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Modelli di relazione Personalità- Psicopatologia in ... · Esempio 1: Disturbi della condotta (con...

Date post: 15-Feb-2019
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Modelli di relazione Personalità- Psicopatologia in bambini e adolescenti Stato dell’Arte e Ricerca Clinica: personalità e Disturbi del Comportamento alimentare &Obesità Laurea Magistrale in Psicologia Corso di Psicologia della Personalità Prof.ssa Lisa Di Blas Presentazione a cura di: Dott.ssa Elide Francesca De Caro- phD- [email protected] Dott.ssa Oriana Moro Dott. Marco Folla
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Modelli di relazione Personalità- Psicopatologia in bambini e adolescenti

Stato dell’Arte e Ricerca Clinica: personalità e Disturbi del Comportamento

alimentare &Obesità

Laurea Magistrale in Psicologia

Corso di Psicologia della Personalità

Prof.ssa Lisa Di Blas

Presentazione a cura di:

Dott.ssa Elide Francesca De Caro- phD-

[email protected]

Dott.ssa Oriana Moro

Dott. Marco Folla

Riferimenti

• Tackett, J. L. (2006): «Evaluating models of the personality-psychopathology

relationship in children and adolescents»

• Lilenfeld, L. R. R., et al. ( 2006): «Eating Disorders and personality: A methodological

and empirical review»

Personalità e Obesità

• Angelina R.Sutin et al. (2011): «Personality and Obesity across the Adult Lifespan»

• A.J.Dawes et al (2016): “Mental Health Condition Among Patient Seeking and

Undergoing Bariatric Surgery, a Meta-analysis”

Personalità e DCA negli uomini:

• Murray, S. B., Nagata, J. M., Griffith, S., Calzo, J. P., Brown, T. A., Mitchison, D., Blashill,

A. J., & Mond, J. M. (2017). « The enigma of male eating disorders: A critical review and

synthesis».

Premesse: - Per anni il lavoro di ricerca condotto in questo ambito è stato improntato ad accertare l’esistenza di connessioni

sistematiche tra Personalità e Psicopatologia (Maher & Maher, 1994)

-Lo studio della natura, delle cause e implicazioni di tali connessioni ha costituito il focus di un ambito di ricerca che è

cambiato notevolmente e si è evoluto negli anni (Krueger & Tackett, 2003)

Obiettivi del lavoro della Tackett (2006):

1. Affrontare il tema della continuità tra Temperamento e Personalità, attraverso lo studio dei metodi di misurazione

dei costrutti

2. Enucleare e discutere la questione della stabilità dei tratti di Personalità dall’età prescolare all’età adulta

3. Offrire una rassegna e valutazione dei modelli di relazione tra Personalità e Psicopatologia

4. Chiarire i confini tra Personalità e Psicopatologia attraverso lo studio dei modelli esplicativi delle relazioni tra di esse

5. Proporre un’integrazione tra le ricerche condotte sui bambini e adolescenti e le ricerche condotte sugli adulti in

questo ambito, muovendo da una valida chiarificazione dei costrutti e delle dimensioni sottostanti

Breve cenno all’esperienza diretta di ricerca:

- Tesi di laurea Magistrale: «Personalità e Disturbi del comportamento alimentare: uno studio longitudinale su di

un campione di adolescenti»

- Elide Francesca De Caro & Lisa Di Blas (2016): A prospective study on the reciprocal influence between personality

and attitudes, behaviors, and psychological characteristics salient in eating disorders in a sample of non-

clinical adolescents, Eating Disorders. The Journal of Treatment and Prevention

Assunti di base:

1. La psicopatologia (in particolare disturbi sull’Asse I) insorge in un contesto di personalità pre- morbosa: indagare un

livello di funzionamento antecedente

2. Stabilire una relazione tra Personalità e Psicopatologia, comprendendone la natura, le cause e le implicazioni, può

condurre ad una migliore comprensione del funzionamento individuale e dello sviluppo della Personalità

3. Indagare i fattori di rischio e i fattori di protezione, in età evolutiva, rispetto all’insorgenza di condizioni

psicopatologiche può fornire una base ed una direzione per costruire piani di intervento mirati, in un’ottica di

prevenzione

1. DEFINIZIONE DEI COSTRUTTI :

Temperamento e Personalità

Adulti:

Insieme delle caratteristiche

individuali rispetto a modi di

sentire, pensare e agire

Bambini:

Insieme di caratteristiche

individuali

comportamentali

descrivibili in termini di

Temperamento

- Substrato biologico

- Un sotto insieme dei tratti di personalità

riscontrabili in età adulta (Rothbart et al,

2000)

- Si svilupperebbero in una sempre più coesa e

integrata struttura di personalità (passaggio

da tratti di ordine inferiore a tratti di ordine

superiore)

Legame tra tratti

temperamentali e tratti di

personalità in età adulta

(Halverson et al, 2003;

Shinner & Caspi, 2003; Akson

& Kochanska, 2004)

3. Revisione dei Costrutti e della Relazione tra Personalità e Temperamento

Le differenze temperamentali e di personalità sono espressione diverse di acquisizioni, che avvengono durante il corso dello

sviluppo e che afferiscono a medesime dimensioni di base ( Caspi & Shiner, 2006):

A livello empirico esistono dati che mostrano una coerenza e stabilità di tratti di personalità dall’età pre scolare all’età

scolare (Roberts & Del Vecchio, 2000). Tale stabilità e consistenza (una buona quota di varianza spiegata) permane per tutta

l’infanzia e fino all’adolescenza (Caspi, 2000; Caspi & Silva, 1995)

Muovendo da tale considerazione si costruisce il framework di concettualizzazione del legame tra Personalità e Psicopatologia.

Tali relazioni sono analizzabili alla luce di una chiarificazione e unificazione del linguaggio, che permette di considerare integrati

tra loro gli ambiti di ricerca sullo sviluppo della personalità infantile e della personalità in età adulta.

Stato dell’arte:

- Studi correlazionali (descrittivi)

- Questione della convergenza e divergenza dei costrutti (validità di misurazione dei costrutti)

- Definizione del confine tra Personalità e Psicopatologia in età dello sviluppo

Consapevolezza di come si Concettualizzano i costrutti:

- Categorie discrete- approccio categoriale

- Continuum – approccio dimensionale

4. Principali Modelli di Relazione Personalità - Psicopatologia

Applicazione: Personalità e DCA&Obesità

Modello della Complicazione (Scar Model)

Modello Patoplastico (o dell’esacerbazione)

Modello della Vulnerabilità Modello dello Spettro

-Questi modelli sono stati ampiamente studiati nelle ricerche sulla popolazione

adulta (Krueger & Tackett, 2003; Widiger et al., 1999)

- Tuttavia ci sono studi sulle connessioni tra il temperamento e tipologie di psicopatologia

nei bambini

5. Obiettivo: integrazione degli ambiti di ricerca con applicazione dei modelli allo

studio delle relazione Per_Psicop nei bambini e adolescenti attraverso una

tassonomia integrata della personalità infantile

Si possono definire come una grave alterazione del rapporto con il cibo e il proprio corpo in grado di

compromettere gravemente la qualità della vita

«La persona interessata da questa alterazione riferisce di non alimentarsi con serenità e di vivere un disagio con

il proprio corpo e le sue forme»

Comportamenti alimentari disfunzionali: il rifiuto del cibo, le abbuffate, il vomito, l’uso

improprio di lassativi e diuretici, l’intensa attività fisica allo scopo di dimagrire

Si dispongono lungo un continuum: «Eating problems - Partial Syndrome - Full Syndrome»

BREVE INTRODUZIONE AI DCA: DEFINIZIONE, CATEGORIE E

ATTUALITÀ

Impatto sulla prevalenza e frequenza distribuita nella popolazione «normale»: diversi livelli

di gravità e diversa espressione fenotipica (Tylka & Subich, 1999)

Ipotesi del Continuum

Il dibattito si è incentrato sulla questione sei tali disturbi rappresentino un “continuum”, che va dal comportamento alimentare

normale alla sindrome franca, o se invece costituiscano categorie discrete, qualitativamente distinte, che comprendono anche il

semplice “seguire diete” (dieting) e il “fare abbuffate” (binge).

Coloro che sostengono l’ipotesi del “continuum” specificano che esistono numerosi disturbi distribuiti e diffusi in modo continuo

nella popolazione generale e che la questione non sia riferibile alla possibilità che un individuo abbia o no il disturbo, ma piuttosto

che quota di esso ne presenti (Striegel-Moore, 1992).

Numerosi studi hanno dimostrato, infatti, come l’anoressia e la bulimia nervosa, considerate forme cliniche conclamate, colpiscono

solo la metà delle persone che si rivolgono ai servizi per la cura dei problemi dell’alimentazione

• Nella popolazione generale, tuttavia, le forme atipiche, definite anche come sindromi parziali, subcliniche e disturbi

dell’alimentazione non altrimenti specificati, sono notevolmente più rappresentate delle forme conclamate.

• Una sindrome cosiddetta “parziale”, il cui esempio può essere dato da una donna normopeso di giovane età che desidera perdere

peso, che esperisce notevole disagio psicologico e che manifesta la maggior parte dei comportamenti alimentari associati alla

sindrome “piena”, differisce da quest’ultima solo per la frequenza dei comportamenti compensatori (diete, digiuno, uso di lassativi

o diuretici e vomito auto-indotto)

• Sembra pertanto possibile riassumere le diverse forme cliniche dello spettro in tre situazioni principali di diversa gravità ed

entità clinica: a) problemi alimentari (tendenza a seguire diete, palestra ecc); b) sindrome parziale, subclinica, sottosoglia; c)

sindrome piena.

CLASSIFICAZIONE DEI DCA SECONDO IL DSM-5:

NUOVE CATEGORIE, NUOVI DISTURBI?

Unificazione dei disturbi del comportamento alimentare con i disturbi

dell’alimentazione e della nutrizione

• Pica • Disturbo da ruminazione • Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo: ARFID • Anoressia nervosa • Bulimia nervosa • Disturbo da binge-eating • Disturbo della nutrizione o dell’alimentazione con altra specificazione • Disturbo della nutrizione o dell’alimentazione senza specificazione

MODELLO DELLA COMPLICAZIONE O SCAR MODEL

L’insorgenza e lo sviluppo di una

psicopatologia collocabile sull’Asse I

(CATEGORIE DISCRETE), incide sul

funzionamento individuale pre-morboso

Studi longitudinali hanno evidenziato che

condizioni psicopatologiche insorte in età

precoce (siano esse di tipo esternalizzante

o internalizzante) incrementano il rischio

di sviluppare in età adulta un disturbo

della personalità (Fischerl Barkley,

Smallish, & Fletcher, 2002; Hill, 2003;

Kasen atel., 2001)

Esempio: comportamenti antisociali in

età infantile predicono un incremento nei

livelli di Nevroticismo ed Emozionalità

negativa in età adulta

Al fine di isolare

l’effetto dell’insorgenza

e lo sviluppo di

condizioni

psicopatologiche sui

tratti di personalità, è

necessario ottenere una

misura della personalità

pre- morbosa (prima

dell’insorgenza)

Lilenfeld, Wonderlich, Riso, Crosby & Mitchell, 2005

Eating Disorders and Personality

- State-effect model: confronto tra persone non

più interessate dalla condizione psicop e

pazienti

- Scar-effect model: confronto tra persone in

remissione e gruppo di controllo

MODELLO PATOPLASTICO (DELL’ESACERBAZIONE)

Il funzionamento pre – morboso influisce sulla psicopatologia, modificandola in termini di

severità, modo in cui si esprime (la forma) e la prognosi

Esempio 1: Disturbi della condotta (con comportamento dirompente)

Esempio 2: Anoressia Nervosa

Anestis, Selby & Joiner, 2007

Culbert et al, 2016

Livelli di Nevroticismo:

inibizione/timidezza

Alti livelli Minore gravità

del DC

Bassi livelli Elevata gravità del

DC

Livelli di Negative Urgency: modalità avventata di reazione agi eventi stressanti

Alti livelli Maggiore gravità sintomatologia

BN e BED

Bassi livelli Minore gravità sintomatologia

BN e BED

Considerazioni:

- Difficile interpretazione dei dati alla luce di poco chiari confini tra Personalità e Psicopatologia

nei bambini

- Necessari ulteriori studi e indagini su questo modello patoplastico misure della

personalità pre- morbosa da cui partire per chiarire la direzione dello sviluppo del disturbo e le

diverse caratteristiche che esso assume (severità, forma, prognosi)

- I dati suggeriscono la combinazione dei diversi modelli nella spiegazione della relazione tra

personalità e psicopatologia ed il ruolo nei processi di mantenimento e cronicizzazione (in

particolare nel caso dei DCA)

- Il ruolo della combinazione di aspetti di natura psicosociale

- Continuità infanzia, adolescenza, età adulta

MODELLO DELLA VULNERABILITÀ E DELLA RESILIENZA

DUE PRINCIPALI AMBITI DI RICERCA:

- Specifici tratti di personalità possono essere considerati come precursori e/o fattori di rischio per l’insorgenza di

specifiche psicopatologie rendendo l’individuo molto vulnerabile ad esse

- Tratti della personalità individuale possono costituire al contrario, fattori di protezione dall’insorgenza di

specifiche psicopatologie (Resilienza) rendendo l’individuo poco vulnerabile ad esse (Studi di questo tipo potrebbero

rappresentare anche un caso specifico del modello patoplatico)

AMBITI APPLICATIVI DEL MODELLO:

Le principali problematiche dello sviluppo si possono suddividere in tre categorie, e sulle quali si è focalizzata gran parte della

ricerca:

1. Psicopatologie Esternalizzanti (Disturbi della condotta, condotta antisociale, disturbo oppositivo-provocatorio)

2. Problematiche relativi al cosiddetto «Temperamento difficile» (difficile, oppositivo, difficile da gestire)

3. Psicopatologia Internalizzante (problematiche connesse con ansia e depressione)

Variabili di interesse come precursori/fattori di rischio: Nevroticismo, Coscienziosità, Affettività negativa, Impulsività,

Inibizione del comportamento

DATI:

1. VERSANTE ESTERNALIZZANTE:

Specifici disordini/disturbi

• Impulsività sviluppo di una Condotta antisociale durante l’infanzia (Hirshfeld et al., 1992, Raine et aal.,

1998)

• Impulsività in età precoce precursore dello sviluppo di condotta antisociale in età adulta ( con misure in età

prescolare, scolare e adolescenza; Sigvardsson, Bohman, & Cloninger, 1987; White, Bates, & Buyske, 2001; Caspi, 2000)

• Relazioni temporali tra specifici tratti di personalità e sottocategorie della condotta antisociale ( a Esordio precoce, Chronic

offenders- life course persistent, a Esordio in adolescenza e Adolescent limited- desisting offenders)

Emozionalità negativa - Alti livelli nell’infanzia

- Bassi livelli in adolescenza

• Basso livello di inibizione (disinibizione) con livelli di emozionalità negativa (Nevroticismo) rilevati nell’infanzia si associano nel tempo

all’uso di sostanze in adolescenza e nella prima età adulta (Block, 1993; Block, Block, & Keyes, 1988; Masse & Trembley, 1997;

Cloninger, Sigvardsson, & Bohman, 1988)

Psicopatologia esternalizzante in generale: - Emozionalità negativa e Nevroticismo (Gjone & Stevenson, 1997)

- Il tratto di Disinibizione predice patologia esternalizzante in prima e media infanzia (Caspi, Henry, McGee, Moffitt, & Silva, 1995)

- Alti livelli di inibizione predicono Bassi livelli di psicopatologia esternalizzante (Schwartz, Snidman, & Kagan, 1996)

Life course

persistent

offenders

2. VERSANTE INTERNALIZZANTE :

Specifici tipi di disturbi:

• Inibizione del comportamento (BI) costrutto temperamentale principale (categoriale piuttosto che

dimensionale; Kagan, 1994); riportato in un contesto tassonomico risulterebbe una combinazione tra

Nevroticismo e Bassa Estroversione (Comportamento ANSIOSO-PAUROSO, Comportamento TIMIDO-RITIRATO)

• BI viene indagato come un tratto inerente ad un «Approccio comportamentale inibito» associato a disturbi d’ansia

(Caspi et al., 1995)

• BI in età precoce viene indagato anche come precursore rispetto a depressione in età adulta, mostrando una

significativa relazione con i tentativi di suicidio quando associato con Bassa Coscienziosità (Caspi, 2000)

• Alti livelli di Nevroticismo ed Elevata ricerca della novità in adolescenza, sono associati a comportamenti suicidari in

età più avanzata

• Differenze di genere: Disinibizione in infanzia-depressione nei maschi Estrema inibizione-Depressione nelle

femmine

Psicopatologia internalizzante generale:

• Estremo comportamento Ritirato nella prima infanzia – Psicopatologia internalizzante nella media infanzia (Young

Mun et al., 2001)

• Nevroticismo ed Emozionalità negativa – Psicop. Internalizzante nella media infanzia e adolescenza (Gjone &

Stevenson, 1997)

APPLICAZIONE DEL MODELLO DELLA VULNERABILITÀ ALLO STUDIO DELLA

RELAZIONE TRA PERSONALITÀ E DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

1. Lilenfeld, Wonderlich, Riso, Crosby & Mitchell, 2005

3. Studio Longitudinale sulle reciproche influenze tra personalità, comportamenti alimentari e atteggiamenti verso

il corpo e le sue forme a rischio (De Caro & Di Blas, 2016):

Antecedenti temporali delle elevazioni delle scale EDI-2

Specifici tratti di personalità (misurati con scale MMPI-A) predicono significativi cambiamenti sulle scale

Inadeguatezza, Sfiducia Interpersonale e Bassa Consapevolezza Enterocettiva in un campione non- clinico di adolescenti

(De Caro & Di Blas, 2016) e:

2. Studi condotti al fine di rilevare quelle variabili che possano costituire antecedenti/precursori delle condizioni di

rischio per lo sviluppo di un DCA

- Rilevazione di sottotipi di personalità in pazienti adolescenti (Lingiardi 1996)

- Indagine di tratti di personalità ad un livello pre-morboso (Pryor & Wiederman, 1996)

- Studio della vulnerabilità individuale: al fine di descrivere individui più predisposti di altri a sviluppare la

patologia (Johnson & Wonderlich, 1992)

Maggiori livelli

Impulsività Minore capacità di riconoscere e identificare

gli stimoli fisiologici di fame e sazietà:

Consapevolezza Enterocettiva

Bassa Autostima Maggiori livelli di Insicurezza sociale e CE

Alto Perfezionismo Bulimia

Antecedenti temporali dei tratti di personalità (scale MMPI-A) al T2

• Il BMI (Body Mass Index) è un precursore significativo del Disagio sociale rilevato al T2

• L’Ossessività è anticipata temporalmente dai livelli di Inadeguatezza rilevati al T1

• L’Impulso alla magrezza (DT) interagisce con il BMI nella spiegazione di quote di varianza sui livelli di Disagio

sociale rilevati al T2 per i maschi

• Supporto al Modello della Vulnerabilità

• L’impatto di alcune variabili rilevanti per lo sviluppo di un DCA sulle elevazioni di alcuni tratti di personalità

a distanza di 6 mesi potrebbero portare a formulare nuove ipotesi Testare il modello della

complicazione e/o patoplastico (dell’esacerbazione)

DISEGNO LONGITUDINALE CON PIÙ MISURE RIPETUTE NEL TEMPO

(INTERVALLI TEMPORALI PIÙ AMPI)

Attualmente consideriamo l’impatto delle dimensioni relative a forme di disagio verso il proprio corpo e le

sue forme:

Body Uneasiness Test (BUT; Cuzzolaro & Vetrone, 1999):

Preoccupazione per l’immagine corporea

Fobia del peso

Controlli compulsivi dell’immagine

Condotte di evitamento

Depersonalizzazione

Emerge il ruolo delle difficoltà a identificare e riconoscere gli stimoli fisiologici di fame e sazietà

(CONSAPEVOLEZZA ENTEROCETTIVA), connessi anche alla regolazione emozionale, sull’Impulso alla

magrezza nelle ragazze (Keel et al, 1997) e sui livelli di Dismorfismo muscolare nei ragazzi (De Caro, Folla &

Di Blas, 2018)

Antecedenti temporali

dei livelli del

Dismorfismo

Muscolare nei ragazzi

(De Caro, Folla & Di

Blas, 2018)

MODELLO DELLO SPETTRO

Approccio dimensionale: Ipotesi del «Continuum»

Alcuni disturbi condividono con caratteristiche di personalità una stessa dimensione: giacciono lungo un continuum, per cui

la questione non è più riferita alla possibilità (probabilità) che un individuo sviluppo o no una particolare psicopatologia)

ma piuttosto che quota di essa presenti

Applicazioni:

- Child Behavior Checklist (CBCL; Achenbach, 1991) dimensioni tratte dalla covariazione tra manifestazioni

comportamentali di uno stesso fenotipo ( 2 dimensioni: Esternalizzante vs Internalizzante)

- Categorizzazione della psicopatologia

- Possibilità di rintracciare fattori specifici e COMUNI a diversi gruppi di psicopatologie

- Possibilità di spiegare la comorbidità tra diversi disturbi in età infantile e le variabili discriminanti

- Maggiore spiegazione della distinzione tra Personalità e Psicopatologia (Lahey, 2004)

Set di comportamenti

normativi Set di comportamenti

estremo e disfunzionale

- Ipotesi dell’eziologia comune (es: nel modello della vulnerabilità si attesta una eziologia indipendente)

DATI

Disturbi Esternalizzanti - Tratti di personalità: Bassa Coscienziosità e Comportamento disinibito

- Indagine sui correlati psicobiologici nei bambini e negli adolescenti (funzionamento dei sistemi neurotrasmittoriali, misure

psicofisiologiche) a supporto dell’Eziologia Condivisa (Beauchaine, 2001)

- Studi genetici – Ereditarietà: studi sui gemelli

• Elevata ereditarietà della dimensione «esternalizzante» e della «disinibizione comportamentale» sottostante le differenti

tipologie di psicopatologia esternalizzante e le caratteristiche della personalità disinibita (Krueger el al., 2002)

• Le dimensioni del Nevroticismo e della Emozionalità negativa in età prescolare, infanzia e prima adolescenza si associano ai

pattern CBCL- esternalizzanti (Gjone & Stevenson, 1997)

• Correlazione fenotipica tra Emozionalità e Problemi Esternalizzanti ( Schmitz et al., 1999)

Disturbi Internalizzanti

Modello Tripartito- relazione tra la Psicopatologia Internalizzante e i Disturbi di Personalità

Ansietà Depressione

Iperattivazione Bassa

Estroversione

Alto Nevroticismo

Nevroticismo e Bassa

Coscienziosità costituiscono i

tratti di personalità (comuni) in

relazione con lo sviluppo delle

patologie internalizzanti (Ansia e

Depressione) nei bambini

Personalità

Psicopatologia

APPLICAZIONE DEL MODELLO DELLO SPETTRO ALLO STUDIO DELLA

RELAZIONE TRA PERSONALITÀ E DISTURBI DEL COMPORTAMENTO

ALIMENTARE

2. Lilenfeld, Wonderlich, Riso, Crosby & Mitchell, 2005

Lo spettro dei Disturbi del Comportamento alimentare

Lo studio dello spettro dei disturbi del comportamento alimentare sulla popolazione generale aiuta a

comprendere i fattori eziologici sottostanti (Fairburn et al, 1990).

Specifico fenotipo per ED (Berrettini & Wade, 2004; «The genetics of Eating Disorders»)

ED come espressione fenotipica del tratto «Perfezionismo» e «Ossessività» ad un livello clinico o

sub-clinico – «Family studies»

Comorbidità con DCO: Disturbo Ossessivo Compulsivo di Personalità

Anoressia Nervosa e disturbi temperamentali (o caratteristiche temperamentali particolari) si associano

ad uno stesso substrato psicopatologico costituendone delle variazioni «Harm

Avoidance, Self-directedeness, Coperativeness, Novelty Seeking» – Modello di Personalità (approccio

dimensionale) di Cloninger et al, 1993- TCI

RECOVERED DESIGN

Klump Strober, Bulik et al, 2004:

Studio sui tratti di Personalità (Modello di Cloninger, 1993)

Confronto tra pazienti in fase acuta di malattia (AN, BN, AN + BN e EDNOS) e pazienti in

fase di remissione

Confronto con il gruppo di controllo

Nei pazienti in fase di remissione permangono i tratti di Personalità: Harm Avoidance, Low

Self-directedeness, Novelty Seeking

Le scale presentano un elevazione significativamente maggiore sia nelle pazienti in fase acuta

che in remissione rispetto al gruppo di controllo

Rilevate ad un livello non

clinico nella popolazione di

adolescenti e associate a livelli

elevati delle scale EAT-40

(Abbate-Daga, Gramaglia,

Malfi, Pierò & Fassino, 2007)

UN «RECOVERED DESIGN» È UTILE PER:

testare il modello della complicazione identificazione di «state-effect» - effetti transitori della

condizione psicopatologica sulla personalità

Rispondere agli obiettivi del Modello della vulnerabilità ed implementato per indagare fattori di rischio

all’insorgenza di una condizione psicopatologica, fattori precipitanti e di mantenimento

La persistenza di determinati tratti di personalità prima e dopo il trattamento e/o in fase di

remissione

QUALI POSSONO ESSERE I LIMITI PRINCIPALI?

Difficoltà a discriminare tra eventuali «scar- effect» sulla personalità e la reale

personalità pre-morbosa

In remissione potrebbero persistere residui della sintomatologia o della problematica

che continuano ad influenzare e modificare le caratteristiche di personalità

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

• Tutti i modelli descritti contribuiscono a fornire un quadro comprensivo delle possibili relazioni tra Personalità e

Psicopatologia in età evolutiva, integrandosi variamente ad un approccio dimensionale

Le evidenze scientifiche provenienti dalle ricerche su bambini e adolescenti, si pongono maggiormente a supporto

dei modelli della vulnerabilità e dello spettro:

o in particolare emerge Nevroticismo e Coscienziosità come tratti implicati nello sviluppo delle psicopatologie sui

due versanti

o Specifico fenotipo per ED (Berrettini & Wade, 2004; «The genetics of Eating Disorders»)

o Il modello dello Spettro e della Vulnerabilità contribuiscono a spiegare le relazioni tra Personalità e ED in un’ottica

di indagine dei fattori di rischio ed eziologici

o L’ aspetto discriminante tra il modello dello spettro e quello della vulnerabilità è relativo alla considerazione delle

cause comuni

• Necessità di costruire un modello gerarchico che possa portare ad una migliore definizione della questione della

Comorbidità e dei costrutti

• Variazioni nella combinazione dei tratti di personalità nel determinare l’insorgenza e lo sviluppo della

psicopatologia, introducono la possibilità di incrementare studi Multi-tratto: integrazione delle differenti tipologie

di psicopatologia in un modello strutturale unificato

Utilizzo di misure comprensive e dirette (Es: CBCL)

Considerare fattori di ordine inferiore: pattern riconoscibili ancora prima che insorga il disordine (opportunità di

interventi in età precoce) e differenziazione tra sottotipi

Prevenzione e Ricerca Clinica

Problematica complessa e multi-determinata la ricerca si amplia costantemente, perseguendo i seguenti obiettivi:

• Indagare i FATTORI DI RISCHIO e FATTORI PROTETTIVI

• Rispondere ad un obiettivo/ richiesta di SALUTE E BENESSERE

• Identificare i determinanti di SALUTE

• Esplorare i processi e le dinamiche sottostanti: il COME

Uno sguardo attento ai processi: cogliere la mutevolezza degli stessi e poter costruire

programmi sempre aggiornati e flessibili rispetto all’attualità e alle differenze

individuali

E…..l ‘Obesità?

Dott.ssa Oriana Moro

• Epidemiologia e Costrutti

• Ricerca Clinica: Premesse e Metodologia

• Livelli di Gravità e Chirurgia Bariatrica

Differenze di genere

Dott. Marco Folla

• Frequenza e Prevalenza: Dati Epidemiologici aggiornati

• Continuum «Eating problems – Partial Syndrome – Full Syndrome»

• Metodologia: utilizzo degli strumenti psicometrici

E…l’obesità? • É un disturbo cronico complesso e multifattoriale in cui convergono e interagiscono più

elementi che portano allo sviluppo e al mantenimento della patologia; tra i fattori

eziologici figurano :

1. Sovralimentazione, abitudini di vita, inattività fisica

2. Predisposizioni ereditarie

3. Fattori di vita [gravidanza/invecchiamento]

4. Fattori ambientali

5. Fattori Comportanentali

6. Fattori psichici

↘ Reazioni dell’individuo a:

1. Stress

2. Frustrazione,

3. Solitudine

↘ connotazione emotive di alimentazione e appettito Alterazione

delle sensazioni di Fame/Sazietà [impulso incontrollabile]

↘ BED [Binge Eating Disorder]/NED [Night Eating Disorder]

↘ Immagine corporea

↘ Depressione

↘ Ansia

↘ Autostima/senso d’inadeguatezza

Classificazione, Frequenze, Epidemiologia

↘Body Mass Index [BMI]

↘Indice/Criterio diagnostico di riferimento, consente di valutare la massa corporea in termini di rapporto tra peso espresso in Kg e altezza in m2 elevato al quadrato.

↘World Health Organization: ↘33% della popolazione mondiale risulta essere in sovrappeso o obesa [11% uomini – 15% donne -

7% Bambini]

↘Maggior prevalenza nei paesi industrializzati

↘In Italia il 35,3 % della popolazione adulta è in sovvrapeso

e il 9,8% obeso

Classificazione del peso [OMS] BMI

Normo-peso 18.5-24.9

Sovrappeso [pre-obesità] 25.00- 29.9

Obesità grado I 30.00-34.9

Obesità grado II 35.0-39.9

Obesità di grado III [obesità estrema] < 40.0

Europa ai primi posti, in cui circa:

↘ 25 % dei bambini in età prescolare è obeso

↘ un terzo degli adulti è in sovrappeso

Due fattori Età e Genere:

1. L’eccesso di peso aumenta con

l’aumentare dell’età

2. Prevale negli uomini

[10,8%]rispetto alle donne 9%

]

Obesità: aspetti psicologici e psicopatologici

Peso come espressione e manifestazione fisica di tutti gli aspetti della persona che caratterizzano il

modo che ognuno di noi ha di comportarsi, sentire e pensare (Angelina R. Suitan et al, 2011):

1. Parte del processo che definisce i tratti di

personalità

2. È coinvolto nei processi psicologici coinvolti

nella:

↘Formazione dell’identità

↘ percezione di noi stessi

↘ percezione di come gli altri ci percepiscono

Tali processi hanno

un’influenza sul

benessere e salute

psicologica

Infanzia e adolescenza: Implicazioni nell’obesità adulta?

Aspetti che fanno da sfondo al nutrimento, il cibo:

↘ è rassicurante [ offerta di cibo come segno di affetto]

“gratificazione” associate all’eccesso di cibo può favorire l’obesità severa

Diversi alimenti a seconda dello stato emotive

↘ Inscritto nelle relazioni sociali [usanza di offrire cibo come segno di ospitalità]

( Myrte et all, 2014)

PROPRIETA’ INTERPERSONALI DEL NUTRIMENTO:

↘componenti emotive coinvolte nell’offerta e ricezione di cibo

↘ inizialmente volte alla sopravvivenza del neonate

↘ in seguito, risposte alle situazioni di vita

REGOLAZIONI BIO-COMPORTAMENTALI

[osservabili nell’interazione caregiven-bambino]

REGOLAZIONE EMOTIVA:

Diminure sensazioni di stress, impotenza, tristezza,

perdita di controllo

Aumentano la sensazione di benessere

PATTERN DI

COMPORTAMENTI

ALIMENTARI

In adolescenza ed età adulta possono evolvere in:

• Strategie di coping

• Disturbi alimentari

(EER-Emphatic Emotion Regoulation, Myrte et all 2011)

Psicopatologia generale associata all’obesità severa:

La ricerca ha permesso di evidenziare l’alta prevalenza di psicopatologie e/o di alcuni tratti di personalità in adulti obesi o

obesità severa (Allen PJ et all,2012).

Esempio: Sviluppo obesità e/o obesità severa (Angelina R.Suitan,2011):

Livelli di

coscienziosità:

Autocontrollo

FATTORI DI RISCHIO per l’obesità e obesità severa:

1. Disturbi Depressivi:

Gli episodi depressivi stagionali si

contraddistinguono per eccesso di cibo, aumento

di peso, forte desiderio per i carboidrati.

2. Disturbi D’Ansia:

Paura eccessiva e disturbi del comportamentali

correlati.

3. Bassi livelli di autostima

4. Disordini dell’immagine corporea:

preoccupazione e disagio marcato verso il

proprio corpo in relazione al peso.

5. Disturbi del comportamento alimentare:

I quadri tipici nell’obesità sono: Binge Eating,

caratterizzato dalla presenza di abbuffate nel

corso delle quali si perde il controllo e con

conseguente senso di colpa; Food craving,

caratterizzato da forte desiderio verso il consumo

di un cibo specifico

Studi correlazionali

Il disagio aumenta parallelamente al

BMI (Carta et al)

MA

Studio Longitudinale

La preoccupazione per la propria

immagine e il disagio legato al

sentirsi grasso, si sono rivelati essere

dei FATTORI PROTETTIVI

(favorisco la Perdita di peso e il suo

mantenimento)

Perdita di controllo tratto

impulsività

1.Studi hanno dimostrato come alti

livelli d’impulsività abbia

comportato un minor perdita di peso

o una Perdita di peso meno rapida.

2. Stili alimentari (food cue)

Individuare le caratteristiche, predisposizioni iniziali (T0), fattori di rischio e protettivi permette di :

1. predire il risultato (T1) e il suo mantenimento (T2)

2. Individuare gli strumenti più adatti per cogliere le dimensioni che si vogliono indagare

3. Osservare se permangono le condizioni iniziali (es. Continuità tra obesità infantile-obesità adulta/ differenze prima dopo il trattamento)

4. Valutare l’efficacia di un intervento

Un esempio…

Tesi di laurea magistrale:

“Follow-up in pazienti obesi: uno studio sugli antecedenti psicologici dell’esito d’intervento di chirurgia bariatrica”

Aspetti specifici

↘Cos’è la chirurgia bariatrica?!

↘forma d’intervento per l’obesità severa (BMI > 30-40)

↘trattamento chirurgico del pz obeso

↘Età compresa tra i 18-60

↘Idoneità in seguito a valutazione medica e psichiatrica/psicologica

↘Aspetti psicologici, (patologici e non) presenti al momento della consulenza nella persona con obesità severa:

↘ giocano un ruolo nel determinare la riuscita dell’intervento

↘ possono influire sulla perdita di peso

↘Nel processo di valutazione per il percorso bariatrico necessità di capire: ↘ impatto degli aspetti psicologici valutati nella fasi iniziali

↘quali questionari sono più adatti

↘sistema di valutazione univoco

BSQ T0

BMI_Int T0

BMI T12

r

sr

(Dawes,2016)

Progetto di ricerca: studio longitudinale

1. scopo applicativo

2. frutto dell’esigenza di una comprensione di quali aspetti psicologici in sede di consulenza

psichiatrica/psicologica è necessario valutare (Dawes,2016)

3. poter stimare l’outcome chirurgico

Obiettivo generale:

controllare i livelli di cambiamento nel livello BMI a distanza di 12 e di 24 mesi dall’intervento bariatrico, tenendo sotto controllo il BMI al tempo della consulenza e verificando quali variabili psicologiche potrebbero essere predittive dell’ outcome chirurgico

Obiettivi specifici d indagare:

↘ la relazione tra percezione dell’immagine corporea al momento della presa in carico e BMI, a distanza di 12 e 24 mesi

dall’intervento di chirurgia bariatrica (BUT-Body Uneassiness Tes;BSQ-Body Shape Questionaire)

↘ l’impatto dei livelli iniziali di Autostima, Depressione e Ansia e Impulsività nella previsione dell’outcome chirurgico a distanza

di 12 mesi e 24 mesi in termini di follow-up del BMI reale dei pazienti (EDI-Scala Inadeguatezza; SAS-Self-Report Anxiety

Scale; SDS-Self-report Depression Scale; BIS-11 Barrat Impulsiveness Scale)

↘ le relazioni tra le variabili psicologiche sopra definite e BMI effettivo, tenendo sotto controllo il BMI ideale del paziente

secondo il paziente stesso, in fase pre-intervento

↘ l’impatto del genere e del tipo di intervento chirurgico sui livelli di BMI post-operatori, indagando anche un possibile ruolo

moderatore di queste due variabili nell’associazione tra variabili psicologiche e outcome chirurgico.

Metodologia

sono stati presi in esame i questionari delle persone con obesità severa sottoposte a valutazione psicologica prima

dell’intervento (antecedenti psicologici) e il BMI al tempo della consulenza, un anno dopo e due anni dopo l’intervento;

cosi facendo si è potuto controllare il livello di cambiamento nel BMI.

Analisi preliminari (Correlazioni semplici: BMI alla baseline (t0), un anno dopo (t12), tipo d’intervento, età, scale

questionari):

“Quali aspetti psicologici potrebbero essere antecedenti temporali?”

1. Individuare eventuali fattori di rischio, protettivi e predittivi dei livelli di BMI (peso corporeo) a distanza

( T1: dopo un anno dall’intervento; T2: dopo due anni)

2. E quindi predittivi dell’intervento chirurgico

Antecedenti temporali (Cross-lagged pattern per dati longitudinali)

Quali tratti di personalità possono essere considerati precursori e/o fattori di rischio o di protezione per la persona

con obesità severa che intraprende un percorso bariatrico:

1. Fattori protettivi :

↘ Preoccupazione/disagio legato al “sentirsi grasso” (BSQ)

↘ Fobia del peso (BUT)

↘Depersonalizzazione (BUT)

2. Fattori di rischio

↘Condotte bulimiche e binge (BITE – solo per campione maschile)

↘Senso di inadeguatezza

↘Ansia (Tipo intervento Sleeve G.)

Immagine corporea

Impulsività

Ansia

Considerazioni finali

↘Le caratteristiche psicologiche e/o tratti di personalità predicono, in questo caso, una

variabile oggettiva ovvero il peso corporeo

↘Il peso corporeo come manifestazione del nostro essere interiore e dei nostri

comportamenti:

↘Rapporto bi-direzionale di reciproca influenza tra alcuni tratti e sistemi di

funzionamento irregolari (impulsività, ansia, depressione, tristezza, preoccupazione

immagine corporea)

↘Stigmatizzazioni peso-relative rafforzano l’immagine negative di sè

↘Immagine corporea più soddisfacente permette di incrementare l’autostima, motivando

le persone a controllare l’alimentazione

Continuum model per definire la gravità dei disturbi alimentari

Differenze di personalità nei DA tra uomini e donne

Vulnerability model per definire un test di screening sulla popolazione sana.

Domande alle quali risponderemo in questa presentazione:

Quali personalità critiche sono associate ai DCA?

Cosa distingue I DCA in uomini e donne?

Come vengono identificati I DCA nei due generi? I test usati sono adatti alle specificità maschili?

Alimentazione sregolata è una serie di problematiche associate a: Alimentazione

Comportamenti legati al cibo

Preoccupazione riguardo peso

Preoccupazione riguardo all’aspetto fisico

Metodi estremi di controllo del peso (Digiuno, Uso di lassativi,

vomito)

Disturbi veri e propri quali AN, BN.

In questo continuum vi sono le sindromi parziali dei DCA che sono

livelli subclinici di DCA, DCA atipici (restrizione di categorie di cibi) e non specificati nelle precedenti categorie.

Individui con sindrome parziale incorrono negli stessi comportamenti delle sindromi complete, solo un livello inferiore di frequenza o di severità. (Shisslak etal., 1995).

Negli uomini vi è una manifestazione del disagio a livello parziale, solo in determinati comportamenti, raramente si assiste a sindrome completa.

Dal 20al 30 % di chi inizia una dieta ricade nel giro di 2 anni in sindrome parziale di DCA e da questa situazione il 35% passa ad una sindrome completa.

Il 25 % dei casi diagnosticati di DCA sono uomini e soffrono di BN e BED

Sindrome piena vs parziale 0.7% uomini e 1.5% donne. La prevalenza lifetime per la patologia conclamata: (Preti 2009).

Difficoltà a diagnosticare DCA negli uomini perché utilizzano meno metodi di controllo del peso quali vomito o lassativi e le abbuffate che vengono stigmatizzate nelle donne sono comuni ed accettate socialmente nei maschi. (Carlat & Camargo, 1991; Carlat et al., 1997).

AN BN BED EDNOS

Donne 0.9% 0.9% 1.9% 0.5%

Uomini 0% 0.1% 0.3% 0.9%

Esercizio fisico (uomini):

• Lo utilizzano per ridurre l’affettività negativa

• Incrementare il benessere con maggiore frequenza delle donne

• Mostrano abitudini più stringenti delle donne

Preferenze sul cibo (BE):

• Alimenti dolci per le donne

• Alimenti con alto contenuto di grassi e proteine per gli uomini (Wansink, Cheney, & Chan, 2003).

Differenze nella percezione di grandi quantità di cibo tra i generi (Fornier, Holland, Joiner, & Keel, 2015)

Nelle abbuffate, gli uomini mangiano molto cibo ma non riportano perdite di controllo o stress (Striegel-Moore et al., 2009)

Gli uomini esprimono meno preoccupazione rispetto alle loro abitudini alimentari rispetto alle donne (Lavender, De Young, & Anderson, 2010)

Siamo nell’ambito del modello della vulnerabilità secondo il quale determinati tratti di personalità sono fattori di rischio e predispongono per lo sviluppo successivo di DCA.

Tratti associati ai DCA (Lilenfield at al. 2005)

Ansia

Bassa autostima

Depressione

Disagio sociale

Impulsività

Narcisismo

Ossessività

Do men with Eating disorders differ from women in clinics, Psycopatology and personality.A. Núñez-Navarro et al. (2011)

Sintomatologia DCA in uomini vs donne

• metodi di compensazione (Button et al., 2008)

• età inizio più elevata (Braun et al., 1999)

• preoccupazione corporea e tendenza alla magrezza (Joiner, Katz, & Heatherton, 2000)

Psicopatologie in uomini con DCA vs donne

• minori problemi di psicopatologie e comorbidità (Bramon-Bosch et al., 2000)

• elevata depressione e abuso di sostanze (Striegel-Moore at al., 1999)

Obbiettivi : determinare le differenze tra uomini e donne riguardo:

• Caratteristiche cliniche

• Psicopatologie associate

• Personalità

Ipotesi: gli uomini hanno:

Minore preoccupazione corporea

Minore tendenza alla magrezza

Diversi tratti di personalità rispetto alle donne.

Strumenti utilizzati:

• EDI-2 per disturbi alimentari, sviluppato sulle donne

• SCL-90-R per psicopatologie

• TCI-R per determinare temperamento e carattere

Risultati nei casi clinici vs. sani

Valori più elevati di DCA (EDI-2 )

Esclusi BMI e perfezionismo

Valori più elevati in tutte le psicopatologie

Valori più elevati in disturbi di personalità su:

• Evitamento del dolore

• Auto direttività

3.6

2.2

3

0.9

5.3

6.8

BMI max Tendenza alla magrezza Disaffezione corporea

p<0.002

Uomini Donne

6.4

0.7

2.9

5

vomito lassativip<0.002

Metodi di compensazione DA

Uomini Donne

Differenze di genere casi clinici Risultati:

0.1

0.2

0.3

0.2

0.1

0.6 0.6

0.7

0.6

0.5

Somatizzazione Sensibilitàinterpersonale

Depressione Ansia GSI

p<0.002

Psicopatologie

Uomini Donne

4.6

2.63.5

14.4

10.9

12.6

evitamenti del dolore dipendenza dalla ricompensa cooperatività

p<0.002

Tratti di personalità

Uomini Donne

Risultati: Differenze di genere casi clinici

Tipicità maschili:

Immagine corporea BD + MD (Olivardia, 2000)

Il desiderio per un corpo muscoloso porta il 90 % degli adolescenti che fanno esercizio fisico per incrementare la massa muscolare e il 10 % utilizza steroidi per arrivare allo scopo (Eisenberg, Wall, Neumark-Sztainer & Eisenberg, 2012)

Condizione di obesità nell’infanzia

Tipicità maschili:

Orientamento sessuale

Metodi di compensazione (Weltzin, 2005)

I DCA sono considerati tipici delle donne, questo porta gli uomini a:

• Sentire la loro mascolinità minacciata,

• Non cercare aiuto.

• Soffrire in modo maggiore di sintomatologia depressiva

• Incorrere in una più lunga durata della patologia alimentare

• Percepire una minor autostima. (Griffiths, Mond, Murray, and Touyz, 2014).

A Clinical Comparison of Men and Women on the Eating Disorder Inventory-3 (EDI-3) and the Eating Disorder Assesment for Men (EDAM) C. Stanford and R. Lemberg(2012)

Aumento di uomini colpiti dai disturbi alimentari (Hudson at al., 2007)

Obiettivi:

• il test EDI-3 è appropriato per individuare i DA negli uomini?

• il test EDAM è necessario per la diagnosi?

• Confronto EDI-3 vs. EDAM per predittività e estensione delle differenze di genere.

Ipotesi: Le diverse manifestazioni dei DA tra i generi necessita

dello sviluppo di test specifici per gli uomini.

Risultati: Edam predice nell’ 82.2% dei casi clinici a presenza di DCA.

EDI 3 fa emergere nelle donne una maggior insoddifazione corporea

e tendenza alla magrezza rispetto agli uomini dovuta agli item del test.

Item EDI-3: • Penso che le mie cosce siano troppo grosse. • Sono assillato/a dal desiderio di essere più magro/a.

Item EDAM:

• Desidero/penso di aumentare i muscoli • Sono soddisfatto della parte superiore del mio corpo, tronco

Quindi è necessario utilizzare un test specifico per gli uomini.

Limiti:

• Partecipanti clinici con livelli DA e DP elevati

• Possibile comorbidità con altre patologie

• Utilizzo di self report

Futuri sviluppi:

• Studi epidemiologici e longitudinali per verifica modelli teorici

• Validazione test EDAM

• Sperimentazioni e verifica trattamenti specifici

50 item, scala Likert 5 livelli, da ‘mai’ a ‘sempre’

Disaffezione corporea

Dismorfismo muscolare

Disturbi del comportamento alimentare

Abbuffate

Obbiettivo dello studio:

Tradurre il test EDAM in italiano e confrontarlo con il test EDI-2 riguardo all’immagine corporea.

Conclusioni:

Validità strumento EDAM per gli uomini

Rielaborazione per adattarlo a un contesto non clinico

Domande riguardo BN e BE piuttosto che su AN

Item che possano evidenziare anche un condizione sub clinica.

Futuri sviluppi :

Modifica item non funzionali per uso come strumento di screening

Ricerca di indicatori più influenti in questa problematica

Somministrazione scolastica di tipo longitudinale.


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