orecchio acerbo
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giorni
fabi
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egri
n
orecchio acerbo
Fabian Negrin mille giorni e una notte© 2008 Fabian Negrin · © 2008 orecchio acerbo s.r.l. · viale Aurelio Saffi 54, 00152 Roma · www.orecchioacerbo.comGrafica: orecchio acerbo · Finito di stampare nel marzo 2008 da Futura Grafica ‘70, Roma
mill
e gi
orni
inso
liti s
oli
Ravidara è il solaiolo del luogo.
Fabbrica ogni sole che la gente del suo paese usa.
Fa il sole durantela notte e, con le prime oredel giorno, lo lancia in aria affinché cresca
e raggiunga il suo splendoresopra le teste della gente,
per poi sparire,usurato e agonizzante,quandoincomincia a calare la notte.
Ravidara lavora ogni notte facendo identici soli.
Così ben fatti, così simili fra loro...
che tutti pensano sia sempre lo stesso e unico sole ad alzarsi giorno dopo giorno.
Un sole
e un giorno
per ogni giorno
per ogni
sole.
Ci fu una volta, però,in cui le coseandarono diversamente...
E incominciò a fare soli.
E li lanciò nel cielo senza il permesso di suo padre.
A fare soli. Soli.
Il sole di oggi
Sì, padre.
Sì, padre.
S ì, padre.
è già in volo.
Adesso, figlia,
io andrò a dormire.
Svegliami in tempo
per fare quello
di domani.
Non lo sve
glierò.
La gente non sembrava contenta di quella folle pioggia di soli strampalati.
gio
vedì
Orr
ore
!
Che v
ora
ci!
Due s
oli...
per
uno s
tesso g
iorn
o.
lunedì
Che c
aldo.
Oh!
Cos’è
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a.
Oh!
Passerà
velo
ce...
e la n
ott
e s
arà
lunga.
Questo è tropp
o!
Bisogna
far qualcosa.
Ravidara
non ha più
latesta
a posto.
Facciamo
a meno
del
solaiolo.
Impossibile,
senza il sole non
potremmo
vivere.
soli.
Facciamoci
da soli i nostri
Loro fecero soli.
Quando si fermarono c’erano mille soli a bruciare il cielo.
E anche voi.
ma lei di più.
E anche tu e io. Soli.
Facemmo soli noi,
Abbiamo soffiato troppo!
Tutto questo accadevamentre Ravidaradormiva. Ma alla fine si svegliò.
La gente, nonostante abbia visto che può fare i propri soli, lascia la faccenda nelle sue mani.Alla figlia del solaiolo piace ancora fabbricare soli.
Lo stesso nome della figlia di Ravidara: Eclisse.
Ma nessuno ci fa più caso. Ora tutti sanno che quei soli sono inoffensivi ed effimeri.
Hanno perfino messo un nome a quegli strani soli che di tanto in tanto volano sulle loro teste.
E Ravidara li spense per sempre.
Era da moltoche non riposavo così bene. Fa caldo oggi.Ma cos’è tutto questo
fracasso?
Da dove vengono tutti questi soli?Starò ancora dormendo?
“Un sole per ogni giorno e un giorno per ogni sole.” Insomma, è tanto difficile da capire?
Oggi Ravidara continua a essere l’unico solaiolo del posto.
E approfitta delle rare distrazioni del padre per lanciarne ancorain aria qualcuno.
In q
uest
a st
oria
c'è
un
ucce
llino
ros
so n
asco
sto
fra
i sol
i ros
si. L
o ha
i tro
vato
?
una
nott
ela
fore
stade
i sogni perduti
Tutto incominciò
quando inciampai su quella zingaraaddormentata.
MIO SOGNO!
DOV’È MIOSOGNO?
Mi scusi. I miei piedisono molto
indipendenti.
È stato lei a spaventare
il sogno, signor doganiere.
Adesso me loritrovi!
Se quel sogno cerca
di attraversare la frontiera
avrò dei problemi con l’ufficio passaporti…
Se li perdo di vista per un attimo…
…facciamo i birichini.
Quel sogno me lo avevano dato
in prestito per un solo giorno.
Oggi mi sveglio e non c’è più!
Dove sarà rimasto
il mio quotidiano?Oggi ne ho
persi già diversi…
Vado a cercarlo.
Nel frattempo lei si riaddormenti:
è il miglior modo per ritrovare
un sogno.
Ricomincia con la storia
della zingara!
Oh, no!
Il doganiere si rese conto del guaio che aveva combinato.
Da doveincomincio?
Si sarànascosto
nella testadella
zingara?
Si saràtravestito da incubo?
Si saràaddormentato
da qualcheparte?
Impossibile. Ho sentito dire
che soffriva di insonnia.
… e sogni a cui correre
dietro.
Forse in questo momento sono nel mio letto che sto sognando
questa storia.
Non ho più l’età per queste avventure.
Dovrei andare in pensione e dedicarmi alla pittura.
Non lo troverò mai.
Sembra che qualcuno abbia bisogno
di me.
Unastoria…
…che fa venirsonno.
Ci vuolefiuto.
Ci sono sogniricorrenti…
Non credo, non era
un bruttosogno.
Ma no! Quando
si è svegliata non lo aveva
più.
Non sembrava un’impresa facile.
Il doganiere era scoraggiato.
Non sipreoccupi,doganiere,
sto arrivando.
Signor Satie! Lei può
aiutarmi?
Il problema è elementare:
si deve pensare
a cosa farebbe un sogno.
Vorrà vedere un po’ di mondo,tentare fortuna
all’estero…
Cercherà di attraversare
la frontiera.
Ma noi saremo
lì adaspettarlo!
I sogni sono tipi fantasiosi. Si stancherà
presto di questagiungla noiosa.
Che viaggio lungo!
Ops!
Riposiamociun po’.
Così
si
addormentarono.
Intrappolata nel sogno, la zingara finì sulla schiena di una lepre.
Non sapevo che
i coniglipicchiasserocosì forte. Era
una lepre.
Ah. Questospiega tutto.
Non dovrò più restituirle il suo sogno…
…ora che lei si è presa
il mio.Mi sa
che resteràlassù perparecchio.
Forsedovremmo
darle un nome.
Luna?
In q
uest
a st
oria
c'è
un
ucce
llino
blu
nas
cost
o ne
lla fo
rest
a bl
u. L
o ha
i tro
vato
?
Un paese dal cielo bruciato di soli impazziti, una fitta foresta dove un sogno si perde per inventare la luna:
due racconti visionari e fantastici disegnati dal tratto raffinatissimo di un Fabian Negrin ancora una volta capace di stupirci.
Tra fumetto e albo illustrato, Mille giorni e una notte ci accompagna in un mondo dove
il reale fugge verso i sogni.
14,00