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ML Magazine n.7

Date post: 13-Mar-2016
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Mondo Lavoro - 25 Settembre 2013 - anno XX. Cover Story, Vittoriano Solazzi, pres. cons. regionale Marche. All'interno: Speciale Macerata, Dossier Comunicazione, Focus Turismo e tanto altro ancora!
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CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI 25 SETTEMBRE ‘13 N°7 anno XX euro 2,00 9 772036 758002 30007 > ISSN 20367589 “TUTELA DELLO STATO SOCIALE, SOSTEGNO ALL’ECONOMIA E TAGLIO AGLI SPRECHI” SPECIALE MACERATESE DOSSIER COMUNICAZIONE E IMPRESA IMPRESE THE HIVE PORTA I BUSINESS ANGELS NELLE MARCHE Fabrizio Facchini “LA MIA è UNA CUCINA FUSION” LE GRANDI FAMIGLIE I Ciccarelli LA FAMIGLIA CHE HA FATTO SORRIDERE GLI ITALIANI A CASA DI BENVENUTI A CASTEL DI LUCO Vittoriano Solazzi ECONOMIA.LAVORO CULTURA.ATTUALITÀ STILE.VIAGGI.DESIGN 180
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CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI25 SETTEMBRE ‘13 N°7 anno XX euro 2,00

9 772036 758002

3 0 0 0 7 >ISSN 20367589

“TuTela dello sTaTo sociale, sosTegno all’economia e Taglio agli sprechi”

SPECIALE Maceratese

DoSSIER COmuNICazIONE E ImpREsa

IMPRESEThE hIvE pORTa I BusINEss aNgEls NEllE maRChE

Fabrizio Facchini “la mIa è uNa CuCINa fusION”

LE gRAnDI fAMIgLIEI ciccarellila famIglIa ChE ha faTTO sORRIDERE glI ITalIaNI

A CASA DIBENvENuTI a CasTEl DI luCO

Vittoriano solazzi

ECONOMIA.LAVOROCULTURA.ATTUALITÀSTILE.VIAGGI.DESIGN

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Speciale Maceratese

il presidenTe di ex.iT: punTare TuTTo su qualiTà, design e innovazione

LucaBartoli

La provincia di Macerata: territorio di scoperta tra i fiumi chienti e potenza

Antiche torri: un'eccellenza della formazione

Ferdinando Cavallini “ci salveranno export e agroindustria”

Giovanni Clementoniconfindustria macerata: una lenta ripresa

Giuseppe Ripaniacceleriamo sulla “digitalizzazione” delle imprese

Lucia Biagioli“fare il possibile per mantenere in vita le attività commerciali nei centri abitati”

Assuero Zampini“puntare sugli eventi per promuovere i prodotti locali”

Ad Unicam il futuro non è in crisi

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SOMMARIO

Vittoriano solazzi 16

Luca Bartoli 22

28 BoRSA30 brevi dal TERRIToRIo32 news dal MonDo34 Young nEWS

le grandi famiglie MARChIgIAnE36 I Ciccarelli la saga della famiglia che ha faTTo sorridere gli iTaliani

alTo ARTIgIAnATo40 Sauro Ciuffolotti "realizzo opere d’arTe, non su Tela, ma su veTro"

viTa DA MAnAgER42 Gilberto Santini deTerminaTion & love

44 acquisizioni e CESSIonI

imprese48 decreTo lavoro: noviTà per srl semplificaTe e sTarT up innovaTive

50 impresa sociale: insieme per inTraprendere

consulenza58 equiTalia, per il fermo dell’auTomobile occorre il “preavviso”

formazione65 dal la. ri.ca di urbino: l’informazione un sisTema che cambia

innovazione70 sTraT-up innovaTive: nasce goexTra

72 The hive porTa i business angels nelle marche

74

le marche che SPICCAno78 “raffaello sanzio da urbino a sofia”

mare noSTRUM 80 m/Y sTella del mare conquisTa cannes

inTernAzIonALIzzAzIonE82 micam: l’exporT rallenTa e non compensa il crollo del mercaTo inTerno

84 carriere e PoLTRonE

86 ConTRIBUTI e bandi

rubrica13 L’editoriale di Flavio Guidi

primoPIAno14 Massimiliano Polacco "le counTrY house? una scelTa vincenTe"

coverSToRY16 Vittoriano Solazzi “TuTela dello sTaTo sociale, sosTegno all’economia e Taglio agli sprechi”

conTroCoPERTInA22 Luca Bartoli il presidenTe di ex.iT: punTare TuTTo su qualiTà, design e innovazione

il PERSonAggIo26 Velika Papiri vinciTrice del premio smau 2013

Velika Papiri 26

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Focus: 89

90 invesTimenTi e coperTure finanziarie nel seTTore TurisTico-alberghiero

92 parchi TemaTici e parchi giochi: Turismo e diverTimenTo

TurismoTurismo

InchIeStA140 In alto i Calici

120

124 Andrea Libenzi la pubbliciTà in movimenTo

126 Renato Picciaiola con il web anche le piccole imprese nel mercaTo globale

130 Mirco Giardetti “emozioni via web: ecco la nosTra sTraTegia in reTe”

134 Silvio Cardinali “web e sviluppo: sfida aperTa per le micro imprese”

136 TonidiGrigio innovaTori della comunicazione

138 Alice Barigelli “l’imprendiTrice 2.0”

dossier

comunicazione

SPecIALeMaceratese 96

100 la provincia di maceraTa: TerriTorio di scoperTa Tra i fiumi chienTi e poTenza

104 Antiche Torri un’eccellenza della formazione

106 Ferdinando Cavallini “ci salveranno exporT e agroindusTria”

108 Giorgio Clementoni confindusTria maceraTa: una lenTa ripresa

110 Giuseppe Ripani acceleriamo sulla “digiTalizzazione” delle imprese

113 ad unicam il fuTuro non è in crisi

114 Lucia Biagioli “fare il possibile per manTenere in viTa le aTTiviTà commerciali nei cenTri abiTaTi”

116 Assuero Zampini “punTare sugli evenTi per promuovere i prodoTTi locali”

118 canTine belisario, dove nasce il verdicchio di maTelica

evenTi148 pane nosTrum e agribirrio: successi di filiera

150 porsche 911. il fuTuro ha 50 anni di sToria

luci della RIbALtA152 Alessandro Menghiale una dedica al conero: “nTe sTu mare”

culTura154 Guglielmo Vecchietti Massacci uno sculTore Tra le colline delle marche

viaggi160 per sTaccare la spina

161 proposTe a due passi da casa

162 i viaggi di michela

sporT 164 Team marche masTer sul TeTTo d’europa

saluTe e beneSSeRe 166 saniTà in burrasca. a causa dell’ausTeriTà?

168 una nuova proposTa nel campo della riabiliTazione

libri 173 inconTriamoci Tra le righe

174 appunTi In AgendA

i grandi chef176 Paolo Antinori “la mia è una cucina fusion”

178 OLQ

a casa diBenvenuti a Castel di Luco 156

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direTTore ediTorialeflavio guidi [email protected]

coordinaTore ediTorialeguido guidi [email protected]

direTTore responsabilepaolo duranti [email protected]

caporedaTTrice asmae [email protected]

coordinaTore di redazione marco [email protected]

ufficio [email protected]. 071 2912331

ediTrice ggf groupwww.mlmagazine.it registrazione tribunale di ancona n°12 del registro periodici del 14 aprile 1994

redazionevia albertini, 36 gross ancona60131 ancona anTel. 071 [email protected]

hanno collaboraTo al numeroivan antognozziroberto antonella carlo badiolialessandra balducci margherita camillettiletizia ciaccafavaTommaso costantinifabio di giuliolaura osmanicristina panaramichela rossimichele sassoalessandro stecconimario Timio

chiuso in redazione il 25/09/2013progetto grafico: ricciarelli (an)stampa: Tipoluce (an)

poste italiane spa d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, dcb ancona autorizzazione direzione provinciale pt ancona

una copia euro 2,00 arretrati euro 4,00abbonamento annuale euro 10,00 modalità di pagamento a mezzo versamento su: c.c. postale n°4072844 bonifico bancario presso banca popolare di anconaagenzia ancona 1 – c.c. n°11164 cab 02684 – abi 05308 – cin niban iT81n0530802684000000011164www.mlmagazine.it/abbonamenti/[email protected]

editore ggf group

dossier

energia 143

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ediTorialedi flavio guidi

Il grande contributo offerto dal digitale si misura anche nella crescita culturale e nella diffusione della conoscenza a livello universale. In ogni luo-

go del pianeta, persino nelle località più sperdute, la rete si sta diffondendo, soprattutto tra i giovani, portando sempre più consapevolezza, informazioni e mettendo a disposizione di molti anche strumenti educativi. Il web è per definizione uno strumento di connessione, crea legami, interazione, fino a diven-tare uno strumento per l'affermazione di sé. a vol-te è un diversivo contro la noia e l'isolamento, ma non costituisce affatto un'alternativa alla necessità di un confronto nella vita reale. Il rischio, infatti, è che stando dietro uno schermo, con la possibilità di comunicare restando nell'anonimato, non ci si ren-da conto delle responsabilità e delle conseguenze che hanno le proprie attività in rete. Oggi il web offre un'abbondanza di informazioni in tempo reale, che ci permette di attingere da più fonti, ampliare la nostra conoscenza, strutturare il nostro pensiero, ma come tutti gli strumenti tecnologici, bisogna tener conto delle “istruzioni per l'uso”. la sovrabbondanza di no-tizie e nozioni che ci giungono in ogni momento del giorno e della notte può provocare quello che alcuni psicologi definiscono “bulimia informatica”. Non si ha il tempo, né gli strumenti adeguati, per assimi-lare ciò che si legge e per distinguere tra ciò che è reale e ciò che non lo è. per questo è fondamentale comprendere le dinamiche del web e cercare di trar-ne il massimo giovamento possibile, prendendo le dovute precauzioni sui potenziali rischi. Questo vale sia per chi usa il web come fonte di informazione e conoscenza, sia per chi ne fa uno strumento per ampliare ed espandere la propria attività economica, culturale, ricreativa, politica. se si è in rete, vuol dire che si esiste. avere un sito internet, un profilo sui principali social Network, un blog, vuol dire che si ha qualcosa da dire, da condividere; il numero delle

interazioni, dei follower, dei like e dei commenti dà la misura dell'efficacia della nostra comunicazione in rete e quindi anche del nostro potenziale attrattivo e persuasivo. sono nate e continuano a nascere nuo-ve professioni, con sempre maggiori specializzazioni legate allo strumento della rete. si andrà sempre più diffondendo una rivoluzione di massa, che vedrà nel digitale il centro dell’agire e, nei casi peggiori, provo-cherà quella che è stata definita “tecnofobia”. gran-de attenzione dovrà essere posta sulla manipolazio-ne e strumentalizzazione di questi mezzi. I leader e i talenti troveranno spazio per esercitare un ruolo più ampio, con conseguenti processi di deviazione me-diatica e forse anche culturale. le organizzazioni che andranno accrescendosi e specializzando, dovranno sviluppare una nuova funzione: l’adattamento socia-le ai sistemi, favorendo processi di sempre maggiore connettività. una bella ricaduta si avrà sugli impatti ambientali. I dati si renderanno sempre più perma-nenti e ciò in funzione dello sviluppo delle piattafor-me ICT e delle loro integrazioni e interconnessioni. perderemo una buona parte della nostra intimità, in-dividualità, riservatezza, libertà, spontaneità ed em-patia, si andrà sviluppando sempre più un pensiero collettivo, comunitario, che senz’altro rappresenterà un nuovo oppio dei popoli, un’illusione tecnologica e democratica riguardo alla quale nel breve perio-do difficilmente saremo capaci di sottrarci. ad un periodo di entusiasmo succederà la delusione, poi la maturità, infine il declino. socrate affermava che “il libro scritto annichilisce le facoltà della mente e le rende schiave alle idee altrui”. saremo capaci di dominare questo nuovo mondo e mantenere la mente integra per preservare la nostra individuali-tà esistenziale e un progresso che conservi i tratti di umanità? E’ comunque un processo irreversibile a cui dobbiamo cominciare a guardare con sempre maggiore consapevolezza.

Il nuovo mondo Digitaleun irreversibile processo di cambiamento che impone attenzione

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primo piano

Direttore, è presto per tracciare un bilancio della stagione turi-stica?

“la stagione sta chiudendo i battenti, per cui i dati in nostro possesso non sono an-cora definitivi. Tuttavia si possono già svolgere talune considerazioni che ritengo non saranno smentite dalle note ufficiali, a disposizio-ne nelle prossime settimane”.

Ad esempio?“Come in tutti gli anni in cui la pasqua cade di marzo, anche nel 2013 gli alber-gatori al termine di questa breve festività hanno chiuso gli esercizi per riaprirli con l’avvicinarsi dell’estate. Negli anni in cui, invece, la pasqua si festeggia qualche settimana dopo, se il tempo lo permette si tiene aperto”.

Con il tempo che ha fatto a maggio, non

è che sarebbe andata tanto meglio …“E’ vero, è stato inclemente. E per proprio per questo motivo la stagione è partita in fortissimo ritardo, con i mesi di maggio e giugno che hanno sofferto non poco”.

E quando è partita, vi è stato qualche segnale incoraggiante?“Da luglio ad oggi il turismo marchi-giano ha sostanzialmente tenuto e pro-babilmente le ultime settimane dell’e-state riusciranno a compensare il calo registrato a giugno. In linea generale, poi, possiamo dire che i numeri hanno premiato principalmente le località che hanno saputo organizzare eventi sul ter-ritorio”.

Quindi anche i volumi saranno in linea con quanto registrato negli anni prece-denti?“purtroppo no: se le presenze hanno

tenuto, la stessa cosa non può dirsi per il giro d’affari complessivo, che è net-tamente inferiore rispetto allo scorso anno. a fronte della cessione di interi pacchetti vacanze a gruppi organizzati, vi è stato infatti un calo della redditività. però vorrei sottolineare un aspetto non secondario che ha influito negativamen-te, un po’ in tutta Italia: le incertezze persistenti in merito alla disciplina dei contratti di lavoro”.

Insomma la riforma Fornero ha fatto un disastro …“Diciamo che in questo momento non ci voleva proprio”.

Per quanto attiene al luogo di prove-nienza dei turisti, si confermano i dati degli scorsi anni?“su questo aspetto mi pare di notare una redistribuzione degli arrivi, nel senso

“Le country house? Una scelta vincente”massimiliano polacco, direttore di Confcommercio marche, traccia un bilancio della stagione turistica appena conclusa

di p. Duranti

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che i dati – se confermati – rilevano una diminuzione degli italiani e un incremen-to dei turisti stranieri”.

Da quali Paesi?“principalmente belgi, olandesi, svedesi, tedeschi e in genere dai paesi del Nord Europa hanno confermato una particola-re predilezione per senigallia e la Riviera del Conero, mentre gli olandesi hanno “ripagato” gli investimenti in promozione fatti per senigallia e la zona di arcevia”.

Mentre i russi apprezzano maggior-mente la Riviera delle Palme …“si, ma vi è di più: la costa meridionale della regione ha registrato un forte au-mento delle presenze di russi della fa-scia media”.

Quanto alla tipologia di alloggio, l’alber-go rimane la scelta preferita?

“si, la maggior parte dei turisti opta per le classiche strutture alberghiere. però anche le country house sono sempre più gettonate”.

L’idea che si dovesse puntare molto su questi “alberghi di campagna” è un Suo merito, a detta di molti. Oggi ne sarà an-cor più convinto …“Quella della country house è una scel-ta che si è dimostrata vincente perché in grado di coniugare esigenze di sviluppo turistico, ricerca di comfort da parte dei turisti e tutela del paesaggio”.

Direttore, una battuta sul Consorzio MarcheMaraviglia. Qual è la sua opinio-ne a riguardo?“per la prima volta nelle marche esiste una realtà in grado di indirizzare a tutto il territorio regionale le attività promo-zionali della Regione. Intendiamoci: van-

no bene i progetti promozionali pensati su base territoriale, purchè siano posti sempre sotto l’ombrello regionale. Del resto, la storia insegna che una politica promozionale parcellizzata esce perden-te dalle sfide del mercato”.

“Se le presenze hanno tenuto, la stessa cosa

non può dirsi per il giro d’affari complessivo, che

è nettamente inferiore rispetto allo scorso anno. A fronte della cessione di interi pacchetti vacanze

a gruppi organizzati, vi è stato infatti un sostanziale

abbattimento dei prezzi”

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cover sTorY

Vittoriano Solazzi

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tutela dello stato sociale, sostegno all’economia e taglio agli sprechi:

il Presidente dell’assemblea legislativa delle Marche traccia un bilancio dei primi

tre anni di legislatura

di p. Duranti

Presidente, in un momento delicato come questo, qual è il ruolo dell’Assemblea legislativa regionale, e della Regione nel suo com-plesso?

“Il compito dell’organo legislativo assume ancor più valenza strategica in un passaggio difficile come quello che stiamo attraversando. a questo proposito, non posso che cogliere positivamente l’invito fatto, in occasione delle recenti comunicazioni al Consiglio, dal governatore spacca circa l’e-sigenza di privilegiare il ruolo legislativo, nella condivisione e formulazione delle scelte e degli indirizzi da seguire”.

Secondo Lei questa funzione è stata ricoperta in modo efficace durante questi primi tre anni di Legislatura?“Direi proprio di sì, grazie anche alla diffusa consapevolezza da parte di tutti i gruppi politici che compongono l’assemblea, del ruolo che oggi ha l’istituzione Regionale”.

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cover sTorY

Questa unità d’intenti si è tradotta in misure concrete?pur partendo da un contesto estrema-mente difficile, derivante da sei anni di crisi (tre dei quali caratterizzati da reces-sione) che hanno messo a dura prova il “modello marchigiano” e da una politica perseguita a livello centrale improntata alla spending review – che solo nel triennio 2012-2015 sottrae alla regione 1,3 miliardi di euro di trasferimenti statali– abbia-mo adottato iniziative concrete sul terreno del taglio dei costi, in difesa dello stato sociale e per agevolare il rilancio economico”.

Partiamo dai tagli dell’Assemblea.“le cifre e gli atti adottati dal Consiglio regionale parlano da soli. siamo sta-ti tra le prime Regioni italiane ad aver deliberato la diminuzione del numero dei consiglieri (da 43 a 31, ndr) abbiamo cancellato il vitalizio e la sua reversibili-tà, eliminato le spese di trasferta, ridotto

drasticamente i trasferimenti di risorse ai gruppi consiliari e azzerato le spese di consulenza. Insomma, una serie di prov-vedimenti che dal 2010 ad oggi hanno comportato per il bilancio dell’assem-blea legislativa un risparmio di un milio-ne di euro di spese di funzionamento. un risultato, questo – e lo dico con orgoglio,

- reso possibile da un’intesa unanime di tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio”.

Anche il bilancio della Regione contie-ne misure che vanno nella direzione di un ulteriore abbattimento dei costi e di sostegno ad imprese e famiglie? Con-

centriamoci su questo secondo tema.“a differenza dei governi centrali la po-litica perseguita, in questi difficili anni, dalla Regione, non è stata quella dei tagli lineari. si è adottata una politica di spe-sa selettiva confermando l’impegno fi-nanziario della Regione in alcuni capitoli strategici quali lo stato sociale, la cul-

tura, il turismo, l’ambiente per noi assi fondamentali. In parti-colare, per quanto attiene alla difesa dello stato sociale, vorrei ricordare che la Regione è inter-venuta, con lo strumento della Cassa Integrazione in deroga , a sostegno di oltre 80mila citta-dini marchigiani. Non vanno poi

dimenticate le misure finalizzate al so-stegno dell’economia nel suo comples-so, con particolare attenzione ai giovani”.

Cioè?“la Regione marche ha impiegato im-portanti risorse per incentivare la cre-azione di start-up e l’imprenditorialità

“Dal 2010 ad oggi l’Assemblea legislativa delle Marche

ha risparmiato un milione di euro di spese di funzionamento”

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giovanile, ha stanziato fondi per il soste-gno al commercio, alle pmi, ha incen-tivato l’assunzione di giovani. In questa rassegna menzionerei anche le misure a sostegno dei processi di internazionaliz-zazione delle nostre imprese. sono state infine introdotte disposizioni volte ad ac-corciare i tempi di pagamento dei debiti maturati nei confronti dei fornitori”.

A proposito dei debiti della Pa, vi è comunque il problema dei vincoli de-rivanti dal Patto di Stabilità, che impe-disce agli Enti, anche i più virtuosi, di pagare i propri fornitori.“proprio per far fronte a questo proble-ma, la Regione ha limitato tali vincoli con il patto di stabilità verticale, ridando respiro a molti Enti locali e permettendo alle imprese di incassare i propri crediti”.

Lei ha citato il turismo e la cultura quali fattori di sviluppo dell’economia regio-nale.“una riflessione su questo aspetto impo-

ne una premessa: siamo consapevoli che il territorio è caratterizzato da un tessuto produttivo fortemente manifatturiero, e che questa fisionomia ha rappresentato per decenni un modello vincente che va tutelato con ogni mezzo a nostra dispo-sizione. è altrettanto evidente però che la congiuntura in atto ha indebolito tale

struttura, ragione per cui occorre pun-tare su un secondo motore di sviluppo economico, che abbiamo individuato nel-la cultura, nel turismo, nell’ambiente e nell’agricoltura. settori, questi, che han-no ancora notevoli capacità espansive”.

A questo proposito siamo alla vigilia

della nuova programmazione europea 2014-2020: vi sono buone notizie in ar-rivo per le Marche?“I fondi strutturali destinati alla Regio-ne ammonteranno a quasi un miliardo di euro e saranno nei prossimi anni le vere risorse finanziare da destinare alla ripresa economica. si tratta di lavorare

in questi mesi nel confronto con il governo nazionale per la loro migliore allocazione, cioè per-ché vengano indirizzate per mi-sure che riteniamo strategiche. un lavoro peraltro che l’esecuti-vo sta svolgendo con il massimo impegno”.

Secondo Lei quali sono alcuni punti di debolezza dell’economia marchigiana?“sicuramente il nostro territorio scon-ta ritardi infrastrutturali notevoli e ciò è certamente un handicap sul quale peral-tro negli ultimi anni la Regione ha lavo-rato. solo per citare alcuni esempi penso alla 3° corsia, alla quadrilatero, alla re-

“Con la Cassa Integrazione Guadagni abbiamo sostenuto

oltre 80.000 cittadini marchigiani”

Un Manager prestato alla politicaNativo di Mondolfo, Vittoriano Solazzi risiede a Marotta, è coniugato e ha un figlio. Si è laureato in giurisprudenza presso l’università di Urbino con una tesi in Diritto Amministrativo. Funzionario di banca, è stato per diversi anni Direttore Marketing. Numerose le cariche istituzionali ricoperte: Vice Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, con deleghe al Bilancio, Patrimonio, Finanze e Turismo (1999); Sindaco di Mondolfo (2001); Consigliere regionale delle Marche (2005); Assessore regionale al Turismo, Beni e Attività culturali, Commercio, Fiere e Mercati, Tutela dei Consumatori e Pesca (2008); Presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche (2010); Responsabile per le Politiche Europee in seno alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province autonome (2010).

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cover sTorY

cente creazione della società di progetto per un’opera che è a tutti gli effetti un’in-compiuta: la fano-grosseto. poi va det-to che per un sistema produttivo, come quello marchigiano, con prevalenza di imprese medio piccole che non possono ricorrere al capitale di rischio c’è il tema centrale del credito alle aziende”.

A proposito di credito c’è la grave situa-zione di Banca Marche. Rischia il falli-mento?“assolutamente no, non è questo il pro-blema, il problema è che le difficoltà in-dotte dalla crisi di alcuni settori finanzia-ti in questi anni, espone Banca marche al rischio di essere acquisita da qualche gruppo bancario nazionale o internazio-nale e questo rappresenterebbe per il si-stema del credito regionale sicuramente un danno.

siamo così convinti di ciò che il Consi-glio regionale ha votato una mozione in cui si auspica che la comunità marchi-giana sottoscriva l’aumento di capitale richiesto da Banca d’Italia. siamo certi che sarà così”.

In più occasioni Lei ha sottolineato l’im-portanza di fare squadra, creare reti, aggregare e integrare. Ritiene che ri-spetto al passato siano stati compiuti passi in avanti?“guardi, la propensione all’individuali-smo, al campanilismo , al frazionismo è un freno del nostro paese, se questo nel passato ha rappresentato un limite alla crescita ed allo sviluppo ed una fragilità per i nostri sistemi, oggi ciò è insoste-nibile.passi in avanti se ne fanno, ma il ruolo delle pubbliche amministrazioni non è

secondario nell’accompagnare, incenti-vare, sollecitare una accelerazione in tal senso.Ciò riguarda il privato e il pubblico. ma anche qui non si sta con le mani in mano. solo per citarle un esempio la Regione marche è fra le regioni protagoniste nella realizzazione di integrazione fra i comuni: integrazione di servizi, unioni, fusioni. Questa è la strada”.

Pur partendo da un contesto estremamente difficile, derivante da sei anni di crisi (tre dei quali caratterizzati da recessione) che hanno messo a dura prova anche il “modello marchigiano” e da una politica perseguita a livello centrale, improntata alla spending review – che solo nel triennio 2012-2015 sottrae alla regione Marche 1,3 miliardi di euro di trasferimenti statali - abbiamo adottato iniziative concrete sul terreno del taglio dei costi, in difesa dello stato sociale e per agevolare il rilancio economico”

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conTrocoperTina

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Luca BartoliIl presidente di Ex.it, l’azienda speciale della Camera di Commercio di macerata per l’internazionalizzazione, ricorda come “in competizione con produttori stranieri più dinamici ed efficienti, i nostri industriali hanno dovuto puntare tutto sulla qualità, sul design e sull’innovazione”

di p. Duranti

Qual’è la situazione delle aziende della provincia sull’export e sui processi di internazionalizzazio-

ne?“la crisi economica ha messo in difficol-tà molteplici settori produttivi della pro-vincia di macerata, soprattutto a causa del crollo della domanda interna. per-tanto gli imprenditori si sono resi conto molto presto che l’unica strada da per-correre era quella di guardare ai paesi esteri, sia per poter esportare i nostri prodotti - e in questo senso si puntava sulle aree economicamente più floride come il medio e l’Estremo Oriente -, sia per portare all’estero alcuni settori pro-duttivi delle nostre aziende e per questo si sono individuati alcuni paesi in cui la manodopera fosse meno costosa e per-mettesse di competere sui prezzi. molti sono stati i tentativi fatti per portare la nostra produzione all’estero, puntando soprattutto sulla Romania o sulla polo-nia, ma i risultati non sono stati pari alle aspettative”.Secondo Lei perché?“perché si otteneva un abbassamento dei costi di produzione ma i prodotti di-ventavano sempre meno apprezzati nei paesi in via di sviluppo, dove la clientela cominciava a preferire una produzione di fascia alta e soprattutto chiedeva il made in Italy. su questa strada, quindi, molti operatori economici del territorio hanno

dovuto fare marcia indietro. ma non tutti. Infatti chi aveva delocalizzato ad esempio in Cina o in paesi dell’ex unione sovieti-ca ha trovato un nuovo mercato proprio in quei territori dove hanno potuto apri-re negozi o show-room. hanno avuto più fortuna quanti sono andati alla ricerca di nuovi mercati nei paesi in via di svilup-po”.

Soffermiamoci su questo aspetto.“In competizione con produttori stranieri più dinamici ed efficienti, i nostri indu-striali hanno dovuto puntare tutto sulla qualità, sul design e sull’innovazione, presentando modelli di alta classe e di sicuro successo nei ceti emergenti di paesi che vantavano un incremento da primato del loro pil. ma l’innovazione delle nostre aziende non ha riguarda-to soltanto il prodotto, ma anche la loro organizzazione interna: sono infatti di-ventate sempre più efficienti e razionali, ottenendo così un’alta competitività. In questo processo di trasformazione alcu-ne aziende si sono “perse” mentre la de-localizzazione ha spazzato via le imprese che lavoravano per conto terzi. Quindi sono rimaste in piedi, ed anzi si sono rafforzate, le aziende più strutturate e dinamiche le quali, in molti casi, sono riuscite a riassorbire le migliori profes-sionalità che avevano perduto il lavoro per la chiusura delle piccole imprese.

Quindi c’è stato un miglioramento anche professionale di tutti i dipendenti. a tutto questo c’è da aggiungere che proprio le aziende più strutturate, avendo trovato nuovi sbocchi di mercato e quindi au-mentando gli utili, hanno potuto investire anche nell’acquisto di nuovi macchinari, e molte catene di montaggio sono state robotizzate, ma soprattutto nell’acqui-sizione di materiali di alta e altissima qualità ai quali i loro competitor poteva-no accedere con maggiori difficoltà. Tut-to ciò ha consentito di portare la qualità dei nostri prodotti ai massimi livelli, au-mentando a dismisura il valore aggiunto di tutti i prodotti che hanno il marchio “made in Italy”. una spinta alle esporta-zioni è venuta anche dalla possibilità di molte aziende, specialmente di quelle più dinamiche, di essere presenti alle più importanti fiere nazionali e soprattutto a quelle internazionali”.

In tale ambito un ruolo importante è stato svolto proprio da Ex.it. …“Questa partecipazione è stata sostenuta anche dalla Camera di Commercio e da Confindustria macerata ma soprattutto dall’azienda speciale Ex.it, che ha dato il supporto logistico anche alle imprese meno strutturate, per andare all’estero e di mostrare i loro prodotti di nicchia che hanno sempre incontrato il favore degli acquirenti stranieri. Così è accaduto che

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conTrocoperTina

qualche piccola azienda partecipando ad una sola fiera internazionale sia riuscita ad acquisire commesse utili per lavorare per un’intera annata. E questo non è il “miracolo italiano” di una volta, ma sol-tanto la grande voglia di lavorare, di far-cela, di non rimanere indietro, di dare un calcio alla crisi e soprattutto di non but-tare sul lastrico i propri dipendenti con le loro famiglie”.

Quali sono i settori più attivi?“Il settore che fa maggiormente da traino nell’export è quello delle calzature, gra-zie alle potenzialità del distretto calzatu-riero maceratese-fermano. un settore che, avendo superato già in passato altre crisi, è stato il più sollecito ad individua-re le strategie per superare le difficoltà iniziali puntando tutto sul miglioramento della qualità del prodotto. Non da meno sono stati gli altri settori di eccellenza della provincia di macerata”.

Cioè?“mi riferisco in particolare all’abbiglia-mento, alla pelletteria, agli strumenti musicali, all’enogastronomia. ma anche

l’elettronica e la meccanica, pur avendo soltanto delle piccole punte di eccellen-za, hanno saputo conquistare mercati con prodotti innovativi non facilmente trovabili altrove. ho accennato all’eno-gastronomia che potrebbe sembrare un settore marginale per la provincia di macerata, rispetto ai colossi dell’Emilia Romagna, eppure va detto che ci sono alcuni nostri pastifici che, grazie ai loro prodotti esclusivi, riescono ad esportare persino in Inghilterra. Non parliamo poi dei vini e dell’olio extravergine che, gra-zie ai premi vinti di anno in anno in ma-nifestazioni internazionali, riescono ad avere un mercato di nicchia non solo in Italia ma anche all’estero. analogo il di-scorso per gli strumenti musicali. Infatti in questo settore le nostre imprese non possono competere con i colossi stranie-ri, ma c’è ad esempio una piccola azien-da che riesce a produrre strumenti mu-sicali addirittura “su misura” per i clienti (ovviamente tutti musicisti di chiara fama) cui sono destinati. Ebbene, vi sono dei grandi musicisti che sono venuti an-che dagli stati uniti per acquistare diret-tamente dal produttore lo strumento più

adatto per loro. a parte questo c’è anche il fatto che quest’azienda utilizza anche un materiale speciale che consente una grande duttilità. si potrà dire che questi settori non consentono una produzione di massa, né che offrano grandi oppor-tunità di occupazione della manodopera ma è chiaro che queste eccellenze, sia pure di piccole dimensioni, se messe tutte insieme consentono di tenere mol-to alti i livelli di export della nostra pro-vincia tanto da poter competere con altre realtà più dimensionate”.

Quali i rapporti della Ex.it con gli enti lo-cali, le associazioni imprenditoriali, gli ordini professionali e gli istituti di cre-dito?“Quello di avere ottimi rapporti con tutti questi interlocutori è un fiore all’occhiel-lo della Ex.it che, grazie proprio alla po-litica portata avanti in questi anni, è riu-scita a creare una vera e propria rete che consente di realizzare molte iniziative collaborando fattivamente per i settori di propria competenza. l’ultima nata è la creazione della Civica Enoteca macera-tese, in pieno centro storico, che ha visto

“ex.it incrementerà l’attività già avviata nella civica enoteca

Maceratese per favorire sia la conoscenza dei prodotti del

territorio sia l’afflusso di turisti italiani e stranieri che visitano

la città, in modo che trovino qui un punto di accoglienza”

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la collaborazione del Comune, della pro-vincia, dei produttori vitivinicoli, dell’as-sociazione sommelier e di altre associa-zioni. Non solo, ma quegli stessi locali vengono di volta in volta messi a dispo-sizione anche di altri enti e istituzioni per varie iniziative sia culturali che promo-zionali o divulgative. proprio questa col-laborazione ha consentito di realizzare, in occasione di grandi fiere, soprattutto all’estero ma anche in Italia, degli spazi di accoglienza riservati ai nostri opera-tori economici e ai loro clienti, in cui non solo sono esposti dei prodotti di nicchia ma si possono gustare le eccellenze ga-stronomiche della provincia e piatti della tradizione preparati dagli allievi dell’I-stituto alberghiero di Cingoli. proprio in occasione di queste manifestazioni fieristiche si riesce ad organizzare, con la collaborazione di vari enti (in primis ovviamente la Regione marche) e con la sponsorizzazione dei privati, anche delle serate promozionali in cui a trionfare è proprio il “made in macerata”, con gran-dissimo interesse delle autorità locali e degli operatori stranieri. la rete di re-ciproca collaborazione creata con i vari

enti ed associazioni ha anche consentito alla Ex.it di mettere insieme un pool di professionisti e aziende interessate ad operare in libia in progetti di ricostruzio-ne delle strutture scolastiche, sanitarie e creditizie, nonché di altre opere pubbli-che che erano andate distrutte durante la “rivoluzione araba”. pool di professio-nisti e di aziende che hanno organizzato, proprio grazie alla Ex.it, un forum con la partecipazione della controparte libica. E i contatti e le intese stanno andando avanti positivamente”.

E i rapporti con le Università del territo-rio come sono?“Non manca neppure la collaborazione con le università di macerata e Cameri-no e non poche volte i due Rettori hanno preso parte ad iniziative programma-te nei locali dell’Enoteca di Corso della Repubblica, che negli ultimi tempi sono diventati punto di ritrovo e di incontro di quanti frequentano il centro storico di macerata. molto spesso anche alcuni sindaci dei Comuni della provincia chie-dono la disponibilità dell’Enoteca per presentare i loro prodotti, sia che si tratti

di vini che di formaggi, oli e addirittura pesce. Il che consente di organizzare an-che dei corsi gratuiti per far conoscere ai consumatori i prodotti di eccellenza del territorio, creando così un circolo virtuo-so tra produttori e consumatori”.

Ci può parlare di qualche progetto?“Innanzitutto si incrementerà l’attività già avviata nella Civica Enoteca mace-ratese per favorire sia la conoscenza dei prodotti del territorio sia l’afflusso di turisti italiani e stranieri che visitano la città, in modo che trovino qui un punto di accoglienza. si potenzierà poi il ruolo istituzionale della Ex.it e cioè la promo-zione della internazionalizzazione del-le aziende del territorio, organizzando trasferte all’estero in occasione delle fiere internazionali più interessanti per i nostri produttori. si continuerà a dare assistenza agli operatori economici che intendono avere informazioni di prima mano sulla situazione economica dei vari paesi in cui intendono trasferire i loro prodotti e aprire shoow-room, indi-cando loro anche i canali burocratici da seguire”.

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il personaggio

Recentemente le è stato conferito il Premio Smau di Bologna, nella categoria “Sistemi Gestionali In-

tegrati”. Vuole parlarci del concorso e del prodotto che ha presentato? “smau attraverso una giuria del politec-nico di milano ha selezionato i miglio-ri progetti in tema di ‘Information and Communication Technology’ presentati dalle imprese che hanno innovato il pro-prio business attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della co-municazione.la nostra società, assifinBank, che ge-stisce le agenzie di assicurazione allianz a fermo e grottammare, ha presenta-to un sistema gestionale integrato, con applicazioni di ‘business intelligence’ a interfaccia web. un programma svilup-pato su misura per il settore assicurativo e bancario, ma che in realtà può essere impiegato in qualsiasi segmento econo-mico, poiché altamente personalizzabile. si tratta di una piattaforma che gestisce i dati aziendali e monitora costantemen-te il lavoro dei dipendenti supportando i processi, i flussi di cassa, le criticità; è

utilizzabile anche da applicativi mobili come tablet e smartphone, e questo si-gnifica accesso ai dati e monitoraggio a distanza, nessun errore umano, e final-mente documenti dematerializzati.analizzare le vendite e le prestazioni, au-tomatizzando e velocizzando le attività, ha un vantaggio economico e produttivo, migliora la qualità del servizio offerto al cliente e la flessibilità del lavoro dei col-laboratori che possono fare tutto como-damente da casa o in mobilità con una semplice connessione internet”.

Cosa significa questo riconoscimento per lei?“un grande orgoglio per un progetto in cui ho sempre creduto e che mi ha reso perseverante verso lo scopo. abbiamo ricevuto il riconoscimento sullo stesso podio in cui è stato premiato un sistema informatico della microsoft, può imma-ginare? E’ stata la conferma che la si-nergia di più menti può creare qualcosa che singolarmente non riusciremo mai a realizzare. Io non ho una formazione in-formatica, la mia è passione per il mon-

do assicurativo e finanziario e una forte convinzione che la tecnologia deve sem-plificare il nostro lavoro, e migliorare la qualità della vita. svolgere la propria at-tività meglio ed in minor tempo per au-mentare la produttività e avere più spazio per le passioni, lo sport, la famiglia”.

Vuole raccontarci il suo percorso pro-fessionale?“appena terminati gli studi entrai nell’ambito bancario, una realtà in pieno sviluppo ma che non mi dava l’entusia-smo che cercavo, dopo qualche anno ri-masi affascinata dal mondo assicurativo, dall’aspetto sociale di questa professio-ne, e non l’ho più lasciata. mi licenziai da un posto fisso che tutti m’invidiavano, en-trai come apprendista impiegata in una piccola agenzia assicurativa. Due scriva-nie in 40 mq, un solo computer e matite talmente corte che dovevi rovesciare il portapenne per prenderle. Eppure senti-vo che aveva grandi potenzialità e diventò una sfida che mi diede gli stimoli giusti per vincerla. ho avuto la fortuna di avere un datore di lavoro giovane e di mentali-

Velika Papiri, vincitrice del Premio Smau 2013“la nostra società nel fermano ha ricevuto il riconoscimento sullo stesso podio in cui è stato premiato un sistema informatico della microsoft”

di a. Dachan

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COmpETENzE E RICONOsCImENTI• Dal 2004 al 2010 ha contribuito

alla realizzazione di un software assicurativo che ha ottenuto i riconoscimenti delle principali riviste del settore (assinews, assicura, Economy inserto di panorama)

• vincitore del premio IDa indetto da “assicura” Edipi Editore (2009)

• vincitore smau sistemi gestionali Integrati (2013)

tà aperta, che ha creduto in me e mi ha dato lo spazio necessario per crescere e realizzarmi. Dal 2001 faccio parte della società e sono all’interno del Consiglio di amministrazione”.

Che tipo di formazione e competenza richiede un ruolo come quello che lei riveste?“per diventare agente bisogna anzitutto superare una prova d’abilitazione. stu-diavo dopo il lavoro per prepararmi all’e-same, ma ho imparato molto di più sul campo ascoltando il mio capo durante le trattative di vendita e consulenza. supe-rai l’esame e l’anno dopo, a 23 anni ero in allianz l’agente donna più giovane in Italia. lavorare per una delle Compa-gnie più solide e potenti al mondo ti dà un’impronta internazionale, e la possibi-lità di frequentare le migliori accademie di formazione assicurativa. Il cliente ci affida la tutela di ciò che gli è più caro: la casa, l’azienda, la famiglia, questa fi-ducia merita di essere ripagata con una competenza impeccabile, per questo as-sifinbank ha sempre investito in cultura

assicurativa e finanziaria, anche all’este-ro, e questo ha richiesto sforzi economici e organizzativi”.

Spesso si pensa che quello bancario sia un settore ad appannaggio prevalente-mente maschile: lei è l’eccezione che conferma la regola?“per tanti anni questo paese ha asso-ciato al ruolo femminile lo stereotipo di moglie e madre, ma oramai la donna si è inserita a pieno titolo nel mondo del lavoro, anche se viene spesso esclusa da ruoli manageriali e professioni che richiedono una certa flessibilità d’ora-rio o disponibilità a viaggiare, condizioni che non collimano con gli impegni fa-miliari di una donna. Eppure una mag-giore rappresentanza femminile porta a organizzazioni più concrete e a migliori performance; non dare spazio al talen-to e alla sensibilità femminile è perdita di valore per l’impresa. Nonostante tutto non ho mai condiviso appieno il principio delle “quote rosa”, l’idea che una donna riceva un incarico grazie ad un obbligo di legge mostra ancor di più una presunta

inferiorità rispetto all’uomo, sono invece convinta che una donna debba farsi vale-re, e meritare un ruolo dirigenziale cosi come lo deve meritare un uomo. E’ una questione di cultura che si basa, come in tantissimi paesi nordici, sulla merito-crazia e la valutazione del talento. Io ho avuto un datore di lavoro (ora mio socio) senza pregiudizi. gli sarò sempre ricono-scente per questa opportunità”.

Quali sono le sue prossime sfide?“stiamo per partire con un nuovo pro-getto di “banca-assicurazione” in colla-borazione con allianz Bank. In merito al gestionale informatico, si sono approc-ciate società estere interessate a por-tare innovazione tecnologica oltreconfi-ne, il mio cuore è in Italia, ma adesso il momento propizio è altrove, anche se il programma sarà sempre 100% made in marche”.

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borsa

rubrica a cura di Michele Sassodivisione strategia e finanza di impresa – gruppo [email protected]. 071.28521

Il firmamento delle marchigiane quotatein questa pagina presentiamo l’andamento di borsa delle società marchigiane quotate

Indesit ord.

segmento: bluechipperformance 6 mesi: +25,19%performance 1 anno: +83,07%Trend:

ottime performance per il titolo indesiT companY: per un’azione si devono sborsare ben 7,25 euro, un prezzo che non si registrava (fatta eccezione per il mese in corso) dal giugno 2011. la performan-ce rispetto al ftse all-share (-0,322%) sulla giornata del 19/09/2013, segna una pausa nella direzione del trend. i volumi sono moderati (135.000 pezzi scambiati), volatilità ridotta. Trend di breve stabile.

ELICA

segmento: starperformance 6 mesi: +31,18%performance 1 anno: +55,66%Trend:

buona progressione per il titolo della fabrianese elica, che si ap-prezza fino a quota 1,43 euro per azione. in termini di performan-ce sul ftse all-share, tuttavia, si registra una variazione negativa del -0,123% sulla giornata del 19/09/2013. lo strumento ha fatto peggio del mercato. i volumi sono in discesa rispetto alla media (25.000 uni-tà scambiate), segno di una partecipazione decrescente da parte del mercato. volatilità ridotta.

ToD’S

segmento: bluechipperformance 6 mesi: +21,77%performance 1 anno: +66,84%Trend:

cresce senza esitazioni l’azione del “patron” della valle; il titolo Tod's si posiziona infatti a quota 138,4 euro, un dato importante e premessa favorevole ad una evoluzione di breve termine al rialzo. in termini di performance sul ftse all-share (+ 0,51%) sulla giornata del 19/09/2013, l’azione ha fatto meglio della media di mercato. Tut-tavia i volumi scambiati sono bassi (67.000), un valore inferiore alla seduta precedente. Trend di breve incerto. volatilità ridotta.

Biesse

segmento: starperformance 6 mesi: +35,18%performance 1 anno: +18,02%Trend:

fase positiva per la pesarese biesse, che vede un aumento interes-sante del prezzo per azione, guadagnando così il +35% negli ultimi sei mesi. dagli ultimi dati, si ipotizza ora una fase di stabilità, rintrac-ciabile anche nella performance rispetto al ftse all-share (-0,501%) sulla giornata di borsa del 19/09/2013. i volumi sono risultati pari a 35.000 pezzi scambiati, e il mercato è partecipe. volatilità elevata.

Poltrona fRAU

segmento: starperformance 6 mesi: +89,39%performance 1 anno: +100,11%Trend:

guadagna consensi e si apprezza il titolo polTrona frau, che fa registrare un prezzo per azione di 1,88 euro, aumentato del +89% ri-spetto a 6 mesi fa e più che raddoppiato rispetto a settembre dell’an-no scorso. i volumi sono pari a 96.000 pezzi scambiati, valore supe-riore alla seduta precedente del 19/09/2013 ma inferiore alla media settimanale, segno comunque di attività crescente intorno allo stru-mento. Trend di breve a rialzo.

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Leopardi batte Valentino Rossi e Diego Della Valle

i marchigiani incoronano giacomo leopardi. il poeta de “l’infinito” è il perso-naggio che rappresenta meglio l’anima delle marche. arte e cultura preval-gono anche con rossini e raffaello, ma valentino rossi e diego della valle

ricordano che le marche sono anche vittorie, successo e capacità imprendito-riale. l’ultimo sondaggio di sigma consulting svela la classifica dei personaggi

preferiti per rappresentare le marche in italia e nel mondo. con percentuali di citazione inferiori, segue un elenco di ulteriori trenta nomi tra i quali spiccano:

neri marcorè 7%, giovanni allevi 6%, valentina vezzali 3%.

il turismo marchigiano registra il segno più, soprattutto grazie alle presenze straniere. lo rivela la regione marche, anticipando i dati dell’osservatorio turi-stico. relativamente a luglio si parla di +2,20% di arrivi e +2,26% di presenze, con un'ottima performance soprattutto per gli stranieri (+3,60% di arrivi e +4,10% di presenze). a crescere, in particolare, i turisti provenienti dalle aree dove più forte è stata l'azione di promozione e di incoming della regione marche, come la russia, che ha registrato un +31,9% di presenze e un +44,7% di arrivi.

Turismo nelle Marche: a luglio e agosto segnali di

crescita

Urbino 2019 negli Stati Uniti con Raffaello

Cresce il No profit nelle

Marche: + 37,1 per cento in

10 anni

promuovere la candidatura di urbino a capitale europea della cultura 2019 e dif-fondere la conoscenza del suo patrimonio artistico–culturale. con questi obiettivi

la regione marche, la città e la soprintendenza di urbino, in collaborazione con l'istituto italiano di cultura di new York, promuovono, dal 1° al 28 ottobre, un’e-

sposizione straordinaria della santa caterina d’alessandria, uno dei principali dipinti dell’età giovanile di raffaello nella grande mela. un’occasione unica per i newyorkesi che va ad arricchire il programma di iniziative per la celebrazione

dell’anno della cultura italiana negli stati uniti. dopo sofia, la santa caterina del nostro raffaello vola così verso la grande mela per essere esposta all’istituto

italiano di cultura di new York, per la mostra urbino, il rinascimento, raffaello: viaggio nel cuore dell’umanesimo europeo.

sono 131.386, pari al 3% del totale nazionale (4.425.950) le imprese rilevate sul territorio delle marche dal 9° censimento istat su industria e servizi, istituzioni pubbliche e non profit. la regione presenta rapporti molto elevati di volontari rispetto alla popolazione residente: l'incidenza sulla popolazione e' pari a 1.037 volontari per 10 mila abitanti, valore al di sopra della media nazionale (801 volontari per 10 mila abitanti).

BREVI DAL TERRITORIOBREVI DAL TERRITORIO

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dall’online alla realtà: i migliori instagramers e blogger d’italia hanno portato tutti i loro followers (più di 400.000) a conoscere alcune zone della nostra regione. dal 13 al 15 set-tembre 2013, bloggers, instagramers e influencer (persone con ampio seguito e visibilità

on line) della rete web e molto presenti nei social media, hanno visitato alcune zone delle marche alla scoperta di prodotti tipici, della cucina, dell’ospitalità e delle bellezze naturalistiche, spirituali e culturali del nostro territorio, vivendo di persona quello che

sono soliti vedere solo su web. il principale obiettivo del tour, patrocinato e in collabora-zione con la regione marche, prima regione social d’italia, dal comune di ancona ass.ti Turismo e cultura, comune di osimo, comune di senigallia, comune di arcevia, è stato

la promozione della regione marche e della #destinazionemarche.

la carnevalesca ha aperto le sue porte alla cittadinanza per la sele-zione dei bozzetti per il carnevale di fano 2014. l’annuncio è stato dato dallo stesso ente di piazza andrea costa che ha organizzato un evento pubblico, a bellocchi di fano, a cui la cittadinanza ha risposto con entu-siasmo. “per la prima volta i fanesi sono stati protagonisti di un passag-gio fondamentale nella costruzione dell'evento simbolo di fano” ha detto luciano cecchini, presidente dell'ente carnevalesca”. una com-missione composta da artisti, rappresentanti dell'ente carnevalesca e autorità locali ha valutato la bellezza, l'originalità, il senso satirico degli elaborati preparati dai maestri della cartapesta e della gommapiuma e finalizzati alla realizzazione di carri allegorici di 1^ e 2^ categoria, del pupo e delle mascherate per l’edizione 2014 del carnevale di fano.

un invito garbato a "mettere in ordine la geografia" su facebook. lo ha rivolto il governatore della regione marche gian mario spacca al fondatore del social network mark zuckerberg. " caro mark zuckerberg, mi chiedo perché alcune città delle marche, come urbino, candidata a capitale europea della cultura, risultano essere, per facebook, in emilia romagna e non nella nostra regione? e così altre città delle nostre meravigliose marche, come arcevia, fabriano, camerino, alcune in provincia di pesaro e urbino, come acqualagna, cagli, urbania e altre. possiamo provvedere a mettere in ordine la geografia di fb? grazie!”.

I blogger più seguiti a spas-so per Osimo e Riviera. Raggiunti 400 mila follower

Il Carnevale di Fano apre le porte ai fanesi

per la selezione dei bozzetti

Spacca scrive a Zuckerberg:

perché Urbino in Emilia Romagna?

Addio a Jimmy Fontana, la voce delle Marche che ha conquistato “Il mondo”

nella basilica romana di santa maria dei miracoli in piazza del popolo è stato dato l’ultimo addio al cantautore marchigiano, originario di camerino, enrico

sbriccioli, in arte Jimmy fontana, che si è spento mercoledì 11 settembre. Tra i suoi brani più celebri si ricorda “il mondo”, che nel ’65 lo ha portato in vetta alle

classifiche internazionali e “che sarà”; il compianto artista si era esibito per l’ultima volta lo scorso 30 agosto, a san severino, incantando il pubblico proprio

con questi due brani. “con la morte di fontana macerata perde uno dei suoi artisti più autentici e appassionati”, ha affermato il sindaco romano carancini.

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la commissione europea ha confermato la sua decisione di vietare dal prossimo primo dicembre l’utilizzo di alcuni ‘pesticidi-killer’ perché

considerati dannosi per le api, che negli ultimi anni hanno subito morie. nel mirino dell'esecutivo ue sono finiti i pesticidi thiamethoxam, imi-dacloprid e clothianidin prodotti da syngenda e bayer, e fipronil della

tedesca basf. il provvedimento adottato nei mesi scorsi, tiene a precisare l'esecutivo ue, '' è basato su informazioni scientifiche e sulle conclusioni

dell'autorità europea per la sicurezza alimentare (efsa)''.

“io ho un sogno: che i miei quattro bambini un giorno possano vi-vere in una nazione nella quale non verranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per la sostanza del loro carattere”: è lo storico discorso pronunciato di fronte a 250 mila persone dal reverendo attivista per i diritti umani martin luther King il 28 agosto 1963 in occasione della marcia per il lavoro e la dignità che si tenne a wa-shington. il presidente usa barack obama: "sono qui, siamo qui, grazie a quelle battaglie e a quelle marce. la fiamma della giustizia non è mai morta. siamo in debito con chi ha sacrificato la vita per cambiare il nostro paese. con chi ha marciato insieme in quegli anni. per noi".

secondo un recente studio del famoso ricercatore, il neurobiologo tedesco martin Korte, i danni che potrebbe provocare sul cervello un eccessivo uso di internet sarebbero molteplici, perché l’uomo non è fatto per una gestione multitasking. la mole di informazioni con cui si ha a che fare creerebbe un caos tremendo e la concentrazione mancherebbe quindi di lucidità. regi-strare ogni notizia letta senza applicare un minimo filtro, comporterebbe, infatti, una perdita di raziocinio a cascata un aumento del tasso di errori e l’instaurarsi del bisogno sempre più frenetico di soddisfare le proprie necessità in tempi immediati.

USAI have a dream, 50 anni dopo il

discorso di Martin Luther King

GERMANIA Troppe informazioni

mandano in tilt il cervello

NEWS

DAL MONDONEWS

DAL MONDO

BELGIOStop dell’UE ai pesticidi killer

CINA Il 2030 sarà “rinnovabile”

entro il 2030 le rinnovabili costituiranno più della metà della nuova pro-duzione di energia in cina e la potenza installata di energie rinnovabili

sarà uguale a quella del carbone: lo rivela un rapporto pubblicato dalla bloomberg new energy finance (bnef) sul futuro energetico del gigante asiatico. il rapporto bnef sottolinea che “dopo la sua rapida espansione

economica negli ultimi decenni, la cina è diventata il mercato energetico più grande del mondo, il più grande emettitore di anidride carbonica a

livello mondiale e consuma la metà del carbone nel mondo”.

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il pakistan ha ospitato nei giorni scorsi una rassegna dedicata alla cooperazione italo-pachistana, in particolare nel settore della ricerca scientifica sulla catena himalayana del Karako-

rum, dove sorge il K2, la seconda montagna più alta del mon-do conquistata dagli italiani nel 1958. il programma ha previsto

un festival cinematografico, una mostra fotografica di filippo de filippi (1913-1914) e diversi seminari. l'evento è stato orga-

nizzato dal comitato ev-K2-cnr e dall'università internaziona-le del Karakorum con il patrocinio dell'ambasciata d'italia.

e' londra la capitale dei super-ricchi in europa, davanti a parigi e zurigo. nella classifica stilata da ubs nel rapporto annuale sugli 'ultra high net worth individuals', cioè coloro che possiedono un patrimonio di almeno 30 milioni di dollari, anche roma si guada-gna una buona posizione, la nona, davanti a madrid. secondo il rapporto 'ubs world ultra wealth 2013', i paperoni hanno raggiun-to il ragguardevole numero di 199.235, con un aumento di oltre il 6% rispetto al 2012 e le loro ricchezze totalizzano 28.000 miliardi di dollari, grazie ai 2.000 miliardi che si sono aggiunti nell'ultimo anno, l'equivalente del pil dell'india.

PAKISTANFesteggiamenti per il primo secolo di collaborazione con l’Italia sul K2

GRAN BRETAGNAEffetto crisi: Londra patria mondiale dei

super ricchi

COLOMBIABogotà al primo posto tra le Smart City premiate per il cambiamento climatico

la capitale colombiana si è qualificata prima ai “city climate leadership awards” - categoria urban Transportation - i pre-

mi internazionali destinati alle città che meglio si sono distinte nella lotta al cambiamento climatico e nella sostenibilità urba-na. bogotà ha reso il trasporto pubblico ecologico col progetto

“Transmilenio”, che ha già permesso di risparmiare circa 350.000 tonnellate annue di co2 e promette di convertire all’elettrico o

ibrido il 100% della rete entro il 2024;

classe 1962, nata a darak, aminata Touré è la seconda donna nella storia a diventare premier in senegal. militante per i diritti umani dall’età di quattordici anni e coordinatrice del fondo delle nazioni unite per la popolazione (unfpa), aminata ha presentato la sua nuova squadra di governo, che conta trentadue membri che do-vranno subito affrontare la difficile sfida della crisi economica che investe il paese.

SENEGALIl nuovo premier è

Aminata Touré

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In occasione del 57° convegno annuale della società Italiana di genetica agraria, è stata premiata la dottoressa Elena Bitocchi, assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di scienze agra-rie, alimentari e ambientali dell’università politecnica delle marche. Bitocchi, già vincitrice del premio l’Oreal unesco, è risultata vincitrice del “premio sIga 2013 - Ercole Ottaviano per la genetica agraria” per l'articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica americana pNas, proceedings of the National academy of sciences of the united states of america dal titolo " mesoamerican origin of the common bean (phaseolus vulgaris l.) is revealed by sequence data.".

E’ un dottore di ricerca unicam in “Diritto civile nella legalità costituzionale”, Carlo mignone, il vincitore del premio Nazionale “vincenzo Buono-core” indetto dalla società Italiana degli studiosi del Diritto Civile per premiare la migliore tesi di dottorato discussa in Italia nel 2012, in ambito civilistico. Nella commissione c’erano, tra gli altri, il prof. francesco Donato Busnelli, già Direttore della scuola sant’anna di pisa, e il prof. annibale marini, già membro della Corte Costituzionale.

La genetista molecolare

dell’Univpm Elena Bitocchi

riceve il Premio Siga 2013

Dottore di Ricerca Unicam vincitore del

Premio Nazionale “Vincenzo Buonocore”

YOUNG NEWSYOUNG NEWS

Catia azzolini (classe 1976, residente a urbania) assegni-sta di ricerca al Dipartimento di scienze Biomolecolari dell’università di urbino (sezioni di Biochimica e Biolo-

gia molecolare) ha vinto il premio internazionale “Young Investigator awardee of IuBmB life 2013” (International union of Biochemistry and molecular Biology). la giova-

ne ricercatrice è stata selezionata perché il suo lavoro, intitolato “sodium dependent tran sport of ascorbic acid

in u937 cell mitochondria” (autori: Catia azzolini, mara fiorani, liana Cerioni, andrea guidarelli, Orazio Cantoni)

è stato giudicato il più rilevante, sulla base dei criteri applicati e il migliore fra quelli presentati, tutti di elevato livello scientifico. Il premio, finanziato dalla casa editrice Wiley – Blackwell, consiste in una somma di denaro pari

a duemila dollari.

Biologia molecolare. Premio internazionale a una giovane ricercatrice Uniurb

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Il 1° settembre è partito dall’aeroporto di falconara il dottor pietro Coletta, primo specializzando dell’università poli-tecnica delle marche a prendere servizio presso il Centro Chirurgico e pediatrico di goderich, sierra leone, gesti-

to dall’Organizzazione non governativa Emergency, ove rimarrà per un periodo di sei mesi. l’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’accordo stipulato nel 2012 tra Emergency

e l’università politecnica delle marche, promosso dalla professoressa Cristina marmorale, allora presidente della

Commissione Chirurgia umanitaria della sIC (società Italia-na di Chirurgia) nonché Direttore della scuola di specializ-

zazione in Chirurgia generale della facoltà di medicina e dal Dottor gino strada, fondatore di Emergency.

Operativo il protocollo d’intesa tra Emergency e UNIVPM

michele luconi, giacomo medici, andrea Cavalletti, valerio serrani: ecco i nomi dei quattro staffettisti del Team marche master, squadra di nascita jesina ma falconarese di adozione, che ha conquistato l'oro europeo nella 4x50 misti nella 14' edizione della rassegna continentale tenutasi ad Eindhoven in Olanda. straordinario il tempo finale di 1.50.70 per la forma-zione che si presentava ai blocchi di partenza con i favori del pronostico in virtù del record europeo ritoccato al recente meeting di gubbio.

fabriano lancia due nuovi corsi formativi d’eccellenza, rivolti a giovani disoccupati e inoccupati al di sotto dei trentacinque anni, che ruotano attorno a quello che da secoli è il simbolo della città, la carta. Il primo corso riguarda la “Carta come strumento di lavoro creativo”, mentre il secondo è incentra-to sul “fare impresa con la carta”. I corsi, che si terranno prevalentemente in lingua inglese, rientrano nell’ambito del progetto internazionale che vede protagonista la fondazione aristide merloni e sono compresi nel programma "Officine unesco della Cultura e dell’Impresa" che riserva il 30% dei posti a giovani stranieri.

Nuoto master: oro europeo

alla staffetta del Team Marche

La carta protagonista di due corsi

formativi d’eccellenza a

Fabriano

undici interventi per la messa in sicurezza, l'efficientamento energetico e la riqualificazione di altrettanti istituti scolastici

sparsi sul territorio provinciale. è quanto prevede il lungo elenco di progetti esecutivi approvati questa mattina dal

commissario straordinario della provincia di ancona patrizia Casagrande. l'ammontare complessivo è di oltre 4 milioni

770 mila euro. Entro il 15 settembre, tutti i progetti verranno presentati al bando regionale emanato nell'ambito del cosid-detto "decreto del fare" varato dal governo letta e convertito

in legge dal parlamento lo scorso 9 agosto

Edilizia scolastica: la Provincia di Ancona approva undici progetti esecutivi

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le grandi famiglie marchigiane

Dottor Pasetti, come è nata l’dea di raccontare la storia della fa-miglia Ciccarelli, di cui è discen-

dente?“In partenza non avevo velleità di fare lo scrittore, anche se ho sempre avu-to una profonda ammirazione per mio padre aldo, noto giornalista e scrittore, e tutti mi riconoscevano un certo talen-to. se non che i miei amici, quando mi sentivano raccontare aneddoti sulla fa-miglia, mi dicevano che dovevo assolu-tamente mettere quelle storie su carta e trasformarle in un libro. Così, un giorno, mi sono deciso e la cosa straordinaria è che mentre scrivevo con carta e penna

stilografica, i ricordi si affacciavano con chiarezza e trasparenza, compresi i volti delle persone di cui parlavo e ciò mi la-sciava come folgorato. è stato piacevole e allo stesso tempo semplice per me: si tratta della storia della mia famiglia e conoscevo molti particolari. Coinciden-za fortunata un giorno l’editore mursia mi ha invitato a partecipare alla collana piccoli – medi imprenditori. Così è stato l’editore a venire a cercare me e non vi-ceversa”.

I Ciccarelli: ci presenta la famiglia che ha fatto sorridere gli italiani?“prima della guerra i Ciccarelli erano

una famiglia di speziali e farmacisti. mio bisnonno Nicola aveva la casa e la farma-cia a Cupra marittima, nell’ascolano; fu il capostipite dei farmacisti. Dopo di lui suo figlio Clemente, capitano di cavalleria, ha proseguito la sua attività, ricoprendo il ruolo di farmacista e veterinario del sa-voia Cavalleria. a sua volta suo figlio Ni-cola si dedicò all’attività farmaceutica, a cui affiancò quella imprenditoriale; aveva due sorelle, Emilia e maria Ciccarelli, la quale ha sposato aldo pasetti, da cui ha avuto due figli: maddalena e io, marco, che sono padre di monica e luca, che oggi portano avanti la tradizione fami-gliare”.

I CiccarelliLa saga della famiglia che ha fatto sorridere gli italianiCi sono memorie familiari che rappresentano pagine importanti della storia d’Italia. Come quella che vi raccontiamo oggi, che costituisce l’ennesimo esempio della grandezza e dell’intraprendenza dei marchigiani

di a. Dachan

“La formula del capitano è molto più della ricetta che ha dato origine al celebre dentifricio, la Pasta del Capitano. È uno stile di vita e un modo di fare impresa fatto di coraggio e moderazione, di tradizione e innovazione. Una saga famigliare e imprenditoriale che racconta una pagina di storia italiana”

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Come avvenne la svolta da farmacisti a imprenditori?“fu mio zio Nico che negli anni ’60, iniziò a creare prodotti, scegliendo come marchio il nome stesso della famiglia, a partire dal callifugo Cic-carelli. successivamente, grazie al Carosello, che vedeva come testimo-nial giorgia moll e Carlo Dapporto, ha avuto luogo un’impennata delle vendite di due prodotti in particolare: la Cera di Cupra e la pasta del Capita-no, due prodotti i cui nomi hanno una storia importante e che sono riusciti ad entrare e rimanere nelle case degli italiani. Il primo è una crema a base di cera d’api che porta il nome della città d’origine della famiglia, Cupra marit-tima, dove è stata ritrovata una statua della dea Cupra, dea della bellezza e della fertilità; il secondo è in omaggio al padre Clemente, che aveva il grado di colonnello, ma veniva chiamato ca-pitano”.

A proposito di Carosello: che impor-tanza ebbe per voi? “Il Carosello, negli anni sessanta, era una forma di pubblicità assolutamen-te innovativa e originale; uno spettaco-lo di due minuti in prima serata su Rai 1 a cui venivano aggiunti 30 secondi di pubblicità. all’epoca c’era un solo ca-nale e tutta la famiglia aspettava que-sto appuntamento, tanto che i genitori che volevano punire i figli, li mandava-no a letto senza far vedere loro il pro-gramma. Ogni volta che il Carosello lanciava i nostri prodotti si produceva il risultato che, il giorno dopo, i tele-foni bruciavano, perché tutti in Italia volevano i nostri prodotti”.

Nonostante il trasferimento a Milano, i Ciccarelli hanno sempre conservato un forte legame con la terra d’origi-ne, è così?“ Direi proprio di sì. mio zio Nico era affezionato a Cupra, tanto che quando la locale scuola si spostò nella parte bassa del paese, fece un investimen-to e si assunse la responsabilità della creazione di una casa di riposo per an-ziani, che dedicò ai genitori, Clemente e Nella Ciccarelli. Questo legame con il territorio venne trasmesso di gene-razione in generazione. mi racconta mia madre che quando avevo un solo

mese di vita mi portò da milano, dove risiedevamo, a casa dei nonni a Cupra: stavo male e i medici non avevano ca-pito quale fosse il mio problema e lei voleva assolutamente salvarmi. Così mi accompagnò dal dottor Ruzzi, noto per essersi formato nella prestigiosa scuola del professor murri, a Bologna. Quel medico comprese il mio proble-ma e trovò il sistema per guarirmi, facendomi fare immersioni prima in acqua calda, poi in acqua fredda, che permisero il dilatarsi del mio polmo-ne. Cupra mi salvò la vita. Ci ho pas-sato trenta estati, giocando a pallone con gli amici su campi impervi”.

Un elemento importante nella vostra storia è la continuità: chi sono i Cic-carelli oggi?“l’azienda continua ad essere a con-duzione familiare. Quando mi tro-vai al bivio al momento in cui dovevo fare la scelta della vita, se diventare giornalista, seguendo le orme di mio padre, o ascoltare i solleciti di chi vo-leva che entrassi in azienda con mio zio Nico, visto che lui non aveva figli e sarebbe spettato a me l’importante compito di portare avanti l’attività del-la famiglia, optai per questa seconda via, accettando la clausola di laure-armi in farmacia. per me, che venivo da studi classici, non è stato facile, ma raggiunsi il mio obiettivo. Così di-ventai pian piano l’ombra di mio zio, cercando di imparare tutto il possibile da lui. mi fece direttore generale e nel ’77, quando si spense, divenni ammi-nistratore unico. Ora siamo alla quin-ta generazione e in azienda ci sono i miei due figli, monica, che ha assunto il ruolo di direttore generale e luca, che si occupa delle farmacie”.

Ha mai avuto ripensamenti o mo-menti di difficoltà?“Nel ’75 persi mio padre; nel ’77 mio zio. In quel momento mi tremarono i polsi: ero solo, non avevo più alcun appoggio; a mio padre ero molto le-gato per la grande morale, l’etica e la storia che mi ha sempre trasmesso e senza di lui non avevo più un termi-ne di confronto. lo stesso per mio zio, che mi ha insegnato l’arte del me-stiere; ho avuto istanti in cui mi sono sentito in grave difficoltà. Col senno

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le grandi famiglie marchigiane

di poi, mi rendo conto che grazie a Dio ho portato avanti l’azienda nonostante le difficoltà, non da ultima la concorrenza delle multinazionali. Ciò si deve soprat-tutto ai due marchi principali – Cera di Cupra e pasta del Capitano – che hanno una forza intrinseca e un enorme valo-re proprio per la loro storia, per ciò che rappresentano per i consumatori”.

Oltre alla vocazione per la farmacia, i suoi nonni avevano qualche hobby?“una delle caratteristiche della famiglia Ciccarelli è sempre stata l’amore per la caccia. Qualche volta, infatti, il mio bisnonno arrivava a mettere il cartello

“Torno subito, sono a caccia”, lasciando i clienti allibiti. Con il professor vermiglio Ricci, storico di Cupra marittima, ho tro-vato documenti dell’Ordine dei farmaci-sti, in cui veniva richiamato proprio per questo suo comportamento. arrivò per-fino a minacciare di cambiare città pur di continuare a praticare questa passione”.

Da parte materna ha quindi ereditato la tradizione farmaceutica, da parte pater-na il dono della scrittura: può raccon-tarci un aneddoto legato al mestiere di suo padre?“mio padre per tre anni è stato inviato in marina per il giornale popolo d’Italia,

durante la seconda guerra mondiale. mi raccontò che un giorno, una domenica, era sull’ammiraglia giulio Cesare; tut-ti gli uomini erano in allarme ed erano molto impegnati. stava scrivendo degli appunti quando il cappellano di bordo si rivolse a lui e gli disse: ‘Ehi tu, con quel taccuino in mano, non star lì a fare nien-te. perché non servi messa con me? Così papà, che non aveva mai svolto un ruolo simile, quel giorno fece da chierichetto’”.

“Manager è una parola che mi faceva venire

l’orticaria. Oggi un po’ meno, ma preferisco

di gran lunga il tranquillizzante e

familiare sostantivo italiano: dirigente.

Manager mi fa sempre venire in mente,

per una bizzarra associazione d’idee,

déménager, che in francese significa

traslocare, sgomberare, ma anche andarsene.

Sarà forse perché alla Ciccarelli i

manager esterni sono passati rapidamente

e altrettanto rapidamente sono stati

traslocati fuori?” Tratto da

“la ForMUla del capitano”

di Marco Pasetti, Mursia Editore

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alTo arTigianaTo

Quando è stato il suo primo incon-tro con l’arte del fare?“fin da giovanissimo avevo una

predisposizione per le arti in ge-nerale. Non a caso, quando frequentavo le scuole medie avevo una grande pre-disposizione per le materie umanistiche e il disegno, tanto che le insegnanti mi consigliarono di iscrivermi all’istituto d’arte. Cosa che feci, studiando ad an-cona nella scuola fondata da Edgardo mannucci. Terminati gli studi e dopo aver prestato servizio militare, sono partito per milano, dove ho lavorato per anni come disegnatore di fumetti. ho successivamente operato in un settore che non aveva nulla a che fare con l’arte, ma dopo tre anni ho deciso di mettermi in proprio”.

Scelta coraggiosa. Come sono andate le cose?“ho iniziato con l’attività di pittore, scul-tore e grafico pubblicitario, fino a ci-

mentarmi nelle decorazioni su vetri e specchi e nella realizzazione di opere di arte sacra. mi accorsi che c’era un cer-to desiderio da parte di molte persone, amanti dell’artigianato e desiderose di possedere oggetti unici, di avere in casa specchi e vetri decorati. Di questa ten-denza ho fatto un’arte e di quest’arte ho fatto il mio lavoro, avviando collabo-razioni con varie vetrerie del territorio, presso le quali espleto ormai da anni questa attività”.

Come si svolge il suo lavoro?“uso le tecniche della sabbiatura, dell’incisione e del dipinto a mano per realizzare specchi, vetri e opere uniche, personalizzate. le decorazioni vengo-no sempre realizzate in armonia con il luogo in cui vengono inserite. si spazia da decorazioni molto classiche ad altre di tipo moderno, gestuali, minimaliste. Quelle che realizzo sono opere d’arte, che non vanno su tela, ma su vetri. Con-

centrandomi soprattutto sul lavoro su commissione, al fianco delle vetrerie, sono riuscito ad ottenere il risultato di poter vivere con la mia arte. Il bacino di utenza di questo tipo di creazioni è piut-tosto ampio; non mi rivolgo ad una nic-chia chiusa di collezionisti d’arte, ma ad utenti del mercato del mobile, dell’arre-damento e del design, sia nelle marche, che nel resto d’Italia”.

Le tecniche con cui opera sono inse-gnate nelle scuole?“purtroppo no, le ho apprese e perfe-zionate proprio lavorando nei laboratori. Il vetro è un materiale particolare e va trattato in modo specifico per ottenere risultati interessanti. Oggi molte scuole d’arte vengono a visitare le vetrerie dove lavoro proprio per conoscere da vicino questa materia. mi preoccupa e rattrista il fatto che non si garantisca una conti-nuità nel tempo. Il mio è un lavoro ‘in via d’estinzione’; se non viene trasmesso ai

Sauro ciuffolotti“Realizzo opere d’arte, non su tela, ma su vetro”pittore, scultore, designer, grafico pubblicitario, decoratore di vetri e specchi: sono i mille volti dell’artista artigiano di Jesi che, tra le sue opere, annovera “Il salotto alla memoria di falcone, Borsellino, livatino”

di a. Dachan

“Vorrei trasmettere il mio sapere ai

giovani; il mio è un mestiere ‘in via

di estinzione’”

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giovani, le decorazioni in futuro verranno realizzate solo attraverso stampe digita-li. vorrei trasmettere il mio sapere ai ra-gazzi; non sono geloso del mio lavoro e ci terrei tanto che qualcuno continuasse a portarlo avanti. le creazioni artigiana-li hanno un valore insostituibile e vanno salvaguardate. purtroppo, invece, non si fa nulla per tutelare questo patrimonio”. Come avviene il confronto con il clien-te?“a volte il committente viene da me con un’idea ben precisa, altre volte sono io che gli do suggerimenti su quello che è il suo progetto di base. Di base c’è che chi si rivolge a me vuole qualcosa di per-sonalizzato, che non abbia doppioni. Io credo molto nei rapporti umani e spes-so basta uno sguardo, un sorriso per far scattare l’intesa e iniziare un rappor-to di reciproca fiducia. la fiducia è un elemento fondamentale nel mio lavoro, perché ciò che creo è destinato alle abi-

tazioni della gente e ognuno in casa sua vorrebbe avere oggetti che riflettano la sua sensibilità, il suo gusto. l’esperien-za accumulata negli anni mi permette di procedere serenamente, di soddisfare le richieste che mi arrivano. per me non si tratta solo di portare a termine bene un lavoro, ma di consegnare qualcosa in cui ho messo una parte della mia anima. è come se mi dividessi in più persone”.

Dalle sue parole emerge un profondo coinvolgimento emotivo, oltre che pro-fessionale, nel suo lavoro.“lavoro con le mani, vivo di emozioni. Ogni volta che mi cimento in una nuova realizzazione provo un misto di ansia e gioia; ogni volta è come se fosse la pri-ma volta. prima di iniziare cerco sem-pre di immaginare l’opera completata; la prefiguro nella fase finale, pensando all’ultima vite che devo avvitare, poi mi metto al lavoro. Che sia un dipinto su uno specchio o su una porta, o una scul-

tura, il mio modus operandi è sempre lo stesso. prima di consegnare un lavoro, infatti, mi fermo lì a guardarlo, lo osser-vo in ogni dettaglio, poi lo saluto. Ogni opera è il risultato di un momento unico e irripetibile della mia vita e quando è completata inizia a vivere di vita propria”.

Crea anche per se stesso?“Come vuole la tradizione, il ciabattino ha sempre le scarpe rotte. per me non ho creato quasi nulla, ma vorrei trovare il tempo e il modo di farlo”.

Qual è la realizzazione di cui è più or-goglioso?“Il monumento alla savoia marchetti di-rei”.

Un’ultima domanda: come vede il suo futuro?“ho sessantuno anni e ciò nonostante, devo ancora scoprire cosa farò da gran-de”.

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viTa da manager

Il recupero della Costa Concordia è stato un evento che ha catturato l'attenzione dei media internaziona-

li, suscitando grande emozione. Il ritor-no dalle acque del relitto della nave da crociera naufragata al largo dell'Isola del giglio ha provocato commozione nel senso più profondo della parola anche per la natura del coinvolgimento delle persone che hanno realizzato l'impre-sa. un coinvolgimento che, visibilmen-te, andava ben oltre il lavoro fine a se stesso. Osservando il lavoro di squadra, la sin-cronia, l'impegno di più mani e più men-ti, nelle delicate ore che ha richiesto l'o-perazione di recupero, infatti, è emerso un elemento importante: l'armonia del

gruppo, fondamentale per la riuscita dell'impresa. Il filo conduttore delle operazioni era senza dubbio l'equilibrio, un elemento difficile da mantenere in condizioni così precarie, ma allo stesso tempo un elemento chiave. alcuni parti-colari relativi alle operazioni di recupero mi hanno molto colpito. Il primo era il continuo riferimento di Nick sloane - l'esperto che ha diretto le operazioni di “parbuckling” - al fatto che si lavorasse in squadra. Non ha mai parlato al sin-golare, usando sempre il pronome “noi” e mai “io”. Il suo è stato certamente un ruolo chiave, da team leader, da diret-tore d'orchestra, ma ha mantenuto l'at-teggiamento di una persona che è parte di un gruppo, dove il lavoro di un singolo

è determinante per il raggiungimento dell'obiettivo finale, tanto quanto quello collettivo. ha dato a tutti una lezione di stile, di umiltà e passione che ha lascia-to il segno. molte persone volevano l'e-roe, il personaggio, ma sloane ha voluto sempre mettere in risalto il gruppo. Il secondo aspetto che mi ha colpito era un dettaglio importante dell'abbiglia-mento del team - undici uomini e una donna - impegnato nella “cabina di re-gia”: tutti indossavano una t-shirt con la scritta “Determination & love”. Che un gruppo coinvolto in un'impresa così delicata, che consegue comunque ad un dramma, abbia scelto queste due parole, “determinazione” e “amore”, è molto significativo. Il look univoco era

Determination & LoveIl recupero della Costa Concordia, tra commozione e mito. Osservando il lavoro di squadra sono emersi elementi importanti: l'armonia del gruppo, la determinazione e la dedizione.

da una conversazione con gilberto santini

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certamente un elemento rafforzativo dell'idea di appartenere ad una squa-dra; guardandoli da lontano sembrava-no quasi un gruppo di amici. Tornando allo slogan stampato sulle t-shirt: la parola “determinazione” è un forte ri-chiamo alla lucidità, alla responsabilità, alla volontà di riuscire nel migliore dei modi. la parola “amore” invece richia-ma un concetto di grande importan-za: non si può non amare ciò che si fa. per molto tempo sembrava che questi due termini fossero in qualche modo antitetici, invece sono strettamente le-gati. Qui ritorna il senso della parola commozione: muoversi con, muoversi insieme per qualcosa. mi è tornata in mente la vicenda di steve Jobs, quando

venne escluso dall'azienda che lui stes-so aveva fondato, la apple; nonostante tutte le difficoltà e i dispiaceri, ha con-tinuato a dire che amava il suo lavoro, perché l'amore non si estingue con un rifiuto. Quando parlava ai ragazzi Jobs li esortava: “siate affamati, siate folli”, “il lavoro prenderà gran parte del vostro tempo, fate un lavoro che amate”. la motivazione è fondamentale per riusci-re nella vita e, per riprendere il fil rouge di questa impresa, per mantenere un equilibrio in ciò che si fa. Il terzo pun-to riguarda una sfumatura mitologica che circonda questa tragedia. la chiatta su cui i dodici esperti hanno seguito le operazioni è stata chiamata “polluce”. è un nome legato alla mitologia greca.

secondo la leggenda, polluce era il fi-glio di zeus e aveva un fratello, Casto-re, nato anche lui da un'umana, leda, non da una dea. Quando Castore muore, zeus dice a polluce che avrebbe vissuto con lui sull'Olimpo e che sarebbe diven-tato una divinità, ma questi gli rispose che avrebbe rinunciato all'immortalità, se suo fratello fosse tornato in vita, per-ché senza di lui si sentiva un nulla. zeus lo accontentò, così lui e il fratello, anche conosciuti come i Dioscuri, trascorsero la loro esistenza un giorno sull'Olimpo e un giorno nell'ade. Il fatto che alla chiatta sia stato dato questo nome è al-tamente significativo: non importa l'im-mortalità, è più significativo rinunciare ad una parte di sé per aiutare gli altri.

Campidoglio - Dioscuri all'alba

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imprese

DeScRiZiONeconsuntivo

2012 2011

a. ValORe Della pRODUZiONe

1 Ricavi 1.208.000 1.180.000

2 Variazione delle rimanenze

3 Variazione dei lavori in corso su ordinazione

4 Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

5 Altri ricavi e proventi 501.881 506.155

TOTale ValORe Della pRODUZiONe 1.709.881 1.686.155

B. cOSTi Della pRODUZiONe

6 Costi per Materie Prime, Sussidiarie, di Consumo e Merci (479) (541)

7 Prestazioni di servizi (182.242) (207.844)

8 Costi per il Godimento Beni di Terzi (35.232) (37.241)

9 Spese per il personale (118.992) (122.271)

10 Ammortamenti e svalutazioni (619.172) (619.955)

11 Variazione delle scorte (+/-) 0 0

12 Accantonamenti per rischi (118.000) 0

13 Altri accantonamenti 0 0

14 Oneri diversi di gestione (8.048) (4.851)

TOTale cOSTi Della pRODUZiONe (1.082.165) (992.703)

DiFFeReNZa TRa ValORi e cOSTi Di pRODUZiONe (a-B) 627.716 693.452

c. pROVeNTi eD ONeRi FiNaNZiaRi

15 Proventi da Partecipazioni

16 Altri proventi finanziari 20.773 25.270

17 Interessi e altri oneri finanziari (410.508) (467.240)

TOTale pROVeNTi e ONeRi FiNaNZiaRi (15+16-17) (389.735) (441.970)

D. ReTTiFicHe Di ValORe Di aTTiViTa’ FiNaNZiaRie 0 0

18 Rivalutazioni 0 0

19 Svalutazioni 0 0

TOTale Delle ReTTiFicHe (18-19) 0 0

e. pROVeNTi eD ONeRi STRaORDiNaRi

20 Proventi straordinari 286.352 7.634

21 Oneri straordinari (19.499) (6.563)

TOTale ONeRi e pROVeNTi STRaORDiNaRi (20-21) 266.853 1.071

RiSUlTaTO pRiMa Delle iMpOSTe (a-B+/-c+/-D+/-e) 504.834 252.553

22 Imposte sul reddito dell’esercizio (175.073) (35.220)

23 UTile (peRDiTa) Di eSeRciZiO 329.761 217.333

cONTO ecONOMicO 01.01 - 31.12.2012

il DirettoreGeom. Giacomo aquilanti

il presidente prof. alessandro Mancinelli

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aTTiVOconsuntivo

2012 2011

a. cReDiTi VeRSO eNTi pUBBlici Di RiFeRiMeNTO

1 Crediti verso enti pubblici di riferimento 0 0

B. iMMOBiliZZaZiONi 24.061.317 24.672.093

I. Immobilizzazioni immateriali 21.504 26.521

II. Immobilizzazioni materiali 24.034.563 24.640.322

III. Immobilizzazioni finanziaria, con separata indicazione 5.250 5.250

c. aTTiVO ciRcOlaNTe 1.176.179 1.872.138

I. Rimanenze 0 0

II. CREDITI, con separata indicazione, per ciascuna voce, dagli importi esigibili oltre l’esercizio successivo: 1.173.687 1.869.295

III. Attività finanziaria che non costituiscono immobilizzazioni 0 0

IV. Disponibilità liquide 2.492 2.843

D. RaTei e RiScONTi 31.600 33.264

TOTale aTTiVO (a+B+c+D) 25.269.096 26.577.505

cONTi D’ORDiNe 9.317 422.684

paSSiVO 2012 2011

a. paTRiMONiO NeTTO 15.699.840 15.370.079

I. Capitale di dotazione 12.793.896 12.793.896

IV. Fondo riserva 1.138.962 1.095.495

VI. Riserve statuarie o regolamentari 1.437.221 1.263.355

IX. Utile (perdita) dell’Esercizio 329.761 217.333

B. FONDO peR RiScHi e ONeRi 1.217.176 1.658.584

c. TRaTTaMeNTO Di FiNe RappORTO lavoro subord. 27.633 26.844

D. DeBiTi, con separata indicazione, per ciascuna voce degli importi esigibili oltre esercizio successivo: 8.317.815 9.515.150

3. Debiti Vs Tesoriere, Banche, Poste

a) Tesoriere 371.208 395.957

4. Mutui

a) Quota mutui scadenti entro l’anno successivo 1.083.162 1.027.480

b) Quota mutui scadenti oltre l’anno successivo 6.234.813 7.319.555

5. Acconti 81 81

6. Debiti verso fornitori

a) Scadenza entro l’anno successivo 140.196 146.232

8. Debiti Vs imprese controllate 0 0

9. Debiti Vs imprese collegate 0 0

10. Debiti verso Entri pubblici di riferimento 204.631 204.631

11. Debiti tributari 220.989 99.793

12. Debiti verso Istituti di Previdenza e sicurezza sociale 22.948 42.246

13. Altri debiti

a) Scadenza entro anno successivo 39.787 39.130

b) Scadenza oltre anno succesivo 0 240.045

e. RaTei e RiScONTi 6.632 6.848

TOTale paSSiVO + paTRiMONiO NeTTO (a+B+c+D+e) 25.269.096 26.577.505

il DirettoreGeom. Giacomo aquilanti

il presidente prof. alessandro Mancinelli

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imprese

Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale del cosiddetto “decreto lavoro” nella sua versione defini-

tiva (risultante dalle modifiche apportate dal parlamento in sede di conversione in legge), entrano in vigore importanti no-vità in tema di società. Innanzitutto, per quanto attiene alle srl semplificate viene meno il limite dei 35 richiesto in prece-denza dall’art. 2463-bis del Codice civile; gli amministratori non devono più essere scelti tra i soci e le clausole del modello standard tipizzato sono inderogabili. In-fine, è venuto meno il divieto di cedere le quote a soci non aventi i requisiti di età prima prescritti. Il provvedimento, inol-tre, elimina la figura della società a re-sponsabilità limitata “a capitale ridotto”: è stato infatti abrogato l’art. 44, commi 1, 2, 3 e 4, del D.l. 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modifiche dalla l. 7 ago-sto 2012, n. 134. le srl di questo tipo già iscritte presso il Registro delle imprese si considerano srl semplificate. Cambia anche la disciplina ordinaria delle srl: a seguito dell’entrata in vigore del “de-creto lavoro”, infatti, il 25 per cento dei conferimenti in denaro e l’intero sovrap-

prezzo dovranno essere versati non più presso una banca ma all’organo ammi-nistrativo nominato nell'atto costitutivo. Inoltre, per quanto attiene alla costitu-zione di srl si prevede che l'ammontare del capitale sociale possa essere di un solo euro. Comunque, in caso di ammontare sotto i 10mila euro, i conferimenti devono es-sere fatti in denaro ed essere versati per intero alle persone cui è affidata l’ammi-nistrazione. la somma da dedurre dagli utili netti risultanti dal bilancio, per for-mare la riserva di cui all’art. 2430 c.c., dev’essere almeno pari a 1/5 degli stessi, fino a che la riserva non abbia raggiun-to, unitamente al capitale, 10mila euro. la riserva può essere utilizzata solo per imputazione a capitale e per copertura di eventuali perdite, e dev’essere reinte-grata se per qualsiasi ragione viene di-minuita.

START UP INNOVATIVEImportanti novità anche per le start up innovative: ora la maggioranza delle quote o azioni possono essere detenute anche da soggetti diversi dalle persone

fisiche; le spese in ricerca e sviluppo de-vono essere uguali o superiori al 15 (e non più al 20) per cento del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione della start-up innovativa; in alternativa al requisito afferente la pre-senza di collaboratori in possesso di dot-torato di ricerca, è prevista la possibilità di impiegare, per almeno i 2/3 della forza lavoro complessiva, personale in posses-so di laurea magistrale ai sensi dell’art. 3 del Dm 22 ottobre 2004, n. 270; sono am-messe anche le start up titolari dei diritti relativi ad un programma per elaborato-re originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore; gli incentivi fiscali ricono-sciuti dall’art. 29 del citato D.l. 179/2012 spettano anche per il 2016. soppresso il termine del 17 febbraio 2013 entro il qua-le le società già costituite alla data del 19 dicembre 2012 dovevano depositare l’ap-posita dichiarazione del rappresentante legale al Registro delle Imprese, per es-sere considerate start-up innovative.

Novità per Srl semplificate e start up innovativeCon il “decreto lavoro” cambia la disciplina della srl semplificata e a capitale ridotto. Novità anche per le start up innovative

a cura della Redazione

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imprese

Con la legge 381 del 1991, le im-prese sociali sono state normate come “cooperative sociali”. Nel

corso degli anni Novanta e anche nell’ul-timo decennio il concetto di “impresa so-ciale” ha assunto anche forme giuridiche diverse da quella cooperativa, come le associazioni senza scopo di lucro, impe-gnate soprattutto nella creazione di posti di lavoro per soggetti svantaggiati e nella produzione di servizi per la comunità. le imprese sociali sono nate innanzitutto per dare risposta a quei bisogni sempre più presenti nella vita quotidiana trascu-rati dalle imprese a scopo di lucro, e a cui le politiche pubbliche di protezione so-ciale non sono state in grado di far fronte in modo adeguato. l’obiettivo principale è quello di favorire la creazione di luoghi di lavoro educativi e in senso lato “socia-li”, dove persone “svantaggiate” e “nor-modotate” (operatori, volontari, ecc.) po-tessero interagire per il pieno recupero dei soggetti in difficoltà e contribuire al miglioramento della qualità della loro vita. l’impresa sociale deve senza dub-bio possedere sia requisiti economico-imprenditoriali (produzione di beni e ser-

vizi, autonomia gestionale, presenza del rischio economico per gli imprenditori e presenza di lavoratori retribuiti accanto a volontari o utenti), sia requisiti sociali (produzione di benefici per la comunità, essere un’iniziativa collettiva, garantire una partecipazione allargata ai processi decisionali, prevedere la non distribui-bilità degli utili). l’impresa sociale si di-stingue dalle altre forme di impresa pri-vata, in quanto caratterizzata da obiettivi, forme proprietarie, vincoli e modalità di governance e di gestione che escludono la ricerca e soprattutto la massimizza-zione dei vantaggi (monetari e non) dei proprietari. è diversa anche dall’impre-sa pubblica, perché fondata e gestita da soggetti privati, e dalle varie istituzioni pubbliche di erogazione di beni e servizi. la creazione di un’impresa sociale può rappresentare, oggi, un valido strumento per l’aggregazione di giovani che cerca-no nel lavoro sia un riconoscimento eco-nomico, sia una realizzazione concreta dei propri ideali che si possono tradur-re, ad esempio, nell’impegno sociale e nel supporto a determinate categorie di persone svantaggiate. Date la natura e le

caratteristiche di queste iniziative, ovvia-mente la tipologia di personale attivo è molto eterogeneo: in particolare, oltre ai classici ruoli presenti nelle aziende tra-dizionali, possiamo trovare nuove profes-sionalità, figure specializzate ed esperte con competenze ed esperienze in ambiti professionali specifici, come quello della salute, del sostegno psicologico, ecc… Costituire un’impresa sociale è inoltre un’occasione per riuscire a coinvolge-re soggetti cosiddetti “svantaggiati” che cercano un’occasione per poter lavora-re ed essere quindi “utili” per sé stessi e per la società. Il soggetto economico identificato nell’impresa sociale può es-sere visto quindi come un’opportunità di sinergia tra soggetti che annoverano in sé competenze diverse, ma che insieme possono contribuire al miglioramento sociale e alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Impresa sociale: insieme per intraprenderegià a partire dagli anni Ottanta, in Italia sono nate nuove forme imprenditoriali ed organizzative con l’obiettivo di perseguire finalità sociali: queste iniziative di natura privata sono state avviate e gestite, nella maggior parte dei casi, da volontari impegnati principalmente nella produzione di servizi sociali e in attività produttive volte a favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate

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imprese

Nella prassi, accanto all’investi-mento di tipo industriale si è ri-chiesto alle imprese di specifica-

re obiettivi occupazionali da raggiungere all’entrata a regime degli impianti, di prevedere attività di ricerca, e, a volte, attività formative per i dipendenti.si comprende allora come tale istituto si sia notevolmente evoluto nel corso degli anni, partendo dalla ex Cassa per il mez-zogiorno, passando per la legge 488/92 ed arrivando ai giorni nostri con questa nuova formula di partecipazione alle de-cisioni strategiche. Nell’attuale assetto normativo i contratti di sviluppo hanno ad oggetto la realizzazione, su iniziativa di una o più imprese, di uno dei program-mi seguenti:a)  programma di sviluppo industriale: iniziativa imprenditoriale finalizzata alla produzione di beni e/o servizi, per la cui

realizzazione sono necessari uno o più progetti di investimento ed eventual-mente progetti di  ricerca industriale a prevalente sviluppo sperimentale, stret-tamente connessi e funzionali tra di loro in relazione al processo di produzione dei prodotti finali;b)  programma di sviluppo turistico:  ini-ziativa imprenditoriale finalizzata allo sviluppo dell’offerta turistica, attraverso il potenziamento e il miglioramento della qualità dell’offerta ricettiva, delle attivi-tà integrative dell’offerta ricettiva e dei servizi di supporto alla fruizione del pro-dotto turistico, per la cui realizzazione sono necessari uno o più progetti d’in-vestimento ed eventualmente progetti di ricerca industriale a prevalente sviluppo sperimentale strettamente connessi e funzionali tra di loro in relazione alla de-finizione di offerta turistica per il territo-

rio di riferimento;c)  programma di sviluppo commercia-le:  iniziativa imprenditoriale finalizzata allo sviluppo del settore commerciale, attraverso il potenziamento e la qualifi-cazione dell’offerta distributiva del ter-ritorio, per la cui realizzazione sono ne-cessari uno o più progetti d’investimento ed eventualmente progetti di ricerca industriale a prevalente sviluppo speri-mentale strettamente connessi e funzio-nali tra loro in relazione alla definizione dell’offerta distributiva per il territorio di riferimento.Il programma può prevedere anche la realizzazione di opere infrastruttura-li, materiali ed immateriali, funzionali all’oggetto del contratto di sviluppo. I re-lativi oneri, compresi quelli di progetta-zione, sono integralmente a carico delle risorse pubbliche. solo ove sia accertata

I contratti di sviluppo sull’area cratere sismico aquilanol’idea di tale tipologia contrattuale nasce dall’esigenza di far coincidere il più possibile la direzione degli investimenti pubblici con le reali esigenze manifestate dalle aziende. In estrema sintesi, i contratti di sviluppo nascono per finanziare grandi investimenti industriali privati in aree arretrate del paese attraverso un accordo di tipo contrattuale attraverso il quale la parte privata si impegna ad un piano di investimenti concordato, e la parte pubblica a sostenerne una parte del costo

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la carenza, totale o parziale, di risorse di carattere generale destinabili alla rea-lizzazione delle infrastrutture, la relativa copertura può essere garantita attraver-so le risorse riservate ai contratti di svi-luppo.I progetti di investimento devono essere volti ai seguenti obiettivi di sviluppo:

a. Realizzazione di nuove unità pro-duttive;

b. ampliamento di unità produttive esistenti;

c. Diversificazione della produzio-ne di un’unità produttiva in nuovi prodotti aggiuntivi;

d. Cambiamento fondamentale del processo di produzione comples-sivo di un’unità produttiva esi-stente.

Non sono ammissibili alle agevolazioni i progetti costituiti da investimenti di mera sostituzione.possono inoltre essere presentati, in aggiunta ai progetti di investimento, dei  progetti di ricerca industriale e svi-luppo sperimentale, con quota prepon-derante di sviluppo sperimentale ri-spetto alle attività di ricerca industriale. possono essere realizzati da più soggetti anche in forma congiunta attraverso espliciti accordi di collaborazione, for-malizzati mediante appositi contratti e/o la costituzione di consorzi e altre forme di associazione anche temporanee tra imprese.Questa misura, attiva finora solo in cin-que regioni del sud Italia, è stata di re-cente riattivata per l’area del cratere si-smico aquilano con uno stanziamento di 40 milioni di euro, mentre nel “decreto

del fare” sono stati inseriti ulteriori 150 milioni per estendere la misura ad alcu-ne altre regioni del Centro Nord. l’area del cratere sismico aquilano in-teressa diversi Comuni del territorio ma anche alcuni Comuni limitrofi dislocati nelle province di Teramo e pescara.

Maurizio camisciaResponsabile area abruzzosida groupTel. [email protected]

Il palazzo del governo dopo il sisma

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Questi sono certamente dati preoc-cupanti, che riflettono un profon-do disagio economico-sociale

e che richiedono celeri solu-zioni. Tra queste, si sta facendo via via sempre più solida l’idea che la creazione di start up innovative possa svolgere un ruolo cruciale nella lotta alla disoccu-pazione giovanile. la convinzione nasce dallo studio del caso di successo israe-liano, che ha fatto della start up la pro-pria ragione di crescita e sviluppo.Israele infatti, sebbene coinvolto in un conflitto acceso da decenni, è diventato il paese con il più alto numero di società tecnologiche quotate al Nasdaq e con il più alto numero di brevetti hi-tech me-dici pro capite, assicurandosi così un giro d’affari di 12,6 miliardi di dollari,

pari al 6,5 per cento del pil. la cosid-detta silicon Wadi è attualmente capace di generare 120mila posti di lavoro (il 4 per cento della forza lavoro nazionale) e vale più del tradizionale settore delle in-frastrutture industriali, che “copre” il 6,8 per cento del pil (fonte: Dan senor-saul singer, start-up Nation, mondadori).se torniamo invece in Italia, vediamo che le imprese guidate da giovani under 30 sono di poco superiori alle 515mila uni-tà e rappresentano poco più del 5 per cento sul totale (fonte: unioncamere – Infocamere, movimprese). Queste mi-sure entrano in forte contrasto con i dati dell’esperienza israeliana: perché tanta disparità? probabilmente una risposta può essere fornita dall’analisi delle prin-cipali barriere all’imprenditorialità gio-

vanile italiana:1. Poca “educazione” all’imprendi-

torialità e assenza di formazione adeguata: a livello sia scolastico che familiare i giovani non sono incorag-giati, né tanto meno preparati, ad in-traprendere la strada dell’imprendi-toria. Docenti e genitori molto spesso non hanno una visione aggiornata del contesto socio-economico delle nuove generazioni, per cui vengono solitamente a mancare momenti di contatto con le realtà aziendali du-rante il percorso formativo del giova-ne. In un contesto educativo sarebbe utile strutturare l’attività didattica in modo tale da prevedere simulazioni in classe ed intensificare la parte-cipazione a tirocini e stage durante

Quando la start Up si fa rimedio anticrisiIl tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) ha raggiunto in Italia livelli record, salendo a giugno 2013 al 39,1 per cento. secondo una recente indagine Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), l’aumento è attribuibile essenzialmente ai “neet” (not in employment, education or training), ovvero ragazzi che non lavorano, né sono occupati in attività di formazione e che sono arrivati a rappresentare il 21,4 per cento della popolazione italiana

consulenza

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la stagione estiva. Investire nell’alta qualificazione e nella creazione di un solido network università-impresa potrebbe certamente essere un ul-teriore aiuto.

2. Mancanza di fondi: è risaputo che i giovani imprenditori tendano ad in-contrare una maggiore difficoltà nel reperimento delle risorse finanziarie e che la situazione sia peggiorata a causa della crisi economica. sareb-be utile pertanto iniziare a parlare di strumenti quali contributi eco-nomici regionali e nazionali per le giovani aziende, cercando di evitare di cadere in dinamiche poco traspa-renti legate alla speculazione nel settore. altri strumenti potrebbero essere rappresentati da programmi

di finanziamento a tasso agevolato, agevolazioni fiscali per investimenti in settori R&D o per aziende desti-nate ad esportare e capaci di creare occupazione nel tempo.

3. eccesso di burocrazia: la ridondanza e il continuo mutamento della mate-ria normativa non fa che scoraggiare la nuova imprenditorialità, allungan-do i tempi ed incrementando i costi.

4. crisi dei valori: l’Italia è diventata sfortunatamente una Nazione con-centrata eccessivamente sul breve periodo, che ha perso l’obiettivo del lungo. E’ necessario ribaltare questa concezione ed iniziare ad improntare una ricerca orientata al lungo ter-mine. Inoltre è necessario un ritor-no alla professionalità, all’etica, allo

spirito di sacrificio e all’intrapren-denza.

Di conseguenza, se da una parte all’Italia come stato si chiedono maggiore stabi-lità politica, trasparenza, efficienza del sistema normativo oltre che legale, una visione di lungo periodo e una maggio-re propensione a scommettere sull’im-prenditoria giovanile al fine di alimentare la ripresa, dall’altra si chiede ai giovani uno sforzo a non lasciarsi trasportare da questa ondata di sfiducia che sta attra-versando lo stivale. pensare che ormai si sia innescata una spirale destinata sola-mente a peggiorare le condizioni attuali non farà che far degenerare il tutto.

Roberta et taminiCollaboratrice Incubatore – ThE hIvE

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consulenza

Fino a pochi anni fa chi cercava la-voro aveva come obiettivo quello di trovare un posto come dipendente,

nel pubblico o nel privato, con l’idea e la speranza di poterlo mantenere il più a lungo possibile, se non per tutta la vita la-vorativa. Oggi la situazione è radicalmen-te cambiata: i licenziamenti, la cassa inte-grazione e la chiusura delle aziende sono oramai cronaca di tutti i giorni e questo la dice lunga sulla difficoltà che attanaglia i disoccupati nel trovare un’occupazione. probabilmente il periodo di crisi, o me-glio, di cambiamento che stiamo viven-do, sta spingendo molte persone in cer-ca di lavoro a rivolgere lo sguardo verso nuove attività e soprattutto verso nuove

forme d’impiego. lo sviluppo del lavoro, attraverso il sostegno alle aziende per l’assunzione di nuove figure lavorative, ri-mane senza dubbio prioritario; allo stesso tempo però sono sempre più importanti il supporto e l’incentivazione alla nascita di nuove attività attraverso misure ad hoc, come quella dell’autoimpiego. è proprio questa la parola che oggi sta prendendo sempre più campo, e che potrebbe rap-presentare una valida alternativa e una soluzione efficace alla estenuante ricer-ca di lavoro, che molto spesso non por-ta i frutti sperati, e che lascia dietro di sé situazioni di incertezza e precarietà nel-le persone. a supporto e sostegno degli obiettivi di crescita e sviluppo dell’occupa-

zione, il governo è intervenuto attraverso lo stanziamento di un miliardo e mezzo di euro per l’assunzione di 200 mila giovani, attraverso la detassazione dei contratti a tempo indeterminato per 18 mesi, il rifi-nanziamento degli incentivi all’autoim-prenditorialità e l’autoimpiego (solo per le aree svantaggiate del territorio), il rilancio dei tirocini e l’alternanza scuola-lavoro. Con il “pacchetto occupazione” (decreto legge n. 76 del 2013) si stima di “attiva-re” una platea di circa 200 mila giovani disoccupati e inattivi. gli 800 milioni diret-ti alla detassazione potrebbero produrre 100 mila occupati, mentre 15 milioni per l’alternanza studio-lavoro potrebbero at-tivare circa 10 mila studenti universitari.

autoimpiego: una timida strada per risolvere il problema della disoccupazioneQuante volte ci siamo sentiti chiedere, soprattutto in tenera età: cosa vorresti fare da grande? E a quella domanda le nostre idee e i nostri desideri cominciavano a viaggiare con la fantasia... Quella stessa domanda, oggi, molti giovani (e non solo) sono costretti a riproporla a sé stessi, e purtroppo la risposta non è sempre scontata. Tutt’altro

di N. Riggio

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Con l’autoimprenditorialità e l’autoimpie-go, per i quali sono previsti fondi per circa 80 milioni di euro nel periodo 2013-2015, potranno essere coinvolti circa 8-10 mila soggetti. Il decreto-legge interviene an-che sul fronte della normativa del lavoro, attraverso ritocchi alla riforma fornero, partendo dai contratti a termine, ripor-tando a 10 e 20 giorni gli intervalli tra i contratti a tempo determinato (rispetti-vamente inferiori o superiori a sei mesi) e viene eliminato il divieto di proroga del primo contratto acausale. per quanto ri-guarda l’autoimprenditorialità, vengono ripristinate le misure che incentivano la nascita di nuove attività, principalmente sotto forma di ditta individuale e società

di persone. Il finanziamento, che si sud-divide tra fondo perduto e prestito a tasso agevolato, prevede la copertura delle spe-se relative agli investimenti che vengono programmati per l’apertura della nuova attività e che hanno carattere di essen-zialità e funzionalità per lo sviluppo e la crescita del business che si va ad intra-prendere. all’interno della medesima mi-sura, è prevista inoltre la copertura per le spese relative al primo anno di gestione, con l’obiettivo di sostenere sin dall’inizio la nuova entità economica.Questa tipolo-gia di aiuto può essere considerata, anche alla luce dell’ottimo riscontro fino ad ora ottenuto, una buona strada da percorrere ed incentivare per cercare di alleviare e ri-

solvere il problema della disoccupazione: in questo modo, infatti, potranno emerge-re più facilmente le capacità e le attitudini dei singoli, e allo stesso tempo si potranno sostenere ed agevolare tutte quelle per-sone dotate di competenze e conoscenze tali da creare valore aggiunto e ricchezza per la collettività. allo stesso tempo, può rappresentare un’opportunità per contri-buire alla ricostruzione e ristrutturazione del tessuto imprenditoriale nazionale, che negli ultimi anni ha subito un progressivo ed inesorabile assottigliamento, a causa di diversi fattori esogeni (vedi crisi econo-mica), ma soprattutto endogeni (prima tra tutte, la gestione non sempre efficiente ed efficace delle risorse finanziarie).

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consulenza

AUMENTO DI CAPITALE BPrM

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Il decreto introduce la liberalizzazione del wi-fi e taglia numerosi certificati medici oggi richiesti ai fini lavoristici.

Relativamente al wi-fi, si precisa che quando l'offerta di accesso a internet al pubblico non costituisce l'attività com-merciale prevalente del gestore del ser-vizio, non si applicano l’art. 25 del Codice delle comunicazioni elettroniche (D.lgs. 1° agosto 2003, n. 259) e l’art. 7 del D.l. 27 luglio 2005, n. 144, convertito con mo-difiche dalla l. 31 luglio 2005, n. 155. In sede di conversione sono state introdotte disposizioni dirette a tutelare le imprese che vantano crediti nei confronti di enti che versano in situazioni di dissesto fi-nanziario. al fine di ampliare la platea delle pmi che potranno accedere al fon-do Centrale di garanzia, vengono intro-dotte modifiche agli attuali criteri di ac-cesso per il rilascio della garanzia. Inoltre, il fondo potrà contare su un ulte-riore finanziamento di circa 50 miliardi. Il testo definitivo del decreto prevede l’au-mento della misura massima della ga-ranzia diretta concessa dal fondo fino all'80 per cento dell'ammontare dell’o-perazione finanziaria, per le anticipazioni di credito, verso imprese che vantano

crediti nei confronti di pa e per le opera-zioni finanziarie di durata non inferiore a 36 mesi, di cui rispettivamente agli arti-coli 4 e 5 del D.m. 26 giugno 2012. Il de-creto stanzia 5 miliardi per sostenere fi-nanziamenti a tasso agevolato alle micro e pmi per l’acquisto di macchinari, im-pianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo. Tali prestiti - della durata massima di 5 anni e per un valore non superiore a 2 milioni di euro per ciascuna impresa - saranno concessi entro il 31 dicembre 2016 attraverso l’intervento di banche convenzionate. Tra i beni agevo-lati vi sono ora anche hardware, software e tecnologie digitali. In sede di conversio-ne la misura in commento è stata estesa alle pmi agricole e del settore della pe-sca. Introdotte misure di liberalizzazione del mercato del gas naturale e dei car-buranti per le Pmi, in linea con le indica-zioni della Commissione europea e dell’antitrust. Con la modifica dei criteri di determinazione delle tariffe e con il blocco degli aumenti, deriveranno ri-sparmi per gli utenti sulle bollette elet-triche. una norma del provvedimento prevede la possibilità di disporre di credi-ti agevolati per finanziare la quota di ca-

pitale di rischio per la costituzione di im-prese miste, anche in paesi in via di sviluppo. I cittadini potranno chiedere una casella di posta elettronica certifica-ta (pec), indicando la stessa quale pro-prio domicilio digitale (art. 10, comma 3-quater, D.l. 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla l. 12 luglio 2011, n. 106). Oltre 2 miliardi di euro per il quadriennio 2013-2017 con-sentiranno il proseguimento dei cantieri in corso e l'avvio di nuovi lavori (dal mi-glioramento della rete ferroviaria nazio-nale a determinate infrastrutture strada-li locali). sono sospesi fino al 15 settembre 2013 i pagamenti dei canoni per le concessioni demaniali marittime di cui all'art. 03 del D.l. 5 ottobre 1993, n. 400, convertito con modifiche dalla l. 4 dicembre 1993, n. 494. la sospensione opera anche se i relativi importi siano stati iscritti al ruolo esattoriale e siano state emesse cartelle di pagamento. fino alla stessa data sono sospesi i procedi-menti amministrativi relativi alla sospen-sione, revoca o decadenza dalla conces-sione demaniale marittima derivante dal mancato versamento del canone. abolita la tassa sulle piccole imbarcazioni, in-

Equitalia, per il fermo dell’automobile occorre il “preavviso”Il “decreto del fare” è definitivo. Rispetto alla versione originaria, sintetizzata sul n. v - luglio 2013 di questa Rivista (pagine 50-52), il testo risultante dalle modifiche introdotte in sede di conversione contiene importanti novità

a cura della Redazione

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trodotte semplificazioni nelle procedure relative ai dragaggi e rimodulate le tasse portuali. le pubbliche amministrazioni in ritardo nella conclusione dei procedi-menti amministrativi saranno tenute a risarcire l’interessato, fino a un massimo di 2mila euro. Nei procedimenti nei quali intervengono più amministrazioni, l'inte-ressato deve presentare l’istanza all'am-ministrazione procedente, che la tra-smette tempestivamente al titolare del potere sostitutivo dell'amministrazione responsabile del ritardo. Introdotte im-portanti semplificazioni nei procedi-menti amministrativi: il soggetto che ne-cessita della segnalazione di inizio attività può chiedere allo sportello unico di ac-quisire tutti gli atti di assenso necessari all’intervento edilizio; inoltre, il certifica-to di agibilità può essere chiesto anche per singoli edifici, singole porzioni della costruzione o singole unità immobiliari purché funzionalmente autonomi, se sono state realizzate e collaudate le ope-re di urbanizzazione primaria. Da segna-lare, poi, che il decreto introduce sempli-

ficazioni nelle procedure relative alla ristrutturazione degli edifici nelle città. le Regioni e le province autonome pos-sono prevedere deroghe al D.m. 2 aprile 1968, n. 1444, nonchè emanare norme in materia di spazi da destinare agli inse-diamenti residenziali, a quelli produttivi, a quelli riservati ad attività collettive, al verde e ai parcheggi (art. 2-bis, D.p.R. 6 giugno 2001, n. 380). Importanti le novità per il settore agricolo: per la vendita al dettaglio esercitata su superfici all'aper-to nell'ambito dell'azienda agricola, e per la vendita esercitata in occasione di sa-gre, fiere, manifestazioni a carattere reli-gioso, benefico o politico o di promozione dei prodotti tipici o locali, non è richiesta la comunicazione di inizio attività. la ven-dita diretta mediante il commercio elet-tronico può essere iniziata contestual-mente all'invio della comunicazione al Comune del luogo ove ha sede l'azienda di produzione. Nell'ambito della vendita diretta è consentito il consumo immedia-to dei prodotti oggetto di vendita, utiliz-zando i locali e gli arredi nella disponibi-

lità dell'imprenditore agricolo, escluso il servizio assistito di somministrazione e nel rispetto delle norme di carattere igie-nico-sanitario. la vendita diretta dei pro-dotti agricoli, infine, non comporta cam-bio di destinazione d'uso dei locali ove si svolge la vendita e può esercitarsi su tut-to il territorio comunale, a prescindere dalla destinazione urbanistica della zona in cui sono ubicati i locali a ciò destinati. per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture il durc (Documento unico di Regolarità Contributiva) potrà essere ac-quisito in via informatica. In presenza di lavori privati di manutenzione in edilizia realizzati senza ricorso a imprese diret-tamente in economia dal proprietario dell'immobile, non vi è l'obbligo di richie-sta del documento. sarà realizzato un piano nazionale per le zone a “burocra-zia zero”, e si prevede che per i campeg-gi non sia necessario il permesso a co-struire, se il posizionamento degli allestimenti mobili viene effettuato in conformità alle leggi regionali di settore e al progetto già autorizzato con il rila-

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consulenza

scio del permesso a costruire. Introdotte semplificazioni nella disciplina dei mate-riali di riporto (D.l. 25 gennaio 2012, n. 2, convertito con modifiche dalla l. 24 mar-zo 2012, n. 28); modificato inoltre l'art. 243 del D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, in materia di acque sotterranee emunte. Novità anche per le terre e rocce da sca-vo e per gli impianti ad inquinamento “scarsamente significativo”. soppressi numerosi certificati sanitari attestanti l'idoneità psico-fisica al lavoro (come ad esempio il certificato di sana e robusta costituzione e il certificato medico com-provante la sana costituzione fisica per i farmacisti, il certificato di idoneità fisica per l'assunzione nel pubblico impiego e per i maestri di sci). Cambia la normativa sulle competenze in materia di omologa-zione di macchine agricole (art. 107 del D.lgs. 30 aprile 1992, n. 285) nonché sull'abilitazione all'uso delle stesse (art. 73, comma 5, D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81). per gli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture sottoscritti dalle pubbliche am-ministrazioni a partire dal 21 novembre 2013, la documentazione comprovante il possesso dei requisiti di carattere gene-rale, tecnico organizzativo ed economi-co-finanziario dev'essere acquisita esclusivamente attraverso la banca dati

di cui all'art. 6-bis del D.lgs. 12 aprile 2006, n. 163. sul fronte giustizia, il decre-to introduce misure dirette a diminuire i tempi dei procedimenti civili, anche at-traverso i seguenti interventi: a) ripristino dell’istituto della mediazione obbligato-ria; b) revisione del cosiddetto “concor-dato in bianco”, l’istituto introdotto nel 2012 per evitare il fallimento. In partico-lare, al fine di contrastare le domande dirette soltanto a rinviare il momento del fallimento, il decreto prevede che l’im-presa non potrà più limitarsi alla sempli-ce domanda iniziale in bianco, ma dovrà depositare l’elenco dei suoi creditori. Il Tribunale potrà nominare un commissa-rio giudiziale, con la funzione di verificare se l’impresa si sta effettivamente atti-vando per predisporre una proposta di pagamento ai creditori. In presenza di atti in frode ai creditori, il Tribunale potrà chiudere la procedura. I limiti alla pigno-rabilità dei beni - contenuti nel Codice di procedura civile con riferimento alle sole ditte individuali - sono estesi alle società di capitali. sono previsti contributi - nel limite del 50 per cento della quota relati-va alla contribuzione a fondo perduto di-sponibile sul fondo per la ricerca appli-cata (far) - per favorire lo sviluppo di start up innovative e di spin off universi-

tari, la valorizzazione di progetti di social innovation per giovani sotto i 30 anni, il potenziamento del rapporto tra il mondo della ricerca pubblica e le imprese, il po-tenziamento infrastrutturale delle uni-versità e degli enti pubblici di ricerca. Nel giudizio di opposizione a decreto ingiun-tivo, quando è presentata opposizione il giudice dovrà fissare la prima udienza entro 30 giorni e in tale sede decidere in merito alla provvisoria esecuzione. Negli accordi di partenariato pubblico-privato finalizzati alla realizzazione di infrastrut-ture di importo superiore a 200 milioni di euro, si introducono un credito d’impo-sta (ai fini Ires ed Irap) e l’esenzione dal canone di concessione, a favore del tito-lare del contratto. Il decreto stanzia 5 mi-lioni per il 2013 e per il 2014, e 7 milioni per il 2015, al fine di istituire le “borse per la mobilità” a favore di studenti con un curriculum scolastico eccellente. si tratta della possibilità di iscriversi per l’anno accademico 2013-2014 ad univer-sità con sede in regioni diverse da quella di residenza. Numerose le novità in ma-teria fiscale: innanzitutto, è stata abolita la responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore in materia di Iva. Inol-tre, dal 1° gennaio 2015 i titolari di partita Iva potranno: a. comunicare in via tele-

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matica all'agenzia delle entrate i dati analitici delle fatture di acquisto e ces-sione di beni e servizi, incluse le relative rettifiche in aumento e in diminuzione; b. trasmettere quotidianamente l'ammon-tare dei corrispettivi delle operazioni ef-fettuate e non soggette a fatturazione, risultanti dagli appositi registri. seguirà un provvedimento attuativo. sono esclusi dalla segnalazione i corrispettivi relativi alle operazioni, non soggette a fattura-zione, effettuate dallo stato, dalle Regio-ni, dalle province, dai Comuni e da altri organismi di diritto pubblico, nonchè dai soggetti che applicano la dispensa dagli adempimenti di cui all'art. 36-bis del D.p.R. 633/1972. In materia di modello 770 è stato soppresso l’obbligo di comu-nicare (in via telematica) i dati retributivi e le informazioni necessarie per il calco-lo delle ritenute fiscali e dei relativi con-guagli. a decorrere dal 2014, i titolari di redditi di lavoro dipendente e assimilati di cui agli articoli 49 e 50, comma 1, lette-re a), c), c-bis), d), g) (con esclusione del-le indennità percepite dai membri del parlamento europeo), i) e l), del Tuir, in

assenza di un sostituto d'imposta tenuto ad effettuare il conguaglio, possono co-munque presentare la dichiarazione dei redditi e la scheda relativa al 5 e all'8 per mille, con le modalità indicate dall'art. 13, comma 1, lettera b), del D.m. 31 mag-gio 1999, n. 164, ai Caf dipendenti e ai professionisti abilitati. In materia di pi-gnoramenti immobiliari, si prevede l’im-pignorabilità dell’unico immobile di pro-prietà del debitore, che sia adibito ad abitazione principale, ad eccezione dei casi in cui l’immobile sia di lusso o co-munque classificato nelle categorie ca-tastali a/8 e a/9 (ville e castelli). per tutti gli altri immobili, il valore minimo del de-bito in presenza del quale è possibile espropriare l’immobile passa da 20mila a 120mila euro. Inoltre, l’esproprio può essere eseguito solo trascorsi sei mesi dall’iscrizione dell’ipoteca (e non più quattro mesi). passa da 72 a 120 rate mensili la dilazione concedibile da Equi-talia in presenza di difficoltà finanziarie del debitore, che non siano dovute a sua colpa e siano dipendenti dalla crisi eco-nomica. la rateizzazione decade se il de-

bitore non effettua il pagamento di otto rate, anche non consecutive (e non più due rate consecutive). fino al 31 dicem-bre 2013 equitalia gestirà la riscossione non soltanto dei tributi degli enti locali, ma anche dei crediti non tributari, come ad esempio le multe. la procedura di iscrizione del fermo di beni mobili regi-strati dev'essere avviata dall'agente della riscossione con la notifica al debitore (o ai coobbligati iscritti nei pubblici registri) di una comunicazione preventiva conte-nente l'avviso che, in mancanza del pa-gamento delle somme dovute entro 30 giorni, sarà eseguito il fermo, senza ne-cessità di un'ulteriore comunicazione. l'iscrizione del fermo non opera se in questi 30 giorni il debitore o i coobbligati dimostrano all'agente della riscossione che il bene mobile è strumentale all'atti-vità d'impresa o della professione». (art. 86, comma 2, D.p.R. 602/1973).

Per saperne di più:D.l. 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla l. 9 agosto 2013, n. 98 (gazzetta ufficiale n. 194 del 20 agosto 2013 - supplemento Ordinario n. 63

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Quale futuro ha la professione di designer in Italia?”per certo la professione del designer ha

mutato molto il suo significato negli ul-timi dieci anni e ancora di più lo farà in futuro. In Italia esistono oramai 14 facoltà del Design e ogni anno escono migliaia di laureati, in un siste-ma che non può più sempre e solo vedere il desi-gner come una celebrity o una star, ma semmai come un tecnico della creatività, un professionista capace di risolvere ed affrontare sfide note piut-tosto affrontare temi nuovi. Oggi non si parla più solo di product design, ma di interaction design, visual design, service design, transportation de-sign, strategic design, fashion design, experience design … declinando la pratica del designer in una serie di campi specifici e mirati, data la comples-sità del panorama artificiale e produttivo che ci circonda”.

Su quali settori economici puntare?”Credo che settori come l'arredo e l'abitare, il cibo e l'alimentazione, il tessile e la moda, il turi-

smo e l'ospitalità siano e saranno i terreni domi-nanti e trainanti per il made in Italy, soprattutto guardando ai rapporti con il resto del mondo e con le economie emergenti. Comunque vada per la nostra economia in forte difficoltà, ci viene ri-conosciuto un primato ed un’expertise nel mondo del "bello" e del "ben fatto" che credo non possia-mo correre il rischio di perdere in futuro. Il design lavora in tale direzione oggi, cercando di tenere conto della nostra storia e della nostra specifici-tà, ma capendo a livello internazionale quale sono le dinamiche e i cambiamenti in corso. Tuttavia non possiamo trascurare che oggi il bello, senza il giusto (socialmente) e il pulito (ambientalmente), non ha ragione di esistere: quindi una coscienza sociale ed ambientale sono requisiti prioritari per essere un progettista”.

Il ruolo della formazione …”la formazione è una parte importante nel per-corso di un designer e richiede soprattutto la convinzione che sia una pratica quotidiana che ti accompagnerà per tutta la vita. per quanto una

Faccio ciò che sonogiulio Ceppi, architetto, docente al politecnico di milano, è fondatore ed oggi managing director di Total Tool, studio integrato di design, comunicazione, architettura e visioning con sedi a milano, Buenos aires e Tokio. a ml spiega quali sono secondo lui le prospettive del designer, in un contesto in continua evoluzione

di a. fabri

professioni

“ La formazione è

una parte importante nel percorso di un

designer e richiede soprattutto la

convinzione che sia una pratica quotidiana che

ti accompagnerà per tutta la vita

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buona scuola sia fondamentale, non ba-sta certo un diploma di master per cre-dersi creativi, ma si tratta invece di ac-quisire quanto anche achille Castiglioni definitiva "uno stile di vita", ovvero un proprio modo di guardare le cose intorno a sé, costante e quotidiano: la formazio-ne è la tecnica personale per alimentare la propria curiosità ed attenzione verso il mondo. Oggi vedo invece troppa fretta ed arro-ganza, la certezza di essere tutti subito "capaci di fare", solo perché si maneg-gia con grande maestria un programma di modellazione virtuale: tuttavia la re-altà è fatta ancora di atomi, di processi produttivi e materiali, ma soprattutto di persone. Conoscere e riconoscere ciò di cui siamo fatti e come è fatto il mondo, che continuamente muta e si trasforma, la cosiddetta "carne del mondo" come la chiamava merleau ponty, padre della fe-nomenologia, è fondamentale”.

… e delle iniziative di alternanza studio-lavoro.“In tal senso fare pratica e soprattutto capire le dinamiche sociali e psicologi-che del nostro lavoro è importantissi-mo: il progetto è guidato dalle persone. Tecnologie e mercati sono conseguen-ze, non priorità. Inoltre va tenuto conto che spingere l'innovazione, sollecitare il cambiamento, non è sempre una pra-tica consolidata o attesa: il concetto di innovazione è oggi estremamente rela-tivo e dinamico, si modifica da mercato a mercato, da cultura a cultura; spesso si sostituisce "novità" con "innovazione", ma sono due dimensioni molto diverse tra loro. avere esperienza sul campo, ri-conoscersi in maestri e figure guida, co-struire la propria personalità sul proprio lavoro e non viceversa, sono tutti temi fondamentali per un futuro progettista. anche l'insegnamento, come mi acca-de al politecnico di milano, dev’essere

un'occasione di apprendimento e di con-tinuo ragionamento sul "perché "e sul "come" delle cose”.

Un progetto che Le sta a cuore”Il progetto che mi sta più a cuore è sem-pre il prossimo, quello che ancora non ho fatto, quello a cui vanno i miei pensie-ri e i miei desideri. la vita di un proget-tista è una strana tensione tra il passato (ciò che ho fatto e serve a dimostrare sul campo le mie capacità) e ciò che farò: la tensione di vedere il mondo cambiare in meglio e adoperarsi affinché ciò avven-ga. Il presente esiste solo in quanto di-mostrazione che "nel progetto non si è quello che si fa, ma si fa quanto si è”.

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Nel corso del festival del giorna-lismo tenutosi a perugia dal 24 al 28 aprile sono stati presentati

i principali risultati dell’“Indagine trien-nale sull’informazione degli italiani in un sistema che cambia” implementata dal la.Ri.Ca, Dipartimento di scienze del-la Comunicazione, università di urbino Carlo Bo.Tale studio fa seguito ad analoghe ri-cerche svolte per gli anni 2011 e 2012 e si colloca all’interno di un progetto di monitoraggio dell’evoluzione dei metodi con cui gli italiani si informano a seguito della diffusione delle innovative pratiche generate, in particolar modo, dall’avven-to dei nuovi media. l’indagine è stata condotta su un cam-pione di 1013 unità rappresentativo della popolazione nazionale per età, genere e provenienza (rilevazione dati svolta da Demetra nel dicembre 2012) e riprende un questionario e una metodologia già testati ed implementati negli stati uni-

ti dal pew Internet and american life project.

TENDENZE…Negli ultimi 20 anni l’utilizzo dei media tradizionali (Tv, radio, quotidiani) ha su-bito un lieve declino, accentuato negli ultimi 10 anni dalla massiccia diffusione di internet. l’impiego del web a scopo in-formativo ha fatto registrare un costan-te aumento della sua quota di fruitori fino al 2011, quota rimasta poi invariata nell’ultimo anno (dati IsTaT).

PERCHé MI INFORMO …Dalla rilevazione effettuata emerge che le principali motivazioni che spingono l’utente ad informarsi sono di carattere sociale (motivate da un desiderio/dovere di conoscenza e di condivisione con gli altri), seguite dalla necessità di tenersi aggiornati nel quotidiano o per lavoro e dal considerare l’informazione un’attività di intrattenimento

COSA RICERCO…l’utente ricerca notizie in merito ad ar-gomenti sui quali non si concentra abi-tualmente, atteggiamento più frequente rispetto al prestare attenzione soltanto a notizie su argomenti specifici o al la-sciarsi indirizzare da altri su informazio-ni di rilievo.

COSA TROVO…Il sistema informativo viene giudicato nel complesso in grado di coprire tutte le notizie e gli argomenti di maggior inte-resse anche se la quantità di informazio-ni è talmente elevata da essere talvolta percepita come “eccessiva” e le fonti di informazione ritenute spesso di parte.

DOVE RICERCO…l’analisi delle abitudini degli italiani re-lative all’ottenimento dell’informazione dalle diverse tipologie di media rivela una spiccata preferenza per la Tv nazio-nale impiegata dall’88% degli intervistati

L’informazione: un sistema che cambia Continuiamo con il nostro tour negli atenei della nostra regione, dando oggi spazio ad un progetto curato dal la.Ri.Ca. che riguarda gli italiani e la formazione e che ha coinvolto studenti e docenti dell’università di urbino

di l. fava

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(dato in leggero calo nel triennio), segui-ta da internet (passato dal 51% del 2011 al 62% del 2013) e dalle emittenti televi-sive allnews nazionali (salite dal 53% del 2011 al 61% del 2013). Il triennio ha tut-tavia fatto registrare un forte calo nell’u-so di alcuni media tradizionali, quali i quotidiani nazionali (-8%) e locali (-10%), la radio (-10%) e le Tv locali (-5%). (gRa-fICO 1)

INTERNET COME CANALE DI INFORMAZIONE…per quanto concerne la frequenza e il comportamento di consumo dell’infor-mazione su internet si evidenzia che i principali fruitori risultano essere giova-ni adulti (dai 19 ai 30 anni), con un trend in aumento nel triennio preso in esame. l’informazione web registra un numero di utilizzatori in crescita per tutte le fasce di età sotto i 65 anni. (gRafICO 2)le fonti maggiormente consultate ri-sultano essere i siti web dei quotidiani

nazionali e locali, quelli specializzati su determinati argomenti ed i portali, men-tre le notizie più ricercate attengono gli eventi di rilevanza nazionale, il meteo e la salute.

gli italiani ricorrono al web come ca-nale informativo, tendenza accentuata principalmente in relazione ai giovani adulti. Questi ultimi tendono ad infor-marsi meno frequentemente nell’arco della giornata rispetto alla media della popolazione intervistata, ricevendo in-formazioni provenienti da portali online e soffermandosi principalmente su ar-gomenti mai presi in considerazione in precedenza.

IL MOBILE…Coloro che invece consultano le noti-zie su dispositivi mobili definiti “mobile consumer” ricevono più spesso news via email, alert o social network rispetto agli altri fruitori di informazione web e sono

anche coloro che riescono in maggior misura a consultarle tutte o quasi.Emerge infine che gli individui informati attraverso i social network definiti “sNs consumer” sono i più propensi a tenersi quotidianamente aggiornati, navigando online appositamente per cercare notizie o ricevendone dai siti web dei quotidia-ni, tendenza spesso agevolata dall’uso di “applicazioni” per l’accesso alle news tramite Tablet o smartphone.

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lavoro

Mi riferisco alla diffusione della microim-presa e al suo legame con il territorio, le istituzioni, le banche, grandi e picco-

le, ma sempre “vicine” e capaci di comprendere, conoscere e “riconoscere” le capacità e le po-tenzialità imprenditoriali dei nostri artigiani ed industriali.Nelle marche la governance degli enti locali, il management, i vertici degli istituti di credito e le famiglie (famose o meno) degli imprenditori si sono sempre “conosciuti” con un legame profon-do e reciproco che garantiva tutti.Oggi è entrato in crisi proprio tale rapporto/le-game: la delocalizzazione ha indebolito non solo la produzione locale ma, soprattutto, il prestigio di molti imprenditori e la capacità trainante dei maestri artigiani. Il sistema del credito, con un blocco generalizzato, non ha più distinto ed indi-viduato i progetti migliori da sostenere. Il siste-ma della governance ha continuato a cercare di sostenere e fronteggiare la crisi con erogazioni che, spesso, non hanno costruito o risolto niente. Come ne usciamo?la Regione marche è, da oggi, l’unica a non aver ancora stipulato un accordo di programma sui di-stretti tecnologici (si era accennato a quello della domotica ma siamo ancora indietro).Occorre accelerare, anche per dare al sistema del credito un messaggio chiaro, di programma-

zione, sulle zone e sulle tipologie di produzione sulle quali si vuole puntare. parimenti importan-te è insistere sulla necessità di valorizzare la “ri-sorsa umana”. Come? In primo luogo, il sistema istruzione/formazione della regione (con le ri-sorse europee che non diminuiranno nel periodo 2014-2020) deve puntare a formare imprenditori e non solo “addetti/dipendenti”. In secondo luogo, la formazione degli addetti dev’essere costruita facendo ricorso al principio di sussidiarietà: oc-corre cioè coinvolgere e responsabilizzare di più l’imprenditore con il criterio. l’artigiano forma, la Regione sostiene. Non è un caso che ora anche il governo centrale si ponga il problema di rifor-mare e potenziare i Centri per l’Impiego che, così come sono oggi, non forniscono risposte adegua-te in termini di occupazione e formazione. Oltretutto costano molto …

(* Capogruppo pdl in Consiglio regionale)

“Riformare i centri per l’Impiego”Rispetto alle valutazioni generali sulla crisi globale, nelle marche è necessario valutare l’attuale congiuntura economica tenendo conto degli elementi tipici e caratteristici solo della nostra regione: quegli elementi che sono stati i punti di forza del sistema economico marchigiano

di francesco massi (*)

francesco MassiCapogruppo pdl in

Consiglio regionale

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innovazione

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Negli ultimi 10 anni, grazie a pro-getti come il prestito d'Onore re-gionale della Regione marche ed

altre iniziative legate al sostegno all'im-prenditoria, si è affermato il concetto di start-up, inteso come organizzazione temporanea che dovrebbe trasformarsi in un'azienda in tempi brevi. Né una buo-na idea né i finanziamenti o l'accesso al credito facilitato sono sufficienti da soli a far sì che un progetto d'impresa diven-ti un business che funziona, essendosi rivelate condizioni necessarie ma non sufficienti, trascurando concetti come la sostenibilità e la scalabilità. In Italia il mondo delle start-up sta ma-nifestando grande vivacità, in particolare per quelle ad alto contenuto tecnologico, con numeri in ascesa. la distribuzio-ne territoriale è influenzata, soprattutto per le start-up innovative, dalle attività di ricerca e sviluppo che nascono nelle università come gli spin-off; infatti gli atenei di milano, Torino, Roma, padova, Bologna, così come ancona negli ulti-mi anni, sono una culla preziosa e flo-rida di idee e progetti potenzialmente di successo. per misurare il fenomeno, la Camera di Commercio d'Italia ha creato dallo scorso marzo una sezione dedica-ta alle start-up innovative all'interno di registroimprese.it; i dati aggiornati allo scorso 24 giugno, certificano che sono 908 le realtà italiane attive. Quelle mar-chigiane sono 43, circa il 5 per cento del

totale, in linea con i dati proposti da altri network di riferimento come indigenidi-gitali.com e startupitalia.eu. Queste rilevazioni riconoscono al Centro Italia una quota pari al 40 per cento del-le start-up attive nel paese, con un peso crescente rispetto alle rilevazioni prece-denti, a testimonianza del contributo an-che della nostra regione. Il settore legato alla tecnologia è prioritario insieme alla social Innovation e all'Ict. avere un'idea, è un'ottima cosa, ma è ancora meglio sapere come portarla avanti. “Così scri-veva orami un secolo fa henry ford” - ha detto michele luconi nell'introdurre goextra, la business unit di e-xtrategy, azienda di monsano attiva da 12 anni nel settore delle nuove tecnologie, che ha scelto la facoltà di Economia “giorgio fuà” per presentarsi al pubblico e ripro-porre attenzione al tema. “Nella straordinaria attualità del pensie-ro di ford – ha aggiunto lo stesso luconi - risiede l'approccio proposto da goextra che da qui prende il via proponendo un'a-nalisi preliminare di un modello di busi-ness che consente ad un'idea d'impresa di potersi concretizzare in un progetto imprenditoriale effettivamente vincente”. I fattori di successo di un'azienda, infatti, possono essere validati prima della pro-pria costituzione anche se “un progetto sperimentato troppo a lungo difficilmen-te è destinato al successo”, ha aggiunto luconi nell'introduzione. “Bisogna avere

il coraggio di fare e anche di sbagliare”. goextra propone un modello che con-sente di completare una fase di analisi dalla quale si avranno risposte che do-vrebbero consentire di potersi approc-ciare al nuovo business in maniera più consapevole e meno azzardata. attra-verso un format fatto di 9 interventi da parte di esperti provenienti da varie real-tà imprenditoriali italiane come Ideato di Cesena, Cocoon projects di Roma e live di ancona, la presentazione ha percorso tutti gli step che attraversano la genesi di un business di successo. l'analisi è partita dallo scenario per definire poi il modello di business e il business plan, la presentazione ai finanziatori, lo svi-luppo del prodotto, la misurazione della sostenibilità del business e l'attenzione al lavoro in team fino alla creazione della squadra vincente, punto curato nell'e-vento di goextra dal formatore di seni-gallia paolo manocchi.

Gli atenei di Milano, Torino, Roma, Padova, Bologna, così

come Ancona negli ultimi anni, sono una culla preziosa

e florida di idee e progetti potenzialmente di successo

Start-up innovative: nasce GoextraImprenditori si nasce. ma proprio dalle marche, la regione che sta evidenziando la fine di un modello imprenditoriale che ha fatto epoca, emerge una riflessione più ampia rispetto a quella legata semplicemente alla vocazione di fare impresa

di fabio lo savio

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innovazione

Ma se è relativamente semplice avviare un’impresa, più difficile è garantire la sua permanenza

sul mercato e tra le principali criticità, un posto di rilievo spetta alla difficoltà di reperire adeguate risorse finanziarie. Questo è uno degli aspetti da risolvere al fine di traghettare un’azienda dalla fase di avvio fino allo stadio successivo, ca-ratterizzato da una solidità che può es-sere raggiunta attraverso la generazione di cicli virtuosi di autofinanziamento.per ovviare alla mancanza di capitali in questa fase delicata della vita dell’impre-sa, si può ricorrere ai cosiddetti business angels. un business angel svolge un ruolo essenziale nell’ecosistema del ca-pitale di rischio perché colma quel vuoto esistente fra il seed capital (il capitale messo insieme ricorrendo a familiari e amici) e il venture capital (il capitale reso disponibile da investitori professionali).Nella filiera italiana degli attori finanzia-ri in modo particolare, il business angel si caratterizza per un forte potenziale di crescita, stimolato dalla significativa ri-duzione dell'asimmetria informativa tra imprenditori e investitori informali nel capitale di rischio, che aveva caratteriz-zato questo mercato negli anni scorsi.

ma chi sono i business angels? Il termi-ne, utilizzato per la prima volta a Bro-adway all'inizio del ventesimo secolo per indicare quei soggetti che finanziavano gli spettacoli teatrali con il proprio de-naro, è oggi utilizzato per indicare indi-vidui, tipicamente manager, imprenditori e professionisti, in attività o in pensione, che investono i propri risparmi nel capi-tale di giovani aziende dalle alte poten-zialità. l'intervento degli angels in que-ste prime fasi di vita dell'azienda risulta essere determinante per il suo successo, non solo perché apportano risorse finan-ziarie indispensabili al raggiungimento di determinati obiettivi, ma soprattutto perché trasferiscono la loro pluriennale esperienza, il loro know how e la propria rete di contatti. gli angeli, infatti, risul-tano essere molto attivi nella fase post investimento, contribuendo in maniera importante all'assunzione di decisioni strategiche e operative.

IBAN - Italian Business Angels NetworkIl cosiddetto informal venture capital è un mercato che si sta evolvendo, non solo da un punto di vista quantitativo (i dati parlano di un aumento nel numero di soggetti che intraprendono tale attività

e del numero di aziende che beneficiano dei loro capitali) ma anche e soprattut-to da un punto di vista qualitativo. Tale mercato, infatti, è passato da una for-ma “invisibile e atomistica”, basata cioè sull'azione di singoli angel operanti in maniera autonoma e attenti a salvaguar-dare il proprio anonimato, a una forma più strutturata e organizzata, basata sul-la creazione di network specifici.Nel 1999, un gruppo di manager si fece promotore di una missione: portare in Italia la pratica dell'angel investing, tra-sformando imprenditori di successo in business angels. Nacque così l'IBaN (Italian Business angels Network), con l'obiettivo di coordinare, sviluppare e in-coraggiare, anche attraverso la struttu-ra organizzativa rappresentata dai BaN (Business angels Network) le proprie attività, contribuendo alla creazione di programmi locali, nazionali ed interna-zionali, promuovendo un ambiente fa-vorevole in termini di strumenti, attori e cultura, per agevolare gli investimenti.

Il circuito IBAN: i Business Angels Net-work (BAN) territorialiDa un punto di vista organizzativo IBaN si configura come una “rete delle reti”,

The Hive porta i Business angels nelle MarcheQuella che stiamo vivendo non è una crisi. E' una vera e propria svolta, che ci sta conducendo verso una nuova economia, popolata di originali ecosistemi di imprese dove i giovani, e non solo, dovranno essere innovativi e imprenditoriali, combinando e ricombinando competenze e risorse complementari, lavorando in gruppo, lanciando nuove imprese, valorizzando le tecnologie

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con il compito di coordinare e definire i parametri di azione entro cui le diverse strutture locali radicate nel territorio possono muoversi (BaN, Club di angels, ecc). I network di business angel rappre-sentano una risposta concreta alle pro-blematiche connesse alla ricerca degli investitori informali e agli elevati costi di “scouting” che investitori in cerca di pro-getti ed imprenditori in cerca di finanzia-tori sostengono.per tale motivo, il circuito IBaN si pre-senta con un interlocutore di riferimento per l’imprenditore motivato ad aprire la sua compagine azionaria e dove le sue leve operative sul territorio sono rappre-sentate dai singoli network locali di bu-siness angels. Questa soluzione rimane pertanto il canale di comunicazione più immediato con il mondo dell’informal venture capital, in quanto è in grado di portare i progetti di investimento all’at-tenzione di un vasto numero di finanzia-tori in maniera simultanea. I servizi offerti si rivolgono ad entrambe le parti coinvolte nel processo, con il fine ultimo di agevolare il connubio tra im-prenditore e finanziatore. In particolare:per i business angels: attività di scre-ening dei business models dei vari im-

prenditori, analisi e successiva classi-ficazione nel database disponibile agli stessi investitori, attività di formazione e orientamento, opportunità per la costi-tuzione di syndication, partecipazione ad eventi e manifestazioni;per gli imprenditori: consulenza ed ana-lisi sul business model del progetto, formazione sui contenuti essenziali per presentarsi all’investitore, diffusione dello schema di presentazione (elevator pitch) e del business plan presso gli inve-stitori, preparazione della presentazione, opportunità di co-investimento.

IBAN e The Hive, nasce la collaborazio-ne per l’avvio del BAN Marchela necessità di offrire anche alla co-munità marchigiana di imprenditori e manager la possibilità di incontrarsi e di avviare collaborazioni tra imprese, competenze e capitali a favore della na-scita e dello sviluppo di nuove imprese, ha spinto The hive, coworking e incu-batore di imprese, nato ad ancona nel mese di giugno, a farsi promotore del BaN marche che, attraverso la rete dei business angels marchigiani, contribuirà ad elevare la capacità manageriale e la disponibilità di capitali per le start up del

territorio. la collaborazione è stata pre-sentata in occasione della seconda edi-zione di Ilikestartup, organizzata da The hive per favorire l’incontro tra startupper e potenziali investitori che si è svolta presso il Conero golf Club di sirolo e alla quale ha partecipato il vice presidente di IBaN, Tomaso marzotto Caotorta.The hive vuole diventare il più grande co-struttore d’impresa nel nostro territorio e un modello di business da replicare, caratterizzandosi per la velocità e l’effi-cacia.la missione di The hive consiste, infatti, nell’aiutare imprenditori e professionisti ad avviare, rilanciare, far crescere con rapidità e successo il proprio business, integrando le eccellenze e la passione dell’imprenditore, professionista, star-tupper.

cristina Panaragruppo sidaTel. [email protected]

L'intervento degli angels risulta essere determinante per il suo successo di un'azienda soprattutto perché trasferiscono la loro pluriennale esperienza, il loro know how e la propria rete di contatti

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in webMarche

Migliaia di consumatori utilizza-no sempre più la rete per ot-tenere informazioni sui prez-

zi e le caratteristiche dei prodotti, ed è su Internet che cercano e scelgono cosa o da chi comprare. le regole del marketing sono state irreversibilmen-te stravolte. Nella valutazione degli acquisti, il consumatore inserisce una parola chiave su un motore di ricerca, google in primis, consulta le fonti (siti web, blog, forum), raccoglie e confronta le informazioni necessarie a program-mare le spese. Queste ricerche in rete, compiute attraverso il più celebre dei motori di ricerca, lasciano tracce che possono costituire un prezioso mate-riale per chi vuole conoscere i gusti e le tendenze dei consumatori in tempo rea-le. le statistiche ufficiali, indispensabili per le previsioni economiche e i busi-ness plans aziendali, possono essere affiancate da strumenti più flessibili e immediati volti a sondare le preferenze e le attitudini dei consumatori nell’im-

mediato. Come fare in un’epoca di tra-sformazioni impreviste, di cambiamenti repentini e d’interdipendenza globale, a monitorare il presente? un valido stru-mento è google Trends, un’applicazione online che mostra l’intensità di un’in-dagine effettuata attraverso google. la frequenza con cui una parola chiave è inserita nel box di ricerca è rapportata al tempo e al volume delle indagini ef-fettuate nel mondo. I dati possono poi essere scomposti per regione, città e lingua. per utilizzare google Trends, una volta giunti sulla pagina dell’appli-cazione, è necessario inserire il termine desiderato nel rettangolo che appare in alto alla schermata, a cui fa seguito immediatamente l’elaborazione grafica dei dati. I diagrammi che appaiono au-tomaticamente sono due: quello in alto mostra la frequenza con cui il termine selezionato è stato inserito dagli uten-ti nel box di ricerca a partire dal 2004, mentre l’altro esprime invece l’interes-se mostrato dai media per l’argomento

correlato alla parola. Esperti sostengo-no grazie ad elaborazioni statistiche che l’aumento delle ricerche su tali marchi, registrato su google, corrisponde a un incremento delle vendite realizzate. le imprese italiane, stando a diverse ricer-che specializzate, non approfittano, se non in minima parte, delle opportunità economiche offerte dal web. Il controllo della Brand Reputation può passare an-che attraverso l’utilizzo costante e pro-fessionale di strumenti a disposizione in rete, ma fondamentale restano la cultu-ra e l’informazione verso questo nuovo potenziale settore.

claudia bartoliniproduct manager Web marketing sida [email protected]. 071.28521

La brand reputation passa per GoogleNon solo la new economy si nutre di tecnologia e Internet ma l’intero mondo del lavoro si va sempre più ristrutturando intorno alle ICT. se la vecchia economia industriale e manifatturiera era orientata ai mercati locali, statali e nazionali, la “nuova” ha un focus globale

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Con questo termine in informatica si intende quella innovazione tec-nologica che cambia radicalmente

il mercato. un cambio di paradigma che azzera lo sviluppo più o meno lineare del ciclo di vita del prodotto. Quando arriva il killer, i competitors sono in fortissima difficoltà. Il rischio di uscita dal mercato è altissimo se non si opera una riconversio-ne strategica. spesso mancano le risor-se, o il tempo, e il gap che si è creato nel mercato, non si riesce più a colmarlo. un esempio. Nel nostro distretto negli anni ‘80 arrivarono le tastiere elettroniche giapponesi, i nostri produttori di strumen-ti musicali classici, fisarmoniche e chitar-re, anche elettriche, andarono fuori mer-cato. la storia si ripete continuamente. Chiunque, qualche anno fa, avesse detto che la ditta svedese sarebbe uscita scon-fitta dal mondo dei cellulari sarebbe stato giudicato un folle. la follia invece è stata quella di Nokia. Continuare a snobbare gli smartphone, giudicare gli avversari come iphone, ”assolutamente irrilevanti perchè

vendono un milione di pezzi e noi vendia-mo milioni e milioni di cellulari” - come disse il Ceo dell’azienda svedese - è stato un errore madornale. Nokia nel 2007 va-leva in borsa 110 miliardi di dollari: oggi ne vale 15. microsoft ha sborsato 3,8 mi-liardi per i cellulari, comprando il merca-to dei modelli più bassi che potrà vendere con il marchio, e i marchi lumia ed asha. per 1,25 miliardi si è assicurata anche l’uso dei brevetti per dieci anni. Nokia ha annunciato che si occuperà di mappe e di tlc con la sua divisione Nokia-siemens.Cosa cerca microsoft in termini strategi-ci? market share nei cellulari. Oggi Win-dows phone ha solo il 5 per cento del mercato. si, perché anche microsoft non ha ben interpretato questo nuovo merca-to, ma cerca anche margine perché avere hardware e software rende molto di più. apple docet. Tante questioni di marketing ruotano su questa case history, come si dice in termini didattici. Ora c’è la sfida per il futuro e come affrontarla. Con quale marchio? Con quale elemento di differen-

ziazione sulla concorrenza? Come sfrut-tare questa sinergia? altre operazioni del genere sono fallite o non hanno portato risultati. mettere insieme due debolezze può non generare energia. stare a vedere sarà molto interessante per chi si occu-pa di marketing e strategia aziendale. un insegnamento fondamentale viene però ancora una volta confermato: occorre non sottovalutare, mai, la concorrenza. anzi, bisogna studiarla minuziosamente, non peccare mai di alterigia, perché dagli altri c’è sempre molto da imparare. ma oltre all’aspetto comportamentale c’è quello sostanziale: saper interpretare il cambia-mento, non temerlo, non sottovalutarlo. l’innovazione è elemento competitivo es-senziale, senza … si esce dal mercato.

Aleardo campagnoliConsultant senior marketing e [email protected]. 071.28521

Killer application: il caso Nokia-Microsoftsottovalutando il cambiamento si va out of market. Tanti aspetti interessanti di marketing nell’acquisizione del marchio svedese

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Anche in questo caso l’ICT può rivestire un ruolo fondamen-tale mettendo a disposizione

strumenti e piattaforme specifiche denominate CRm. Il CRm (Customer Relationship management) può es-sere definito come un processo in-tegrato e strutturato per la gestione e la relazione con la clientela, il cui scopo è la costruzione di relazioni personalizzate di lungo periodo ca-paci di aumentare la soddisfazione dei clienti e di conseguenza aumen-tare il valore per il cliente e per l’im-presa. Con il sistema CRm il cliente diventa l’elemento centrale della strategia commerciale: l’azienda deve essere in grado di confeziona-re offerte personalizzate, offrire un servizio completo dal primo contatto con il cliente fino alla fase di post-vendita. Il CRm è composto da due macro componenti, il CRm operativo - che tende a mettere a disposizione strumenti informatici per gestire le transazioni con il cliente lungo tut-to il ciclo di vita - e il CRm analitico, per la gestione della conoscenza sul cliente e in questo caso si utilizza-no tecnologie complementari come la Business Intelligence. Il CRm

operativo a sua volta può essere utilizzato dall’azienda nelle com-ponenti sales , after sales service, marketing. sales per la gestione dei rapporti commerciali con il cliente, dell’organizzazione della struttu-ra di vendita, della relazione con la rete distributiva, della conoscenza e del rapporto diretto con il cliente. after sales service come supporto alle esigenze e ai problemi di post vendita del cliente, per la evasione e il controllo dei servizi forniti, per l’organizzazione della struttura di servizio, per una conoscenza diretta del cliente al fine di una Customer satisfaction. marketing per suppor-tare una conoscenza e un’analisi del mercato, la proposizione dei prodot-ti/servizi specifici per target di clien-ti, per avviare nuove iniziative (cam-pagne) sul mercato. l’introduzione di un sistema CRm non solo permette di aumentare il livello qualitativo di gestione del cliente, ma di migliora-re anche l’efficienza di gestione dei processi interni. una case history vissuta come miglioramento della efficienza nella gestione operativa dei rapporti commerciali dei clienti è stata la introduzione in una pmI di

un sistema CRm. per la componen-te sales, a supporto di 21 agenzie di vendita Italia e 34 estere, si è otte-nuto come risultato una drastica ri-duzione del data entry di sede degli ordini in quanto il 95 per cento degli ordini di vendita erano inseriti dalle agenzie Italia e il 35 per cento dalle agenzie estero. per la componente after sales service, a supporto di 78 centri assistenza Italia e 55 estero, si è altresì raggiunto un notevole mi-glioramento dell’efficienza di sede in quanto il 92 per cento degli ordini dei ricambi e il 96 per cento dei rappor-tini di intervento in garanzia erano inseriti dai centri di assistenza tecni-ca. per quelle aziende che si rivolgo-no direttamente ai clienti finali (B2C) si stanno imponendo i social CRm, ovvero si stanno sfruttando le piat-taforme dei social network per avere un contatto diretto e vicendevole con il cliente finale.

Romano MataloniConsulente senior ICT & [email protected]

L’Ict e la relazione con il cliente: la customer relationship Management (crM)una componente fondamentale per una pmi è rappresentata dalla gestione e dal mantenimento della relazione con il cliente e dalla capacità di acquisirne nuovi, in Italia e soprattutto nel mondo. affinché un’azienda possa generare profitto deve assolutamente conoscere i clienti e soprattutto i loro bisogni. anche in questo caso l’ICT può rivestire un ruolo fondamentale mettendo a disposizione strumenti e piattaforme specifiche denominate CRm

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le marche che spiccano

La città del montefeltro è stata l’unica ad essere invitata a sofia in occasione delle celebrazioni per la presentazione

come candidata bulgara a capitale europea della cultura. “un sigillo al legame di amicizia tra urbino e sofia – ha commentato l’asses-sore alla Cultura, pietro marcolini, presente all’inaugurazione della mostra insieme al sindaco di sofia, Yordaka fandakova, il vice-ministro della Cultura, l’ambasciatore d’Ita-lia s.E. marco Conticelli, malina Edreva, as-sessore alla cultura di sofia – Due città che camminano insieme verso un grande pro-getto culturale attraverso un ponte virtuale e reale allo stesso tempo”.

"un sigillo al legame di amicizia tra urbino e sofia" ha commentato l’assessore alla Cul-tura pietro marcolini.

Dalle colline del montefeltro, il mare adria-tico e monte vitoša, le due città si sono av-vicinate in un programma comune basato sulla sintonia d’intenti, con lo sguardo ver-so l’Europa, in un dialogo interculturale au-tentico.

Elementi che hanno permesso di sotto-scrivere ufficialmente un accordo tra la

la mostra che sigilla l’amicizia tra le due candidate città della cultura 2019. marcolini: “urbino e sofia camminano insieme verso un grande progetto culturale”. una liaison che ha il volto delicato di santa Caterina d’alessandria ritratta da Raffaello quella tra urbino e sofia candidate Città della Cultura 2019: il capolavoro giovanile dell’artista urbinate è rimasto esposto fino al 22 settembre nella galleria d’arte Nazionale della capitale bulgara per la mostra “Raffaello sanzio da urbino a sofia”

di l. Osmani

“Raffaello sanzio da Urbino a Sofia”

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città di urbino e la Regione marche e la città di sofia e la Regione sud Occidentale della Bulgaria, il 12 giugno scorso a Roma, durante la presenta-zione ufficiale della candidatura della città ducale a Capitale Europea della Cultura.

“la mostra di sofia – ha aggiunto marcolini – ri-entra in quel percorso di conoscenza reciproca per promuovere con collaborazione e cooperazio-ne cultura, arte, istruzione, educazione, turismo e innovazione scientifica”.

Il dipinto di Raffaello rappresenta l’espressione delle marche, regione di cultura e terra natale di musicisti, artisti e creativi come gioachino Rossini, giovan Battista pergolesi, gaspare spontini, Dona-to Bramante, Raffaello sanzio e giacomo leopardi.

E’ la città che diede i natali a Raffaello nel 1483, la più nota tra i capoluoghi d’arte delle marche, costruita intorno al grandioso palazzo Ducale, la corte rinascimentale del duca federico da monte-feltro che accolse artisti come piero della france-sca, luciano laurana, francesco di giorgio marti-ni, Bramante e il giovane Raffaello.

Il pittore, come nel Rinascimento, è il simbolo del-la cultura, dell’arte, della perfezione che urbino, le marche e l’Italia trasmettono al mondo intero. ammirare da vicino una sua opera racconta il ge-nio della sua pittura e la cultura millenaria della regione e della terra che gli ha dato i natali.

l’inaugurazione della mostra è stata precedu-ta dalla conferenza “urbino-sofia: dialoghi sulla cultura rinascimentale” a cura di lorenza mochi Onori, Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici delle marche.

In occasione della candidatura di urbino, la Regio-ne marche sta mobilitando il suo sistema culturale per sostenere la città. a tal proposito è stato rea-lizzato il nuovo portale marche Beni Culturali www.beniculturali.marche.it grazie al quale è possibile conoscere non solo opere d’arte e reperti arche-ologici, documenti e oggetti della memoria ma anche attraverso percorsi tematici, tutte le risorse catalogate collegate al tema di urbino 2019.

In alto: malina Edreva (assessore alla cultura sofia), pietro marcolini (assessore regionale con deleghe ai beni ed attività culturali).sotto: l'ingresso della mostra a sofia

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mare nosTrum

È stato presentato ufficialmen-te a settembre al festival de la plaisance di Cannes, m/Y “stel-

la di mare”, Explorer vessel di 30 metri in acciaio e alluminio costruito presso il Cantiere delle marche, su progetto dell’Ingegnere sergio Cutolo, responsa-bile dello studio hydro Tec. m/Y stella di mare è stato disegnato al fine di soddi-sfare le richieste dell’armatore, che, dal giorno della consegna, a sole 2 settima-ne dal varo avvenuto ad ancona alla fine di marzo, ha navigato nel mediterraneo insieme alla propria numerosa famiglia. Dopo il Boat show, l’armatore prose-guirà la navigazione nel mediterraneo, anche nelle stagioni e nelle destinazioni più inusitate, per poi attraversare l’O-ceano atlantico e prolungare la propria crociera tra la costa Est degli stati uniti e le Isole Caraibiche. Essendo l’arma-tore un vero appassionato di mare e di barche, ama pilotare la sua nave e pas-sa lunghi periodi in plancia ad occuparsi della conduzione del proprio Yacht. Nel-le passate esperienze, però, questo lo ha portato ad isolarsi dalla famiglia e dagli

amici. al fine di avere la possibilità di ri-manere comunque in contatto con i suoi ospiti, Cantiere delle marche ha dise-gnato e realizzato per lui una sky lounge aperta sulla timoneria, la quale in caso di navigazioni notturne si può isolare per mezzo di uno schermo a scomparsa. pur mantenendo il family feeling della gamma di Explorer Yacht Darwin Class, ed in particolare dell’86 piedi, lo yacht presenta caratteristiche progettuali dif-ferenti rispetto ai precedenti Yacht del-la stessa gamma oltre alla sopraddetta timoneria open space: i saloni sono più grandi di più di 10 metri quadrati ciascu-no, la cabina vIp è stata allungata di cir-ca 1,50 mt conferendo un volume quasi uguale alla cabina armatoriale, il poz-zetto main deck è a sua volta sensibil-mente più profondo al punto da permet-tere la presenza contestuale del classico divano a poppa e di un tavolo da pranzo separato per 10 persone. Non solo, per quanto riguarda gli spazi operativi: la zona crew ospita alloggi per 6 persone di equipaggio, sono stati aumentati e ot-timizzati tutti gli spazi di stivaggio, il ga-

rage è stato aumentato in superficie di circa 10 m all’interno del quale – peraltro – vi trovano spazio 4 biciclette di cui due elettriche dotate di dedicata stazione di ricarica per le batterie. anche gli spazi esterni guadagnano in metrature dispo-nibili per la vita a bordo: tutti i ponti sono sensibilmente allungati, lo spazio pren-disole sulla tuga prodiera può ospitare sei persone comodamente sdraiate e il sun deck ha una superficie di quasi 50 metri quadrati. I motori mTu 8v 2000 m72 da 720 Kw regalano ben 13,5 nodi di velocità pur mantenendo silenziosità e consumi a livelli minimi grazie alla taratura heavy Duty che caratterizza tutte le costruzione Cdm. una particolare menzione va fatta all’isolamento ed al controllo della ru-morosità: su specifica richiesta dell’ar-matore, particolarmente sensibile a tale caratteristica, Cdm all’esito di uno stu-dio effettuato insieme ai migliori esperti del settore, ha realizzato un sistema di isolamento degli ambienti di importante efficacia.

M/Y stella del mare conquista CannesCantiere delle marche ha presentato il nuovo 30 metri della gamma di Explorer Yacht Darwin Class

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Disegnati dall’ architetto Pierluigi Floris, gli interni sono contemporanei, lineari e molto luminosi: pareti

laccate banche a poro aperto, mobili e dettagli in essenza di olmo. Questa linea, oltre alle ampie

finestrature dello scafo, garantisce agli ambienti un immagine aperta, pulita e allo stesso tempo calda,

grazie alle tonalità dell’olmo che virano dal marrone sino ai riflessi oro. Nel cofferdam sottostante la

cabina VIP è stata ricavata una “cantina” nella

quale possono essere stivate più di 600 bottiglie di vino. Questo dettaglio è stato fortemente voluto dall’armatore, il quale è anche un fine produttore

di vini bianchi. Tutti i bagni sono realizzati in analogia con il resto dell’imbarcazione, con pareti

bianche poro aperto, frontali dei mobili in olmo. I sistemi di lavabi sono tutti custom e realizzati in

travertino, mentre le docce sono interamente rivestite con un motivo a mosaico in ceramica.

GLI INTeRNI

VAScO buOnPenSIeRe, SOcIO e dIRettORe cOMMeRcIALe dI cAntIeRe deLLe MARche “Questo 30 metri è ancora una volta la dimostrazione di quanto sia importante la relazione ed il coinvolgimento tra armatore e cantiere: voglio ringraziare per questo la famiglia armatrice ed il team di tutti coloro che hanno contribuito in cantiere a realizzare questa magnifica, lussuosa, solida e sicura nave. Cantiere delle marche si contraddistingue e si contraddistinguerà sempre per questo: una dimensione, non solo fisica, tale per cui il centro della propria attività è, e sarà sempre e solo la soddisfazione dei propri armatori”.

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inTernazionalizzazione

“Dobbiamo a tutti i costi evitare il tracollo sul mercato inter-no, perché rischiamo di per-

dere quello che storicamente è un mer-cato esigente e quindi uno stimolo a continuare a migliorarci”. Cleto sagri-panti, presidente di assocalzaturifici, commenta in questo modo la situazione del mercato del settore calzaturiero ita-liano in chiusura del micam, che si è svolto a milano dal 15 al 18 settembre. I temi si ripetono ormai da alcune stagio-ni: bene l’export che continua a premiare la calzatura italiana di qualità; male, ma-lissimo i consumi interni, che risentono del clima di crisi dell’intera economia nazionale; bene il saldo commerciale e in contrazione le importazioni. “In questo quadro – prosegue il presidente sagri-panti - le valutazioni non possono che tracciare uno scenario nel quale per il calzaturiero, dopo il rimbalzo favorevole post-crisi del biennio 2010/2011 e il ral-lentamento del 2012, la “luce in fondo al tunnel” appare ancora lontana, frustrata dalla marcata contrazione dei consumi interni e da dinamiche della domanda poco premianti in unione Europea, dove esportiamo 7 calzature su 10”. uno sce-nario, quello italiano, che continua ad es-sere bifronte: da un lato i mercati esteri che, pure con differenze marcate tra Eu-ropa e extra-Europa, stanno dando risul-tati positivi, e dall’altro il mercato interno,

che è ormai avvitato in un circolo vizioso. l’internazionalizzazione è per le imprese calzaturiere, che esportano già l’83% del-la loro produzione, non più una strategia, ma una necessità. sebbene questo con-cetto sia chiaro ormai da diversi anni, oggi diventa evidente un’ulteriore ten-denza: è l’internazionalizzazione a lungo raggio, quella verso i paesi emergenti e extraeuropei a premiare maggiormente. l’export italiano di calzature nei primi 5 mesi 2013 è aumentato sia in valore (+4,9%) che in volume (+1,4%) e nono-stante un incremento contenuto ha rag-giunto un nuovo record in valore; una vera e propria boccata d’ossigeno per le azien-de italiane. Il prezzo medio, seppure an-cora in aumento (+3,5%), presenta ritmi di crescita più modesti rispetto al 2012, segno che le imprese hanno comunque fatto i conti con listini che solo parzial-mente si sono adeguati all’incremento del prezzo delle materie prime. In totale sono stati esportati, tra gennaio e mag-gio, 98,2 milioni di paia (1,3 milioni in più rispetto all’analogo periodo del 2012) per un valore di circa 3,3 miliardi di euro, ma, mentre tutte le aree hanno mostrato in-crementi significativi, l’unione Europea è rimasta pressoché stabile in valore (-0,3%) e con un decremento in volume (-1,2%). per contro, sui mercati extra-uE la situazione appare esattamente oppo-sta, con performance sia in valore

(+11,2%) sia in quantità (+7,3%) che di-mostrano quanto le nostre calzature sia-no ancora competitive. I calzaturifici ita-liani hanno trovato nei primi cinque mesi dell’anno da un lato il recupero negli sta-ti uniti e in Canada (rispettivamente +5,4% e +15,2%, in valore) e, soprattutto, l’espansione in Russia e Kazakistan (+16,4% e +10,8%). la vera frontiera per la crescita dell’export però si è rivelata ancora essere il far East (+15,5% global-mente): non solo i tassi di crescita riman-gono significativi (Cina +31%, sud Corea +14%, giappone +8,2% solo per citare al-cuni casi), ma anche in termini di impor-tanza relativa questi paesi cominciano ad assumere un ruolo decisivo per la strate-gia di internazionalizzazione delle impre-se italiane. l’aggregato “Cina+hong Kong” si è confermato il nostro settimo mercato di destinazione, con una quota sul totale export (pari al 5% in valore) più che triplicata rispetto ad un decennio ad-dietro. “Questo successo – spiega il pre-sidente di assocalzaturifici Cleto sagri-panti - è certamente dovuto alle capacità imprenditoriali delle imprese italiane, ma anche alla forza che ha acquisito nel tempo la nostra manifestazione themI-Cam, modello oggi rinnovato e sempre più internazionale: un modello espositivo che raccoglie i leader mondiali nelle fa-sce fine e medio-fine di prodotto e genera un evento che i più importanti buyer, per

Micam: l'export rallenta e non compensa il crollo del mercato interno Cleto sagripanti, presidente assocalzaturifici: “Ormai siamo di fronte ad un mercato duale, una situazione che richiede un colpo d’ala se non vogliamo il tracollo”

di l. Ciaccafava

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qualificarsi tali, non possono mancare. ma la nostra fiera è anche un progetto di internazionalizzazione, themICam nel mondo, capace di accompagnare con grande efficacia le imprese a conquistare proprio quei mercati internazionali più promettenti”. “Non ci stupisce la perfo-mance positiva delle nostre imprese in Cina - prosegue sagripanti - perché è ac-compagnato dal successo di themI-Camshanghai: 248 aziende, di cui il 30% straniere, su un’area di oltre 5.000 metri quadrati hanno incontrato quasi 6.000 operatori provenienti da tutto l’Estremo Oriente. E la prossima edizione supere-remo le 250 aziende, un successo che è stato originato dalla capacità di cercare e stringere alleanze strategiche con part-ner italiani e stranieri”. la situazione del mercato però se da un lato mostra la cre-scita costante delle esportazioni, dall’al-tro registra la caduta persistente dei con-sumi interni. secondo il fashion Consumer panel di sita Ricerca, dopo il decremento del 4,5% in valore a consun-tivo dello scorso anno, la prima metà del 2013 si è chiusa con un ulteriore crollo degli acquisti delle famiglie pari al 6,1% in spesa e al 4% in quantità. Tra aprile e giugno la flessione è stata del 5,3%, an-cora consistente sebbene meno signifi-cativa del –7,2% del primo trimestre dell’anno. “è assolutamente necessario un colpo d’ala senza il quale le imprese

italiane non potranno che vedersi co-strette a fuggire dal mercato italiano – sostiene il presidente sagripanti. Dall’in-dagine del nostro ufficio studi emerge chiaramente come l’84% degli imprendi-tori ritenga prioritaria – tra le politiche fiscali che potrebbero rimettere in moto l’economia nazionale – la riduzione del cuneo fiscale su lavoro e imprese per au-mentare il reddito disponibile delle per-sone e riequilibrare la tassazione sui fat-tori produttivi. Ridare respiro al lavoro è oggi assolutamente essenziale perché le nostre imprese non possono più sostene-re, come è successo fino ad oggi, il peso della crisi. I livelli occupazionali, se la si-tuazione dovesse continuare, non potran-no che peggiorare”. Come detto, il calza-turiero oggi può vantare successi importanti sui mercati esteri, confermati dall’aumento del saldo commerciale che si è attestato, nei primi 5 mesi, a 1.635 milioni di euro, che rappresentano un au-mento del 12,7% sull’analogo periodo 2012. si tratta dell’effetto congiunto dell’aumento delle esportazioni e della diminuzione delle importazioni (in calo del 1,6% in quantità e del 2% in valore), trascinate verso il basso dai consumi in-terni. “I successi ottenuti sui mercati in-ternazionali – conclude il presidente as-socalzaturifici Cleto sagripanti - ci spingono a sollecitare le Istituzioni italia-ne ed europee a creare contesti di com-

petizione sempre più equi. Oggi, mente il mercato uE è accessibile a tutti, scontia-mo ancora mercati nei quali paghiamo dazi importanti, come mercosur e viet-nam, oppure abbiamo un sistema di quo-te e contingenti sulle calzature in pelle come in giappone. la situazione delle pelli, poi, vede il 50% del prodotto sottrat-ta al mercato degli scambi da dazi in uscita proibitivi o contingenti. Inoltre non possiamo dimenticare i temi della con-traffazione, che oggi passa anche attra-verso internet, e quello dell’etichettatura di origine dei prodotti in Europa, sulla quale si sta giocando una lotta tutta poli-tica tra diverse visioni europeiste”. le prospettive del mercato purtroppo anche nei prossimi mesi non sono destinate a migliorare. l’indagine di assocalzaturifici sembra escludere nel secondo semestre dell’anno modifiche sostanziali del pano-rama congiunturale. sul versante dome-stico, il 53% degli operatori interpellati prevede una stabilità nella raccolta ordi-ni, a cui si contrappone più di un terzo di rispondenti per i quali le attese sono di una riduzione degli ordinativi. Come sempre si tratta di una media tra un mer-cato interno molto negativo e un portafo-glio estero che, seppure non con incre-menti brillanti, lascia aperte speranze di una sostanziale stabilità (53%), con un buon 27% dei rispondenti che si dicono ottimisti.

“È assolutamente necessario un colpo d’ala

senza il quale le imprese italiane

non potranno che vedersi

costrette a fuggire dal mercato nazionale”

Cleto sagripanti

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Chi entra e... chi escein questa rubrica presentiamo le novità principali relative a nomine ed incarichi in aziende del territorio ed enti pubblici, nonché avvicendamenti che interessano marchigiani

carriere e polTrone

Marcello Mataloni vicepresidente della fondazione carimaIl cavalier marcello mataloni è stato nominato vi-cepresidente della fondazione Cassa di Rispar-mio della provincia di macerata. al Consigliere civitanovese sono andati i migliori auguri dei col-leghi del Consiglio di amministrazione.

Macerata e civitanova: nominati tre nuo-vi primariIl direttore dell’area vasta 3, Enrico Bordoni, ha reso noti i nominativi di tre nuovi primari a ma-cerata e Civitanova. Beniamino susi è il nuovo di-rettore responsabile dell’emergenza a macerata. sempre a macerata a massimo giannini è stato affidato l’incarico di direttore dell’unità operativa di Radioterapia. Infine, giorgio Turri è stato confer-mato primario del pronto soccorso a Civitanova.

Alessandro Migliore direttore provincia-le cna fermola presidenza della CNa di fermo ha ufficializza-to la nomina di alessandro migliore, già coordina-tore, a Direttore provinciale. un ruolo di fatto già ricoperto da migliore, ma formalmente proposto dal presidente provinciale sandro Coltrinari e ap-provato dalla presidenza stessa riunita nella sede provinciale.

Ascoli Piceno: La Volla nominato coman-dante provinciale dei carabinieriCiro la volla, 46 anni, di origini napoletane, spo-sato con due figli, è il nuovo comandante provin-ciale dei Carabinieri di ascoli piceno. l’alto uffi-ciale, che ricopriva il ruolo di vice comandante della scuola carabinieri di Benevento, sostituisce sergio piermanni. l’altra novità riguarda la nomi-na a capo ufficio comando del tenente colonnello aldo scalinci che proviene dalla legione carabi-nieri marche di ancona dove ricopriva il ruolo di capo del personale.

carlo cardinaletti responsabile organiz-zativo del settore giovanile dell’Aurora basket di Jesilo jesino Carlo Cardinaletti è il nuovo "Responsa-bile organizzativo del settore giovanile" dell'au-rora Basket Jesi. Carlo andrà a prendere il posto di David luconi nell'organigramma societario. Cardinaletti non è nuovo al mondo del basket: da

sempre appassionato, ricopre anche la carica di Team manager dell'aesis '98 Jesi, squadra del progetto Teammates dell'aurora Basket con la quale sono state intavolate partnership di colla-borazione sulla crescita dei giovani prospetti.

L’assessore Maria francesca crespini lascia l’incaricol’assessore comunale di urbino maria france-sca Crespini ha presentato le proprie dimissioni al sindaco franco Corbucci, il quale assumerà ora le deleghe per il Turismo, attività produttive, arredo urbano e Risparmio Energetico. Crespini è stata consigliere comunale dal 2004 al 2009, e assessore dal 2009 a oggi.

cleto Sacripanti nuovo presidente della federazione delle imprese dell'acces-sorio modaNominato durante un incontro tra le associa-zioni aderenti (aimpes – manifattura pelli-cuoio e succedanei, anfao – occhialeria, federorafi – oreficeria-gioielleria e aip – associazione Italia-na pellicceria, oltre ad assocalzaturifici), sagri-panti raccoglie il testimone da Cirillo marcolin con l’obiettivo di rappresentare il sistema delle associazioni legate al mondo dell’accessorio va-lorizzandone il ruolo all’interno di tutto il sistema moda. “Il mio mandato – dichiara Cleto sagri-panti – sarà orientato, in continuità con l’ottimo lavoro svolto dall’amico marcolin, a rafforzare la sinergia tra la città di milano, i saloni che le nostre associazioni rappresentano e i principali attori della moda.

Michele tegaccia all’unione dei profes-sionisti della comunicazione e del ter-ziario Avanzato michele Tegaccia – titolare della storica tipogra-fia artigiana la grafica di via luca Della Robbia – guiderà l’unione di mestiere della Confederazio-ne Nazionale dell’artigianato delle marche, che raggruppa fotografi, tele e cine operatori, grafici, web designer, editori e pubblicisti del web, pro-gettisti informatici, tipografi, stampatori digitali e tradizionali, copisterie, serigrafie. un universo complesso e variegato di professionisti della co-municazione che nella regione conta oltre 2mila imprese e che, attraverso l’indotto, da lavoro ad oltre 7mila persone.

Nomine e incarichi possono essere inviati all’indirizzo email: [email protected]

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ASSOCIATI FISIOMED srl Via Giulio Natali, 1 - 62010 Sforzacosta di MacerataTel. 0733.202880 e-mail: [email protected] - www.associatifisiomed.it

ASSOCIATI FISIOMED srl Via Giulio Natali, 162010 Sforzacosta di Macerata

Tel. 0733.202880 e-mail: [email protected] www.associatifisiomed.it

CENTRO MEDICO DIAGNOSTICOe RIABILITATIVO

CENTRO MEDICO DIAGNOSTICOe RIABILITATIVO

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conTribuTi e bandi

MarcHe>MInISteRO InfRA-StRuttuRe e tRASPORtI"sostegno agli investimenti autotrasporti"

Incentivi a fondo perduto per l'acquisizione di autoveicoli industriali, rimorchi, semi-rimorchi rivolti ad imprese di autotrasporto per conto terzi. Il contributo a fondo perduto può arrivare fino ad € 960.000,00.

sCaDENza: 31/01/2014 >cASSA dePOSItIe PReStItI"Incentivi legge sabatini"

finanziamenti a tasso age-volato per l'acqusito di macchinari, impianti, beni strumentali d'impresa e at-trezzature ad uso produt-tivo. I beneific della saba-tini sono stati estesi anche all'ICT (hardware, software, e tecnologie digitali). Il pla-fond a disposizione è pari a 2,5 mld € per l'anno 2013.

>RegIOne MARche "agevolazioni per le pmI culturali"

sono ancora disponibili fon-di per la concessione di fi-nanziamenti agevolati, con cui la Regione marche in-centiva gli investimenti del-le imprese che operano nel comparto culturale. a so-stegno delle iniziative sono concedibili finanziamenti agevolati di importo non in-feriore a 50.000 euro e non superiore a 150.000 euro.

BaNDO apERTO > dIPARtIMentO AffA-RI RegIOnALI, tuRISMO e

SPORt"Contributi per le reti di im-presa nel settore del turi-smo" Contributi a fondo perduto per progetti miranti alla co-stituzione di nuove aggrega-zioni di imprese finalizzati a promuovere il turismo nella regione, lo sviluppo di piat-taforme condivise, sistemi di promo-commercializza-zione. Il contributo massi-mo erogabile è pari ad € 200.000,00 con un'intensità massima del 50%.

sCaDENza: BaNDO IN aTTEsa DI puBBlICazIO-NE

>beI - bAncA euROPeA degLI InVeStIMentI "Incentivi per promuove-re lo sviluppo aziendale" I finanziamenti previsti sono finalizzati a promuovere lo sviluppo aziendale, attra-verso prestiti a tasso agevo-lato e di durata variabile, a copertura massima del 50% dell'investimento previsto.

sCaDENza: BaNDO sEm-pRE apERTO

>ISMeA "agevolazioni per il primo insediamento dei giovani in agricoltura"

sono previsti interventi al fine di favorire l'insedia-mento di giovani nella con-duzione di imprese agricole competitive. l'agevolazione prevede contributi in conto interessi per interventi fon-diari a cancello aperto, per un massimo di € 1mln per le ditte individuali o società

agricole unipersonali, e per un massimo di € 2,5mln ne-gli altri casi. Il premio mas-simo erogabile è pari ad € 40.000,00.

sCaDENza: BaNDO sEm-pRE apERTO

>InVItALIA - AgenzIA PeR LO SVILuPPO e L'AttRAzIO-ne degLI InVeStIMentI "agevolazioni per il suben-tro in agricoltura" finanziamenti volti a favo-rire la nascita di nuova im-prenditorialità e il ricambio generazionale in agricoltu-ra, in particolare nel setto-re della trasformazione e commercializzazione pro-dotti agricoli. le agevolazio-ni consistono in contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato fino ad un massimo di € 1.032.000,00. l'importo del premio per il primo insediamento consi-ste in un contributo a fondo perduto fino a € 25.000,00.

sCaDENza: BaNDO sEm-pRE apERTO

>ItALIA LAVORO "agevolazioni per il trasferi-mento d'azienda" "Il bando ha l'obiettivo di favorire il rinnovo del tes-suto dell’imprenditoria di tradizione. l’avviso è infatti finalizzato a rafforzare l’ap-peal dei mestieri tradiziona-li supportando la creazione, nei comparti produttivi della tradizione italiana, di nuova imprenditoria per il trasferi-mento d’azienda da impren-ditori con età superiore ai 55 anni a giovani imprenditori di età compresa tra i 18 e i

35 anni non compiuti. I con-tributi vanno da € 5.000 ad €10.000. le domande pos-sono essere presentate a partire dla 20/02/2013.

sCaDENza: 31/12/2013

>ItALIA LAVORO "agevolazioni per le assun-zioni di apprendisti" sono stati prorogati i termi-ni previsti per l'erogazione di agevolazioni per le assun-zioni di apprendisti effettua-te a partire dal 30/11/2011. In particolare sono agevolati i contratti di apprendistato per la qualifica e per il di-ploma professionale e i con-tratti di apprendistato pro-fessionalizzante. I contributi vanno da € 4.700 ad € 5.500. scadenze previste: REgIONI COmpETITIvITÀ - 31/03/12 REgIONI CONvERgENza - 31/12/2013

sCaDENza: 31/12/2013

eMilia> MInISteRO InfRA-StRuttuRe e tRASPORtI "sostegno agli investimenti autotrasporti" Incentivi a fondo perduto per l'acquisizione di autoveicoli industriali, rimorchi, semi-rimorchi rivolti ad imprese di autotrasporto per conto terzi. Il contributo a fondo perduto può arrivare fino ad € 960.000,00.

sCaDENza: 31/01/2014

> cASSA dePOSItI e PReStItI"Incentivi legge sabatini" finanziamenti a tasso agevo-

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lato per l'acqusito di macchi-nari, impianti, beni strumen-tali d'impresa e attrezzature ad uso produttivo. I beneific della sabatini sono sta-ti estesi anche all'ICT (har-dware, software, e tecnologie digitali). Il plafond a disposi-zione è pari a 2,5 mld € per l'anno 2013.

>AgReA "Risorse per lambrusco, pignoletto e vini tipici" finanziamenti per aziende vitivinicole, sia per le impre-se agroindustriali sia agri-cole di base, che svolgono attività di trasformazione e commercializzazione. I con-tributi, di intensità variabile dal 20 al 40% sono rivolti sia all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, che alla realizzazione di punti vendita diretta o siti di e-commerce.

sCaDENza: 11/10/2013

>ccIAA RAVennA"Incentivi alle start-up emi-liane" Contributi a fondo perduto per la nascita di nuove pmI femminili e giovanili: gli in-centivi finanziari coprono le spese sostenute nel corso dell'anno 2013 e relative ai costi per l'avvio d'impresa. l'entità del contributo è pari al 50%, fino ad un mas-simo di € 4.000,00.

sCaDENza: 31/10/2013

>fOndO eneRgIA "Energie nuove per l'impresa"

finanziamenti finalizzati

ad agevolare progetti di ef-ficientamento energetico, produzione di energie da fonti rinnovabili. Il bando eroga finanziamenti a tas-so agevolato per importi che vanno da un minimo di € 75.000,00 fino ad € 300.000,00.

sCaDENza: 29/11/2013

>ccIAA MOdenA "sostegno del credito alle pmI" sostegno del credito alle pmI operanti nelle provin-cia di modena, attraverso operazioni di finanziamen-to bancario o leasing effet-tuate tramite organismi di garanzia fidi, relative alla copertura delle spese da effettuare o effettuate fino ad un anno prima delle pre-sentazione della domanda. I contrbuti vanno da 5.000 euro a 20.000 euro.

sCaDENza: BaNDO sEm-pRE apERTO

>cARIPARMA "Credito alle imprese" Il gruppo Cariparma Crédit agricole dà il via al progetto “sosteniamo le eccellenze”, volto a favorire la liquidità del-le imprese nazionali con uno stanziamento di 740 milioni di euro, dei quali 125 milioni sono destinati alle pmI della provincia di parma. Il fondo messo a disposizione da Cari-parma si rivolge alle imprese del settore agricolo e dell’arti-gianato, ma non sono escluse le pmI del commercio, dell’in-dustria e dei servizi.

sCaDENza: apERTO

>beI - bAncA euROPeA degLI InVeStIMentI"Incentivi per promuovere lo sviluppo aziendale" I finanziamenti previsti sono finalizzati a promuovere lo sviluppo aziendale, attra-verso prestiti a tasso agevo-lato e di durata variabile, a copertura massima del 50% dell'investimento previsto.

sCaDENza: BaNDO sEm-pRE apERTO

abrUZZo> MInISteRO InfRA-StRuttuRe e tRASPORtI "sostegno agli investimenti autotrasporti"

Incentivi a fondo perduto per l'acquisizione di auto-veicoli industriali, rimorchi, semirimorchi rivolti ad im-prese di autotrasporto per conto terzi. Il contributo a fondo perduto può arrivare fino ad € 960.000,00.

sCaDENza: 31/01/2014

> cASSA dePOSItI e PRe-StItI "Incentivi legge sabatini"

finanziamenti a tasso age-volato per l'acqusito di macchinari, impianti, beni strumentali d'impresa e attrezzature ad uso produt-tivo. I beneific della saba-tini sono stati estesi anche all'ICT (hardware, software, e tecnologie digitali). Il pla-fond a disposizione è pari a 2,5 mld € per l'anno 2013.

> PROVIncIA dI teRAMO"Contributi ai consorzi di imprese della provincia di

Teramo per favorire export e internazionalizzazione" Contributi ai consorzi di imprese della provincia di Teramo per promuovere l’export e favorire l’interna-zionalizzazione. gli incentivi concessi dalla CCIaa sono pari al 40% delle spese ammissibili, fino a un tetto massimo non superiore a € 13.000 per consorzio.

sCaDENza: 15/11/2013

> ccIAA teRAMOContributi per l'internazio-nalizzazione alle pmI abruz-zesi"

"Il bando ha l'obiettivo di favorire la partecipazione a fiere nazionali e internazio-nali da parte delle imprese della provincia di Teramo. gli incentivi camerali pos-sono essere richiesti per la partecipazione a even-ti fieristici sia in Italia sia all’estero relativi a qualsia-si settore economico. sono previsti incentivi fino al 50% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di € 3.000,00. "sCaDENza: 15/12/2013

a cura della divisione strategia e finanza d’impresa gruppo sida T [email protected]

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Focus

turismo

“Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova

un suo passato che non sapeva più d’avere:

l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più

t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti”

italo calvino

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focus: Turismo

40 imprese alberghiere han-no ottenuto buone perfor-mance reddituali nel biennio

2010/2012, prevalentemente hotel 4 stelle (80% del campione) situati in loca-lità balneari e città d’arte. Oltre un terzo (35%) del campione ha effettuato inter-venti di ristrutturazione delle strutture, interventi che a fronte di una chiusura temporanea di alcune aree – hall, cucina o ristoranti – hanno consentito di affron-tare il deciso incremento della concor-renza nel segmento 4 stelle. parte degli investimenti in ristruttura-zioni hanno consentito anche l’innalza-mento degli standard qualitativi di strut-ture e servizi, nell’ottica di “allungare” la

stagione – puntando sul valore aggiunto della struttura - e soddisfare nuove fasce e nazionalità di clientela. alle soglie del 2013, con l’acuirsi della crisi, un quarto del campione ha adottato una politica di contenimento dei costi, azione adottata prevalentemente dalle strutture ricettive concentrate in città o in località termali e lacuali. la comunicazione e il marketing hanno rappresentato la leva di circa il 20% del campione, che ha scelto la rete e le pubbliche relazioni per promuovere le proprie attività. un trend ancora più in-teressante è l’attenzione crescente verso le certificazioni non solo del sistema di gestione ma anche di eco-sostenibilità ambientale.

l’adozione di queste certificazioni va ad influire sia direttamente nei confronti dei costi di gestione della struttura, sia indirettamente, orientando il brand ver-so un carattere green. In termini di cer-tificazioni ambientali – riporta lo studio Intesa sanpaolo - si possono identificare 593 aziende del panorama alberghiero italiano in possesso della relativa docu-mentazione, distribuite sulla base delle diverse tipologie di certificato: 264 con la Iso 14001, 14 in possesso della Emas, 130 Ecolabel, 195 legambiente turismo e 8 con la green key (dati aggiornati tra il dicembre 2011 e l’aprile 2012). ampia è la diffusione nella fascia “vincente” di strutture dedicate al benessere e al con-

Investimenti e coperture finanziarie nel settore turistico-alberghieroQuali strategie per aumentare il proprio fatturato in un periodo di crisi economica? le best practice dell’industria alberghiera italiana sono state estrapolate da un campione di aziende con fatturati annui superiori al milione di euro e monitorate dal servizio studi e Ricerche Industry and Banking del gruppo bancario Intesa san paolo

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Alessandro StecconiDivisione Corporate finance - gruppo sida [email protected]. 071.28521

gressuale, scelte che consentono da un lato di intercettare una domanda sem-pre più attenta a una vacanza all’insegna della forma fisica e mentale, dall’altra di lavorare anche fuori stagione. Investire in tempi di crisi paga, sembra l’indica-zione dello studio e più sulla struttura che sulla comunicazione: forse perché il valore aggiunto della ristrutturazione di-venta, al tempo stesso, un potente stru-mento di comunicazione.l'offerta finanziaria del sistema banca-rio, dedicata al settore turistico, dovreb-be essere strutturata tenendo conto del-le necessità delle aziende che vi operano, guidate da una forte stagionalità dei flus-si finanziari e dalla periodica necessità

di effettuare ristrutturazioni e rinnovi. le diverse tipologie di finanziamenti da pro-porre, di breve e medio lungo termine, dovrebbero mirare a sostenere concre-tamente le aziende turistico-alberghiere e a supportarne la crescita nel mercato.gli strumenti tecnici ideali per finanziare questo modello di business, così struttu-rato, dovrebbero essere:- finanziamenti per coprire gli investi-menti fissi finalizzati al miglioramento (adeguamento continuo) o all’amplia-mento delle strutture ricettive, inclusi gli interventi periodici di rinnovo e di manu-tenzione straordinaria tipici del settore;- finanziamento a breve termine per le imprese alberghiere, che consente loro

di ricevere un anticipo a fronte della pre-sentazione di uno o più documenti che attestino l’avvenuta prenotazione dei servizi di ospitalità;- linee di credito per le esigenze di liqui-dità delle imprese del settore contraddi-stinte da elevata stagionalità nei flussi di cassa.

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Il nostro paese è ormai da tempo meta privilegiata di un turismo “glo-bale” e complesso, che abbraccia

esigenze sempre più ampie e specifi-che, e che soddisfa desideri, curiosità e richieste di turisti provenienti da tutte le parti del mondo. l’Italia è conosciuta nel mondo come il paese della bellezza e della cultura: capolavori assoluti, pa-esaggi meravigliosi, artigiani eccellenti, gente creativa e ospitale. è un insieme di bellezze, luoghi unici e non replicabili altrove, che ogni anno attirano milioni di persone da tutto il mondo, confermando così il ruolo primario, benché sottovalu-tato, che ha il settore turistico nell’eco-nomia nazionale.Oggi, accanto alla classica offerta turisti-ca, stanno prendendo sempre più piede i parchi Tematici, luoghi di divertimento destinato a giovani, adulti famiglie con bambini. un parco tematico è una tipo-logia di parco di divertimenti che si svi-

luppa in parte al coperto e in parte allo scoperto, con ingresso a pagamento, e dotato di tutti i servizi utili per l'ospitalità e lo shopping. si tratta spesso di importanti e interes-santi mete turistiche, dove trascorrere un intero week-end all'insegna del di-vertimento, del gioco e dello spettacolo.Dietro agli imponenti spettacoli di strut-ture avveniristiche e moderne, c’è un’in-tensa fase di progettazione, che nel tempo è divenuta quasi più una progetta-zione urbanistica, fantastica ma funzio-nale: infatti non si tratta solamente di un lavoro di natura architettonica, ma anche logistico e organizzativo. la crescente popolarità ha portato, ne-gli ultimi anni, a un’evoluzione dei parchi di divertimento, basandone l’attrattività su contenuti specifici cari soprattutto ai bambini, come ad esempio film di ani-mazione. alle attrazioni ludiche sono poi affiancati e integrati servizi di vario ge-

nere, punti di ristoro, luoghi per il relax e lo shopping.a partire dagli anni ’50, in Italia sono nati i primi parchi gioco: basta citare, come esempi illustri, la Città della Domenica, fondato alla fine degli anni ’50 da mario spagnoli, fiabilandia (nato nel 1965) e gardaland (1975), nato con l’obiettivo di creare un parco di divertimento simile a Disneyland, negli stati uniti.Nel corso degli anni a seguire, il settore in Italia si è evoluto ed i livelli di fattu-rato hanno raggiunto cifre considerevo-li. sono nate strutture di vario genere, come parchi acquatici, parchi faunistici, didattici e a tema. Tra i più importan-ti, occorre ricordare il parco Oltremare, l’acquario di genova, mirabilandia e l’Ita-lia in miniatura. proprio quello dei parchi tematici sta ri-scuotendo un successo sempre più am-pio: basta citare, tra tutti, l’esempio di Rainbow magicland, parco alle porte di

Parchi tematici, che successo!accanto alla classica offerta turistica prendono sempre più piede questi luoghi del divertimento

focus: Turismo

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Roma, che ha come tema conduttore le protagoniste della fortunata serie di car-toni animata ideata nelle marche.Nelle marche abbiamo diversi esempi di parchi tematici, a partire dal parco zoo di falconara, il parco avventura del lago di Cingoli, il parco verdeacquatico e il parco Eldorado, sempre nel comune di Cingoli.Il proliferare dei parchi giochi e tema-tici porta con sé diversi aspetti positivi. Innanzitutto in un’ottica occupazionale, queste attrazioni richiedono obbligato-riamente il reperimento di personale e figure generiche da adibire alle mansio-ni più diverse, come cassieri, giardinie-ri, commesse, etc…Non manca però, al contempo, la necessità di reperire figure professionali specializzate, che spaziano dal manutentore al musicista, dal fale-gname al biologo marino. allo stesso tempo, è nata l’esigenza di creare ex novo professionalità da adibire a sup-

porto della struttura, creando in questo modo sia nuovi spazi e aree di impiego, sia nuove opportunità di espressione la-vorativa, soprattutto a vantaggio dei gio-vani che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro. secondo aspetto da prendere in consi-derazione è sicuramente la possibilità di aumentare il grado di attrattività per il territorio che lo ospita: i turisti, e in particolare le famiglie, oltre a visitare le attrazioni culturali, museali ed artisti-che della zona, troveranno sicuramente interessante passare alcune ore di re-lax e divertimento all’interno di queste strutture organizzate. l’elevata offerta di monumenti, mostre e itinerari culturali, associata alla presenza di questi parchi può accrescere, attraverso l’utilizzo di un sistema di comunicazione mirato e cali-brato, il giro d’affari per la zona, poten-ziando in questo modo l’incoming terri-toriale, accrescendo così il numero delle

presenze turistiche. Infine occorre considerare la possibili-tà, in molti casi concretizzata, di creare sinergie tra operatori presenti nel me-desimo territorio, rappresentate prin-cipalmente da accordi commerciali, di pubblicità e di marketing. Riuscire a stipulare collaborazioni che prevedano scontistiche per l’ingresso al parco per chi soggiorna in una determinata strut-tura, o viceversa, tariffe agevolate in strutture convenzionate per coloro che trascorrono una giornata all’interno del parco giochi. su questa falsa riga, sarà possibile stipulare accordi di vario gene-re con esercizi commerciali, ristoranti, e generare in tal senso un circolo virtuoso che, nel tempo, potrà garantire un flusso continuo di turisti, anche in un’ottica di destagionalizzazione delle presenze.

nicasio Riggiogruppo sida

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focus: Turismo

Un simile approccio, da un lato mette in crisi la standardizza-zione maturata dal turismo di

massa; dall’altro provoca la scoperta e la nascita di tanti segmenti di nicchia sui quali poter lavorare per un’offerta di tipo esperienziale e che permette una maggiore e profonda differenziazione di prezzi giustificata dalla differenziazio-ne dei prodotti offerti. la sfida è quella di costruire valore esperienziale per i diversi segmenti di mercato, tenendo sempre in mente che il turista non è un cliente, ma un nostro ospite.Bisogna mettersi nei panni del turista e chiedersi che cosa sia realmente rile-vante per la sua esperienza da vivere nel nostro territorio, quindi saper ascoltare ed interpretare le esigenze. Essere in-novativi e creativi rispondendo ai bisogni dei turisti: è facile dire: “sono un albergo per famiglie”. Il difficile è esserlo real-mente. Bisogna avere il coraggio di porsi alcune domande e di mettersi in gioco. Quali sono le esigenze di una famiglia in vacanza? Quali quelle dei bambini? Che servizi cercano le mamme in vacanza? Cosa cercano invece i bambini?In risposta a questi dilemmi possiamo certamente iniziare a costruire quel va-lore esperienziale che possa garantire

al nostro ospite/turista quella qualità che sicuramente sta cercando nel nostro territorio. Il valore esperienziale è stret-tamente dipendente dall’interlocutore.per fidelizzare un turista bisogna coc-colarlo, essere ospitali e rendere la sua vacanza davvero unica. ma non basta. Non dobbiamo e non possiamo adagiarci sugli allori. Dobbiamo andare oltre, su-perarci.un’ottima iniziativa sarebbe quella di organizzare una campagna di gadgeting partendo dalle strutture ricettive che al termine del soggiorno possano proporre all’ospite gadget e prodotti rappresenta-tivi del nostro territorio, per prolungare mentalmente la sua esperienza mar-chigiana e per espandere l’esperienza diretta anche ad altre persone e in altri luoghi. Ecco allora che allestendo una piccola vetrina nella hall di tutti gli hotel con gadget della regione marche e dei prodotti tipici del territorio, potremmo far arrivare i sapori della nostra terra in tutto il mondo, sfruttando la tecnica del gadgeting per facilitare il passaparola e cavalcare l’onda del turismo sensibile.sarebbe magnifico inoltre organizzare un concorso di idee per la creazione di un brand marche che possa rappresen-tare un ricordo per il turista e un lega-

me con la nostra terra; questo progetto potrebbe risvegliare gli animi di tutti noi marchigiani fieri.Turismo significa vivere momenti di vita quotidiana della destinazione che si visi-ta, partecipando attivamente e in prima persona alle attività che vi si svolgono, andando a scavare nelle tradizioni, negli usi e nei costumi di una località. Ciò per-mette da un lato al visitatore di godere (visivamente e materialmente) di un’e-sperienza autentica, unica e personale; dall’altro di influire direttamente sulla vitalità della destinazione e sulla risco-perta delle proprie radici da parte della popolazione locale.Il gadgeting da proporre al turista dev’essere ricordo, emozione, legame; ma deve prima di tutto essere lo spec-chio della nostra realtà e di noi marchi-giani. Bisogna amare profondamente la propria terra per far innamorare di essa anche i nostri ospiti.

La fidelizzazione del turista passa attraverso il gadgetinguna delle leve più interessanti per promuovere il nostro territorio è il turismo esperienziale. segmentare il mercato in modo innovativo vuol dire abbandonare gli schemi standard della segmentazione, indifferenziati e generalisti, per andare a scavare in ciò che i nostri turisti desiderano in un determinato periodo temporale

Matteo bartoloniproduct manager – hotel managementgruppo sidaTel. [email protected]

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macerata, lo sferisterio e la porta picena

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sPeciaLe

maceratese

“L’arte non può mai uguagliare la ricchezza

della natura”Giacomo Leopardi, poeta recanatese

(tratto da Lo Zibaldone)

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speciale: maceraTese

Ma come si stanno muovendo gli imprenditori di fronte alla difficile situazione economica? E’ il tema dello spe-ciale che proponiamo nelle pagine che seguono. Dopo

aver proposto un suggestivo itinerario (realizzato dal Consor-zio marchemaraviglia in collaborazione con anci marche) alla scoperta del territorio, abbiamo intervistato Dea pellegrini, fondatrice dell’associazione culturale di sarnano “le antiche torri”, che ben può essere annoverata tra le eccellenze impe-gnate nella valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e artigianale italiano. a seguire, ferdinando Cavallini, direttore della Banca della provincia di macerata, dopo aver tracciato un chiaro quadro della situazione economica del territorio, ci con-fessa di intravvedere prospettive positive per i prossimi mesi. assuero zampini, direttore della sezione provinciale di Coldiret-ti, ha illustrato le più importanti iniziative promosse a tutela de-gli agricoltori e degli allevatori locali, mentre per la direttrice di Confesercenti macerata, lucia Biagioli, un valido rimedio contro la rassegnazione dei commercianti del territorio va trovata nel dialogo con gli amministratori locali. Importante anche la testi-monianza dell’università di Camerino, che illustra le iniziative messe in campo a favore degli studenti meritevoli: l’ateneo ha stabilito infatti l’esenzione dal pagamento delle tasse di iscrizio-ne per le matricole diplomate con almeno 90/100, che abbiano uno o entrambi i genitori in cassa integrazione o in mobilità, o siano stati licenziati, purchè residenti nei Comuni della Consulta per lo sviluppo di unicam. molto interessanti anche gli interventi di giovanni Clementoni, presidente di Confindustria macerata, della Confartigianato provinciale, che – per bocca di giuseppe Ripani - ci illustra il nuovo servizio di Innovazione Digitale e di luca Bartoli, presidente di Ex.it, l'azienda speciale della Came-ra di Commercio di macerata.

Bene chi guarda all’exportse le marche sono considerate “l'Italia in una regione”, la provincia di macerata ben può definirsi “le marche in una provincia”: mare, colline, montagna, arte, cultura, teatri, enogastronomia d'eccellenza, e tanto altro. E ovviamente un tessuto produttivo artigianale e industriale che l'ha resa famosa in tutto il mondo.

a cura della Redazione

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G I O I E L L I P E R A M O R E

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speciale: maceraTese

La provincia di macerata offre mol-teplici visioni, che vanno dalle colline alle montagne e che com-

prendono tratti di spiaggia, boschi lussu-reggianti e campi disegnati dalle diverse colture, con una pittoresca varietà di colori. Il territorio è dominato prevalen-temente dalle colline, attraversate dai fiumi Chienti e potenza, che ne disegna-no la fisionomia e determinano la varietà di piante e fauna della zona. una varietà che si moltiplica, in modo suggestivo, in

prossimità del parco Nazionale dei si-billini e delle Riserve Naturali, quella di fiastra e quella di Torricchio.

partiamo dalla costa, per addentrarci nell’interno, fino a macerata, lungo un percorso caratterizzato da un continuo saliscendi. la nostra prima tappa è Ci-vitanova marche, cittadina vivace sotto diversi punti di vista, dalla cultura ai lo-cali, passando per rinomate boutique di moda e importanti spacci di aziende cal-

zaturiere di fama internazionale, come fornarina, Cesare paciotti, Nero giardi-ni, Tod’s e molti altri.

lasciandosi alle spalle Civitanova, si procede verso l’interno, in direzione di montecosaro, piccolo comune che ospi-ta l’abbazia romanica di santa maria a piè di Chienti. si prosegue poi per mor-rovalle, sino a raggiungere la località medievale di montelupone, menzionata tra i “Borghi più belli d’Italia” e caratte-

guido piovene, nel suo viaggio in Italia, definì questo territorio “riassunto di tutti i paesaggi del mondo” ad indicarne la ricchezza e la varietà, capaci di stupire ed emozionare il viandante. Quello che vogliamo proporvi, in questo contesto, sono tanti piccoli spunti di viaggio, utili ad individuare il proprio fil rouge alla scoperta del territorio

La provincia di Macerata: territorio di scoperta tra i fiumi Chienti e Potenza

lago di fiastra

Itinerari a cura di: Alessandra balducciConsorzio marche maraviglia

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Borghi muratie Castelli

Natura & Escursioni

pievi & abbazie

archeologia

ABC

D

E

F

G

H

IJ

KN

L

O

P

R

Q

M

SS16

SS77

SS77

SS76

SS3

SS209

J Tolentino (mC)

K Caldarola (mC)

L Rocca D'aiello, Camerino (mC)

M Castelraimondo (mC)

n Camerino (mC)

O pievebovigliana (mC)

P fiastra (mC)

Q ussita (mC)

R visso (mC)

A Civitanova marche (mC)

b montecosaro (mC)

c morrovalle (mC)

d montelupone

e san firmano (mC)

f s. Claudio al Chieti, Corridonia (mC)

g macerata

h abbazia di fiastra

I urbisaglia (mC)

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rizzata da quattro porte d’ingresso per-fettamente conservate. meritano senza dubbio una visita l'abbazia benedettina di san firmano (del IX secolo) caratteriz-zata da un’imponente scalinata necessa-ria a tenere alta la cripta e ad evitare le inondazioni del potenza, e all’originalis-sima abbazia di san Claudio, dall’incon-fondibile facciata stretta tra due torrioni cilindrici.

una cinquecentesca e maestosa cinta muraria circonda il centro storico di ma-cerata, dove sono concentrati suggestivi monumenti d’epoca: la loggia dei mer-canti, il palazzo del Comune, la Torre dell'Orologio e il Teatro lauro Rossi. Il fiore all’occhiello di macerata è certa-mente l’arena sferisterio, di epoca otto-centesca, eretta per il gioco della “palla al bracciale”. Dal 1921 il teatro all’aperto

è sede di un’importantissima stagione li-rica, lo sferisterio Opera festival.

scendendo lungo la valle del Chienti, si arriva alla Riserva naturale di fiastra, con la sua ampia distesa di prati verdi attrezzati per percorsi ippici e ciclistici e l’abbazia di Chiaravalle (www.abbadiafia-stra.net). Notevole anche la vicina urbi-saglia con museo e parco archeologico e con la fiabesca rocca divenuta tema gra-fico di un francobollo della serie Castelli d’Italia del 1990.

a seguire la città di Tolentino, con la Ba-silica di san Nicola che si propone al vi-sitatore con la sua maestosa facciata in pietra bianca d’Istria e i superbi affreschi trecenteschi del Cappellone dove ripo-sano le spoglie mortali del santo. poco distante dall’abitato sorge il Castello del-

la Rancia, il cui guerresco profilo genera forti suggestioni medievali.

siamo in un territorio costellato da alcu-ni dei castelli più belli e suggestivi delle marche, a partire dal Castello di pallot-ta a Caldarola, che ancora conserva gli arredi originali (www.castellopallotta.com), passando per Rocca d’aiello oggi incantevole dimora privata della con-tessa vitalini sacconi, per giungere, nei pressi della città ducale di Camerino, al rinascimentale Castello di lanciano a Castelraimondo, regno di delizie di gio-vanna malatesta da Rimini sposa di giu-lio Cesare da varano.

la città di Camerino merita senz’altro una visita, con il suo imponente palazzo Ducale, dal cui cortile rinascimentale si apre uno stupendo panorama sui sibil-

Rocca D'aiello

Complesso dell'abbazia di fiastra

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lini, il palazzo arcivescovile e il Duomo.

poco distante i ruderi dell’austera Roc-ca varano rimangono a testimonianza del luogo nel quale ebbe origine la sto-ria medievale e rinascimentale di queste terre. Essa fu, infatti, la primitiva dimora della dinastia dei Da varano, signori di Camerino, dal ‘200 al ‘500. per difendere il proprio territorio la famiglia fece co-struire nei secoli una formidabile rete di fortificazioni, in parte ancora esistente, comunemente detta scacchiere dei Da varano. Dodici chilometri di linea difen-siva punteggiata di costruzioni militari, rocche, torri e cinte, alcune delle quali punti di sosta privilegiati per l’osserva-zione della volta celeste.

Da Camerino si può partire alla scoperta del vicino parco Nazionale dei monti si-

billini, accedendo da nord ovest attraver-so pieve Bovigliana.

Il parco istituito nel 1933, si estende a cavallo delle regioni marche e umbria, toccando le province di macerata, fer-mo, ascoli piceno e perugia. Qui la natu-ra rigogliosa e il paesaggio antropizzato costituiscono un unicum perfetto.

si può effettuare un bellissimo e com-pleto percorso escursionistico di ben 120 km, detto grande anello dei sibillini, che, con le sue nove tappe dotate di rifu-gi, contempla la visita ai centri montani di fiastra, ussita e visso, tutti in pro-vincia di macerata, offrendo soprattutto itinerari alla scoperta delle emergenze naturalistiche. Queste ultime sono costi-tuite dal monte vettore, la più alta di ben 18 cime che superano i 2.000 metri, la

gola dell’Infernaccio, ben cento metri di profondità, il più importante canyon dei sibillini, e il lago di pilato, leggendaria tomba del governatore romano, per se-coli meta di maghi e negromanti.

In questo territorio, citato da goethe nel suo “faust”, sopravvivono riti e leg-gende, come quella della sibilla, donna misteriosa alla quale ci si rivolgeva per scoprire che cosa avrebbe riservato il fu-turo.

Camerino - vista sui sibillini

Caldarola

porta d'ingresso all'abitato di visso

san Claudio al Chienti

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Vuole presentarci l’as-sociazione Le antiche torri, da lei fondata e

presieduta?“le antiche torri è un’associa-zione culturale nata nel 2002. ho voluto creare sul territorio una realtà che si occupasse di formazione, ambito in cui ho sempre operato, prima come ispettore della pubblica istru-zione, poi lavorando all’estero, come addetto educativo per dieci anni, in america latina e in africa. l’attività è nata come una sfida, con un forte deside-rio di crescita”.

Quali sono gli ambiti principali in cui operate?“siamo partiti con l’attività di scambio con paesi europei ed extra europei, con corsi di formazione ad addis abeba, asmara e in ucraina. Nel giro di poco tempo si sono verificati due fatti che hanno influenzato il nostro lavoro, determinando un cambiamento: la manca-ta possibilità di proseguire lo scambio (che avveniva in atti-vazione con ministeri e amba-sciate) dovuta alla crisi eco-nomica e l’avvio di un corso di formazione per studenti cinesi che in Italia vogliono frequen-tare le università i conservato-ri e le accademie di Belle arti, alla luce dell’accordo firmato nel 2006. Collateralmente ab-biamo avviato corsi di lingua inglese in collaborazione con scuole del territorio, promuo-vendo attività culturali con do-centi specializzati e offrendo

anche concerti e spettacoli. I corsi iniziano a gennaio e ter-minano ad agosto, con gli esa-mi finali. I nostri docenti sono madrelingua, laureati in lette-re, in lingue e con conoscenza del cinese e/o dell’ inglese e fungono da mediatori linguisti-ci e docenti”.

Che tipo di certificazioni rila-sciate?“Noi ci occupiamo di formazio-ne, mentre per le certificazioni, abbiamo una convenzione con l’università Roma Tre e l’uni-versità degli stranieri di siena, due realtà che hanno l’abilita-zione per il rilascio”.

Perché tanto interesse per gli studenti cinesi?“perché sono i più numerosi ed è il canale che coinvolge più settori. C’è interesse anche da parte della Russia, del Brasile e dei paesi del golfo arabo ma ci sono vari problemi, per al-cuni di questi paesi i problemi sono legati anche alle certifi-cazioni: infatti in Brasile ed in Russia, la scolarità dura solo dieci anni, un periodo che non risponde ai parametri richiesti per il rilascio degli attestati a livello italiano ed europeo”.

Oltre alle lingue, cosa inse-gnate?“Teniamo corsi di arte e musica per paesi di tutto il mondo, sia per gli amanti di queste disci-pline, che per gli studenti che intendono specializzarsi. sono corsi che valorizzano le nostre

eccellenze culturali, quel pa-trimonio italiano che tutto il mondo ci riconosce e ci invidia. Ci rivolgiamo ad un pubblico di persone maggiorenni e in certi casi accettiamo anche studenti minori, purché siano accompa-gnati da un tutor”.

Avete in programma delle no-vità per il futuro?“vorremmo realizzare cor-si di formazione per studenti stranieri, collegati alle nostre industrie, puntando sia sulla lingua, che sulla specificità del territorio, con stage all’interno delle aziende che consentano di formare referenti nei paesi di provenienza dei ragazzi. Il problema è che nelle aziende ancora c’è una certa forma di resistenza culturale e non si recepisce pienamente il valore aggiunto di simili figure. vorrei, inoltre, focalizzare l’attenzione su progetti legati all’ambiente e al recupero delle arti e dei mestieri antichi. sarebbe bello riprendere le attività di settori come il tessile, la lana, con la realizzazione di prodotti arti-gianali di nicchia, che porte-rebbero un giovamento a tutta la comunità”.

Le antiche torriTra le realtà d’eccellenza che animano il territorio del maceratese l’associazione culturale 'le antiche torri' di sarnano. abbiamo incontrato la fondatrice, Dea pellegrini, che da oltre dieci anni si impegna a valorizzare il patrimonio artistico, culturale e artigianale del Bel paese attraverso la formazione di studenti stranieri in Italia e all’estero

di a. Dachan

“I nostri sono corsi che valorizzano le nostre eccellenze culturali,

quel patrimonio italiano che tutto il mondo ci

riconosce e ci invidia”

Per info:associazione culturale “le antiche torri”piazza perfetti 22 – sarnano (mC)www.leantichetorri.comTel: 0733658662

Dea pellegrini

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Direttore, in due parole: come vede il futuro economico di que-sto territorio?

“lo vedo con ottimismo”.

Una bella risposta, tanto più se proviene da un personaggio come Lei, che vanta esperienze di assoluto prestigio nel pa-norama creditizio nazionale. Però la cri-si del manifatturiero, fiore all’occhiello del maceratese, è sotto gli occhi di tutti.“per poter svolgere un’analisi attendibile della situazione, e quindi rispondere alla sua domanda, occorre partire dai dati. E questi ci fotografano una situazione in-dubbiamente difficile: la nostra provincia – e la regione nel suo complesso – ha sofferto forse più di altri territori, appun-to per la massiccia presenza di aziende manifatturiere. peraltro non possiamo certo limitarci ad una visione così sem-plicistica ed approssimativa”.

In che senso?“prendiamo ad esempio un settore par-ticolarmente rilevante per la provincia di macerata, qual è il calzaturiero. possia-mo affermare, dati alla mano, che abbia sostanzialmente retto alla grave con-giuntura che ci ha colpito, perché si era già fortemente riorganizzato a seguito della crisi dell’inizio degli anni Duemila. In altre parole: vi era già stata una sele-zione degli operatori, che gli ha consen-tito di affrontare preparati questi ultimi anni. Ecco, la trasformazione che ha ca-ratterizzato il calzaturiero è un elemento che – se letto congiuntamente ad altri fattori - mi induce ad essere moderata-mente ottimista”.

Quali sono gli altri fattori?“Oltre a quanto appena detto per il calza-turiero, che ovviamente riverbera i propri effetti su tutto l’indotto, fa ben sperare la

vocazione all’export che caratterizza le nostre aziende. Inoltre, almeno nel cal-zaturiero, è positiva la presenza di im-prese forti in termini di brand”.

Parliamo di internazionalizzazione: quali sono i mercati migliori per i nostri prodotti?“sicuramente la Russia rappresenta un buon mercato di sbocco, ma anche la germania sta dando discrete soddisfa-zioni”.

E per gli altri settori quali prospettive vi sono?“In linea generale le prospettive sono le-gate all’export. le aziende meccaniche, ad esempio, stanno registrando un buon successo nei paesi del medio Oriente e in Cina, mentre l’abbigliamento risente del fatto di avere meno brand forti ri-spetto al calzaturiero. Il turismo si sta

“Ci salveranno export e agroindustria”sfodera un cauto ottimismo ferdinando Cavallini, direttore della Banca della provincia di macerata, che conferma la linea che sinora ha premiato il “suo” istituto di credito: dare fiducia alle imprese che hanno buone prospettive

di p. Duranti

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risvegliando e si nota un progressivo ri-torno ai campi”.

L’agricoltura può costituire uno sbocco occupazionale per le nuove generazio-ni?“Nella provincia di macerata il settore primario rappresenta il 7-8 per cento del pil, a fronte di appena il 2 per cento della media nazionale; ragione per cui è una parte importante dell’economia. per il futuro, vedo bene tutte quelle at-tività legate in qualche modo all’agroin-dustria”.

Parliamo dell’immobiliare.“purtroppo è in profonda crisi, anche se si intravedono alcuni spiragli a segui-to dell’introduzione delle agevolazioni fiscali finalizzate ad incentivare gli in-terventi di ristrutturazione; ma le nuove costruzioni restano al palo. Inoltre c’è

l’enorme problema dell’invenduto, co-stituito spesso da unità immobiliari non più in linea con i nuovi dettami normativi. Insomma, una crisi dentro la crisi …”.

Com’è la situazione del sistema banca-rio provinciale?“ha registrato cadute di credito superiori rispetto alla media nazionale, ma non si avvertono situazioni di credit crunch più gravi rispetto al resto d’Italia”.

In questo contesto, come si è mossa la Banca della Provincia di Macerata?“abbiamo sempre cercato di non far mancare la liquidità alle imprese del ter-ritorio che meritano fiducia. Certo, all’a-zienda che non ha prospettive è oppor-tuno evitare di erogare ulteriore credito perché gli affidamenti concessi “male” distruggono ricchezza, mentre se sono dati “bene”, creano ricchezza”.

E’ piuttosto recente la notizia dell’au-mento del capitale sociale della banca: una scelta che rispecchia il Suo ottimi-smo?“Certo. pur non avendone necessità, abbiamo deciso di rafforzare il capitale sociale con l’apporto di altri 10 milioni di euro appunto per garantire al territorio ancor più assistenza creditizia . E anche le continue nuove assunzioni che stiamo effettuando testimoniano la nostra co-erenza: presto l’economia riprenderà a svilupparsi, e Banca di macerata dovrà farsi trovare pronta … Insomma, Banca della provincia di macerata è una piccola Banca votata al localismo ed alla crea-zione di valore aggiunto per la comunità e per gli azionisti”.

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Quale ruolo ricopre (e potrebbe ricoprire) Confindustria Macerata?“Confindustria oggi deve consolidare

e rafforzare sempre di più il suo ruolo di rappresentanza per fare si che il suo contributo al superamento dell’attuale situazione socio-economica, possa essere sempre più concreto ed efficace. la nostra associazione di categoria, in quanto collettore di imprese, è non solo un “portatore d’interessi” propri, ma anche di quelli collettivi a maggior ragione se si considera che il mondo dell’Industria è da sempre la colonna vertebrale dell’economia e contribuisce in modo significativo a determinare il benessere di un territorio”.

Al momento attuale, si intravede una via d’u-scita dalla crisi per il territorio maceratese? “l’Italia è ad un punto di svolta di questa lun-ga crisi, ma l'uscita sarà purtroppo lenta. molti segnali confermano che l'inversione di tenden-za è prossima, ma persistono ancora evidenti difficoltà, prime fra tutte i consumi interni an-cora troppo bassi, l’elevato costo del lavoro e la contrazione del credito alle imprese. Il tessuto imprenditoriale maceratese, prevalentemente manifatturiero, ha risentito senza dubbio della difficoltà dei mercati, soprattutto di quello inter-no. la via d’uscita si potrà dunque trovare nella combinazione di diversi fattori, a partire dalla via

dell’internazionalizzazione,ma la ripresa rimar-rà lontana se non interverranno decisioni politi-che atte a supportare in maniere efficace e con-creta le aziende in termini di investimenti nella formazione, ricerca e innovazione, infrastrutture e appunto supporto nell’approccio all’export”.

Quali sono i settori che stanno reggendo e quali quelli con maggiori difficoltà? “Non credo sia appropriato parlare di perfor-mance di settore, in quanto all’interno dello stesso comparto ci sono aziende che hanno ot-tenuto risultati positivi in termini di crescita ed altre invece che hanno risentito in modo molto forte degli effetti della crisi. sicuramente quelle imprese che hanno potuto incrementare il pro-prio giro d’affari attraverso le esportazioni sem-brano avere avuto una maggiore resistenza alle difficoltà di questi ultimi anni, tuttavia non tutte le aziende hanno al proprio interno una strut-tura tale da poterne supportare l’affermazione nei mercati esteri. Ecco perché sottolineo anco-ra l’importanza di quegli elementi che possono consentire alle aziende di riprendere con slancio la propria attività vale a dire, fare investimenti sulla formazione e qualificazione delle risorse, in modo particolare di quelle figure professiona-li che possano consentirne una proiezione all’e-stero, puntare sulla ricerca per fare dell’innova-zione una formidabile arma competitiva e anche

Una lenta ripresaInvestimenti nella formazione, ricerca e innovazione, infrastrutture e supporto nell’approccio all’export: per giovanni Clementoni presidente di Confindustria macerata, sono queste le priorità per uscire dalla crisi

di f. Di giulio

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sull’aggregazione delle competenze per creare sinergie fra i diversi attori presen-ti nel nostro territorio”.

Che aiuto può dare Confindustria Mace-rata alle aziende associate rispetto al processo di internazionalizzazione?“Confindustria già da anni ha avviato al-cune iniziative per facilitare l’internazio-nalizzazione delle sue associate, rivol-te principalmente alle piccole imprese. attività realizzate in sinergia con gli altri Enti preposti all’internazionalizzazione come Camera di Commercio e la sua azienda speciale Ex.It., la nuova Ice e la Regione, per consentire alle imprese che operano prevalentemente in Italia di guardare al mercato estero come una grande opportunità di sviluppo. serve poi affiancare nei processi di internaziona-lizzazione quelle aziende che operano in mercati di nicchia e che hanno difficoltà a partecipare ad iniziative collettive. Oc-corre sostenere, infine, anche le azien-de medio-grandi offrendo un sostegno a quei settori che rappresentano il made in Italy nei mercati esteri e che necessitano di investimenti ingenti per il loro conso-lidamento. sarà altresì vantaggioso fare più formazione alle aziende, indirizzan-

dola alle figure dedicate allo sviluppo delle imprese sui mercati esteri. Il setto-re industriale rappresenta l’elemento di punta del made in Italy nel mondo, ed è per questo che può e deve contare di più nelle strategie di internazionalizzazione adottate, partecipare maggiormente alle scelte strategiche degli Enti preposti e promuovere iniziative realmente utili al nostro tessuto economico”.

Recentemente ci siamo occupati di for-mazione e giovani, coinvolgendo i retto-ri delle università marchigiane con una domanda importante: conviene ancora laurearsi? In base alla vostra esperien-za e in considerazione della realtà im-prenditoriale che offre il territorio ma-ceratese, lo studio rappresenta ancora un’opportunità per i ragazzi o meglio specializzarsi in ambito tecnico?“Credo molto nei giovani e nella dina-micità che, con le loro idee, possano portare in un’impresa per consentirle di essere sempre al passo con i tempi. lo studio oggi non è un’opportunità, ma una necessità. la formazione, attraverso un adeguato percorso di studi, fornirà al giovane quegli strumenti che gli consen-tiranno di affrontare il mondo del lavoro

e la vita stessa in modo meno difficolto-so, dandogli quell’apertura al confronto sempre necessaria nelle relazioni. Det-to questo però ritengo che ci sia ancora molto da fare per ridurre le distanze tra università (e sistema educativo in gene-rale) e mondo del lavoro. servono più ra-gazzi che frequentino le nostre imprese, più progetti di alternanza scuola-lavoro, più educazione all’auto-imprenditorialità e soprattutto più iniziative rivolte ai do-centi. Ritengo inoltre di fondamentale importanza andare a recuperare quella cultura “tecnica” che ha reso il nostro paese famoso nel mondo per la qualità ed eccellenza della nostra produzione industriale. Questo non significa sotto-valutare la formazione umanistica, per-ché l’industria necessita di entrambe le figure, con un unico filo conduttore però: avere una preparazione che sia il risul-tato di un giusto connubio tra scuola ed impresa. Confindustria macerata ha da anni avviato collaborazioni e progetti con le scuole, università e con Enti presti-giosi come l’Istao, ma occorre sempre più potenziare queste iniziative riportan-dole ad una concretezza che è garanzia di qualità ed efficacia soprattutto per il futuro dei giovani”.

Il settore industriale rappresenta l’elemento

di punta del Made in Italy nel mondo”“

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speciale: maceraTese

“La Web Economy – afferma il responsabile del servizio, l’Ing. giuseppe Ripani - non è

traducibile in modo semplicistico come l'economia prodotta da internet ma si può invece correttamente definirla come l’attività delle imprese che accrescono l’uso del web e della cultura digitale per rimodulare o riprogettare i propri modelli di business e sviluppare nuove opportu-nità. E’ la via migliore per modificare gli approcci tradizionali di molte imprese manifatturiere che registrano, anche per questo, una perdurante perdita di valore e clienti, oltre che di visione strategica. Il resto del mondo industrializzato è già for-temente orientato verso questo orizzonte, basta guardare i fortissimi tassi di cresci-ta dell’utilizzo della rete internet, specie dell’e-commerce, per scopi di business in Europa e in usa. l'Italia e le marche, in particolare la nostra provincia, manifesta-no invece un preoccupante ritardo. Il dato strategico è che comunque le pmI attive su internet, mediante azioni di webmar-keting operate con strumenti quali, ad esempio, i social network e/o su siti di e-commerce, aumentano i loro fatturati anche in questo periodo di crisi. Quindi la scelta giusta è quella di spingere ancor più sull’acceleratore della “digitalizzazione” delle imprese. Da queste considerazioni la necessità di istituire il nuovo servizio di innovazione digitale che da fine settem-bre sarà pienamente operativo”. Il servi-zio Innovazione Digitale di Confartigianato fornirà alle aziende associate innanzitutto

un check-up gratuito utile ad individuare l’utilizzo delle tecnologie ICT in queste im-prese, a conoscere gli obiettivi strategici aziendali ed a suggerire quindi un percor-so di efficace riposizionamento degli inve-stimenti in tecnologie, servizi e prodotti in-formatici. attiveremo iniziative formative e consulenziali “di base” quali corsi d’uso di applicativi gestionali, di posta elettronica e pEC, di creazione e gestione di profili e pagine sui principali social Network, corsi ed applicazioni per smartphone e tablet, seminari sulla sicurezza informatica e sulla tutela da frodi telematiche, corsi su-gli strumenti di transazione commerciale via web. progetti, consulenze ed attività formative verranno assicurate ed eroga-te sia ricorrendo alle importanti relazioni e collaborazioni che Confartigianato ha con le università ed i Centri di Ricerca e trasferimento tecnologico del territorio, sia soprattutto attraverso una rete crea-ta appositamente e costituita da otto im-prese associate specializzate altamente qualificate: 4m software di montecosaro, ams di sant’Elpidio a mare, mf Consul-ting di Tolentino, Drop di Civitanova mar-che, Jef Knowledge di montegranaro, med Innovation di macerata, Italsoft di potenza picena, servili Computer – fidoka di san ginesio. “Con l’istituzione di questo nuovo servizio – conclude l’Ing. Ripani – che fa seguito alla recente costituzione (fine lu-glio) del nuovo gruppo di mestiere “ICT”, alla cui presidenza è stata eletta all’una-nimità sara servili, creato appositamente per dare un preciso riferimento associa-

tivo ad un settore sempre più importante per lo sviluppo della nostra economia, pensiamo di aver posto le basi per dare nuove opportunità, in termini di crescita quantitativa e qualitativa, alle tante piccole e medie imprese manifatturiere del terri-torio che sono alla ricerca di nuovi merca-ti, specie internazionali, e nuovi modelli di business in grado di tirarle fuori dal pan-tano della pesante crisi in cui sono piom-bate da alcuni anni”.

Acceleriamo sulla “digitalizzazione” delle impreseIstituito dalla Confartigianato Imprese macerata il servizio di Innovazione Digitale, a beneficio delle piccole e medie imprese della provincia per sostenerle nell’accesso alle opportunità create dalla crescente digitalizzazione e dalle nuove tecnologie

direttivo “grUppo di Mestiere ict”Confartigianato Imprese Macerata

Presidente: Sara ServiliV.Presidente: Fabio MazzocchettiConsiglieri: Mirko CalvigioniAlessandro MarilungoStefano Parcaroli

conFartigianato iMprese MacerataServizi Digitali per l’Innovazione

Check-up gratuitoFormazionePeCNetworking & SecurityWi – ADSLTelefonia VOIPWeb Design & Web MarketingCRMe-commerceAPP

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Nel novembre 2009 il governo ita-liano approvò la “legge 166”, che all’art. 16 contempla finalmente,

e dopo anni di pressioni della nostra as-sociazione, il 100% made in Italy. Que-sta norma si pone l'obiettivo di garanti-re che il prodotto che si etichetti con il “100% made in Italy” sia integralmente “IDEaTO, pRODOTTO E CONfEzIONa-TO IN ITalIa”. Tutto questo pone fine agli infiniti equivoci generati dall'uso del più semplice e noto “made in Italy” come permesso dal Regolamento (CE) n. 450/2008, il quale autorizza di etichetta-re il prodotto come “made in Italy”, an-che se alla sua produzione hanno par-tecipato più paesi. va tenuto presente che la legge in questione tutela tutti i fabbricanti di beni che producono inte-gralmente in Italia, indifferentemente dal prodotto realizzato (agroalimentare, moda, mobili e arredo, accessori per la casa, oreficeria, ecc.). Il manuale che la nostra associazione ha sviluppato ha ca-rattere informativo-esemplificativo del citato art. 16 e le immagini inviate rap-presentano solamente una ipotesi, tra le innumerevoli, che potrebbero essere utilizzate (es. 100% Italia, Tutto italia-no, Integralmente italiano, fatto tutto in Italia, ecc.) per rappresentare i prodot-ti realizzati “totalmente in Italia”. molti buyers nazionali ed esteri (Russia, giap-pone, Cina, Brasile, Emirati, germania, francia, spagna, svizzera, ecc.) stan-no apprezzando la valenza della legge

166/2009 tanto da richiedere, per i loro prossimi ordinativi, beni che ne rispet-tino la disciplina. utilizzare al meglio tale normativa è il mezzo per tutelare nel migliore dei modi i consumatori, le nostre imprese e il lavoro dei nostri col-laboratori, dando prestigio a quello che siamo: i veri produttori del “tutto fatto in Italia”. l’esperienza già maturata su materie specifiche quali il 100% made in Italy, l'internazionalizzazione, le fiere, i mercati e il materiale prodotto allo sco-po dalla nostra associazione provinciale sono a disposizione (gratuitamente), se

produci INTEgRalmENTE IN ITalIa. Questo ti permetterà di partecipare a questa battaglia, una battaglia non solo di trasparenza verso i consumatori ma anche di opportunità per le nostre azien-de che da sempre incorporano “l’essere ITalIa”.

sicuramente Made in ItalyIl produttore che appone la dicitura “100% made in ltaly” può farlo soltanto nel caso in cui la merce è ideata, realizzata e confezionata in Italia. In caso contrario il produttore commette un reato ed è passibile di sanzioni amministrative e penali

confartigianato imprese Macerata vicolo santa Croce, 11 - 62100 macerataTel. 0733.3661www.macerata.confartigianato.it

speciale: maceraTese

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speciale: maceraTese

Dopo aver adattato per il teatro con grande successo le Operette morali, martone e Ippolita di majo

hanno iniziato a lavorare alla sceneg-giatura del film attingendo agli scritti di leopardi e all'insieme del suo epistola-rio, lo scrigno attraverso cui è possibile seguire la breve vita di leopardi dalla Recanati della biblioteca paterna fino alla Napoli del colera e del vesuvio. Ed ecco la famiglia di leopardi, il compa-gno della vita antonio Ranieri, gli intel-lettuali del tempo, la donna per la quale si accese di passione, fanny Targioni-Tozzetti. ma l'interesse di martone non è per l'aneddoto: la vita di leopardi è tutt'uno con la sua scrittura, si potrebbe dire che non c'è un verso, non c'è un rigo di leopardi che non sia autobiografico. Come fosse un grande del Novecento e non dell'Ottocento, leopardi sa che solo la radicale esperienza di se stessi con-sente la partita con la verità: da qui le poesie, lo zibaldone, le Operette morali.

è per questo che oggi possiamo sentire leopardi con tanta forza, e non è un caso che le sue opere, recentemente tradotte in inglese da importanti editori, stiano appassionando lettori di tutto il mondo. affrontare la vita di leopardi significa inoltre svelare un uomo libero di pensie-ro, ironico e socialmente spregiudicato, un ribelle, per questa ragione spesso emarginato dalla società ottocentesca nelle sue varie forme, un poeta che va sottratto una volta e per tutte alla visio-ne retorica che lo dipinge afflitto e triste perché malato. Dopo Noi credevamo, martone continua con questo film nel tentativo di riportare alla luce pezzi del nostro passato preziosi per il presente, ma questa volta non si tratta di un film storico. Il giovane favoloso vuole essere la storia di un'anima, da raccontare, con tutta libertà, con gli strumenti del cine-ma. per questa avventura ha chiamato a raccolta collaboratori preziosi come Re-nato Berta (fotografia), giancarlo musel-

li (scenografia), ursula patzak (costumi), e attori amatissimi attratti dal temibile viaggio, primo fra tutti Elio germano che impersonerà giacomo leopardi. massi-mo popolizio sarà il padre monaldo, Raf-faella giordano la madre, Isabella Rago-nese la sorella paolina, Edoardo Natoli il fratello Carlo; sandro lombardi il pre-cettore di casa leopardi; valerio Bina-sco interpreta pietro giordani, michele Riondino sarà Ranieri e anna mouglalis fanny; Iaia forte introduce la parte na-poletana. Carlo Degli Esposti per palo-mar insieme a Rai Cinema, con patrizia massa produttrice esecutiva, già realiz-zatori di Noi credevamo, si accingono alla nuova impegnativa sfida potendo contare sull’impegno produttivo di un gruppo di imprenditori della Regione marche, sul contributo della Regione marche, della fondazione marche Cinema multimedia - marche film Commission e di quello del ministero per i Beni e le attività Culturali - Direzione generale Cinema.

“Il giovane favoloso”sono iniziate a Recanati, nel maceratese, le riprese del film del regista mario martone dedicato al grande poeta giacomo leopardi, prodotto da Carlo Degli Esposti per palomar con Rai Cinema. Il film si avvale del contributo di Regione marche e Cinema multimedia -,oltre che di quello del ministero per i Beni e le attività Culturali – Direzione generale Cinema.

“eravamo certi – come è risultato in un

recente sondaggio – che Giacomo Leopardi fosse

il personaggio più conosciuto e amato delle Marche – ha

dichiarato Pietro Marcolini, assessore alla Cultura della Regione Marche.

sono i marchigiani a dirlo,ma non solo”

Da sinistra: Il presidente gian mario spacca, l'attore Elio germano e l'assessore pietro marcolini

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speciale: maceraTese

E non basta: dieci borse di studio, per studenti che si siano diploma-ti con un voto superiore a 90/100,

i cui genitori risentano della crisi dell'in-dotto industriale fabrianese (cassa inte-grazione, licenziamenti, mobilità). "Il futuro non può e non deve essere in crisi - ha commentato il Rettore flavio Corradini - nel futuro occorre investire. Dobbiamo superare questo momento e dobbiamo farlo tutti insieme. Dobbiamo capire che o vinciamo tutti, o perdiamo tutti. Ognuno deve fare la propria parte, deve dare il proprio contributo, anche se piccolo".Restano poi le borse di eccellenza, l’i-scrizione gratuita per chi conseguito il diploma di scuola superiore con 100/100 ed altre iniziative e borse di studio per gli studenti meritevoli. per il prossimo anno accademico è possibile iscriversi ad uno dei numero-si corsi di laurea unicam negli ambiti di architettura e Design, Bioscienze e

Biotecnologie, giurisprudenza, scienze ambientali, scienze del farmaco e dei prodotti della salute, scienze mediche veterinarie, scienze e Tecnologie.attività sportive e culturali, servizi di orientamento per le matricole, stage in Italia e all’estero per tutti gli studenti in aziende leader, corsi di laurea intera-mente in lingua inglese e in consorzio internazionale, generalizzazione del si-stema Qualità certificato IsO 9001:2008 a tutte le attività e servizi dell’ateneo, ma-ster altamente innovativi, job placement per i laureati: questi alcuni degli aspetti che più caratterizzano l’università di Ca-merino. Dal 2010 è attiva la scuola di studi supe-riori “g.leopardi” - sezione di Camerino, percorso di qualità con il quale unicam ha scelto di premiare il talento degli stu-denti universitari per indirizzarli verso un eccellente futuro.per il decimo anno consecutivo, poi, l’università di Camerino si conferma al

primo posto nella classifica degli atenei fino a 10.000 iscritti, stilata come ogni anno dal Censis per il quotidiano la Re-pubblica. unicam conferma il suo posto da leader registrando un punteggio com-plessivo di 92,6, che la colloca anche al primo posto tra gli atenei marchigiani e davanti ad altre prestigiose università italiane. “siamo ancora una volta mol-to soddisfatti – ha dichiarato il Rettore – perché il risultato ottenuto conferma il forte impegno del nostro ateneo nel mantenere sempre elevata, e migliorare dove è possibile, la qualità dei servizi e della didattica offerta agli studenti”.

Ad Unicam il futuro non e’ in crisi!l’università di Camerino premia gli studenti meritevoli, anche in questo particolare momento di crisi che sta vivendo il nostro paese. l’ateneo ha stabilito infatti l’esenzione dal pagamento delle tasse di iscrizione per le matricole unicam diplomate con almeno 90/100, che abbiano uno o entrambi i genitori in cassa integrazione o in mobilità, o siano stati licenziati (devono essere però residenti nei Comuni della Consulta per lo sviluppo di unicam)

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Dottoressa, da tempo Lei sostiene che le attività commerciali svol-te nei centri urbani hanno anche

una valenza “sociale”. Ci può spiegare questo ragionamento?“Ritengo che gli effetti per così dire “so-ciali” del piccolo commercio siano evi-denti sotto più profili. Innanzitutto, è un settore tuttora estremamente impor-tante dal punto di vista del fatturato, an-che nella provincia di macerata. Inoltre, aspetto tutt’altro che secondario, parlia-mo di un servizio offerto alla popolazio-ne, che altrimenti vivrebbe situazioni di disagio. Infine, ci sono anche ragioni di ordine pubblico”.

Non capisco.“una via in cui c’è un negozio aperto è

“viva”, illuminata, vi passano più persone … il tutto allontana rischi di microcrimi-nalità”.

Su questi temi avverte l’attenzione degli enti locali?“sostanzialmente si, anche se le dinami-che che gravitano attorno al commercio dipendono in gran parte dalla situazione economica generale, di fronte alla quale i Comuni possono fare ben poco. Certo, la chiusura di un esercizio commerciale rappresenta una sconfitta della città, del paese, e quindi anche dell’amministra-zione comunale”.

Non vi sono rimedi a livello locale?“si deve continuare ad investire in eventi, attività promozionali del territorio, mo-

menti di attrazione culturale ed inizia-tive simili. solo così vi potrà essere un ritorno anche economico a beneficio non soltanto degli operatori ma anche della cittadinanza nel suo insieme”.

In un certo senso, però, oggi la funzione aggregativa dei centri storici è ricoperta dai centri commerciali …“Non vi è dubbio che i centri storici del-le nostre città non siano per nulla aiutati dalla nascita dei centri commerciali. ma occorre anche sfatare dei miti: il centro commerciale non provoca necessaria-mente un incremento di ricchezza per la zona in cui è situato; anzi, direi che quel territorio alla lunga si impoverisce”.

Sta di fatto che si vedono sempre più lo-

“Fare il possibile per mantenere in vita le attività commerciali nei centri abitati”lucia Biagioli, direttrice di Confesercenti macerata, vede nel dialogo con gli amministratori locali un valido rimedio contro la rassegnazione dei commercianti del territorio

di m. Camilletti

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“Prima di cessare un’attività commerciale bisogna provarle tutte, e un’associazione come

la nostra ha l’obbligo di accompagnare l’imprenditore

anche in tale delicata fase”

cali vuoti: segno di una tendenza netta.“ma noi abbiamo il dovere di lottare con-tro questa tendenza”.

Come?“premesso che la bacchetta magica non ce l’ha nessuno, sono dell’idea che dob-biamo muoverci su più fronti: realizzare sul territorio le iniziative ideate da Con-fesercenti a livello nazionale; contribuire a “rivitalizzare” i centri storici, come di-cevo poc’anzi; favorire nell’impresa com-merciale quello spirito innovativo di cui si avverte un grande bisogno”.

Soffermiamoci su quest’ultimo aspetto.“sono convinta che i nostri imprenditori vadano aiutati a scardinare taluni luo-ghi comuni, che spesso conducono alla

rassegnazione. prima di cessare un’at-tività commerciale bisogna provarle tutte, e un’associazione come la nostra ha l’obbligo di accompagnare l’impren-ditore anche in tale delicata fase. Oggi un negozio non può essere gestito come negli anni settanta: al commerciante è chiesto non di rado di approcciarsi al mercato secondo nuovi canoni, sinora rimasti inesplorati da questa tipologia di imprenditori”.

A cosa si riferisce in particolare?“ad esempio all’importanza della comu-nicazione, del marketing, del web mar-keting, delle nuove modalità di vendita che si stanno affacciando con forza. E poi vi è il fondamentale tema del passaggio generazionale, che ci vedrà seriamente

impegnati nei prossimi mesi. Non pos-siamo comunque trascurare l’importan-za del dialogo tra i vari soggetti coinvolti: associazioni di categoria, operatori ed amministratori locali”.

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speciale: maceraTese

“Puntare sugli eventiper promuovere i prodotti locali”assuero zampini, direttore di Coldiretti macerata, ci illustra le più importanti iniziative promosse a tutela degli agricoltori e degli allevatori locali. Con un occhio di riguardo alla vendita dei prodotti

di m. palumbo

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Direttore, una curiosità: che rap-porti vi sono con Confagricoltu-ra?

“Tra noi e loro vi sono differenze ma-croscopiche, e per questo solitamente noi facciamo da soli … però la politica di Coldiretti è tradizionalmente aperta: non chiudiamo le porte in faccia a nessuno”.

Peraltro il progetto relativo al Consor-zio Agrario dell’Adriatico ha visto il so-stegno anche di Confagricoltura …“più che dall’associazione in sé, direi che la valenza del progetto è stata colta da alcuni suoi dirigenti”.

Parliamo di questa iniziativa.“Il progetto – sorto dalle “ceneri” del Consorzio agrario di macerata - che ab-biamo sostenuto sin dall’inizio, è espres-sione di una strategia ben precisa: porre le condizioni per incrementare il reddito dei nostri agricoltori. una realtà che ha saputo andare oltre i campanilismi, se solo si pensa al fatto che copre un’area che va da forlì fino ad ascoli”.

In che modo il Consorzio si pone l’obiet-tivo di produrre ricchezza per i soci?“ponendosi quale strumento funzionale non soltanto all’ottimizzazione dei fatto-ri produttivi ma anche alla collocazione delle merci”.

In quali settori opera il Consorzio?“Considerato che il settore di punta del-la provincia di macerata è rappresentato dai cereali, abbiamo posto una partico-lare attenzione a tale ambito; e ciò so-prattutto al fine di tutelare i nostri soci dai rischi derivanti dalle fluttuazioni del mercato. E’ per questo motivo che il

Consorzio è diventato socio di maggio-ranza del pastificio Chigi”.

Per gli altri settori dell’agroalimentare come vi state muovendo?“stiamo lavorando, in prospettiva, per creare un consorzio per l’ortofrutta. Ri-cordo che a livello nazionale con il pro-getto faI (filiera agricola Italiana) la Coldiretti ha stipulato accordi con la gDO per il settore ortofrutticolo. Ora vorremmo applicare questa bellissima iniziativa anche sul nostro territorio. E poi c’è il settore zootecnico, che ci vede fortemente impegnati nella valorizza-zione della carne marchigiana. a questo proposito teniamo presente che quella di macerata è la provincia con il maggior numero di allevamenti”.

Qual è il rapporto tra l’associazione e il territorio? In che misura cercate di pro-muovere i prodotti locali?“Il nostro obiettivo è di sostenere e tute-lare le imprese associate; tutte le nostre iniziative si muovono in questa direzione. pensiamo ad esempio al recente proto-collo, al quale abbiamo aderito, finaliz-zato ad individuare gli eventi e le attività da svolgersi sul territorio, attraverso le quali potranno essere promossi e veico-lati i prodotti delle nostre aziende; ecco, queste attività avranno il nostro soste-gno. l’importante è che gli eventi orga-nizzati nella provincia di macerata offra-no prodotti locali, e non si pongano in concorrenza con essi”.

Sotto questo punto di vista occorre un dialogo costante con i Comuni. Che rap-porto c’è con le amministrazioni locali?“al di là di talune limitate eccezioni, con

i Comuni abbiamo da tempo un ottimo rapporto. lo stesso dicasi per altri enti: penso ad esempio al parco dei sibillini, con il quale abbiamo stipulato un accor-do d’area”.

Ce ne parli.“un accordo tra un’associazione rappre-sentativa degli agricoltori e degli alleva-tori e un ente estremamente sensibile ai problemi connessi alla tutela dell’am-biente e del paesaggio che ha un sapo-re straordinario. Due mondi che sinora non si sono mai parlati, e che invece ora comprendono l’importanza di creare quelle giuste sinergie a tutela di esigen-ze condivise, non più contrapposte”.

Ci può descrivere l’imprenditore agrico-lo maceratese?“Nella nostra provincia, così come in moltissime altre aree del paese, vi sono sostanzialmente due categorie di impre-se agricole: quelle rivolte soprattutto, o quasi esclusivamente, all’autoconsumo, e le vere e proprie imprese agricole”.

Soffermiamoci su questa seconda cate-goria: c’è la consapevolezza dell’impor-tanza dell’innovazione, del marketing, della comunicazione?“gli imprenditori agricoli maceratesi sono convinti della necessità di uno scat-to innovativo; solo che tale spinta si è in-dirizzata per lo più verso un’innovazione di tipo tecnico. forse è giunto il momen-to di investire anche su altri fattori, come ad esempio quelli da lei citati, oppure la cura del rapporto con il consumatore”.

“Sinora l’impresa agricola ha investito molto sull’innovazione tecnica. Ora si deve porre l’attenzione anche alla cultura manageriale”

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Cantine Belisario, dove nasce il Verdicchio di Matelica“Il vino è un oggetto di piacevolezza, deve essere buono”:parola dell’enologo Roberto potentini

di m. palumbo

Vuole presentarci le Cantine Beli-sario?“Cantine Belisario è un’azien-

da nata nel 1971 ed è oggi la cantina più grande della provincia di macerata, specializzata nella produzione del ver-dicchi di matelica DOC e Riserva DOCg. si tratta di una cooperativa con 180 soci viticultori dell’alta vallesina, una coope-rativa alternativa però, perché il socio conferisce il vigneto prima del prodotto e questo permette di avere una produzione di altissima qualità, perché si riesce a in-tervenire a monte. la cantina ha messo in piedi servizi vitivinicoli, chiudendo il cerchio di un progetto del vino completo, che comprende anche diverse enoteche, tra cui quella di matelica è una delle più fornite, con oltre 1000 etichette di vini nazionali e internazionali”.

Quanto contano le certificazioni nel vo-stro settore?“Il verdicchio tra matelica e Jesi è il vino più premiato. si vende, funziona, ma non c’è certezza del futuro e si lavora sempre

puntando il massimo sulla qualità. lo confermano le certificazioni IsO 2008 e IsO 9001 e la certificazione di ImC per la produzione di uve e vini biologici. Il cer-tificato più importante, tuttavia, è quello che otteniamo dalla produzione di vini che definisco "logici" perchè frutto del 'saper fare' acquisito in oltre 40 anni di vitivinicoltura”.

La filiera corta è un motivo di forza?“sì, ma non è la risoluzione definitiva: il nostro è un territorio vocato alla viticul-tura e si produce vino perché viene bene e se ne fa tanto. produciamo 25 mila quintali di uva, ge-stendo 250 ettari di vigneti. sentiamo una profonda responsabilità verso il ter-ritorio, producendo oltre il 70 per cento del verdicchio di matelica. svolgiamo una funzione imprenditoriale e sociale grande: tutto ciò che facciamo ha ripercussioni sull’immagine e sulla qualità percepita del prodotto. Nel mio specifico, come enologo, progettista viti-vinicolo di un’etichetta, organizzo il pro-

speciale: maceraTese

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cesso di produzione specifico per quella bottiglia: il vino è sempre il frutto di un progetto vitivinicolo, mai di casusalità. Do le indicazioni sui procedimenti che bisogna adottare per produrre un cer-to tipo di vino. lavoriamo sia nel setto-re della ristorazione (ho.re.ca), che con la gDO organizzata, con marchi diversi, perché diversi sono i progetti vitivinicoli che ci sono dietro”.

Vi rivolgete solo al mercato interno?“I nostri mercati sono sparsi nel mondo ma le radici sono nel territorio: siamo dei fautori del consumo a km 0 ma vo-gliamo far bere i nostri vini anche dove il vino non esiste”.

La partecipazione a fiere ed eventi è im-portante?“Tutto conta in qualche modo. per noi le fiere più importanti sono quelle a livello europeo. Tra i settori produttivi, è quello meno in crisi. Quest’anno arriviamo in vendemmia con le cantine vuote e ’ex-port continua a incedere molto rispet-

to al consumo interno. Il mercato ci ha premiato e sono stati vincenti anche gli investimenti che abbiamo fatto in comu-nicazione su Radio 2”.

Avete collaborazioni con il mondo uni-versitario?“abbiamo una collaborazione consolida-ta con diversi enti del settore, con cui, in base al contesto, possiamo esaminare e fondo certe situazioni e trovare soluzioni ad hoc. Con le università abbiamo collaborazioni a termine finalizzate a progetti specifici, dal marketing a programma vitivinicolo, fino alla messa a punto di tecniche colti-vazione particolari”.

Come sarà la vendemmia 2013?“si prospetta buona grazie alle condizio-ni climatiche favorevoli. In controtenden-za alla minor quantità di uve, si registra un livello qualitativo molto alto, favorito dalle escursioni termiche. è una bella annata, soprattutto per i bianchi”.

Cantine Belisario, dove nasce il Verdicchio di Matelica“Il vino è un oggetto di piacevolezza, deve essere buono”:parola dell’enologo Roberto potentini

di m. palumbo

Sede: MatelicaPresidente: Antonio CentocantiCommerciale: Patrizio GagliardiAmministrazione Sandra Micucci

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dossier

comunicazione

“Comunicare l’un l’altro, scambiarsi informazioni

è natura; tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura"

Johann wolfgang goethe

(poeta, scrittore, umanista tedesco)

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dossier: comunicazione

la rivoluzione di internet ha aperto a nuo-vi scenari e opportunità e ha cambiato il modo di comunicare a livello globale,

offrendo una vastità di informazioni pratica-mente in diretta e permettendo a realtà di ogni zona del pianeta di connettersi. ma come abbiamo reagito a questo cambia-mento epocale? C’è una generazione nativa digitale, che cresce insieme alle nuove tec-nologie, e una generazione autodidatta che spesso fatica a familiarizzare con i nuovi stru-menti a disposizione di privati, enti pubblici e aziende. siti web, social network, reti professionali on line: se non sei su internet, oggi non esisti. anche la politica, spesso ostile ai cambiamen-ti, ha compreso l’importanza della presenza nel mondo digitale e oggi tutti i parlamentari e i senatori sono rintracciabili in rete. perfino il pontefice ha scelto un social media per comu-nicare con la comunità mondiale dei credenti e in poco tempo il suo profilo Twitter, pontifex, ha raggiunto oltre 2 milioni 400 mila follower.

ml, da vent’anni al fianco delle aziende mar-chigiane, lancia uno spunto di riflessione: che rapporto hanno le marche con il web? le isti-tuzioni sembrano aver colto l’immenso poten-ziale che offre una forte presenza in rete e si stanno muovendo per affermarsi sempre di più. la Regione marche, ad esempio, è risulta-ta la “più social” d’Italia per il coinvolgimento di fan.Riguardo alle imprese, invece, abbiamo ri-scontrato che la realtà regionale viaggia su due binari opposti: da un lato aziende assolu-tamente d’avanguardia, che per le loro inno-vazioni hanno ottenuto riconoscimenti impor-tanti a livello nazionale e non solo; dall’altro, aziende che ancora non hanno neppure un indirizzo web.possibile che nel 2013 si possa fare a meno di un proprio sito, o di un profilo su facebook, Twitter, pinterest, YouTube, Instagram, goo-gle+, flickr?si può crescere, puntare all’internazionalizza-zione, progredite se non si esiste on line?

comunicazione

2.0se non sei in rete, non esisti

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Enti patrocinatori:Regione MarcheProvincia di Pesaro e UrbinoCamera di Commercio di Pesaro e UrbinoComunità Montana del Catria e Nerone

48^ FIERA NAZIONALEDEL TARTUFO BIANCO

27 OTT 1.2.3.9.10 NOV 2013MAIN SPONSOR TECHNICAL PARTNERSMEDIA PARTNERS

DIRETTA RADIO02.03 NOV.

Comune di Acqualagna

SALOTTO DA GUSTAREsettima edizione

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dossier: comunicazione

Andrea, vuole presentarci la Libenzi pubblicità esterna?“siamo agenti commerciali e ci

occupiamo di vendita di spazi pubblicita-ri esterni. lavoriamo nel settore da oltre vent’anni e abbiamo raggiunto una buo-na notorietà, nelle marche e nel resto d’I-talia, anche in virtù della concessione, in esclusiva, di IgpDecaux, azienda leader nella comunicazione esterna. gestiamo la concessione della pubblicità nei mezzi di trasporto (bus e tram), nelle metropo-litane, ma anche negli aeroporti”.

Quali sono i vantaggi di fare pubblicità esterna?“Come consulenti di comunicazione Outdoor consideriamo tutte le oppor-tunità a disposizione, puntando persino alla creazione di un “engagement” per avere un approccio stretto con l’utente. ad esempio, per le pensiline, abbiamo

studiato una comunicazione che com-prendesse QR code, così l’utente che è lì fermo ad aspettare l’autobus entra in una dimensione differente e accede a più servizi. Inoltre con la nuova app Blippar, ogni persona, usando il suo smartphone può inquadrare un manifesto pubblici-tario ed entrare in una realtà tridimen-sionale, accedendo a contenuti scelti dal cliente/inserzionista: moda, musica, video, shop online ecc.. In questo ambito parliamo di servizi che ancora non hanno una così ampia diffusione sul territorio, rispetto ad altri paesi dove invece si fa anche la spesa sul web”.

Può tracciare un profilo dei vostri clien-ti?“Ci rivolgiamo ad un ampio target: ci sono i clienti 'locali' e quelli 'nazionali', per i quali creiamo campagne mirate sul territorio, con un pacchetto a fruizio-ne completa. Il plus dell’esterna è che

si può lavorare “chirurgicamente” sul territorio, andando a pianificare sia la grande città, che il piccolo paese, fino ad un’area, o quartiere di una big city. pos-siamo “vestire” la città, creare un arredo urbano elegante e funzionale. Il nostro portfolio clienti comprende aziende dei più disparati settori: arredamento, gdo, alimentare, moda e cosmetica, palestre, concessionari auto, telefonia, enti pub-blici. un vantaggio dell’outdoor è che è un mezzo “democratico”: chi lo utilizza sa che il cliente vede la pubblicità, che è il messaggio a muoversi, ad andare ver-so di lui”.

In che modo si è sviluppata la vostra attività?“siamo partiti come venditori di spa-zi pubblicitari. poi la nostra attività è andata strutturandosi, fino a diventare consulenti specializzati. Diamo risposte su misura, studiate insieme alle agenzie

la COmuNICazIONE EsTERNa "CON NOI lE buOne Idee CIRCOlaNO RapIDamENTE"Quante volte vi ha incuriosito un banner esposto su un autobus o negli spazi immensi di un aeroporto? per capire la realtà che sta dietro a questo tipo di messaggi, abbiamo incontrato andrea libenzi, direttore della libenzi pubblicità Esterna, azienda leader nel settore, partner esclusivo in Italia della IgpDecaux

di a. Dachan

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pubblicitarie. Non dimentichiamoci che offriamo un servizio alla collettività: l’in-tuizione di Igp è stata quella di compren-dere che, visto che i mezzi di trasporto girano, tanto vale farli girare con mes-saggi pubblicitari”.

Come reperite la clientela?“Il 90 per cento del nostro fatturato na-sce andando direttamente a “trovare” il cliente, spiegandogli cosa possiamo fare per lui, trasmettendogli la “cultura del mezzo” e mostrandogli tutti i vantaggi delle offerte qualitative che riusciamo a garantirgli”.

Che tipo di riscontro avete sull’efficacia delle vostre realizzazioni?“l’Italia è uno dei paesi europei con il più alto tasso di mobilità e per questo un mediamix di prodotti risulta funzionale. facciamo ricerche a livello nazionale per avere riscontri sull’efficacia della nostra

comunicazione; c’è un’indagine, chiam-ta audiposter, commissionata da gruppi di comunicazione esterna come IgpDe-caux, che ci permette di dire al nostro cliente quante volte è stato visto il suo messaggio pubblicitario. Il momento di fruizione è brevissimo e i messaggi, quindi, devono essere estremamente stringati e concisi per essere coerenti con la realtà outdoor. Quando lanciamo una campagna individuiamo delle aree test che ci danno subito la misura del risultato".

In questo periodo, quali sono le pubbli-cità che vanno per la maggiore?“Il periodo di settembre è interessante perché ripartono molte attività come le scuole di lingue, le palestre o l’abbiglia-mento; a Natale, invece, i settori merce-ologici che vanno per la maggiore sono l’ alimentare, la gdo, i giocattoli, i parruc-chieri, i viaggi, la gioielleria. se riuscia-

mo a vendere a buoni livelli, è perché c’è continuità nel lavoro, qualità del prodot-to e del servizio. Ci premia il bassissimo turnover della forza vendita, che confer-ma la qualità in termini di servizio e di competenza”.

Per info:libenzi pubblicità esternawww.libenzi.it - pubblicitaautobus.net Igp Decaux s.p.a.igpdecaux.itTel:0712905425 Cel: 335466305

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dossier: comunicazione

Dottor Picciaiola, oggi anche nel panorama imprenditoriale si dice che chi non è in rete non esiste.

Qual è il suo punto di vista su questo tema?“sostenere che si esiste solo se si naviga in rete è una forzatura dei nostri tempi. Diciamo che per chi fa impresa Internet può diventare un importante strumento di promozione commerciale ed un siste-ma di penetrazione sul mercato globale. utilizzare la rete significa ridurre i costi aziendali e migliorare il servizio reso ai clienti in termini di qualità e di quantità. avere un proprio sito e frequentare i so-cial network aumenta inoltre la capacità di attrazione di nuovi clienti. per quanto riguarda il marketing, una caratteristica di Internet è proprio quella di rendere

possibile la proposizione di offerte dif-ferenziate e personalizzate per gruppi o anche per singoli clienti. Insomma, la rete offre alle imprese potenzialità enor-mi e cancella le differenze tra grandi gruppi industriali e piccoli imprendito-ri, che un tempo si sarebbero definiti di nicchia. le piccole imprese migliorano così i rapporti con i clienti, i fornitori, il personale e la rete commerciale. grazie alla rete è inoltre possibile, anche per i piccoli imprenditori locali, operare sul mercato globale, superando problemi logistici e promozionali altrimenti insor-montabili”.

Nello specifico del panorama marchi-giano troviamo realtà fortemente im-prontate all’uso di Internet e altre che

ancora non hanno nemmeno un sito web: dai dati in vostro possesso è con-fermato questo quadro?“purtroppo le cose stanno proprio in questi termini. Dagli ultimi dati union-camere, le imprese marchigiane che utilizzano Internet e che hanno un sito web sono poco più della metà, anche se in costante crescita. In ogni caso, anche per chi ha deciso di dotarsi di un proprio sito mancano spesso consapevolezza degli obiettivi e delle strategie che si vo-gliono perseguire. per molti l’importate è poter dire di essere sul web perché ci sono anche i concorrenti, ma il sito non viene ‘vissuto’ pienamente, mancano ag-giornamenti regolari e tempestivi, non si curano nei modi dovuti le relazioni on line. Questo vale soprattutto per gli im-

CON Il WEB aNChE lE pICCOlE ImpREsE NEl mERCaTO gLObALeRenato picciaiola, presidente Cna marche, illustra le iniziative messe in atto per favorire la digitalizzazione delle pmi e cogliere le opportunità che offre la presenza in rete e sui social network

di a. Dachan

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prenditori di prima generazione e vale molto meno per i giovani imprenditori, più a loro agio con gli strumenti digitali. sono soprattutto questi ultimi a conside-rare la presenza sul web non semplice-mente uno status ma più concretamente una componente essenziale della stra-tegia aziendale, al pari dei processi pro-duttivi e della rete commerciale.”

La Cna nazionale ha sottoscritto un accordo con Google che ha lo scopo di avvicinare le imprese alle opportunità della web economy. In che cosa consiste esattamente?“aiutare le piccole imprese a cogliere le opportunità offerte dalla web economy, favorendo la formazione professionale dei giovani: questi gli obiettivi del pro-

getto 'Digitalizzi@moci', promosso da Cna e google. Il piano, fa sapere la Con-federazione nazionale degli artigiani, permette alle aziende associate Cna di creare gratis un loro sito web, un portale e-commerce, un sistema social media aziendale. le imprese avranno inoltre a disposizione un coupon del valore di 100 euro per promuovere la propria attività con google adWords e facilitazioni sulle spedizioni. l’idea favorisce infine l’inseri-mento dei giovani ‘digitalizzatori’ nel tes-suto imprenditoriale, grazie ad accordi con istituzioni locali e appositi strumenti formativi per scuole superiori e univer-sità. Nel concreto, Cna aiuterà gli aspi-ranti digitalizzatori a trovare un’azienda interessata ad ospitarli, promuovendo il coinvolgimento nel progetto delle istitu-

zioni territoriali: Regioni, province, enti per la formazione professionale, scuole superiori e università. google metterà a disposizione dei giovani e delle imprese che li ospiteranno materiali formativi e strumenti gratuiti per avviare la digitaliz-zazione”.

Le imprese aderenti alla Cna Marche ri-cevono una qualche forma di sostegno o di orientamento che le porti a sfruttare il potenziale di Internet?“la Cna dal 2008 ha costituito ‘Cna sixte-ma spa”, che ha come obiettivo quello di essere un punto di riferimento per sup-portare in maniera sempre più efficace i modelli di business degli associati al sistema Cna attraverso la promozione di applicazioni informatiche, tecniche, or-

“Aiutare le piccole imprese a cogliere le opportunità offerte della web economy, favorendo

la formazione professionale dei giovani: questi gli obiettivi del

progetto 'Digitalizzi@moci', promosso da Cna e Google”

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dossier: comunicazione

ganizzative e di gestione. Inoltre, le sin-gole Cna provinciali assistono le imprese associate nell’utilizzo della rete e utiliz-zano corsi di formazione. sono recenti i corsi di formazione organizzati dalla Cna della provincia di ancona sui social net-work e sul loro uso strategico per un’ef-ficace azione di marketing online. Questo perché oggi siamo tutti consapevoli del fatto che non è più possibile esimersi dal capire le dinamiche e i linguaggi dei social network: dobbiamo imparare a sfruttare al massimo le potenzialità che essi offrono per il personal branding e per il business aziendale”.

La stessa Cna oggi, oltre che avere un suo sito Internet, è presente anche sui social network: quali sono i vantaggi di questa presenza?“la Cna marche ha un proprio sito che viene aggiornato quotidianamente, così come hanno un proprio sito le asso-ciazioni provinciali. l’obiettivo al quale

stiamo lavorando è quello di andare ol-tre i siti web e creare un vero e proprio ‘portale del sistema Cna delle marche’. avremo così la possibilità di portare in primo piano le notizie principali sia del livello regionale sia dei livelli territoriali dell’associazione, selezionando e divul-gando con grande tempestività ciò che serve per gli associati e per le imprese in tema di servizi, leggi, finanziamenti europei e altre notizie. la Cna marche e anche le strutture territoriali sono pre-senti pure sui social network. a differen-za del sito, questi ultimi permettono una comunicazione non unidirezionale ma a rete, anche entrando nella sfera perso-nale dell’imprenditore. se la presenza su facebook è ormai diffusa tra la Cna e gli stessi imprenditori ed anche Twitter ha una certa capacità di penetrazione, pur con il limite dei 140 caratteri, a mio avviso andrebbe incentivato l’utilizzo di linkedin, un social media professionale, dedicato ai professionisti e agli impren-

ditori, con cui è possibile svolgere attività di ‘businnes to businnes’, contattare im-prese, conoscere opportunità, ricercare risorse umane.”

“L’obiettivo al quale stiamo lavorando è quello di andare

oltre i siti web e creare un vero e proprio ‘portale del sistema Cna

delle Marche’”

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dossier: comunicazione

A Cucine Lube è stato assegnato il “Best Web Reaction Time 2013”, premio alle imprese marchigiane

più efficienti e rapide nel rispondere ai clienti attraverso gli strumenti web: la vostra propensione ‘social’ di quali risvolti è capace? “va innanzitutto detto che da un decen-nio a questa parte Internet è una tappa obbligata per chi vuole prepararsi ad un acquisto importante come la cucina. la rete non è una piattaforma statica ed è quindi difficilmente decodificabi-le. Il nostro progetto quindi non poteva che orientarsi verso un Customer Care evoluto e modulato in funzione della ti-pologia delle richieste che arrivano da

più canali (website, social network, blog …) e del crescente bisogno di ‘relazione’ dei prospect e dei clienti già fidelizzati. la propensione ai social è innata per il gruppo lube. E’ la naturale trasposizio-ne di quello che da sempre facciamo nel mondo ‘analogico’ nei confronti di tutti i nostri rivenditori sparsi nel mondo: un ascolto costante e professionale attra-verso il quale abbiamo consolidato rap-porti decennali”.

In che modo siete presenti sui social media e che tipo di servizio accompagna il vostro prodotto?“siamo presenti da qualche anno sui principali social (facebook, Twitter, You-

Tube, google+…) e l’approccio deriva dalla consapevolezza dell’importanza di stabilire un contatto diretto con i no-stri utenti, ingaggiandoli con post, tweet o video emozionali dei nuovi prodotti. Il fulcro è tutto nella gestione quotidiana dei contatti: il premio ‘Best Web Reac-tion Time 2013’ ne è la riprova. massima attenzione alle problematiche di ogni singolo utente e risposte in tempi bre-vissimi. I social ci permettono di svilup-pare una vera e propria social Customer Relationship management attraverso la quale esprimere al meglio il nostro po-tenziale in termini di attenzione e cura nei confronti degli utenti, cercando di far loro vivere un’esperienza unica che li

“EmOzIONI vIa WEB: ECCO la NOsTRa StRAtegIA IN RETE”Intervista con mirko giardetti, Internetworking IT manager Cucine lube, azienda delle marche tra le più efficienti nella comunicazione digitale. “massima attenzione ad ogni singolo utente e risposte in tempi brevissimi; siamo presenti sui principali social e la gestione del contatto avviene in tempo reale”. Il web marketing? “la definizione degli obiettivi passa sempre dalla soddisfazione di chi si avvicina al mondo lube e dal buzz che può scatenare”

di s. Coricelli

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trasforma così in potenziali clienti prima e in clienti fidelizzati poi”.

Quali opportunità vengono dalla rete?“le opportunità offerte dalla rete sono infinite. Dobbiamo imparare dagli stati uniti, che nel web sono indubbiamente più avanti e lo cavalcano in lungo e in lar-go. Questa condizione, apparentemente per noi sfavorevole, ci dà in realtà un vantaggio competitivo: possiamo evitare gli errori commessi da altri prima di noi. possiamo dedicarci a quello che sappia-mo fare meglio (il made in Italy fortu-natamente è ancora percepito come un plus) e comunicarlo attraverso un mar-keting digitale ad personam. per gli ita-

liani non è facile, siamo il paese della tv commerciale che non segmenta, mentre il web lo fa alla grande. In questo senso la rete non sovverte le regole, le evolve. prima metabolizzeremo questo concet-to, prima ne trarremo benefici”.

Qual è la vostra strategia riguardo al marketing digitale?“siamo presenti in rete ormai da più di venti anni e abbiamo vissuto tutta l’evo-luzione digitale sino ad arrivare ai social. Il web prima seguiva quelle che erano le linee guida del marketing tradizionale e ne realizzava un supporto imperniato sul prodotto. attualmente, invece, al centro c’è l’utente con la sua voglia di informa-

zioni e di emozioni. la definizione degli obiettivi passa sempre dalla soddisfazio-ne di chi si avvicina al mondo lube e dal buzz che può scatenare. la scelta degli strumenti e dei canali digitali è sempre in funzione di questo processo di anali-si che ormai si sviluppa innanzitutto at-traverso un sito con grafica responsive (html5 e css), adattabile quindi ad ogni tipo di dispositivo, ad un blog legato al mondo del food e alla presenza massiccia nei social network, per i quali redigiamo piani editoriali mensili. ultima ma non meno importante è l’indicizzazione nei motori di ricerca, soprattutto per quello che riguarda il posizionamento organico sul quale puntiamo da tempo con ottimi

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dossier: comunicazione

risultati (esempio: su google digitando la parola ‘cucine’ siamo da anni primi sia nella risposte suggerite che nella serp - search Engine Results page) e grazie a brevi campagne adWords e payperClick in occasione del lancio di nuovi modelli. ma, come dicono gli americani con una frase circa il business online, ‘the money is in the list’, e cioè il capitale è nella lista dei contatti collezionati. studiamo spes-so il database che cresce giornalmente per anticipare le esigenze degli utenti così da regalare loro le migliori emozioni nello scoprire il mondo lube. analizzia-mo frequentemente gli analytics (visi-tatori unici, provenienza, tempo medio di permanenza, frequenza di rimbalzo,

sistemi e referrer) e, in base a come va-riano nel tempo, tariamo la nostra stra-tegia online. sono ‘numeri’ preziosissi-mi: ci danno il polso della situazione e la possibilità di misurare il Roi in modo analitico”.

Il Mobile è la tecnologia del futuro (le app uno degli elementi possibili di una strategia mobile aziendale): la vostra azienda ne sta già tenendo conto? “Il mobile è il futuro. Da inizio anno an-che Cucine lube ha le sue app, per ora rivolte esclusivamente ai nostri agenti e rivenditori. una prima per la gestione delle consegne dei materiali di comu-nicazione alla filiera (tracking) e una

seconda che si sviluppa attorno ad un catalogo sfogliabile, un configuratore che abbiamo chiamato ‘mix&match’, col quale giocare tra gli abbinamenti colore/essenze dei nostri modelli di punta, e una sezione per la connessione diretta ai nostri canali social (presto disponibile anche per gli utenti finali). siamo certi che tutto ciò è solo l’inizio di una nuova ed entusiasmante avventura digitale. E Cucine lube, come sempre, vuole esser-ne protagonista”.

PROfILO gRuPPO LubeCucine lube, leader del mercato della produzione e vendita di cucine (più di 50 i modelli tra classico e moderno, oltre alle proposte in muratura firmate con il marchio Borgo antico), si contraddistingue per il design, la qualità e la competitività dei suoi prodotti. Nei suoi stabilimenti, di oltre 110mila mq collocati a Treia (mc) e dove operano più di 550 addetti, si realizzano ben oltre 55mila composizioni annue.Cucine lube nasce nel 1967 e rapidamente inizia una forte fase di crescita tecnologica che la porta, in poco tempo, a raggiungere le attuali dimensioni. la distribuzione nel mercato nazionale è capillare e da sempre coadiuvata da servizi post-vendita e di assistenza che ne rappresenta uno dei principali fattori strategici di successo. le strategie future vedono il gruppo lube fortemente impegnato nelle politiche di sostenibilità ambientale con l’adozione nel 2009 del marchio lube Ecologic. Dal 2011 l’azienda produce tutti i suoi prodotti con energia pulita: sul tetto degli stabilimenti è in funzione uno dei più grandi impianti fotovoltaici d’Italia.

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dossier: comunicazione

L’imprenditoria marchigiana e il mondo del web: in che rapporto sono, in un’ottica di marketing?

“Nel corso degli ultimi anni è facile notare un crescente interesse da parte delle imprese marchigiane verso le tematiche del digital marketing. stando ai dati emersi dalla pri-ma indagine condotta dal team di Network lab sull’utilizzo dei social network da parte delle imprese marchigiane nel 2011, il 59% delle prime cento imprese marchigiane del-la Classifica stilata dalla fondazione aristide merloni era presente su almeno un social network, mentre nel 2012 la percentuale è cresciuta di oltre 6 punti percentuali. Tutta-via, la presenza sui social non è sinonimo di una profittevole gestione di questi strumenti: essere nei social network non significa di per sè, infatti, realizzare una presenza efficace. Come si evidenzia nel Network lab Index (indicatore che misura anche la qualità della presenza delle imprese sui social network), su una scala di valori da 0 a 5 il valore medio espresso dalle prime cento imprese marchi-giane è stato di 1,25”.

Quali sono le opportunità offerte dalla rete?

“la rete offre numerose opportunità per le imprese, che possono percorre nuove stra-de per comunicare ed interagire con i propri clienti ricorrendo a modalità meno onerose rispetto all’utilizzo dei media tradizionali. Questa rappresenta una grande opportuni-tà per le piccole aziende e le realtà artigiane che caratterizzano il tessuto imprenditoria-le della nostra regione. Da questo punto di vista, c’è una sfida aperta per le micro im-prese, che attualmente ricorrono al web per finalità di marketing solo in poco più del 30% dei casi (Osservatorio Ebam). a fronte di que-sta situazione, che evidenzia una potenzialità elevata di crescita, si riscontra la presenza di molte aziende particolarmente dinami-che che sviluppano profittevoli progetti di e-commmerce”.

In che modo Network Lab aiuta l’impresa a trasformare tali opportunità in risultati di business?“Network lab nasce con l’obiettivo di creare una rete fra imprese e studiosi aggregando conoscenze e competenze differenti. Il sup-porto alle imprese si concretizza nel fornire loro un’analisi del panorama del settore di

“WEB E svIluppO: sfIDa apERTa pER lE mICRO IMPReSe”parla silvio Cardinali, professore aggregato in marketing e Comunicazione al Dipartimento di management della facoltà di Economia “g. fuà”, università politecnica delle marche, e membro del comitato scientifico Network lab, laboratorio di ricerca permanente nato con l’obiettivo di fornire alle aziende un contributo significativo per la reale comprensione delle opportunità offerte dalla rete

di f. Di giulio

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interesse e favorire un processo di valu-tazione delle opportunità di business che il web offre”.

Il tema della ricerca cui è intento il vo-stro laboratorio è il Mobile e le app come strumento di marketing per le imprese: che cosa risulta, allo stato attuale?“abbiamo condotto un’indagine su un campione di 400 imprese italiane allo scopo di analizzare l’utilizzo delle app come strumento di marketing da parte di queste ultime. Dalla ricerca è emer-so che il 13,75% di esse ha sviluppato delle applicazioni mobile ma solo il 40% di queste le rende visibili ed accessibili direttamente dal proprio sito corporate. l’83% delle app individuate ha funziona-lità di marketing, il 12% istituzionali e il 5% di e-commerce. l’indagine mette in risalto una forte ete-rogeneità fra i settori esaminati (alimen-tare, meccanica, fahion, retail food) ed un utilizzo ancora basic delle app: molta informazione e poca interazione e ven-dita. Il 2013 sembra tuttavia essere un anno di forte cambiamento, in cui si po-

trà evidenziare il passaggio ad una ulte-riore fase di utilizzo di questi strumenti. Il nostro convegno annuale si è chiuso con lo slogan “from WoW to how”: l’a-spettativa è quella di un passaggio dalla fase di stupore per le potenzialità dello strumento alle fasi di exploitation delle stesse”.

Quali sono i settori del manifatturiero marchigiano con maggiore vocazione al commercio elettronico? “Il fashion, in particolare il calzaturiero, è uno dei settori caratterizzati da un for-te dinamismo anche per le potenzialità offerte dalle vendite on line. le aziende analizzate che appartengono a questi settori hanno dimostrato di saper inte-grare fortemente le proprie strategie di marketing offline e online, realizzando iniziative significative per incentivare il commercio elettronico. molto interes-sante e in crescita è sicuramente l’e-commerce orientato al B2B, che, data la particolare struttura del tessuto indu-striale marchigiano, è una delle opportu-nità più concrete”.

L’e-commerce trova nell’impresa le professionalità adeguate perché ven-gano sfruttate le potenzialità di questo canale? “Innanzitutto va detto che lo scenario marchigiano non consente una visio-ne unitaria: esistono realtà diverse in termini di dimensione, struttura, core business e allocazione delle risorse. Il vero tema è, tuttavia, proprio quello del-le competenze, in cui si evidenzia un gap da colmare. E ciò non vale solo per le imprese, ma anche per i nostri studen-ti, che sono ‘nativi digitali’ e che spesso hanno una notevole capacità di usare questi strumenti (dal lato user), ma che non riescono però a capitalizzare queste competenze per scopi funzionali alle im-prese. Network lab nasce come ponte anche per questa istanza, cercando di coniugare opportunità della ricerca, op-portunità per le imprese, opportunità per gli studenti, e ciò al fine di un rinnovato rapporto con il territorio che la facoltà di Economia dell’università politecnica delle marche persegue come uno dei suoi obiettivi primari”.

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dossier: comunicazione

Le Marche (delle imprese, delle associazioni, degli enti, delle istituzioni) e il web: in che rapporto

sono, dal vostro angolo di visuale?“Il web ha reso possibile l’eliminazione dei confini territoriali, quindi le marche, come l’Italia e il resto del mondo, sono rappresentate sia da organizzazioni che sfruttano le potenzialità delle nuove tec-nologie e che riescono ad essere inno-vatrici sul web, sia da organizzazioni che si dimostrano pigre di fronte ai progressi della comunicazione. Ci sono aziende, associazioni e istituzioni che si muovono con eccellenza e altre che devono ancora stringere amicizia con il web. le secon-de possono essere guidate verso migliori approcci e pratiche per la gestione del proprio sistema di comunicazione”.

Dalla brand identity al visual design, dall’advertising al web: chi sono i vostri

clienti e come li aiutate nella realizza-zione di una presenza online che risulti adeguata e quindi utile?“Non abbiamo un cliente tipo, ma col-laboriamo con realtà molto diverse tra loro, in molti settori: dalle grandi azien-de alle medio-piccole imprese, dagli enti pubblici alle associazioni, fino ai liberi professionisti. più che le aziende, sce-gliamo da sempre le persone, che di-vengono nel tempo nostri partner in un rapporto di fiducia e scambio continuo. la comunicazione è sempre di più un processo e non solo una serie di pro-dotti; è necessario quindi stabilire una strategia e degli obiettivi chiari, condivi-dere finalità e aspettative e solo alla fine scegliere gli strumenti più efficaci. Nel tempo, abbiamo strutturato un team di oltre dieci persone capace di coordinare molti aspetti della comunicazione come branding, adevertising, web, media plan-

ning, socialmedia strategy, ma sarebbe riduttivo fare un elenco”.

Il mondo delle start up e dell’impren-ditoria innovativa: qual è il vostro ruolo nel fare di un’idea un progetto concre-to?“Il panorama delle start up è decisamen-te variegato e per ogni progetto il nostro ruolo viene modellato sulle esigenze di chi ci troviamo di fronte. possiamo esse-re dei partner a tutto tondo e supporta-re le nuove realtà attraverso un sistema strutturato e integrato di comunicazione, così come possiamo occuparci di un sin-golo strumento. In ogni caso, soprattutto per queste realtà, cerchiamo di guidare i nuovi imprenditori verso un approccio corretto alla comunicazione, senza il quale risulterebbe difficile emergere in un mercato saturo al quale vanno rac-contati gli elementi che differenziano un

INNOvaTORI DElla cOMunIcAzIOne Intervista con alessandro piccioni, titolare dell’agenzia tonidigrigio: “stabilire una strategia e degli obiettivi chiari, condividere con il partner finalità e aspettative e solo alla fine scegliere gli strumenti più efficaci. Nel tempo, abbiamo strutturato un team di oltre dieci persone capace di coordinare molti aspetti: branding, advertising, web, media planning, socialmedia strategy”

di s. Coricelli

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tOnIdIgRIgIOLAbORAtORI cReAtIVI

una realtà innovativa che progetta e realizza sistemi integrati di comunicazione,

pensati per essere in dialogo con i vari media e i diversi linguaggi. Dall’advertising

alla corporate identity, dal marketing all’analisi

strategica, dalle web application ai social media,

ricopre tutte le esigenze dei suoi partner. Il processo

di comunicazione viene affrontato con metodologie

strategiche e analitiche, gestendo e curando tutte

le componenti che rendono efficace un progetto

grazie alle specifiche professionalità interne.

Nei laboratori creativi tonidigrigio si cerca

l’identità e le specificità di ogni progetto per farle

emergere e per esprimerle con un carattere unico e

inconfondibile.

imprenditore dagli altri, rendendolo a tutti gli effetti un innovatore”.

Pepe Lab è una vostra originale inizia-tiva e si rivolge a chi intende fare del-la creatività un mestiere: di che cosa si tratta?“pepe lab è la nostra associazione cul-turale nata dalla voglia di confrontarci, approfondire, far nascere una rete di partecipazione e collaborazione intorno al mondo della creatività. gli intenti prin-cipali di pepe lab sono lo sviluppo di at-tività volte a valorizzare e formare talenti e professionisti del territorio marchigia-no, la promozione di iniziative dinamiche e attuali che esplorino nuove opportu-nità creative, nuovi canali di business e nuove tecnologie. seguendo i principi della collaborazione e della partecipa-zione attiva da parte di tutti i soggetti coinvolti, abbiamo realizzato la nostra

prima iniziativa,‘professione creatività’: un evento che ha racchiuso in sé quattro workshop e un talk, al quale hanno par-tecipato più di cento professionisti. Ne stiamo preparando altre, ne anticipiamo una in via di realizzazione: ‘falcomics’, la fiera del fumetto a falconara, in col-laborazione con la scuola internazionale di Comics e il Comune di falconara ma-rittima”.

Le imprese tradizionali del manifattu-riero marchigiano, dal vostro punto di vista, sono pronte a cogliere le opportu-nità che vengono dalla rete?“sicuramente sì: alcune hanno già ini-ziato interessanti percorsi di comuni-cazione ed altre sono pronte a farlo. le opportunità della rete sono moltissime e alcune possono rappresentare dei buoni motori di sviluppo per le piccole realtà, perché offrono un potenziale alto a fron-

te di investimenti economici ridotti, o aprire nuove linee di business come con l’e-commerce, che è uno dei prodotti di maggior successo al momento. Comu-nicare ad un pubblico ampio in mercati internazionali, cosa che fino a dieci anni fa avveniva principalmente attraverso operazioni televisive o campagne pubbli-citarie a mezzo stampa, oggi è possibile attraverso il web e in particolare opera-zioni sui social media, che hanno il van-taggio di fidelizzare il potenziale cliente. Il che non significa che i media tradizio-nali abbiano perso di efficacia, ma solo che si sono aperte nuove possibilità, in-teressanti anche per quei produttori che si rivolgono ad un pubblico di nicchia, sparso in tutto il mondo”.

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dossier: comunicazione

Ci vuole presentare il suo progetto Alice Made in Wonderland, che le è valso il premio “Imprenditore 2.0 dal Borgo al

Mondo”?“Il mio progetto d’impresa consiste nella pro-duzione e vendita di abbigliamento e accessori donna, utilizzando principalmente materiali di ‘riciclo’ (campioni, stoffe e sfilati in disuso da aziende e fornitori), e tessuti caratteristici di altre culture (africa, India, sud america, asia), con interventi e personalizzazioni pittoriche su capo. I prodotti, che costituiscono per lo più pezzi unici, vengono realizzati artigianalmente, sfrut-tando anche tecniche di lavoro inusuali e dipinti a mano. sono prodotti particolari, estrosi, unici, e, soprattutto, made in Italy, con l’obiettivo di cercare di rivalutare l’artigianalità italiana, che ci ha contraddistinto per secoli, e il pezzo unico, capace di distinguerci dalla massa e dall’omo-logazione. altro obiettivo che si prefigge questa attività è quello di incentivare l’idea di arte eco-

sostenibile e riciclo creativo realizzando capi attraverso il recupero di tessuti, filati e capi in disuso dalle aziende, col fine di limitare lo spre-co di materiale buono e utilizzabile. per quanto riguarda l’impiego di tessuti etnici, si vuole da un lato promuovere l’utilizzo di tessuti notevol-mente differenti da quelli classicamente usati nel mondo dell’abbigliamento (sia per fantasie sia per mano del tessuto), e dall’altro si vuole aiutare i paesi meno sviluppati, tentando di au-mentare il commercio attraverso l’acquisto di materie prime tramite fornitori ‘affidabili’ come le fairtrade (le quali garantiscono che i prodotti siano stati lavorati senza causare sfruttamento e povertà e siano stati acquistati secondo i cri-teri del Commercio equo e solidale), le Onlus o direttamente il loco”.

Cosa significa essere imprenditore 2.0?“gli imprenditori 2.0 sono quelli della ‘nuova generazione’, che usufruiscono della comodità

“Ogni prodotto da me realizzato è frutto di creatività e ingegno

personale. Le mie creazioni sono per lo più pezzi unici fatti

e dipinti totalmente a mano utilizzando spesso materiali e tecniche inusuali. È un lavoro artigianale al 100 per cento:

qualsiasi possibile imperfezione diviene garanzia d'originalità e

artigianalità”

alICE bARIgeLLI, “l’ImpRENDITRICE 2.0”moda ecosostenibile e una presenza importante sui social network: così la ventinovenne anconetana si è aggiudicata il concorso indetto da QN il Resto del Carlino

di a. siria

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e visibilità che la tecnologia e internet possono offrire. al giorno d’oggi penso sia fondamentale essere in rete per chi fa business. grazie ad internet, ai siti, ai blog, ai social, è possibile raggiungere chiunque in qualsiasi parte del mondo, e in pochissimo tempo”.

Oltre ad avere un suo blog in internet, su quali social è presente?“Da circa un anno ho aperto anche la pagina facebook ‘alicemadeinWonder-land’; ho da poco avviato un profilo su google+ e su fashionple e Behance, due portali fatti apposta per tutti coloro che lavorano con la moda e con l’arte, e sto riattivando il profilo su linkedin.”

Che tipo di risposta le ha dato la rete? Ha clienti anche all’estero?“la rete mi sta dando una buona visibi-

lità, anche grazie al premio, in diverse parti d’Italia e non solo. Non ho anco-ra clienti all’estero, ma so di avere un buon appeal anche in Europa e america e ho intenzione di sfruttare la comodità del web per poter ampliare contatti con clienti internazionali”.

La moda “solidale” e il web: un binomio inedito, ma realizzabile?“sì, assolutamente. anzi penso che nella società attuale, così tanto interattiva, svi-luppare tramite internet un discorso so-lidale più curioso e accattivante, incen-trato su un aspetto da sempre ritenuto importante in Italia, come quello della moda, possa incrementare, col tempo, anche una certa sensibilità solidale e dare più spinta all’aiuto dei paesi poveri”.

Ha attivato un canale di vendita diretta?

“Non ho ancora attivato una rete e-commerce vera e propria, ma è uno dei prossimi passi che farò. per quanto ri-guarda la vendita diretta, al momento sto prendendo contatti con diverse realtà per possibili collaborazioni; vorrei tanto aprire un mio negozio, ma per ora prefe-risco muovermi lentamente e focalizzar-mi principalmente sulla vendita on-line”.

Dopo lo sbarco su internet, quali saran-no le sue prossime sfide?“al momento sto per partire per un Era-smus sull’imprenditoria in portogallo, a Cascais, per approfondire la mia for-mazione imprenditoriale, migliorare la mia rete e-commerce e ampliare la rete di contatti utili nel campo dell’abbiglia-mento; ma ho già alcuni appuntamenti ed eventi in programma previsti per il mio rientro in Italia”.

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inchiesTa

un’analisi della Coldiretti nazionale, sulla base dei dati Istat sul com-mercio estero relativo al primo

quadrimestre 2013, prevede un aumento in valore del 10 per cento delle espor-tazioni del vino made in Italy. se l’anda-mento sarà rispettato potremo parlare di un record storico: 5 miliardi di spedizioni verso l’estero. E’ in corso la vendemmia, giudicata di qualità più che buona, ri-spetto al raccolto non proprio ottimo del 2012 e si prevedono aumenti sino al 5 per cento per piemonte, lombardia, veneto, Emilia Romagna, Toscana, lazio, umbria e marche. una notizia che non può che farci piacere ma che vogliamo verificare. In vino veritas. abbiamo cercato, raggiun-to e fatto parlare, tra un grappolo e l’al-tro, alcuni imprenditori marchigiani del vino. serenella moroder è stata la prima anche perchè in una nostra precedente

intervista, ha definito le marche: “regio-ne femminile plurale come le donne in-telligenti che sanno coinvolgerti senza opprimerti, che ti accolgono con affetto e sostanza”. Definizione interessante e con il suo Rosso Conero Classico "moro-der" conferma l’ottimo rapporto qualità prezzo con il premio vino Quotidiano. “Il vino va assaggiato e giudicato quando è pronto – ci ha detto serenella moroder - è stata una stagione piovosa, abbiamo avuto anche la grandine. I vignaiuoli del Conero sono attenti alla qualità. la no-stra, rispetto allo scorso anno, potrebbe essere una produzione inferiore in quan-tità ma superiore in qualità. attenzione, ho detto potrebbe……”. staremo a ve-dere! Il vino si giudica alla fine. E come suggerito sarà nostra cura assaggiare il Rosso Conero con tutte le dovute at-tenzioni. Del resto una vendemmia come

quella di questi giorni fa battere il cuore agli addetti ai lavori. In molti affermano che sarà “una buonissima annata” come quella del 1999; un’annata indimenti-cabile per il vino marchigiano. la stima della produzione supera il milione e 280 quintali di uve raccolte lo scorso anno. alberto mazzoni – direttore dell’Istituto marchigiano Tutela vini – non ha dub-bi: “Bisogna sempre essere fiduciosi e speriamo in giornate soleggiate e calde. Questa è una vendemmia particolare; un’annata diversa, direi storica! Bisogna tornare indietro di 20 anni per trovarne una simile. Il tempo è stato capriccioso e grazie all’intelligenza e alla preparazione dei nostri viticoltori è stato possibile pre-venire e gestire le malattie della vite.” In primavera e all’inizio dell’estate, infatti, le piogge sono state abbondanti crean-do riserve nel sottosuolo e provocando

In alto i calicila vendemmia 2013 sarà da ricordare, come quella del 1999 rimasta nella storia e nella memoria dei nostri viticoltori

di C.gregori

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anche, in diverse zone, non pochi proble-mi a causa dei virulenti attacchi fungini. “andiamo incontro a dati decisamente confortanti – dice ancora mazzoni - ma non voglio anticipare nulla, aspettiamo la fine. Ora abbiamo bisogno di sole e di luce. solo alla fine stileremo un bilan-cio”. siamo nelle mani del signore! E i meteorologi dicono che facciamo bene. avremo ancora belle giornate, almeno si spera! un altro parere qualificato nel nostro viaggio all’interno della vendem-mia 2013 è di marco menghini, Dottore agronomo, presidente della federa-zione Regionale degli Ordini dei Dottori agronomi e dei Dottori forestali delle marche e anche Consulente scientifico di RaI uNO “linea verde”, insomma un “signor esperto”, anche socio di un’a-zienda che produce vino, la Col di Corte: “fino ad un mese fa – dice menghini -

si poteva definire un’annata eccellente quella della vendemmia 2013 e con un ritardo di raccolta delle uve previsto in-torno ai 10-15 giorni rispetto agli ultimi anni. Infatti, le frequenti piogge di mag-gio e giugno, un’estate in generale fresca ma con numerosi giorni di sole e caldo non eccessivo, hanno permesso ai suoli di mantenere buone riserve idriche che hanno evitato stress alle viti. Questo an-damento climatico, inoltre, ha permesso una buona evoluzione della maturazione aromatica che ogni vitigno è in grado, in particolari condizioni, di sviluppare nei futuri vini. Oggi, però, vista la precoce fine della stagione estiva ed un ritorno di piogge, con correnti fresche, si va ver-so una maturazione più lenta delle uve, confermando in generale i 7-14 giorni di posticipo della raccolta e possibili ritar-di di maturazioni fenoliche e zuccherine

di alcuni vitigni a bacca rossa”. Il parere dell’esperto è confortante e andiamo di nuovo all’attacco chiedendo a chiare note “Come sarà quest’annata”? “l’annata ri-mane comunque ottima – conclude l’e-sperto di linea verde - sia dal punto di vista produttivo che rispetto alla qualità delle uve. le basi spumante sono state raccolte e si stanno iniziando a raccoglie-re le prime uve a bacca bianca, tra cui il verdicchio. Chi ha lavorato bene in vigna con un’attenta preparazione invernale e buona protezione delle uve in estate, può anche ritardare la vendemmia e contare su una raccolta più tardiva senza proble-mi di muffe e marciumi”. Quella del 2013 sarà dunque un’annata buona, quasi ot-tima, forse eccellente! Comunque un’an-nata da ricordare. Nel frattempo alziamo i calici per un brindisi ben augurante.

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*

* gli interventi e gli articoli ospitati nell'ambito del focus sono spontanei e non vincolati in alcun modo

Se si potesse sfruttare la noia disporremmo della più potente

fonte di energia.

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dossier: energia

limitare l'incremento delle bollette energetiche, garantire un approv-vigionamento sicuro di energia

elettrica e di gas, rafforzare l'ambizione europea nei confronti della salvaguardia dell'ambiente. sono le tre misure prin-cipali per ricostruire la politica energe-tica europea indicate dalle nove prin-cipali società energetiche del vecchio Continente (Enel, Eni, E.On, gas Natural fenosa, gas Terra, gdf suez, Iberdrola, Rwe, vattenfall), presentate al parla-mento europeo. la politica energetica europea così com’è ora confonde gli investitori e manca di quella sicurezza necessaria per assicurare uno sviluppo sostenibile continuato: è questo il parere di nove colossi energetici europei auditi a strasburgo. Nel corso di un’audizione a cui ha preso parte il commissario ue all’energia günther Oettinger, il gruppo di società ha voluto denunciare come gli sforzi compiuti per attirare gli investi-menti siano stati ostacolati “dall’incer-tezza legata alla mancanza di un quadro

di politica energetica chiaro, prevedibile e obiettivo, basato su regolamentazione stabile e affidabile”. le imprese energe-tiche sono concordi nell’affermare che le tecnologie rinnovabili più mature dovreb-bero competere nel mercato energetico regolare in un’ottica di promozione della competitività; questo significa adegua-re gli incentivi statali concessi alle gre-en energy ai costi reali di mercato per evitare ulteriori aumenti nelle bollette. “Dobbiamo ridurre la velocità a cui l’Eu-ropa sta realizzando nuovi impianti eolici e fotovoltaici. al momento, non è soste-nibile”, ha affermato gérard mestrallet, chief executive di gDf suez. I nove lea-der hanno anche insistito sulla necessità di “rafforzare le politiche di ricerca e svi-luppo e dei finanziamenti (horizon 2020) e di sostenere le tecnologie dell’energia da fonti rinnovabili meno mature attra-verso maggiori sforzi di R&s, piuttosto che con sovvenzioni alla produzione”. le proposte del gruppo per la sicurezza de-gli approvvigionamenti energetici riguar-

dano anche la riattivazione del gruppo di coordinamento per l’energia elettrica europeo, l'applicazione immediata del terzo “pacchetto energia” in tutti gli sta-ti membri, l'utilizzazione della capacità produttiva esistente piuttosto che cre-arne di nuova, la realizzazione di linee guida dell’ue in materia di meccanismi di remunerazione della capacità non di-scriminatori; l'attuazione, il prima pos-sibile, del programma europeo che con-tribuisce al finanziamento di importanti infrastrutture.

fonti:ansa, Rinnovabili.it

RICOsTRuIRE la pOlITICa eneRgetIcA IN EuROpale nove società più importanti al mondo lo chiedono al parlamento europeo

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Ecco il primo appartamento di Eco-città, il quartiere eco-sostenibile che sta nascendo al posto dell’a-

rea industriale in abbandono dell’ex Ce-ramica a porto potenza picena. Chiun-que fosse interessato o curioso ha avuto modo di entrare nel primo appartamen-to, pensato e realizzato all’insegna del vivere sostenibile. una volta completato, il quartiere ospiterà 500 unità abitative di cui circa 150 in edilizia convenziona-ta, 10.000 mq di verde pubblico, servizi e spazi commerciali, una piazza di 5.000 mq, piste ciclabili e parcheggi. all’inau-gurazione sono intervenuti il sindaco di potenza picena, sergio paolucci, il rap-presentante di Ecocittà management, guy Bertolozzi, e il presidente di gene-rale Costruzioni, Costantino sarnari. “un momento molto importante per questo progetto e per la città – ha detto Ber-tolozzi –; l’inaugurazione del primo ap-partamento segna la rinascita del cen-tro di porto potenza picena: al posto di un’area in degrado, origine in passato di

molti problemi, ci sarà uno spazio bello, vivibile, pieno di verde e di luoghi per in-contrarsi”. Il progetto, frutto di un inve-stimento da 100 milioni di euro del fondo Immobiliare Ecocittà, costituito da inve-stitori italiani e stranieri, ha generato un indotto significativo sul territorio. Tra le realtà coinvolte, fima Engineering per la progettazione, f.lli simonetti per gli arredi, e generale Costruzioni, azienda che ha acquisito un ruolo di primo pia-no nel progetto, diventandone partner: “siamo particolarmente orgogliosi di es-sere stati scelti da realtà internazionali per un progetto così imponente e di alto profilo qualitativo – ha commentato Co-stantino sarnari, presidente di generale Costruzioni -; opere del genere ridanno fiducia e vitalità al comparto dell’edilizia e al suo indotto, in un momento di par-ticolare sofferenza per il settore”.I lavori di costruzione sono stati avviati all’inizio del 2012 e oggi, mentre procede la re-alizzazione dei primi tre lotti, anche la “vita” ad Ecocittà sta prendendo forma:

il quartiere ha già il suo supermercato (Ce.Di. marche ha acquistato l’immobile destinato) ed ora il primo appartamento. Ecocittà è realizzata con elevati standard di efficienza energetica e comfort abita-tivo, secondo una pratica costruttiva al passo con i nuovi interventi che si stanno eseguendo in Europa; al tempo stesso comprende abitazioni alla portata di tut-ti, con grande attenzione ai consumi e al risparmio energetico. l’energia elettrica arriverà dal sole gra-zie agli impianti fotovoltaici, mentre il solare termico garantirà il riscaldamen-to degli ambienti e l’acqua calda, con un sistema centralizzato che comporterà considerevoli risparmi. accorgimenti tecnici sono pensati per evitare disper-sioni di calore: dai materiali impiegati per un isolamento ottimale all’elimina-zione dei ponti termici. Tutti questi sistemi integrati concorre-ranno ad un utilizzo responsabile dell’e-nergia e ad un notevole risparmio nelle spese di gestione dell’appartamento.

ECCO COmE sI vIvE aD ecOcIttàa porto potenza picena è stato inaugurato nei giorni scorsi il primo appartamento del quartiere eco-sostenibile, Ecocittà. Ospiterà 500 unità abitative, 10.000 mq di verde pubblico, servizi e spazi commerciali, una piazza di 5.000 mq, piste ciclabili e parcheggi

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dossier: energia

le marche parteciperanno al ban-do nazionale per l’assegnazione di quota parte dei 5 milioni di euro

destinati alla realizzazione degli impianti cittadini di ricarica per i veicoli (pubblici e privati) alimentati a energia elettrica. la partecipazione richiede la preventiva firma di un protocollo d’intesa con i sin-goli Comuni che collaboreranno alla co-struzione delle reti. la giunta regionale ha approvato lo schema di protocollo che andrà sottoscritto con le amministrazio-ni comunali interessate. la scelta della Regione coinvolge i capoluoghi di provin-cia (ancona, ascoli piceno, fermo, mace-rata, pesaro), insieme alle città costiere

più significative, dove la concentrazione del traffico è particolarmente elevata. “l’obiettivo è quello di favorire la mobili-tà sostenibile per ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico nelle aree urba-ne più trafficate – evidenzia l’assessore ai Trasporti, luigi viventi – Il bando na-zionale offre la possibilità di contribuire alla risoluzione del problema attraverso lo sviluppo delle reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli elettrici destinati al trasporto delle persone e delle merci. Insieme ai Comuni coinvolti, con i quali abbiamo predisposto il progetto, saremo impegnati a concretizzare gli interventi, convinti che la mobilità elettrica offra la

possibilità di numerose applicazioni a li-vello cittadino, tra le quali la mobilità pri-vata su due e quattro ruote, il trasporto pubblico, la logistica urbana”. Regione e Comuni collaboreranno alla realizza-zione della mobilità elettrica sul piano istituzionale, amministrativo e tecnico, in base agli impegni che verranno sot-toscritti con il protocollo. gli interventi proposti allo stato svilupperanno reti di ricarica diffuse, con l’indicazione delle infrastrutture scelte, delle aree coinvol-te, delle soluzioni prospettate.

RETI DI RICaRICa pER I vEICOlI eLettRIcI, la REgIONE paRTECIpa al BaNDO NazIONalEprotocollo con i Comuni interessati. viventi: “mobilità sostenibile e riduzione dell’inquinamento da traffico”

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evenTi

Centomila presenze con record di affluenza. E' la cifra da capogiro collezionata da pane Nostrum a

senigallia e agribirrio ad Osimo, i più ri-usciti successi di filiera di Confcommer-cio Imprese per l'Italia provincia di anco-na, che ha lanciato una serie di progetti di sviluppo nel territorio. Il clou di questa nuova tendenza progettuale vi è stato nel penultimo weekend di settembre, quan-do si sono tenute le rassegne del pane, pane Nostrum, e della birra agricola, agribirrio, sotto l'egida di Confcommer-cio, che ha ideato queste manifestazioni. Confcommercio non ha solo organizzato le iniziative ma è stata parte attiva del-

le manifestazioni e a pane Nostrum ha presentato una serie di progetti dedicati al mondo economico nella propria area in piazza del Duca a senigallia con un proprio laboratorio proattivo dal nome “Idee in fermento”. Tra i progetti presen-tati spiccano certamente “Impresiamo: progetto avvio d'impresa”, dinanzi agli studenti dell'ultimo anno dell’Istituto alberghiero di senigallia panzini, cui sono state fornite tutte le informazioni utili per poter avviare una propria attività commerciale, il focus group sulle nuo-ve opportunità di assunzione dedicato alle aziende già esistenti e la sinergia territoriale con fabriano per la promo-

zione locale e dei prodotti enogastro-nomici. anche agribirrio di Osimo, la Rassegna marchigiana della Birra agri-cola giunta alla sua seconda edizione, è stato un vero e proprio laboratorio di rete marchigiano, utile a sviluppare una forte sinergia economica tra agricoltura, Commercio e Turismo tanto da susci-tare un interesse di stampo nazionale. la seconda edizione di agribirrio ha vi-sto infatti una crescita esponenziale dei birrifici presenti, che sono raddoppiati passando dai sette iniziali ai quindici di quest'anno con presenze dalla sicilia al lago di garda. ''stiamo lavorando per realizzare queste reti economiche basa-

Sono i laboratori di rete nel territorio di Confcommercio Pane nostrum e Agribirrio: successi di filiera Record di affluenza: 100 mila presenze tra senigallia e Osimo

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te sul collegamento tra più settori – ha commentato massimiliano polacco, di-rettore di Confcommercio Imprese per l'Italia marche e provincia di ancona –, utili a ridare slancio all'economia regio-nale e a promuovere un nuovo tessuto commerciale. si stanno attivando siner-gie importanti che possono divenire ma-nifesto per un nuovo modello economico. Noi di Confcommercio stiamo puntando molto anche sulla promozione dei nostri territori nei social Network come Twitter ed Instagram''. polacco ha sottolinea-to poi la portata di progetti come quello partito sullo sviluppo della birra agrico-la: ''si tratta di asset di crescita anche

per la nuova imprenditoria giovanile che è nata attorno a questi splendidi agribir-rifici. Tramite il Cobi (Consorzio Italiano produttori Orzo e Birra), Confcommercio conta a sé già più di 79 agribirrifici. E' la testimonianza di un segmento che cresce in sinergia con lo sviluppo offerto dalla nostra associazione''. Determinante nel successo di agribirrio e dell'indotto della birra agricola anche l'apporto della Re-gione marche, che sta contribuendo alla crescita del settore con il proprio sup-porto e con dei finanziamenti legati allo sviluppo dei birrifici. anche agribirrio di Osimo, come pane Nostrum, è stato caratterizzato da iniziative di approfondi-

mento, da momenti culturali e di svago legati al prodotto birra agricola, attorno al quale sono state costruite una serie di iniziative molto apprezzate dalle miglia-ia di visitatori che hanno reso vivissimo il centro storico cittadino. la strada per questi nuovi laboratori locali è avviata e nel futuro sarà sempre più percorsa nell'ottica di una nuova economia terri-toriale.

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evenTi

la porsche 911, icona dell’automo-bilismo globale, compie 50 anni. porsche Italia ha festeggiato con

un Tour nazionale, che domenica 20 set-tembre ha fatto tappa ad ancona in piaz-za Cavour. l’auto sportiva creata dall’ing. ferdinand alexander porsche nel 1963 è uno dei maggiori esempi di longevità e capacità evolutiva di un modello che ha appassionato intere generazioni di auto-mobilisti. In 50 anni è stata prodotta in più di 820.000 esemplari, nelle versioni coupé, targa (con tettuccio rigido aspor-tabile), cabriolet (con capote apribile) e speedster (versione cabriolet più spor-tiva, spartana e leggera), con motori via via sempre più potenti, aspirati e turbo, da 130 cavalli fino alla attuale serie, la settima generazione, con oltre 400 ca-valli che la spingono ad oltre 300 km/h.steve mcQueen ne guidava una per raggiungere il set del film “24 ore di le mans”, ma la 911 oltre ad essere un grande successo commerciale ed a sfrecciare nelle autostrade di tutto il mondo, si è imposta in ogni tipo di com-

petizione sportiva: dalle piste (Dayto-na, le mans) ai rally (montecarlo) alla parigi-Dakar, ai circuiti stradali (Targa florio), grazie all’incessante evoluzione tecnologica. Il Centro porsche ancona ha celebrato i 50 anni di questa straor-dinaria vettura con una grande festa” al quale hanno partecipano 50 porsche 911. Tutti i 50 equipaggi hanno contri-buto alla raccolta fondi in beneficen-za dell’associazione “le patronesse” per aiutare i bambini ricoverati presso l’Ospedale materno-infantile ”gaspa-re salesi” di ancona. l’evento ha avuto inizio con il Concorso d’eleganza “made in germany” al quale hanno partecipato 30 porsche 911 costruite tra il 1965 ed il 2013, selezionate in modo da rappre-sentarne tutte le versioni e l’evoluzione del modello nel tempo, in continuo mi-glioramento ma mantenendo sempre una riconoscibilità assoluta, un design coerente con il segno inconfondibile tracciato da porsche nel 1963. le vet-ture in Concorso sono state valutate da una giuria di esperti. presso lo stand

porsche ha avuto luogo “Dalla pista alle strade”, un road-show con mauro Bo-rella, pilota milanese che ha corso con le porsche sui circuiti di tutto il mondo, riportando grandi successi, ed autore delle più autorevoli pubblicazioni sulla storia della 911. marco Nocchi, esperto di porsche storiche, ha condotto l’in-contro stimolando anche il pubblico ad intervenire per conoscere aneddoti di gara, e sulla famiglia porsche, che Bo-rella ha frequentato a lungo. alle 11.30 è partita la “porsche parade” lungo le vie del centro storico della città, che si è conclusa al Ristorante passetto di an-cona. alle ore 13.30 circa si è svolta la premiazione. ad accogliere gli equipag-gi, oltre a luca Bonazza, Direttore com-merciale del Centro porsche ancona, ed il suo staff, il cantautore gianmarco fraska, anconetano reduce dai successi dell’Edicola di fiorello, che ha presen-tato alcuni dei suoi più recenti successi, uno dei quali legati proprio ad una por-sche d’epoca protagonista del noto video “Rock’n roll”.

Porsche 911. Il futuro ha 50 anni di storiaporsche Italian Tour ad ancona, piazza Cavour

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Come ha iniziato la sua carriera e dove ha studiato musica?“mi sono avvicinato alla musica da

piccolo, cominciando con la fisarmonica, ma mi sono accorto presto che non era il mio strumento ‘ideale’ e mi sono detto ‘non fa per me’. Crescendo poi, oltre alla musica di vario genere che già ascolta-vo ho approfondito l’opera di cantautori americani e, in particolare, italiani ‘scrit-tori di versi non omologati dalle sonorità ricercate’. è stato allora che è scattato qualcosa di importante e mi sono ritro-vato con la chitarra in mano (strumento che non ho più abbandonato) ed ho inizia-to a scrivere canzoni e a registrare i primi provini. ho studiato chitarra classica per circa cinque anni presso un istituto mu-sicale marchigiano poi ho approfondito lo studio dello strumento con diversi musi-cisti e parallelamente ho frequentato dei corsi privati di canto. Il momento più alto dell’insegnamento l’ho avuto sicuramen-te con il chitarrista Jazz amedeo Nicoletti, il quale, oltre ad avermi aperto un mondo nuovo ed affascinante sullo strumento, ha arrangiato e suonato assieme a Belinda Riquelme Rodriguez, violoncellista e can-tante cubana, un mio brano dal titolo ‘la mia piccola luna’ che Radio skyline sta trasmettendo da qualche anno”.

Come si è fatto conoscere dal pubblico?“attraverso i concerti ma soprattutto at-traverso i molti concorsi nazionali che ho fatto in tutta Italia. mi sono presentato come cantautore e con diverse forma-zioni musicali che si sono occupate dei miei brani curandone gli arrangiamenti. ho iniziato con il gruppo ‘Cantinando’, e con’l’uomo rosa’, brano scritto contro l’o-mofobia, utilizzato come colonna sonora qualche anno fa al palermo pride, siamo arrivati tra i primi posti della prima edizio-ne del premio Ivan graziani a Teramo nel ‘98. poi con il gruppo ‘Concerto musicale ambardan’, un’esperienza durata circa un decennio, fatta di molti concerti nelle diverse parti d’Italia e importanti colla-borazioni e partecipazioni; in particolare ricordo al monsano folk festival dove, assieme al gruppo popolare la macina e alla rock-band la gang, abbiamo reso omaggio a luigi Tenco, spettacolo nato da un’idea dal poeta anconetano francesco scarabicchi, che tra l’altro riscosse un notevole successo di pubblico, tanto da essere riproposto per diversi anni. Ricor-do ancora nell’agosto del 2007 l’apertura del concerto della pfm in occasione del san lorenzo festival svoltosi a falconara, e infine l’importante risultato ottenuto nel 2007 alla XvIII edizione del musicultura

festival dove siamo rientrati tra vincitori del festival con un brano che ho scritto in dialetto loretano dal titolo ‘l’amico con gli stivali’. l’esperienza paradossalmente si è conclusa con la realizzazione di un cd dal titolo ‘a conduzione familiare’ in cui compaiono diversi ospiti quali i chitarristi michele ascolese, stretto collaboratore di De andré, sandro severini dei gang e antonio Del sordo, Roberto marcucci al pianoforte e francesco savoretti alle per-cussioni. Infine, un’ottima vetrina è sta-ta la menzione speciale ottenuta alla XX edizione del premio ‘Nosside’ di Reggio Calabria, premio internazionale di poesia, plurilinguistico e multimediale, aperto a tutte le lingue, con un brano in dialetto loretano intitolato ‘Nina mia’ pubblicato nell’antologia del premio Nosside 2004 presentata a Cuba durante la XIv fiera In-ternazionale del libro dell’avana”.

A cosa si ispira quando compone e suo-na?“per me scrivere è quasi un bisogno ‘fi-siologico’, come suonare del resto, quindi quando la mente non è troppo carica di cose legate alla quotidianità, il momento propizio arriva da solo; così inizio a ri-flettere e a scrivere. mi ispiro ai fatti che accadono nel mondo, quelli che più mi

Una dedica al Conero: “Nte Stu Mare”alessandro menghiale, cantautore anconetano: “Il dialetto è uno strumento che un popolo utilizza per non perdere le sue origini; credo quindi sia importante per un artista occuparsene per mantenerlo in vita”

di a. Dachan

luci della ribalTa

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toccano nel profondo ma può bastare il volto di una persona oppure un dono della natura come ad esempio il mare al tra-monto, la musica in fondo è il linguaggio delle emozioni e dei sentimenti. spesso e volentieri poi, attraverso l’utilizzo del dialetto mi occupo della mia terra - ter-ra cha adoro - in particolare la riviera del Conero a cui ho dedicato una canzone che si intitola ‘Nte stu mare’. Di questo brano il regista mattia Toccaceli ha realizzato, per conto dell’etichetta discografica Rara Records, un video ufficiale che si trova su YouTube. Il dialetto è uno strumento che un popolo utilizza per non perdere le sue origini, le sue tradizioni e le sue usanze, credo quindi sia importante per un’artista occuparsene per mantenerlo in vita”.

Essere un cantautore marchigiano, cosa significa?“Questa è davvero una domanda interes-sante: le marche, sotto il profilo musicale sono fortemente penalizzate, in quanto risiedono in una zona d’ombra, sono cioè distanti dai luoghi tradizionali che deten-gono il potere della musica, dove maga-ri c’è più possibilità di essere notati. poi oggi la situazione economica e discogra-fica del nostro paese la conosciamo tutti, è in forte crisi, quindi nessuno investe più

su un lavoro di un artista emergente, a meno che non esca da qualche talk show televisivo e quindi goda già di un minimo di visibilità. va comunque detto che il web dall’altra parte offre opportunità alterna-tive all’industria discografica “old school”, con costi di produzione e promozione de-cisamente più bassi.Quindi tornando alla domanda, cosa si-gnifica essere un cantautore marchigia-no, credo che prima di tutto significhi avere qualcosa di interessante da dire, circondarsi di validi arrangiatori e musi-cisti, realizzare un buon progetto e avere un buon management per la cura degli aspetti live”.

Dove la vedremo impegnato prossima-mente? “Recentemente con altri musicisti ho creato il gruppo Barrique, nato per ren-dere omaggio alla canzone d’autore. Da quest’incontro è venuto fuori un cd dal titolo ‘Canzoni d’autore prese in prestito’, uscito con l’etichetta discografica Rara Records; un album di ‘standard’ d’autore italiani, oltre a contenere due inediti, da Tenco, a De andrè, passando per gaber, Endrigo, Jannacci ecc. una rivisitazione in chiave latin-jazz, etno-jazz, swing e funky-blues ecc con l’utilizzo di strumenti

a corde e percussioni. stiamo quindi pre-sentando il cd nei vari teatri, festival; è in fase di definizione il calendario con le date dei concerti per il prossimo autunno e in-verno”.

Perché un album di cover d’autore?“perché, a mio avviso, rappresenta un pa-trimonio significativo della cultura italiana e pertanto credo sia importante che ven-ga preservato. Da qui il nome ‘Barrique’ (piccola botte) cioè il nome in cui ci siamo identificati. la barrique ‘custodisce’ il vino donandogli quel profumo di spezie più o meno dolci che lo fanno apprezzare an-cor di più; noi abbiamo cercato di fare lo stesso con gli arrangiamenti conferendo ai brani il nostro gusto musicale. Il grup-po vanta al suo interno musicisti molto apprezzati nel panorama musicale nazio-nale ed internazionale, Tonino monachesi alle chitarre e arrangiamenti, maurizio scocco al basso- stick e francesco savo-retti alle percussioni”.

su YouTube è possibile ascoltare il video ufficiale del brano inedito: “filastrocca del soldato cacciatore”

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culTura

Uno scultore tra le colline delle Marche la materia e i beni comuni: ritratto dell’artista guglielmo vecchietti massacci

di g. Bevilacqua

Esplorando il nostro territorio ci s’imbatte in un singolare casolare-laboratorio. adagiato con discre-

zione nelle pieghe delle colline dell'en-troterra senigalliese, precisamente presso Roncitelli, appare come una sorta di vascello se non fosse che al posto di eliche e pale vi sono grandi vele di mar-mo bianco di Carrara. Tutto attorno, la campagna marchigiana sembra davvero coltivata come un giardino.Da qualche anno, qui vive, lavora, pen-sa, ama, pedala, accoglie, all'insegna di una sempre evocata sintesi e armonia (corpo, anima, spirito), lo scultore gu-glielmo vecchietti massacci. Con piacere lo propongo ai lettori di «ml». per più di un motivo. lo spirito conviviale della sua dimora-laboratorio, aperta a tutti (e dunque non solo laboratorio di scultura o sede per le marche dell’International association for art and psycology). la statura internazionale dell’artista, la col-lezione di opere ivi presenti. Infine, quel senso panico di energia vitale, declinata

secondo una forte virtus educativa (l'ar-tista, infatti, nato a Jesi nel 1946 e allievo di mastroianni e Carpigiani, è docente presso l'accademia di Belle arti di Bo-logna).vecchietti massacci è un artista che cre-de ancora fortemente nel ruolo pubbli-co dell'arte e soprattutto della scultura, così come risulta nella bellissima “expo-sition en prise direct avec l’habitant" a ville de fontanay-sous-Bois, in francia, nel 1981-82, o nelle altrettanto sugge-stive disseminazioni per i centri storici di pieve di Cento (1987-88) e Jesi (1989). una vocazione che però non cerca scor-ciatoie; anzi si cimenta con la materia (dallo sbozzo alla finitura) come in una "gara dura", un’"espugnare il fortilizio". la scultura, infatti, è "impresa da uomini di taglio forte" (g. Ruggeri). forte e seve-ra come le notevoli dimensioni delle sue opere, impegnative nelle fasi della lavo-razione e collocazione (ben documenta-te fotograficamente nei testi critici che corredano le diverse esposizioni in Italia

e soprattutto all’estero). Ciononostante, la gravità monumentale del marmo, la cui natura esige a maggior ragione spa-zi urbani, si risolve in uno sprigionarsi di forze complesse o in un sottrarsi della materia fino a un apparente minimali-smo che, in realtà, è essenzialità severa (come nella suggestiva serie di opere de-gli anni Ottanta, ben rappresentata da la porta del pensiero). Qui il vitalismo sem-bra aver raggiunto una fase di equilibrio, alla fine di una convulsione dinamica tipica di molta scultura europea del se-condo dopoguerra e in particolare penso ai monumenti alla Resistenza di umber-to mastroianni.Questi cenni hanno una continuazione nella filosofia di vita del maestro: sem-pre più le sue opere evidenziano un radicamento alla terra madre, vascel-lo spaziale instabile ma anche nicchia nell'universo per amplificare la voce e le domande dell'uomo navigatore. Ecco al-lora grembo (marmo bianco di Carrara, 2005) appunto a forma di nicchia che ap-

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parentemente isola dal mondo e proietta nell'infinito, ma in realtà, proprio attra-verso il linguaggio artistico, è raccogli-mento, in nome di una serenità/intensità di vita/donazione così comune nei grandi mistici antichi e moderni e apertura con-tro tutti gli egoismi.l'arte dello scultore così rimanda a un processo di umanizzazione dell'uomo, ove si combina spazialità cosmica e tensione verso l’alto (tema questo con-sacrato in appuntamenti internazionali e in mostre come quella del 1989 a No-nantola dal titolo significativo “I voli e le vele della speranza”, con Icaro del 1986). un processo nell’ordine di una visibilità come donazione, eccedente il puro dato oggettivo (qui il riferimento è a Credere per vedere del filosofo francese J.-l. ma-rion). secondo una concezione sociale della scultura, fortemente sensibile alla presa di coscienza planetaria su beni co-muni come l’acqua e il sapere. Non a caso, proprio il nesso fra arte e visione olistica è stato oggetto della sua

ultima lezione all’aperto con allievi, ami-ci ed estimatori (agosto, 2013). Di là dal dibattito attuale (sull’argomento si può vedere Contro i beni comuni di E. vita-li, 2013), e proprio per quanto abbiamo finora richiamato, c’è nelle opere del-lo scultore, così profondamente legato alla sua terra d’origine, una profonda sensibilità verso le res communes om-nium, ossia quei beni universali, naturali e sociali, oggetto di diritti fondamenta-li e fonte di vivibilità per l’intero genere umano. è una sensibilità all’insegna di una materialità dello spirito, magari in sintonia con le parole di uno scienziato russo, che vecchietti massacci ha citato in quell’occasione: “l’umanità non rimar-rà per sempre legata alla terra”. proprio come le sue sculture, superbo e greve dono (della terra grembo e madre, come nelle opere degli anni ‘70), sfor-zo sinusoidale liberatorio verso il cielo (come in vitalità, 1981), per non rimane-re legato alla terra.

La porta del pensiero (bianco di Carrara, 1986; opera realizzata per la città belga di hasselt)

grembo (marmo bianco di Carrara, 2005) Vitalità (ferro, 1981)

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BENVENUTI ACASTEL DI LUCO

a Casa DI

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LE ORIGINIuna bolla di papa leone IX datata 1052 testimonia già a quell’e-poca l’esistenza di questo raro e singolare castello del piceno che conserva quasi intatta la sua struttura medioevale. sulle origini del castello sono state formulate diverse ipotesi: la più accreditata è quella del Colucci, storico marchigiano del ’700, il quale riteneva che luco (dal latino lucus) fosse anticamente un bosco sacro nelle cui ombre erano celebrati orrendi riti pa-gani. Il castello, quindi, sarebbe stato eretto, nel mezzo di quel bosco, proprio sopra il poggio di travertino dove probabilmente erano situati gli altari sui quali venivano eseguiti i sacrifici. No-tizie certe dell’esistenza del castello si hanno invece, a partire dall’XI secolo come testimonia una bolla di papa leone IX, da-tata 1 luglio 1052 e conservata nell’archivio della cattedrale di ascoli, in cui si legge che il vescovo Bernardo Il ne aveva il dominio insieme ad altri castelli della zona.

TRA STORIA E LEGGENDACastel di luco, situato nel comune di acquasanta Terme a cir-ca 15 chilometri da ascoli, é uno dei più rari e singolari castelli del piceno che conserva ancora, quasi intatto, il suo aspetto di struttura architettonica medioevale. l’anno di costruzione del castello si presume intorno all’anno mille in piena epoca Tem-plare. sopravvissuto all’invasione delle milizie di Carlo D’angiò e alle soldatesche di galeotto malatesta, Castel di luco è ri-masto protagonista di eventi storici di eccezione. Da qui, infatti, il 10 agosto 1445 partì pietro di vanne Ciucci, signore di luco, alla testa di una schiera di montanari per liberare ascoli dal potere di Rinaldo fratello di francesco sforza. ancora una volta la montagna teneva alta la fiaccola della libertà. fu qui, in que-sto castello, che un bandito famoso di ascoli, il parisani, fece trucidare nell’estate dei 1562 Chiarino montaroni al quale era stata affidata la difesa del maniero. I banditi, al comando dei parisani, lo assediarono. a tradimento fu chiamato sulla porta il difensore del castello, quasi ci fosse l’intenzione di arriva-re ad un accordo. Chiarino montaroni uscì e fu freddato da un colpo di archibugio. Il parisani si impadronì del cadavere e con l’aiuto dei suoi sgherri lo gettò nel fiume Tronto.Nei secoli successivi il castello, da fortezza che era, si é trasfor-mato in residenza gentilizia continuando ad ospitare la famiglia Ciucci che ne è stata proprietaria fino al 1800 quando l’ultima ereditiera, maria, andò in sposa a giuseppe amici che ha tra-mandato fino ad oggi tutta la proprietà ai suoi diretti discen-denti. attualmente il castello conserva ancora la sua struttura originaria e nelle stanze affrescate adibite a ristorante è pos-sibile, su prenotazione, gustare raffinati piatti locali e rivedere, con la visita al castello, la storia di un intero millennio. una stradina circondata dal verde introduce il visitatore a Ca-stel di luco, un borgo medioevale immerso nella quiete dei boschi e nella semplicità della vita rurale. attraverso una scala ricavata nella roccia il visitatore si lascia alle spalle la realtà del quotidiano per tuffarsi in un’atmosfera fiabesca. Nell’immaginario, dame e cavalieri accolgono l’ospite al suono di flauti e chiarine e lo conducono a ritroso nella storia, at-traverso il suggestivo cortile fiorito che introduce al castello, dove l’austera bellezza delle stanze evoca atmosfere di storie e

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a Casa DI

leggende narrate accanto al camino, di leggiadre fanciulle che danzano nei saloni e di misteriosi passaggi segreti che conducono al cuore del maniero. Qui tra i raffinati decori delle volte che ricordano volti medioevali di donne intente a ricamare preziosi tessuti, il visitatore viene bruscamente sottratto alle note di questa antica armonia dai genuini sa-pori della gastronomia locale, sapientemente evocati nelle settecentesche sale del ristorante, dove l’ospite può gusta-re la tradizionale cucina locale.Ora la serata a Castel di luco volge al termine: laura e francesco amici, i proprietari del castello, salutano l’ospite che si attarda ancora sulla soglia cercando di prolungare per qualche istante la magia della serata.

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OGGI Castel di luco, immerso nella quiete dei boschi e nella semplicità della vita rurale, vi accoglie attraverso una sca-la ricavata nella roccia, vi predispone all'emozione di var-carne la porta d'accesso; laura e francesco, i proprietari, hanno realizzato nel borgo, sotto il castello, anche quattro suite, vi accoglieranno con gioia e semplicità, vi offriranno i genuini sapori della gastronomia locale, vi trasmetteranno le emozioni e l'entusiasmo di chi vive in un luogo unico e di chi, al suo recupero, ha deciso di dedicare i propri sforzi.Il castello non è l’unico elemento di suggestività, il borgo che ne cinge la base, con tutti i suoi particolari ambienta-li ed architettonici, contribuisce in modo determinante al mantenimento della dimensione medievale del luogo.Completamente addossata nella roccia sulla quale sorge il maniero, un’antica casa del ‘400, già abitazione di artigiani alle dipendenze del signore del castello, successivamente utilizzata come stalla e fienile, è stata ristrutturata rispet-tandone le caratteristiche architettoniche originali.Ne sono state ricavate quattro singolari suites dai pa-vimenti in cotto originale, le pareti in travertino a vista e soffitti in travi di legno, che prendono il nome dalle non-ne della famiglia amici: Eva, maria, Elena e maria Teresa. Tutte godono di una splendida vista che spazia sull’aperta campagna. l’arredo, nella sua semplicità, rievoca la vita medievale che vi si svolgeva, senza per questo rinunciare alle comodità della vita moderna.

Per info: Castel di luco frazione luco, 1 63095 – acquasanta Terme (ap)Tel: 0736 802319Cel: 338 2132286E-mail: [email protected]

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parTenze il 5,12,26 oTTobre e 9,23 novembre da milano malpensaTappe del tour: malaga, ronda, Jerez de la frontera, siviglia, cordo-va, granada, malaga, gibilterra, puerto banus, malagaLe quote comprendono: volo di linea a/r milano-málaga, trasferi-menti aeroportuali e durante il tour con pullman gT, 7 notti in hotel 4 stelle in camera doppia in trattamento di mezza pensione, accom-pagnatore parlante italiano, escursioni con guide locali parlanti ita-liano ingressi inclusi. quote a partire da 998 euro a persona, tasse e assicurazioni incluse.

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v

LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA A DUE PASSI DA CASA

Un incantevole suite benessere VILLa FOrNarI intitolata alla più insigne proprietaria della villa, la suite rosa beri è la camera più grande e prestigiosa di villa fornari, unica per tappezzerie ed arredi, elegante e raffinata, dispone di una cabina hammam con musica e doccia multi direzionale. perfetta per un soggiorno romantico da coronare con una sosta al ristorante, dove alessio, il proprietario saprà incantarvi con la sua gentilezza fuori da comune.Il pacchetto comprende: 2 notti in Suite Rosa beri con cabina hammam con musica e doccia multi direzionale • 1 cena per 2 persone, 2 calici di vino incluso con menù composto di un primo ed un secondo con contorno a scelta dal menù del giorno.

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Trek & Winecasa OLIVa/PesarO treK&BIKeun tuffo nell’enologia delle marche settentrionali attraverso una passeggiata rilassante a ridosso dei vigneti, con la guida di un esperto pronto a rispondere ad ogni vostra curiosità. da abbinare ad una pausa rigeneratrice tra le mura di bargni di serrungarina, dove godere della calda accoglienza di casa oliva e di una benefica sosta nell’area benessere dell’hotel. Il pacchetto comprende: 1 notte in bb persone • 1 accesso per 2 persone all'area benessere •escursione con guida naturalistica (2 ore) alla scoperta dei vigneti con visita in cantina e degustazione finale

da 70 euro a persona fano/serrungarina (pu)

Terra di castelli, dame e cavalierireLaIs BOrGO LaNcIaNObellezza e armonia della natura saturano i sensi mentre si percorre la strada, che si snoda tra campi, castelli e borghi rurali per giungere infine a questo delizioso angolo di paradiso. arrivati a destinazione il calore dell’ambiente, scrupolosamente curato in ogni dettaglio e la grazia dell’accoglienza trasportano l’ospite in un mondo incantato e familiare allo stesso tempo. Il pacchetto comprende: 1 notte in camera superior in bb per 2 persone • 1 accesso Spa per 2 • Apericena per 2 persone con antipasti assortiti, primo piatto e calice di vino

da 99 euro a persona - castelraimondo (mc)

Panorami mozzafiato sulla valle dell’esinoreLaIs DeL BOrGO &sPase con uno sguardo abbracci monti, dolci colline, vigneti, mura medioevali, archi di pietra, vicoli stretti, alti campanili che suonano ancora le ore e riesci ad intravvedere anche l’azzurro del mare, allora sei a staffolo, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. sulle mura che cingono la cittadina una villa signorile diventa un relais di charme, mantenendo intatto un antico splendore fatto di volte a botte, scale in pietra e travi di rovere.Il pacchetto comprende: 2 notti in bb per 2 persone in Junior Suite con welcome drink • Ingresso illimitato alla nuovissima del Relais

da 124 euro a persona - staffolo (an)

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vIaggI

I VIAGGI DIMICHELAmacerata: la magia dello sferisterio

miei cari lettori,questa volta parliamo di mace-rata, città di arte e di cultura, il

cui simbolo indiscusso è l’arena sferi-sterio, insieme al prestigioso ateneo uni-versitario.

l’estate volge ormai al termine e la città si prepara al ritorno del grande afflus-so di studenti che sono il cuore pulsante della città. la festa del patrono san giu-liano segna che il cartellone estivo degli eventi è quasi al termine, ma le suadenti e popolate serate allo sferisterio restano ancora un bagaglio vivo di emozioni.

una volta un anziano signore mi disse: “Bada bene! I posti migliori sono quelli in balconata: si spende poco, l’acustica è ottima e la vista è da favola!”. aveva pro-prio ragione! ho avuto modo di provarlo per la prima volta giusto poco tempo fa, una sera con il mio fidanzato, in occasio-ne del concerto che ci siamo regalati di

patti smith. per noi lo spettacolo è ini-ziato a partire già dal tramonto, da quan-do accanto alla Torre Civica ha fatto ca-polino la prima stella, sul fondo sempre più blu cinereo del cielo. le luci che si accendono ad illuminare i monumenti e tutto intorno a noi diventa più bello e più magico che mai. Da lassù la vista è davvero spettacolare. lo sguardo abbraccia tutto il nucleo del centro storico, dal borgo san giuliano, con il Duomo e l’adiacente Chiesetta di santa maria della misericordia, sino a soffermarsi sulla Torre Civica e il profilo della Chiesa di san paolo che delimita-no l’area di piazza della libertà, con il Teatro lauro Rossi e l’elegante loggia cinquecentesca dei mercanti. E poi lo sguardo prosegue ancora più a sinistra, sull’imponente cupolone della Chiesa di san giovanni e sui due campanili a bul-bo della Chiesa di san filippo. sotto lo spaziosissimo palco dell’arena e l’ampia platea, dove la folla scalpitante freme

in attesa della sua star. l’illuminazio-ne è davvero favolosa e mette in risalto, una ad una, l’eleganza neoclassica delle ben 56 colonne doriche che sostengono la doppia arcata di palchi. Il rosso dei tendaggi in velluto si armonizza in una cromia raffinata, simmetrica e perfetta con il rosso delle sedute e il bruno del laterizio.

Non v’è dubbio, questa è una delle arene più belle e più invidiate d’Italia! E visita-re la città da quassù, in questa ora del crepuscolo, immaginandosi a passeggio tra quelle viuzze mentre si cerca di rico-noscere gli edifici visitati magari qual-che minuto prima a piedi, è una delle esperienze più belle e affascinanti che mi senta di suggerirvi per scoprire ma-cerata.

fu davvero un gran genio quell’archi-tetto, Ireneo aleandri, quando, nel 1823, con il contributo di cento magnanimi

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DoVE DoRMIRE E MAngIARE:

Country house Le CaseContrada mozzavinci 16/17, macerataTel. 0733 231897Da non perdere il Ristorante Enoteca (1 stella michelin)!

hotel San Claudio ***Contrada san Claudio, 14, Corridonia (mC)Tel. 0733 288144

hotel Camerlengo ***via s. maria, 2, Corridonia (mC)Tel. 0733 432743

DOVE MANGIARE:

La Volpe e l'Uvavia Berardi 39, macerataTel. 0733237879

Trattoria da Eziovia Crescimbeni, 65, macerataTel. 0733232366

DA VISITARE:

Museo Palazzo Riccigalleria d’arte del ‘900 (Ivo pannaggi, De Chirico, Balla, guttuso, ecc.)via D. Ricci 1,Tel. 0733/261484

Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi e Museo della Carrozzavia Don minzoni, 24 Tel. 0733.256361Chiuso il lunedìDa non perdere la carrozza virtuale at-traverso la quale si possono percorre-re alcune delle più belle località della provincia maceratese!

Visite guidate allo Sferisterio e Torre CivicaInfo point piazza mazzini 1 Tel. +39.0733.271709

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maceratesi (come riporta ancora la gigan-tesca iscrizione sul fronte dell’edificio), ideò questa costruzione non solo maesto-sa e armoniosa in sé, ma anche in grado di integrarsi perfettamente nel tessuto ur-bano della città e di sviluppare nella sua armonica forma un’acustica e una visuale perfetta!

Ora silenzio, la star è entrata, inizia lo spettacolo!

Scrivi a:[email protected] I racconti e le foto più belle saranno pubblicati.

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sporT

Team Marche Master sul tetto d'Europa

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Il Team marche master ha ottenuto infatti l’oro nella staffetta 4x50 misti maschile ai 14i campionati europei

disputatasi ad Eindhoven. la staffetta dei record, il dream team che ha ottenu-to quello europeo ad aprile nel meeting di gualdo Tadino nella 4x100 mista, si è ripetuta nella 4x50 mista mettendo in fila tutte le squadre europee. la squadra falconarese ma di nascita jesina che si è allenata tutta l’estate per questo appun-tamento, è composta da michele luconi, dorsista e presidente della società, an-drea Cavalletti, ranista che si è messo al collo anche due ori europei individuali nei 100 e 200 rana, giacomo medici, del-finista, e valerio serrani, liberista. la sintesi dell'impresa è nella parole del presidente michele luconi: “Ti pre-pari undici mesi, passi per una stagione fantastica e chiudi con una staffetta im-pensabile a 1’50”70 con l’oro europeo e il tuo miglior tempo di sempre. Questo è il nuoto: la fatica, la dedizione, le rinunce ... e una squadra favolosa”.Il quartetto era partito con un sogno,

quello del titolo nella staffetta, prima an-cora di cercare l’affermazione personale nelle gare individuali “perché, a dispetto di quanto si pensi – aggiunge giacomo medici – il nuoto è uno sport di squadra e quando si fa parte di una squadra incre-dibilmente unita come la nostra, nella quale lo spirito di appartenenza è colti-vato dal primo all'ultimo componente, vincere nella staffetta significa davvero portare in cima al podio anche quei ra-gazzi che hanno cominciato da poco a nuotare ma che condividono con noi la medesima passione”.Il riferimento tecnico del gruppo è an-drea Cavalletti, ranista più forte d’Eu-ropa e del mondo, in virtù del doppio titolo sui 100 e 200 rana ai campionati mondiali dello scorso anno a Riccione, ex agonista, ma che tra i master si sta togliendo enormi soddisfazioni personali e di squadra. “Quello che abbiamo fatto è incredibile – spiega Cavalletti - e ce ne siamo resi conto nella cerimonia di pre-miazione nella quale tutti coloro che fino a qualche minuto prima era stati nostri

avversari in acqua, ci hanno tributato un grande applauso riconoscendo che per questa gara siamo stati superiori a tutti”. valerio serrani è il quarto frazionista e a lui è stato affidato il compito di chiudere la gara. “Quando mi sono tuffato ho visto che avevo un po’ di vantaggio sulla squa-dra francese ma ho badato solo a dare il meglio restando concentrato senza pen-sare a gestire il vantaggio. all’arrivo, poi, quando ho visto il tabellone che ci dava al primo posto e con un tempo eccezionale ho provato una gioia incredibile”.Nel racconto delle sensazioni di questi ragazzi c’è il senso del nuoto master, quello praticato per passione da gente “normale”, che studia, lavora, e che la sera va in piscina a coltivare la propria passione. ai ragazzi del Team marche master ora spetta il meritato riposo in attesa della prossima stagione strizzan-do l’occhio ai mondiali canadesi che dal 25 luglio al 10 agosto a montreal riac-cenderanno le luci sulle grandi competi-zioni master. Il Team marche sarà pronto a raccogliere questa nuova sfida?

C’era una volta un quartetto di nuotatori master diretti in Olanda ai campionati europei. C’erano una volta quattro ragazzi marchigiani che si sono allenati duramente per inseguire un sogno. C’era una volta una staffetta d'oro che resterà nella storia

di fabio lo savio

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saluTe e benessere

Nelle marche il piano taglia-reparti prevede la sforbiciata a sei repar-ti di Chirurgia su un totale di 17

sOC (strutture operative complesse). Ciò significa che sei primari vanno a casa o distribuiti sul territorio. a rischio, sem-pre secondo il medesimo piano, sono nove reparti di medicina generale, tre di Otorinolaringoiatria, quattro di Oculi-stica. Nel complesso 100 reparti sono in bilico.In umbria le cose non vanno meglio. la solo asl 1, quella che comprende metà della provincia di perugia, prevede nella riorganizzazione dell’organico del perso-nale, la soppressione di 16 primari o la riconversione della loro posizione se non

interviene la pensione. Il tutto, afferma il Direttore generale, dott. giuseppe li-gato, “nel rispetto dei principi normativi che impongono di ridurre le spese di ge-stione”.E’ questo il vero motivo dell’elevata com-partecipazione del cittadino e dell’abbat-timento dei servizi. In altre parole, è fini-to il tempo del dare tutto a tutti in sanità. la recente spending review impone que-ste scelte. E’ giusto? se l’offerta sanita-ria è ancora discreta, da sola non basta a garantire la qualità del servizio, poiché nel frattempo il malato agonizza. In altre parole: sovente l’austerità crea malattia e talvolta uccide. Tutti ricordano che nello scorso mese di

aprile a Civitanova marche tre persone si sono suicidate per difficoltà econo-miche. Il fenomeno che lega crisi eco-nomica allo stato di salute è già noto fin dall’Ottocento. ma anche oggi non si scherza. secondo un recente articolo del New York Times, negli stati uniti si è verificata una costante tendenza all’au-mento dei suicidi a partire dal 2000 con un picco negli anni 2007-2009 (crisi dei mutui sub-prime). In grecia, ove il bud-get per la salute, su indicazione della troika europea, è stato ridotto del 40 per cento fino ad oggi, la mortalità infantile è aumentata con la stessa percentuale. anche la cancellazione del programma a difesa di chi abusa di droghe, ha condot-

Sanità in burrasca. A causa dell’austerità?Cosa sta succedendo nella sanità italiana? Effettui una visita ambulatoriale e paghi un ticket in continua ascesa, fai una TaC o una risonanza magnetica e la tua compartecipazione va alle stelle, necessiti di un ciclo di riabilitazione e devi accendere un mutuo, a meno che tu non sia esente …

di mario Timio

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to al raddoppio dell’infezione di aids e di epatite virale. In ospedale le liste di atte-sa sono lunghissime ed è difficile curarsi per carenza di farmaci che la gente ora-mai compra al mercato nero. Insomma, i tagli indiscriminati producono malattie e morte, destabilizzano i sistemi sanitari e, a lungo termine, minano le speranze di ripresa economica. Ogni giorno si di-scute di finanza, di economia, di spread, di borsa, di Imu e di Iva. ma chi parla dei costi umani e di salute che ogni manovra finanziaria a ribasso determina? Quale politico ne tiene conto? Eppure i mezzi e le occasioni per informarsi sono tanti e a disposizione di tutti. Come ricorda giu-seppe Remuzzi, un esperto di economia

sanitaria, “le statistiche che legano tagli alle spese per sanità e servizi sociali a malattie e morti, per esempio, si tro-vano nel numero di “lancet” dell’aprile 2013, interamente dedicato ai problemi della salute in Europa”. l’indagine del New York Times rileva che investire un dollaro in salute ne porta tre in crescita economica. Evitando tagli sanitari non si salvano solo salute e vite, ma si creano le condizioni per crescere. sull’argomento lo stesso giornale detta una ricetta che condivido in pieno: a) ciascun paese di-sponga di un’agenzia indipendente che valuti gli effetti sulla salute della politica economica; b) si tratti la disoccupazio-ne-associata a depressione, alcoolismo

e tendenza al suicidio - alla stessa stre-gua delle epidemie -, con programmi che aiutino a trovare lavoro; c) in tempi di crisi è necessario dilatare, non contrarre i programmi di prevenzione e salute. In-somma, tagliare su servizi ospedalieri e sociali, su prevenzione e sanità in perio-di di crisi, senza porsi il problema delle conseguenze, come stiamo facendo con la spending review, è un pessimo vezzo che potrebbe essere fatale. I tre suicidi a Civitanova marche stanno lì a confer-marlo.

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saluTe e benessere

tiziano bevilacqua, istruttore, personal trainer, idrochinesiterapista e studente DYsmOfIT®

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forse non tutti sanno che anche nel campo della riabilitazione sono stati fatti enormi progressi,

che consentono alle persone colpite da patologie spesso irreversibili una con-vivenza dignitosa con la malattia. finora, le moderne tecniche si sono concentrate sul sintomo acuto, facen-do recuperare parzialmente o in toto le funzionalità colpite, ma non si sono quasi mai interessate al sintomo cro-nico o alle recidive che sovente carat-terizzano le più comuni patologie loco-motorie e neuromotorie. Non sono stati offerti trattamenti che migliorano lo svolgimento delle nor-mali attività quotidiane in pazienti che combattono con una sintomatologia cronica e purtroppo spesso irreversi-bile. è ormai risaputo che patologie come la sla o le distrofie nel bambino sfidano e vincono le moderne tecniche di ria-bilitazione e costringono perciò a una condizione incompatibile con la vita. ma anche malattie più semplici quali

l'artrosi o le comuni scoliosi posturali, seppur trattate acutamente, tendono a ripresentarsi. Non è raro, infatti, il caso di persone, che, pur sottoponendosi a interventi mirati per il trattamento acuto di patologie osteo-articolari, ab-biano, dopo una remissione del sinto-mo, ricadute addirittura più gravi. Nonostante tutto, non è di nostra competenza o intenzione criticare e sminuire le moderne tecniche fisiote-rapiche o creare il ridicolo fenomeno dell’"impeachment" professionale tra le varie figure che ruotano in ambito riabilitativo. motivo per cui sarebbe bello e proficuo un lavoro di squadra tra la figura del fisioterapista e il lau-reato in scienze motorie, con il fine di affrontare la malattia a 360°, sia per un trattamento acuto, sia per uno cronico qualora la malattia fosse incurabile, con l’obiettivo di rieducare il paziente a una convivenza funzionale con essa. la risposta a questo crescente bisogno potrebbe venire proprio dal metodo DYsmOfIT®.

Questa speciale ginnastica di tipo at-tivo, ideata negli anni Ottanta dal do-cente nazionale Coni, paolo violante, sfrutta le tecniche chinesiologiche della scuola americana. si tratta di una metodica riabilitativa che non si limita a trattare solamente la zona del corpo colpita, ma applica un trattamento globale che tende al rafforzamento anche di quelle zone che apparentemente non entrano in di-retto rapporto con l'area danneggiata. Inoltre, essa mira, attraverso appositi esercizi, a una riflessione sulla malat-tia e sui sintomi che da essa derivano e a rafforzare la capacità propriocettiva del paziente, il quale di conseguenza acquista la possibilità di ascoltare il proprio corpo e trattare attivamente i propri limiti. la filosofia di questo metodo è che il non peggioramento è di per sé un mi-glioramento.Non escludo che in tempi brevi si pos-sa praticare il DYsmOfIT® in apposite strutture, anche nella nostra città.

Una nuova proposta nel campo della riabilitazioneChe cos'è il DYsmOfIT®?

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• SICURO • UNICO • ELEGANTE

il gioco è riservato ai maggiorenni e può causare dipendenza patologicaconsulta le probabilità di vincita sui siti: www.aams.gov.it oppure

www.gplanet.it/gioca-informato

messaggio di avvertimento ai sensi dell’articolo 7, comma 5 del D.L. 13 Settembre 2012 n° 158 convertito con modificazioni dalla L. 8 Novembre 2012 n° 189

www.gplanet.it

SLOT, VIDEOLOTTERY & BAR

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• SICURO • UNICO • ELEGANTE

il gioco è riservato ai maggiorenni e può causare dipendenza patologicaconsulta le probabilità di vincita sui siti: www.aams.gov.it oppure

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messaggio di avvertimento ai sensi dell’articolo 7, comma 5 del D.L. 13 Settembre 2012 n° 158 convertito con modificazioni dalla L. 8 Novembre 2012 n° 189

www.gplanet.it

SLOT, VIDEOLOTTERY & BAR

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iTinerari del gusTo

RIcOLAndO Via nevola 66, corinaldo (An)tel. 071 7975339

un agriturismo ai piedi della splendida corinaldo, dove recarsi con l’intera famiglia e godersi le pietanze mentre i bambini giocano in un parco giochi a vista, ben attrezzato.ottimi i sapori, tutti della tradizione marchigiana con ottime tagliatelle ai ceci o al sugo d’anatra e coniglio. la freschezza e qualità dei prodotti è garantita dalla vista diretta sull’aia popolata di animali da cortile e dal contorno di orti e campi coltivati. non stupitevi di trovarlo pieno anche nei giorni infrasettimanali: i prezzi sono contenuti, le porzioni abbondanti, l’accoglienza familiare.

chIccOtecAVia gramsci 21, Pesaro (Pu)tel. 0721 34324

a pesaro, in centro e non lontano dal lungomare e dal palazzo ducale, si trova il ristorante-pizzeria chiccoteca. fa parte di un progetto nato nel 1984 e messo in piedi da sostenitori del biologico e della macrobiotica, che sono partiti da un semplice negozio bio per arrivare nel corso degli anni all’inaugurazione di un centro culturale con annesso ristorante. menù rigorosamente vegetariano con ampia scelta di pizze. l'accoglienza e il sorriso del personale fanno da ottima corona a tavolini intimamente sistemati fuori, con luce soffusa e le candele sempre accese.

AgRItuRISMO ROccAMAIALoc. Roccamaia 1, Pievebovigliana ( Mc)tel. 335 8216752

il tempo sembra essersi fermato, quando si arriva nel piccolo borgo di roccamaia, le antichissime case in pietra arenaria, la stradina tipica di montagna che si inerpica fin su in cima alla collina, un tuffo nella natura, tra paesaggi senza eguali offerti dai sibillini. la cucina è basata sui prodotti dell’azienda e vanta alcune specialità quali le tagliatelle fatte con farina di castagne e i piatti a base di cinghiale sia esso in salmi, ai funghi o alle mele.

ITINERARI DEL GUSTO

AntIcO bORgOfrazione castiglioni 86, Arcevia (An)tel. 0731 983001

una struttura perfettamente restaurata con vista sulle splendide colline circostanti. oltre alle camere, tutte arredate con gusto, è presente un piccolo ristorante con 40 posti a sedere, frutto della passione per la cucina dei proprietari. i piatti uniscono alla tradizione di prodotti locali e stranieri aromi e spezie provenienti da tutto il mondo e si arricchiscono con nuove sperimentali tecniche di cottura. regina della tavola è la carne, che si sposa con una fornita enoteca. da non perdere la manzina prussiana con aglio nero coreano, i cappellacci e i vari tipi di pane fatti in casa.

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libri

si svolgerà a Castelfidardo presso il Klass hotel, il prossimo 20 ottobre, “Incontriamoci tra le righe” la ma-

nifestazione culturale nazionale ideata e organizzata dalla scrittrice fidarden-se maria lampa, giunta alla sua quinta edizione con successo e partecipazione di tanti autori, lettori, editori e giornalisti provenienti da diverse regioni italiane.Il patrocinio, concesso dal Comune e da varie Istituzioni, dimostra la validità culturale e sociale di questa esperienza aperta a tutti che, nelle precedenti edi-zioni, ha permesso l’incontro, la cono-scenza, la nascita di amicizie e di rap-porti collaborativi e il suggerimento per la realizzazione di nuovi progetti cultura-li e scambi attivi tra i vari partecipanti.la giornata avrà tre diversi momenti in cui la comunicazione, l’arte e la musica offriranno varie espressioni inerenti al tema scelto per l’occasione: “le parole scritte creano legami di vita”.Il convegno che inizierà alle ore 9.30 sarà guidato da autorevoli personalità della cultura nazionale:

giancarlo Trapanese scrittore, giornali-sta, vice caporedattore RaI 3alberto maggi scrittore, teologo, fonda-tore del Centro studi Biblici “vannucci” Roberto mancini scrittore, filosofo, do-cente all’università di macerataancilla Tombolini insegnante di lettere, esperta di arte e comunicazioneasmae Dachan scrittrice, giornalista, ca-poredattore della rivista “mondo lavoro”maria lampa scrittrice, coordinatrice “salotto Culturale”, conduttrice di ago-radio.Tutti gli autori di ogni genere letterario potranno esporre in visione, in appositi spazi i loro volumi e i manoscritti inediti a disposizione dei lettori, degli editori e di tutti gli operatori che condividendo la passione per la “parola scritta” promuo-vono iniziative per facilitare lo scambio di idee e progetti culturali a favore della collettività.gli operatori dell’emittente radiofonica agoradio raccoglieranno le testimonian-ze di autori ed artisti con interviste mi-rate che saranno pubblicate su sito web

per far meglio conoscere il loro pensiero e le loro opere al mondo degli internauti.Nel pomeriggio interverranno a sottoli-neare l’importanza dei legami che pos-sono nascere da una semplice lettura condivisa diversi artisti:

• paola saracini attraverso la sand art ci illustrerà una storia

• maria grazia Barboni suonerà e can-terà testi poetici in svariate lingue

• Olimpia greco con la sua fisarmonica ci farà ascoltare alcuni brani partico-lari

• angela giovagnoli e maria gabrie-la urbani esprimeranno i legami con frammenti di body-painting

• Ennio monachesi regalerà momenti di leggerezza e puro divertimento con il cabaret

faranno da cornice alla manifestazione, l’esposizione di quadri e sculture di di-versi artisti.

un’intera giornata di festa, di cultura, di amicizia da condividere.

l’evento è aperto a tutti, e chi desidera partecipare o ricevere

ulteriori informazioni può rivolgersi direttamente all’organizzatrice

maria lampa tramite mail [email protected]

o telefonicamente chiamando il numero 335-8374212.

Incontriamoci tra le righe Torna a Castelfidardo “Incontriamoci tra le righe”, kermesse letteraria e artistica giunta alla sua quinta edizione. l’ideatrice, maria lampa: “le parole scritte creano legami di vita”

Informazioni e prenotazioni:MARIA LAMPATel. [email protected]

PROGRAMMA

ore 9.30 - Confronto aperto sul tema:"Le parole scritte creano legami di vita"guidato da:Giancarlo Trapanese, Alberto MaggiRoberto Mancini, Ancilla TomboliniAsmae Dachan, Maria Lampa

ore 13.00 - Pranzo a buffet(prenotazione obbligatoria per chi desidera usufruirne)

dalle ore 15.30 alle ore 19.30conversazioni in compagnia di ospitispeciali, con musica, letture edespressioni artistiche di vario genereinerenti il tema della giornata.Interverranno:Maria Grazia Barboni, Olimpia Greco,Paola Saracini, Ennio Monachesi,Angela Giovagnoli, Maria Gabriela Urbani

Farà da cornice, l’esposizionedi quadri e sculture di vari artisti.

Gli autori potranno esporre le loroopere letterarie edite e manoscrittiinediti che saranno a disposizione ditutti i partecipanti per farsi meglioconoscere.

Una intera giornata di festaper condividere la passioneper la “parola scritta” conlettori, autori, editori, giornalisti,operatori culturali, istituzioni,distributori librari e artisti.

Provinciadi Ancona

Parco delCONERO

Comunedi Ancona

Lions Club Castelfidardoe Riviera del Conero

Le parole scritte creano legami di vita

Domenica20Ottobre 2013Castelfidardo (An)presso il Klass HotelS.S. 16 km 317 - Via Adriatica 22

ancona- 377.2809813

Con il Patrocinio di:

Cassa di Risparmiodi Loreto

Con la presenza di

la radio che ti ascoltaFM 93,100

Incontriamoci tra leRigheQuinta edizione

ComuneCastelfidardo Fondazione Cassa

di Risparmio di Loreto

Pro LocoCastelfidardo

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Cosa facciamo di bello stasera?quante volte vi sarete posti questa domanda… ml ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili!

the SuIt, SPettAcOLO teAtRALe3 – 4 dicembre, Teatro dell'aquila - fermo

è senza ombra di dubbio l’appuntamento più importante della stagione teatrale marchigiana che sta per iniziare. uno spettacolo evento per la prima

volta nella nostra regione firmato dal maestro peter brook, uno dei registi più importanti della scena teatrale internazionale, direttore del Teatro parigino

les bouffes du nord. The suit è ispirato all’omonimo romanzo dello scritto-re sudafricano can Themba, una promessa della letteratura del sudafrica.

insieme a marie-hélène estienne e al compositore franck Krawczyk, fedeli collaboratori, il regista britannico dirige tre attori costruendo una scena sem-

plice, raffinata e intensa.Per info: www.atma.it

LO ScettRO e LA bAcchettA XIII feStIVAL PeRgOLeSI SPOntInI5 ottobre – 3 novembre 2013 - Jesi (an)

“lo scettro e la bacchetta” sarà il filo conduttore dell’edizione 2013 del festival pergolesi spontini, la tredicesima della rassegna internazionale dedicata alla valorizzazione della

produzione musicale dei due compositori marchigiani. il tema del festival, che si svolgerà dal 5 ottobre al 3 novembre, sarà dunque il rapporto fra musica e potere politico, in un percorso

trasversale e multidisciplinare tra musica, arte e cinema che, partendo dalla celebrazione della grandeur imperiale ai tempi in cui gaspare spontini era generalmusikdirektor del re di prussia, federico guglielmo iii, arriva a wagner e verdi, in omaggio al bicentenario della

loro nascita, mettendone in luce affinità, suggestioni e contrapposizioni.Per info: www.fondazioneperolesispontini.com

bIOSALuS, feStIVAL nAzIOnALe deL bIOLOgIcO e deL beneSSeRe OLIStIcOdal 5 al 6 ottobre, a urbinobiosalus è un evento culturale, artistico, commerciale e gastronomico dedicato al biologico e al benessere olistico. un evento a carattere na-zionale che, fin dalla prima edizione, ha saputo distinguersi coniugando con simpatia e competenza: cultura e commercio, divulgazione popolare e approfondimento specialistico, rigore scientifico e tradizione. paese ospite dell’edizione 2013: il medio oriente e mondo sufi.per info: tel: 0722/351420 www.biosalusfestival.it

appunTi in agenda

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feStIVAL deL gIORnALISMO d'InchIeStA – II edIzIOne5 – 13 ottobre 2013, osimo

Trapelano le prime indiscrezioni sui personaggi che animeranno la seconda edizio-ne del festival del giornalismo d’inchiesta che si svolgerà a osimo dal 5 al 13 ottobre prossimo. dopo il successo dello scorso anno gli organizzatori (lo Ju-Ter club osimo

e il circolo +76, con la direzione di gianni rossetti) stanno cercando di allestire un pro-gramma che possa confermare e consolidare i consensi ottenuti nel 2012. si parte dai temi che saranno legati all’attualità: la serata di apertura dovrebbe essere dedicata al femminicidio, un fenomeno che sta dilagando sempre più e coinvolge anche le regioni più periferiche come le marche. il festival anche quest’anno ha come partner l’ordine dei giornalisti delle marche, ha ottenuto il patrocinio del consiglio nazionale e il soste-

gno dell’amministrazione comunale.Per info: www.juterclub.it

MOdà – gIOIA tOuR 2013 15 ottobre palarossini di anconala musica dei modà arriverà ad ancona il 15 ottobre, nell'ambito del gioia tour 2013, che ha già portato la gettonata band in giro in molte città d'italia. il gruppo, guidato da francesco “Kekko” silvestro, milanese tifoso del napoli, si è formato nel 2002 e da allora è sempre stato sulla cresta dell'onda, con-quistando il pubblico italiano e non solo.Per info: http://www.musicclub.eu/band/12101460800470/moda

My fAIR LAdy – teAtRO gentILe dA fAbRIAnO StAgIOne 2013 -201419 ottobre 2013 di frederic loewe e alan Jay lerner da pigmalione di george bernard shawadattamento e regia massimo romeo piparomy fair lady, la favola della povera fioraia trasformata in principessa da un ostinato e burbero professore di fonetica, è uno dei classici più amati del-la storia del musical. protagonisti vittoria belvedere e luca ward. my fair lady deve la propria “immortalità” a se stesso. a ciò che racconta, a come lo traduce in emozioni, ai sorrisi che fa scaturire, alla universalità del suo linguaggio musicale.Per info: www.amat.it

LeguMInARIA XI edIzIOneIL VALORe deI PIAttI POVeRI deLLA cucInA MARchIgIAnA

dal 18 al 20 ottobre ad appignano (mc)ceci, fagioli, lenticchie, roveja. in realtà si tratta di piatti sostanziosi, dagli indiscuti-bili benefici nutritivi. in passato si preparavano in abbondanza: quello che rimaneva

si mangiava la mattina successiva, prima di andare a lavorare nei campi. come altri piatti, anche questi venivano cotti nelle pigne di coccio, dal momento che il

camino e il fuoco a legna erano l’unica fonte di calore. il cibo così preparato aveva un sapore eccezionale: cuoceva lentamente e gli aromi non evaporavano. ancora oggi leguminaria propone i suoi piatti serviti nelle ciotole di terracotta realizzate

dai maestri vasai di appignano, che i commensali portano a casa con sé, insieme al bicchiere, a fine pasto.

Per info:www.leguminaria.it

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chef

Fabrizio, un nome italiano, per uno chef cosmopolita. Vuole presentarsi ai nostri lettori?

“mi chiamo fabrizio facchini, sono l’uni-co figlio di una coppia di italiani emigrati negli anni sessanta in Belgio.ho sangue italiano, ma ho ricevuto un’educazione e ho vissuto esperienze che mi hanno per-messo di attingere da culture e tradizioni, anche culinarie, di tutto il mondo. Da pic-colo, durante le vacanze estive in Italia ho scoperto questo meraviglioso paese, un paese ricco di storia, cultura, paesaggi, e naturalmente, una grande gastronomia composta da prodotti incredibili ”.

Quando è avvenuto il suo primo incontro con la cucina?“Ricordo le cene della domenica, quando mia nonna e le sue sorelle preparavano dal primo mattino tagliatelle, lasagne, la famosa Crescia accompagnata dal “fri-co”. Il ragù veniva cotto dal giorno prima. mio nonno portava ogni tanto del tartufo estivo che la gente del paese andava a cercare nelle nostre splendide montagne. Ci facevamo buonissime frittate. le più belle feste, le facevamo da zio vittorio e zia villetta, nella loro fattoria. Quei giorni, la famiglia poteva raggiungere quasi 50 persone tra nonni, genitori, figli, nipoti, cugini, amici intimi. I miei primi piatti mi ricordo di averli cucinati per i miei geni-tori, all’età di sette anni. loro lavoravano molto e tornavano la sera tardi”.

Come è avvenuto l’incontro e la “conta-minazione” con le altre culture?“ho avuto la possibilità di viaggiare molto con i miei genitori e ciò mi ha permesso di accumulare un grande bagaglio culina-rio e mi ha stimolato alla creatività della cucina internazionale. Quello che mi ha arricchito di più è il Belgio, piccolo pae-se, con una straordinaria gastronomia. Inoltre, il Belgio, avendo accolto in pas-sato tanti immigranti è ricco di culture e, pieno di ristoranti che offrono pietanze di origine. all’età di 17 anni e con l’aiuto dei miei genitori, ho deciso di partire per gli stati uniti. al ritorno in Europa ho passato poco più di un anno in Italia, tra perugia e Costacciaro; di passaggio in Belgio, ho incontrato una ragazza di cui mi sono in-namorato follemente. Da allora non l’ho più lasciata; il suo nome è samira, siamo sposati da 10 anni e abbiamo tre figli me-ravigliosi: Noemie, matteo e victoria”.

All’epoca lavorava già nella ristorazione?“Non ancora. ho iniziato nel1999 apren-do la mia attività nel settore IT e telefonia, fino ad arrivare, nel 2005, ad avere anche un’agenzia immobiliare con alcuni soci. guadagnavo bene e andavamo in vacan-za fino a sei o sette volte l’anno, ma ero spesso in viaggio di lavoro e stavo poco con la mia famiglia. volevo tuttavia rea-lizzare il mio sogno: le mie vere passioni erano la cucina e l’Italia. Così ho preso una decisione con mia moglie che avreb-

be cambiato radicalmente la nostra vita e quella dei nostri figli”.

Vale a dire?“Investire in Italia e ritornare alle nostre origini. Questo non dispiacque a mia mo-glie, visto che aveva vissuto da bambina per nove anni in sicilia. Così nell’estate 2008, abbiamo cominciato a cercare ‘il posto perfetto’. abbiamo visitato più di 30 case, ruderi, fattorie, case storiche. l’ul-timo posto che abbiamo visionato era un vecchio borgo, che si trova nel comune di arcevia, in una frazione chiamata Ca-stiglioni, per il quale abbiamo avuto tut-ti e cinque un colpo di fulmine (abbiamo coinvolto nella scelta anche i nostri figli). Questo posto si chiama ora antico Bor-go. Nell’aprile del 2009, sono partito con i nostri bagagli e mobili, per preparare l’arrivo del resto della tribù. passo dopo passo, abbiamo scoperto questa meravi-gliosa regione, le marche, la sua gente, i suoi tesori sconosciuti, le sue colline, le sue spiagge, la sua terra, la sua storia”.

Vi siete ambientati bene nelle Marche?“Benissimo. I paesani ci hanno accolto con molta gentilezza, e ci siamo molto bene integrati in questo piccolo mondo. l’8 dicembre 2010 abbiamo inaugurato; ce l’abbiamo messa tutta per non perdere le feste di fine anno, avviando ufficialmen-te l’attività di Borgo Country house & Re-staurant. Nel marzo 2011, poco prima di

Fabrizio Facchini“La mia è una cucina fusion”Dal Belgio all’Italia, alla scoperta delle proprie radici e delle marche

di a. Dachan

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pasqua, abbiamo aperto le nostre camere. Il ristorante lavo-rava bene, anche se il primo mese è stato difficile perché sino ad allora non avevamo avuto nessuna esperienza nel settore; avevo sempre cucinato per divertimento per la famiglia e gli amici, ma mai per i clienti".

Come è stata la risposta della gente?“all’inizio eravamo un po’ preoccupati, non essendo arcevia una destinazione turistica così famosa; però abbiamo comun-que avviato una prima stagione senza prenotazioni. ho messo a frutto le mie competenze di web marketing per farci cono-scere tramite la rete. Dopo pochi giorni eravamo già su diversi siti e le prime prenotazioni sono subito arrivate. abbiamo fat-to il pieno per la nostra prima stagione da maggio a ottobre 2011. le altre stagioni abbiamo realizzato lo stesso obiettivo crescendo, e ciò ci ha portato ad aprire tutto l’anno".

Che tipo di clientela avete? “la nostra clientela non è solo italiana, ma al 70 per cento straniera (Belgio, germania, Regno unito, stati uniti, austra-lia, giappone, Olanda). In pochi mesi di apertura, siamo nelle prime posizioni su vari siti internet, non solo a livello locale, ma anche nella top 5 regionale, non solo per il ristorante ma anche per le camere. siamo felici che il nostro progetto sia piaciuto e ugualmente la nostra cucina. Dall’apertura ad oggi, ho fatto una notevole evoluzione, sia nella scelta delle materie prime, che nelle tecniche di cucina, cambiando costantemen-te i nostri menù e lavorando con prodotti di stagione. Questo ci ha fatto avere numerosi premi e segnalazioni in varie guide e siti web nelle edizioni 2012 - 2013 e alcune già riconfermate nel 2014. anche i giornalisti stranieri ci hanno recensito. Dal 2013, sono anche uno dei 322 cuochi dell’alleanza dello slow food”.

Come definirebbe la sua cucina?“la definirei una cucina fusion. lavoriamo con prodotti locali, nazionali e internazionali, abbinandoli. le mie esperienze con diverse culture, i miei viaggi, la mia quotidiana ricerca di nuovi prodotti, l’ispirazione e le idee di mia moglie mi aiutano a cre-scere e a far conoscere ai nostri clienti nuove cose ed espe-rienze. mi piace sposare i sapori del mondo, che mi ricordano tanti souvenir. Il Belgio, che mi ha visto nascere e crescere, è presente attraverso alcuni abbinamenti che riprendono la gastronomia tipica e, naturalmente, una carta di birre: le mi-gliori del mondo!".

In base alla sua esperienza, crede che la cucina possa esse-re un buon veicolo per promuovere un territorio?“Con uno sguardo da turista di questa zona, abbiamo scoperto il suo grande potenziale. Cerchiamo ogni giorno di promuo-vere questa splendida regione e il suo entroterra. Questo in vari modi, come l’evento estivo ideato e maturato da me da più di due anni - in collaborazione con il sindaco di arcevia Bomprezzi e alcune persone del paese - l’arcevia festival che ha avuto l’onore di ospitare l’artista di fama internazionale, il dj Bob sinclar. l’obiettivo è quello di far conoscere il territorio, sia in Italia, che all’estero e cercare di promuovere il turismo anche in inverno”. polenta nero di seppia e astice blu

Tartare

antico Borgo

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a cura del gruppo sida di ancona - www.sidasrl.it offerTe di lavoro

> RIceRchIAMO PeR cOntO dI AzIendA dI SeRVIzI, nOStRA cLIen-te, un/unA

RIf: gA/Add SegRetARIA dI dIRezIOnerequisiti richiesti:• ottima conoscenza della lingua ingle-

se • laurea in economia e commercio • ottima padronanza degli strumenti

informatici • disponibilità a trasferte • principali compiti e responsabilità• gestione dell’agenda • gestione la corrispondenza • preparare testi e presentazioni/pro-

durre documenti/stendere verbali di incontri e riunioni/stendere report e statistiche

• gestione delle pubbliche relazioni e organizzazione eventi

• organizzazione viaggi e meeting di la-voro/organizzazione trasferte

• preparare riunioni/preparare note in-formative

• gestione/ricerca /archiviazione docu-menti

vogliamo entrare in contatto con gio-vani laureati che vogliono esprimere le proprie competenze all’interno di un ambiente giovane e stimolante. compe-tenze a livello organizzativo, comunica-tivo, di filtro e mediazione nella gestione dei processi di management, resistenza allo stress ed autonomia, completano il profilo ricercato.la sede di lavoro è ancona.i candidati interessati possono inviare una copia del curriculum, corredata dell'autorizzazione al trattamento dei dati (art.13 d.lgs. 196/03) all’indirizzo [email protected] indi-cando il riferimento dell’annuncio> IMPORtAnte SOcIetà dI SeRVI-zI dI dIRect MARKetIng, PeR AM-PLIAMentO PROPRIA dIVISIOne In-bOund, RIceRcA:

RIf: gA/OcS OPeRAtORe cuStOMeR SeRVIceI LIVeLLOal quale verrà affidata la gestione del servizio assistenza di un importante provider leader in italia. nello specifico si dovrà occupare delle seguenti attività:• fornire informazioni commerciali su

prodotti e servizi• fornire informazioni amministrative• individuare le problematiche dell’u-

tente (problem determination);• gestire e filtrare le segnalazioni (esca-

lation verso il 2° livello);• risolvere, laddove possibile, le ano-

malie utente in real time (one call solution).

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con preferenza per indirizzo Tecnico informatico/commerciale o laurea;

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• buona conoscenza dei sistemi opera-tivi windows;

• costituirà titolo preferenziale pregres-se esperienze in ambito iT

il candidato ideale è una persona forte-mente orientata all’obiettivo ed in grado di gestire ambienti dinamici mantenen-do elevati livelli di efficacia, problem solving e gestione dello stress. ottima dialettica, predisposizione alle relazioni e capacità di lavorare in gruppo, com-pletano il profilo.i candidati interessati possono inviare una copia del curriculum, corredata dell'autorizzazione al trattamento dei dati (art.13 d.lgs. 196/03) all’indirizzo [email protected] indi-cando il riferimento dell’annuncio.

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RIf: gA/Rc ReSPOnSAbILe cOMMeRcIALeil quale, in accordo con la direzione, avrà l’obiettivo di elaborare i piani di sviluppo commerciale e di vendita.in particolare si occuperà di:• proporre e presentare alla direzio-

ne generale il budget dei costi della struttura commerciale e gli obiettivi di vendita di breve e medio periodo

• proporre piani di business, assicurare la realizzazione degli obiettivi di ven-dita

• seguire l’andamento dei mercati d’in-teresse e il comportamento dei con-correnti in ciascuna area di business

• strutturare e mantenere un’orga-nizzazione di vendita che assicuri la necessaria pressione quantitativa e

qualitativa sulla clientela • partecipare direttamente alle trattati-

ve più importanti. vogliamo entrare in contatto con can-didati laureati che abbiano maturato almeno 5/10 di esperienza nel settore del marketing operativo e/o web mar-keting e/o servizi innovativi alle imprese; avendo maturato competenze in ambito commerciale e vendita e ottima cono-scenza di prodotti informatici.completano il profilo buona conoscen-za della lingua inglese, spiccato spirito giovanile, dinamicità, creatività, problem solving e sensibilità economica.la sede di lavoro è in provincia di anco-na.i candidati interessati possono inviare una copia del curriculum, corredata dell'autorizzazione al trattamento dei dati (art.13 d.lgs. 196/03) all’indirizzo [email protected] indi-cando il riferimento dell’annuncio

> dInAMIcA ed IMPORtAnte AzIen-dA In fASe dI cOStAnte eSPAnSIO-ne, OPeRAnte neL SettORe deL PAcKAgIng, PReVALenteMente ALIMentARe, RIceRcA PeR InSeRI-MentO ALL’InteRnO deL PROPRIO ORgAnIcO:

RIf: gA/03 ReSPOnSAbILe QuALItA’ - SIcuRez-zA – AMbIenteil quale, in staff alla direzione, si oc-cuperà di garantire la conformità dei prodotti realizzati, monitorando la cor-retta applicazione del sistema qualità, definendo eventuali migliorie nei criteri, negli obiettivi e nel sistema stesso. sarà inoltre responsabile del controllo, del monitoraggio e della verifica del-le certificazioni di qualità specifiche di processo e di prodotto in possesso dell’azienda ( iso 9001 – fsc pefc – iso 22000 – brc/iop), in conformità alle normative in materia e con lo scopo di tutelare l'immagine e le risorse azien-dali, interfacciandosi, laddove serva, con i consulenti e i tecnici di laborato-rio coinvolti. sarà anche coinvolto nella gestione delle pratiche in materia di si-curezza (d.lgs. 81/2008, ex d.lgs. 626) ed ambiente (normativi rifiuti), garantendo la corretta applicazione delle procedure e delle normative nei tempi e nelle mo-dalità previste. il candidato ideale è un professionista di età compresa tra i 30-35 anni, è laureato

preferibilmente in scienze alimentari o in ingegneria ha maturato esperienza in ruoli similari di almeno 3-5 anni ed ha una buona padronanza della lingua inglese. autorevolezza, competenze or-ganizzative e relazionali, orientamento al lavoro per obiettivi e pro positività completano il profilo ricercato. l’aver maturato esperienza nei setto-ri alimentare in genere o in società di consulenza a stretto contatto con realtà comunque del settore alimentare, costi-tuirà titolo preferenziale. la sede di lavoro è nella provincia di anconai candidati interessati possono inviare una copia del curriculum, corredata dell'autorizzazione al trattamento dei dati (art.13 d.lgs. 196/03) all’indirizzo [email protected] indi-cando il riferimento dell’annuncio

>SIdA gROuP, PeR cOntO dI un IMPORtAnte gRuPPO AzIendALe MARchIgIAnO OPeRAnte neL Set-tORe edILe, PeR AMPLIAMentO deL PROPRIO ORgAnIcO, RIceRcA

RIf: gA/001 MAnutentORe cOn eSPeRIenzAil quale, all’interno dell’azienda, si oc-cuperà di mantenere l'efficienza delle macchine, degli impianti e di tutti i mez-zi necessari alla produzione. la produ-zione è a ciclo continuo e potrebbero servire, talvolta, modifiche e personaliz-zazioni all’impianto che saranno di com-petenza del manutentore. inoltre, effet-tuerà i controlli periodici per verificare l'idoneità dei mezzi di produzione e degli impianti nel rispetto delle esigenze qua-litative e quantitative della produzione. si occuperà della manutenzione perio-dica degli impianti esterni e di supporto al ciclo produttivo, alla sicurezza del la-voro e al rispetto dell'ambiente. il candidato ideale è un giovane di età compresa tra i 25 e i 35 anni, in possesso di un diploma tecnico e/o laurea in in-gegneria, residente nel territorio di an-cona. abilità nel gestire situazioni com-plesse, doti di problem solving, capacità di operare in situazioni di emergenza completano il profilo. costituirà requisi-to preferenziale aver maturato un’espe-rienza pluriennale in ruoli similari. l’azienda valuta positivamente i candi-dati che hanno voglia di intraprendere un percorso interno di medio periodo, di crescita professionale,verso posizioni di maggior responsabilità.

gli interessati sono pregati di inviare dettagliato curriculum, con consenso al trattamento dei dati, citando in busta il riferimento a: sida s.r.l.via i° maggio - 60131 ancona - fax 071/2852245 - [email protected] - www.sidasrl.itconsenso: richieste di autorizzazione provvisioria alla ricerca e selezione del personale in corso, ai sensi del d.lgs. 276/03.i candidati ambosessi (l. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla privacy (d. lgs. 196/03).

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