanche cercato un posticino carino dove pranzare velocemente con un piattodella rinomata cucina emiliana, ovviamente seduta.L'evento si svolgeva al piano interrato nell'auditorium Enzo Biagi di Salaborsache è la biblioteca civica multimediale di informazione generale di Bologna.Grande comune quello di Bologna! Complimenti.Qui la funzionalità e la praticità anglosassone si sono mischiate con l'eleganza ela bellezza della storia e dell'arte che si possono trovare solo nel nostro paese:l'Italia.
Puntuali, come da programma, l'evento inizia
Irene Novello, vicepresidente dell'Apoi, presenta la figura del ProfessionalOrganizer, figura che nasce negli Stati Uniti nel 1986 e che è una professione incontinua evoluzione.Il Professional Organizer, anche abbreviato PO, con la propria capacità edesperienza professionale assiste le persone nel ritrovare il proprio equilibrio ea restituire ordine massimizzando le proprie risorse.L'associazione italiana professional organizers è nata dall'esigenza diconoscersi, confrontarsi, fare rete, scambiare idee, ma sopratutto divulgarel'importanza che l'organizzazione personale può avere sulla vita di ognipersona, per semplificarla e migliorarla in termini di qualità.
Stile di vita: ma come si fa a far tutto?
Silva Bucci propone alcuni suggerimenti per migliorare le proprie performance,pianificare i tempi e decidere gli obiettivi. Ci rassicura dicendo che solo il 10,12% della popolazione nasce organizzata.Parla della sindrome di Berthelot e della sindrome dell'Eroe quelli chevogliono far tutto a qualsiasi costo, dell'effetto Colibrì, quelli che iniziano afare mille cose, senza portarle a termine finendo quindi con solo problemiaperti.Ed ancora del "keep my baby", tipico di alcune mamme, ma non solo, che nonaffidano il loro bambino ad alcuno per non fiducia, ovvero non sanno delegare,infine di Mr.Nice Guy, colui che si presenta come il bravo ragazzo.Suggerisce di non affidarsi completamente alla mente, che a volte fa bruttischerzi: ci si deve organizzare.Citando Jacopo Fo:
"La Mente, mente. Altrimenti si chiamerebbe Sincera." Un primo semplice suggerimento è quello di tenere un "diario di bordo" unasorta di "ruolino" su carta, tablet, smartphone o pc, appuntare quando si inizia afare un nuovo lavoro e riappuntare quando si termina.Così si impara e si capisce il valore del tempo.Noi di Officine Einstein lo abbiamo sempre tenuto, prima su carta sulla Scheda
ARCHIVIOIl lavoro con milioni e milioni di
occupati
Il manager sportivo
Change? no! changing.
Bibliografia sui gruppi
Di venerdì, davanti al camino
La creatività si impara?
Il Focusing, una bussola per le start up
Lo sterminio dei dirigenti
Le migliori aziende per cui lavorare nel
2014
Digitalizzare la manifattura
A che servono le aziende ora che c'è il
web 2.0?
Design nel temporary management
Successo nel temporary management
Temporary manager e cultura
d'impresa
Gli Stati generali della consulenza
italiana
Per saperne di più su ImpresAperta
Migliorare le performance delle
organizzazioni
Il manifesto di ImpresAperta
Modelli di cultura aziendale e creazione
di valore
Cultura aziendale e modelli
organizzativi
Comunitocrazia: la risposta delle
aziende
I diagnostici della cultura aziendale
Auto-imprenditorialità
I messaggi csr per le pmi
Quando la consulenza diventa un
partner
La comunità di pratica in pillole
Diversity management
L'innesto in azienda
Quando le mele erano solo frutti
Customer experience: un percorso
concreto
Crowdsourcing: nuove risorse aziendali
La customer experience in pratica
Come stabilire le priorità?
Appassionarsi!
ARCHIVIORachid, il ragazzo dei fazzoletti
I primi sei mesi di SoloNotiziePositive
Il coraggio di Angela
Il primo evento di SoloNotiziePositive!
progetto, poi sul computer con i primi database progettati in FileMaker 2.1,quando il software ancora era della Claris, ora a volte chiacchierando con gliiPhone.
Imparare a delegare, farsi aiutare da qualcuno, dedicando alla formazione deldelegato il giusto tempo, si possono ottenere ottimi risultati anche da chi menoci aspettiamo possa sostituirci. Saper delegare vuol dire anche entrare incontatto con gli altri.Consiglia di fare qualcosa di meno, di affidare compiti ripetitivi in outsourcing, dilavorare senza distrazioni: è sorprendente quanto si produce di meno avendocontinue richieste di altre cose da fare.A volte anche fare attenzione al troppo perfezionismo, allunga i tempi senzaprodurre risultati che valgono quel tempo in più.Alcune regole da darsi:
1. decidere a priori un determinato tempo per ogni attività da fare nella giornata;2. scrivere quindi una lista, assegnando ad ogni cosa il tempo utile necessario
(tenendo il Diario di bordo, si imparano i tempi con una certa esattezza);3. stabilire le priorità;4. imparare a dire di NO. Se i primi tre punti sono stati pensati e scritti
correttamente, non sarà così difficile dire di NO;5. non si deve essere sempre disponibili, altrimenti ci si deconcentra, quindi
controllare le distrazioni;6. ottimizzare la giornata, ovvero assegnare i compiti più impegnativi nelle ore
della giornata in cui ci si sente più energici, la mattina o la sera a seconda delproprio orologio biologico;
7. usare un timer;8. infine premiarsi, prendendosi cura di se stessi.
Lavoro: multitasking o no?
Sabrina Toscani, presidente dell'associazione, prendendo come dato di fattodefinito da recenti studi neurologici, ci esorta: “Fate attenzione all'Attenzione.”Non è un gioco di parole, vuol dire che l'attenzione non è una risorsa illimitata,si esaurisce.La parola multitasking è stata coniata per un computer che riusciva a fare piùcose contemporaneamente. Con la tecnologia smart è tornata in voga, masiamo sicuri che è funzionale? Ipotizziamo un NO.Anche Sabrina suggerisce:
1. diamoci tempo, facciamo una cosa per volta;2. stabiliamo un tempo anche per fare delle "riunioni con noi stessi", che poi è
un'altra cosa tutta da imparare;3. dividete la giornata in parti;4. abbiamo un solo cervello, non dividiamolo!
Più spazio fisico e mentale: il decluttering e lo spaceclearing
Irene Novello introduce due parole nuove, ancora in inglese, una lingua che hail dono di riassumere una frase in un'unica parola:Decluttering, clutter, confusione, scompiglio, disordine, quindi l'eliminazionedelle cianfrusaglie, delle cose inutili e ingombrantiSpaceclearing, l'arte di fare spazio, ma non solo fisico, anche mentale. Bisogna acquisire consapevolezza del nostro rapporto-con-le-cose, perimparare a selezionare il superfluo.La parola "abitare" viene dal latino, Habitare (habere, avere), che nel sensoproprio è continuare ad avere, ma più comunemente, Aver consuetudine in unluogo, Abitarvi, Avere continua confidenza, Trovarsi a proprio agio.Se le case o gli uffici diventano luoghi disordinati, sono anche ostili, e chi vive olavora non è a proprio agio e non lavora più bene.
Pare che il 6 per cento della popolazione soffre di Hoarding Disorder,Disposofobia o accumulo patologico o accaparramento compulsivo. Un vero eproprio disturbo mentale caratterizzato da un bisogno ossessivo di acquisire,senza utilizzare né buttare via, una notevole quantità di beni, anche se inutili,pericolosi, o insalubri.
Se però parliamo solo di disordine in casa o in ufficio, si può visualizzarne ilvolume, disegnando una pianta e colorando il "clutter", per poi trasformarlo invile denaro e far capire a chi tiene molte cose, che il clutter è economicamentesvantaggioso.Generalmente usiamo solo il 20 per cento delle cose che abbiamo, ancheperchè spesso il restante 80 per cento è dietro, non si vede ed non èraggiungibile.Irene suggerisce di non fare lo sbaglio di affrontare tutta la casa o tutto l'ufficioin un colpo solo. Si deve iniziare con piccoli spazi, un cassetto, una scatola, un
La cultura del positivo
COMPORTAMENTIAZIENDALICi interessa ragionare sull'organizzazione
delle strutture, sulle metodologie, sulle
discipline che regolano le organizzazioni.
Teoria e pratica
Ma ben sappiamo che la modellistica è
poca cosa se non viene applicata, e che per
aver successo deve diventare un
comportamento adottato dalle persone
che costituiscono l'organizzazione.
Rapporto tra qualità e efficienza
Le aziende, non quelle monopolistiche, né
spesso quelle pubbliche, tra le varie forme
organizzative, sono quelle costrette a
dedicare molto impegno per trovare i
modelli organizzativi più sofisticati ed
efficaci. Il corretto rapporto tra qualità e
efficienza ne garantisce la sopravvivenza.
Per il bellessere
Per questo studieremo le aziende per
anticipare comportamenti che potranno
essere declinati per tutte le organizzazioni
che riuniscono risorse e persone per
raggiungere degli obiettivi.
Che per OfficineEinstein devono essere
obiettivi sostenibili, solidali ed etici
finalizzati a migliorare il bellessere dei
uomini e donne.
TweetTweet 0 0 Share
anta dell'armadio. Anche perchè il riordinare, il buttare, il ripulire è stancante non solo fisicamentema anche psicologicamente. Prima di iniziare il lavoro fate una foto e preparate un cartello con le seguentidomande, da farsi ogni volta che si prende in mano un oggetto:
1. mi piace?2. l'ho mai usato?3. lo ricomprerei?
se la risposta alle prime 3 domande è stata SI, continuate:1. so dove posso metterlo?2. l'oggetto ha una storia, una memoria legata a qualcosa o qualcuno?3. Questo ricordo mi fa star bene o male?
Infine un consiglio: tenete solo i ricordi positivi, eliminate quelli negativi Organizzate delle scatole con scritto:
1. tenere;2. donare, vendere, scambiare, regalare;3. riciclare, riparare;4. isola ecologica, raccolta differenziata;
5ta scatola, la più piccola, la scatola degli oggetti problematici: in transito (mamai più di una settimana)Alla fine del lavoro gratificatevi! godetevi lo spazio vuoto ritrovato, scattate unafoto e confrontatela con la foto del "com'era prima".L'ordine non è uno solo, esistono vari ordini, ognuno deve trovare il proprio, iconfini sono delicati. Un bravo professional organizer aiuta le persone a trovaree gestire il proprio ordine.
Network: connessioni nel mondo
Francesca Pansadoro, è alle Relazioni esterne, si occupa dei rapporti con imedia e i network.Nel programma ha messo diverse collaborazioni per fare rete:
1. con il servizio sanitario nazionale, per migliorare la vita di molti;2. in ambito educativo, con le scuole, gli insegnanti e i genitori;3. rapporti con tv, giornali e web per divulgare e far conoscere la nuova figura
professionale;4. scambi con le associazioni in altri paesi, quasi tutti anglosassoni;5. con le aziende che producono oggetti e strumenti utili.
Infine la dolcissima testimonianza anglosassone di origine guatemalteca
Patty Cruz Fouchard, membro dell'Apdo, The Association of ProfessionalDeclutterers & Organizers Uk, che per rispetto del nostro paese e di noi ospiti, hamemorizzato l'inizio del suo discorso in italiano e aiutandosi con slides e testoscritto narra, sempre in un italiano con accento misto a spagnolo e inglese,della Napo, National Association of Professional Organizers, Associazioneeducativa no profit americana, di cui fanno parte i consulenti di organizzazione,relatori, formatori, autori e produttori di prodotti organizzazione.Racconta della sue esperienza nel Regno Unito, paese che già da anni benconosce il PO e ne fa un grandissimo uso per semplificarsi la vita e risolverequei problemi che in Italia ancora abbiamo timore e un pò di vergogna araccontare o mostrare. Le domande sarebbero ancora moltissime, la sala piena e l'interessedimostrato dal pubblico, sia maschile che femminile e di tutte le età, è statosicuramente gratificante per le fondatrici e le professioniste dell'Apoi.Bologna è puntuale, alle 17:30 l'evento termina, entrano le persone per l'eventosuccessivo.
CHI SIAMO
CONTATTACI
COLOPHON E DISCLAIMER
SETTIMANALE
POLITICHE DI COMUNICAZIONE
ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
RETI E SOCIAL NETWORK
APPRENDIMENTO IN EVOLUZIONE
VERSO UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
COMPORTAMENTI AZIENDALI
ETICA E BENI COMUNI
AMMINISTRAZIONE CONDIVISA
SVILUPPO E IDENTITÀ LOCALE
HABITAT DEL TERZO MILLENNIO
DESIGN E GRAFICA
IMMAGINI E REALTA'
1Mi piaceMi piace ShareShare
Officine Einstein18 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
progetto, poi sul computer con i primi database progettati in FileMaker 2.1,quando il software ancora era della Claris, ora a volte chiacchierando con gliiPhone.
Imparare a delegare, farsi aiutare da qualcuno, dedicando alla formazione deldelegato il giusto tempo, si possono ottenere ottimi risultati anche da chi menoci aspettiamo possa sostituirci. Saper delegare vuol dire anche entrare incontatto con gli altri.Consiglia di fare qualcosa di meno, di affidare compiti ripetitivi in outsourcing, dilavorare senza distrazioni: è sorprendente quanto si produce di meno avendocontinue richieste di altre cose da fare.A volte anche fare attenzione al troppo perfezionismo, allunga i tempi senzaprodurre risultati che valgono quel tempo in più.Alcune regole da darsi:
1. decidere a priori un determinato tempo per ogni attività da fare nella giornata;2. scrivere quindi una lista, assegnando ad ogni cosa il tempo utile necessario
(tenendo il Diario di bordo, si imparano i tempi con una certa esattezza);3. stabilire le priorità;4. imparare a dire di NO. Se i primi tre punti sono stati pensati e scritti
correttamente, non sarà così difficile dire di NO;5. non si deve essere sempre disponibili, altrimenti ci si deconcentra, quindi
controllare le distrazioni;6. ottimizzare la giornata, ovvero assegnare i compiti più impegnativi nelle ore
della giornata in cui ci si sente più energici, la mattina o la sera a seconda delproprio orologio biologico;
7. usare un timer;8. infine premiarsi, prendendosi cura di se stessi.
Lavoro: multitasking o no?
Sabrina Toscani, presidente dell'associazione, prendendo come dato di fattodefinito da recenti studi neurologici, ci esorta: “Fate attenzione all'Attenzione.”Non è un gioco di parole, vuol dire che l'attenzione non è una risorsa illimitata,si esaurisce.La parola multitasking è stata coniata per un computer che riusciva a fare piùcose contemporaneamente. Con la tecnologia smart è tornata in voga, masiamo sicuri che è funzionale? Ipotizziamo un NO.Anche Sabrina suggerisce:
1. diamoci tempo, facciamo una cosa per volta;2. stabiliamo un tempo anche per fare delle "riunioni con noi stessi", che poi è
un'altra cosa tutta da imparare;3. dividete la giornata in parti;4. abbiamo un solo cervello, non dividiamolo!
Più spazio fisico e mentale: il decluttering e lo spaceclearing
Irene Novello introduce due parole nuove, ancora in inglese, una lingua che hail dono di riassumere una frase in un'unica parola:Decluttering, clutter, confusione, scompiglio, disordine, quindi l'eliminazionedelle cianfrusaglie, delle cose inutili e ingombrantiSpaceclearing, l'arte di fare spazio, ma non solo fisico, anche mentale. Bisogna acquisire consapevolezza del nostro rapporto-con-le-cose, perimparare a selezionare il superfluo.La parola "abitare" viene dal latino, Habitare (habere, avere), che nel sensoproprio è continuare ad avere, ma più comunemente, Aver consuetudine in unluogo, Abitarvi, Avere continua confidenza, Trovarsi a proprio agio.Se le case o gli uffici diventano luoghi disordinati, sono anche ostili, e chi vive olavora non è a proprio agio e non lavora più bene.
Pare che il 6 per cento della popolazione soffre di Hoarding Disorder,Disposofobia o accumulo patologico o accaparramento compulsivo. Un vero eproprio disturbo mentale caratterizzato da un bisogno ossessivo di acquisire,senza utilizzare né buttare via, una notevole quantità di beni, anche se inutili,pericolosi, o insalubri.
Se però parliamo solo di disordine in casa o in ufficio, si può visualizzarne ilvolume, disegnando una pianta e colorando il "clutter", per poi trasformarlo invile denaro e far capire a chi tiene molte cose, che il clutter è economicamentesvantaggioso.Generalmente usiamo solo il 20 per cento delle cose che abbiamo, ancheperchè spesso il restante 80 per cento è dietro, non si vede ed non èraggiungibile.Irene suggerisce di non fare lo sbaglio di affrontare tutta la casa o tutto l'ufficioin un colpo solo. Si deve iniziare con piccoli spazi, un cassetto, una scatola, un
La cultura del positivo
COMPORTAMENTIAZIENDALICi interessa ragionare sull'organizzazione
delle strutture, sulle metodologie, sulle
discipline che regolano le organizzazioni.
Teoria e pratica
Ma ben sappiamo che la modellistica è
poca cosa se non viene applicata, e che per
aver successo deve diventare un
comportamento adottato dalle persone
che costituiscono l'organizzazione.
Rapporto tra qualità e efficienza
Le aziende, non quelle monopolistiche, né
spesso quelle pubbliche, tra le varie forme
organizzative, sono quelle costrette a
dedicare molto impegno per trovare i
modelli organizzativi più sofisticati ed
efficaci. Il corretto rapporto tra qualità e
efficienza ne garantisce la sopravvivenza.
Per il bellessere
Per questo studieremo le aziende per
anticipare comportamenti che potranno
essere declinati per tutte le organizzazioni
che riuniscono risorse e persone per
raggiungere degli obiettivi.
Che per OfficineEinstein devono essere
obiettivi sostenibili, solidali ed etici
finalizzati a migliorare il bellessere dei
uomini e donne.
Sei qui: Home Comportamenti aziendali Cerca... Cerca... Vai
POLITICHEDI COMUNICAZIONE
RETIE SOCIAL NETWORK
ECONOMIA DELLACONOSCENZA
APPRENDIMENTO INEVOLUZIONE
VERSO UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
COMPORTAMENTIAZIENDALI
ETICAE BENI COMUNI
AMMINISTRAZIONECONDIVISA
SVILUPPOE IDENTITÀ LOCALE
HABITAT DEL TERZOMILLENNIO
GRAFICAE DESIGN
IMMAGINIE REALTÀ
Professional organizersCreato Domenica, 18 Maggio 2014 10:05Scritto da Cristiana Rinaldi
Ieri, 17 maggio 2014, sono stata in un paese Anglosassone. Sì, potreisintetizzare così la mia giornata al primo evento italiano realizzato da Apoi,Associazione Professional Organizers Italia.Scesa dal treno pensavo di essere atterrata a Stansted, pavimenti puliti,segnaletica chiara, scale mobili funzionanti, altoparlanti comprensibili e bagnilindi.Salendo i tre piani della nuovissima Stazione centrale discendevo verso ilMediterraneo, ma non del tutto. Autobus frequenti, biciclette, pedoni, tutticircolavano senza code o traffico intasato.Certo la giornata era bellissima, calda e soleggiata, così per arrivare allaSalaborsa sono andata a piedi, Bologna è piccola, è accogliente e sotto i portici,perdendomi tra le stradine della zona limitrofa, anche alle due celebri Torri, hoanche cercato un posticino carino dove pranzare velocemente con un piattodella rinomata cucina emiliana, ovviamente seduta.L'evento si svolgeva al piano interrato nell'auditorium Enzo Biagi di Salaborsache è la biblioteca civica multimediale di informazione generale di Bologna.Grande comune quello di Bologna! Complimenti.Qui la funzionalità e la praticità anglosassone si sono mischiate con l'eleganza ela bellezza della storia e dell'arte che si possono trovare solo nel nostro paese:l'Italia.
Puntuali, come da programma, l'evento inizia
Irene Novello, vicepresidente dell'Apoi, presenta la figura del ProfessionalOrganizer, figura che nasce negli Stati Uniti nel 1986 e che è una professione incontinua evoluzione.Il Professional Organizer, anche abbreviato PO, con la propria capacità edesperienza professionale assiste le persone nel ritrovare il proprio equilibrio ea restituire ordine massimizzando le proprie risorse.L'associazione italiana professional organizers è nata dall'esigenza diconoscersi, confrontarsi, fare rete, scambiare idee, ma sopratutto divulgarel'importanza che l'organizzazione personale può avere sulla vita di ognipersona, per semplificarla e migliorarla in termini di qualità.
Stile di vita: ma come si fa a far tutto?
Silva Bucci propone alcuni suggerimenti per migliorare le proprie performance,pianificare i tempi e decidere gli obiettivi. Ci rassicura dicendo che solo il 10,12% della popolazione nasce organizzata.Parla della sindrome di Berthelot e della sindrome dell'Eroe quelli chevogliono far tutto a qualsiasi costo, dell'effetto Colibrì, quelli che iniziano afare mille cose, senza portarle a termine finendo quindi con solo problemiaperti.Ed ancora del "keep my baby", tipico di alcune mamme, ma non solo, che nonaffidano il loro bambino ad alcuno per non fiducia, ovvero non sanno delegare,infine di Mr.Nice Guy, colui che si presenta come il bravo ragazzo.Suggerisce di non affidarsi completamente alla mente, che a volte fa bruttischerzi: ci si deve organizzare.Citando Jacopo Fo:
"La Mente, mente. Altrimenti si chiamerebbe Sincera." Un primo semplice suggerimento è quello di tenere un "diario di bordo" unasorta di "ruolino" su carta, tablet, smartphone o pc, appuntare quando si inizia afare un nuovo lavoro e riappuntare quando si termina.Così si impara e si capisce il valore del tempo.Noi di Officine Einstein lo abbiamo sempre tenuto, prima su carta sulla Scheda
ARCHIVIOIl lavoro con milioni e milioni di
occupati
Il manager sportivo
Change? no! changing.
Bibliografia sui gruppi
Di venerdì, davanti al camino
La creatività si impara?
Il Focusing, una bussola per le start up
Lo sterminio dei dirigenti
Le migliori aziende per cui lavorare nel
2014
Digitalizzare la manifattura
A che servono le aziende ora che c'è il
web 2.0?
Design nel temporary management
Successo nel temporary management
Temporary manager e cultura
d'impresa
Gli Stati generali della consulenza
italiana
Per saperne di più su ImpresAperta
Migliorare le performance delle
organizzazioni
Il manifesto di ImpresAperta
Modelli di cultura aziendale e creazione
di valore
Cultura aziendale e modelli
organizzativi
Comunitocrazia: la risposta delle
aziende
I diagnostici della cultura aziendale
Auto-imprenditorialità
I messaggi csr per le pmi
Quando la consulenza diventa un
partner
La comunità di pratica in pillole
Diversity management
L'innesto in azienda
Quando le mele erano solo frutti
Customer experience: un percorso
concreto
Crowdsourcing: nuove risorse aziendali
La customer experience in pratica
Come stabilire le priorità?
Appassionarsi!
ARCHIVIORachid, il ragazzo dei fazzoletti
I primi sei mesi di SoloNotiziePositive
Il coraggio di Angela
Il primo evento di SoloNotiziePositive!
progetto, poi sul computer con i primi database progettati in FileMaker 2.1,quando il software ancora era della Claris, ora a volte chiacchierando con gliiPhone.
Imparare a delegare, farsi aiutare da qualcuno, dedicando alla formazione deldelegato il giusto tempo, si possono ottenere ottimi risultati anche da chi menoci aspettiamo possa sostituirci. Saper delegare vuol dire anche entrare incontatto con gli altri.Consiglia di fare qualcosa di meno, di affidare compiti ripetitivi in outsourcing, dilavorare senza distrazioni: è sorprendente quanto si produce di meno avendocontinue richieste di altre cose da fare.A volte anche fare attenzione al troppo perfezionismo, allunga i tempi senzaprodurre risultati che valgono quel tempo in più.Alcune regole da darsi:
1. decidere a priori un determinato tempo per ogni attività da fare nella giornata;2. scrivere quindi una lista, assegnando ad ogni cosa il tempo utile necessario
(tenendo il Diario di bordo, si imparano i tempi con una certa esattezza);3. stabilire le priorità;4. imparare a dire di NO. Se i primi tre punti sono stati pensati e scritti
correttamente, non sarà così difficile dire di NO;5. non si deve essere sempre disponibili, altrimenti ci si deconcentra, quindi
controllare le distrazioni;6. ottimizzare la giornata, ovvero assegnare i compiti più impegnativi nelle ore
della giornata in cui ci si sente più energici, la mattina o la sera a seconda delproprio orologio biologico;
7. usare un timer;8. infine premiarsi, prendendosi cura di se stessi.
Lavoro: multitasking o no?
Sabrina Toscani, presidente dell'associazione, prendendo come dato di fattodefinito da recenti studi neurologici, ci esorta: “Fate attenzione all'Attenzione.”Non è un gioco di parole, vuol dire che l'attenzione non è una risorsa illimitata,si esaurisce.La parola multitasking è stata coniata per un computer che riusciva a fare piùcose contemporaneamente. Con la tecnologia smart è tornata in voga, masiamo sicuri che è funzionale? Ipotizziamo un NO.Anche Sabrina suggerisce:
1. diamoci tempo, facciamo una cosa per volta;2. stabiliamo un tempo anche per fare delle "riunioni con noi stessi", che poi è
un'altra cosa tutta da imparare;3. dividete la giornata in parti;4. abbiamo un solo cervello, non dividiamolo!
Più spazio fisico e mentale: il decluttering e lo spaceclearing
Irene Novello introduce due parole nuove, ancora in inglese, una lingua che hail dono di riassumere una frase in un'unica parola:Decluttering, clutter, confusione, scompiglio, disordine, quindi l'eliminazionedelle cianfrusaglie, delle cose inutili e ingombrantiSpaceclearing, l'arte di fare spazio, ma non solo fisico, anche mentale. Bisogna acquisire consapevolezza del nostro rapporto-con-le-cose, perimparare a selezionare il superfluo.La parola "abitare" viene dal latino, Habitare (habere, avere), che nel sensoproprio è continuare ad avere, ma più comunemente, Aver consuetudine in unluogo, Abitarvi, Avere continua confidenza, Trovarsi a proprio agio.Se le case o gli uffici diventano luoghi disordinati, sono anche ostili, e chi vive olavora non è a proprio agio e non lavora più bene.
Pare che il 6 per cento della popolazione soffre di Hoarding Disorder,Disposofobia o accumulo patologico o accaparramento compulsivo. Un vero eproprio disturbo mentale caratterizzato da un bisogno ossessivo di acquisire,senza utilizzare né buttare via, una notevole quantità di beni, anche se inutili,pericolosi, o insalubri.
Se però parliamo solo di disordine in casa o in ufficio, si può visualizzarne ilvolume, disegnando una pianta e colorando il "clutter", per poi trasformarlo invile denaro e far capire a chi tiene molte cose, che il clutter è economicamentesvantaggioso.Generalmente usiamo solo il 20 per cento delle cose che abbiamo, ancheperchè spesso il restante 80 per cento è dietro, non si vede ed non èraggiungibile.Irene suggerisce di non fare lo sbaglio di affrontare tutta la casa o tutto l'ufficioin un colpo solo. Si deve iniziare con piccoli spazi, un cassetto, una scatola, un
La cultura del positivo
COMPORTAMENTIAZIENDALICi interessa ragionare sull'organizzazione
delle strutture, sulle metodologie, sulle
discipline che regolano le organizzazioni.
Teoria e pratica
Ma ben sappiamo che la modellistica è
poca cosa se non viene applicata, e che per
aver successo deve diventare un
comportamento adottato dalle persone
che costituiscono l'organizzazione.
Rapporto tra qualità e efficienza
Le aziende, non quelle monopolistiche, né
spesso quelle pubbliche, tra le varie forme
organizzative, sono quelle costrette a
dedicare molto impegno per trovare i
modelli organizzativi più sofisticati ed
efficaci. Il corretto rapporto tra qualità e
efficienza ne garantisce la sopravvivenza.
Per il bellessere
Per questo studieremo le aziende per
anticipare comportamenti che potranno
essere declinati per tutte le organizzazioni
che riuniscono risorse e persone per
raggiungere degli obiettivi.
Che per OfficineEinstein devono essere
obiettivi sostenibili, solidali ed etici
finalizzati a migliorare il bellessere dei
uomini e donne.
TweetTweet 0 0 Share
anta dell'armadio. Anche perchè il riordinare, il buttare, il ripulire è stancante non solo fisicamentema anche psicologicamente. Prima di iniziare il lavoro fate una foto e preparate un cartello con le seguentidomande, da farsi ogni volta che si prende in mano un oggetto:
1. mi piace?2. l'ho mai usato?3. lo ricomprerei?
se la risposta alle prime 3 domande è stata SI, continuate:1. so dove posso metterlo?2. l'oggetto ha una storia, una memoria legata a qualcosa o qualcuno?3. Questo ricordo mi fa star bene o male?
Infine un consiglio: tenete solo i ricordi positivi, eliminate quelli negativi Organizzate delle scatole con scritto:
1. tenere;2. donare, vendere, scambiare, regalare;3. riciclare, riparare;4. isola ecologica, raccolta differenziata;
5ta scatola, la più piccola, la scatola degli oggetti problematici: in transito (mamai più di una settimana)Alla fine del lavoro gratificatevi! godetevi lo spazio vuoto ritrovato, scattate unafoto e confrontatela con la foto del "com'era prima".L'ordine non è uno solo, esistono vari ordini, ognuno deve trovare il proprio, iconfini sono delicati. Un bravo professional organizer aiuta le persone a trovaree gestire il proprio ordine.
Network: connessioni nel mondo
Francesca Pansadoro, è alle Relazioni esterne, si occupa dei rapporti con imedia e i network.Nel programma ha messo diverse collaborazioni per fare rete:
1. con il servizio sanitario nazionale, per migliorare la vita di molti;2. in ambito educativo, con le scuole, gli insegnanti e i genitori;3. rapporti con tv, giornali e web per divulgare e far conoscere la nuova figura
professionale;4. scambi con le associazioni in altri paesi, quasi tutti anglosassoni;5. con le aziende che producono oggetti e strumenti utili.
Infine la dolcissima testimonianza anglosassone di origine guatemalteca
Patty Cruz Fouchard, membro dell'Apdo, The Association of ProfessionalDeclutterers & Organizers Uk, che per rispetto del nostro paese e di noi ospiti, hamemorizzato l'inizio del suo discorso in italiano e aiutandosi con slides e testoscritto narra, sempre in un italiano con accento misto a spagnolo e inglese,della Napo, National Association of Professional Organizers, Associazioneeducativa no profit americana, di cui fanno parte i consulenti di organizzazione,relatori, formatori, autori e produttori di prodotti organizzazione.Racconta della sue esperienza nel Regno Unito, paese che già da anni benconosce il PO e ne fa un grandissimo uso per semplificarsi la vita e risolverequei problemi che in Italia ancora abbiamo timore e un pò di vergogna araccontare o mostrare. Le domande sarebbero ancora moltissime, la sala piena e l'interessedimostrato dal pubblico, sia maschile che femminile e di tutte le età, è statosicuramente gratificante per le fondatrici e le professioniste dell'Apoi.Bologna è puntuale, alle 17:30 l'evento termina, entrano le persone per l'eventosuccessivo.
CHI SIAMO
CONTATTACI
COLOPHON E DISCLAIMER
SETTIMANALE
POLITICHE DI COMUNICAZIONE
ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
RETI E SOCIAL NETWORK
APPRENDIMENTO IN EVOLUZIONE
VERSO UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
COMPORTAMENTI AZIENDALI
ETICA E BENI COMUNI
AMMINISTRAZIONE CONDIVISA
SVILUPPO E IDENTITÀ LOCALE
HABITAT DEL TERZO MILLENNIO
DESIGN E GRAFICA
IMMAGINI E REALTA'
1Mi piaceMi piace ShareShare
Officine Einstein18 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
TweetTweet 0 0 Share
anta dell'armadio. Anche perchè il riordinare, il buttare, il ripulire è stancante non solo fisicamentema anche psicologicamente. Prima di iniziare il lavoro fate una foto e preparate un cartello con le seguentidomande, da farsi ogni volta che si prende in mano un oggetto:
1. mi piace?2. l'ho mai usato?3. lo ricomprerei?
se la risposta alle prime 3 domande è stata SI, continuate:1. so dove posso metterlo?2. l'oggetto ha una storia, una memoria legata a qualcosa o qualcuno?3. Questo ricordo mi fa star bene o male?
Infine un consiglio: tenete solo i ricordi positivi, eliminate quelli negativi Organizzate delle scatole con scritto:
1. tenere;2. donare, vendere, scambiare, regalare;3. riciclare, riparare;4. isola ecologica, raccolta differenziata;
5ta scatola, la più piccola, la scatola degli oggetti problematici: in transito (mamai più di una settimana)Alla fine del lavoro gratificatevi! godetevi lo spazio vuoto ritrovato, scattate unafoto e confrontatela con la foto del "com'era prima".L'ordine non è uno solo, esistono vari ordini, ognuno deve trovare il proprio, iconfini sono delicati. Un bravo professional organizer aiuta le persone a trovaree gestire il proprio ordine.
Network: connessioni nel mondo
Francesca Pansadoro, è alle Relazioni esterne, si occupa dei rapporti con imedia e i network.Nel programma ha messo diverse collaborazioni per fare rete:
1. con il servizio sanitario nazionale, per migliorare la vita di molti;2. in ambito educativo, con le scuole, gli insegnanti e i genitori;3. rapporti con tv, giornali e web per divulgare e far conoscere la nuova figura
professionale;4. scambi con le associazioni in altri paesi, quasi tutti anglosassoni;5. con le aziende che producono oggetti e strumenti utili.
Infine la dolcissima testimonianza anglosassone di origine guatemalteca
Patty Cruz Fouchard, membro dell'Apdo, The Association of ProfessionalDeclutterers & Organizers Uk, che per rispetto del nostro paese e di noi ospiti, hamemorizzato l'inizio del suo discorso in italiano e aiutandosi con slides e testoscritto narra, sempre in un italiano con accento misto a spagnolo e inglese,della Napo, National Association of Professional Organizers, Associazioneeducativa no profit americana, di cui fanno parte i consulenti di organizzazione,relatori, formatori, autori e produttori di prodotti organizzazione.Racconta della sue esperienza nel Regno Unito, paese che già da anni benconosce il PO e ne fa un grandissimo uso per semplificarsi la vita e risolverequei problemi che in Italia ancora abbiamo timore e un pò di vergogna araccontare o mostrare. Le domande sarebbero ancora moltissime, la sala piena e l'interessedimostrato dal pubblico, sia maschile che femminile e di tutte le età, è statosicuramente gratificante per le fondatrici e le professioniste dell'Apoi.Bologna è puntuale, alle 17:30 l'evento termina, entrano le persone per l'eventosuccessivo.
CHI SIAMO
CONTATTACI
COLOPHON E DISCLAIMER
SETTIMANALE
POLITICHE DI COMUNICAZIONE
ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
RETI E SOCIAL NETWORK
APPRENDIMENTO IN EVOLUZIONE
VERSO UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
COMPORTAMENTI AZIENDALI
ETICA E BENI COMUNI
AMMINISTRAZIONE CONDIVISA
SVILUPPO E IDENTITÀ LOCALE
HABITAT DEL TERZO MILLENNIO
DESIGN E GRAFICA
IMMAGINI E REALTA'
1Mi piaceMi piace ShareShare
Sei qui: Home Comportamenti aziendali Cerca... Cerca... Vai
POLITICHEDI COMUNICAZIONE
RETIE SOCIAL NETWORK
ECONOMIA DELLACONOSCENZA
APPRENDIMENTO INEVOLUZIONE
VERSO UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
COMPORTAMENTIAZIENDALI
ETICAE BENI COMUNI
AMMINISTRAZIONECONDIVISA
SVILUPPOE IDENTITÀ LOCALE
HABITAT DEL TERZOMILLENNIO
GRAFICAE DESIGN
IMMAGINIE REALTÀ
Professional organizersCreato Domenica, 18 Maggio 2014 10:05Scritto da Cristiana Rinaldi
Ieri, 17 maggio 2014, sono stata in un paese Anglosassone. Sì, potreisintetizzare così la mia giornata al primo evento italiano realizzato da Apoi,Associazione Professional Organizers Italia.Scesa dal treno pensavo di essere atterrata a Stansted, pavimenti puliti,segnaletica chiara, scale mobili funzionanti, altoparlanti comprensibili e bagnilindi.Salendo i tre piani della nuovissima Stazione centrale discendevo verso ilMediterraneo, ma non del tutto. Autobus frequenti, biciclette, pedoni, tutticircolavano senza code o traffico intasato.Certo la giornata era bellissima, calda e soleggiata, così per arrivare allaSalaborsa sono andata a piedi, Bologna è piccola, è accogliente e sotto i portici,perdendomi tra le stradine della zona limitrofa, anche alle due celebri Torri, hoanche cercato un posticino carino dove pranzare velocemente con un piattodella rinomata cucina emiliana, ovviamente seduta.L'evento si svolgeva al piano interrato nell'auditorium Enzo Biagi di Salaborsache è la biblioteca civica multimediale di informazione generale di Bologna.Grande comune quello di Bologna! Complimenti.Qui la funzionalità e la praticità anglosassone si sono mischiate con l'eleganza ela bellezza della storia e dell'arte che si possono trovare solo nel nostro paese:l'Italia.
Puntuali, come da programma, l'evento inizia
Irene Novello, vicepresidente dell'Apoi, presenta la figura del ProfessionalOrganizer, figura che nasce negli Stati Uniti nel 1986 e che è una professione incontinua evoluzione.Il Professional Organizer, anche abbreviato PO, con la propria capacità edesperienza professionale assiste le persone nel ritrovare il proprio equilibrio ea restituire ordine massimizzando le proprie risorse.L'associazione italiana professional organizers è nata dall'esigenza diconoscersi, confrontarsi, fare rete, scambiare idee, ma sopratutto divulgarel'importanza che l'organizzazione personale può avere sulla vita di ognipersona, per semplificarla e migliorarla in termini di qualità.
Stile di vita: ma come si fa a far tutto?
Silva Bucci propone alcuni suggerimenti per migliorare le proprie performance,pianificare i tempi e decidere gli obiettivi. Ci rassicura dicendo che solo il 10,12% della popolazione nasce organizzata.Parla della sindrome di Berthelot e della sindrome dell'Eroe quelli chevogliono far tutto a qualsiasi costo, dell'effetto Colibrì, quelli che iniziano afare mille cose, senza portarle a termine finendo quindi con solo problemiaperti.Ed ancora del "keep my baby", tipico di alcune mamme, ma non solo, che nonaffidano il loro bambino ad alcuno per non fiducia, ovvero non sanno delegare,infine di Mr.Nice Guy, colui che si presenta come il bravo ragazzo.Suggerisce di non affidarsi completamente alla mente, che a volte fa bruttischerzi: ci si deve organizzare.Citando Jacopo Fo:
"La Mente, mente. Altrimenti si chiamerebbe Sincera." Un primo semplice suggerimento è quello di tenere un "diario di bordo" unasorta di "ruolino" su carta, tablet, smartphone o pc, appuntare quando si inizia afare un nuovo lavoro e riappuntare quando si termina.Così si impara e si capisce il valore del tempo.Noi di Officine Einstein lo abbiamo sempre tenuto, prima su carta sulla Scheda
ARCHIVIOIl lavoro con milioni e milioni di
occupati
Il manager sportivo
Change? no! changing.
Bibliografia sui gruppi
Di venerdì, davanti al camino
La creatività si impara?
Il Focusing, una bussola per le start up
Lo sterminio dei dirigenti
Le migliori aziende per cui lavorare nel
2014
Digitalizzare la manifattura
A che servono le aziende ora che c'è il
web 2.0?
Design nel temporary management
Successo nel temporary management
Temporary manager e cultura
d'impresa
Gli Stati generali della consulenza
italiana
Per saperne di più su ImpresAperta
Migliorare le performance delle
organizzazioni
Il manifesto di ImpresAperta
Modelli di cultura aziendale e creazione
di valore
Cultura aziendale e modelli
organizzativi
Comunitocrazia: la risposta delle
aziende
I diagnostici della cultura aziendale
Auto-imprenditorialità
I messaggi csr per le pmi
Quando la consulenza diventa un
partner
La comunità di pratica in pillole
Diversity management
L'innesto in azienda
Quando le mele erano solo frutti
Customer experience: un percorso
concreto
Crowdsourcing: nuove risorse aziendali
La customer experience in pratica
Come stabilire le priorità?
Appassionarsi!
ARCHIVIORachid, il ragazzo dei fazzoletti
I primi sei mesi di SoloNotiziePositive
Il coraggio di Angela
Il primo evento di SoloNotiziePositive!
progetto, poi sul computer con i primi database progettati in FileMaker 2.1,quando il software ancora era della Claris, ora a volte chiacchierando con gliiPhone.
Imparare a delegare, farsi aiutare da qualcuno, dedicando alla formazione deldelegato il giusto tempo, si possono ottenere ottimi risultati anche da chi menoci aspettiamo possa sostituirci. Saper delegare vuol dire anche entrare incontatto con gli altri.Consiglia di fare qualcosa di meno, di affidare compiti ripetitivi in outsourcing, dilavorare senza distrazioni: è sorprendente quanto si produce di meno avendocontinue richieste di altre cose da fare.A volte anche fare attenzione al troppo perfezionismo, allunga i tempi senzaprodurre risultati che valgono quel tempo in più.Alcune regole da darsi:
1. decidere a priori un determinato tempo per ogni attività da fare nella giornata;2. scrivere quindi una lista, assegnando ad ogni cosa il tempo utile necessario
(tenendo il Diario di bordo, si imparano i tempi con una certa esattezza);3. stabilire le priorità;4. imparare a dire di NO. Se i primi tre punti sono stati pensati e scritti
correttamente, non sarà così difficile dire di NO;5. non si deve essere sempre disponibili, altrimenti ci si deconcentra, quindi
controllare le distrazioni;6. ottimizzare la giornata, ovvero assegnare i compiti più impegnativi nelle ore
della giornata in cui ci si sente più energici, la mattina o la sera a seconda delproprio orologio biologico;
7. usare un timer;8. infine premiarsi, prendendosi cura di se stessi.
Lavoro: multitasking o no?
Sabrina Toscani, presidente dell'associazione, prendendo come dato di fattodefinito da recenti studi neurologici, ci esorta: “Fate attenzione all'Attenzione.”Non è un gioco di parole, vuol dire che l'attenzione non è una risorsa illimitata,si esaurisce.La parola multitasking è stata coniata per un computer che riusciva a fare piùcose contemporaneamente. Con la tecnologia smart è tornata in voga, masiamo sicuri che è funzionale? Ipotizziamo un NO.Anche Sabrina suggerisce:
1. diamoci tempo, facciamo una cosa per volta;2. stabiliamo un tempo anche per fare delle "riunioni con noi stessi", che poi è
un'altra cosa tutta da imparare;3. dividete la giornata in parti;4. abbiamo un solo cervello, non dividiamolo!
Più spazio fisico e mentale: il decluttering e lo spaceclearing
Irene Novello introduce due parole nuove, ancora in inglese, una lingua che hail dono di riassumere una frase in un'unica parola:Decluttering, clutter, confusione, scompiglio, disordine, quindi l'eliminazionedelle cianfrusaglie, delle cose inutili e ingombrantiSpaceclearing, l'arte di fare spazio, ma non solo fisico, anche mentale. Bisogna acquisire consapevolezza del nostro rapporto-con-le-cose, perimparare a selezionare il superfluo.La parola "abitare" viene dal latino, Habitare (habere, avere), che nel sensoproprio è continuare ad avere, ma più comunemente, Aver consuetudine in unluogo, Abitarvi, Avere continua confidenza, Trovarsi a proprio agio.Se le case o gli uffici diventano luoghi disordinati, sono anche ostili, e chi vive olavora non è a proprio agio e non lavora più bene.
Pare che il 6 per cento della popolazione soffre di Hoarding Disorder,Disposofobia o accumulo patologico o accaparramento compulsivo. Un vero eproprio disturbo mentale caratterizzato da un bisogno ossessivo di acquisire,senza utilizzare né buttare via, una notevole quantità di beni, anche se inutili,pericolosi, o insalubri.
Se però parliamo solo di disordine in casa o in ufficio, si può visualizzarne ilvolume, disegnando una pianta e colorando il "clutter", per poi trasformarlo invile denaro e far capire a chi tiene molte cose, che il clutter è economicamentesvantaggioso.Generalmente usiamo solo il 20 per cento delle cose che abbiamo, ancheperchè spesso il restante 80 per cento è dietro, non si vede ed non èraggiungibile.Irene suggerisce di non fare lo sbaglio di affrontare tutta la casa o tutto l'ufficioin un colpo solo. Si deve iniziare con piccoli spazi, un cassetto, una scatola, un
La cultura del positivo
COMPORTAMENTIAZIENDALICi interessa ragionare sull'organizzazione
delle strutture, sulle metodologie, sulle
discipline che regolano le organizzazioni.
Teoria e pratica
Ma ben sappiamo che la modellistica è
poca cosa se non viene applicata, e che per
aver successo deve diventare un
comportamento adottato dalle persone
che costituiscono l'organizzazione.
Rapporto tra qualità e efficienza
Le aziende, non quelle monopolistiche, né
spesso quelle pubbliche, tra le varie forme
organizzative, sono quelle costrette a
dedicare molto impegno per trovare i
modelli organizzativi più sofisticati ed
efficaci. Il corretto rapporto tra qualità e
efficienza ne garantisce la sopravvivenza.
Per il bellessere
Per questo studieremo le aziende per
anticipare comportamenti che potranno
essere declinati per tutte le organizzazioni
che riuniscono risorse e persone per
raggiungere degli obiettivi.
Che per OfficineEinstein devono essere
obiettivi sostenibili, solidali ed etici
finalizzati a migliorare il bellessere dei
uomini e donne.
TweetTweet 0 0 Share
anta dell'armadio. Anche perchè il riordinare, il buttare, il ripulire è stancante non solo fisicamentema anche psicologicamente. Prima di iniziare il lavoro fate una foto e preparate un cartello con le seguentidomande, da farsi ogni volta che si prende in mano un oggetto:
1. mi piace?2. l'ho mai usato?3. lo ricomprerei?
se la risposta alle prime 3 domande è stata SI, continuate:1. so dove posso metterlo?2. l'oggetto ha una storia, una memoria legata a qualcosa o qualcuno?3. Questo ricordo mi fa star bene o male?
Infine un consiglio: tenete solo i ricordi positivi, eliminate quelli negativi Organizzate delle scatole con scritto:
1. tenere;2. donare, vendere, scambiare, regalare;3. riciclare, riparare;4. isola ecologica, raccolta differenziata;
5ta scatola, la più piccola, la scatola degli oggetti problematici: in transito (mamai più di una settimana)Alla fine del lavoro gratificatevi! godetevi lo spazio vuoto ritrovato, scattate unafoto e confrontatela con la foto del "com'era prima".L'ordine non è uno solo, esistono vari ordini, ognuno deve trovare il proprio, iconfini sono delicati. Un bravo professional organizer aiuta le persone a trovaree gestire il proprio ordine.
Network: connessioni nel mondo
Francesca Pansadoro, è alle Relazioni esterne, si occupa dei rapporti con imedia e i network.Nel programma ha messo diverse collaborazioni per fare rete:
1. con il servizio sanitario nazionale, per migliorare la vita di molti;2. in ambito educativo, con le scuole, gli insegnanti e i genitori;3. rapporti con tv, giornali e web per divulgare e far conoscere la nuova figura
professionale;4. scambi con le associazioni in altri paesi, quasi tutti anglosassoni;5. con le aziende che producono oggetti e strumenti utili.
Infine la dolcissima testimonianza anglosassone di origine guatemalteca
Patty Cruz Fouchard, membro dell'Apdo, The Association of ProfessionalDeclutterers & Organizers Uk, che per rispetto del nostro paese e di noi ospiti, hamemorizzato l'inizio del suo discorso in italiano e aiutandosi con slides e testoscritto narra, sempre in un italiano con accento misto a spagnolo e inglese,della Napo, National Association of Professional Organizers, Associazioneeducativa no profit americana, di cui fanno parte i consulenti di organizzazione,relatori, formatori, autori e produttori di prodotti organizzazione.Racconta della sue esperienza nel Regno Unito, paese che già da anni benconosce il PO e ne fa un grandissimo uso per semplificarsi la vita e risolverequei problemi che in Italia ancora abbiamo timore e un pò di vergogna araccontare o mostrare. Le domande sarebbero ancora moltissime, la sala piena e l'interessedimostrato dal pubblico, sia maschile che femminile e di tutte le età, è statosicuramente gratificante per le fondatrici e le professioniste dell'Apoi.Bologna è puntuale, alle 17:30 l'evento termina, entrano le persone per l'eventosuccessivo.
CHI SIAMO
CONTATTACI
COLOPHON E DISCLAIMER
SETTIMANALE
POLITICHE DI COMUNICAZIONE
ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
RETI E SOCIAL NETWORK
APPRENDIMENTO IN EVOLUZIONE
VERSO UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
COMPORTAMENTI AZIENDALI
ETICA E BENI COMUNI
AMMINISTRAZIONE CONDIVISA
SVILUPPO E IDENTITÀ LOCALE
HABITAT DEL TERZO MILLENNIO
DESIGN E GRAFICA
IMMAGINI E REALTA'
1Mi piaceMi piace ShareShare
ANSA16 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
La Repubblica — Bologna16 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
Libero16 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
Bologna da vivere.com12 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEBTi piace organizzare la vita degli altri? Fallo per profes-
sione
Vuoi diventre così o vuoi fare dell’organizzazione un tuo punto di forza per recuperare
tempo prezioso?
L’organizzazione non uccide la creatività,anzi ti libera lamente e sei più creativo!
Intervista con Sabrina Toscani, Professional Organizer e presidente APOI ( As-sociazione Professional Organizer Italia).
Organizzarsi bene libera tempo, creatività ed energie otre a migliorare laproduttività e la qualità delle proprie competenze. Parola di P.O. ovvero diProfessional Organizer, la nuova etichetta per organizzatori di professione.
Eh sì perché da 1 anno, anche in Italia, le capacità organizzative di una per-sona, sia che vengano sviluppate in famiglia che sul lavoro, vengono in-
Ti piace organizzare la vita degli altri? Fallo per profes-sione
Vuoi diventre così o vuoi fare dell’organizzazione un tuo punto di forza per recuperare
tempo prezioso?
L’organizzazione non uccide la creatività,anzi ti libera lamente e sei più creativo!
Intervista con Sabrina Toscani, Professional Organizer e presidente APOI ( As-sociazione Professional Organizer Italia).
Organizzarsi bene libera tempo, creatività ed energie otre a migliorare laproduttività e la qualità delle proprie competenze. Parola di P.O. ovvero diProfessional Organizer, la nuova etichetta per organizzatori di professione.
Eh sì perché da 1 anno, anche in Italia, le capacità organizzative di una per-sona, sia che vengano sviluppate in famiglia che sul lavoro, vengono in-
canalate in una professione specifica: l’organizzatore professionale. Tuttoquesto grazie a un’associazione l’AIPO, Associazione Professional OrganizersItalia.
Curioso che in America e nei paesi anglosassoni da decenni si riflette, scrive,parla di tempo, organizzazione, produttività, qualità della vita mentre neipaesi latini e, soprattutto in Italia, si crede, talvolta erroneamente, chemigliorare l’organizzazione e creare più struttura significhi perdere creatività,invece, come ci sottolinea Sabrina Toscani, libera la mente e dunque la cre-atività. Sabrina , presidente di APOI – Associazione Professional OrganizersItalia, è la prima Professional Organizer italiana insieme alla vicepresidentedell’associazione Irene Novello e ci racconta cosa fa il PO e la sua Associ-azione.
Chi è il P.O. o Professional Organizers?
Il P.O. è una figura professionale che supporta le persone nell’organizzazionein tutti i campi, sul lavoro o in famiglia. dall’organizzazione degli spazi aquella del tempo, passando per lo stile di vita. Il fattore organizzazione è unfattore trasversale e noi interveniamo sia in aziende o in uffici per migliorarel’organizzazione del lavoro che nelle case per la gestione della famiglia o suisingoli individui per migliorare lo stile di vita, la gestione tempo, l’organizza-zione del calendario, lo smistamento degli impegni.
In Italia è una figura conosciuta o riconosciuta?
In Italia il Professional Organizer è una figura nuova, ma nel mondo an-glosassone e negli Stati Uniti esiste fin dagli anni’80 e mano a mano si stadiffondendo negli altri paesi, anche in Europa ma con ancora grandi marginidi sviluppo nei paesi latini come l’Italia. Noi siamo i primi a chiamarci Profes-sional Organizer in Italia anche se le competenze dell’organizzatore sono im-plicite in alcuni profili professionali. La figura non è giuridicamente ri-conosciuta ma l’associazione è a tutti gli effetti un’associazioneprofessionale. Ad oggi, nati da poco, abbiamo 30 associati e il convegno diBologna in Sala Borsa è la prima occasione nazionale per presentarlo al pub-blico e ai professionisti.
Ci rivolgiamo a quelle persone che stavano già facendo questo lavoro, sia inambito lavorativo ma anche in famiglia e non sanno che si possono far pa-gare proprio per questa peculiare e importante competenza.
L’evento di Bologna è la presentazione ufficiale in Italia dell’associazioneprofessione nata per promuovere l’importanza dell’organizzazione in tutti gliambiti e per far capire quanto l’organizzazione possa incidere positivamentenella vita delle persone.
Quali sono le parole chiave del Professional Organizer?
Produttività, efficienza, serenità, soddisfazione e tante altre; siamo tutti dicorsa, abbiamo tanti ruoli e cose da fare ma il tempo è sempre lo stesso. Pos-siamo adottare dei metodi che ci possono agevolare nella gestione di tuttigli impegni e dello stress giornaliero.
Qual è il fattore più importante quando si parla di organizzazione?
La Funzionalità ….in Italia non siamo abituati a parlarne, siamo abituati apensare che si tratti della ricerca della perfezione ma in realtà una buona or-ganizzazione significa fare in modo che le attività vengano svolte in manierafluida.
Quali sono gli strumenti dell’Organizzatore professionista?
Il calendario cartaceo o online a seconda dei gusti e la lista delle cose dafare non possono mancare nel “bagaglio” del P.O.
Molto utile è evernote una applicazione che cattura tutto quello che si trovaonline, ti permette di fare delle note e la lista delle cose da fare ( vai al blogdi evernote http://blog.evernote.com/it/)
Sabrina ci regali un suggerimento per la gestione delle e-mail che ci portavia un sacco di tempo?
Prima regola è quella di tenere chiuso il client di posta elettronica: aprire lacasella di posta solo in momenti prestabiliti o quando ci serve e poi richiud-erla. Ormai è studiato e comprovato che le e-mail son fonte di distrazioni ese non ben gestite creano una notevole perdita di tempo e produttività.
Seconda regola: svuotare la casella di posta e non tenerla come se fosse unarchivio dei nostri documenti. La cassetta della posta del mondo reale lasvuotiamo pure? Non aspettiamo che si riempia di lettere e volantini primadi svuotarla?!! Per esempio si può decidere di svuotarla ogni 3 ore oppurequando elabori la mail la archivi oppure la inserisci nella lista delle cose dafare se serve e poi la cancelli.
E con i social network come la mettiamo?
Idem come sopra; è necessario dedicare dei momenti stabiliti ai social(dipende dal lavoro che si svolge) in modo che non si venga disturbati daavvisi o suonerie in continuazione mentre si lavora ma anche se non si lavo-ra. Si potrebbe fissare un momento della mattina o del pomeriggio in cui silavora con i social perché non solo è una perdita di tempo e produttività maè cerebralmente stancante.
Ci dai un consiglio per le mamme di Bimbò bambinidavivere.com il nostro
blog e free press per bambini e famiglie?
La gestione del tempo delle mamme dipende dall’età dei figli.
A seconda delle età si sceglieranno strategie diverse per migliorare l’organi-zzazione e magari guadagnare tempo prezioso. Un suggerimento utile perqualsiasi età è quello di insegnare ai bambini ad essere autonomi, respons-abilizzarli, questo aiuta molto l’organizzazione. Un esempio? Si potrebbe in-iziare fin da piccoli insegnando al bambino a mettere via da solo i suoigiochi, mettendo la scatola dei giochi in un posto a lui accessibile scelto in-sieme a lui e magari preferendo una scatola trasparente così può vedere igiochi.
Sei mamma? Qual è la cosa più difficile nell’organizzazione della mamma?
Si ho 2 bambini uno di 3 e uno di 7.
La cosa più difficile è come sempre la gestione lavoro famiglia; io lavoro acasa e ovviamente ho dei vantaggi e degli svantaggi; non perdo tempo neglispostamenti, posso fare altre attività in casa ma mi è difficile tenere separatolavoro e bambini come puoi immaginare.
Sei a favore o no del multitasking ?
Eh bella domanda è proprio il tema del convegno che abbiamo organizzatoin sala borsa sabato 17 maggio 2014 dalle 14.30 alle 17. Potete venire qui
per conoscere la riposta , l’ingresso è gratuito.
sabato 17 maggio ore 14.30-17 Auditorium Biagi Sala Borsa Bologna
evento patrocinato dal Comune di Bologna ingresso gratuito
Possibilità di registrarsi sul sito apoi.it
Programma> 14.45-15: presentazione della figura del Professional Organizer e di APOI acura di Irene Novello, vicepresidente> 15-15.25 Silva Bucci, consigliere: Stile di vita: ma come si fa a far tutto? > 15.25-15.50 Sabrina Toscani, presidente: Lavoro: Multitasking o no? questoè il problema…> 15.50-16.15 Irene Novello, vicepresidente: Casa: più spazio fisico e mentale– decluttering e spaceclearing> 16.15-16.25 Francesca Pansadoro, Relazioni Esterne:Networks: APOI aGeo&Geo e nel mondo> 16.25-16.40 Patty Cruz-Fouchard, relazioni internazionali ass. professionalorganizers Regno Unito: La carriera del professional organizer
> 16.40-17 Sabrina Toscani, presidente: Formazione sull’organizzazione per-sonale e per professional organizer
Per informazioni: www.apoi.it, [email protected]
Posted by: Beatrice // Agenda News, Bologna economica, Miscellanea // May 12, 2014[http://www.bolognadavivere.com/2014/05/ti-piace-organizzare-la-vita-degli-altri-fallo-per-professione/]
Bologna da vivere.com12 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
canalate in una professione specifica: l’organizzatore professionale. Tuttoquesto grazie a un’associazione l’AIPO, Associazione Professional OrganizersItalia.
Curioso che in America e nei paesi anglosassoni da decenni si riflette, scrive,parla di tempo, organizzazione, produttività, qualità della vita mentre neipaesi latini e, soprattutto in Italia, si crede, talvolta erroneamente, chemigliorare l’organizzazione e creare più struttura significhi perdere creatività,invece, come ci sottolinea Sabrina Toscani, libera la mente e dunque la cre-atività. Sabrina , presidente di APOI – Associazione Professional OrganizersItalia, è la prima Professional Organizer italiana insieme alla vicepresidentedell’associazione Irene Novello e ci racconta cosa fa il PO e la sua Associ-azione.
Chi è il P.O. o Professional Organizers?
Il P.O. è una figura professionale che supporta le persone nell’organizzazionein tutti i campi, sul lavoro o in famiglia. dall’organizzazione degli spazi aquella del tempo, passando per lo stile di vita. Il fattore organizzazione è unfattore trasversale e noi interveniamo sia in aziende o in uffici per migliorarel’organizzazione del lavoro che nelle case per la gestione della famiglia o suisingoli individui per migliorare lo stile di vita, la gestione tempo, l’organizza-zione del calendario, lo smistamento degli impegni.
In Italia è una figura conosciuta o riconosciuta?
In Italia il Professional Organizer è una figura nuova, ma nel mondo an-glosassone e negli Stati Uniti esiste fin dagli anni’80 e mano a mano si stadiffondendo negli altri paesi, anche in Europa ma con ancora grandi marginidi sviluppo nei paesi latini come l’Italia. Noi siamo i primi a chiamarci Profes-sional Organizer in Italia anche se le competenze dell’organizzatore sono im-plicite in alcuni profili professionali. La figura non è giuridicamente ri-conosciuta ma l’associazione è a tutti gli effetti un’associazioneprofessionale. Ad oggi, nati da poco, abbiamo 30 associati e il convegno diBologna in Sala Borsa è la prima occasione nazionale per presentarlo al pub-blico e ai professionisti.
Ci rivolgiamo a quelle persone che stavano già facendo questo lavoro, sia inambito lavorativo ma anche in famiglia e non sanno che si possono far pa-gare proprio per questa peculiare e importante competenza.
L’evento di Bologna è la presentazione ufficiale in Italia dell’associazioneprofessione nata per promuovere l’importanza dell’organizzazione in tutti gliambiti e per far capire quanto l’organizzazione possa incidere positivamentenella vita delle persone.
Quali sono le parole chiave del Professional Organizer?
Ti piace organizzare la vita degli altri? Fallo per profes-sione
Vuoi diventre così o vuoi fare dell’organizzazione un tuo punto di forza per recuperare
tempo prezioso?
L’organizzazione non uccide la creatività,anzi ti libera lamente e sei più creativo!
Intervista con Sabrina Toscani, Professional Organizer e presidente APOI ( As-sociazione Professional Organizer Italia).
Organizzarsi bene libera tempo, creatività ed energie otre a migliorare laproduttività e la qualità delle proprie competenze. Parola di P.O. ovvero diProfessional Organizer, la nuova etichetta per organizzatori di professione.
Eh sì perché da 1 anno, anche in Italia, le capacità organizzative di una per-sona, sia che vengano sviluppate in famiglia che sul lavoro, vengono in-
canalate in una professione specifica: l’organizzatore professionale. Tuttoquesto grazie a un’associazione l’AIPO, Associazione Professional OrganizersItalia.
Curioso che in America e nei paesi anglosassoni da decenni si riflette, scrive,parla di tempo, organizzazione, produttività, qualità della vita mentre neipaesi latini e, soprattutto in Italia, si crede, talvolta erroneamente, chemigliorare l’organizzazione e creare più struttura significhi perdere creatività,invece, come ci sottolinea Sabrina Toscani, libera la mente e dunque la cre-atività. Sabrina , presidente di APOI – Associazione Professional OrganizersItalia, è la prima Professional Organizer italiana insieme alla vicepresidentedell’associazione Irene Novello e ci racconta cosa fa il PO e la sua Associ-azione.
Chi è il P.O. o Professional Organizers?
Il P.O. è una figura professionale che supporta le persone nell’organizzazionein tutti i campi, sul lavoro o in famiglia. dall’organizzazione degli spazi aquella del tempo, passando per lo stile di vita. Il fattore organizzazione è unfattore trasversale e noi interveniamo sia in aziende o in uffici per migliorarel’organizzazione del lavoro che nelle case per la gestione della famiglia o suisingoli individui per migliorare lo stile di vita, la gestione tempo, l’organizza-zione del calendario, lo smistamento degli impegni.
In Italia è una figura conosciuta o riconosciuta?
In Italia il Professional Organizer è una figura nuova, ma nel mondo an-glosassone e negli Stati Uniti esiste fin dagli anni’80 e mano a mano si stadiffondendo negli altri paesi, anche in Europa ma con ancora grandi marginidi sviluppo nei paesi latini come l’Italia. Noi siamo i primi a chiamarci Profes-sional Organizer in Italia anche se le competenze dell’organizzatore sono im-plicite in alcuni profili professionali. La figura non è giuridicamente ri-conosciuta ma l’associazione è a tutti gli effetti un’associazioneprofessionale. Ad oggi, nati da poco, abbiamo 30 associati e il convegno diBologna in Sala Borsa è la prima occasione nazionale per presentarlo al pub-blico e ai professionisti.
Ci rivolgiamo a quelle persone che stavano già facendo questo lavoro, sia inambito lavorativo ma anche in famiglia e non sanno che si possono far pa-gare proprio per questa peculiare e importante competenza.
L’evento di Bologna è la presentazione ufficiale in Italia dell’associazioneprofessione nata per promuovere l’importanza dell’organizzazione in tutti gliambiti e per far capire quanto l’organizzazione possa incidere positivamentenella vita delle persone.
Quali sono le parole chiave del Professional Organizer?
Produttività, efficienza, serenità, soddisfazione e tante altre; siamo tutti dicorsa, abbiamo tanti ruoli e cose da fare ma il tempo è sempre lo stesso. Pos-siamo adottare dei metodi che ci possono agevolare nella gestione di tuttigli impegni e dello stress giornaliero.
Qual è il fattore più importante quando si parla di organizzazione?
La Funzionalità ….in Italia non siamo abituati a parlarne, siamo abituati apensare che si tratti della ricerca della perfezione ma in realtà una buona or-ganizzazione significa fare in modo che le attività vengano svolte in manierafluida.
Quali sono gli strumenti dell’Organizzatore professionista?
Il calendario cartaceo o online a seconda dei gusti e la lista delle cose dafare non possono mancare nel “bagaglio” del P.O.
Molto utile è evernote una applicazione che cattura tutto quello che si trovaonline, ti permette di fare delle note e la lista delle cose da fare ( vai al blogdi evernote http://blog.evernote.com/it/)
Sabrina ci regali un suggerimento per la gestione delle e-mail che ci portavia un sacco di tempo?
Prima regola è quella di tenere chiuso il client di posta elettronica: aprire lacasella di posta solo in momenti prestabiliti o quando ci serve e poi richiud-erla. Ormai è studiato e comprovato che le e-mail son fonte di distrazioni ese non ben gestite creano una notevole perdita di tempo e produttività.
Seconda regola: svuotare la casella di posta e non tenerla come se fosse unarchivio dei nostri documenti. La cassetta della posta del mondo reale lasvuotiamo pure? Non aspettiamo che si riempia di lettere e volantini primadi svuotarla?!! Per esempio si può decidere di svuotarla ogni 3 ore oppurequando elabori la mail la archivi oppure la inserisci nella lista delle cose dafare se serve e poi la cancelli.
E con i social network come la mettiamo?
Idem come sopra; è necessario dedicare dei momenti stabiliti ai social(dipende dal lavoro che si svolge) in modo che non si venga disturbati daavvisi o suonerie in continuazione mentre si lavora ma anche se non si lavo-ra. Si potrebbe fissare un momento della mattina o del pomeriggio in cui silavora con i social perché non solo è una perdita di tempo e produttività maè cerebralmente stancante.
Ci dai un consiglio per le mamme di Bimbò bambinidavivere.com il nostro
blog e free press per bambini e famiglie?
La gestione del tempo delle mamme dipende dall’età dei figli.
A seconda delle età si sceglieranno strategie diverse per migliorare l’organi-zzazione e magari guadagnare tempo prezioso. Un suggerimento utile perqualsiasi età è quello di insegnare ai bambini ad essere autonomi, respons-abilizzarli, questo aiuta molto l’organizzazione. Un esempio? Si potrebbe in-iziare fin da piccoli insegnando al bambino a mettere via da solo i suoigiochi, mettendo la scatola dei giochi in un posto a lui accessibile scelto in-sieme a lui e magari preferendo una scatola trasparente così può vedere igiochi.
Sei mamma? Qual è la cosa più difficile nell’organizzazione della mamma?
Si ho 2 bambini uno di 3 e uno di 7.
La cosa più difficile è come sempre la gestione lavoro famiglia; io lavoro acasa e ovviamente ho dei vantaggi e degli svantaggi; non perdo tempo neglispostamenti, posso fare altre attività in casa ma mi è difficile tenere separatolavoro e bambini come puoi immaginare.
Sei a favore o no del multitasking ?
Eh bella domanda è proprio il tema del convegno che abbiamo organizzatoin sala borsa sabato 17 maggio 2014 dalle 14.30 alle 17. Potete venire qui
per conoscere la riposta , l’ingresso è gratuito.
sabato 17 maggio ore 14.30-17 Auditorium Biagi Sala Borsa Bologna
evento patrocinato dal Comune di Bologna ingresso gratuito
Possibilità di registrarsi sul sito apoi.it
Programma> 14.45-15: presentazione della figura del Professional Organizer e di APOI acura di Irene Novello, vicepresidente> 15-15.25 Silva Bucci, consigliere: Stile di vita: ma come si fa a far tutto? > 15.25-15.50 Sabrina Toscani, presidente: Lavoro: Multitasking o no? questoè il problema…> 15.50-16.15 Irene Novello, vicepresidente: Casa: più spazio fisico e mentale– decluttering e spaceclearing> 16.15-16.25 Francesca Pansadoro, Relazioni Esterne:Networks: APOI aGeo&Geo e nel mondo> 16.25-16.40 Patty Cruz-Fouchard, relazioni internazionali ass. professionalorganizers Regno Unito: La carriera del professional organizer
> 16.40-17 Sabrina Toscani, presidente: Formazione sull’organizzazione per-sonale e per professional organizer
Per informazioni: www.apoi.it, [email protected]
Posted by: Beatrice // Agenda News, Bologna economica, Miscellanea // May 12, 2014[http://www.bolognadavivere.com/2014/05/ti-piace-organizzare-la-vita-degli-altri-fallo-per-professione/]
Bologna da vivere.com12 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
Produttività, efficienza, serenità, soddisfazione e tante altre; siamo tutti dicorsa, abbiamo tanti ruoli e cose da fare ma il tempo è sempre lo stesso. Pos-siamo adottare dei metodi che ci possono agevolare nella gestione di tuttigli impegni e dello stress giornaliero.
Qual è il fattore più importante quando si parla di organizzazione?
La Funzionalità ….in Italia non siamo abituati a parlarne, siamo abituati apensare che si tratti della ricerca della perfezione ma in realtà una buona or-ganizzazione significa fare in modo che le attività vengano svolte in manierafluida.
Quali sono gli strumenti dell’Organizzatore professionista?
Il calendario cartaceo o online a seconda dei gusti e la lista delle cose dafare non possono mancare nel “bagaglio” del P.O.
Molto utile è evernote una applicazione che cattura tutto quello che si trovaonline, ti permette di fare delle note e la lista delle cose da fare ( vai al blogdi evernote http://blog.evernote.com/it/)
Sabrina ci regali un suggerimento per la gestione delle e-mail che ci portavia un sacco di tempo?
Prima regola è quella di tenere chiuso il client di posta elettronica: aprire lacasella di posta solo in momenti prestabiliti o quando ci serve e poi richiud-erla. Ormai è studiato e comprovato che le e-mail son fonte di distrazioni ese non ben gestite creano una notevole perdita di tempo e produttività.
Seconda regola: svuotare la casella di posta e non tenerla come se fosse unarchivio dei nostri documenti. La cassetta della posta del mondo reale lasvuotiamo pure? Non aspettiamo che si riempia di lettere e volantini primadi svuotarla?!! Per esempio si può decidere di svuotarla ogni 3 ore oppurequando elabori la mail la archivi oppure la inserisci nella lista delle cose dafare se serve e poi la cancelli.
E con i social network come la mettiamo?
Idem come sopra; è necessario dedicare dei momenti stabiliti ai social(dipende dal lavoro che si svolge) in modo che non si venga disturbati daavvisi o suonerie in continuazione mentre si lavora ma anche se non si lavo-ra. Si potrebbe fissare un momento della mattina o del pomeriggio in cui silavora con i social perché non solo è una perdita di tempo e produttività maè cerebralmente stancante.
Ci dai un consiglio per le mamme di Bimbò bambinidavivere.com il nostro
Ti piace organizzare la vita degli altri? Fallo per profes-sione
Vuoi diventre così o vuoi fare dell’organizzazione un tuo punto di forza per recuperare
tempo prezioso?
L’organizzazione non uccide la creatività,anzi ti libera lamente e sei più creativo!
Intervista con Sabrina Toscani, Professional Organizer e presidente APOI ( As-sociazione Professional Organizer Italia).
Organizzarsi bene libera tempo, creatività ed energie otre a migliorare laproduttività e la qualità delle proprie competenze. Parola di P.O. ovvero diProfessional Organizer, la nuova etichetta per organizzatori di professione.
Eh sì perché da 1 anno, anche in Italia, le capacità organizzative di una per-sona, sia che vengano sviluppate in famiglia che sul lavoro, vengono in-
canalate in una professione specifica: l’organizzatore professionale. Tuttoquesto grazie a un’associazione l’AIPO, Associazione Professional OrganizersItalia.
Curioso che in America e nei paesi anglosassoni da decenni si riflette, scrive,parla di tempo, organizzazione, produttività, qualità della vita mentre neipaesi latini e, soprattutto in Italia, si crede, talvolta erroneamente, chemigliorare l’organizzazione e creare più struttura significhi perdere creatività,invece, come ci sottolinea Sabrina Toscani, libera la mente e dunque la cre-atività. Sabrina , presidente di APOI – Associazione Professional OrganizersItalia, è la prima Professional Organizer italiana insieme alla vicepresidentedell’associazione Irene Novello e ci racconta cosa fa il PO e la sua Associ-azione.
Chi è il P.O. o Professional Organizers?
Il P.O. è una figura professionale che supporta le persone nell’organizzazionein tutti i campi, sul lavoro o in famiglia. dall’organizzazione degli spazi aquella del tempo, passando per lo stile di vita. Il fattore organizzazione è unfattore trasversale e noi interveniamo sia in aziende o in uffici per migliorarel’organizzazione del lavoro che nelle case per la gestione della famiglia o suisingoli individui per migliorare lo stile di vita, la gestione tempo, l’organizza-zione del calendario, lo smistamento degli impegni.
In Italia è una figura conosciuta o riconosciuta?
In Italia il Professional Organizer è una figura nuova, ma nel mondo an-glosassone e negli Stati Uniti esiste fin dagli anni’80 e mano a mano si stadiffondendo negli altri paesi, anche in Europa ma con ancora grandi marginidi sviluppo nei paesi latini come l’Italia. Noi siamo i primi a chiamarci Profes-sional Organizer in Italia anche se le competenze dell’organizzatore sono im-plicite in alcuni profili professionali. La figura non è giuridicamente ri-conosciuta ma l’associazione è a tutti gli effetti un’associazioneprofessionale. Ad oggi, nati da poco, abbiamo 30 associati e il convegno diBologna in Sala Borsa è la prima occasione nazionale per presentarlo al pub-blico e ai professionisti.
Ci rivolgiamo a quelle persone che stavano già facendo questo lavoro, sia inambito lavorativo ma anche in famiglia e non sanno che si possono far pa-gare proprio per questa peculiare e importante competenza.
L’evento di Bologna è la presentazione ufficiale in Italia dell’associazioneprofessione nata per promuovere l’importanza dell’organizzazione in tutti gliambiti e per far capire quanto l’organizzazione possa incidere positivamentenella vita delle persone.
Quali sono le parole chiave del Professional Organizer?
Produttività, efficienza, serenità, soddisfazione e tante altre; siamo tutti dicorsa, abbiamo tanti ruoli e cose da fare ma il tempo è sempre lo stesso. Pos-siamo adottare dei metodi che ci possono agevolare nella gestione di tuttigli impegni e dello stress giornaliero.
Qual è il fattore più importante quando si parla di organizzazione?
La Funzionalità ….in Italia non siamo abituati a parlarne, siamo abituati apensare che si tratti della ricerca della perfezione ma in realtà una buona or-ganizzazione significa fare in modo che le attività vengano svolte in manierafluida.
Quali sono gli strumenti dell’Organizzatore professionista?
Il calendario cartaceo o online a seconda dei gusti e la lista delle cose dafare non possono mancare nel “bagaglio” del P.O.
Molto utile è evernote una applicazione che cattura tutto quello che si trovaonline, ti permette di fare delle note e la lista delle cose da fare ( vai al blogdi evernote http://blog.evernote.com/it/)
Sabrina ci regali un suggerimento per la gestione delle e-mail che ci portavia un sacco di tempo?
Prima regola è quella di tenere chiuso il client di posta elettronica: aprire lacasella di posta solo in momenti prestabiliti o quando ci serve e poi richiud-erla. Ormai è studiato e comprovato che le e-mail son fonte di distrazioni ese non ben gestite creano una notevole perdita di tempo e produttività.
Seconda regola: svuotare la casella di posta e non tenerla come se fosse unarchivio dei nostri documenti. La cassetta della posta del mondo reale lasvuotiamo pure? Non aspettiamo che si riempia di lettere e volantini primadi svuotarla?!! Per esempio si può decidere di svuotarla ogni 3 ore oppurequando elabori la mail la archivi oppure la inserisci nella lista delle cose dafare se serve e poi la cancelli.
E con i social network come la mettiamo?
Idem come sopra; è necessario dedicare dei momenti stabiliti ai social(dipende dal lavoro che si svolge) in modo che non si venga disturbati daavvisi o suonerie in continuazione mentre si lavora ma anche se non si lavo-ra. Si potrebbe fissare un momento della mattina o del pomeriggio in cui silavora con i social perché non solo è una perdita di tempo e produttività maè cerebralmente stancante.
Ci dai un consiglio per le mamme di Bimbò bambinidavivere.com il nostro
blog e free press per bambini e famiglie?
La gestione del tempo delle mamme dipende dall’età dei figli.
A seconda delle età si sceglieranno strategie diverse per migliorare l’organi-zzazione e magari guadagnare tempo prezioso. Un suggerimento utile perqualsiasi età è quello di insegnare ai bambini ad essere autonomi, respons-abilizzarli, questo aiuta molto l’organizzazione. Un esempio? Si potrebbe in-iziare fin da piccoli insegnando al bambino a mettere via da solo i suoigiochi, mettendo la scatola dei giochi in un posto a lui accessibile scelto in-sieme a lui e magari preferendo una scatola trasparente così può vedere igiochi.
Sei mamma? Qual è la cosa più difficile nell’organizzazione della mamma?
Si ho 2 bambini uno di 3 e uno di 7.
La cosa più difficile è come sempre la gestione lavoro famiglia; io lavoro acasa e ovviamente ho dei vantaggi e degli svantaggi; non perdo tempo neglispostamenti, posso fare altre attività in casa ma mi è difficile tenere separatolavoro e bambini come puoi immaginare.
Sei a favore o no del multitasking ?
Eh bella domanda è proprio il tema del convegno che abbiamo organizzatoin sala borsa sabato 17 maggio 2014 dalle 14.30 alle 17. Potete venire qui
per conoscere la riposta , l’ingresso è gratuito.
sabato 17 maggio ore 14.30-17 Auditorium Biagi Sala Borsa Bologna
evento patrocinato dal Comune di Bologna ingresso gratuito
Possibilità di registrarsi sul sito apoi.it
Programma> 14.45-15: presentazione della figura del Professional Organizer e di APOI acura di Irene Novello, vicepresidente> 15-15.25 Silva Bucci, consigliere: Stile di vita: ma come si fa a far tutto? > 15.25-15.50 Sabrina Toscani, presidente: Lavoro: Multitasking o no? questoè il problema…> 15.50-16.15 Irene Novello, vicepresidente: Casa: più spazio fisico e mentale– decluttering e spaceclearing> 16.15-16.25 Francesca Pansadoro, Relazioni Esterne:Networks: APOI aGeo&Geo e nel mondo> 16.25-16.40 Patty Cruz-Fouchard, relazioni internazionali ass. professionalorganizers Regno Unito: La carriera del professional organizer
> 16.40-17 Sabrina Toscani, presidente: Formazione sull’organizzazione per-sonale e per professional organizer
Per informazioni: www.apoi.it, [email protected]
Posted by: Beatrice // Agenda News, Bologna economica, Miscellanea // May 12, 2014[http://www.bolognadavivere.com/2014/05/ti-piace-organizzare-la-vita-degli-altri-fallo-per-professione/]
Bologna da vivere.com12 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
blog e free press per bambini e famiglie?
La gestione del tempo delle mamme dipende dall’età dei figli.
A seconda delle età si sceglieranno strategie diverse per migliorare l’organi-zzazione e magari guadagnare tempo prezioso. Un suggerimento utile perqualsiasi età è quello di insegnare ai bambini ad essere autonomi, respons-abilizzarli, questo aiuta molto l’organizzazione. Un esempio? Si potrebbe in-iziare fin da piccoli insegnando al bambino a mettere via da solo i suoigiochi, mettendo la scatola dei giochi in un posto a lui accessibile scelto in-sieme a lui e magari preferendo una scatola trasparente così può vedere igiochi.
Sei mamma? Qual è la cosa più difficile nell’organizzazione della mamma?
Si ho 2 bambini uno di 3 e uno di 7.
La cosa più difficile è come sempre la gestione lavoro famiglia; io lavoro acasa e ovviamente ho dei vantaggi e degli svantaggi; non perdo tempo neglispostamenti, posso fare altre attività in casa ma mi è difficile tenere separatolavoro e bambini come puoi immaginare.
Sei a favore o no del multitasking ?
Eh bella domanda è proprio il tema del convegno che abbiamo organizzatoin sala borsa sabato 17 maggio 2014 dalle 14.30 alle 17. Potete venire qui
per conoscere la riposta , l’ingresso è gratuito.
sabato 17 maggio ore 14.30-17 Auditorium Biagi Sala Borsa Bologna
evento patrocinato dal Comune di Bologna ingresso gratuito
Possibilità di registrarsi sul sito apoi.it
Programma> 14.45-15: presentazione della figura del Professional Organizer e di APOI acura di Irene Novello, vicepresidente> 15-15.25 Silva Bucci, consigliere: Stile di vita: ma come si fa a far tutto? > 15.25-15.50 Sabrina Toscani, presidente: Lavoro: Multitasking o no? questoè il problema…> 15.50-16.15 Irene Novello, vicepresidente: Casa: più spazio fisico e mentale– decluttering e spaceclearing> 16.15-16.25 Francesca Pansadoro, Relazioni Esterne:Networks: APOI aGeo&Geo e nel mondo> 16.25-16.40 Patty Cruz-Fouchard, relazioni internazionali ass. professionalorganizers Regno Unito: La carriera del professional organizer
Ti piace organizzare la vita degli altri? Fallo per profes-sione
Vuoi diventre così o vuoi fare dell’organizzazione un tuo punto di forza per recuperare
tempo prezioso?
L’organizzazione non uccide la creatività,anzi ti libera lamente e sei più creativo!
Intervista con Sabrina Toscani, Professional Organizer e presidente APOI ( As-sociazione Professional Organizer Italia).
Organizzarsi bene libera tempo, creatività ed energie otre a migliorare laproduttività e la qualità delle proprie competenze. Parola di P.O. ovvero diProfessional Organizer, la nuova etichetta per organizzatori di professione.
Eh sì perché da 1 anno, anche in Italia, le capacità organizzative di una per-sona, sia che vengano sviluppate in famiglia che sul lavoro, vengono in-
canalate in una professione specifica: l’organizzatore professionale. Tuttoquesto grazie a un’associazione l’AIPO, Associazione Professional OrganizersItalia.
Curioso che in America e nei paesi anglosassoni da decenni si riflette, scrive,parla di tempo, organizzazione, produttività, qualità della vita mentre neipaesi latini e, soprattutto in Italia, si crede, talvolta erroneamente, chemigliorare l’organizzazione e creare più struttura significhi perdere creatività,invece, come ci sottolinea Sabrina Toscani, libera la mente e dunque la cre-atività. Sabrina , presidente di APOI – Associazione Professional OrganizersItalia, è la prima Professional Organizer italiana insieme alla vicepresidentedell’associazione Irene Novello e ci racconta cosa fa il PO e la sua Associ-azione.
Chi è il P.O. o Professional Organizers?
Il P.O. è una figura professionale che supporta le persone nell’organizzazionein tutti i campi, sul lavoro o in famiglia. dall’organizzazione degli spazi aquella del tempo, passando per lo stile di vita. Il fattore organizzazione è unfattore trasversale e noi interveniamo sia in aziende o in uffici per migliorarel’organizzazione del lavoro che nelle case per la gestione della famiglia o suisingoli individui per migliorare lo stile di vita, la gestione tempo, l’organizza-zione del calendario, lo smistamento degli impegni.
In Italia è una figura conosciuta o riconosciuta?
In Italia il Professional Organizer è una figura nuova, ma nel mondo an-glosassone e negli Stati Uniti esiste fin dagli anni’80 e mano a mano si stadiffondendo negli altri paesi, anche in Europa ma con ancora grandi marginidi sviluppo nei paesi latini come l’Italia. Noi siamo i primi a chiamarci Profes-sional Organizer in Italia anche se le competenze dell’organizzatore sono im-plicite in alcuni profili professionali. La figura non è giuridicamente ri-conosciuta ma l’associazione è a tutti gli effetti un’associazioneprofessionale. Ad oggi, nati da poco, abbiamo 30 associati e il convegno diBologna in Sala Borsa è la prima occasione nazionale per presentarlo al pub-blico e ai professionisti.
Ci rivolgiamo a quelle persone che stavano già facendo questo lavoro, sia inambito lavorativo ma anche in famiglia e non sanno che si possono far pa-gare proprio per questa peculiare e importante competenza.
L’evento di Bologna è la presentazione ufficiale in Italia dell’associazioneprofessione nata per promuovere l’importanza dell’organizzazione in tutti gliambiti e per far capire quanto l’organizzazione possa incidere positivamentenella vita delle persone.
Quali sono le parole chiave del Professional Organizer?
Produttività, efficienza, serenità, soddisfazione e tante altre; siamo tutti dicorsa, abbiamo tanti ruoli e cose da fare ma il tempo è sempre lo stesso. Pos-siamo adottare dei metodi che ci possono agevolare nella gestione di tuttigli impegni e dello stress giornaliero.
Qual è il fattore più importante quando si parla di organizzazione?
La Funzionalità ….in Italia non siamo abituati a parlarne, siamo abituati apensare che si tratti della ricerca della perfezione ma in realtà una buona or-ganizzazione significa fare in modo che le attività vengano svolte in manierafluida.
Quali sono gli strumenti dell’Organizzatore professionista?
Il calendario cartaceo o online a seconda dei gusti e la lista delle cose dafare non possono mancare nel “bagaglio” del P.O.
Molto utile è evernote una applicazione che cattura tutto quello che si trovaonline, ti permette di fare delle note e la lista delle cose da fare ( vai al blogdi evernote http://blog.evernote.com/it/)
Sabrina ci regali un suggerimento per la gestione delle e-mail che ci portavia un sacco di tempo?
Prima regola è quella di tenere chiuso il client di posta elettronica: aprire lacasella di posta solo in momenti prestabiliti o quando ci serve e poi richiud-erla. Ormai è studiato e comprovato che le e-mail son fonte di distrazioni ese non ben gestite creano una notevole perdita di tempo e produttività.
Seconda regola: svuotare la casella di posta e non tenerla come se fosse unarchivio dei nostri documenti. La cassetta della posta del mondo reale lasvuotiamo pure? Non aspettiamo che si riempia di lettere e volantini primadi svuotarla?!! Per esempio si può decidere di svuotarla ogni 3 ore oppurequando elabori la mail la archivi oppure la inserisci nella lista delle cose dafare se serve e poi la cancelli.
E con i social network come la mettiamo?
Idem come sopra; è necessario dedicare dei momenti stabiliti ai social(dipende dal lavoro che si svolge) in modo che non si venga disturbati daavvisi o suonerie in continuazione mentre si lavora ma anche se non si lavo-ra. Si potrebbe fissare un momento della mattina o del pomeriggio in cui silavora con i social perché non solo è una perdita di tempo e produttività maè cerebralmente stancante.
Ci dai un consiglio per le mamme di Bimbò bambinidavivere.com il nostro
blog e free press per bambini e famiglie?
La gestione del tempo delle mamme dipende dall’età dei figli.
A seconda delle età si sceglieranno strategie diverse per migliorare l’organi-zzazione e magari guadagnare tempo prezioso. Un suggerimento utile perqualsiasi età è quello di insegnare ai bambini ad essere autonomi, respons-abilizzarli, questo aiuta molto l’organizzazione. Un esempio? Si potrebbe in-iziare fin da piccoli insegnando al bambino a mettere via da solo i suoigiochi, mettendo la scatola dei giochi in un posto a lui accessibile scelto in-sieme a lui e magari preferendo una scatola trasparente così può vedere igiochi.
Sei mamma? Qual è la cosa più difficile nell’organizzazione della mamma?
Si ho 2 bambini uno di 3 e uno di 7.
La cosa più difficile è come sempre la gestione lavoro famiglia; io lavoro acasa e ovviamente ho dei vantaggi e degli svantaggi; non perdo tempo neglispostamenti, posso fare altre attività in casa ma mi è difficile tenere separatolavoro e bambini come puoi immaginare.
Sei a favore o no del multitasking ?
Eh bella domanda è proprio il tema del convegno che abbiamo organizzatoin sala borsa sabato 17 maggio 2014 dalle 14.30 alle 17. Potete venire qui
per conoscere la riposta , l’ingresso è gratuito.
sabato 17 maggio ore 14.30-17 Auditorium Biagi Sala Borsa Bologna
evento patrocinato dal Comune di Bologna ingresso gratuito
Possibilità di registrarsi sul sito apoi.it
Programma> 14.45-15: presentazione della figura del Professional Organizer e di APOI acura di Irene Novello, vicepresidente> 15-15.25 Silva Bucci, consigliere: Stile di vita: ma come si fa a far tutto? > 15.25-15.50 Sabrina Toscani, presidente: Lavoro: Multitasking o no? questoè il problema…> 15.50-16.15 Irene Novello, vicepresidente: Casa: più spazio fisico e mentale– decluttering e spaceclearing> 16.15-16.25 Francesca Pansadoro, Relazioni Esterne:Networks: APOI aGeo&Geo e nel mondo> 16.25-16.40 Patty Cruz-Fouchard, relazioni internazionali ass. professionalorganizers Regno Unito: La carriera del professional organizer
> 16.40-17 Sabrina Toscani, presidente: Formazione sull’organizzazione per-sonale e per professional organizer
Per informazioni: www.apoi.it, [email protected]
Posted by: Beatrice // Agenda News, Bologna economica, Miscellanea // May 12, 2014[http://www.bolognadavivere.com/2014/05/ti-piace-organizzare-la-vita-degli-altri-fallo-per-professione/]
Impiego 248 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
OFFERTE LAVORO ANNUNCI CANDIDATI STAGE CONCORSI CORSI DI FORMAZIONE FRANCHISING NEWS
Ultime news:
Ultime offerte per
Autisti
Segretarie
Diplomati
GDO
Laureati
Impiegati
Invia ad un amico Condividi con:
Come diventare ProfessionalOrganizer08/05/2014 -
Tra le professioni più nuove presenti nel mercato del lavoro,grande risalto sta avendo negli ultimi tempi quella diProfessional Organizer: molto diffusa in America, la figura di'maggiordomo del tempo', sta prendendo piede anche nel nostropaese.
Il Professional Organizer fa in modo che il tempo sia sfruttato inpieno, evitando che hobby e passioni siano lasciate ai margini. IlProfessional Organizer fornisce informazioni, assistenza eprodotti per aiutare ad organizzarsi. Assiste i clienti a trovareequilibrio, restituire ordine e massimizzare le proprie risorse.
Negli Stati Uniti vari studi mostrano come l'assenza diorganizzazione influenzi molto la produttività: si calcola che unimpiegato viene interrotto ben 11 volte all'ora causando alleaziende statunitensi una notevole perdita a livello economico,così come la disorganizzazione fa perdere a ogni lavoratore duesettimane l'anno nella ricerca di dati e informazioni perse perchémale archiviate.
Il Professional Organizer può lavorare non solo in azienda, maanche in famiglia e per migliorare il proprio stile di vita: taleprofessionista è ora pronto a sbarcare anche in Italia dove ènata la Apoi (Associazione professional organizer italia) che per
Home Area Candidati Area Aziende Chi Siamo Contatti
Portale dedicato al lavorocompletamente
GRATUITOper chi CERCA e OFFRE lavoro
23/09/2014 - Lavoro, Via L’articolo 18: Ma Chi Licenzia Perde Gli Incentivi | 23/09/2014 - Lavoro, Cosa Serve Per Essere Assunti | 23/09/2014 - Trovare Lavoro, Sei Consigli Utili |
Risparmio energia di SafariFai clic per avviare il plugin Flash
► Offerte lavoro► Impiego autista► Corsi formazione
► Organizer► Corsi cuochi► Corsi laurea
Rimborsi Medici1982-2006
consulcesi.it
Striscia testimone delleVittorie, Consegnati a Roma 6MLN. Informati!
Risparmio energia di SafariFai clic per avviare il plugin Flash
Trovaci su Facebook
Impiego24.it
Impiego24.it piace a 116.509 persone.
Plug-in sociale di Facebook
Mi piaceMi piace
Impiego24.it2 ore fa
Si ricercano 5 SEGRETARIE.Clicca sul link per i dettagli:http://bit.ly/1wJWWY1
Impiego24.it3 ore fa
Cercasi DOMESTICA con capacità incucina e pulizie. Si offre fisso mensile convitto e alloggio e spese mediche a caricodella famiglia.Clicca sul link per i dettagli:
Arredofacile.eu5 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
Rendi unica la tua casa
Arredamento facile
Home Forum Chi siamo
05 MAGGIO 2014
Ecco fatto: una stanza tutta per sè
Lo sapete che cos'è un Professional Organizer? Ammettiamo la nostra ignoranza: fino a qualche mese fa nonconoscevamo questa professione e le sue potenzialità. Girando sul web alla ricerca di una persona competente chepotesse spiegarlo a noi e a voi, abbiamo trovato Irene Novello di Ecco Fatto! che, con nostra grande sorpresa,scopriamo essere una delle fondatrici (con Sabrina Toscani e Silva Bucci) della prima Associazione ProfessionalOrganizers Italia.Dopo aver conseguito una Laurea in Architettura, Irene ha iniziato a lavorare come organizzatrice e produttrice dieventi culturali in Italia e all'estero. Proprio durante un viaggio di lavoro a New York di alcuni anni fa Irene hascoperto l'esistenza della professione di professional organizer portandola in Italia. Leggendo i libri sul campodell'organizzazione degli spazi abitativi, Irene si è resa conto che, inconsciamente, praticava già questo tipo diprofessione per amici e parenti che avevano bisogno di "mettere a posto" la propria casa.Prima di cedere la parola a Irene vi segnaliamo che il 17 maggio a Bologna si terrà il primo incontro italianosul'organizzazione del tempo e della persona organizzato da APOI.
Il Professional Organizer (PO) è una figura professionale che, nata nella metà degli anni 80’ negli Stati Uniti, ediffusa ormai in molti paesi. Il Professional Organizer aiuta a rendere la casa più spaziosa, accogliente efunzionale oltre ad ottimizzare il tempo dedicato alla sua gestione.Seguendo i principi e le linee guidagenerali, assiste la persona nell’individuare e mettere in pratica il proprio metodo organizzativo personale.
Sul lavoro, nelle aziende e nelle organizzazioni il Professional Organizer aiuta ad accrescere laproduttività e aumentare il profitto usando principi ed esperienze testate. Può coordinare un piano di azionepersonalizzato inteso a dare i giusti strumenti organizzativi e ad aiutare a sviluppare abitudini efficaci permantenere l’ordine ed alleggerire le operazioni. Può identificare i punti di forza e di debolezza dell’azienda odell’ufficio in termini di ottimizzazione dello spazio, del tempo, del flusso del lavoro, dei documenti e delleinformazioni e può fornire soluzioni semplici, specifiche ed efficaci.In Italia rappresenta una nuova opportunità e lo scopo di questa iniziativa è anche quello di creare una rete tra tutticoloro che già svolgono questa attività e di fornire a chi sia alla ricerca di una nuova occupazione, un’idea di cosa sipuò fare e di come si possa sviluppare ex-novo questa professione.
Per aiutarci a capire meglio la sua professione Irene ci porta a vedere un locale prima e dopo il suo passaggio.
La richiesta di A., sempre in viaggio per lavoro, era quella di poter riutilizzare la sua stanza degli ospiti: nel tempo eradiventata più che una cantina, dove finiva tutto quello che "…poi lo metto a posto". Il risultato era non avere più unastanza degli ospiti e nemmeno lo spazio per le sue due grandi passioni: cucito e fotografia.Abbiamo quindi iniziato a SVUOTARE, decidendo che cosa fare di ogni singolo oggetto: tenere, regalare, riciclare.Dopo aver studiato la nuova sistemazione dei mobili e della scrivania (che prima era in camera da letto), abbiamospostato i mobili, cercando - pur essendo la stanza piccola - di mantenere una divisione degli spazi: letto-cucito-scrivania. Ora la stanza è molto funzionale, ordinata secondo quello che serviva ad A, e molto accogliente eospitale. E posso proprio dire: Eccofatto!
LETTORI POST PIÙ LETTI ARCHIVIO
Unisciti a questo sitocon Google Friend Connect
Membri (26)
Sei già un membro? Accedi
Arredamento facileTi piace.
Arredamento facile piace a te e altre 765 persone.
Plug-in sociale di Facebook
Mi piace
Arredamento facile3 ore fa
Buona serata!
Arredamento facile3 ore fa
Hayward è il nuovo tessuto di Custhom.Un tributo "all'architetta brutalista"!http://vimeo.com/106813676#embed
Hayward collection by
SEGUICI SU FACEBOOK
Risparmio energia di SafariFai clic per avviare il plugin Flash
Consigli Interior News Negozi Contatti
Post più recente Post più vecchioHome page
Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)
1 TweetTweet 4
a 10:16 Etiche!e: apoi, casa spaziosa, ecco fa!o, esperti, o!imizzare tempo, professional organizers
Mix and match neiPaesi Bassi
Restyling a Parigi IFK Design:emozioni in 3D
Guest in autunno Sale e pepe q.b.
Se anche voi siete interessati a scrivere un post sul nostro blog parlando di un argomento in cui vi sentiteparticolarmente competenti e che volete far conoscere più diffusamente via web, non esitate a contattarci scrivendocisu [email protected].
Piace a 33 persone. Di' che ti piace prima di tutti i tuoi amici.Mi piaceMi piace
Ti potrebbero anche interessare:Ti potrebbero anche interessare:
Linkwithin
33LikeLike ShareShare
Inserisci il tuo commento...
Commenta come: Account Google
PubblicaPubblica
AnteprimaAnteprima
Nessun commento:
Posta un commento
SPONSORIZZA LA TUA AZIENDA-PRODOTTO! SPONSORIZZA LE TUE IDEE
Rendi unica la tua casa
Arredamento facile
Home Forum Chi siamo
05 MAGGIO 2014
Ecco fatto: una stanza tutta per sè
Lo sapete che cos'è un Professional Organizer? Ammettiamo la nostra ignoranza: fino a qualche mese fa nonconoscevamo questa professione e le sue potenzialità. Girando sul web alla ricerca di una persona competente chepotesse spiegarlo a noi e a voi, abbiamo trovato Irene Novello di Ecco Fatto! che, con nostra grande sorpresa,scopriamo essere una delle fondatrici (con Sabrina Toscani e Silva Bucci) della prima Associazione ProfessionalOrganizers Italia.Dopo aver conseguito una Laurea in Architettura, Irene ha iniziato a lavorare come organizzatrice e produttrice dieventi culturali in Italia e all'estero. Proprio durante un viaggio di lavoro a New York di alcuni anni fa Irene hascoperto l'esistenza della professione di professional organizer portandola in Italia. Leggendo i libri sul campodell'organizzazione degli spazi abitativi, Irene si è resa conto che, inconsciamente, praticava già questo tipo diprofessione per amici e parenti che avevano bisogno di "mettere a posto" la propria casa.Prima di cedere la parola a Irene vi segnaliamo che il 17 maggio a Bologna si terrà il primo incontro italianosul'organizzazione del tempo e della persona organizzato da APOI.
Il Professional Organizer (PO) è una figura professionale che, nata nella metà degli anni 80’ negli Stati Uniti, ediffusa ormai in molti paesi. Il Professional Organizer aiuta a rendere la casa più spaziosa, accogliente efunzionale oltre ad ottimizzare il tempo dedicato alla sua gestione.Seguendo i principi e le linee guidagenerali, assiste la persona nell’individuare e mettere in pratica il proprio metodo organizzativo personale.
Sul lavoro, nelle aziende e nelle organizzazioni il Professional Organizer aiuta ad accrescere laproduttività e aumentare il profitto usando principi ed esperienze testate. Può coordinare un piano di azionepersonalizzato inteso a dare i giusti strumenti organizzativi e ad aiutare a sviluppare abitudini efficaci permantenere l’ordine ed alleggerire le operazioni. Può identificare i punti di forza e di debolezza dell’azienda odell’ufficio in termini di ottimizzazione dello spazio, del tempo, del flusso del lavoro, dei documenti e delleinformazioni e può fornire soluzioni semplici, specifiche ed efficaci.In Italia rappresenta una nuova opportunità e lo scopo di questa iniziativa è anche quello di creare una rete tra tutticoloro che già svolgono questa attività e di fornire a chi sia alla ricerca di una nuova occupazione, un’idea di cosa sipuò fare e di come si possa sviluppare ex-novo questa professione.
Per aiutarci a capire meglio la sua professione Irene ci porta a vedere un locale prima e dopo il suo passaggio.
La richiesta di A., sempre in viaggio per lavoro, era quella di poter riutilizzare la sua stanza degli ospiti: nel tempo eradiventata più che una cantina, dove finiva tutto quello che "…poi lo metto a posto". Il risultato era non avere più unastanza degli ospiti e nemmeno lo spazio per le sue due grandi passioni: cucito e fotografia.Abbiamo quindi iniziato a SVUOTARE, decidendo che cosa fare di ogni singolo oggetto: tenere, regalare, riciclare.Dopo aver studiato la nuova sistemazione dei mobili e della scrivania (che prima era in camera da letto), abbiamospostato i mobili, cercando - pur essendo la stanza piccola - di mantenere una divisione degli spazi: letto-cucito-scrivania. Ora la stanza è molto funzionale, ordinata secondo quello che serviva ad A, e molto accogliente eospitale. E posso proprio dire: Eccofatto!
LETTORI POST PIÙ LETTI ARCHIVIO
Unisciti a questo sitocon Google Friend Connect
Membri (26)
Sei già un membro? Accedi
Arredamento facileTi piace.
Arredamento facile piace a te e altre 765 persone.
Plug-in sociale di Facebook
Mi piace
Arredamento facile3 ore fa
Buona serata!
Arredamento facile3 ore fa
Hayward è il nuovo tessuto di Custhom.Un tributo "all'architetta brutalista"!http://vimeo.com/106813676#embed
Hayward collection by
SEGUICI SU FACEBOOK
Risparmio energia di SafariFai clic per avviare il plugin Flash
Consigli Interior News Negozi Contatti
Arredofacile.eu5 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
Post più recente Post più vecchioHome page
Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)
1 TweetTweet 4
a 10:16 Etiche!e: apoi, casa spaziosa, ecco fa!o, esperti, o!imizzare tempo, professional organizers
Mix and match neiPaesi Bassi
Restyling a Parigi IFK Design:emozioni in 3D
Guest in autunno Sale e pepe q.b.
Se anche voi siete interessati a scrivere un post sul nostro blog parlando di un argomento in cui vi sentiteparticolarmente competenti e che volete far conoscere più diffusamente via web, non esitate a contattarci scrivendocisu [email protected].
Piace a 33 persone. Di' che ti piace prima di tutti i tuoi amici.Mi piaceMi piace
Ti potrebbero anche interessare:Ti potrebbero anche interessare:
Linkwithin
33LikeLike ShareShare
Inserisci il tuo commento...
Commenta come: Account Google
PubblicaPubblica
AnteprimaAnteprima
Nessun commento:
Posta un commento
SPONSORIZZA LA TUA AZIENDA-PRODOTTO! SPONSORIZZA LE TUE IDEE
Post più recente Post più vecchioHome page
Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)
1 TweetTweet 4
a 10:16 Etiche!e: apoi, casa spaziosa, ecco fa!o, esperti, o!imizzare tempo, professional organizers
Mix and match neiPaesi Bassi
Restyling a Parigi IFK Design:emozioni in 3D
Guest in autunno Sale e pepe q.b.
Se anche voi siete interessati a scrivere un post sul nostro blog parlando di un argomento in cui vi sentiteparticolarmente competenti e che volete far conoscere più diffusamente via web, non esitate a contattarci scrivendocisu [email protected].
Piace a 33 persone. Di' che ti piace prima di tutti i tuoi amici.Mi piaceMi piace
Ti potrebbero anche interessare:Ti potrebbero anche interessare:
Linkwithin
33LikeLike ShareShare
Inserisci il tuo commento...
Commenta come: Account Google
PubblicaPubblica
AnteprimaAnteprima
Nessun commento:
Posta un commento
SPONSORIZZA LA TUA AZIENDA-PRODOTTO! SPONSORIZZA LE TUE IDEE
Rendi unica la tua casa
Arredamento facile
Home Forum Chi siamo
05 MAGGIO 2014
Ecco fatto: una stanza tutta per sè
Lo sapete che cos'è un Professional Organizer? Ammettiamo la nostra ignoranza: fino a qualche mese fa nonconoscevamo questa professione e le sue potenzialità. Girando sul web alla ricerca di una persona competente chepotesse spiegarlo a noi e a voi, abbiamo trovato Irene Novello di Ecco Fatto! che, con nostra grande sorpresa,scopriamo essere una delle fondatrici (con Sabrina Toscani e Silva Bucci) della prima Associazione ProfessionalOrganizers Italia.Dopo aver conseguito una Laurea in Architettura, Irene ha iniziato a lavorare come organizzatrice e produttrice dieventi culturali in Italia e all'estero. Proprio durante un viaggio di lavoro a New York di alcuni anni fa Irene hascoperto l'esistenza della professione di professional organizer portandola in Italia. Leggendo i libri sul campodell'organizzazione degli spazi abitativi, Irene si è resa conto che, inconsciamente, praticava già questo tipo diprofessione per amici e parenti che avevano bisogno di "mettere a posto" la propria casa.Prima di cedere la parola a Irene vi segnaliamo che il 17 maggio a Bologna si terrà il primo incontro italianosul'organizzazione del tempo e della persona organizzato da APOI.
Il Professional Organizer (PO) è una figura professionale che, nata nella metà degli anni 80’ negli Stati Uniti, ediffusa ormai in molti paesi. Il Professional Organizer aiuta a rendere la casa più spaziosa, accogliente efunzionale oltre ad ottimizzare il tempo dedicato alla sua gestione.Seguendo i principi e le linee guidagenerali, assiste la persona nell’individuare e mettere in pratica il proprio metodo organizzativo personale.
Sul lavoro, nelle aziende e nelle organizzazioni il Professional Organizer aiuta ad accrescere laproduttività e aumentare il profitto usando principi ed esperienze testate. Può coordinare un piano di azionepersonalizzato inteso a dare i giusti strumenti organizzativi e ad aiutare a sviluppare abitudini efficaci permantenere l’ordine ed alleggerire le operazioni. Può identificare i punti di forza e di debolezza dell’azienda odell’ufficio in termini di ottimizzazione dello spazio, del tempo, del flusso del lavoro, dei documenti e delleinformazioni e può fornire soluzioni semplici, specifiche ed efficaci.In Italia rappresenta una nuova opportunità e lo scopo di questa iniziativa è anche quello di creare una rete tra tutticoloro che già svolgono questa attività e di fornire a chi sia alla ricerca di una nuova occupazione, un’idea di cosa sipuò fare e di come si possa sviluppare ex-novo questa professione.
Per aiutarci a capire meglio la sua professione Irene ci porta a vedere un locale prima e dopo il suo passaggio.
La richiesta di A., sempre in viaggio per lavoro, era quella di poter riutilizzare la sua stanza degli ospiti: nel tempo eradiventata più che una cantina, dove finiva tutto quello che "…poi lo metto a posto". Il risultato era non avere più unastanza degli ospiti e nemmeno lo spazio per le sue due grandi passioni: cucito e fotografia.Abbiamo quindi iniziato a SVUOTARE, decidendo che cosa fare di ogni singolo oggetto: tenere, regalare, riciclare.Dopo aver studiato la nuova sistemazione dei mobili e della scrivania (che prima era in camera da letto), abbiamospostato i mobili, cercando - pur essendo la stanza piccola - di mantenere una divisione degli spazi: letto-cucito-scrivania. Ora la stanza è molto funzionale, ordinata secondo quello che serviva ad A, e molto accogliente eospitale. E posso proprio dire: Eccofatto!
LETTORI POST PIÙ LETTI ARCHIVIO
Unisciti a questo sitocon Google Friend Connect
Membri (26)
Sei già un membro? Accedi
Arredamento facileTi piace.
Arredamento facile piace a te e altre 765 persone.
Plug-in sociale di Facebook
Mi piace
Arredamento facile3 ore fa
Buona serata!
Arredamento facile3 ore fa
Hayward è il nuovo tessuto di Custhom.Un tributo "all'architetta brutalista"!http://vimeo.com/106813676#embed
Hayward collection by
SEGUICI SU FACEBOOK
Risparmio energia di SafariFai clic per avviare il plugin Flash
Consigli Interior News Negozi Contatti
Il Journal4 maggio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
TweetTweet 2 0
Cerca
Un nuovo lavoro: il ProfessionalorganizerDi Redazione • 04 mag, 2014 • Categoria: ItaliaOrganizzare al meglio il tempo di lavoro degli altri. Ecco il lavoro che offre questa nuovaprofessione che arriva da oltre oceano
C’è un mestiere nuovo di zecca, che arriva dall’America e che sta prendendo piede anche nelnostro paese. E’ quello del Professional Organizer, una specie di maggiordomo che governa iltempo, lo ammaestra, gli dà un senso, lo fa fruttare al meglio e impedisce così che hobby,passioni, talenti in “lista di attesa”, restino nel limbo.
“Vari studi in America, dove la professione del PO è nata – spiega Sabrina Toscani, presidentedell’Apoi, l’Associazione Professional Organizers Italia – dimostrano, ad esempio, che lamancanza di organizzazione incide in modo significativo sulla produttività. Tra i costi delladisorganizzazione c’è la continua interruzione della concentrazione: risulta, ad esempio, che gliimpiegati vengono interrotti 11 volte all’ora, un dato che dalle imprese americane vienequantificato in una perdita di 600 billioni di dollari l’anno. E due settimane a dipendente l’annovanno mediamente sprecate nella ricerca in internet di dati e informazioni che sono andate persiperchè mal archiviati. Ancora, il 56% dei lavoratori trascorre più di 2 ore al giorno, quindi più diun giorno lavorativo alla settimana, a elaborare e-mail».
Il Professional Organizer è insomma una figura professionale che aiuta persone e aziende aorganizzare, ri-organizzare e riordinare gli spazi e i tempi, con l’utilizzo di sistemi personalizzati
5Like ShareShare
e l’insegnamento di abilità di organizzazione, sia nell’ambito privato che sul lavoro. Il PO aiuta lepersone a trovare equilibrio, a restituire ordine e a rendere più efficaci le proprie risorse. E il 17maggio sbarcherà per la prima volta a Bologna dove si terrà il Primo incontro italianosull’organizzazione del tempo e della persona.
Risparmio energia di SafariFai clic per avviare il plugin Flash
Melaverdenews.it14 aprile 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
Kongnews14 febbraio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
- KONGnews – Il Bello del Lavoro - http://www.kongnews.it -
Come ti riorganizzo la scrivania (e non solo)Posted By Carlotta Garancini On 14 febbraio 2014 @ 11:59 In Nuove Tendenze | No Comments
Si chiama Professional Organizer, è una figura che arriva dagli Stati Uniti (dove ormai è una realtàda diversi decenni), ma ora sta prendendo piede anche in Italia e l’associazione Apoi www.apoi.it[1] (fondata meno di un anno fa) ne è la conferma. In una parola chi svolge questa professione sioccupa di organizzazione. Di cosa? Di un cellulare, di un pc, di una scrivania, di un’azienda, di unacasa, di qualsiasi cosa in cui ci sia bisogno di fare ordine (anche solo a livello mentale o dello stiledi vita). E non si tratta di un’incontenibile mania di precisione, di un’ossessione, ma il tutto èvolto allo scopo di aiutare il cliente a vivere più rilassato, sereno, e di facilitarlo nelraggiungimento dei suoi obiettivi. Per capirne di più abbiamo intervistato Sabrina Toscani,Presidente di Apoi.
Come è arrivata la figura di PO in Italia?Posso dire di essere stata una delle prime a occuparsene. Nella vita lavoravo nell’ambitodell’organizzazione aziendale, poi tre anni fa ho scoperto l’esistenza all’estero della professione diOrganizer. Ho iniziato a documentarmi leggendo diversi libri e intanto ho conosciuto persone chegià si dichiaravano PO, altre che non si definivano tali, ma che di fatto lo erano. Così, l’annoscorso, siamo giunti alla fondazione dell’associazione che ha lo scopo di dare al ProfessionalOrganizer la valenza di un vero e proprio lavoro, di condividere le esperienze tra professionisti, diformane di nuovi e di diffondere la conoscenza di questa figura.
Come si diventa PO? Chi vuole avvicinarsi a questo mestiere può contattare la nostra associazione che, dopo avervalutato le motivazioni di ogni candidato, mette a disposizione dei corsi di formazione on line. Ilprimo passo per iniziare a lavorare è costruirsi un proprio sito e trovare un gruppo di clienti: inquesto caso parliamo di PO Junior. Si diventa PO Senior quando, raggiunta una certa esperienza,si inizia a svolgere la professione con Partita Iva e si ottiene visibilità sul nostro sito.
Quali sono i requisiti che deve avere un bravo PO? Per diventare Professional Organizer occorre avere intanto una predisposizione naturaleall’organizzazione, poi servono alcune competenze trasversali. Dal momento che il cliente si apreal PO rivelandogli le sue problematiche e questi deve intervenire in ambiti molto personali checambiano la quotidianità della persona, bisogna possedere anche una certa empatia e una buonacapacità di ascolto.
Quali sono le tariffe di un PO?Su questo stiamo ancora lavorando. Diciamo che dipende molto dal tipo di intervento, su qualiambienti e per quanto tempo è richiesto. Per fare qualche esempio, per mezza giornata di lavoro,si possono chiedere 300-400 euro in un’azienda e 200 euro in un casa.
Quali sono le regole tecniche che un PO deve seguire in generale nel suo lavoro?Una è la regola del bersaglio: nel riorganizzare una cucina, per esempio, gli oggetti che il clienteusa più frequentemente devono essere poste a portata di mano. Non è una cosa così scontata,molte persone non si accorgono che potrebbero migliorare la loro gestualità quotidianaposizionando meglio le cose che utilizzano. O ancora, il nostro motto è “Less is more”: meno cosesi hanno, meno tempo perdiamo ad occuparcene, invece spesso accade che si tengano deglioggetti che non ci servono solo per abitudine o affezione.
Perché una persona dovrebbe richiedere l’intervento del PO?
La nostra convinzione è che le ore a disposizione in una giornata non si possano aumentare e che
- KONGnews – Il Bello del Lavoro - http://www.kongnews.it -
Come ti riorganizzo la scrivania (e non solo)Posted By Carlotta Garancini On 14 febbraio 2014 @ 11:59 In Nuove Tendenze | No Comments
Si chiama Professional Organizer, è una figura che arriva dagli Stati Uniti (dove ormai è una realtàda diversi decenni), ma ora sta prendendo piede anche in Italia e l’associazione Apoi www.apoi.it[1] (fondata meno di un anno fa) ne è la conferma. In una parola chi svolge questa professione sioccupa di organizzazione. Di cosa? Di un cellulare, di un pc, di una scrivania, di un’azienda, di unacasa, di qualsiasi cosa in cui ci sia bisogno di fare ordine (anche solo a livello mentale o dello stiledi vita). E non si tratta di un’incontenibile mania di precisione, di un’ossessione, ma il tutto èvolto allo scopo di aiutare il cliente a vivere più rilassato, sereno, e di facilitarlo nelraggiungimento dei suoi obiettivi. Per capirne di più abbiamo intervistato Sabrina Toscani,Presidente di Apoi.
Come è arrivata la figura di PO in Italia?Posso dire di essere stata una delle prime a occuparsene. Nella vita lavoravo nell’ambitodell’organizzazione aziendale, poi tre anni fa ho scoperto l’esistenza all’estero della professione diOrganizer. Ho iniziato a documentarmi leggendo diversi libri e intanto ho conosciuto persone chegià si dichiaravano PO, altre che non si definivano tali, ma che di fatto lo erano. Così, l’annoscorso, siamo giunti alla fondazione dell’associazione che ha lo scopo di dare al ProfessionalOrganizer la valenza di un vero e proprio lavoro, di condividere le esperienze tra professionisti, diformane di nuovi e di diffondere la conoscenza di questa figura.
Come si diventa PO? Chi vuole avvicinarsi a questo mestiere può contattare la nostra associazione che, dopo avervalutato le motivazioni di ogni candidato, mette a disposizione dei corsi di formazione on line. Ilprimo passo per iniziare a lavorare è costruirsi un proprio sito e trovare un gruppo di clienti: inquesto caso parliamo di PO Junior. Si diventa PO Senior quando, raggiunta una certa esperienza,si inizia a svolgere la professione con Partita Iva e si ottiene visibilità sul nostro sito.
Quali sono i requisiti che deve avere un bravo PO? Per diventare Professional Organizer occorre avere intanto una predisposizione naturaleall’organizzazione, poi servono alcune competenze trasversali. Dal momento che il cliente si apreal PO rivelandogli le sue problematiche e questi deve intervenire in ambiti molto personali checambiano la quotidianità della persona, bisogna possedere anche una certa empatia e una buonacapacità di ascolto.
Quali sono le tariffe di un PO?Su questo stiamo ancora lavorando. Diciamo che dipende molto dal tipo di intervento, su qualiambienti e per quanto tempo è richiesto. Per fare qualche esempio, per mezza giornata di lavoro,si possono chiedere 300-400 euro in un’azienda e 200 euro in un casa.
Quali sono le regole tecniche che un PO deve seguire in generale nel suo lavoro?Una è la regola del bersaglio: nel riorganizzare una cucina, per esempio, gli oggetti che il clienteusa più frequentemente devono essere poste a portata di mano. Non è una cosa così scontata,molte persone non si accorgono che potrebbero migliorare la loro gestualità quotidianaposizionando meglio le cose che utilizzano. O ancora, il nostro motto è “Less is more”: meno cosesi hanno, meno tempo perdiamo ad occuparcene, invece spesso accade che si tengano deglioggetti che non ci servono solo per abitudine o affezione.
Perché una persona dovrebbe richiedere l’intervento del PO?
La nostra convinzione è che le ore a disposizione in una giornata non si possano aumentare e che
dunque occorra trovare il modo per organizzare il tempo al meglio. In questo modo si migliora laqualità della vita diminuendo la quantità di stress, ritrovando il proprio equilibrio e massimizzandole proprie risorse. Insegniamo per esempio a gestire l’enorme mole di informazioni che ci arrivanoquotidianamente dalle mail, dai social, a essere più efficaci nel parlare con una persona, o ancoraaiutiamo a riorganizzare uno spazio in modo che diventi il più funzionale possibile.
E a chi sostiene invece che a fare ordine si perde tempo, mentre il disordine è sintomodi creatività cosa direbbe?Il disordine creativo esiste, ma prima necessita di ordine. Esempio: se su una scrivania hai dellospazio per lavorare, puoi iniziare a ragionare, a concentrarti sul tuo progetto, a fare unbrainstorming. Se invece parti già dal disordine, la tua concentrazione diminuisce e aumental’ansia.
Perché consiglierebbe questa professione?È un lavoro che ti dà una grande libertà, ti permette di gestire i tuoi tempi e, inoltre, essendoancora poco diffuso,ti dà la possibilità di costruirti una carriera su qualcosa di nuovo.
Article printed from KONGnews – Il Bello del Lavoro: http://www.kongnews.it
URL to article: http://www.kongnews.it/nuove-tendenze/come-ti-riorganizzo-la-scrivania-e-non-solo/
URLs in this post:
[1] www.apoi.it: http://www.apoi.it/
Copyright © 2013 KONGnews - Il Bello del Lavoro. Tutti i diritti riservati
Kongnews14 febbraio 2014
RASSEgnA STAMPAWEB
dunque occorra trovare il modo per organizzare il tempo al meglio. In questo modo si migliora laqualità della vita diminuendo la quantità di stress, ritrovando il proprio equilibrio e massimizzandole proprie risorse. Insegniamo per esempio a gestire l’enorme mole di informazioni che ci arrivanoquotidianamente dalle mail, dai social, a essere più efficaci nel parlare con una persona, o ancoraaiutiamo a riorganizzare uno spazio in modo che diventi il più funzionale possibile.
E a chi sostiene invece che a fare ordine si perde tempo, mentre il disordine è sintomodi creatività cosa direbbe?Il disordine creativo esiste, ma prima necessita di ordine. Esempio: se su una scrivania hai dellospazio per lavorare, puoi iniziare a ragionare, a concentrarti sul tuo progetto, a fare unbrainstorming. Se invece parti già dal disordine, la tua concentrazione diminuisce e aumental’ansia.
Perché consiglierebbe questa professione?È un lavoro che ti dà una grande libertà, ti permette di gestire i tuoi tempi e, inoltre, essendoancora poco diffuso,ti dà la possibilità di costruirti una carriera su qualcosa di nuovo.
Article printed from KONGnews – Il Bello del Lavoro: http://www.kongnews.it
URL to article: http://www.kongnews.it/nuove-tendenze/come-ti-riorganizzo-la-scrivania-e-non-solo/
URLs in this post:
[1] www.apoi.it: http://www.apoi.it/
Copyright © 2013 KONGnews - Il Bello del Lavoro. Tutti i diritti riservati
- KONGnews – Il Bello del Lavoro - http://www.kongnews.it -
Come ti riorganizzo la scrivania (e non solo)Posted By Carlotta Garancini On 14 febbraio 2014 @ 11:59 In Nuove Tendenze | No Comments
Si chiama Professional Organizer, è una figura che arriva dagli Stati Uniti (dove ormai è una realtàda diversi decenni), ma ora sta prendendo piede anche in Italia e l’associazione Apoi www.apoi.it[1] (fondata meno di un anno fa) ne è la conferma. In una parola chi svolge questa professione sioccupa di organizzazione. Di cosa? Di un cellulare, di un pc, di una scrivania, di un’azienda, di unacasa, di qualsiasi cosa in cui ci sia bisogno di fare ordine (anche solo a livello mentale o dello stiledi vita). E non si tratta di un’incontenibile mania di precisione, di un’ossessione, ma il tutto èvolto allo scopo di aiutare il cliente a vivere più rilassato, sereno, e di facilitarlo nelraggiungimento dei suoi obiettivi. Per capirne di più abbiamo intervistato Sabrina Toscani,Presidente di Apoi.
Come è arrivata la figura di PO in Italia?Posso dire di essere stata una delle prime a occuparsene. Nella vita lavoravo nell’ambitodell’organizzazione aziendale, poi tre anni fa ho scoperto l’esistenza all’estero della professione diOrganizer. Ho iniziato a documentarmi leggendo diversi libri e intanto ho conosciuto persone chegià si dichiaravano PO, altre che non si definivano tali, ma che di fatto lo erano. Così, l’annoscorso, siamo giunti alla fondazione dell’associazione che ha lo scopo di dare al ProfessionalOrganizer la valenza di un vero e proprio lavoro, di condividere le esperienze tra professionisti, diformane di nuovi e di diffondere la conoscenza di questa figura.
Come si diventa PO? Chi vuole avvicinarsi a questo mestiere può contattare la nostra associazione che, dopo avervalutato le motivazioni di ogni candidato, mette a disposizione dei corsi di formazione on line. Ilprimo passo per iniziare a lavorare è costruirsi un proprio sito e trovare un gruppo di clienti: inquesto caso parliamo di PO Junior. Si diventa PO Senior quando, raggiunta una certa esperienza,si inizia a svolgere la professione con Partita Iva e si ottiene visibilità sul nostro sito.
Quali sono i requisiti che deve avere un bravo PO? Per diventare Professional Organizer occorre avere intanto una predisposizione naturaleall’organizzazione, poi servono alcune competenze trasversali. Dal momento che il cliente si apreal PO rivelandogli le sue problematiche e questi deve intervenire in ambiti molto personali checambiano la quotidianità della persona, bisogna possedere anche una certa empatia e una buonacapacità di ascolto.
Quali sono le tariffe di un PO?Su questo stiamo ancora lavorando. Diciamo che dipende molto dal tipo di intervento, su qualiambienti e per quanto tempo è richiesto. Per fare qualche esempio, per mezza giornata di lavoro,si possono chiedere 300-400 euro in un’azienda e 200 euro in un casa.
Quali sono le regole tecniche che un PO deve seguire in generale nel suo lavoro?Una è la regola del bersaglio: nel riorganizzare una cucina, per esempio, gli oggetti che il clienteusa più frequentemente devono essere poste a portata di mano. Non è una cosa così scontata,molte persone non si accorgono che potrebbero migliorare la loro gestualità quotidianaposizionando meglio le cose che utilizzano. O ancora, il nostro motto è “Less is more”: meno cosesi hanno, meno tempo perdiamo ad occuparcene, invece spesso accade che si tengano deglioggetti che non ci servono solo per abitudine o affezione.
Perché una persona dovrebbe richiedere l’intervento del PO?
La nostra convinzione è che le ore a disposizione in una giornata non si possano aumentare e che
dunque occorra trovare il modo per organizzare il tempo al meglio. In questo modo si migliora laqualità della vita diminuendo la quantità di stress, ritrovando il proprio equilibrio e massimizzandole proprie risorse. Insegniamo per esempio a gestire l’enorme mole di informazioni che ci arrivanoquotidianamente dalle mail, dai social, a essere più efficaci nel parlare con una persona, o ancoraaiutiamo a riorganizzare uno spazio in modo che diventi il più funzionale possibile.
E a chi sostiene invece che a fare ordine si perde tempo, mentre il disordine è sintomodi creatività cosa direbbe?Il disordine creativo esiste, ma prima necessita di ordine. Esempio: se su una scrivania hai dellospazio per lavorare, puoi iniziare a ragionare, a concentrarti sul tuo progetto, a fare unbrainstorming. Se invece parti già dal disordine, la tua concentrazione diminuisce e aumental’ansia.
Perché consiglierebbe questa professione?È un lavoro che ti dà una grande libertà, ti permette di gestire i tuoi tempi e, inoltre, essendoancora poco diffuso,ti dà la possibilità di costruirti una carriera su qualcosa di nuovo.
Article printed from KONGnews – Il Bello del Lavoro: http://www.kongnews.it
URL to article: http://www.kongnews.it/nuove-tendenze/come-ti-riorganizzo-la-scrivania-e-non-solo/
URLs in this post:
[1] www.apoi.it: http://www.apoi.it/
Copyright © 2013 KONGnews - Il Bello del Lavoro. Tutti i diritti riservati
RASSEgnA STAMPATV
RaiTre, 3 marzo 2015 Geo & Geo, Sveva Sagramola intervista a Francesca Pansadoro
RaiUno, 24 ottobre 2014 A Conti fatti Intervento di Sabrina Toscani
RaiUno, 9 ottobre 2014 A Conti fatti Intervento di Sabrina Toscani
Tg1 (ore 20:00), 6 luglio 2014 Servizio “I professionisti dell’ordine”, Intervista a Sabrina Toscani e Francesca Pansadoro
RASSEgnA STAMPATV
Tg2, 19 giugno 2014 Costume e Società, intervista a Irene Novello
RaiTre, 12 maggio 2014 Geo & Geo, Sveva Sagramola intervista a Francesca Pansadoro
RaiTre, 16 aprile 2013 Geo & Geo, Sveva Sagramola intervento di Francesca Pansadoro
RASSEgnA STAMPARADIO
Radio Insieme, 23 dicembre 2015 intervista Sabrina Toscani https://soundcloud.com/apoiprofessionalorganizer/sabrina-toscana-a-casa-dolce-casa-23-dicembre-2014
Radio Insieme, 21 ottobre 2014 intervista Sabrina Toscani https://soundcloud.com/apoiprofessionalorganizer/radio-insieme-sabrina-toscani-intervistata-a-casa-dolce-casa
Radio 1 Rai, 15 ottobre 2014 Eta Beta, Massimo Cerofolini intervista Francesca Pansadoro
Radio 1 Rai, 4 ottobre 2014 Mary Pop, Giulia Chiodini intervista Sabrina Toscani, Francesca Pansadoro, Silva Bucci e Irene Novello
Radio 1 Rai, 15 agosto 2014 Prima di tutto, intervista a Francesca Pansadoro
Radio Capital, 15 settembre 2014 Ladies and Capital, intervista a Sabrina Toscani
RASSEgnA STAMPARADIO
Rete Due Radio Svizzera, 31 agosto 2014 intervista a Sabrina Toscani
Radio Italia 1, 10 giugno 2014 Lavori in corso, intervista a Marilina Di Cataldo
Radio Capital, 1 giugno 2014 Capital Week End, intervista a Sabrina Toscani
Radio inBlu, 15 maggio 2014 Mattinata inBlu, intervista a Irene Novello
Prima Radio, 15 aprile 2014 intervista a Marilina di Cataldo
APOI
ASSOCIAz IOnE PROfESS IOnAL ORgAnIzERS ITAL IA
C.P. 58 - PosteImpresa RA
Via Meucci, 48124 Ravenna
www.apoi.it - [email protected]