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Mete da sogno Dove l’inverno è baciato dal...

Date post: 18-Feb-2019
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focus Diritti negati e violenza La fotografia foggiana polis Il volo dei desideri i sogni infranti della città viaggi Mete da sogno Dove l’inverno è baciato dal sole SPECIALE NATALE Dettagli di stile per “accendere” le feste Per la foto in copertina si ringrazia Cosmopolitan Dress&Food Piazza U. Giordano, 9/10
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focusDiritti negati

e violenzaLa fotografia foggiana

polisIl volo dei desideri

i sogni infranti della città

viaggiMete da sogno

Dove l’inverno è baciato dal sole

SPECIALE NATALE Dettagli di stile per “accendere” le feste

Per la foto in copertina si ringrazia

Cosmopolitan Dress&FoodPiazza U. Giordano, 9/10

2 dicembre - duemilasedici

editoriale

di Maria Grazia Frisaldi

sommarioEditorePublicentro Servizi Pubblicitari s.r.l.

Direttore ResponsabileMaria Grazia Frisaldi

Direzione commercialeAngela Dalicco

In redazioneMariangela MarianiDalila Campanile

Hanno collaboratoLeonarda GirardiFrancesca Di GioiaIlaria Di LasciaValentina Pietrocola

Rubrichedott.ssa Anna Leporedott.ssa Floredana Arnòdott.ssa Valentina La Ricciadott.ssa Vittoria Salicedott.ssa Tiziana Celestedott.ssa Monica Manciniavv. Valentina Dinisiarch. Simona Campanella

RedazioneFoggiaVia Tressanti, I trav. (Vill.Artig.)Tel. 0881.72.81.15 - Fax0881.72.81.13

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[email protected]@6donna.com

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facebook: 6Donnatwitter: @6DonnaMagazine

Impaginazione e stampa

Publicentro Graphic

Mensile di attualità e informazione.Registrazione presso il Tribunale di Foggia n° 2/2002 del 26/09/2002

La collaborazione è volontaria e gratuita. I testi e le foto da voi inviate non verranno restituite.

Questo numero è stato stampato in 43mila copie e distribuito gratuitamente a domicilio nella città di Foggia

Violenza e diritti negati: è que-sto il binomio sul quale si regge ilFocus del numero di Dicembre di6Donna, che prova ad andare alleorigini del problema attraversouna panoramica delle iniziativeorganizzate a margine della Gior-nata nazionale contro ogni formadi violenza sulle donne.

Eppure, per una strana com-binazione degli eventi, violenza ediritti negati è anche la diade chemi esplode nel cuore ogni voltache penso a lei: vent’anni, originiforse nigeriane, uccisa e data allefiamme ad una manciata di chilo-metri da Foggia.

L’orrore, questa volta, si èconcretizzato a Borgo Mezzanonea due passi dalla cosiddetta‘pista’, il ghetto dei disperati checorre lungo il perimetro del Cen-tro di Accoglienza per RichiedentiAsilo della borgata, e a poche set-timane dai buoni propositi e daiproclami del 25 novembre. Vio-lenza e diritti negati. Cos’altropensare, a mente fredda e lucida?

Io, invece, non riesco a nonpensare che ad una giovane ra-gazza, il cui cadavere è stato ritro-vato abbandonato in un vigneto escoperto un sabato mattina, percaso, da un passante. Il corpo ran-nicchiato a terra, un fianco com-pletamente carbonizzato e il visosfigurato dalle fiamme.

Diritti negati, violenza, disu-manità: cos’altro pensare,quando la mente si connette alcuore?

Vent’anni e una fine orribileper una giovane donna trovata se-micarbonizzata e seminuda in unterreno di campagna: non sap-piamo nemmeno il suo nome. Leè stata tolta la dignità dell’essere,l’identità. Vittima forse di un ten-tativo di stupro (le sue scarpe e isuoi pantaloni sono stati trovatidagli inquirenti abbandonatilungo la strada), oppure punitaper essersi ribellata a chi la vo-leva sulla strada: le risultanzedegli investigatori portano allaluce elementi sempre più cruenti.

La giovane senza nome è stataforse bruciata viva e lasciata mo-rire tra atroci sofferenze.

Diritti negati, violenza, disu-manità, imbarbarimento: cos’al-tro pensare, quando le storie citoccano a tal punto da farci pesareil fallimento di una intera società?E allora, di fronte a realtà e deriveumane e sociali come questa,credo siamo tutti chiamati a pro-muovere un cambiamento attivo ereale. E a rivedere le liste deibuoni propositi per il 2017.

Buona lettura, e che il pros-simo sia un anno migliore. Pertutti.

Attualità4 I tabù della legge 194/78

Nella terra degli obiettori• Torna il Premio 6Donna

A caccia di storie

Personaggio5 La scuola secondo Maria Aida

Focus6 Cav, 51 richieste di aiuto

Consulta comunale Pari Opportunità:“Così non va”

7 Impegno Donna, al fianco delle vittime• Dai diritti negati alla violenza,

Alle radici del problema

Polis8 Il volo dei desideri• La campagna delle donne Udc

9-16 Speciale Natale

17 Rubriche

Viaggi & Cucina22 Dove l’inverno è baciato dal sole• La tavola delle feste

Teatro22 ‘Teatro della polvere’

La sfida del CUT• La personale di Daniela Tzetkova

L’arte dalla Az alla Buki

3dicembre - duemilasedici

Le donne non ne parlano mai, névolontariamente né messe faccia afaccia con la realtà. Ma le attiviste

di ‘Donne in rete’ hanno intercettato ildolore e il disagio vissuto da quantehanno dovuto fare ricorso all’interru-zione volontaria di gravidanza, un’espe-rienza che brucia sulla pelle anche acausa di falle e disorganizzazioni che in-crinano l’intero sistema.

Così, si sono fatte portabandiera deiproblemi e delle criticità riscontrate,raccogliendo in una lettera aperta, fir-mata Donne in Rete e Ucronìa e indiriz-zata al Governatore della Puglia,Michele Emiliano (in quanto titolaredella delega al Servizio Sanitario Regio-nale), tutte le incongruenze relative al-l’applicazione della legge 194/78 ‘Normeper la tutela sociale della maternità esull’interruzione volontaria della gravi-danza’, nelle strutture sanitarie dellaprovincia di Foggia.

LA FINE DEI NON-OBIETTORI. InCapitanata la dotazione organica di me-dici ginecologi non-obiettori di co-scienza, che dovrebbero garantire un

servizio continuativo perl’esplicazione del protocolloIVG, risultano in numero deci-samente insufficiente alle ne-cessità. “In Puglia l’86% deimedici ginecologi è obiettore dicoscienza”, spiega Maria Te-resa Santelli, tra le attiviste diDonne in Rete che ha seguitoe analizzato la problema-tica da vicino. “I nu-meri relativi ainon-obiettori, diconseguenza,sono vera-mente esigui:in Capitanata, adesempio, ci sonosolo due ginecologipresso gli Ospedali Riuniti di Foggia, unopresso l’ospedale di Manfredonia e unoa Cerignola. Nessuno a San Severo. Adaggravare la situazione, vi è il fatto che inon obiettori siano tutti a fine carriera,dunque prossimi al pensionamento. Econsiderata la lentezza del turn-overnelle strutture sanitarie possiamo direche nel giro di un paio di anni si rischia

di fare un grave passo indietro”.

I TEMPI DELLE ‘MAM-MANE’. “In più - continua - non

solo i medici si dichiarano obiettoridi conoscenza, ma anche le ostetriche,le infermiere e persino le portantine sidichiarano tali, nonostante la legge 194faccia riferimento alla fase di attuazionedel protocollo IVG, mentre aiutare unapaziente prima e dopo non può esserevietato, perché rientra negli obblighi diassistenza”. Maria Teresa lancia quindiuna provocazione: “Torneranno i tempidelle ‘mammane’? E’ una forzatura,

certo, ma poco ci manca: nontorneranno, mi auguro, i tempiin cui le donne morivano pergli aborti provocati con il ferroda calza e gli infusi di prezze-molo, ma il rischio degli aborticlandestini per chi non puòpermettersi soluzioni a paga-mento è dietro l’angolo”. Atutto ciò, si aggiungono le dif-ficoltà ambientali riscontrate:negli ospedali, manca unluogo adeguato per dare la ri-

servatezza dovuta alle donne che ricor-rono all’ivg, che spesso si ritrovanoignorate dai medici, in un angolo dellastessa stanza con le partorienti, in situa-zioni che aumentano esponenzialmenteil senso di colpa e la sofferenza che unascelta di questo tipo comporta.

LA RISPOSTA DI EMILIANO. Il Pre-sidente Emiliano non ha fatto mancarerisposta. Ma le sue parole hanno de-stato, nelle attiviste di Donne in Rete, piùdi una perplessità. “Se con la delibera diGiunta sulla ‘Interruzione Volontariadella Gravidanza Mediante Mifepristone

(Ru 486)’ è stata deospedalizzata l’ivgcon metodologia non chirurgica (e perquesto siamo soddisfatte), altrettantovero è che non è stato affrontato il pro-blema dell’obiezione di coscienza tra imedici ginecologi”, spiegano. “Le Re-gioni hanno gli strumenti per interveniree arginare la portata del problema assi-curando alle donne il diritto all’ivg oltre-ché ai medici non obiettori un percorsoprofessionale non penalizzante”.

“Tirando le fila del discorso - con-clude Maria Teresa - siamo soddisfatteche siano state approvate le linee guidarelative alla RU486 (anche se l’ospedaleutile più vicino per usufruirne è nellaBat) ma c’è ancora tanto, tanto da fare:chiediamo infatti che venga attuato ilprotocollo nel rispetto della volontà delledonne e nel rispetto di una legge che c’è,e che non deve essere un tabù, che sianoprevisti degli spazi idonei per questo tipodi interventi e che sia garantito alledonne l’effettiva libertà di scelta sul me-todo con cui effettuare, in assoluta sicu-rezza, l’ivg ovvero con interventochirurgico o con assunzione della pillolaRu486”.

4 dicembre - duemilasedici

I tabù della legge 194, nella terra degli obiettori

Donne in rete e Ucronìa scrivono ad Emiliano: “Troppe criticità sui protocolli IVG”attualità

Il nostro desiderio: dire “grazie” alle donne che lavorano per la comunità

Il free-magazine di genere foggiano continua a far brillare il suo sogno

Premio 6Donna, alla ricerca di storieGli occhi sono ancora pieni dei sorrisi, il cuore gonfio di storie eccezionali,quelle delle donne che ci sono state presentate in que-sti primi due anni del ‘Premio 6Donna’, l’iniziativa pro-mossa dall’omonimo free-magazine e sostenuta dallaPublicentro, che intende premiare l’impegno al fem-minile. Il mensile di genere foggiano continua, dunque,a far brillare il suo sogno, ma nulla può fare senza letante donne che rendono più bella, più umana e piùviva la città, lavorando sodo per la collettività. La redazione è al lavoro per la terza edizione dell’ini-ziativa, immaginando nuovi scenari e nuove ‘menzionispeciali’ per le nostre ‘eroine’ di tutti giorni. Siamo allaricerca di perfette sconosciute, che non ricoprano oabbiano ricoperto in passato alcun ruolo o incarico di prestigio, foggiane odonne che vivano la città e si adoperino per migliorarla, o che si dedichinoal prossimo. Cerchiamo, ancora, donne che abbiano portato alto il nome diFoggia fuori dai confini regionali e nazionali, affermandosi ognuna nel pro-prio campo professionale. Per candidare quella che ritenete sia una donnastraordinaria, la cui storia merita di essere raccontata, è sufficiente inviareun’e-mail all’indirizzo di posta elettronica [email protected], indi-cando nell’oggetto la dicitura ‘Candidata Premio 6Donna 2017’. Chiunque - un collega, il capo, un amico, un utente - può inviare la proposta,

con tutti i riferimenti utili per rintracciare l’aspirante vincitrice, indicandola motivazione a sostegno della sua can-didatura. Sarà poi cura della redazionevagliare ogni proposta e verificarne la ve-ridicità ‘intervistando’ chi è a stretto con-tatto con la candidata ed effettuandoeventuali sopralluoghi. Come ormai tra-dizione, il premio sarà assegnato, a Fog-gia, nella settimana dell’8 marzo, nellaGiornata Internazionale della Donna,nell’ambito di una serata di riflessione,interventi e performance al femminile.IL PREMIO. Il mensile 6Donna, unico free

magazine al femminile in Puglia dedicato alla famiglia, distribuito a Foggiain 43mila copie, ha istituito il premio nel 2015 per conferire un riconosci-mento alle donne ordinariamente straordinarie che, silenziosamente, con-tribuiscono alla crescita della città. Potrebbe essere la dipendente diun’azienda pubblica o privata che lavora con dedizione, passione e abne-gazione, oppure un medico, un’infermiera che si prende cura amorevol-mente dei suoi pazienti, o ancora una volontaria impegnata nel sociale.L’idea nasce dal desiderio di conferire un riconoscimento, dire “grazie” alledonne che altrimenti resterebbero nell’anonimato.

Premio 6Donna 2016

Nel Foggiano restano solo quattro ginecologi non-obiettori, tutti a fine carriera:“Così, nel giro di un paio di anni, si rischia di tornare ai tempi delle ‘mammane’”

di Maria Grazia Frisaldi

Donne in rete

La scuola secondo Maria Aida. Si apre un capi-tolo nuovo negli uffici di via Rosati, sede del-l’ex Provveditorato agli Studi. Per la prima

volta a Foggia, infatti, sarà una donna a guidarel’Ufficio scolastico provinciale: si tratta di Maria AidaEpiscopo, già dirigente scolastico dell’istituto ‘No-tarangelo’ ed ex assessore all’Istruzione dellagiunta Mongelli, chiamata a ricoprire un ruolo-chiave per il presente ed il futuro della comunitàscolastica. Il suo primo pensiero è andato agli stu-denti (“Sono convinta che saranno sempre presentiin carne ed ossa dietro ogni passo che farò at-traverso questo ufficio”, spiega) e le sue primeparole sono state una dichiarazione di intenti:“Mi impegnerò al massimo come docente, expreside e cittadina, creando un contesto colla-borativo con le risorse del territorio”.

Con quale spirito ha intrapreso questo nuovaavventura?

Lo spirito è sempre lo stesso: quello amalga-mante della scuola. Ho cambiato ufficio e scrivania,ma la mia ragion d’essere di lavoratrice è semprela stessa, solo inserita in un contesto più ampio. Ilcomune denominatore che attraversa la mia vita èsempre stata la scuola: ora lo sarà ancor di più macon compiti più onerosi e di natura amministrativa,

legale, contabile e gestionale. Onori e oneri, dunque. Dal suo nuovo ufficio sta

toccando con mano quelle che sono le principaliproblematiche del mondo scuola…

Oggi le scuole lamentano carenze strutturali erichiedono più risorse finanziarie per realizzare idelicatissimi obiettivi prefissati dalle offerte forma-tive d’istituto e territoriali, ma anche per realizzarequelle innovazioni che le sfide del terzo millennio,l’Europa e il Ministero ci chiedono. I problemi sonotanti: indubbiamente ci sono motivi da attenzionare

più di altri: strutture, gratificazione dei lavoratori edisponibilità di risorse per implementare la giàricca offerta formativa progettuale. La scuola delFoggiano ha anche dei punti di forza notevolissimi,e questo va detto: le ottime risorse umane che vioperano stanno facendo cose incredibili e che cionorano.

Una grave piaga del mondo-scuola è costituitadal precariato che colpisce chi già opera nella

scuola o intende entrarci…Sì, purtroppo gli uffici territoriali sono gravati

da contenziosi seriali che riguardano il mondo dellavoro scolastico: dai docenti che rivendicano unavicinanza territoriale al proprio domicilio alle diffi-coltà legate agli ingressi nelle cosiddette gradua-torie ad esaurimento (professionisti con titoliabilitanti o equiparati). Si tratta di numeroseistanze, alcune lanciate come un SOS: in un mer-cato del lavoro ormai collassato la speranza di unaporta che si apre alberga tra i numerosissimi aspi-

ranti. In Italia ci sono potenzialmenteoltre 750mila posti per la docenza, unosbocco lavorativo ampio ma saturato siaper il rinvio dell’età pensionabile che perle riforme che, in passato, hanno abbas-sato il monte ore settimanali di lezione in

molte scuole diminuendo percentualmente il nu-mero degli aspiranti reclutabili.

Ha avuto modo di confrontarsi su questi temicon i sindacati?

Sì, sto ricevendo i segretari provinciali dellesigle sindacali di comparto per intraprendere unconfronto di qualità tra parti datoriali e parti pre-stazionali, per il bene della scuola.

Abbiamo avuto modo di conoscerla anche nelle

vesti di assessore comunale. Cosa porterà di quellaesperienza?

Ho ricoperto un incarico assessorile di dueanni, a partire dal 2012. La mia era una ‘figura tec-nica’ in un momento in cui la storia di Foggia eraplumbea, la città viveva un grave momento di re-cesso e mi furono affidate delle deleghe (PubblicaIstruzione, Università e Gemellaggi, Istituti di par-tecipazione) in modo fiduciario. In quei due anni hoavuto modo di affrontare, elaborare e gestire la ma-teria amministrativa in un vivo laboratorio sulcampo. Per di più in un periodo privo di risorse, po-tenzialità e speranze. Credo che quell’esperienzami abbia temprato, e non poco, allo scopo.

5dicembre - duemilasedici

personaggiodi Maria Grazia Frisaldi

Tra risorse e criticità del mondo-scuola di Capitanata Episcopo: “Gli studenti saranno dietro ogni mio passo”

Prima donna alla guida dell’Ufficio scolastico provinciale

Gli studenti saranno sempre presentiin carne ed ossa dietro ogni passoche farò attraverso questo ufficio

La scuola secondo Maria Aida

Maria Aida Episcopo

6 dicembre - duemilasedici

Da gennaio a novembre il CentroAntiviolenza ha gestito 51 richie-ste di intervento. Nel novero sono

compresi anche maschi adulti e anziani,non solo donne e bambini, ma tutte levittime di soprusi, abusi e maltratta-mento. Nel biennio precedente, 2014-2015, gli assistiti erano stati 69.Paradossalmente, è un bene chel’utenza cresca, in quanto sintomo di unalenta emersione, perché tra le mura do-mestiche c’è ancora tanto sommerso,ne sono certe nell’assessorato alle Po-litiche Sociali del Comune di Foggia chelavora alla promozione dei servizi e mo-nitora costantemente le attività el’utenza del CAV comunale.

Il Centro Antiviolenza dell’AmbitoTerritoriale di Foggia è operativo da giu-gno 2011, non è nato mica ieri, e gestitodal Comune in collaborazione con l’Asl eil “Consorzio Terzo Settore Società diServizi Sociali - Cooperativa Rebus”. Èattivo un numero verde: 800180903. IlCAV comunale è l’unico istituzionale, glialtri sono abilitati a fare attività diascolto, ma senza una convenzione nonpossono passare alla fase della presa incarico. “Prima c’era reticenza, per pauradi ritorsioni, per motivi psicologici, e finoa quando non c’erano strutture deputatesul nostro territorio la domanda nonemergeva - spiegano dallo staff dell’as-sessore e vicesindaco Erminia Roberto- Ora sono in aumento i casi in cui è ur-gente la messa in sicurezza, in un luogosicuro, le case rifugio a indirizzo segretoper donne e figli. Significa che le donnehanno preso coscienza e si sentono tu-

telate in questi percorsi ed è importanteche vengano accompagnate in questafase delicata: la persona che decide didenunciare va allontanata ma va ancheseguita affinché possa raggiungere l’au-tonomia”.

Un’attenzione particolare è rivolta altrattamento e recupero degli abusanti:un’equipe lavora anche sul maltrattanteche ha bisogno di essere aiutato e c’è chiriesce a uscirne, come raccontato nellatestimonianza di una donna alla fiacco-lata del 25 novembre a Foggia. A rivol-gersi al Centro Antiviolenza, secondo idati in possesso del Comune, sono so-prattutto donne che hanno un titolo distudio inferiore al diploma, la terzamedia, e che non sono autonome eco-nomicamente. Sulla scorta di questi ele-menti, la prima progettazione, approvatadalla Regione, è stata la sperimenta-

zione delle borse alloggio, canoni di lo-cazione per consentire di allontanarsi eavere una casa alle vittime che nonhanno possibilità economiche o un titoloche le abiliti all’inserimento nel mondodel lavoro. “Oltre al percorso delledonne nelle case rifugio che dura sol-tanto sei mesi abbiamo la possibilità dipagare il fitto per un anno - spiega l’as-sessore Erminia Roberto - la donna chedenuncia, dopo essere stata aiutata inquesti sei mesi a camminare con le suegambe, eventualmente anche atrovare un lavoro, può avere unulteriore aiuto di dodici mesi”.

Considerati i numeri checomprovano la validità dei ser-vizi offerti dal Centro, nell’as-sessorato di via Fuiani proprionon si spiegano come la Re-gione possa aver negato il fi-nanziamento di 40mila euro alProgramma Antiviolenza. Ilbando, chiarisce una fida colla-boratrice dell’assessore alramo, riguardava la formazionedegli operatori e l’inserimentoin strutture alternative alle caserifugio a seguito di allontanamento permotivi di sicurezza. L’assessore ErminiaRoberto non si dà pace: “Abbiamo tuttala documentazione in regola. Ci è statafatta un’ingiustizia - ha detto anche pub-blicamente nel Consiglio comunale mo-notematico in occasione della GiornataInternazionale contro la violenza sulledonne - L’ambito territoriale ha parteci-pato al progetto rispettando tutti i canonie i requisiti, con un Centro che funziona

e i numeri lo dimostrano, un personaleche segue corsi di formazione e aggior-namento e ottimi professionisti. Ave-vamo tutte le carte in regola per poteraccedere a questo fondo, per far sì checi venisse assegnato. Ci hanno comuni-cato con due righe che all’Ambito terri-toriale non erano stati assegnati questifondi, senza nemmeno comunicarci ilpunteggio. Mi sono recata personal-mente a Bari per chiedere spiegazioni echiederò anche l’accesso agli atti. Il giu-

dizio è stato assegnato a discrezione dichi ha esaminato le pratiche. Non c’erauna griglia di punteggio. Voglio andarefino in fondo e capire perché non si è ri-conosciuto all’Ambito Territoriale che hapresentato il progetto il diritto di averequesti soldi che erano destinati esclusi-vamente agli Ambiti territoriali che sonopochi. Nessun altro può averli al nostroposto. Perché danneggiare un territorioche sta lavorando? A me dispiace che

Foggia e l’utenza non possano benefi-ciare di quei fondi. Vorrei essere accom-pagnata in questa mia rivendicazione -è l’appello dell’assessore - ho chiesto inConsiglio comunale l’aiuto e il supportodi tutti affinché possano supportarel’Ambito, tutti dovrebbero concorrere,l’ho chiesto pubblicamente perchéquando si lavora al bene della gente nonesiste colore politico, né differenza trapubblico e privato”.

Lo staff dell’Ambito Territoriale sidomanda perché non ci sianostate richieste di chiarimento,qualora il punteggio fosse statodeterminato da formulazioniche andavano esplicitate me-glio, perché altrimenti, se il pro-getto non avesse avuto irequisiti sarebbe stato rigettato.Per fortuna, ad alimentare leattività del CAV ci sono i fondidel Piano Sociale di Zona. Lecase rifugio, che devono avereparticolari requisiti e garanziedi protezione, funzionano senzaproblemi e tutto viene pagatoregolarmente. L’assessorato

ovviamente punta ad acquisire semprepiù fondi, partecipando a tutti i progettiutili a reperirli. “Non lasciamo progettinei cassetti - assicura l’assessore Ermi-nia Roberto rispondendo anche alle ac-cuse formulate in aula dal consigliereGiuseppe Mainiero - Abbiamo sempreaccordato il partenariato a tutte le asso-ciazioni e non abbiamo mai fatto scaderenulla, purché abbiano i requisiti perchéio amministro soldi pubblici”.

Donne che parlano senza rappor-tarsi all’altro sesso, senza un con-traddittorio, in una visione

parziale, priva del punto di vista ma-schile. “Solo donne? Ma di che par-liamo?”: la retorica tipica della GiornataInternazionale contro la violenza sulledonne, nel Consiglio comunale monote-matico convocato apposta, cede il passoalle provocazioni e all’autocritica nell’in-tervento di Ilaria Mari, la consigliera delComune di Foggia delegata alle Pari Op-portunità, che si riferisce alla Consultacomunale per la Parità che presiede. Lasua requisitoria non fa una grinza.

È pronta a rimettere nelle mani delsindaco Franco Landella il suo incarico,purché ad occuparsene sia un uomo ediventi un organismo davvero inclusivo.La Consulta conta 36 donne, compresi imembri di diritto (le componenti dellagiunta, la presidentessa, la delegata deldirigente del Servizio Pianificazione euna volontaria, dipendente comunale).

Comprensibili, peraltro, le diver-

genze di vedute. La presidentessa dellaConsulta non sottace i limiti evidenti.

La Consulta funziona?Potrebbe funzionare meglio. Po-

trebbe, se ci fossero uomini. Un con-sesso esclusivamente femminile nonconsente di raggiungere l’obiettivo checi siamo prefissate: confrontarci con l’al-tro sesso, indurli alla riflessione ed evi-tare i loro gesti più o meno estremi.

Cosa ha fatto fino adesso di signifi-cativo la Consulta?

Sicuramente il confronto su temati-che importanti, qual è quella della vio-lenza contro le donne. Negli ultimi mesi,in particolar modo, ci siamo impegnatead analizzare il 25 novembre ed il suo si-gnificato, sperando che non diventi unaltro otto marzo e che sia solo una gior-nata dedicata alla comprensione dellagravità del fenomeno, affinché, poi, se

ne possa parlare tutti i giorni dell’anno.Abbiamo individuato come momentoimportante quello del Consiglio comu-

nale e, il giorno successivo, abbiamo or-ganizzato un convegno con alcuni ra-gazzi delle scuole superiori perdiscutere, con loro, del problema (alcunisono gli autori del manifesto che ha pro-mosso l’iniziativa). È stata, invece, an-nullata l’iniziativa dal Foggia Calcio del20 novembre, per ragioni a noi scono-sciute, ma, seppur non in collaborazionecon il Comune, la squadra ha deciso discendere in campo contro la violenzasulle donne il 27 novembre. Ed è giustoche un ambiente come quello calcistico,esclusivamente o, comunque, maggior-mente maschile, diventi luogo di mas-sima sensibilizzazione.

Questo organismo può catalizzare fi-nanziamenti?

È molto complesso, bisognerebbestudiare la modalità più opportuna. L’As-sessorato alle Politiche Sociali detiene

tutti i “poteri” di gestione attinenti allamateria de quo, nonché tutti gli stru-menti e gli organi di competenza -il cen-tro antiviolenza, per esempio, è unservizio promosso esclusivamente daquesto assessorato. Tuttavia, l’asses-sore Roberto è componente di dirittodella Consulta e, dunque, non esclu-diamo che eventuali proposte possanoesser veicolate verso il suo ufficio.

Le componenti sono tante...Sono troppe, è stata la prima cosa

sollevata da questa Amministrazione:avevamo valutato, in un primo mo-mento, di modificare il regolamento e diridimensionare il numero delle compo-nenti, come in passato, ma i tempi della“commissione regolamento” sono lun-ghissimi e se fosse arrivata una bozza inquella commissione, forse, la Consultanon sarebbe ancora attiva.

focus Erminia Roberto sulla mancata assegnazione dei fondi regionali: “Un’ingiustizia”

Nel biennio precedente 69 interventi in tutto e da gennaio a oggi gli assistiti aumentano

In tutto 36 le componenti, compresi i membri di diritto. Difficile mettere tutte d’accordo

La presidentessa Ilaria Mari: “Sbagliato escludere gli uomini”

a cura di Mariangela Mariani

Consulta comunale Pari Opportunità, così non va

Al CAV, 51 richieste d’aiuto nel 2016

Consiglio Comunale

Erminia Roberto

Ilaria Mari

L’associazione ‘Impegno Donna’nasce a Foggia nel 1994, affiancatadue anni dopo dal servizio Telefono

Donna, uno dei primi centri di ascolto at-tivi sul territorio per accogliere e soste-nere le segnalazioni di donne in difficoltà.L’equipe, come ci ha spiegato FrancescaVecera, coordinatrice di Telefono Donna emembro dell’associazione, è compostainteramente da volontarie specializzateper offrire assistenza psicologica e ge-stire il problema a partire dalla segnala-zione.

“Siamo un centro autorizzato dallaRegione ma non percepiamo fondi: ci so-stentiamo con le nostre attività”, ci rac-conta. “Il nostro team conta tra le 15 e le20 unità. E’ formato da criminologhe, psi-cologhe, pedagogiste, avvocati, assistentisociali e tutte quelle figure qualificate ein grado di offrire consulenza e sostegnoconcreto. Durante l’anno promuoviamoraccolte fondi che ci servono come so-stentamento, ma sono anche fondamen-tali operazioni di sensibilizzazione allaproblematica. Lavoriamo molto nellescuole con diversi progetti, perché siamoconvinte che si debba partire dalle nuovegenerazioni per arginare e debellare gliabusi. E’ fondamentale educare le fascepiù giovani della società per promuoverela cultura di genere. In un territorio comeil nostro, in cui il patriarcato è tanto radi-cato, bisogna lavorare sulla quotidianità”.Il sostegno che l’associazione offre ri-guarda anche i minori. “

Ci impegniamo a rispondere ai biso-gni dei figli delle donne maltrattate, con-siderando anche i minori vittime dellaviolenza maschile. La denuncia è un mo-mento di presa di coscienza e consape-volezza, è un atto di valutazione su quelliche possono essere i rischi sulla propriapersona e sui propri figli. Purtroppo èquesto che frena maggiormente unadonna dal denunciare abusi: per la mag-gior parte si tratta di giovani madri configli piccoli, che subiscono il timore di

poter esporre i propri bambini a pericolie soprusi. Il 55% delle telefonate ci arrivada Foggia città, il 45% dalla provincia. Dapoco abbiamo attivato anche i Cav nei co-muni di San Marco in Lamis, San Gio-vanni Rotondo, Rignano e San NicandroGarganico”.

Ma l’attività di Impegno Donna non silimita soltanto ad accogliere il problema,si tenta anche di andare alla fonte cer-cando di stabilire un dialogo di sostegnocon uomini maltrattanti che abbiano ma-

nifestato l’intenzione di cambiare. “Orga-nizziamo dei Gruppi psicoeducativi inconformità a quello che è il progetto delCam di Firenze, il primo Centro in Italiaper Uomini Maltrattanti - spiega France-sca Vecera - I percorsi riabilitativi si svol-gono in carcere, lo scorso anno abbiamolavorato presso il carcere di Lucera. I par-tecipanti si confrontano tra loro e si spro-nano ad essere padri e mariti migliori. Masono ancora troppo pochi quelli che riu-sciamo a riabilitare”. Ilaria Di Lascia

7dicembre - duemilasedici

Il CAV ‘Impegno donna’ offre consulenza e sostegno concreto focus

Francesca Vecera: “Anche i minori vittime della violenza maschile”

Una settimana per far valerei diritti delle fasce più debolidella società, per parlarne, sen-sibilizzando e coinvolgendo atti-vamente la cittadinanza. Questociò che la ‘Settimana dei diritti’,come è stata ribattezzata, ha in-teso fare. La Giornata dei dirittiall’infanzia, celebrata in tutto ilmondo il 20 novembre, ha simbolicamente dato il viaa sette giorni di iniziative, reading, mostre, incontria tema, rappresentazioni teatrali, rivolte a tutte lefasce di età, che hanno compreso anche la Giornatamondiale contro la violenza sulle donne del 25 no-vembre. La serie di eventi ha preso le mosse da unluogo simbolo per l’affermazione di un diritto fonda-mentale, quello della gestione di un bene comune:Parco San Felice, recentemente restituito alla citta-dinanza grazie al progetto Parco città, promosso dauna associazione temporanea di scopo che vede lasinergia di associazione Energiovane, associazione

L’Aquilone, Coop. Monti DauniMultiservice e FondazioneApulia Felix Onlus.

“Stiamo dimostrando chequesto posto può rinascere,che è fondamentale per que-sta comunità. Abbiamo lavo-rato insieme affinchécoesione e partecipazione tra

associazioni portassero risultati tangibili”, ha dettoRita Amatore, dell’associazione l’Aquilone, nel corsodella conferenza stampa di presentazione delle ini-ziative, a cui hanno preso parte anche ElisabettaBoccia, direzione politiche sociali e relazioni territo-riali – Coop Alleanza 3.0, Francesca Vecera, coordi-natrice del Centro Antiviolenza Donna e referentedell’associazione Impegno Donna e Annapaola Im-prota, vicepresidente dell’associazione Gli Amici delParco. “E’ uno spazio che è tornato alla vita - ha sot-tolineato Improta - quello che ci sembrava impossi-bile si sta realizzando e questa finestra che abbiamo

riaperto si sta riempiendo di iniziative e possibilità”.“L’idea di unire le giornate del 20 e del 25 novem-

bre risponde alla nostra esigenza di mettere inprimo piano l’uomo, la persona prima ancora che ilconsumatore” ha spiegato Elisabetta Boccia di Coop3.0. “E’ grazie a iniziative come queste che riusciamoa far emergere il fenomeno della violenza sulledonne e di conseguenza a combatterlo”, ha spiegatoFrancesca Vecera di Impegno Donna. E le iniziativeche si sono avvicendate tra il centro polivalente Par-cocittà e la galleria del Centro Commerciale Mon-golfiera, sono state davvero molteplici e tuttediverse, grazie alla partecipazione di tanti protago-nisti della vita attiva cittadina, tra cui la Casa EditriceMatilda, la compagnia ScenAperta, il CoordinamentoDonne Acli, la Consulta Provinciale degli Studenti, ivolontari lettori AIB Nati per Leggere Puglia, la Pic-cola Compagnia Impertinente, l’associazione ScattoMatto, il CUT, l’associazione “Uomini che prendonola parola”. Appuntamento centrale della settimanaè stato il convegno “Sguardi differenti”, ospitato dalCentro Polivalente Parcocittà, durante il quale i prin-cipali promotori dell’iniziativa si sono confrontati sultema del dibattito.

Realtà diverse, insieme sullo stesso fronte perla battaglia comune contro quella che possiamo de-finire la madre di tutti i problemi, ovvero la negazionedei diritti. Infine, la performance canora “Donne in-canto, voci contro la violenza”, lo spettacolo “Scar-pette rosse”e il saggio di danza “To be brave”,attraverso le arti sceniche, hanno posto l’accentosull’importanza di manifestare il disagio per riuscirea combatterlo.

Ilaria Di Lascia

Sorridenti, provate, de-terminate, sensuali, affa-scinanti, a volte inquiete: inun mosaico di volti di etniediverse, Maria Luigia Cirilloabbozza l’intero universofemminile. “Le donne X ledonne” è un percorso itine-rante, un grido di battaglia,un hashtag, una campagnadi sostegno per il Cav co-munale. Pennellate morbide, a volteruvide e decise, alimenteranno le atti-vità del Centro Antiviolenza, innescandoun inedito circuito di solidarietà dallamiccia dell’arte.

La collezione completa si componedi circa 300 dipinti su carta in tecnicamista. Le opere dell’artista, presidentedell’associazione Bellami, girano per inegozi. Il Comitato Pari Opportunitàdell’Ordine degli Avvocati di Foggia pre-sieduto da Ida Di Masso, Confartigia-nato Imprese guidata da Roberta

Paolini, e l’AssociazioneGiovanni Panunzio di DimitriLioi sono al fianco di MariaLuigia Cirillo.

Le attività commercialidiventano gallerie d’arte. “Inegozi sono un’arma vi-vente della legalità sul ter-ritorio per quello chesubiscono, e vanno suppor-tati - spiega l’artista - noi

cerchiamo di offrire la massima visibi-lità a costo zero per i commercianti checi ospitano e devo dire che hanno ac-colto molto favorevolmente questa ini-ziativa”. Le donne disegnate aiutano levittime di violenza a raggiungere l’obiet-tivo del reinserimento sociale e lavora-tivo: parte del ricavato della vendita deiquadri andrà al Cav comunale. La mo-stra itinerante ha fatto la sua primasosta nella sede dell’Associazione Gio-vanni Panunzio, dove si è rinsaldata lacollaborazione sui temi della discrimi-

nazione e della violenza di genere, pre-ludio di future comuni iniziative. “Il CAVè frenetico, ha bisogno di sostegno. Hoscoperto in questi giorni, mea culpa,che esistono anche altri CAV oltrequello dell’Ambito territoriale di Foggiae vorrei capire come possiamo aiutarli”.

L’impegno civile della pittrice MariaLuigia Cirillo e della sua associazioneculturale “Bellami” non si ferma qui:“Abbiamo avviato un corso per le donnedei centri antiviolenza, quello dellaConsigliera di Parità Antonietta Cola-santo con il Conform, l’ente formativodi Confartigianato. E anche quello è unpercorso in cui crediamo: creare for-mazione per reinserire le donne e age-volare l’autonomia lavorativa,l’elemento principale che non ti fa stac-care da una famiglia che non funziona.Come artista, vorrei impegnarmi affin-ché la mia pittura, quello che so fare,possa essere di supporto e di spinta allealtre donne”. m.m.

Così le attività commerciali diventano gallerie d’arte

La macchinadella

solidarietàLa pittura di Maria Luigia Cirillo a sostegno del CAV

Cittadinanza attiva per dare voce ai più deboli

“Dai diritti negati alla violenza”alle radici del problema

Una settimana di eventi per riconoscere e combattere i soprusi

Da 22 anni al fianco delle vittime di abusi

Maria Luigia Cirillo

8 dicembre - duemilasedici

Neanche davanti alla morte Foggia rallenta. Il20 novembre le automobili sfrecciavano an-cora nel centro e nella periferia, infischian-

dosene dei pedoni. Si va a tutta birra per le stradedella città, come se non ci fossero limiti da rispet-tare, spadroneggiando al volante, schiacciandol'acceleratore, azzardando con arroganza. Non ab-biamo imparato niente dalla vita spezzata di LuigiaCampanaro.

I sogni di una ragazza di 25 anni che sorride nelgiorno della Laurea e nelle foto della compagniaScenAperta, incredula, sono volati via in una notte,per una macchina che l'è piombata addosso, in unavia sempre troppo buia e con le auto in doppia filanelle notti della movida. L'impatto ha massacratotre famiglie, compresa quella del giovane allaguida. Ma Foggia non riduce la velocità nelle stradecoi semafori giallo lampeggiante. Finisce la suacorsa in una rotonda o accavallata su un'auto par-cheggiata. E non decelera.

IL LAVORO Foggia è una città a doppia velocità."Ci avete tolto qualcosa si grande... il futuro". Unategola giudiziaria ha messo a repentaglio il destinodi più di 800 persone, giovani, aspiranti commessee commessi, amministrativi, magazzinieri, e tuttol'indotto. Chi si era licenziato, chi aveva già fatto levalige dal Molise, chi si era messo finalmentel'anima in pace dopo aver inviato curriculum a raf-

fica. Hanno passato le feste col magone. In cittàqualche serranda si abbassava, altre si rialzavano,nel bailamme del commercio. Implacabile, la ma-gistratura, frena gli entusiasmi degli investitori. Inmezzo le vite degli altri, quelli che non vogliono fug-gire da Foggia, nonostante tutto.

LA SICUREZZA Dietro le vetrine, i voltiaffranti dei negozianti sono l'emblema dellacrisi e della persecuzione della malavita.Sono costretti ad aperture massacranti e sene devono inventare una ogni giorno perspingere i consumi, fino a quando la crimi-nalità non viola il loro mondo ovattato, coisogni chiusi in un registratore di cassa. Senon scoppiano le bombe, i ladri svaligiano gliesercizi commerciali, li ripuliscono fino al-l'ultima gruccia. E per rialzarsi i commer-cianti devono farsi forza, dopo una nottenera, e sperare solo che non tornino.

L'ACCOGLIENZA Nella notte dei pallon-cini rossi che volano in aria insieme ai sogni deibambini a Foggia, quando si accendono ventimilalampadine di Natale, una vita arrivata da lontano incerca di fortuna rimane imprigionata in un inferno

di fuoco. Poteva scapparci il morto in tanti altri in-cendi. A rimetterci, nel ghetto dei Bulgari, è statoun ragazzo di vent'anni, che forse aveva i sogni piùgrandi della sua età. Tutto quello che possiamo of-frire ai migranti si riduce ad una baraccopoli in cui

morire. In Prefettura, pochi giorni prima, venivanodispiegati i nuovi modelli di accoglienza. E se unsindaco batte i pugni e l'altro mette i paletti, sottosotto c'è un sistema che non riesce a garantire

standard adeguati per gestire i flussi e a offrire ac-cettabili condizioni di vita a chi magari è già scam-pato alla morte una volta.

LA CASA A Foggia le case non bastano mai. Eanche quest'anno si è rivisto un presepe sotto alComune. Il 23 gennaio scade il bando per l'asse-gnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica.Punto e accapo. L'emergenza abitativa continua ad

attanagliare le viscere della città. I sognidella gente dei bassi, dei container, delle casesgarrupate sono riposti in una graduatoria,che ormai è un esercizio di stile per fasce de-boli. Gli abusivi tutti da una parte e gli aventidiritto dall'altra, che una volta tirata la lineadella legalità comunque non c'è posto. Ilprimo nella graduatoria del palazzone Spe-rAnziani di via D'Addedda vive in una scatoladi latta in via San Severo. Si chiama Tonino eha 76 anni. E di tutti i desideri ne ha uno chenon si avvera, nemmeno quando gli certifi-cano che ha tutti i requisiti per avere una casavera, quella che i vandali hanno sventrato.

Luigia e Tonino sono il simbolo della cittàdei sogni infranti. Quelli di una giovane

25enne non potrà portarli indietro nessuno. Quellidi un anziano, paradossalmente, si possono ancorasalvare. E a loro sono dedicate le speranze di un2017 migliore.

polisa cura di Mariangela Mariani

All'ombra dello Scudocrociato di-ciotto donne, di gran carriera, attivanouna campagna di ascolto delle comu-nità e accorciano le distanze tra la po-litica e la gente. Applicano alle pariopportunità le logiche e le dinamichedei democristiani del porta a porta vec-chio stampo: orecchie a terra e contattodiretto con i cittadini. "Sono tutte donnein gamba, che hanno competenze set-toriali totalmente differenti che arric-chiscono il loro contributo: psicologhe,medici, avvocati, insegnanti". La Com-missaria provinciale Pari Opportunitàdell'Udc Maura Di Salvia (in foto) de-scrive così la sua squadra.

Lei è impegnata in politica da diecianni e da maggio ricopre questo ruolo,affiancata da una vice, Porzia Pinto.Animata da un forte senso di apparte-nenza, parla del partito come di unagrande famiglia, crede nel primatodella meritocrazia e appartiene allascuola di pensiero contraria alle quoterosa: "Il mio partito permette a donne

capaci, meritevoli, che vogliono impe-gnarsi, di partecipare attivamente allavita politica. Non approvo che la leggedebba imporre il numero di donne pre-senti nei ruoli pubblici e istituzionali.Penso, piuttosto, che bisognerebbe ri-muovere gli ostacoli che spesso impe-discono alle donne di occupare ruolidecisionali e favorire la loro partecipa-

zione alla vita politica adeguando, adesempio, strutture e uffici alle loro esi-genze, con gli asili nido".

Il Comitato Provinciale Pari Oppor-tunità dell'Udc ha una bella rappresen-tanza territoriale e Maura Di Salvia haun progetto piuttosto ambizioso. Intutte le sezioni nasce lo Sportello PariOpportunità per recepire le problema-tiche locali, in tema di violenza di ge-nere, disabilità, devianza minorile (lareferente comunale di Foggia è StefaniaVurchio). Le attività sono partite a no-vembre. "Facciamo politica al serviziodella gente, ma ci riusciamo soltantose ci prefiggiamo di trovare soluzioni aiproblemi reali. Anche con l'ausilio delconsigliere regionale Napoleone Cerae dell'onorevole Angelo Cera, conside-rato che abbiamo questa possibilità,cerchiamo di attivarci per fornire rispo-ste efficaci. Una volta recepite le

istanze, vogliamo intervenire concreta-mente sollecitando l'opinione pubblicae le amministrazioni. Lì dove ci doves-simo rendere conto che l'amministra-zione locale non interviene e secondonoi ha delle mancanze, ci mobiliteremocon raccolte firme, attraverso l'infor-mazione, per stimolare la politica e igoverni cittadini". La finalità degli spor-telli è duplice, considerata la disaffe-zione dei cittadini: "La politica da troppotempo è lontana dalle esigenze dellagente - spiega Maura Di Salvia - Par-lare di problematiche reali, di quello dicui la gente ha bisogno per vivere me-glio, serve anche a farla riappassionarealla politica".

La rete territoriale non si limiterà aipunti di ascolto ma promuoverà ancheuna serie di incontri tematici. Il cavallodi battaglia è la campagna sociale disensibilizzazione per l'adozione del

Peba, il Piano per l'eliminazione dellebarriere architettoniche. "Vogliamoparlare di disabilità e di disagio giova-nile perché rivediamo anche questotipo di problematiche nel concettoampio di pari opportunità, e lo faremocon dei convegni-dibattito nelle variecittà. Le barriere architettoniche re-stano una delle problematiche per noipiù gravi, e vogliamo invitare i Comuniancora inadempienti ad adeguarsi allenorme previste sin dagli anni 80, maapplicate solo a macchia di leopardo.Monitoreremo preventivamente la si-tuazione nei comuni della provincia perstilare una mappa completa. A consun-tivo, in un convegno - conclude la com-missaria provinciale - analizzeremo idati della Capitanata e cercheremo dicomprendere con gli esperti e i soggetticoinvolti a tutti i livelli quali siano lepossibili azioni da intraprendere".

Tutti i sogni infranti della città

Il volo dei desideri

In tutte le sezioni nasce lo Sportello Pari Opportunità

Al centro una battaglia di civiltà: l'adozione del Peba nei Comuni

La campagna di ascolto delle donne Udc

Il Gruppo Popolari della Regione Puglia hapresentato una proposta di modifica al testodella legge regionale n.29/2014 “Norme per laprevenzione e il contrasto della violenza di ge-nere, il sostegno alle vittime, la promozionedella libertà e dell’autodeterminazione delledonne”. Primo firmatario è il consigliere regio-nale eletto in Capitanata e presidente dei Popo-

lari Napoleone Cera. La proposta integra lalegge sulla violenza di genere ampliando i sog-getti coinvolti, con l'intento di tutelare minori,figli e disabili. Ambiti sociali non consideratinella giusta dimensione nella normativa verreb-bero inseriti tra le norme.

In particolare, la modifica richiesta dalGruppo Popolari, anche nell'intestazione, ri-

guarda una maggiore difesa dei figli e/o dei di-sabili, vittime di un contesto violento; la promo-zione di un’adeguata formazione per operatoridel settore, così da essere in grado di venire in-contro alle diverse necessità e affrontare le mol-teplici emergenze delle vittime e dei lorofamiliari; l'assistenza legale gratuita alle vit-time. La proposta è stata sottoposta al Presi-

dente del Consiglio regionale Mario Loizzo. "C’èpoi la necessità anche di ragionare su dati e do-cumenti per meglio agire in favore delle vittimedi violenza - ha spiegato Napoleone Cera - Perquesto abbiamo previsto la pubblicazione deidati raccolti dall’Osservatorio regionale per ilcontrasto alla violenza di genere, così come pre-visto all’articolo 14 della legge regionale".

La proposta dei Popolari in Regione: ampliare la tutela nella legge contro la violenza di genere

9dicembre - duemilasedici

10 dicembre - duemilasedici

Il natale profumatoEllenisia Eau de Parfum Penhaligon'sUna pioggia di petaliprofumati da dove facapolino la vanigliacremosa.Elegante e magicoin vendita daProfumi & Balocchi

"Un gatto normale, anzi un po' male in arnesee spelacchiato, rimane un giorno stregato. Madi questo male non si lamenta: è forse innamo-rato, certamente ammaliato da una tale gat-tina. Allora s'ingegna e chiede alla strega, suaamica, di diventare stregone, di imparare il me-stiere, il segreto o almeno una nuova certa po-zione..." Una dolcissima favola scritta da PaoloCossi in vendita da La Borsa di Tappeto.

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PER I PIÙ PICCOLI

Un regalino per tutti o selezionare i rice-venti per la serie pochi ma buoni? Meglioandare sul sicuro con un regalo classico

o giocare la carta dell’originalità?In vista del Natale sale l’ansia da regalo: ecco

alcuni suggerimenti per evitare che il pia-cere dello shopping si trasformi in

un’occasione di stress senza para-goni!

11dicembre - duemilasedici

12 dicembre - duemilasedici

13dicembre - duemilasedici

La tua foto di Natale più cliccata? Si chiamahelfie: lo scatto con cui mostrare in tempo realel’acconciatura e l’hairlookdelle festività (e non solo).L’evoluzione del selfie quindipassa dal parrucchiere anchese le più intraprendenti po-tranno avvalersi di una buonamanualità che, unita ai truc-chi del mestiere, permettecomunque di sfoggiare unacapigliatura impeccabile. Leantesignane di questa nuovatendenza destinata ad impaz-zare sui social soprattutto du-rante il periodo nataliziosono, come sempre, le star. Ese queste ultime possonocontare su uno stuolo di hair-stylist prestigiosi per curare eacconciare le loro chiome in-vidiabili, le comuni mortali potranno ottenere lostesso risultato con degli acquisti furbi oppure ren-dere felici le amiche con dei regali mirati.

RITORNO AL PASSATO | Nell’era della direttadigitale non si può attendere che i capelli crescanoper cambiare look: meglio stupire ogni giorno ipropri interlocutori con dei cambi repentini graziealle applicazioni di capelli posticci. Non si tratta piùsolo di extension e crocchia spettinata - quella cheandava negli anni Novanta - ma di frange, code dicavallo, trecce e chignon con cui realizzare da soleacconciature degne di una star, soprattutto du-rante le feste. La qualità dei materiali poi assicura

un risultato naturale. CHIOMA SCINTILLANTE | Niente investimenti

sui gioielli per il look dellefeste: a scintillare sarannoinvece i capelli con gli in-novativi hair tatoo. Sonotatuaggi semi permanentila cui peculiarità è l’appli-cazione sulla chioma, conun procedimento sempli-cissimo. Disponibili anchenei colori oro e argento, siprestano a diventare undettaglio glamour ammi-rato. Meglio prediligere ununico colore e un’unicafantasia e limitarsi ad unasola ciocca per un risul-tato di classe.

REGALARE BENES-SERE | Non c’è dubbio: i

regali più graditi restano sempre quelli legati al be-nessere. Anche in fatto di capelli. Amiche, colleghee parenti saranno sicuramente felici di ricevere unbuono da spendere presso il parrucchiere di fidu-cia: trattamenti alla keratina, tecniche riflessantiinnovative, massaggi al cuoio capelluto e così via.Altrimenti piastre e spazzole di ultima generazione,kit da viaggio, confezioni regalo contenenti prodottibiologici per la haircare sono sempre apprezzatiperché ci ricordano di coccolare un po’ i capelli,dopo tutto lo stress a cui vengono sottoposti perapparire sempre perfetti. Soprattutto durante lefeste. Dalila Campanile

Natale a prova di helfie!Colore, forma e hair tatoo: consigli per chiome da fotografare

I trend per sfoggiare capelli impeccabili durante le festività

14 dicembre - duemilasedici

15dicembre - duemilasedici

CANDELE E PORTACANDELESenza dubbio sono un evergreen degli

allestimenti natalizi, sia sulle tavole che inmodo più diffuso in casa, grazie al simboli-smo che associa la luce naturale al racco-glimento della celebrazione della SantaNascita, e sono tra gli elementi più classicidel Natale: perfette da sole o anche in piccolicentrotavola realizzati con pigne, bacche, ra-metti e minuti pezzi di legno.

LUCI “GEOMETRICHE” PER GLI ALBERI DI NATALE

Luci di tipo geometrico, come solidisfaccettati illuminanti, aggiungono un si-gnificativo e fresco tocco di modernità al vo-stro “capolavoro verde”. Non è piùsufficiente appendere le luci tradizionali,dunque, ma per aggiungere movimento alcomplesso, sui rami è di effetto assicuratodecorare con serie di luci in diverse formee colori, che danno profondità al volumedell’albero, mantenendo l’atmosfera softgrazie all’elemento che contiene la luce,che filtra il fascio e rende la luce più diffusa.

PERCORSI ILLUMINATIDecorare con la luce angoli morti di di-

simpegni e corridoi, come anche i cammi-namenti nei giardini (per chi ha la fortuna dipoter allestire il Natale anche all’aperto), èuna delle migliori tendenze di quest’anno. Si

possono creare veri e propri assi prospetticiche guidano l’occhio dell’osservatore alpunto in cui culmina la costruzione decora-tiva del Natale, sia esso l’albero o il presepe.Inoltre, le luci incorniciano elegantementeanche gli infissi, l’uscio e i camini.

RAMI DI LUCE IN VASIL’atmosfera di un ambiente si scalda in

modo soft quando si può concentrare in unpunto della casa un volume di luce, ottenutocon rami avvolti da fili luminosi, per affasci-nare gli ospiti con la bellezza semplice di unatessitura naturale di luce. Si può potenziarequesto effetto utilizzando sequenze di vasisfaccettati in cristallo o barattoli in vetro con-tenenti lucine, oltre che rami, ma ancheriempiti solo di serie luminose: infatti, la tra-sparenza e la presenza di numerosi piani diriflessione amplificherà la luce offrendo unospettacolo dal risultato garantito.

DECORAZIONI OTTENUTE CON LUCI LED

Le luci Led sono note per essere unmodo per illuminare a basso dispendio dienergia, efficiente ed economico. Non solodurano più a lungo rispetto alle luci tradizio-nali, ma sono molto più nitide alla vista. Leluci Led, tuttavia, sono presenti sul mercatodell’allestimento luminoso già da qualchetempo, però ogni anno godono di piccoli pro-gressi tecnologici che le rendono sempre più

innovative, come le serie che cambiano dicolore e sono programmate e controllate inmodalità wireless attraverso un’applicazioneper lo smartphone. Queste belle luci portanouna sensazione di freschezza alle vostre de-corazioni e sono anche disponibili in una va-rietà di silhouette diverse, dal fiocco di nevealla renna alla sagoma dell’albero.

PROIETTORI LED E PROIETTORI OLOGRAFICI

Oltre al light design tradizionale, in que-sto Natale la fa da padrone anche un mododiverso di usare la luce. È l’ultima frontieradelle decorazioni natalizie americane, chesta sbarcando anche in Italia: si tratta deiproiettori Led e dei proiettori olografici. Gra-zie ad essi, è possibile dire addio all’intricodei fili delle luci tradizionali ed è possibileaddobbare l’albero, ma anche le pareti dicasa sia esterne che interne, o di un giardinocon migliaia di luci colorate (rosse e verdi)che si muovono a ritmo di musica, oppurecon le immagini decorative di fiocchi di na-tale, di fiocchi di neve e colorati babbi natale.

Case decorate a festa: il lighting è la tendenza regina

Quando il Natale si veste di lucea cura dell’arch. Simona Campanella

Il Natale è alle porte ed è tempo di appendere calze, decori con na-stri e palline. E naturalmente, è tempo di pensare alle luci! Maicome quest’anno il lighting è la tendenza regina per il Natale, che

mixa le diverse tradizioni di illuminazione del Natale. Lasciamoci quindi ispirare dai trend relativi all’allestimento delle lucinei diversi ambienti della casa.

16 dicembre - duemilasedici16

La sua è una fede incrollabile nel territorio di Capitanata enel suo ricco bagaglio di tradizioni, gusto e genuinità neiprodotti e nelle materie prime. Luigi Giannatempo, impren-ditore locale e già titolare dei supermercati ‘La Prima’, credecosì tanto nelle sue radici che si è tuffato a capofitto in unanuova avventura: un format di vendita differente, che hatrovato la sua dimensione ideale nel progetto‘Mercati di Città’, un punto di contatto traclienti e artigiani del gusto locali.

‘Mercati di Città’ è un progetto pilota delConsorzio Coralis (che raccoglie 40 imprenditoridi settore sparsi in tutta Italia e di cui Gianna-tempo è vicepresidente), che è partito proprioda Foggia, dove ha trovato casa in via EvemeroNardella. Una sfida, dunque, che parte dalcuore della Daunia per raccogliere le eccellenzedi Capitanata e offrirle in una ‘vetrina’ di oltre700 mq, con 25 addetti alla vendita preparatie costantemente aggiornati.

Giannatempo, cos’è il progetto ‘Mercati diCittà’? Cosa caratterizza questa nuova formula

di vendita?E’ un’ulteriore evoluzione della nostra attività: la ricerca e

sperimentazione continua di nuovi format che siano in gradodi soddisfare il cliente, garantendo per lui in termini ditipicità, genuinità e freschezza delle materie prime. Unprogetto che va di pari passo con la nostra volontà di valo-

rizzare le eccellenzedel territorio che tro-vano così la vetrinagiusta per presentar-si ai consumatori.

Non è un caso checi si richiami al con-cetto del ‘Mercato’.Come a voler sop-perire alla mancanzadi quel contatto di-retto tra produttoree consumatore cheormai si è perso neltempo…

Sì, certamente.Parliamo di mercatoperché è il luogodove le persone siincontrano, dove c’èuno scambio di idee,

e una crescita economica e culturale. Il mercatocosì inteso non è un luogo fisico, ma una dimen-sione di dialogo, confronto e salvaguardia dellenostre tradizioni. Una vera sfida in questi tempi.Alla base di tutto vi è l’esigenza di far incontraree dialogare produttori e clienti in un mercatosenza intermediazione, e garantire loro l’altaqualità dei prodotti locali ad un giusto prezzo. Inquesto modo si genera anche maggiore poteredi acquisto. E’ importante però valorizzare questeeccellenze, raccontando il lavoro, la storia e lafatica che vi è dietro o dentro la sua produzione:solo così si può portare nuovamente il gusto atavola. Tutto, in ‘Mercati di Città’, parla di questatradizione.

Questo implica una inversione di rotta nellamentalità dell’acquirente, che fino ad ora si è

orientato usando solo la ‘bussola’ dell’offerta, del prezzopiù basso…

Di fronte ad argomenti quali genuinità e qualità il clientesa bene cosa scegliere. Forse compra meno, ma meglio:riesce cioè a focalizzare la sua attenzione sull’autenticità deiprodotti, consapevole di poter acquistare ad un prezzo leg-germente più alto un prodotto garantito in termini di sicurezzae di filiera, oltre che di qualità nettamente superiore.

Come è possibile avere questo rapporto qualità-prezzo?In questo conta molto l’esperienza di buyer: si fa riferimento

a prodotti del territorio, che non hanno incidenza di costiaggiuntivi quali marchi, pubblicità o trasporti. Questa pro-duzione locale, però, va sostenuta al giusto prezzo (e nonsfruttata) per invogliare i vari artigiani del gusto a produrresempre di più e sempre meglio.

Fino ad ora quante sono le aziende del territorio ‘reclutate’in Mercati di Città?

Per ora sono una trentina, ma l’elenco cresce di giorno ingiorno. Tutte aziende selezionate e testate, alcune volteanche presentateci dagli stessi consumatori che si recanonei vari paesini per reperire un prodotto di qualità artigiana-le.

Quali sono le iniziative future che Mercati di Città intenderealizzare e sostenere a stretto giro?

Innanzitutto stiamo calendarizzando una serie di appun-tamenti dedicati alle scuole (come la ‘Colazione Bio’ chearriva alla terza edizione, e i laboratori didattici) ma anchealla città (come degustazioni di prodotti tipici locali). Inoltre,stiamo lavorando ad un progetto molto importante: la crea-zione di un centro di lavorazione carni a Lucera, dove verràtrattata solo carne proveniente da allevamenti e macelli cer-tificati e rispondenti ad elevatissimi standard di qualità.Inoltre, sempre a Lucera, verrà avviato in primavera un ortobio con annessa Masseria Didattica. Tanti tasselli che andrannoa completare un progetto che vuole valorizzare e sostenereil potenziale agroalimentare di Capitanata.

‘Mercati di Città’,orgogliosi della

nostra terra

In via Nardella, ecco il format divendita differente in una‘vetrina’ di oltre 700 mq:la filosofia degli antichi mercatisi coniuga agli standard diqualità della modernità

Il progetto Mercati di Città si ispira - in termini di stagionalitàdei prodotti, freschezza di materie prime e dialogo tra con-sumatore e produttore - al modello del ‘mercato’ storica-

mente inteso. Il suo logo (una raggiera ispirata alla forza e allaricchezza di questa terra) si richiama a questa filosofia, ispiran-dosi nella forma, alla pianta di un antico mercato - Macellum -emerso nel territorio di Ordona durante le numerose campagnedi scavi archeologici nel sito di Herdonia.

Così come nel Macellum di Herdonia, al sorgere del sole, ve-nivano raccolte e selezionate le carni, le merci e i frutti del terri-torio, così accade ogni giorno nel punto vendita ‘Mercati di Città– La Prima’. Tanti i servizi offerti alla clientela e messi nero subianco in una ‘Carta dei Servizi’ che sancisce un patto di traspa-renza con i consumatori: tra questi l’angolo della Salsicceria (sal-sicce lavorate al momento e condite secondo il proprio gusto),dei Salumi e dei Formaggi, servizio consegna Spesa a Domicilio.Scopri di più su www.mercatidicitta.it

NEL ‘CUORE’DEL MERCATO

La sfida di Luigi Giannatempo: “Far dialogare clienti e artigiani del gusto”

La famiglia Giannatempo, tre generazioni al servizio del territorio

17dicembre - duemilasedici

Sale da 6 a 7 miliardi di eurola dote triennale del ‘Pac-chetto Previdenza’ conte-

nuta nella Manovra 2017, varata ametà ottobre scorso dal Consiglio deiMinistri. Per la decisione finale biso-gnerà attendere l’approvazione delParlamento entro dicembre prossimo.Ma intanto su queste nuove regole perle pensioni, va sottolineato che quasii due terzi di questi finanziamenti ver-ranno distribuiti ai pensionati: 700 mi-lioni alla 14esima mensilità (vecchie enuove) e 260 milioni per l’estensionedella “no tax area” ai redditi annui dapensione fino a 8.125 euro. Vediamo diseguito le misure che si voglionoadottare.

La 14esima mensilità. È previstoun incremento di circa il 30% per ipensionati che la 14esima già la per-cepiscono e che hanno un reddito finoa 752,00 euro al mese. Tale beneficioviene esteso a 1.200.000 pensionatiche oggi non la prendono, il limitemassimo per aver diritto alla “sommaaggiuntiva” è fino a 1.003 euro almese circa. Per loro la misura èquella attuale non incrementata del

30%.Al riguardo il Presidente di

50&Più, Renato Borghi, ha già avutomodo di sottolineare che è questaun’impostazione preconcetta. Non sicomprende perché un trattamento disostegno al reddito, che deriva da ri-sorse della collettività, possa differen-ziare i pensionati a seconda dellacategoria, con un’anzianità contribu-tiva e con importi di assegni non alli-neati.

No tax area L’altra misura che sivuole approvare per sostenere le pen-sioni basse, è l’equiparazione dellasoglia al di sotto della quale non si pa-gano le tasse, la cosiddetta no taxarea. Si vuole alzare l’asticella a 8.125euro annue anche per i pensionati.Non per tutti però, solo quelli con piùdi 74 anni, e con un reddito fino a55.000 euro, e con un meccanismoanalogo a quello previsto per i lavora-tori dipendenti: fino a 8.125 euro dipensione niente tasse, la detrazionepoi si riduce fino ad azzerarsi a 55.000euro. Ai pensionati con età inferiore ai 75 anni resta il doppio regime: la notax area si ferma 7.750 per i redditi

fino a 15.000euro e 7.500euro per coloro

che superano questa soglia di reddito.Anticipo pensionistico (APE). L’an-

ticipo pensionistico è l’unico puntodell’intesa dove tra Governo e Sinda-cati non si è trovato unanime con-senso. Sono indicate tre forme disostegno flessibile all’uscita dal mer-cato del lavoro:

L’APE volontaria consente l’anti-cipo pensionistico fino a 3 anni e 7mesi sui requisiti di vecchiaia stan-dard con prestito bancario assicuratoe rimborso ventennale che scatta conla pensione ordinaria. L’intervento èsperimentale per due anni a partireda maggio prossimo e riguarderà, perogni singolo anno i nati tra il ’51 e il’53 dal 2017 e quelli tra il ’52 e il ’55dal 2018. Varrà per tutti i lavoratori di-pendenti pubblici e privati e per gli au-tonomi. Per chi sceglie di anticiparel’uscita l’onere è a suo carico e sarà dicirca il 4,5-4,6% per ogni anno di an-ticipo fino al 15-20% in caso di anti-cipo massimo di tre anni e sette mesi.Nell’eventualità di premorienza il ca-pitale residuo sarà restituito dall’assi-curazione e quindi non si rifletteràsull’assegno reversibile agli eredi.

L’APE agevolata (social)è l’anticipo pensionistico “acosto zero” attraverso unbonus fiscale che dovrebbeannullare il costo dell’am-mortamento del prestitoper uscita anticipata evi-tando che possa gravaresull’assegno. Viene garan-tita a categorie di lavoratorisvantaggiate come i disoc-cupati e chi possiede requi-siti soggettivi (inabilità,invalidità, la presenza di di-sabili in famiglia), con al-meno 30 anni dicontribuzione. La plateaviene estesa anche alle ca-tegorie con lavori gravosi(operai edili, macchinisti,autisti di mezzi pesanti,maestre anche di asilo e in-fermieri), che abbiano ma-turato 36 anni di contributi di cui 6svolti in dette attività. La soglia delreddito da pensione per accedere albonus è pari a €1.500 lordi mensili.

L’APE aziendale prevede l’accessoper i lavoratori coinvolti in ristruttura-zioni e verrà finanziata (in tutto o inparte) dal datore di lavoro. Si prevedeche le aziende sostengano i costi del

rimborso attraverso un versamentoall’Inps di una contribuzione correlataalla retribuzione percepita primadella cessazione del rapporto di la-voro. E’ possibile rivolgersi agli ufficidel patronato 50&Più Enasco che,gratuitamente, sono presenti su tuttoil territorio nazionale per ottenere ul-teriori informazioni e i chiarimenti ne-cessari.

50&PIÙ ENASCO DI FLOREDANA ARNÒPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

Nel dettaglio, le misure che si vogliono adottare

Cambiano le pensioni, le iniquità restanoSale a 7 miliardi la dote del ‘Pacchetto Previdenza’

COME CAMBIA LA 14ESIMA DAL 2017

18 dicembre - duemilasedici rubriche rubriche rubriche rubriche rubriche

Un nutrito gruppo di professio-nisti foggiani si uniscono e fannosquadra nella lotta ai disservizi ealle inefficienze del Sistema Sanita-rio. Ad ispirare loro è uno dei pilastridella Costituzione italiana che re-cita: “La Repubblica tutela la salutecome fondamentale diritto dell’indi-viduo e interesse della collettività, egarantisce cure gratuite agli indi-genti.”

Insieme hanno deciso di met-tere le proprie esperienze e profes-sionalità al servizio delle vittime dimalasanità, del lavoro e dei sinistristradali dando vita all’associazione‘Diritto e Salute art.32’. Si tratta diuna realtà senza fini di lucro, che sipropone principalmente come ser-vizio alla collettività a tutela del ri-spetto dei diritti di ogni persona, maanche per contribuire al migliora-mento dei livelli di assistenza sani-taria in Italia.

Tutti hanno diritto a veder tute-lati i propri diritti, non tutti hanno laforza economica di affrontare unpercorso lungo, difficile e, a voltedoloroso, come quello che porta alriconoscimento del danno provocatoda errori medici. “Offrire e garantiretutela giuridica e medico legale atutti gli associati, a titolo completa-mente gratuito, è uno degli obbiet-tivi che ‘Diritto e Salute art.32’ sipropone”, spiega l’avvocato GiovanniPio De Giovanni, presidente dellaneonata realtà. “Ma l’associazione èanimata anche da altri obiettivi,quali la diffusione di una costante ecorretta informazione per far cono-scere tutte le problematiche atti-nenti al campo del diritto alla saluteed ogni sua forma di danno e lacreazione di forum e di centri diascolto al diritto e di monitoraggiodelle problematiche legate al dirittoalla salute e dei casi di danno allasalute stessa”, spiega De Giovanni.

‘Diritto e Salute art.32’, attra-verso un proprio comitato tecnico-scientifico, costituito da medici,medici specializzati in medicina le-gale e delle assicurazioni, tecnicidella ricostruzione di incidenti stra-dali, avvocati esperti in sicurezza dellavoro, psicologi e grafologi, esami-nerà e valuterà i casi che sarannosottoposti all’associazione, per de-finire la concreta fattibilità diun’azione risarcitoria. Per info:info@associazionedirittoesalute-art32.

in poche parole

I pericoli della sigaretta elettonica

Il Centro Anti Veleni - Cav diFoggia ha come attività princi-pale la conoscenza, la ricerca e

la comunicazione di tutto ciò che po-trebbe essere causa di intossicazione.La nostra attenzione in questo periodo- sollecitati dalle richieste che ci per-vengono - è rivolta all’utilizzo della si-garetta elettronica. Cosa puòaccadere se viene accidentalmenteingerito il liquidocontenuto nella si-garetta o eventual-mente assorbito pervia cutanea? Natu-ralmente possonoesserci dei pericoli:non a caso, la Com-missione Europeaha divulgato un’al-lerta sull’uso dellasigaretta elettro-nica.

Proviamo adelencare alcune delle cause che po-trebbero renderne tossico l’utilizzo:l'avvelenamento da ingestione e ina-lazione di liquidi contenenti nicotina, a

carico soprattutto dei bambini, rea-zioni cutanee correlate al contatto coni liquidi, rischi associati al fai-da-te e irischi connessi alla personalizzazionedell'hardware. Le sigarette elettroni-che ricaricabili, nella maggior partedei casi, sono dotate di sistemi apertiche consentono un accesso diretto ailiquidi contenenti nicotina.

Vogliamo ricordare che la nicotina

è un alcaloide ed è uno stimolante cheagisce sul sistema nervoso.

Come proteggere soprattutto i piùpiccoli? I contenitori di liquido di rica-

rica e i dispositivi delle sigarette elet-troniche dovrebbero essere a prova dibambino; le sigarette elettroniche ri-caricabili e i relativi contenitori di li-quido di ricarica dovrebbero essereinoltre venduti con adeguate istruzioniper l'uso. Quindi, tenere lontano dallaportata dei bambini.

Le sigarette elettroniche vengonoricaricate tramite un flacone o un con-tenitore di liquido. Quando vieneaperto, o anche nel momento della ri-carica stessa, c’è il rischio che il li-quido fuoriesca e venga a contatto conla pelle. Il liquido contiene nicotina,glicole propilenico e aromi. I soggettiparticolarmente sensibili possono ri-portare irritazioni locali nel momentodel contatto cutaneo.

Ancora, molte volte si preferiscepreparare il liquido in casa acqui-stando nicotina aromi ed altro, ma labuona norma vuole che quello giàconfezionato abbia un giusto quanti-tativo degli ingredienti: il fai-da-te, in-fatti, significa spesso eccederesoprattutto con la nicotina. Inoltre, at-tenzione alla provenienza: il risparmio

non è indice di affidabilità e sicurezza.Il fai-da-te consiste anche nel perso-nalizzare i dispositivi acquistando se-paratamente i componenti e"costruendo" il proprio dispositivopersonale. Alcuni studi hanno eviden-ziato tra l'altro che se il liquido da ina-lazione viene riscaldato atemperature elevate c’è un aumentodelle emissioni tossiche. I fumatoripiù accaniti, poi, tendono a potenziarele sigarette elettroniche con batteriepotenti. L’utilizzo della sigaretta elet-tronica dovrebbe essere quello di di-minuire i rischi dovuti alla nicotinacercando di diminuire la dipendenzadal fumo.

Ma il cattivo utilizzo del dispositivoo la disattenzione può essere causa digravi problematiche. Prestiamo atten-zione acquistiamo il prodotto certifi-cato, con le etichettaturecomprensibili e allontaniamola dai piùpiccoli. Anzi, non fumiamo davanti aloro e, se riusciamo proviamo ad al-lontanarla anche da noi adulti. Perdubbi o informazioni contattare il CavCentro Anti Veleni di Foggia.

Cosa fare se il liquido viene ingerito o assorbito in via cutanea?Ecco alcune delle cause che potrebbero renderne tossico l’utilizzo

Il fumo nuoce gravemente alla salute… in vari modiMEDICO CAV DI ANNA LEPOREPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

Diritto &Salute

Sono sempre più frequenti le cop-pie di coniugi che decidono di se-pararsi e di porre fine alle loro

unioni, con tutte le gravose conse-guenze che, spesso, ne derivano.

Si iniziano lotte cruente per la ge-stione dei figli, ma soprattutto per gliaspetti economici, per il cosiddetto“mantenimento”, e c’è chi, ritenendoleso il proprio diritto a vedersi versatiquei soldi per il proprio sostentamentoe per quello dei propri figli da partedell’ex coniuge obbligato, ricorre algiudice penale.

Eh già! Il coniuge avente diritto almantenimento così come stabilito dallasentenza di separazione e/o di divorzio,ovvero dai patti consensuali intercorsitra gli ormai ex coniugi, può decidere disporgere querela nei confronti dell’exmarito o dell’ex moglie qualora do-vesse venir meno ai suoi impegni circail mantenimento.

Si faccia attenzione, però. Per ini-ziare un procedimento penale non èsufficiente il mancato pagamento di unassegno stabilito da un giudice, ma è

necessario che si integri una condottatale da far mancare i mezzi di sussi-stenza. E cioè, il mancato pagamentodeve aver determinato una condizionedi disagio, deve aver messo in difficoltà,con riferimento alle primarie esigenzedi vita, la persona che doveva benefi-ciarne.

Certamente il dettato dell’articolo570 del codice penale costituisce un va-lido strumento nei confronti di quei ge-nitori obbligati che ignoranodeliberatamente e costantemente illoro obbligo di mantenere i figli. È co-munque indispensabile precisare chese è un minorenne ad essere privatodei mezzi di sussistenza, non è neces-sario sporgere querela, in quanto il giu-dizio penale farà comunque il suocorso.

Il mancato versamento dei mezzi disussistenza ai familiari che si trovino instato di bisogno, è certamente uno deicomportamenti più ricorrenti e più de-nunciati.

Ma che cosa si intende per mezzi disussistenza? Con questa espressione

si intende tutto ciò che è necessarioper soddisfare le esigenze di vita pri-marie (abitazione, cibo, vestiario, ecc.).Pertanto, si ripete, la responsabilitàpenale non è legata in modo automa-tico al mancato versamento del man-tenimento, ma dipendeesclusivamente dal verificarsi di unostato di bisogno dell’avente diritto.

Può pure accadere che il soggettoobbligato al versamento si ritrovi, im-provvisamente, in condizioni tali da nonpoter più ottemperare al suo obbligo.Cosa accade in questo caso?

Certamente non si potrà gridare agran voce di essere dinanzi ad un fattodi reato, ma è opportuno fare un distin-guo. Ed è qui che entra in gioco quelloche nel diritto penale si chiama “ele-mento soggettivo del reato”. In buonasostanza bisogna verificare che il sog-getto obbligato non si sia sottratto vo-lontariamente al suo obbligo, peresempio si sia licenziato o si sia fatto li-cenziare.

I giudici sono unanimi però nel so-stenere che, anche nel caso di perdita

del lavoro o di crisi economica, questenon sono sufficienti a sottrarre il padreo la madre dall’obbligo di assolvere almantenimento. Anzi, dovranno “rim-boccarsi le maniche” ed impegnarsi inqualsiasi modo al fine di mantenerel’impegno circa la corresponsione delfamoso mantenimento. Il dichiararsi“disoccupato/a” non scusa.

Il consiglio importante per chivenga a trovarsi nella situazione di nonpoter più ottemperare agli obblighi im-posti dal giudice è quello di chiedere lamodifica delle condizioni risultantidalla sentenza che stabilisce l’ammon-tare del mantenimento, al fine di otte-nere un nuovo provvedimento cheriduca l’importo dovuto. Infatti, le con-dizioni stabilite in sentenza non pos-sono essere eluse in modo arbitrarioautoriducendo la misura dell’assegno,ma richiedono sempre una previa do-manda di revisione.

Se il mancato pagamento determina condizione di disagio,l’ex coniuge danneggiato può decidere di sporgere querela

S.O.S. obblighi di assistenza familiare

AVVOCATO Per i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115 DI VALENTINA DINISI

Mantenimento, cosa dice l’articolo 570 del codice penale

19dicembre - duemilasedicirubriche rubriche rubriche rubriche rubriche

Quando ti complimenti con lei,a stento ci crede: timidamente tiringrazia, ma ha come l’impres-sione che quelle parole sianotroppo grandi per lei. È la vincitricedella Sezione Racconti del PremioLupo 2016, Maria Teresa Infante,sanseverese ma dauna d’adozione.Ancora oggi, quando me ne parla,è incredula, felice e sorpresa chetale premio sia toccato a lei. Eppurequella del Premio Lupo è stata solol’ultima delle sue vittorie: tra le piùimportanti, ‘Premio Città di Arcore’2015; Premio ‘Accademia G. Belli’sezione giornalismo 2015 e narra-tiva 2016; XVI Premio letterario na-zionale 2016 ‘U. Fraccacreta’;Premio N. Zingarelli 2016 e, non diminore importanza, un secondoposto nel 2013 al Premio nazionaledi Poesia ‘Alda Merini/Accademiadei Bronzi’.

Al Lupo ci è arrivata con il rac-conto Il richiamo - l’appartenenza:“Il Richiamo più che un racconto èun percorso fra ricordi e fantasie -spiega la vincitrice - che parla dinoi, di ciò che siamo e non dob-biamo dimenticare di essere, fieridella terra che ci ha partorito”. LaInfante è una donna d’arte e di cul-tura, da sempre impegnata a con-trastare, con la sua sensibilità, ogniforma di violenza, come ha fatto loscorso 26 novembre, quando a Re-canati, all’interno di un convegnosulla violenza sulle donne, ha pre-sentato anche la sua trilogia Ciòche Caino non sa frutto di una fa-tica letteraria durata tre anni, in cuiha coordinato le voci di oltre 150autori.

Instancabile com’è, non siferma certo qui: dopo aver presen-tato la sua terza silloge poetica IlViaggio a Pesaro, tanti sono i pro-getti in cantiere tra cui una raccoltadi racconti brevi a cui attribuirà lafascia del Premio Lupo 2016. “Lamia attività poetica e letteraria disensibilizzazione verso le donnevittima di violenza – conclude lasanseverese – è la mia ragione divita e mi ha procurato un’emozioneimmensa: un verso della mia poe-sia ‘Agnese’ (sulla violenza delbranco) è stato scritto a Busto Ar-sizio sul MURO innalzato a simboloda Amnesty International”.

Leonarda Girardi

in poche parole

Le convulsioni febbrili sono ildisturbo neurologico più fre-quente in età pediatrica. E’

un evento dell’infanzia che insorgeabitualmente tra i 3 mesi e i 5 anniaccompagnato da febbre senzasegni di interessamento del si-stema nervoso e di cui non è notala causa scatenante.

Molti studiosi ritengono che inalcuni soggetti vi sia un’aumentatasensibilità alla febbre, ovvero, unaumento dell’eccitabilità neuronaledurante il periodo della matura-zione cerebrale. Generalmentehanno una buona prognosi, nondeterminano danno cerebrale odelle capacità intellettive, recidi-vano solo nel 30% dei casi e il ri-schio di sviluppare un’epilessia èmolto raro circa 2-4%.

La maggior parte delle crisidura pochi minuti. Le crisi convul-sive sono definite semplici quandodurano meno di 10 minuti, non siripetono nelle 24 ore e non hannosegni di localizzazione. Le crisiconvulsive complesse invece du-rano più di 10 minuti, iniziano con

segni focali che si mantengono du-rante la crisi convulsiva. La mag-gior parte dei bambini conconvulsione febbrilenon avrà successiva-mente un altro epi-sodio, ma un 1/3 diessi avrà almeno unaltro episodio.

Il rischio di ricor-renza è legato ad al-cuni fattori di rischio,quali l’età inferiore a18 mesi, la familia-rità, la temperaturacorporea relativa-mente bassa alprimo episodio con-vulsivo, breve inter-vallo fra l’insorgenzadella febbre e la con-vulsione e più episodi convulsivinell’ambito dello stesso episodiofebbrile. La maggior parte delle

convulsioni febbrili è già terminataquando il bambino arriva in ospe-dale ed è seguita dalla così detta

fase post critica in cui il piccolo ri-sulta sonnolento. Se invece la crisiè ancora in atto, va interrotta im-

mediatamente con gli idonei pre-sidi farmacologici. E’ certamenteun evento che terrorizza i genitoriper le caratteristiche di presenta-zione e per la paura della morteche genera e che va affrontata. Maben più importante è determinarela causa della febbre. Una solacondizione deve essere temuta edesclusa, la meningite.La punturalombare, esame cardine per esclu-dere tale condizione, diventa ne-cessaria quando ci sonodeterminate condizioni: sintomimeningei, crisi prolungate, deficitfocale.

È molto importante informare eistruire adeguatamente con infor-mazioni scritte e orali la famigliasu come comportarsi in caso difebbre e in caso di crisi convulsivae rassicurarli sul fatto che non vi èevidenza che si possa morire peruna convulsione febbrile.

E’ un evento dell’infanzia che insorge abitualmente tra i 3 mesi e i 5 anni

Convulsioni, quando la febbre fa pauraE’ una delle manifestazioni che terrorizza maggiormente i genitoriUna sola condizione deve essere temuta ed esclusa: la meningite

Quante volte avremo visto nei film la partorienteche si sveglia nel cuore della notte toccandosiil pancione e destando il marito con la frase:

“Svegliati caro, è ora...”? In verità la realtà è untantino diversa. Le gravide soprattutto verso la finedella gestazione sono assalite da mille dubbi, speciese non hanno frequentato un corso di preparazioneal parto. Cerchiamo di fare chiarezza sulle domandepiù frequenti che mi vengono poste: partiamo dalpresupposto che l’istinto materno è la migliorebussola di cui siano dotate le donne, se poi si imparaa riconoscere in precedenza la differenza trapretravaglio, falso travaglio e travaglio vero cisaranno sicuramente meno timori e confusione.

Alcune settimane prima del parto si inizia adavvertire la sensazione di discesa del fetonell’addome ed anche la comparsa di crampiaddominali simili a quelli mestruali, talvoltaaccompagnati anche da mal di schiena persistente.Alcune donne si sentiranno energiche ed euforicheal punto da risistemare tutta casa (la cosiddettasindrome del nido) altre saranno spossate e talmenteesauste da non avere neanche la forza di alzarsi daldivano.

Si noterà la comparsa di secrezioni vaginali piùabbondanti e consistenti, a volte possono essereconfuse con la perdita di liquido amniotico. Il collodell’utero inizia a modificarsi, cioè ad accorciarsi edilatarsi, e contemporaneamente compaionostriature di sangue dovute alla rottura dei capillari,

si può verificare anche la perdita deltappo gelatinoso e la comparsa dicontrazioni che possono aumentareo diminuire, diventare più frequentie regolari.

A seconda della frequenza edell’intensità si può distinguerese si tratta di vero o falsotravaglio, in quest’ultimo caso lecontrazioni cessano secamminate per la stanza ocambiate posizione ed i movimentifetali si intensificano per breve tempo durante lecontrazioni.

Nessuno sa con precisione perché scatta iltravaglio, ma certamente prende avvio dal cervellofetale che manda una seria di segnali chimici allamadre che li trasforma in una reazione a catenaormonale, che a sua volta è l’input per l’insorgenzadelle contrazioni. Le contrazioni del travaglio vero siintensificano anziché ridursi, non smettonocambiando posizione, hanno la tendenza a diventarepiù frequenti, più regolari, più intense.

All’inizio possono essere percepite come crampimestruali o coliche addominali limitate al bassoventre, successivamente si diffondono a tuttol’addome, alla schiena, ed alle cosce. Le secrezionivaginali iniziano ad apparire rossastre e nel 15% deicasi si può verificare la rottura del sacco amnioticoprima che inizi il travaglio vero e proprio (in questo

caso bisogna porre molta attenzioneal colore del liquido amniotico chenormalmente è trasparente, qualora

apparisse verdognolo va subitosegnalato al personale sanitario).

Quando decidere di avvisare ilproprio ginecologo ed andare inospedale? Innanzitutto secompaiono all’improvviso perdite disangue rosso vivo in quantitàmoderata o abbondante bisognacorrere in ospedale (potrebbe essere

una placenta previa o un distacco di placenta). Poi se“Si sono rotte le acque”... simpatica espressione perindicare la rottura del sacco amniotico, che necessitadi ricovero immediato per poter avviare un’adeguataprofilassi antibiotica. Ancora, se compaiono lecontrazioni e diventano sempre più intense e regolarie durano almeno un paio di ore (soprattutto nelleprimigravide), in special modo lo specialista vaavvisato immediatamente se le contrazionicompaiono diverse settimane prima del terminedella gravidanza, poiché in tal caso si rischia un partoprematuro. Molte donne si arrovellano tra milledubbi, nel timore di gridare troppo presto “al lupo”,e di non essere prese sul serio. In realtà l’istintomaterno non fallisce quasi mai e, a fronte di undubbio, è meglio prendere le giuste precauzioni erecarsi in ospedale per un falso allarme chesottovalutare situazioni che potrebbero complicarsi.

Tra i racconti delle nonne e le nuove linee guida: come gestire gli attimi che precedono il travaglio?

I ‘falsi miti’ del travaglio di partoCome capire se è il momento di correre in ospedale ?

Il ‘Lupo’è donna

PEDIATRA DI MONICA MANCINIPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

GINECOLOGA DI TIZIANA CELESTEPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

20 dicembre - duemilasedici20

Il segreto di un sorriso sano?Denti puliti, bianchi ed allineatima non solo. La salute del tes-

suto di supporto dei denti (tessutoparodontale) è imprescindibile permantenere la dentatura forte neltempo. La radice dei denti, in con-dizioni di salute parodontale, è bensalda all’interno dell’osso alveo-lare, completamente ricopertadalle gengive.

Nel nostro cavo orale alber-gano specie batteriche che, incerte condizioni, possono aggre-dire i tessuti di supporto dei dentie causare la malattia parodontale:se non adeguatamente curata,essa può comportare la completaperdita di attacco dei denti, che di-ventano mobili fino a cadere.

Come ci si ammala di questapatologia? I soggetti predisposti edesposti ai fattori di rischio ricono-sciuti quali scarsa igiene orale (do-miciliare e professionale),familiarità, fumo, alcol, diabete,obesità, patologie autoimmuni,gravidanza, hanno una maggioreprobabilità di sviluppare la malat-tia. Le cure funzionano meglioquanto più precocemente si arriva

alla diagnosi, pertanto la primacosa da fare è recarsi subito daldentista che valuterà la situazioneclinica con strumenti in grado disvolgere una valutazione assoluta-mente rapida ed indolore: sonosufficienti uno specchiettoed una sonda parodon-tale.

Q u e s t ’ u l t i m aviene appoggiatalungo il dente perverificare la pre-senza di tascheparodontali (spazianomali tra ildente e la gengiva).Il risultato di questoscreening rivelerà se sitratta di un’infiamma-zione superficiale e reversi-bile del parodonto oppure se ilproblema è più grave.

La prima forma con cui si ma-nifesta l’infiammazione del paro-donto è la gengivite, una malattia

reversibile che si manifesta congengive rosse, gonfie, dolenti esanguinanti. Con gli opportuni in-terventi odontoiatrici sia alla pol-

tronadel dentista che a casa, è possibilecontrollarla fino alla sua remis-sione. Nel momento in cui, invece,

si è instaurata la malattia paro-dontale, la terapia deve essereadeguata alla gravità del singolocaso.

Esistono sostanzialmente dueforme di parodontite, di cui sof-

frono in Italia 8 milioni di per-sone: la forma cronica

(che si instaura solita-mente dopo i 50 anni)

e la forma aggres-siva (detta anche“giovanile”). Ilprimo approccio inentrambi i casi pre-vede la rimozione

accurata del tartarosopragengivale e sot-

togengivale con stru-menti manuali o ultrasonici

che disgregano il tartaro equindi il biofilm batterico. La tera-pia parodontale viene coadiuvatada prodotti specifici (colluttori, gel,dentifrici, farmaci) prescritti dalmedico (mai affidarsi al fai da te!)

che hanno un’attività antisettica-antibiotica per contrastare l’azionedei batteri parodontopatogeni. Laparodontite è una patologia cro-nica che richiede interventi accu-rati e specifici. Fondamentale è lagrande motivazione all’igiene oraleda parte del paziente. A distanza ditre mesi dalla terapia meccanicaprofessionale di rimozione degliaggregati batterici, si rivaluta conla sonda parodontale lo stato delparodonto: si deciderà quindi seproseguire con una terapia dimantenimento o con ulteriori inda-gini in vista della necessità di unintervento più complesso.

Talvolta i sintomi possono es-sere molto sfumati e quasi imper-cettibili, perciò è opportuno recarsicon cadenza semestrale dal denti-sta per una visita. Come sempre lacosa migliore che possiamo fare ègiocare d’anticipo con l’arma piùpotente e sicura che possediamo:la prevenzione.

DENTISTA DI VALENTINA LA RICCIAPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

Se non adeguatamente trattata, comporta la perdita dei dentiTra i fattori di rischio fumo, alcol, diabete, obesità e gravidanza

Parodontite, prevenirla e curarlaDenti puliti, sani e allineati. Ma il segreto di un sorriso sano è nelle gengive

Nel caso in cui la scelta cadasu di una baby sitter di fidu-cia o puericultrice (per

bambini dai 0 giorni ai 3 mesi),prendere informazioni sulle suecredenziali oppure, informa-tevi presso le scuole di pue-ricultura o le agenzie cheoffrono a tal proposito figurespecializzate. Comunquesia, una volta che abbiamo difronte la baby sitter, par-liamo con lei, poniamoledelle domande anche disemplice conoscenza, invi-tiamola a passare con noi edil bambino alcune ore: inquesti momenti, oltre a va-lutare la sua predisposi-zione, la sua dolcezza esenso di responsabilità neiconfronti del piccolo, ascol-tiamo anche cosa profonda-mente ci muove, in modo dautilizzare due filtri di valutazione:uno più concettuale ed uno più em-patico e sottile, in modo da sentircitranquilli e sereni nel momento

della decisione.Per i cristiani cattolici è il mo-

mento del battesimo (di solito al 2°mese): i genitori d’accordo col par-roco e la madrina o il padrino, in-

differentemente dal sesso delneonato, faranno 2/3 incontri pre-battesimo.

Ci sono poi, gli asili nido (perbambini dai 3 mesi ai 3 anni) e le

sezioni primavera (per bambini dai2 ai 3 anni): nel caso di unamamma lavoratrice, che non puòaccudire il figlio durante le ore dilavoro, la scelta migliore

rimane l’asilo nido ela sezione prima-vera, organizzati pergarantire il massimodella sicurezza e del-l’igiene e ad acco-gliere, pertanto, inmodo adeguato il vo-stro bambino.

Meglio rivolgersiprima alla strutturapiù vicina alla pro-pria abitazione, chie-dere informazioni,osservare il compor-tamento della peda-gogista per dirigere,coordinare, per con-

sulenze e progettazione, delle edu-catrici e dei bambini attraverso leattività e i giochi che vengono pro-posti, e valutare se la soluzioneproposta si adatta alle proprie esi-

genze.Per bambini  dai 3 ai 5

anni  invece bisogna  sce-gliere la scuola d’infanziadove avrà la pedagogista perconsulenze e progettazionee le insegnanti. Per i bam-bini dai 6 ai 10 anniinvece bisogna scegliere  lascuola primaria ove avrà la peda-gogista per consulenze e progetta-zione  e le insegnanti.

Per i bambini cristiani cattolicidai 7 anni ai 9 anni è il momentodel catechismo per la prima con-fessione e prima comunione. Allafine della 3^ primaria faranno laprima confessione mentre alla finedella 4^ primaria faranno la primacomunione.

Per i ragazzi dagli 11 ai 14 annibisogna scegliere la scuola secon-daria di I grado ove avrà la pedago-gista per consulenze eprogettazione  e le insegnanti.

Per i ragazzi cristiani cattoliciall’ età di 11 anni in 1° secondariadi primo grado è il momento del

catechismo per la cresima che fa-ranno a 14 anni alla fine della 3^secondaria di primo grado. Il ra-gazzo/a farà la scelta di chi dovràessere il padrino/madrina indiffe-rentemente dal sesso del cresi-mando/a.

Per i ragazzi dai 15 ai 18/19anni sarà il ragazzo/a a sceglieretra una ventaglio di opportunità lascuola secondaria di II grado se-condo le sue aspirazioni future:licei, tecnici o professionali. Quiavrà le insegnanti e la pedagogistaper consulenze e progettazione osarà la pedagogista che insegneràin alcune scuole le materie scienzeumane psicologia o teorie e tecni-che di comunicazione.

Dall’asilo nido al liceo: l’importanza delle scelte di formazione

Guida alle istituzioni educativeCosa c’è da sapere per valutazioni convinte e serene

PEDAGOGISTA DI VITTORIA SALICEPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

21dicembre - duemilasedici

Se siete stanche di cieli plumbei egrigi palazzi e, almeno per le festi-vità natalizie, vorreste svegliarvi

baciate dal sole che fa capolino dalle vo-stre finestre e con il fruscio del mare insottofondo, questa è la guida che fa pervoi: le mete da sogno per questo Natalesono varie e per tutti i gusti.

Un classico che non cambia sono leisole Seychelles: un arcipelago di 115isolette, acque cristalline dell’OceanoIndiano, paradiso dei sub. Se amate l’av-ventura e l’esplorazione subacquea,Mahè e Digue sono le isole che fanno alcaso vostro. Se avete voglia di spostarvidall’altra parte del mondo, precisa-mente nell’OceanoIndiano, la metache fa per voi è co-stituita dall’isola diMauritius, che tradicembre e gen-naio vi offrirà il me-glio, grazie al suoclima mite cheandrà man mano

riscaldandosi. Da vedere: la famosa“cattedrale”, una maestosa architetturarocciosa sommersa, la spiaggia di Flicen Flac, paesaggi variegati, spiaggebianche ed acque dalle mille sfumatureturchesi.

Paradisiache, selvagge ed inconta-minate sono, invece, le spiagge di CapoVerde, un arcipelago incantato di dieciisole al largo delle coste del Senegal.Vario il ventaglio di paesaggi da visitare:

le isolepiù vicinealle costeafricane,Ilha doMaio, Ilhado Sal eBoa Vista,o f f r o n os p i a g g e

chiare e ampie, mentre le altresono più rocciose (essendo vulca-niche alcune sono a sabbia scura).Gioiellino da non perdere: Praia deChave, in cui le dune di sabbia do-rata si gettano direttamente nelleacque azzurre.

E come non citare le Maldive?Atolli spettacolari nel bel mezzodell’Oceano Indiano, a sud-sudo-vest dell’India, paesaggi da carto-lina, acque di un blu intensissimoe hotel dotati di ogni comfort.

Per partire è proprio questo il mo-mento migliore: la stagione secca, cheva da dicembre ad aprile, infatti, èl’ideale per trovare le condizioni climati-che più favorevoli e godervi così, oltreche la bellezza della natura, anche la vi-sita delle città e la pratica degli innume-revoli sport acquatici.

Se, invece, in queste vacanze avetevoglia di conoscere posti e culturenuove, andate in Thailandia e non ve nepentirete. Nel sud-est asiatico, al con-fine con Laos, Cambogia, Malesia e Bir-mania, potrete confrontarvi con nuoverealtà e scoprirne storia, arte, cultura,gastronomia. Non solo: qui le isole sonoveri e propri paradisi terrestri. L’isola di

Phi Phi, per esempio, offre rive da sognocon le montagne alle spalle, senza di-menticare quelle di Ko Samui e Phuket.

Un mix di storia e divertimento èanche Cuba: bellissime spiagge,acque calde e cristalline ed una popo-lazione tra le più amichevoli e cordialidel mondo. Appena sopra Cuba, apochi km da Miami, nel bel mezzodell’Oceano Atlantico, troveretespiagge rosa, acque trasparenti daglisplendidi fondali e resort da sogno:sono le Bahamas, paradisi in cui am-mirare spettacoli della natura, quali le“Blue Hole”, grotte sommerse pienedi cunicoli e stalattiti, fenicotteri rosae l’isola di San Salvador, in cui nel 1492

approdò Cristoforo Colombo. Lusso,sole e mare: in una parola, Dubai.

Secondo per grandezza, dopo AbuDhabi, tra i sette Emirati Arabi Uniti eprimo per popolazione, è un intrecciofrenetico tra antico e moderno, tra so-brietà e sfarzo. Quindi che aspettate?Mano al bagaglio e biglietto in pugno: ilsole vi attende! Leonarda Girardi

22 dicembre - duemilasedici

Le decorazioni natalizie sono certa-mente importanti per rendere unacasa gioiosa e accogliente. Ma

avete mai pensato di usare degli addobbirealizzati con alimenti per decorare lavostra tavola delle feste?

Potete usare, potenzialmente, qual-siasi alimento non deperibile e che abbiadelle caratteristiche di gusto e coloreidonee alla festività natalizia.

Partiamo da qualche idea per realiz-zare dei deliziosi segnaposto da far tro-vare in tavola ai nostri commensali: unacarina è una cornucopia di sapori inver-nali realizzata con tre bastoncini di can-nella tenuti fermi da un cordino rosso sucui incollare con della colla liquida anicestellato, una scorzetta di arancia canditae una fogliolina di pungitopo, cercando diincastrare nel mezzo della composi-zione, un biglietto con il nome del nostrocaro.

Ultima idea per i segnaposto dellefeste è creare con della pasta dei simpa-tici angioletti. Ecco tutte le dritte per rea-lizzarli: come prima cosa abbiamobisogno di tre formati di pasta differenti

- rigatoni, farfalle e capellini. Poi occor-rono nocelline, un po’ di colla a caldo,una bomboletta spray e dei cartoncinirossi.

Realizziamo il nostro angioletto in-collando come prima cosa il corpo (riga-tone) alla testa (nocellina), poi incolliamouna farfalla sul retro del rigatone percreare le ali e infine applichiamo sullanocellina alcuni capellini di pasta. La-sciamo asciugare per 24h e il giorno se-guente spruzziamo, all’aria aperta, inostri bellissimi angioletti con una bom-boletta dorata. Ultimo passaggio è quellodi incollare a dei cartoncini rossi, su cuiscriveremo il nome dell’invitato, il nostroangioletto.

Ma in una tavola degna di nota, ciòche non può veramente mancare è il

centrotavola, il re degli addobbi natalizi.In base ad alcune regole di galateo si diceche un buon centro tavola non deveesser né troppo ingombrante da crearefastidio ai commensali, né così del tuttoanonimo da restare indifferente: come inogni situazione la verità sta nel mezzo.Ecco perché il nostro consiglio per unbuon centro tavola delle feste è quello direalizzarne uno semplice ma di effetto:una boule di vetro al cui interno andremoad adagiare del muschio, delle melerosse, qualche chicco di melograno equattro candele.

Come prima cosa andiamo a scavarein superficie le quattro mele utilizzandocome diametro di riferimento quello diun cerino bianco. Una volta scavata lamela adagiamo perfettamente il cerinoal suo interno. Posizioniamo in bassoalla boule il muschio, poi disponiamo incerchio le mele con le candele e nelmezzo riversiamo una manciata di chic-chi di melograno, simbolo di buon augu-rio e di prosperità.

a cura di Valentina Pietrocolala cucina dei fuorisede

Dai segnaposto creati con la cannella al centrotavola di mele: nulla scalda il cuore come una tavola imbandita e ricca d’amore

La tavola delle feste, ‘buona’ da mangiareQualsiasi alimento non deperibile può diventare un’originale decorazione

Vacanze da sogno: una guida alle mete da visitare tra dicembre e gennaio

Ce n’è per tutti i gusti: per chi vuole conoscere civiltà nuovee per chi vuole fare un bagno in acque limpide e cristalline

Dove l’inverno è baciato dal sole

23dicembre - duemilasedici

teatro

23

sguardi d’arte

Az e buki, sono le prime due letteredell’alfabeto bulgaro e sono loro adivenire installazioni monumentali,

e a pendere all’alto per accogliere il visi-tatore nella sede dell’Associazione di Promo-zione Sociale “Creo” in via Lustro a Foggia, egestita dai soci fondatori Angelo Pantaleo e AnnaAltamura.

Fino al 2 dicembre è stato possibile ammi-rare le creazioni grafiche dell’artista bulgara Da-niela Tzetkova (in foto), nota al pubblico foggianoper una serie di collaborazioni strette, neglianni, con le associazioni cittadine che operanonell’ambito del sociale e della società civile; laTzetkova ha prestato, infatti, la sua indiscussaprofessionalità e il suo talento per di-verse “cause” artistiche tra le qualianche le decorazioni all’internodell’allestimento della collezionearcheologica al primo piano delMuseo Civico di piazza Nigri.

Oggi il suo percorso maturoe mai scontato, si rivolge almondo nella sua essenza,quella del colore, della luce enon ultima, della materia.L’emotività è il filo condut-

tore di un percorso espositivo carico di sugge-stioni e rimandi alla cultura proto-bulgara.

Si parte dunque dall’alfabeto che dalle runeal cirillico ha attraversato millenni di storia tra-

mandando segni che la Tzetkovatraduce in “disegni”. Nelle se-

rigrafie in particolar modo,il tratto si libera dalle regolesia della scrittura che dellatradizione orale, e le fila-strocche bulgare danno vitaa immagini archetipiche di-

ventando: fate, gatti a settecode, animali notturni, piante

mostruose, anemoni e bam-bini capricciosi. Il capriccio ar-tistico invece corrisponde aduna linea ludica che segue di-namiche proprie della filoso-fia del concept, rifuggendo dastereotipi iconografici e tra-ducendo l’energia del pen-siero in ductus grafico dal

sapore nordico.Dal Nord Europa l’artista pesca ad ampie

mani, attingendo dalla grande temperie dellostudio del segno grafico, dal quale riprende siagli stilemi formali che il legame che questi popolihanno da sempre con la cultura degli abitantidella penisola scandinava. Sono poi la carta na-turale e i pigmenti ricavati da piante rigorosa-mente custodite nel viridarium dell’artista a fareil resto, con quel terrazzo odoroso che lei custo-disce gelosamente e che è diventata la sua bot-tega alchemica, nella quale - grazie a impasti emisture - per via di sperimentare, vengono fuoritessuti (in fibra picta, appunto), sui quali vieneimpressa una immagine che rinvigorisce o sbia-disce con inconsueti modi.

E non provate a chiederle come ottiene queicolori lievi dalle misture strutturate, poiché le“ricette” dell’indaco polvere, della ruggine, dellaterra bruciata, degli ocra pallidi e dei rosa can-gianti, sono rigorosamente top secret, e il suohortus conclusus è lo spazio nel quale crea conanimo puro e con evidente stupore, opere che

parlano un alfabeto altro… Che, secondo noi, nonè solo quello proto-bulgaro ma è quello dell’aria,dell’acqua, della terra, ispirato dal Creato, da cuitutto nasce e a cui tutto torna, dall’Alfa al-l’Omega, o meglio per dirlo come direbbe laTzetkova: dall’Az alla Buki. Francesca Di Gioia

Il fascino dell’alfabeto, segni tramandati nella storia e tradotti in “disegni”

Daniela Tzetkova dall’Az alla BukiLa personale dell’artista bulgara esposta alla Galleria d’Arte “Creo”

‘Teatro della Polvere’, la sfida del CUTNel cuore di Foggia una struttura off da 160 mq e platea da 70 posti

L’insegna non è stata ancora apposta - arriveràpresto - ma i locali al civico 97 di via NicolaParisi si sono aperti ad accogliere un nuovo

teatro nel cuore di Foggia: è il ‘Teatro della Polvere’,la dimora del Centro Universitario Teatrale - CUTFoggia, la compagnia universitaria nata nel 2011 eormai pronta al ‘salto di qualità’.

La struttura - teatro off di 160 mq,con ampio foyer e platea da 70 posticirca - è stata presentata ufficialmentealla città lo scorso 9 dicembre, con lospettacolo ‘Molto rumore per nulla’, unadelle più note tragicommedie shake-speariane è stata riadattata in chiavemoderna per un omaggio al dramma-turgo William Shakespeare nell’anno incui decorrono i 400 anni dalla sua morte.

Il Teatro della Polvere è la sede diuna omonima associazione culturale,che sarà una ‘costola’ del Centro Uni-

versitario Teatrale e che renderà il progetto di piùampio respiro. Questo anche grazie ai tanti univer-sitari e giovani professionisti del settore che si sonoavvicinati al Cut e ne hanno sposato la causa. Lacompagnia, infatti, voleva dare una casa ai suoi pro-getti, un luogo dove poter ospitare e programmare

le varie attività permet-tendo, di conseguenza, lacrescita dell’associa-zione, con una offerta piùricca e di qualità. “Credosia il sogno di molti co-struire qualcosa con leproprie mani, con le pro-prie forze”, sottolineaMarcello Strinati, presi-dente del Teatro dellaPolvere. “In questi giorni,io e i miei compagni diavventura abbiamo toc-

cato più polvere che qualsiasi altra cosa. E’ da que-sta polvere, da questa fatica e da questo sogno co-mune che sta nascendo il nostro teatro”.

Dalle attività laboratoriali alle produzioni origi-nali, quelle che hanno permesso al Centro Univer-sitario Teatrale di allestire tre stagioni teatraliindipendenti, spaziando da autori e motivi classicia tematiche dalla forte valenza sociale, nella con-vinzione che il teatro sia confronto, strumento di

crescita del singolo e del gruppo, acceleratore di ri-flessioni sociali e portatore sano di geni per la co-stituzione di una coscienza civica e collettiva.

La terza stagione teatrale ‘Cultura è Passione’è quindi pronta a partire dallo spazio off di via Pa-risi: da dicembre ad aprile sono previsti altri quattrospettacoli per otto repliche e una mini-rassegna diTeatro Famiglia.

NATALE A TEATROCOSE PERDUTETeatro dei LimoniVia GiardinoDal 26 al 30 dicembre

Si dice che esista un posto in cui vendono oggetti perduti neltempo. A vederlo così sembrerebbe un bazar, ma più che di oggettisi parla di “ricordi”. Noi siamo la somma delle nostre emozioni, macerte emozioni nel tempo vengono dimenticate, e quando si per-dono, una piccola parte di noi muore. Così l’Anima, la mente e ilcuore diventano, in questa trasposizione favolistica, un Bazar pienodi oggetti perduti e ricordi dimenticati.

A TUTTO GOSPELTeatro GiordanoPiazza Cesare Battisti25 dicembre, ore 20

La musica di James Hall riscalderà piazza Cesare Battisti ac-cogliendo tutte le suggestioni del gospel. James Hall porta la suavoce alla ribalta con un nuovo progetto artistico: James Hall & Wor-ship & Praise dove tra i tanti colori musicali trovano spesso inter-pretazioni di gospel in cui i botta e risposta tra le parti coro / voceleader / musicisti fanno la parte del leone e trascineranno il pub-blico in un vortice di musica ed entusiasmo.

MISERIA E NOBILTA’Piccolo TeatroVia Delli CarriOgni sabato e domenica fino al 15 gennaio

Un capolavoro della tradizione drammaturgica italiana, firmataal grande Eduardo Scarpetta, che proietta il pubblico nella intensaatmosfera delle festività natalizie con una storia che appartiene -grazie anche all’indimenticabile interpretazione di Totò - al patri-monio collettivo. Una commedia il cui tema centrale è la “fame”,un tema sempre attuale che diventa punto di partenza per rifles-sioni sociali, all’insegna di un umorismo amaro e grottesco.

Taglio del nastro con l’ass. Giuliani

Una delle opere in mostra

Teatro della Polvere

‘Molto rumore per nulla’ -Foto di scena

24 dicembre - duemilasedici


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