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NOME CLASSE DATA TRASLOCO · Leggo e capisco--© Pearson Italia, Milano-Torino. 179 ... Marco non...

Date post: 17-Feb-2019
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SCHEDE FACILI Parole nuove Esploro il racconto Leggo e capisco © Pearson Italia, Milano-Torino
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SCHEDE FACILI NOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

– Ce ne andiamo un’altra volta? – disse Jason, preoccupato. – È così ingiusto. Siamo rimasti qui solo due anni. Perché ce ne dobbiamo già andare?– Dovresti essere contento – disse la madre. – Tuo padre è stato promosso.– Non voglio lasciare i miei amici – disse Jason. Pensò a Kevin, a Bobby e a Nathan. E a Lisa, che stava a due passi. – Ti farai dei nuovi amici – fece la madre.– Ma io voglio quelli che ho adesso – disse Jason. – Mi piace qui.– Anche a me piace – disse il padre. – E anche a tua madre. Ma dob-biamo tutti rinunciare a qualcosa. Tua madre rinuncia al posto all’a-genzia di viaggi –. Posò i suoi occhi bruni su Jason e gli occhi dicevano: “Non abbiamo scelta, dobbiamo traslocare”.– Farai tardi a scuola – fece la madre.La scuola, pensava Jason, anche quella devo lasciare.

Chaim Potok, L’albero di qui, Mondadori

TRASLOCO

Che cosa significa promosso nel testo? Aver ottenuto un ruolo più importante al lavoro Essere passato a una classe superiore a scuola

Che cosa significa che Lisa stava a due passi? Abitava vicino a casa di Jason. Stava sempre appiccicata a Jason. Camminava due passi dietro Jason.

Parole nuove

Esploro il racconto

I personaggi del racconto sono:

Jason Jason e i suoi genitori

Jason e Kevin

I fatti narrati sono:

verosimili, cioè potrebbero accadere nella realtà fantastici, cioè non potrebbero mai accadere nella realtà

Il racconto è scritto:

in prima persona in terza persona

Che cosa Jason non vuole lasciare?

La sua casa

La sua famiglia

I suoi amici e la scuola

Leggo e capisco

– Ma io voglio quelli che ho adesso – disse Jason. – Mi piace qui.– Anche a me piace – disse il padre. – E anche a tua madre. Ma dob-biamo tutti rinunciare a qualcosa. Tua madre rinuncia al posto all’a-genzia di viaggi –. Posò i suoi occhi bruni su Jason e gli occhi dicevano:

La scuola, pensava Jason, anche quella devo lasciare.L’albero di qui, Mondadori

Aver ottenuto un ruolo più importante al lavoro

© Pearson Italia, Milano-Torino

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SCHEDE FACILINOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

Con quale delle seguenti espressioni puoi sostituire l’aggettivo superstite? Che supera Che rimane Che se ne va

Parole nuove

Esploro il racconto

Cancella le parole sbagliate.

Il testo è scritto in prima persona/terza personaed è un’autobiografia/un racconto storico.

Qual è il sogno del bambino?

Diventare elettricista Assomigliare al papà Fare il calciatore

Che cosa descrive?

Le giornate a scuola I pomeriggi d’estate a giocare a pallone

Le cose che faceva con il papà

Leggo e capisco

CHE COSA FARÒ DA GRANDE?Forse è cominciato tutto con quel tema alle elementari. Io volevo scrivere “il calciatore”, ma che cosa avrebbe pensato la maestra? Mica è un me-stiere, al massimo è un gioco. Un mestiere è quello di mio papà, che fa l’elettricista. Così, nel tema scrissi che mi sarebbe piaciuto diventare come papà. Nella vita ho fatto quello che volevo scrivere nel compito, ma che non ebbi il coraggio di scrivere. Tutto è cominciato al paese. D’estate si iniziava a giocare a pallone dopo pranzo e si continuava finché non veniva buio. I compagni piano piano rincasavano. Ogni tanto, qualcuno salu-tava e ci lasciava lì. Così restavamo sempre di meno. Sette, cin-que, tre bambini. Alla fine, si rimaneva in due. Il buio non faceva vedere più niente, ma una cosa invece si vedeva ancora perché era chiara, rotonda e non stava mai ferma. Quella cosa era il pallone.Io e il mio amico superstite cominciavamo a sfidarci a dribbling, oppure a tiri in porta, finché non scendeva la notte, e anche lui doveva andare a casa. Così rimanevo da solo, io con il pallone, il mio compagno perfetto. La mia infanzia è stata questa. Avevo in testa soltan-to il calcio. Volevo non essere solo. Volevo diventare un campione. Volevo vincere gli scudetti e la Coppa del Mondo. Volevo che la gente mi amasse. Mi chiamo Alessandro Del Piero e gioco a calcio. Tutti i miei sogni di bambino si sono avverati.

Alessandro Del Piero, Giochiamo ancora, Mondadori

stiere, al massimo è un gioco. Un mestiere è quello di mio papà, che fa l’elettricista. Così, nel tema scrissi che mi sarebbe piaciuto diventare

Nella vita ho fatto quello che volevo scrivere nel compito, ma che non

Tutto è cominciato al paese. D’estate si iniziava a giocare a pallone

I compagni piano piano rincasavano. Ogni tanto, qualcuno salu-tava e ci lasciava lì. Così restavamo sempre di meno. Sette, cin-que, tre bambini. Alla fine, si rimaneva in due. Il buio non faceva vedere più niente, ma una cosa invece si vedeva ancora perché

cominciavamo a sfidarci a dribbling, oppure a tiri in porta, finché non scendeva la notte, e anche lui doveva andare a casa. Così rimanevo

© Pearson Italia, Milano-Torino

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SCHEDE FACILI NOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

IL SOGNO DI NIPPURNippur spense la lucerna con un soffio e guardò teneramente Elish. Stava per andarsene, ma la voce impastata di sonno di suo figlio lo fermò. – Papà! Credi che il re affiderà a te il compito di decorare la porta di Ishtar?– Non lo so. Ci sono tanti bravi artisti a Babilonia. Non so quali siano le intenzioni del re, non so neanche perché ci abbia convocato alla reggia. Adesso dormi. Domani sarà un giorno importante.Elish si girò e disse: – Tanto sceglierà te. Sei tu il più bravo.Poi si addormentò.

Nippur uscì dalla stanza e pensò alla porta di Ishtar. Era sta-ta progettata dai migliori ingegneri del regno. Dopo la

caduta di Gerusalemme gli schiavi ebrei avevano lavo-rato giorno e notte per fabbricare i mattoni con cui costruirla. Ora bisognava decorarla per la gloria di Nabucodonosor e del popolo babilonese. Chi avreb-be ricevuto quell’incarico sarebbe stato ricoperto di

onori e ricordato per sempre. Era troppo sperare che il lavoro venisse affidato a lui?

Gianfranco Falcone, La porta di Ishtar e altri racconti, Fabbri Editori

Esploro il racconto

Collega con una freccia.

Luogo della realtà in cui si svolge la vicenda Nippur ed Elish

Personaggi inventati dall’autore Nabucodonosor, re di Babilonia

Personaggio storico realmente esistito Babilonia

Di quale fatto storico parla il testo? L’origine della città di Babilonia La decorazione della porta di Ishtar di Babilonia La caduta di Babilonia

Di che cosa è fatta la porta di Ishtar?

Pietra Legno Mattoni

Leggo e capisco

IL SOGNO DI NIPPURNippur spense la lucerna con un soffio e guardò teneramente Elish. Stava per andarsene, ma la voce impastata di sonno di suo figlio lo fermò. – Papà! Credi che il re affiderà a te il compito di decorare la porta di Ishtar?– Non lo so. Ci sono tanti bravi artisti a Babilonia. Non so quali siano le intenzioni del re, non so neanche perché ci abbia convocato alla reggia. Adesso dormi. Domani sarà un giorno importante.Elish si girò e disse: – Tanto sceglierà te. Sei tu il più bravo.Poi si addormentò.

Nippur uscì dalla stanza e pensò alla porta di Ishtar. Era stata progettata dai migliori ingegneri del regno. Dopo la

La decorazione della porta di Ishtar di Babilonia

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SCHEDE FACILINOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................Se il ladro fosse Franco, avrebbe rubato anche gli anelli d’oro. Marco non li ha presi perché non sapeva che fossero arrivati.

I DIAMANTI RUBATI– Abbiamo ristretto il numero degli indiziati a due persone, ispettore – spiegò l’agente di polizia. – La porta è stata aperta con una chiave, e le sole persone ad averne una sono i commessi, Marco e Franco.– Che cosa è stato rubato? – domandò Bracco.– Soprattutto anelli con diamanti. È strano... i ladri non hanno toccato questo cassetto. Contiene una grande quantità di anelli d’oro. Tutto questo oro vale più dei diamanti rubati e, una volta fuso, è impossibi-le scoprirne la provenienza.Venanzio Bracco chiese di parlare separatamente con i commessi. Cominciò con Marco.– Ieri sera sono andato via prima di Franco. Ha chiuso lui il negozio.Parlando con Franco, Bracco chiese: – Dunque è stato lei l’ultimo ad andare via, ieri sera?– Sì. Ho chiuso il negozio. Marco era già uscito. Ho messo via que-gli anelli appena arrivati e me ne sono andato. Sono sicuro di aver chiuso a chiave la porta e tutto il resto. Non ho rubato niente.Girandosi verso l’agente, Bracco esclamò: – Faccia entrare Mar-co. Deve confessare qualcosa.

Jim Suckach, Le indagini lampo dell’ispettore Bracco, Il Battello a Vapore, Piemme

Esploro il racconto

Quali sono gli elementi di questo racconto giallo? Cercali nel testo e completa.

Reato commesso: .......................................................................................................................................................................................................................Investigatore: ....................................................................................................................................................................................................................................Sospettati: .............................................................................................................................................................................................................................................

Gli indiziati sono: i poliziotti che cercano gli indizi coloro che producono falsi indizi coloro che, sulla base degli indizi trovati, potrebbero essere i colpevoli

Parole nuove

In quale luogo è ambientato il racconto? In un centro commerciale In un museo In una gioielleria

Leggo tra le righe

Perché il detective pensa che il ladro sia Marco? Rileggi attentamente il testo, cerca l’indizio e rifletti. Poi controlla la soluzione scritta al rovescio in fondo alla pagina.

Leggo e capisco

– Soprattutto anelli con diamanti. È strano... i ladri non hanno toccato questo cassetto. Contiene una grande quantità di anelli d’oro. Tutto

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SCHEDE FACILI NOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

Che cosa mangiano le zanzare di Oirartnoc?

Quali cose puoi fare a Oirartnoc d’estate senza preoccuparti delle zanzare?

A Oirartnoc, la città al contrario, le zanzare non avevano mai mai mai dato un morsetto ai bambini, neppure per sbaglio.Potevi accendere tutte le luci, spalancare tutte le finestre, andare al ri-storante all’aperto, potevi persino chiamarle per mezz’ora: – Zanzaaaaare! Venite! Siamo qua con i nostri braccini saporiti!Niente da fare, se sentivi un zzzzzz zzzzz stavano facendo un voletto di passaggio, al massimo ti facevano il solletico con un’ala.A loro non piaceva il sangue umano, erano zanzare... vegetariane. Pizzi-cavano foglioline di basilico, di menta, di rosmarino. E andavano pazze per l’erbetta dei prati e poiché di erba ce n’era fin che volevano, le zanza-re di Oirartnoc erano proprio grassottelle.Perciò d’estate potevi giocare beato senza problemi. Potevi andare al ci-nema all’aperto. E potevi passeggiare verso sera nei luoghi zanzareschi per eccellenza, cioè i luoghi erbosi e acquosi.

Appena ti incontravano facevano zzz zzz, poi calavano in picchiata, af-famate, col bavagliolo al collo... sull’erbetta squisita del prato.

Vivian Lamarque, Mettete subito in disordine! – Storielle al contrario, Einaudi Ragazzi

ZANZARE

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Se sei vegetariano non mangi:

i dolci la verdura la carne e il pesce

Calare in picchiata significa:

volare velocemente cadere piano scendere a gran velocità

Parole nuove

Da che cosa nasce l’umorismo del testo? Dal capovolgimento della realtà Da personaggi buffi Da un malinteso

Quale situazione assurda viene narrata? Nella città al contrario:

non ci sono zanzare le zanzare sono molto grosse le zanzare non pungono le persone

Esploro il racconto

Leggo e capisco

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SCHEDE FACILINOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

LO SPECCHIO DEL BUIOLo Specchio del Buio era in cima alla Torre delle Bianche Tempeste, nel punto più alto di tutto il Reame dei Maghi. Il nemico era sempre più vicino. Potevo vedere gli eserciti del Male avanzare, mentre gli Stregoni mi sfidavano con i loro oscuri sortilegi. Mi sistemai dietro lo specchio. Alzai le braccia al cielo. Gli altri Maghi cercavano di proteggermi dal fuo-co dei Draghi Rossi e dagli assalti dei Lupi Man-nari che tentavano di arrampicarsi sulle mura dell’Accademia di Magia per fermarmi. Qualche goccia di pioggia mi bagnò il viso, ma non ci badai. Sentii il potere fluire dentro di me. Stavo diventando magia pura. Allungai le mani e sfiorai la cornice dello spec-chio. Il vetro diventò impalpabile come nebbia. Un vortice di luce si sollevò dallo specchio. Tutte le creature con il cuore avvolto dalle tenebre inizia-rono a essere risucchiate, una a una, da quel turbine.Gli Stregoni urlarono, cercando di mettersi in salvo. Ma i loro cuori neri erano così oscuri, che lo specchio li inghiottì per primi. Tutte le altre creature di quell’orribile esercito li seguirono, lanciando urla strazianti.Poi tutto finì, di colpo. La luce si spense. Le grida si placarono. Avevamo vinto.

Geronimo Stilton, Il segreto del drago, Piemme

Esploro il racconto

Il testo che hai letto è:

un racconto fantasy un racconto di fantascienza

Nel brano sono evidenziati i luoghi della storia. Sono luoghi:

veri verosimili fantastici

Quali personaggi rappresentano il Bene? Quali il Male? Scrivi B o M nei quadratini.

Maghi Stregoni Draghi Rossi Lupi Mannari

Come vengono sconfitti gli Stregoni?

Con un combattimento Con la magia dello Specchio del Buio Con l’inganno

Leggo e capisco

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SCHEDE FACILI NOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

LO SBARCO DEGLI ALIENIIn tutte le città regnava il panico. Ma non nel giardino della signorina Macy. Con calma ella alzò gli occhi e guardò gli invasori, mostruose sagome alte più di mille metri.Erano sbarcati una settimana prima, da un’astronave lunga almeno cento chilometri. Erano usciti dal ventre del vascello, e ora se ne andavano in giro per tutta la Terra. Ma non avevano toccato nulla, non avevano fatto del male a nessuno. Non avevano mostrato il minimo interesse per gli esseri umani e ogni tentativo di comunicare con loro si era dimostrato vano, come del resto ogni tentativo di distruggerli.– Speriamo in bene – disse la sorella di Macy – ma guarda cosa stanno facendo adesso.L’atmosfera s’andava annebbiando, notò la signorina Macy seguen-do lo sguardo della sorella. I giganti erano due, e ciascuno teneva tra le mani un oggetto da cui spruzzavano gran-di nubi di una sostanza vaporosa che scendeva lenta-mente a colpire la Terra.La signorina Macy fiutò l’aria. – Fanno delle nuvole. Forse è il loro modo di divertirsi un po’. Che male ci possono fare?

Fredric Brown, in Il secondo libro della fantascienza, Einaudi

Esploro il racconto

Il testo è:

un racconto fantasy un racconto di fantascienza

Quali sono i luoghi del racconto? La Terra Il giardino della signorina Macy La galassia Il giardino della sorella della signorina Macy

Perché la signorina Macy è tranquilla?

Gli invasori se ne sono andati in un’altra città.

Gli invasori sono stati distrutti.

Pensa che gli invasori non vogliano fare del male agli esseri umani.

Leggo e capisco

do lo sguardo della sorella. I giganti erano due, e ciascuno

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SORELLE

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SCHEDE FACILINOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

Sara! Ecco chi aveva aperto la porta. Quella rompiscatole era in pie-di sulla soglia con una bambola in mano grande quasi quanto lei. Mila la fulminò con lo sguardo.– Ho bussato prima di aprire! – disse la sorellina. Sara aveva sei anni, ma i lunghi boccoli castani e le guance paffutel-le e colorite la facevano sembrare più piccola. Mila aveva un taglio di capelli sbarazzino e alla moda, l’espressione furba di chi ne sa sempre una più degli altri e l’abbigliamento co-modo di chi vuole essere svelta di gambe. A dieci anni aveva già mandato in pensione tutti i giochi di bambi-na, e per capirlo bastava dare un’occhiata alla sua stanza: niente peluche sul letto, niente bambole in giro. Niente giocattoli! A parte i mobili e il televisore, in quella stanza non c’era altro.Nel giorno del suo decimo compleanno Mila aveva stabilito di esse-re troppo grande per orsacchiotti e peluche e li aveva relegati tutti in soffitta. Da allora aveva smesso di stare dietro alle ridicole storie di mamme, figlie, maestre e dottori che tanto piacevano a Sara.

Giuseppe Bordi, Mila e il cerchio magico, Fabbri Editori

Il taglio di capelli di Mila è sbarazzino e alla moda. Quale potrebbe essere Mila?

Parole nuove

Sottolinea la descrizione della stanza di Mila. Indica con una � la frase corretta.

In camera di Mila ci sono pochi giocattoli.

La camera di Mila è piena di peluche e bambole.

Nella stanza non ci sono giocattoli.

Indica con una � le caratteristiche di Mila che emergono dalla descrizione.

È furba e vivace. Porta vestiti comodi.

Pensa di essere troppo grande per giocare con le bambole. Sembra più piccola della sua età.

Ama giocare con Sara alle bambole.

Esploro la descrizione

Di Sara l’autore descrive:

l’aspetto fisico il carattere sia l’aspetto fisico sia il carattere

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UN RIFUGIO PER BASTIANO

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SCHEDE FACILI NOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

La soffitta era grande e buia. Odorava di polvere e naftalina.All’infuori del tambureggiare della pioggia sulle lastre di rame del tetto, non si sentiva volare una mosca.Travi possenti, nere di vecchiaia, si levavano dal pavimento, si incontravano più in alto con altre travi del tetto. Qua e là pende-vano ragnatele grandi come amache, che si muovevano avanti e indietro nella corrente d’aria, lievi e silenziose. Dall’alto del finestrino che si apriva nel tetto scendeva un raggio di luce.L’unico essere vivente era un topolino che saltellava sul pavi-mento, lasciando sulla polvere impronte delle minuscolissime zampe. Là dove strisciava per terra il codino correva un segno lungo e sottile. Si udì il rumore di una chiave che girava in una grossa serratu-ra, la porta si aprì lenta e cigolante.Bastiano scivolò dentro. Ora era davvero introvabile. Qui nes-suno sarebbe venuto a cercarlo.

Michael Ende, La storia infinita, Longanesi

Che cosa significa che le travi del soffitto sono nere di vecchiaia? Con il tempo il legno delle travi è marcito ed è diventato nero. Le travi sono state dipinte di nero molto tempo prima. Le travi sono state dipinte di nero dai vecchi proprietari della soffitta.

Parole nuove

La descrizione della soffitta segue un ordine spaziale:

dall’alto al basso dal basso all’alto

UN RIFUGIO PER BASTIANO

Esploro la descrizione

Quale tipo di dati sensoriali contengono le seguenti frasi del testo? Colora la casella giusta.

Visivo Olfattivo Uditivo

La soffitta era grande e buia.

Odorava di polvere e naftalina.

All’infuori del tambureggiare della pioggia...

La porta si aprì cigolante.

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ALBERO, AMICO MIO

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SCHEDE FACILINOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

Albero, amico mio,la musica degli uccellini non ti pesae il vento ti sfogliacon dita che non si vedono.

Albero, sei come me, ascolti la voce del silenzioagiti le fogliecome mani che tremano al vento.

Albero, amico mio,tu guardi il cielo come lo guardo ioe il sole danza tra i rami,gioia per gli uccellini.

Minou Drouet, Albero, amico..., Mondadori

Esploro la poesia

Colora la casella giusta.

La poesia è formata da 2 3 4 strofe; ogni strofa è formata da 3 4 5 versi. I versi sono sciolti in rima .

Quale di questi versi della poesia contiene una similitudine, cioè un paragone tra due elementi? Albero, amico mio, la musica degli uccellini non ti pesa. Agiti le foglie come mani che tremano al vento. E il sole danza tra i rami, gioia per gli uccellini.

Per la poetessa l’albero è:

un fratello un papà un amico

Che cosa hanno in comune l’albero e la poetessa? (Le risposte giuste sono due.)

Ascoltano la musica. Ascoltano il silenzio. Guardano il cielo. Danzano.

Leggo e capisco

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VIVERE È STARE SVEGLI

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SCHEDE FACILI NOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

Vivere è stare sveglie concedersi agli altri,dare di sé sempre il meglioe non essere scaltri.

Vivere è amare la vitacoi suoi funerali e i suoi balli,trovare favole e mitinelle vicende più squallide.

Vivere è scegliere le umilimelodie senza strepiti e spari,scendere verso l’autunnoe non stancarsi d’amare.

Angelo Maria Ripellino, Poesie, Einaudi

Esploro la poesia

Con questi versi il poeta vuole: raccontare un’esperienza che ha vissuto descrivere la vita esprimere la sua visione della vita

Leggo e capisco

«Non essere scaltri» significa:

non essere svegli non fare i furbi non essere intelligenti

Che cosa significa «concedersi agli altri»?

Permettere agli altri di fare qualunque cosa Fare agli altri molti regali Essere aperti e disponibili verso gli altri

L’espressione «la vita coi suoi funerali e i suoi balli» significa:

la vita è un susseguirsi di funerali e balli la vita è fatta sia di momenti tristi sia di momenti felici non bisogna né piangere né ridere troppo

«Vivere è scegliere le umili melodie senza strepiti e spari», cioè:

saper apprezzare la musica odiare le armi amare le cose semplici

Che cosa rappresenta l’«autunno» nell’ultima strofa?

La vecchiaia La tristezza La stagione preferita dal poeta

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LA SICUREZZA SULLE STRADE

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SCHEDE FACILINOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

Quando vai in bicicletta,

devi indossare il caschetto

e assicurarti che la bici abbia

le luci e i catarifrangenti.

Il traffico sulle strade è regolato da norme sulla velocità dei veicoli e sui comportamenti da tenere mentre le si attraversa: non rispettare que-ste regole può risultare molto pericoloso per la vita delle persone. La maggior parte dei trasporti italiani avviene sulla rete stra-dale: vi sono strade di vario tipo.Le piste ciclopedonali sono riservate al passaggio del-le biciclette e alle persone a piedi: su queste vie di comunicazione è vietato l’uso di autoveicoli e mo-tociclette.Le strade urbane, cioè quelle che attraversano i cen-tri abitati, hanno dei limiti di velocità molto bassi (50 km orari) per i veicoli; ci sono marciapiedi, sema-fori e strisce pedonali per il passaggio dei pedoni.Sulle strade extraurbane, cioè quelle che collegano i centri urbani, i limiti di velocità sono un po’ più elevati (tra i 60 e i 70 km orari) e spesso mancano i marciapiedi. I pedoni devono fare molta attenzione alle auto che sopraggiungono, cammi-nando in fila lungo il margine sinistro della strada.Le autostrade sono riservate al traffico veloce, con due o più corsie per ogni senso di marcia. Il limite massimo è 130 km orari, che vengono ridotti in caso di nebbia o di pioggia. Sulle autostrade i pedoni e le bi-ciclette non possono passare.

da Discovery 5, Elmedi

Trasforma il testo che hai appena letto in un regolamento per punti. Osserva l’esempio.

– Sulle piste ciclopedonali è vietato l’uso di autoveicoli e motociclette.

Scrivo io

Vero (V) o falso (F)? Metti una � sul quadratino giusto.– Le piste ciclopedonali sono solo per le biciclette. V F– Sulle piste ciclopedonali possono passare i motorini. V F– Il limite di velocità sulle strade urbane è 50 km orari. V F– È vietato camminare lungo le strade extraurbane. V F– Sulle autostrade, in caso di nebbia, bisogna andare più piano di 130 km orari. V F– È consentito andare in bicicletta sulle autostrade. V F

Leggo e capisco

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BEATI I BAMBINI!

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SCHEDE FACILI NOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

I grandi dicono sempre: – Beato te che sei ancora un bambino!I grandi non hanno sempre ragione. Ma in questo caso sì.Perché ci sono un sacco di buoni motivi per essere un bambino. 1 Si può giocare a pallone anche nei posti dove è vietato. Tanto se arriva

un vigile sgrida la mamma. Però poi la mamma sgrida te. 2 Si possono fare i capricci per una cosa che si desidera assolutamente. 3 E poi ci si può stufare subito di quella cosa, appena te l’hanno comperata. 4 Si può ricevere in regalo un computer, 5 un cane, 6 un golfino nuovo. 7 Ci si può innamorare, 8 fidanzare, 9 lasciare,10 poi ci si innamora di nuovo e tutto rico-

mincia daccapo.11 Si possono fare tutte le domande che si

vuole. Anche quelle strane.12 Si può imparare a risparmiare13 e imparare a spendere.14 Si può decidere quello che si farà da grandi e si può

cambiare idea tutte le volte che si vuole.15 Si può imparare a fare la pizza, tanto se viene male si

mangia quella che ha fatto la mamma.16 Si può diventare indipendenti.17 Si può collezionare tutto quello che si vuole.18 Si può fare un giornalino.19 Si possono fare gli esperimenti per imparare le scienze.20 Quando nevica, si può giocare a palle di neve e ci si può

bagnare tutti scivolando sulle colline.21 Si possono far ridere i grandi anche quando non hanno vo-

glia di ridere.22 Si possono stupire i grandi quando meno se lo aspettano.23 Si può imparare a suonare uno strumento musicale.24 Si è capaci di fare grandi cose anche se si hanno le mani piccole.25 Si è contenti di niente.Be’, ci sono anche delle cose che non si possono fare quando si è bambini. Ma i buoni motivi per essere bambini sono molti, molti di più.

Beatrice Masini, 101 motivi per essere un bambino, Bompiani

Si può decidere quello che si farà da grandi e si può

la pizza, tanto se viene male si

Si può collezionare tutto quello che si vuole.

Si possono fare gli esperimenti per imparare le scienze.a palle di neve e ci si può

grandi anche quando non hanno vo-

Si possono stupire i grandi quando meno se lo aspettano.Si può imparare a suonare uno strumento musicale.Si è capaci di fare grandi cose anche se si hanno le mani piccole.

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SCHEDE FACILINOME ........................................................................ CLASSE ............... DATA ..............................

Qual è la tesi dell’autrice del brano?

Solo da bambini si è felici. È bello essere bambini per tanti motivi.

È brutto essere grandi. Da grandi non si può fare più niente di divertente.

Dividi il testo in tre parti, tracciando a lato delle linee dei colori indicati.– Linea rossa: presentazione della tesi– Linea verde: esposizione degli argomenti a favore della tesi– Linea gialla: conclusione

Quali di questi argomenti aggiungeresti tu a sostegno della tesi dell’autrice? Colora i cartellini.

Esploro il testo argomentativo

Ci si può sporcare la maglietta di gelato.

Si possono avere tanti sogni.

Ci si può far coccolare da mamma e papà. Si possono coccolare mamma e papà.

Si può stare a casa da scuola quando si è ammalati.

Si possono costruire grandi castelli di sabbia.

Si può giocare nelle pozzanghere dopo che è piovuto.

Ci si può scambiare le figurine.

E... il rovescio della medaglia? Ci sono anche un sacco di cose che da bambini non si possono fare! Scrivi cinque argomenti contrari alla tesi. Da bambini non si può/non si possono...

1 ...........................................................................................................................................................................................................................................................................2 ..........................................................................................................................................................................................................................................................................3 ..........................................................................................................................................................................................................................................................................4 .........................................................................................................................................................................................................................................................................5 ..........................................................................................................................................................................................................................................................................

Quale degli argomenti del testo ti sembra il più convincente? Scrivi il numero e spiega in breve perché.

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Scrivo io

Si possono fare i capricci.

Si può avere un amico speciale.

Si possono fare grandi cose anche se si hanno le mani piccole.

© Pearson Italia, Milano-Torino


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