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Mensile di economia sociale, finanza etica e sostenibilitàtempo sta guardando al mondo delle due...

Date post: 22-Aug-2020
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4,00 9 788899 095246 ISBN 978-88-99095-24-6 Al posto nostro Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, NE/VR. finanza etica L’ESERCITO DEGLI AZIONISTI ATTIVI EUROPEI economia solidale BIKENOMICS IN VOLATA VANTAGGI ECONOMICI E POSTI DI LAVORO internazionale UE BIPOLARE: SCHIACCIA LA GRECIA COCCOLA L’UCRAINA I robot ci ruberanno il lavoro? Di certo molti mestieri scompariranno. La quarta rivoluzione industriale è realtà. L’Italia intanto eccelle nella robotica. E la finanza ha allungato le mani Cooperativa Editoriale Etica Anno 16 numero 140 agosto 2016 Mensile di economia sociale, finanza etica e sostenibilità
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Page 1: Mensile di economia sociale, finanza etica e sostenibilitàtempo sta guardando al mondo delle due SCHEDE DAL TRENTINO A CINQUE START-UP PER LA MOBILITÀ A DUE RUOTE i pedali della

€ 4,00

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finanza eticaL’ESERCITO DEGLIAZIONISTI ATTIVI

EUROPEI

economia solidale

BIKENOMICS IN VOLATAVANTAGGI ECONOMICI

E POSTI DI LAVORO

internazionaleUE BIPOLARE:

SCHIACCIA LA GRECIACOCCOLA L’UCRAINA

I robot ci ruberanno il lavoro? Di certomolti mestieri scompariranno. La quarta rivoluzione industriale è realtà.L’Italia intanto eccelle nella robotica. E la finanza ha allungato le mani

Cooperativa Editoriale EticaAnno 16 numero 140 agosto 2016

Mensile di economia sociale, finanza etica e sostenibilità

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30 valori / ANNO 16 N. 140 / AGOSTO 2016 31valori / ANNO 16 N. 140 / AGOSTO 2016

ECONOMIA SOLIDALE

BIKENOMICS IL SETTORE

È IN VOLATA

Nonostante ricevano spessomeno investimenti di altrimezzi di trasporto, le biciclette stannoaumentando il loro appealper gli spostamenti nei centriurbani. Con vantaggieconomici a otto zeri e l’opportunità di crearemigliaia di posti di lavoro

È scelto come mezzo di trasporto principaledal 7% dei cittadini europei ma riesce adattrarre ancora oggi appena lo 0,7% del

budget totale destinato alla mobilità dagli Stati Ue:una Cenerentola del pianeta mobilità, agli occhidei decisori pubblici continentali. Eppure dietro alsettore delle biciclette si celerebbe un mercato po-tenziale enorme. Alcuni Paesi in realtà ne hannopercepito già le potenzialità e stanno investendo inmaniera massiccia. Ma i progressi sono ancora amacchia di leopardo e la media europea rimane di-sarmante, a chiaro vantaggio dell’industria auto-mobilistica: nonostante tutto gli analisti già datempo fotografano un comparto in rampa di lan-cio, sia in termini di numero di fruitori, sia per l’in-dotto che sarebbe in grado di attivare. Capace diassicurare vantaggi economici, sociali, sanitari eambientali a quanti sapranno scommettervi.

NORD EUROPA “MAGLIA ROSA”La fotografia dell’attuale uso della bici per gli spo-stamenti nelle aree urbane europee evidenzia un

di Emanuele Isonio

TREN

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Page 3: Mensile di economia sociale, finanza etica e sostenibilitàtempo sta guardando al mondo delle due SCHEDE DAL TRENTINO A CINQUE START-UP PER LA MOBILITÀ A DUE RUOTE i pedali della

continente con enormi differenze tra Sta-to e Stato. Facile immaginare chi guidi la“testa della corsa”: l’Olanda (dove le bicicoprono il 36% degli spostamenti giorna-lieri) e la Danimarca (23%), seguite daSvezia, Finlandia, Belgio, ma anche daGermania e Ungheria (vedi ). In af-fanno invece le capitali dei Paesi mediter-ranei: a Roma, ma anche a Lisbona, Ma-drid e Atene meno del 5% dei viaggicittadini avviene sulle due ruote. In Italiaperò le differenze regionali sono marcate:l’anno scorso un’analisi di Confcommer-cio quantificava in 743mila gli italiani chehanno scelto la bicicletta per il tragitto ca-sa-lavoro, con un aumento del 4,5% ri-spetto a cinque anni prima. Leader delgruppo Bolzano (13 abitanti su 100 si spo-stano in bici) e poi l’Emilia Romagna e ilVeneto (7,7%). Il nostro Paese, complice lastorica tradizione del Giro d’Italia, può co-munque vantare un tessuto produttivo ditutto rispetto: la filiera della produzione,riparazione e noleggio bici conta oltre3mila imprese e quasi 8mila addetti (la

MAPPA

metà dei quali opera in realtà artigiane) eil dato è in crescita. Il loro lavoro è apprez-zatissimo all’estero: l’export di bici italia-ne ha infatti valicato nel 2015 i 610 milio-ni di euro, con aumenti a due cifre per levendite in Gran Bretagna (+18% rispettoall’anno prima) e Stati Uniti (+10%). Ma idue principali Paesi di destinazione del-l’export tricolore rimangono la Francia(cento milioni di euro, pari al 16% del to-tale) e la Germania (89 milioni, 14%).

ALTA “INTENSITÀOCCUPAZIONALE”Un aumento mondiale nell’uso delle dueruote può quindi rappresentare per il tes-suto produttivo italiano un vero e propriovolano. Alcuni territori lo hanno capito e,più di altri, hanno bruciato le tappe, coninvestimenti sul settore che hanno attira-to microimprese e promettenti start-up:su tutti il Trentino (vedi ) che datempo sta guardando al mondo delle due

SCHEDE

DAL TRENTINO A CINQUE START-UPPER LA MOBILITÀ A DUE RUOTE

i pedali della crescita economia solidale

33valori / ANNO 16 N. 140 / AGOSTO 2016

economia solidale i pedali della crescita

32 valori / ANNO 16 N. 140 / AGOSTO 2016

Migliori 10 posizioni

Note: * I dati per la condivisione modale della bicicletta sono più vecchi del 2010.Nessun dato disponibile per Valletta.

Medie 10 posizioni

Inferiori 8 posizioni

Più del 20%Tra il 5% e il 20%

Meno del 5%

Copenhagen

Stoccolma

Helsinki

TallinRiga

BerlinoBruxellesLondra

Dublino

Parigi Lussemburgo Praga Bratislava

BudapestVienna

Zagabria

Sofia

Nicosia

Atene*

Roma

Lubiana

MadridLisbona

Capitali - condivisione modale della bicicletta

Classifica dei Paesi su ECF 2015 bicicletta barometro

IN BICI NELLE CAPITALI EUROPEEFONTE: REPORT EPRS (EUROPEAN PARLIAMENTARY RESEARCH SERVICE), MAGGIO 2016.

ADDIO LADRI DI BICICLETTE

Stufi di chiudere con un lucchetto la pro-pria bicicletta, tornare e non trovarla più, tre ri-

cercatori dell'università di Trento (il russo Ivan Mi-nakov e i bielorussi Uladzimir Kharkevich e Nadya

Bobova) hanno progettato Kissmybike, un sistema persegnalare il furto e localizzare il veicolo. Invisibile, ul-tracompatto e necessita di appena una ricarica all’an-no (la batteria dura una settimana nella modalità ditracciamento continuo dopo un furto). Kissmybike,

grazie alla trasmissione satellitare e a tecnolo-gie di rilevamento all’avanguardia, permette

di localizzare con precisione il veicolorubato, sia in ambienti chiusi

sia all’aperto.

IL BICI-RISCIÒ 2.0Sviluppato grazie ad una piatta-

forma italiana di crowdfunding, BiCiPoPè un progetto di mobilità sostenibile e pro-

mozione territoriale, basato sulla progettazio-ne, gestione e vendita di bici-risciò hi-tech a

pedalata assistita di ultima generazione. Il ser-vizio prevede l’utilizzo di applicazioni dedicate esistemi di geolocalizzazione che consentono dipubblicizzare, ascoltare e vedere in tempo rea-le le informazioni specifiche del luogo, collega-

te alle promozioni delle realtà territoriali, allosviluppo di servizi turistici e con degusta-

zioni dei prodotti locali direttamenteon board.

IL BIKE SHARINGSU MISURA

Un'idea di uno sloveno (Andrej Sobotkie-wicz) resa possibile dai fondi e dall'assistenza

tecnica di un imprenditore trentino (Jari Ognibeni).Il risultato è Lock&Charge: una piattaforma per con-

dividere le due ruote a pedali. Non bici costruite ad hocma un sistema che rende ogni bici adatta a sistemi dibike sharing di comunità. Da un'azienda di medie di-mensioni a un condominio. Con un software smart eun dispositivo di sicurezza e blocco, Lock&Charge

offre ad un’ampia varietà di operatori l’opportu-nità di implementare flotte private e reti per

la condivisione di e-bikes, ricaricabiliattraverso un intuitivo siste-

ma di ricarica.

UN PAVÉ DARICICLO

C'è anche chi lavora sulle piste ciclabili,fra le start-up attirate dalla rete di incubatori

trentini: Pietranet produce ad esempio soluzioniper circuiti ciclabili, riusando scarti della lavorazio-

ne in pietra contenuti in griglie antiscivolo. «un siste-ma efficace per risparmiare, usare materiale di scartoe offrire un fondo adatto sia per cross-country bike,che per chi vuole un fondo sterrato, anche in pen-denza, downhill e northshore», spiega l'ammini-

stratore unico dell'azienda, Gianni Tomasi.

L’ELETTROBICIUNIVERSALE

Un disco meccatronico che, applicatosu una normale ruota da 26 o 28 pollici, tra-

sforma qualsiasi bici in un veicolo a pedalataassistita. Il sogno dei ciclisti pigri (o di chi vive in

città con molti saliscendi) è divenuto realtà grazie albrevetto della ruota Free Duck2 di Ducati Energia. Èdotata di una batteria agli ioni di litio con un'autono-mia di 60 km. I tempi di ricarica sono di circa 3 ore.Il motore di Free Duck2 permette di raggiungere la

velocità massima di 25 km/h e offre 5 livelli diassistenza, selezionabili attraverso una app

sul proprio cellulare.

1,20

1,30

1,40

1,50

1,60

1,70

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4,0

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20142013201220112010

Prezzo benzina [euro al litro] Quota % di lavoratori che va in bici

1,36

1,56

1,791,75

1,71

LA QUOTA DI OCCUPATI CHE VANNO AL LAVORO CON BICICLETTA O CICLOMOTORE E IL PREZZO AL LITRO DELLA BENZINAAnni 2010-2014. % su occupati 15 anni e più che vanno al lavoro, prezzo al consumo comprensivo di Iva e acciseFONTE: ELABORAZIONE UFFICIO STUDI CONFARTIGIANATO SU DATI ISTAT E MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO.

Sottosettore Occupazione (ETP) oggi Occupazione (ETP) con il raddoppiodegli spostamenti in bici

Vendita al dettaglio di biciclette(principalmente vendita e riparazione) 80.587 122.196

Industria della bicicletta (produzione e vendita all'ingrosso) 22.629 32.133

Infrastrutture per bicicletta 23.417 36.484Cicloturismo 524.052 869.927Servizi per bicicletta 4.224 8.448Totale 654.909 1.069.188

TABELLA 1 I POSTI DI LAVORO NEL SETTORE DELLA BICICLETTA:OGGI E CON IL RADDOPPIO DEGLI SPOSTAMENTI IN BICIFONTE: RAPPORTO “CYCLING WORKS” CYCLISTS FEDERATION (ECF), OTTOBRE 2014.

Bicicletta Altri trasporti

Manifattura 4,89 Automobile: 1,63 • Navi e barche: 4,07Aeromobili, veicoli spaziali: 3,9

Vendite e accessori vendita 5,42 (senza registrazione)8,13 (con registrazione) Veicoli a motore: 1,92

Riparazione 5,23 Veicoli a motore: 7,59Infrastrutture Specifiche bicicletta: 7,33 Generali: 5,73

TABELLA 2 CONFRONTO DELL’INTENSITÀ DI LAVORO TRA I SOTTOSETTORI DELLA BICICLETTA E DEI SETTORI CONNESSIFONTE: RAPPORTO “CYCLING WORKS” CYCLISTS FEDERATION (ECF), OTTOBRE 2014.

BiCiPoP Lock&Charge

continua a pagina 36

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i pedali della crescita economia solidale

35valori / ANNO 16 N. 140 / AGOSTO 2016

economia solidale i pedali della crescita

34 valori / ANNO 16 N. 140 / AGOSTO 2016

Due fiumiuna ciclovia

C entosessantacinque chilometri per unainfrastruttura che potrebbe rappresentareun viatico per costruire un vero e proprio

distretto della bicicletta nel Nord Italia. L’idea giàesiste, lo studio di fattibilità anche. Con un’ade-guata volontà politica potrebbe facilmente tra-sformarsi in realtà. Anche perché il costo econo-mico per realizzarla è quasi irrisorio: poco più di 9milioni di euro.

Il territorio coinvolto è compreso in un idealetriangolo delimitato a sud dall’area di Rho e, anord, dalle punta meridionale del Lago di Como, ilconfine svizzero e la città di Varese. A disegnarlo, iricercatori del Centro di Ricerca Economia e So-stenibilità Està, capofila di un ampio partenariatodi associazioni che hanno potuto sviluppare l’ideagrazie al contributo finanziario della FondazioneCariplo. Il nome richiama i due corsi d’acqua ac-canto ai quali sorgerebbe l’infrastruttura: CicloviaOlona Lura.

UNA PORTA D’INGRESSO IN ITALIA«L’obiettivo del progetto e completare un’infra-struttura in larga parte gia esistente, unendo in unanello diversi itinerari gia presenti lungo i due fiu-mi», spiega Andrea Magarini, project manager diEstà. «Realizzare la ciclovia per la mobilita e il tem-po libero dei residenti arricchira anche l’offerta tu-ristica per la scoperta del patrimonio territoriale,con i numerosi luoghi della cultura, i siti Unesco eil paesaggio pedemontano dei parchi locali».

La scelta del territorio non è casuale. A favoredel progetto gioca il fatto che la ciclovia si atteste-rebbe all’ingresso dell’Italia e potrebbe inserirsi inun itinerario europeo (noto come Eurovelo5, ViaRomea Francigena) che punta a unire Londra eBrindisi. «Attualmente – spiega Magarini – già esi-ste da Strasburgo fino a Basilea e dà lì per tutta laSvizzera fino al confine con il nostro Paese, aChiasso. Da qui la nuova ciclovia consentirebbe di

arrivare fino a Milano attraverso gli itinerari paral-leli dei due fiumi».

Ma lo studio di fattibilità evidenzia un altroaspetto, tutt’altro che secondario: la ciclovia an-drebbe a sfruttare una serie di opere e tracciati giàesistenti che abbatterebbero di molto il costo totaledell’opera: il 48% del percorso complessivo (quasi80 km) è già oggi percorribile su infrastrutture dedi-cate. Un altro 43% su strade a basso volume di traf-fico, per il quale servirebbero interventi di adegua-mento per ospitare la ciclovia. E solo il 9% (15 km)sarebbe da costruire ex novo. Da qui spiegato il co-sto inferiore a 10 milioni di euro, che verrebbero de-stinati soprattutto per realizzare i tratti attualmentenon percorribili (5,2 milioni) e per riqualificare glialtri tratti (3,9 milioni). «Il percorso – prosegue Ma-garini – è stato selezionato sulla base di criteri di si-curezza, di attrattività, di comfort per i ciclisti pre-vedendo fondi stradali ottimali e limitando lependenze. Inoltre abbiamo cercato di favorire l’in-contro con luoghi nei quali poter intercettare servi-zi per gli utenti». Da non sottovalutare poi che l’ope-ra sorgerebbe ad appena una ventina di chilometridall’hub di Malpensa e incrocerebbe 22 stazionilungo quattro linee ferroviarie. Un fattore non indif-ferente per intercettare l’ampio bacino di stranieriche – ricorda il dossier – rappresenta il 61% dei ci-cloturisti presenti in Italia: Germania, Svizzera,Francia e Olanda le nazionalità principali.

UN TERRITORIO, 500 IMPRESEC’è poi la questione dell’aiuto al tessuto economi-co che ruota attorno alle due ruote. Se l’Italia è pri-mo produttore europeo di biciclette, metà del me-rito va alla Lombardia dalla quale arriva il 50% delvalore nazionale dell’economia ciclabile. Le treprovince interessate dal progetto (Milano, Como eVarese) ne originano il 10%: «Risultano quindiideali ad accogliere un’opera che possa valorizza-re le attività imprenditoriali locali connesse ai te-mi della bici e aiutare a generarne di ulteriori, finoalla creazione di un vero e proprio distretto dellabicicletta». Nei 62 Comuni attraversati dall’itine-rario i ricercatori di Està hanno contate oltre 500imprese, divise tra strutture ricettive che offronoanche il noleggio biciclette, aziende di produzio-ne, negozi di riparazione e di vendita di accessori.Per passare dalla carta alla realtà, non basta peròche l’opera sia fattibile: i ricercatori sottolineanol’importanza di una «governance su vasta scala ingrado di combinare attori e istituzioni per realiz-zare, ciascuno, una parte del programma». Senzauna “cabina di regia politica” il sogno rischia quindidi rimanere tale. ✱

Il progetto è stato messo a punto dal centro di ricerca Està:un’infrastrutturadi 165 chilometritra Milano e i laghi di Varese e Como. Un modoper rafforzare la rete di imprese del territorio e incrementare i flussicicloturistici

di Emanuele Isonio

VARESE

COMO4.020.000 €

4.077.000 €

MILANO1.120.000 €

SARONNO

LEGNANO

1

linea ferroviariavvvovvMilano-Varesees

linea ferroviariaMilano-Como

linea ferroviariaMilano-Varese

intermodalitànavigazione

lacustre

intermodalitàmetropolitana

milanese

connessione partendo da Chiasso all’itinerario

Eurovelo5

SVIZZERA

tratto sulla ferrovia dismessat Malnate-Grandate

nodo di d Lozza

attraversamentoCastellanza-Legnano

assenza di infrastruttureper l’uscita da Como

intersezioni stradali

2

6

35

4

71ª Fase 15,4 kmtratti non percorribili5.230.000 €

2ª Fase 70,4 kmtratti da riqualificare3.987.000 €

connessione al Naviglio Pavese fino al fiume Po sull’itinerario Vento (Venezia - Torino)

46% 76,2 kmurbanizzato

34% 56,3 kmnaturale

Paesaggio incontrato

20% 33,1 kmrurale

Itinerari già esistenti

1 - Ciclopista Valle Olona 20 kmferrovia dismessa della Valmorea da Castiglione Olona a Castellanza

2 - Itinerario Parco del Lura 28 kmnel Parco del Lura da nord a sud da Bulgarograsso al Canale Villoresi

3 - Ciclabile Parco dei Mulini 10 kmin realizzazione da Legnano a Nerviano

4 - Via d’Acqua Nord 8 kmdal Parco delle Groane al sito Expo

5 - Ciclabile del Villoresi 10 kmdal fiume Ticino all’Adda, interseca la Ciclovia Olona Lura nella zona sud

6 - Lungolago di Como 2,5 kmda Cernobbio a Como su marciapiede lungolago adatto anche alle biciclette

7 - Piste urbane Milanopiste interne alla città fino al sito Expo

fino a 50.000 €

da 50.000 € a 100.000 €

da 100.000 € a 300.000 €

oltre 300.000 €

Costo interventi singoli

tratti maggiormente critici

tratti già percorribili su infrastrutture dedicate

tratti percorribili su strade vicinali o a basso volume di traffico

tratti non percorribili

79,5 km 48%

71,2 km 43%

14,9 km 9%

Analisi infrastruttura

2 Comuni

3 Comuni

22 Comuni

22 Comuni

+ 1 mil€

500.000€ / 1 mil€

100.000€ / 500.000€

- 100.000€

2.689.000 €

2.157.000 €

4.378.000 €

318.000 €

165,6 kmlunghezza totale

Costo totale

9.542.000 € costo totale dell’infrastruttura al netto delle spese tecniche

fasce di costo ripartite sui Comuni che necessitano di interventi infrastrutturali

linea ferroviariaSaronno-Busto

MAPPA CICLOVIA

FON

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assicurazione etica economia solidale

37valori / ANNO 16 N. 140 / AGOSTO 2016

economia solidale i pedali della crescita

36 valori / ANNO 16 N. 140 / AGOSTO 2016

ruote come viatico per lo sviluppo econo-mico locale e può già oggi vantare un “Pila due ruote” di svariate centinaia di mi-lioni di euro: «Se in Germania i calcoliparlano di 9 miliardi di euro di indotto – spiega a margine di uno dei convegnidel Festival dell’Economia di Trento, Mi-chele Tosi, direttore Incubatori e nuoveimprese di Trentino Sviluppo – nella no-stra Provincia siamo già attorno ai 400milioni, includendo l’indotto turistico. E imargini di crescita sono molto ampi».

Le ricerche che sottolineano i vantaggieconomici delle bikeconomics finora arri-vano soprattutto dall’estero. Diverse lebanche dati e i criteri di calcolo, sostanzial-mente unanimi i risultati: i soldi per la mo-bilità in bici sono ben spesi. Prima di tuttoper il basso costo delle infrastrutture. Con ifondi necessari a realizzare un chilometrodi autostrada – calcola uno studio della Eu-

ropean Cyclists’ Federation – si possonocostruire 150 chilometri di percorsi cicla-bili protetti, 10mila chilometri di corsie perbici o allestire cento zone urbane a veloci-tà ridotta. E la stessa associazione eviden-zia come un raddoppio degli spostamentieffettuati in bicicletta avrebbe un impattopositivo sulla creazione di nuovi posti di la-voro: dagli attuali 655mila addetti attualinei Paesi Ue si supererebbe il milione diunità (vedi ). Merito – spiegano glianalisti – della maggiore “intensità occu-pazionale” del mondo delle bici rispetto adaltri comparti: (vedi ) «Per ogni mi-lione di dollari di investimenti – rivela Heidi Garrett-Peltier, docente del PoliticalEconomy Research Institute dell’Universi-tà del Massachusetts, analizzando le poli-tiche adottate in alcune città statunitensi –si creano in media 4,7 posti di lavoro diret-ti ai quali si sommano 2,1 posti indiretti ealtri 2,1 nell’indotto per un totale di circa 9nuovi addetti».

I CONTIDELL’EUROPARLAMENTOI vantaggi economici non devono ovvia-mente far dimenticare che, anche a paritàdi Pil creato rispetto agli altri compartidella mobilità, le biciclette portano con séaltri benefici: e, a voler essere venali,ognuno di essi può essere monetizzato. Ilcalcolo è stato effettuato dal Servizio ri-cerche del Parlamento europeo a maggioscorso: «I benefit economici globali con-nessi all’uso delle biciclette per i proprispostamenti – si legge nel documento“Moving cycling forward” – è stimabile at-torno ai 205 miliardi di euro ogni anno».Una cifra ottenuta sommando i minoricosti sanitari garantiti da una diminuzio-ne delle malattie cardiovascolari e del-l’obesità, da una riduzione del traffico cit-tadino (che comporta un minor numerodi ore di lavoro perse o di carburante spre-cato per un valore che si aggira sui 100 mi-liardi, circa l’1% del Pil continentale), dauna minore impronta ecologica che rendemeno schiavi dalle fonti energetiche fossi-li e da spese più basse per la manutenzio-ne del manto stradale.

Ma i benefici non arrivano da soli: dif-fondere l’uso della bicicletta nelle areeurbane impone investimenti adeguati,soprattutto all’inizio. Su tutti, servono po-litiche per incrementare la sicurezza di chisale in sella. È lo stesso Europarlamento asuggerire le azioni più utili: aumento dellezone a 30 km/h, miglioramento della se-gnaletica, corsie riservate sulle strade, co-struzione di piste separate, adeguamentodegli incroci. E tali interventi vanno inseri-ti in un piano integrato dei trasporti urba-ni che permetta di rendere compatibili iviaggi in bici con l’uso di mezzi pubblici opreveda servizi per i ciclisti. ✱TABELLA 1

TABELLA 2

BASTANO DUE RUOTE PER UNA CONSEGNA SU QUATTRONon solo spostamenti urbani di privati cittadini. Tra i settoriche potrebbero trarre grandi vantaggi da un’estensione delleinfrastrutture bike-friendly c’è quello della logistica. L’analisiè stata realizzata da un centro di ricerche austriaco, con sedea Graz, la FGM-AMOR. Partendo dall’elenco dei problemi cau-sati dal tradizionale sistema di consegne (alti costi fissi, vei-coli spesso inadeguati per i centri storici e le aree pedonali,

inquinamento e rumore), hanno calcolato il potenziale connesso con la “ciclo-logistica” evi-denziando come sulle bici, eventualmente adattate a tricicli a seconda delle esigenze, po-trebbe essere spostato il 25% degli spostamenti commerciali cittadini. Una possibilità prati-camente sconosciuta in molte città, ma ben nota nei territori dove più è diffusa la cultura delledue ruote. Il punto di riferimento del team di ricerca austriaco è Copenhagen: nella capitaledanese, a fronte di 530mila cittadini, uno spostamento per lavoro ogni 3 viene effettuato inbici. E non a caso il numero di “cargo-bike” locale si aggira sulle 25mila unità. Una nicchia dimercato enorme e ancora vergine in molte parti d’Europa.

SPOSTAMENTI IN BICI, PER...FONTE: BASELINE STUDY ON CYCLELOGISTICS 2011.

Tipo di viaggio / scopo del viaggio Quota di spostamenti urbani

Potenziale di CYCLELogistics

Trasporto per lavoro 8% 3%Trasporto commerciale 24% 10%Trasporto per tempo libero 27% 4%Trasporto pendolare 26% 3%Trasporto totale di passeggeri 85% 20%Trasporto di merci pesanti (>3.5 t) 5% 0%Trasporto di merci leggere (<3.5 t - estate) 5% 1%Trasporto di merci molto leggere (estate car) 5% 4%Totale trasporto merci 15% 5%Totale 100% 25%

U n tavolo dove produttori e consumatoridecidono insieme il prezzo di un prodot-to. Un’utopia, o comunque, una situazio-

ne decisamente inconsueta. Ancor più se, da unlato del tavolo, c’è una compagnia assicurativa e,dall’altro, i Gruppi di acquisto solidale (Gas). Ep-pure è accaduto. Protagonisti: Caes (Consorzio as-sicurativo etico e solidale) e i rappresentanti deiGas. Appuntamento lo scorso 15 giugno presso lasede di Assimoco, compagnia assicurativa a cuiCaes si appoggia. Oggetto del contendere: Eticar,la polizza Rc Auto, offerta da Caes ai Gas, «conl’obiettivo di ripristinare l’originale senso di mu-tualità dello strumento assicurativo e con tariffepiù omogenee sull’intero territorio nazionale»,spiega il presidente di Caes, Gianni Fortunati.

L’assicurazione RC Auto, infatti, è obbligatoria,ma non costa per tutti allo stesso modo. La città diresidenza, in particolare, oltre a una serie di altri pa-rametri, contribuisce a definire le tariffe in base al-la valutazione del livello di rischio da parte dellecompagnie assicurative. Risultato: chi vive a Napo-li paga un premio che può anche essere il doppio ri-spetto a quello di chi abita ad Aosta (714 euro con-tro 304, secondo i dati del bollettino statisticodell’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicura-zioni, nel terzo trimestre del 2015). Caes ha tentatodi ovviare a questa giungla di tariffe, grazie a un setdi sconti differenziati: più alti dove le polizze risul-tano maggiori per compensare l’extra “prezzo”. «Ilnostro obiettivo era offrire una tariffa unica nazio-nale, purtroppo non ci siamo ancora riusciti, ma ab-biamo notevolmente abbassato la forbice tra le di-verse regioni – spiega Gianni Fortunati – e abbiamoridotto a 13 il numero delle tariffe, con sconti chevanno dal 9% al 73%». Un’offerta rivolta ai Gas, che,oltre alle agevolazioni economiche, prevede che Caes e Assimoco rendano disponibili tutti i dati del-la polizza, perché sia completamente trasparente.Un risultato raggiunto grazie al confronto diretto tra

Caes e i Gas. «È una vera rivoluzione – aggiunge For-tunati – per la prima volta un gruppo di consuma-tori e un consorzio assicurativo siedono intorno aun tavolo e creano insieme una polizza».

Ma Eticar è anche uno strumento di sostegnoeconomico al circuito del consumo critico: ognianno, infatti, verrà erogato un fondo a favore del-la rete dell’economia solidale, determinato in ba-se all’entità dei premi raccolti e al rapporto sini-stri/premi (più i “gasisti” si sono comportati daautomobilisti virtuosi, maggiore è la cifra erogataalla rete dell’economia solidale).

UN’ASSICURAZIONE SOLIDALE«Caes parte dal principio che una polizza assicu-rativa sia uno strumento sociale, per sostenere undisagio. Deve essere costruita, comprata e vendu-ta con modalità completamente diverse», spiegaGianni Fortunati. «Abbiamo 23 diversi progetti as-sicurativi, differenziati a seconda dell’interlocuto-re: per le botteghe del commercio equo o per lebanche del tempo, per fare due esempi. Ma per laRC Auto è stato più difficile, c’era una forte resi-stenza da parte della lobby delle assicurazioni».

UN PATTO CON BANCA ETICAIn più Caes ha da poco firmato un accordo conBanca Etica. Prevede un’attività di promozione re-ciproca e la possibilità per i soci della banca, pertutto il 2016, di accedere alle offerte di Caes con ta-riffe agevolate. E per ogni polizza stipulata da socio clienti dell’istituto, verranno versati 2 euro nelfondo di garanzia “Sostieni impresa”, creato da Li-bera e Fondazione Antiusura Interesse Uomo perfacilitare l’accesso al credito di imprese giovanili eper promuovere l’occupazione e la dignità del la-voro. «La finanza etica non può certo tralasciare ilcapitolo assicurativo – commenta Gianni Fortu-nati – l’accordo con Banca Etica è, quindi, il natu-rale sviluppo delle nostre attività». ✱

RC automade by Gas

I GasincontranoCaes, unacompagniaassicurativaetica. Risultato:una polizza RcAuto (quasi)uguale in tuttaItalia,trasparente,che dà un sostegnoeconomico al mondo delconsumo critico

di Elisabetta Tramonto

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