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N° 49 Newsletter NVERNO La croce gerusalemme - vatican.va · Dal Concilio Vaticano II, il rito di...

Date post: 15-Feb-2019
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Messaggio per la quaresima L a Quaresima, in quanto preparazione di quaranta giorni alla Pasqua, è menzionata per la prima volta come pratica consolidata nei decreti del Concilio di Nicea del 325. Questo periodo santo ci invita a vivere il di- giuno, la preghiera e l’elemosina. Dal Concilio Vaticano II, il rito di iniziazione cristiana degli adulti in questo tempo quaresimale serve come preparazione liturgica e catecheti- ca per coloro che entrano in piena comunione con la Chie- sa. Per tutti i credenti si tratta di un periodo che offre op- portunità straordinarie per la crescita spirituale. Esiste chiaramente un’associazione popolare della Qua- resima al sacrificio personale o alla pratica di “lasciare” qualcosa di buono e normalmente attraente, oltre ad una crescente enfasi sull’incrementare le nostre opere di carità e buone azioni. Le preghiere quaresimali nella Messa sono particolar- mente ricche e risalgono alle origini della pratica di questo tempo di grazia. Possiamo riprenderle come una pia oppor- tunità per chiedere a Dio ciò che la Quaresima dovrebbe si- gnificare per noi. Per esempio: Fa’ o Dio: … che mentre ingaggiamo la battaglia contro il male spirituale, ci possiamo armare di autocontrollo; … che guardiamo con compassione alla nostra debo- lezza e assicuraci la tua protezione; … che possiamo crescere nella comprensione delle ricchezze nascoste in Cristo. Le preghiere di ogni giorno sono molte e profonde. Facendo un piccolo sforzo speciale per ar- rivare a Messa un po’ prima durante il tempo quaresimale, potremmo leggere la preghiera Col- letta, la preghiera sui doni o la preghiera dopo la Comunione per arricchire la nostra orazione personale durante la Messa e nella settimana che segue. Edwin, Cardinale O’Brien La riflessione del Gran Maestro Il tempo quaresimale ci permette di preparare spiritualmente i nostri cuori a ricevere la grazia della Pasqua. Si tratta di un itinerario di conversione interiore che è ben simboleggiato dalla Via Crucis che compiono i Cavalieri e le Dame dell’Ordine nelle strade di Gerusalemme durante il pellegrinaggio in Terra Santa. www.oessh.va N° 49 INVERNO 2018 @granmagistero.oessh @GM_oessh ordinis equestris sancti sepulchri hierosolymitani La croce di gerusalemme Newsletter
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Messaggio per la quaresima

La Quaresima, in quanto preparazione di quarantagiorni alla Pasqua, è menzionata per la prima voltacome pratica consolidata nei decreti del Concilio di

Nicea del 325. Questo periodo santo ci invita a vivere il di-giuno, la preghiera e l’elemosina. Dal Concilio Vaticano II,il rito di iniziazione cristiana degli adulti in questo tempoquaresimale serve come preparazione liturgica e catecheti-ca per coloro che entrano in piena comunione con la Chie-sa. Per tutti i credenti si tratta di un periodo che offre op-portunità straordinarie per la crescita spirituale.

Esiste chiaramente un’associazione popolare della Qua-resima al sacrificio personale o alla pratica di “lasciare”qualcosa di buono e normalmente attraente, oltre ad unacrescente enfasi sull’incrementare le nostre opere di caritàe buone azioni.

Le preghiere quaresimali nella Messa sono particolar-mente ricche e risalgono alle origini della pratica di questotempo di grazia. Possiamo riprenderle come una pia oppor-tunità per chiedere a Dio ciò che la Quaresima dovrebbe si-gnificare per noi.

Per esempio: Fa’ o Dio:… che mentre ingaggiamo la battaglia contro il male

spirituale, ci possiamo armare di autocontrollo; … che guardiamo con compassione alla nostra debo-

lezza e assicuraci la tua protezione;… che possiamo crescere nella comprensione delle

ricchezze nascoste in Cristo.

Le preghiere di ogni giorno sono molte e profonde. Facendo un piccolo sforzo speciale per ar-rivare a Messa un po’ prima durante il tempo quaresimale, potremmo leggere la preghiera Col-letta, la preghiera sui doni o la preghiera dopo la Comunione per arricchire la nostra orazionepersonale durante la Messa e nella settimana che segue.

Edwin, Cardinale O’Brien

La riflessione del Gran Maestro

Il tempo quaresimale ci permettedi preparare spiritualmente inostri cuori a ricevere la graziadella Pasqua. Si tratta di unitinerario di conversione interioreche è ben simboleggiato dalla ViaCrucis che compiono i Cavalieri ele Dame dell’Ordine nelle stradedi Gerusalemme durante ilpellegrinaggio in Terra Santa.

www.oessh.va

N° 49 INVERNO 2018

@granmagistero.oessh @GM_oessh

ordinis equestris sancti sepulchri hierosolymitani

La crocedi gerusalemme

Newsletter

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L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

L’Ordine all’unisonocon la Chiesa universale

Gli atti del Gran Magistero

L’Ordine e la Terra Santa

La vita nelle Luogotenenze

s o m m a r i o

RISPETTARE LO STATUS QUO DI GERUSALEMME IIGERUSALEMME, TESORO PER L’UMANITÀ V

OMAGGIO AL CARDINALE MONTEZEMOLO,ASSESSORE D’ONORE DELL’ORDINE VI

MONS. GIUSEPPE LAZZAROTTO:«IL MIO CUORE È SEMPRE A GERUSALEMME» VII

IL CALENDARIO DEL GRAN MAESTRO IXINVESTITURA A ROMA DEL NUOVO LUOGOTENENTE

DELL’ORDINE PER LA FRANCIA XLA VISITA DEGLI EX COLLABORATORI

DEL NUOVO GOVERNATORE GENERALE XI

LA COLLABORAZIONE FRA LA CUSTODIA,IL PATRIARCATO LATINO E L’ORDINEDEL SANTO SEPOLCRO XII

FOCUS SU DUE INIZIATIVE FINANZIATEDAL PATRIARCATO LATINO CON IL REGOLAREAIUTO MENSILE DELL’ORDINE XIV

FRA NATALE E PASQUA IN TERRA SANTA XVMONS. GIRELLI, NUOVO DELEGATO APOSTOLICO

PER GERUSALEMME E LA PALESTINAE NUNZIO IN ISRAELE XVI

L’EDUCAZIONE, CHIAVE DELLA SPERANZAIN TERRA SANTA XVII

DUE INIZIATIVE DELLA LUOGOTENENZAPER LA SVIZZERA XVIII

CAVALIERI E DAME DEL BRASILEIN TERRA SANTA XIX

I 50 ANNI DELLA LUOGOTENENZAPER L’ITALIA SETTENTRIONALE XX

IMPRESSUM GRAN MAGISTERODELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO

SEPOLCRO DI GERUSALEMME00120 CITTÀ DEL VATICANO

E-mail: [email protected]

Mercoledì 6 dicembre, Papa Francescoha lanciato un appello durantel’udienza generale, «affinché sia im-

pegno di tutti rispettare lo status quo della cit-tà, in conformità con le pertinenti Risoluzionidelle Nazioni Unite», precisando che «Gerusa-lemme è una città unica, sacra per gli ebrei, icristiani e i musulmani, che in essa veneranoi Luoghi Santi delle rispettive religioni, ed hauna vocazione speciale alla pace».

L’indomani, in un comunicato stampa, ilGran Maestro dell’Ordine Equestre del SantoSepolcro di Gerusalemme – cardinale EdwinO’Brien – ha condiviso la «preoccupazione

espressa dal Sommo Pontefice e numerosi lea-ders religiosi e politici per le possibili conse-guenze di ogni decisione non concertata chepossa alterare l’equilibrio dello status quo del-la Città Santa». Egli ha rammentato inoltre «lanecessità che ogni iniziativa fra le mura cheracchiudono i luoghi di culto delle grandi reli-gioni monoteiste, il Santo Sepolcro, il Murodel Pianto e la Moschea di Omar, sia frutto diun pacifico dialogo fra le parti interessate».

Qualsiasi azione che violi lo status di Geru-salemme si ripercuote a livello globale, inte-ressando in particolare l’universo arabo-mu-sulmano molto legato a uno dei santuari isla-

Rispettare lo status quo di gerusalemme

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 49 - INVERNO 2018

mici più antichi, la Cupola della Roccia. Per-tanto, venerdì 8 dicembre, si sono svolte ma-nifestazioni in tutti i continenti, e già sembrache si stiano disegnando nuove alleanze stra-tegiche nel panorama mondiale. I grandi paesieuropei hanno insistito nel rispettare le risolu-zioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU,mettendo in guardia l’amministrazione fede-rale americana riguardo al rischio di una peri-colosa destabilizzazione.

L’Assemblea generale dell’ONU riaffermadal 1948 il principio dell’internazionalizzazio-ne di Gerusalemme e – tenendo conto dellarealtà storica – il Consiglio di sicurezza sotto-linea che non riconoscerà alcuna modifica al-le frontiere del 1967, compresa GerusalemmeEst, dove è situata la Città Vecchia, abitata da300.000 Palestinesi ma annessa da Israele.

I Palestinesi hanno ricevuto il sostegno diun’ampia maggioranza degli Stati membri del-l’Assemblea generale dell’ONU, giovedì 21 di-cembre, con l’approvazione di una risoluzioneche dichiara «nulla e non avvenuta» la deci-sione americana riguardante Gerusalemme.Quattordici dei quindici Stati membri delConsiglio di sicurezza dell’ONU avevano già

un appello pressanteEstratto del discorso di Papa Francescoal Corpo Diplomatico, 8 gennaio 2018

“Un pensiero particolare rivolgo a Israeliani ePalestinesi, in seguito alle tensioni delle ul-

time settimane. La Santa Sede, nell’esprimere do-lore per quanti hanno perso la vita nei recentiscontri, rinnova il suo pressante appello a ponde-rare ogni iniziativa affinché si eviti di esacerbare lecontrapposizioni, e invita ad un comune impegnoa rispettare, in conformità con le pertinenti Risolu-zioni delle Nazioni Unite, lo status quo di Gerusa-lemme, città sacra a cristiani, ebrei e musulmani.Settant’anni di scontri rendono quanto mai urgen-te trovare una soluzione politica che consenta lapresenza nella Regione di due Stati indipendentientro confini internazionalmente riconosciuti. Purtra le difficoltà, la volontà di dialogare e di ripren-dere i negoziati rimane la strada maestra per giun-gere finalmente ad una coesistenza pacifica deidue popoli”.

L’ufficio Comunicazione del GranMagistero ha avuto l’onore di essererappresentato lo scorso 19 dicembreall’udienza accordata dal Papa al re

di Giordania. Il clima fraterno esereno che ha caratterizzato

l’incontro fra Francesco e Abdallah,che parlavano come due amici, ha

toccato le persone presenti.Il sovrano hascemita ha offerto al

Santo Padre un bel quadroraffigurante i luoghi santi di

Gerusalemme di cui ètradizionalmente il protettore.

Entrambi hanno a cuore il tentativodi favorire una saggia concertazioneriguardo alla Città Santa, tesoro per

l’umanità e patrimonio del mondointero, della quale nessuno può

appropriarsi. Che la nostra preghierafervente continui a sostenere

l’azione diplomatica del successoredi Pietro a servizio della pace e

del dialogo interreligiosoin Medio Oriente.

tentato di condannare la scelta statunitense,lunedì 18 dicembre, poi bloccati da un veto diWashington.

«Mentre sul mondo soffiano venti di guer-�

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IV N° 49 - INVERNO 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

ra», Papa Francesco ha trasmesso alla sua ma-niera – nel messaggio di Natale 2017 – l’ap-pello della comunità internazionale a favoredi uno sforzo di concertazione in Terra Santa.Egli ha indicato «il segno del Bambino», che ciporta a «riconoscerlo nei volti dei bambini»,alludendo a quelli per i quali – proprio comeper Gesù – «non c’è posto nell’alloggio» (Luca2,7). «Vediamo Gesù nei bambini del MedioOriente, che continuano a soffrire per l’acuir-si delle tensioni fra Israeliani e Palestinesi»,ha sottolineato il Papa. «invochiamo dal Signo-re la pace per Gerusalemme e per tutta la Ter-ra Santa; preghiamo perché tra le parti preval-ga la volontà di riprendere il dialogo e si pos-sa finalmente giungere a una soluzione nego-ziata che consenta la pacifica coesistenza didue Stati all’interno di confini concordati traloro e internazionalmente riconosciuti», ha ag-giunto ancora, chiedendo al Signore di soste-nere «lo sforzo di quanti sono animati dallabuona volontà di aiutare quella martoriataterra a trovare, nonostante i gravi ostacoli, laconcordia, la giustizia e la sicurezza che dalungo tempo attende».

Da parte nostra, uniamoci alla preghie-ra del successore di Pietro, meditando ilpiù spesso possibile i salmi che esaltano la

UNO STATUTO SPECIALEDalla lettera del Santo PadreFrancesco al Grande Imam diAl-Azhar in occasione della

Conferenza Internazionale di Al-Azhara sostegno di Gerusalemme

«La Santa Sede, da parte sua, non cesserà dirichiamare con urgenza la necessità di una

ripresa del dialogo tra Israeliani e Palestinesi peruna soluzione negoziata, finalizzata alla pacificacoesistenza di due Stati all’interno dei confini traloro concordati e internazionalmente riconosciu-ti, nel pieno rispetto della natura peculiare diGerusalemme, il cui significato va oltre ogni con-siderazione circa le questioni territoriali. Solouno speciale statuto, anch’esso internazional-mente garantito, potrà preservarne l’identità, lavocazione unica di luogo di pace alla quale ri-chiamano i Luoghi sacri, e il suo valore universa-le, permettendo un futuro di riconciliazione e disperanza per l’intera regione».

Città del Vaticano, 10 gennaio 2018

«città salda e compatta». Invochiamo la gioiaper Gerusalemme: «Pace a coloro che tiamano! Che la pace regni fra le tue mura»(Salmo 122).

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 49 - INVERNO 2018

In seguito alle dichiarazionidel Presidente statunitense

riguardo alla città diGerusalemme, anche la

Chiesa in Terra Santa non hatardato ad esprimere lapropria preoccupazione

riguardo ad una situazioneche ben conosce da vicino.

Ecco un estratto deicomunicati dei responsabili

delle Chiese locali diGerusalemme e delPatriarcato Latino.

La nostra terra è chiamata ad essere una ter-ra di pace. Gerusalemme, la città di Dio, è

una città di pace per noi e per il mondo. Pur-troppo, però, la nostra Terra Santa, con Geru-salemme la città Santa, è oggi una terra di con-flitto. […] Signor Presidente, abbiamo seguitocon preoccupazione le notizie sulla possibilitàche il modo in cui gli Stati Uniti comprendonoe si relazionano allo status di Gerusalemmecambi. Siamo certi che tali passi produrrannomaggiore odio, conflitto, violenza e sofferenza aGerusalemme e in Terra Santa, allontanandocidall’obiettivo dell’unità portandoci più verso ladivisione distruttiva. Le chiediamo Signor Presi-dente, di aiutarci tutti a camminare verso unmaggior amore e una pace definitiva, il che nonpuò essere raggiunto senza che Gerusalemmesia per tutti. Il nostro solenne consiglio e appel-lo è che gli Stati Uniti continuino a riconoscereil presente status internazio-nale di Gerusalemme. Qual-siasi cambiamento improvvisopotrebbe causare danni irre-parabili. […] La Città Santapuò essere condivisa e piena-mente goduta quando un pro-cesso politico aiuti a liberare icuori di tutte le persone che lìvivono dalle realtà di conflittoe distruzione che stanno vi-vendo.

Patriarchi e responsabilidelle Chiese locali

di Gerusalemme

T enendo presente una situazione di evidenteconflitto e considerando le rapide trasforma-

zioni della Città Santa, pensiamo che ogni soluzio-ne unilaterale non possa essere considerata una so-luzione. Gerusalemme, infatti, è un tesoro dell’inte-ra umanità. Ogni rivendicazione esclusiva – sia es-sa politica o religiosa – è contraria alla logica pro-pria della città. Ogni cittadino di Gerusalemme eogni persona che giunge ad essa in visita o pellegri-naggio dovrebbe essere messo nella condizione dipercepire e appropriarsi in qualche modo del mes-saggio di dialogo, coesistenza e rispetto che la Cit-tà Santa richiama e che spesso noi feriamo con ilnostro comportamento. Gerusalemme è una cittàche deve accogliere, dove gli spazi si devono apriree non chiudere. Da troppo tempo i suoi abitanti so-no ostaggio di queste continue tensioni che ne sna-turano il carattere.

Patriarcato Latino di Gerusalemme

Voci dai giovani palestinesi

Dall’Università di Betlemme ci sono arrivate alcune reazioni al riconosci-mento unilaterale di Gerusalemme come capitale di Israele da parte de-

gli Stati Uniti:

Sono frustrata dalla politica ma confido nel fatto che il delicato equilibriofra le differenti religioni nella città santa prevarrà. In questo luogo sacro, Dioci protegge tutti.

Ghadeer Khateeb (studentessa musulmana del 4° anno)

Guardare un presidente cristiano di fronte all’albero di Natale annunciareuna tale decisione è stata forse la cosa più triste. Noi cristiani dovremmoaiutare le nazioni a sostenere cambiamenti positivi […] La sua decisionetoccherà tutti coloro che vivono in Cisgiordania, sia cristiani che musulmani

Leen Hadweh (studentessa cristiana del 3° anno)

gerusalemme, tesoro per l’umanità

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VI N° 49 - INVERNO 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

Le esequie sono state celebrate il 21 no-vembre 2017 nella basilica di San Pietrodal cardinale Giovanni Battista Re, vice

decano del Collegio cardinalizio, in presenzadel Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepol-cro, nonché di un’importante delegazione diCavalieri guidata dal Governatore Generale edal Luogotenente Generale. Come da tradizio-ne, Papa Francesco ha presieduto il rito del-l’Ultima Commendatio e della Valedictio al ter-mine della celebrazione. Il 14 ot-tobre 2016, gli aveva fatto gentil-mente visita presso la casa di cu-ra “Villa Betania”, manifestando-gli la sua profonda stima. In unmessaggio di condoglianze, il San-to Padre ha espresso «sincera am-mirazione» per il cardinale, arci-prete emerito della basilica papa-le di San Paolo fuori le Mura.

Il Papa ha ricordato «con gratitudine la suaopera generosa nelle rappresentanze pontifi-cie di vari paesi, specie in Papua Nuova Gui-nea, Nicaragua, Honduras, Uruguay, Israele eItalia, dove si dedicò con saggezza al bene del-le popolazioni». Nominato Delegato Apostoli-co a Gerusalemme e in Palestina nel 1990, fuun artefice dei negoziati per normalizzare lerelazioni fra la Santa Sede e Israele che porta-rono all’accordo del 1993, dopo il quale egli

divenne il primo NunzioApostolico in Israele(1994-1998).

In qualità di primo ar-ciprete della basilica pa-pale di San Paolo fuorile Mura (2005-2009), di-mostrò un impegno par-ticolarmente intenso ecompetente nel «restitui-re vitalità spirituale» atale luogo, ridonando«nuovo slancio alla suavocazione ecumenica»,ha sottolineato France-sco nel suo messaggio.Con la medesima finali-

tà, il cardinale Montezemolo sug-gerì a Benedetto XVI la celebra-zione dell’Anno paolino (giugno2008-giugno 2009) e promosseun’indagine scientifica sulla tom-ba tradizionalmente consideratadell’apostolo dei Gentili, ricercache confermò l’autenticità dellespoglie.

Omaggio al cardinale Montezemolo,Assessore d’Onore dell’Ordine

Gli atti del Gran Magistero

Figlio di Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo, colonnello dell’esercitoitaliano fucilato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944 dai nazisti, il cardinale

Andrea Cordero Lanza di Montezemolo fu il primo Nunzio Apostolico inIsraele. Si è spento il 19 novembre a Roma, all’età di 92 anni.

I dignitari dell’Ordine in prima fila nellabasilica di San Pietro ai funerali

dell’Assessore d’Onore che fu il primoNunzio Apostolico in Israele.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 49 - INVERNO 2018

Con l’approvazione di Papa France-sco, il cardinale Edwin O’Brien –Gran Maestro – ha nominato

Mons. Giuseppe Lazzarotto Assessoredell’Ordine del Santo Sepolcro, caricaprecedentemente occupata da Mons. An-tonio Franco che ha chiesto di essere so-stituito per sopraggiunti limiti d’età. Ilnuovo Assessore – che può essere chia-mato a sostituire il Gran Maestro qualo-ra quest’ultimo abbia degli impedimentio venga a mancare – ha prestato servizionegli ultimi cinque anni in qualità diNunzio Apostolico in Israele e DelegatoApostolico a Gerusalemme e in Palesti-na, fino ad agosto 2017. Mons. Lazzarot-to conosce bene l’Ordine, di cui è mem-bro da una quindicina d’anni.

«Amo in maniera viscerale la Terra Santa ei suoi abitanti», con-fida il nuovo Asses-sore dell’Ordine,che ricorda i primipassi in quella regio-ne del mondo nel1982-1984, quandoera segretario per laDelegazione Aposto-lica a Gerusalemme,dopo un periodo allaNunziatura di Cuba.«Poi lavorai una de-cina d’anni a Roma,presso la secondasezione della Segre-teria di Stato, quellaper le relazioni conl’estero, dove co-nobbi il futuro car-dinale Pietro Parolinche era ancora un

giovane minutante», precisa. Come l’attualeSegretario di Stato della Santa Sede, Mons.Lazzarotto è originario della provincia di Vi-cenza e i loro due paesi natali, dove si parlalo stesso dialetto, distano pochi chilometri.

Dopo Roma, questo grande diplomaticodella Chiesa fu inviato in missione dal Papacome Nunzio Apostolico in Iraq e primoNunzio in Giordania. I famosi accordi diOslo del 1993 avevano appena definito le re-lazioni fra Israele e Giordania. «Dato che laGiordania apparteneva al territorio del Pa-triarcato Latino di Gerusalemme, ebbi alloranumerosi contatti con l’Ordine del Santo Se-polcro», racconta affabilmente. «La situazio-ne in Iraq era difficile, a causa delle sanzioniinternazionali, ma i cristiani vivevano libera-mente la loro fede in pace», aggiunge, testi-mone di una serie di tragiche decisioni occi-dentali che hanno sconvolto il Medio Oriente

Mons. Giuseppe Lazzarotto: “Il miocuore è sempre a Gerusalemme”

Un grande diplomatico della Chiesa al servizio dell’Ordine del Santo Sepolcro.

Mons. Giuseppe Lazzarotto e il suo predecessore, Mons. Antonio Franco,salutano il Santo Padre Francesco durante un’udienza speciale.

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VIII N° 49 - INVERNO 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

e riversato sulle strade milioni di profughi ditutte le confessioni.

Sei anni più tardi, Mons. Lazzarotto partìper l’Irlanda, dove la Luogotenenza locale loha voluto far entrare nell’Ordine. Il diplomavenne firmato dal cardinale Carlo Furno –Gran Maestro dell’epoca – che il nuovomembro aveva avuto come professore allaPontificia Accademia ecclesiastica. L’arcive-scovo di Armagh – futuro cardinale SeanBrady – celebrò l’Investitura.

Dopo sette anni in Irlanda – periodo du-rante il quale il diplomatico, divenuto mem-bro dell’Ordine, instaurò belle amicizie spiri-tuali con i Cavalieri e le Dame – fu tempo dipartire ancora, questa volta per l’Australia,dove continuò a fre-quentare gli apparte-nenti all’Ordine, spe-cie in occasione del-la riunione annualeorganizzata a Can-berra, capitale fede-rale, per la domenicadelle Palme.

Fu una grande egioiosa sorpresaquella di essere ri-chiamato a Gerusa-lemme ormai sei an-ni fa, facendo il suo ingresso solenne al San-to Sepolcro il 25 novembre 2012, la vigiliadell’entrata al Santo Sepolcro anche del car-dinale O’Brien, allora nominato per la caricadi Gran Maestro da Papa Benedetto XVI.«Conobbi il Gran Maestro dell’Ordine inquell’occasione, senza immaginare che ungiorno sarei diventato il suo braccio destro aRoma», commenta Mons. Lazzarotto, ormaipienamente disponibile per assumere la fun-zione di Assessore. Egli infatti vive a Roma,non lontano dal Gran Magistero, in una casadove vari Nunzi in pensione continuano aprestare alcuni importanti servizi alla SantaSede.

Il suo motto episcopale, “In virtute Spiritus”– che può essere tradotto “nella potenza delloSpirito” – evoca il battesimo di Cristo nelGiordano, nonché la missione dei primi di-

scepoli che seguirono l’Agnello di Dio conaudacia e coraggio fino al suo dono della vitaper tutti gli uomini, a Gerusalemme.

«Il coraggio apostolico oggi – in un compli-cato contesto internazionale riguardo allaquestione di Gerusalemme – consiste nel fa-vorire un dialogo bilaterale, con la partecipa-zione della comunità internazionale», sottoli-nea l’Assessore dell’Ordine, difensore espertodella posizione della Santa Sede su tale tema:«la soluzione dei due Stati, rispettando lo sta-tus quo e le frontiere del 1967». «Tutto è lega-to a Gerusalemme – l’aspetto religioso, socia-le e politico – e si impone pertanto la massi-ma delicatezza per preservare gli equilibri eil carattere sacro della città santa per le tre

grandi religioni mo-noteiste».

Quando era Nun-zio in Israele, Mons.Lazzarotto lavorò ala-cremente all’intesafra questo paese e laSanta Sede riguardoai luoghi di culto e al-la tassazione degliistituti religiosi aventiun’attività commer-ciale, proseguimentoprogrammato dell’ac-

cordo fondamentale siglato nel 1993. «Tale auspicato accordo definitivo è quasi

concluso», si rallegra il diplomatico, «e rap-presenterà una garanzia fondamentale per laChiesa locale», come in Palestina, dove un si-mile accordo è stato già concluso nel 2015.

Più in generale, Mons. Lazzarotto senteche il suo cuore rimane sempre a Gerusalem-me, città che esercita su coloro che se ne in-namorano «un’attrattiva incredibile». «La no-stra missione – come membri dell’Ordine –consiste nell’aiutare ovunque nel mondo lecomunità cristiane a vivere questo richiamoluminoso, questo legame spirituale specialecon una terra scelta da Dio per il suo pianodi salvezza che continua oggigiorno e delquale siamo chiamati ad essere gioiosi canalidi compassione e unità».

François Vayne

‘‘Il coraggio apostolicooggi – in un complicatocontesto internazionaleriguardo alla questione diGerusalemme – consiste nelfavorire un dialogo bilaterale,con la partecipazione dellacomunità internazionale’’

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Durante il mese di Novembre il cardi-nale Edwin O’Brien ha visitato la Luo-gotenenza di Gibilterra dove ha pre-

sieduto la cerimonia di Investitura il 18 no-vembre. Pochi giorni prima della sua parten-za, il Gran Maestro aveva avuto modo di ren-dere una delle sue abituali visite al cardinaleAndrea Cordero Lanza di Montezemolo, As-sessore d’Onore dell’Ordine, durante la qualeha celebrato la Messa nel suo appartamento.Lo stesso weekend il cardinale Montezemoloè venuto a mancare e, oltre al cardinaleO’Brien, le più alte cariche dell’Ordine, pienedi riconoscimento per il servizio reso dall’As-sessore d’Onore, hanno partecipato il 21 no-vembre ai funerali.

Il 24 novembre, Sua Eminenza ha celebratol’Investitura di Mons. Andrew McLean Cum-mings e Padre Michael Sedor presso la Con-gregazione per le Chiese Orientali alla presen-za del cardinale Leonardo Sandri, Prefetto, edi tutto lo staff della Congregazione con laquale l’Ordine tratta con frequenza e collabo-ra all’interno della ROACO (Riunione delleOpere per l’Aiuto alle Chiese Orientali).

Il calendario del Gran Maestro

I Cavalieri e leDame delMessico attornoal Gran Maestroin occasionedell’Investituranel loro paeselo scorsodicembre.

Ad inizio dicembre il Gran Maestro, ac-compagnato dal Luogotenente Generale Ago-stino Borromeo, dal Governatore GeneraleLeonardo Visconti di Modrone e dal Vice Go-vernatore Generale Patrick Powers, si è recatoin Messico per presiedere l’Investitura di 18nuovi membri dell’Ordine in questa Luogote-nenza che si sta animando di nuove energie.

Durante questa Quaresima, il cardinaleO’Brien ha già previsto di recarsi per le Inve-stiture a Loreto (9-10 marzo) e a Copenhagen(17 marzo).

Il Gran Maestro è lieto di condivide-re la gioia delle Luogotenenze per leInvestiture e di presiedere questecerimonie. Per le Luogotenenze chedesiderassero invitarlo a questo sco-po, la richiesta deve essere inviataalla Segreteria del cardinale O’Brien([email protected]) con circa un anno emezzo di anticipo per permettere lanecessaria organizzazione.

CONSULTARoma, 13-16 Novembre 2018

Ogni cinque anni, tutti i Luogotenenti e i Delegati Magistrali si riuniscono attorno al Cardinale Gran Maestro

e al Gran Magistero per discutere le grandi questionidella missione e della vita dell’Ordine.

Accompagniamo già da ora i partecipanti a questa storicariunione con la nostra preghiera!

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Nato il 22 marzo 1949, Jean-Marie Fau-gère, cristiano impegnato, è sposato epadre di cinque figli. Generale del-

l’esercito (seconda sezione), il nuovo Luogote-nente dell’Ordine per la Francia è stato allie-vo dell’Accademia militare di Saint-Cyr (classe“Général Gilles”, 1969-1971). Ha prestato ser-vizio nei corpi di truppa (artiglieria blindata,paracadutista, servizi segreti militari), nonchénello Stato Maggiore centrale a Parigi, a livellioperativi e regionali. Ha conseguito il brevet-

to della Scuola superiore di guerra, il diplomadell’ENSTA e ha frequentato il Corso superio-re di armamenti nucleari.

Il Generale Faugère ha concluso la sua car-riera da ufficiale come Ispettore Generaledell’esercito. È stato presidente del G2S(gruppo di riflessione di esperti costituito daufficiali dell’esercito di terra, seconda sezio-ne), presidente della Federazione delle asso-ciazioni della cappellania cattolica per l’eser-cito francese, nonché Consigliere alla difesadel Gruppo THALES.

Le responsabilità di direzione e comandoche ha assunto in campo militare – assiemeall’esperienza umana così acquisita – aiute-ranno il nuovo Luogotenente per la Franciadell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro diGerusalemme a condurre l’azione di Cavalierie Dame a servizio di tutti gli abitanti della Te-ra Santa, regione dove si decide in gran partela pace nel mondo.

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X N° 49 - INVERNO 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

Investitura a Roma del nuovoLuogotenente dell’Ordine per la Francia

Su proposta di Mons. Bernard-Nicolas Aubertin, arcivescovo di Tours eresponsabile ad interim della Luogotenenza per la Francia dell’Ordine

del Santo Sepolcro, il Gran Maestro, cardinale Edwin O’Brien, hadeciso di nominare un nuovo Luogotenente nella persona del GeneraleJean-Marie Faugère. Questi ha ricevuto l’Investitura nel corso di una

cerimonia solenne presso il Palazzo della Rovere, lo scorso 15 gennaio.

Investitura a Roma delGenerale Jean-Marie

Faugère, ufficialmentenominato nuovo

Luogotenente dell’Ordinedel Santo Sepolcro per la

Francia. La cerimonia –svoltasi a Palazzo della

Rovere – è statapresieduta dal cardinale

Edwin O’Brien, GranMaestro, in presenza delle

più alte autoritàdell’Ordine, nonché di

un’importante delegazionedella Luogotenenza per laFrancia, guidata da Mons.Bernard-Nicolas Aubertin.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 49 - INVERNO 2018

Gli ospiti erano suoi ex collaboratori, inparticolare per l’organizzazione delvertice del G7 a Taormina, in Sicilia, a

maggio 2017, prima che l’Ambasciatore pren-desse funzione come nuovo Governatore Ge-nerale dell’Ordine. Durante questo amichevo-le ricevimento, la maggior parte dei giovanifunzionari dello Stato italiano presenti, guida-ti dal ministro plenipotenziario AlessandroModiano, capo della delegazione della presi-denza italiana del G7, hanno potuto scoprirela missione e l’azione dell’Ordine in TerraSanta, esprimendo anche in alcuni casi il desi-derio di saperne di più. I legami così creati fa-voriscono senz’altro una migliore conoscenzadi questa istituzione pontificia.

Pubblichiamo di seguito una testimo-nianza raccolta in occasione di questo in-contro memorabile.

«Essere ospitati dall’Ambasciatore Viscontidi Modrone a Palazzo della Rovere è stato unvero onore, non solo per la bellezza della sedeche ha voluto generosamente condividere connoi ma anche e soprattutto perché ci ha datol’opportunità di incontrarci nuovamente.L’Ambasciatore è stato un ospite gentile e pie-no di attenzioni come, d’altronde, ci ha abi-tuato durante l’esperienza del G7, in cui è sta-to per tutti noi un mentore sempre disponibi-le e pronto a consigliarci e guidarci. Spero checi sarà presto occasione di rivederci e ricorda-re i bei momenti passati insieme e crearne dinuovi. Laureata in Lingue e Civiltà Orientali,e particolarmente interessata alla cultura ara-bo-musulmana, sono davvero contenta di co-noscere l’Ordine del Santo Sepolcro e la suaazione al servizio del dialogo interreligioso einterculturale. Questo incontro ha risvegliatoin me il desiderio di andare a visitare la TerraSanta. Sull’esempio dei membri dell’Ordine,ognuno di noi può essere un attore di media-zione in una logica di pace».

Viola Giangiordano

La visita degli ex collaboratoridel nuovo Governatore Generale

All’inizio del mese di dicembre, un centinaio di personedella Presidenza italiana del Consiglio dei Ministri sonostate accolte al Palazzo della Rovere dall’Ambasciatore

Leonardo Visconti di Modrone.

Il GovernatoreGenerale ha accolto i

suoi ex collaboratoriche avevano

partecipato con luiall’organizzazione del

G7, ricevendo daparte loro un regalo

che ben rappresentala ricca diversità della

cultura italiana.

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XII N° 49 - INVERNO 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

L’Ordine e la Terra Santa

Padre Pat-ton, qualisono stati i

legami storicifra la Custodia el’Ordine delSanto Sepolcro,prima della re-staurazione delPatriarcato Lati-no, e come con-sidera ora la col-laborazione coni Cavalieri e leDame che vengono in pellegrinaggio inTerra Santa?I legami storici con i Cavalieri del Santo Se-

polcro risalgono all’anno 1474 quando peristituzione pontificia il Custode di Terra Santaricevette la facoltà di creare i Cavalieri stessi.Si instaurò a partire da allora una relazioneistituzionale che si è sviluppata nel corso deisecoli con varie forme di collaborazione, so-prattutto in favore dei Luoghi Santi in genera-le e del Santo Sepolcro in particolare. L’ultimoCavaliere istituito dal Custode è stato lo stes-so Patriarca Valerga nel 1848. A partire daquel momento, relazioni più dirette si sonoconsolidate tra l’Ordine e il Patriarcato Lati-no.

Oggi i rapporti tra la Custodia e i Cavalierisono ispirati ad uno spirito di fraterna colla-borazione: ogni volta che fanno l’ingresso so-lenne al Santo Sepolcro o vengono in visita aGerusalemme e chiedono di incontrare anche

il Custode oquando voglionooffrire il loroaiuto per soste-nere qualcheprogetto in favo-re delle operedella Custodia diTerra Santa, an-che in memoriadella loro originee del loro legameoriginale con laCustodia e a be-

neficio dei cristiani locali.

La Custodia ha coordinato le attivitàpastorali della Chiesa Latina in TerraSanta durante alcuni secoli. Dopo la re-staurazione del Patriarcato Latino, nel1847, come si sono evolute le relazionifra queste due istituzioni ecclesiali?Fino all’anno 1516 la Custodia non poté in-

traprendere altre forme di apostolato se nonla presenza nei Santuari, la preghiera, le cele-brazioni liturgiche, l’accoglienza e la cura deipellegrini presso i luoghi di sua proprietà. Inseguito al cambio del regime nella regione,quando a quello mamelucco si sostituì quello,per certi versi più tollerante, ottomano, i fratidella Custodia diedero inizio all’attività pasto-rale presso le popolazioni cristiane locali. Apartire dall’anno 1555 si realizzarono i primirientri nella comunione della Chiesa Cattolicada parte di cristiani non cattolici del luogo, e

Il Governatore Generale Leonardo Visconti di Modronementre parla a Gerusalemme con Padre FrancescoPatton, Custode di Terra Santa.

La collaborazione fra la Custodia,il Patriarcato Latino e l’Ordine

del Santo SepolcroIntervista con il Custode di Terra Santa, Padre Francesco Pattonpubblicata integralmente sul nostro sito internet www.oessh.va.

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quindi la formazione delle prime comunitàparrocchiali “latine” intorno ai Santuari. Que-st’attività crescente nel tempo rese possibileper il beato Papa Pio IX, nel 1847, di creareuna diocesi latina in Terra Santa, che prese laforma di un “ristabilimento” o “restaurazione”del “Patriarcato Latino di Gerusalemme” (il ti-tolo di patriarca esisteva a partire dal Conciliodi Calcedonia; al tempo dei crociati venne ri-preso e sopravvisse dopo la loro sconfitta soloin Europa come titolo episcopale in partibusinfidelium. Nel 1847 fu “riportato in sede”).

Nel 1627, la Congregazione de PropagandaFide considerò la Custodia di Terra Santa unavera e propria missione in partibus infidelium,dichiarandola direttamente soggetta alla suagiurisdizione e riconoscendo ai Frati Minori idiritti parrocchiali in tutti i luoghi in cui ave-vano fondato conventi od ospizi.

La creazione delle nuove circoscrizioni ter-ritoriali cattoliche, specie quelle di rito latino,nel territorio della missione della Custodia,generava all’inizio, inevitabilmente, qualcheincertezza circa il preciso rapporto tra le ri-spettive giurisdizioni, di cui si occuparono di-

versi provvedimenti successivi della Santa Se-de.

Attualmente le questioni si possono ritene-re chiarite: nell’apostolato tra i fedeli dei luo-ghi, i Frati della Custodia si considerano so-stanzialmente a servizio delle Chiese Partico-lari, come i religiosi che esercitano l’apostola-to ovunque nell’orbe cattolico; mentre è sem-pre necessariamente propria ed originale lacompetenza della Custodia nei Luoghi Santida essa custoditi ed officiati a nome di tutta laCattolicità. Ancora oggi la Custodia svolgel’attività pastorale in 29 parrocchie e in nu-merose chiese, cappelle e succursali anche se,con l’avvenuta creazione ovunque di ChieseParticolari, la pastorale parrocchiale in quantotale è soggetta, come accade dappertutto perle parrocchie affidate ai religiosi, al governodegli Ordinari dei luoghi, a norma del dirittocanonico generale.

Dopo 170 anni di esperienza e di matura-zione possiamo dire che le nostre relazioni sisvolgono in uno spirito di massimo rispettodelle rispettive competenze e di collaborazio-ne reciproca, soprattutto in ambito pastorale.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 49 - INVERNO 2018

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Il Gran Magistero dell’Ordine inviamensilmente delle somme consi-stenti al Patriarcato Latino sola-

mente per le spese istituzionali (in me-dia €€ 600.000 al mese) – oltre a quantoconcordato per pro-getti annuali speci-fici. Può fornirciqualche esempioconcreto di questasovvenzione per-manente, raccon-tandoci come taleaiuto contribuiscapraticamente equotidianamente asostenere tutta ladiocesi di Gerusa-lemme?«Dalla sua restaura-

zione nel XIX secolo, ilPatriarcato Latino diGerusalemme beneficia delsostegno spirituale e finanzia-rio dell’Ordine Equestre delSanto Sepolcro. Oggigiorno,gran parte delle spese istitu-zionali di tale diocesi viene fi-nanziata grazie all’aiuto del-l’Ordine. A titolo esemplifica-tivo, possiamo citare i costidelle 42 scuole cattoliche, lespese mediche dei religiosi e ilCentro Nostra Signora dellaPace in Giordania, che si oc-cupa di bambini disabili e ri-fugiati iracheni. Desidero inol-tre sottolineare il supporto

Focus su due iniziative finanziatedal Patriarcato Latino con il

regolare aiuto mensile dell’Ordine

fornito a due importanti istituti, fra molti altridi cui avremo occasione di riparlare.

Innanzitutto, la Casa di riposo per anzia-ni di Taybeh. Creata nel 2002 nel villaggiocristiano di Taybeh, la ‘Beit Afram House’ ac-

coglie 26 persone anziane origina-rie di diversi luoghi della Palestina.Provenendo da famiglie molto po-vere o disastrate, la sistemazionepresso tale istituto rappresenta unasorta di sofferta lacerazione perqueste persone e i loro figli. In que-sta struttura, trovano un’assistenzamedica appropriata, un ambienteospitale e un accompagnamentospirituale, soprattutto grazie ai mis-sionari brasiliani che vivono qui.La ‘Beit Afram House’ è una strut-

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XIV N° 49 - INVERNO 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

Festa di Natale con i bambini di Gazaorganizzata dall’ufficio catechistico delPatriarcato Latino.

Sami El-Yousef, direttore amministrativo delPatriarcato Latino di Gerusalemme, risponde:

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Itempi forti della vita della Chiesa riporta-no tutti noi, ancora più del solito, con ilcuore e la mente in Terra Santa, nei luoghi

precisi in cui gli eventi della storia della sal-vezza si sono svolti. Durante l’Avvento e laQuaresima e nei giorni di Natale e Pasqua, Be-tlemme prima e Gerusalemme poi si animanoin maniera del tutto particolare. Innanzitutto èbene ricordare che non tutti i cristiani festeg-giano, ad esempio, il Natale nello stesso gior-no e così, nella ricchezza della diversità si “ap-profitta” per protrarre l’atmosfera gioiosa deltempo di Natale.

Questo Natale, il Middle East Council ofChurches ha proposto una serie di 12 minidocumentari intitolati“Ponti per Betlemme”(http://mecc.org/brid-ges-to-bethlehem/) permostrare come il Na-tale viene celebratonelle varie Chiese (or-todosse, cattoliche eprotestanti) del MedioOriente. A questo linktrovate il documenta-

rio realizzato con l’aiuto del Patriarcato Lati-no di Gerusalemme.

Ora che entriamo nel tempo quaresimale,possiamo sentirci particolarmente vicini atutti i cristiani locali e i pellegrini che ognivenerdì alle 15 si uniscono ai frati francesca-ni che percorrono la Via Dolorosa ricordan-do e meditando i momenti dal Cammino del-la Croce di Gesù fino al Golgota. Le ultimestazioni (dalla 10a alla 14a) del Cammino sitrovano all’interno della basilica del SantoSepolcro, tanto cara ai membri dell’Ordine.Altra tradizione del Patriarcato Latino di Ge-rusalemme durante le settimane che prece-dono la Pasqua è quella di effettuare ogni sa-

bato una proces-sione solenne al-l’interno dellabasilica del San-to Sepolcro sof-fermandosi neiluoghi emble-matici della Pas-sione del NostroSignore GesùCristo.

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 49 - INVERNO 2018

Fra Natale e Pasquain Terra Santa

tura riconosciuta e importante. Grazie all’Or-dine, le varie spese di funzionamento del cen-tro, nonché i costi per alloggiare i missionarinon gravano sulla Casa che, di conseguenza, èin grado di concentrarsi sulle cure mediche espirituali.

Inoltre, l’ufficio catechistico del Patriar-cato Latino. Diretto da una Suora del Rosa-rio, questo ufficio è stato creato nel 1994, alloscopo di fornire aiuto pedagogico e spiritualealle scuole cattoliche e ai centri catechisticidella diocesi. Potremmo menzionare il ritiro

annuale per i catechisti della Cisgiordania e diGerusalemme, la nuova edizione – recente-mente stampata – dei libri del catechismo peri giovani (scritti da un comitato di religiosi elaici), l’organizzazione degli spazi nei Luoghisacri della diocesi per incontri con i giovani,nonché la programmazione di strumenti edu-cativi, quali la presentazione pedagogica dellastoria del Patriarcato Latino di Gerusalemme.Il costo di tutte queste attività è principal-mente sostenuto dall’Ordine, che aiuta così laChiesa nella sua missione spirituale».

Se vi troverete in questi giorni in Terra Santa, condividetele vostre foto inviandole a [email protected]

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Nominato lo scorso settembre,Mons. Leopoldo Girelli succede aMons. Giuseppe Lazzarotto che ha

servito come Nunzio in Terra Santa dal2012 al 2017. Il nuovo Delegato Apostoli-co per Gerusalemme e la Palestina e Nun-zio Apostolico per Israele e Cipro, ha fat-to il suo ingresso solenne nella basilicadel Santo Sepolcro il 14 dicembre 2017.Mons. Girelli, 64 anni, ha precedente-mente ricoperto alte cariche diplomatichecome rappresentante della Santa Sede indiversi paesi dell’Asia, in particolare inIndonesia, a Timor Est, a Singapore, inMalesia e in Vietnam.

Diversi vescovi, sacerdoti, religiosi e reli-giose, consoli generali e fedeli hanno accolto,alla Porta di Giaffa, l’arcivescovo LeopoldoGirelli, nuovo rappresentante della Santa Se-de in Terra Santa. Dopo alcuni brevi saluti, ilcorteo si è avviato verso il Santo Sepolcro ac-compagnato dal ritmo delle mazze dei Kawas.

Giunto al Santo Sepolcro, il Custode di Ter-ra Santa, padre Francesco Patton, ha dato ilbenvenuto al Nunzio a Gerusalemme. Mons.Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apo-stolico del Patriarcato Latino, ha riflettuto sul

significato di tale ingresso al Santo Sepolcroprima di assumere qualsiasi incarico. «Venia-mo qui per chiarire a noi stessi chi siamo – hadetto l’arcivescovo – per vedere la Tombavuota e per credere, per dare testimonianza eproclamare che Gesù è il Signore». Ha poi ag-giunto: «veniamo qui anche per chiedere al Si-gnore di ispirarci e proteggere la nostra mis-sione e per portare a Lui le nostre domandeirrisolte … specialmente in questi giorni,quando la violenza e le incomprensioni sem-brano di nuovo prevalere, dove le comunità ei popoli sembra rifiutino di riconoscere i dirit-ti dell’altro e dove la santità dei Luoghi delleScritture diventa fonte di divisione invece cheluogo di preghiera per tutti i popoli».

Il Nunzio, in piedi davanti all’Edicola re-centemente restaurata, ha ringraziato i vesco-vi, i vicari, le diverse comunità cristiane, iconsoli generali e tutti i presenti alla cerimo-nia. Egli ha anche espresso i suoi caldi senti-menti ai «fratelli e sorelle di fede musulmanaed ebraica in Terra Santa, sperando in un au-mento di comprensione reciproca, dialogo efraternità».

(Fonte: Patriarcato Latino di Gerusalemme)

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XVI N° 49 - INVERNO 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

Mons. Girelli, nuovo DelegatoApostolico per Gerusalemme

e la Palestina e Nunzio in Israele

Il nuovo Delegato Apostolico per Gerusalemme e la Palestina, Nunzio in Israele e a Cipro, il giorno delsuo ingresso solenne al Santo Sepolcro.

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«Siamo venuti in Terra Santa per in-contrare i suoi giovani, ascoltare leloro voci e pregare per la giustizia e

la pace. Nonostante il conflitto distruttivo checontinua e l’approccio di chi ha in mano il po-tere che favorisce la divisione, la nostra fedein Dio ci dà speranza per quel futuro miglioreche questi giovani cercano. […] Sono proprio igiovani che trovano il coraggio di perseguirela giustizia e sfidare le divisioni che sono stateimposte loro. Sono le scuole e i progetti ideatidai giovani che abbattono le barriere e forni-scono alle persone gli strumenti per alimenta-re la tolleranza. Sono giovani volontari, comequelli che lavorano con L’Arche a Betlemme,con Beit Emmaus a Qubeibeh e gli ordini reli-giosi a Gaza che stanno dando prova di uma-nità in questa società ferita».

Queste parole sono parte del comunicato fi-nale del Coordinamento Terra Santa al termi-ne della sua visita del 2018 dal 13 al 18 gen-naio. Il Coordinamento Terra Santa è statoistituito alla fine del ventesimo secolo su invi-to della Santa Sede con lo scopo di visitare esostenere le comunità cristiane locali di TerraSanta ed è costituito da vescovi provenienti datutta l’Europa, dal Nord America e dal Suda-frica.

Il tema dell’educazione e il suo contributoper costruire un futuro di pace è stato il filorosso che ha guidato gli in-contri della delegazione. Il14 gennaio il gruppo si èrecato a Gaza per vederecon i propri occhi la situa-zione in questo territorioparticolarmente toccato dalconflitto.

Fra le realtà visitate c’èstata chiaramente quelladelle scuole del PatriarcatoLatino di Gerusalemme. IlDirettore Generale delle

scuole del Patriarcato in Palestina ed Israele,Padre Iyad Twal, ha mostrato l’importanza diqueste istituzioni come strumenti di pace egiustizia grazie al ruolo che svolgono nel favo-rire la coesistenza e l’interazione all’internodella società. Altre visite hanno portato la de-legazione ad incontrare gli studenti dellascuola ebraica Mor Jewish High School e ungruppo di studenti della facoltà di legge del-l’università ebraica di Gerusalemme che stu-diano la questione del multiculturalismo e sioccupano di casi legati a fenomeni di discri-minazione. Il Coordinamento ha voluto vede-re anche realtà nelle quali i giovani sono coin-volti come volontari (in una casa per anziani aQubeibeh) e progetti che si occupano di favo-rire l’impiego giovanile (come quello portatoavanti dall’Università di Betlemme).

I vescovi terminano il loro comunicato conun appello alle proprie comunità affinché agi-scano in solidarietà con i giovani di Terra San-ta «attraverso il sostegno delle organizzazioniche contribuiscono a creare posti di lavoro,fornire alloggi e facilitare il dialogo; attraversola preghiera e organizzando pellegrinaggi chepromuovono l’incontro e il sostegno alla po-polazione locale; attraverso una posizione ri-soluta contro tutti coloro che cercano di crea-re ulteriori divisioni, specialmente tra i nostrileader politici».

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 49 - INVERNO 2018

L’educazione, chiavedella speranza in Terra Santa

Visita 2018 del Coordinamento Terra Santa.

Costituito da vescovi provenienti dall’Europa, dal Nord America e dal Sudafrica,il Coordinamento Terra Santa è stato istituito su invito della Santa Sede con loscopo di visitare e sostenere le comunità cristiane locali di Terra Santa.

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Dalla Luogotenenza per la Svizzera so-no partite due iniziative che favorisco-no una migliore conoscenza dell’Ordi-

ne: un’App per smartphone e tablet per imembri e la realizzazione di maglie con il lo-go dell’Ordine che permetterà di far scoprirequesta istituzione anche a chi ancora non laconosce.

La nuova App “OESSH” rende più accessi-bile l’annuario dei membri della Luogotenen-za svizzera, sempre aggiornato, così come tut-te le informazioni importanti concernentil’Ordine. Già molti membri della Luogotenen-za utilizzano regolarmente questa App – di-sponibile in tedesco, francese ed italiano –che mette a disposizione dati personali, indi-rizzo, numeri di telefono ed email indicandoanche la funzione, la categoria e la Delegazio-ne. Un campo di ricerca e numerosi filtri per-mettono di trovare più facilmente le personein questione, sapendo che si può chiamare di-rettamente dall’applicazione il numero di tele-fono, scrivere un SMS o un’email o inserire ilmembro nei propri contatti personali.

Oltre a facilitare il contatto e la comunica-zione, su questa App si possono trovare noti-zie aggiornate riguardo all’Ordine e alla Chie-sa Universale e diversi documenti in formatoPDF: inviti e informazioni riguardanti glieventi, gli statuti e le direttive, le preghiere ealtro. Nella sezione del calendario è disponibi-le la descrizione di tutti gli appuntamenti diinteresse per i membri con indicazione delladata, del luogo e dell’ora e con la possibilitàdi inserirli direttamente nell’agenda elettroni-ca personale.

Un’altra iniziativa della quale la Luogote-nenza per la Svizzera si è fatta promotrice inquest’anno è quella della vendita di magliettecon il logo dell’Ordine da vendere a Cavalieri,

Dame ed amici sensibili alla nostra missioneper sostenere ulteriormente con il ricavato inostri fratelli e sorelle di Terra Santa. Dal mo-mento del suo ingresso nell’Ordine nel 2016,Paola Moroni Stampa si è chiesta come poter-si concretamente impegnare all’interno dellaLuogotenenza e nel marzo 2017 ha presentatoil progetto delle polo “brandizzate” al Consi-glio di Luogotenenza che l’ha approvato.

«La polo vuole proprio questo: indicarel’appartenenza o la vicinanza di chi la indossaall’Ordine. Ho pensato ad esempio a come sa-rebbe bello che tutti i partecipanti ai pellegri-naggi indossassero la maglietta bianca e rossache ci rende subito riconoscibili come gruppo,per il motto iscritto sul retro del colletto

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XVIII N° 49 - INVERNO 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

Due iniziative della Luogotenenzaper la Svizzera

La vita delle Luogotenenze

Le polo della Luogotenenza per la Svizzeradonate al Gran Maestro e al GovernatoreGenerale dell’Ordine dal Vice GovernatoreGenerale per l’Europa, Giorgio Moroni Stampa,e da sua figlia Paola, promotrice dell’iniziativa.

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«Dico a tutti i Luogotenenti del mon-do di organizzare un pellegrinag-gio con le loro Luogotenenze in

Terra Santa. I membri che vivono un pellegri-naggio non saranno più glistessi e anche il loro modo diessere Cavalieri e Damecambierà. L’esperienza delpellegrinaggio tocca nel pro-fondo del cuore». Di ritornodal primo pellegrinaggio uffi-ciale della Luogotenenza del-l’Ordine per il Brasile – Riode Janeiro (una delle duepresenti nel paese) in TerraSanta e a Roma, la Luogote-nente Isis Penido racconta diun’esperienza che «più cheun viaggio è un incontro conDio».

Guidati da Mons. André Sampaio, Prioredell’Ordine, i 28 pellegrini hanno trascorso 13giorni di scoperta, ascolto, preghiera e condi-visione. La scelta di partire per un pellegri-

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NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

N° 49 - INVERNO 2018

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Cavalieri e Dame del Brasilein Terra Santa

«Quando torni da un pellegrinaggio non sei più lo stesso»

Il pellegrinaggio della Luogotenenza brasiliana di Riode Janeiro ha portato i suoi membri in Terra Santa epoi a Roma dove hanno avuto la gioia di potersalutare personalmente il Gran Maestro.

“Deus lo vult”», racconta Paola Moroni Stamparicordando poi le prime vendite della polodell’Ordine: «In occasione dell’Investitura au-stro-svizzera a Salisburgo abbiamo inauguratole vendite: la nostra piccola boutique è statapresa d’assalto. Cavalieri e Dame svizzeri, au-striaci e tedeschi, come pure la folta delega-zione belga, e i molti invitati d’onore nonhanno saputo resistere all’acquisto delle belle

polo, confezionate in Svizzera con materialedi ottima fattura e qualità».

Due momenti fraterni hanno visto a fineottobre la consegna delle magliette a Roma alCardinale Gran Maestro, al Governatore Ge-nerale e al Luogotenente Generale e nel mesedi novembre a Mons. Pizzaballa durante ilpellegrinaggio in Terra Santa dei Cavalieri eDame della Sezione della Svizzera Italiana.

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XX N° 49 - INVERNO 2018NewsletterLA CROce Di gERUSALEMME

Sono passati 50 anni dall’Istituzione della Luogotenenza per l’Italia Settentrionale e i Ca-valieri e le Dame hanno ben voluto celebrare questo anniversario l’11 novembre presso

la Chiesa di Santa Maria della Pace a Milano, sede della Luogotenenza, con un concerto dimusica classica tenuto dal complesso sinfonico Ars Cantus composto da più di 200 elementitra voci bianche, coro ed orchestra sinfonica. Il Luogotenente Roberto Giuliano Protto havoluto ricordare e ringraziare i Cavalieri e Dame che 50 anni fa hanno dato inizio a questastruttura periferica dell’Ordine. In occasione di questa ricorrenza riportiamo alla memoriaanche le toccanti parole che san Giovanni Paolo II ha rivolto ai rappresentanti delle Luogo-tenenze per l’Italia Centrale e Settentrionale nel dicembre 1983: «intendo esservi vicino conla mia parola di incoraggiamento. Ancora con san Paolo vi dico: “Non stancatevi di fare ilbene” (2 Ts 3, 13). Io conto molto sulla vostra presenza, sulla dedizione generosa e comple-tamente disinteressata a così nobile causa, sull’entusiasmo che vi viene dal servire la Chie-sa, provvedendo alle necessità più urgenti di una eletta porzione di suoi figli. In tale testi-monianza cristiana e in così valida attività caritativa desidero che continuiate a distinguervi,e prego perché il Signore vi sostenga e il suo Spirito vi illumini nelle scelte di ogni giorno».

Al concerto, che è stato anche un modo per esprimere la presenza dell’Ordine nel territo-rio, hanno assistito più di 400 persone.

I 50 anni della Luogotenenzaper l’Italia Settentrionale

naggio non è sempre scontata, come testimo-nia Angela Graell che non appartiene all’Or-dine ma ha deciso di unirsi al gruppo: «Nientenella vita capita per caso. Ho ricevuto l’invitoda Isis Penido per partecipare al pellegrinag-gio; all’inizio rifiutai l’invito ma poi sentii diessere chiamata ad unirmi ed entrai a far par-te del gruppo».

L’11 settembre il gruppo ha avuto modo divivere un’esperienza stupenda: l’Investituradi due Dame, Isabelle Lessa e Luiza Gazola,alla basilica del Santo Sepolcro. Isabelle com-menta: «Dicono che chi conosce la Terra San-ta dopo non è più lo stesso. Ed è vero. L’ener-gia e la presenza di Dio che si sentono inognuno dei luoghi che abbiamo visitato mihanno completamente trasformata. Ma, anco-ra più di questo, ricevere l’Investitura a Geru-salemme è stato un momento indescrivibile eindimenticabile e un grande onore. Conferma-re la mia fede cattolica e i miei propositi cri-stiani, rinnovare le promesse battesimali nelfiume Giordano e partecipare ad una cerimo-nia unica ai vespri della mia Investitura nellacappella del Golgota all’interno della basilica

del Santo Sepolcro: tutto questo è stato unabenedizione e motivo di ringraziamento a Dioper avermi concesso l’opportunità di sentirlopiù presente nella mia vita».

Il gruppo ha proseguito il suo viaggio versoRoma dove ha partecipato all’udienza con Pa-pa Francesco e dove è stato poi ricevuto nellasede del Gran Magistero dell’Ordine dal GranMaestro, il cardinale Edwin O’Brien. Que-st’incontro «ci ha riempiti di gioia e ha raffor-zato la certezza che la Luogotenenza per ilBrasile – Rio de Janeiro sta camminando sullastrada giusta nel rispetto dello Statuto dell’Or-dine e della gerarchia della nostra Chiesa», hacommentato la Luogotenente.

Terminato il pellegrinaggio, si rientra alleproprie case ma è proprio lì che i frutti delpellegrinaggio maturano e portano beneficionella vita della Luogotenenza, della comunitàecclesiale e della società nella quale si vive.

Trovate sul nostro sito www.oessh.va l’intervistaalla Luogotenente Isis Penido nella quale raccon-ta la vita della Luogotenenza per il Brasile – Riode Janeiro.


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