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MySardegna N.12

Date post: 22-Mar-2016
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Nel N 12, copertina dedicata ai lavori della Black Sheep, agenzia di comunicazione a Sanluri. Ma anche dossier energia: le certificazioni energetiche degli infissi, la guida al conto energia, rivestire la propria casa con il polistirene, materiale isolante e di design. Economia: come associarsi alla famiglia del gruppo CS&D. Inserto centrale dedicato alla 39° Sagra degli Agrumi a Muravera, il programma della giornata, ed i luoghi migliori per dove andare a mangiare. E ancora opinioni, su una prospettiva di lettura del disastro ambientale accaduto a Porto Torres.
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VIAGGI

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Un tempo ogni viaggio per mare aveva la sua meta. Una destinazione ultima

in cui approdare. Un porto sicuro che alleviasse dalle fatiche del viaggio. Galeoni prima, grandi battelli a motore poi, promettevano la vista della terra dopo lunghi giorni di mare, riempiti dai fragori dei flutti e i profumi selvaggi che solo l’oceano sa regalare. Oggi il mare stesso diventa la meta del viaggio. Il mediterraneo come l’oceano o i mari del nord. Il porti della Grecia o del Vicino oriente. Le meraviglie della Spagna e gli indimenticabili tramonti nordafricani sono alla portata di mano. Un sogno senza tempo che ti porta indietro nei secoli, alla ricerca delle bellezze eterne che costellano il Mare Nostrum e tutti gli altri angoli di paradiso che solo raggiunti via mare sanno rivelare tutto il loro fulgido splendore. Come una grande oasi nel deserto composta di palazzi di vetro e acciaio che solcano con imponenza il pelago, le navi da crociera recano quel fascino antico del viaggio per mare alla scoperta di tesori lontani, ma nel sogno di strutture mirabolanti capaci di accoglierti e viziarti come nelle più belle fiabe esotiche. Ecco allora il viaggio divenire sogno, lusso relax e gioia di vivere, interrotti solo per visitare le mete più esclusive. Un bagno in una spiaggia solitaria, tra sole, palme e sabbia bianchissima, una visita in una città d’arte, nel centro storico di una casba o in un modernissimo centro commerciale, per i tuoi acquisti esclusivi. Poi di nuovo a bordo, pronti per una nuova metà, perché la nave è il vero luogo di vacanza dove ritrovare te stesso e

perderti nello spettacolo della vita, vissuta da protagonista assoluto. Sono infatti le navi la destinazione privilegiata della tua vacanza in crociera: eleganti, confortevoli, spettacolari. Scenografiche per moltiplicare il divertimento, panoramiche per godere del piacere della navigazione. C’è chi ama la sauna e chi l’aerobica, chi la piscina e chi l’idromassaggio. E’ possibile mantenersi in forma nel modo che si preferisce e in qualsiasi orario della giornata. Palestra, corsi di ballo, jogging: ogni sport è praticabile da soli o in compagnia. Nei centri benessere potrete scoprire ogni giorno tutti i benefici dei trattamenti esclusivi dedicati al vostro relax. Con la possibilità di trattamenti per due come i massaggi terapeutici per rilassare e riequilibrare il proprio corpo. L’intera nave è a tua disposizione, con tutte le sue strutture straordinarie e i servizi esclusivi che ti faranno sentire in una reggia. Di giorno, durante le traversate, si può scegliere tra numerose attività o le gare sportive e le lezioni di ballo. Di sera dominano le luci sfavillanti delle feste, cocktail-party all’interno e feste sul ponte, in cui eleganza e divertimento la fanno da padrone. Non ci sono orari ne limiti, tutto ciò che desideri ti sarà offerto con un sorriso sulle labbra. Una cena romantica a lume di candela, un aperitivo a bordo piscina, uno spuntino di mezzanotte lungo i ponti ancora frequentati da giovani sognatori. La vita è un dono meraviglioso da godere cullati dalle onde del mare, se poi sei in crociera, tutto il resto scompare.

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SOMMARIONUMERO 12 - Marzo Aprile 2011

MODA

2 Il viaggio coincide col sogno, tutti in crociera

VIAGGI

12 Guida al conto energia13 Tutti in “classe A”

ENERGIA

14 La lista nozze15 L’eterno piacere di vestire l’eleganza16 Nella fucina dell’orafo17 Stile, animo e fierezza18 Accessori dell’abbigliamento hip hop19 Tatuaggi e dolore

20 La 39° Sagra degli Agrumi a Muravera

4 Giovani imprenditori contro la crisi 5 Infissi e sicurezza contro i furti 6 La villa dei tuoi sogni 7 Pvc nei locali commerciali 8 Riposare bene per vivere meglio 9 Il suo primo spazio: la cameretta10 La lotta agli sprechi energetici si combatte dalla finestra di casa11 I gioielli selvatici della Sardegna

CASA

22 Associarsi è bene, in una formula vincente è meglio24 Le etichette dei prodotti25 Il futuro è tutto d’oro32 Trasporti pericolosi ADR37 Scelte di stampa

EVENTI

ECONOMIA E MARKETING

26 Vodafone adsl e telefono 27 Televisori led 3D full HD

TECNOLOGIA

30 Quando tu non vai da Arnold’s, Arnold’s viene da te…

RISTORAZIONE

28 Here are the Wholly Cats! 29 La magia della musica sposa l’alle- gria del carnevale

MUSICA

31 La vendetta del suv è targata 2011 33 Lancia Ypsilon collezione 201134 Mountain bike: natura e attività fisica al servizio dello sportivo

MOTORI

35 Un magico tappeto ancorato alla tradizione36 La rivincita del cioccolato

38 Non spegnete le luci sul disastro ambientale di Porto Torres

OPINIONI

TRADIZIONI

sfoglia la rivista anche sul Web www.mysardegna.it

MySardegnaAnno II • numero 12 •

Marzo Aprile 2011

Proprietario e editoreMarco Uccheddu

[email protected]

Direttore responsabileTito Boassa

Vice direttoreIvan Fonnesu

[email protected]

Grafica e impaginazioneFederico Musiu

[email protected]

CollaboratoriGianluigi Deidda, Valentina

Fais, Fabrizio Giorri, Christian Loi, Fran-cesco Murgia, Michela Angioni,

Black Sheep, Fabio Carcangiu, Alberto Masala, Gianna Pintus, Gigliola Marroc-

cu, Antonio Uras, Raffaele Usala

RedazioneVia Is Mirrionis 51/C, 09121 Cagliari,

tel: [email protected]

StampaNuove Grafiche Puddu srl Via del Progres-so, 6 - Zona Industriale - Ortacesus (CA)

Registrato presso il Tribunale di CagliariRegistrazione n° 6/09 del 07-04-2009

La direzione di Mysardegna si riserva il diritto di rifiutare o sospendere una inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore e la concessio-naria di pubblicità non rispondono di eventuali errori di stampa, ritardi o danni causati dalla non pubblicazione di inserzioni per qualsiasi motivo. E’ vietata ogni riproduzione, anche parziale, di questa copia di giornale.

My Sardegna è distribuito in:Campidano di Cagliari, Medio Campida-

no, Costa Verde, Oristano, OlbiaSarrabus, Gerrei, Parteolla, Marmilla,

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“Non c’è crisi economica che possa battere la forza di volontà dei giovani”. Francesco Mocci

e Marco Muntoni sono 2 imprenditori villacidresi controcorrente. Sono giovanissimi e agguerriti, non temono la crisi, anzi, la aspettano al varco per il piacere di sconfiggerla. Per loro esiste solo una parola d’ordine: rimboccarsi le maniche e darsi da fare senza indugi nel loro settore: l’edilizia pubblica e privata. Questi due esempi di coraggio e buona volontà lanciano un messaggio a tutti i giovani che spesso indugiano sfiduciati in un epoca che li ha voltato le spalle. “Fate da voi, impegnatevi giorno per giorno per raggiungere uno scopo e nulla potrà fermarvi”. Oggi le forze migliori della società sono relegate al ruolo di comparse, occorre dare esempi capaci di togliere dal torpore e dalla paura in cui, sempre più spesso, i giovani disoccupati sardi stagnano. Trovare un lavoro è diventata un impresa. Chi lo trova spesso non riesce a mantenerlo per via della precarietà, chi se lo inventa deve scontrarsi con una burocrazia cieca ed un fisco spietato. Eppure non tutto sembra perso. Scontrandosi con questi ed altri mille problemi ha iniziato anche Francesco Mocci, impresario edile appena ventottenne che nel 2004 ha fondato la sua azienda, la 2M Costruzioni che oggi conta 15 dipendenti vuole diventare il punto di riferimento per i grandi appalti edili pubblici e privati della zona. A lui si è unito, per una fruttuosa collaborazione, Marco Muntoni, ventiduenne geometra con esperienze lavorative ed imprenditoriali di tutto rispetto, nonostante la giovanissima età. “Ho iniziato la mia esperienza da imprenditore dopo un importante periodo di apprendistato alle dipendenze di una società locale – dice Francesco Mocci della 2M – l’esperienza mi ha aiutato a comprendere quale fosse la mia strada. Ora continuo a credere che l’impresa sia come una grande famiglia dove ogni elemento deve essere partecipe e dignitosamente inserito”. La democrazia e il rispetto quindi stanno alla base dell’impresa. In questo contesto si è inserito nel progetto 2M Costruzioni, per una

proficua collaborazione, Marco Muntoni. “Vogliamo lavorare per consegnare la casa chiavi in mano ai nostri clienti – dice il giovane geometra – questo significa occuparci di tutte le pratiche, certificazioni idrauliche ed elettriche, accatastamenti che spesso, prescindono dal ruolo delle normali imprese edili”. La sfida è lanciata e vuole essere d’esempio per tutti i giovani sfiduciati che affollano i nostri paesi. “Vogliamo comunicare a tutti che essere giovani non è uno svantaggio – affermano concordi i due – e che sono i giovani stessi che devono trasformare la propria demotivazione in proposizione,

inventiva, coraggio, spirito di sacrificio”. La lotta è senza quartiere, si sa, ma vincere dopo una lunga battaglia da più soddisfazioni che ricevere regali. “Ci siamo fatti le ossa e continuiamo a farcele – termina Francesco Mocci – con gli appalti pubblici del settore edilizio e ora vorremo implementare il nostro raggio d’azione rivolgendoci a tutti i clienti del settore privato”. Quando il gioco si fa duro, i giovani hanno la forza e il dovere di mettersi in gioco!

GIOVANI IMPRENDITORI CONTRO LA CRISI: LA VOLONTÀ AL SERVIZIO DELL’EDILIZIA

CASA-EDILIZIA

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Scende la percentuale per i furti in appartamento nelle grandi città, dove le finestre espongono a maggiori pericoli

di avvistamento. Peraltro le statistiche dimostrano come i tentativi di effrazione avvengano solitamente nell’arco di pochi minuti (10 al massimo) trascorsi i quali, se l’infisso riesce a resistere allo scasso, il ladro desiste dal tentativo. Doppi o tripli vetri, nonché appositi dispositivi di rinforzo degli infissi possono salvare la casa da sgradevoli intrusioni. Il mercato dei serramenti ha dato vita a sistemi anti-effrazione che riescono a garantire una efficace sicurezza contro i furti. Benché doppi o tripli vetri possano offrire maggiore resistenza, “il vero punto debole di una finestra o porta finestra non è il vetro (rumoroso da infrangere e pericolosamente tagliente) – dice Stefano Casta, titolare di Casta Serramenti – bensì la cosiddetta “ferramenta”, ovvero l’insieme di maniglia, cerniere e meccanismi che regolano la chiusura”. Realizzate interamente su misura, le finestre Casta possono essere equipaggiate con speciali dotazioni di sicurezza come cerniere anti-scasso, maniglie di sicurezza e vetri stratificati, che riducono notevolmente la possibilità di intrusione da parte di malintenzionati. Inoltre se si necessita di una maggiore sicurezza domestica, si possono applicare agli infissi dei tasselli metallici che proteggono e rinforzano l’intero telaio, sistemi di chiusura che bloccano la maniglia, chiavistelli di rinforzo con nottolini a fungo sul bordo inferiore della finestra e chiavistelli ai lati, per fissare ulteriormente l’infisso al telaio. Per la protezione del secondo battente vengono infine inseriti un catenaccio e due rostri “antistrappo”. Oltre a questi dispositivi, si possono anche applicare alle ante dei contatti magnetici che permettono alla finestra di comunicare la propria posizione all’impianto di sorveglianza. Esistono infine semplici precauzioni, importanti da rispettare, ma “non si può confidare solamente su questi – continua

Stefano Casta – senza tener conto dei mezzi di sicurezza tecnici che oggi offre la tecnologia”. Tra le piccole precauzioni di ogni giorno, ricordiamoci sempre quanto sia importante chiudere bene le finestre ad anta ribaltabile perché, anche se si aprono solo per pochi centimetri, equivalgono a delle finestre aperte; curare la sicurezza di finestre facilmente accessibili attraverso il giardino, il balcone, la terrazza; utilizzare vetri anti sfondamento; le tapparelle non proteggono dallo scasso; gli ancoraggi murali deboli rendono inefficaci le inferriate.

Da sempre le finestre rappresentano il tallone d’Achille di ogni abitazione, accesso privilegiato dei ladri nel 50% circa dei furti in ville e case. Le soluzioni che offre il mercato sono diverse e personalizzabili: si va dal serramento di sicurezza dotato di vetri antisfondamento, alla persiana di sicurezza, ai rostri antistrappo, cerniere maggiorate antisfilamento e serratura a più punti di chiusura.

CASA-INFISSI

INFISSI E SICUREZZA CONTRO I FURTI

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RISPARMIO ENERGETICO E IGIENE

Le superfici in polistirene sono completamente lavabili, resistenti alle muffe e alle radiazioni

ultraviolette e agli urti. Gli elementi in polistirene in pietra o in mattoncini possono essere facilmente utilizzati per ricoprire superfici interne ed esterne della casa che risentono del problema delle infiltrazioni d’acqua. Lo speciale rivestimento favorisce l’asciugatura dell’umidità dai muri, eliminando costosi e polverosi lavori di recupero delle mura domestiche. Il polistirene inoltre è considerato uno dei materiali migliori per l’isolamento termico: con le nuove normative in edilizia, gli edifici di nuova costruzione o ristrutturati, infatti, devono dichiarare il loro consumo mediante l’emissione di certificati energetici. Ogni singola unità abitativa sarà valutata anche in funzione del risparmio energetico offerto.

FATTORI ESTETICI DI RECUPERO

La riproduzione dei materiali usati nell’edilizia storica e moderna come la pietra, il tufo, i mattoni in cotto fatti

a mano è ottenuta tramite l’utilizzo di quarzi e polveri di pietre naturali, fissati con trattamenti che ne garantiscono la durata nel tempo. Grazie all’utilizzo di macchinari innovativi, e alla perizia artigiana capace di riprodurre gli elementi architettonici, realizzare opere speciali e particolarmente complesse come volte a botte o a crociera in mattoni, arcate in conci di pietra calcarea e portali non comporta più oneri di tempistica e difficoltà che incidono pesantemente sui capitolati e sui tempi di consegna.

PRIMA

PRIMA

DOPO

DOPO

CASA-DESIGN

La tua casa non ti piace più? Oggi puoi cambiarla in pochissimo tempo secondo il gusto che più ti aggrada! Vuoi una casa

rustica tipica campidanese o una moderna villa in stile Bauhaus? Ami il calore dei mattoni in cotto sovrastati dalle travi di castagno oppure preferisci uno stile sobrio e minimalista con i conci di calcare o pietra vesuviana completamente razionalizzata? Sembra impossibile, eppure donare alla tua abitazione un look in sintonia con le grandi correnti architettoniche, antiche e moderne, non è mai stato così semplice e veloce. Esistono oggi tecniche di decoro capaci di trasformare qualsiasi residenza nel giro di pochi giorni, in maniera veloce, duratura e, soprattutto, senza sporcare la tua casa con polveri,

cementi e macerie di ogni genere. Il materiale che compone questi elementi è il polistirene ad alta densità. Grazie ad un innovativo processo di lavorazione con speciali resine indurenti, il semplice polistirene si trasforma in un materiale resistente e duraturo, ideale nell’edilizia domestica sia degli interni che degli esterni. “Questo materiale – dice Erica Porcu di ZETAPI’ - è atossico, rigido, antiurto, impermeabile, interamente riciclabile e non assorbe odori”. La capacità di riprodurre i materiali naturali, come i diversi tipi di pietra o gli elementi portanti in legno è stupefacente. “Un aspetto imprescindibile di queste innovative forme di decorazione e arredamento – precisa Erica Porcu – è dato dal grande potere coibentante e insonorizzante

del polistirene. Questo va ad influire su due aspetti fondamentali del comfort casalingo: inverni caldi ed estati fresche, con in più il grande vantaggio di avere una casa perfettamente insonorizzata e più salubre”. In questo modo un garage può facilmente trasformarsi in ambiente rustico, una facciata piatta o fatiscente può assumere le sembianze di una moderna struttura funzionalista. Un anonimo locale può diventare un bed & breakfast che si ispira a un’antica residenza nobiliare cagliaritana o una scenografia rubata da una villa di Frank Lloyd Wright. “Gli elementi decorativi sono tutti modulari – termina Erica Porcu – e consentono una messa in opera veloce e progressiva”.

LA VILLA DEI TUOI SOGNI, A CASA TUA

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Fra gli aspetti che è bene tenere presente quando si sceglie un pavimento per un locale commerciale, nel quale le

persone debbano muoversi nella più assoluta sicurezza, c’è da considerare il fattore scivolosità. In queste situazioni il pavimento di pvc rappresenta veramente la soluzione ottimale: è molto aderente, e rappresenta il fondo ideale per ambienti frequentati da persone anziane o bambini. Grazie infatti ad un ingegnoso sistema di incrostazioni di parcelle di carburo di silicio, il pvc assicura una eccellente presa, fornendo ogni garanzia di sicurezza. I luoghi più indicati per questo tipo di pavimentazione sono i locali commerciali e pubblici destinati ad una grande affluenza di pubblico come gli aeroporti, gli ospedali, le caffetterie e bar, mense, ed i centri commerciali, e i luoghi destinati a utenti specifici, come anziani e bambini, che potrebbero compromettere la propria salute fisica in caso di caduta per terra, come circoli, istituti, scuole, asili nido, baby parking. Il pavimento in pvc si contraddistingue anche per le sue caratteristiche di igienicità: è lavabile con i normali prodotti con facilità ed efficacia, quindi in minor tempo. Basti pensare che questo è il materiale di rivestimento delle sale operatorie, perché ha il miglior rapporto tra finitura e igiene. Nati per essere utilizzati in spazi pubblici, industriali e sanitari, i pavimenti in pvc si sono diffusi anche nell’ambito dell’edilizia privata. Grazie alla loro elasticità, sono adatti per le camerette dei bambini, perché danno la possibilità di ricreare degli allegri motivi decorativi. Inoltre sono resistenti alle sollecitazioni meccaniche, all’usura e all’abrasione. Sono l’ideale negli appartamenti, perché hanno proprietà fonoassorbenti, evitando i rumori dovuti al calpestio e le continue liti condominiali. Infine nell’uso domestico il pvc è applicabile direttamente sul pavimento preesistente, evitando lunghi lavori di demolizione.Casa Moda, azienda specializzata nella vendita e posa in opera di finiture d’interni, dispone nel suo show room di un’ampia gamma di pavimentazioni in pvc. Il pvc infatti non si contraddistingue solo per le caratteristiche di sicurezza, ma soprattutto per la vasta gamma di colori in cui è prodotto, ricreando fedelmente diversi effetti grafici, come il marmoreo o il puntinato; inoltre dà la possibilità di realizzare sui pavimenti o sulle pareti, delle zone che possono dare un movimento architettonico o funzionale, come indicazioni di percorsi, delimitazione delle aree, individuazione di zone di parete con dislocazione di comandi importanti.

I pavimenti in gomma e in pvc, oltre a essere economici, durano a lungo perché non necessitano di grandi manutenzioni e isolano dai rumori. Nati per essere utilizzati in grandi spazi pubblici, per le caratteristiche antiscivolo, i pavimenti in gomma e in pvc si sono diffusi anche nell’edilizia privata: grazie infatti alla loro elasticità, sono sicuri in caso di caduta, e adatti per le camerette dei bambini.

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PVC NEI LOCALI COMMERCIALI LA PAVIMENTAZIONE IGIENICA, FUNZIONALE E ANTISCIVOLO

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Per poter dormire bene è importante disporre del materasso più indicato per il proprio fisico. Secondo quanto

risulta da numerosi studi universitari, infatti, i materassi rivestono un ruolo principale nel processo del riposo. Una ricerca sviluppata all’Università di Montpellier ha evidenziato come con un materasso nuovo si dorma di più (circa 53 min. per notte), ci si addormenti prima (20 min. circa rispetto alle abitudini) e ci si risvegli di notte per periodi più brevi (circa 30 min. in meno). Un materasso deve rispondere ad un’ampia serie di esigenze. Dal punto di vista ergonomico deve permettere di potersi distendere senza gravare sui segmenti della colonna vertebrale. Per un sonno confortevole, infatti, questa deve essere ben sostenuta, favorendo il supporto lombare e mantenendo la corretta postura del corpo. Un materasso infatti non deve essere esageratamente rigido, perché causerebbe una pressione eccessiva su alcune parti del fisico. Allo stesso modo un materasso troppo morbido è privo delle necessarie caratteristiche di sostegno del corpo. Altrettanto importante è la sensazione di comfort termico in cui ci si viene a trovare durante il sonno. I materassi devono avere un’alta capacità di assorbimento, visto che ogni notte il nostro corpo emette sudore e tossine. Bisogna scegliere un materasso realizzato con materiali che permettano al corpo di traspirare in libertà. Allo stesso modo, sapendo che è bene dormire in un ambiente non troppo caldo, bisogna chiedere al proprio materasso la capacità di aiutare il corpo a trattenere il calore. Il compromesso migliore per arrivare al grado di riposo perfetto è rappresentato oggi dal materasso Memory Foam. “Il Memory

Foam – spiega Nicola Allievi di Fantasie d’Oriente – è il più moderno tra i materiali impiegati nella fabbricazione di materassi”. Originariamente il suo primo utilizzo era riservato esclusivamente dalla Nasa per supportare gli astronauti in presenza di un’intensa forza di gravità. “Poi – continua Nicola Allievi – come spesso accade, la tecnologia avanzata si rende fruibile nell’industria civile”. Il Memory ha una struttura visco-elastica con una composizione di un miliardo di cellule aperte, altamente elastiche e traspiranti. “Durante il riposo – termina Nicola Allievi – il Memory è capace di reagire rapidamente al calore e alla pressione del nostro corpo con risultati di confort mai raggiunti prima, creando una perfetta culla di sostegno per la spina dorsale durante la notte. Il Memory Foam ha un guscio sfoderabile realizzato in una particolare fibra di viscosa estremamente piacevole, confortevole ed elegante, accrescendo la naturale sensazione di freschezza e benessere, e rendendolo traspirante e antistatico”.

Riposare bene oggi è più importante che mai, visti i ritmi stressanti della nostra vita. Cosa si può fare per dormire meglio, per arrivare al mattino riposati e pieni di vigore, pronti ad affrontare una nuova giornata?

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RIPOSARE BENE PER VIVERE MEGLIO

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Dai tre o quattro anni, i bambini trascorrono sempre più tempo nella

propria cameretta. A partire dai 9-10 anni, i bambini diventano più indipendenti. Hanno bisogno di uno spazio proprio, il loro piccolo mondo dove poter giocare, studiare, accogliere gli amici. Potrebbe anche trattarsi di uno spazio condiviso tra due fratelli o sorelle, nel qual caso bisognerà fare ancora più attenzione nella creazione degli spazi. Si potrebbe ad esempio optare per un letto a castello che consente sempre di occupare meno spazio nella cameretta. La zona di studio deve essere ampia, comoda e luminosa; deve includere una cassettiera, una libreria, tavolino e sedia e ovviamente un armadio. Il tutto moltiplicato per due nel caso di una camera condivisa. Tra le case costruttrici, specializzate nella produzione di ambienti per bambini e ragazzi Moretti Compact è senz’altro uno degli specialisti del mercato. “Moretti Compact utilizza unicamente materiali ecologici certificati e solide strutture per un ambiente sano e sicuro – dice Efisio Loi di Arredare Oggi – una scelta di fantasia con i tantissimi colori realizzati con vernici all’acqua”. In collaborazione con l’Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli, Moretti Compact ha puntato la propria attenzione sul concetto di qualità focalizzandosi, come mai nessuno prima aveva fatto, sulla sicurezza dei

propri prodotti valutandola in relazione al proprio cliente finale: “il bambino”. La profonda conoscenza del comportamento dei bambini, sviluppata negli anni dall’Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli, ha permesso di conferire alle camerette Moretti Compact un’innovativa cultura sensibile, non solo alla qualità e all’eccellenza del design, ma anche alle problematiche specifiche della sicurezza dei piccoli utilizzatori. “Le camerette Moretti Compact sono state sottoposte a tutte le prove necessarie per la verifica della sicurezza – continua Efisio Loi – in accordo alle norme italiane, europee e internazionali, effettuate dal team di esperti multi disciplinari dell’Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli”. All’interno dei laboratori dell’Istituto, le camerette Moretti Compact sono state sottoposte a prove fisico-meccaniche, analisi chimiche e valutazioni altamente specializzate, le quali hanno permesso di verificare, ad esempio, la non tossicità dei materiali e dei rivestimenti, ed individuare ed escludere possibili pericoli quali l’intrappolamento delle mani o di altre parti del corpo, gli “schiacciamenti” delle dita in relazione all’uso prevedibile e ad un possibile abuso dei mobili e dei loro accessori. La presenza del marchio Sicurezza Controllata è sinonimo di sicurezza e affidabilità.

La cameretta per ragazzi è il rifugio dove i più piccoli della casa iniziano ad interagire con il mondo e con se stessi: è il luogo dove dormono, ma anche dove studiano, giocano, e ospitano gli

amici. Per questo è importante che la cameretta per ragazzi sia funzionale a ognuna di queste attività, ma anche allegra e vivace perché si adatti al carattere dei bambini.

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IL SUO PRIMO SPAZIO: LA CAMERETTA

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La lotta della Comu-nità Europea contro gli sprechi energetici passa anche attra-

verso la certificazione dei serramenti esterni della casa. Ogni progetto di ristruttu-razione o di installazione ex novo di porte o finestre su qualsiasi edificio, deve tenere conto delle direttive europee riguardo i materiali e gli stan-dard costruttivi utilizzati dai produttori. In questo modo si vuole dare un giro di vite agli sprechi energetici che, spesso , sono alimentati da un cattivo isolamento termico della casa, attraverso le sue aperture verso l’esterno. La marcatura CE nelle produzioni artigianali industriali, tende a conformare le fasi di produ-zione delle porte e finestre. La sua presenza garantisce un’attestazione di conformità agli standard imposti dalle direttive europee, e rappre-senta una garanzia per il consumatore finale che può vedere attestata la sicurezza e la salubrità delle finestre, o porte , o alzanti scorrevoli che andrà ad istallare nella propria casa. Raggiungere standard qualitativi che con-

sentano la marcatura CE, in-dica un notevole investimento per i produttori di serramenti. “Per poter accedere alla mar-catura CE – dice Mauro Saiu, progettista collaboratore dei laboratori artigianali Fratelli Saiu – occorre una chiaro accertamento dei requisiti tecnici aziendali, approfonditi controlli sulla produzione e la compilazione e il rilascio della documentazione pre-vista”. La ditta Fratelli Saiu ha recentemente ottenuto la certificazione CE anche per gli alzanti scorrevoli, comple-tando, la gamma produttiva di serramenti conformati alle direttive europee. “L’azienda – continua Mauro Saiu – ha seguito un percorso di assi-milazione delle caratteristiche tecniche dei prodotti a marchi CE, continuando a mantenere i piedi ben saldi sulle tecni-che produttive artigianali”. Trovare il giusto connubio tra innovazione e tradizione esalta tutte le peculiari-tà estetiche e tecniche dei serramenti, proiettando l’azienda verso professiona-lità e competenze rare nel mercato sardo. “Per arrivare a questo compromesso tra

tecnologia e artigianalità – continua Mauro Saiu – tutte le porte, finestre e scorrevoli marchiate SAIU devono avere classi di resistenza all’acqua, aria, vento, al calore e alla propagazione del suono sopra una rigida soglia”. Il rapporto con il cliente non termina alla consegna del prodotto. “Tra la documentazione che oc-corre presentare – commenta Mauro Saiu – molto impor-tante vi è la Dichiarazione di Conformità. Questo do-cumento attesta che l’azienda ha tenuto fede nei confronti della collettività rispettando le regole imposte”. Altri do-cumenti indispensabili sono l’etichetta del prodotto e il manuale d’uso. Ta la modu-listica facoltativa spiccano il modulo di collaudo posa e la dichiarazione energeti-ca. I Laboratori artigiani del Mobile Fratelli Saiu hanno in-trapreso da tempo il cammino della certificazione comunita-ria, ponendolo come base del proprio rapporto con il cliente. “La necessità di confrontarsi con un mercato ogni giorno più moderno e dinamico, ma anche più selettivo e concor-renziale necessità l’adozione

di tutti gli standard necessari per certificare non solo la qualità dei serramenti ma an-che la loro bellezza e tutta la tecnica artigianale racchiusa in 35 anni di esperienza”.

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Atriplex Halimus – Alimo – Emmu, Elimu, ObioneQuesta pianta endemica è particolarmente adatta all’ambiente costiero e tollera con disinvoltura la salinità del suolo e del vento (halimus viene dal greco “hals, halós” sale, mare). Ha un portamento robusto, quasi fosse attrezzato meglio di altre piante a resistere alle mareggiate. Gli antichi Fenici la utilizzavano come “packaging” per imballare la Merca, ovvero muggini delle lagune costiere bolliti in acqua di mare concentrata e aromatizzata con Finocchio Marino. Questi pesci, pressati in fagotti, avvolti nell’Alimo e legati con Juncus viaggiavano per il Mediterraneo. In cucina i germogli molto giovani e teneri, sono usati nell’insalata in sostituzione del sale, perché essi stessi sono delicatamente salati.

Asparagus stipularis Forsskal (detto anche Horridus) – Asparago di mare – Sparau crabiuCon le sue spine aggressive e temibili, tranne che a primavera, quando i suoi turioni biancastri regalano delle squisite frittate o delicate insalate. Si trova perfettamente a suo agio all’interno delle siepi di confine anche molto battute dai venti salmastri. Un’antica ricetta sarda insegna come cucinare l’asparago spinoso: prendete un bel mazzo di asparagi e inframmezzatelo con due fette di pancetta, bagnare con acqua di mare, e avvolgere in due strati di foglie fresche di asfodelo. Lasciatelo per un’ora sepolto sotto la cenere di un fuoco vivo, dopodiché tirate fuori il pacco, apritelo, e dopo aver eliminato le foglie di asfodelo, versate sugli asparagi bollenti un uovo, che si rapprenderà al calore.

Crithmum maritimum L. – Finocchio marino – Fenugu è mariQuando scendiamo in spiaggia, quasi sempre passiamo vicino a questo Finocchio di mare, ignorando che in tutti i prodotti dimagranti è contenuto un suo estratto. Da luglio a settembre esplode con dei delicati fiorellini gialli, con il suo profumo garbato. Sopravvive anche con poca terra, e predilige gli ambienti marini e salmastri. Oltre alle sue proprietà “dimagranti” gli sono attribuite proprietà terapeutiche e viene usato come vermifugo e per migliorare la funzionalità del fegato. È una pianta commestibile, che si sposa bene con il pesce.

Centaurea horrida Bad – Fiordaliso SpinosoAntichissima pianta a cuscino, spinosissima e bellissima per i suoi fiori e le spine cerulee. E’ una pianta endemica delle coste settentrionali, che vive in strettissima simbiosi con l’aria salata portata dal Maestrale che trasporta gli spruzzi delle mareggiate. E’ protetta per legge, e ne è vietata la raccolta. I vivai del dottor Murgia ne diffondono con grande difficoltà le talee, derivate da un esemplare da lui trapiantato nel lontano 1986, per fornire un’alternativa alla raccolta selvaggia, vietata ma tuttavia praticata, e per mantenere in vita e diffondere una specie con seri rischi di estinzione.

Molte piante, grazie all’isolamento dovuto alla nostra insularità, hanno sviluppato nel tempo caratteristiche uniche. Gli endemismi botanici in Sardegna sono oltre 220 (il 10% di tutta la flora isolana) ed alcuni sono delle vere rarità. Per questo occorre curare, catalogare e conservare il nostro patrimonio floristico. Tante specie, oltre alla loro bellezza, possono avere proprietà curative e rigeneranti, o diventare addirittura protagoniste in cucina

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L’energia creata dagli impianti fotovoltaici è considerata la più pulita ed ecocompatibile. Negli ultimi anni in Italia si è registrato un forte incremento delle domande di realizzazioni di impianti a pannelli solari. Chi decide di far installare un impianto fotovoltaico (sia privati che aziende) gode di numerosi vantaggi: non solo infatti è capace di produrre autonomamente energia pulita e si rende autosufficiente nei confronti dei fornitori di elettricità, ma gode anche di detrazioni fiscali e ha a disposizione un sistema di incentivi statali che entrano nel cosiddetto “Conto Energia”.

ENERGIA

Il conto energia, ovvero il meccanismo di incentivazione dell’energia prodotta dagli impianti solari fotovoltaici, è stato

nuovamente disciplinato dal DM 6 agosto 2010 per gli impianti che entreranno in esercizio tra il 1° gennaio 2011 ed il 31 dicembre 2013. A partire da quest’anno l’accesso agli incentivi fiscali è stato scaglionato in quadrimestri, e il primo di questi scade il 30 Aprile. Sesco, una delle più affermate aziende specializzate in energie rinnovabili, ha esaminato le principali novità introdotte dal decreto, che riguardano, oltre la classificazione degli impianti incentivabili e la definizione degli incentivi, la procedura di accesso alla tariffa incentivante ed il riconoscimento dei premi. Per quanto riguarda la classificazione degli impianti solari fotovoltaici, la potenza per

accedere al riconoscimento della tariffa incentivante deve essere superiore ad 1 KW. Le tariffe incentivanti invece si differenzieranno sia a seconda della tipologia di impianto, sia in base alla potenza di picco, che alla data di entrata in esercizio. Per gli impianti che entreranno in esercizio nel 2011 le tariffe si ridurranno gradualmente in funzione del quadrimestre considerato, mentre, per gli impianti che entreranno in esercizio negli anni successivi, è prevista una decurtazione annua del 6%. La procedura di accesso alla tariffa incentivante dovrà essere compilata esclusivamente per via telematica, sia da parte del soggetto attuatore, che da parte del responsabile dell’impianto. E’ quindi sempre consigliato farsi assistere da professionisti nel settore per non perdersi nella burocrazia, e per

conoscere al meglio quale tipologia di intervento è più conveniente svolgere. Sesco cura ogni dettaglio per eccedere al Conto Energia, dalla progettazione dell’impianto, allo snellimento delle pratiche per accedere ai contributi, all’allaccio della corrente elettrica al fornitore nazionale. L’ultima novità del decreto si sviluppa sul premio per l’uso efficiente dell’energia per gli impianti installati su edifici già esistenti, e sottoposti ad interventi di risparmio energetico, per impianti su edifici di nuova costruzione, per impianti ubicati in zone commerciali, cave o discariche esaurite, e per impianti il cui soggetto responsabile è un ente locale. Per maggiori informazioni visitate le sedi Sesco per farvi consigliare nell’installazione corretta e responsabile dell’energia rinnovabile.

GUIDA AL CONTO ENERGIA:AD APRILE NUOVE SCADENZE, LE NOVITA’ E LE OPPORTUNITA’

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Il certificato energetico è un attestato che consente di comprendere come è stato costruito un edificio o

un appartamento sotto il profilo dell’isolamento termico e della coibentazione. Inoltre analizza l’efficienza degli impianti permettendo di ricavare valori sui fabbisogni energetici determinati in condizioni standard e di valutare le emissioni di CO2 nell’ambiente. La certificazione degli edifici è regolamentata da alcuni Decreti Legislativi introdotti nel 1991, 2005 e 2008. Il più importante e ancora in vigore, è il DL 192/2005, che stabilisce i criteri e le condizioni per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, favorendo lo sviluppo di fonti rinnovabili promuovendo la competitività dei comparti più avanzati attraverso lo sviluppo tecnologico. La legge impone sia per le nuove costruzioni che per le ristrutturazioni due tipologie di interventi: l’isolamento termico della struttura e un sistema di impianti certificati per la climatizzazione e l’acqua calda sanitaria. Pronto Casa, azienda che fornisce e certifica gli impianti per acqua calda sanitaria, fotovoltaico, termocamini, condizionatori, ha individuato alcune categorie di sistemi di climatizzazione che diverranno presto obsoleti. “Nei condomini spariranno le vecchie caldaie autonome – spiega Mauro Casti di Pronto Casa – che si attivano a comando per tutti i termosifoni della struttura. Queste verranno rimpiazzate da centrali termiche comuni, ma con moderni generatori a condensazione, in cui la regolazione e la contabilizzazione sarà specifica di ogni appartamento”. Anche l’energia solare rivestirà una

parte importante per la classe energetica di un’abitazione: “i pannelli solari – continua Giuseppe Boi – dovranno coprire almeno il 50% del fabbisogno dell’acqua calda sanitaria”. Pronto Casa inoltre, offre la propria consulenza per una “Diagnosi Energetica” dell’immobile. Questa è un’analisi dello stato delle strutture della casa e dei suoi impianti tecnologici, corredata da una serie di possibili modifiche e accorgimenti utili per migliorarne l’efficienza energetica. “Tutte le possibili “cure” consigliate dalla diagnosi energetica – termina Angelo Mascia – sono accompagnate da un calcolo dei costi da sostenere per le migliorie e dei benefici che si potrebbero ottenere per ogni singola modifica”. In questo modo, il proprietario dell’immobile potrà decidere quale intervento mettere in atto sulla base dell’investimento da sostenere, tenendo anche in considerazione il tempo necessario per ammortizzare la spesa sostenuta. Inoltre è importante tenere presente si potrà usufruire di eventuali detrazioni fiscali, e contributi del Conto Energia.

Pareti non isolate, finestre sottili e montate male, serramenti e solai che facilitano le dispersioni di calore. Questa è la fotografia degli edifici italiani scattata da Legambiente che mostra come la quasi totalità degli edifici censiti sia responsabile di rilevanti dispersioni di calore. Le conseguenze sono un uso eccessivo di riscaldamento e condizionatori, e il risultato è più che scontato: aumento dei costi in bolletta, diminuzione della vivibilità delle stanze in una casa e aumento delle emissioni di gas serra.

ENERGIA

TUTTI IN “CLASSE A”LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI

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La lista nozze è la lista dei desideri degli sposi. Questa permette agli sposi di decidere secondo i loro gusti ciò che piace e ciò che

realmente serve, evitando di ricevere “doppioni” o cose perfettamente inutili per il proprio stile di vita, liberando amici e parenti dall’amletico dubbio “Che cosa vorranno? Gli piacerà? Gli servirà?”. Grazie alla lista nozze gli invitati saranno sicuri di donare un oggetto che di sicuro sarà gradito. D’altra parte gli invitati saranno lieti di risparmiare tempo e imbarazzo nella ricerca di un regalo. La lista nozze deve essere stilata quando si spediscono gli inviti, e offre altri due vantaggi agli uni e agli altri. Gli invitati possono acquistare degli oggetti secondo il proprio budget; gli sposi invece hanno l’opportunità di farsi regalare dei servizi pregiati di design, piatti e bicchieri, che altrimenti non comprerebbero. Per intenderci, i servizi “buoni” cioè le porcellane preziose del servizio di piatti, i bicchieri di cristallo, il servizio di posate, vengono utilizzati per occasioni particolari, quando occorre festeggiare un avvenimento, offrendo la massima cortesia per gli ospiti, e descrivendo al tempo stesso la personalità dei padroni di casa. La scelta degli oggetti è comunque molto delicata: è opportuno inserire anche prodotti di costo non troppo elevato, perché non tutti possono permettersi o ritengono opportuno fare regali eccessivi, e al tempo stesso occorre la sensibilità di non avere pretese elevate. Di conseguenza all’interno della lista possono anche apparire articoli di oggettistica domestica, e soprammobili come vasi per fiori, lampade, piantane e complementi d’arredo, ma anche piccoli elettrodomestici come il tostapane, il ferro da stiro, il frullatore, la bilancia. Un ultimo consiglio: fatevi sempre assistere da personale specializzato nella scelta degli oggetti, in modo tale da creare una lista nozze con un ottimo rapporto tra qualità e prezzo. Nella nostra boutique di articoli da regalo e liste nozze è possibile dare vita a una lista nozze personalizzata, scegliendo tra i grandi marchi Le Perle, Bugatti, Guzzini, Foppapedretti, le bomboniere su ordinazione, e i gioielli Marlù. Inoltre chi deciderà di aprire una lista nozze nella nostra boutique verrà omaggiato con un buono per un trattamento viso in un centro estetico, e con alcune sorprese in ricorrenze particolari della coppia negli anni successivi al matrimonio.

Gigliola Marrocu

Il matrimonio è un passo molto importante che va preparato con cura, amore e pazienza in tutti i suoi dettagli. Quando due sposi decidono di andare a vivere insieme cominciano a decidere l’arredamento

per la casa, e se invece già convivono, iniziano a pensare a cosa manca al loro nido, e quali sono i loro desideri. La lista nozze diventa allora molto preziosa per soddisfare i propri sogni.

MODA-ARREDARE

LA LISTA NOZZE: CONSIGLI UTILI PER AVERE QUELLA PERFETTA, E IN SINTONIA CON L’IDEA DI MATRIMONIO

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Parla campidanese l’alta moda made in UK. Sfilerà, infatti, il 26 marzo

prossimo, presso l’Hilton Metropol di Londra, la nuova collezione autunno inverno 2011, 2012 di Gianni Lilliu. Le ventidue nuove creazioni del vulcanico stilista sardo, cresciuto all’ombra dell’antico Lavatoio villacidrese in stile Liberty, saranno il pezzo forte dell’annuale passerella inglese che da il LA alla grande moda europea. Organizzata dal londinese Jeoff Cox, l’annuale kermesse modaiola avrà molti ospiti illustri quest’anno. Si parla di atelier del calibro di Hoy Spencer, Luna Sky, Omar Mansoor, Frank Usher. I riflettori, però, saranno indirizzati tutti sull’artista sardo che, dopo il glorioso esordio dell’anno scorso, è pronto a bissare l’evento che segna il solco dell’alta moda per la prossima stagione, stavolta come top designer della sfilata. Gianni Lilliu si prepara all’appuntamento introducendo interessanti novità cromatiche nel suo guardaroba in cui predilige soprattutto le tinte accese del nero, viola e oro. Spazio dunque alle nuove colorazioni blu e bronzo accostate in materiali diversi, per dare sfogo ad un concetto di eleganza inusuale ma senza tempo. “La scelta di arricchire le mie creazioni con questi nuovi colori – dice l’abile sarto, instancabilmente al lavoro nel suo laboratorio d’alta moda artigianale – rappresenta una sfida importante per il nostro atelier. Il colore è, infatti, il veicolo emotivo che comunica l’essenza della nostra arte. Ogni novità, in questo senso, rappresenta per noi un arricchimento ponderato e studiato che riproduce

l’emozionalità del nostro concetto di vestibilità dei capi d’abbigliamento”. I ventidue modelli che sfileranno il prossimo 26 marzo a Londra sono tutti dedicati alla creatura femminile. La collezione rappresenta l’apoteosi della femminilità, appunto. Femminilità che si discosta dal puro concetto di eleganza intramontabile per via dei tagli differenti dei modelli creati che, tuttavia, continuano ad avere un forte richiamo al classicismo, ottenuto però per vie traverse. E una ricerca continua dell’essere sofisticata che conduce le modelle di Gianni Lilliu ad innalzarsi in una dimensione eterea, quasi sacrale. Le linee sono morbide ma i contrasti netti. Un gioco di materiali diversi si interseca in un armonia di voluttà ed eleganza. Lana, cachemire, seta si fondono assieme per creare nuove strutture inusuali. Volumi diversi si sposano nello stesso abito sospinti verso l’eterno grazie ai giochi di tulle e raso che spesso arricchiscono i modelli più sagomati. La moda di Gianni Lilliu affascina perché sa sperimentare senza mai banalizzare il concetto di vestibilità. Sono i dettagli che esaltano il corpo della donna, donandole quella femminilità che rimane il marchio di fabbrica dell’atelier sardo. Femminilità oltre il mero concetto di tendenza, che, come spiega lo stesso stilista “spesso è legata ad un pensiero puramente commerciale della moda, pensiero figlio di accordi mercantili tra aziende e operatori che prescindono dal vero significato artistico della moda”.

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La creazione di un gioiello in oro segue diverse fasi di lavorazione che con-durranno alla realizzazione

di quello che sarà il sogno di un regalo per le nostre persone più care. All’interno dei laboratori artigiani orafi Marrocu, a Villaci-dro, abbiamo seguito passo per passo tutti i momenti che da un semplice blocco di metallo pre-zioso portano alla realizzazione di vere e proprie opere d’arte. Entrare in un laboratorio orafo nel pieno dell’attività è un esperienza unica che introduce in una dimensione sospesa tra passato e presente, in un mix unico di tecnica e abilità manua-le. Tra i banchi illuminati al neon ogni addetto ha i suoi compiti. Si parte dalla fucina, dove i lin-gotti acquistati preventivamente dalle banche vengono fusi in un crogiolo. L’oro utilizzato per la fattura dei monili è legato con rame e argento, per consentirne una maggiore lavorabilità. L’oro utilizzato per la creazione dei gioielli è a 18 carati, cioè per un chilo d’oro ci sono 750 grammi di metallo giallo puro, il resto suddiviso tra gli altri due metalli. Una volta legato, l’oro può essere rifuso per 2, massimo tre volte. Per arrivare alla temperatura di fusione occorre portare la lega a circa 960 gradi, ma gli esperti orafi lavorano solitamente sui 1060 gradi. La lega fusa viene quindi messa all’interno degli stampi. Ne esistono di varie dimensioni in base alla quantità necessaria per le successive fasi di lavorazione. Una volta sfred-data, la piastra in oro 18 Kt viene passata nel laminatoio, per otte-nere lamine o fili che serviranno per la creazione del gioiello. Il laminatoio viene regolato in base allo spessore delle lame o dei fili che si vogliono ottenere. La plac-ca d’oro viene “ammorbidita” con una quantità adeguata di ca-lore che ne faciliti la lavorazione. Dal laminatoio escono lastre e fili di uno spessore che va dai 4 millimetri ai 29 micron. Dei pezzi ottenuti si tagliano le lunghezze occorrenti, a seconda delle ne-cessità. I fili ottenuti attraverso il laminatoio, originariamente, sono di sezione ottagonale. Un successivo passaggio attraverso uno stampo, chiamato rubino, consente al filo di assumere la sezione circolare dello spessore desiderato. Questa è una fase molto delicata che va effettuata con cura per evitare che il filo si spezzi prima di aver raggiunto la lunghezza ottimale. La lavorazio-ne a filo è utilizzata per produrre una vasta serie di gioielli. Per la creazione di una fede tradizio-nale sarda possono occorrere

anche 10, 15 metri di filo d’oro a 18 carati. Il filo viene utilizzato anche per creare i pallini che an-dranno ad impreziosire le trame dei tipici gioielli della tradizione isolana. Si ricavano da esso dei minuscoli cerchietti tutti uguali che vengono posti in un letto di legno carbonizzato. I cerchietti, arroventati col cannello magica-mente si trasformano in perfette sfere, pronte da essere applicate sui canotigli, i piedistalli che spesso vengono utilizzati come elementi decorativi dei gioielli. I preziosi fili d’oro sono anche alla base della filigrana sarda. Due o tre fili si intrecciano tra di loro ricavando una treccia che andrà lavorata sapientemente per otte-nere fedi, spille, orecchini e tutti i monili della nostra tradizione.

Foto Gianluigi Deidda

Affacciandoci nelle sfavillanti vetrine delle più rinomate gioiellerie veniamo attratti dallo splendore e dalla eterna bellezza delle artigianali creazioni in oro e pietre preziose. Forme uniche sapientemente lavorate che risvegliano i sensi e la mente sono forgiate con maestria da grandi maestri della tecnica orafa. Eppure pochi si chiedono quale è stato il processo che da semplici lingotti ha portato alla realizzazione di tanta bellezza e splendore dorato.

NELLA FUCINA DELL’ORAFO I SEGRETI DELLA LAVORAZIONE DELL’ORO

MODA-GIOIELLI

Dall’alto verso il basso:particolare della fusione; piastra pronta per la lavorazione; piastra nel laminatoio; filo in estensione nel rubino; creazione della filigrana; canotigli su lamine e gioielli tradi-zionali sardi.

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La moda uomo si pre-para all’arrivo della bella stagione. Spesso ritorna l’assunto che

bastano un paio di jeans e una maglietta, ma non ci sono solo questi, fortunata-mente. Stile e ricercatezza, invece, riescono ad unirsi a praticità e dinamismo, quest’anno. Le tendenze per la prossima stagione parlano chiaro. L’abito stravolge se stesso e si concede un uso giocoso e pronto alla vita di tutti i giorni. “Ora si può spezzare il completo elegan-te – dice Carlo Aru di Spazio Uomo - e renderlo casual reinventandolo in base all’oc-casione. Spazio all’eleganza informale della camicia, a righe o quadrettata, rigorosa-mente sagomata, a maniche lunghe, e spesso arrotolate sopra i gomiti per un aspet-to più vissuto e virile”. E’ il trionfo della tinta unita, so-prattutto con l’intramontabile Polo che lascia spazio anche alle fantasie di colori, ma mai troppo audaci. “La polo – con-ferma Carlo Aru – rimane il caposaldo della moda facile e alla portata di tutti che riesce a dare quel tocco in più senza togliere l’effetto disimpegna-to”. Per chi ama il classico ci sono le eterne camice a manica corta, anche in tessuti meno costruiti, come lino, ca-napa e tessuti lavati in genere che garantiscono freschezza e traspirabilità. Torna di moda la cravatta, spesso trala-sciata quando le temperature tendono a salire. “Ora è lecito portarla allentata – dice il titolare di Spazio Uomo – per dare una sensazione di sciol-tezza e informalità”. Per chi vuole uscire dalla monotonia del jeans le nuove tendenze

propongono pantaloni sportivi in fibra di cottone elasticizza-to o misto lino che sposano alla perfezione le sneakers permettendo di affrontare al meglio qualsiasi impegno mondano o lavorativo. Per la sera è d’obbligo l’immancabile maglioncino arrotolato sulle spalle e, per i più esigenti, il giubbino leggero che da quella protezione in più nelle fresche serate primaverili. Per la cerimonia, a parte qual-che eccezione riguardante gli abiti inusuali, le tendenze promettono di seguire il solco della tradizione, ma rivisitata in chiave odierna. “I colori imprescindibili – commenta Carlo Aru – saranno il nero e le tonalità di grigio, il blu e l’antracite”. Il discostamen-to dai modelli tradizionali si avverte maggiormente nelle rifiniture e nei dettagli. Ta-sche asimmetriche, revers più stretti e di forme differenti, asole con cuciture di colori in contrasto e bottoni in mate-riali pregiato, linee asciutte che esaltano le forme sono i must di un eleganza che non passa inosservata ma che non crea inibizioni. “In ultima analisi – termina Carlo Aru – per stare bene con se stessi, questa primavera, occorre uscire dalla normalità con stile e discrezione, senza forti strappi o vistosi eccessi”. La monotonia va evitata in tutti i contesti. La moda si prende cura del corpo animandolo e valorizzandolo senza false retoriche. Per una volta lo stile non cede ai compromes-si dell’anticonformismo per esaltare se stesso. Gli uomini, quelli veri, ringraziano.

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Amate il rap e il writing? Nel vestire allora affidatevi a un buon abbigliamento hip hop seguendo le regole del freestyle. Essere dei b-boy non vuol dire solamente indossare vestiti larghi quindi, ma anche

portare i giusti cappelli, parabolici occhiali da sole, bandane, e gioielli. Attenzione però: non si diventa dei b-boy solo perché ci si veste in questa maniera: occorre esserlo nel cuore e nell’anima

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Quando nasce la cul-tura hip hop certi aspetti dell’abbi-gliamento che oggi

riteniamo scontati non erano ancora canonizzati dalla moda e, come spesso accade per le tendenze che dai ceti più bas-si si elevano verso quelli medi e alti, il modo di vestirsi era dettato da ciò che si dispo-neva in casa. Durante i primi anni ’80, quando il fenome-no dell’hip hop era in piena espansione, si utilizzavano vestiti larghi, sia perché sono comodi, sia perché i primi rappers, trovan- dosi a vivere in condi-zioni di estrema povertà, eredita-vano gli indumenti smessi da fratelli e genitori. Si usavano e si usano tuttora, poi, cappelli e durag e parabolici occhiali da sole, per non farsi riconoscere se sor-presi a compiere atti illegali. Questa era l’origine: ora si è passati ad una vera e propria moda. Sempre negli anni ’80 gli esponenti di questa cultura girano per le strade della pro-pria città con corpi resi pra-ticamente veicoli d’espres-sione, appesantiti da collane e anelli e bracciali e oro-logi, ricoperti da tatuaggi che esprimono le proprie credenze più profonde, vere e proprie parole impresse per non essere più cancellate: tra

queste, ad esempio, le iniziali della propria città (LA o NY), il proprio nome d’arte, oppure inni all’Africa. Si indossano vestiti che, oltre che larghi, sono anche appartenenti a vere proprie categorie: i cap-pelli, di solito, sono di marca New Era, e su di essi vi si trovano vistosi i simboli delle varie squadre di baseball, ciascuna appartenente a una città diversa. I vestiti in gene-rale, poi, sono anch’essi spes-so stati pensati per lo sport: canottiere da basketball, scarpe, anch’esse da basket-ball, alte e vistose: sono fre-

quenti anche panta-loni di tuta e completi da ginnastica in generale. Spesso l’ab-bigliamento

sportivo è an-che nascosto sotto degli abiti più adatti per la stagione fredda: sotto la felpa con cappuccio spesso sono indossate ma-glie a maniche

corte oppure su canottiere da basket. Infine indispensabile è anche l’ac-quisto dei bling bling, ovve-ro gioielleria eccessiva. Nel gergo hip hop sta a indicare ogni forma di stravaganza e ostentazione: grossi anelli con zirconi, collane e bracciali enormi, orecchini tondi con brillantino. Altri accessori da tenere in considerazione sono: cinture in pelle con bor-chie in ferro, fascette e zaini.

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Per alcuni neofiti della body art, trovarsi seduti nel laboratorio di un esperto

tatuatore potrebbe equivalere a stare seduto nella poltrona del dentista. Ansia e paura potrebbero quindi trasformare una normale seduta di “abbellimento del proprio corpo” in una esperienza traumatica. Ognuno di noi ha il ricordo di un amico o parente più o meno lontano che ancora menziona quel dolore insopportabile che ha dovuto patire per avere quell’immagine o quel ricordo scolpiti per sempre sul suo corpo. Quasi come leggende, poi, si sente anche di gente svenuta, di sangue e di brutte esperienze di questo genere! Tatuarsi, in realtà, è una pratica sicurissima, quando è fatta da professionisti, e il dolore provato durante la battitura del disegno è assai soggettivo, ma sicuramente può essere ricondotto alla soglia del semplice fastidio. Partiamo dal caso più eclatante: lo svenimento. La persone che hanno dei mancamenti durante la battitura del tatuaggio in realtà hanno semplicemente un calo di zuccheri repentino, forse perché digiuni. La paura poi, ha preso il soppravvento sulla persona. Il risultato è ritrovarsi a gambe all’aria per pochi istanti. Forse è meglio prendesi una pausa cappuccino, in questi casi. C’è poi chi non riesce a combattere la fobia per gli aghi e la vista di qualche goccia di sangue. Anche queste paure, in realtà, non

sono attinenti alla sensazione fisica che produce l’effetto di tatuarsi. La macchinetta usata dai professionisti del Tatù inietta il pigmento tra il primo e il secondo strato di epidermide. Abbastanza a fondo perché il disegno che si andrà a ricavare sia indelebile. Stiamo parlando di circa un millimetro e mezzo di profondità. Il graffio di un gatto riesce ad escoriare la pelle molto più a fondo! Torniamo al discorso dolore che, che si è detto in precedenza, è un fattore del tutto soggettivo. “Intender non lo può chi non lo prova” recitava un antico adagio dantesco. Il tatuaggio è un po’ così, ma chiamarlo vero e proprio dolore è un’esagerazione. C’è chi lo chiama fastidio, c’è chi fa derivare la sensazione di dolore ad una tensione muscolare che si crea durante la fase di lavorazione, ma in realtà l’arte del tatuaggio è alla portata di tutti. Innanzi tutto è soprattutto una questione di tempi. Tatuarsi una coccinella su un gluteo non è come un grande drago giapponese avvolto nel costato. Può infatti essere fondamentale il fattore tempo. Stare seduti ad aspettare che il disegno prenda corpo per 8 ore è una scelta soggettiva. Solitamente le sedute durano circa 2, 3 ore. Dopo di che ci si da un altro appuntamento per continuare il lavoro in tutta tranquillità. Esistono poi parti del corpo più sensibili al dolore. Queste sono le giunture, la testa e il costato, appunto . Queste zone hanno una nervatura molto particolare che le rende più sensibili all’arte del tatuaggio. Alla fine della battitura poi, si applicano sulla parte tatuata delle creme lenitive che aiutano a superare l’eventuale sensazione di bruciore che soggettivamente, ognuno di noi potrebbe provare.

TATUAGGI E DOLORE MITI, PAURE E VERITÀ SU UNA PRATICA ALLA PORTATA DI TUTTI

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Si rinnova l’appuntamento annuale con una delle feste più importanti della Sardegna, una tra le più famose, seguite ed

emozionanti, per la ricchezza di eventi e di manifestazioni che riesce a proporre al pubblico durante le sue giornate. Si tratta della Sagra degli Agrumi di Muravera, manifestazione inserita anche nel circuito dei Grandi Eventi della Sardegna, fissata quest’anno per i giorni dell’8, 9, 10 Aprile 2011. E’ un appuntamento imperdibile, perché segna l’inizio della stagione turistica nel territorio, e costituisce un’importante vetrina per tutte le produzioni locali. La Sagra degli Agrumi non è solo turismo, riveste anche un ruolo vitale nel recupero e studio delle tradizioni popolari, perché in ogni sua edizione, grazie alle sfilate dei gruppi folk sardi e delle etnotraccas vengono riproposti degli spaccati veritieri della vita agropastorale del passato. La Sagra infine è anche un momento di approfondimento di tutta l’economia isolana, in cui si quantifica il valore raggiunto dalle produzioni di agrumi dell’intera zona del Sarrabus. La giornata clou sarà quella di domenica 10 Aprile, in cui sfileranno i gruppi folk in costume provenienti da tutta la Sardegna, accompagnati dai carri museo che riproducono la vita agropastorale del presente e del passato. Numerose anche le manifestazioni collaterali: convegni, mostre, degustazioni di prodotti tipici con le Cortes Apertas, e spettacoli musicali di vario genere. Il programma dell’evento fa leva principalmente sulla grande sfilata per la via principale del paese di Muravera, Via Roma, dei gruppi folkloristici in costume tradizionale, provenienti da tutta la Sardegna, intervallati dalle traccas e dalle etnotraccas. Il costume tradizionale è uno degli elementi di folklore che più rappresentano la tipicità e la diversità dell’isola: ogni paese si caratterizza con il proprio abito, che viene indossato con orgoglio in occasione delle feste popolari e di feste religiose. Gli ornamenti sardi sono intonati all’abito e contribuiscono a dargli maggior risalto: bottoni d’oro e

LA 39° SAGRA DEGLI AGRUMI A MURAVERApagina a cura della

per maggiori informazioni sul programma della Sagra degli

Agrumi visita il portale www.visitmuravera.it e

www.sagradegliagrumi.com

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d’argento, anelli, braccialetti, collane, catene ciondoli, orologi, spille e fibbie, spesso lavorati con la tecnica della filigrana. Di questi, il vestito tradizionale femminile è quello più sontuoso, ricco, colorato e vario. Alla sfilata dei gruppi folk in costume tradizionale partecipano anche le maschere del carnevale sardo, i Mamuthones, i Boes e Merdules, i Thurpos, che riescono in ogni occasione ad incutere un ancestrale rispetto nei cuori degli spettatori. Le traccas e le etnotraccas sono una delle attrattive principali della Sagra degli Agrumi. I carri museo, che sfilano insieme ai gruppi e ai suonatori di launeddas, sono trainati da trattori o da buoi adornati con ghirlande di fiori, agrumi e tessuti preziosi, offrono al pubblico degli spettatori eccezionali, ricostruzioni delle attività tradizionali, in cui vengono rappresentate scene di vita quotidiana legate alla vita agropastorale del passato. La loro costruzione richiede molto tempo, lavoro ed energia, ma grazie all’impegno dei muraveresi, si riesce a dare vita a ricostruzioni fedeli e minuziose di antichi mestieri, usi e costumi caratteristici del territorio, dal lavoro nei campi alla vita familiare. La sfilata termina all’ora di pranzo, ma durante il pomeriggio e durante la sera non mancano certo le attrattive. E’ possibile infatti visitare il paese attraverso percorsi guidati che conducono alle Cortes Apertas e ai due musei “Donna Francesca Sanna Sulis” e “La Casa dei Candelai”, dando la possibilità ai visitatori di incappare, di tanto in tanto, nei murales che decorano il centro e la via principale. Questi vengono realizzati di anno in anno, aggiungendosi ai precedenti, allo scopo di diffondere e tramandare le tradizioni e le usanze locali, valorizzando gli spazi urbani di Muravera. Molti artisti sardi hanno collaborato per portare il proprio contributo e la propria arte a Muravera, dipingendo dei veri e propri capolavori. Le Cortes Apertas offrono invece la possibilità di camminare tra le case dei centri storici e della via principale del paese, in cui è possibile ammirare le lavorazioni artigiane tessili, ceramiche e di monili e gioielli in filigrana, ma anche e soprattutto

degustare e acquistare i prodotti locali di Muravera, dai dolci, ai formaggi, al miele, ai vini e soprattutto le arance, vere regine della giornata. Durante la sera nella piazza principale del paese, la centralissima Piazza Europa, sono previsti spettacoli di danze e canti tradizionali sardi. Al culmine della serata, vi è uno dei momenti a cui i muraveresi tengono di più, ovvero le premiazioni dei “Maist’e traccas”, in cui vengono consegnati i premi ai migliori costruttori dei carri della Sagra. Sono tanti i motivi per partecipare alla Sagra degli Agrumi di Muravera, una festa di popolo in cui è possibile immergersi in un’atmosfera che riecheggia il nostro passato, ma che guardando oltre il tempo, si proietta verso il futuro.

Marco Uccheddu

Foto: © albertomasala.it

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Tel 070.9930502

Il FalconiereLoc. Sa FronteraTel 070.999156

Marina Gio’Loc. Marina di San

GiovanniCell 333/9860200

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Tel. 070.9930991

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Il mercato della grande distribuzione organizzata è in continua espansione. In una regione come la Sardegna

le moderne strategie di vendita al dettaglio per alimentari e non food da supermarket hanno stravolto le prassi diffuse sino a qualche decennio faUn tempo erano le botteghe, gestite a livello familiare, a dettare i ritmi lenti del mercato. Il rapporto tra cliente e negoziante, e tra negoziante e fornitore, era fondato sulla semplicità di una scelta limitata e da prodotti spesso senza concorrenza. L’apertura del mercato globale, l’era del consumismo, le nuove strategie e il marketing hanno spazzato via questa visione del commercio, aprendo la strada al presente della grande distribuzione organizzata. Sul solco della modernità, ma con uno sguardo attento alla salvaguardia delle realtà più piccole e tradizionali si è fatta avanti l’esperienza CS&D, che da 14 anni assiste, tutela e propone ai suoi soci e affiliati le migliori condizioni per essere competitivi nel mercato della grande distribuzione organizzata. Oggi competitività nella GDO significa avere rapporti privilegiati con le industrie produttrici, e di conseguenza un maggiore margine di guadagno nei supermercati associati. I privilegi di cui possono usufruire gli associati CS&D derivano dall’appartenenza del gruppo alla Centrale Italiana, l’organizzazione d’acquisto più grande in Italia, che usufruisce dei contratti Coop, garantendo la riduzione dei costi della catena distributiva. Associarsi, tramite CS&D ai cartelli Sigma o Despar, significa quindi entrare a far parte della prima realtà della distribuzione Organizzata sarda, con l’opportunità di usufruire di una costante assistenza informatica, commerciale, amministrativa e legale per tutti i punti vendita. Ciò che lega gli affiliati alla grande centrale CS&D non è un rapporto esclusivamente volto alla commercializzazione di merci, prodotti e beni di consumo, ma anche di coordinazione delle fasi delle attività dei soci consorziati. Compito dell’azienda è anche quello di esercitare le funzioni di commissionaria per conto dei soci consorziati e dei terzi per l’acquisto e l’approvvigionamento degli arredi, degli accessori, delle macchine ed in genere degli strumenti necessari per lo svolgimento della loro attività, e assistere i soci durante le loro attività commerciali, fornendo ogni tipo di consulenza indispensabile per il buon andamento degli affari. La CS&D provvede ad organizzare programmi di istruzione professionale, di servizi funzionali al miglioramento dell’efficienza aziendale, partecipando a molteplici iniziative volte a raggiungere una più alta specializzazione dei soci consorziati.

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Riconosciamo un prodotto attraverso la sua etichetta. Come consumatori

siamo abituati a considerare quel lembo di carta come un importante canale di informazione: le leggiamo per sapere chi ha fabbricato il prodotto, di quali materiali è composto, la data di scadenza, le istruzioni per l’uso, le modalità di conservazione o di utilizzo, e così via. Ma l’etichetta è qualcosa di più di un semplice cartellino applicato e contenente una serie di notizie: esso può diventare, in alcuni casi, un utile strumento per promuovere il prodotto stesso. Le etichette, insieme alla confezione, costituiscono uno degli elementi che l’impresa può utilizzare per differenziare i propri articoli da quelli della concorrenza. Quando l’etichetta arriva nelle mani di sapienti grafici essa può diventare un importante strumento di marketing dal forte impatto comunicativo, attraverso il quale diffondere il messaggio pubblicitario

che si vuole far pervenire al consumatore: ci parla della sua essenza, delle sue origini, dei valori che riesce a soddisfare all’acquirente. Avere delle etichette create con il design giusto

e accattivante spesso però non è sufficiente ad essere competitivi nel mercato. Capita infatti che queste vengano stampate in tutta fretta, con pochi colori, per esigenze di risparmio. Il risultato? Esistono prodotti con etichette con un design importante,

ma con dei colori spenti e poco intensi, che non riescono ad accattivarsi le simpatie di chi acquista la merce dagli scaffali dei supermercati. In Sardegna la prima azienda nella produzione di etichette

autoadesive con stampa digitale, con finitura professionale serigrafica è la Nuove Grafiche Puddu. “Possiamo stampare in offset con cinque colori in linea – spiega Paride Puddu – in flessografia, effettuare stampa a caldo (in oro, in argento, con rilievi), verniciare in UV, serigrafare, plastificare con

finitura lucida o opaca. Non ci sono limiti nella nostra produzione”. Il parco macchine attuale permette all’azienda

di realizzare la maggior parte delle lavorazioni con un ciclo produttivo completo, e di stimare tempi e costi con precisione. “Recentemente abbiamo integrato alla fase di lavorazione un verniciatore Flexo – continua Paride Puddu – estremamente utile per la protezione delle etichette, e che snellisce la fase di produzione”. Nuove Grafiche Puddu sta lavorando ormai

da anni con alcune tra le più importanti aziende sarde legate all’agroalimentare, e per questo le etichette, sia quelle autoadesive che quelle acqua colla, sono dotate di tutte le certificazioni alimentari che la normativa europea richiede, fornendo ai propri clienti i requisiti ottimali per la gestione dell’igiene nei prodotti alimentari.

L’etichetta commerciale è per tutti i consumatori un importante veicolo di informazione, ma nelle mani di sapienti grafici ed esperti stampatori essa può diventare un ottimo strumento di marketing capace di raccontare la storia di un prodotto, e di sintetizzarne tutte le caratteristiche

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Considerato come una valuta rifugio, l’oro, già da diverso tempo, ha una valutazione

progressivamente sempre maggiore. Così come l’euro e il dollaro, l’oro stesso può essere considerato una sorta di “moneta”, ciò vuol dire che acquistare l’oro in questo mo-mento può essere sicuramente meno vantaggioso di venderlo. Equivarrebbe, come facevano i nostri nonni, a nascondere sotto una mattonella o sotto il materasso, un gruzzolo di soldi inutilizzabile. Di per sé, quindi, attualmente acquistare l’oro non può essere considerato un investimento, quel che invece può ed è sicuramente conve-niente è vedere il proprio oro usato e ottenere soldi, contan-ti. Oggi il metallo giallo rimane una delle componenti principali delle riserve delle banche cen-trali. Il suo prezzo viene fissato due volte al giorno a Londra in un asta tra i membri della Lon-don Bullion Market Association, alle ore 10,30 e alle 15,00. In questo ultima sessione viene battuta la quotazione che farà poi da riferimento al prezzo del bene a livello mondiale. I prezzi dell’oro vengono influen-zati dalla richiesta mondiale

di articoli di gioielleria e dalla domanda industriale. Per que-sto motivo l’oro si è apprezzato sensibilmente durante gli ultimi anni, ed oggi, è sempre più vantaggioso vendere i propri oggetti preziosi per ricavarne denaro contante. Quando si vendono i propri gioielli, per ricavarne denaro contante, la valutazione viene effettuata sul momento. Il pagamento è effettuato esclusivamente in contanti. Spesso la quotazione offerta differisce, molte vote in positivo, dalle quotazioni del mercato. Ma non tutti i gioiel-li in oro sono composti della stessa percentuale di metallo prezioso. Data la sua partico-lare malleabilità e morbidezza, l’oro viene spesso lavorato in lega per la produzione di bracciali, monili e quant’altro. Solitamente i metalli che vanno a creare le leghe auree sono il rame e l’argento. La presenza di percentuali maggiori del pre-zioso metallo giallo determina una maggiore valutazione del gioiello che si intende vendere. L’oro utilizzato in gioielleria può avere una purezza massima di 18k, in quanto un quantitativo maggiore ne renderebbe im-possibile la lavorazione.

L’oro da gioielleria, cioè quello legato a uno o più metalli per aumentarne la rigidità, presenta una colorazione bianca o rossa, a seconda del tipo di lega (con argento o rame). Le varietà dell’oro sono:

L’oro verde è composto al 75% d’oro, al 12,5% d’argento ed al 12,5% di rame;L’oro giallo è composto al 75% d’oro, al 12-7% d’argento e al 13-18% da rame;L’oro rosa è normalmente composto dal 75% d’oro, al 6,5-5% d’argento ed al 18,5-20% da rame;L’oro rosso è composto al 75% d’oro, al 4,5% d’argento ed al 20,5% di rame;L’oro bianco da gioielleria è composto al 75% da oro, ed al 25% da nichel, argento o palladio;L’oro blu è una lega di oro e di ferro. Un trattamento termico ossida gli atomi di ferro sulla superficie dell’oro, e gli dona la colorazione azzurra.

IL FUTURO È TUTTO D’ORO

ECONOMIA

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Collegarsi ad internet da casa senza tele-fono fisso diventa sempre più facile ed

accessibile. C’è infatti chi non dispone di una linea telefonica e chi ha intenzione di liberarsi dal canone, rinunciando al te-lefono fisso mantenendo però il collegamento a internet, strumento essenziale di in-formazione, contatti e svago. Esistono ormai alcune soluzio-ni per collegarsi in rete senza l’obbligo della linea telefonica tradi-zionale. “Ci si può collegare a inter-net tramite traf-fico dati – dice Filippo d’Angelo di Telephone Con-nection – se ave-te uno smartphone o un cellulare che permette il traffico dati, allora potete sfruttarlo anche dal computer di casa, collegando il cellulare al Pc”. L’altra alternativa è il collega-mento ad internet tramite chiavette USB, per navigare con una buona velocità e co-pertura, ideale per stare con-nessi da casa senza necessità di telefono fisso, ma anche da portatile in qualsiasi posto, parco, treno, case di amici. “La chiavetta USB è l’ideale – continua Filippo d’Angelo – per chi naviga frequentemente su internet sia per lavoro che per i download dalla rete”. Voda-fone ha pensato ad un’offerta molto competitiva per rima-nere sempre collegato con il mondo, of-frendo sia inter-net senza telefo-

no fisso, a prezzi vantaggiosi. Vodafone Casa con solo ADSL Dati permette la con-nessione ad internet, tramite Internet Key (chiavetta USB che si collega al pc, per na-vigare ovunque) e tramite la Vodafone Station, un modem che grazie al WiFi permette di stare sempre online da casa. Per chi invece non sa rinun-ciare alla linea telefonica do-mestica Vodafone Casa offre Tutto Flat Ovunque e Flat

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– termina il titolare di Tele-phone Connection – è stata prorogata fino al 16 aprile 2011 per chi intende effettua-re la portabilità”. Chi infatti attiverà Passa a Vodafone avrà diritto a raddoppiare le ricariche fino ad un massimo di 200 euro ogni 31 giorni e potrà navigare gratis dal pro-prio cellulare. Per chi presenta un amico, invece, ci sono 10 euro di ricarica omaggio per 6 mesi, mentre invece, per chi passa a Vodafone, con soli 10 euro verrà offerta una sim con all’interno 20 euro di traffico utile. Per scegliere il migliore piano tariffario è consigliato fermarsi al centro specializza-to Telephone Connection, che potrà mostrarvi mettendole a confronto le diverse opzioni che si possono attivare.

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Le sigle non si contano: Full HD, OLED, LED, Full LED, 3D. Ma il concetto è sempre lo

stesso: la tv! Si fa un gran parlare di nuove tecnologie per televisori e i lanci sul mercato di nuovi e accattivanti prodotti sono all’ordine del giorno. Al lancio delle nuove tv 3D di Sony, risponde LG con un prodotto doppiamente innovativo, già disponibile a marzo: la tv 3D LX9800 Full LED. Il 3D è compatibile con i nuovi formati in Blu-ray, a patto di comperare un player adeguato e gli occhialini; il Full LED “spalma” i suoi 2.160 pixel lungo l’intero pannello e non intorno al perimetro,

come invece accade con i modelli oggi in commercio. “Ciò consente di ottenere una TV super-sottile: in tutto misura soltanto 2,5 cm di spessore – afferma Fabrizio Giorri di Net System

Computer – con una cornice posteriore appena accennata, spessa meno di 1 cm”. Anche la Sharp non rimane indietro con le

novità in campo di grande schermo. La nuova tv LC-46LE820E è dotata di uno schermo X-GEN Quattron che amplia lo spettro colorimetrico, leggendo non solo i sotto-pixel rossi, verdi e blu, ma anche quelli gialli. “All’eccezionale ricchezza dei colori si aggiunge la resa particolarmente luminosa

della tecnologia LED Edge – continua Fabrizio Giorri – offrendo immagini Full HD dalla profondità incredibile”. Forte di un mega-contrasto dinamico da 6.000.000:1, la qualità d’immagine della tv Sharp offre anche una frequenza di scansione da 100Hz, riducendo in modo significativo la persistenza dell’immagine, rendendola l’ideale per godersi appieno un film d’azione ed altri eventi sportivi. Anche la qualità audio non è certo da meno. Supportando le tecnologie Virtual e Dolby Surround , il televisore Sharp integra 2 altoparlanti e 1 subwoofer, per una potenza sonora totale da 35 Watt. “Ormai le nuove televisioni abbinano alla loro classica funzione d’uso le migliori tecnologie in ambito di multimedialità – termina Fabrizio Giorri – con prese HDMi (ovvero la

vecchia presa scart in formato alta definizione) per le fonti digitali, lettori multimediali tramite la porte USB 2.0”. In tanti modelli di nuove televisioni è anche possibile avere il wireless per poter navigare in internet con il telecomando, visualizzando comodamente video in streaming o accedendo alle più comuni pagine web. Infine il bluetooth, utile per poter vedere le foto e i video del proprio cellulare in formato.... HD!

Le nuove gamme delle più famose marche di tv si caratterizzano per colori ricchi come non mai, con design che catturano lo sguardo, con qualità d’immagini definite. Sono queste le carte vincenti per il futuro del LED 3D Full HD

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La pausa caffè fa bene al cervello e aumen-ta la produttività sul lavoro: lo dichiarano

gli psicologi e le statistiche. E quando non puoi andare al bar per prenderti un meritato quarto d’ora di riposo, c’è chi il bar te lo porta a domicilio. Interessante iniziativa di Ar-nold’s, rinomato locale villaci-drese che, seguendo i precetti della moderna scienza socio-logica, che ritiene “salutare� una meritata pausa a base di cornetti, espresso e cappuc-cino, si è inventata il servizio �bar dove vuoi�. Basta una chiamata (il numero è 345 9426264) e nel giro di pochi minuti ecco arrivare ciocco-late, succhi, cocktail e long drink ghiacciati. Dietro questo servizio a domicilio esiste una filosofia che prende spunti da serissimi studi scientifici. Secondo uno studio di Ariel-le Tambini del Dipartimento di Psicologia della New York University , infatti, fare una pausa favorisce un lavoro più produttivo. Interrompersi per qualche momento favorisce infatti la concentrazione, l’apprendimento e la memo-rizzazione dei dati preceden-temente acquisiti dal cervello. E se la pausa è una �pausa caffè� il tutto ha anche più gusto. Partendo da questa piccola grande verità il Bar Ristorante Arnold’s si è inven-tato un sistema per portare il bar dalle persone che non possono recarsi al bar. L’idea è partita dalla consapevolezza delle difficoltà che creano i ritmi frenetici imposti dalla società, e concedersi dei mo-menti di relax per assaporare i piaceri delle ricette del bar è sempre più difficile. Si tratta di una novità assoluta in termini di servizio al clien-te. Non solo per impiegati

costretti a stare chini per ore sui videoterminali o agenti di commercio che tra un appun-tamento e l’altro dimenticano di dar retta ad ogni segnale di riserva energetica prove-niente dal proprio corpo. An-che le madri casalinghe che tra una faccenda domestica, un bagno al pupo o la cam-minata per accompagnare il figlio a scuola non hanno più un attimo da dedicare a se stesse. Le occasioni che possono rendere indispensa-bile un servizio di catering basato su prodotti da forno, espressi, cocktail e cappuccini sono veramente tante. Un pomeriggio tra amiche, una festa di compleanno, o un pizzico di sana pigrizia. Se ci si mette anche la scienza ad avallare il piacere di farsi ser-vire direttamente a casa pro-pria, o nella propria auto in giro per la città tutto sembra quasi paradossale. Eppure le ultime ricerche parlano chia-ro. Si tratta semplicemente di salvaguardare la propria salu-te. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Neuron, infatti, conferma ed estende la teoria secondo la quale la pausa durante l’attività lavorativa serve in un certo senso a facilitare il processo di memorizzazione dati del cervello. Il servizio Bar a Casa Tua nasce dalla consapevo-lezza che spesso l’ambiente domestico o lavorativo è il più consono per mantenere un alto standard di redditività nei propri impegni e contempora-neamente staccare per ricari-carsi. Il menù è consultabile direttamente su internet alla pagina Facebook: Arnold’s SAKIAGI, ma per chi non ha disponibilità di una connessio-ne, basta chiamare al telefo-no e tutti i desideri verranno esauditi.

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Torna prepotentemente di moda lo Swing degli anni ‘40 e ‘50. Questo è un genere musicale jazz, nato

negli anni venti ed evolutosi fino a divenire uno stile definito nel 1935 negli Stati Uniti. Si distingue per un caratteristico movimento della sezione ritmica e per un tipo di esecuzione delle note con un rit-mo “saltellante”. E’ leggero, alle-gro e facilmente orecchiabile. I più famosi musicisti swing sono artisti vulcanici e poliedrici come Count Basie, Louis Prima, Fats Waller, Duke Ellington. Nel Sarrabus, e più precisamente a Muravera, si è formato da ormai oltre due anni un gruppo di musicisti che, grazie alla passione per questa musica senza tempo e la forte attrazione verso le atmosfere degli anni ’40 e ’50, si sono riuniti per forma-re una piccola orchestra sotto il nome di Wholly Cats. La band è formata da Federica Pilloni alla voce, Danilo Murtas al contrabbas-so, Stefano Duca e Polo Pili alla chitarra, Marco Orrù al sax solista, Danilo Atzori al sax, Alessandro Viola alla batteria. “Proponiamo brani strumentali orchestrali, ar-rangiati però in chiave moderna – dice Danilo Murtas – con suoni puliti, eseguiti con strumenti acu-stici che riescono a riprodurre le tipiche atmosfere soft di questi anni”. Amanti dello swing e delle atmosfere retrò, i Wholly Cats contano nel loro repertorio pezzi classici di questi ruggenti anni come Boulevard of Broken Dreams e Bugs di Sam Butera, che suonò il sax nell’orchestra di Louis Prima, Night Train Jimmy Forrest, Reet Petite Jackie Wilson, ma anche brani di artisti più moderni che si riallacciano alla tradizione swing come Wild Saxophone di Brian Setzer, chitarrista e voce degli Stray Cats. Il nome dell’orchestra Wholly Cats è invece un tributo ad una canzone di Charlie Christian, padre della chitarra elettrica jazz, che ha posto le basi del solismo rhythm & blues e rock degli anni a venire. Per contatti: [email protected], oppure 339.7864166. Buon swing a tutti!

Foto: Antonio Uras

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Il Carnevale delle Ban-de, organizzato dall’as-sociazione bandistica di Santa Cecilia di Vil-

lacidro, si prepara per il suo secondo decennio di attività. Il tempo è passato veloce, ma lo spirito che ha caratterizzato l’apertura di questa manifesta-zione, legata ai festeggiamenti carnevaleschi, è rimasto inva-riato. Dare corpo ad un mo-mento di coesione all’insegna della musica d’insieme, dimen-ticando per un attimo i decibel delle sfilate più rumorose che costellano i rinomati carnevali dell’isola. Niente carri alle-gorici, niente pesanti mezzi meccanici e complicate core-ografie di cartapesta. Banditi soprattutto i sistemi di am-plificazione elettronici. Solo musica suonata sul momento, dal vivo, e cori, danze e tanta fantasia, a comporre il magico corteo che riesce ad attrarre dietro sé un fiume di persone incuriosite e divertite dal sin-golare evento. La filosofia su cui si basa il Carnevale delle Bande è tanto semplice quan-to di successo. E’ un ritorno al passato, quando il carne-vale assumeva la funzione catartica dello sfogo e dallo stravolgimento dei ruoli, ma serviva anche per rinsaldare rapporti tra persone diverse. I gruppi che compongono il carnevale delle bande proven-gono da tutta la Sardegna e sono composti, spesso, da veri e propri professionisti del settore bandistico e corale, il che trasforma l’evento in una vera e propria kermesse di ospiti illustri capaci di dar

vita ad esibizioni impossibili da catturare tutte nello stesso evento. Anche quest’anno al Carnevale delle Bande sarà abbinato il concorso “Sa Mel-lus Cumpangia” e l’attribu-zione del “Super Jollyno”, ai gruppi che si distingueranno per la capacità di coinvolgi-mento del pubblico e di at-tirare l’attenzione ed il loro modo di interpretare la sfilata. Il concorso prevede quattro categorie: bande, cori, scuole e asili nido, gruppi liberi. Pos-sono concorrere tutti coloro che ne faranno richiesta, com-pilando un apposito modulo, reperibile presso la sede della Banda di Villacidro in via Par-rocchia 202, presso il Parco Pubblico n°2 , dal lunedì al sabato, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, oppure ci si può rivolgere ai seguenti numeri telefonici: 070 2346139 - 339 8111457. Una giuria osserve-rà i gruppi durante la sfilata. I premi consisteranno soprat-tutto in prodotti locali messi a disposizione da produttori e commercianti. Importantissi-ma sarà la partecipazione delle scuole, perché in fondo, i protagonisti della festa sa-ranno loro: i bambini. Parte-cipano tantissimi bambini dagli asili nido in poi, imprimendo al carnevale una singolarità unica rispetto agli altri di più antica tradizione. Gli organizzatori hanno pensato a far si che sia un momento di festa tranquillo per tutti senza bandire la gioia ed il divertimento.

Carnevale in musica a Villacidro, un’esperienza unica in Italia. La banda accorda i fiati, e parte per le vie del paese. Tutti insieme per l’undicesima volta, il 13 marzo 2011, per dare inizio al corteo, come sempre, dal piazzale antistante le scuole elementari villacidresi di via Farina.

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Il 2011 si prospetta come l’anno del riscatto per SUV e Crossover. Accusate

di elevati consumi e tassi di inquinamento irrispettosi dell’ambiente, le case costruttrici che da tempo si dedicano alla produzione di queste autovetture stanno sviluppando modelli capaci di creare il giusto compromesso tre le prestazioni che hanno contribuito a realizzare il mito della moderna sport utility e le necessità date dai forti rincari dei carburanti, limitando al massimo le emissioni di CO2 e contenendo, quando è possibile, le dimensioni. E’ proprio per far fronte alla grande offensiva di SUV compatti che sta affollando il mercato, che la Toyota RAV4 si presenta in una veste estetica rinnovata e più elegante. Il restyling della RAV4 si percepisce nel frontale, dotato di nuovi fari, cofano, passaruota e caratterizzato dalla griglia “a onde”. Al posteriore invece sono stati adottati gruppi ottici a LED. A sostituire i precedenti allestimenti “base”, Sol e Luxury adesso ci sono i due equipaggiamenti Exclusive e Executive. Quest’ultimo è disponibile con le motorizzazioni top 2.2 D-CAT 180 con cambio manuale a 6 rapporti e 2.2 D-CAT 150 con cambio automatico a 6 rapporti. Suzuki propone invece la nuova versione della Gran Vitara. La vettura si è fatta un piccolo lifting, sia in versione 3 che 5 porte. La nuova Gran Vitara è ora più cittadina e meno off-road. Tuttavia restano salve le sue “competenze” sui terreni accidentati. Sulla coda si notano modifiche al portellone, che rimpiccioliscono la vettura di ben 20 cm. Gli interni assicurano come sempre un comfort elevato, sebbene

lo spazio si riduca nella tre porte. Si parte dalla 1.6 VVT 3p da 106 cavalli fino alla versione più potente tra i benzina, il 2.4 . Per i diesel sono proposte tre versioni del common rail 1.9 da 129 cavalli. Tutte le versioni sono Euro5, e beneficiano di trazione integrale. Il Crossover compatto è una vettura molto di moda in questo periodo. Il Mitsubishi ASX rientra alla perfezione in questa categoria. E’ lungo circa 4,3 metri e con un passo di 2,67 garantisce un’abitabilità più che discreta, anche per 5 persone. L’ASX offre anche un discreto bagagliaio, che parte da un minimo di 416 litri di capacità di carico. Disponibile a trazione 4x4 o 4x2, ha un diesel 1.8 da 150 cavalli. Disponibile anche un benzina di 1.6 litri che eroga 117 cavalli che offre prestazioni più tranquille. Nissan percorre la strada dell’aggressività con il nuovo modello della Juke. Nessuna modifica ai bombatissimi passaruota, vero elemento caratterizzante dell’estetica, mentre il padiglione confluisce dolcemente nel piccolo ed inclinato lunotto. Le rotondità della Nissan Juke riescono così a dissimulare una lunghezza non certo contenuta (4,14 metri), ben mascherata anche dalla notevole larghezza (1,77 metri); l’altezza è invece pari ad 1,57 metri. Questi ed altri SUV, crossover e veri fuoristrada vi attendono nei locali della Brandolini, perché acquistare in sicurezza significa poter contare su un autosalone famoso nel settore per serietà, professionalità e cortesia, dotato di officina, reparto ricambi e assistenza stradale in grado di risolvere con efficienza ogni imprevisto al volante. Brandolini auto fuoristrada srl è tutto questo e molto di più.

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Il trasporto di merci pericolose è soggetto a norme e regolamenti molto dettagliati, for-

mulati in base al tipo di ma-teriale trasportato e ai mezzi di trasporto utilizzati. In gioco c’è l’approvvigionamento energetico di industrie e atti-vità artigianali strategiche per l’economia isolana. Più che in altri comparti dell’autotra-sporto, quindi, in quello dei prodotti pericolosi è impor-tante la formazione per tut-ti i protagonisti dell’atti-vità, dagli autisti ai manager dell’impresa. La ditta Pittau Trasporti di Villacidro sta investendo parecchio nel tra-sporto di merci pericolose. Parte della sua flotta di circa 70 mezzi, molti dei quali dotati di cisterne coiben-tate per il trasporto di merci ad alte temperature, è stata adibita a questo tipo di lavoro, acquisendo compe-tenze particolari e specifiche, perché nulla sia lasciato al caso. “I trasporti speciali ADR – dice Carlo Pittau di Pittau Trasporti – seguono una re-golamentazione particolare relativa a merci particolari (infiammabili, esplosivi, cor-rosivi, radioattivi, ecc). Le aziende di trasporto ecce-zionale conto terzi che effet-tuano questi servizi devono essere con un elevato livello di specializzazione tecnolo-gica ed organizzativa”. Ogni soggetto coinvolto nel trasfe-rimento di merci pericolose (speditore, caricatore, tra-sportatore, destinatario) ha i suoi precisi doveri, a partire dallo speditore (indicato an-che come mittente) che deve provvedere alla classificazione delle merci, alla scelta degli imballaggi (o dei contenitori o delle cisterne) appropriati in relazione alle caratteristiche di pericolosità delle merci, a fornire al trasportatore tutti i documenti necessari per poter effettuare il trasporto a regola d’arte e in sicurezza. “Il mezzo di trasporto –con-tinua Carlo Pittau – prima di

essere autorizzato al carico di merci pericolose, deve essere attrezzato specificatamente per le classi di materiali, de-stinato ad ospitare attrezza-ture evidentemente diverse a seconda del tipo di perico-losità”. Ad esempio, saranno obbligatoriamente a bordo estintori specializzati per le merci infiammabili oppure ci saranno adeguate aper-ture di aerazione nel caso di merci allo stato gassoso. Per quanto riguarda il trasporto su una delle prime condizioni fondamentali è che sull’au-tocarro sia riportato in modo molto visibile il fatto che nel vano di carico sono stivate merci rivestenti carattere di pericolosità. “A tal fine sono applicati – specifica il titolare di Pittau Trasporti – a secon-da della modalità di trasporto (in colli, cisterna o rinfusa), sulla parte anteriore e po-steriore ed eventualmente sui lati degli autocarri o dei carri ferroviari, dei pannelli e delle etichette di pericolo”. I primi, di colore arancione e di forma rettangolare (dalle misure di cm. 40 x 30), le seconde a forma di quadrato posto sulla punta (losanga) di cm 25x25 o 30x30. Il tra-sportatore alla guida di un veicolo su cui è caricata mer-ce pericolosa deve essere in possesso, in generale, oltre che della normale Patente di guida, del Certificato di Formazione Professionale A.D.R., ottenuto per esame dopo un corso specialistico su vari argomenti concernenti il trasporto di merci perico-lose. Il certificato ha durata 5 anni dalla data dell’esame ed è rinnovabile un anno prima della data di scadenza dello stesso. La presenza di un consulente specifico che si occupa di tutti gli aspetti tecnici relativi al trasporto ADR completa il profilo tec-nico dell’azienda che è anche in fase di acquisizione della certificazione di qualità ISO 9001.

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La Lancia Ypsilon si è rifatta il trucco per affrontare con stile anche il 2011. Il suo

primo lancio risale ormai al 2003, ma le luci della ribalta non hanno offuscato la sua ancor efficace personalità. Nell’attesa della cinque porte che verrà, e che vedremo al Salone di Ginevra, Lancia Ypsilon Collezione 2011 è disponibile già da febbraio presso i concessionari italiani. Rimangono inalterati alcuni punti di forza come gli eleganti abbinamenti di colore, le molte possibilità di personalizzazione, la compattezza delle dimensioni e la posizione di guida alta, mentre i nuovi proiettori con parabola a cannocchiale e gli specchi retrovisori esterni neri ne aggiornano il look. Gli interni accolgono passeggeri e guidatore nell’ambiente coinvolgente di un abitacolo funzionale e flessibile, curato nei dettagli e dove si possono trovare materiali pregiati e raffinati. Ancora una volta spiccano gli azzeccati accostamenti cromatici tra le tinte della carrozzeria e quelle dei rivestimenti interni.In dettaglio, l’allestimento base Diva propone un

nuovo tessuto tecnico nero (Tecnocity) mentre la versione top di gamma Platinum si contraddistingue per la selleria realizzata in Pelle e Castiglio che, sulla parte centrale del sedile, presenta una composizione grafica tridimensionale basata sulla scritta “Lancia”. Disponibile in colore nero e purple, questa selleria è poi impreziosita da cuciture a contrasto in pelle color ghiaccio. L’ebanisteria interna è rivestita di simil pelle in tinta ghiaccio che conferisce alle superfici un tocco raffinato e ne accentua la sensorialità al tatto. Lancia Ypsilon Collezione 2011 propone tre motorizzazioni Euro5: il benzina 1.2 da 69 CV e il 1.4 da 77 CV bi-fuel (benzina/GPL), entrambi con emissioni di CO2 pari a 114g/km sul ciclo combinato che collocano il modello ai vertici del segmento per il basso impatto ambientale. A questi propulsori si aggiunge il 1.3 Multijet da 75 CV con DPF di serie che fa registrare 109 g/km di emissioni di CO2.

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La mountain bike è il mezzo ideale per visitare località raggiungibili altrimenti

solo con idonei mezzi a motore, o in marce di diversi giorni. Si possono effettuare emozionanti escursioni attraverso sentieri che consentono di ammirare paesaggi suggestivi nel pieno rispetto dell’ambiente. Le bici da mountain bike non sono tutte uguali, spesso è difficile scegliere quella più adatta per noi. “Consigliamo sempre il telaio in alluminio, la forcella anteriore ammortizzata, pneumatici tubeless e manubrio rialzato – dice Agostino Pistis di Centralmoto – così come il cambio Shimano dotato di un braccio più lungo”. Il telaio in alluminio rende la bici più leggera, ideale per lunghi percorsi e ripide salite; se analizziamo il movimento della bici durante una veloce discesa, notiamo che ogni urto della ruota anteriore contro un ostacolo si tramuta in un contraccolpo sul manubrio e su tutta la bici. La forcella ammortizzata cerca di eliminare questo contraccolpo

offrendo maggiore comfort di guida, minore affaticamento di mani e braccia, minori sollecitazioni della struttura della bici e minore rischio di forature della ruota anteriore, risolvibile in ogni caso con dei pneumatici tubeless. Il manubrio rialzato offre vantaggi in termini di comfort, guidabilità, controllo, e rende la bici più leggera: in salita o su terreni accidentati infatti, capita di non riuscire a spingere bene sui pedali. Il manubrio rialzato sposta il baricentro della bici permettendo di spingere contemporaneamente con braccia e gambe. Il cambio deve avere il bilanciere lungo, in modo da consentire cambi più repentini della catena. Presso Centralmoto si potrà trovare una vasta gamma di freni a disco, e per chi usa la mountain bike a livello amatoriale dei coprisella in gel, per un maggiore comfort di seduta. “Per la sicurezza di tutti – dice Agostino Pistis – raccomandiamo di affrontare le escursioni in mountain bike con la massima prudenza”. Verificate quindi il perfetto funzionamento di tutte le parti della Mtb, soprattutto

i freni; vestitevi con un abbigliamento adeguato al periodo e alle condizioni meteorologiche; allacciate per bene il casco in testa; prendete sempre con voi attrezzi, strumenti di ricambio, ma anche bevande e riserve di cibo energetico e cartina topografica della zona. Talvolta le associazioni organizzano pedalate, escursioni ed eventi per promuovere la pratica dell’uso della bicicletta:

“l’ASD Seddori ha promosso lo scorso 23 Maggio la pedalata attorno al Castello di Sanluri – termina Agostino Pistis – e chi si volesse iscrivere e partecipare ad eventi agonistici sarà più che benvenuto, perché sia i professionisti che i dilettanti portano sempre nuove idee e stimoli ad un’associazione sportiva”.

MOUNTAIN BIKE: NATURA E ATTIVITA’ FISICA AL SERVIZIO DELLO SPORTIVOGli ampi spazi, la diversità dei paesaggi e il clima mite del Medio Campidano, rendono possibile la pratica di numerosi sport all’aria aperta in tutte le stagioni. Il mountain biking sta diventando una delle più importanti attività turistico sportive di esplorazione dei paesaggi della Sardegna, perché mette in relazione sport, cultura e rispetto della natura

DUE RUOTE

CALENDARIO MOUNTAIN BIKE 2011, CAMPIONATO SARDO FCI (FEDERAZIONE CICLISTICA ITALIANA)

MARZO• 13 – MTB Fluminimaggiore MTB Il Fluminese A.S.D.; gara di cross country• 20 – MTB Gonnosfanadiga Taxus Baccata MTB Club A.S.D.; 1^ prova Campionato regionale di cross country• 27 – MTB Guspini Arkitano MTB Club A.S.D.; 2^ prova Campionato regionale di cross country

APRILE• 3 – MTB - XC Escolca G.S. Vigili del Fuoco A.S.D.; gara di cross country• 10 – MTB Sennori Mountain bike Sennori A.S.D.; 3 ^ prova Campionato regionale di cross country• 17 – MTB Marrubiu Ossidiana Bike A.S.D.; 4^ prova Campionato regionale di cross country

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La tradizione della tes-situra dei tappeti sardi si perde nella notte dei tempi. Un tempo le

giovani abitanti degli antichi villaggi rurali producevano i loro tappeti per portarli in dote una volta che si sa-rebbero sposate. Il tappeto sardo nasce come elemento decorativo della tradizio-nale casa sarda. Più spesso veniva posto come comple-mento decorativo della tipica cassapanca intagliata. Posi-zionato al di sotto della gran-de madia depositaria della dote della sposa e del piccolo tesoro domestico, il tappe-to rimaneva in bella mostra nel suo perimetro esterno. Questo ne spiega la struttura costituita da una sezione con figure geometriche e due falde laterali che fungono da ornamento. L’arte della tessi-tura dei tappeti sardi è stata tramandata, di generazione in generazione, come una ricchezza economica, oltre che artistica, e fino ai tempi recenti è stata un’importante fonte di sostentamento per molte famiglie. Le decorazioni rappresentano soprattutto motivi floreali e geometri-ci, ma anche figure zoomor-fe e misteriosi simboli ar-caici. La tecnica di intreccio dei robusti tessuti più usata nell’isola è quella denominata a “pibiones” (a grani), prati-cata su telai orizzontali, con la quale si realizzano tappeti, coperte, tende, copricuscini, tovaglie e tutto ciò che può essere utilizzato nella vita domestica. Altra tecnica di in-treccio è quella denominata a “un’in dente“, tale lavorazione crea delle vere e proprie tra-me che si dipanano per tutta la superficie del tessuto. In tempi recenti il tappeto sardo

ha acquisito sempre maggior pregio e riconoscimento arti-stico. Oggi questi veri e propri oggetti di culto sono diventati complementi di arredamento per le tipiche case sarde, ma anche per quelle moderne. I tappeti si sono arricchiti di nuovi motivi e colorazioni. La tessitura e la produzione di tappeti, è considerata una delle forme di artigianato più rappresentativo del patrimo-nio culturale della Sardegna. Il mestiere della tessitura e la produzione di tappeti tradi-zionali ancora oggi è un’arte preziosamente conservata e diffusa commercialmente. Nei secoli passati era una delle attività più importanti svolte dalle donne che, attraverso la tessitura e la creazione di manufatti, potevano parteci-pare attivamente al sostenta-mento familiare. Sino a qua-ranta, cinquanta anni fa era possibile, soprattutto percor-rendo i paesi situati all’interno dell’Isola, vedere moltissime donne davanti al telaio di le-gno impegnate nella compo-sizione dei pregiati manufatti. Al giorno d’oggi è sempre più raro scorgere scene di questo tipo. Nonostante l’avvento della industrializzazione, i tappeti tipici della tradizione sarda non hanno perso le caratteristiche di tradizione, bellezza e austerità che, da sempre, li hanno contraddi-stinti. Questa lunga tradizione rischia oggi di scomparire a causa dell’enorme progresso che è avvenuto nel campo della tessitura e nel sempre minor interesse da parte delle donne, portavoce della lunga tradizione, che sempre meno si dedicano al faticoso lavo-ro manuale con i telai di un tempo.

TRADIZIONI

UN MAGICO TAPPETO ANCORATO ALLA TRADIZIONE

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La crema di cioccolato è molto cremosa e piacevole, molto apprezzata

da chi ama i liquori dolci, o da chi non ama i liquori eccessivamente alcolici. I suoi pregi sono gli stessi della barretta: allenta lo stress, stimola il buonumore, da una sferzata di energia, riscalda il corpo, qualche volta anche l’anima. Gustarlo fa nascere un piacere sensoriale, e difatti in Messico fin da tempi remoti, quella del cioccolato era considerata la pianta del denaro poiché i suoi frutti erano merci di scambio con altri prodotti alimentari, prodotti tessili e qualche volta anche come pagamento di piaceri amorosi. Il liquore al cioccolato è ideale per chiudere il pasto in abbinamento a gelati, dolci al cucchiaio e soprattutto a dolci alla frutta. La distilleria I Nuragici ha dedicato al cioccolato una delle sue bottiglie nella nuova Linea Creme, composte, oltre che dal nettare brunito, dalla crema al torrone, al melone, al mirto e al limone. “Abbiamo creato la linea di creme liquorose spinti dalle nuove esigenze del mercato – dice Andrea Melis, titolare e mastro distillatore de I Nuragici – queste vanno ad aggiungersi alla linea classica, ai Liquori dei Frati, e a I Bronzetti. Abbiamo scelto delle essenze che potessero combinare sia la tradizione della Sardegna, con gusti molto richiesti dal

pubblico come la crema al limone e mirto, integrando però con liquori poco presenti sul mercato ma molto richiesti come le creme di melone, torrone e cioccolato, tutte di grande carattere”. La crema di limoncello è la rivisitazione più cremosa del liquore limoncello, è una preparazione molto delicata che comprende panna e latte. “Viene servita generalmente ghiacciata dopo i pasti, ma è ottima da gustare in ogni momento della giornata” – continua Andrea Melis. Per l’ottima riuscita del prodotto finale è importante utilizzare prodotti di primissima qualità, i limoni infatti devono essere medio-grossi e dalla buccia spessa. La crema di limoncello è un ottimo liquore digestivo; se gustato dopo un pasto, dà la piacevole sensazione di aver smaltito il superfluo. Tra i vari utilizzi c’è anche la possibilità di unirlo a del ghiaccio tritato per preparare una sorta di granatina, oppure lo si può utilizzare per arricchire una coppa gelato o aggiungerlo ad una crema per dolci. Infine, con la crema di limoncello, si possono sviluppare tante ricette: viene infatti adoperato come bagna sul pan di spagna, e per tutte quelle preparazioni che richiedono un inzuppamento.

Amato, osannato e mangiato racchiude in sé il sapore della vita e quasi sempre è un misto di dolce e amaro. Disprezzato da chi è a dieta per le sue tante calorie, ma al tempo stesso comprato per eccedere in qualche peccato di gola. Il cioccolato

non è solo una barretta, ma può anche essere assaporato come crema di liquore, diventando un ottimo accompagnamento al caffè, durante il dessert, oppure può essere un’idea regalo, per accompagnare cesti o ricorrenze particolari.

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La diatriba tra i due tipi di stampa è nata dal cambiamento delle esigenze del

mercato: infatti secondo uno studio compiuto dal Prof. Frank Romano del Rochester Institute of Technology, oggi più della metà di tutti i lavori a stampa hanno una tiratura inferiore alle 2000 copie e si sta assistendo ad un cambiamento epocale, pari a quello che negli anni ‘50 avvenne con la rilievografia sostituita dalla stampa offset. Secondo lo studio quindi, in un’ottica evoluzionistica, si passerà dalla offset alla stampa digitale. “Quest’ultima infatti è utilizzata principalmente per stampati d’alta qualità in basse tirature, anche 10 o 15 copie, come cataloghi o per la realizzazione di stampati di prova – dice Mauro Virdis , titolare di G&M Arti Grafiche – oppure per chi desidera stampare grandi quantità in poco tempo, sacrificando però la qualità”. I macchinari migliori per la digitale sono in grado di stampare anche su supporti non cartacei come PVC o plastica, rendendoli estremamente competitivi nel mercato. La stampa offset invece è una tecnica che ormai ha raggiunto la sua piena maturità tecnologica, e riesce a combinare grandi prestazioni con meno risorse possibili. E’ basata principalmente sullo stesso principio della litografia: il foglio non viene stampato a contatto diretto

con la pietra, ma attraverso l’impiego di tre cilindri a contatto tra loro. “Si tratta di una stampa indiretta – continua Mauro Virdis – ciò significa che la stampa avviene trasferendo l’inchiostro dalla lastra al caucciù, e da questo alla carta”. I vantaggi principali della stampa offset sono l’estrema definizione e risoluzione, e la capacità di mantenere un’elevata qualità anche su supporti non perfettamente lisci, rendendola il sistema ideale per ogni tipo di carta. Anche se la tecnologia del digitale è migliorata nel corso degli anni, la sua qualità intrinseca non ha ancora raggiunto il livello della stampa offset: “per questo motivo ci siamo dotati di una Heidelberg SM 102-8 colori – continua Mauro Virdis – che ci permette di accorciare i tempi di consegna, e ottenere un prodotto impeccabile”. La diatriba sull’evoluzione della stampa offset e digitale andrà avanti ancora a lungo, ma in definitiva “occorre lavorare sui bisogni dei clienti – termina Mauro Virdis – valutando con chi ci commissiona i lavori il processo di stampa da utilizzare, per portare i risultati più vantaggiosi per loro”.

Il mercato della stampa è in continua evoluzione, e con le nuove tecnologie già arrivate e in arrivo, si decideranno le sorti future della stampa offset e di quella digitale. Convivenza? Estinzione di una a favore dell’altra? Deciderà il mercato,

senza tenere conto degli obiezioni degli esperti, dei timori e delle esitazioni di tante aziende grafiche. Se si può fare un ipotesi, è probabile che, nel breve e medio periodo, le due tecnologie si divideranno il mercato per tipo di lavori, tirature e fogliazioni.

SCELTE DI STAMPAECONOMIA

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Resta completamente ignorata da stampa e telegiornali la vicen-da drammatica che si

sta verificando in Sardegna. Le prime preoccupazioni sono state immediatamente zittite dal Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che ha cosi sminuito la situazio-ne: “Quasi l’80% di materiale è stato recuperato, non c’è bisogno di creare allarmismi, le spiagge saranno ripulite entro un mese” (fonte: Adn-Kronos). Il tempo di recupero previsto dal Ministro è passa-to e la situazione non sembra essere migliorata. L’incidente da cui si è generata la cata-strofe attuale si è consumato lo scorso 11 gennaio: la nave Emerald stava scaricando nei depositi della centrale termoelettrica E-On di Fiu-me Santo del combustibile, quando da una lacerazione di appena 19 mm, apertasi in un tubo spesso 24 pollici, sono stati riversati in mare dai 18mila ai 45mila litri di olio combustibile (fonte: Ansa), anche se tuttavia re-sta difficile quantificare con certezza l’effettivo materiale riversato in mare. Parte del combustibile si può facilmen-te vedere in quella chiazza nero petrolio, che ha dappri-ma raggiunto la spiaggia di Platamona, fino ad alle coste della Gallura, poi la splendida spiaggia de La Pelosa a Stin-tino e infine il parco dell’Asi-nara. Si tratta di un quadro a dir poco allarmante non solo per l’ambiente e per la salute di chi abita in quelle località, ma anche per l’economia lo-cale, che molto affidamento fa sulla pesca e sul turismo estivo. La notizia, passata in sordina per troppi giorni, ci riguarda direttamente, perché il disastro ambientale, di cui stiamo parlando, è accaduto proprio qui, sulle coste della meravigliosa Sardegna. Stu-piscono anche le parole del Ministro Prestigiacomo, che riferendo in aula, durante

la seduta del 26 Gennaio in Commissione alla Camera, sul disastro ambientale in corso nell’isola, ha affermato come “la Sardegna dovrebbe essere contenta se non viene ricono-sciuto lo stato di emergenza nazionale perché significa che non c’è un’emergenza”. Eppu-re facendo un po’ di memoria storica ci si ricorda del gasolio unito all’olio combustibile, che a Febbraio del 2010 era finito nelle acque del fiume Lambro, in Lombardia, causando un altro disastro ambientale di grossa portata. Il Governo prestò subito soccorso con lo stato di calamità naturale, e i telegiornali ne parlarono per mesi. Probabilmente sia il Go-verno italiano che le redazioni giornalistiche utilizzano due pesi e due misure quando si tratta di terra sarda; op-pure possiamo anche pensare che lo stesso governo stia utilizzando la strategia del silenzio: se non si alimen-tano polemiche, il fatto non esiste, e i vacanzieri, ignari di tutto, continuerebbero ad affollare le coste. Credo che nessuno in Sardegna, e soprattutto nelle coste del nord, voglia perdere il gran-

de business del turismo, ma credo altrettanto che nessuno voglia offrire il triste spettacolo di spiagge nere, piene di catrame. Diventa un dovere morale parlare di un disastro, anche se certamente non porterà lustro alla nostra regione, ma un peccato ancor più mortale sarebbe quello di piegare la testa e far finta che nulla sia successo. E’ un do-vere morale protestare contro le ingiustizie, e farsi sentire in maniera pacifica, e senza strumentalizzazioni, a chi può realmente provare a risolvere la difficile matassa. E’ ciò che

ha fatto il gruppo dei Verdi che ha presentato un’inter-rogazione al Parlamento Europeo di Strasburgo. Al commissario europeo per l’Ambiente, lo sloveno Janez Potocnik, è stato chiesto di verificare presso il governo italiano perché questo non sia intervenuto con decisione e senza indugi. Il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli denuncia “sono qui per contribuire a dare rilevan-za nazionale a una vicenda che non ha avuto l’attenzione che merita a causa del ver-gognoso comportamento del

OPINIONI

NON SPEGNETE LE LUCI SUL DISASTRO AMBIENTALE DI PORTO TORRES di Raffaele Usala

[email protected] Sardegna del Nord è deturpata da una

macchia nera di petrolio, la politica nazionale rinnega l’emergenza ambientale e gli organi di informazione nazionale buttano un velo su una tragedia che porterà strascichi per chissà quanti anni. L’ olio combustibile versato in mare l’11 gennaio scorso attraverso una piccola lacerazione in un

tubo che collegava la nave cisterna Esmeralda ai depositi della centrale termoelettrica E.On di Porto Torres. Il greggio è finito in mare, causando ingenti danni alla flora, alla fauna marina, alla pesca, ma anche, e soprattutto, al turismo di massa del nord dell’Isola, di fronte al quale risulta incomprensibile il silenzio dei media.

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governo. Nessuno della Prote-zione Civile è stato inviato sul luogo della tragedia per coor-dinare l’emergenza ambien-tale nel nord Sardegna”. Lo stesso Presidente ha definito “irresponsabile il comporta-mento del Ministro dell’Am-biente, che aveva parlato di incidente di piccola entità”, (fonte: AGI) ribadendo il fatto che la Prestigiacomo “aveva il dovere di venire in Sardegna a coordinare le operazioni, mentre il suo lavoro è stato svolto dai sindaci e dai comi-tati spontanei”. La voce dei cittadini sardi inizia a farsi sentire in maniera forte e anche una parte della stam-pa nazionale ha cominciato ad informare gli italiani su quanto sta accadendo: alcuni servizi sul disastro di Porto Torres sono stati mandati in onda sia dal Tg3 che Radio3. Ma la protesta degli abitanti si sta indirizzando al Presidente della Regione Sardegna, per denunciare pecche e ritardi nel coordinamento delle ope-razioni di pulizia, invocando le dimissioni del Commissario Straordinario dell’Arpa Sarde-gna. Nel frattempo, i volonta-ri, che si sono messi a lavoro fin dal primo giorno dopo il versamento in mare dell’olio combustibile, sono impegnati nell’infernale opera di pulizia delle spiagge con i mezzi che riescono a trovare. In partico-lare, si sta ripulendo la zona di Stintino, tra Ezzi Mannu e le Saline, dove sono stati ri-trovati diversi Kg di catrame. Gabriela Battino, sindaco di Aglientu, comune della Gallu-ra, ha istituito l’unità di crisi: “occorrono risorse e strumen-ti che non abbiamo e ci ap-pelliamo al Ministero perché si attivi. L’area costiera che

va da Vignola a Capo Testa è un sito di interesse comuni-tario: i volontari, gli unici che vanno ringraziati, hanno rac-colto le palle di catrame più grosse, ma per i frammenti di olio che si sono mescolati alla sabbia e le rocce imbrattate di petrolio non possono fare molto: non abbiamo i mezzi adeguati” (fonte: La Nuova Sardegna.it). Dopo lunghi giorni di silenzio, è arrivato anche il comunicato della multinazionale E.On, re-sponsabile del disastro, che ha deciso di mettere in campo delle squadre per ripulire le coste danneggiate dall’olio combustibile. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, ma la marea nera tende ad espan-dersi a grande velocità: se non fosse stato per i volonta-ri, l’esito del disastro sarebbe stato ancora più drammatico. Da quanto si legge sul comu-nicato di E.On, “dalle attività di controllo eseguite nel tratto di mare compreso tra Stintino e l’Arcipelago della Madda-lena, non risultano tracce significative di prodotto da recuperare, così come non risultano allo stato attuale, tracce di inquinamento sul fondo marino”. E ancora: “non si rilevano conseguenze sui prodotti ittici della zona” (fonte: Ansa). Speriamo che al più presto la questione venga risolta, senza strumen-talizzazioni politiche da una parte o dall’altra nel chiedere dimissioni di funzionari che hanno mal gestito la questio-ne. Inoltre la sola opera di controllo non è sufficiente a scongiurare simili catastrofi, occorrono piani di emer-genza che sappiano fron-teggiare le crisi in corso, coordinati dalla Protezione Civile e dalle autorità prepo-ste. Le coste del nord Sar-degna dovranno ritornare al loro originario splendore, e lavorare per ottenere questo risultato sarebbe per la Giun-ta Regionale senz’altro una vittoria. Soprattutto ricordia-moci sempre di fare sentire la nostra voce, senza paura o riverenza, perché l’omertà e il silenzio mietono più vittime dei disastri. Molti cittadini stanno già facendosi sentire, pubblicando su fo-rum, blog e social network le immagini che attestano in quali condizioni versano le loro spiagge: foto e video confermano che molte spiag-ge sono ancora segnate dal passaggio del catrame, attac-cato agli scogli, raggrumato in bacini di acqua salata, che dovrebbero solo ospitare la fauna e la flora marina.

Nella pagina precedente, dall’alto al basso: spiaggia La Pelosa a Stintino; due immagini della raccolta del catrame du-rante le fasi di recupero ambientale delle spiagge colpite dal disastro. In questa pagina: veduta aerea del polo chimico di Porto Torres; spiaggia di Platamona; un pesce morto in seguito all’avvelenamento.

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