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N° 00 Giugno 2004 Prossimamente in questo La Gazzetta del ... · rete richiamati al piø presto,...

Date post: 16-Feb-2019
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Certo il titolo sembrerà provocatorio (e in qual- che modo vuole esser- lo!), ma lo scopo che la Gazzetta del Paesello si prefigge L proprio que- sto: smuovere le co- scienze, suonare le campane per chiamare la popolazione a raccol- ta, insomma... tutti in campo per marciare compatti contro il... nemico. OK, mi sono lasciato prendere la mano dal campanilismo, non lo faccio piø (forse). Scherzi a parte, i cugini di Ossi- mo, a colpi di salame di tutti i pesi e le misure, ci stanno facen- do fare una figura barbina; i loro programmi sono freschi e origi- nali e, nonostante la popolazione sia numericamente un terzo ri- spetto alla nostra (considerando anche la risaputa e storica riva- lità tra le due frazioni), riescono a coinvolgere una grande quan- tità di gente nelle manifestazio- ni, che riscuotono sempre gran- de e meritato successo. Detto questo, prima che un lun- ghissimo cotechino arrivi a scon- finare nel nostro territorio, sarà bene reagire. Forse non lo sapete, ma L nata una nuova Pro Loco, con tanto entusiasmo e, senza presunzio- ne, anche qualche buona idea. Tra queste La Gazzetta del Pae- sello, il giornale che state sfo- gliando, che vorrebbe essere un mezzo per essere piø uniti, per fare in modo che ogni Associa- zione, Ente, o singolo individuo possa dire la sua. Un giornale per il Bornese ma anche per il villeg- giante e per il turista di passag- gio, che possa sentirsi anchegli parte di una comunità, che pos- sa conoscere meglio il luogo scel- to per le vacanze, con le sue bel- lezze, la sua storia e le sue tradizioni e, soprattutto, la sua gente. Siamo serenamente convinti che esista un grande potenziale (purtroppo inespresso) nella po- polazione di Borno, e ci piacereb- be che almeno una parte di esso venisse messo a disposizione del- la comunità, per crescere tutti insieme tralasciando invidie e vecchi rancori. Una cosa che si sente spesso ri- petere alle varie riunioni, ma an- che nei bar, soprattutto quando si parla di turismo, L che con la gente di Borno non si può fare nulla, perchØ siamo chiusi, spi- lorci, e non abbiamo una menta- lità adatta. Il bello L che sono gli stessi Bornesi a criticarsi, sen- tenziando di fatto una specie di autogol! CL nellaria unattitu- dine all auto-razzismo vera- mente dannosa, che rende diffi- cile intraprendere qualsiasi iniziativa, perchØ si parte sfidu- ciati e senza lottimismo e lentusiasmo necessa- ri. E allora vorremmo po- ter dire : BASTA! Convinciamoci che sia- mo gente aperta, dispo- nibile e dinamica! Esi- stono già diverse realtà che funzionano bene in paese, ci sono tanti vo- lontari che si danno da fare in un modo o nel- laltro, persone che danno molto per la co- munità e, soprattutto, per il piacere di sentirsi utili e fare qualcosa di creativo. Poi ci sono le persone che hanno dato molto in passato, ma che forse ora si sono stancate, sono demotivate, disilluse e magari anche un po arrabbiate, perchØ non sono riuscite a cambiare le cose; infine ci sono le persone che potrebbero dare molto, ma non ne hanno voglia o, piø reali- sticamente, non sono abbastan- za stimolate. Noi vogliamo rivolgerci a tutti: cosa sapete fare? Siete bravissi- mi a fare il risotto? Riuscite a stare in equilibrio sul naso per 12 ore? Avete lunghia incarnata piø dolorosa di tutto laltopiano? Scrivete poesie degne di Giaco- mo Leopardi? Avete un po di tempo da dedicare alla comuni- tà? Vi avanzano centomila euro? Avete idee, suggerimenti, e con- sigli da darci? Allinterno troverete i nomi dei consiglieri con i rispettivi reca- piti e numeri di telefono, fatevi vivi, oppure passate in Pro Loco e date la vostra disponibilità, sa- rete richiamati al piø presto, GIURO! La Gazzetta del - Bornesi, svegliatevi! - I vicini Ossimesi ci stanno dando lezioni di turismo: L ora di reagire! N° 00 Giugno 2004 GRATIS! (PER QUESTA VOLTA...) Periodico di informazione, svago e cultura bornese a cura della Pro Loco P aesello Prossimamente in questo spazio il marchio vincitore del concorso (vedi pag.11) F. S.
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Certo il titolo sembreràprovocatorio (e in qual-che modo vuole esser-lo!), ma lo scopo che laGazzetta del Paesello siprefigge è proprio que-sto: smuovere le co-scienze, suonare lecampane per chiamarela popolazione a raccol-ta, insomma... tutti incampo per marciarecompatti contro il...�nemico�.OK, mi sono lasciatoprendere la mano dalcampanilismo, non lo faccio più(forse).Scherzi a parte, i cugini di Ossi-mo, a colpi di salame di tutti ipesi e le misure, ci stanno facen-do fare una figura barbina; i loroprogrammi sono freschi e origi-nali e, nonostante la popolazionesia numericamente un terzo ri-spetto alla nostra (considerandoanche la risaputa e storica riva-lità tra le due frazioni), riesconoa coinvolgere una grande quan-tità di gente nelle manifestazio-ni, che riscuotono sempre gran-de e meritato successo.Detto questo, prima che un lun-ghissimo cotechino arrivi a scon-finare nel nostro territorio, saràbene reagire.Forse non lo sapete, ma è natauna nuova Pro Loco, con tantoentusiasmo e, senza presunzio-ne, anche qualche buona idea.Tra queste La Gazzetta del Pae-sello, il giornale che state sfo-gliando, che vorrebbe essere unmezzo per essere più uniti, perfare in modo che ogni Associa-zione, Ente, o singolo individuopossa dire la sua. Un giornale peril Bornese ma anche per il villeg-

giante e per il turista di passag-gio, che possa sentirsi anch�egliparte di una comunità, che pos-sa conoscere meglio il luogo scel-to per le vacanze, con le sue bel-lezze, la sua storia e le suetradizioni e, soprattutto, la suagente.Siamo serenamente convinti cheesista un grande potenziale(purtroppo inespresso) nella po-polazione di Borno, e ci piacereb-be che almeno una parte di essovenisse messo a disposizione del-la comunità, per crescere tuttiinsieme tralasciando invidie evecchi rancori.Una cosa che si sente spesso ri-petere alle varie riunioni, ma an-che nei bar, soprattutto quandosi parla di turismo, è che con lagente di Borno non si può farenulla, perché siamo chiusi, spi-lorci, e non abbiamo una menta-lità adatta. Il bello è che sono glistessi Bornesi a criticarsi, sen-tenziando di fatto una specie diautogol! C�è nell�aria un�attitu-dine all� �auto-razzismo� vera-mente dannosa, che rende diffi-cile intraprendere qualsiasiiniziativa, perché si parte sfidu-

ciati e senza l�ottimismoe l�entusiasmo necessa-ri.E allora vorremmo po-ter dire : BASTA!Convinciamoci che sia-mo gente aperta, dispo-nibile e dinamica! Esi-stono già diverse realtàche funzionano bene inpaese, ci sono tanti vo-lontari che si danno dafare in un modo o nel-l�altro, persone chedanno molto per la co-munità e, soprattutto,

per il piacere di sentirsi utili efare qualcosa di creativo.Poi ci sono le persone che hannodato molto in passato, ma cheforse ora si sono stancate, sonodemotivate, disilluse e magarianche un po� arrabbiate, perchénon sono riuscite a cambiare lecose; infine ci sono le personeche potrebbero dare molto, manon ne hanno voglia o, più reali-sticamente, non sono abbastan-za stimolate.Noi vogliamo rivolgerci a tutti:cosa sapete fare? Siete bravissi-mi a fare il risotto? Riuscite astare in equilibrio sul naso per12 ore? Avete l�unghia incarnatapiù dolorosa di tutto l�altopiano?Scrivete poesie degne di Giaco-mo Leopardi? Avete un po� ditempo da dedicare alla comuni-tà? Vi avanzano centomila euro?Avete idee, suggerimenti, e con-sigli da darci?All�interno troverete i nomi deiconsiglieri con i rispettivi reca-piti e numeri di telefono, fatevivivi, oppure passate in Pro Locoe date la vostra disponibilità, sa-rete richiamati al più presto,GIURO!

La Gazzetta del

- Bornesi, svegliatevi! -I vicini Ossimesi ci stanno dando lezioni di turismo: è ora di reagire!

N° 00 Giugno 2004 GRATIS! (PER QUESTA VOLTA...)

Periodico di informazione, svago e cultura bornese a cura della Pro Loco Paesello

Prossimamente in questospazio il marchio vincitore del

concorso (vedi pag.11)

F. S.

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SommarioNUMERO OO GIUGNO 2004

3 AAA Collaboratori cercasi

4 El nos dialèt

5 Auguri SABBA

6 La banda a Trieste

7 Protezione civile: - Giornata del verde pulito - S.O.S. Evacuazione

8 Te la dó me l�Inghiltera

9 Conto quanto Kunta Kinte?

10 La festa d�inizio estate

11 Programma Manifestazioni

12 Pensieri in vacanza

13 Erbe in pillole

14 Boschi del Giovetto: il perché di una riserva

16 Diario di bordo: Il gruppo sportivo Borno tra sabbia e pallavolo

18 Borno capitale del Badminton lombardo

20 L�angolo del pescatore

21 Il nuovo Venturelli tra passato, presente e futuro

22 Hotel Gabà, cucina tipica innovativa in mezzo alla pineta

23 Facciamo �ila�!

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Consiglio direttivo della Pro Loco:

- Fabio Scalvini - Tel. 0364 310397- Mariella A.Botticchio - Tel 347 8433063- Massimo Gheza - Tel 338 5627997- Enrica Silva - Tel 0364 310715

Per il Comune:

- Paolo Corbelli- Guglielmo Arici- Eugenio Rivadossi

Revisori dei conti:

- Pierino Marsegaglia - Tel 0364 41036- Annamaria Andreoli - Tel 333 8968952- Francesca Rivadossi - Tel 335 6527065

Redazione (in fase di costituzione) :

- Fabio Scalvini- Emilia Pennacchio- Claudia Venturelli

Hanno collaborato:

Giovanna Bertelli - Luca Ghitti - MassimoGheza - P.Antonio Chierolini - Cesare Peci- Franco Peci - Mariella Botticchio - EzioMartinazzi - Enrico Armanini

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Pro Loco BornoPalazzo Comunale25042 Borno (BS)Tel 0364 41022e-mail [email protected]

La Gazzetta del Paesello

Avete mai pensato di tesserarvi alla Pro Loco?No? MALE! Con solo � 8,00 diventerete Soci econtribuirete a rendere il paesello più gradevole.Inoltre, per tutti i tesserati stiamo preparando dellegolose sorprese.DIVENTA SOCIO PRO LOCO ANCHE TU!

Grazie a tutte le persone che sisono rese disponibili per questoed altri progetti.

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AAA COLLABORATORI CERCASI

Il nuovo consiglio della pro Locoappena insediato è all�inizio di uncammino che ci auguriamo siaproficuo e costruttivo per tutti co-loro che operano nell�ambito delturismo.

La gazzetta è una delle prime no-vità proposte e ha come scopoquello di porsi soprattutto comestrumento di comunicazione, equindi collaborazione, fra gli ope-ratori turistici e le varie associa-zioni.

Visto il nostro intento di pubbli-carlo prima della stagione estiva, in modo da dedicarlo soprattutto ai bornesi, questoprimo numero è uscito in fretta e furia, favorendo gli spazi più propriamente informativia scapito di rubriche curiose e piacevoli che richiedono però tempi più lunghi per la lororealizzazione.

Per lo stesso motivo abbiamo deciso di optare per una grafica semplice e poco impegnativa,ma l�intenzione è di migliorare anche questo aspetto, per arrivare, se ci è possibile, adavere una pubblicazione accattivante, magari a colori e da conservare �a futura memoria�.

Ecco allora l�invito a collaborare con noi, rivolto a tutti coloro hanno predisposizione peril giornalismo �fai da te� e hanno voglia di darci una mano: potete lasciare il vostrorecapito alla segreteria della Pro-Loco, oppure scriverci all�indirizzo [email protected].

La redazione

Tremate, tremate!

Presto verremo a farvi visita, chiedendoviin modo gentile di contribuire come tutti glianni alla realizzazione delle manifestazioni.Il programma estivo è in fase di allestimen-to, e come sapete la Pro Loco ha bisognodi tutti voi, del vostro �vil denaro� ma anchedei vostri consigli.Se proprio non avrete intenzione di dare lavostra adesione, vi preghiamo di esserecortesi con chi ha questa sgradita incom-benza.

Grazie

AVVISO AGLI ESERCENTI Ricordiamo che la Gazzetta ACCETTA pubblicità,dal prossimo numero saranno disponibili deglispazi per chi fosse interessato.A questo proposito, ringraziamo

A R R E D A M E N T IELETTRODOMESTICIARTICOLI PER LA CASA

BETTINESCHI RUDI s.r.l.Via Milano, 20/C, Borno (BS)

Tel e fax 0364-418187

per averci donato una splendida cassettiera per ilnostro ufficio.

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SCARPE GROSSE, CERVELLO FINO!

El nos dialètRubrica sullo studio del Bornese a cura di Luca Ghitti

Il nostro dialetto di Borno appartienealla grande famiglia dei dialetti gallo-italici e più precisamente al lombardoorientale o bergamasco-bresciano.Probabilmente la posizione del paese,che si trova in un altopiano pensilerispetto alla media e bassa valle Camo-nica, e la vicinanza con la confinantevalle di Scalve in territorio bergama-sco, ha permesso la creazione di dialet-to di transizione tra i due territori chelo contraddistingue nettamente daglialtri paesi, anche già con il pur vicinopaese di Ossimo. Il nostro dialetto equello camuno in generale, mantieneancora parole e termini arcaici che neidialetti cittadini vanno oramai scom-parendo a spese dell�italiano.Il bornese ha una cadenza particolare,con suoni molto aperti e particolari chelo differenzia dagli altri dialetti camu-ni della media e bassa valle.Caratteristiche principali del bornesesono la palatizzazione della p e b in c eg ad esempio: ciàsa (piazza), ciànta(pianta); giànc (bianco), giò (via, stra-da). Nelle persone più anziane soprav-vive ancora la pronuncia più arcaica;la p e la b vengono pronunciate mamolto attenuate: pciàsa, pciànta,bgiànc, bgiò.A dispetto della parlata della media ebassa valle Camonica la esse non èpronunciata aspirata ma è sonora,mentre, caso unico in valle, è pronun-ciata la effe aspirata in molte parole;per esempio: hazöi (fagioli), ham(fame), hrèt (freddo). Con il gruppoconsonantico �gl� spesso avviene lametatesi, cioè l�inversione della pro-nuncia, ad esempio: sbalgià (sbaglia-re), bilgèt (biglietto). L�articolo femmi-le plurale è �li�, per esempio: li pine (leragazze). I pronomi personali �io� e�tu� si pronunciano con la e aperta:mè, tè, mentre generalmente in valleCamonica la pronuncia è chiusa: mé,té. Molte parole sono più simili al ber-gamasco che al bresciano: daza (ramod�abete), invece che dada; böt (gemma),invece che büt.

Come ogni lingua anche il dialetto bornese ha bisogno di unasua fonetica, di lettere e regole che indichino in modo chiaroe semplice il suono che si deve pronunciare. Ma così comeogni lingua è una convezione di regole che indicano i suoni,anch�io mi sono dovuto creare una mia propria serie di re-gole e convenzioni; anche se le lettere usate per indicare isuoni che non esistono nell�italiano, sono comunque, quelliusati nella maggior parte dei casi, anche da altri autori oscrittori in dialetto camuno. Ho cercato di non appesantirele parole con molti accenti e segni grafici che avrebbero resola parola brutta a vedersi e magari ancora più incompren-sibile. Insomma, mi vogliano scusare i non bornesi, ma datoche l�italiano è scritto per gli italiani, il francese per i francesie così via, ho preferito semplificare al massimo la fonetica,rendendola il più vicino possibile a quella italiana; un motivoin più per poterlo imparare ascoltando la bella e vivace ca-denza dei nostri compaesani. Di seguito sono indicate le re-gole di pronuncia sia dell�accentazione, sia dei suoni che pre-sentano differenze fonetiche rispetto all�italiano scritto.

L�accento su ogni parola indica l�accento tonico. ES: argót(qualcosa), simàl (cimale) , laès (laveggio), ghidàs (padrino).Se l�accento tonico cade sulle vocali turbate ü ed ö, l�accentonon è indicato. ES: argü (qualcuno), aröla (segno di vaccina-zione)Le parole bisillabe in cui l�accento tonico cade sulle lettere a,i, u, l�accento non è indicato. ES: mama (mamma), pina (bam-bina), mura (morra)In alcuni casi, usualmente in parole monosillabe, l�accentotonico non è segnato e le lettere �e� ed �o� si pronuncianosolitamente con l�accento aperto o grave: è, ò ES: de (di), me(io), to (tuo)è indica l�accento aperto o grave come in pesca. ES: mèl (col-lare dei cani), pèl (pelle), sarsèl (zappa)

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é indica l�accento chiuso o acuto come in sera.ES: mél (miele), pél (pelo)ò indica l�accento aperto o grave come rosa. ES:cò (casa), igliò (là), pòta (locuzione intraducibile)ó indica l�accento chiuso o acuto come sotto. ES:có (testa), pórtec (portico)ü vocale turbata si pronuncia quasi come la ufrancese in mur o come nel tedesco für. ES: mül(mulo), dür (duro)ö vocale turbata si pronuncia come la eu france-se in peur o come nel tedesco Löwe. ES: gös (gu-scio, appuntito), rösca (buccia)ï indica lo iato, cioè la pronuncia separata deldittongo. ES: pïàt (morsicato), rïat (arrivato)c in finale di parola indica il suono duro di cosa.ES: selvàdec (selvatico), margnöc (cocciuto)cc in finale di parola indica il suono dolce di cena.ES: sacc (rospi), ridicc (radicchio)h indica il suono aspirato della effe bornese comenell�inglese have o nel tedesco haben, natural-mente nei gruppi chi, che, ghi, ghe il suono ri-mane identico all� italiano. ES: ham (fame), ha-mèi (famiglio)s alveolare sorda indica in suono aspro di salire.ES: salàm (salame), asp (aspo), casèt (cassetto)z alveolare sonora indica il suono dolce di rosa,sia all�inizio che in mezzo alla parola, d�altrondein dialetto i suoni rappresentati dalla z affricataalveolare sorda di zero e sonora di zio non esi-stono. ES: zéa (maggiolino), àzen (asino),il gruppo sc(i) e sc(e) viene pronunciato separa-to es. sciòp si pronuncia s-ciòp, e non come nel-l�italiano sciroppo. ES: Nosciàda (Annunciata),scèta (ragazza)la a atona di fine parola sulla ha una pronunciamolto stretta che tende alla ò; non avendo volu-to utilizzare una lettera nuova con strani accen-ti diversi dalla tradizione italiana ho preferitomantenere la lettera a, naturalmente il suonoreale, così come tutta la pronuncia del dialettonon può che essere ascoltata e imparata se nona viva voce. ES: mama (mamma), aa (ape), naàsa(spartineve).

Alla prossima Luca Ghitti

�75 anni di �corsa��, così hanno voluto immortalare i loroprimi ed importanti settantacinque anni di vita alle Auto-linee SABBA Sr.l. Un titolo simpatico, che racchiude lastoria di un�azienda ormai consolidata. La Sabba è dunquestoria per chi l�ha vista nascere nel 1929, per chi l�haconosciuta con il tempo, e per quanti la conoscerannocon queste parole.Ma la SABBA è anche esperienza, un�esperienza di quelleconfortanti, un�esperienza consolidata negli anni grazieall�efficienza dei mezzi e del personale. L�obiettivo princi-pale dell�azienda, che da tre quarti di secolo opera nelsettore degli autotrasporti è, infatti, il soddisfacimento deibisogni del proprio cliente, mantenendo linee di lavorosemplici ma concrete ed offrendo autobus moderni edefficienti.Un�azienda nata un decennio dopo la conclusione dellagrande guerra in una valle bisognosa di iniziative concre-te, proprio come questo gruppo, che è diventato grandenel tempo e che ha tutte le carte per continuare a farebene.Chi tocca con mano questa realtà ne è consapevole, per-ché da settantacinque anni a questa parte, questa piccolagrande azienda ha lasciato spazio ai fatti ed ai traguardiconcreti che ha saputo raggiungere superando a testa altale ovvie difficoltà incontrate lungo il percorso.Un cammino da prendere come esempio, un percorso cheinsegna a non considerare mai un successo recente comel�ultimo dei traguardi.Questo, unito alla competenza della dirigenza ed alla pro-fessionalità del personale, hanno fatto da trampolino dilancio per questo gruppo.Un augurio sincero, dunque, che funga da buon auspicioper un percorso sempre in crescendo... IN BOCCA AL LUPO!!

Claudia Venturelli

AUGURI SABBA!

ORARI BIBLIOTECA CIVICA

Lunedì 20,00 - 21,00 Mercoledì 16,00 - 17,00

Giovedì 20,00 - 21,00 Venerdì 17,00 - 18,00

Si narra che un giorno il �barba� Bassi stesse facendo lasua solita corsa da Ossimo a Borno quando sul cigliodella strada vide una nonnina ingobbita che procedevaspedita verso il paesello.Alché, impietosito, fermò la vettura, aprì la portiera edisse alla vecchietta: �Sciura, la saltes so che la porte aBuren!� E lei, arzilla: �No grassie, encö go fresa!�

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Finalmente, dopo molte settimane,è giunto il week-end tanto atteso:l�Adunata Nazionale degli Alpini.Com�è consuetudine ormai da pa-recchio tempo, la Banda di Bornopartecipa annualmente a questamanifestazione, che quest�anno siè svolta a Trieste, ridente cittadinamarittima, nei giorni 15-16 mag-gio 2004.Dopo parecchie discussioni, il Con-siglio ha deciso che la partenza eraprevista per le ore 5.�Impossibile! Svegliarsi alle 4.30!Chissà che sonno!� Questi sono sta-ti i primi pensieri che hanno affol-lato le nostre menti, già impegnatead immaginarsi un week-end dasogno.Ed ecco finalmente sono giunte le 5di quel fatidico giorno. Improvvi-samente una cinquantina di per-sone appaiono come dal nulla e in-terrompono quel silenzio cheregnava come sovrano.Qualcuno sta caricando sul pull-man le vettovaglie, qualcuno staspostando gli strumenti, qualcunosta sistemando i libretti con le par-ti e qualcuno ha troppo sonno perfare una qualsiasi di queste cose.Dopo molte peripezie alle 5.30 ilPresidente ha richiamato tutti di-cendo: �Si parte!�.Il viaggio è stato lungo, ma trauna cantata e una risata il tempoè trascorso velocemente e final-mente eccoci arrivati nella terradella leggendaria divisione Julia.Appena siamo arrivati al campingin cui alloggiavamo, ci siamo tra-sformati da musicanti in cuochiprovetti.Abbiamo preparato una bella gri-gliata di carne e �strinù�, una pa-stasciutta davvero squisita e tan-ta, tanta insalata.Il pomeriggio ci siamo recati al-l�ITIS (Istituto Triestino per gli In-terventi Sociali) dove ci siamo esi-biti con una serie di brani alpini(�Signore delle cime�, �Va l�alpin�,per citarne alcuni) splendidamentepresentati da un membro dellabanda, che ha conquistato il cuoredi molte signore�Dopo cena ci siamo spostati al cen-tro di Trieste, abbiamo suonato ecantato in allegria con migliaia di

alpini.Al ritorno, dopo lo spuntino not-turno (pane, salame e nutella) ab-biamo chiacchierato un momentoe poi ci siamo abbandonati al son-no, sdraiandoci sui nostri �morbi-di� sacchi a pelo.Il giorno seguente ci siamo svegliatidi buon�ora e dopo un�abbondan-te colazione ci siamo recati al pun-to convenuto per la partenza,chiamato nel linguaggio alpino�ammassamento�.A causa della massiccia presenzadi alpini, la sfilata risultava in ri-tardo, quindi abbiamo dovuto at-tendere più di due ore prima diiniziare a sfilare.Questa attesa è stata poi ampia-

mente ripagata dalla gioia e dagliapplausi della numerosissima po-polazione presente.Al termine della sfilata siamo ri-tornati al camping, dove abbiamopranzato e cantato in allegria.Volgeva così al termine anche que-sto meraviglioso week-end e, dopoaver salutato alcuni amici dellaBanda di Pontedecimo (GE), chehanno partecipato con noi alla sfi-lata, mestamente siamo ripartitialla volta della nostra piccola vallecircondata dalle Prealpi.L�Adunata Nazionale degli alpini èun�esperienza davvero divertente,fantastica, unica.In questa manifestazione si cele-brano gli alpini, portatori di valoriveri e inconfutabili, come l�amoreper la patria e per la famiglia e ilrispetto per il prossimo.Tutti noi abbiamo il dovere di ri-cordarci di questo gruppo, di ciòche ha fatto nel passato e che con-tinua a fare anche nel presente.Tutti dobbiamo ricordarci degli al-pini per far sì che il ricordo di ciòche hanno fatto non venga spaz-zato via con il tempo, ma resti bensaldo nella memoria di tutti.Arrivederci alpini�

CI VEDIAMO A PARMA!

Elisabetta

IDEE IN MOVIMENTO

La banda a Trieste

prove tecniche di... sfilata!

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IDEE IN MOVIMENTO

Sabato 20 marzo ore 8,00 eccoci puntuali, stiratied inamidati, davanti alla sede della Protezione Ci-vile pronti per accompagnare i ragazzi della se-conda media in località �Panzine� a lezione praticadi �rispetto ambienta-le�.Nonostante alcunedifficoltà logistiche allapartenza, alle ore 8,30arriviamo all�areascelta dove i ragazzi sipreparano all�attivitàcon opportuni eserci-zi di riscaldamento suscivoli ed altalene.Appello, distribuzioneguanti, sacchettie...divisa, organizza-zione squadre di lavo-ro e poi via tutti a ri-pulire l�area adiacente al parco giochi: trascorsaun�ora dall�inizio dell�attuività già il cassone delcammioncino è stracolmo di ogni genere di im-mondizia, così ci trsferiamo all�area giochi pressole scuole elementari dove i ragazzi dopo aver col-laudato i vari �atrezzi� presenti proseguono l�at-

Giornata del verde pulito

S.O.Sevacuazione!

tività ripulendo anche il percorso che conduce allascuola media cosparso di rifiuti lasciati dai soliti�ignoti�.Approffittando del rinfresco in occasione della

piantumazione peri nuovi nati i ra-gazzi si rifocillanoprima di riprende-re con entusiasmomolto contenuto lelezioni.La buona riuscitadell�esperienza èfrutto di collabora-zione con il grup-po C.A.I di Bornoche, nella personadel suo presidente,ha tenuto una si-gnificativa lezione

teorica, in preparazione dell�esperienza pratica,sui danni derivanti all�ambiente dall�inquinamen-to.Il gruppo di Protezione Civile ringrazia la Dirigen-te Scolastica, i docenti ed i protagonisti della gior-nata per la sensibilità dimostrata. G. B.

�Pronto, c�è un�emergenza, bisogna eva-cuare le scuole elementari e medie, pre-sentarsi il più presto possibile in sede!!!�E� così che è iniziata, alle ore 9.00 disabato 22 maggio, la giornata per i vo-lontari della Protezione Civile di Borno.In breve tempo un nutrito gruppo di as-sociati �arancioni�, alcuni dei quali agita-ti per l�evento, si sono radunati percoordinare ed affrontare, pur trattan-dosi di una simulazione, l�emergenza.Evacuati gli edifici scolastici e radunatiallievi e personale scolastico al centrodi raccolta, dal controllo degli elenchisono risultati mancanti due alunni e unbidello. A questo punto sono entrate inazione le Unità Cinofile per la ricerca

dei dispersi, all�interno dei locali, unodei ragazzi ritrovati è risultato feritoe di conseguenza è intervenuto ilpersonale infermieristico per il soc-corso.Al termine della simulazione sonostate date informazioni a tutti i pre-senti sull�importanza della conoscen-za e dell�esatta applicazione dellenorme di comportamento in caso diemergenza.Complimenti alle tre maestre che concoraggio e volontà hanno provato

ad utilizzare un estintore.Un grazie per la tempestività ai vo-lontari che hanno risposto alla chia-mata, uno ai volontari delle Unità Ci-nofile del gruppo di Esine, uno alpersonale infermieristico ed uno al-l�organizzazione scolastica che ci haofferto la possibilità di fare un�eser-citazione.

per il gruppo di Protezione Civile

i l Direttivo

le eroiche maestre alle prese con gli estintori

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BORNESI NEL MONDO

Eh beh, in un giornale come sideve non puo� certo mancarel�inviato speciale, no?E un inviato speciale non puòcerto fare i suoi reportage daCanicattì, o da Ponte Pattoli, oda Aix en Provence, o da Bessi-mo di Rogno, bensì da una me-tropoli, che se per esempio chiedia uno del Dezzo dov�è, lui lo sa!E penso ci troveremo tutti d�ac-cordo che Londra ha le caratte-ristiche richieste, e lo sperobene, se no cosa ci sto a farequa? Anche se poi secondo meBessimo... ma lasciamo perde-re.A questo punto qualcuno po-trebbe dire: �Ok (tanto per met-terci in sintonia con la lingua),la citta� va bene, ma l�inviatospeciale, ce le ha le caratteristi-che?�.Vi zittisco subito tutti ricordan-do, a chi se lo fosse dimenticato,che una mia poesia e� stata pub-blicata sulla Voce di Borno (chedopo il crack del Banco Ambro-siano e lo scioglimento del CDAha cambiato l�intestazione inCüntomela), e scusate se e�poco!Detto questo non resta che pas-sare all�argomento principe diquesto articolo, inteso forse piùin senso dialettale che giornali-stico (l�artìcol), che sarà: �Diffe-renze e uguaglianze fra Londrae Borno�.La prima cosa che balza agli oc-chi, soprattutto dall�aereo, sonole dimensioni; anche contandoPaline, Prae e la Nosciàda (ba-rando), Londra rimane piùgrande.La seconda sono le montagne.Da casa mia (e con questo in-tendo la casa dove sono nato)ogni finestra e� accessoriata conil suo bel set di montagne, men-tre da casa mia (dove vivo) c�haiil parcheggio di Safeway (super-mercato), un�emittente televisi-va e un Housing AssociationBlock, in pratica le case Fanfani,e almeno questo mi ricorda casa(quell�altra).

Te la dó me l�Inghiltera!

Ma mettendo da parte dimen-sioni e apparenze, c�è veramen-te differenza tra �the man� e�l�om�? E� il notevole esponentedella razza camuna intimamen-te simile o dissimile dal suo cu-gino nordeuropeo?Tutti e due parlano, e� vero, unalingua incomprensibile all�italia-no medio.Entrambi la parlano farfuglian-do dopo troppi calicini (o pinte).Se si parla di politica ambedueconcordano che �Loro� fannosolo i propri interessi, �Loro� sene fregano dell�operaio, �Loro�bisognerebbe farli vivere unanno con mille sterline al mese,così capirebbero, �Loro� se sigira...Cambiate �Loro� con �They� e ilgioco e� fatto.Nella Londinum di romana me-moria la pioggia e� uno degli av-venimenti meteorologici più ri-correnti, e mi sembra diricordare che anche al paesellonatio non manchino uggiose edumide giornate buone per le lu-mache.Bisogna però dire che la cucinae� un punto che va decisamenteassegnato a Borno, e a proposi-to di vani ci metterei anche ilbagno visto che qua non ho la

finestra...Ho provato, con l�aiuto di alcu-ni amici, a portare quassù al-cune manifestazioni secondome indispensabili, tipo la festadegli alpini o la fiaccolata, manon ho riscontrato alcun inte-resse negli indigeni; i tentativida parte di un amico emiliano diorganizzare una �Festa del-l�Unità di Stratford�, quartieredove vivevamo ai tempi, nonhanno avuto più fortuna.Simili eppur dissimili?Sembrerebbe proprio questa larisposta; tuttavia servirebbe, amio avviso, un semplice e moltoindicativo esperimento, che cidovrebbe fornire i dati indispen-sabili per rispondere a questoannoso dilemma: spostare perun mese la popolazione di Bor-no a Londra e viceversa!Tanto c�e� Ryanair, una compa-gnia aerea irlandese con tariffeda Sabba più che da volo inter-nazionale (www.ryanair.com ,per chi volesse visitare questapiacevole isoletta nel mare delnord), che potrebbe magari an-che farci uno sconto comitiva vi-sto il numero di biglietti acqui-stati.A proposito, quanti di voi sonovenuti in visita quassù? Visto ilnumero di Italiani che si incon-trano al mercato di CamdenTown, vicino casa mia, perlome-no il 50% degli Italiani dovrebbeessere stato qui, il che significache il anche il 50% dei Bornesi e�passato nelle vicinanze, e io nonne ho incontrato neanche uno!Beh, questo non e� proprio vero,visto che, anche se non ancora conun�ambasciata, Borno e� rappre-sentato non solo dal sottoscrittoma anche da altri Paesani.Ma questa e� un�altra storia, eio devo andare che mi si freddail Roastbeef!

(continua�)

Burtulì �son of a leg� Baisotti

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LA PAROLA AI VILLEGGIANTI

Beh, se la risposta è sì, allora, in quanto KuntaKinte, canto. Oddio, per la verità, dovrei dire scri-vo, ma fa lo stesso.So che la gente di montagna non bada a questesottigliezze. Quello che conta è la sostanza, o comedirebbero qui, la SO� STANSA (che però vuol direla sua stanza�), ma qui si rischia di finire in unginepraio linguistico da cui uscirne risulta certa-mente più difficile che trovare una torta della ZiaMaria (la �sciura� Ferrari, madre di Giovanni �Te-sta Rossa�, n.d.r.) che faccia schifo: Mission Im-possibile!Comunque, per ritornare a noi, perché ho citatoil mitico protagonista dell�altrettanto mitico ro-manzo �RADICI�? Forse perché ritengo di averediverse cose in comune con questo simpatico si-gnore di colore.E forse proprio solo la differente abbronzatura sa-rebbe uno dei segni che potrebbe distinguerci, esicuramente i maligni direbbero che ci sarebbe an-che qualche altra differenza, sempre di carattereanatomico, ma io non mi curo di loro e passo, allagrande.Comunque con il buon vecchio Kunta abbiamouna cosa molto in sintonia. Apparteniamo en-trambi ad una minoranza. Certo, al giorno d�oggichi non appartiene ad una minoranza�?Io ed il buon vecchio Kunta, veniamo entrambi dalsud, lui forse un po� più a sud di me, ma da questeparti non fa mica tanta differenza.Voi vi chiederete cosa c�entro io con la Gazzetta delPaesello, se non sono di Borno e, se perquesto, non vivo neanche in Valle e nonsono nemmeno Lombardo né, tantome-no, Veneto. E� una storia lunga, che ve-drò di sintetizzare il più possibile.In un lontano 2 luglio 1993 misi piedeper la prima volta a Borno, per conosce-re i responsabili della Proloco che aveva-no avuto l�incauta idea di reclutare meed altri come me, per organizzare le se-rate di animazione per la stagione estivache sopraggiungeva. Rimasi folgorato.Mi sembrava di essere a Disneyland, nelpaese di Hansel e Gretel (o erano Mansele Berger???). Le case sembravano finteed i prati e le montagne di contorno,sembravano dipinti. Non era possibile.Ed era tutto gratis, anzi, mi avrebberopure pagato. Un colpo di fulmine!

In seguito ritornai nemmeno 20 giorni dopo, maquesta volta non ero solo. Con me portavo dueloschi figuri, Alex e Giorgino. Uno che sembravail risultato, pessimo, di un esperimento trans-genico, l�altro sembrava più che altro l�errore diuno stesso tipo d�esperimento. Eppure, a forza diidiozie, luoghi comuni e situazioni al limite delparadosso, siamo riusciti a farci apprezzare. Enon poco. In paese, affettuosamente, mi chiama-vano tutti �Terù�. Affettuosamente, è ovvio.Ad oggi, a distanza di oltre 10 anni, io sono anco-ra qui, anzi, ci ho messo le radici.Ho trovato una casetta carina in paese e, nei weekend o nelle vacanze un po� più lunghe, non perdomai l�occasione per venire a farci un salto. Milanoè dietro l�angolo in fondo, perché no� Gli altri duesi sono persi per strada, ma Borno è rimasta nelcuore anche a loro. Inoltre ho scoperto che l�amo-re per questo paese è contagioso.Già, perche, se in paese vedete aggirasi alcuni�meridionali�, quelli li ho portati tutti io, o quasi.Nel �96 mia sorella ha sposato uno strano ele-mento più o meno locale. Nel �99 l�amica di miasorella (sìcula) ha sposato il �Testa Rossa� di cuisopra ed io, nel 2000 ho capitolato, sempre nellachiesa di San Giovanni Battista in �ciasa de Bu-ren�, con uno strano personaggio, al limite del-l�hobbit, proveniente da Milano.Oggi mi trovo qui e non riesco a farne a meno.Tanto che il buon Scalvini, ha deciso di concedermispazio sulla �Gazza� per poter raccontare le im-pressioni di uno che a Borno ci è finito, non ci ènato. Già, proprio come la differenza tra i parentie gli amici: i parenti te li becchi come capitano, gliamici te li scegli. Io Borno l�ho scelta e voglio can-tarlo.

Conto quantoKunta Kinte ?

Vincenzo �Valterù� Pirlo

Io e la Bruna, un amore a prima vista...

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PRO LOCO INFORMA

TAM TAM DALLA COMMISSIONE CULTURA E

POLITICHE SOCIALI

Molteplici le iniziative promosse dalla commis-

sione, proviamo ad elencare le più significative:

- in occasione dell��Anno Internazionale del Disabile�

il cineforum, preparato con proiezioni adatte alle

diverse fasce di età, ha rappresentato lo spunto

di riflessione sulle diverse abilità, potenzialità e

particolarità che rendono ogni essere umano

unico, prezioso ed inimitabile....

- musiche, testimonianze, poesie e pensieri han-

no coinvolto i bambini della scuola elementare

nella giornata conclusiva dell��Anno Internaziona-

le del Disabile� che, pur se concluso come cele-

brazione ufficiale, troverà un proseguo nella ma-

nifestazione organizzata per l�estate;

- il �pulmino� acquistato, per chi è bisognoso di

terapia di Dialisi e per chi è diversamente abile, è

stato inaugurato in una mite domenica di Marzo

con la celebrazione, presso la Chiesa Parrocchia-

le, della S. Messa partecipata ed animata dagli

ospiti e dagli operatori di Casa Albergo;

- �Pet Therapy� ovvero terapia con animali è il pro-

getto al quale la scuola elementare ha aderito.

Sono quattro le lezioni che vedono partecipi cin-

que dei nostri bimbi che per un�ora �spupazzano�

dolcissimi cani presso il centro di addestramento

Unità Cinofile da Soccorso di Esine;

- rassegna teatrale con commedie dialettali pres-

so la sala congressi: il ricavato delle serate sarà

interamente devoluto al Gruppo Missioniario in

occasione dell�Anno Internazionale della Famiglia

ed il motto della manifestazione non poteva che

esordire con � Crescere in Famiglia�;

- �Casoncellata� per recuperare fondi utili ai mis-

sionari che operano in situazioni di degrado.

I �lavoratori della commissioni�

La Pro Loco, in collaborazione con la Commissione Caritàdel C.P.P. e la Compagnia teatrale �Le Tacole� organizza la

FESTA D�INIZIO ESTATESabato 19 giugno dalle ore 19,00

Cena in piazza con il CASONCELLO D�ORO!

Tre squadre si sfideranno in una gara all�ultimo raviolo,mettendo tutta la loro arte culinaria nella preparazione dideliziosi casoncelli.A voi e al vostro palato toccherà decidere chi dei tre avràmeritato di vincere l�ambito premio!

Costo della cena � 10,00, prenotazioni presso Pro Loco e durante la serata

Alle ore 21,30 avverrà la premiazione del concorso perl�ideazione del MARCHIO - LOGOTIPO* di Borno

La serata sarà inoltre allietata dal gruppo SensoAlterno

(In caso di maltempo la manifestazione si terrà al pattinaggio Edilpartì)

Domenica 20 giugno dalle ore 14,00

La festa continua al pattinaggio Edilpartì, dove tutti sonoinvitati ad onorare i nostri anziani, con un buon rinfresco emusica a volontà, il Coro Arcobaleno dei piccoli, il Coro deiGiovani, fisarmonicisti e altre sorprese.

ACCORRETE NUMEROSI!!!

Domenica 20 giugno, alle ore 20,45sala congressi

FERRUCCIO SI SPOSA?

della compagnia teatrale �Le Tacole� di Borno

Chiudiamo in bellezza con la rappresentazione:

La giuria del concorso per il marchio - logotipovaluta gli elaborati

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PRO LOCO INFORMA

Sabato 5 giugno - Rassegna del teatro dialettale in sala congressi:Istituto Comprensivo di Borno:

ALLA RICERCA DI NUOVI TALENTI

Domenica 6 giugno - Escursione del CAI: Monte Visolo

Sabato 12 giugno - Rassegna del teatro dialettale in sala congressi:Gruppo Teatro Rondinera Castelfranco:

LA VÀ MIGA A COR, LA VÀ A RIVÀ A TEMP

Sabato 19 giugno - Festa d�inizio estate in piazza Umberto I:Cena in Piazza col Casoncello d�oro

Premiazione Marchio Logotipo di Borno

Domenica 20 giugno - Festa d�inizio estate al pattinaggio EdilpartìMomento per l�anziano con rinfresco e musica a volontà

Bancarelle nel centro storico- Rassegna del teatro dialettale in sala congressi:

Compagnia teatrale �Le Tacole� di Borno:FERRUCCIO SI SPOSA?

Domenica 27 giugno Escursione del CAI: Cimone della Bagozza

Domenica 4 luglio - Festa della Malga al Pian d�Aprile- Festa al Rifugio Laeng con pranzo all�aperto e coro di montagna

Sabato 10 luglio - Cronoscalata automobilistica Malegno-Borno

Domenica 11 luglio - Cronoscalata automobilistica Malegno-Borno- Escursione del CAI: Monte Guglielmo

12 - 30 luglio - GREST con l�oratorio Arcobaleno

ANTEPRIMA DEL FESTIVAL �DALLO SCIAMANO ALLO SHOWMAN�Venerdi 16 luglio - ENZO JANNACCI al teatro tenda al campo sportivoSabato 17 luglio - NANNI SVAMPA al teatro tenda al campo sportivoDomenica 18 luglio - ORCHESTRA ZBYLENKA al teatro tenda al campo sportivo

Domenica 18 luglio - Escursione del CAI: Rifugi Laeng e S. Fermo- Festa della Malga in Pradass (intermedia cabinovia)

Sabato 24 luglio - Festa di S. Anna a Paline: Falò e serata musicale

Domenica 25 luglio - STALLE APERTE: Visita all�azienda agricola Poggese - Bertelli- Festa di S. Anna a Paline- Escursione del CAI: Val Brandet- Raduno di pesca alla trota al Lago di Lova

Venerdì 30 luglio - Gita in autobus all�Arena di Verona per �La Traviata�

Sabato 31 luglio - Giochi in piazza a conclusione del Grest- Escursione del CAI: Monteratsch- Festa degli Alpini al Teatro Tenda al campo sportivo

PROGRAMMA MANIFESTAZIONI ESTIVE

Giugno

Lug l io

Ricordiamo che gli spettacoli serali iniziano alle ore 21,00 e segnaliamo che per ogni singola manifestazione sarà preparata unalocandina con il programma dettagliato.Il programma non è ancora definitivo e potrebbe subire delle variazioni. A questo proposito ricordiamo alle associazioni e ai privatiche vogliano apparire nel programma delle manifestazioni di farci pervenire al più presto date e modalità delle proprie iniziative.Nel prossimo numero, in uscita ai primi di luglio, il programma completo della stagione estiva.

*CONCORSO PER IL MARCHIO -LOGOTIPO DELL�ALTIPIANO DI

BORNO

Nella commissione attività produttivee� nato gia dai primi incontri questosogno di avere un marchio che faces-se da simbolo, per riconoscere il no-stro solare altopiano a colpo d�occhio,da un adesivo sulla macchina che ciprecede, in un sacchetto con del paneprofumato, sulla lettera che troviamonella posta�. Dopo vari incontri abbia-mo iniziato a mettere giù le prime ideee via via fino alla stesura del concor-so e alla sua distribuzione, via posta evia internet; la progettazione è duratamesi ma il risultato e le soddisfazionisono state immediate. Da subito il te-lefono dell�ufficio Proloco, che e� statadi grande supporto, ha iniziato a squil-lare per richieste di informazioni, didettagli per il concorso e sul nostropaese.Abbiamo capito che si era mosso qual-cosa, che l�interesse c�era e alla finesiamo stati premiati!Il 10 maggio era la data ultima di pre-sentazione degli elaborati e con gran-de gioia siamo stati informati da Ce-sare, impiegato dell�ufficio Proloco, chene sono arrivati circa una trentina e al-cuni anche da molto lontano.Nella Festa d�inizio Estate verrà premia-to il vincitore del concorso e tutti sia-mo ansiosi di vedere il nostro marchiologotipo e di ringraziare tutti coloro checi hanno creduto almeno quanto noi!

Anna Marsegaglia

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PENSIERI IN VACANZA

CRUCIVERBORNOC.P.

ORIZZONTALI - 1. Pellicine staccate (dial.)- 5. Animaletto dei boschi (dial.) - 12. Pae-se dell�Altopiano del sole� (dial.) - 13. Sal-dato�. devoto - 15. Di cosa poco comu-ne (dial.) - 16. Sacro Romano Impero - 17.Una razza di gatto - 19. La �Città dei Papi�- 22. Mangiare�all�inglese - 23. Carico delmulo - 24. Fame (dial.) - 25. Prefisso diuguaglianza - 27. Iniziali della D.J.bornesedi Radio Vallecamonica - 28. La metà della�metà� della Carrà - 29. Centro Ippico -30. Vende il vino (dial.) - 31. Desti� senzapari - 32. Encö (trad.) - 34. Animale dacompagnia (dial.) - 35. Precede alcuniannunci - 37. Qualcosa (dial.) - 40. Fosso(dial.) - 41. Pacia (trad.) - 42. Picchiare,menare (dial.) - 44. Bambino (dial.) - 45.Sigla di Aosta - 46. Non pervenuto - 47.Popolazione del Perù

VERTICALI - 1. Artista nella trasformazione del maiale in salami (dial.)- 2. Uno dei profeti - 3. Sacro, sacerdotale - 4. Domenica Marsegaglia- 5. Una volta si riempiva di scarfoi (dial.) - 6. Commissione per latecnologia e l�innovazione - 7. Fare (dial) - 8. Rappresentazione perimmagini - 9. Roberto Cottarelli - 10. Utile insetto (dial) - 11. Cabrioletdell�Audi - 13. Campione sportivo - 14. La manifestazione principaledell�estate 2004 - 18. Prefisso per esterno - 20. Padrino (dial.) - 21.Spartineve (dial.) - 26. Strumento per appendere il paiolo sul fuoco(dial.) - 27. Non umido (dial.) - 30. Organizzazione italiana giochi - 33.Nodo (dial.) - 36. Il �..Tze Tung - 38. Il � Uan Kenobi di guerre stellari -39. Sigla bancaria - 41. Nota musicale - 43. Simbolo del Tecnezio -44. Estremità della gamba (dial.)

Un alpinista milanese si perde in mezzo allemontagne intorno a Borno.Ad un tratto, dopo aver camminato per oreed ore in mezzo a valli desolate, scorge unapiccolissima baita.Si avvicina, bussa alla porta e si sente ri-spondere dal Burtulì:- El chi po?- Sono un alpinista... mi sono perso! Non c�ètuo padre?- No... el ghera prima che �l gnirès la mama.- E la mamma allora c�è?- No, le ndada de hò prima che riares me!- Ma voi non state mai insieme?- Miga chelò, chesto l�è �l ceso!

Verso Paline, cime dei monti imbiancate,meravigliosi prati verdi.Nel mezzo, una piccola baita in sassi, tettorosso, persiane verdi alle finestre tutte re-golarmente con tendine merlettate.Davanti alla casetta un recinto, in mezzo alquale c�è una mucca.Sotto la mucca c�è un secchio nel quale ungiovanotto rubizzo, mungendo la mucca, faschizzare un bel latte bianchissimo.La mucca, rivolgendosi al giovane, fa:- Gioan, l�è du agn che te me spalpognet so,e te me mai dìt en na olta che te me olet bè!

Nella riedizione del CruciverBorno troverete alcune defi-nizioni riferite a persone, località, avvenimenti ed altrodella storia, nel passato e nel presente del paese.Dove è indicato (dial.) il termine va inserito in dialetto,dove è indicato (trad.) il termine va inserito traducendoloin italiano. Consigliamo in caso di dubbio nella scritturadella parola in dialetto di affidarsi agli incroci.

REBUS IN DIALETTO Frase (4, 1, 3)

DOI GRIGNADEDOI GRIGNADE

Le soluzioni sul prossimo numero

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NATURANDO

Rubrica Erbe...in pill leTARASSACO

Famiglia : CompositaeGenere: TaraxacumSpecie: Taraxacum officinaleNome comune: Tarassaco, Dente di leone,

Soffione;Nome dialettale: Sicorgia

Fiore: capolino (infiorescenza)Frutto: achenio con pappoDistribuzione: prati, pascoli e bordi stradaliParti utilizzate: foglie e radiciProprietà: principalmente depurativeRaccolta: in primavera

CURIOSITA� :lo sapete che la cicoria non è la cicoria?

In Valle Camonica quando si parla di cicoria si pensaai fiori gialli del Tarassaco; in realtà la vera cicoriaè la Cichorium intybus caratterizzata da fiori az-zurri

S.E.M.E.

Ogni stagione ha colori e profumi caratteristici;l�arrivo della primavera è sicuramente annuncia-to dal giallo, non solo del pallido sole, ma soprat-tutto dei prati che si riempiono di Tarassaco. IlDente di leone è, infatti, una delle prime specie chefiorisce con l�arrivo della bella stagione.Questa pianta, di origine asiatica, ad oggi, crescespontaneamente lungo i sentieri e nei prati di tuttaItalia; è considerata un�infestante ed il segreto dellasua grande diffusione sta nel �fiore� che è unainfiorescenza detta capolino. Quelli che chiamia-mo �petali� sono in realtà tanti piccoli fiori che amaturità formano dei frutti (acheni con pappo)detti comunemente soffioni.Chi non ricorda l�emozione che da bambini si pro-vava nel far volare questi piccoli �piumini�, incon-sapevoli di quanto si contribuiva alla diffusionedella pianta.Il Tarassaco, da sempre, fa parte della cultura

popolare: la sua radice è divenuta celebre, comesuccedaneo del caffè, quando questo era inacces-sibile alle tasche dei comuni mortali; inoltre lenostre nonne non si lasciavano certo sfuggirel�occasione di raccogliere le sue giovani e tenerefoglie per preparare gustosi pranzetti: cotto,crudo o sott�olio, il tarassaco non fa bene solo alpalato, ma anche alla salute.Alcune ricerche scientifiche hanno dimostratoquello che i nostri nonni hanno sempre sostenu-to: questa pianta ha proprietà depurative, diure-tiche e digestive, inoltre stimola le funzioni delfegato, fluidificando il succo biliare.

Decotto depurativoTarassaco radice g 50Bardana radice g 50Cicoria radice g 20Carciofo foglia g 10

Un cucchiaio per tazza.Bollire per 2-3 minuti e bere dopo i pasti.

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Una riserva naturale dedicata alle formi-che? �Per carità.. penserà qualcuno tor-mentato da inarrestabili insettini che siinsinuano in ogni angolo della cucina, ochi amerebbe godersi il sole sdraiato in unprato senza il solletico provocato da irri-verenti formiche .Eppure la Riserva Naturale dei Boschi delGiovetto ha proprio come principale fina-lità la tutela dei popolamenti naturali diformiche del gruppo Formica rufa, insettoche non è né una rarità locale nè una speciein via di estinzione: chiunque frequenti iboschi alpini di conifere prima o poi si èinfatti imbattuto nei monticelli di aghibrulicanti di insetti: sono i nidi delle formi-che del gruppo �rufa�.Ragioni scientifiche che mettono in luce il valoreambientale di questa formica evidenziano la ne-cessità della sua protezione, peraltro riconosciutadalla normativa di tutte le regioni dell�arco alpino,e giustificano l�esistenza di un�area protetta la cuifinalità prioritaria è la tutela e lo studio di questoinsetto.Per meglio comprendere i motivi che hanno con-dotto alla istituzione della Riserva Naturale delGiovetto ripercorriamo brevemente alcune tappedel percorso che ha legato la formica rufa a questiboschi.Conoscenze empiriche vecchie di secoli avevano già

intuito l�esistenza di relazioni tra le formiche deiboschi e gli alberi, in senso vantaggioso per questiultimi; solo nell�ultimo cinquantennio, tuttavia, siè impostata in Italia un�adeguata ricerca scienti-fica in proposito. Fu il prof. Pavan, dell�Istituto dientomologia dell�Università di Pavia, che diede im-pulso a tale attività nei primi anni �50, con unoscopo pratico ben preciso. Da alcuni decenni loStato andava attuando un vasto programma diriforestazione per porre rimedio alle gravi situa-zioni di dissesto idrogeologico che interessavanovaste zone appenniniche particolarmente denuda-te e poiché l�obiettivo era quello di assicurare nelpiù breve tempo possibile il ripristino della coper-tura forestale vennero utilizzate per i rimboschi-menti specie arboree rustiche, facilmente adatta-bili a condizioni di terreno impoverito, che desserogaranzia di buon attecchimento e sopravvivenzadei nuovi boschi. Si fece pertanto largo uso di pini,genere di piante che ben risponde a questi requi-siti: in particolare sull�Appennino settentrionalevenne impiegato il Pino nero - specie estranea al-l�ambiente - accompagnato da Pino silvestre oltreche da Abete rosso e Larice, anch�essi al di fuori delloro naturale areale di diffusione. Al seguito deipini, però, arrivò anche un loro ospite tanto inde-siderato quanto tenace: la Processionaria del Pino(Thametopoea pityocampa). Si tratta di un lepidot-tero le cui innocue farfalline grigiastre d�estatedepongono le uova sugli aghi dei pini; le larve chene nascono si nutrono degli aghi stessi e tra di essitessono con sottili filamenti bianchi dei resisten-tissimi nidi con forma e dimensioni di un fiasco,entro cui si ricoverano a decine durante l�inverno.

Boschi del Giovetto: il perché di una Riserva

NATURANDO

La Riserva è equamente divisa a cavallo della dorsale chescende dalla Corna di S. Fermo sino al Giovetto di Palinee che costituisce lo spartiacque che divide le provinciedi Brescia (comune di Borno) e di Bergamo (comune diAzzone). Sul versante camuno il limite inferiore dellariserva coincide con l�antica mulattiera che collega i duepaesi partendo dalla località Croce di Salven, nei cuipressi si trova l�area attrezzata, principale ingresso dalversante bornese. Dal versante scalvino l�accesso prin-cipale è dalla Val Giogna, raggiungibile da Azzone se-guendo la strada sterrata per la località Segherie.Il centro della riserva è raggiungibile anche dalla fra-zione Dosso di Azzone.Una fitta rete di mulattiere e sentieri consente di percor-rere gli affascinanti boschi della riserva, di raggiungerei prati con roccoli e malghe, di risalire la panoramicadorsale del Costone.Piccole aree attrezzate invitano alla sosta ed all�osserva-zione.

FORMICA RUFA IN ATTIVITA�

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Con i primi tepori escono nuo-vamente e riprendono a nutrirsicon voracità; nei loro sposta-menti formano delle caratteristi-che file indiane da cui è stato loroattribuito il nome di �Processio-narie�. Non soddisfatte del gravedanno inferto alle piante ospiti,che private di parte dell�appara-to fogliare vegetano in condizio-ni di sofferenza e che in caso diattacchi intensi e ripetuti posso-no morire, nella stagione prima-verile le larve sono anche parti-colarmente fastidiose perl�uomo, perché disperdono nel-l�aria peluzzi urticanti che pro-vocano notevoli irritazioni.

Qui entrarono in gioco il prof.Pavan e la nostra Formica rufa.Lo studioso pavese, ben cono-scendo la voracità della rufa neiconfronti di larve e insetti, volletentare di trapiantare dei nidi diquesta specie nelle pinete delMonte Alpe, nell�Oltrepò pavese,gravemente attaccate dalla pro-cessionaria (oltre che da altri fi-tofagi dannosi per le piante);sperava infatti che la formica,adattatasi alle nuove condizioniambientali e al diverso materialedisponibile per la costruzione deinidi (gli aghi di pino nero sono

NATURANDO

Per ulteriori informazioni sulla Riserva:· - www.parks.it· - Pro loco di Borno· - ERSAF - Breno (tel 0364 322341)· - Centro Visitatori della Riserva ad

Azzone (aperto su richiesta e nel pe-riodo estivo)

· - visite guidate (calendario estivo invia di definizione)

· �.ed i più pigri possono attendere ilprossimo numero della Gazzetta!

ben più grossi e pesanti diquelli di abete o larice normal-mente utilizzati), potesse con-tribuire al contenimento dellepopolazioni di processionaria.Per il prelievo occorreva natu-ralmente scegliere localitàdove la formica fosse abbon-dante e con popolazioni di ot-tima vitalità; non a caso, i bo-schi da cui furono raccoltigran parte dei nidi trasferitiin Appennino furono quellisituati nei dintorni di Azzone(così arriviamo alla nostra fo-resta del Giovetto), piccolo co-mune situato a 1.000 metri diquota sulla sinistra orografi-ca della Valle di Scalve, confi-nante con il territorio di Bor-no lungo la dorsale delCostone e della Corna Mozza .Nelle sue fustaie miste di abe-te bianco e abete rosso è par-ticolarmente abbondante unadelle specie di formica appar-tenente al gruppo rufa, e cioèFormica lugubris.I trapianti, che vennero ripe-tuti per qualche decennio, eb-bero successo e le formiche di-mostrarono di poter incideresulla presenza dei dannosibruchi, sia pure con un cam-po d�azione molto circoscrit-to. Tale pratica come metododi lotta contro la Processiona-ria è oggi superata; tuttaviava sottolineato che essa venneapplicata in un periodo - glianni �50 - di larga diffusionedi sostanze insetticide a largospettro d�azione e a lentissi-ma degradazione, come il fa-moso DDT. L�impiego delle for-miche rappresentò invece unodei primi metodi di controllobiologico nella lotta contro iparassiti e ne dimostrò la va-lidità, contribuendo ad un mi-glioramento culturale per igestori dell�ambiente.A conclusione di un convegnointernazionale sulla lotta bio-logica tenutosi nel 1978 ven-

ne raccomandato di classificare iboschi del Giovetto come Riservabiogenetica e nel giro di due anniessi vennero dichiarati �biotopo�ai sensi della L.R. 27 luglio 1977n. 33. Con la legge istitutivadelle aree protette regionali, L.R.n.86 del 1983, ed una successivadeliberazione del Consiglio regio-nale del 1985, il biotopo Boschidel Giovetto di Paline venne rico-nosciuto come Riserva NaturaleRegionale classificata come �par-ziale biogenetica� e la sua gestio-ne fu affidata all�Azienda Regio-nale delle Foreste, confluita nel2002 nel nuovo Ente Regionaleper i Servizi all�Agricoltura e alleForeste (ERSAF). La sede della di-rezione della riserva permanenell�ufficio territoriale dell�entesituato a Breno.

UN VISTOSO NIDO DI FORMICHE COSTRUITO

CON AGHI DI ABETE E FRAMMENTI DI LEGNO

GIOVANI VISITATORI ALL�AREADI SOSTA PRESSO IL PASSO DELGIOVETTO

Giovanna Davini, direttoredella Riserva - ERSAF

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LO SPORT DELLA GAZZETTA

VENERDI� 30 APRILE 2004

Caro diario, comincia qui la nostra av-ventura ad Igea Marina� Sono le due delpomeriggio quando, dopo aver caricatovalige, palloni, allegria, e tanta voglia didivertirsi, il G. S. Borno parte, nonostantel�orribile tempo, alla volta di Igea Marina.OBIETTIVO: PURO DIVERTIMENTO!! Sulpullman ci si inventa di tutto per ammaz-zare il tempo, c�è chi intona qualche can-zone, chi come al solito dorme (dellaserie�ogni occasione è buona!!), chi sidiverte a salutare chi percorre l�autostra-da dietro di noi e c�è chi, per fortuna, tiened�occhio la strada: il nostro autista Ema-nuel! A metà viaggio breve sosta all�au-togrill, si comincia a respirare profumodi mare, di sole� per fortuna la nuvolet-ta di Fantozzi sembra averci abbandonatoe si cominciano a vedere i primi sprazzi disereno�SPERIAMO BENE!! Non mancamolto, ormai, per arrivare, ed anche i piùdormiglioni del gruppo sembrano essereusciti dal letargo, pronti pure loro adassaporare ogni minuto di questa avven-tura. Alle 19.30 i cartelli stradali ci indi-cano che siamo arrivati, siamo a Igea Ma-rina. Appena Emanuel trova l�albergo eapre le porte del pullman, la carica dei101 (anche se il numero esatto è 41!!),parte all�assalto delle valige, destinazioneHotel Condor. Dopo l�assegnazione dellecamere ci aspetta una ricca cena, sembrache non mangiamo da una settimana,divoriamo tutto quello che ci viene messonel piatto! Alle 21.30 parte la carica diquelli della notte, che a dormire non ciandrebbe proprio mai, alla ricerca di unlocale carino dove passare la serata� sigira in lungo e in largo Igea, per poi finireancora nel locale che ha accompagnato lenostre serate lo scorso anno e da noimeglio conosciuto come il �locale dellecandele�. Ridendo, scherzando, ma so-prattutto bevendo e mangiando tiriamomezzanotte e mezza�troppo presto perrinchiudersi in una stanza d�albergo! No-nostante questo c�è chi cede alla tenta-zione di trovarsi sdraiati su un letto erientra�qualcuno si sente interpellato,VERO DORMIGLIONI??

Pochi ma buoni ci incamminiamo per una destinazione igno-ta che si tradurrà poi in un piccolo locale dove purtroppo(forse prima ci hanno guardato bene in faccia), non ci la-sciano giocare a calcetto, dicono che faremmo troppocasino�ordiniamo da bere, ma i tempi di attesa sono unpo� lunghi, così, con la mia indole da barista, salgo sul ban-co per ultimare l�ordinazione e servire il miotavolo�risultato: IL PADRONE DEL LOCALE MI OFFRE DABERE!! Alle due ci ritiriamo tutti in albergo�tutti tranneio, Monica e Maristella che dopo esserci messe in pigiamace ne andiamo in spiaggia a respirare un po� di mare� No,non abbiamo bevuto, vogliamo solo goderci fino in fondoquesto week end!! Alle tre però pure noi ci ritiriamo in unsonno profondo, ma per poche ore, poi�

SABATO 1 MAGGIO 2004

�Poi alle otto suona la sveglia��NO! Non può già essereora di svegliarsi!�� è la prima frase che sento dire dalle miecompagne di stanza� ed invece sono proprio le otto, e sullatabella di marcia abbiamo poco tempo per rigirarci nel let-to, la spiaggia ed i campi di beach volley ci aspettano! Co-lazione abbondante per tutti gli atleti che oggi affronteran-no l�inizio del torneo sulla spiaggia di Igea Marina; il Bornoe le sue atlete sono pronte ad affondare chiunque gli capitial di là della rete, anche se la sabbia purtroppo è molto piùfaticosa del parquet!! Il sole comincia a farsi spazio tra lenuvole solo verso le dieci, mentre le ragazze sono nel pienodel torneo. Chi non ha ancora cominciato a giocare, si di-verte tra palleggi, castelli di sabbia e bagni azzardati nel-l�acqua gelata e c�è chi, come me, Monica, Emanuel, Mari-stella e Clara gironzola per le strade di Bellaria affollate daituristi. Il Borno inizia bene il torneo e torna soddisfatto apranzo dove, ad aspettarlo, ci sono molte prelibatezze chedanno la carica, ai più grandi, per la seconda parte deltorneo, ed ai più piccoli per i giochi ed i circuiti di precisione

DIARIO DI BORDO: Il Gruppo Sportivo Bornotra sabbia e pallavolo

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che li aspettano sulla spiaggia� La gior-nata prosegue dunque tra palloni, sab-bia e sole, che è ormai alto nel cielo e tratanto, tantissimo divertimento che ci ac-compagnerà fino a notte fonda dopo ladiscoteca e la tappa ormai obbligatoriaal locale delle candele. Dopo cena, infatti,Emanuel ci porta nella discoteca di Bella-ria dove è stata organizzata la festa�quici si scatena fino a mezzanotte tra ballie canti, anche se c�è chi, a quanto pareha mangiato troppo (Renato ci sei�si,proprio tu�) e nel bel mezzo della sera-ta sfonda la sedia e va a gambe all�aria �Renato, quando cominciamo la dieta??Scherzo, però è un peccato non avertiripreso, saresti stato perfetto per Pape-rissima!! Ma nonostante questo piccoloincidente, la serata prosegue alla gran-de, anche se il povero Emanuel vienespinto da una parte all�altra all�internodel cerchio che abbiamo formato� Amezzanotte, dicevo, i più piccoli rientra-no in albergo, mentre per gli altri la se-rata al locale delle candele prosegue trachiacchiere e risate� Alle due crolliamo,però, nel letto� BUONANOTTE a tutti,a domani!!

DOMENICA 2 MAGGIO 2004

Eccoci all�ultimo giorno, caro diario diquest�avventura, nel tardo pomeriggiolasceremo il mare, ma non certo l�entu-siasmo che ci ha unito in questi giorni!La sveglia suona troppo presto pure sta-mattina e tutti assonnati ci dirigiamo suicampi, c�è chi, pure stamattina, giocasulla spiaggia e chi gareggia sui campidi green volley. La parola d�ordine restacomunque una sola: DIVERTIRSI! Tuttele squadre del G. S. Borno si difendonobene in tutte le partite e tornano affa-mate per l�ora di pranzo� ma ad aspet-tare qualcuno c�è una sorpresa; ad Ema-nuel viene consegnato dalle cameriere unfiore accompagnato da un biglietto ed unnumero di telefono� CHI PUO� ESSERE??Fingiamo di restare tutto il giorno, trauna partita e l�altra, nel dubbio, fino aquando Emanuel mi chiede dichiamare�fingo una curiosità fuori dalnormale e parlo con qualcuno, al di là deltelefono, che conosco molto bene (Cesa-re, ne sai niente?)�la chiacchierata la-

scia chiaramente intendere che chi parla è il marito dellamisteriosa donna che ha mandato i fiori, ed Emanuel, checomincia davvero a crederci, si ritira sul pullman�chissàmai che qualcuno, leggendo sulla maglietta che indossa Au-tolinee Sabba, lo riconosca�lo scherzo sta funzionando!!Noi, pazzi fino in fondo, lo lasciamo crogiolarsi nel suo atro-ce dubbio�nel frattempo i tornei e la partita dei nostri ge-nitori del BORNO REVOLUTION (che perdono per 15-7),giungono al termine ed arriva il momento più atteso: lapiadinata ed il nutella party�ora chi riesce più a tenerequella �mandria� di affamati? Tutti si abbuffano mentre sulpalco avvengono le premiazioni per le numerose società chehanno partecipato al 4^ YOUNG VOLLEY e�con un po� didebita suspance�il G. S. Borno si classifica terzo!! Il nostrolungo week end giunge così alla fine�sul pullman, ad aspet-tarci c�è Emanuel che subito riceve una misteriosatelefonata�è solo la fine dello scherzo, confessiamo di esse-re stati noi a mettere in scena tutto�lui incassa lo scherzo,ride e si complimenta per l�originalità!! Il viaggio di ritornoè calmo e la maggior parte dei nostri piccoli grandi atleti,dorme�Nel buio della notte facciamo il nostro ingresso aBorno, dove ad attenderci c�è la nuvoletta di Fantozzi che perfortuna non ci ha seguito. La nostra avventure finisce qui,caro diario, il riscontro è più che positivo, quindi non miresta che ringraziare tutti quelli che hanno reso possibilequest�esperienza�un saluto particolare va alla nostra pre-sidente Lina che non ha potuto fisicamente essere con noi edun grande grazie va a tutti i ragazzi, ai genitori e ad Ema-nuel che ci ha sopportato in questi giorni!

Alla prossima�un abbraccio a tutti!!

Claudia Venturelli

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Il Badminton: ma non sarà il gio-co del volano, da moltissimi pra-ticato sulle spiagge ?Il volano è il simpatico attrezzo(semisfera di sughero, ricoperta dipelle, in cui vengono infilate 16penne d�oca) utilizzato per gioca-re; ma lo sport è il badminton,disciplina olimpica dal 1992 aBarcellona, dopo essere stato sportdimostrativo alle Olimpiadi diMonaco nel 1972 e Seul nel 1988.

Ci scusi, ma che differenzac�è tra il gioco del volano elo sport del badminton?E� una differenza sostanziale, mamolto semplice. Il gioco del vola-no, comunemente praticato al-l�aperto, è un divertimento gra-zie al quale due giocatoricercano di mantenere il più pos-sibile in aria il volano, colpendolocon una leggerissima racchettain modo da permettere al pro-prio compagno di gioco di re-spingerlo nuovamente. Il bad-minton, comunemente giocato alchiuso, è uno sport regolamen-tato durante il quale i due atleticercano di colpire il volano inmodo da impedire al proprio av-versario di colpirlo. Una differen-za sottile, ma molto significativa!

Si parla di regole, ma daquanto lo sport del badmin-ton è stato codificato?Il badminton è il più antico tragli sport di racchetta. Si ha noti-zia di un gioco primitivo giocatocon palette di legno e qualcosache ricorda l�attuale volano, pra-ticato in Cina oltre 3000 anni fa,e raffigurato su alcune cerami-che.Il badminton, così come attual-mente regolamentato, deriva ilsuo nome dal castello del duca diBeaufort dove si ripararono, al-

l�interno della grande sala di Ba-dminton House, alcuni amici delduca durante un ritrovo in cam-pagna, colti da un improvvisotemporale mentre giocavano avolano. Scoprirono in breve cheil volano era molto più control-labile senza le folate di vento chene deviavano la traiettoria. Erala fine del 1800.

Ci racconta qualche curiositàsul Badminton?Certamente, e più d�una !- Il badminton è il più velocesport di racchetta: un volanoquando parte dalla racchettapuò superare i 300 km/h.- Un giocatore di badminton puòpercorrere più di due Km in unasola partita.- Un volano pesa dai 4,74 ai 5,50grammi. Una racchetta pesa in-torno a 70/80 grammi.- Un volano è costruito con 16penne, saldamente fissate su unasemisfera di sughero.- I volani migliori sono fatti conle penne dell�ala sinistra dell�oca.In oriente esistono numerosi al-levamenti per la produzione divolani- Sono molti i personaggi famosiche giocano o sono appassionatidi badminton: il re Juan Carlosdi Spagna, l�ex presidente USA

Jimmy Carter, Paul Newman,Boris Becker, Mika Hakkinen.- Durante le Olimpiadi di Barcel-lona, le gare di badminton furo-no viste da oltre un miliardo ditelespettatori.- Il badminton... è il terzo sportpiù praticato al mondo!

Bastano queste curiosità perspiegare quanto sia interessan-te il nostro sport?

Certamente, ma in Italia sipratica il badminton? E� una disciplina relativamentenuova per il nostro paese, ma infortissimo sviluppo. Pensi che laFederazione Italiana Badminton,nata nel 1976, può vantare cir-ca 4.500 tesserati agonisti edoltre 30.000 praticanti. Si giocain tutte le Regioni d�Italia graziead oltre 160 Associazioni Sporti-ve presso le quali ci si può diver-tire, perché al di là di essere unosport molto impegnativo, sia fi-sicamente che mentalmente, hala caratteristica di essere assaidivertente.

E la Lombardia?La Lombardia è una delle Regionileader del badminton italiano. Sulsuo territorio sono presenti circa20 Associazioni Sportive e si �di-vertono� migliaia di giocatori.

Veniamo a noi: perché BOR-NO capitale del BadmintonLombardo?Nelle sue numerose attività pro-mozionali e di sviluppo, la no-stra Federazione, in stretta colla-borazione con l�AmministrazioneComunale di Borno, ha predispo-sto un progetto �pilota� grazieal quale Borno è divenuta pertutta la stagione 2003 e 2004sede di numerose attività, come

BORNO Capitale del Badminton LombardoIntervista ad Alberto Miglietta, Vicepresidentedella Federazione Italiana Badminton

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collaborazione della Preside del-l�Istituto Comprensivo di BornoFiorella Sangiorgi e della Profes-soressa Adriana Iacuzio, tutti glistudenti delle scuole di Borno,Ossimo inferiore e superiore eLozio hanno potuto conoscere ilbadminton grazie alla presenzaper due settimane di un istrut-tore federale; in gennaio si è svol-ta la Gran Combinata Sci � Bad-minton, dove numerosissimiatleti di Borno e di tutta la Lom-bardia si sono cimentati in unasimpaticissima competizione; inAprile si è svolto il CampionatoItaliano Over di Badminton, a cuihanno preso parte atleti prove-nienti da tutta Italia con il re-cord di presenze nella storia delbadminton italiano; nella primasettimana di settembre si svol-gerà una Stage di una settimanache, grazie all�esperienza delloscorso anno, vedrà la partecipa-zione aperta non solo ai più fortigiovani atleti lombardi, ma an-che a tutti i bornesi, sia giovani.. che meno giovani, interessati aconoscere meglio la nostra disci-plina.Tutte queste iniziative hannoquindi portato Borno ad esserel�incontrastata capitale lombar-da del badminton.

Ma perché proprioBorno?Per una serie di ragio-ni, prima fra tutte la di-sponibilità dell�Asses-sore allo Sport PaoloCorbelli grazie allaquale le sinergie scatu-rite tra le attività dellanostra Federazione equelle dell�Ammini-strazione Comunalehanno permesso unatale quantità di inizia-

tive.In secondo luogo la presenza sulterritorio di un eccellente Palaz-zetto dello Sport, sede ideale, dalpunto di vista tecnico, per la pra-tica del badminton. Infine il vo-stro territorio, così attraente dalpunto di vista naturale, e la vo-stra ospitalità, sia dei comunicittadini che degli albergatori,che ci ha sempre fatto sentire anostro agio .. a casa nostra !

Tutto finito con lo Stage delprossimo settembre?Assolutamente no. Come tutte lecose belle si spera non finiscanomai e quindi ci stiamo impe-gnando per altre iniziative alcu-ne delle quali, se si riuscisse aconcretizzarle, sarebbero la verasorpresa estiva di Borno, sia peri bornesi che per i villeggianti.Non mi chieda altro, altrimentiche sorpresa sarebbe ?

Una curiosità: la vediamospesso per le vie del paese an-che quando non ci sono ma-nifestazioni di Badminton.Come mai?A Borno mi sento veramente dicasa. Posso vantarmi di esserequasi un vostro concittadino, inquanto da moltissimi anni tra-scorro da voi i miei periodi di va-canza ed i miei fine settimana.Un paese eccezionale ed acco-gliente, pieno di risorse, a cui hovoluto contribuire, per quantomi sia stato possibile, grazie albadminton. Era da tempo che lopensavo ed appena le condizionial contorno lo hanno reso possi-bile abbiamo realizzato un pro-getto tanto ambizioso da sem-brare impossibile. Ed invece,eccoci qua a raccontarlo !

Ed infine, una promessa.Con l�accoglienza e l�interesseottenuto una promessa è sem-plice da fare: per la prossima sta-gione potremmo organizzareun�altra manifestazione nazio-nale.Uno sport bellissimo in un bellis-simo paese: abbiamo così indivi-duato anche lo slogan. Cosa nepensate ?

Informazioni sul Badminton:www.badminton-italia.comwww.badminton-lombardia.com

nessun�altra località può vantare.Nel settembre 2003 si è svoltoun Stage di una settimana per imigliori giovani atleti lombardi;ad ottobre, con la preziosissima

Il vicepresidente Alberto Miglietta consegna una targa diriconoscimento all�assessore Paolo Corbelli

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Con molto piacere ho accolto la pro-posta del nuovo Presidente della Proloco Fabio Scalvini di stampare ungiornalino dove le varie associazio-ni di Borno hanno la possibilità dipubblicare ciò che riguarda la vitadell�associazione stessa.Tanto per iniziare vorrei ringraziareil Comune di Borno, per il contribu-to che ogni anno elargisce all�asso-ciazione, la Pro Loco perché colla-bora logisticamente, e, perché no, ipochi iscritti che tutti gli anni versa-no regolarmente la quota associati-va. Anche se, devo affermare la ve-rità, preferirei che collaborassero piùattivamente all�associazione. Cosaintendo dire, vorrei che partecipas-sero di persona alle semine di mate-riale ittico prima dei raduni, oppurealle semine annuali provinciali. Tutto ciòcomporta un notevole sforzo economico edi tempo da parte del sottoscritto, speroche molti dopo aver letto quest�articolo sene rendano conto.Adesso lasciamo da parte queste cose, epensiamo un po� ai nostri amici pinnuti

L�angolo del pescatoreRubrica a cura dell�Associazione Pescatori

Il lago di Lova, paradiso della pescaIl lago di Lova, paradiso della pescaIl lago di Lova, paradiso della pescaIl lago di Lova, paradiso della pescaIl lago di Lova, paradiso della pesca

Severino Moreschi

Temolo - Tymallus thymallusPesce piuttosto pregiato appartenente alla famiglia dei timallidi: lasua forma è variabile ed anche il colore è variabile. La forma piùdiffusa è comunque quella affusolata, con il capo piccolo, la boccapiccola e ventrale: la pinna dorsale invece è grande e alta. I fian-chi, ricoperti di squame disposte con molta regolarità, sono di co-lor argento con piccoli punti neri. Vive in acque limpide, fresche,ben ossigenate, con buona corrente e fondo misto ghiaia-rocce. Siritiene sia molto sensibile all'inquinamento e quindi va adeguata-mente protetto. I fiumi interessati alla presenza del Temolo in pro-vinci di Brescia sono l'Oglio medio e il suo affluente Dezzo in ValCamonica, il Caffaro pre-lacuale, il Chiese post-lacuale e il NaviglioGrande Bresciano.

che ogni tanto ci regalano delle belle emo-zioni. Personalmente ritengo che il para-diso della pesca, per noi Bornesi ma nonsolo, sia il lago di Lova. In questo bacinoartificiale, perché di questo si tratta, tro-vano casa specie di pesci d�acqua dolce trale più pregiate, ricordo la trota fario, ilsalmerino alpino, e non a caso ho volutolasciarlo per ultimo, il temolo.Sì, perché ritengo sia la specie di pesced�acqua dolce più ricercata dal pescatoresportivo, non per le sue qualità organo-lettiche, ma perché la sua cattura rappre-senta davvero una cosa rara.Vorrei inoltre ricordare che il temolo è unindicatore ecologico dell�ambiente in cuivive, insomma in parole povere dove vivequesto pesce, l�acqua è pura. Quindi perchi non l�ha capito il temolo deve essereprotetto e salvaguardato, se catturato deveessere rilasciato, non deve finire in padellaanche perché dal punto di vista culinarionon è gran cosa.

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MADE IN BORNO

Il nuovo Venturelli tra passato, presente e futuroL� Albergo Venturelli riapre i battenti per un nuovo ed importante progettonell�ambito delle strutture alberghiere, con un grande obiettivo: rilanciarel�immagine del paese.

Porta ancora il nome della fami-glia che, alla fine dell�800, adibì alocanda con alloggio, l�antica sededella guardia di finanza, sposta-ta nei centri della media-bassaValle per motivi pratici, la nuo-vissima struttura ricettiva delnostro paese.A pochi giorni dall�inaugurazio-ne, l�Albergo Venturelli, vanta giàla certificazione �Charme & Re-lax�, vale a dire che, in poco tem-po ha già raggiunto un presti-gioso traguardo entrando a faparte della catena di strutture al-berghiere più importante d�Ita-lia e d�Europa.Un nuovo Venturelli, dunque,che merita il riconoscimento ot-tenuto grazie ai numerosicomfort di cui dispone ed ai mol-ti servizi che vengonoofferti, per assicurareall�ospite un gradevo-le soggiorno.Posta nella zona cen-trale del paese, lastruttura è stata l�an-tica dimora seicente-sca della famiglia ca-valleresca Camozzi, dicui la nuova e confor-

C. V.

tevole sala da pranzo, �Ostaeria�,porta ancora lo stemma patriziosopra l�elegante camino, oltre chedimora estiva della famiglia diPapa Montini, che soleva trascor-rere le proprie vacanze sull�alto-piano di Borno. Nella hall, situa-ta al piano terra, spicca, in fronteall�ingresso principale, un ban-cone in legno ricavato da un pul-pito settecentesco bresciano,nella cornice di un arazzo Fiam-mingo del XVI° secolo raffiguran-te il viaggio in Terra Santa di unanobile famiglia. A destra di esso,scendendo alcuni scalini, ci pos-siamo inoltrare nella piacevoleatmosfera del pianobar �ViaRoma�, antica stalla quattrocen-tesca, dove le serate, durante unadegustazione dei vini regionali

della cantina interna, vengono al-lietate da ospiti di rilievo inter-nazionale. Le ventidue camerepresenti, site al piano superiore,sono dotate di ogni comfort, dal-la TV al frigobar, dall�allaccia-mento ad internet, alla doccia conidromassaggio e sauna, all�aro-moterapia.In questo elegante e confortevo-le ambiente, il binomio tra pas-sato e presente viene coniugatograzie alla cordialità ed alla pro-fessionalità del personale inter-no, costituito, per buona parte,da residenti.Il futuro, invece, viene costruitopasso per passo, grazie all�espe-rienza ed alla professionalità deiproprietari, la cui immagine ègià nota nel settore dei mercantid�arte antica orientale, graziealla ditta Kashmir.Una scommessa importante,dunque, questa, per il nuovo Al-bergo Venturelli, che mira adoffrire un servizio di alta qualitàper rivalutare storia, arte e tra-dizione della piccola realtà bor-nese, ed un evento ed un vantoper lo stesso paese, che può tro-vare in questa nuova strutturaricettiva a quattro stelle, unnuovo punto di partenza.

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MADE IN BORNO

Sedute in un rinomato caffè di una delle più cele-brate vie milanesi, in un atteggiamento che vaben oltre la frettolosa e irrequieta vita del cittadi-no medio ma che invece va a collocarsi in un tran-quillo dopocena tra amici, le parole, le frasi e idiscorsi che escono da 1, 10, 100 bocche sembra-no susseguirsi rumorosamente e senza sosta.100, 10, 1 parola: �VACANZA�Sembra proprio che tra amici la parola vacanzarisulti particolarmente gettonata, e sembra pro-prio che per i nostri amici, comodamente sprofon-dati nelle poltrone di un caffè, coincida magica-mente con �Borno�.�Che pace e che tranquillità a Borno��Borno?��Sì, un magnifico paesello di montagna tra bo-schi, aria pulita e un sacco di serenità! Noi ciandiamo da parecchi anni e alla fine di ogni estatela voglia di tornare a Milano è poca, credetemi!��Borno� sembra si stia proprio bene lassù� maditemi, come si mangia in quel di Borno?�

FERMI TUTTI! Stop alla storia...Tutti sanno che vacanza coincide direttamente conriposo, ma indirettamente con �Dove andiamo acena stasera?�Da oggi, Borno si può vantare di avere un nuovoAlbergo Ristorante, che sia in grado di afffidare ilproprio prestigio a raffinati piatti, senza nascon-dersi dietro la sempre amata e indimenticatapizza.

Gabà, questo il nuovo del nuovo Hotel appenaaperto sull�altopiano. Il �gabà� era in origine ilmanto con il quale usavano e usano tuttora co-prirsi i pastori bornesi; con il gabà si proteggeva-no, si scaldavano e portavano avanti il loro lavorocon umiltà e passione.Umilta e passione, come le qualità che Anna eAndrea Marsegaglia hanno riversato nel progettoGabà.Squisitamente inserito nella pineta limitrofa al pa-ese, poco sopra la chiesetta dei Lazzaretti, l�Alber-go Ristorante Gabà offre una panoramica visionedell�abitato Bornese con la possibilità di degustaregrandi piatti e la continua sensazione di sentirsicontemporaneamente fuori e dentro Borno, i suoiluoghi e le sue consuetudini.

Andrea e Anna hanno fatto le cosein grande offrendo, oltre ad un pia-cevole e alternativo servizio di ri-storazione, la possibilità di sog-giorno in graziose cameredeliziosamente arredate, da cui sigode uno splendido panorama.

�Ma che domande mi fai? A Bornosi mangia veramente bene, immer-si nel bosco all�ombra degli abeti.C�è un nuovo ristorante, buonacucina, tanta passione e serietà, sichiama Gabà!��Hai per caso il numero di telefo-no?�....

Hotel Gabà, cucina tipica innovativain mezzo alla pineta

M. G.

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FACCIAMO �ILA�

Questo spazio è dedicato a chi, in qualsiasi modo, voglia dire la sua.Pubblicheremo lettere, fotografie, poesie, disegni e tutto ciò che abbia a chefare con la vita del paese e nel rispetto dello spirito della Gazzetta.L�indirizzo è sempre lo stesso:

Pro Loco, Palazzo Comunale, Bornoe-mail: [email protected]

C�era una volta un vecchio lavatoio,con acqua corrente fresca, buona e dis-setante; durante il giorno le donne vi siradunavano a lavare i panni chiacchie-rando, scambiandosi pettegolezzi edesperienze di vita, e verso sera qualchecoppietta vi andava ad amoreggiare, alriparo dalla luce sotto la tettoia spio-vente�C�era una volta� già, perché ora nonc�è più. Era posto in fondo alla via dei�quaiò� �. cosà vorrà mai dire questaparola? Lasciamo perdere. Dopo centi-naia di anni di �onorato servizio�, conl�arrivo dell�acqua in tutte le case, ilprotagonista del nostro racconto fu ri-mosso dalla sua sede, tanto tempo fa,per far posto alle autovetture.Ora, a distanza di anni, sono iniziatidei nuovi lavori, che serviranno a rida-re �nuovo splendore� a queste vie, per trasformarle fi-nalmente in �centro storico�.Ma bene, mi sono detta, i cantieri danno noia, si sa, mase ne vale la pena� ben venga il disagio!Ho seguito con occhio critico i lavori, dapprima tuba-zioni nuove, poi l�acciottolato come nella piazza princi-pale� mi sono detta OK, avrei preferito il �ris�, masempre meglio dell�asfalto, no?Poi ho notato una strana costruzione e mi sono chiesta

cosa fosse, non sarà mica una fontana! E� cosa sonoquei cubi messi in mezzo alla strada? Forse servirannoper le ballerine in occasione di qualche festa? Boh!?Una sera passo di nuovo per quella via e mi trovo da-vanti a una strana visione, mi strofino gli occhi, eppurestasera non ho bevuto! Cosa ci fa una pista d�atterraggiodavanti alla banca? Magia! Siamo diventati importantinoi di Borno!

Dopo lo stupore iniziale devo ricreder-mi, non si tratta di un aeroporto, sonosoltanto dei faretti messi per terra alfine di delimitare i parcheggi (si sa mai,qualcuno potrebbe parcheggiare fuoridalle strisce)� che delusione!Speravo che fosse tutto finito lì, maquando ripassando da quelle parti hovisto l�acqua sgorgare da quel monoli-te di metallo ho ripensato al vecchiolavatoio e mi è venuto da piangere�allora ho pensato che forse il nome diquella via si riferisce allo �scütüm� del-l�architetto della nuova piazzetta�Scusate lo sfogo, un abbraccio.

Una Bornese un po� delusa

I coscritti del 1944 invece, festeggiano i loro �primi� 50 anni!

I ragazzi del 1986 alla loro prima festa dei coscritti!

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Lentamente muore chi diventa schiavo dell�abitudine,ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,

chi non cambia la marea,chi non rischia e chi non cambia il colore dei vestiti,

chi non parla a chi non conosce.Lentamente muore chi evita una passione,

chi preferisce nero su bianco ed i puntini sulle �i�piuttosto che una serie di emozioni,

proprio quelle che fanno brillare gli occhi,quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,

quelle che fanno battere il cuoredavanti all�errore ed ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,chi è infelice sul lavoro,

chi non rischia la certezza per l�incertezza,per inseguire un sogno,

chi non si permette almeno una volta nella vitadi fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,chi non legge e chi non ascolta musica,

chi non trova grazia in sè stesso.Muore lentamente chi distrugge l�amor proprio,

chi non si lascia aiutare.Lentamente muore chi abbandona un progetto

prima di iniziarlo,chi non fa domande sugli argomenti

che non conosce,chi non risponde quando gli chiedono

qualcosa che conosce.Evitiamo la morte a piccole dosi,

ricordiamoci sempre che essere vivorichiede uno sforzo di gran lunga maggiore

del semplice fatto di respirare.

Pablo Neruda


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