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N. 4-5 Aprile/Maggio 2012 Organo ufficiale dei ... · quello del Gen. di C.A. par. inc. Marco...

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N. 4-5 Aprile/Maggio 2012 Organo ufficiale dei paracadutisti d’Italia Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta RIVISTA MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARACADUTISTI D’ITALIA (ANPd’I) - Via Sforza, 5 00184 Roma - Spedizione in abb. postale - Art. 1, Comma 1, D.L. 24.12.2003, convertito in Legge 27.2.2004, n. 46 - DCB Roma
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N. 4-5 Aprile/Maggio 2012Organo ufficiale deiparacadutisti d’Italia

Come FOLGORE dal cielo, come NEMBO di tempesta

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RIVISTA DELL’ASSOCIAZIONENAZIONALE PARACADUTISTI

D’ITALIA (ANPd’I)

MENSILE DI INFORMAZIONE

ASSOCIATIVO, TECNICO E POLITICO-CULTURALE

… voi siete gli arditidel cielo e della terra

APRILE/MAGGIO2 0 1 2 S O M M A R I O

65ª Assemblea Nazionale: ha vinto l’ANPd’I 3Attualità 5Reparti in Armi 34Competizioni 40Figure da ricordare 43Brevi e liete 44Attività delle Sezioni 44Ultimo lancio 53

COPERTINAIl manifesto della 65ª Assemblea Nazionalesvoltasi a Tarquinia il 21 e 22 Aprile 2012

Testata a perenne ricordo del Foglio di Campodei Paracadutisti d’Italia, 1943-46, fondato daAlberto BECHI LUSERNAdirettore Umberto BRUZZESEriattivato e diretto da Giovanni PICCINNIin Firenze dal 1956 al 1962.

Direzione, redazione, amministrazione, pubblicità:

ANPd’I – Via Sforza, 5 – 00184 ROMACCP 32553000 – Telefono 06 4746396Linea Militare 3/5641 – Fax 06 486662

www.assopar.it

AbbonamentiBenemerito € 100,00Sostenitore € 50,00Ordinario € 26,00

Una copia € 2,00Numeri arretrati € 3,00

La Rivista è inviata gratuitamente ai Socidal momento del rinnovo del tesseramento

Associata all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana

Autorizzazione del Tribunale di Roman. 9385 del 3-9-1963

Iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) al n. 1265

Anno LXIX dalla fondazioneNumero 4-5, Aprile/Maggio 2012

Direttore editoriale: Aldo Falciglia

[email protected]

Direttore responsabile: Vittoria Maria Passera

Capo redattore:Nuccia Ledda

Inviato speciale:Valter Amatobene

Corrispondenti:Claudio Borin, Raul Di Gennaro,

Paolo Frediani, Annamaria Martella,Efisio Secci, Sandro Valerio

Amministrazione: Salvatore Barone

Chiusura redazionaleil 30 giugno 2012

Stampa: STILGRAFICA srlVia Ignazio Pettinengo, 3100159 RomaTel. 06 43588200 – Fax 06 4385693

Grafica: [email protected]

Le opinioni espresse negli articoli sono persona-li degli autori e non rispecchiano necessaria-mente il pensiero e lo spirito del giornale, néhanno riferimento con orientamenti ufficiali.

COLLABORARE CON «FOLGORE»La collaborazione è aperta a tutti ed è gratuita,gli articoli e le fotografie, anche se non pubbli-cati, non vengono restituiti. La redazione sceglie per la pubblicazione gliargomenti ritenuti più interessanti, riservando-si, quando ritenuto opportuno, di apportaremodifiche e correzioni allo scopo di una più cor-retta esposizione. Faciliterete il lavoro dellaRedazione inviando il testo che desiderate pro-porre, in formato MS-Word o compatibile(*.doc; *.rtf; *.txt) all’indirizzo e-mail [email protected] allegate quando possibileimmagini fotografiche, e indicate sempre unrecapito telefonico; le immagini fotografiche acorredo devono essere della massima risolu-zione possibile.

Pro prie tà let te ra ria, ar ti sti ca e scien ti fi ca ri ser -va ta. Per ri pro du zio ni, an che se par zia li, dei te -sti, è fat to ob bli go di ci ta re la fon te.

I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamenteper l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo (legge31-12-96 n.675 «Tutela della privacy»)

Questo numero doppio, con lo “speciale” sull’Assemblea di Tarquinia viene dato alle stampe e inviato con circa un mese di ritardosui tempi previsti, per diversi motivi, tra i quali quelli di aver dovuto raccogliere tutte le relazioni dell’assemblea, verificare i datiforniti dal risultato delle elezioni, che si sono svolte sempre a Tarquinia. Oltre a questo, mai come nei mesi di maggio e giugno la redazione è stata sommersa di notizie. Un fatto questo che dimostra la vi-talità del nostro sodalizio e la voglia di agire e di proporsi di tutti i paracadutisti. Pertanto, oltre a questo numero doppio anche ilsuccessivo numero, del mese di giugno, sarà ricco di eventi e informazioni e riporterà ancora notizie riguardanti il trascorso mesedi maggio.Con questa mia comunicazione, alla fine di un intenso triennio di lavoro, desidero ringraziare pubblicamente tutti i collaboratori di“Folgore”, che per tre anni senza interruzione hanno garantito l’uscita della rivista, lavorando anche nelle ore più impossibili perben tre anni ininterrottamente.Da ultimo grazie a tutti voi associati per averci seguito e supportato, inviandoci resoconti e immagini, contribuendo a elevare laqualità della nostra rivista «foglio di campo del paracadutista d’Italia».

Aldo Falciglia

ell’ANPd’I nessuno vince e nessuno perde!» con queste parole il neoeletto Presi-dente Nazionale ANPd’I, generale Giovanni Fantini, (al suo secondo mandato conse-cutivo) ha concluso la 65ª assemblea elettiva della Associazione Nazionale Paraca-dutisti d’Italia.

Un assemblea che ha dovuto registrare, proprio durante il suo svolgimento, il grave lutto per la perdi-ta del par. Cav. Umberto Bastari, figura indimenticabile del paracadutismo militare italiano e dell’Asso-ciazione. Un Assemblea ospitata dalla città di Tarquinia, fucina del paracadutismo militare italiano, – giàsede della prima scuola di paracadutismo militare in Italia – nell’anno in cui cade il 70° anniversario del-la battaglia di El Alamein. Battaglia alla quale presero parte i paracadutisti della Divisione «Folgore»,forgiati sul campo di lancio dell’aeroporto A. Sostegni di Tarquinia.

La città non poteva essere più ospitale e con essa il suo Primo Cittadino e tutta l’amministrazione co-munale, i quali, insieme al Presidente della sezione ANPd’I di Tarquinia, par. Giulio Maria Ciurluini e isuoi paracadutisti, si sono prodigati perché tutto funzionasse per il meglio. Il Sindaco ha addirittura mes-so a disposizione, per i lavori assembleari, la storica e stupenda sala consiliare.

Venerdì 20 aprile l’appuntamento al Sacrario del cimitero di Tarquinia dove riposano le spoglie di di-versi paracadutisti insieme a quelle del primo comandante della Scuola, Col. pilota e paracadutista Giusep-pe Baudoin, ha dato il via a tutta una serie di eventi che si sono conclusi la domenica successiva.

Alla resa degli onori al monumento ai Caduti di Tarquinia, presente un picchetto armato del 186° Rgt.«Folgore» di Siena, insieme al gruppo ricostruzioni storiche dell’ANPd’I, è seguito un avilancio TCL, deiparacadutisti in servizio della Bri.Par., sull’aeroporto A. Sostegni. Forte l’emozione, in tutti i presen-ti, di vedere dopo settant’anni la «Folgore» tornare a volteggiare sul campo che la vide nascere.

Il giorno successivo, i Natali di Roma, l’Assemblea Nazionale è iniziata con autorevoli interventi e sa-luti di eminenti personalità. Oltre all’intervento del Sig. Sindaco di Tarquinia e quello della MAVM «fol-gorino» Ten. Raul Di Gennaro, il testo integrale dei loro interventi è riportato nelle pagine successive,quello del Gen. di C.A. par. inc. Marco Bertolini, decano degli Ufficiali Superiori paracadutisti in servi-zio, e quello del Gen. di Brig. par. Massimo Mingiardi, comandante la Brigata paracadutisti «Folgore».

Nel suo intervento, il Gen. Bertolini ha voluto ricordare e paragonare i caduti in guerra con i milita-ri caduti nelle missioni di mantenimento della pace, come l’alpino Miotto che ha chiesto, nelle sue ultimevolontà, di essere sepolto insieme a loro. A significare che i valori di riferimento non debbono cambiare,e il valore fondamentale di oggi è identico a quello che animava i paracadutisti di 70 anni fa: «un gruppodi fratelli con la passione di essere paracadutisti, servitori della Patria, con o senza “stellette”».

Il Gen. Mingiardi, dopo i saluti all’Assemblea e quelli rivolti al Gen. B. (r) par. Sergio Fucito, pre-

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s s e m b l e a N a z i o n a l e e l e t t i v a :H A V I N TO l ’ A N P d ’ I65ª

sente all’Assemblea, grazie al quale il giovane cadetto Mingiardi optò per la Specialità dei paracadutisti;ha affrontato temi di grande attualità. Nell’affermare che uno dei suoi obiettivi di comando è quello dirinsaldare ulteriormente i rapporti con l’ANPd’I, perché: «Voi siete stati quello che noi siamo oggi, e noisaremo quelli che voi siete oggi», ha parlato del grande processo di ristrutturazione che vede coinvoltetutte le Forze Armate e quindi anche la Brigata paracadutisti. Anticipando che la stessa subirà una trasfor-mazione, la quale dovrà essere gestita e supportata al meglio.

Nello specifico il Gen. Mingiardi, che già in diverse occasioni ha dimostrato di saper affrontare qual-siasi problematica, per il bene e con il contributo di tutti, ha parlato di un tema di grande interesse perl’Associazione: la Circolare ISPEARMI n. 1400 (edizione 1998). Convenendo che la stessa non è più adeguataai tempi e che andrà rivista, con il richiesto contributo di pensiero degli organismi ANPd’I. Il ripristinodegli aviolanci con materiale e velivoli militari (Dornier) è un esempio di come d’ora in avanti dovrà e po-trà essere intesa la collaborazione tra i paracadutisti in servizio e l’ANPd’I. Lo stesso materiale didat-tico, già richiesto dalla Presidenza Nazionale con una procedura simile, da consegnare alle sezioni perl’effettuazione dei corsi di paracadutismo, è quasi pronto per essere ceduto.

Un saluto e un discorso a tutto campo, senza reticenze, da paracadutista a paracadutisti, anche quandoil Gen. Mingiardi si è detto amareggiato per il clima di contrapposizione che alcuni associati alimentano,definito dallo stesso: intollerabile.

A seguire l’intervento del Gen. di Sq. Aera (r) Alberto Notari, provetto paracadutista e Presidente del-la Federazione Italiana Paracadutismo Sportivo (FIPaS) che ha portato i saluti di tutti i paracadutisti ci-vili e ha intrattenuto l’Assemblea con un interessante discorso, sui futuri sviluppi dell’attività sporti-va di paracadutismo in Italia.

Durante l’Assemblea da parte del personale della Presidenza Nazionale, al quale va il sentito ringrazia-mento per il lavoro svolto, sono stati consegnati, ai presenti, due preziosi volumi editi dall’ANPd’I, inoccasione delle celebrazioni del 70° anniversario della battaglia di El Alamein: «I paracadutisti decoratidi MOVM e dell’Ordine Militare d’Italia» a cura dei Gen. Milani, Orrù, Giostra e Iannucci; e «Cannoni neldeserto» opera postuma del Cap. art. par. Renato Migliavacca, disponibili presso la Presidenza Nazionale.Nei prossimi numeri della rivista le loro recensioni.

Dopo la consegna ufficiale dei Labari alle nuove sezioni costituite nell’anno, e dei premi “Seminatored’Oro” da parte del par. Mario Tedesco per la scuola di paracadutismo della Sezione di Salerno, sono inizia-ti i lavori assembleari con le relazioni del Presidente Nazionale uscente – su questo numero il testo inte-grale dell’intervento –. Al termine sono stati approvati i bilanci consuntivo 2011, che esponeva un avanzodi esercizio, e preventivo 2012.

A seguito di un altro grave lutto che ha colpito l’Associazione, il decesso nello scorso mese di dicem-bre, del nostro Presidente Onorario, Ten. par. MAVM Marini Dettina, il Presidente Nazionale uscente, Gen.Fantini, ha proposto all’Assemblea, che all’unanimità ha approvato, la nomina del Gen. C.A. MOVM par. Fer-ruccio Brandi, già valoroso combattente a El Alamein e successivamente comandante della rinata Brigata para-cadutisti «Folgore».

La seconda parte dell’Assemblea ha visto la presentazione dei candidati per la loro elezione al prossi-mo triennio, alle cariche nazionali. Da anni, non si proponeva un numero così alto di candidati. In lizzaper la nomina a Presidente Nazionale: i generali Giovanni Fantini e Roberto Martinelli. Le votazioni hannoriconfermato a larghissima maggioranza, il Gen. Fantini (su questo numero vedi elenco completo risultatielettorali), a dispetto di una tornata elettorale contraddistinta da pesanti, anonime e meschine insinua-zioni, del tutto prive di fondamento, che circa l’84% dei votanti ha rispedito ai mittenti…

La sera del sabato, mentre l’efficente commissione di scrutatori, guidata dall’ottimo e preciso Presi-dente d’Assemblea, il par. Alberto Benatti, compiva il suo importante lavoro, alla cena di tutti i paraca-dutisti si ritrovava quello spirito, che sempre pervade le nostre riunioni, di fratellanza e rispetto. Inchiusura di serata, gli albergatori in onore del 70° anniversario di El Alamein e della nostra Assemblea,organizzavano per i paracadutisti presenti, uno spettacolo pirotecnico, molto apprezzato e sottolineato dainostri canti di guerra.

Domenica 22 aprile alla ripresa dei lavori assembleari, la lettura dei risultati delle votazioni e l’ac-cettazione da parte dei candidati delle cariche hanno concluso, due giorni di confronto e intensa attività.Nelle successive pagine il discorso di accettazione della carica del Presidente Nazionale, il quale, subi-to dopo la chiusura dei lavori, si è recato a Pisa, con il Medagliere Nazionale, per rendere l’ultimo salu-to al par. Umberto Bastari.

Aldo Falciglia

Discorso del sindaco di Tarquiniadott. Mauro Mazzola

alla 65ª Assemblea ANPd’I

Concittadine concittadini, Autorità militari e civili, Autorità religiose, Associazioni combattentistiche e d'arma, Associazioni di volontariato,

A tutti voi porgo un caloroso benvenuto.

Un saluto individuale va al Presidente Nazionale Generale di Brigata paracadutista Gianni Fantini per aver scelto Tarquinia quale sede della 65ª

Assemblea Nazionale dei Paracadutisti d’Italia e un ringraziamento particolare va al concittadino Giulio Maria Ciurluini, Presidente della Sezione

locale e alla Sezione tutta, per aver promosso l’iniziativa e per aver sempre tenuto vivo, durante questi anni, il ricordo dei commilitoni.

So di non aggiungere nulla di nuovo alle vostre conoscenze parlando oggi delle origini del paracadutismo e della prima Scuola Regia Paracadu-

tisti nata proprio qui, a Tarquinia, ma sono convinto del fatto che ricordare sia necessario e dovuto a quanti hanno sacrificato la loro vita per un

ideale e in nome della Patria.

Nel ’39, Tarquinia fu il luogo individuato per l’addestramento di un corpo che ben presto, e in circostanze drammatiche, sarebbe stato conosciu-

to in tutto il mondo e rispettato dai nemici: dopo soli due anni, a seguito di rigorosi e stressanti addestramenti, nasceva il I Reggimento Paraca-

dutisti e pochi mesi dopo, veniva costituita la Divisione Paracadutisti.

Il Colonnello conte Giuseppe Baudoin de Gillette fu il padre putativo dei primi giovani selezionati tra centinaia e centinaia di aspiranti, figura

anch’essa rispettata, conosciuta e cara anche agli amici tarquiniesi che ogni anno lo ricordano con affetto e stima.

Questi giovani, formati con mentalità e comportamenti diversi dal solito, solidi, pronti a fronteggiare qualsiasi evenienza, avrebbero scritto pagi-

ne di storia memorabili per noi tutti sotto il nome, appena coniato, di Folgore.

La battaglia di El Alamein fu un momento doloroso per molti, ma ancor più, fu drammatica testimonianza del valore di questi giovani para’:

«caduti per un’idea, senza rimpianto, onorati nel ricordo del nemico stesso» questo cita l’epigrafe del cimitero laggiù nel deserto e la voce di Chur-

chill da Radio Londra trasmetteva queste parole: «dobbiamo davvero inchinarci davanti ai resti di coloro che furono i Leoni della Folgore!»

Il corpo dei paracadutisti, quindi, seppur di «giovane» istituzione, dopo aver scritto la storia è entrato di diritto, e con forza, nella leggenda.

E questo è quello che dovrebbero conoscere i nostri figli, poveri, per lo più – ovviamente senza generalizzare – di interessi, fede e ideali.

Volgere un ricordo, un pensiero, un omaggio a quanti si sono sacrificati per noi, a quei giovani morti con coraggio ed orgoglio è un obbligo, un

dovere, che tutti noi dovremmo acquisire quasi in modo automatico. Avere senso civico, capire l’importanza di appartenere ad uno Stato «indi-

pendente e sovrano», non cedere ai canti di sirena che nascondono separatismi veri e propri e non il federalismo italiano di Cattaneo o quello

europeo di Altiero Spinelli, credo sia l’eredità lasciata dai nostri padri che con passione e dedizione dobbiamo recuperare e salvaguardare.

Rivalutare manifestazioni di questo tipo, avvicinare gli studenti e i giovani in generale è quanto mi sono ripromesso di fare e questa mi è occasio-

ne gradita per entrambe le situazioni: recuperare la memoria storica e avere il piacere e l’onore di ospitare la 65a Assemblea Nazionale dei Para-

cadutisti d’Italia.

VIVA I PARACADUTISTI, VIVA L'ITALIA!

6 APRILE/MAGGIO 2012

ATTUALITÀ

S ignor Presidentede l l ’ Assemb leachiedo alcuni minu-

ti per un mio intervento.Sono Raul Di Gennaro classe1919 diventato paracadutistanel 1941 qui a Tarquinia,iscritto all’ANPd’I dal 1954,ho costituito la Sezione diCivitavecchia nel 1980, orasono socio onorario dellastessa.Voglio formulare un doverosoringraziamento al Sindaco diTarquinia Sig. Mazzola Mauroche con spirito democratico esociale ha ospitato nella suacittadina etrusca l’assisenazionale dei Presidenti diSezione ANPd’I. Un grazie al Presidente dellaSezione di Tarquinia GiulioMaria Ciurluini per l’apportodato alla manifestazione.Con orgoglio e onore plaudoalla nomina a Presidente Ono-rario dell’Associazione delGenerale Ferruccio Brandiespressione eroica dellanostra Patria perché pluride-corato e Medaglia d’Oro alValor Militare.Rivolgo un ringraziamento alleautorità militari qui presenti.Un grazie particolare al Gene-rale Mingiardi comandantedella Brigata Paracadutistiche rappresenta tutti i paràd’Italia orgoglio del nostroEsercito.Signori queste mie note non

debbono essere interpretatecome volte al sostegno dellecariche di candidati del costi-tuente nuovo organo naziona-le.Confermo però la mia deciso-ne di presentarmi alla caricadi Vicepresidente Nazionale.Le mie osservazioni a seguiresono maturate nel corso dellavoro da me svolto in questidue ultimi anni quale membrodel Collegio dei Garanti.Un grazie sentito al Presiden-te Nazionale Giovanni Fantiniche con la sua infaticabileopera moralizzatrice nelrispetto del nostro statuto hacondotto la Nostra Associa-zione verso un giusto cammi-no. Con lui anche un grazie alpersonale di Segreteria e aicomponenti del gruppo edito-riale «Folgore» che con operasilenziosa ha svolto un gran-de lavoro.Esprimo sensi di stima neiconfronti del generale PaoloMearini che nella sua qualitàdi Presidente del Collegio deiGaranti con perizia e saggez-za ha svolto unitamente ai

componenti del Collegioun’encomiabile opera per larisoluzione di controversie.Mi è doveroso mettere inrisalto con profonda stima egratitudine l’opera di WalterAmatobene e del ProfessoreAldino Bondesan. Che insie-me a numerose Sezioni del-l’ANPd’I, con lavoro di missio-nari stanno collocando neipunti eroici della battaglia deicippi in ricordo dei caduti.Un saluto ed un abbraccio fra-terno ai Presidenti di Sezione,linfa vitale dell’Associazioneper me carissimi amici, cheda anni conducono la vitadelle Sezioni.Voglio ricordare l’amico paràPasquale Fazio della «Nembo»per il suo continuo impegnoteso a diffondere nelle scuolela conoscenza della nostraspecialità.Non ho chiesto questo miointervento per ricordare losvolgimento della battaglia néper citare atti eroici o diassalti o contrassalti e nem-meno per parlare dell’azionevolta a bloccare l’avanzata

dei carri armati, perché avreirimorso nella mia coscienzadi non rendere nobile l’eroi-smo di quei parà ignoti cheancora senza nome riposanonelle sabbie di El Alamein.Ho partecipato alla storicabattaglia di El Alamein –estremo sud, zona Naqb RalaHimeimat depressione di ElQuattara, quale comandantedi plotone della compagniaartiglieri minatori della Divi-sione Folgore alle dipendenzedel maggiore Izzo. Noto che èqui presente anche un altroparà del 4° battaglione, vete-rano di El Alamein: il paraca-dutista Cipolla.Ricordo a tutti che tra seimesi ricorre il 70° anniversa-rio di quell’epica battaglia.Tutti i parà che parteciparonoalla battaglia furono chiamati“I RAGAZZI DELLA FOLGORE”.Furono così chiamati perchésotto il simbolo del nostro tri-colore dimostrarono senti-menti di grande fede e italia-nità.Dopo mesi di vita nel desertocon la mancanza di una logi-stica adeguata, combatteronosenza paura, senza timore, aviso aperto, e contro un nemi-co tre volte superiore con spi-rito intrepido e valoroso, lot-tando fino alla morte.Qui ripeto ad alta voce, chequei parà furono definiti IRAGAZZI DELLA FOLGORE edio che ho combattuto con lorosono e sarò sempre un ragaz-zo della «Folgore».

Raul Di Gennaro

L’onorevole interventodi Raul Di Gennaro

APRILE/MAGGIO 2012 7

ATTUALITÀ

RELAZIONEDEL PRESIDENTE NAZIONALE

«Servire il paracadutismo e non servirsi del paracadutismo»

«L o avete già sentitoed ancora lo senti-rete all’Assemblea

del prossimo anno». È così che ho iniziato la relazio-ne morale dello scorso anno e,fedele alla promessa, lo ho ri-petuto anche quest’anno!Ribadisco un concetto che miavete sentito enunciare all’as-semblea del 2009, subito dopola mia elezione: «nella casa delgiusto anche coloro che eserci-tano un comando non fanno inrealtà altro che prestare servi-

zio a coloro che sembrano co-mandare: essi infatti non co-mandano per cupidigia di domi-nio, ma per dovere di fare delbene agli altri, non per orgogliodi primeggiare, ma per amore diprovvedere». Questo mi ero proposto e que-sto ho cercato di fare, sempresenza tentennamenti.L’orientamento della mia bus-sola morale è stato semprequesto e tale continuerà ad es-sere, qualsiasi ruolo io possa ri-coprire nell’ANPd’I.

Come, forse, ricorderete hoavuto già modo di esporvi i variruoli che ho ricoperto nei miei50 anni d’ininterrotta militanzanell’Associazione: sono orgo-glioso di sottolineare, infatti,che quest’anno festeggio esat-tamente il 50° anniversario del-la mia iscrizione all’ANPd’I, av-venuta nel 1962. Proprio per questa ragione nel-l’assumere la carica di Presi-dente Nazionale, che mi avetechiamato a ricoprire per il trien-nio che oggi si conclude, sape-

vo bene che avrei dovuto farmi,anche, carico di talune brutture,di attacchi personali, di punturedi spillo, talvolta di vere e pro-prie coltellate, anche alle spallema, ben conscio che l’ANPd’I ètutt’altra cosa: è cosa diversa,e migliore, di quella che, ahimè,talvolta tracima al di fuori del-l’Associazione, ho con gioia in-trapreso il mandato conferitomie posso oggi ripetere quel chevi ho detto in una delle passaterelazioni: l’incarico di Presiden-te Nazionale è per me l’incaricopiù difficile, faticoso, ma, digran lunga il più importante cheio abbia ricoperto nelle avio-truppe e posso ripeterlo con or-goglio. Non ho nulla di cui doler-mi, a livello personale, e nullada rimpiangere: ne valeva la pe-na! Ne valeva, e ne vale la pena,perché abbiamo tutti potuto ve-rificare che la parte vera del-l’ANPd’I, l’anima vera quindidell’Associazione, orgogliosa-mente ha fatto la sua partesobbarcandosi sacrifici e mo-strando l’orgoglio di essere, al-la fin fine, la vera essenza del-l’Associazione Nazionale Para-cadutisti d’Italia. Una Associa-zione d’Arma!Una Associazione il cui Presi-dente, comunque si chiami, po-trebbe dire ai nostri Padri Fon-datori che l’incommensurabile

8 APRILE/MAGGIO 2012

ATTUALITÀ

eredità che ci hanno lasciato:non è andata dispersa!!!Una Associazione che lo ha mo-strato nei fatti e lo ha mostrato,anche, visivamente partecipan-do compatta, in un tripudio dilabari, alle cerimonie importantidei paracadutisti. A questo pun-to, trattandosi comunque di undiscorso di fine mandato, inten-do fare una notazione che, spe-ro, possa valere anche per il fu-turo: ho sempre molto insistitoper la presenza massiccia, an-zi, totalitaria dei labari alle ceri-monie, nella considerazioneche, il labaro è la bandiera delreparto! E sotto la bandiera sfilano tuttigli appartenenti al reparto,quelli che ci sono in carne edossa, quelli che ci sono stati equelli che ci saranno: Su ognilabaro vi scritto il nome di unValoroso paracadutista scom-parso!

PARTE GENERALE

Esaminiamo ora la situazionegenerale dell’anno appena tra-scorso:SOCI: inizio anche quest’annoda loro, perché essi sono laparte più importante. Purtrop-

po anche quest’anno l’obiettivodelineato dal presidente nazio-nale che auspicava l’incremen-to dei soci nella misuradell’1+1 non è stato raggiunto,ma abbiamo la soddisfazione dipoter dire di aver, seppur perpoco, superato il «muro» dei10.000 soci.L’inversione del «trend» negati-vo che ci accompagnava neiprecedenti 5 anni, anteriori al-l’attuale presidenza si è confer-mato, seppur con un piccolo au-mento.Sì, nel 2011 abbiamo raggiunto10.012 iscritti, che non è ungran aumento, ma in un mo-mento di recessione globale co-me è quello che in generalestiamo attraversando, anchel’aumento di solo 104 soci è unsegnale positivo (occorre tene-re conto anche delle vicende,ormai superate della Sezione diMilano, che è sempre stata lasezione più numerosa dell’As-sociazione).Anche quest’anno occorre darericonoscimento al grande sfor-zo fatto dalla gran parte dei pre-sidenti di sezione per mantene-re e aumentare il numero di so-ci.Essi sono ben consapevoli cheè sul numero degli iscritti che sipropone il futuro dell’ANPd’I.Ripeto un concetto già esposto:la sezione è un po’ come il re-

parto, il 50% lo fa il comandan-te, solo se il comandante è de-ciso e determinato e sa circon-darsi di validi collaboratori, si ri-escono ad ottenere buoni risul-tati.Mi auguro con tutto il cuore cheil recente incontro, dovuto allacordiale disponibilità del Co-mandante della Brigata Folgore,Gen. Massimo Mingiardi, con ipresidenti di sezione sede di re-parti paracadutisti e i rispettiviconsiglieri di gruppo regionaleaventi per oggetto: «cosa puòfare l’ANPd’I per la Brigata Para-cadutisti?» Possa dare gli spe-rati frutti. Noi siamo la prosecuzione neltempo di quegli ideali che acco-munano tutti i paracadutisti etutti i paracadutisti militari inservizio dovrebbero appartene-

re alla nostra Associazione!Infine non posso non esprimerela mia grande soddisfazione perla decisione presa questa matti-na dall’Assemblea di aver volutocome presidente Onorario laMOVM di El Alamein, il generaledi CA Ferruccio Brandi la cui pre-senza, alla testa dei nostri ran-ghi ci onora e ci galvanizza.

SEZIONI: l’ANPd’I conta 139Sezioni sparse su tutto il territo-rio nazionale.Nell’ultimo anno sono state co-stituite le nuove Sezioni di Alta-villa Irpina, Mirano, Guidonia eTrani le quali vanno ad aggiun-gersi le neo costituite nel corsodel corrente anno alle quali ab-biamo appena consegnato il La-baro di Sezione unitamente allaneo costituita Sezione di Catan-zaro.Ancora una nota positiva: laneo costituita sezione di Mate-ra va a colmare una grossa ca-renza dell’Associazione che ve-de solo ora la presenza sul ter-ritorio della regione Basilicatafinalmente una nostra sezione.Buon lavoro ai paracadutisti lu-cani!Per contro nel 2011 è stato re-stituito il labaro della Sezione diLario.Discorso a parte va fatto per laSezione di Milano, che peraltro

APRILE/MAGGIO 2012 9

ATTUALITÀ

negli ultimi anni era progressi-vamente calata dai quasi 900soci dei tempi migliori a pocopiù di 250, non detenendo più ilprimato di Sezione numerosa ditutta l’Associazione.Alla chiusura della Sezione diMilano, deliberata dal ConsiglioNazionale dopo il commissaria-mento, ha fatto seguito una im-pennata d’orgoglio dei paraca-dutisti milanesi che hanno chie-sto la ricostituzione della sezio-ne intitolata alla MAVM Viscontidi Modrone, avendo come pri-ma firmataria la paracadutistaVanda Bertoni, ausiliaria delReggimento Folgore, a noi tuttiben nota per quanto ha saputofare e fa tuttora per il paracadu-tismo. A Lei simbolo di generosa dedi-zione all’ideale di amor di Patriavada il nostro ringraziamento eil nostro plauso.

CONSULTE DI GRUPPO REGIO-NALE: Sono il vero motore pro-positore della attività associati-va e sono l’espressione dellavolontà dei Presidenti di Sezio-ne.Spero di aver dato, dove ce nefosse stato bisogno, il dovutoimpulso a queste riunioni e rin-grazio tutti coloro che, con gran-de cortesia e sensibilità asso-ciativa hanno voluto invitare la

Presidenza per consentirmi diessere più vicino a tutti i presi-denti di sezione e poter, così,con la presenza del presidentenazionale, rinforzare i legamifra la periferia e il vertice dell’Associazione. A conferma di questo ho dato ladisponibilità di tutti i SegretariNazionali ad accompagnarmi,ove richiesto, a queste riunioniper poter far sì che si potessecolloquiare direttamente sui ca-nali tecnici/operativi con i ri-

spettivi omologhi (STN con DT disezione, SA con Economi) e miauguro che in futuro questo pos-sa avere un prosieguo «organi-co».

È anche in questo quadro di col-laborazione e trasparenza che iConsiglieri Nazionali hanno ac-cettato la mia proposta di farpartecipare, a rotazione, come

uditore, un proprio Presidentedi Sezione al Consiglio Naziona-le allo scopo di far sì che i Presi-denti di Sezione possano ren-dersi conto personalmente, conuna visione generale, di qualisiano le complesse problemati-che associative e di come ven-gano affrontate e risolte. Sareb-be auspicabile, anzi direi moltoopportuno, che i Presidenti diSezione che volessero rendersidisponibili, potessero venire inPresidenza per delle, diciamo,«visite guidate» e vedere e toc-care con mano quali sono leproblematiche ed eventualmen-te proporre, sulla base dellapropria esperienza, suggeri-menti e consigli.

CERIMONIE: ho più volte ripetu-to che le cerimonie, lungi dal-l’essere un momento ludico, so-no uno degli aspetti preminentidella nostra vita associativa. Sa-rebbe troppo lungo qui ricordarele molteplici iniziative locali chehanno visto ben figurare le no-stre sezioni dalla Valle d’Aostaalla Sicilia, dalla Sardegna al Tri-veneto, ovunque abbiamo ope-rato con impegno ed abbiamoben figurato, non ultimo il radu-no di ASSOARMA a Torino per il150° dell’unità d’Italia.Ricordo, una per tutte, la ceri-monia della Festa della Specia-lità a Livorno dove l’associazio-ne si è presentata al meglio,battendo tutti i record di pre-senza delle sezioni che hannosfilato mostrando i 112 Labariconvenuti! Particolare soddisfazione per noitutti è stato il riconoscimentoche ci ha voluto indirizzare il nuo-vo Comandante della BrigataParacadutisti Folgore, GeneraleMingiardi, che sta dimostrandouna squisita sensibilità nei con-fronti delle problematiche asso-ciative e tra i primissimi atti delsuo comando ha voluto testimo-

niare la sua vicinanza all’Asso-ciazione inviando uno scritto conil suo apprezzamento.Purtroppo quest’anno, per lecondizioni meteorologiche av-verse, il nostro Medagliere Na-zionale non ha potuto effettua-re il lancio, unitamente alleBandiere di Guerra dei Reggi-menti paracadutisti, come neidue anni precedenti (effettueràil suo terzo lancio alla prima fa-vorevole occasione).Ancora un riconoscimento alla«staffetta degli Ideali» che an-che quest’anno concludendo lasua corsa davanti alla Brigataschierata ha visto, paracaduti-sta fra i paracadutisti, correre ilComandante (cedente) della Bri-gata Paracadutisti. Da ricordare, infine, quanto hafatto l’associazione e quantosta facendo per i due «marò»:dalle lettere inviate dal Presi-dente Nazionale al Ministro del-la Difesa, al Capo di Stato Mag-giore della Marina, al Presiden-te dell’Associazione Marinai, aicomunicati stampa, alle lettereconsegnate ai Prefetti e al con-tinuo monitoraggio delle sezionisull’evolversi dell’incresciosasituazione.

ADDESTRAMENTO (non lanci-stico): decine le competizioni acui i paracadutisti dell’ANPd’Ihanno partecipato nel 2011:gare di tiro, di marcia, di pattu-glia, nelle quali essi hannosempre dimostrato eccellenticapacità.Da tre anni la Presidenza Nazio-nale su sollecitazione del Con-siglio Nazionale dà il suo patro-cinio a due competizioni a livel-lo nazionale: - la gara di Triathlon paracaduti-stico;

- la gara di precisione in atter-raggio con paracadute F.V.

Nella considerazione che le Se-zioni hanno una loro autonomia

la Presidenza Nazionale non hacercato, finora, di riunire squa-dre di diverse sezioni per forma-re una unica squadra nazionaledato che molte sono le eccel-lenze.

UNIONE EUROPEA DI PARACA-DUTISMO (UEP): anche que-st’anno l’ANPd’I, in rappresen-tanza dell’Italia, ha partecipatoall’annuale congresso che si èsvolto a Cracovia in Polonia.La nostra delegazione che si èmossa nel clima d’austerità giàperseguito negli ultimi due anni,ovvero si è recata a proprie spe-se, ha riscosso riconoscimentida parte di tutte le altre delega-zioni.È però mio personale convinci-mento che sia arrivato il mo-mento che i temi posti sul tap-peto dall’Italia due congressi orsono:1. Riduzione numero delegati

per limitare le spese;2. Trasformazione di una Asso-

ciazione di Associazioni inuna Associazione fra soci,ovvero fra paracadutisti; (tes-sera “double face”)

3. Impostazione delle competi-zioni sportive al principio“Decubertiano” dove l’impor-tante non è il vincere ma ilpartecipare;

debbano trovare accoglimento. Infatti nel prossimo congressoche si terrà in Spagna, su no-stra richiesta, questi argomentiverranno dibattuti.L’ANPd’I dovrà in futuro cercaredi realizzare a livello europeoquanto proposto a meno di nondoversi rassegnare a far partedi un “circolo di pochi iniziati”che si incontrano periodicamen-te a spese dei propri associati.

PROGETTO EL ALAMEIN: non-ostante la situazione di emer-genza comune a tutti i paesiarabi rivieraschi e la conse-guente critica situazione in ter-ra d’Egitto, ben 13 missioni co-stituite da oltre 180 paracaduti-sti soci dell’ANPd’I, hanno par-tecipato a ripristinare 586 po-stazioni sulla linea del fronte diEl Alamein.L’ANPd’I si è associata al «PRO-GETTO EL ALAMEIN» che è coor-dinato dall’Università di Pado-va, nella persona del ProfessorAldino Bondesan – diventatosocio paracadutista avendopreso il brevetto con la Sezionedi Piacenza –, il SIGMI e il sitointernet «Congedati Folgore»,del paracadutista Walter Amato-bene.Qualcuno ci ha fatto sapere,evocando l’eroismo dei «Leoni

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della Folgore», che avremmopotuto fare di più per questoprogetto; ebbene noi rispondia-mo che l’Associazione ha fattotutto quello che in questo diffi-cile momento poteva fare e ri-spondiamo a questi piccoli atti-visti dell’ipocrisia, a questi fintiesegeti dell’etica paracadutisti-ca, che sfruttano i loro mezziper esercitare i loro ipocriti inte-ressi e consumare meschinevendette private: l’ANPd’I nonha bisogno di inviti o «solertiz-zazioni» a fare quanto sa di do-ver e poter fare.In tale senso la posa del cippoeffettuata a Tarquinia collegaidealmente sul sentiero dellagloria e dell’onore, Tarquiniacon le infuocate sabbie di ElAlamein.

RADUNI: il mio plauso va a tutticoloro che hanno con passionee competenza organizzato i variraduni locali, sicuro sintomo diattaccamento alla specialità.Premesso, poi, che il paracadu-tista non si distingue per il colo-re del copricapo né per lo scu-detto di reparto che porta sul-l’uniforme, ma bensì per quelloche c’è sotto il basco e dentrol’uniforme, è infatti interessedell’Associazione supportare ivari raduni di Reparto/Scaglio-

ne/Contingente, nella consape-volezza che la vera anima asso-ciativa si esprime proprio in talioccasioni che, lungi dall’essereun raduno elitario di pochi è, vi-ceversa, la cellula viva e fecon-da della più grande Associazio-ne Nazionale Paracadutisti d’I-talia.Da ultimo, solo in ordine ditempo, il recente raduno dei«Baschi Verdi» che ha vistoquest’anno operare in perfettaosmosi la presidenza naziona-le e gli organizzatori dell’even-to.

RIVISTA FOLGORE: la Rivista«Folgore», negli ultimi tre anni,ha aumentato la tiratura di55.019 copie con un aumento

di pagine pubblicate in tre annidi 373, pari a come si fosseropubblicati 11 numeri in più ri-spetto ai previsti 10 di ogni an-no.Viene distribuita gratuitamentein ragione di quasi 2.000 co-pie/numero ai nostri Reparti inarmi, con particolare riferimen-to a quelli impiegati fuori Patria.Noi, non abbiamo preso in con-siderazione di distribuire in edi-cola la Rivista, fondata da Be-chi Luserna come «foglio dicampo del paracadutista», permotivi di ordine morale ed eco-nomico.

SITO INTERNET: ampiamenterinnovato ha finalmente preso ildeciso avvio dal 14 gennaio diquest’anno.Realizza una media di circa30.000 contatti mensili, ediscritti alla sua mailing-list (dovevengono inviate in tempo realele informazioni) sono più di3.000 paracadutisti.È stato completato l’inserimen-to di tutte le sezioni con indiriz-zo completo, compreso quello email.A breve entrerà in funzione un«area riservata» ove sarà possi-bile scaricare tutti i documentidella Presidenza Nazionale.Sono stati aperti due «gruppi»sul così detto «social network»

«Facebook» e gli iscritti a questigruppi superano le 3.000 unità.

INFORMATIZZAZIONE DELL’AS-SOCIAZIONE: prima di affrontarequesto argomento è opportunofare riferimento alla cosiddetta“razionalizzazione delle spese”.Nell’anno 2009, all’inizio delmandato di questa presidenzatrovai quella che veniva definitacon un termine pomposo la“banca dati dell’associazione”. Questa cosiddetta banca datiserviva esclusivamente comeindirizzario per la Rivista «Folgo-re» e non riusciva prontamentea fornire nemmeno il numero disoci.Infatti, quando provai a chiede-re ragguagli sulla composizionedei nostri associati, scoprii chea mala pena potevamo stabili-re, dopo difficilissimi “passaggialgebrici”, il numero dei socisuddivisi per categoria, ossia:ad Honorem, Benemeriti, Ordi-nari, Aggregati, Simpatizzanti.Avviammo uno studio di fattibili-tà peraltro a “costo zero” relati-vo alla implementazione e frui-bilità dei dati rilevabili dalleschede degli iscritti, ed è statosufficiente sostituire quelloche, con un termine non pro-priamente rispondente, venivadefinito “collaboratore” con undipendente regolarmente a con-tratto, con uno stipendio annua-le e di appena poco superiore aquella del sopracitato “collabo-ratore”, per poter fruire dei datidei nostri associati e conoscereesattamente la suddivisione incategorie, e non solo, della no-stra associazione.Al momento attuale, con un la-voro di certosina pazienza, ab-biamo implementato e correttoi dati relativi agli ultimi tre annidi circa il 70% dei soci: una“chicca” per tutti: la maggiorparte dei nostri soci “anziani”erano registrati come nati nel-

l’anno «1900», incredibile mavero, secondo i dati risultantiquando abbiamo iniziato lo stu-dio di fattibilità.Comunque entro la fine del2012 la banca dati sarà com-pletata.

UFFICIO STAMPA E PROPA-GANDA: l’Ufficio non ha potutooperare al meglio nella conside-razione che il Capo Ufficio hadovuto prodigarsi nell’ambitodella presidenza per cercare disopperire alle varie carenze do-vute alla scarsità del personaled’ordine.Comunque nel quadro di “accul-turamento” e “conservazione”dei nostri valori, lo scorso annofu costituito il «Gruppo di lavo-ro», che aveva il compito di riu -nire in un’unica pubblicazionetutte le ricompense al valore ri-cevute dai paracadutisti com-pletando il volume «PARACA-DUTISTI E REPARTI DECORATIDI MOVM E OMI» che raccogliegli Ordini Militari e le MOVMconcessi ai paracadutisti. Il la-voro è risultato non facile inquanto in premessa si è dovutodefinire cosa si dovesse inten-dere per decorazioni date aiparacadutisti e comunque il la-voro, frutto di una attenta ricer-ca, si è concluso grazie alla de-terminatezza dei paracadutistigenerali Milani, Orrù, Giostra eIannucci.Se errori o omissioni sono sta-te commesse siamo pronti a re-cepire i suggerimenti... per laseconda edizione.Per quanto attiene le MAVM, lasezione di Caserta ha già inizia-to una oculata ricerca grazie al-la costanza del suo segretario,paracadutista Surdi, ed il lavo-ro, molto più oneroso di quellogià fatto, è in corso d’opera.

DISCIPLINA: prima di affronta-re questo argomento vorrei ri-

cordare una frase citata nel miointervento dello scorso anno:«Sopra tutti i popoli della terra,sopra l’astuzia dei greci, soprala ferocia dei britanni, sopra lavelocità dei numidi e sopra il va-lore degli hispani… prevalserole legioni di Roma perché ave-vano dalla loro la disciplina».Lascio alla relazione del presi-dente del collegio Nazionale deiProbiviri, organo deputato dalregolamento associativo, di rife-rire ufficialmente all’Assembleasullo stato della disciplina, percosì dire, istituzionale dell’As-sociazione.Io tratterò di quell’aspetto adessa connesso, ovvero su quel-lo stato di tensione e conflittua-lità purtroppo così diffuso fra isoci, che porta troppo spessodiatribe personali davanti agliorgani di disciplina. Anche se i nostri maggiori, congrande saggezza ed uso di mon-do, sostenevano che la vitalitàdell’Associazione era diretta-mente proporzionale alla litigio-sità dei suoi componenti, sa-rebbe opportuno che queste co-se non accadessero, o se pro-prio dovesse essere necessarioricordo che l’istituto deputato arisolvere questo tipo di contra-sti è il Giurì d’onore.Altro, e più serio e totalmente

differente, discorso è quelloche riguarda coloro che incorro-no in mancanze per le qualidebbono essere deferiti.E qui è necessario aprire unaparentesi per chiarire che non ènelle prerogative del PresidenteNazionale infliggere sospensio-ni o espulsioni e pertanto, que-sto mai è stato fatto. Compete,ovviamente, solo agli organigiudicanti infliggere, ove del ca-so, anonimi che ci hanno bom-bardato e che stranamente siintensificano ad ogni appunta-mento associativo, non proven-gano da paracadutisti degni diquesto nome, ma da individuieventuali sanzioni.Questo nella piena osservanzadella separazione dei poteri chetrova applicazione anche in am-bito associativo.Noi per parte nostra abbiamosempre rispettato questa sepa-razione dei poteri intendendoosservare il dettato che diceche “le sentenze non si com-mentano”, tuttavia è lecito, co-me per chiunque, porsi talunedomande quando ciò che è sta-to disposto appare di non facilecomprensione. Tanto è vero cheil Consiglio Nazionale pur nel ri-spetto dei principi innanzi enun-ciati e senza assolutamente en-trare nel merito della vicenda

ha esternato talune perplessitàsulla metodica osservata dalCollegio dei Garanti, soprattuttoper la strumentalizzazione fattadal sanzionato circa la diminu-zione della sanzione originaria-mente applicata (espulsione) inquella della sospensione peruna anno.Il ricorso agli organi di disciplinanei confronti di paracadutisti aiquali mi legavano sentimenti dicameratismo e stima è statoveramente doloroso e mortifi-cante, e grande è stata l’ama-rezza di dover intervenire neiconfronti di paracadutisti chereputavo in gamba ed onesti.Purtroppo è finito anche il tem-po in cui i paracadutisti non era-no certamente le persone daisottili distinguo, ma erano percontro caratterizzati in manieraspiccata da due doti fondamen-tali: la lealtà e la dignità!Ora noi viviamo nell’epoca deicommi, degli articoli, dei ricorsi,dei rinvii e dei reclami, dei com-binati disposti, con l’aggiuntadella sparita dignità dove qual-cuno preferisce passar da fes-so piuttosto che assumersi leproprie responsabilità. Infine desidero ribadire il mioparere sui requisiti che devonoavere coloro che si propongonoper qualsiasi ruolo associativoe massima per gli organi di di-sciplina: chi si candida deveavere competenza per la caricaper la quale si propone unita aduna significativo “passato as-sociativo”, deve dare la disponi-bilità del proprio tempo all’As-sociazione, ma soprattutto de-ve avere gli “attributi necessariall’abbisogna”.Non si può lavorare per l’Asso-ciazione avendo sulla testa co-me “spada di Damocle” l’inter-rogativo: «sarò chiamato un do-mani a rispondere di quanto hofatto per l’Associazione?», ovve-ro lavorare in ossequio dell’im-

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perativo “ottosettembrino” «de-cidere di non decidere», soloperché si ha paura delle conse-guenze e si nasconde questo at-teggiamento da codardo dietrol’ipocrita paravento e la vergo-gnosa bugia: «ho fatto così soloper il bene dell’Associazione».Perché il male trionfi è suffi-ciente che i buoni rimangano insilenzio.

SCRITTI ANONIMI: ne parliamoperché è scritto che non nedobbiamo parlare così comeprevisto dal nostro Regolamen-to associativo che al Capo II, al-l’Articolo 82 recita: «Le scrittu-re anonime non sono prese inconsiderazione». Possiamo però affermare che:1. Nella considerazione che

una caratteristica dei paraca-dutisti è ed è sempre stataquella di “dire le cose in fac-cia”, vorremmo poter affer-mare che gli scritti meschinie codardi che hanno in odio ilnostro mondo;

2. Non si capisce il perché del-l’anonimato: se sono sicurodi affermare cose vere perchémai non mi dovrei firmare?;

3. Alla ricezione di questi scrittidue sono le cose da farsi:- sentirsi offesi e mortificatiper coloro che li hanno scrit-ti;

- gettare il tutto nel cestinodella carta straccia in osser-vanza del Regolamento.

Ma visto che questo fenomenonon si può eliminare, una richie-sta, parafrasando una letteradella MAVM Raul Di Gennaro, vo-gliamo fare agli “scrittori senzanome”: evitate di chiudere i vo-stri scritti anonimi con le paroleFOLGORE, NEMBO, MAI STRACperché queste sono state le ulti-me parole di coloro che sono ca-duti per la nostra amata Patria!A questi inqualificabili perso-naggi vanno ad aggiungersi co-

loro che, pur palesandosi, dif-fondono maldicenze, dicerie, in-sinuazioni, discredito e calun-nie senza prendersi la respon-sabilità di quanto dicono con laipocrita e vigliacca frase:«…tanto lo sanno tutti che…»Invece che fare accuse o de-nunce precise assumendo lapiena responsabilità delle loroaffermazioni.Concludo questo “stomachevo-le” argomento confessandoche, solo la coerenza con quan-to precedentemente detto el’osservanza delle norme statu-tarie mi hanno impedito di fareuna “raccolta” dove inserire tut-ti gli scritti anonimi e le cosid-dette “lettere aperte” che nelcorso del triennio, ma soprat-tutto negli ultimi tempi, ci sonopervenute.

STATUTO IN APPROVAZIONE:non posso non citare, anche so-lo con due parole, lo stato del-l’arte del nuovo Statuto appro-vato nell’ultima assemblea eche tutti speravamo fosse a noirestituito dall’autorità compe-tente, la Prefettura di Roma piùvolte sollecitata, in tempo utileper poter svolgere la vita asso-ciativa e in “in primis” questaassemblea secondo le regoleche noi ci vogliamo dare.

Ricordo che fra le importanti in-novazioni decise, oltre alla par-te riferita ai collegi giudicanti, viè il voto della cosiddetta “squa-dra” che dovrebbe garantire, al-meno alla partenza, per il futuroquella comunione delle intelli-genze e delle volontà, e soprat-tutto quella concordia nell’am-bito della Giunta Esecutiva Na-zionale, che, a dire il vero, pur-troppo non sempre, nel passa-to si è verificata.Nel mio discorso programmati-co di tre anni fa ebbi a dire:«Un Presidente Nazionale puòavere le migliori intenzioni delmondo, avere un indirizzo pro-grammatico non bello, di più,meraviglioso, ma se non ha unasquadra affiatata rimarrà fermoal palo. Potrà solo piangere suquanto si era proposto di fare. Iosono convinto, fermamente, pro-fondamente, fortissimamenteconvinto che nella cosiddetta“squadra” non c’è tanto bisognodei cosiddetti “cavalli di razza”,ma abbiamo bisogno di ‘muli’ dimuli che in silenzio, in modestia,senza farsi troppa propagandama soprattutto in concordia, la-vorino sodo, lavorino quotidiana-mente ed in silenzio nella con-vinzione di non essere dei “soli-sti” temporaneamente inseriti inuna “squadra”».

Questo dicevo tre anni or sono,ed ora dopo tre anni di ‘intensa’vita da presidente ne sono an-cor più convinto, anche perchéoltre ai muli talvolta c’è statoqualche “purosangue” con spic-cate tendenze a scartare o auscire dalla pariglia e purtropponella direzione opposta.Ed anzi aggiungo che la cosid-detta “squadra” è la condizionenecessaria, direi indispensabi-le, ma non sufficiente, per far“girare” l’Associazione.Non mi riferisco alla attuale si-tuazione elettorale, non sareb-be corretto pronunciarmi nelcorso di questa relazione mora-le, ma lo dico per il futuro del-l’associazione.L’Associazione ha l’assoluto bi-sogno di una “squadra”, nonimporta che sia una squadra diserie A, di serie B, di serie C,ma deve essere assolutamenteuna squadra omogenea e coe -sa.Se ricordiamo quanto ebbi a di-re lo scorso anno paragonandol’ANPd’I ad «un veliero che af-fronta la tempesta, sotto un di-luvio, in preda alle più forti cor-renti, che si trova in prossimitàdi una scogliera che può esseresuperata sia da est che daovest, dove chi è al timone e chimanovra si danna l’anima permantenere la rotta scelta», sequalcuno dell’equipaggio repu-ta più giusto, nonostante la de-cisione già presa, manovrare inaltro senso che in linea teoricapotrebbe anche non esseresbagliato, il risultato sarà inevi-tabilmente quello di andare asfracellarsi contro la scogliera»:- Non è possibile: che un mem-bro della Giunta, deliberi inGEN il deferimento di un presi-dente di sezione e del suo di-rettore di scuola di paracaduti-smo per poi riceverli a casapropria e non solo per motivi diesclusiva cortesia;

- Non è possibile: per un com-ponente del Consiglio Naziona-le, votare in Consiglio Naziona-le la chiusura di una sezione e,poi, consigliare ai cosiddetti“notabili” della stessa sezionedi fare ricorso suggerendone imotivi, peraltro inesatti;

- Non è possibile: far parte dellaGEN per l’intero mandato, nonfare assolutamente nulla e nul-la osservare e, poi, alla conclu-sione del mandato criticare inmaniera eclatante il comporta-mento dei Segretari Generali emassimamente il PresidenteNazionale che dopo tre anni,improvvisamente, si scopre es-sere inadeguato alla conduzio-ne dell’Associazione;

- Non è possibile: inviare lette-re, quale componente dellaGEN a tutto il mondo che affer-mano l’esatto contrario diquanto deliberato dal Consi-glio Nazionale cui pure si erapartecipato e discusso;

- Non è possibile: votare in GEN eConsiglio Nazionale l’ordine delgiorno sugli argomenti da tratta-re e la loro successione, peral-tro secondo il disposto dallenorme associative, e poi spar-gere dubbi e critiche infondatesullo stesso al solo scopo di dif-fondere dubbi ed incertezze;

- Non è possibile: minacciare leproprie dimissioni, senza dar-le, al solo fine di imporre alPresidente Nazionale il propriopunto di vista;

- Non è, infine, possibile: con-trariamente ad ogni logica, ol-tre che alle regole del gioco disquadra, riproporre più e piùvolte sempre il medesimo ar-gomento già votato e rivotatonelle sedi deputate, esponen-do speciose argomentazioniper ulteriori votazioni.

Questo è l’esempio dei cavalli,sia pur di razza, che scartano etirano dalla parte opposta.

In sintesi, posto che la normalee doverosa dialettica deve tro-var accoglimento in tutte le de-cisioni collegiali, la differenteopinione, necessaria e benve-nuta e talvolta salutare, deveessere fatta dall’esterno, per-ché invece, se fatta da chi è in-caricato di governare, dopoaver finto di rimettersi alle deci-sioni della maggioranza, diven-ta puro boicottaggio.

PROTEZIONE CIVILE: dopo un“iter” che è durato circa l’interomandato siamo arrivati a con-clusione e finalmente è statoemanato il Regolamento dellaProtezione Civile dell’ANPd’I,che prevede la costituzione diun organismo di addestramen-to e coordinamento centrale.Il responsabile di questo organi-smo non è stato ancora nomina-to nella considerazione che hopreferito che la scelta di questoimportante incarico venga fattodalla prossima presidenza.

PROPOSTA DI LEGGE 3442 –On. Gregorio Fontana: l’Asso-ciazione segue con attenzioneparticolare gli sviluppi dell’iterparlamentare della “Proposta diLegge 3442” volta a regola-mentare l’ordinamento statuta-rio/economico delle Associazio-

ni d’arma, per dotarle di queglistrumenti che le equiparereb-bero alle associazioni senzascopo di lucro, le cosiddetteONLUS, con vantaggi anche sot-to il profilo fiscale. Sono stateavanzate relazioni da nostri so-ci che nel passato hanno rico-perto importanti incarichi nel-l’ambito associativo, e sono alvaglio, anche tramite ASSOAR-MA, delle competenti autoritàpolitiche.

PARTE TECNICA

Prima di affrontare gli argomen-ti propriamente tecnici e snoc-ciolare dati statistici relativi anumero di lanci, brevetti, situa-zione scuole, etc., desidero fa-re una introduzione di caratteregenerale.La segreteria tecnica, parte diimportanza primaria nella no-stra Associazione in quanto cu-ra il nostro aspetto addestrati-vo/operativo che è poi la carat-teristica che ci differenzia datutte le altre Associazioni d’Ar-ma, ha vissuto e sta vivendouna situazione di sofferenza do-vuta:- ad una gestione che non vede,per motivi di residenza, la pre-senza fisica del Segretario Tec-nico Nazionale nella sede del-

la segreteria tecnica nell’ambi-to della presidenza nazionale,da ormai numerosi anni;

- il mancato passaggio di conse-gne, ormai a tutti noto, dovutoal pervicace rifiuto dell’alloraSTN dimissionario:

- l’improvvisa venuta meno diVittorio Boccale, vera animadella segreteria tecnica e assecardanico intorno a cui ha ruo-tato tutto il settore tecnico peroltre 7 anni;

- alla nomina dell’attuale STNche, purtroppo, non risieden-do nella stessa località dellapresidenza, ha avuto grosseproblematiche a svolgere ilsuo incarico.

E qui è d’obbligo fare una pa-rentesi riguardante l’organizza-zione della presidenza prima dicontinuare sull’argomento pro-priamente tecnico.Tutti voi sapete che io non homai preso posizione sul, da an-ni, dibattuto argomento del tra-sferimento della sede della pre-sidenza nazionale, che peraltro(ricordo) deve essere deliberatodall’Assemblea Nazionale riuni-ta in sessione straordinaria conla presenza rappresentata di al-meno i tre quarti dei soci.Mi sono astenuto nella conside-razione che abitando a Livornonon avrei mai voluto che si fos-se detto, anzi pensato, che op-tavo per il trasferimento dellapresidenza in tale sede per miocomodo.Tra l’altro molti di voi sono a co-noscenza che io non ho esclusoe non escludo la possibilità diuna presidenza “laica” inten-dendo per laico un presidenteche sia sì un socio ordinario manon provenga dai militari di car-riera, la prova ne è che prima dicandidarmi alla presidenza treanni fa consultai, nell’ordine, iparacadutisti Peressin e Spam-pinato per indurli alla candidatu-ra a Presidente Nazionale.

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Dopo tre anni di presidenza nonintendo in “corto finale” affron-tare l’argomento del trasferi-mento della sede, ma debbo di-re chiaramente che è sì, forse,possibile lavorare con le segre-terie non tutte coincidenti nellostesso posto, ma non è assolu-tamente possibile lavorare conle segreterie smembrate al lorointerno.Per poter ben operare la solu-zione ottimale è certamentequella che vede tutti i compo-nenti della presidenza naziona-le risiedere nella stessa sede,ma comunque se si vuole avereun minimo di funzionalità, oc-corre che tutti i componenti diuna stessa segreteria, da quel-la tecnica a quella amministrati-va, passando per la generale,lavorino a stretto contatto di go-mito nella sede della segreteriastessa.Torno agli aspetti propriamente“tecnici”.Il STN ha operato, seppur incondizioni di difficoltà derivantidalla sua collocazione “distac-cata” nell’ambito della segrete-ria, al meglio. La sua competen-za, la sua calma e il suo rigorehanno saputo dare una regolaad un settore che certamentene aveva bisogno.Anche se alcuni provvedimentisono sembrati, soprattutto all’i-nizio, particolarmente “rigidi”,la sua linea d’azione ha ridatocredibilità ad un settore tantodelicato.Egli ha dovuto emanare disposi-zioni che nell’apparenza posso-no sembrare vessatorie ma cheavevano lo scopo di evitare chei cosiddetti “furbi” continuasse-ro a “furbeggiare”.

CORSI DI PARACADUTISMO:intendo in questa sede ribadirequanto da me esplicitato anchecon una apposita missiva: gliscopi statutari si raggiungono in

molti modi tra i quali anche icorsi di paracadutismo.I corsi di paracadutismo sonosolo uno dei tanti strumenti,magari quello che i giovani piùfacilmente percepiscono, cheaiutano a confermare e a dif-fondere i nostri ideali elencatinello Statuto.Le sezioni che per vari motivinon hanno potuto effettuarecorsi nell’anno 2011, non sonocertamente da ritenersi sezionidi serie B, dobbiamo solo indivi-duare insieme le ragioni (mate-riali, locali, personale tecnico)per le quali i corsi non si sonopotuti svolgere e provvedere diconseguenza.

ATTIVITÀ LANCISTICA: passoora ad illustrare la situazionerie pilogativa dell’attività perl’anno 2011, come riferito dalSegretario Tecnico Nazionalenella relazione esposta al Con-siglio Nazionale.L’attività lancistica è stata inte-ramente svolta presso le scuo-le di paracadutismo:- Aviolanci effettuati: 4.665;- Aviolanci di abilitazione:3.139;

- Lanci di allenamento: 1.526.Prima di trattare gli altri argo-menti del settore tecnico due“comunicazioni di servizio”; la

prima: la problematica relativaalle visite mediche è stata per ilmomento risolta e per dare ono-re al merito voglio citare la co-municazione del Presidente del-l’AIP, l’associazione istruttori diparacadutismo, con il quale uni-tamente al presidente della FI-PAS, la Federazione Paracaduti-smo Sportivo abbiamo condivi-so l’apprensione per le nuovevessatorie regole e con i qualici siamo “battuti” fianco a fian-co nelle sedi deputate.Ebbene, riporto testualmentequanto il presidente dell’AIP nelgioire con me per il provvedi-mento che rinvia al 2013 ogniprovvedimento sulla materia miscriveva: «…il merito di questoprovvedimento lo si deve in lar-ga parte alla sempre solertecollaborazione di Mario Tede-sco… Firmato: Avvocato Rober-to Mascio».La seconda: tutti noi ben sap-piamo che al momento tuttal’attività aviolancistica in gene-rale è regolamentata, su tutto ilterritorio nazionale, da Decretie da Circolari emanate dall’E-NAC.In particolare i principali riferi-menti normativi sono: - il DPR566 del 18 novembre 1988; - ilDM del Ministero dei Trasporti467/T (Programmi di addestra-

mento e modalità relative al-l’addestramento ed agli accer-tamenti di idoneità per licenze,attestati ed abilitazioni aero-nautiche).Bene, tutta la problematica de-gli aviolanci, è al momento, al-l’attenzione del Ministero com-petente ed è in avanzata fase dicompilazione la normativa chedovrebbe andare a sostituire ilDM 467/T con due regolamentiENAC aventi per titolo:A. “La disciplina dei lanci para-

cadutistici ordinari e specia-li”;

B. “Il rilascio ed il rinnovo dellelicenze di paracadutismo”.

Inoltre è in fase di appronta-mento una normativa analogaalle precedenti che disciplineràl’attività delle scuole di paraca-dutismo, in avanzata fase dicompilazione.A tutto questo vanno ad aggiun-gersi i “si dice” per i quali ci sa-rebbe l’ipotesi che il Ministerodei Trasporti potrebbe delegareun ente a gestire per suo contotutta l’attività lancistica in Ita-lia.Siamo nel campo delle ipotesi,ma l’ANPd’I, in coordinamentocon l’AIP e la FIPAS, segue at-tentamente, ma veramente at-tentamente, questa problemati-ca non escludendo “a priori” al-cuna possibile soluzione.

SCUOLE DI PARACADUTISMO:confermo quanto già preceden-temente affermato come princi-pio, anzi come un assioma, «Lescuole di paracadutismo devo-no essere al servizio dell’ANP-d’I, e non l’ANPd’I al serviziodelle scuole di paracadutismo».Le scuole in passato, per alcu-ni, e sottolineo solo alcuni, so-no state sinonimo di “prevalen-za commerciale”. Ora questotempo non è più, non è più iltempo in cui, anche se solo perqualcuno, vigeva il teorema

«siccome io ci metto i denari,penso agli affari miei e al restoci deve pensare l’associazioneche si deve assumere tutte leresponsabilità». Tutti ricordanol’astronomica multa comminatadalla Guardia di Finanza ad unanostra scuola ed il cui direttoreavrebbe voluto fosse pagatadall’Associazione, ovvero datutti noi.È altresì vero che quando ci siaddentra nel cosiddetto “circui-to commerciale” ci si deve con-frontare per svolgere le nostreattività istituzionali con la realtàeconomica del mondo esterno,ma è giusto ed opportuno che cisia qualcuno che con occhio se-reno ed equo, faccia molta at-tenzione che non avvenga il con-trario, ovvero che le nostre atti-vità istituzionali non diventino loscudo ed il paravento di interes-si meramente commerciali.

CIRCOLARE 1400: il mio perso-nale parere su questo argomen-to, che da molti mi viene solleci-tato nell’ottica di una revisione,è, ben lo sapete, quello di assu-mere un atteggiamento “pru-denziale” soprattutto nella con-siderazione dell’attuale mo-mento storico che stanno viven-do le Forze Armate derivanteda:- criticità del bilancio nazionale,- scarsità di disponibilità di ri-sorse, in particolare per l’Eser-cito,

- impegni gravosi su più scac-chieri operativi,

- soppressione della leva.Atteggiamento prudenziale, di-cevo, che suggerisce di nonprecipitare le cose nella consi-derazione che quei pochi bene-fit che ancora abbiamo li dob-biamo al fatto che “…è scrittonella 1400…”.Andando a modificare a testabassa questa circolare che, inbuona sostanza, è il patto che

ci vede legati all’Autorità Milita-re, corriamo il fondato rischioche ogni modifica possa tradur-si, se non presentata con l’ade-guata accortezza, in un “peg-gioramento” come fra poco vi il-lustrerò parlando della “conven-zione”, e quindi vedere svanirequel poco che ci è rimasto soloper il gusto di dire: “modifichia-mo la 1400”.Questo non vuol dire, ovviamen-te, che siamo immobili, è pro-prio di ieri sera la delibera che ilConsiglio Nazionale ha approva-to per proporre alla Autorità Mi-litare una serie di modifichepossibili alla circolare 1400,che io ritengo che chiunque sa-rà chiamato a reggere la prossi-ma presidenza dovrà, in osse-quio a quanto deliberato dalConsiglio Nazionale, portareavanti, ma con dovuta intelli-gente circospezione e prudenzaper evitare che il tutto si tramutipoi in un boomerang.

CONVENZIONE: come a tuttinoto la convenzione per lo svol-gimento dell’attività aviolanci-stica era stata rinnovata sin del-l’anno 2010, ma non aveva tro-vato concreta applicazione, nonper cause dipendenti dall’ANP-d’I, fino all’arrivo dell’attualeComandante della Brigata Para-

cadutisti (Generale Mingiardi)che con grande attenzione neiconfronti delle nostre problema-tiche ha saputo rimuovere osta-coli e vincere l’inerzia burocrati-ca; tant’è che il primo aviolan-cio di ripresa dell’attività convelivoli militari è stato program-mato, con due sortite di velivoloDornier sulla zona lancio di Tas-signano per il giorno 12 del me-se di aprile. Purtroppo per le av-verse condizioni meteo il co-mando della Brigata ci ha comu-nicato sin dal giorno preceden-te la sospensione dell’attività.L’attività lancistica da aereo mi-litare proseguirà nel corso delpresente anno ed è già pro-grammata per il prossimo mesedi maggio. E veniamo alle dolenti note.Le recenti disposizioni inerentile pesanti restrizioni relative albilancio dello Stato hanno colpi-to, come noto, tutti i settori pub-blici ed in modo particolarmentesevero la Difesa e nella fattispe-cie ancor più severamente la no-stra Forza Armata di riferimento.Per tutto questo, nonostantetutte le buoni intenzioni dellaBrigata paracadutisti nei nostriconfronti, purtroppo anche lastessa Brigata è obbligata a ri-spettare strettamente le dispo-sizioni che ormai prevedono

che per qualsiasi prestazioneerogata dalle Forze Armate,venga corrisposto un compen-so rispettando tabelle prestabi-lite (questo vale per tutte gli in-terventi, compreso addirittura ilpicchetto per resa degli onori aiCaduti, trombettiere, etc).Tutto questo ha comportato il ri-baltamento delle condizionicontrattuali e da che noi perce-pivamo annualmente una sortadi compenso per gli aviolancifatti con velivolo militare, dob-biamo esser noi a versare unsostanzioso contributo.Possiamo a questo punto fareogni genere di considerazione,ma questa è la realtà che inquesto momento noi dobbiamoaccettare.In questo generalizzato periododi crisi vorrei che fosse benchiaro per tutti che la corre-sponsione che noi diamo per fa-re questi lanci non deve essereintesa solo come un mero paga-mento, ma come un vero e pro-prio contributo che i paracaduti-sti dell’ANPd’I, per mantenere ilcollegamento con il paracaduti-smo militare, sono disposti asobbarcarsi.Infatti il nostro contributo è de-stinato essenzialmente, comescritto nella convenzione, perfar fronte alle spese derivantidalla manutenzione e tenuta insicurezza delle “torri” delC.A.Par., altrimenti lo stessoavrebbe dovuto fermare l’adde-stramento alle “torri” per caren-za di fondi.Dobbiamo solo sperare che tor-nino “tempi migliori”.Tutti noi ci auguriamo dal pro-fondo del cuore che i nostricommilitoni in armi possanoraggiungere il vertice militare eprovvedere… per citare ancoraAgostino da Ippona (Sant’Ago-stino): «Signore dammi la forzadi cambiare le cose che possocambiare, dammi la pazienza di

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sopportare quello che non pos-so cambiare, ma soprattuttodammi la saggezza per distin-guere le une dalle altre».

ATTIVITÀ AVIOLANCISTICA AL-L’ESTERO: È questa una previ-sta attività dal nostro Statuto.Sono ben consapevole interes-sa molti paracadutisti e sonoperaltro certo che nel passatoproprio tale attività ha suscitatoe ancor oggi suscita problemati-che di tipo organizzativo ma an-che di ordine commerciale.All’inizio del mio mandato avevoaffidato al paracadutista Mac-chi la direzione dell’Ufficio Bre-vetti esteri, ma dopo un anno dicompleto silenzio da parte suaho dovuto, mio malgrado prov-vedere a sostituirlo.Gli indirizzi che ho dato per laconduzione di questa particola-re attività sono:a. osservanza delle normative:

tutti devono essere soci ANP-d’I (l’ANPd’I non è un ‘touroperator’), regolarità adde-strativa, sanitaria e assicura-tiva;

b. calmierizzazione dei costi peri partecipanti;

c. osservanza nel corso dellamissione di una certa disci-plina, sostanziale e formale,nella considerazione che cia-scun paracadutista è in quelmomento un “rappresentan-te” (tra virgolette) dell’Italia.

L’attività non ha avuto lo svilup-po che io intendevo dovesseavere e di questo me ne assu-mo la piena responsabilità; an-che perché preso da tutte le nu-merose, complesse, pernicioseproblematiche associative nonho potuto dedicarmi, comeavrei voluto, a dare le opportu-ne indicazioni per le necessarieazioni correttive.

CONCLUSIONI DELLA PARTETECNICA: chiudo il cosiddetto

capitolo della tecnica rivolgen-do un grazie a Lamberto Sere-nelli che due anni fa accoglien-do un mio invito si candidò, su-perando i suoi forti dubbi, allacarica di STN. La sua azione è stata costrutti-va, egli ha saputo dare serietàe professionalità ad una brancadell’associazione che ne avevaveramente bisogno. Non possonascondere però che negli ulti-mi tempi alcune rigidità di con-duzione della segreteria tecnicami hanno lasciato perplesso enon mi hanno trovato concordee questo ha “di fatto”, non es-sendoci più una identità di ve-dute, rallentato molto, ma mol-to il settore tecnico.Al Paracadutista Lamberto Se-renelli, mio maestro di lanciTCL e valido collaboratore nel-l’ANPd’I, anche se non “corre”nella squadra Fantini, và il miopiù sentito ringraziamento, gra-zie Lamberto! E per concludere vorrei espri-mere un concetto per me fonda-mentale che spero serva achiarire una volta per semprequel dilemma che può esseresorto in molti di noi e che smen-tisce coloro che da oltre 50 an-ni vanno affermando che l’ANP-d’I è dotata di due anime: l’ani-ma militare e l’anima sportiva.È vero che l’ANPd’I ha in sé tut-te le capacità per vivere ed ope-rare anche nel campo del para-cadutismo sportivo nazionale ela prova ne sono le sue Scuoleche con intestazione ANPd’Ioperano, in piena sicurezza, nelrispetto della regolarità e dellanorma con disciplinari rilasciatidall’ENAC. Esse sono dotate diottimo personale e di materialidi eccellenza! Ma il voler con-trapporre nell’ambito associati-vo, l’anima militare e l’animasportiva è un falso problema,anzi è una affermazione erratae fuorviante: l’anima dell’ANP-

d’I è una sola! Avendo ben chia-ro che per noi il lancio è un mez-zo e non il fine, a differenza dicoloro che praticano i paracadu-tismo sportivo in sé e per i qualiil lancio è il fine.Per noi dell’ANPd’I il lancio èuno dei mezzi per raggiungere ilfine che è l’attuazione dei nostriideali.

PARTE AMMINISTRATIVA

Siamo ora alla parte più “diffici-le” della relazione del presiden-te, l’argomento economico e fi-nanziario.Partendo sempre dalla premes-sa che chi amministra denaronon suo deve osservare in ma-niera categorica due regole fon-damentali, peraltro da me giàprese a riferimento sin dall’ini-zio del mio mandato:- la prima, essere molto, mamolto attento nello spendere;

- la seconda, osservare semprela massima “trasparenza”.

L’obiettivo che ci eravamo postinel 2009: risanare i conti del-l’Associazione è stato piena-mente raggiunto e consolidato.Questo per me è motivo di gran-de soddisfazione nella conside-razione che la gestione e l’am-ministrazione esulano, in buonasostanza, dalla mia preparazio-ne professionale. Ebbene nonostante avessimoereditato una situazione econo-

mica che mi aveva fatto tremarele vene dei polsi “il teoremaFantini” ha funzionato: (in fondosi trattava dell’uovo di colom-bo): abolire sprechi e prebende,distribuite a pioggia, e raziona-lizzare le spese, avere insommail massimo rispetto di ogni euroincassato. Cosi è stato fatto.I risultati positivi, dei tre annitrascorsi dal mio insediamento,relativi all’amministrazione e ge-stione dell’Associazione, sareb-be riduttivo estrinsecarli solocon le cifre che pure sono signi-ficative, e che voi avete potutoleggere, ben descritte, nel bilan-cio e nella nota integrativa, cheavete per tempo ricevuto ed illu-strerò tra poco.«Voglio prima sottoporre breve-mente alla vostra attenzionedue concetti: evitare sprechi, erazionalizzare le spese, che va-do ad esporre.A. evitare gli sprechi:

- considero spreco di denaroogni centesimo speso chenulla produce. Ebbene quan-do ho preso le redini di que-sta Associazione gli sprechierano una diffusa abitudine,un esempio: a fine 2008 inpresidenza, a fronte di entra-te per 299.648 euro se nespendevano 127.291 eurodi spese di gestione e fun-zionamento di cui ben88.179 come compensi apersonale e collaboratori,

pari dunque al 42% delle en-trate, era chiaro che som-mando tutte le altre spesecome quelle istituzionali, oper la rivista ‘Folgore’, ecc.,si arrivasse ad accumularedisavanzi e debiti. Per farefronte a quelle spese si at-tingeva, seppur temporanea-mente, a piene mani dalconto deputato alla raccoltadei premi assicurativi da ver-sare successivamente allasocietà assicuratrice. La giu-stificazione per tale compor-tamento, che esula da qua-lunque buona pratica ammi-nistrativa, era la tempora-nea mancanza di liquiditàascrivibile, veniva detto, alcomportamento delle Sezio-ni che pagavano in ritardo.No, non è cosi! O meglio nonè proprio così! Si attingeva aquei conti anche per far fron-te a spese eccessive, nonsolo per carenza di liquidità,tanto è vero che nel corsodell’anno 2009, primo annodi questa presidenza abbia-mo pagato alla società assi-curatrice un saldo dell’anno2008 pari a 88.500 euro cir-ca. E nonostante ciò, grazieall’eliminazione degli spre-chi e alla razionalizzazionedelle spese abbiamo chiu-so, l’esercizio 2009 con unrisultato più che lusinghiero:un avanzo di bilancio di83.557,35. euro.

B. razionalizzare le spese:- razionalizzare le spese valea dire spendere quello chesi possiede, possibilmenteper potenziare la struttura;ed è quello che abbiamo fat-to:

1. dotare gli uffici della presi-denza di strumenti idonei e dipersonale in grado di operareal meglio, per rendere miglio-re il sevizio offerto alle sezio-ni e agli associati;

2. potenziare la possibilità diraggiungere quasi in temporeale i Presidenti di Sezione egli organi collegiali attraversogli strumenti che la tecnolo-gia ci mette a disposizione (e-mail – sms – sito internet),3. spendere nella formazionedei nostri istruttori

Come abbiamo fatto: un esem-pio: nel 2008 i rimborsi a dipen-denti e collaboratori ammonta-vano a 88.179 euro nel 2011 lastessa voce ammonta a 85.619euro (forse in ANPd’I l’inflazionecammina a ritroso?). Ma il puntoforte non sono i circa 3,000 eu-ro risparmiati, il punto forte èrappresentato dalla qualità delpersonale dipendente della pre-sidenza, che è, cosa di non po-co conto, attualmente tuttocomposto da personale regolar-mente contrattualizzato, vengo-no pagati tutti i contributi, ac-cantonati i rispettivi TFR, met-tendo così finalmente l’Associa-zione al riparo da possibili gra-vosi contenziosi con i collabora-tori e ancor più gravosi e disdi-cevoli interventi dell’ispettoratodel lavoro e dell’INPS o INAIL

per infrazione alle normative dellavoro, cosa ancor disdicevoleper un ente che si rifà a principietici e morali, quali noi siamo.Ecco dove è la razionalizzazionedella spesa.Nel 2008 in presidenza, presta-vano la loro opera una dipen-dente e 5 collaboratori – di cuiuno con funzioni di fattorino e“trova parcheggio” – solo que-st’ultimo al costo di circa 7.000annue (conveniva affittare ungarage!). Attualmente in presi-denza ci sono solo 3 dipendentiregolarmente assunti, e un so-cio collaboratore. Nel triennio 2009-2011 le spe-se di gestione e le spese per ilpersonale non hanno mai supe-rato il 30% delle entrate a frontedel precedente 42 %.Possiamo ritenerci soddisfattidei risultati ottenuti perchénono stante siano venuti a man-care:- praticamente “in toto” gli an-nuali fondi del Ministero dellaDifesa;

- la convenzione con l’ammini-strazione militare;

e siano aumentati in maniera

esponenziale tutti i costi per lastrisciante (nemmeno tanta) cri-si e inflazione che grava in parti-colare sui costi inerenti le tariffedei servizi, siamo riusciti a con-solidare i risultati positivi di ge-stione nel triennio 2009/2011,anche se in campo amministrati-vo non bisogna mai, dico mai,abbassare la guardia ed esseresempre preparati a sorprese chepotrebbero rivelarsi spiacevoli(leggi canoni di affitto).Raggiunto il primo obiettivo: «ri-sanare i conti» bisognava elimi-nare una serie di discrasie con-tabili e amministrative che neglianni si erano radicate nella pra-tica corrente della gestione. Questa esigenza, la sentii mag-giormente quando, finalmenteiscritta l’associazione nel regi-stro degli enti che possono frui-re del 5 per mille alla mia do-manda: «come mai non è statofatto prima?» mi fu detto, in ri-sposta al mio entusiasmo delmomento che: «…in passatonon era stata inoltrata alcuna ri-chiesta anche per paura dieventuali controlli da parte dellapubblica amministrazione…».

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Con impegno costante siamoriu sciti a: - verificare e eliminare le «dis-crasie contabili»,

- inserire omissione di registra-zioni, vedi cappella di CastroMarina, mai presa contabil-mente in carico sino al 2011,

- ripristinare i libri contabili e tut-to quanto attiene ad una ge-stione trasparente nella so-stanza e ineccepibile nella for-ma,

- formulare un bilancio redattoin maniera semplice, nella for-ma, ma esaustivo nei contenu-ti, in maniera che sia compren-sibile a ciascuno di noi, e co-municato unitamente alla notaintegrativa e alla relazione delcollegio nazionale dei revisori,con congruo anticipo a tutte lesezioni (nella mia esperienzaassociativa non ho memoria diun simile anticipo).

Ebbene questa è stata la politi-ca adottata che ci ha consentitodi ottenere sempre risultati po-sitivi.Lo stesso rigore applicato nellagestione della presidenza im-

prontato alla massima traspa-renza, è stato applicato anchenei confronti delle Sezioni,quando si è reso necessario. La mancata trasparenza conta-bile di alcune Sezioni ha richie-sto interventi mirati, e per fuga-re dubbi e leggende metropoli-tane, le sezioni di Vitorchiano,nel 2010, Parma e Milano nel2011 sono state oggetto, nondi persecuzioni, ma di inevitabiliispezioni amministrative che nelcaso di Vitorchiano e di Milano,risultate insanabili, ne ha decre-tato la chiusura, mentre nel ca-so di Parma non è stato neces-sario arrivare a tanto.Per grandi linee ho espostoquanto è stato sinora realizzato,qualcuno ritiene che si potevafare di più, forse, ma non credo.Ora, prima di sottoporvi, comeprassi, il risultato di quest’ulti-mo anno, (avanzo di esercizio diEuro 15.883,00 n.d.r.) per lasua approvazione, che è il com-pendio e la sintesi di quanto èstato fatto razionalizzando e re-golarizzando le procedure nellaosservanza delle normative vi-

genti e come dice il codice civilecon la “diligenza del buon padredi famiglia”, vorrei sottolineare iprincipi di massima trasparenzaa cui ci siamo attenuti, di cui laverifica oggettiva è:1. l’aver il supporto per le prati-

che di maggior complessitàdi un commercialista e di unconsulente del lavoro ester-ni;

2. l’iscrizione nel registro del 5per mille che ci sottopone aicontrolli della pubblica ammi-nistrazione;

3. l’invio, quest’anno, dei bilan-ci e della relativa della “notaintegrativa” corredati finan-che dalla relazione dei reviso-ri .

CONCLUSIONI

Ho, forse, preso più tempo diquanto fosse nelle mie intenzio-ni ma, trattandosi di una rela-zione che, per forza di cose, hadovuto far riferimento talvoltaanche agli anni precedenti, lasintesi ha dovuto essere neces-sariamente più ampia.

Nell’avviarmi alla fine di questache, comunque, è la relazioneche conclude il triennio nonposso non far cenno a quantosi è fatto e a quanto deve, anco-ra, essere fatto.Penso di poter dire che alcunecose sono state fatte e chemolte dovranno farsi ma penso,anche, che l’indispensabile perevitare una pericolosa deriva,economica, morale, d’isola-mento e di discredito sia statofatto.Ed è stato fatto solo grazie alconsenso che Voi avete espres-so alle iniziative, anche quelleimpopolari, che venivano adot-tate ed alla condivisione cheavete mostrato di avere. Tutta-via non è stato facile!Ho avuto spesso la sensazionedi scalare una montagna, quan-do si arriva in cima si ha l’im-pressione di aver raggiunto ilpunto più alto, ma è un’impres-sione che dura poco, presto cisi accorge che quel picco erauno dei più bassi, che la monta-gna fa parte di una catena dimontagne, che le cime da sca-lare sono tante, tante, e più nescali più ne devi scalare, anchese sei affaticato a morte.Valga per tutti un ennesimo,amaro, episodio con il quale ab-biamo purtroppo dovuto con-frontarci: il cosiddetto “lascitoMartinotti”.Voi tutti, penso conoscete chi erail tenente Martinotti? Era coluiche proprio qui a Tarquinia, pres-so la scuola di paracadutismo,“inventò” la capovolta.Da sempre era iscritto alla Se-zione di Milano e, per dimostra-re il suo amore per l’ANPd’I di -spose un lascito per la sua se-zione di appartenenza. Gli eredihanno puntualmente eseguitole sue volontà, ma di tale lasci-to (Euro 4.000) non è stata tro-vata traccia nel bilancio dellasezione di Milano. La presiden-

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za ha chiesto chiarimenti all’al-lora presidente della Sezionesenza ottenere, ad oggi, alcunarisposta.Il cosiddetto “disordine ammini-strativo” di cui tanto si è compia-ciuto l’allora presidente di Mila-no nel plaudire alla sanzione me-no grave ricevuta dai Garanti chegli hanno tramutato l’espulsionedall’Associazione in una sospen-sione da ogni attività associativadella durata di un anno, forse co-priva anche questo!E forse copriva anche un altro fa-stidioso episodio che ha vistocoinvolti malvolentieri anche noidell’ANPd’I che, senza nulla en-trarci, siamo finiti sui giornali,anzi per la verità su un solo gior-nale: “Il Fatto Quotidiano”!Un cronista di tale organo distampa ha contattato la presi-denza nazionale per sapere noti-zie su un episodio accaduto allaProvincia di Milano e portato allaluce da un consigliere di opposi-zione che ne ha fatto oggetto dialcune interpellanze.Il fatto riguarda un contributochiesto, a suo tempo, dalla Se-zione ANPd’I di Milano e la circo-stanza che veniva sottolineataera che il contributo concessocon regolare delibera all’ANPd’I,invece, era stato poi incassatonon si sa bene come dall’Asso-ciazione Sportiva Dilettantistica“paracadutisti Milano” che aquell’epoca, pur avendo comedirigenza le medesime personeche componevano con le stessecariche la dirigenza della Sezio-ne ANPd’I di Milano era, ed è,soggetto totalmente diverso tan-to è vero che di tale somma (Eu-ro 10.800) non vi è traccia alcu-na nei bilanci della sezione: il“disordine amministrativo” ap-punto!Ma il fatto è che nell’ANPd’I c’èuna componente che non gradi-sce, anzi non ammette che si la-vori, che si costruisca, che si va-

da avanti, bene o male, che siproceda. Questa componente èformata da coloro che si attacca-no giornate intere (e anche not-tate) a chiacchierare, a criticare,a fare “gossip”, contrariati es-

senzialmente dal fatto che ci sia-no alcuni che si danno da fare, adifferenza di costoro che in tantianni non hanno fatto progredirel’ANPd’I di un millimetro, preoc-cupati soltanto di apparire comepersone indispensabili, saggeed autorevoli.Infatti il disturbare l’azione di chilavora con continue domande,quesiti, recriminazioni, ricorsi,minacce e facendo di ogni inezia

una questione di principio rallen-ta l’operato di chi, invece, vorreb-be lavorare per l’Associazione.È questa azione di meschino di -sturbo che fa sì che l’Associazio-ne non progredisca, non vada

avanti ma rimanga a rigirarsi inquel “pantano” permanente nelquale alcuni la vogliono, eterna-mente immobile.Ma, anche se è stata dura, dav-vero dura, l’ho, anzi lo abbiamo,fatto per assolvere il compito as-segnato, per resistere nella “bu-ca” come fecero i nostri prede-cessori, per obbedire agli ordiniche mi erano stati impartiti daldiretto superiore del Presidente

Nazionale: l’Assemblea Naziona-le!Ora, ed ho veramente terminato,devo solo prendere commiato:con oggi termina un triennio che,per me e nonostante le difficol-tà, è stato entusiasmante.Domani sarà, come si dice, unaltro giorno: ci sarà, anche seper ipotesi dovesse essere lamedesima persona fisica, unnuovo Presidente, ci saranno,nuove sfide, oltre a quelle disempre.Un nuovo capitolo comincerà adessere scritto, solo l’ANPd’I ri-marrà quella di sempre. La veraANPd’I, dico!Quella che non è una mescolan-za di anime o di idee ma è, inve-ce, la somma di tutte le sue ma-gnifiche individualità, la sommadi quel particolare modo di esse-re e di sentire che, un certo gior-no della nostra vita fece dire anoi stessi: «voglio essere para-cadutista!». La somma dell’entusiasmo edell’orgoglio per quella consape-volezza di esprimere una parti-colarità che appartiene solo anoi.L’ANPd’I di cui parlo è quella chesa, che è profondamente convin-ta, di essere parte di un tuttomagnifico, iniziato quasi settan-t’anni fa e che, sicuramente,non avrà mai fine.L’ANPd’I che marcia idealmenteal seguito di chi la immaginò ela volle in un certo modo, e chesa di marciare davanti a chi og-gi, forse, non ha ancora detto ase stesso: «voglio essere para-cadutista!», ma che appena lodirà sarà, senza ancora saper-lo, sarà dei nostri, pronto ad av-viarsi per quel sentiero aspro edifficile dove solo a noi è piaciu-to andare.I Presidenti passano, l’ANPd’I re-sta e posso dire, nel salutarvi:sono orgoglioso di Voi che sietel’ANPd’I!

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I l Sig. Generale Ferruc-cio Brandi, nell’accetta-re la carica di Presiden-

te Nazionale Onorario dell’As-sociazione Nazionale Paraca-dutisti d’Italia, ha chiesto chevenisse pubblicata unaessenziale biografia militare,non per disubbidire ai suoidesiderata, ma a beneficiodelle giovani generazioni diparacadutisti ci siamo per-messi di integrare la sua bio-grafia con qualche notiziaaggiuntiva.Nel 1940 in qualità di S. Ten.effettua il corso di paracaduti-smo a Tarquinia, e viene asse-gnato al 187° Rgt., II Btg par.(magg. Zanninovich), 6ª cp,quale C.te di pl.Nel 1942 a El Alamein (Egitto)partecipa ai combattimenti diDeir El Munassib e Q.105 (23-24 ottobre) affiancato dal C.leMagg. Luigi Compagnoni, (at-tualmente presidente onora-

rio della sezione Anpd’I di Bre-scia) gravemente ferito vienedecorato di M.O. al V.M. Lamotivazione della Medagliad’Oro al Valor Militare così re-cita:«Comandante di plotone para-cadutisti, attaccato da pre-ponderanti forze corazzate,rincuorava ed incitava col suoeroico esempio i dipendenti adifendere a qualsiasi costo laposizione affidatagli. Sorpas-sato dai carri, raccolti i pochisuperstiti, li guidava in furiosocontrassalto, riuscendo a fareindietreggiare le fanterie av-versarie seguite dai mezzi co-razzati. Nuovamente attacca-to da carri, con titanico valo-re, infliggeva ad essi gravi per-dite ed, esaurite le munizionianticarro, nello estremo ten-tativo di immobilizzarli, si lan-ciava contro uno di questi econ una bottiglia incendiarialo metteva in fiamme. Nell'ar-

dita impresa veniva colpito daraffica di mitragliatrice che glidistaccava la mandibola; do-minando il dolore si ergeva frai suoi uomini, e con la mandi-bola penzolante, orrendamen-te trasfigurato, con i gesti se-guitava a dirigerli, e ad incitar-li alla lotta, tra fondendo inessi il suo sublime eroismo.Col suo stoicismo e col suoelevato spirito combattivo sal-vava la posizione aspramentecontesa e, protraendo la resi-stenza per più ore, oltre leumane possibilità, s'impone-va all'ammirazione dello stes-so avversario. I suoi paraca-dutisti, ammirati e orgogliosi,chiesero per lui la più alta ri-compensa».

Dopo la degenza e la prigionia,rientra in patria e nei ranghidell’Esercito, nel 1963 qualeCa S.M. della B.ftr. «Avellino»,viene trasferito, a domanda, a

Pisa, quale Ca. S.M. della co-stituenda B. par (al comandodel Gen. Magri). Negli anni1964-65 con il trasferimentodel C.do B. a Livorno, perma-ne nell’incarico. Nel ’66 e’67assume il comando dellaScuola Militare di Paracaduti-smo a Pisa. Nel biennio 1968-69 è comandante del 1° Rgt.par. in Livorno. Dal 1969 al1973 è comandante della Bri-gata paracadutisti «Folgore».Nel 1971, anch’egli è al lanciodurante la sciagura della Melo-ria (vedi articolo su “Folgore”mese di novembre 2011).Terminata la Sua carriera mili-tare nel servizio attivo, rico-prendo alti incarichi fino alraggiungimento del grado diGenerale di Corpo d’Armata,ha ancora modo di occuparsidei suoi paracadutisti e deglialtri militari italiani, in qualitàdi Commissario per le onoran-ze dei Caduti in guerra.

Curriculum del Generale C.A. Ferruccio Brandi

22 APRILE/MAGGIO 2012

ATTUALITÀ

RISULTATI DELLE ELEZIONIALLE CARICHE NAZIONALITriennio 2012/2014

Assemblea di Tarquinia 21-22 aprile 2012

Presidente Nazionale

ELETTO Fantini Giovanni Benevento 6428

NON ELETTO Martinelli Roberto Livorno 1186

Vice Presidente Nazionale

ELETTO Rossi Paolo Rovigo 6418

ELETTO De Gennaro Raul Civitavecchia 5199

NON ELETTO Falcone Giuseppe Lucca 1097

NON ELETTO Spampinato Vittore Messina 712

NON ELETTO Bettoli Marco Bologna 114

Segretario Generale

ELETTO Satriano Michele Benevento 6837

Segretario Tecnico Nazionale

ELETTO Rosa Leonardo Viareggio 4091

NON ELETTO Serenelli Lamberto Pisa 2848

NON ELETTO Troia Antonino Cosenza 397

Segretario Amministrativo

ELETTO Barone Salvatore Viareggio 6938

Collegio dei Sindaci Revisori

ELETTO Sergo Franco Trieste 5270

ELETTO Guerra Enrico Mantova 4640

ELETTO Margara Mario Viareggio 4343

ELETTO Liva Pietro Udine 3801

ELETTO Capasso Federico Roma 3018

NON ELETTO Laina Emanuele Torino 2221

NON ELETTO Morani Alessandro Roma 1685

NON ELETTO Bersani Gennaro Latina 699

NON ELETTO Palmitessa Costantino Barletta 696

NON ELETTO Lazzari Giuseppe Livorno 607

NON ELETTO Arelli Loris Napoli 110

NON ELETTO Vinciguerra Salvatore Napoli 40

NON ELETTO Fiscariello Gennaro Napoli 0

NON ELETTO Gebbia Domenico Napoli 0

Collegio Nazionale dei Probiviri

ELETTO Migliavacca Luca Saronno 6164

ELETTO Caliceti Roberto Fiemme e F. 5945

ELETTO Velo Gianni Portogruaro 5855

ELETTO Orrù Dario Livorno 5723

Carica Candidato Sezione Voti Carica Candidato Sezione Voti

APRILE/MAGGIO 2012 23

ATTUALITÀ

ELETTO Martino Volta Luigi Milano 5327

ELETTO Mencagli Goffredo Roma 4741

ELETTO Biondi Vincenzo Benevento 4595

NON ELETTO Riggio Francesco Messina 1158

NON ELETTO Napolitano Alfonso Livorno 649

NON ELETTO Scapollatello Vittorio Livorno 366

NON ELETTO Liva Pietro Udine 333

NON ELETTO Di Guida Vincenzo Napoli 46

Collegio dei Garanti

ELETTO Tinazzi Lino Treviso 5992

ELETTO Viggiani Giovanni Livorno 5639

ELETTO Perrone Pino R. Calabria 5184

ELETTO Ottaviani Alfredo Roma 4692

ELETTO Chierichetti Maurizio Lecco 3677

NON ELETTO Chionetti Giuseppe Livorno 2017

NON ELETTO Spampinato Vittore Messina 284

Carica Candidato Sezione Voti Carica Candidato Sezione Voti

o capito! Ho capito perfettamente! La conferma che avete appena stabilita della mia persona qua-

le presidente nazionale sta, ovviamente, a significare che intendete che il lavoro iniziato nel de-

corso triennio debba continuare.

Come ho più volte detto il superiore del presidente nazionale siete voi: l’Assemblea Nazionale, ed io eseguo.

Mi avete detto cosa devo fare ed ora sta a me sapere come farlo!

Mi piace, però, chiarire un punto importante: nell’ANPd’I nessuno vince e nessuno perde!

C’è chi è chiamato a compiere un lavoro e deve, quanto più alta è la designazione, compierlo con diligenza e con

sacrificio.

È per questo che ringrazio, a nome anche vostro, tutti coloro che candidandosi si sono resi disponibili a la-

vorare per l’ANPd’I.

Coloro che non sono stati eletti non sono degli sconfitti, ma delle persone che non hanno dubitato di accetta-

re o, meglio, di lanciare una sfida e non per ragioni personali ma, ne sono convinto, per meglio servire l’ANPd’I.

Prima di concludere vorrei chiedere:

A. al paracadutista Martinelli la disponibilità a collaborare, previa nomina del Consiglio Nazionale, quale in-

caricato dell’ufficio brevetti esteri;

B. al paracadutista Serenelli, maestro di paracadutismo, di voler continuare a collaborare con il settore tec-

nico.

Vi auguro un buon ritorno alle vostre case, e domani, come ho detto nella mia allocuzione di ieri, è un altro

giorno, ci sarà un altro presidente ed una nuova squadra che cominceranno un nuovo triennio di lavoro nella con-

vinzione di: «servire il paracadutismo e non servirsi del paracadutismo».

Giovanni Fantini

HD i s c o r s o d i a c c e t t a z i o n e

d e l l a c a r i c a d e l P r e s i d e n t e N a z i o n a l e

24 APRILE/MAGGIO 2012

«C ome Folgoredal Cielo», il5 maggio

u.s. , sono piombati sul pratoantistante l’area Museale diPiana delle Orme i cinqueparacadutisti dell’ANPd’I, Lu-ca Alonzi, Gianfranco Casali,Umberto Bersani, SilvanoModesto e Adriano Coletta(capo decollo), che hannoaperto ufficialmente, l’even-to con un per fetto atterrag-gio, coadiuvati dalla “Biga”

formata dal Par. LudovicoBersani (Presidente ANPd’ILatina) e il Pilota Bruno Bul-garelli (Pres. AereoClub Lati-na). Subito dopo davanti alcapannone allestito per il70° Anniversario della Batta-glia di El Alamein la presenta-zione della Mostra dedicataalla grande battaglia e il salu-to dei padroni di casa: laSig.ra Alda D’Alzini, Direttricedel Museo, di Maurizio Pro-speri, Presidente dell’Asso-

ciazione Culturale Tres Taber-nae di Cisterna di Latina, ar-tefice numero uno e cerimo-niere della manifestazione.Poi le brevi allocuzioni delProf. Par. Adriano Tocchi Con-sigliere del 7° Gruppo Regio-nale ANPd’I, dell’On. Vincen-zo Zaccheo già sindaco di La-tina di cui è noto il grande af-fetto per la «Folgore», e delDott. Aladino Lombardi dele-gato del sindaco di Roma,che ha portato i saluti affet-

tuosi ai Parà pontini di GianniAlemanno. È seguita l’inau-gurazione con il classico ta-glio del nastro da parte delnostro veterano parà LuigiCasalvieri, classe 1916. Con la partecipazione dellabanda musicale “G. De Iulis– Città di Pontinia, si dava ini-zio poi alle vere e proprie ce-rimonie commemorative. Glionori al Labaro del Nastro Az-zurro Decorato di MedagliaD’Oro al V.M., l’Alzabandiera,

ATTUALITÀ

Latina – 70° della Battaglia di El Alamein

Celebrata a Piana delle Orme lacommemorazione della ricorrenza

APRILE/MAGGIO 2012 25

la deposizione della Coronaal Monumento ai Caduti scor-tata dai quattro Reduci “Leo-ni di El Alamein” Luigi Casal-vieri classe 1916, Luigi Tosticl.1920 Santo Pellicciacl.1922 e Attilio Antegiovannicl.1922 accompagnati dalGen. Cesare Alimenti, Co-mandante dell’ArtiglieriaContraerei. Le note dell’Inno dei Paraca-dutisti accompagnavano laconclusione delle solenni ecommoventi cerimonie com-memorative del 70° anniver-sario dell’epica Battaglia.Presenti numerose rappre-sentative di Associazionid’Arma del territorio con i lo-ro Labari (Marinai, Artiglieri,Polizia di Stato, nonché le de-legazioni del 7° Gruppo Re-gionale ANPd’I di Latina, Vel-letri, Guidonia, Anzio-Nettunoe Roma.Tra le tantissime autorità mi-litari, oltre al Gen. Alimenti, ilCol.Pil. Giovanni FrancescoAdamo Com.te del 70° Stor-mo A.M. – Aereoporto di Lati-

na, il Col. Iodice del Coman-do 4° RTM e il Col. AntonioSarchioto dell’ANArt.I-Lazio.Tra gli ospiti anche una nutri-ta delegazione di Crocerossi-ne della C.R.I. Dopo il pranzoconsumato nell’ameno risto-rante del grande Parco Stori-

co-Tematico i paracadutistipontini e i tanti ospiti si sonodedicati alla visita della Mo-stra Storica su El Alamein al-lestita dall’ANPd’I di Latina ealla visita dei grandi padiglio-ni del Museo dedicati allaBattaglia con protagonista la

“Folgore”. Nel pomeriggiotutti alla “Sala del Contadi-no” per seguire l’interessan-tissima conferenza sulla Bat-taglia di El Alamein tenuta daAldo Falciglia, direttore dellanostra rivista “Folgore”. Unpaio d’ore di ricostruzione fe-dele e puntuale, con l’aiutodi supporti audiovisivi, diquell’epico evento bellicoche segnò le sorti della guer-ra d’Africa. Un’immersionetotale, grazie alla bravura co-municativa di Aldo Falciglia,di tutti i paracadutisti e gliospiti nello spirito di quei 10giorni che sconvolsero il no-stro destino di specialità mache donarono ai “Leoni dellaFolgore” un posto in primopiano nella storia di tutte leguerre. Infine, tanti, tantissi-mi applausi al Direttore dellanostra Rivista e un arriveder-ci ad El Alamein in ottobrecon un triplice “Folgore!”.

Par. Mariomichele Saggese(Giornalista –

Segretario ANPd’I Latina)

ATTUALITÀ

26 APRILE/MAGGIO 2012

L a sezione Anpd’I di Pog-gio Rusco ha impressoanche quest’anno un

particolare valore ai festeggia-menti per la ricorrenza della“Operazione Herring” dell’aprile1945 che ha visto i paracaduti-sti italiani scrivere una paginadi eroismo e abnegazione cherimarrà negli annali storici dellaPatria. Insieme ai due Comunila Sezione ha organizzato unaserie di cerimonie seguite coninteresse sia dalla cittadinanzache dagli appartenenti alle as-sociazioni d’arma. Il programma è iniziato lunedì23 nella sala civica di Sermidedove si è svolto un incontro diapprofondimento curato dal Mu-seo della 2ª Guerra Mondiale diFelonica con proiezione di filma-ti e fotografie originali tratti da-gli archivi americani e inglesi econ l’esposizione di divise d'e-poca. La serata del giorno 24 ha avu-to il suo epicentro nell’audito-rium di Poggio Rusco. Il 67° an-niversario della “Operazione” siè voluto festeggiare assegnan-do la cittadinanza onoraria allaMedaglia d’Oro a V. M., PaolaDel Din, paracadutista della for-mazione partigiana “Osoppo”.

Il consiglio comunale straordi-nario ha adottato la rilevante esolenne decisione; presenti nu-merose autorità civili e religio-se, militari di varie armi, asso-ciazioni d’arma e di volontaria-to. Davanti alla stessa Del Dine al reduce della “Herring” emedaglia di Bronzo al V.M.,Francesco Pompò presidenteonorario della sezione ANPd’I,si sono avute prima le allocuzio-ni del presidente Andrea Toma-si, di Giovanni Perrino dell’ANPIe dello storico Carlo Benfatti. Al-cuni ragazzi e studenti dellescuole locali hanno poi letto al-cune liriche della “Musa dei pa-rà” Lia Pinotti presente in sala.Ma il momento più toccante ditutta la serata si è avuto quan-

do dal palco Paola Del Din hadato una lezione di vita all’udi-torio. Con tutta la tempra e lospirito che l’età non le ha mini-mamente scalfito, ha parlatosenza nessuna retorica di séstessa e dei valori che l’hannospinta a gesti eroici per servireuna certa idea di Patria, radica-ta in lei allora come in questigiorni di crisi morale. “Quelloche abbiamo fatto per conser-vare la dignità alla nostra terraper me era un fatto naturale:così sono stata cresciuta e cosìera giusto fare per riconquista-re la libertà dalla tirannia”.Il 25 aprile i festeggiamenti sisono spostati davanti all’Aramonumento di Dragoncello conuna messa alla presenza dei

sindaci Sergio Rinaldoni e Mar-co Reggiani. I paracadutistidell’8° Reggimento guastatoridi Legnago hanno reso gli onorimilitari davanti alle autorità pro-vinciali e regionali intervenute.La cerimonia si è poi spostataal cippo di Cà Bruciata dove nelcorso della “Operazione Her-ring” del 20-25 aprile 1945 so-

ATTUALITÀ

Poggio Rusco: Anniversariodell’«Operazione Herring»

La Medaglia d’Oro al Valor Militare, paracadutista Paola Del Din, riceve le “chiavi” della cittadina di Poggio Rusco dal suo Sindaco

APRILE/MAGGIO 2012 27

no morti 14 paracadutisti e duecivili italiani e 18 soldati tede-schi. Andrea Tomasi dell’Anpd’Ial termine del suo intervento inun silenzio carico di pathos e dicommozione ha dato corso allacerimonia del “presente” chia-mando per nome tutti i cadutiitaliani. Da quest’anno accantoal cippo è stato fissato un pen-none dove sventola il tricoloree, nelle ricorrenze ufficiali, an-che un vessillo del 183° Reggi-mento Nembo. La MOVM PaolaDel Din con le tempra che ha di-mostrato anche nella seratadell’assegnazione della cittadi-nanza onoraria di Poggio Rusco,ha spiegato quali fossero i sen-timenti dei giovani valorosi chenon hanno esitato a sacrificarela propria vita neppure quandola morte venne per “mano fra-terna” come l’ha definita la va-lorosa paracadutista. Il colon-nello paracadutista americano

Lopez, intervenendo di seguito,ha sottolineato il valore del le-game fra i cittadini e le forze ar-mate. A Cà Bruciata oltre alla MBVMFrancesco Pompò, era presenteanche un altro reducedell’“Operazione Herring”: sep-

pure relegato su una carrozzellaha voluto partecipare alla ceri-monia patriottica anche Giovan-ni Spallacci che aveva fatto par-te della Compagnia AutonomaDistaccamento “Nembo” co-mandata dall’allora TenenteGuerrino Ceiner. Spallacci ap-

parteneva alla Squadra N° 9 Zo-na di lancio “35”, comandatadal Serg. Magg. Antonio Montal-bano. Alla cerimonia di Cà Bru-ciata era presente anche il Gen.Armando Rati Presente oltre alGen. (ris.) par. Giuseppe Italiache nel 1981 ha comandato il3° Battaglione addestramentoReclute presso il Centro Milita-re di Paracadutismo di Pisa.Egli aveva propiziato nel 1981 ilGemellaggio tra il Comune diPoggio Rusco ed il suo Batta-glione. Al termine della cerimo-nia c’è stato un lancio di para-cadutisti civili sull’area circo-stante il cippo. Nel pomeriggioun’altra cerimonia era in pro-gramma in località Mondine diSermide dove nel corso della“Operazione Herring” persero lavita in combattimento 4 paraca-dutisti della Nembo.

Ten. Claudio Rambaldi

ATTUALITÀ

C aro Direttore, ho letto conmolto interesse la “storia” del

1° Gruppo Tattico, sin dalle sue ori-gini.Se mi permetti, vorrei dare ancheun mio piccolo contributo ad inte-grazione di quanto la monografia hafatto, peraltro, in modo puntuale edeccellente.Ho necessità di partire da me. Hoprestato servizio per la 1^ nominacome sottotenente da gennaio adagosto 1958, presso il C.M.P. di Vi-terbo, comandato allora dal Ten.Col. Turrini e come comandante delR.A.R. dal Cap. Argento. Con me nel R.A.R., vi era il Ten.Chelini, vice comandate, ed i co-

mandanti di plotone: Tenenti Malor-gia, Scoppio, Mazzone, S.Ten. Pe-rucci, Vitale e Mantovani. Il Ten.Giorgio Rossi, comandava il plotonesabotatori.A me era stato assegnato l’incaricodi predisporre il programma di ad-destramento e di addestrare anchedidatticamente i militari, tutti gra-duati delle varie specialità, che sa-rebbero andati a formare il 1° Grup-po Tattico. Alla fine del corso i militari furonosottoposti ad una apposita verifica.La Commissione di esami era for-mata dal 1° Capitano Maltese e dame. Da Viterbo, dopo aver conse-guito anche il brevetto al lancio, imilitari furono impiegati a Pisa in

quello che sarebbe divenuto il 1°Gruppo tattico. I lanci di brevetto,causa le continue raffiche di ventoche hanno sempre interessato l’Ae-roporto di Viterbo, furono tutti effet-tuati a Lucca (Capannori). In quellaoccasione ebbi la fortuna di effet-tuare 6 (dico sei) lanci in tre giornidal 16 al 18 aprile 1958, il che micostò (non sai con quanto piacere,però!) la cena ai colleghi di Viterbo,che morivano dall’invidia!Non so quanti si ritroveranno inquanto ho sopra riportato. Formuloa loro tutti, tramite Folgore, i miglio-ri auguri.

Luigi Caiazza

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28 APRILE/MAGGIO 2012

ATTUALITÀ

DALLA SEZIONE MODENA

Il 29 maggio alcuni Paracadutisti della sezione ANPd’I ModenaNucleo Appennino, contattati dal socio Galloni Nando di Carpi sisono recati nelle zone colpite dal sisma contribuendo alla reliz-zazione di un campo per sfollati unitamente ai Paracadutisti del-la sezione ANPd’I Carpi.Al seguito avevano una tenda e due unità abitative trainabili chehanno messo a disposizione della Protezione Civile.Hanno inoltre scortato civili che necessitavano di recuperarenelle case medicinali e altro materiale di sussistenza.In contemporanea altri Soci inquadrati nella Protezione Civile e

nel Corpo Militare della Croce Rossa offrono il loro servizio dagiorni nelle aree terremotate.A loro vada il nostro plauso. FOLGORE!!!!!

DALLA SEZIONE DI PIACENZA

Si sta organizzando insieme all’Associazione Nazionale Marinaid’Italia una raccolta aiuti presso un centro commerciale di Pia-cenza. Successivamente gli aiuti saranno inviati al centro di rac-colta centralizzato di Finale Emilia. Gli aiuti saranno alimenti alunga conservazione, pasta, scatolame e prodotti per l’igiene.La Sezione rimane a disposizione di tutte le Sezioni d’Itala perfornire consigli di come organizzare una Raccolta Aiuti e comeveicolarla a destino.

Emergenza TERREMOTO in EMILIAGara di solidarietà tra le Sezioni Emiliane

APRILE/MAGGIO 2012 29

S avona. 6 maggio 2012.Dopo vent’anni esatti,quando un’alluvione col-

pì la provincia ligure e devastò lasede della Sezione, i paracaduti-sti di Savona finalmente sonotornati in possesso di un luogodove potersi riunire e svilupparele loro iniziative. Un traguardo im-portante poiché avere una sedeè la prima esigenza che ogniiscritto solleva per ambire allacrescita della Sezione. Per que-sto motivo i paracadutisti savo-nesi sono particolarmente orgo-gliosi dell’obiettivo raggiunto. Tra-guardo consacrato dalla cerimo-nia che si è svolta domenica allapresenza di numerose autorità: ilComandante Provinciale dell’Ar-ma dei Carabinieri Colonello Gio-vanni Garrau (paracadutista), ilMaggiore Orlando Pilutti coman-dante della Compagnia Carabi-nieri di Savona (già paracadutistadel Tuscania), il Capitano PietroAntonio Cetta della Guardia di Fi-nanza e gli assessori del comunedi Savona Jorg Costantino e Ser-gio Lugaro. Oltre alle autoritàhanno presenziato numerose Se-zioni della Prima Zona tra le qualiTorino, Biella, Alessandria, Cu-neo, Asti, Vercelli. Inoltre la Se-zione di Firenze rappresentatadall’IP Jacopo Grassi. Valore ag-giunto all’inaugurazione è statodato dalla presenza di un pic-chetto del 186° Reggimento del-la Brigata Folgore provenienteappositamente da Siena. Dopol’alzabandiera, il minuto di silen-zio in onore dei caduti con parti-colare attenzione alla tragediache ha colpito nella giornata disabato l’Associazione Nazionale

Carabinieri e la Preghiera delParacadutista si è proceduto altaglio del nastro inaugurale ese-guito dalla Signora De Camilliscompagna di vita della MAVM Te-nente Bruno De Camillis.A questo Ufficiale della DivisioneFolgore, venuto a mancare nellanostra cittadina il 13 giugno del2011, inquadrato nel 186° Reg-gimento Folgore (questo il moti-vo della presenza del picchetto)due Medaglie d’Argento, Leone

di El Alamein, sopranominato“Ultimo Colpo” è stata dedicatala nostra Sezione, dando un rile-vante significato alla cerimonia.La vita di questo valoroso para-cadutista è stata così ricordata Noi non abbiamo avuto la fortu-na di conoscere Bruno De Camil-lis. Però per intuire la statura moraledi questo uomo è bastata la tele-fonata che, purtroppo, ci comu-nicava la sua scomparsa.

Bruno De Camillis nasce nel1919 all’Asmara dove il padreera governatore. Rientrato in Ita-lia si arruola nella nascente Divi-sione Paracadutisti che più tardiassumerà il nome “Folgore” econ il grado di sottotenenteparacadutista viene inquadratonel 186° reggimento che diverràoperativo nella battaglia di ElAlamein. Battaglia che si protraedal 23 ottobre alla notte del 2novembre, quando giunge inatte-so e contestato alla “Folgore”l’ordine di ripiegare fino a GebelKalak, 25 km più indietro.Al Raggruppamento del TenenteColonnello Camosso, ridotto a300 uomini in tutto, viene asse-gnato il compito di resistere fi-no ad esaurimento delle muni-zioni per coprire il ripiegamento.Bruno De Camillis è in questogruppo. Inesorabilmente resta solo inquesta opera di contenimento.Prima cade il suo comandanteTenente Liberace poi a seguiretutti i serventi all’unico pezzo ri-masto .In quella vallata modella-ta dal vento chiamata Deir El Mu-nassib Bruno De Camillis sparagli ultimi colpi della Divisione Fol-gore fino a quando proprio conl’ultimo proiettile colpisce un cin-golato nemico.Per questo motivo da allora verràsoprannominato “Ultimo Colpo”.Per questa eroica azione verràinsignito per la seconda voltadella medaglia d’argento al valo-re militare.Ma Bruno De Camillis non è sta-to solo un fiero paracadutistaanche nei panni civili in tempo dipace ha dato lustro all’Italia e al-la Folgore.Tornato alla sua professione diingegnere progettò il porto diMogadiscio in Somalia e nel1988 il porto di Mohammedia inMarocco dove verrà decoratopersonalmente da Re Hassan. Per lo stesso lavoro in Italia ver-

Inaugurata la nuova sede della sezione di Savona

ATTUALITÀ

30 APRILE/MAGGIO 2012

rà onorato del Premio GrandeFiera di Milano per l’esemplarerealizzazione all’estero di unagrande opera italiana. Divenuto uno dei massimi espertimondiali di opere marittime nel2007 è a capo di un team cheprogetta un’opera rivoluzionaria.Si tratta del ponte sullo stretto diGibilterra, lungo 15 km, destinatoa collegare la Spagna con il Ma-rocco i cui pilastri sarebbero statipoggiati su isole galleggianti atti asopperire alla profondità del maree alla distanza tra le due costecontinentali Ma noi quando pen-siamo a Bruno De Camillis lo ve-diamo sempre là, nel deserto,ventitreenne, ormai solo, intentoad armare il cannoncino 47/32rimasto, utilizzando gli ultimi colpiresidui per compiere ciò che gli èstato chiesto.La sua disperazione e il suo indo-mabile coraggio mentre compie ilsuo dovere rappresenta per noil’immagine cristallizzata di un so-lo, unico monito, additarci nellabuona e nell’avversa fortuna la

via del dovere e dell’onore. Inun’Italia come quella di oggi do-ve, nel campo civile, gli esempisono veramente rari credo cheabbiamo bisogno di indicazionicome queste.Proprio perché in vita hannocompiuto gesta straordinarie cisono uomini destinati a supera-re le barriere del tempo, a so-pravvivere a se stessi e a viverenelle future generazioni.Bruno De Camillis appartiene aquesto genere di uomini. Noi In-titolando a Lui la Sezione di Sa-vona, siamo fieri di assumercil’onore di trasmettere il suo ri-cordo ai paracadutisti presenti efuturi. TENENTE PARACADUTISTA BRU-NO DE CAMILLIS PRESENTE!!!!

Tornando alla cerimonia, nume-rosi sono stati gli interventi chehanno ricordato la figura di DeCamillis. In particolare l’interven-to del giornalista Elio Ferraris chene ha descritto le vicende civili. Gradita e significativa la presen-

za di Domenico Camosso, figliodel Tenente Colonello Camosso.Informato della cerimonia che siteneva a Savona in onore di unsubalterno del padre ha volutopresenziare per conoscerne il fi-glio Andrea.Domenico ha inoltre accennatoall’opera letteraria appena com-pletata che narra le vicendeumane e la gloriosa carriera mili-tare del Tenente Colonello dal ti-tolo “Biografia di un Soldato”L’Ultimo di El Alamein. Nella provincia ligure la storia diquesti gloriosi paracadutisti dellaDivisione Folgore, L’Ultimo di ElAlamein e Ultimo Colpo, si sonocosì nuovamente incrociati. Infine il nuovo labaro intitolato a

Bruno De Camillis è stato sco-perto dalla compagna tra gli ap-plausi dei numerosi presenti.Conclusa la cerimonia, i paraca-dutisti savonesi sono ora consa-pevoli di aver raggiunto un quali-ficante punto di partenza pernuovi traguardi.A margine di questa cronaca vo-gliamo ringraziare tutte le Asso-ciazioni che ci hanno onorato del-la loro presenza, in particolare cipreme sottolineare la nostra rico-noscenza verso le Sezioni ANPd’Idi Alessandria, Asti, Biella, Cu-neo, Vercelli e Firenze. Infine, manon per importanza il 186° Reg-gimento Folgore che ci ha fregia-to della loro disponibilità.FOLGORE!!!

ATTUALITÀ

Impronta genetica

Nella giornata del 6 maggio che Savona ha visto inaugurare laagognata sede, non è passato inosservato un piccolo bascoamaranto che ha partecipato alla affollata manifestazione.Si tratta di Lorenzo Traversa, nipote di chi nel 1963 fondò lasezione di Savona, Giorgio Yves Traversa.Questo paracadutista in divenire non ha potuto resistere al ri-chiamo della cerimonia che si svolgeva in Corso Mazzini con-fermando l’impronta genetica del nonno.Nell’immagine qui riprodotta lo vediamo posare orgogliosa-mente tra i paracadutisti del picchetto del 186° intervenutoper la celebrazione sotto lo sguardo commosso del padreMassimo.Siamo certi che questo sia solo l’inizio di un percorso che por-terà Lorenzo a indossare l’ambito copricapo a pieno titolo con-tinuando la tradizione di famiglia.

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A lla presenza di unanumerosa e qualificatacornice di pubblico,

sabato 12 maggio 2012, è statainaugurata a Catanzaro la sezio-ne cittadina dell’ANPd’I (Asso-ciazione Nazionale Paracadutistid’Italia).La cerimonia è iniziata con l’at-terraggio, presso il Parco dellaBiodiversità Mediterranea, di unelicottero che ha simbolicamen-te consegnato alla città il labarodella sezione, ed è poi prosegui-ta nella sala conferenze delMuseo Storico Militare, ove inprimo luogo hanno portato isaluti le autorità civili e militaripresenti, tra cui il comandantedel Comando Militare EsercitoCalabria, Col. Liborio Volpe, ed il

neo eletto sindaco di CatanzaroSergio Abramo. Dopo la benedi-zione del labaro, il Presidentedella sezione di Catanzaro, Sal-vatore Marano, ha illustratocome si è arrivati alla costituzio-ne della sezione che ad ognimodo opererà nel solco dellatradizione militare dell’eroica bri-gata paracadutisti Folgore e nelricordo dei Caduti, ed il respon-sabile di zona Calabria-Sicilia,Tommaso Deidone, ha tracciatole finalità dell’ANPd’I che, oltread essere un’Associazione d’Ar-ma, si occupa anche di far con-seguire i brevetti di paracaduti-sta civile d’interesse militarenonché di attività inerenti la pro-tezione civile.Particolarmente toccanti gli

interventi dei figli del Ten. Col.Giuseppe Aloi, nativo di Catanza-ro, combattente della Secondaguerra mondiale ed uno deiprimi militari italiani ad aver con-seguito il brevetto di Fante del-l’Aria presso la scuola di CastelBenito in Libia, al cui nome èstata intestata la sezione, e deigenitori del caporale paracaduti-sta. Eugenio Nigro, morto nell’e-roico tentativo di domare unincendio e decorato per questomotivo di Medaglia d’Oro al ValorCivile.Dopo la lettura di una poesia sulsacrificio della Folgore scrittada… ed un saluto del Presiden-te dell’Associazione di storiamilitare “Calabria in Armi”,Mario Saccà, che ha rimarcatoquelle che potranno essere leiniziative culturali da condivide-

re, lo storico Ulderico Nisticò haparlato degli avvenimenti storiciaccaduti in Calabria nel settem-bre 1943, che videro protagoni-sti i paracadutisti italiani, e par-ticolarmente la battaglia d’arre-sto sui piani di Zillastro in Aspro-monte, tra reparti della Divisio-ne Nembo e truppe neozelande-si, ed a Soveria Mannelli quan-do, all’indomani dell’armistizio,e nelle drammatiche decisionida intraprendere fu coniato ilmotto “Per l’onore d’Italia”.La cerimonia è proseguita conuno scambio di saluti e doni daparte delle sezioni ANPd’I diCosenza e Reggio Calabria, con-venute alla cerimonia assieme anumerose Associazioni d’Arma,ed è terminata con la letturadella preghiera del Paracaduti-sta ed il triplice grido: FOLGORE!

ATTUALITÀ

Cerimonia diinaugurazionedella sezionedi Catanzaro

32 APRILE/MAGGIO 2012

S abato 12 maggio2012 ha avuto luogoin Lucca presso la ex

caserma «Lorenzini», già sededal 1983 al 1999 del reparto, ilraduno dei guastatori paraca-dutisti della comp. genio gua.par. Folgore, organizzato e volu-to dal primo comandante Cap.,ora generale, Quaresimin. Sonointervenuti anche alcuni ex co-

mandanti del reparto, Gen. Per-caccini, Gen. Rossi, Ten.Col.Croce e Messina, oltre ai Gen.di C.A. par. Righele e Mearini eduna nutrita schiera di ex sottuf-ficiali e guastatori par. Presenteanche il Labaro della sezioneANPd’I di Lucca, portato da unex guastatore, ed il presidenteFranco Lippi. Nella sala riunioni di quello che

fu il circolo ufficiali, dopo l’Innonazionale, hanno preso a turnola parola gli ex comandanti, ri-cordando la storia della compa-gnia e rievocando episodi e fattianche curiosi che hanno susci-tato divertimento ma sopratut-to nostalgia negli ormai attem-pati guastatori. Di seguito tutti si sono recatinel piazzale, ora occupato da

strutture del museo del Fumet-to, dove, collocata sul monu-mento ai caduti, è stata inaugu-rata una targa a ricordo dei ge-nieri paracadutisti caduti nell’a-dempimento del dovere. Infinetutti si sono recati presso un ri-storante locale dove la giornataè terminata fra ricordi, battutee brindisi.

par. Franco Lippi

I Paracadutisti della Compagniaautonoma «Genio» a Lucca

ATTUALITÀ

Le note della tromba aprono il raduno della Cp. Genio

La targa a ricordo della Compagnia Genio posta sul monumento ai Caduti

Tra i presenti il i Generali di C.A. Righele e Mearini

Gli ex Comandanti di Compagnia da destra Percaccini, Rossi, Quaresimin, Croce

APRILE/MAGGIO 2012

I l 30 marzo al CAPAR sem-brava che una misteriosamacchina del tempo aves-

se operato uno strano sortile-gio, una folla di «baschi verdi»oltre 500 per la cronaca ha af-follato il piazzale della Gamer-ra. Erano coloro che dal 1960al 1967 hanno indossato «ba-sco verde» sostituito poi dal«basco amaranto» che si sonodati appuntamento per la se-conda volta.La presenza anche di numerosibaschi amaranto, giunti da tutta

Italia con i labari delle rispettiveSezioni ha sottolineato mag-giormente il legame tra passa-to, presente e futuro: ecco il si-gnificato del secondo radunonazionale dei baschi verdi cheha ripercorso cinquant’anni distoria della Folgore, poi divenu-ta Centro di addestramentoparacadutisti con il trasferimen-to della Brigata a Livorno. Pro-prio il cambiamento del coloredel basco nel corso del temporappresenta l’evoluzione deiparacadutisti. Legame che il

Gen. Mingiardi Comandante el-la Brigata ha ben sottolineatonel suo discorso di cui si riportaun passo particolarmente signi-ficativo: «…Il basco verde, quel-lo del passato, ha rappresenta-to un momento di crescita, ilboom economico. Quello ama-ranto la situazione opposta, lacrisi economica è un problemaper tutti. In nessuno di noi, pe-rò, prevale la volontà di cedere.Quello che animava voi, animaanche noi. A voi il compito di ri-cordarci ciò che avete costrui-to, a noi quello di perseveraresul vostro insegnamento. Nelpassato ci sono le nostre radi-ci, la scuola rappresenta la con-tinuità, un centro di eccellenzadel paracadutismo…».Graditissima dagli organizzatoriè la presenza dei Generali Loi,Monticone e Angioni, quest’ulti-mo era presente anche al radu-no dell’anno precedente. Il Pre-sidente Nazionale Gen. Giovan-ni Fantini è particolarmente feli-

ce e orgoglioso nel costatareche gli sforzi degli organizzatorisono stati premiati dalla mas-siccia partecipazione dei para-cadutisti. La manifestazione si è conclu-sa e non poteva essere diversa-mente con lo spettacolare lan-cio sul Piazzale dei Campionidel Mondo di Paracadutismo,capitanati dal Tenente Colon-nello Mencaraglia.

Nuccia Ledda

ATTUALITÀ

Pisa - 30 Marzo 2012

2° Raduno dei Baschi Verdi

34 APRILE/MAGGIO 2012

REPARTI IN ARMI

I l 20 aprile, presso la Ca-serma Marini di Pistoia,sede del 183° Reggimento

Paracadutisti Nembo, si è svol-ta una cerimonia militare per ri-cordare i fatti d’arme di CaseGrizzano che videro protagonistii paracadutisti del «Nembo» alseguito del Corpo Italiano di Li-berazione.Il durissimo combattimento av-venuto presso Case Grizzano ful’ultimo sostenuto dai paraca-dutisti del «Nembo» inquadratinel Corpo Italiano di Liberazionee permise, a costo di gravi sa-crifici, la liberazione della cittàdi Bologna.

L’evento ha assunto un partico-lare significato oltre che per il ri-cordo del momento storico, an-che per la presenza dei reduciche furono protagonisti a Tossi-gnano, Poggio Rusco, Filottra-no, Castel San Pietro e CaseGrizzano.Alla cerimonia hanno partecipa-to le autorità civili e militari pi-stoiesi, accanto alla cittadinan-za e agli alunni delle scuole ele-mentari e medie. Gli ospiti presenti hanno potutovisitare una mostra statica nel-la quale sono stati esposti i ma-teriali in dotazione ai paracadu-tisti del «Nembo».

Si ripropone l’articolo, giàpubblicato da questa rivista,scritto dall’On. Prof. Lanfran-co Zucalli, M.B.V.M. di CaseGrizzano, per la sua essenzia-le, ma toccante e lucida ana-lisi priva di retorica, ricca d’a-mor di Patria e verso la Spe-cialità:

«19 aprile 1945. Si è combattu-to tra reparti del Gruppo diCombattimento Folgore e para-cadutisti tedeschi per il posses-so di due case (Case Grizzano)su una delle ultime alture aMonte Castel San Pietro sullaVia Emilia ad una decina di chi-lometri da Bologna. Sulla ViaEmilia si andava svolgendo l’a-vanzata della VIII Armata ed i te-deschi si ritiravano alla ricercadi superare il Po e raggiungere iconfini del loro Paese.Ormai la guerra appariva deci-

67° Anniversario dei fatti d’arme di Case Grizzano

(servizio fotografico cortesia PIO Bri.Par.)

Suggestiva panoramica del piazzale della Caserma Marini durante la cerimonia

Il Col. Marco Becherini Comandante del 183° Rgt. «Nembo»fa il suo ingresso, nello schieramento, con la Bandiera di Guerra del Reggimento

APRILE/MAGGIO 2012 35

REPARTI IN ARMI

sa, eppure a Case Grizzano sicombatté con tenace valore dauna parte e dall’altra. Ci furonoper gli uni e per gli altri perditealtissime in rapporto al numerodegli uomini impegnati nel com-battimento.Quale significato per gli italianie per i tedeschi rappresentaval’esito di questo scontro? Sulpiano militare poco o niente. In-fatti, la notte successiva, i tede-schi abbandonarono la posizio-ne per raggiungere i loro repartiin ritirata e i comandi della VIIIArmata non ritennero, “caduteCase Grizzano”, di dare l’ordineal Folgore di avanzare per con-trastare la ritirata tedesca or-mai in pieno svolgimento al di là

di Castel San Pietro. Eppureuna ventina di giovani italianiche morirono a Case Grizzano eprobabilmente altrettanti giova-ni tra i paracadutisti tedeschi,non morirono invano.Per i tedeschi (e questa è statal’esplicita dichiarazione di unodei pochi prigionieri che in quel-l’occasione caddero in mani ita-liane) valeva la volontà di esse-re fedeli al giuramento fattod’essere essi, i paracadutistidella l Divisione Grùnenteufel(Diavoli Verdi) che avevanocombattuto a Narwik, a Creta,

in Russia, in Africa, a Monte-cassino, l’ultimo reparto delReich a deporre le armi.E che questo fosse lo spiritoche li animava è confermatodalla fuga di un loro medicoche, fatto prigioniero, era rima-sto con noi alcune ore, trattatocome un amico con il quale siera scherzato e con il qualeavevamo diviso i pochi viveri diconforto che avevamo con noi,e che pure, mentre veniva ac-compagnato al Comando di Bat-taglione, ritenne di approfittaredi un bombardamento di fumo-geni per salutare il nostro mili-tare di scorta con un amichevo-le Auf wiedersen e andare a rag-giungere i suoi compagni per af-

frontare con loro una rischiosaritirata.Per noi rischiare e per molti per-dere la vita, credo, fosse unaquestione d’orgoglio. Eravamo ifratelli dei paracadutisti di ElAlamein. Eravamo uno dei pochi e ci rite-nevamo “il migliore” dei Repartidell’Esercito Italiano che anco-ra era schierato in combatti-mento. Avevamo, sia pure confusamen-te, la coscienza che il nostroPaese, la nostra gente sarebbestata giudicata anche da come

sapeva combattere e morire.Solo così si può spiegare il fattoche uno dei miei paracadutisti(il Cap.le Magg. Zaccagna) man-dato a proteggere con altri ilfianco del plotone all’attacco,sentendo il rumore del combat-timento intorno alle case, miraggiunse e, scusandosi, michiese di poter restare là dovesi combatteva e moriva (dopoalcune ore la morte lo ghermi-va, infatti, durante il contrattac-co tedesco). Solo così si capisce perché al-cuni dei “nostri” i sono buttatiavanti, senza neppure attende-re l’ordine di entrare nelle casee sono stati falciati dai mitra te-

deschi. Solo queste motivazionipossono spiegare perché sicombatté di stanza in stanza,per ogni metro dei corridoi ed al-cuni (il S.Ten. Benelli e il Serg.Redi) sono caduti avvinghiati alcorpo di un nemico reciproca-mente uccisi a colpi di pugnalee raffiche di mitra. Ed era un ne-mico che non consideravamo ta-le. Si è combattuto a Case Griz-zano senza odio, anzi animatida reciproca stima e rispetto.Paracadutisti noi, paracadutistiloro. In Africa si era combattutofianco a fianco. Il 19 Aprile gliuni contro gli altri, facendo quel-lo che si riteneva fosse il pro-prio dovere».

Presente alla cerimonia anche la madre del par. Davide Tobini,recentemente caduto in combattimento in Afghanistan, che ha voluto rendere omaggio a tutti i caduti

Nella foto accanto: Il Col. Becherini consegnaun ricordo a un veterano combattente del «Nembo»

Il Gen. Massimo Mingiardi, già comandante del 183° Rgt., ora comandante della Brigata paracadutisti passa in rassegna il Reparto schierato

T utti e tre i Reggimentid’arma base dellaBrigata paracadutisti

«Folgore», unitamente ad ali-quote appartenenti agli altri re-parti della Brigata paracaduti-sti, hanno partecipato, presso ilpoligono di Monte Romano, al-l’esercitazione «MAMBA».Scopo dell’esercitazione il con-trollo delle procedure operativee la verifica della prontezza deireparti e dei posti comando, iquali sono stati chiamati a ge-stire varie operazioni che simu-lavano l’impiego di reparti inmissione, con le tre modalitàdi: comando, controllo e comu-nicazioni, nell’acronimo milita-re: “C3”. La gestione delle operazioni ri-guardanti il “C3”, ha ricevuto inquesti ultimi anni molta atten-zione da parte degli organi pre-

posti allo studio e alla pianifica-zione delle stesse, si pensi alleproblematiche connesse agliattuali scenari operativi, neiquali le nostre Forze Armate

vengono impiegate in contestimultinazionali, non necessaria-mente “standardizzati” con leprocedure NATO.Il concetto, di operazioni C3

evolutosi nella sua forma piùdiffusa di comando, controllo,comunicazioni ed informazioni(C3I), comprendere la gestionedell’attività decisionale di co-mando e controllo, degli equi-paggiamenti informatici, dellecomunicazioni in pace e inguerra, delle informazioni, dellemisure e contromisure elettro-niche, della sicurezza delle co-municazioni. Il controllo dei si-stemi di rilevamento, sorve-glianza e localizzazione, varia-mente integrati secondo la de-stinazione d’uso.Come detto, evidenti sono leimplicazioni che può avere unordine di operazione dato in uncontesto in cui le forze a dispo-sizione devono interagire conreparti di altre nazioni, con re-gole d’ingaggio e “caveat” dif-ferenti. Come pure, in virtù di

La «Folgore» a Monte Romanoper l’esercitazione «Mamba»

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REPARTI IN ARMI

(servizio fotografico cortesia PIO Bri.Par. Foto: CMS Daniele Mencacci)

L’interno del posto comando della “Folgore”

Il posto comando visto dall’esterno

APRILE/MAGGIO 2012 37

REPARTI IN ARMI

ciò, il controllo dell’esecuzionedell’ordine dato, può diventare

complesso, indiretto e prolun-gato nel tempo.

Elemento cruciale è quindi co-me si scambiano le informa-

zioni, che devono essere at-tendibili e verificabili, seguiteda ordini chiari ed eseguibili.In tutto questo gioca un ruoloimportante la sicurezza delletrasmissioni e la tempestività,che si implementano anchecon l’“informatizzazione” ditutto il sistema C3I.Alla presenza del comandan-te del 1° FOF Gen. di C.A. Da-nilo Errico, accompagnato dalcomandante della BrigataParacadutisti, generale Mas-simo Mingiardi, i tre Reggi-menti di fanteria paracaduti-sta 183°, 186° 187°, alter-nandosi tra di loro, hannosvolto l’esercitazione con laconsueta professionalità ebravura, dimostrando di averben assimilato e applicato leprocedure e le metodologiedel “C3I”.

Aldo Falciglia

Il Gen. C.A. Errico, accompagnato dal Gen. B. Mingiardi, a colloquio con un paracadutista della 19° cp. “Linci”

Paracadutisti provano i loro apparati di telecomunicazione

38 APRILE/MAGGIO 2012

I l “Plotone Esploratori” del186° Reggimento Paraca-dutisti nel corso di una

attività addestrativa sci-alpini-stica, ha ripercorso, a quasiquota 3.000 – ai piedi delMonte Castello (2.770 m) nelparco naturale del Fanes traBrunico e Cortina d’Ampezzo,le tracce dei sentieri ed i restidelle trincee d’alta montagnautilizzati dalle truppe italiane edaustro-ungariche per i riforni-menti delle loro postazioni eper la difesa della loro primalinea.Utilizzando sci con applicatapelle di foca come mezzi dimovimento, dopo un’ascesasviluppata su due giornate dicammino e superando un disli-vello complessivo di circa 1300metri, i paracadutisti hannoesplorato il massiccio delleDolomiti – in un panorama fattodi boschi estesi, laghi ghiaccia-ti, vecchie casermette allestitecome posti comando – con lun-ghi percorsi di sci-alpinismo,

durante i quali hanno potutomisurare e verificare il lorogrado di addestramento inambiente sia diurno che nottur-no con pernottamenti in quota.Il “Plotone Esploratori” attual-mente inquadrato nella Compa-gnia di Supporto alla Manovra“XI PESTE” ha aggiunto così unulteriore modulo - finalizzatoall’accrescimento della propriacapacità operativa nell’impiegomontano - acquisendo compe-tenze nella sicurezza di movi-

mento in ambiente innevatod’alta montagna, nozioni sullaprevenzione delle valanghe,sulla ricerca ed il soccorso, per-fezionando tra l’altro la tecnicadi discesa fuori pista.Costituito come unità del Reggi-mento d’appartenenza concompetenze di ricognizione,sorveglianza e acquisizioneobiettivi, il “Plotone Esplorato-ri” affronta da anni addestra-menti di vario indirizzo, in unpercorso di continuo accresci-

mento delle proprie capacitàprofessionali ed operative, chelo vede collaborare con diversiReggimenti della Forza Armata,per un impiego pratico a sup-porto delle forze di manovra,sia in teatro nazionale cheinternazionale.Come unità organica, il PlotoneEsploratori, ha partecipato a 2missioni in Afghanistan: laprima nel 2009 a Kabul, laseconda nel 2011 nella Valledel Gulistan ed il passo di Buji.Costituito da ormai 4 anni, tuttii componenti del plotone hannodiverse qualifiche ed ognuno diloro è in possesso di almenouna particolare specializzazio-ne, come ad esempio quella dirocciatore, di lancio con paraca-dute con la tecnica in cadutalibera, di tiratore scelto ect.Ogni anno il 186° “FOLGORE”organizza “corsi esploratori” aiquali – dopo una attenta sele-zione – partecipano i paracadu-tisti in forza al Reggimento.Tali corsi hanno una durata di 6settimane, al termine dellequali i partecipanti vengonoesaminati da personale del 9°Reggimento d’Assalto “ColMoschin” che rilasciano – aquanti superano il corso – laqualifica di “esploratore”.Anche se tra quanti superano ilcorso non tutti entreranno a farparte del Plotone Esploratori,avere a disposizione personalecon tale qualifica, crea un baci-no all’interno del Reggimento alquale il comandante di Batta-glione alla bisogna potrà attin-gere.

REPARTI IN ARMI

Il “Plotone Esploratori” del 186° Reggimento paracadutisti “Folgore”

(articolo e immagini cortesia 186° Rgt. «Folgore»)

APRILE/MAGGIO 2012 39

REPARTI IN ARMI

A Brindisi il settoregiovanile dellaSezione Pancrazio

Athima appartenente all’As-sociazione Sportiva Dilettanti-stica Esercito – 187° Rgt.Paracadutisti Folgore –, hapartecipato al 9° campionatonazionale indetto dalla Fede-razione Italiana PancrazioAthima nella specialità tecni-ca dimostrativa del “Palesma-ta” (difesa a 2 atleti).I tecnici caporali maggiorecapo Daniele Pilagatti e Anto-nio Citi hanno schierato gliatleti Giulio Citi e Marco Pila-gatti nella categoria 6-8 anni,che hanno ottenuto l’oro,anche i loro colleghi della

categoria 9-11 anni: GiorgioOliviero e Francesco Pilagattisi sono affermati con lamedaglia d'oroA Ostia domenica 6 maggio, èstata la volta degli atleti adul-ti, sempre della Sezione Pan-crazio Athlima appartenenteall’Associazione Spor tivaDilettantistica Esercito –187° Reggimento Paracaduti-sti “Folgore” di Livorno _ chehanno partecipato al 4° Cam-pionato Nazionale Assolutoindetto dalla Federazione Ita-liana Pancrazio Athlima, pres-

so l’impianto spor tivo delPalafijlkam di Lido di Ostia,Roma. Gli atleti C.le Magg. CapoScelto par. Daniele Pilagatti,C.le Magg. Capo Scelto par.Antonio Citi, 1° C.le Magg.par. Alessio Loni e il Vigile delFuoco Alessio Martelloni, sisono affermati al primo spo-sto nelle specialità tecnicodimostrative del “Polydamas”(difesa a quattro, uno controtre armati) e del “Palesmata”(difesa a 2), conquistando lamedaglia d’oro.

Successo degli atleti della «Folgore» di Pancrazio Atlhimaai Campionati Nazionali assoluti

I giovani atleti con i loro allenatori

Da sinistra: Alessio Martelloni, Daniele Pilagatti, Alessio Loni e Antonio Citi

40 APRILE/MAGGIO 2012

COMPETIZIONI

Cari amici, voglio farvipartecipi delle mie im-pressioni su questa

uscita. Lo scorso inverno hoproposto la partecipazione al-l’evento agli amici della Sezio-ne, e subito un numerosogruppetto ha aderito all’inizia-tiva. Sin dall’inizio, coscientidella nostra inesperienza, ab-biamo affrontato la trasfertacon spirito partecipativo, noncerto con velleità di classifica;abbiamo acceso i motori dellenostre macchine organizzativee, grazie all'inserimento nelgruppo del vice presidente del-la sezione di Venezia, abbia-mo formato due squadre.Siamo partiti con grande spiri-to cameratesco, orgogliosi dipoter indossare le nostre uni-formi in territorio Tedesco,grazie anche al supporto dellasegreteria nazionale che nonsenza sforzo ci ha recapitato ipermessi la sera prima dellapartenza.

Tutto per noi era nuovo; le nu-merose telefonate e richiestedi informazioni a chi aveva giàpartecipato all’evento ci han-no permesso di organizzarcial meglio. Inutile dire che ognicamerata interpellato si è pro-digato nel fornirci supporto in-formativo e incoraggiamentoalla partecipazione. In parti-colare i ragazzi della sezioneNord Friuli ci hanno supporta-to in modo esemplare; erava-mo lì a fare il tifo per loro, chesapevamo molto competitivivisto i piazzamenti degli annipassati.Tutti i nostri dubbi sono spari-ti una volta superato il varcod'entrata al poligono, comebambini al parco giochi ci sia-mo subito avvicinati ai varistend di tiro, la coda era lun-ga per arrivare in linea di tiro,ma nessuno ci faceva caso,avremmo finalmente "SPARA-TO" con la Minimi, il fucileM16, le pistole Glock e Beret-

ta, il moschetto K98 e infine itiri di gara con la carabinaSvizzera; una vera pacchia! Ilprimo risultato della giornataè stato il mio attestato “ex-pert” alla Minimi, ma poi i gio-vani della mia compagine,non solo mi hanno raggiunto,ma superato di moltissimo.Una pioggia di abilitazioni ècaduta su di noi, che gioia ra-gazzi. Eravamo felicementesorpresi delle nostre prove,noi che non abbiamo neancheil porto d'arma e non andia-mo a sparare da nessuna par-te. Ma non è finita qui; la pri-ma prova di gara non è anda-ta benissimo, allora abbiamoricomposto le squadre met-tendo assieme i primi 4 pun-teggi individuali e il giorno se-guente subito appena entratiin poligono siamo andati adeffettuare la nostra secondaprova, nonostante la stan-chezza per la bella serata tra-scorsa all'insegna della fratel-

lanza fra i partecipanti (la bir-ra è scesa a fiumi), la nostraTreviso2 ha conseguito un ot-timo punteggio (15, 13, 12 e8 su 15); il rientro per l’Italiaprevisto per il primo pomerig-gio, è stato rinviato all’indo-mani per poter assistere allepremiazioni, e con nostragrande sorpresa ci siamo sen-titi chiamare sul podio comeXV classificati.Cari amici una grande emozio-ne mi ha preso, per la primavolta ho visto coronato il miolavoro nel dare sprone edesempio ai soci della mia Se-zione, nel partecipare anchead eventi operativi oltre chealle commemorazioni. Speroche per il futuro non avrannopiù bisogno di un nonnettoche li accompagni in questeavventure. Ecco ragazzi hopianto dalla felicità e non soloa parole, le lacrime mi sonoscese veramente. Certo nonè un titolo mondiale né un me-

Gara di Tiro Internazione“Monte-Kali-Pokal”

La Sezioni ANPd'I di Treviso e Venezia sul podio della Monte-Kali-Pokal 2012

Relazione finale

APRILE/MAGGIO 2012 41

COMPETIZIONI

rito eccezionale, ma per me èstata una delle emozioni piùbelle mai provate. Ho avutoqualche critica per l’organizza-zione, sicuramente fondata,ma dovuta all’inesperienza,anche se personalmente nonho visto lacune organizzative.Il rapporto con gli amici e i ca-merati delle molte squadreANPd'I presenti è stato belloe partecipato, nessuno ha ri-fiutato il saluto e un forte ab-braccio ad ogni incontro sul

campo di gara e nei vari stendin cui ci si incrociava, ci si feli-citava a vicenda delle provesuperate e ci si incoraggiavaa vicenda per le prove andatemale. Durante la premiazioneho perso la voce per gridareITALIA e FOLGORE ai ragazzi diMonza classificatisi al primo eal secondo posto in assoluto.Certo il mio cuore avrebbebattuto più forte se al loro po-sto ci fossero stati i fratellidella Sezione del Nord Friuli e

il loro capitano presidente Ro-berto Pecile. Tirate le sommedi questa esperienza devo ter-minare dicendo grazie ancheall'organizzazione, che non-ostante la legnata subita nel-la gara, i tedeschi con noi sisono comportati in modoesemplare; ci hanno messo adisposizione la palestra per lalogistica anche dopo la finedella gara e ci hanno risoltoqualsiasi piccolo problemasulla linea di tiro dove alcuni

di noi hanno avuto qualche la-cuna. Il viaggio di ritorno ci èsembrato cortissimo, abbia-mo parlato e sparlato delle trebelle giornate trascorse; ag-giungo un’ultima riflessionesulla popolazione di Wackern-heim che ci ha accolto conmolta simpatia e partecipa-zione, uno di loro addirittura ciha invitato in casa sua peruna bella bevuta di birra, mapurtroppo abbiamo rinunciatoa causa delle premiazioni chesi sarebbero svolte di lì a po-co, ma con questo Kammara-den ci siamo accordati per es-sere suoi ospiti il prossimoanno. Ecco quindi un'altra buona ra-gione per essere presenti an-che alla prossima edizionedella Monte-Kali-Pokal. Ragaz-zi questa è la mia testimo-nianza della fortunata e bellatrasferta, a tutti voi che legge-rete a fatica quanto sono riu -scito a scrivere va un mio for-tissimo FOLGORE e anchel'augurio che nel prossimo an-no le squadre ANPd'I sianopiù numerose e nei primi po-sti in classifica.FOLGORE!!

Francesco Saoner

42 APRILE/MAGGIO 2012

COMPETIZIONI

D omenica 25 Marzo siè conclusa la “Bru-ghiera 2012” organiz-

zata dall’UNUCI Gallarate,splendida manifestazione chenel tempo si è evoluta sino adiventare punto di riferimentodel settore tecnico attività mi-litari della riserva.A tale manifestazione hannopartecipato 9 squadre di 7elementi ciascuna, provenien-ti da diverse parti d’Italia, traqueste anche la squadra ANP-dI di Monza. Le attività in cuisi trovavano impegnati i parte-cipanti erano suddivise in mo-duli e nello specifico si tratta-va di attività riguardanti: mar-cia ed orientamento; scortaconvoglio; acquisizione obiet-tivo e bonifica di unità abitati-va; guerriglia urbana e libera-zione di ostaggi.Dal momento dell’iscrizionesubito si entrava in un clima diautentica professionalità, purtrattandosi di personale dellariserva, sono emerse sin daiprimi istanti quelle doti di sen-so del dovere e spirito di sacri-ficio che ci accomunano.La squadra “Monza 1” iniziava

le proprie attività alle ore01.01 del 24 c.m. e da quelmomento mostrava subito ilvero significato di squadra,tutti i componenti hanno af-frontato le prove affidateglicon determinazione e sensodi aggregazione, che li portavaall’ottenimento dell’ottimo ri-sultato che veniva poi premia-to col primo posto dell’unicaprova non congiunta, la mar-cia orientamento e navigazio-ne terrestre.Tale risultato derivava non so-lo dal senso di squadra che èproprio di questi ragazzi, maanche dall’efficace addestra-mento al quale si erano pre-stati, come previsto dalla vi-gente struttura di Sezione.Nel corso delle operazioni, co-me da spirito paracadutista,nasceva subito una forte inte-sa il team “Brescia 1” che siera trovata impegnata con lanostra squadra in diverse atti-vità.A tal proposito le squadre ve-nivano entrambe premiate colprimo posto nelle attività dicombattimento urbano e libe-razione ostaggi.Collaborazione che sicura-mente troverà riscontro anchenel prossimo futuro, che vedràle due sezioni intraprendereattività comuni.Alchimia della FOLGORE!, do-ve persone che non si eranomai incontrate prima trovanosubito quel senso di unione e

rispetto unico. Un fine setti-mana intenso sia sotto il profi-lo fisico che umano, ricordiche resteranno indelebili innoi e che ci permetteranno diraccontare e dire: noi c’erava-mo!Un caro saluto va anche agliorganizzatori che hanno sapu-

to creare sicuramente un for-mat interessante e ben artico-lato.Infine il Comandante di pattu-glia saluta tutti i suoi ragazzi(fratelli), ringraziandoli per illoro ineguagliabile comporta-mento.

Andrea Cavallaro

I l 23-24 marzo due pattu-glie dell’ANPd’I sezione diTorino e i Nuclei di Rivaro-

lo C.se e Cafasse, capitanatedal Magg. Giorgio Graziano edal Cap. Emanuele Laina han-no partecipato alla gara perpattuglie Brughiera 2012, una“classica” molto impegnativaorganizzata dalla sezioneU.N.U.C.I. di Gallarate.Quest’anno la prova compren-deva un tipico trasferimentomediante marcia commandozavorrata, operazione di recu-pero personale di Ambasciata,irruzione e bonifica di edificio,organizzazione di un convogliodi aiuti umanitari, recuperodell’equipaggio di un elicotte-ro caduto oltre le linee nemi-che. Il tutto condito di attacchie contro interdizione moltorealistica condotta con l’usodi armi soft air.Nelle varie operazioni sonostati eseguiti esercizi di primosoccorso (secondo i più recen-ti standard E.I.) che hanno ri-chiesto la preparazione di duenostri soccorritori militari.

Le nostre pattuglie si sono ad-destrate con impegno primadella gara sia dal punto di vi-sta teorico che pratico; i risul-tati ci hanno dato ragione.Sebbene per alcuni dei nostriuomini fosse la prima espe-rienza in questo tipo di attivi-tà, l’impegno profuso, lo spiri-to di adattamento, la discipli-na e le motivazioni ci hannopermesso di conseguire il mi-glior piazzamento assolutonell’operazione di bonifica diun edificio difeso da ostili ar-mati (con relativo scontro afuoco) e il riconoscimento dimiglior coordinatore di soccor-so in ambiente combat.

I resoconti della competizione“BRUGHIERA 2012”

ANPd’I Monza 1 - Prima Assoluta

Torino con i suoi Nuclei

APRILE/MAGGIO 2012 43

FIGURE DA RICORDARE

I l 18 maggio alle ore 10.30,all’interno della PalestraTurrini del CAPar., il Cappel-

lano della Brigata, Padre Vincen-zo ha celebrato la santa Messadel trigesimo dalla scomparsadel Presidente della sezioneANPd’I di Pisa, mar. aiut. Umber-to Bastari. Alla celebrazionehanno partecipato, oltre ai nu-merosi colleghi di Umberto, inservizio e non, il Comandantedella Brigata Paracadutisti Fol-gore, gen. Massimo Mingiardi, ilPresidente Nazionale dell’ANP-d’I, gen. Giovanni Fantini, il Co-

mandante del CAPar., col. PierLuigi De Matteis, il col. Amadio,

il Sottufficiale di Corpo della Bri-gata, lgt. Giacomo Dessena, laCapo Redattore di Folgore signo-ra Nuccia, i Folgorini Pieri e DellaCroce intimi amici di Umberto,la signora Paola con tutti i fami-liari di Umberto e la sua piccolanipotina, il Labaro della sua Se-zione con il Tricolore della sezio-ne Sottufficiali «MOVM StefanoPaolicchi» di Livorno. Padre Vin-cenzo, nella sua omelia ha par-lato dell’amore di Umberto edella sua amicizia disinteressa-ta, sempre pronto a fermarsi perguardare indietro, verso i più de-boli e i più bisognosi di aiuto, poila sua particolare riconoscenzaverso Umberto per un suo dono,appena giunto alla Brigata: unbrevettino d’oro su di una picco-la croce. Umberto volle sicura-mente far capire al Cappellanoche anche tanti dei paracaduti-sti militari hanno portato la cro-ce del sacrificio supremo comeGesù.

Al termine della Messa il Co-mandante della Brigata, gen. An-drea Mingiardi, ha voluto ricor-dare a tutti il legame di stima eamicizia che aveva sempre tenu-to fin dal suo corso e in partico-lare dal tempo del suo Comandodella 7ª Cp. alla SMIPAR. Infine il Presidente NazionaleFantini ci ha fatto conoscereUmberto da ragazzo a Tarqui-nia, quando fin da piccolo fre-quentava un bar gestito dai pa-renti del cap. Argento e proprioin quel clima fu che lui rimaseaffascinato dalla leggenda dellaFolgore, tanto da partire volonta-rio appena avuta l’età, restandoper tutta la sua vita militare vici-no ai suoi grandi ispiratori: Ar-gento, Iubini, Vana. Umberto –ha proseguito Fantini – non sicongedò mai dalla Folgore, rima-nendo sempre a disposizione diessa e dei paracadutisti, tenen-do per tanti lustri la presidenzadella città della “torre penden-te”.

Paolo Frediani

Ricordando Umberto!

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BREVI E LIETE

BASSO VERONESE TRA SPORT E SOLIDARIETÀFESTA ALLA CASA DI RIPOSO SAN BIAGIO DI BOVOLONE (VR)

Anche quest'anno i Paracadutistidel Basso Veronese, in occasio-ne della Festività Pasquale, sonostati vicini ai “giovani ospiti” del-la Casa di Riposo San Biagio diBovolone (VR).Il tradizionale uovo di cioccolatoofferto dai parà unitamente alla

simpatia che da sempre contraddistingue i paracadutisti del BAS-SO VERONESE, hanno trasformato una normale e forse monotonagiornata in un evento da ricordare e da commentare per tanti giorni,soprattutto per le “giovani ospiti”, che sempre hanno un occhio ri-volto piacevolmente verso i nostri baldi giovanotti Paracadutisti.La rottura dell'uovo, per scoprire la sorpresa, ha infine concluso la

piacevole giornata passata all'insegna dell'allegria e della recipro-ca amicizia.

RITROVARSI2° Raduno nazionale dei “Baschi Verdi” –Pisa, 29 e 30 marzo 2012

Il paracadutista Antonini Natale,attuale consigliere e già presi-dente della sezione Anpd’I di Do-modossola, desidera calorosa-mente ringraziare gli organizzato-ri del 2° Raduno Nazionale dei“Baschi Verdi”, che ha consenti-to a tanti vecchi commilitoni di ri-trovarsi nel ricordo dei loro ventianni, nel racconto delle loro vitevissute e nella fratellanza nata ecementata dall’appartenenza al-la famiglia dei Paracadutisti che,al loro tempo di leva, indossava-no ancora il mitico “Basco ver-de”.

La foto ricordo ritrae Antonini Natale, a sinistra, assieme al suocommilitone e fraterno amico Bassetto Gino, di Treviso.Entrambi classe 1940, arruolati nel novembre 1961, brevettatinell’aprile 1962, successivamentetrasferiti a Livorno, 1° Batta-glione Paracadutisti, 1° Gruppo Tattico, 2ª Compagnia.Congedati nell’aprile 1963, si sono sempre incontrati almeno unavolta all’anno, sia a cerimonie e manifestazioni che in reciprochevisite di piacere. Bello sempre ritrovarsi e, dopo 50 anni, indossa-

re assieme il Basco Verde dei nostri verdi anni! Speriamo, al pros-simo raduno, di poter ritrovare qualche altro nostro commilitone,nessuno di loro presente a questo raduno, per salutarci ancora algrido di “Folgore” e “Baschi Verdi”.

Sezione ANPd’I DomodossolaPar. “Basco Verde” Antonini Natale

RITROVARSI …2

I paracadutisti MarcoMorlin della Sezione diTreviso e Luigi Zanettidella Sezione di Biella, sisono ritrovati dopo 40anni (facevano parte delI Contingente 70ª com-pagnia comando V com.Mario Balla) in occasio-ne del raduno interregio-nale di Biella dello scor-

so anno. Ritrovare un vecchio amico, un Fratello di Naja, è unabella emozione, a testimonianza di un sano cameratismo non of-fuscato dagli anni, che grazie anche alle iniziative dell’Associazio-ne vive rigoglioso in ognuno di noi!!

Par. Vanni Bertanza

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

GARA DI TIRO MILITARE: 2° TROFEO A.N.P.D'I. TRIVENETO, PRESSO IL TIRO A SEGNO NAZIONALE DI CEREA (VR)

Il 20 Maggio, dopo l'alzabandiera, si è ga-reggiato per il 2° Trofeo ANPd'I Triveneto.La manifestazione ha avuto un grande suc-cesso, sia per la partecipazione di parec-chi Paracadutisti, compreso un Teamdell'8° Rgt. Genio Guastatori ParacadutistiFolgore di Legnago, ma soprattutto graziealla perfetta organizzazione del Tiro a Se-gno Nazionale di Cerea, che con la semprericonosciuta grande ospitalità e l'encomia-

bile disponibilità e professionalità del personale addetto all'orga-nizzazione delle nostre gare, ha reso la manifestazione straordina-riamente piacevole.Ringraziamo inoltre il Comandante dell'8° Rgt., Col. Tumminia, chegentilmente ci ha messo a disposizione il materiale scenograficoper l'allestimento dei vari stages.1° Classificato: BALESTRO PIERGIORGIO - Sezione BERICA2° Classificato: FAGGIONATO LORIS - Sezione BASSO VERONESE3° Classificato: MIAZZI FRANCESCO - Sezione BASSO VERONESENei primi 10 posti la Sezione Basso Veronese ha conquistato ben 7podi.Complimenti a tutti i partecipanti!Il cameratesco agonismo si è concluso con la degustazione dellespecialità della cucina del Tiro a Segno Nazionale di Cerea, soprat-tutto l'abbondante e famoso “Risotto con il Tastasale” dello “Chef”Daniele.

SEZIONE BARI BREVETTATI GLI ALLIEVI DEL 51° CORSO

Dodici giovanissimi allievi della sezione ANPd’I di Bari hanno brillan-temente impattato al suolo per tre volte nell’aviosuperficie di Fer-mo e sotto la costante guida dell’instancabile istruttore ANPd’I Giu-seppe de Gennaro.Giorgia ha manifestao di aver nel sangue genomi adatti al volo ed al

salto, mentre Maria (17 anni) ha svolto con agilità e perfezione ilsuo ruolo di “mascotte” del 51° corso ANPd’I. Il più spiritoso è sta-to Antonio “il capellone” che è finito su un albero nel nido del cu-cu-lo.

Par. Annibale Micheletti

QUATTRO NUOVI PARÀ ALLA SEZIONE BASSO PIAVE

Domenica 25 marzo 2012 presso la scuola di paracadutismo ANP-d’I di Ferrara si è concluso il corso di paracadutismo sotto controllomilitare della sezione “BASSO PIAVE” dedicato al par. Polloni Guer-rino che ci guarda da “quell’angolo di cielo”.Gli aspiranti paracadutisti:Caporale Maggiore Del Genio Francesco, Caporale Pavan Marco,Caporale Rossetto Giada e Giacon Alberto hanno affrontato i lancidi brevetto con determinazione ottenendo le sospirate ali.Il Presidente della Sezione Danilo Baradel orgoglioso dei suoi “ra-gazzi” neo brevettati ringrazia tutto il personale della Scuola diparacadutismo di Ferrara ed in modo particolare il Presidente Mau-rizio Grazzi per la splendida accoglienza. Un particolare ringraziamento all’istruttore Massimo Coppo che haseguito il ciclo addestrativo teorico pratico degli allievi.La giornata si è conclusa con la generosa ospitalità della Sezione di

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ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

Ferrara presso il “Bilancione” dove tutti si sono potuti ristorare e ri-lassare dopo l’ardimentosa giornata.Benvenuti Ragazzi!Folgore! Nembo! Mai Strack!

SEZIONE DI CAGLIARI: CERIMONIA PER I LEONI DELLA FOLGORE

Il giorno 20 marzo si èsvolta preso la sezioneANPd’I di Cagliari unariu scitissima cerimoniain onore dei superstiti diquelli che furono, e sa-ranno sempre, i “Leonidella Folgore”.Grazie all’iniziativa delPresidente Onorario An-tonio Marras e il Presi-

dente di Sezione Silvano Soddu, per il numeroso gruppo di parteci-panti, è sembrata tornare a parecchi anni addietro, quando lo spiri-to di comunione d’intenti e di ideali non lasciava spazio a polemi-che, ma solo a un sano confronto di opinioni. Si sono visti tantiparacadutisti assenti da molti anni e l’occasione è stata ideale perricordare i vecchi tempi, per far conoscere ai giovani gli “anziani” eper onorare gli ex combattenti della gloriosa Divisione Folgore anco-ra presenti fra noi, ma anche per ricordare la memoria di quelli chenon ci sono più.La cerimonia ha visto presenti tra i reduci della “Folgore” AntonioPuddu, Giuseppe Ortu, Ciro Romanello e la sig.na Maria Melis, no-stra socia benemerita sorella della MAVM Serg. Magg. Natale Melisalla cui memoria è stata intitolata recentemente la Scuola di para-cadutismo.Grande commozione tra i presenti per la rievocazione fatta da Anto-nio Marras, che come sempre riesce a ricordare con le più toccantiparole, i fatti d’arme che hanno visto protagonista la “Folgore” e

che ha avuto anche questa volta la delicatezza di ricordare mio pa-dre, Serg. Magg. Giovanni Onano, alla cui memoria mio figlio Gio-vanni, nostro paracadutista, ha fatto erigere un cippo sull’altura diNaqb Rala che riporta queste parole: “Ad imperituro ricordo delSerg. Magg. Par. Giovanni Onano e di tutti i paracadutisti del V Bat-taglione che come Lui, su queste sabbie, adempirono al loro dove-re di Italiani oltre ogni umano sforzo. Folgore!”. Grazie Antonio, perle tue parole, grazie per l’emozione che ci hai donato. La serata è proseguita con la consegna delle spille “per i Leoni del-la Folgore” ai reduci e alla Sig.na Melis che nell’occasione, con lamodestia e la riservatezza che la contraddistinguono, ha dato untangibile segno del suo attaccamento alla nostra Associazione. Per-sonalmente ho avuto l’onore e il piacere, trattandosi di un amico dimio padre, di appuntare la spilla al reduce Antonio Puddu, mentre ilPresidente Marras ha voluto che la spilla che a lui è stata dedicatadal par. Walter Amatobene – direttore del sito “Congedati Folgore”e tra gli artefici del “progetto El Alamein” – gli venisse appuntata damio figlio Giovanni.

Par. Salvatore Onano

NUOVI BREVETTATI A CAGLIARI

Continua l’attività di addestramento e lanci di brevetto, della Sezio-ne Provinciale di Cagliari che nei giorni 21 e 22 aprile 2012 ha vistoalla porta i neo promossi paracadutisti Campus Manuel, Casu Ro-berto, Pusceddu Massimiliano e Varuni Arianna. Attività iniziata dibuon mattino del sabato, ma terminata il giorno successivo, a cau-sa sempre del vento che purtroppo, come spesso accade nella no-stra splendida isola, ci ha fatto visita poco prima del 3° decollo.Soddisfazione grande è stata espressa dal nostro Direttore diScuola Mario Sollai che, avvalendosi della professionale collabora-zione degli Istruttori Franco Manca e Sergio Magrin, ha istruito a do-vere i 4 allievi. A quota 600 mt, a bordo del nostro velivolo CESSNA207 pilotato dal nostro pilota Franco Manca, il DL Gianfranco Co-gotti, con l'immancabile pacca sulla spalla e provata precisione,

APRILE/MAGGIO 2012 47

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

dava il via a questa fantastica avventura. Un augurio a questi ragaz-zi che, da oggi, fan parte della nostra bella Associazione, sperando,come sempre, che sia solo l’inizio.

Par. Enzo VARUNI

SEZIONE GENOVA: BREVETTI

Grazie all’Associazione NazionaleParacadutisti d’Italia della Sezionedi Genova, il giorno 20 novembre2011 e 26 novembre 2011, tra icieli della DropZone di Novi Ligureintorno alla quota di 2000 piedi,con decisione e padronanzauscendo dalla porta di un Cessnasi realizza il sogno del Paracaduti-sta Fabrizio Salvatore, che entra afar parte di un corpo d’élite di anti-che tradizioni, di cui la fama nonconosce confini, la cui unione siacosì forte da creare lo spirito di un

vero guerriero. Effettuando i tre lanci da brevetto con perfezione. Ilpar. Fabrizio Salvatore ci tiene a ringraziare di cuore gli istruttoriMassimo Fadda, Massimiliano Giovani, Vitantonio Capotorto, il pre-sidente della Sezione di Genova Candido Falcioni e tutte le altrepersone che non ha nominato, ma che hanno contribuito alla realiz-zazione di questo suo grande sogno, con l’auspicio che sia solo l’i-nizio di una lunga serie. Folgore!

SUCCESSO A LIVORNO PER IL CONVEGNO: “AFGHANISTAN QUALE FUTURO?”

Nel quadro delle attività socio-culturali programmate dalla Sezioneil 30 marzo u.s. ha avuto luogo il Convegno «Afghanistan quale futu-ro?». Il Convegno si è svolto presso la sala Consiliare della Provin-

cia di Livorno, alla presenza di Autorità civili e militari, locali e cen-trali, e di un folto pubblico. Hanno partecipato relatori di elevatospessore professionale, i quali si sono alternati nell’esposizione diargomenti di grande interesse sociale.Il Convegno è stato patrocinato dalla provincia di Livorno, con il con-tributo del Consiglio Regionale della Regione Toscana e della fonda-zione “La Caprillina”.L’intera organizzazione è stata curata con diligenza e professionali-tà dalla dott.ssa Giuseppina Colia socia simpatizzante e, validissi-ma project manager della Sezione.Al termine dell’incontro il Presidente della Sezione di Livorno haconsegnato il crest personalizzato ad Autorità e relatori e un omag-gio floreale alla d.ssa Colia per ringraziarla dell’impegno profusoper il successo dell’evento.

Par. Giovanni Viggiani

SEZIONE DI MIRANO: GIOVANE, MA ATTIVISSIMA

Pur se costituita da poco, la Sezione di Mirano, dimostra di essereun «cavallo di razza» che vuole raggiungere obbiettivi di tutto rispet-to. Per meglio comunicare con tutti i soci, la Sezione ha predispo-sto il “notiziario di Sezione” che riporta sia i programmi in divenire,sia la cronaca degli avvenimenti a cui la Sezione partecipa. Questa forma di comunicazione con i soci è sicuramente uno stimo-lo affinchè tutti possano partecipare attivamente alla attività dellaSezione.Nel corso dei pochi mesi dalla Costituzione, ha dato prova di parti-colare attivismo come si vede da quanto ci ha inviato il suo presi-dente par. Pio Gasparini.La sezione ha partecipato ad innumerevoli cerimonie commemora-tive in ricordo dei paracadutisti scomparsi.Il 6 novembre abbiamo rappresentato la sezione a Bottrighe – Adriaper la commemorazione di un nostro commilitone, il par. Bolzoni.In occasione della 40° anniversario della tragedia della Meloria, laSezione ha organizzato una cerimonia commemorativa in ricordodei paracadutisti Licori e Frasson. Alla cerimonia erano presenti an-che i familiari dei due paracadutisti periti unitamente ai cittadini eautorità di Mirano tra le quali il Comandante della Guardia di Finan-za, il Comandante dei Carabinieri, i Vigili del Comune con il Gonfalo-ne. Presenti la Sezione di Treviso ben rappresentata dal suo Presi-dente e Consigliere della III Zona Triveneto: Cav. Lino Tinazzi, la se-zione di Venezia con il suo Presidente Forcolin e numerosissimiparacadutisti.La Sezione di Mirano, non poteva mancare al raduno dei BaschiVerdi che si è tenuto a Pisa il 29 e 30 marzo. Il 21 e 22 aprile a Tarquinia (fucina del paracadutismo) in occasio-ne dell’Assemblea nazionale alla Sezione è stato consegnato dalPresidente Nazionale il labaro ufficiale intestato Sezione di MiranoC.M. Licori Sandro Cap. Frasson Carlo.

Il PresidentePio Gasparini

Gen. B. Alfonso Napoletano, i relatori Gen. B. Carmine Masiello, Gen. C.A.Marco Bertolini, Sottosegretario agli Affari Esteri Dr. Staffan De Mistura, il Presidente della provincia di Livorno Dr. Giorgio Kutufà, il moderatoreGen. C.A. Filiberto Cecchi, per la Caprillina la Sig.ra Patrizia Bonciani,Col. Giovanni Viggiani, dott.ssa Giuseppina Colia

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BREVETTI A TREVISO

Sabato 28 aprile grazie allaottima organizzazzione delloSTAFF della scuola ANPd’I diMontagnana e dell'istruttoreRaffaello Venturi si sono bre-vettati accompagnati da Mas-simo Coppo – nostro istrutto-re – gli allievi del primo corso

2012; contestualmente si sono ricondizionati i nostri soci “anziani”Francesco Lionti e Gianni Pase.Sul campo di Montagnana erano presenti anche gli allievi di Vene-zia che si sono brevettati assieme ai nostri contribuendo oltre chealla buona riuscita dei corsi a rafforzare lo spirito di collaborazionefra le Sezioni.

Vanni Bertanza

VERBANIA AL RADUNO INTERFORZE

Domenica 25 marzo le Associa-zioni d’Arma, Combattentistichee di Polizia di Verbania hannodato vita al II Raduno InterforzeProvinciale. Sul lungolago di Pal-lanza, venti Associazioni rappre-sentate da decine di Sezioniprovenienti da più province pie-montesi precedute dai gonfalonidi Comuni limitrofi e dalle Sezio-ni dell’Associazione NazionaleMarinai provenienti da più regio-ni in manifesta solidarietà deidue Marò tenuti in ostaggio inIndia, accompagnate dalle mu-

siche delle fanfara ANA di Verbania, fanfara del Gruppo Militare Cro-ce Rossa Italiana, fanfara della Sezione del Fante di Torino e fanfa-ra dei Bersaglieri di Villa D’Ossola, seguiti da un’autocolonna di

mezzi militari storici, so-no sfilate tra due ali difolla festanti.Giunti al monumento aiCaduti dopo l’alza ban-diera, la deposizione diuna corona, la letturadella preghiera del Sol-dato e le allocuzioni di ri-to tenute dalle più alte

cariche politiche della provincia, la giornata è proseguita con l’aper-tura di una vasta area espositiva dove le Associazioni presenti han-no dato vita ad una sorta di museo itinerante per esporre quanto dimeglio li potesse rappresentare.La Sezione di Verbania sotto il suo sferico gazebo realizzato con unparacadute da carico americano ha esposto tra i tanti cimeli anchedue divise storiche provenienti dalla collezione privata del dottorSilvano di Domodossola, che qui prendiamo occasione di ringrazia-re.Il pomeriggio è stato allietato dal concerto delle quattro fanfare chealternandosi tra loro ci hanno accompagnati fino alla fine della gior-nata terminata con l’ammaina bandiera.

CORSO DI PARACADUTISMO SEZIONE CATANIA – NUCLEO CALTANISSETTA

Nei giorni 26 e 27 Aprile e 12 e 13 Maggio 2012 presso la scuoladi Pontecagnano si sono conclusi i corsi della sezione di Catania edel nucleo di Caltanissetta questultimo intitolato alla memoria delCarabiniere Paracadutista Giovanni Salvo, deceduto in servizio nel2009 a Giugliano (Na) I 23 allievi hanno superato brillantementel’esame prelancistico tenuto dall’inossidabile Direttore della scuo-la e D.L. Gaetano Gella. Essi si sono cimentati con coraggio provando per la prima volta l’e-brezza del volo, fregiandosi a conclusione dei tre lanci di brevettodella tanto sofferta ma meritata aquila argentata. Un dovuto ringraziamento va allo staff della sezione di Catania e delnucleo di Caltanissetta e, in modo particolare al par. Claudio Russo

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

APRILE/MAGGIO 2012 49

che dalla sua esperienza più che quarantennale ha saputo trasmet-tere i valori e lo spirito del paracadutismo, al D.T. par. Claudio Linoper il suo contributo tecnico ed in fine al par. Fabio Martines qualereferente del nucleo di Caltanissetta, che con amorevoli ma deciseindicazioni seguiva come suo solito fare gli allievi durante tutte lefasi che precedono i lanci.Nella stessa giornata del 13 Maggio i paracadutisti Antonio Conti-cello e Marco Sbezzi si prestavano ad un duro lavoro per il ricondi-zionamento ad opera degli istruttori D.T. Caludio Lino e Luigi Sor-rentino, con prove teoriche e ginniche, che ricordavano (per il S.Ten. Conticello) quelle che più di trentanni fa aveva superato brillan-temente alla S.MI.PAR. I neo brevettati per dovere di cronaca sono:della sezione di Catania: Giuseppe Indovino, Roberta Sanragati, Si-mone Giannaula, Alessio Grasso, Simone Minniti, Valerio Vassallo,Ivan Pizzimento, Giovanni Savino.del nucleo di Caltanissetta: Vincenzo Acquisti,Fabrizio Anzalone,Roberto Arcuri, Giuseppe Arnone, Claudio Costa, Giuseppe Costa,Lorena Di Tavi, Giuseppe Fuoco, Emanuele Giordano, Vincenzo Gior-dano, Ignazio Montalto, Angelo Strada, Giuseppe Terrana, RobertoViolante, Natalino Soccio. A fine giornata dopo la cerimonia di consegna dei brevetti, si è brin-dato al grido di FOLGORE!

Par. Antonio Serra

SEZIONE PROVINCIALE ANPD’I PALERMO, ATTIVITÁ LUDICO ADDESTRATIVA

Il 29 Aprile, presso il Parco Avventura MADONIE, sito a Petralia Sot-tana (PA), si è svolta attività ludico-addestrativa per gli Allievi del48° Corso F.d.V. Hanno partecipato anche alcuni soci con le rispet-tive famiglie. Alla fine una grande grigliata di carne e abbondante vi-no, hanno rifocillato tutti gli intervenuti ed in special modo gli allievii quali si sono cimentati nei percorsi acrobatici in altezza con pas-saggi sospesi tra gli alberi, concepiti a diversi livelli di difficoltà erealizzati mediante l’installazione di cavi in acciaio, piattaforme inlegno e cordame.

Par. Salvatore Vecchio

LA SEZIONE DI LUCCA FESTEGGIA SANTA GEMMA

Mercoledi 16 maggio 2012 in Lucca presso il Santuario della no-stra Patrona, S. Gemma Galgani, i paracadutisti lucchesi hanno of-ferto in occasione dell’annuale festa una lastra marmorea riprodu-cente la Preghiera del Paracadutista. Dopo la S. Messa, alla qualeerano presenti oltre ai parà lucchesi anche i Labari delle sezioni diLucca, Viareggio, Massa Carrara e Pistoia, la targa è stata scoper-ta dal Leone di El Alamein, par. Masi Luciano, e benedetta dal Ve-scovo di Lucca. Il presidente Lippi ha ricordato ai presenti che la de-vozione verso la Santa da parte dei paracadutisti risale ai tempidella scuola di Tarquinia negli anni 1941-42, nella cui sede stavanascendo la Divisione Folgore, che di lì a poco si sarebbe immolatae ricoperta di gloria nel deserto di El Alamein. Le suore di quella cit-tà, alle quali i paracadutisti affidavano le divise per apporvi le mo-strine, presero l'abitudine di inserire all'interno delle giacche l’im-magine di S. Gemma affinchè li proteggesse nella loro pericolosaattività. Da allora i parà si sono affidati alla Sua protezione, invo-candola nelle situazioni più pericolose, e continuandone il culto an-che nel dopoguerra, tanto che nel 1976 lo Statuto dell’Associazio-ne, all’art. 3, e col beneplacito dell’Ordinario militare, sancì definiti-vamente che S. Michele Arcangelo era il Patrono dei paracadutisti eS. Gemma la loro Patrona. La donazione della lastra marmorea è avvenuta anche per ricordaretale realtà ai cittadini lucchesi, in gran parte ignari del fatto. La serata è proseguita presso un ristorante locale per una cenaconviviale.

par. FrancoLippi

SEZIONE ANPD’I PALERMO: LANCI DI BREVETTO E NON SOLO

48° CORSO DEDICATO ALLA MAVM TEN. PAR. FRANCESCO MARINI DETTINA

Il 12 e 13 maggio 2012Giornata “siciliana” pres-so l’aviosuperfice di Pon-tecagnano (SA), che graziealle condizioni meteo favo-revoli hanno permesso dieffettuare una intensa at-tività aviolancistica per i

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

50 APRILE/MAGGIO 2012

lanci di brevetto con paracadute tondo “T10”. Si sono imbarcati 10allievi di Catania, 7 allievi di Palermo, 2 allievi di Caltanissetta, 3 al-lievi di Salerno e ben 7 paracadutisti in addestramento, provenientidalle tre città.I neo paracadutisti che la Sezione di Palermo ha brevettato sono:Assistente Polizia di Stato Salvatore Lo Forte; Caporale E.I. Rober-ta Cusimano; Caporale E.I. Luca De Angelis; Caporale E.I. RuggeroDel Cuore; Caporale E.I. Francesca Gulino; Dario Nuccio e Giusep-pe Scelfo.

SEZIONE PROVINCIALE ANPD’I PALERMO ATTIVITÀ AVIOLANCISTICA

Domenica 13 maggio 2012 in Pontecagnano (SA), durante l'attivitàaviolancistica del 48° Corso Allievi paracadutisti della Sezione Pa-lermo, intitolato a MAVM Ten. F. Par. Francesco MARINI DETTINA, siè svolta anche attività sportiva con paracadute a profilo alare cuihanno partecipato i soci par. Luogotenente CC Antonio Mezzogoried il Capo par. Alberto Naro, effettuando unitamente a paracaduti-sti locali, lanci ad alta quota, raggiungendo i 5200 mt, che grazie al-le condizioni meteo favorevoli hanno potuto ammirare le bellezzenaturali del Golfo di Napoli, della Costiera Amalfitana.

Par. Salvatore Vecchio

RIENTRO DELLA BRIGATA “SASSARI” DALL’AFGHANISTAN

Venerdì 18 Maggio 2012, a Sassari, in una splendida cornice nellaPiazza d’Italia, vetrina del capoluogo di Provincia, si è celebrato sot-to un tiepido sole il saluto ai “Dimonios”, i diavoli della Brigata SAS-SARI in rientro dal teatro d’operazioni dell’Afghanistan dove, seimesi prima, aveva dato il cambio nel difficile compito alla nostraBrigata FOLGORE. Così, come per il saluto alla loro partenza, le Se-zioni della Sardegna che hanno potuto, non sono volute mancare alsaluto di ben tornato. Alla presenza del Sottosegretario alla DifesaGianluigi Magri, al Capo di Stato maggiore dell’Esercito Gen. C.A.Claudio Graziano, al Comandante del FOD Gen. Lops oltre che a tut-te le cariche istituzionali Regionali, Provinciali e Comunali a vario ti-tolo rappresentate si è svolta una sobria cerimonia di ben tornato.Hanno sfilato innanzi le truppe schierate i vari gonfaloni e i labaridelle associazioni combattentistiche e d’arma, in prima fila i Labaridelle sezioni ANPd’I di Sassari e Bolotana che fieramente hannopreso posto in prima fila davanti ai Reparti. La cerimonia ha riscos-so notevole successo in termini di presenze e gradimento da partedella cittadinanza Sassarese, non abituata a sfilate pubbliche di ca-rattere militare. L’occasione è stata molto feconda poiché ha porta-to vecchi parà in congedo, che ancora ne erano allo scuro, dellapresenza attiva e viva in città della Sezione oltre che a ricevere nu-merose richieste d’informazione da parte di giovani e meno giovanicirca l’attività corsistica di abilitazione al lancio connessa con lapresenza sul territorio sardo delle sezione ANPd’I. Alla fine della ce-rimonia ci intrattenevamo con i “DIMONIOS” della “Sassari” in unfraterno e cameratesco abbraccio che, alla stregua dei nostri “RA-GAZZI DELLA FOLGORE” ci hanno reso particolarmente fieri di es-

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

SCUOLA DI PARACADUTISMO ANPDI SALERNO

LA SEZIONE DI ROMA CON 14 ALLIEVI E 5 ADDESTRAMENTI ECON L’IP MIMMO ALOI, LUCA SARICA E IL RESPONSABILESPORTIVO FABIO ORSINI

Mario Tedesco

APRILE/MAGGIO 2012 51

sere rappresentati come Italiani, Sardi e Paracadutisti in un territo-rio particolare come quello Afghano e sotto comando Americano.Lo stesso Comando dal quale pervenivano, per bocca del Capo diStato Maggiore dell’Esercito, attestati di grande stima da parte delComandante dell’intera ISEF, Generale John Allen, il quale non haesitato a definire il Gen. Portolano, comandante della “SASSARI”, ilmiglior comandante dell’intera missione. Ancora complimenti per illavoro svolto, e grazie.FOLGORE, FORZA PARIS

Pittui Davide

ZAVORRATA SUL PERCORSO STORICO DEL MONTELLO

Il 26 e 27 maggio scor-si, nello splendido con-testo di Villa Wasser-mann, teatro della Bat-taglia del Solstizio del19 giugno 1918, haavuto luogo la Zavorra-ta sul percorso Storicodel Montello organizza-ta dalla Sezione di Tre-viso e dal Nucleo Mon-tello della nostra Asso-ciazione. La manifesta-zione organizzata indue giornate è iniziatasabato 26 con il ritrovo

ed aquartieramento presso la barchessa della villa, quindi alle18:30 inquadramento dei Labari e dei partecipanti, sfilata fino alCimitero Inglese ove si è reso omaggio ai Caduti, rientro in villa ecena conviviale. La serata si è conclusa con la presentazione del“Museo Emotivo del Montello” curata dall’ideatore dott. Sanzovoche ha illustrato i luoghi di interesse storico toccati dal tracciatodella marcia: Cimitero Britannico, via della Vittoria, via degli Alpini,Monumento ai Caduti e cimitero di SS Angeli, via degli Arditi, Moria-go e Isola dei Morti (ove si svolse la fase iniziale della battaglia diVittorio Veneto), Sernaglia della Battaglia, cippo del capitano Porcu,cippo del generale Pennella, Valle dei Morti, strada militare, monu-mento ai Caduti di Giavera, cippo dei Lancieri di Firenze (in ricordoalla carica del del 15 giugno 1918), parco di Villa Wasserman. È se-guita poi una “lezione storica”, tenuta dal professor Zanatta, suglieventi bellici della Grande Guerra con particolare riferimento agliaccadimenti sul fronte del Montello. Domenica mattina sveglia e colazione quindi alle ore 07:30 dopol’Alza Bandiera in perfetto inquadramento le 27 squadre parteci-panti alla gara hanno preso il via dal parco di Villa Wassermann. Prima squadra a completare i 15 chilometri del percorso con zavor-ra di 10 kg è stata “Guido Brunner” dell’ANPd’I Trieste con i paraca-dutisti Moro e Bordon tempo percorrenza 1h e 35’, seconda “Grup-po protezione delle Forze” 51° Stormo Istrana con il m.llo Petrella e

serg. Pavan 1h e 40’, terza “Nembo di Oriago” dell’ANPd’I Miranocon i paracadutisti Passadore e Dall’Armi. Ottima prova anche ditutte le altre squadre, ben sette tagliavano il traguardo entro 2 ore. È seguita la premiazione presso il Monumento al Paracadutista diGiavera dove il Nucleo Montello “Daniele Ferrari” ha voluto ricorda-re l’evento con un piccolo segno di ringraziamento a tutte le squa-dre presenti in rappresentanza delle rispettive associazioni: UNUCITrento, Verona e Monterosi/Tuscia, AM 51° e 6° Stormo, Congeda-ti Folgore, Banda Musicale Congedati Folgore, ANPd’I Roma, Trie-ste, Verbania, Pordenone, Modena, Mirano, S. Lucia, Venezia e Tre-viso. Significative le dediche delle squadre Triestine alle M.O dei Vo-lontari Irredenti Guido Brunner, Guido Corsi, Nazario Sauro, GuidoSlataper e Carlo Stuparich, e della squadra di Pordenone alla Croced’Onore par Alessandro di Lisio. In tale contesto si sono onorati ri-cevere il brevetto di paracadutista “andando a terra” gli allievi delcorso marzo 2012 della Sezione di Treviso Nicholas Bolzan e Fio-renzo Volpato. La giornata si è conclusa con il pranzo a Villa Was-sermann.Un ringraziamento ai partecipanti, ai paracadutisti della Sezione diTreviso che ci hanno aiutato anche economicamente (e non poco),agli Alpini del Gruppo di Giavera che hanno fornito la logistica da cu-cina, al paracadutista Lino che ha allestito un particolare “punto diristoro”; e un augurio all’Associazione Sogni di Giavera che si occu-pa di bambini con gravi malattie oncologiche ricoverati negli ospe-dali pediatrici, cui abbiamo devoluto l’intero ricavato della manife-stazione (€ 390,00). Arrivederci alla prossima edizione e sempreFOLGORE!!

V. Bertanza

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

52 APRILE/MAGGIO 2012

SEZIONE DI FOGGIA

Visita presso la Sezione di Foggia del neo eletto Segretario TecnicoNazionale, Gen. par. Leonardo Rosa, già Comandante, del 2° Btg.“Tarquinia” e della S.MI.PAR. La visita è stata particolarmente emo-zionante e coinvolgente in quanto l’accoglienza al Generale Rosa, èstata data da soci Ordinari della sezione di Foggia che hanno fattoservizio sotto il Suo comando, più o meno nello stesso periodo co-sì per la precisione, da destra verso sinistra: par. Emanuele ALFA-NO che regge il labaro con la mano destra, Vicepresidente della se-zione di Foggia in servizio nel 1991 al 2° Btg. TARQUINIA alla Com-pagnia Mortai Medi, il Gen. par Leonardo ROSA all’epoca Coman-dante del 2° Btg .TARQUINIA con il grado di Ten. Col. che ha in ma-no un album fotografico riportante lo stemma del 2° Btg. con le fotodell’epoca portate dal Ten.Par. Domenico CISTERNINO, C.le par.Stefano CANÈ (alla destra del Gen. Rosa) Presidente della sezionedi Foggia e Consigliere Nazionale del 9° Gruppo, in servizio nel1990/1991 al 2° Btg TARQUINIA alla Compagnia Comando e Servi-zi “Aquile”; alla destra del Presidente Par. S. Canè, c’è il S.Ten. par.Domenico CISTERNINO in servizio al 2° Btg TARQUINIA nel1990/1991 come Comandante di Plotone alla Compagnia assalta-tori “4° Falchi”.

SEZIONE DI BRESCIAXI° corso “Pantere” intitolato al leone della Div. Nembo “Beppe Secondo Taglietti”

Si sono fregiati in 18, gli allievi dell’undicesimo corso 2012, con-quistando il brevetto presso l’avio-superficie di Ravenna “La Spre-ta”. Il corso, iniziato all’8 febbraio, ha così visto brevettarsi nellegiornate del 4 e 5 maggio 2012 i neo paracadutisti della SezioneBresciana.Nella foto, oltre al Presidente Cav.Uff. Par. TCL Tino Feola, il V.Pres.Par. Regazzi, i consiglieri Par. Scaratti, e Lodigiani.Presenti i membri dello “staff” che hanno alleviato il duro lavorodell’istruttore Par. Roberto Facuetti, e sono da sinistra Par. Rip.

TCL Claudio Zambolo con funzioni di webmaster del sito di Sezione,Par. TCL Ezio Festa, Par. TCL Massimo Ghirardi, Par. Rip. TCL LuigiLodigiani, Par. TCL Giancarlo Picchi.Nella foto, anche la cara amica paracadutista scomparsa tragica-mente il 22 maggio scorso a seguito di incidente stradale nel bre-sciano, Par. Sara Comaglio di anni 23… (la sorridente ragazza bion-da a sinistra). Considerevole la presenza dei paracadutisti dei corsiprecedenti, per i lanci d’addestramento.Gli abilitati al TCL, hanno anche effettuato lanci in caduta libera acoppie nelle pause dei lanci di brevetto degli allievi.Lodevole l’organizzazione della Sezione di Modena che ha curato laparte logistica dei lanci con a capo il Par. Marco Basilio “Skin”Schenetti.Il prossimo corso, è previsto orientativamente per il mese di set-tembre 2012.

Webmaster C.Z.

ATTIVITÀ DELLE SEZIONI

ONORIFICENZA

Il Presidente della Sezione di Civitavecchia Ten. par. Ivano Ro-miti e il Presidente Onorario Ten. par. M.A.V.M. Raul Di Genna-ro, formulano vivissime congratulazioni al socio par. RobertoPicciau, che con D.P.R. del 27 dicembre 2011 è stato insignitodell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al merito della Re-pubblica Italiana” per meriti speciali.

APRILE/MAGGIO 2012 53

ULTIMO LANCIO

LA SEZIONE DI FORLI RICORDA ZEFFERINO ORAZI

«Anni ’50, foto di un gruppo di parà forlivesi con il loro presidente,Zeffirino Orazi seduto al centro. A un anno dalla sua morte voglia-mo onorarlo, ricordandolo come è sempre stato nello spirito.Allievo ufficiale di complemento alla caserma Pico di Lecce nel1950, l’anno successivo frequentò la scuola per paracadutisti di Vi-terbo col maresciallo Iubini.Ritornato a Forlì col grado di sottotenente diventò il capo del nucleodi paracadutisti affiliati alla sezione di Faenza; nel 1956, ritrovandoun commilitone, Elio Bissi, grazie al vulcanico parà Sergio Severi inpiedi dietro alla ragazza nella foto, era stato cofondatore della se-zione forlivese, della quale fu il secondo presidente.La famiglia, il lavoro assai particolare di maestro all’interno dellecarceri e di rivenditore di libri di testo, lo hanno assorbito intera-mente, fino a quando, ormai anziano e sofferente per una lungamalattia, Zeffirino è passato oltre.

Loriana Rinieri

SERGIO SEVERI È VOLATO IN QUELL’ANGOLO DI CIELO

I paracadutisti forlivesi sono ri-masti orfani del loro padre: l’11marzo scorso Sergio Severi si èimbarcato per l’ultimo lancio econ lui è volata via una parte im-portante della nostra storia.Arruolato nel 1° battaglione Para-cadutisti Mazzarini ad Invorio(No) nel 1944 poco più che sedi-cenne, per le avverse sorti dellaguerra riuscì a lanciarsi solo nel1951 con la tessera FIPS dellasezione di Cesena (FC), poi diFaenza (Ra) dal 1953 al 1956.

Fu l’animatore e cofondatore della sezione ANP di Forlì nel dicem-bre 1956 e da allora è stato istruttore, amico e maestro di interegenerazioni di paracadutisti ANPd’I, infondendo nei giovani l’amorpatrio, il senso profondo di onestà e giustizia, accogliendo i nuoviallievi nella famiglia dei parà con grande cameratismo. Cavaliere della Repubblica fu anche insignito del Brevetto ad hono-rem rilasciatogli dalla Scuola di Paracadutismo di Pisa, con la frasescritta anche sulla stele a ricordo di Quota 33: «Vi furono uomini /che nel sudore, / nel sangue, nella paura, / nel diuturno impegno /a meritarsi il rispetto / di se stessi, / ebbero la ventura / di ricono-scersi / nel nome / FOLGORE». Dal 28 aprile 2004 Sergio Severi fu nominato presidente ad hono-rem della sezione ANPd’I di Forlì. Sergio nel corso degli anni è venu-to a contatto con tanti parà delle sezioni romagnole e bolognese,lasciando un’impronta duratura, ma sarà ricordato anche da chinon lo conosceva direttamente, perché nel Museo di paracaduti-smo di Pisa è esposta la sua foto ed il tesserino di appartenenza al1° battaglione Paracadutisti «A. Mazzarini».L’elevato numero di persone che hanno partecipato al funerale, i la-bari di Bologna, Rimini, Faenza e Forlì schierati, gli squilli di trombatestimoniamo l’affetto per Sergio dei paracadutisti romagnoli chesi sono stretti attorno al figlio Ivano, che ha seguito le orme pater-ne brevettandosi alla scuola di paracadutismo di Pisa, alla figlia Lu-ciana ed a tutta la famiglia.

SEZIONE ANPd’I BERICA – SI È SPENTO L’ULTIMO FOLGORINO DI VICENZA

Oggi 23 marzo 2012 poco dopo mezzogiorno si è spento serena-mente l’ultimo Folgorino di Vicenza, la sezioni Berica dell’ANPd’I è

onorata di avere avuto fra isuoi soci il folgorino cav.par. Luca Lino che oltre adaver combattuto sulle sab-bia infuocate di El Alameinha avuto il privilegio di ef-fettuare un lancio di guerrasu Argostoli. Il folgorinopar. Luca Lino ha combattu-

to nella stessa zona dove ha perso la vita eroicamente la MOVMpar. Giuseppe Cappelletto di Lonigo; preso prigioniero dagli inglesivenne ceduto ai francesi, internato in campo di concentramento di-venne un non collaborazionista tenendo sempre alto l’onore deiparacadutisti. Tutti coloro che l’hanno conosciuto dicono di lui che è stato un uo-mo semplice, ha vissuto una esistenza non sempre felice ma ha af-frontato le difficoltà sempre con coraggio e forza. Ha lavorato unavita alla Pellizzari, prima a Vicenza e poi ad Arzignano, nel 1991 ildestino ha voluto privarlo dell’amata moglie. I suoi figli lo hannoamato perchè è stato un padre esemplare, negli ultimi anni i figli loaccompagnavano alle adunate, alle riunioni ad ogni occasione incui poteva stare con i suoi paracadutisti. Il presidente della sez. Be-rica par. Domenico Carturan e l’allora Consigliere Nazionale ANPd’Icav. par. Guido Barbierato hanno voluto festeggiare con la sorellaFernanda ed i figli la consegna dell’onorificenza di Cavaliere dellaRepubblica. Oggi, serenamente se ne è volato là in quell’angolo di cielo destina-to a noi paracadutisti. La sezione Berica e tutta l’ANPd’I disgraziata-mente ha perso un altro pezzo della propria storia.

par. Renato Pilastro

LA SEZIONE DI VOGHERA SALUTA IL SUO ULTIMO FOLGORINO

Circondato dall’affetto deisuoi famigliari si è spento ilparacadutista Oreste Bar-bieri, ultimo Folgorino dellacittà e della Sezione di Vo-ghera. Classe 1920, aveva conse-guito il brevetto a Tarquinianel lontano 14 giugno 1942per poi partecipare, con isuoi commilitoni, all’epicabattaglia di El Alamein ripor-tando ferite alla testa e allegambe. Catturato dagli in-glesi, era rimasto in prigio-nia fino al febbraio del1946. Superate le difficoltà

economiche del primo dopoguerra, con la sua straordinaria opero-sità aveva creato e animato per decenni un’affermata impresa edi-le. Di carattere schivo e modesto, era approdato alla SezioneA.N.P.d’I. di Voghera in tarda età, grazie all’interessamento del Ge-nerale Aldo Perinati. Da allora, però, non aveva mai mancato di pre-senziare agli eventi di maggior rilievo organizzati dal sodalizio. Moltiallievi paracadutisti hanno avuto il privilegio di ricevere dalle suemani gli attestati di abilitazione; nel farlo, Oreste Barbieri si sentiva

particolarmente fiero e commosso, oltre che riconoscente dell’in-carico affidatogli. Nonostante gli inviti fattigli, a più riprese, dai presidenti di Sezioneavvicendatisi negli anni, non aveva mai voluto partecipare ai pelle-grinaggi associativi nei luoghi della storica Battaglia, sostenendoche si sarebbe troppo emozionato al pensiero dei tanti cameratiche aveva visto cadere intorno a sé. Una qualificata e consistente rappresentanza della Sezione ha pre-senziato alle sue esequie e il suo feretro è stato portato a spalla daquattro paracadutisti in tenuta associativa. Tra la commozione deipresenti il segretario della sezione, dopo averlo commemorato conpoche ma appropriate parole, ha dato lettura della preghiera delparacadutista. Tutte queste manifestazioni di affetto e di stima so-no state molto apprezzate dalla consorte, dai figli e dai familiari tut-ti. Anche il quotidiano locale, La Provincia Pavese, solitamente pocoincline a dare risalto alle attività delle associazioni d’arma, in que-sta occasione ha dedicato largo spazio alla figura di Oreste Barbie-ri e alla gloriosa vicenda della Battaglia con un lungo e rispettosoarticolo accompagnato da una bella fotografia che lo ritrae accantoal Labaro della sezione di Voghera.

Giovanni Bottazzi

SEZIONE ANPd’I RIETI –OTTORINO FERRONI SI È LANCIATO DA TERRA VERSO L’ALTO

Con la scomparsa di Ot-torino FERRONI la Sezio-ne di Rieti perde uno deisuoi fondatori.Ottorino era un “Folgori-no” e malgrado i suoi92 anni era il più giova-ne della Sezione, perentusiasmo sempre vi-vo e pronto a dare laspinta a meglio operare.Nella cerimonia di addioil parroco don Salvatorelo ha salutato e ricorda-to richiamando l’atten-zione dei presenti cheOttorino, quale paraca-dutista, non si è più lan-ciato dall’alto verso ter-ra ma, questa volta,compiendo l’ultimo lan-

cio, si è lanciato da Terra verso l’Alto! I paracadutisti reatini lo ricordano per i suoi discorsi conviviali in oc-casione dei quali non mancava di dare la stura a suoi lontani masempre vivi ricordi di guerra, concludendo sempre con il grido di:“Folgore!”.

54 APRILE/MAGGIO 2012

ULTIMO LANCIO


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