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Nel Cuore dell'Antica India

Date post: 11-Mar-2016
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Emozionante immersione nell’antica cultura e nelle spiritualità dell’India, frutto dell’esperienza diretta ed entusiasta di un ricercatore indipendente che da quarant’anni si dedica allo studio delle tradizioni metafisiche di questo Paese; Nel cuore dell’antica India e del suo divino Canto rappresenta un’opportunità da non perdere per tutti coloro che vogliono farsi un’idea chiara, o approfondire la propria conoscenza, su questo affascinante ma complesso mondo dottrinale, composto da più visioni filosofiche e strade per la realizzazione di Sé. Vyasa Sante condurrà il lettore in un suggestivo itinerario che partendo dalla storia antica delle civiltà aryane prosegue con la descrizione delle loro usanze e della loro cultura, fino alla scoperta della vera essenza delle principali dottrine spirituali sorte in questa terra leggendaria. Dal Buddismo all’Induismo, con le sue due più importanti scuole di pensiero Duale e Non Duale, passando per il Tantra, potremo avventurarci lungo i sentieri
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NEL CUORE DELL’ANTICA INDIA E DEL SUO DIVINO CANTO La Bhagavad Gita di Vyasa Sante
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NEL CUOREDELL’ANTICA INDIA

E DEL SUO

DIVINO CANTO

La Bhagavad Gitadi

Vyasa Sante

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Nel cuore dell’antica Indiadi

Vyasa Sante

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Questo libro è stato pubblicato unicamente con le limitate risorse dell’autore. Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che potranno

aiutare in qualsiasi modo a promuoverlo e a farlo conoscere.

www.laBhagavadgita.it

Tutti i diritti relativi al copyright sono riservati allo stesso autore del libro

ISBN:

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Nel Cuore

dell’aNtiCa iNdia e del suo diviNo CaNto

La Bhagavad GitaIl Canto del Beato

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Presentazione dell’autoreL’inizio del viaggioLa storia di una terra antica e leggendariaLa società vedicaIl rispetto per la vita e l’amore per la muccaI fondamenti della cultura vedica tradizionaleSiddhartha il Buddha e il suo SentieroIl Buddismo in IndiaLe dottrine vediche del sommo BeneIl risveglio del TantraShiva, il Divino AssolutoShankaracharya, il grande maestro della visione Non DualeL’eredità preziosa di ShankaracharyaLa grandiosa visione del Dio Personale presentata dal Visnuismo Il Dio KrishnaLa Bakti come strada suprema per DioL’estatico maestro ChaitanyaLa competizione tra Shivaismo Impersonale e Visnuismo PersonalistaLe due visioni in OccidenteLa grande democrazia spirituale dell’IndiaIntroduzione alla Bhagavadgita, il Canto del BeatoSullo scenario della BhagavadgitaLa Bhagavadgita. Il Canto del BeatoAlla fine e all’inizio di tutto

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Indice

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Presentazione dell’autore

Il misticismo dell’antica India ha sempre suscitato in me una forte at-trazione. Fin da quando ero molto giovane avvertivo un forte richiamo per quella terra che mi affascinava. La prima volta che potei farci un lungo viaggio fu nel 1977 e, nonostante i miei impegni di lavoro e familiari, negli anni successivi ho potuto farvi ritorno ancora molte volte. Mi sembrava che al mondo non esistesse niente di più importante che trovare delle risposte alle tematiche esistenziali e gli argomenti presentati da alcune dottrine mi risuonavano così convincenti che, in periodi diversi, mi sono accostato a più di una facendone esperienza attiva e praticandone i principi. Ho avuto quindi la fortuna di poterne respirare da vicino le essen-ze, giungendo pian piano a conoscere bene la cultura tradizionale dell’India con le sue diverse spiritualità. Ho sempre sentito che queste erano capaci di dare risposte esaustive e appaganti alla mia natura curiosa e irrequieta. Poi, con il tempo, il mio approccio e la mia partecipazione ad una specifica pratica sono andati a sfumare ma in me non è cambiato l’interesse di fondo e la voglia di continuare a indagare sul tema. In alcuni periodi lo studio e l’analisi comparativa di queste correnti di ricerca mi hanno così tanto appassionato che non finiva di stupirmi la loro complessa profondità; questo mi ha permesso di continuare a scoprire dettagli e quadri d’insieme di questo vastissimo mondo sempre più chiarificanti. In questo modo mi sono potuto fare abbastanza bene un’idea sugli scenari socioculturali dell’India antica, che da sempre hanno ospitato tan-tissimi maestri e mistici appartenenti a più correnti filosofiche per la realiz-zazione di Sé. Senza dubbio considero la conoscenza di queste tradizioni sapienziali come un tesoro estremamente prezioso per l’animo umano e capace di dagli quelle risposte esistenziali che attende da sempre.

Sebbene con l’età io sia diventato piuttosto riservato e la maggioranza delle persone che frequento non conosce questo mio interesse, non di rado

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mi è capitato di finire a parlare della spiritualità orientale con qualcuno, oppure di guardare casualmente un documentario televisivo sull’India as-sieme a qualche amico che, sapendomi amante di questa cultura, puntual-mente mi domandava con interesse ulteriori informazioni per capirne di più. Ogni volta però constatavo che non era per niente facile spiegare e ricollegare quello che veniva magari descritto sullo schermo, oppure ciò che era conosciuto dell’India, con la sua antica e famosa saggezza. Serviva fare sempre varie premesse e chiarimenti. Spesso ne erano rappresentate o conosciute situazioni secondarie e anche fuorvianti da essa. In queste occasioni mi rendevo conto più che mai di quanto fosse dif-ficile, per una persona interessata a saperne di più, raccogliere tutte le in-formazioni necessarie per comprendere questo fantastico mondo; avrebbe dovuto leggere molti libri giusti e dedicargli molto tempo.

Sono state proprio queste considerazioni a stimolare in me la riflessio-ne sulla possibile stesura di un libro che fosse capace di dare una panorami-ca spazio-temporale per illustrare il vivere umano in quest’antica terra e che facesse anche conoscere le fioriture delle sue sublimi dottrine e le fragranze contenute nelle loro essenze, in grado quindi di sintetizzare il cuore di que-sto ambiente culturale e di trasmettere il piacere che deriva dal conoscerlo.

Ma non è mai stato facile per nessuno illustrare bene anche una sola delle tante tradizioni mistiche indiane penetrandone l’anima e, anche riu-scendovi, questo lavoro sarebbe stato ben poco per rappresentare l’intero vasto panorama di visioni spirituali dell’antica India. Le diverse conclusioni presentate dalle singole correnti di ricerca, con le loro relative prospettive o visioni del Divino, rendono molto complesso esporre e ordinare l’argomen-to. Inoltre è difficile tradurre il linguaggio culturale di questa civiltà, così ricco di termini e di elaborati concetti estranei al vocabolario occidentale, che per esprimersi fa anche molto uso di miti e di metafore. Nel loro insieme queste difficoltà hanno sempre inibito e reso difficile la produzione di libri unici in grado di sintetizzare tutte queste conoscenze e sapienze in un solo testo, capace quindi di far conoscere questo complesso e affascinante mondo a un pubblico ben più ampio dei soli appassionati del settore.

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Come se tutto ciò non bastasse davanti al mio progetto avevo un’ulteriore difficoltà di non poco conto; infatti, pur avendo letto molto sull’argomento, questa era la prima volta che mi stavo per avventurare nella scrittura. Mi sembrava perciò che fosse una bella presunzione credere di riuscire a illustrare in un libro l’intero profilo storico e culturale di questo Paese e delle sue variegate spiritualità, un’impresa ancor più ardua descriverne e comparar-ne le diverse essenze. Ma indubbiamente il tema in discussione è sempre stato per me molto suggestivo ed entusiasmante e la semplice idea di concepirne la trattazione in forma scritta, pensando a come esporre gli aspetti più profondi che connotano il tema, mi faceva sentire nel mio intimo davvero gioioso e anche vivificato da una simile sfida; questo mi ha reso ottimista e così l’avventura è iniziata.

Sotto un profilo pratico, lo scrivere per dare una veste organica a questo ambiente con le sue varie visioni del Divino, si è rivelato essere per me un’oc-casione unica e molto arricchente in quanto mi ha permesso di ordinare e approfondire il mio sapere. L’incoraggiamento e il sostegno amorevole di mia moglie Devy sono stati fondamentali perché io potessi immergermi nel lavoro di scrivere che mi ha coinvolto per più di tre anni; questo è stato per me uno speciale periodo di Grazia e, nonostante tutte le difficoltà e i miei limiti oggettivi, mi sono stupito spesso di come il libro andava a comporsi trattando in modo esaustivo i vari argomenti, fino ad assumere un senso di compiutezza di gran lunga superiore alle mie aspettative iniziali. So che ogni cosa si compie solo al momento giusto e che a quel tempo, quando ero molto giovane, non avrei nemmeno avuto la maturità intellettuale per apprezzare questa sintesi descrittiva. Tuttavia, per come questa sa essere penetrante e completa, in qualche modo ora rappresenta per me quel libro ideale che avrei voluto trovare e leggere quarant’anni fa, quando mi accostai allo studio di queste antiche saggezze. Infatti, pur senza volermene rammaricare, nel corso della mia ricerca mi sono soffermato a lungo su dettagli di singole visioni che non tenevano conto delle altre correnti dottrinali, quindi le mie conoscenze su questo stratificato insieme di spiritualità sono cresciute lentamente. Soltanto dopo aver preso familiarità con l’essenza delle principali scuole, sono riuscito ad avere una visione d’insieme più completa dei tanti maestri

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di questa terra e dei loro diversi insegnamenti, riuscendo anche a inquadrare Quello che tutti li unisce. Quindi, con tutta la passione che potevo ed usando un linguaggio il più vicino possibile alla nostra cultura, nella speranza di trasmettere anche ad altri il piacere che deriva dalla conoscenza di quest’incredibile mondo, ho raccon-tato nelle pagine che seguono l’essenza di tutte queste tradizioni e conoscen-ze. Per concludere, posso ancora dire di essere grato per aver sperimentato spesso molta gioia e contentezza durante il lavoro di composizione e stesura del testo. Devo però ammettere che quando ho iniziato a proiettarmi come autore di un’opera ambiziosa come questa, la quale pretende di trattare e far luce su un tema così vasto e profondo, ho iniziato ad avvertire anche un certo disagio che ha animato in me un’inattesa conflittualità. Questo non tanto per la preoccupazione che, non avendo alcun titolo o riconoscimento che renda merito ai miei saperi, sarei potuto apparire come una persona poco credibile per trattare l’argomento, quanto per non aver capito come pormi in modo adeguato in quel ruolo senza entrare in conflitto con qualche parte di me. Non credo che la questione fosse causata da una mia eccessiva timidezza, infatti certe volte, nel testo, ho usato addirittura dei toni accesi per esprimere adeguatamente il pensiero di alcune dottrine. Ma all’idea di farmi personal-mente portavoce di realtà così magnifiche che hanno il sapore dell’Eterno e dell’Infinito, venivo ugualmente colto da un certo imbarazzo e da una specie di pudore. Perciò, visto che il mio nome o altri particolari su di me non avrebbero comunque dato maggiore luce all’argomento, per molto tempo, nel corso della scrittura, ho pensato di non voler comparire come autore del libro; la cosa mi faceva sentire anche più disinvolto e libero di esprimermi. In effetti non è semplice esporsi pubblicamente per presentare argomenti trascendentali come quelli contenuti in queste sublimi dottrine; è convenzione che simili temi non vengano trattati da persone ordinarie ma rimangano pre-rogativa di maestri Realizzati o di riconosciute autorità spirituali considerate esempi da seguire. Personalmente mi considero un ricercatore indipendente e un libero pen-satore che non teme i limiti imposti dai dogmi, tuttavia riconosco quanto sia delicato assumere il ruolo di parlare agli altri dell’Assoluto e della Realizzazio-ne spirituale senza aver ricevuto per questo un’apposita investitura da qualche autorevole maestro. Mi sembrava perciò appropriato e saggio che io rimanessi

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il più possibile dietro le quinte degli scenari spirituali che conosco e che descri-vo. Ma una volta ultimata la stesura del libro neppure questa idea di mante-nere un anonimato mi lasciava soddisfatto, quanto meno perché costituiva un ostacolo per una mia partecipazione attiva alla sua promozione, nella quale invece adesso mi piaceva pensare di essere coinvolto. La conflittualità non era dunque ancora risolta; mentre nel mio animo c’era esultanza per avere l’opportunità di descrivere queste visioni esistenziali che vogliono mostrarci l’Assoluto, la mia comune personalità ancora non si sentiva adeguata per rivestire il ruolo di loro rappresentante. Mi sembrava che avrei perlomeno dovuto prepararmi un po’, indossando magari una sorta di veste sacra che andasse a sottolineare la suprema eccezio-nalità dell’argomento trattato e mi aiutasse a celebrarlo nel modo adeguato. Quindi, dopo prolungate indecisioni su come avrei potuto fare per sen-tirmi a mio agio in ogni parte di me, prendendo esempio dai grandi e ispirati scrittori dell’antica tradizione indiana, i quali per conferire maggiore autorevo-lezza al loro messaggio spirituale imputarono la paternità delle loro monumen-tali opere al mitico e divino compositore Vyasadeva, con l’umiltà necessaria per seguire almeno in parte le impronte di tali grandi anime, ho voluto anch’io aggiungere davanti al mio vero nome che è Sante quello di Vyasa, come per attribuire a lui, quindi ad un Potere superiore, l’ispirazione della mia scrittura. In ultimo ho dunque deciso di assumere il nome Vyasa Sante per firmar-mi come autore di questo libro che per qualche Grazia da me si è prodotto e che con grande piacere così vi presento.

Con voi per sempre Vyasa Sante

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Un omaggio a Sarasvati,la splendida Dea del Sapere.

Che Essa possa accompagnarcia scoprire le antiche tradizioni dell’India

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L’inizio del viaggio

Nel nostro mondo occidentale sono ancora molte le persone che non hanno mai sentito parlare della grande cultura che prosperò nelle civiltà dell’India antica, tuttavia oramai sono sempre di più quelle che considerano affascinanti queste tradizioni per la loro ricchezza filosofica e spirituale. Purtroppo però, anche tra questi, sono veramente pochi coloro che cono-scono davvero come la spiritualità sia stata vissuta nell’animo e nel quotidiano dai popoli di questa terra, come si è sviluppato il loro complesso pensiero e quali tratti distintivi questo abbia impresso alla loro storia. Quasi nessuno conosce infatti l’antica cultura vedica che fu all’origine di queste floride società, quella che potremmo dire ha da sempre animato in questi popoli l’aspirazione a voler raggiungere una piena realizzazione di Sé e trovare un possibile sommo Bene, un ideale paragonabile alla massima fioritura dello spirito umano in tutto il suo potenziale. In occidente sono infatti ancora poco conosciuti i percorsi intrapresi per questa ricerca e le dottrine che ne definivano i tracciati; ancor meno riusciamo ad immaginare quali siano i panorami sconfinati dello spirito che molti di que-sti ricercatori sono giunti a poter contemplare.

Di sicuro nella storia dell’uomo le civiltà indiane sono quelle che con più intensità e fervore di tutte le altre hanno cercato risposte esistenziali ai mi-steri della vita. E anche se per la cultura moderna oggi appare non credibile che queste antiche tradizioni abbiano potuto detenere conoscenze del mondo e dell’uomo molto più profonde e complesse dei nostri attuali saperi, possiamo comunque notare che tutte le persone che hanno conosciuto le loro spiritualità e sapienze, concordano nel dire che esse non hanno paragoni nel fornire rispo-ste esistenziali soddisfacenti alle varie tematiche della vita umana. Di fatto nella storia di queste civiltà tutti i loro migliori intelletti sono sempre stati coinvolti nella ricerca di strade metafisiche che potessero connettere l’uo-mo all’Assoluto; si sono così generate nel tempo moltissime grandi personalità ascetiche e carismatiche che hanno influenzato la società con alti ideali esisten-ziali dando anche origine a svariate dottrine di vita e di realizzazione di Sé.

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Unico nel suo genere è stato anche il libero confronto che qui si è potuto sviluppare tra le varie correnti di pensiero. Nell’antica India si è creato così l’ambiente ideale per lo sviluppo di una fiorente cultura spirituale, ricca di visioni esistenziali e di elaborati sistemi filosofici a sostegno dei percorsi di crescita e di Realizzazione. Per svariati millenni le civiltà sviluppatesi in questa regione hanno potuto vantare un patrimonio culturale di gran lunga superiore a quello di ogni altra società contemporanea. Il vasto sapere di questi popoli, oltre alle discipline formative basilari come la grammatica, la logica o la scienza dei numeri, trattava in modo ampio l’aspetto interiore e relazionale umano, ispirandone la visione etica e l’organizzazione sociale. Si studiava inoltre l’arte rituale per connettere l’individuo all’armonia del cosmo: essa era considerata come una scienza capace di indicare alle persone l’attitudine giusta da tenere nel momento presente per far fluire meglio la loro vita. Ma soprattutto questa cultura custodiva una conoscenza più segreta, di carattere iniziatico, capace di rivelare le mappe metafisiche e le vie dello spirito che possono condurre l’essere umano alla piena realizzazione di Sé e al di sopra di ogni condizione del mondo. Nell’antichità la quantità di trattati e di grandi composizioni ispirate a tali forme di sapere era così copiosa che, in certi periodi storici, le opere letterarie create in questa terra sono state più numerose di quelle prodotte nel resto del mondo. Tutte le popolazioni limitrofe hanno sempre nutrito grande rispetto e ammirazione per la ricca cultura dell’India; essa influenzò soprattutto i popoli che confinavano con questo territorio a nord e a est, i quali ne adottarono dottrine e visioni filosofiche che guidarono lo sviluppo della loro cultura e del loro pensiero. Fino a un migliaio di anni fa anche dalla Cina e dagli altri paesi dell’Estremo Oriente giungevano in India degli studiosi, che sarebbero poi divenuti guide spirituali nei loro paesi, che qui si recavano in centri di formazione paragonabili alle odierne università. Ma anche gli intelletti più acuti appartenenti alle civiltà occidentali, fino al bacino del Mediterraneo, hanno sempre tratto ispirazione da questa cultura e qui vi hanno trovato dei maestri di pensiero.

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Anche i grandi pensatori greci, padri dello sviluppo intellettuale filosofico europeo, facevano forte riferimento ai saperi di queste tradizioni. L’antica India ha apportato così un grande contributo al patrimonio cultura-le e intellettuale dell’umanità anche se ormai, da molto tempo, in tutto l’Occi-dente si sono perse le tracce dell’influenza che essa ebbe in passato.

Ad ogni modo possiamo anche dire che le sue conoscenze spirituali più preziose sono sempre rimaste custodite all’interno del proprio territorio, celate e protette da una grande stratificazione culturale che per noi occidentali è dif-ficile da comprendere nella sua complessità. Infatti, oltre ad avere una forma pensiero molto diversa dalla nostra, questa si esprime quasi sempre con un linguaggio simbolico, per giunta molto ricco di miti, metafore e argomentazio-ni che talvolta sembrano contraddittorie e non in sintonia con il nostro back-ground culturale. Inoltre alcuni dei simboli della tradizione indiana che rappresentano il Su-premo Divino risultano incomprensibili alla nostra cultura che è incapace di decodificarli. Il loro linguaggio, probabilmente, potrà anche sembrarci troppo arcano e certe tradizioni potrebbero apparirci discutibili. Tutto ciò scoraggia e rende poco penetrabili tali spiritualità anche a chi avrebbe per esse un poten-ziale interesse. Ad ogni modo per le persone del nostro mondo l’ostacolo più grande per accedere direttamente a questo patrimonio sapienziale rimane l’impressionante vastità che nel suo insieme ha questa cultura, con le sue singole dottrine già am-pissime di contenuti. Ciò ne rende difficile una conoscenza profonda e globale e ovviamente ne nasconde anche gli insegnamenti più intimi. Di fatto essi risultano accessibili solo a pochi individui che vi hanno dedicato uno studio approfondito e questo a mio avviso è un vero peccato, perché credo che oggi molti intelletti aperti e sensibili potrebbero apprezzare davvero tanto queste saggezze e conoscenze. Sostenuto da tale convinzione, mi offro dunque con piacere di accompa-gnarvi in un viaggio virtuale nell’antica terra dell’India, alla scoperta di questo fantastico mondo culturale e delle sue profonde tradizioni spirituali.

Nel nostro itinerario, per illustrare e rendere comprensibile il quadro di que-sto variegato mondo composto da più famiglie di dottrine, ho utilizzato la me-tafora della foresta, habitat ideale dove assieme le diverse spiritualità sono nate, hanno prosperato e sono fiorite.

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Vi inviterò quindi a fare una sorta di volo panoramico al di sopra di que-sta selva, per vedere come le principali correnti mistiche si sono sviluppate sprigionando ognuna una propria fragranza. Tuttavia le semplificazioni necessarie a descrivere nel suo insieme un tale complesso ambiente, non faranno scadere il libro ad una guida superficiale per persone che non conoscono il Paese. Esso infatti ci porterà pian pia-no nel cuore più profondo della cultura tradizionale indiana e potrà essere molto utile anche a chi sta già studiando o seguendo uno dei suoi cammini spirituali, permettendogli così di vedere in che modo questo si è originato e come si è sviluppato influenzato dall’ambiente che lo circonda, quali altre dottrine gli abitavano accanto, nonché assistere al vivace confronto dialetti-co sempre intercorso tra queste. Infatti in India, per lunghissimo tempo, le diverse correnti spirituali hanno convissuto in uno spirito maturo di reciproco rispetto e tolleranza, mantenendo viva allo stesso tempo una rivalità e un’animata competizione filosofica; anche questo fatto può creare un certo disorientamento in chi sta tentando di conoscere questa dimensione filosofico-culturale, così la nostra esposizione si propone di essere il più imparziale possibile e di dare adeguata voce alle principali visioni, in modo da poter illustrare con chiarezza e og-gettività la storia e lo sviluppo di questo antico mondo e dei suoi saperi.

Se ancora non abbiamo avuto occasione di sviluppare un po’ di familiari-tà con la cultura indiana e il suo linguaggio, per riuscire ad apprezzare bene le visioni esistenziali fiorite in questa terra, talvolta sarà necessario oltre-passare i limiti dei nostri preconcetti culturali, adattandoci ai loro modi di pensare che partono da fondamenti e logiche diverse; ma non ho dubbi che sarà interessante e piacevole scoprire certe visioni della vita guardandole da prospettive differenti, che senz’altro sono più ampie e affascinanti di quanto potremmo pensare. Di fatto, quasi sempre, le nostre idee inerenti la spiritualità risultano piut-tosto limitate e poco utili per comprendere l’ampiezza delle loro concezioni esistenziali e delle loro conoscenze metafisiche. Anche il comune concetto occidentale legato al termine Dio è spesso inappropriato e fuorviante per descrivere le loro visioni del Divino e Ciò a cui tendono queste spiritualità. Quindi, per indicare Quello che potremmo anche definire come l’Asso-luto Spirito Universale, all’inizio del libro useremo la formula più generica

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di Supremo Divino, e non di Dio, perché questa definizione ci lascerà più liberi di comprenderLo nei diversi modi in cui i tanti maestri delle diverse tradizioni, strada facendo, ce Lo presenteranno.

Come introduzione al nostro viaggio virtuale, racconteremo la storia di questa terra e le vicende che hanno attraversato le sue antiche e floride civil-tà; conoscendo solo l’odierna India sarebbe infatti molto difficile immagina-re lo splendore e la gloria del suo lontano passato. Per giungere a comprendere bene le saggezze delle tradizioni che stiamo andando a scoprire, accederemo dunque in modo graduale al cuore delle loro spiritualità perché, di fatto, solo conoscendo la vita di un popolo e la sua cultura si può intendere appieno il senso del suo pensiero più profondo. Così nei primi capitoli, per ottenere una visione complessiva degli scena-ri sociali di un simile ambiente, getteremo uno sguardo anche sugli usi e i costumi tipici della tradizione. Questo ci aiuterà a comprendere meglio lo spirito che ha animato queste genti che per millenni hanno abitato all’ombra di questa foresta. Andremo poi a scoprire i principi basilari dell’originaria cultura vedica che è stata il fondamento di questo profondo sistema di pensiero e delle sue concezioni esistenziali e religiose. Così proseguendo sarà più facile pene-trare nel segreto delle conoscenze metafisiche contenute nelle dottrine più importanti che visiteremo. Potremmo quindi osservare lo sviluppo e le fioriture di queste principali spiritualità, facendo conoscenza anche dei loro più grandi e rappresentativi maestri; in questo modo saremo in grado di farci un’idea chiara dei vari in-segnamenti e di quel sommo Bene a cui tutti aspiravano.

In ultimo ascolteremo direttamente l’antica voce della celebre Bhagavad-gita che ci presenterà il messaggio più intimo di questo patrimonio di sag-gezza. Ci addentreremo quindi a conoscere questo sacro Poema riconosciuto dai maestri di ogni scuola come un’autorevole guida per la realizzazione di Sé. Di fatto tra le numerosissime e voluminose scritture sacre di tutte le tra-dizioni spirituali indiane, essa è quella che meglio sa rappresentare in sintesi, e nell’insieme, i profondi saperi di questo antico popolo di saggi. Anche noi potremo così renderci conto di come questo testo spirituale, che continua ad affascinare e conquistare il cuore di tanti intellettuali del

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nostro mondo, esponga con chiarezza i molti aspetti trascendentali del Su-premo Divino e il modo in cui noi possiamo comprenderLo.

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Emozionante immersione nell’antica cultura e nelle spiritualità dell’India, frutto dell’esperienza diretta ed entusiasta di un ricercatore indipendente che da quarant’anni si dedica allo studio delle tradizioni metafisiche di questo Paese; Nel cuore dell’antica India e del suo divino Canto rappresenta un’opportunità da non perdere per tutti coloro che vogliono farsi un’idea chiara, o approfondire la propria conoscenza, su questo affascinante ma complesso mondo dottrinale, composto da più visioni filosofiche e strade per la realizzazione di Sé.

Vyasa Sante condurrà il lettore in un suggestivo itinerario che partendo dalla storia antica delle civiltà aryane prosegue con la descrizione delle loro usanze e della loro cultura, fino alla scoperta della vera essenza delle principali dottrine spirituali sorte in questa terra leggendaria. Dal Buddismo all’Induismo, con le sue due più importanti scuole di pensiero Duale e Non Duale, passando per il Tantra, potremo avventurarci lungo i sentieri già calcati dagli innumerevoli ricercatori del sommo Bene, arrivando infine a comprendere come ogni cosa esistente, compresi noi stessi, costituisca un tutt’uno con l’Assoluto.

Con una prosa scorrevole e coinvolgente l’autore ci racconterà anche la vita straordinaria e la predicazione illuminante dei più famosi maestri spirituali indiani come Buddha, Shankaracharya e Chaitanya, offrendoci una panoramica comprensibile ed esaustiva dei loro diversi insegnamenti e anche di Quello che tutti li unisce.

La narrazione si conclude con un tuffo nella Bhagavadgita, la scrittura sapienziale più celebre e rappresentativa delle tradizioni spirituali dell’India. Vyasa Sante ci guiderà sapientemente alla conoscenza di questo testo sacro, proponendo una versione dell’opera di facile lettura, frutto di un attento studio comparativo tra le migliori traduzioni dal sanscrito, volto a evidenziarne i significati universalistici originali e mettere il testo al riparo da interpretazioni scolastiche faziose.


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