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Monitoraggio della Vespa velutina - Provincia di … velutina è una specie di calabrone originaria...

Date post: 17-Feb-2019
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Vespa velutina è una specie di calabrone originaria di Cina Meridio- nale, India, Indocina e Indonesia. V. velutina, lunga 19-29 mm con apertura alare di 37-49 mm, presen- ta una colorazione caratteristica che ne consente il facile riconosci- mento anche in volo. Per le sue caratteristiche morfologiche si dif- ferenzia nettamente da altre specie di vespe (Vespa crabro, Vespula spp., Dolichovespula spp., Polistes spp.) presenti nel nostro territorio. Considerata la pericolosità della specie è assolutamente neces- sario cercare di individuare e distruggere i nuovi focolai prima che le colonie di V. velutina possano allevare le nuove regine. La presenza del Calabrone asiatico può essere agevolmente osservata in apiario mentre vola davanti alle porticine per catturare le bottina- trici; in alternativa, si può eseguire un monito- raggio vicino agli alveari utilizzando semplici trappole a bottiglia e impiegando come esca birra chiara al 4,7% di alcool. Monitoraggio della Vespa velutina Chi individua adulti e/o nidi di V. velutina, anche solo sospetti, è invitato a comunicarlo all’Osservatorio di Apicoltura del DISAFA (tel. 011 670 8525 – 8584 – 8669) oppure tramite il sito www.vespavelutina.unito.it. Vespa velutina Esemplare adulto Vespa crabro Esemplare adulto © M. Porporato © M. Porporato © M. Porporato © M. Porporato © M. Porporato www.provincia.torino.gov.it
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Page 1: Monitoraggio della Vespa velutina - Provincia di … velutina è una specie di calabrone originaria di Cina Meridio-nale, India, Indocina e Indonesia. V. velutina, lunga 19-29 mm con

Vespa velutina è una specie di calabrone originaria di Cina Meridio-nale, India, Indocina e Indonesia.

V. velutina, lunga 19-29 mm con apertura alare di 37-49 mm, presen-ta una colorazione caratteristica che ne consente il facile riconosci-mento anche in volo. Per le sue caratteristiche morfologiche si dif-ferenzia nettamente da altre specie di vespe (Vespa crabro, Vespula spp., Dolichovespula spp., Polistes spp.) presenti nel nostro territorio.

Considerata la pericolosità della specie è assolutamente neces-sario cercare di individuare e distruggere i nuovi focolai prima che le colonie di V. velutina possano allevare le nuove regine.

La presenza del Calabrone asiatico può essere agevolmente osservata in apiario mentre vola davanti alle porticine per catturare le bottina-trici; in alternativa, si può eseguire un monito-raggio vicino agli alveari utilizzando semplici trappole a bottiglia e impiegando come esca birra chiara al 4,7% di alcool.

Monitoraggio della Vespa velutina

Chi individua adulti e/o nidi di V. velutina, anche solo sospetti, è invitato a comunicarlo all’Osservatorio di Apicoltura del DISAFA (tel. 011 670 8525 – 8584 – 8669) oppure tramite il sito www.vespavelutina.unito.it.

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Vespa velutina è una specie di calabrone ori-ginaria di Cina Meridionale, India, Indocina e Indonesia. Dalle zone di origine la sottospecie Vespa velutina nigrithorax, conosciuta anche come Calabrone asiatico, è stata accidental-mente introdotta in Corea del Sud nel 2003 e in Francia, nel 2004 nei dintorni di Borde-aux, dove è pervenuta con un carico di vasi per bonsai.

Dal luogo di introduzione V. velutina si è rapi-damente diffusa arrivando a interessare alme-no 45 dipartimenti francesi, e altri paesi euro-pei quali Belgio, Spagna, Portogallo e l’Italia, con il ritrovamento, da parte del DISAFA, nel 2012 del primo esemplare a Loano (Savona).

A fine 2014 questa specie è insediata nella Li-guria di ponente, soprattutto nella provincia di Imperia e in Piemonte, nella parte meridionale della provincia di Cuneo. La rapidità di espan-sione è dovuta al trasporto passivo delle nuo-ve regine, allevate dalle colonie a fine stagione, che si rifugiano in materiali di varia tipologia per trascorrere il periodo invernale e in questo modo vengono trasportate con le merci.

V. velutina, lunga 19-29 mm con apertura ala-re di 37-49 mm, presenta una colorazione ca-ratteristica che ne consente il facile riconosci-mento anche in volo. Per le sue caratteristiche

morfologiche si differenzia nettamente da al-tre specie di vespe (Vespa crabro, Vespula spp., Dolichovespula spp., Polistes spp.) presenti nel nostro territorio.

Contrariamente a quanto avviene nelle api i nidi delle vespe sono iniziati ogni primavera dalle regine che, trascorso l’inverno in luoghi riparati, provvedono a costruire le prime cel-lette in nidi detti primari e ad allevare alcune operaie. Solo dopo che queste sono diventate adulte, la regina si dedica esclusivamente all’o-videposizione, mentre le operaie provvedono a procurare il cibo, allevare le larve e ingran-dire il nido. In tarda estate o all’inizio dell’au-tunno, la colonia alleva maschi e nuove regine le quali, dopo essere state fecondate abban-

VESPA VELUTINA

donano il nido e cercano un riparo invernale. Con l’arrivo dei primi freddi, la vecchia regina, i maschi e le operaie muoiono e la colonia si estingue; l’anno successivo il ciclo ricomincia con le regine che hanno superato l’inverno.

V. velutina costruisce il nido prevalentemente sugli alberi, spesso ad altezze superiori a 5 m. Le regine fondano il loro nido nei luoghi più di-sparati, anche vicino alle case, ma possono ab-bandonare il nido primario per trasferirsi con le prime operaie in posizioni più sicure, nelle quali realizzano un nido secondario di forma grossolanamente sferica che si svilupperà nel corso della stagione, arrivando a superare an-

che i 50 cm di diametro. I nidi di V. velutina, simili per forma a quelli di altre specie, si ri-conoscono per avere il foro di accesso posto lateralmente invece che nella parte inferiore.

Il Calabrone asiatico è un attivo predatore di api operaie, soprattutto bottinatrici di ritorno all’alveare, che cattura librandosi in volo da-vanti al predellino, ma può anche entrare in alveari deboli. La predazione arreca notevole disturbo alle api che riducono la loro attività con la conseguenza di minori produzioni, ac-cumulo di scorte invernali più scarse e man-cato allevamento di covata, fino a provocare la morte delle famiglie. Sono segnalate perdite di alveari che arrivano fino al 50%.

Considerata la pericolosità della specie è as-solutamente necessario cercare di individuare e distruggere i nuovi focolai prima che le co-lonie di V. velutina possano allevare le nuove regine. L’individuazione e la distruzione dei nidi del Calabrone asiatico è, al momento, l’u-

nico metodo di lotta efficace. Purtroppo, i nidi primari, di piccole dimensioni e abitati da po-chi individui, passano facilmente inosservati, mentre quelli secondari, molto più grandi e popolosi, sono spesso nascosti dal fogliame degli alberi.

La presenza del Calabrone asiatico può esse-re agevolmente osservata in apiario mentre vola davanti alle porticine per catturare le bottinatrici; in alternativa, si può eseguire un monitoraggio vicino agli alveari utilizzan-do semplici trappole a bottiglia e impiegan-do come esca birra chiara al 4,7% di alcool, che è particolarmente efficace per catturare le regine in primavera e le vespe operaie più avanti nel resto della stagione, senza attrarre le api e altri insetti utili.

Chi individua adulti e/o nidi di V. velutina, anche solo sospetti, è invitato a comunicarlo e/o all’Osservatorio di Apicoltura del DISAFA (tel. 011 670 8525 – 8584 – 8669 oppure tra-mite il sito www.vespavelutina.unito.it) per consentire di ottenere un quadro complessi-vo della situazione.

Per ulteriori informazioni sul monitoraggio della Vespa velutina è anche possibile rivol-gersi al Servizio Agricoltura della Provincia di Torino (tel. 011-8614657 – 011 8616204).

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www.provincia.torino.gov.it

Questo poster è stato realizzato dalla

in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari

dell’Università degli Studi di Torino

Dicembre 2014


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