ESTATE METEOROLOGICA GIUGNO 2006 - AGOSTO 2006
METEOROLOGICABollettino dell’Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia
ANNO V NUMERO 3 SETTEMBRE 2006 SPEDIZIONE IN A.P.- ART.2 COMMA 20/C - LEGGE 662/96 - D.C.I. “UD”
LE RUBRICHE
ANALISI SINOTTICA SU
SCALA EUROPEA
I tratti salienti dell’ultima
stagione meteorologica
3
LINEA DI COSTA
L’andamento del livellomarino a Trieste
4
ALTA QUOTA
Osservazioni e commentida Alpi e Prealpi
5
LA CAPANNINA
Osservazioni e commentidalle quattro province
6/9
LA RADIAZIONE SOLARE
La curva di luce11
I COLORI DEL TEMPO
Immagini dal Carso12
Per ricevere il bollettino o richiedere informazioni si prega di scrivere a: Segreteria di METEOROLOGICA - Bollettino dell’UMFVG c/o DARIO GIAIOTTI, via Taviele 6/2, 33047 REMANZACCO (UD), E-mail: [email protected]
Nel corso dell'estate 2006 leattività esterne della nostra asso-ciazione, come ogni anno, sonostate ridotte al minimo, ciò non-ostante sono proseguite le attivi-tà interne, in modo particolarequelle rivolte alla riorganizzazionedel sito web dell'UMFVG che,finalmente, dotatosi anche di unforum può dirsi essenzialmentecompleto. Restano ancora dacompletare la parte relativa agliannali della famiglia Malignaniche, interamente scannerizzati,verranno inseriti assieme ad unaadeguata modalità di ricerca,all'interno del sito a disposizionedi tutta la collettività della nostraregione ma non solo. Oltre agliannali ben presto verranno inseri-ti nel sito anche i dati della seriestorica della famiglia, re-digitaliz-zati ed ulteriormente controllati.Questi dati e immagini, resi dis-ponibili essenzialmente graziealla disponibilità e lungimiranzadella famiglia che da oltre centoanni li raccoglie, saranno certa-mente fonte di interesse per icuriosi ma anche per gli studiosi.La scelta di dedicare molte risor-se a questa attività di recuperodei dati storici è una scommessadella nostra associazione che inquesto modo vuole dare il pro-prio contributo ad una semprepiù consapevole e consolidata
cultura climatica ed ambientale.Se infatti molti sono i siti web cheospitano forum e camere di dis-cussione, alcuni anche di altolivello tecnico-scientifico, moltopochi sono quelli che mettono adisposizione informazioni e datimeteorologici e ancora menoquelli che ospitano dati storici.Con questa attività di recupero ediffusione di dati meteo-climatici,assieme all'impegno costantenel realizzare questo bollettino egli Atti del Convengo, l'UMFVGvuole differenziarsi dalle altrerealtà associazionistiche, impe-gnandosi in attività che, forsemeno appariscenti nell'immedia-to, sono però molto importanti
nel medio e lungo termine.L'impegno, anche economico, ènotevole ma siamo consci chealla fine queste attività divente-ranno sempre più importanti edapprezzate non solo nel campodei meteo-appassionati maanche tra gli amministratori localiche sono i più importanti sosteni-tori economici della nostra asso-ciazione. L'estate 2006 è statoanche un importante momento dipreparazione del VI convegnodegli appassionati che quest'an-no si terrà il 15 ottobre nella pre-stigiosa cornice del Castello diGorizia. Come sempre la parteci-pazione al Conveno è gratuita eaperta a tutti.
PUNTO D’INCONTRO
in prima paginaInformazioni sull’attivitàdell’UMFVGFulvio Stel
SPECIALE
a pagina 2Il corpo d’acqua nel Golfo diTriesteCinzia Comici (Istituto Nazionale diOceanografia e GeofisicaSperimentale - OGS,Dipartimento di OceanografiaBiologica - BIO, Gruppo diIdrologia - IDRO)
EVENTI E LUOGHI
a pagina 10UN PÒ DI STORIA DELLA NEVE A TRIESTE
Seconda parte, il febbraio1985 e l’inverno 1985-86Stefano Zerauschek
Bollettino dell’Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia Reg. Trib. di Udine n. 4 del 26/02/2002Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia (UMFVG - O.N.L.U.S.), via Silvio Pellico n. 9, Cividale delFriuliMarco VirgilioMarco Virgilio, Renato R. ColucciDario GiaiottiStudio PF di Presello Denis & C., via Enrico Fermi n. 74, TAVAGNACCO
METEOROLOGICAPROPRIETÀ
DIRETTORE RESPONSABILE
REDAZIONE
SEGRETERIA
STAMPA
PUNTO D’INCONTRO
A CURA DI FULVIO STEL
ISSN 1827-3858
Sella Buinz, nel gruppo del Montasio, imbiancata il 13 agosto 2006 vistadall’altipiano del Canin (Alpi Giulie). Foto Renato R. Colucci
Pagina 2
SPECIALE
IL CORPO D’ACQUA NEL GOLFO DI TRIESTE
Episodi di maltempo in condizioni di stratificazione termica
A CURA DI CINZIA COMICI (ISTITUTO NAZIONALE DI OCEANOGRAFIA E GEOFISICA SPERIMENTALE - OGS, DIPARTIMENTO DI OCEANOGRAFIA BIOLOGICA - BIO, GRUPPO DI IDROLOGIA - IDRO)
Gli eventi di maltempo, talvol-ta particolarmente intensi, chesi verificano durante l'estatenel Golfo di Trieste, modificanospesso in modo sensibile lastruttura della colonna d'acqua.Tali variazioni hanno, di norma,carattere temporaneo o perma-nente a seconda del periodo incui hanno luogo. Infatti, gli epi-sodi temporaleschi che avven-gono durante i mesi di luglio eagosto comportano solitamenteun rimescolamento e una con-seguente omogeneizzazione ter-mica degli strati superficiali edintermedi della colonna d'acquafino ad una profondità che puòraggiungere 10-12 m. Ciò com-porta l'abbassamento dei valoridi temperatura per lo stratosuperficiale, un innalzamento diquelli relativi allo strato inter-medio e lo sprofondamento deltermoclino ad una maggioreprofondita (la temperatura nondiminuisce gradualmente versoil fondo del mare, ma ad unacerta profondita mostra unasorta di "gradino" detto "termo-
clino", al di sotto del quale latemperatura dell'acqua scendebruscamente). Tale situazioneperò viene successivamentemodificata in presenza di forteirraggiamento solare, bassivalori della velocità del vento etemperature dell'aria elevateche determinano il ristabilirsi,anche in tempi molto brevi,della stratificazione termicanegli strati superficiali e inter-medi.
Qualora il maltempo si verifi-chi alla fine dell'estate, invece,il ridotto irraggiamento solare ela diminuzione delle temperatu-re dell'aria comportano unminore e più lento riscaldamen-to della colonna d'acqua. In taleperiodo inoltre sono più fre-quenti gli episodi di vento forteche contribuiscono all'ulterioreomogeneizzazione termica delbacino.
Per meglio comprendere que-sti fenomeni, analizziamo duesituazioni particolari che sisono verificate durante l'estate2003.
Come è noto, la primavera el’estate del 2003 sono state, dalpunto di vista meteorologico,molto secche e calde. Questasituazione si è ripercossa anchenelle condizioni termo-aline delGolfo di Trieste; soprattuttodurante l'estate le caratteristi-che idrologiche del Golfo diTrieste erano alquanto diverseda quelle usuali (ad esempiotemperatura superficiale e salini-
tà molto elevate). I due episodi dimaltempo sono stati registratidurante alcune uscite in mare,che nel 2003 avevano una caden-za settimanale, condizioni meteo-marine permettendo. È statapresa in considerazione una sta-zione di campionamento postaal centro del golfo di Trieste eparte di un reticolo di stazioni…
Segue a pag. 12
Figura 1
Figura 4Figura 2
Figura 3
Pagina 3
DINAMISMO DEI CAMPI
Estate 2006
In conclusione del suo decor-so, la stagione primaverile cilasciava in eredità una configu-razione di tipo meridiano, conampia pulsazione bloccante dialta pressione sui settori occi-dentali europei. Tale configura-zione si conserverà per tutta laprima decade di Giugno, favo-rendo ancora lo stillicidio dimasse più fredde polari verso isettori centro-orientali del vec-chio continente, alle quali siopporrà una consistente avve-zione calda verso l’area atlanti-ca dello stesso comparto con-tinentale.
Per una svolta capace dimutare non l’impianto circola-torio ma l’ubicazione dei centriprimari, bisognerà attendere laseconda decade dello stessomese di Giugno, quando inpieno Atlantico cesserà la diver-genza del Polar Jet che a fineMaggio aveva determinato l’in-staurarsi della configurazionemeridiana (vedi Primavera). A talproposito l’approfondirsi delnucleo polare sul settore groen-landese, favorirà una maggior
spinta zonale sul settore cen-tro-nord oceanico, capace dideterminare la migrazionedella pulsazione dinamica anti-ciclonica verso i settori centra-li europei. Ecco così prodursi laprima onda calda sul settorecentro-meridionale europeo emediterraneo, peraltro rafforza-ta della spinta del cuneo dina-mico sahariano.
Quest’ultima figura trarràvigore da un precedente cut offciclonico attivo tra le Canarie ela penisola Iberica. A questopunto il nuovo assetto dei cen-tri primari contrariamente aquanto avvenuto in precedenza,troverà maggior equilibrio e ciòper la costante attività del vorti-ce polare sul settore compresotra il Labrador, la Groenlandia el’Islanda.
Pertanto il mese di Lugliosarà totalmente dominato dalnuovo schema circolatorio, confase depressionaria sul nordAtlantico e marcatamente anti-ciclonica dal nord Africa alcuore dell’Europa, in conse-guenza di una perfetta telecon-nessione tra i due centri prima-ri. Ne conseguiranno condizioni
termiche di molto superiori aivalori normali con punte anchedi 6°/8°C in eccesso per vastearee dell’ambito euro-mediter-raneo. La figura 1 coglie l’even-to descritto nella sua fase dimassima espressione. Si notialtresì il vasto campo livellatoal suolo, tipico segnale dellapresenza in quota dell’ondasahariana.
Successivamente e ciò quasia voler dimostrare una volta dipiù l’irrequietudine dei prece-denti periodi, con il mese diAgosto assisteremo a nuovi eradicali capovolgimenti.
Il mese in questione saràcaratterizzato da un’anomaliapressoria positiva sul settorecentro-settentrionale Atlantico,che troverà suo massimo svi-luppo nel corso della secondadecade.
Tale evento quasi a volerbilanciare l’assetto determina-tosi nel mese di Luglio, favoriràfrequenti incursioni di massepolari verso il cuore del vec-chio continente. Le irruzionimedesime favoriranno estesee complesse ciclogenesi sulcomparto europeo, con fase
climatica molto fredda, capacedi produrre uno scostamentoanche di 6°/8°C in menorispetto alle medie degli ultimiquarant’anni. La figura 2 cogliel’aspetto dominante della fasedecritta.
A questo punto si potrebbepensare ad un assetto monoto-no della circolazione ed inveceno! Come peraltro accaduto giàl’anno scorso, con la terzadecade dell’ultimo mese dell’e-state, il naturale processo diraffreddamento del nucleo arti-co, porrà fine all’anomaliapositiva sia sul comparto arti-co che sul nord atlantico, favo-rendo il progressivo intensifi-carsi del forzante zonale.Pertanto gli ultimissimi giornid’Agosto vedranno la notevolecontrapposizione tra un com-plesso sistema depressionariosul nord Europa e la fasciasubtropicale delle alte dinami-che, Azzorre in testa, cheandranno via via in risalita nelsenso della latitudine. Inizieràcosì un nuovo corso votato allapositività dell’indice circolato-rio. Ma questa è un’altra storiae la vedremo nell’analisi d’ini-zio autunno.
ANALISI SINOTTICA SU SCALA EUROPEA
I tratti salienti dell’ultima stagione meteorologica
A CURA DI MASSIMO ONGARO – METEOROLOGO EUROP ASSISTANCE E ANALISTA SINOTTICO METEOPOINT SNC
Figura 1
Figura 2
Pagina 4
LINEA DI COSTA
LINEA DI COSTA
Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale
A CURA DI RENATO R. COLUCCI, FULVIO CRISCIANI E FABIO RAICICH (CNR-ISMAR TRIESTE)
Estate 2006
Livello e pressioneLa curva blu continua della
figura 1 riporta la pressionemedia giornaliera (in hPa), men-tre la curva rossa continua rap-presenta il livello medio giornalie-ro (in centimetri rispetto allo ZIT)nella stagione estiva. Le rispetti-ve curve tratteggiate rappresen-tano i valori medi di riferimento.
Come si vede in figura 1, illivello marino mostra un’alternan-za attorno all’andamento clima-tologico mentre è decisamente ecostantemente superiore a que-st’ultimo nel mese di agostocome del resto evidente dallatabella riassuntiva allegata.
Il minimo livello medio giorna-liero ha avuto luogo il 12 giugnocon 150.1 cm mentre il massi-mo si è verificato il 3 agostocon 183.9 cm. In corrisponden-za degli estremi di livello, acausa dell’effetto barometricoinverso, si sono riscontrati gliestremi medi giornalieri dellapressione con 1025.0 hPa il 12
giugno e 1000.6 hPa il 3 ago-sto. Complessivamente la pres-sione atmosferica ha subitomodeste oscillazioni, prevalen-temente sopra il normale, neiprimi due mesi, mentre è statamarcatamente inferiore allanorma nel mese di agosto. Ingenerale l’effetto barometricoinverso è stato osservato perl’intero svolgersi della stagione.
Temperatura del mareLa temperatura del mare (figu-
ra 2) si è caratterizzata perampie e frequenti oscillazioniattorno all’andamento climatolo-gico nei primi due mesi estivi, eper valori costantemente inferioria quelli medi normali durante ilmese di agosto. In particolare lamassima deviazione negativa èstata riscontrata il giorno 5 ago-sto con 4.4°C al di sotto dellanorma, corrispondente alla tem-peratura di 19.5°C, mentre i26.9°C del 28 luglio rappresenta-no il massimo stagionale con3.1°C sopra la norma. Rileviamola presenza di tre marcati minimi
il 2 giugno con 16.0°C (il minimostagionale), il 4 luglio con 19.4°Ced il già citato picco del 5 agosto.Tutti i minimi appena descritti sisono verificati in seguito a perio-di di Bora con relativi upwelling(vedi Meteorologica Anno III n.2 –primavera 2004, pag. 4). In parti-colare l’episodio di agosto èstato caratterizzato da due irru-zioni di Bora intervallate da unfronte perturbato che ha provoca-to forti temporali su tutta la regio-ne (la fotocomposizione di
R.R.Colucci mostra la linea digroppo del 3 agosto sul Golfo diTrieste osservata dalla torre delCNR) ed il cui minimo di pressio-ne rilevato il 3 agosto è coincisocon il massimo di livello marino.
I dati provengono dall’archiviodella sede di Trieste dell’Istitutodi Scienze Marine del ConsiglioNazionale delle Ricerche.
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hPa
cm
giugno luglio agosto
Figura 1
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Figura 2
Livello del mare (cm)
media norm diff
giu 161.4 162.1 -0.7
lug 162.5 161.3 +1.2
ago 172.5 161.4 +11.1
Pressione atm. (hPa)
media norm diff
giu 1016.7 1013.6 +3.1
lug 1015.9 1013.6 +2.3
ago 1009.4 1014.0 -4.6
Temperatura del mare
media norm diff
giu 20.4 21.0 - 0.6
lug 23.8 23.3 + 0.5
ago 22.2 24.0 - 1.8
luglio agostogiugno
La linea di groppo del 3 agosto 2006 con una tipica “Shelf cloud” (nube a mensola) - Foto Renato R. Colucci
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ALTA QUOTA
METEO ALPI E PREALPI
Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale
A CURA DI ANGELO TAVOSCHI
Giugno inizia con unaspruzzata di neve in quota
Il trimestre estivo in esamesi apre con una leggera nevica-ta attorno ai 1400 m e tempe-rature basse per il periodo.
Questo episodio, tipico delperiodo tardo primaverile, siesaurisce lasciando il postoad alcune giornate piuttostoventose con cielo poco nuvo-loso.
Nei giorni 5 e 6 si verificanoalcuni rovesci pomeridiani, lemattinate invece sono soleg-giate e le temperature comin-ciano a risalire.
Dal 12 si afferma l’estatecon caldo anche afoso e cielosereno o velato da leggerefoschie.
Da segnalare qualche tem-porale notturno il giorno 19 inalcune zone della nostra mon-tagna.
Per il resto del mese iltempo si mantiene costante-mente buono con sole e afa,temperature massime chesfiorano i 35°C e minime incostante aumento fino ad atte-starsi sui 19°c.
Il mese si chiude con un epi-
sodio temporalesco che deter-mina una temporanea flessio-ne delle temperature.
Luglio caldo e seccoIl mese in esame nella sua
prima parte si mantienebuono, ad eccezione di un tem-porale il giorno 8 che dispensaun discreto quantitativo dipioggia in poche ore.
A metà mese si raggiungonodei picchi di 38°C e le precipi-tazioni risultano scarse.
Provvidenzialmente dal 22alla fine del mese giungono iprimi temporali pomeridiani oserali che rendono le tempera-ture maggiormente sopportabi-li e risanano le colture.
Agosto il peggioreIl mese si preannuncia all’in-
segna del tempo incerto e per-turbato, in particolare il giorno3 quando cadono in poche oreben 45 mm di pioggia.
Nella parte centrale delmese, quella tradizionalmentededicata alle gite di ferrago-sto, il tempo continua ad esse-re molto incerto con altreoccasioni di pioggia intensa.
Le temperature subiscono unadecisa flessione e non supere-ranno in nessuna caso i 29°Cgradi durante l’intero arco delmese.
La fine del mese non si dis-costa molto da ciò che è appe-na stato descritto, da segnala-re una spruzzata di neve aquote medio alte il giorno 30che consente, i giorno succes-sivi, di godere di uno splendidocielo limpido, una vera rarità inquesto agosto che possiamo
catalogare come il peggiormese di questa estate 2006.
Tirando le somme di questotrimestre estivo, nella monta-gna della nostra regione possia-mo affermare che abbiamoassistito ad un’estate discreta-mente normale. Giugno ha esor-dito con una spruzzata di nevein quota, le temperature piutto-sto basse hanno compromessole tipiche colture di fagioli.
Abbiamo assistito poi ad ungraduale aumento termico cheha portato le temperature adattestarsi su valori molto ele-vati in luglio ed altalenanti inagosto, con un calo alla finedell’ultimo mese estivo inoccasione della ricomparsasporadica della neve sullevette. Le precipitazioni si sonoconcentrate nella secondametà di luglio, quando sonocomparsi dei temporali nottur-ni molto graditi dopo la fortecarenza iniziale di piogge.Temporali sparsi durante tuttoagosto si sono verificati spes-so durante la giornata, perquesto sono stati meno gradi-ti, in particolare da quantiamano le attività all’aperto.
In questo mese si è avuta lamaggiore copertura nuvolosadel trimestre esaminato.
Riassunto stazione meteorologica di Comeglians ESTATE 2006
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precipitazioni T media T min T max
GIUGNO 2006 LUGLIO 2006 AGOSTO 2006
Riassunto stazione meteorologica di Comeglians ESTATE 2006
precipitazioni T media T min T max
Dati gentilmente forniti da Angelo Tavoschi
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Il nevaio della Prevala (Gruppo del Canin) il 17 luglio 2006. FotoRenato R. Colucci
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LA CAPANNINA
PROVINCIA DI GORIZIA
Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale
A CURA DI RUDY GRATTON
Giugno con scarse precipitazioni
Il progressivo aumento dellatemperatura registrato negli ulti-mi anni in giugno è stato confer-mato anche in questo 2006,nonostante nella prima fase delmese siano prevalse correntipiù fresche proveniente dal NordEuropa. È Interessante notarecome le temperature medie digiugno si stiano avvicinandomolto a quelle tradizionalmentepiù calde di luglio e agosto.
La prima decade del mese èstata caratterizzata da giornatecon cielo prevalentementenuvoloso ma scarse precipita-zioni. L’episodio più significati-vo, che si rilevarà anche l’unicodi tutto il mese, si è verificato ilgiorno 5 con apporti però nonrilevanti: 15 mm di pioggiamediamente in pianura con unapunta massima di 20.6 mm aCapriva; ancor meno interessa-te le zone costiere.
Chiusa questa parentesi fre-sca e relativamente perturbatail tempo è gradualmente miglio-rato e con l’inizio della secondadecade sono tornate le bellegiornate di sole, ed anche letemperature sono rientratenelle medie stagionali.
Il consolidarsi sulla nostraregione però di un anticiclone d’o-rigine africana ha ben presto resoil clima progressivamente piùcaldo e umido; le temperaturegiorno dopo giorno sono aumen-tate raggiungendo a fine mesevalori considerevoli (37.8°C aGorizia); anche su tutto il restodella provincia, ad esclusionedella costa, si sono superatiabbondantemente i 35°C.
Ma sono state le scarse pre-cipitazioni il dato più eclatantedi questo giugno: solo 15.4 imillimetri di pioggia cadutiGorizia. Dal lontano 1870 maiera piovuto così poco, il prece-dente record negativo risaliva al1979 con 43.4 mm.
Luglio molto caldoIl bel tempo che ha caratteriz-
zato la fine del mese preceden-te è proseguito anche nellaprima settimana di luglio, letemperature si sono mantenutesu valori elevati e comunquesempre superiori ai 30°C.
È stato proprio il caldo a nondare tregua in questo periodo e,nonostante una certa variabilitàe qualche pioggia, le temperatu-re si sono mantenute sempremolto elevate. Dopo la metà delmese l’ondata di caldo si è ulte-riormente intensifica fino a sfio-rare i 40°C in pianura; Gorizia eCapriva le località dove lacolonnina di mercurio è arrivatapiù in alto rispettivamente con39.9°C e 38.7°C . Qualche infil-trazione di aria più fresca inquota ha favorito nell’ultimasettimana la formazione di alcu-ni temporali, il più intenso deiquali si è abbattuto il giorno 25a Gorizia con 25.4 mm di piog-gia, mentre un vero e propriofortunale ha colpito la sera del28 Monfalcone con qualchedanno alle infrastrutture locali.
Con il 31 luglio si è chiusa
una delle ondate di caldo piùintense degli ultimi 150 anni.Dalla metà di giugno il caldo per45 giorni non ha dato tregua ele temperature medie massimesi sono attestate vicino ai35°C. Solo un giorno, il 7 luglio,non si sono superati i 30°C. Èstato un periodo anche scarsodi precipitazioni e la siccitàunita al caldo ha provocatonotevoli danni alle colture non-chè l’insorgere di molti incendi.
Agosto frescoIl passaggio al mese di ago-
sto ha segnato anche un bru-sco cambiamento del tempo.Fin dal primo giorno la nostraprovincia è stata interessata,e lo è stato per gran parte delmese, da forti temporali, piog-gie, vento ed una marcatadiminuzione della temperatu-ra. Già nei primi 4 giorni delmese gli accumuli di pioggiahanno raggiunto valori consi-derevoli: 96.6 mm a Capriva e93 mm a Monfalcone. Dasegnalare, il giorno 3, il fortetemporale che ha colpitoGorizia e periferia con molti i
danni causati dalle violenteraffiche di vento in alcunezone della città. Le giornatecon cielo sereno sono stateveramente poche, mentre sisono registrati ben 21 giornicon precipitazioni. Le tempe-rature decisamente basse perla stagione hanno superato inuna sola occasione i 30°Cmentre il giorno 4 la tempera-tura massima non ha raggiun-to i 20°C, valore inconsuetoper la prima decade di agosto.Ancora temporali e pioggienell’ultima decade del mese;la sera del 24 a Monfalconesono caduti ben 45 mm inun’ora portando l’accumulocomplessivo del mese a 230mm di pioggia. Anche le altrelocalità hanno fatto registrarequantitativi elevati e tuttisuperiori alle medie storichedi agosto.
L’estate 2006 verrà ricorda-ta sicuramente per il fortecontrasto tra 2 fasi ben distin-te: il lungo periodo caldo e sic-citoso tra la metà di giugno eluglio e quello fresco e piovo-so di agosto.
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Riassunto stazione meteorologica di Gorizia: ESTATE 2006
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giugno luglio agosto
Dati gentilmente forniti da Rudy Gratton
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Riassunto stazione meteorologica di Gorizia: ESTATE 2006
precipitazioni T media T min T max
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LA CAPANNINA
PROVINCIA DI PORDENONE
Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale
A CURA DI MARCO FANCELLO
Giugno: secco e caldo Nonostante il titolo il primo
mese dell’estate comincia conuna breve ma intensa fase dimaltempo più tipica di marzoche di giugno. La causa è unairruzione di aria fredda di origi-ne polare che porta le tempe-rature minime a valori record(6,3°C a Pordenone) e nevicate“abbondanti” oltre i 1500 msulle prealpi (vedi foto).Questa stessa goccia freddalascia l’impronta su tutta laprima decade mantenendo letemperature sotto la media eregalando qualche millimetrodi pioggia alla nostra provincia.
Durante la seconda decadesi assiste al graduale aumentodelle temperature che dappri-ma si riportano nella mediama, verso il giorno 18, comin-ciano a superare senza interru-zione i 30°C. Responsabile diquesto lento ma continuoaumento è un blocco anticiclo-nico che come tale impediscealla piogge di bagnare lenostre campagne per tutta laseconda decade.
Infine, durante la terza deca-
de, la nostra penisola vieneconquistata dall’anticiclonenordafricano che porta repenti-namente le temperature oltrela media (36,2°C a Pordenonee 35,9°C a San Vito) e prolun-ga il periodo di siccità fino allafine del mese.
In realtà come spesso suc-cede (e come dice il detto suSS. Pietro e Paolo) il giorno 29un fortunale di abbatte sullasolita fascia Prata-Pordenone-S. Quirino portando media-mente 30 mm di pioggia inmeno di un’ora ma anche sco-perchiando capannoni e feren-do lievemente una decina dipersone (fonte Il Gazzettino).
Luglio: semplicemente bollente
Durante la prima settimanale temperature si mantengononella media del periodo grazieal fatto che l’anticiclone africa-no, assestandosi temporanea-mente su latitudini meridionali,consente l’ingresso di correntifresche ed instabili di origineatlantica. Nonostante ciò conti-nua il periodo di siccità iniziato
a giugno (3 mm in tutto a SanVito). Da citare solo qualchemillimetro di pioggia sparsa invirtù di locali fenomeni tempo-raleschi i giorni 6-7 e 13.
Dal giorno 10 a fine mese siinstaura un regime anticicloni-co di origine africana che portale temperature giorno per gior-no oltre la media. Dapprimacon temperature massime sui33-34°C per poi culminare conuna serie di 10 giorni consecu-tivi (dal 19 al 28) di temperatu-re massime oltre i 35°C (38°Cil 21 a San Vito).
Finalmente, la sera del 28,l’ingresso sulla scena di unasaccatura atlantica, associataad una massa d’aria fredda inquota, riesce a decretare lafine del regime anticiclonicoapportando un abbassamentodelle temperature su valorimedi e circa 30 di mm di pog-gia su tutta la provincia. Lugliocosì si conferma il mese piùcaldo dell’anno con una tempe-ratura media di 26,7°C (4°Csuperiore alla media). Per ren-dere l’idea basta segnalareche, lungo quasi tutto l’arco
del mese, la temperaturamedia delle minime notturne èstata uguale alla temperaturamedia mensile dell’ultimodecennio (22,4°C).
Agosto: freddo e piovoso
Agosto comincia come si èconcluso Luglio: con un bruscocalo termico e, fortunatamen-te, con alcune giornate di piog-gia moderata che fanno spera-re (memori del mese di agostodel 2005) nella fine della sicci-tà iniziata a giugno.
Nei soli primi 10 giorni cado-no a San Vito ben 72 mm, ilgiorno 4 la temperatura massi-ma non raggiunge nemmeno i20°C, il giorno seguente la mini-ma scende a 10°C. La speranzasuccitata si trasforma così inrealtà e, da lì a poco, in paura(soprattutto dei vacanzieri) diuna fine d’estate anticipata.
Infatti il mese proseguedominato da continui passaggidi nuclei freddi instabili chemantengono le temperatureben al di sotto della media escaricano sulla nostra provin-cia decine di preziosi millime-tri di pioggia.
Neppure durante l’ultimadecade il tempo riesce a stabi-lizzarsi, ne consegue che le tem-perature rimangono ancorasotto la media, con minime piùautunnali che estive (9,8°C il 31a San Vito), e le giornate conti-nuano ad essere “rovinate” dapiogge ed annuvolamenti.
Il bilancio di Agosto è sempli-ce: temperatura di oltre 2°Cinferiore alla media (solo duegiornate hanno raggiunto i30°C) ed una precipitazionetotale di 148 mm. Ciò non-ostante l’estate si chiude conun deficit idrico di oltre 100mm e, per l’ennesima volta,contrassegnata da estremi ter-mici considerevoli: luglio 38°C,agosto 9°C.
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Riassunto Stazione Meteo di San Vito al Tagl.to (di Marco Fancello): primavera2006
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Dati gentilmente forniti da Marco Fancello, titolare della stazione
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Riassunto Stazione Meteo di San Vito al Tagl.to (di Marco Fancello): primavera2006
precipitazioni T media T min T max
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LA CAPANNINA
PROVINCIA DI TRIESTE
Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale
A CURA DI FRANDO STRAVISI (UNITS – DIP. DI SCIENZE DELLA TERRA, OM)
Estate 2005-06Riportiamo, come è ormai con-
suetudine, alcuni dati riferiti all’e-state 2006 registrati presso lastazione meteorologica di Triestedel Dipartimento di Scienze dellaTerra dell’Università di Trieste. Latabella riporta i valori mensilimedi ed estremi della temperatu-ra dell’aria, le differenze dallatemperatura media dell'ultimodecennio normale (1991-2000), itotali delle precipitazioni ed i rap-porti percentuali con i corrispon-denti totali 1991-2000, la veloci-tà media e le massime raffichedel vento con la relativa direzionedi provenienza.
L’estate 2006, pur presentan-do valori termopluviometrici medinella norma, è stata caratterizza-ta da un primo lungo periodosecco e caldo, e da una fine fred-da e piovosa. La temperatura del-l’aria si è mantenuta alquanto
elevata dal solstizio d’estate atutto luglio; la media di giugno èrisultata superiore alla normadecennale di 0.8°C, quella diluglio di ben 2.6°C. In compensoil mese di agosto è stato freddo,con una media di 21.6°C, 3.2°Cal di sotto della norma.
Le precipitazioni estive, prati-camente assenti in giugno escarse in luglio, si sono concen-trate nel mese di agosto (262.4mm, 364% dell’agosto medio1991-2000), con un totale sta-gionale di 292.0 mm (130% dellanorma).
Di questa estate colpiscesoprattutto il mese di agosto, cheè stato il terzo (dal 1841) perquantità di pioggia caduta, dopol’agosto 1977 (344.2 mm) e l’a-gosto 1918 (267.9 mm). Perquanto riguarda la temperatura,con riferimento alla serie dal1920, l’agosto più freddo è statoquello del 1976 (20.2°C), seguitodall’agosto 1924 (20.9°C), 1968(21.4°C) e 2006 (21.6°C).
Si sono avuti pochi giorni dibora moderata (la massima raffi-ca dell’estate è stata di 29 m/sil primo giugno) ed un episodiocon vento da WNW il 28 luglio,che ha raggiunto una velocitàmassima di 24 m/s. I due graficipolari riportano le distribuzionidella durata in ore e del percorsoin chilometri del vento in funzionedella direzione di provenienza.
Il grafico finale, che illustral’andamento stagionale dei valorigiornalieri della temperatura(media, minima e massima) edelle precipitazioni permette unfacile confronto con le altre sta-zioni regionali.
Informazioni relative alla sta-zione meteorologica di Trieste eagli strumenti in uso, dati (in par-ticolare i dati relativi all’ultimotrentennio normale 1961-1990)e grafici mensili si trovano nellapagina web:http://www.units.it/~dst/OM/OM.htm
Trieste2006
TEMPERATURA PRECIPITAZIONI VENTOmedia diff. min data data datamax totali rapp. media max
°C °C °C °C mm % m/s m/s
ESTATE
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22.7 +0.8 12.6 34.6 1.9 2% 2.75 29 ENE26.9 +2.6 20.8 35.6 27.2 37% 2.93 24 WNW21.6 -3.2 14.3 28.7 262.9 364% 2.75 24 NE23.8 +0.1 12.6 292.0 130% 2.81 29 ENE
Riassunto stazione meteorologica di TRIESTE: ESTATE 2006
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Riassunto stazione meteorologica di TRIESTE: ESTATE 2006
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Trieste: ESTATE 2006
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Stazione di TRIESTE (Dipartimento di Scienze della Terra): medie ed estremi della temperatura dell’aria,differenze dal periodo 1991-2000; precipitazioni totali e rapporti rispetto al 1991-2000; velocità mediae massima del vento.
precip
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Dati gentilmente forniti dalla stazione meteorologica di TRIESTE (Dipartimento di Scienze della Terra)
Estate 2006L’estate 2006 è stata com-
plessivamente calda e seccacon una parte centrale bollente,da record, e due fasi fresche,una iniziale molto breve, ed unafinale più lunga coincidente conil mese di agosto. Una stagionecon grande variabilità termico-pluviometrica, in cui sono statibattuti alcuni record secolari. Iltutto comunque all’interno di untrend ben definito di aumentodella temperatura media e diriduzione delle precipitazioni.
Giugno e LuglioL’estate 2006 inizia con un
freddo anomalo, straordinarioper il periodo. Nei giorni 1 e 2giugno la temperatura minimascende a 5 gradi in varie localitàdella pianura, mantenendosisotto zero per gran parte dellagiornata in montagna.
L’instabilità pomeridiana pro-voca estese nevicate oltre i1500 metri in Carnia e nel por-denonese. La fase fredda siesaurisce velocemente per l’in-calzare dell’anticiclone nord-afri-cano, ben strutturato a tutte lequote. In pochi giorni si passadalla neve in montagna al perio-do più caldo mai vissuto dallanostra regione dalla fine dell’ot-tocento. Dal 12 giugno al 31luglio la temperatura si mantie-ne superiore alla media, la tem-peratura massima rimanecostantemente sopra i 30 gradidal 18 giugno al 31 luglio (44giorni) il mese di luglio risultaessere il più caldo almeno dal1891, il 21 luglio si registra latemperatura massima assolutaper la città di Udine 38,9 gradi(record precedente 38,5 il05.08.2003) ed il giorno 22 latemperatura media più elevata
(30,7 gradi). La regione rivivel’incubo dell’estate 2003. Lamiscela esplosiva caldo secco esiccità mette a dura prova le col-tivazioni ed alla fine di luglio alFriuli Venezia Giulia viene ricono-sciuto lo stato di calamità natu-
rale. Almeno la metà delle betul-le e dei carpini neri del cividale-se, sopravvissuti all’estate2003, si secca.
AgostoIl primo di agosto lo scenario
muta drasticamente.L’anticiclone di matrice afri-
cana cede di schianto per l’ar-rivo di una prima depressionefredda nord-atlantica sospintadal rinvigorito vortice polare.La temperatura crolla, speciequella massima (supererà dipoco i 30 gradi solo in dueoccasioni) ed iniziano le piog-ge, prevalente, ma non esclusi-vamente, a carattere tempora-lesco. Il giorno 4 agosto latemperatura massima è di20,3 gradi inferiore a quelladel 21 luglio e la media inferio-re a quella del 22 luglio di ben14,1 gradi. Il mese di agostoprosegue fresco ed instabilecon precipitazioni abbondantiche solo in parte compensanoil deficit pluviometrico accumu-lato nei mesi precedenti.L’anomalia termico-pluviometri-ca dell’ultima parte dell’estatesi interrompe bruscamente iprimi giorni di settembre perl’ennesima rimonta calda estabile dell’anticiclone nord-africano.
Riassunto stazione meteorologica di UDINE - S. Osvaldo : ESTATE 2006
precipitazioni temp.media temp. Min Temp. Max media storica 1961-90
Riassunto stazione meteorologica di UDINE - S. Osvaldo : ESTATE 2006
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LA CAPANNINA
PROVINCIA DI UDINE
Osservazioni e commenti sull’andamento stagionale
A CURA DI PIERO CICUTTINI
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Dati gentilmente forniti da ARPA-FVG OSMER (Osservatorio Meteorologico Regionale)
ESTATE
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diff. 61-90°C
media°C
diff. 61-90°C
TEMPERATURE MEDIEUdine 2006 totali
mmdiff. 61-90
mm
PRECIPITAZIONIdiff. 61-90
°C14,9 +0.1 29,3 +3.7 22,3 +2.1 21,4 -141.419,1 +2.3 34,4 +6.0 26,7 +4.1 91,4 -10.515,3 -1.2 25,9 -2.0 20,3 -1.9 204,2 +60.216,5 +0.4 29,9 +2.6 23,1 +1.4 317,0 -91.7
precip
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13 agosto 2006; la vegetazione alle pendici del Monte Cuarnan sopraGemona (Prealpi Giulie) in evidente sofferenza dopo le scarse preci-pitazioni di inizio estate. Foto Renato R. Colucci
Raffronto parametri medi inverno 2005/2006 – media anni 1961-1990 (dati idrografico)
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EVENTI E LUOGHI
UN PO’ DI STORIA DELLA NEVE A TRIESTE
A CURA DI STEFANO ZERAUSCHEK
Prima di parlare dell’invernodel 1985/86 non si possononon ripercorrere i momentisalienti dell’episodio nevoso didomenica 11 febbraio 1985 tra-lasciati nello scorso numero permotivi di spazio.
La seconda parte dell’inverno 1985
Dopo una giornata piovosa,verso le 19, si aprì il varco unintenso deflusso di bora (rafficheoltre i 100 km/h) provocato daun accumulo di masse artichesull’Europa centro-orientale erichiamato da una depressioneatlantica venutasi ad approfondi-re sull’Italia settentrionale(esempio di NAO negativa checaratterizzò tutto l’inverno’85).
In quattro ore, in centro città, latemperatura scese di 9°C, da+8°C a –1°C. La pioggia battentesi trasformò in una furiosa bufe-ra di neve con conseguenti, rapi-de ed estese formazioni di ghiac-cio che paralizzarono tutta lacittà e la provincia; in breve ognizona fu abbondantementeimbiancata e proprio la nostraarea ebbe la maggior dose dimaltempo dell’intera regione.
Nei due giorni successivi, con ilritorno del sereno, Trieste fu ilcapoluogo più freddo d’Italia conminime di –6°C e massime nonsuperiori ai –2,5°C (temperatureche furono inferiori a quelle diBolzano di 5° per la notte e addi-rittura di 10°C per il dì).
Alla mia stazione furono 15 icm caduti in poche ore la seradel 11 febbraio e la notte con il12, mentre la temperatura scesea -8.6°C all'alba del 13 febbraio.
Ricorderò per sempre quell'e-pisodio; in serata la pioggia fittacon 6°C ed io che dissi a miamadre (sinceramente non so dadove presi tale "notizia") chenelle ore successive sarebbenevicato, lei (direi anche com-prensibilmente) non mi credette.
Nel giro di poche decine di
minuti prese a soffiare la graditabora con il termometro a mercu-rio che calava a vista d'occhio.
Sui 3°C vidi sparire il costonecarsico sotto la presunta buferadi neve... da quel momento pas-sarono si e no 20 minuti. Sui2°C una "nuvola" staccatasidall'Altipiano prese ad "ingoiare"alla velocità di 100 km/h tutta laperiferia a cominciare dall'areadi Cattinara. Quando la nube arri-vò nella mia zona la visibilitàdiminuì in un istante da alcunichilometri a poche centinaia dimetri ed il termometro scese da2.0°C a -0.5°C in 3 minuti.
All'inizio ebbi quasi la sensa-zione della nebbia che sparìimmediatamente vedendo glialberi agitarsi inverosimilmente.Non è tanto comune vedere boraa 110 km/h con ratei da 8mm dineve fusa all'ora, 99% di umiditàe visibilità a 250 metri.
Dai dati a mia disposizione lanevicata non durò più di 4 ore,ma quando si diradò notai losplendido paesaggio notturnoabbondantemente innevato (eghiacciato) con i fiocchi attechitianche ad i muri delle case perl'effetto "colla" della pioggia pre-cedente e i -3°C al termometro.
L’inverno 1985 si conclusecon l'episodio del 28 aprile quan-do, dopo un temporale, nevicò alarghe falde (fiocchi grossi, senzavento), per molte ore consecutivee con una temperatura di +6°C.
L’inverno 1985/86L'autunno fu pressochè caldo
fino alla prima decade di ottobre.In seguito proseguì relativamentemite e ancora secco e soleggiatofino a fine mese.
Novembre 1985 ebbe unaprima decade tipicamente autun-nale con precipitazioni e un po' discirocco.
Un'avvezione siberiana rag-giunse la nostra area tra il 14ed il 21 novembre con tempera-ture in netto calo, bora fino a133 km/h, leggera nevicata ilgiorno 18 con una minima,pomeridiana, di -1.8°C alla miastazione e brevi episodi di geli-cidio nei due giorni successivi.
Il tempo ritornò in seguito anti-ciclonico, ma grigio fino a Natale.
Da metà Settembre a metàdicembre, compresi, le precipita-zioni si tennero sotto i 120 mmcomplessivi, rispetto ad unamedia di circa 450 mm nellostesso trimestre preso in esame,
generalmente il più piovoso aTrieste.
Da Natale 1985 all'alba delgiorno 30 si ebbe un'intensa sci-roccata con temperature in pro-gressivo aumento fino a raggiun-gere i +13°C alle 6.30 del penul-timo giorno di dicembre 1985.Dalle 6.30 alle 7.00 calma divento e temporanea interruzionedella pioggia, ma con nubi pro-gressivamente sempre più scuree tormentate "dal basso".
Nel giro di poco più di 4 ore iltermometro, complice l'ingressoprepotente della bora continenta-le di basso spessore con raffichea 95 km/h, scese di 13°C e lapioggia prese a trasformarsi inneve, dapprima sul Carso, poianche in periferia e fino a lambi-re la città, dove però non si ebbeaccumulo.
Alle 12 del 30 dicembre 1985il termometro segnava, alla miastazione, 0.1°C, contro i 12.7°Cdelle 7.00 del mattino. Il tuttoaccompagnato da un roteare fittodi fiocchetti di neve.
Il 31 il tempo fu simile, con atratti prevalenza di pioviggineghiacciata sparata duramente…
Una poco consueta veduta di Via Battisti a Trieste abbondantemente innevata il 9 gennaio 2003. Foto Stefano Zerauschek
Segue a pag. 12
Seconda parte; il febbraio 1985 e l’inverno 1985-86
Pagina 11
METEO DIDATTICA
LA RADIAZIONE SOLARE
La curva di luce
A CURA DI ALESSIA PALMARIN - OSMER - UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE
La Terra compie una rotazio-ne completa attorno al proprioasse in un giorno e una rivolu-zione attorno al Sole in 365giorni circa, scandendo così iritmi della nostra quotidianitàcon il giorno, la notte e il susse-guirsi delle stagioni.
Il Sole rappresenta il motorefondamentale della vita sullaTerra intervenendo nella fotosin-tesi clorofilliana e nei moti cheavvengono nell'atmosfera comefonte principale di energia manon solo, basti pensare all'ener-gia solare come fonte energeticarinnovabile. La radiazione solarediventa quindi oggetto di studionel campo meteorologico, climati-co, biologico e anche energetico.
La radiazione solare incidenteal suolo è misurata da opportunistrumenti di rilevamento di para-metri meteorologici, i solarimetri,che forniscono un valore dellaquantità di energia che giunge nelluogo di installazione, riferita all'u-nità di superficie, nell'intervallo ditempo. La rappresentazione ditale quantità misurata dal solari-metro in funzione del tempo, nel-l'intervallo giornaliero, è definitacurva di luce. Tipicamente, inuna giornata serena ha un anda-mento a campana: con un mas-simo in corrispondenza del cul-minare del Sole e valori nulliprima del sorgere e dopo il tra-monto del Sole. In caso di gior-nate con copertura nuvolosa l'andamento non è regolare e
può presentare delle fluttuazioninella curva di luce, come pre-sentato in figura 1.
L'andamento a campana dellacurva di luce, per un particolarepunto della superficie terrestre,individuato da latitudine e longi-tudine terrestri, si riproduce con-siderando unicamente il contribu-to dei fattori astronomici, ma ivalori della radiazione solare(curva di luce (d), figura 2 sonosuperiori a quelli misurati daisolarimetri (curva di luce (a), figu-ra 2. La sovrastima della radia-zione è conseguenza del fatto diaver trascurato l'assorbimentoatmosferico. I componenti atmo-sferici, per loro natura, assorbo-no e riflettono parte della radia-zione che giunge sulla Terra. Lavariabilità della concentrazione diquesti componenti è dovuta alrimescolamento dell'aria inseguito alla dinamica atmosferi-ca: cambiamenti di densità, pres-sione, temperatura e umidità,oppure all'immissione in atmo-sfera di particelle, gli aereosol,dalle diverse fonti che possonoessere sia naturali che artificiali,come ad esempio un'eruzionevulcanica o l'emissione in atmo-sfera di inquinanti.
La ricerca di un valore medio
dell'assorbimento atmosfericoper giornate in cui l'atmosfera èstabile e tersa (curva di luce (c),figura 2 riproduce l'andamento acampana, ma i valori della radia-zione sono ancora sovrastimati.L'obiettivo di riprodurre la curvadi luce misurata è raggiuntoquando la valutazione dell'assor-bimento atmosferico tiene contodella sua dipendenza dallo spes-sore di atmosfera attraversatodalla stessa radiazione, che saràminimo al culminare del Sole emassimo al sorgere e al tramon-tare del Sole. Infatti più atmosfe-ra attraversa, ovvero più interagi-gisce con la materia, più la radia-zione solare che incide al suoloviene attenuata. Il risultato otte-nuto (curva di luce (b), figura 2 èconfrontabile con la curva di lucedelle misure da solarimetro(curva di luce (a), figura 2.
Il modello che riproduce lacurva di luce in condizioni diatmosfera tersa e stabile puòtrovare utilizzo nella determina-zione del grado di coperturanuvolosa presente in corrispon-denza dello strumento, nellavalutazione della quantità diinquinanti dispersi nell'aria, inprossimità dello strumento, equindi fornire informazioni impor-tanti sulla qualità dell'aria.
Figura 1: (A) Radiazione solare misurata dal solarimetro della stazio-ne meteorologica di Trieste il 21 giugno 2005 in condizioni di atmo-sfera stabile e tersa. (B) Radiazione solare misurata in condizioni diinstabilità atmosferica a Cervignano il 01 giugno 2006.
Figura 2: Trieste 21 giugno 2005. Curve di luce (a) misurata dal sola-rimetro, (b) calcolata con il coefficiente d'assorbimento atmosfericofunzione dell'atmosfera attraversata, (c) calcolata con il coefficiented'assorbimento medio, (d ) calcolata in assenza di assorbimento
…sui visi della gente dalla boraimpietosa, e le temperature, pertutto il giorno, furono compresetra -0.1°C e 1.6°C. Con i primigiorni del 1986 cessarono le pre-cipitazioni e le temperature risali-rono di qualche grado. Gennaio,sucessivamente, fu alquanto pio-voso e relativamente mite.
Il clou di quell'inverno si ebbecon febbraio. Nel febbraio 1986,ci furono due ondate di gelo,accompagnate da nevicate eintervallate da un buon numerodi giorni di pioggia. Il 7 febbraio1986 l'arrivo d'un nocciolo geli-do artico-siberiano sui cieli delMediterraneo aveva già creatouna profonda depressionesull’Italia. La sera di quel giornosi ebbero le prime spruzzate dineve su tutte le zone di Trieste.La mattina successiva il cielo sipresentò spettacolare con nembiscurissimi che avanzavano daSUD verso NORD, ma con bora a80km/h nei bassi strati e termo-metro a inverosimili (visto il flus-so meridionale subito sopra labora) -3.5°C. Seguirono delle fit-tissime nevicate per 10 ore con-secutive. Il giorno dopo ancora siebbe solo nevischio ma sul terre-no, anche in prossimità delmare, si contavano ben 18 cm dineve fresca, modellata irregolar-mente dal vento. L’anomalia fuche la temperatura più bassa diquell'ondata di freddo si registròproprio durante la precipitazione(e non nei giorni precedenti comeavviene solitamente).
Alle 14.30 dell’8 febbraio1986, nel momento culmine delmaltempo, il termometro segna-
va 4,8 gradi sottozero in CentroCittà, -6.1°C a San Giovanni (oveè sita la mia stazione) e sumolte altre zone di periferia e,mediamente sui –8°C in Carso;qualche minuto prima dell’iniziodella precipitazione bianca (alle07.30 AM) la temperatura erarispettivamente di –1,5°C, -3,5°C e –6,5°C. Altre brevi nevi-cate si ebbero nei giorni seguen-ti anche in prossimità del mare euna di queste senza vento. Unanuova ondata di gelo giunse lanotte tra il 23 ed il 24 febbraiodi quell’anno. Dopo 4 giorni dibora fortissima e gelida, con raf-fiche massime di 143 km/h e 3giorni di ghiaccio con temperatu-re scese fino a –7°C in periferia,-5°C in Città e fino a –12°C sulCarso triestino, la sera del 28giunse la neve che cadde per 20ore consecutive con medie ter-miche attorno ad i -2°C, accumu-lando quantitativi, comunquemodesti, anche in riva al mare.
Dal pomeriggio del giorno 1marzo, con ancora quasi 1°Csotto allo zero, prese a piovere esi ebbe un robusto gelicidio; altrideboli episodi di gelicidio siebbero sul Carso anche il giorno3 marzo, mentre in Città e perife-ria si ritornò verso la normalità.
Per chiudere il 1985/86, ricor-do la breve ma intensa nevicatadel 13 aprile, tra le 4 e le 6 delmattino, con leggero accumulofino in Periferia e temperaturascesa, durante la nevicata, a1.2°C. Nei due giorni precedentisi ebbero temporali e pioggeintense con temperature in caloe accumuli nevosi molto impo-nenti oltre i 700 m del Carsod'oltreconfine.
…appartenente al progettoeuropeo denominato Interreg III.
Il primo episodio, che rappre-senta la rottura del termoclino inestate, è visibile nella figura 1; aseguito del maltempo verifica-tosi nei giorni 13 e 14 lugliofigura 2, la temperatura superfi-ciale della colonna d'acquarimane invariata rispetto i valoridella settimana precedente; ècomunque evidente un mode-sto abbassamento della quotadel termoclino che divieneancora più marcato. Il giorno22, a causa di una diminuzionedell'intensità del vento e di unaumento della temperatura del-l'aria figura 2, la temperaturamostra un marcato aumento sututta la colonna ed una tenden-za al ristabilimento delle condi-zioni antecedenti all'episodio dimaltempo.
L'esempio della rottura dellastratificazione termica che siverifica tipicamente a fine esta-te è descritto nella figura 3. Sipuò notare come nel primo pro-filo rappresentato, quello del11/08/03, il termoclino siaabbastanza superficiale e latemperatura piuttosto elevata,per poi scendere gradualmentecon la profondità. Nel profilo del26/08/03 il termoclino è moltoaccentuato ed è dovuto al ventoteso presente nei giorni 25 e26 agosto, con raffiche che ilgiorno 25 hanno raggiunto i 23m/s figura 4; questa azionemeccanica di rimescolamentoha fatto sì che la colonna d'ac-qua si omogeneizzi fino ad unaprofondità di circa 10 m, deter-
minando lo sprofondamento deltermoclino e la diminuzionedella temperatura dello stratosuperficiale. Il giorno 4 settem-bre tale situazione appareaccentuata a seguito del fortevento, che il giorno 31 agostoraggiunge i 27 m/s. Infatti latemperatura degli strati superfi-ciali e intermedi diminuisce dicirca 2°C e risulta esseresostanzialmente omogeneafino a quasi 14 m, mentre il ter-moclino, meno accentuato, sisposta più in profondità.
Il giorno 9 settembre, dopodue giorni di vento moderato, iprimi 12 m della colonna d'ac-qua presentano una temperatu-ra uniforme e di circa 1°C infe-riore a quella registrata nellacrociera precedente. Anche latemperatura di fondo, inoltre, èaumentata rispetto ai valori del4 settembre, evidenziando unatendenza alla omogeneizzazio-ne. Infine, nel profilo osservatoil giorno 18 settembre, succes-sivo ad un forte temporale veri-ficatosi il giorno 11 settembrecon raffiche di vento fino a 26m/s, e dopo 5 giorni (13, 14,15, 16 e 17 settembre) di Boramoderata, si nota una colonnad'acqua termicamente omoge-nea fino a 20 m, con un'ulterio-re diminuzione dei valori di tem-peratura negli strati superficialie intermedi ed un aumento diquelli più profondi. Oltre all'a-zione del vento, la diminuzionedi temperatura dell'acqua ècausata anche dalla diminuzio-ne della temperatura dell'aria edell'irraggiamento solare, deltutto normale per il periodo difine estate.
Pagina 12
I COLORI DEL TEMPO
Segue da pag. 10Segue da pag. 2
ERRATA CORRIGENello scorso numero di Meteorologica (Anno V, numero 2, giugno 2006) l’articolo di pagina 7 della rubrica “La capannina”, con i commenti dalla provincia diPordenone, è stato erroneamente attribuito a Massimiliano Loca per una banale dimenticanza. Massimiliano infatti per molti numeri della nostra rivista si èoccupato di redarre gli articoli della pagina dedicata al pordenonese; della stessa rubrica si occupa ora invece MARCO FANCELLO. Tale cambio è coinciso conle note variazioni all’interno della redazione del Meteorologica, da qui l’errore non voluto consistente nel mancato aggiornamento dell’intestazione dell’artico-lo. La redazione intende quindi evidenziare come già dal numero di primavera sia MARCO FANCELLO ad occuparsi della pagina dedicata alla Provincia diPordenone. Cogliamo l’occasione di questo spazio per ringraziare ancora una volta Massimiliano per gli ottimi contributi regalati alla rivista in tutto questotempo ed augurare a Marco un buon lavoro per i numeri che verranno.
La redazione