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missione servizi» «Per Telespazio...Rep ort SPECIALE SATEXPÒ 2008 ’ GIUSEPPE VEREDICE CINQUE...

Date post: 29-Sep-2020
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Re p ort SPECIALE SATEXPÒ 2008 GIUSEPPE VEREDICE CINQUE p p La joint venture Finmeccanica-Thales diventerà anche un operatore di Tlc L’amministratore delegato racconta il lancio del nuovo business «Per Telespazio missione servizi» T elespazio cambia pelle. La joint venture Finmeccanica-Thales, leader in Italia ed Europa nella gestione del ground segment satellitare, scopre una mission tutta nuova nel cam- po dello sviluppo delle applicazioni e dei servizi. Giuseppe Veredice, amministratore delegato di Telespazio, racconta quali panni vestirà la sua azienda nei prossimi mesi del 2008. Quando è iniziata questa svolta per voi sicu- ramente strategica? È un percorso iniziato con Sicral 1 B grazie al quale Telespazio diventerà anche operatore satelli- tare di nicchia: il satellite che verrà lanciato nella seconda metà del 2008, garantirà l’interoperabilità tra le strutture della Difesa e dell’emer- genza civile. A fronte dell’investimento attuato, Telespazio avrà in dotazione 1/3 della capacità di banda. Poi c’è stata l’acquisizione dell’80% di Fileas: la ex controllata di France Presse (l’agenzia di stampa ne detiene ancora il 20% n.d.r.) fornisce connettività ai maggiori organi di stampa d’oltralpe. In Italia, invece, fornisce connessioni alle agenzie di stampa più quotate insieme a Telecom. Il nostro obbiettivo è quello di progettare piattaforma unificante che possa costitui- re la base per uno standard europeo per offrire connettività avanzata nel settore dell’informazione. Questo per il settore della Tlc. Per quanto riguarda, invece, i servizi relati- vi alla navigazione geostazionaria? Ancora a dimostrazione della part- nership ormai consolidata tra Italia e Francia, siamo in trattativa per acquisire una quota minoritaria di Novacom, la società indirettamente controllata dal- l’Agenzia spaziale francese che si occu- pa di localizzazione marittima. Si tratta di un accordo molto importante perché potrebbe costituire un seme dal quale partire per sviluppare tutta una serie di applicazioni Galileo. A proposito di Galileo, tra poco do- vrebbe essere lasciato Giove B… Ad aprile anche il secondo satellite di prova del sistema di navigazione italiano sarà in orbita. Una volta risolta la questione del finanziamento che aveva rallentato i lavori - la Ue ha stanziato oltre 3 miliardi di euro - Galileo torna a marciare di buona lena. Anzi, il finanziamento dell’infrastruttura che sarà totalmente pubblico, sottolinea come tutti stati membri siano ormai d’accordo sul fatto che sia tratti di un’opera strategica che non è possibile abbando- nare: i privati avranno occasione di contribuire in seguito ad ampliare il mercato dei servizi e delle applicazioni. Telespazio, oltre a puntare su Gtr (Glielo Test Range) per la validazione del segnale, collabora con la Germania per la gestione della fase Iov (in orbit validation). Altro grande successo italiano dove c’è lo “zampino” di Telespazio è Cosmo SkyMed. A che punto è il progetto? I primi due satelliti della costellazione sono già in orbita. Entro la fine del 2008 verrà lanciato il terzo, mentre per il quarto ed ultimo, bisognerà aspettare il 2009. Con Cosmo SkyMed l’Italia si dota del primo sistema duale, civile e militare, per la prevenzione FEDERICAMETA dei disastri ambientali e per lo studio della superficie terrestre. I suoi quattro satelliti sono dotati di radar ad apertura sintetica (Sar) che lavorano in banda X (in grado quindi di vedere attraverso le nuvole e in assenza di luce solare n.d.r.). Una volta completato, il sistema sarà in grado di effettuare fino a 450 ri- prese della Terra, pari a 1.800 immagini radar ogni 24 ore. Telespazio partecipa in modo determinate al progetto, con la realizzazione dell’intero segmento di terra e la gestione operativa del sistema: stiamo studiando le potenzialità della costellazione in col- laborazione con l’Asi, così come stiamo lavorando con Thales per migliorarne le performance. Con l’Asi avevate creato una società per la commercializzazione. La società e-Geos c’è già. Stiamo discutendo sull’entità del finanziamento necessario per farla partire. Grazie a e-Geos Telespazio sarà presente allo sfruttamento commerciale dei prodotti di Cosmo, contribuendo a sviluppare applicazioni. Obbietti- vo ultimo è i rafforzare la presenza di Cosmo nei mercati emergenti di Asia, Africa e Sud America, dove la costellazione sarà utile nella definizione di programmi di sviluppo sostenibile. Galileo «Una grande opera finanziata con i soldi pubblici. Ai privati il compito di sviluppare il mercato dei servizi» Cosmo SkyMed «e-Geos si occuperà di commercializzare i prodotti soprattutto nei mercati emergenti di Asia e Africa» Telecomunicazioni satellitari per il Sol Levante e le zone più remote dell’Asia. Il Giappone ha lanciato un satellite sperimentale per le comunicazioni come parte di un programma spaziale che potrebbe assicurare accesso superveloce al Web nella zone remote del Giappone nonché in altre zone dell’Asia. Si tratta di un razzo H-2A con a bordo il satellite “Kizuna” (significa “Vènti”). Pesa 2,7 tonnellate ed è decollato dall’isoletta di Tanegashima che si trova a circa 1.000 km a sud di Tokyo. Il Kizuna, dotato di tre antenne con obiettivo Giappone e le regioni del Pacifico e del Sudest asiatico, sarà usato per realizzare esperimenti su larga scala, per la comunicazione di dati ad alta velocità in zone remote e isole con scarso accesso a Internet. Secondo gli scienziati giapponesi, il lancio da 490 milioni di dollari di Winds aiuterà il paese a costruire la rete di telecomunicazione e informazione più avanzata al mondo. Il lancio arriva dopo 12 anni dall’avvio del progetto, a causa soprattutto di problemi tecnici relativi al veicolo di lancio. Giappone, Kizuna porta il Web Tlc N el mondo dell’informazione glo- bale è in sempre maggiore crescita l’offerta di canali televisivi a dare le notizie in tempo reale. Lo scopo di chiunque lavori nel mondo dei media - dai reporter fino agli operatori di ripresa - è certamente quello di trovarsi nel pieno dell’evento nel minor tempo possibile e, soprattutto, di comuni- carlo in tutta la sua forza, spettacolare o drammatica che sia. Fare informazione sul campo richiede grandi competenze giornalistiche e, so- prattutto, sistemi di comunicazione agili, facili da usare, flessibili e duttili rispetto a Uplink contesti che spesso si profilano difficoltosi: teatri di guerra e di calamità naturali primi fra tutti. One Touch and Go di Antech è un dispositivo di connessione satellitare utile a quelle emittenti locali che hanno bisogno di coprire in maniera capillare il territorio, in caso di emergenze umanitarie o ambientali, senza disperdere risorse umane e tecniche. L’utilizzo di uno standard Ip, infatti, per- mette agli operatori televisivi di non doversi dotare di un’antenna ricevente per collegarsi con la redazione, ma di ottenere il segnale via internet direttamente dal centro servizi Antech: in questo modo si abbattono in ma- niera considerevole i tempi di collegamento, senza che sia necessario un generatore di corrente. L’acquisizione automatica di orbite satellitari fisse o inclinate risponde velocemente a qualunque tipo di esigenza trasmissiva. “A fronte di una sempre maggiore richiesta di informazione - spiega Piero Vita, Chief of the Board of Directors and Chief Technology Officer of Antech - c’è bisogno di investire maggiormente in quelle tecnologie che permettono ai giornalisti e ai direttori televisivi di coniugare professio- nalità e necessità dell’informazione veloce con l’utilizzo di nuovi strumenti trasmissivi, capaci di realizzare servizi giornalistici e riprese di alta professionalità. One Touch and Go vuole andare incontro a queste richieste”. Il sistema di collegamento del- l’uplink è satellitare, mobile, autonomo e automatico, poiché non necessita del lavoro di tecnici di squadra. “La sua flessibilità lo rende particolarmente adatto alle esigenze di rapidità di intervento e di immediatezza - prosegue Vita -. Condizioni necessarie perché giornalisti, cameramen e operatori televisivi possano cogliere e riferire del- l’evento in tutta la sua immediatezza. One touch and Go è il risultato di un know-how tecnologicamente avanzato e specializzato nella comunicazione via satellite. Un know-how che ha permesso ad Antech di allargare, in pochi anni, il proprio raggio d’azione, radicandosi nel mercato italiano e espandendosi anche in quello dei paesi emergenti, soprattutto in Europa Orientale e in Africa. M.C. La news via sat è in tempo reale Patto italo-tedesco Nel Galileo Test Range di Roma verrà validato il segnale della costellazione. Per la fase Iov al via collaborazioni progettuali con la Germania
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«Per Telespaziomissione servizi»T elespazio cambia pelle. La joint venture

Finmeccanica-Thales, leader in Italia ed Europa nella gestione del ground segment

satellitare, scopre una mission tutta nuova nel cam-po dello sviluppo delle applicazioni e dei servizi. Giuseppe Veredice, amministratore delegato di Telespazio, racconta quali panni vestirà la sua azienda nei prossimi mesi del 2008.

Quando è iniziata questa svolta per voi sicu-ramente strategica?

È un percorso iniziato con Sicral 1 B grazie al quale Telespazio diventerà anche operatore satelli-tare di nicchia: il satellite che verrà lanciato nella seconda metà del 2008, garantirà l’interoperabilità tra le strutture della Difesa e dell’emer-genza civile. A fronte dell’investimento attuato, Telespazio avrà in dotazione 1/3 della capacità di banda. Poi c’è stata l’acquisizione dell’80% di Fileas: la ex controllata di France Presse (l’agenzia di stampa ne detiene ancora il 20% n.d.r.) fornisce connettività ai maggiori organi di stampa d’oltralpe. In Italia, invece, fornisce connessioni alle agenzie di stampa più quotate insieme a Telecom. Il nostro obbiettivo è quello di progettare piattaforma unificante che possa costitui-re la base per uno standard europeo per offrire connettività avanzata nel settore dell’informazione.

Questo per il settore della Tlc. Per quanto riguarda, invece, i servizi relati-vi alla navigazione geostazionaria?

Ancora a dimostrazione della part-nership ormai consolidata tra Italia e Francia, siamo in trattativa per acquisire una quota minoritaria di Novacom, la società indirettamente controllata dal-l’Agenzia spaziale francese che si occu-pa di localizzazione marittima. Si tratta di un accordo molto importante perché potrebbe costituire un seme dal quale partire per sviluppare tutta una serie di applicazioni Galileo.

A proposito di Galileo, tra poco do-vrebbe essere lasciato Giove B…

Ad aprile anche il secondo satellite di prova del sistema di navigazione italiano sarà in orbita. Una volta risolta la questione del finanziamento che aveva rallentato i lavori - la Ue ha stanziato oltre 3 miliardi di euro - Galileo torna a marciare di buona lena. Anzi, il finanziamento dell’infrastruttura che sarà totalmente pubblico, sottolinea come tutti stati membri siano ormai d’accordo sul fatto che sia tratti di un’opera strategica che non è possibile abbando-nare: i privati avranno occasione di contribuire in seguito ad ampliare il mercato dei servizi e delle applicazioni. Telespazio, oltre a puntare su Gtr (Glielo Test Range) per la validazione del segnale, collabora con la Germania per la gestione della fase Iov (in orbit validation).

Altro grande successo italiano dove c’è lo “zampino” di Telespazio è Cosmo SkyMed. A che punto è il progetto?

I primi due satelliti della costellazione sono già in orbita. Entro la fine del 2008 verrà lanciato il terzo, mentre per il quarto ed ultimo, bisognerà aspettare il 2009. Con Cosmo SkyMed l’Italia si dota del primo sistema duale, civile e militare, per la prevenzione

FEDERICAMETAdei disastri ambientali e per lo studio della superficie terrestre. I suoi quattro satelliti sono dotati di radar ad apertura sintetica (Sar) che lavorano in banda X (in grado quindi di vedere attraverso le nuvole e in assenza di luce solare n.d.r.). Una volta completato, il sistema sarà in grado di effettuare fino a 450 ri-prese della Terra, pari a 1.800 immagini radar ogni 24 ore. Telespazio partecipa in modo determinate al progetto, con la realizzazione dell’intero segmento di terra e la gestione operativa del sistema: stiamo studiando le potenzialità della costellazione in col-laborazione con l’Asi, così come stiamo lavorando con Thales per migliorarne le performance.

Con l’Asi avevate creato una società per la commercializzazione.

La società e-Geos c’è già. Stiamo discutendo sull’entità del finanziamento necessario per farla partire. Grazie a e-Geos Telespazio sarà presente allo sfruttamento commerciale dei prodotti di Cosmo, contribuendo a sviluppare applicazioni. Obbietti-vo ultimo è i rafforzare la presenza di Cosmo nei mercati emergenti di Asia, Africa e Sud America, dove la costellazione sarà utile nella definizione di programmi di sviluppo sostenibile.

Galileo «Una grande opera finanziata con i soldi pubblici. Ai privati il compito di sviluppare il mercato dei servizi»

Cosmo SkyMed«e-Geos si occuperàdi commercializzarei prodotti soprattuttonei mercati emergenti di Asia e Africa»

Telecomunicazioni satellitari per il Sol Levante e le zone più remote dell’Asia. Il Giappone ha lanciato un satellite sperimentale per le comunicazioni come parte di un programma spaziale che potrebbe assicurare accesso superveloce al Web nella zone remote del Giappone nonché in altre zone dell’Asia. Si tratta di un razzo H-2A con a bordo il satellite “Kizuna” (significa “Vènti”). Pesa 2,7 tonnellate ed è decollato dall’isoletta di Tanegashima che si trova a circa 1.000 km a sud di Tokyo.

Il Kizuna, dotato di tre antenne con obiettivo Giappone e le regioni del Pacifico e del Sudest asiatico, sarà usato per realizzare esperimenti su larga scala, per la comunicazione di dati ad alta velocità in zone remote e isole con scarso accesso a Internet. Secondo gli scienziati giapponesi, il lancio da 490 milioni di dollari di Winds aiuterà il paese a costruire la rete di telecomunicazione e informazione più avanzata al mondo.

Il lancio arriva dopo 12 anni dall’avvio del progetto, a causa soprattutto di problemi tecnici relativi al veicolo di lancio.

Giappone, Kizuna porta il WebTlc

Nel mondo dell’informazione glo-bale è in sempre maggiore crescita

l’offerta di canali televisivi a dare le notizie in tempo reale. Lo scopo di chiunque lavori nel mondo dei media - dai reporter fino agli operatori di ripresa - è certamente quello di trovarsi nel pieno dell’evento nel minor tempo possibile e, soprattutto, di comuni-carlo in tutta la sua forza, spettacolare o drammatica che sia.

Fare informazione sul campo richiede grandi competenze giornalistiche e, so-prattutto, sistemi di comunicazione agili, facili da usare, flessibili e duttili rispetto a

Uplink

contesti che spesso si profilano difficoltosi: teatri di guerra e di calamità naturali primi fra tutti. One Touch and Go di Antech è un dispositivo di connessione satellitare utile a quelle emittenti locali che hanno bisogno di coprire in maniera capillare il territorio, in caso di emergenze umanitarie o ambientali, senza disperdere risorse umane e tecniche. L’utilizzo di uno standard Ip, infatti, per-mette agli operatori televisivi di non doversi dotare di un’antenna ricevente per collegarsi con la redazione, ma di ottenere il segnale via internet direttamente dal centro servizi Antech: in questo modo si abbattono in ma-

niera considerevole i tempi di collegamento, senza che sia necessario un generatore di corrente. L’acquisizione automatica di orbite satellitari fisse o inclinate risponde velocemente a qualunque tipo di esigenza trasmissiva.

“A fronte di una sempre maggiore richiesta di informazione - spiega Piero Vita, Chief of the Board of Directors and Chief Technology Officer of Antech - c’è bisogno di investire maggiormente in quelle tecnologie che permettono ai giornalisti e ai direttori televisivi di coniugare professio-nalità e necessità dell’informazione veloce con l’utilizzo di nuovi strumenti trasmissivi, capaci di realizzare servizi giornalistici e riprese di alta professionalità. One Touch and Go vuole andare incontro a queste richieste”. Il sistema di collegamento del-l’uplink è satellitare, mobile, autonomo e automatico, poiché non necessita del lavoro di tecnici di squadra. “La sua flessibilità lo rende particolarmente adatto alle esigenze di rapidità di intervento e di immediatezza - prosegue Vita -. Condizioni necessarie perché giornalisti, cameramen e operatori televisivi possano cogliere e riferire del-l’evento in tutta la sua immediatezza.

One touch and Go è il risultato di un know-how tecnologicamente avanzato e specializzato nella comunicazione via satellite. Un know-how che ha permesso ad Antech di allargare, in pochi anni, il proprio raggio d’azione, radicandosi nel mercato italiano e espandendosi anche in quello dei paesi emergenti, soprattutto in Europa Orientale e in Africa.

M.C.

La news via sat è in tempo reale

Patto italo-tedescoNel Galileo Test Range di Roma verrà validato il segnale della costellazione. Per la fase Iov al via collaborazioni progettuali con la Germania

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