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News Asscuolapuntocom

Date post: 26-Mar-2016
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Notiziario della rete degli Insegnanti in Comunità
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Ci sono le scuole. E poi ci sono le strade nelle quali si trovano mille possibilità per imparare o disimparare a camminare. Lì crescono quei ragazzi che non stanno mai in nessun contenitore, quelli “un po’ fuori un po’ dentro”, quelli che la scuola non riesce ad acchiappare veramente e ai quali rinuncia troppo spesso. Quelli che a volte, dopo mesi o anni, approdano nelle comunità terapeutiche. In quel “buco” di mezzo dove la propo- sta scolastica è spesso troppo lontana dalla vita dei ragazzi, si potrebbe fare moltissimo, ma non si fa mai abbastanza. Ecco lo spazio, anzi il tempo della PREVENZIONE. In Italia ci sono 100 insegnanti che lavo- rano in quello spazio di mezzo, facendo da ponte tra l’istituzione scolastica e la comunità terapeutica, provando a tes- sere fili di congiunzione che arricchiscano entrambi i luoghi educativi. Hanno un piede in scuola e l’altro in comunità, gli occhi e le orecchie attente ad ascoltare il bisogno che emerge dalla strada. Non hanno l’orologio, perché non c’è orario da seguire quando si lavora per ri- significare l’esperienza di chi è cresciuto in contesti senza orizzonti e senza cura per la crescita di sé. Devono avere, invece, una bella cassetta degli attrezzi! Infatti ci vuole motivazione profonda, dedizione, attenzione, coraggio, creatività e idee per lavorare in quel “buco di mezzo”. I ragazzi hanno bisogno di maestri e di strade affascinanti che riescano a farli alzare dalle panchine del centro com- merciale per raggiungere un sogno. Oggi mancano i sogni, le strade e i maestri. Anche a scuola, dove questi ultimi dovrebbero abbon- dare, si ritrovano docenti stanchi e disillusi che fanno fatica a sostenere il peso del proprio impegno e hanno bisogno di essere sostenuti. Ed ecco allora l’insegnante-ponte che, arric- chendosi dell’esperienza in comu- nità, prova a portare l’attenzione educativa all’interno dei collegi docenti, propone formazioni interattive per far ritrovare il senso dell’ in-segnare; stimola i colleghi che non riescono più a reagire alla fatica o alla noia degli allievi; intercetta la dispersione scolastica, connette persone in rete per favorire comunità educanti e promuovere strategie per interve- nire. E poi, lavora a fianco degli operatori di comunità per accom- pagnare i percorsi dei ragazzi, dentro la fatica, verso un recupero dell’autostima e della voglia di “imparare” di nuovo. Gli INSEGNANTI IN COMUNITÀ sono sparsi sul territorio nazionale, dal nord al sud, sostenuti dal Miur che crede in questo impegno. Nonostante le distanze, cercano di trovarsi e coordinarsi per condivi- dere esperienze e formazioni. Questa news nasce proprio per aiu- tarli in questa direzione. A tutti loro, a tutti noi, buon cammino! Grazia L. Insegnanti che costruiscono ponti. News 1 Autunno 2012 Caro lettore, questa è la prima news pensata per insegnanti che lavorano presso enti o comunità terapeutiche. Nasce con l’obiettivo di condividere idee e tenere insieme tante buone prassi attivate in vari territori d’Italia e spesso poco conosciute. E’ una news aperta: sono graditi i contributi di chiunque voglia regalare una bella esperienza maturata come insegnante-ponte.
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Page 1: News Asscuolapuntocom

Ci sono le scuole. E poi ci sono le stradenelle quali si trovano mille possibilità perimparare o disimparare a camminare. Lìcrescono quei ragazzi che non stannomai in nessun contenitore, quelli “un po’fuori un po’ dentro”, quelli che la scuolanon riesce ad acchiappare veramente eai quali rinuncia troppo spesso. Quelli chea volte, dopo mesi o anni, approdanonelle comunità terapeutiche. In quel “buco” di mezzo dove la propo-sta scolastica è spesso troppo lontanadalla vita dei ragazzi, si potrebbe faremoltissimo, ma non si fa mai abbastanza. Ecco lo spazio, anzi il tempo della PREVENZIONE. In Italia ci sono 100 insegnanti che lavo-rano in quello spazio di mezzo, facendoda ponte tra l’istituzione scolastica e lacomunità terapeutica, provando a tes-sere fili di congiunzione che arricchiscanoentrambi i luoghi educativi. Hanno unpiede in scuola e l’altro in comunità, gliocchi e le orecchie attente ad ascoltareil bisogno che emerge dalla strada. Non hanno l’orologio, perché non c’èorario da seguire quando si lavora per ri-significare l’esperienza di chi è cresciutoin contesti senza orizzonti e senza cura perla crescita di sé.Devono avere, invece, una bella cassettadegli attrezzi! Infatti ci vuole motivazioneprofonda, dedizione, attenzione, coraggio, creatività e idee per lavorare inquel “buco di mezzo”.I ragazzi hanno bisogno di maestri e distrade affascinanti che riescano a farli alzare dalle panchine del centro com-merciale per raggiungere un sogno.

Oggi mancano i sogni, le strade e imaestri. Anche a scuola, dove questi ultimi dovrebbero abbon-dare, si ritrovano docenti stanchi edisillusi che fanno fatica a sostenereil peso del proprio impegno e hannobisogno di essere sostenuti. Ed eccoallora l’insegnante-ponte che, arric-chendosi dell’esperienza in comu-nità, prova a portare l’attenzioneeducativa all’interno dei collegi docenti, propone formazioni interattive per far ritrovare il sensodell’ in-segnare; stimola i colleghiche non riescono più a reagire allafatica o alla noia degli allievi; intercetta la dispersione scolastica,connette persone in rete per favorire comunità educanti e promuovere strategie per interve-nire. E poi, lavora a fianco deglioperatori di comunità per accom-pagnare i percorsi dei ragazzi, dentro la fatica, verso un recuperodell’autostima e della voglia di “imparare” di nuovo. Gli INSEGNANTI IN COMUNITÀ sonosparsi sul territorio nazionale, dalnord al sud, sostenuti dal Miur checrede in questo impegno. Nonostante le distanze, cercano ditrovarsi e coordinarsi per condivi-dere esperienze e formazioni. Questa news nasce proprio per aiu-tarli in questa direzione. A tutti loro, a tutti noi, buon cammino!

Grazia L.

Insegnanti che costruiscono ponti.

News 1

Autunno 2012

Caro lettore, questa è la prima news pensata perinsegnanti che lavorano presso enti o comunità terapeutiche. Nasce con l’obiettivo di condividere idee e tenere insieme tante buone prassi attivate in vari territori d’Italia espesso poco conosciute.E’ una news aperta: sono graditi i contributi di chiunquevoglia regalare una bella esperienzamaturata come insegnante-ponte.

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Insegnanti in ComunitàLe Associazioni di servizio in Italia

L'associazione

Costituita da personale educativo, docente, e dirigenteutilizzato presso enti di cui al D.P.R: 309/90 che, in qualitàdi mediatori dell'apprendimento e di tecnici della formazione e dell'educazione, si occupano di promo-zione del benessere, di persone in condizione di abban-dono scolastico, di prevenzione e recupero da situazionidi disagio psico-sociale e di devianza, di formazione deidocenti, degli educatori e dei genitori.

Le finalità

•Garantire e sostenere lo sviluppo della professionalitàdocente maturata nell'incontro con le situazioni di disa-gio giovanile.•Migliorare i percorsi formativi sul disagio, l'emargina-zione e la prevenzione•Fornire consulenza e formazione a insegnanti e opera-tori sociali.•Promuovere formazione sociale ai gruppi attivi nellarealtà territoriale.•Favorire l'attivazione di reti e risorse per la prevenzione.•Fornire supporto ai giovani accolti nelle comunità te-rapeutiche.•Definire un modello di identità professionale specifica.•Adoperarsi perché i profili specifici della professiona-lità siano certificati e riconosciuti.•Ottenere che le modalità delle utilizzazioni da partedel Ministero garantiscano una continuità di interventoche consenta l'attuazione di progetti anche a medio elungo termine

Gli obiettivi del docente in comunità(Legge 448/1998 art.26 , comma 8)

•Realizzazione di attività didattiche e di recupero scola-stico•Incrementare il conseguimento di diplomi di licenza discuola media inferiore e superiore per prevenire il rischio diabbandono scolastico•Proseguire nell’attività di trasferimento delle risorse di co-noscenza e di esperienze che il Centro ha accumulato inquesti anni utilizzando la collaborazione con il CSA e altrienti, non occasionalmente ma in modo organico e conti-nuativo.•Consolidare nelle scuole équipe stabili di docenti ade-guatamente formati sulle problematiche educative legatealla crescita dei preadolescenti e degli adolescenti.•Promuovere nelle scuole équipe stabili costituite da tuttele componenti della scuola (docenti, personale ATA, stu-denti, genitori, istituzioni del territorio, realtà associativeche ruotano attorno alla scuola) per attivare processi dimediazione tra le diverse componenti operando in un’ot-tica di collaborazione e assunzione di responsabilità.•Collaborare alla formazione dei genitori perché possanoacquisire consapevolezze utili a svolgere in modo più se-reno il loro prezioso ruolo educativo.•Costruire un supporto stabile con le scuole, per indivi-duare eventuali situazioni a rischio e intervenire utilizzandole risorse esistenti, in particolare offrire sostegno ai genitori,attraverso l’ascolto in colloqui individuali e lavori digruppo, agli insegnanti con incontri finalizzati a migliorarela relazione con la classe e la gestione della stessa.•Dare continuità e coerenza a tutti gli interventi di infor-mazione sul disagio e la dipendenza che il Centro svolgesul territorio, su richiesta di Enti pubblici o di associazioni.

Asscuolapuntocom

Gli insegnanti che lavorano presso enti e comunità terapeutiche da alcuni anni si incontrano insieme

nell’Associazione Nazionale dei Docenti in Comunità, per confrontare e condividere esperienze e buone prassi.

ASSCUOLApuntoCOM

In Italia ci sono 100 insegnanti che

lavorano presso enti o comunità.

A giugno 2012 molti di loro si sono ritrovati

al convegno dell’Associazione e hanno

eletto il nuovo direttivo.

Ecco qui di seguito i nominativi.

Per contattare

ASSCUOLAPUNTOCOM

scrivi una mail a:

[email protected]

Presidente Lazzaretto Monica [email protected] Cooperativa Olivotti Mira (VE)Vicepres. Zanni Roberta [email protected] Fondazione CEIS ModenaSegreteria Elia Angelo [email protected] Gruppo Abele TorinoConsigliere Falbo Maria Grazia [email protected] Centro La Tenda NapoliConsigliere Pani Cecilia [email protected] Comunità Sant'Egidio Roma Consigliere Marsili Daniela [email protected] Associazione Insieme Borgo S.Lorenzo (FI)Cons. onorario Gasparini Luigi [email protected] Comunità Villa Gorizia LeccoCons. onorario Gigliozzi Giulia [email protected] CEIS don Mario Picchi Roma

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Insegnanti in ComunitàLe Associazioni di servizio in Italia

ASSCUOLApuntoCOM

Presidente Lazzaretto Monica [email protected] Cooperativa Olivotti Mira (VE)Vicepres. Zanni Roberta [email protected] Fondazione CEIS ModenaSegreteria Elia Angelo [email protected] Gruppo Abele TorinoConsigliere Falbo Maria Grazia [email protected] Centro La Tenda NapoliConsigliere Pani Cecilia [email protected] Comunità Sant'Egidio Roma Consigliere Marsili Daniela [email protected] Associazione Insieme Borgo S.Lorenzo (FI)Cons. onorario Gasparini Luigi [email protected] Comunità Villa Gorizia LeccoCons. onorario Gigliozzi Giulia [email protected] CEIS don Mario Picchi Roma

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2012

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Continuiamo ogni giorno ad immaginare una scuolache ci piace.Continuiamo ogni giorno ad agire per questo. Per unascuola attenta che non parta dalle mancanze madalle capacità, che valorizzi il potenziale di ogni sin-golo, che stimoli le capacità creative, che educhi allabellezza.Spoleto: In una scuola Primaria Le Corone, tempopieno, abbiamo realizzato alcuni progetti che hannocontribuito a costruire la scuola in cui crediamo.Abbiamo attivato un progetto parallelo di laboratorio teatrale:

uno per tutti i bambini del plesso (circa 180);l'altro, serale, per insegnanti e genitori interessati.

A fine anno gli spettacoli sono stati due: quello dei bambini per i genitori e quello di insegnantie genitori per i bambini, una sorta di dono reciproco. Il percorso fatto insieme ha creato una serie di stimo-lanti reazioni a catena: la scuola è divenuta uno spazio maggiormente condiviso, da amare,

curare, modificare, abitare insieme, non un luogoestraneo e asettico. L'abbiamo utilizzata di sera peri laboratori e per le prove, di pomeriggio o di dome-nica è divenuta un laboratorio di sartoria e sceno-grafia, è stata spazio scenico per alcuni spettacoliitineranti, diventando così un luogo in trasforma-zione, che apre altri spazi e altri tempi di coopera-zione. Inoltre si è costituito un gruppo di genitori molto par-tecipativo e collaborativo che negli anni ci ha aiu-tato per la costruzione di molti eventi: la preparazione di feste, di uscite, il progetto di unascuola estiva...L'esperienza di laboratorio teatrale per genitori ed in-segnanti è durata tre anni, ogni anno il gruppo hascritto e realizzato uno spettacolo. L'ultimo di questi ed anche il percorso di training tea-trale si è svolto nella Comunità terapeutica per tos-sicodipendenti Don Guerrino Rota di Spoleto; ilgruppo era formato da bambini, genitori, insegnantie ospiti della Comunità. Continua

Barbiana: luogo che evoca speranzaanche se il tempo cerca di cancel-larne il ricordo.Al seminario proposto dal progettoAlbachiara nel luogo in cui l’educa-tore Don Milani ha realizzato unmodo di essere scuola attenta a tutti,erano presenti anche 5 insegnanti incomando presso le comunità tera-peutiche.Il seminario di quest’anno che haavuto per titolo “La scuola che cipiace”, è il secondo che viene pro-posto ad insegnanti ed educatori, edè stato principalmente un bel mo-mento di riflessione condivisa sulsenso dell’insegnare. Hanno portatostimoli Cesare Moreno (maestri distrada di Napoli), Chiara Ramon (do-cente di pedagogia all’Università diTorino), Maria Grimaldi (curatrice diun libro sul magistrato Caponnetto),ma anche le nostre colleghe: Mo-nica Lazzaretto (I.C. presso la Coope-rativa Olivotti di Mira–VE)

neo-presidente di Asscuolapuntocom eFrancesca Cengarelli (I.C. presso il Centro disolidarietà Don Guerrino Rota – Spoleto).E’ proprio la testimonianza di coloro che vi-vono quotidianamente con i ragazzi chefanno “più fatica”, quelli che non ce lafanno ad essere “presenti” nella scuola at-tuale, che ci ha stimolato a riprendere il no-stro lavoro, impegnandoci perché la scuolasia attenta e accogliente per tutti. L’incontro é stato un’occasione per scoprire“compagni di viaggio” interessantissimi eper allargare le reti delle nostre relazioni nonsolo professionali.L’ultimo giorno l’emotività era tanta anchetra di noi Insegnanti in comando, per esserciincontrati, per aver vissuto insieme tre giornidi condivisione intensa, per aver imparatoancora qualcosa di utile da poter proporree sperimentare nelle nostre comunità. Bella conclusione al seminario è stato l’in-contro con uno dei ragazzi di Don Milani,Michele Gesualdi, proprio nell’aula dellacanonica di Barbiana. Un incontro appas-sionato, forte e stimolante.

Grazie anche al nostro contributo latre giorni è stata profonda e coin-volgente. Monica, con il suo inter-vento “adulti che in-segnanoassieme: cercare nuovi equilibridentro la complessità” è riuscita afar ritrovare le motivazioni e le emo-zioni del nostro agire sempre più im-pegnativo. Francesca attraverso letecniche del “teatro dell’oppresso”ha concluso il seminario coinvol-gendo tutti in una sintesi interattivache ha fatto emergere gli elementiessenziali emersi dagli interventi. E’stata proprio una bella occasioneper confermare e far conoscere laricchezza che arriva dal nostro im-pegno nelle comunità.

Angelo E.

Il percorso Albachiara, avviatonel 2004 con il 1° Campus diMontecatini, si propone di costruire una rete di relazionitra singoli, istituzioni e organizzazioni sociali che siimpegnano concretamentesui territori per l’affermazionepiena della cittadinanza.

... Incontrarci per ripartire.

2° seminario per ritrovare “LA SCUOLA CHE CI PIACE”Scarperia e Barbiana (FI) 7-9 Settembre 2012

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A Spoleto.Francesca

insegnante in una comunità Ceis,

ha creato un ponte interessantissimo

tra scuola e comunità,fondendo insieme

prevenzione e recuperoattraverso il teatro

L’erbavoglio: educare alla bellezza.Continuiamo ogni giorno ad immaginare una scuolache ci piace.Continuiamo ogni giorno ad agire per questo. Per unascuola attenta che non parta dalle mancanze madalle capacità, che valorizzi il potenziale di ogni sin-golo, che stimoli le capacità creative, che educhi allabellezza.Spoleto: In una scuola Primaria Le Corone, tempopieno, abbiamo realizzato alcuni progetti che hannocontribuito a costruire la scuola in cui crediamo.Abbiamo attivato un progetto parallelo di laboratorio teatrale:

uno per tutti i bambini del plesso (circa 180);l'altro, serale, per insegnanti e genitori interessati.

A fine anno gli spettacoli sono stati due: quello dei bambini per i genitori e quello di insegnantie genitori per i bambini, una sorta di dono reciproco. Il percorso fatto insieme ha creato una serie di stimo-lanti reazioni a catena: la scuola è divenuta uno spazio maggiormente condiviso, da amare,

curare, modificare, abitare insieme, non un luogoestraneo e asettico. L'abbiamo utilizzata di sera peri laboratori e per le prove, di pomeriggio o di dome-nica è divenuta un laboratorio di sartoria e sceno-grafia, è stata spazio scenico per alcuni spettacoliitineranti, diventando così un luogo in trasforma-zione, che apre altri spazi e altri tempi di coopera-zione. Inoltre si è costituito un gruppo di genitori molto par-tecipativo e collaborativo che negli anni ci ha aiu-tato per la costruzione di molti eventi: la preparazione di feste, di uscite, il progetto di unascuola estiva...L'esperienza di laboratorio teatrale per genitori ed in-segnanti è durata tre anni, ogni anno il gruppo hascritto e realizzato uno spettacolo. L'ultimo di questi ed anche il percorso di training tea-trale si è svolto nella Comunità terapeutica per tos-sicodipendenti Don Guerrino Rota di Spoleto; ilgruppo era formato da bambini, genitori, insegnantie ospiti della Comunità. Continua

... Incontrarci per ripartire.

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Tutti insieme contro il disagio.“L'immaginazione è un atto, non una cosa”

J.P. Sartre

(Continua)... E' stata un'esperienza di grande valoreper ciascuno di noi! Lo spettacolo che ne è nato èstato rappresentato sia in Comunità che in alcuniquartieri di Spoleto. Il titolo era “L'Erbavoglio è nelgiardino del re” . Ci siamo ispirati ad Alice nel paese delle meraviglieche intraprende un viaggio alla ricerca dell'“Erbavo-glio” ovvero della possibilità di autodeteminare leproprie scelte di vita. Alice farà molti incontri, in ultimo “Mastro Hora” personaggio preso in prestitodalla storia di Momo di Michael Ende che le riveleràil modo per appropriarsi del proprio tempo e dellapropria vita in maniera consapevole.Lo spettacolo poteva leggersi a vari livelli (quellodella fiaba per i bambini, quello del percorso indivi-duale per gli adulti) , inoltre è stato costruito sulle per-sone e con le persone del gruppo, era ironico,comico, ma anche serio e poetico. Un lavoro di tipocorale con una grande importanza alla compo-nente corporea: avere in scena adulti e bambini haofferto possibilità espressive e coreografiche ampissime. La cosa bella è stato mischiare realtà diverse, conoscersi, costruire qualcosa insieme; i ragazzi dellaComunità si sono sentiti partecipi di un progetto educativo finalmente dalla parte degli

adulti; i bambini (qualcuno delle medie) hanno in-contrato dei ragazzi poco più grandi di loro che sta-vano recuperando alcune scelte sbagliate, edhanno condiviso con loro e con i propri genitori unprogetto creativo; i genitori e le insegnanti, che di so-lito hanno il compito di educare, si sono messi ingioco semplicemente condividendo un'esperienzacon i propri figli, gli alunni e con un gruppo di “Ex tos-sicodipendenti”, persone, queste ultime, che nell'im-maginario collettivo sono da evitare; attraverso il “fare” insieme sono nate relazioni reali,non falsate da pregiudizi e stereotipi.Per me il teatro è davvero una scatola magica; per motivi meramente artistici ci permette di esseretutto, ma in un contesto educativo o terapeutico cida il permesso di non essere niente; non ci sono ruolinon c'è differenza tra adulto e bambino, educatoree utente, maestro e allievo, il più bravo e il menobravo; siamo persone in ricerca, partecipanti ad unostesso gioco, il gioco del racconto, dei personaggi,della fantasia, della realtà, delle emozioni, delle tra-sformazioni, un gioco dove tutto è possibile, doveognuno può sorprenderci, un gioco che va oltrequalsiasi schema, che ci libera, perchè forse ci insegna a credere che anche fuori dal palco nulla è impossibile. Francesca C.

Autostima e possibilità in scena.

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Page 7: News Asscuolapuntocom

Un’alleanza contro il disagio scolastico. Un incontromensile tra gli insegnanti, un consulente psicoeducativosempre a disposizione per valutare insieme il da farsi, ilcoinvolgimento dei genitori: sono questi alcuni dei ca-pisaldi del PROGETTO MIUR- CEIS “AGORA” messo apunto dal Gruppo Ceis e che durante quest’anno sco-lastico sarà sperimentata in due scuole modenesi e inistituti di altre tre regioni (Veneto, Puglia e Marche), gra-zie al sostegno del Ministero dell’Istruzione.Il disegno ha mosso i primi passi nel 2009. Dopo alcunegiornate di studio organizzate dal Ceis di Modena e dalMinistero dell’Istruzione si è deciso di partire quest’annocon una prima sperimentazione che coinvolgerà intutto otto istituti (quattro medie inferiori e quattro supe-riori) nelle regioni Emilia Romagna, Veneto, Marche, Pu-glia: complessivamente, circa 200 docenti e almeno400 genitori, oltre a tutti gli studenti che li frequentano.Nel modenese, in particolare, sono coinvolte la scuolamedia Volta di Bomporto e l’ITI Corni di Modena.L’obiettivo è mettere in campo iniziative in grado dicontrastare il disagio scolastico, prevenendo sia feno-meni di devianza e dipendenza sia gli abbandoni sco-lastici, sempre troppo elevati nel nostro Paese. Con il18,8% degli under 25 che hanno terminato il percorsoscolastico senza conseguire il diploma l’Italia è, infatti,oltre quattro punti sopra la media UE (14,1%) e quartul-tima nel vecchio continente: peggio di noi fanno soloSpagna, Portogallo e Malta. La situazione dell’Emilia-Ro-magna è migliore rispetto alla media nazionale, ma conil 14,9% si colloca comunque sopra la media UE (FonteIstat, Eurostat).Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale inve-stire sugli insegnanti, troppo spesso lasciati soli davanti

a un compito ogni giorno più complesso. Le iniziativenon mancano, ma il quadro non è omogeneo: spessoanche per gli insegnanti più attenti mancano occasionidi confronto e condivisione dei problemi che ognunopuò captare.Uno dei momenti più critici è, ad esempio, la parteci-pazione al primo anno delle superiori, oggi obbligatorio.Se il passaggio non viene gestito bene il rischio che i ra-gazzi siano bocciati e abbandonino la scuola cresce inmodo esponenziale. Il progetto, coordinato a livello na-zionale dal Gruppo Ceis per conto del Ministero all’Istru-zione, mette in campo una serie di strumenti perprovare a superare tutte queste difficoltà.Dopo la due giorni di lancio del progetto – a Modenal’11 e 12 settembre – ogni mese si svolgerà un incontroin ognuna delle due scuole con tutti gli insegnanti chevorranno aderire, per analizzare insieme situazioni pro-blematiche e trovare soluzioni. Per affrontarle, poi, saràa disposizione un consulente psicoeducativo contro ildisagio, che aiuterà insegnanti – e genitori – a metterein atto gli interventi più efficaci, coordinandosi con lealtre figure già attive in ambito scolastico, ad esempioper obiettivi specifici come l’orientamento per la sceltadelle superiori.La sperimentazione proseguirà durante tutto l’anno sco-lastico 2012/13. La proposta è stata lanciata a tutti i do-centi delle due scuole. Per aderire serve sicuramenteuna buona base motivazionale e gli insegnanti delledue realtà scolastiche coinvolte hanno già dimostratoprofessionalità, impegno e interesse negli anni passatipartecipando ad altre iniziative per la promozione delbenessere delle famiglie e degli studenti.

Daniela F.

Tutti insieme contro il disagio.

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A Modena Daniela ci racconta come gli insegnanti

in comunità hanno costruito ponti

per vincere la dispersione scolastica:

una sperimentazione condocenti e genitori

delle medie in situazioni a rischio.

Interrogarsi su educazione e motivazione per potenziare, sviluppare e innovare i processi formativi.

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Ecco a voi la prima news per insegnanti in comunità. Speriamo visia gradita!In questi mesi, il nuovo direttivodell’associazione Asscuolapunto-com ha fatto una grossa ricercaper reperire i nominativi di tutti gli insegnanti in distacco su comunitàterapeutiche, che ora vengonochiamati più semplicemente “insegnanti in comunità”.Non è stato facile perché, per questioni di privacy, il Ministero nonpuò fornire il nominativo dei co-mandati. Il lavoro solerte del diret-tivo ha permesso, però, direcuperare vecchi indirizzi mail e incrociarli con i nuovi. Abbiamoadesso tra le mani un elenco dicirca 100 docenti in comunità cheoperano in tutta Italia. Per aggior-nare questo elenco, avremo biso-gno che tutti voi che ci leggete ciinviaste una mail indicandoci la co-munità nella quale siete inseriti e leattività di cui vi occupate: ([email protected]) Questa è la prima news dedicata aquesto impegno.

Come ogni PRIMA, ci ha emozionato sognarla, pensarla, crearla e redigerla. Su questo numero abbiamo voluto rac-cogliere alcuni contributi e presentarvi le esperienze significative di Francesca diSpoleto e di Daniela di Modena; le loroesperienze costruiscono ponti tra scuolae comunità, tra prevenzione e recuperoe sono sono replicabili anche in altri terri-tori. Sono bellissimi esempi che spieganocosa significhi essere “insegnanti in co-munità”. Siamo certi che esistano tantealtre iniziative interessanti, che potreb-bero essere diffuse. Se volete regalarci un’idea che avetemesso in campo, saremo bel lieti di pub-blicarvi! Questa news vuole essere un“luogo di partecipazione”, che nascegrazie al contributo di tutti. Con questo intento, salutiamo tutti voiche operate in vari angoli dellaPenisola, ricordandovi che non siete soli:siete parte di una bellissima rete di colle-ghi appassionati e volenterosi che pro-vano a collegare ogni giorno strada escuola, fatica e possibilità, in uno sforzo diricerca educativa che continuamente sirinnova. A tutti, buon lavoro!

Asscuolapuntocom

Un regalo per tutti noi!

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Cari colleghi,


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