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Melodia in pagina—Numero 1 pagina 1
MARZO 2010
Numero 1
Noto 6- 15 novembre 2009 - II Edizione Volalibro Festival
della Cultura per ragazzi Marzo 2010. Prende il via primo numero
del nostro giornalino d’ Istituto. L'idea di
fare un giornalino nasce dal desiderio dei
nostri ragazzi, pienamente condiviso dalla
nuova dirigente, di dare “una voce” alla
nostra scuola, di “trovare” un mezzo di
comunicazione e di incontro per scambiare
idee, per riflettere, per dar modo a cia-
scuno di dire “la propria” su vari argomen-
ti. Nel giornalino trovano spazio tutti gli
alunni – dalla scuola d’infanzia alla scuola
secondaria di primo grado- che hanno
scritto racconti, fiabe, poesie, disegni,
fumetti e testi in genere che possano
essere letti non solo dall'insegnante ma
anche e soprattutto da altri bambini, da
genitori e da chiunque abbia ancora voglia
di fantasticare. “Melodia in pagina” non è
quindi una pubblicazione che raccoglie "il
meglio" dei migliori discenti della scuola,
ma più semplicemente vuole informare
sugli avvenimenti significativi che i ragaz-
zi vivono nella scuola, diffondere i loro
pensieri, i loro interessi, le loro idee così
come sono. In secondo luogo ci è piaciuta
l'idea di creare aggregazione attorno ad
un oggetto di per sé coinvolgente: ecco
allora il gruppo del Comitato di Redazione
– alunni che seleziona i testi da pubblica-
re, che dispone le pagine secondo un pro-
prio ordine, che sceglie i caratteri di
scrittura, le foto e i disegni .., che si oc-
cupa della impaginazione, coordinati dagli
insegnanti. Questo primo numero raccogli-
gli articoli dei “più coraggiosi”, di coloro
cioè che, improvvisatisi giornalisti, hanno
affrontato argomenti di cronaca, curiosi-
tà... divertendosi perfino a intervistare
adulti e ragazzi esterni alla scuola su alcu-
ni temi di attualità. Tutti noi ci auguriamo
che il giornalino si arricchisca ulterior-
mente con altre rubriche, richieste e vo-
lute dai ragazzi, dettate dalla loro fanta-
sia e dai loro sempre molteplici interessi.
Un ringraziamento particolare ai nostri
“giornalisti in erba” che hanno collaborato
con impegno e “coraggio”alla realizzazione
di questo prima pubblicazione.
La redazione
EDITORIALE
2° Istituto
Comprensivo
“Giuseppe Melodia”
E' stato l’ elaborato di due studenti del Melodia a classificarsi al 2° po-sto del concorso "Piccoli autori".
Con la premiazione del Concorso per
piccoli scrittori e piccoli illustratori, si
è conclusa domenica 15 novembre
2009, sul palco del teatro comunale, la
II edizione di Volalibro, il festival
della cultura, che ha coinvolto cinque-
mila studenti dei vari comun della pro-
vincia di Siracusa, Ragusa, Catania,
Roma.La premiazione è avvenuta alla
presenza del Sindaco di Noto, dell'
onorevole Fabio Granata e del Provve-
ditore agli Studi di Siracusa. A pre-
sentare la serata il giornalista e show-
man Alessandro Baglieri, a cui hanno
tenuto compagnia i personaggi della
Televisione, il Principe Giglio e Scirin
Scintilla. Sono stati premiati per la se-
zione piccoli illustratori:C. Caruso, P.Di
Natale,M Lucenti, S. Papa (1°); J Pomillo
e C. Mammana (2°): Giulia Groppi e Nico-
letta Fiore( 3°). Per il concorso piccoli
autori, il primo premio è andato a Elena
Burloni(Roma); il secondo a Lucrezia
Berretta e Marta Marziano (Melodia) ; il
terzo a Maria Schembri (Verga- Pachi-
no). E’ stato, infine, segnalato l’elaborato
di Gabriele Maiore (Melodia)
G.Garofalo (sc.media)
Giorno sedici dicembre 2009,
nella splendida cornice della
Sala Gagliardi, si è tenuto il
tradizionale concerto di Na-
tale dove si sono esibiti gli
alunni che frequentano le
classi di pianoforte, clarinet-
to, violino, saxofono del corso
ad indirizzo musicale della
nostra scuola, coordinati e
diretti dai proff: G.Campisi,
C.Albi, C.Nobile, V.Morello. Le
note degli strumenti, unite al
coro delle quinte classi di scuola primaria, hanno dato luogo ad uno splendido e
struggente afflato natalizio che è culminato con lo scambio degli Auguri di Buon
Natale.
L.Berretta , D.Cavarra (sc.media)
Concerto di Natale
Grande successo dei nostri piccoli musicisti
MELODIA IN PAGINA
GIUSEPPE MELODIA…
chi era costui ?
Noi ragazzi giornalisti e
telecronisti...per un giorno
Interviste, slogan, articoli e… tanto entusiasmo dei nostri ragaz-zi!!!
(Continua a pagina 2)
Giuseppe Melodia nacque a Noto il
28/ 12/1808 da Domenico Melodia e
(Continua a pagina 5)
Da marzo partono i progetti PON annuali-
tà 2009-2010 cofinanziati dall’U.E. e dal
(Continua a pagina 12)
Al via i progetti P.O.N.
Melodia in pagina—Numero 1 pagina 2
Volalibro è il festival della cultura per
ragazzi dai 6 ai 19 anni, giunto
quest’anno alla seconda edizione. Du-
rante il periodo della manifestazione i
ragazzi vengono coinvolti nella parteci-
pazione a mostre, laboratori, letture,
spettacoli teatrali, visite guidate. Noi
alunni della scuola secondaria di I gra-
do abbiamo partecipato al laboratorio
di giornalismo Avvenire “Popotus” che
si è svolto nel Palazzo Vescovile sotto
la guida di due giornalisti della redazio-
ne di Milano di Avvenire. Abbiamo ap-
preso come viene organizzato il gior-
nale, come nasce la notizia di cronaca e
le varie tecniche utilizzate dai giornali-
sti per dare l’informazione. Partendo
da una fiaba, abbiamo estrapolato la
notizia da prima pagina. Abbiamo crea-
to la testata, l’occhiello...e natural-
mente abbiamo scritto l’articolo, uti-
lizzando la tecnica dell’intervista. È
stata un esperienza molto avvincente
che ci ha coinvolto totalmente. Anche
se per due ore ci siamo sentiti dei veri
giornalisti.
Sabato 12 dicembre 2009 nell’aula magna della
scuola G. Melodia alle ore 10,30 si è tenuto un
incontro sul tema“Dal viaggio allo sbarco, dal
sogno alla realtà”centrato sulle problematiche
legate allo sbarco dei clandestini sulle coste del
nostro territorio. L’incontro ha affrontato in-
teressanti tematiche di integrazione multietni-
ca. Sono intervenuti la scrittrice netina M.
Giovanna Mirano, che ha presentato il suo ro-
manzo “Uomini liberi” , giunto alla sua 7° edizione, centrato sul dramma
dell’immigrazione clandestina; l’artista arabo di origine tunisina Ronzi Harrabi;
Vincenzo La Monaca, responsabile della Caritas di Ragusa; il luogotenente della
caserma dei carabinieri di Noto, maresciallo Lucifora; l ’assessore alla pubblica
istruzione del Comune di Noto Arch. Andrea Falconeri. L’ incontro è stato rivolto
agli studenti delle classi 3° della scuola secondaria di 1° grado. Il maresciallo Luci-
fora ci ha descritto lo sbarco dei clandestini nelle nostre coste. Queste persone
partono dalla terra natia nella speranza di migliorare la propria vita, alcuni attra-
versano il deserto con tir o anche a piedi per raggiungere il posto di raduno; per
attraversare il canale di Sicilia, si affidano a persone senza scrupoli che, a caro
prezzo, li trasportano sulle nostre coste su barche o gommoni. Viaggiano per giorni
e giorni, anche settimane, senza cibo, ammassati da non potersi muovere e tanti
perdono la vita in mare. Arrivano carichi di vestiti messi addosso l’uno sopra l’altro,
vengono portati in centri di prima accoglienza dove vengono visitati e i carabinieri
controllano i dati anagrafici e la loro situazione. Le parole dell’ artista arabo Ronzi
ci hanno profondamente colpito, specie quando ha detto che in Tunisia, fino a 50
anni fa, durante le feste religiose persone di varie religioni (musulmana, cristiana,
ecc.) si riunivano insieme nel quartiere a far festa. C’era interculturalità, cioè o-
gnuno interagiva con il prossimo senza pregiudizi di nessun tipo. Per esserci l’ inte-
grazione ci vuole conoscenza, bisogna sapere ascoltare gli altri. Purtroppo oggi è
aumentata l’intolleranza mondiale. Per Ramzi, per tornare ad essere disponibili, si
deve azzerare l’intolleranza. La scrittrice netina ha citato un episodio significativo:
ha parlato di un ragazzino di origine araba che vive a Palermo, che aveva perduto la
sua identità culturale ; egli diceva di non sentirsi né musulmano, né cattolico,né
siciliano, né italiano, né arabo. Questa conferenza ci ha fatto capire che
l’integrazione multietnica può essere possibile se ognuno di noi impara a rispettare
gli altri. A. Corte-–V.Beltrami—S. Piccione (sc. Media)
16 Novembre 2009
Una giornata all’insegna
della legalità
Noi ragazzi- Giornalisti e tele cronisti.. per un giorno!
CONVEGNO SULL’IMMIGRAZIONE
Lunedì 16 novem-
bre 2009 noi alun-
ni delle terze clas-
si dell’Istituto
Comprensivo Melo-
dia abbiamo parte-
cipato ad un convegno sulla legalità or-
ganizzato dalla Polizia di Stato e che si
è tenuto nell’aula Magna del Seminario.
Sono stati affrontati importanti argo-
menti legati al rispetto delle regole e
della persona ed alla lotta alle mafie.
Legalità significa rispettare e far ri-
spettare le leggi, consiste nell’assumere
atteggiamenti positivi nei confronti
delle leggi dello Stato. La società è
formata da tante persone libere fino a
quando la propria libertà non limita
quella dell’altro; per questo è importan-
te conoscere e rispettare le leggi. Noi
ragazzi siamo stati stimolati a riflette-
re su questo tema e a seguire gli esempi
positivi di quanti hanno sacrificato la
propria vita nella lotta contro le sopraf-
fazioni per garantirci un futuro miglio-
re. Vincenzo Beltrami (sc. Media)
Altrettanto successo ha riscosso il
laboratorio Rai 3-GT ragazzi, il tele-
giornale in classe che si è tenuto a
Palazzo Nicolaci con due giornaliste
della redazione romana del Gt ragazzi.
Dopo aver esaminato alcuni problemi
del mondo attuale, abbiamo concorda-
to un argomento da presentare nel
sommario del nostro minitelegiornale.
Abbiamo preparato un questionario e
abbiamo intervistato le persone.
L’entusiasmo è salito alle stelle quando
abbiamo rivisto il nostro filmato e le
nostre interviste precedute dal logo
da noi stessi preparato:telecronisti d’
eccezione! .
M.Rizza-M.Pagano-M.Zirino (sc.media)
Il nostro motto:
La scuola per la città
Melodia in pagina—Numero 1 pagina 3
boli che la rappresen-
tano, mentre pretendo-
no che si rispettino le
loro credenze. Noi ra-
gazzi della II B siamo
andati al Corso Vittorio
Emanuele di Noto ad
intervistare i passanti
per conoscere la loro opinione su questo
argomento. Una signora ci ha risposto
che, essendo cattolica, pensa che i cro-
cifissi nelle scuole non si debbano to-
gliere perché, così come ogni religione ,
anche la nostra ha le sue tradizioni e i
suoi simboli che devono essere rispetta-
l’ultimo giorno del calendario dei Ma-
ya..Altri invece hanno mostrato un certa
preoccupazione perché – hanno detto-
fino ad ora tutte le profezie dei Maya si
sono avverate. Secondo lei sarà la fine del mondo oppure sarà un cambiamento positivo? Né l’uno né l’altro. Sarà un
giorno come un altro, anche perché già in
passato sono state date varie date per
la fine del mondo, ma non è accaduto mai
niente. - Secondo lei è solo una trovata pubblicitaria o la realtà?- Secondo me è
solo una trovata pubblicitaria e molti ci
speculano per vendere libri e quant’altro
- Secondo lei, troppo allarmismo sulla fine del mondo nel 2012?- Io penso che
siano poche le persone allarmate per
ciò che potrà accadere nel 2012. La
maggior parte delle persone è talmen-
te impegnata nella vita di ogni giorno
da non pensare ad altro; e poi sono
convinto che quando la data arriverà e
passerà, ci verrà detto che l’umanità
non era pronta e la preghiera ci ha
risparmiati, come è successo prece-
dentemente.
Cosa dire? Tocchiamo ferro e speria-
mo che non accada niente!
V. Gallo, A.Incatasciato,M.Zirino (sc.media)
Uno dei problemi che ha diviso le opi-
nioni degli italiani negli ultimi mesi è
se è giusto mettere il crocifisso nei
luoghi pubblici. Alcuni sostengono che
la presenza del crocifisso impedisca a
persone di credo diverso di praticare
la religione che desidera. Altri sosten-
gono che persone di altre religioni,
straniere o italiane, dovrebbero ri-
spettare il simbolo della religione cat-
tolica che rappresenta il nostro Paese.
Questo, purtroppo, non si verifica
sempre. Spesso molte persone non
sono tolleranti, e quindi viene facile
disprezzare la religione altrui e i sim-
te anche da chi non li condi-
vide. Un signore, invece, ci
ha detto che lui è di un'al-
tra religione, ma da piccolo
gli è stato insegnato ad
essere tollerante alle idee
altrui, per cui era contrario
all'idea di togliere il croci-
fisso dalle scuole. Concludendo, noi
pensiamo che gli stranieri che vivono
nel nostro paese debbano rispettare le
nostre tradizioni e i nostri simboli
religiosi, così come noi rispettiamo i
loro.
M. Ciranna—N.Salemi (sc.media)
2012..fine del mondo?
Quella che all’inizio è stata definita
come influenza suina, e che ora è defi-
nita come “ influenza A / H1N1 sta
facendo il giro del mondo. E’ partita dal
Messico e si è diffusa prima negli Stati
Uniti d’America, poi in Europa e nel
resto del mondo. Ogni governo si è at-
trezzato per poterla combattere at-
traverso la campagna delle vaccinazioni.
Per sentire cosa pensa la gente su que-
sta nuova influenza, noi alunni
della IIA abbiamo intervistato
alcune persone ponendo loro
delle domande. Cosa pensa dell’influenza H1N1? Penso che
sia un’influenza simile a quella
stagionale e che l’informazione
abbia creato un po’ di allarmi-
smo. E’ d’accordo riguardo alle vaccinazioni? In linea di massi-
ma sono d’accordo, ma solo per
coloro che soffrono di gravi patologie,
per il personale medico-sanitario… per-
sonalmente penso di non ricorrere alla
vaccinazione perché ho un fisico sano.
Conosce i sintomi della nuova influenza? Sì, conosco i sintomi che sono del tutto
simili a quelli dell’influenza stagionale:
mal di testa, febbre alta, perdita
d’appetito, tosse, problemi respiratori.
Si preoccupa della diffusione del virus?
Ho un po’ di apprensione per i miei figli
perché, tra l’altro ho sentito in TV che
il virus sta subendo delle mutazioni. Sa come si trasmette la nuova influenza ? La nuova influenza non si trasmette
attraverso i cibi o mangiando carne di
maiale, come all’inizio si pensava. Il virus
si trasmette attraverso la saliva di chi
tossisce o starnutisce o attraverso il
contatto. Per questo,una buona igiene è
essenziale nel limitare la diffusione
dell’influenza. Noi pensiamo che l’H1N1
non sia più terribile della classica influ-
enza, ma non è da sottovalutare ed è
necessario prendere tutte le precauzioni
per evitarne il contagio, compreso il
vaccino consigliato dal Ministero della
Sanità.
G. Garofalo– M. M arziano (sc.media) Fumetto : E. Docile—E. Brancaforte
L’influenza H1N1 è veramente così terribile?
Oggi si parla molto di “fine del mondo”
nel 2012, su internet non si parla
d’altro. Si vendono kit di sopravvivenza,
rifugi anti-catastrofe,filtri per rende-
re l’acqua potabile……Anche lo star
system specula sull’evento con l’atteso
colossal “2012”. Noi alunni della II C
abbiamo voluto approfondire questo
argomento intervistando i nostri con-
cittadini.-Lei crede alla profezia Maya sulla fine del mondo nel 2012? - Alcuni
hanno risposto dicendo di non credere
perché gli esperti e studiosi della sto-
ria dei Maya smentiscono che si tratti
di una profezia; la data della presunta
fine del mondo coincide solamente con
Crocifisso in aula sì o no?
Melodia in pagina—Numero 1 pagina 4
La convenzione internazionale dei
diritti dei bambini approvata dall’
ONU il 20 novembre 1989 è ratifica-
ta da 193 stati, tutela il diritto alla
vita,alla salute,al nome, all’ istruzio-
ne, al gioco, Protegge i bambini dagli
abusi e dallo sfruttamento e garanti-
sce la libertà e la pace .Quella del 2
Novembre è una data simbolica che
ricorda a tutti i bambini i diritti,ma
soprattutto lo ricorda alle Nazioni
che hanno il compito di tutela-
re ,questi diritti. Dopo 20 anni, per
molti bambini,i diritti sono soltanto una parola vuota di significato. Ci
sono ancora oggi dei paesi in cui non
vengono rispettati i diritti umani,
dove vengono sfruttati i bambini per
fare lavori faticosi in età in cui gli
strumenti di lavoro dovrebbero esse-
re penne e matite. Le ingiustizie, a cui
assistiamo ci procurano grande soffe-
renza; speriamo che un giorno nessun
bambino, debba essere sfruttato o
ucciso.
G.Scapellato, R.Nevola (Sc.primaria)
Rosarno e gli immigrati.
Il caso Calabria, la fuga degli immi-
grati da Rosarno, pone all’attenzione
nazionale un problema che si trascina
da tanto tempo, tra ipocrisia e razzi-
smo celato, da parte di un popolo che
ha conosciuto, in tempi non lonta-
ni,l’emigrazione di massa. Lo Stato
dovrebbe controllare e fare rispetta-
re le regole, per evitare che flussi di
massa si trasformino in invasione di
clandestini che finiscono per essere
facile preda della malavita di turno,
sia essa n’drangheta, camorra, mafia.
Se i flussi fossero veramente regolati
e controllati compatibilmente ai biso-
gni nazionali in tema di lavoro, non
nascerebbero situazioni di intolleran-
za come quelli che si sono verificati in
questi giorni in Calabria. Non si può
essere ambigui, quando si parla di im-
migrazione e accoglienza, bisogna con-
siderare che una popolazione che in-
vecchia per riuscire a far camminare
la nostra macchina produttiva ha biso-
gno di manodopera straniera che va
trattata nel pieno rispetto dei diritti
umani, senza ricorrere a sfruttamento
e umiliazione. Per evitare che il nostro
Paese si trasformi in terra di scontro
bisogna far sì che lo Stato sia più pre-
sente in territori difficili, dove le varie
mafie si sostituiscono ad esso per det-
tare le loro leggi, fatte di abusi e ille-
galità, pessima immagine per un paese
come l’Italia che si proclama democra-
tico e rispettoso dei diritti umani. Le
condizioni cui sono sottoposti gli immi-
grati sono gravi, ma la violenza è sem-
pre da bandire; lo Stato ha il dovere
d’imporsi con autorità per ristabilire la
legalità e la convivenza, tra i popoli.
C.Fichera, S.Staglieno, E.Beninato (sc.primaria)
Una frana a Giampilieri ha provocato
18 morti. Una collina si è sbriciolata la
notte tra l’1 e il 2 Ottobre seminando
disperazione tra la popolazione. Le
strade erano allagate, trentacinque
persone erano disperse e cinquecen-
toquaranta sfollati. Due anni fa suc-
cesse un evento simile, però non ci
furono morti. Questa volta,invece,
cinque ore di pioggia hanno causato
una catastrofe sorprendendo la gente
nel sonno. Il cordone di roccia è fra-
nato investendo il Paese, le case si
sono sbriciolate come cartoni e molti
hanno perso tutto. Gli uomini sono negli-
genti e non rispettano la bella natura,
tagliano gli alberi in modo dissennato e
costruiscono case nei letti dei fiumi.
La Chiesa Madre sembrava galleggia-
re su una piattaforma di fango. Dopo
il disastro si è parlato di quello che
doveva essere fatto in precedenza; il
risultato è solo la conta dei morti, con
la speranza che ciò che è accaduto
non dovrà succedere più. La Sicilia,
come tutta l’Italia, è a rischio idroge-
ologico; bisogna augurarsi che si in-
tervenga con progetti seri per evita-
re altri disastri e altri morti.
E. Beninato, M. G. D’Aversa, G. Casto-bello V. Cannarella (sc. Primaria)
Parliamone insieme : LA FRANA A GIAMPILIERI
20 Novembre :
giornata internazionale sui diritti dei bambini.
Tutti i bambini del mondo hanno gli stessi diritti.
Disegno di G.Scapellato (sc.primaria)
II A
scc Med
ia
Melodia in pagina—Numero 1 pagina 5
Con la legge n. 211 del 20 luglio
2000 il parlamento italiano ha isti-
tuito il 27 gennaio la giornata in
commemorazione delle vittime
dell’olocausto. La scelta della data
ricorda il 27 gennaio 1945, quando
le truppe sovietiche dell’Armata
Rossa, nel corso dell'offensiva in
direzione di Berlino, arrivarono ad
Auschwitz, scoprendo il suo triste-
mente famoso campo di concentra-
mento e liberandone i pochi superstiti.
Lo sterminio del popolo ebreo è celebra-
to anche da molte altre nazioni. Anche
nella nostra scuola ricordiamo il giorno
della memoria commentando film, poesie
e brani che riguardano questo argomen-
to. Ciascuno di noi ha la possibilità di
confrontarsi ed esprimere il proprio
pensiero su questo terribile argomento
avvenuto anni fa.
Maria Perez (sc. Media)
27 GENNAIO : GIORNO DELLA MEMORIA
Il bambino con il pigiama a righe
zo alla campagna. Dalla finestra della sua
stanza, Bruno osserva una strana fatto-
ria vicina, sormontata da un altissimo
camino da cui fuoriesce fumo nero. e non
sa spiegarsi perchè i contadini indossino
“un pigiama”per lavorare. A Bruno viene
proibito di uscire dalla villa e trascorre
le sue giornate in solitudine, con un tu-
tore che educa lui e la sorella all'ideolo-
gia nazista. Bruno non riesce a capire
perché gli ebrei debbano essere consi-
derati cattivi, anche perché Pavel, un
prigioniero ebreo che lavora in casa, è
molto gentile con lui. Un giorno, senza
farsi vedere, Bruno riesce ad uscire
(Continua a pagina 12)
è Bruno,
un bam-
bino di
otto anni
che vive
a g i a t a -
m e n t e .
Tornan-
do da
s c u o l a
trova la casa in fermento: suo padre,
ufficiale nazista, ha avuto una promo-
zione e tutta la famiglia sta per trasfe-
rirsi. Bruno non è contento di lasciare la
sua bella casa e i suoi amici. Si ritrova a
vivere in una grande villa isolata in mez-
Sabato 30 gennaio
s i a m o a n d a t i
nell’aula multime-
diale per vedere il
film “Il bambino con
il pigiama a righe”
diretto da Mark
Herman, tratto dall’
omonimo romanzo
dello scrittore ir-
landese John Boyne . È la storia di
un’ amicizia sincera tra due bambini,
uno tedesco e l’altro ebreo, sullo
sfondo di un fatto storico che ha
segnato le nostre coscienze, l’ olo-
causto. Berlino - 1942. Protagonista
di bordo di una compagnia di navigazione.
Ciò gli permise di conoscere profonda-
mente le migliori civiltà, in particolar
modo l’Egitto e la Siria. Quando fece
ritorno in patria, lasciò la professione di
medico e si dedicò all’educazione della
gioventù netina, istituendo una scuola
per studenti dai nove ai vent’anni. Non fu
un semplice insegnante, ma un missiona-
rio del sapere. Era un uomo che piaceva
perché riusciva ad infiammare le menti.
Partecipò anche attivamente alla vita
politica della sua città, Noto, come con-
vinto assertore del liberalismo politico
moderato. Preso dallo smarrimento, il
Melodia cominciò ad accarezzare l’idea
di abbandonare la vita politica e pubblica
per dedicarsi soltanto all’educazione dei
giovani. Venne nominato prima Reggio
Ispettore Circondariale, poi Provvedito-
re in Sicilia, in Calabria, in Toscana e in
Piemonte. Ma il ministro della Pubblica
Giuseppe Melodia… chi era costui?
da Maria Anna Guzzardi. Iniziò e con-
cluse i suoi studi a Noto. Agli inizi del
1827, appena diciannovenne,il Melodia
si recò a Palermo e vi dimorò per sette
anni. Ottenuta la laurea in medicina,
all’inizio del 1835 lasciò Palermo per
trasferirsi in Turchia, ove poté eser-
citare la professione come medico
Istruzione, anziché premiare questo
grande riformatore, lo sbalzò da una
provincia all’altra, tanto che prese la
decisione di fare ritorno nella piccola
patria netina. Secondo il Melodia i libri
di testo devono rappresentare una guida
sicura per il maestro affinché egli possa
muoversi nel compimento della sua opera
che deve corrispondere all’esperienza
viva e concreta del fanciullo. Per il Melo-
dia l’ostacolo da superare è il linguaggio
e la comunicazione tra coloro che abita-
no l’Italia dall’Alpi a Palermo, potersi
intendere l’un l’altro per voce e per
scritto in una lingua comune. Questo è il
principale, se non l’unico, compito delle
scuole elementari per il supremo bisogno
nazionale. Si spense a Noto il 2 Marzo
1884, dopo una penosa malattia che sop-
portò con grande forza d’animo.
M.S. Perez— P. Bojarska (sc.media)
Melodia in pagina—Numero 1 pagina 6
Ingredienti :
- 1 Kg di farina di grano duro - 1Kg di zucchero
- 1Kg di mandorle sgusciate e infornate -1/2 bustina di lievito per dolci -2 bustine di vanillina
-acqua Preparazione: -Tritate le mandorle,unitele con gli altri -Ingredienti citati sopra ed impastate con acqua
- Quanto basta per rendere il composto morbi-do E ben amalgamato.
Lasciatelo riposare per un Paio d’ore , quindi formate delle palline e appiattitele facendo una leggera pressione con il
palmo della mano. Ponetele nel forno a tempe-ratura media,fino a quando i dischetti non saran-
no dorati
Le ricette della nonna… di R. Alderuccio (sc. Primaria)
Ingredienti:
-1kg di farina di grano duro -acqua e sale
- 1panetto di lievito di birra - mozzarella -salsa
-acciughe -prezzemolo -aglio -finocchietto selvati-
co -olio di oliva -grana grattugiata
-peperoncino rosso macinato Preparazione : Mettere la farina in una ciotola,sbriciolare il
lievito ed impastare con abbondante acqua tiepida e salata. Aggiungere l’ acqua a poco a poco e sbattere l’
impasto fino a quando non faccia i palloncini. Mettere a lievitare il composto e quando è pronto si versa in una teglia appena unta. Si condisce con salsa cotta mescolata con : a-
glio,prezzemolo, finocchietto selvatico , olio di oliva,sale e peperoncino. Si aggiunge la mozza-rella e il formaggio grattugiato, infine si condi-
sce il tutto con un filo d’ olio d’ oliva e si infor-
na alla temperatura di 200/250 circa.
‘I FACCIUNA ‘U SFINCIUNI
Il torrone è diffuso in tutta l'isola. L'origine del dolce
è araba, come lo è anche la parola qubbayt, che in siciliano è diventata "cubbàita". Originariamente era fatto con miele,
m a n d o r l e e "gh jugghju lena" , semi di sesamo lasciati dagli arabi a
Siracusa.
Ingredienti:
-1 Kg di mandorle
- 1 Kg di miele - oppure 700 grammi di miele e 300
grammi di zucchero
Preparazione : Occorre sbucciare e tostare al forno le mandorle e metterle successivamente sul fuoco in una casseruola insieme al miele - eventualmente insie-
me allo zucchero -. Gli ingredienti si mescolano di continuo finché non si rapprendono bene.
Successivamente il composto si versa in un piano ben
umido e lo si taglia in base alla forma desiderata.
‘U TURRUNI
Scuola Dell’Infanzia
Melodia in pagina—Numero 1 pagina 7
Alla fine dell’anno è abitudine comune festeggiare
con amici e parenti l’arrivo del
nuovo anno. Tavole imbandite,
ricche di cibo,di dolci e di
spumante sono presenti in
ogni casa. Quando scocca la
mezzanotte, si accendono i
fuochi d’artificio che salutano
l’anno vecchio che se ne va e
l’arrivo del nuovo anno. In un
attimo, si fa il bilancio dell’
anno che va via e nello stesso tempo una forte emozio-
ne riempie il nostro cuore per i desideri che in quel
momento pensiamo di realizzare in futuro. Se è vero
che l’uomo è portato a sognare e a pensare che l’arrivo
del nuovo anno possa cancellare in un attimo tutte le
cose negative, è pure vero che bisogna dare spazio alla
speranza affinché il futuro possa dare gioia e serenità
in un momento difficile che sta vivendo l’uomo dei
nostri tempi. Diceva Seneca: “Dipenderai meno dal
futuro se avrai in pugno il presente”. Seneca ci invita a
stare con i piedi per terra; costruire il proprio futuro
significa seminare oggi per raccogliere domani; non si
può sperare di diventare ricchi e famosi sperando
nella fortuna, dobbiamo essere noi i protagonisti del
nostro futuro impegnandoci in progetti e programmi
che possano cambiare positivamente la nostra vita.
G. Castobello- E. Beninato (sc. Primaria)
Anno nuovo…. Vita nuova
Un pizzico di umorismo
Sai qual è il colmo per Babbo Natale? Essere arrestato perché preso
con le mani nel sacco
E il colmo per la Befana? Non saper giocare a scopa
Tra amici:
-La befana ogni anno cade il 6 gennaio.
- Accipicchia , dovrebbe fare più attenzione.
R. Belmonte— S. Di Stefano (sc. Media)
Classi prim
e Sc. P
rimaria
I. Livio (sc. Primaria)
Melodia in pagina—Numero 1 pagina 8
Noi alunni della classe pri-
ma della scuola secondaria
di 1° grado e della scuola
primaria abbiamo parteci-
pato ai giochi matematici
che si sono svolti nel no-
stro istituto a partire dal
18/11/2009 in orario po-
meridiano. Abbiamo parte-
cipato a 3 incontri di for-
mazione prima di accedere
alla prova finale. Nei 3
incontri ci siamo allenati compilando moduli, risolvendo eser-
cizi logico-matematici; l’ultima prova è stata quella di classifi-
cazione. Per noi, “geni” della matematica, sono state delle
prove di media difficoltà.
Si sono classificati gli alunni: Di Maria Daniele e Poidomani
Ignazio (1A) – Carelli Giulia (2C)– Ciranna Maria (2B); Manga-
naro Giuseppe- Papa Marco – Ferraro Carla – Ferrara Anna (3
E); Bonazzi Paola (3D); Caccamo Corrada(3C)
A. Belfiore, - C.Belmonte - M. Rizza, - M. Pagano
GIOCHI MATEMATICI
Dall’ipod all’ mp3, passando per lettori
di musicassette e lettori cd, la musica,
in qualsiasi forma la si ascolti è, ed è
stata, una costante per qualsiasi ge-
nerazione. Ogni estate ha la sua colonna
sonora e molti associamo un momento
particolare della nostra vita ad una
canzone. La musica invade ogni spazio
della vita quotidiana: si ascolta musica
in macchina, nei bar, nei centri commer-
ciali… andando a scuola o tornando a
casa… Essa ha un ruolo fondamentale
nella vita dei giovani di qualsiasi genera-
zione, e da sempre ne influenza i com-
scoltavano i nostri genitori alla nostra
età, ma le emozioni restano sempre le
s t e s s e .
Un po’ per svago, un po’ per hobby o
forse per evadere dalla nostra routine
quotidiana, noi giovani amiamo la musica,
la ascoltiamo nel tempo libero, ovunque
ci troviamo. La musica dà un’anima
all’universo, le ali al pensiero, uno slan-
cio all’immaginazione, un fascino alla
tristezza, un impulso alla gioia e alla
vita di tutti i giorni.
V.Gallo - O.Lorenzano -A. Incatasciato- V. Rubino - S. Piccione (sc, Media)
PARLIAMO DI MUSICA...
portamenti. Ognuno di noi ha un proprio
modo di esprimerla e di capirla: la mu-
sica è la nostra anima, ci identifichiamo
in essa e la imitiamo nei suoi stili. Un
tempo masse di adolescenti si strappa-
vano i capelli per John Lennon &
company; ora, a seconda del tipo di
musica che si predilige, cambia anche lo
stile e il modo di porsi. Pensiamo agli
appassionati di musica metal, o a coloro
che prediligono la musica rap, si distin-
guono lontano un miglio. La musica muta
di giorno in giorno: quella dei nostri
giorni è ben diversa da quella che a-
Nel mese di Ottobre, noi alunni della classe IV A-
B-C e V-C abbiamo partecipato al secondo concor-
so artistico “Il volo di Pegaso” indetto
dall’Istituto Superiore della Sanità, in questa
occasione abbiamo affrontato il tema che riguar-
da le malattie rare. Nel clima natalizio,è doveroso
avere una sensibilità particolare per tutti coloro
che soffrono e vivono una malattia rara. Un regalo
gradito,da mettere sotto l’albero di Natale, po-
trebbe essere l’impegno deciso e costante dello
Stato, al fine di garantire un aiuto materiale per
affrontare e sconfiggere, tante malattie che fino
ad oggi non hanno avuto la giusta attenzione.
C. Fichera V. Guastella (sc. Primaria)
Disegni: C. Roccaro—E.Vasile– N. Fiore— G. Sca-pellato
IL VOLO DI PEGASO
Alla scoperta di una nuova sensibilità
Melodia in pagina—Numero 1 pagina 9
Se avessi una bacchetta
magica...
Se avessi una bacchetta magica
Farei tornare la pace nel mondo
E unirei tutti i popoli in un grande giro-
tondo.
Farei cessare la fame
Che è più tagliente delle lame.
Se avessi una bacchetta magica
Trasformerei in buoni i prepotenti
E in onesti i malviventi.
Costruirei nuovi ospedali
Per quelli che son malati.
Se avessi una bacchetta magica
Trasformerei tutto il mondo
In qualcosa di bello e di profondo…
Cavallo F e Gulizia G. ( sc. Media)
Le stagioni di Dino
Dietro la porta c’è un bambino
Si chiama Dino ed è piccolino
Quando sale sulla montagna
Mangia sempre una castagna
Quando va al mare
Fa di tutto per scavare
L’unico tesoro che trova è un prato
Si distende beato
E’ accecato dalla luce del sole
Il bambino solo
Nel giorno scende il tramonto
E tu, bambino,
cammini , solo, per la strada
mentre i tuoi compagni giocano felici.
Li osservi ma non ti
cali nel gioco.
Il sole scompare
La luna compare
E tu sei sempre solo
nell’angolo a guardare.
R. Tordonato (sc. Primaria)
Il contadino e la fata
di D. Marziano (sc. Media)
Funzioni di
Propp
C’era una volta un contadino che aveva
quattro figli. Viveva in una casa vecchia e
misera ed era talmente povero che ciò
che guadagnava non bastava neanche per
mangiare. Era disperato, non dormiva la
notte, perché non sapeva come fare
per portare avanti la famiglia.
Mancanza
Eroe Protagoni-
sta
Un giorno il figlio maggiore andò nel bo-
sco in cerca di bacche e frutti.
Li, incontrò una meravigliosa donna che
gli chiese di aiutarla a portare la legna
che aveva raccolto.
Donatore
Il giovane, pronto, l’ aiutò e la donna, che
in realtà era una splendida fata, gli rega-
lò un fiore magico capace di esaudire
qualsiasi desiderio.
Fornitura del
mezzo magico
Il ragazzo ,felice, tornò a casa e rac-
contò al padre la sua avventura.
- Fiore desidero vivere in una bella casa ,
con un orto pieno di frutta e ortaggi -
esclamò il padre, tenendo il fiore tra le
mani . Ed ecco che il fiore cominciò a
vibrare e la casa si trasformò sotto i
loro occhi . -Tornerò dalla fata per rin-
graziarla - disse il giovane e si incamminò,
girandosi ogni tanto per ammirare la
sua bella casa
vittoria dell’eroe
Ma non trovò più la fata. Incontrò, inve-
ce, una bella contadina che cercava fun-
ghi nel bosco. Si fermò a parlare con lei
e più la ascoltava , più se ne innamorava .
Il nostro giovane ritornò a casa con la
bella contadina che da lì a breve divenne
sua moglie. Tutti insieme vissero
nell’abbondanza e nella felicità.
Lieto fine
La sirena
In un grande mare
C’è una sirena che non sa nuotare.
Tutti la vogliono aiutare
Ma lei non vuole imparare.
Ci prova il pesce gatto
Ma lei si spaventa e scappa nel relitto.
Ci prova Nettuno
Ma la Sirena non ascolta nessuno.
Infine lei impara
Con l’aiuto dell’amica Sara.
G. Mazzara (sc. Primaria)
Ciò che vede è un campo di viole
Riesce a sognare anche lì
E la sua storia finisce qui.
L. Runca (sc. Primaria)
Melodia in pagina—Numero 1 pagina 10
IL NATALE
L’amicizia
L’amicizia è un sentimento vitale
a qualunque età, per ogni essere mortale
L‘ amicizia è fatta di bontà
e si fonda soprattutto sulla sincerità.
Un amico vero non ti tradisce,
ti sa ascoltare, ti capisce;
ti aiuta quando sei in difficoltà
condivide con te dolori e felicità
La vita senza amicizia sarebbe una tristezza
Solo chi ha un vero amico possiede una ricchezza.
Ed io mi sento fortunato
Perché il vero amico l’ho incontrato.
Al mio amico non importa come sono fisicamente,
lui legge nel mio cuore e nella mente.
Mi è accanto in ogni momento
sa aiutarmi quando ne ho bisogno,
e si dona con generosità
senza nulla in cambio, senza alcuna difficoltà.
Per lui nutro un sentimento profondo
E non lo cambierei per nulla al mondo
L’ amicizia è un seme che abbiamo nel cuore
e cresce ogni giorno con la lealtà e l’ amore
Per qualcuno forse l’ amicizia è un sentimento da sottovalutare,
ma, credetemi,
per me è qualcosa di essenziale!
L. Gradante (sc Media)
L’ANGOLO DEI PIU’ PICCOLI
a cura della scuola
dell’infanzia
L’amicizia
L’amicizia è come un fiore
se non lo coltivi muore
Un mondo senza amici
è come un giardino senza fiori.
Il vero amico è colui che ti consola
e non ti lascia mai da sola.
L’amicizia è una cosa rara
ma quando la trovi te la tieni
stretta e cara. A. Rubbino (SC, Primaria)
L’AUTUNNO
Giacomo - Anni 5
Marika
V. Papa
Melodia in pagina—Numero 1 pagina 11
Il tempo di uno sparo, quell’eco sempre più vicino, e ... Dove
mi trovo? Che luogo è questo? Socchiudo lentamente le pal-
pebre, un bagliore accecante e poi ... Ora ricordo: Lei, il suo
profumo, lo sguardo d’intesa, il calore di un abbraccio ... im-
magini della mia esistenza recise da una forbice che li ha
ridotti in frammenti, piccoli ricordi incompleti. Credevo che
non avrei potuto resistere alla consapevolezza di non avere
accanto la mia migliore amica. La vedo ancora accanto a me, il
suo nome risuona nella mia testa, accompagnato dalle sue
parole che mi consolavano con dolcezza nei momenti più bui.
Il tempo passava sotto il caldo sole d'estate con la semplici-
tà che ci univa in una timida armonia. I nostri ricordi sono
ancora vivi, una luce li veglia e si chiede perché noi non sia-
mo lì a raccontarci le storie che ci hanno fatto tanto sogna-
re. La luna starà ancora aspettando il bisbigliare delle no-
stre voci, il saluto che le dedicavamo ogni notte. E poi … tut-
to è rimasto fermo in quell’attimo, come se il tempo si fosse
bloccato e non volesse ripartire più. Camminavano insieme i
nostri sogni, crescevano giorno per giorno; il destino ce lo
costruivamo senza pensare a ciò che potesse accaderci: pas-
savano gli anni e la nostra amicizia era sempre intatta, anzi
aumentava e diventava sempre più importante, addirittura
essenziale. Non c'era giorno che passavamo separate, ogni
minima emozione, anche se piccola e insignificante, la dove-
vamo vivere insieme, sole era come sentire un vuoto, grande
da colmare. Mi manca! Mi mancano i pomeriggi passati insie-
me a ridere e scherzare ... C'erano volte, in cui annoiate dalla
solita vita, volevamo fare qualcosa di grande, e altre in cui
parlare dei vecchi tempi era abbastanza speciale; in quelle
giornate tornavamo con la mente ad anni prima, che ci pare-
vano già distanti ... Spesso pensavamo al giorno in cui il fato
ci volle fare incontrare. Su quella panchina. all'ombra di un
albero, lei prese il mio foglio bianco e lo colorò con una nuo-
va tonalità che non conoscevo: il colore della nostra amicizia,
proprio come quei fiori variopinti che portano la primavera
nei prati. Sfoglio le pagine del nostro libro e rivivo gli attimi,
mi ritorna il rossore tra le gote, il rimbombo di una lieve risa-
ta. Due bambini, l'uno di fronte all'altro, che giocavano felici!
Da allora ogni volta ci incontravamo nel parco per inventare
una nuova avventura. Inizio, fine … la stessa cosa! Proprio
dove il destino ci unì scelse di separarci ingiustamente, quasi
come se il tempo fosse scaduto per sempre. Il nostro legame
fu spezzato da un colpo di pistola male assestato da un folle
che seminava il panico tra i giardini in cui noi, ignari del peri-
colo, passeggiavamo come tanto tempo fa e ripercorrevamo il
sentiero che ci aveva fatto incontrare. Adesso sono qui,
sopra una nuvola, a vegliare quest' amicizia che non potrà mai
finire perché quando due persone sono davvero legate non
sarà il vento a disperdere i loro sogni, non sarà la pioggia a
cancellare i loro ricordi e non sarà la vita a farli dimenticare. L. Berretta - M. Marziano (sc. Media)
2° classificato –Volalibro
Una strana
morte Ieri, 10 Novembre
2009, è stato ritrova-
to sotto la neve il cor-
po di una giovane chi-
tarrista. Sembra che
la sua morte sia dovuta
alla mancanza di cibo e al freddo. Mol-
ti testimoni sono stati interrogati
dalla polizia scoiattolese. Anche noi
giornalisti li abbiamo intervistati per
saperne di più.
Il signor Grillo De Grillis ci ha riferito
che proprio quella mattina aveva visto
la cicala che cantava accompagnandosi
con la chitarra sul ramo di una quercia.
Niente lasciava intravvedere quella
fine tragica.
Il signor Calabrino Calabris – cugino
della vittima-: “Ho visto la formica
sbattere la porta del suo formicaio in faccia a mia cugina, ma non ho inda-
gato sul fatto perché è risaputa
l’antipatia che la signora formica nutre
per la mia cara cuginetta”
Il signor Ratto Ratti aggiunge: “Ho
visto la cicala infreddolita e, pensando
che stesse male, ho pensato di chiama-
re l’auto salvainsetti. Purtroppo non ho
fatto in tempo a salvarla. La polizia è
arrivata alla conclusione che la morte
della cicala sia dovuta a cause naturali
e il caso è chiuso.
M. Pagano – sc. Media
Trasformo la fiaba in notizia
Sopra una nuvola
MODI DI DIRE
Come nasce l’espressione Essere al
verde?
L’espressione “essere al verde”, diffu-
sissima, significa "rimanere senza un
soldo", ma la sua origine è sconosciuta
ai più. Secondo una citazione storica,
l'espressione è nata nelle aste pubbli-
che di Firenze dove si adoperavano,
come 'segnatempo', delle lunghe can-
dele di sego tinte di verde all'estremi-
tà inferiore: quando la candela arriva-
va "al verde", l'asta veniva chiusa.
I. Bellofiore – sc, Media
Classe III A
(sc. primaria)
Melodia in pagina—Numero 1 pagina 12
I corsi ad indirizzo musicale
Nel nostro Istituto l’ inse-
gnamento dello strumento
musicale nella scuola media è
attivo da ben ventisette anni.
Molte sono le attività che si
svolgono
in seno
ad esso. Si va dalle lezioni individuali alla
pratica della musica d'insieme per varie
formazioni. Quest'ultima, in particolare,
è finalizzata alla
realizzazione di
saggi, concerti e
performances di
vario tipo. I risul-
tati conseguiti dai
nostri discenti in
questi anni sono
alquanto lusinghieri. Basti pensare alle
numerose partecipazioni a concorsi,
rassegne e manifestazioni varie che si
sono svolte anche fuori dalla nostra
provincia.. Gli strumenti che si possono
studiare sono i seguenti: Clarinetto,
Violino, Pianoforte e Sassofono. Ai
corsi possono accedere gli alunni che si iscriveranno alla pri-
ma classe della scuola secondaria di 1 grado (media).
LA REDAZIONE
M.I.U.R. diretti agli alunni della scuola primaria e secon-
daria di 1 grado. Ai corsi possono partecipare tutti gli
alunni che ne fanno esplicita richiesta. Nella seguente
tabella sono riassunti i progetti in oggetto.
La redazione
(Continua da pagina 1)
La redazione:
2° I.C. G. Melodia plesso Don Bosco
Tel.: 0931835052
Fax: 0931573273
E-mail: [email protected]
Prendono il via i progetti PON
dalla villa e arriva alla” fattoria”, in realtà un campo di concentramento, dove co-
nosce Shmuel, un bambino ebreo della sua stessa età. I due diventano amici, si
incontrano e giocano attraverso il filo spinato che li separa. Bruno, di nascosto
dai suoi, porta a Shmuel del cibo e procura i giochi per divertirsi insieme. Un gior-
no- era l’ultimo che avrebbero trascorso insieme prima di trasferirsi- Bruno,
scavando una buca, passa sotto il filo spinato per aiutare Shmuel a trovare il pa-
dre che non vede da tre giorni. Shmuel gli ha procurato un "pigiama" , perché
passi nel campo inosservato. Bruno scopre che il campo non era il luogo di diverti-
mento che immaginava. All’improvviso dei tedeschi spingono i due bambini e altri
ebrei dentro un edificio di cemento. I bambini sono costretti a spogliarsi, pensa-
no di dover fare una doccia e si fanno coraggio tenendosi per mano, inconsapevoli
di trovarsi in una camera a gas. Quando il papà di Bruno, che ha scoperto la scom-
parsa del figlio dalla villa, arriva alla camera a gas c'è solo silenzio: la loro morte
è già giunta. A noi ha molto colpito la brutalità con cui venivano massacrati gli
ebrei senza distinzione fra adulti e bambini. Secondo noi la scena più significativa
del film è proprio la scena finale dove nella camera a gas si spengono le luci e i
due amici sono lì, si stringono la mano e affrontano insieme il loro crudele destino.
Il messaggio che il regista ci ha trasmesso è che l’amicizia ha vinto su qualsiasi
forma di violenza. Bruno, infatti, nonostante gli insegnamenti del maestro e del
padre, è riuscito a amare un bambino uguale a lui e questo ci ha emozionato e ci ha
fatto riflettere sulla cattiveria umana e pensiamo che ciò che è stato non deb-
ba mai più ripetersi.
F. Cavallo- M Rizza- L. Pintaldi (sc. Media)
(Continua da pagina 5)
Comitato di redazione – alunni:
ALDERUCCIO REBECCA- BELFIORE ADRIA-
NA- BELMONTE CRISTIAN- BELMONTE
ROBERTO - BELTRAMI VINCENZO - BE-
NINATO ENRICO - BOJARSKA PAULINA –
CASTOBELLO GABRIELE - CIRANNA MA-
RIA - CORTE ARIANNA - DI STEFANO
SIMONETTA- GALLO VALENTINA- GARO-
FALO GABRIELE – INCATASCIATO ALES-
SIA – LORENZANO ORIANA – PAGANO
MARTINA – PEREZ MARIA SILVANA -
PICCIONE SELIN- RIZZA MARTINA- RU-
BINO VALERIA – SALEMI NOEMI- TAFA-
RO SALVATORE – ZIRINO MANUEL
Docenti - coordinatori:
Rosangela Cutrufo – Cettina Mortillaro- Cet-
tina Sortino- Chiara Vinci -
Impaginazione: Prof. Carmelo Trapani
Revisore bozze: Prof. Salvatore Di Pietro
Direttore Responsabile:
Prof.ssa Nicoletta Maria Adelaide Lipani
OBIETTIVO C – Migliorare i livelli di conoscenza e
competenza dei giovani Azione C1 - Interventi per
lo sviluppo delle competenze chiave TIPOLOGIA INTER-
VENTO TITOLO
Percorso formativo sulle competenze
digitali
Alla guida del Computer La
patente europea
Percorso formativo sulle competenze di base Comunicazione
in lingua straniera
Steps in English
Percorso formativo sulle competenze
trasversali
Competenze sociali e civiche
La scuola per la città
(miniguide)
Percorso formativo sulle competenze
trasversali
Competenze sociali e civiche
Il rispetto della vita