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NOTIZIARIO MENSILE Anno LXII n. 10...delle canzoni e degli inni.” 18 PAOLO MARCONI Marconi Paolo...

Date post: 26-Jan-2021
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NOTIZIARIO MENSILE Anno LXII n. 10
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  • NOTIZIARIO MENSILE

    Anno LXII – n. 10

  • SOMMARIO

    PRESIDENTE NAZIONALE. Cambio incarico tra Sergio Paolieri e Gino Gheller

    CIRCOLARI PRESIDENZA NAZIONALE

    FIGURE DI EROI E COMBATTENTI

    PER NON DIMENTICARE

    STORIA

    EVENTI D’INTERESSE – CURIOSITA’

    RECENSIONI

    NOTIZIARIO DEI PICCOLI L’angolo di Betta e Nino

    a cura di Concetta PACIFICO CRONACHE ASSOCIATIVE

    a cura di Barbara ALO’ LUTTI: RICORDIAMO I SOCI “ANDATI AVANTI”

    ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI E REDUCI NOTIZIARIO MENSILE

    Anno LXII– N. 10 OTTOBRE 2020 Web : www.combattentiereduci.it

    http://www.combattentiereduci.it/mailto:[email protected]://www.facebook.com/ANCR.SEDECENTRALE

  • E’

    SERGIOPAOLIERILASCIALAPRESIDENZA

    MOTIVIDISALUTEIMPONGONOLASUARINUNCIA

    con profonda tristezza che prendiamo atto della scelta del nostro PresidenteNazionaleComm.SergioPaolieridi rassegnare lepropriedimissioniacausadi

    sopraggiuntimotivi di salute che non gli consentono di svolgere la propria attivitàconlaserietàedilrigorecheglisonopropri.

    IlPresidentePaolierihaaccompagnatolanostraAssociazionenellenumerosesfidedegli ultimi anni; con noi ha attraversato guadi infidi e complessi senzamai tirarsiindietroperilbenedeiSocidituttaItalia,connoihagioitopersuccessieconquiste.

    Lo ricordiamo instancabile ed orgoglioso durante l’ultimo Raduno organizzato aPadova,determinatoecombattivodurante iCongressiNazionali cheproprio la suaFederazionehaospitatoaPrato,inqualunquemomentononhalesinatoimpegnoedascoltoperognuno.

    Oranoncirestacheprendereattodelladecisionediunuomochetantocihadatoe rispettarla, ora è ilmomento che si prenda cura di sé così come si è preso curadell’Associazione.

    IVicePresidenti,ilpersonale,idirigentiel’A.N.C.R.tuttaLasalutanoconstimaedaffettoPresidente,perchéperognunodinoiLeihaavutosempre,nelcorsodiquestianni,unpensiero,unaparola,unatelefonataaffettuosa;mancheràmoltissimoatuttimapoichénonsi smettemaidiessereCombattentiemalgradoquestopassaggioditestimone, dimostrazione di serietà alla quale ci inchiniamo, siamo certi che Leicontinueràaseguirel’Associazioneeadareilsuopreziosocontributo.

    Diamo il benvenuto al Presidente Vicario Gino Gheller, che tutti conosciamo damoltianniechestimiamoperserietàerigoreegliauguriamobuonlavoro.

    LaRedazionedelNotiziario

    3

  • G

    GINOGHELLERPRESIDENTENAZIONALEA.N.C.R.

    ino GHELLER nasce a Foza (VI) il 31 marzo del1922edhacompiuto98anni.

    Ha iniziato a lavorare all’età di 14 anni comeapprendista meccanico motorista a Dueville dove halavoratopressounadittafinoall’iniziodellaguerra.Nelgennaio1942vienechiamatoallearmipressoil3°artiglieriaalpina,DivisioneJulia,consedeaGorizia.Partecipa alla guerra e al momento dell’armistizio sitrovamilitanteinMontenegro,dadoveritornaapiedi.Rientrato inpatria,siarruolanelledivisionipartigiane,brigataLori,deiVolontaridellaLibertà.La sua attività di partigiano è attestata dal FoglioMatricolare stilato dalla Commissione RegionaleTrivenetainerentelecampagne1944e1945.Riceveameritodelsuo impegnolaCrocealMeritodiGuerra come partigiano combattente (n° d’ordine30316) e ilCertificatodi Patriota (29110C) firmatodalMaresciallo Alexander, comandante supremo delleforzealleateecontrofirmatodaunufficialealleato.

    GinoGhellerhasemprepartecipatoallavitadelleassociazionicombattentistiche.DopolaguerraritornaallavoroedivienecapoofficinapressoL’AgenziaAmericanaVicenzaper5annie successivamenteperaltri 5annipresso l’AgenziaAmericanaVerona.Trasferito a Bienne in Svizzera presso il gruppo General Motor per 4 anni esuccessivamenteperaltri4anni,sempreconilgruppoamericano,inGermania.SidiplomainGermaniatecnico-motoristaevienetrasferitoinSudAfricadoverimaneper7anni.Rientra in Italia nel 1982 e lavora ancora un anno presso l’agenzia americanaVicenza.TerminalasualungaesperienzalavorativacometecnicomotoristapressoladittaGirardinidiVicenza.Hasemprepartecipatoallavitadelleassociazionicombattentistiche.Dal1999èPresidentedellasezioneANCRdiDueville,Vicenza.Dal 2006 è Membro del direttivo e Vicepresidente della Federazione provincialeANCRdiVicenza.Dal2015èPresidentedellaFederazioneANCRdiVicenza.Dal28novembre2016èVicepresidentenazionaleecoordinatoreregionaleANCR.E'insignitodell'onorificenzadiCavalierrealmeritodellaRepubblica.In data 29 ottobre 2020 ha assunto la carica di Presidente Nazionaledell'AssociaizoneNazionaleCombattentieReduci.

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  • COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA NAZIONALE

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  • PREMIATOILCALENDARIOA.N.C.R.ALLAVEDIZIONEPREMIPUBBLICISTICAMILITAREROMA30OTTOBRE

    P.V.

    Anchequest'annolanostraAssociazionericeveràilprestigiosopremiodall'IstitutoitalianodiUniformologiaiconografiaePubblicisticaStorico-Militare"QuintoCenni"-IUISM.L'AssociazionetuttaringraziagliorganizzatoriedinparticolarmodoilPresidenteUISMdott.PaoloPierantozzi.

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  • VEDIZIONEPREMIPUBBLICISTICAMILITARE:ILNOSTROPRESIDENTENAZIONALERINGRAZIAIL

    DOTT.PIERANTOZZI

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  • ANNULLATALACERIMONIADELLAV^EDIZIONEPREMINAZIONALIPUBBLICISTICAMILITARE

    SPETT.LEPRESIDENZANAZIONALEANCR,Vistalanuovasituazionedovutaall'emergenzanazionalesanitariaepidemiologicadacovid-19evistoilDPCMdel18ottobreu.s.SentitoilpareredelMinisterodellaDifesaGabinettodelministroUfficiodelcerimonialeedelloSME-StatoMaggioredell'Esercito.AbbiamodecisocollegialmentediANNULLARElacerimoniadellaV^EDIZIONEPREMINAZIONALIPUBBLICISTICAMILITAREprogrammatail30ottobrepressolaBibliotecacentralemilitarediPalazzoEsercito,STATOMAGGIOREDELL'ESERCITOviaXXsettembre123/aAppenalasituazioneceloauguriamoandra'amigliorare,fisseremonuovadataperlacerimonia.

    Grazieescusateciperildisagio.

    ott.PaoloPIERANTOZZIDPRESIDENTENAZIONALEIUISM

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  • MESSAGGIODELPRESIDENTENAZIONALEPERLE

    FEDERAZIONIDEITERRITORICOLPITIDALMALTEMPO

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  • MESSAGGIODELNOSTROPRESIDENTENAZIONALE

    ALL'A.N.P.I.

    RISPOSTADELLAPRESIDENZAA.N.P.I.ALMESSAGGIODELNOSTROPRESIDENTENAZIONALE

    arissimiecarissime,CsentitiringraziamentiperilcordoglioespressoinoccasionedellascomparsadellanostraamatissimaPresidentenazionale.Lavostravicinanzaèpernoimotivodiconfortoedistimoloadandareavantinellamissionedimemoriaattivadelsacrificiodeicombattentiperlalibertà.Fraternisaluti.LAPRESIDENZAELASEGRETERIANAZIONALIANPI

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  • GIOVANNIGUCCIONEMEDAGLIAD'ORO

    Cadevaoggi,il21ottobre1915,ilTenentedicomplementodel76ReggimentoFanteriaBrigata“Napoli”,GIOVANNIGUCCIONE(1891),Medagliad’Oro.MOVM:“Coneroicoimpetoefogatrascinatrice,allatestadelsuoplotone,raggiunseunreticolatonemico,evisiinternòsvellendoneeglistessoipalettietrovandovi,nellasostaobbligata,cheloesposeaviolentissimeraffichedifuoco,onorataegloriosamorte.CavediSelz,21ottobre1915.”- Notebiografiche-Dellasuafanciullezzasisabenpoco,apartechefrequentòlalocaleScuolaTecnicaPaoloEmilianiGiudicipertrasferirsipoiaCaltanissettaafrequentareilRegioIstitutoTecnico.Nel1910conseguìconprofittoildiplomanellaspecializzazionefisico-

    FIGURE DI EROI COMBATTENTI

    matematica;continuòglistudiiscrivendosiall’UniversitàdiCatanianellafacoltàdiIngegneria;dueannidopositrasferìaTorinoperentrarenellaRegiaAccademiaMilitare,uscendonenel1914colgradodiSottotenentediComplementoeaggregatoal76°ReggimentodiFanteriaaMessina.Ufficialecoltoedicaratteresocievole,siconquistòlastimadeisuperiori,deicolleghiedeisoldati.AlleprimeprovedifuocoilGuccionescrisseinunaletteraallamadre:“…Fatecoraggio,speranzaefede.AndatesuperbaeorgogliosadiavereunfiglioufficialechecombatteperlagrandezzaelagloriadellaPatria.”;edancorainun’altra:“…Statequindiallegri:ilvostroGiovanni,perora,nullasoffre;eglièallegro,giulivo,elaserainsiemeaisuoicompagni,traunafucilatael’altra,passadelleorefelici,cantandodellecanzoniedegliinni.”

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  • PAOLOMARCONI

    MarconiPaolodiPietronatoil2Agosto1895aVerona.Sottotenentedicomplemento6°Regg.alpini."ValBrenta".Mortoil16giugno1916aiLaghidiListeali.perferiteriportateincombattimento.Med.ArgentoalV.M.Comandantediplotone,allatestadeisuoiuomini,liconducevaconmirabilecalmaeperiziaattraversoterrenobattutodaduemitragliatriciedalnemicoappostatointrinceatraleroccofinoaportarsiapochimetridallaposizione,ove,cadutomortalmenteferito,disdegnavaogniaiuto,incitandoisuoiaproseguirelalotta.LaghidiListeali16Giugno1916TaleepisodioèraccontatodaTen.MarioMarianinelsuolibro.SOTT'LANAJApag116..........AduntrattosentimmoilTic-Taclontanodiunamacchinadascrivere.EraunaSchwarzlosechebattevaicalcolicomeunatessitricerabbiosa.Trattenemmounmomentoilfiato.unodisse:-PerDiocisiamo!...oèlapattugliadellaValCamonica

    o èilMarconi?IcolpivengonodalleConseriedisotto.Presidueuominidelpiccolopostoemigettaigiùperlavalle,quasiacapofitto,senzavederedovemettevoipiedi.Nonsoilperchémamisentivoladisgrazianell'anima.AllapasserelladelMasovidiglialpinichesiritiravanocarponitragliabetieilfogliame.QualcunosparavaancoraversoLaCosta.Leraffichedellamitragliatrice,acasaccio,passavanoaltestaccandoiramidegliabeti.CercavocongliocchiMarconi,Nonlovedevo.L'uomodipuntaaperselebracciacongestosconsolato....micorseincontro......unadisgrazia,SigTenente!....Poverofigliolocosìgiovane!..Peccato!Midispiacecomefossemiofiglio..peccato.Enonsiarrivaacapire...lasventagliatadellepallottolepassavacosì..inalto..suirami..nonsiarrivaacapire..deveesserestataunapallottoladeviatadaunramod'albero.--Madov'è?--Qui.DueAlpini,ipiùrobusti,tenevanoMarconidelicatamentecomeunbimbosottoleascelleesottoleginocchia,camminandopianopernonfarglimalenell'ultimosonno.Latestapenzolabiondacontuttiiricciolisciolti,sottoilcuore,lagiacca,eraunagranchiazzadisangue,lebracciacascavanomorteconlemanibianchissimeinerti.Lepalpebrenoneranodeltuttochiuseetralecigliaunastrisciad'azzurroancorvivo,ancorluminosoricordavaisuoiocchigrandiepurissimidibambina.

    Ripresilastradadietroilmortoconilcuoregrosso,conlatestabassasenzaunaparola...GRANDEGUERRA15/18FRONTEITALIANO

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  • COSTANTINOBORSINIEVINCENZOCIARAVOLO

    Alle ore 06,35 di ottanta anni fa, il cacciatorpediniere Nullo attaccatodall’incrociatore inglese Leander, dal caccia Kimberlay e da altre due unita’, siinabissavaconabordo il suoComandante,CapitanodiCorvettaCostantinoBorsiniche non volle abbandonare la nave insieme al suo attendente, Vincenzo Ciaravoloche dopo aver obbedito all’ordine di abbandonare la nave impartito dal suoComandante,sigettòamaredallascialuppaetorno’abordoanuotopercondividerelasortedelsuosuperioregerarchico.Aidueeroicimarinaivenneroassegnate leMedaglied’OroalValorMilitarecon leseguentimotivazioni:Capitano di Corvetta M.M. Borsini Costantino Al comando del cacciatorpediniereNullo:“Comandantedicacciatorpediniere,durantel’attaccoadungrossoconvogliogiuntoa contatto con siluranti e incrociatori nemici, impegnava audacemente asprocombattimento, animando i dipendenti con l’esempio del proprio valore. Colpita lasua nave da numerosi colpi che ne menomavano irreparabilmente l’efficienza,persistevanell’impari lottaconefficacirisultati,dandoprovadi fermezza,digrandeserenità d’animo e di sommo sprezzo del pericolo. Dopo aver provveduto allasalvezza dell’equipaggio, rifiutava recisamente di abbandonare la sua nave e,impavido e fiero sul ponte di comando, volto verso il nemico, affondava con essa,incontrandosublimeegloriosamorte.—MarRosso (presso isolaHarmil),21ottobre1940.”MarinaioM.M.CiaravoloVincenzo,ImbarcatosulcacciatorpediniereNullo:“Imbarcato su silurante impegnata in aspro combattimento contro incrociatori ecacciatorpediniere nemici, con calma serena rimaneva durante tutta l’azione alfiancodelsuocomandantedicuieraattendente.Ricevutol’ordinediabbandonarelanavecheaffondavaperigravidanniriportatiduranteilcombattimento,sigettavainmare: ma accortosi che il comandante rimaneva al suo posto, spontaneamenterisaliva a bordo in un generoso slancio di fedeltà e di altruismo, ben conscio delmortalepericoloalqualesiesponeva.Nellasublimedecisionediseguirelasortedelsuocomandanteaffrontavaconluilamortegloriosadeglieroi.—MarRosso(pressol’isoladiHarmil),21ottobre1940.”

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  • 7OTTOBRE1943LADEPORTAZIONEDEICARABINIERI

    DIROMA

    Il 7 ottobre 1943 aveva luogo a Roma una delle più imponenti retate che portòall'arresto e alla deportazione di migliaia di Carabinieri.L’ArmadeiCarabinieri sindal25lugliodel1943,all’indomanidellasedutadelGranConsiglio del Fascismo si era connotata, agli occhi dei tedeschi, come ambigua einaffidabile, soprattutto a Roma.L’eccidio delle Fosse Ardeatine, i combattimenti di Porta San Paolo, il sacrificio delVice Brigadiere Salvo D’Acquisto, avevano fatto ben comprendere ai nazisti e agliaderenti alla RSI, che i Carabinieri non sarebbero venuti meno al giuramento difedeltà prestato nè si sarebbero resi partecipi o spettatori inermi di atti di barbariecontro quella popolazione di cui, per mandato, dovevano essere i difensori. Itedeschi, che, come da ordini ricevuti da Berlino, si apprestavano a rastrellare ilghetto ebraico di Roma per deportarne gli abitanti, avevano bisogno di avere manolibera per condurre l’operazione senza particolari impedimenti. Per questo, comeconfermato da autorevoli studi storici, il comandante della Gestapo romana, HerbertKappler, sipose ilproblema dineutralizzare iCarabinieri, ancora armati e, aRoma,in gran numero al loro posto, per garantire la sicurezza pubblica.Il 7 ottobre 1943, di primo mattino, paracadutisti tedeschi e SS circondarono leprincipalicasermedell’ArmadellaCapitale,bloccandoneall’internoiCarabinieriche,ignari,attendevanoalle lorooccupazioniquotidiane,quasisempresenzal’immediatadisponibilità delle armi. Molti militari riuscirono fortunatamente a dileguarsi, spessoportando con sé il proprio armamento, grazie a tempestive segnalazioni.DeiCarabinieri inservizionellaCapitale,oltre2mila,forsefinoa2.500(ilnumeroèincertopoichéitedeschibruciaronotuttigliarchividellecasermedell’Arma

    PER NON DIMENTICARE

    occupate)furonocatturatiedeportatineicampidiconcentramentonazisti.Oltre600nonfeceropiùritorno.AntonioVarone

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  • L’

    ILMILITEIGNOTO,LEUNDICIBAREELASCELTADIMARIABERGAMAS

    DISILVIAMOROSIEPAOLORASTELLI

    Italia fu la prima nazione a istituire a livello ufficiale una giornata percommemorarelafinedellaGrandeGuerra,il4novembre,perricordarel’entrata

    in vigore dell’armistizio e sottolineare come la resa della Germania era diventatainevitabilepropriograzieall’accordosiglatoaVillaGiusti.Comericordiamonellibro“4novembre1918, fu vera gloria? Storia emitodiVittorioVeneto”, gli altri alleatiavrebbero scelto comedataquella dell’11novembre, il giorno in cui venne siglatol’armistizio di Compiègne. Il trattamento ricevuto a Versailles non era passatoinosservato a Roma, in un Paese che aveva da poco iniziato alla Camera ladiscussionedelleconclusionidell’inchiestasuCaporettoefacevaancoraiconticonil passato. Fu proprio in occasione della seduta del 10 settembre 1919, appenaarrivatalanotiziadellafirmadeltrattatodiSaint-Germaindapartedell’Austria,chel’onorevole LuigiGasparotto chiese all’onorevoleNitti di rendere onore e gloria aisoldatid’Italia:«Così laguerra finiva. E finivaper tutti;pernoieper inostri alleati… .Ungrandesogno nostro si compieva: l’unità della patria… . L’Italia nuova è ben degnadell’antica, e i soldati d’Italia sono degni, in questa Roma, di essere proclamatibenemeritidellaPatriaedellaciviltà»(LuigiGasparotto,Fatepassaresottol’arcodiTito,isoldatid’Italia!).MariaBergamas(MinisterodelleGuerra,UfficioOnoranzealSoldatoIgnoto)CELEBRARELAVITTORIA–Paroleaccoltedanumerosiapplausiper l’uomoche,alterminedel conflitto, avrebbe legato il suonomealla fondazionedell’Associazionenazionalecombattentieallapresentazione,il29luglio1919,diunprogettodileggeperl’estensionealledonnedell’elettoratoattivoepassivo,oltreche–comeministrodellaGuerra–nelnovembre1921alla sepolturadella salmadelMilite ignoto.Neigiorni seguenti sulla stampa si alternarono idee per l’organizzazione di unacerimoniaeanchelaproposta,rimastaanonima,diincidereinomidituttii500milamortiitalianidellaguerrasulVittoriano.Un’ideanuovainEuropachenonvennemai

    STORIA

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  • realizzata.Ilprimoanniversariodellavittoriavennefesteggiatoinmodosemplice,alivello locale, con discorsi celebrativi e cerimonie: il 30 ottobre 1919 a VittorioVeneto due treni speciali permisero l’arrivo di ministri e parlamentari e Orlandotenne un discorso in un teatro della città. A Milano il 2 novembre al cimitero diMusocco si alternarono la mattina un corteo del Psi e il pomeriggio, nello stessoluogo, la manifestazione ufficiale. A Roma il 4 novembre tutto si concentrò nellaconsegna delle medaglie al valore ai soldati che avevano preso parte aicombattimentienell’inaugurazionedellatargachemodificavainviaVittorioVenetola strada prima dedicata alla regione Veneto. Solamente il 4 novembre del 1920,nella nuova Italia di Giovanni Giolitti, si tenne una celebrazione solenne dellavittoriaall’AltaredellaPatria.ILSANGUEDIUNPOPOLO–Maqualeeral’ideaacuisivolevadareforma?Nonsivolevano celebrare condottieri, generali, singoli comandanti, ma glorificare ilsacrificiodisanguediuninteropopolo.L’ideadionorareuncadutosenzaidentitàequantinonavevanotrovatonemmenolaconsolazionediunatombacomesimboloditutti i soldatimortinelconflittononeranuova. In Italia lapropostadiglorificare lasalmadelcadutosenzanomevienesostenutaeresapubblicail24agosto1920dalcolonnelloGiulioDouhet,sullecolonnedelperiodicodelmovimento,IlDovere,dalui diretto. Del rito civico e del Pantheon, già negato in precedenza alla salma diGiuseppe Garibaldi, da lui ipotizzati, non resterà traccia. Fu necessario attenderel’11agosto1921perchélaproposta,fattapropriadall’onorevoleDeVecchi,venisseufficializzata, grazie anche al dibattito che sul tema si era scatenato in Francia eInghilterra. Il 4 agosto il disegno di legge arrivò in Aula e l’onorevole Gasparottochiese alle parti di rinunciare a intervenire perché il provvedimento che rendevaonore ai caduti potesse essere approvato in silenzio.All’unanimità venne chiusa ladiscussione e rinviato al giorno dopo il voto: con amara sorpresa, furono 35 icontrari. FuGabriele D’Annunzio a dare il nome di “Milite Ignoto” alla salma delsoldato senza nome che avrebbe ricordato nel tempo i sacrifici e gli eroismi dellaGrandeGuerra.Ilsoldatocheavrebberappresentatoidealmentetutticolorochenonfeceroritornoacasa.Tuttelefamiglieitaliane,inqualchemodo,eranocoinvolte:chiperaverpersounfiglio,unmarito,unpadre,chiperaverlavoratonellefabbricheoneicampi.LARICERCADELLASALMA–Vennecosì costituitounUfficioonoranzeal SoldatoIgnotoenominataunacommissionechedal3al24ottobresidedicòallaricercadiundicisalmedisoldatiprovenientidaicampidibattaglia,dovegliscontrieranostatipiù atroci. Furono visitate Rovereto, le Dolomiti, gli altipiani, il monte Grappa, ilMontello,ilBassoPiave,ilCadore,Gorizia,ilBassoIsonzo,ilmonteSanMicheleeCastagnevizzadelCarso (LorenzoCadeddu,La leggendadelmilite ignoto inCircoloVittoriese di Ricerche Storiche). I corpi vennero rinvenuti nei cimiterimilitari o neicampi di battaglia: per essere “scelti” non dovevano mostrare alcun segno diriconoscimento, se non l’essere riconosciuti come appartenenti a soldati italiani,come si sarebbe dovuto rilevare dall’uniforme anche se lacera, dalle scarpe, daichiodi, dalle stellette. Per ogni esumazione venne redatto un documento cheriportavalecauteleadottate:tuttiicorpivennerocollocatiinbaredilegnogrezzo,diformaedimensioni identicheperchénonpotessero essere identificati. Il 27ottobre1921 le undici casse con i resti dei dispersi vennero trasportate nella basilica diAquileiaenellanottevegliateescambiate,insegreto,diposto:chineavevaseguitoil viaggio per un mese era ormai in grado di riconoscerle. Il giorno dopo sarebbeavvenutalasceltadiunadiloroesarebbeiniziatoilviaggioversoRomadel“treno

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  • dell’eroe”.MARIA, MADRE, MOGLIE, DONNA – La scelta della donna che avrebbe dovutodesignareilMilite,ricordaCadeddu,inizialmentericaddesuAnnaVisentiniFeruglio,udinese,madrediduefiglidispersiinguerra,allaqualesipreferìpoiunapopolana,Maria Bergamas, originaria di Gradisca d’Isonzo, per di più madre di un dispersoirredento. Dopo l’aspersione, la donna scelse la bara del Milite Ignoto tra lecampane,glispariasalvedelleartiglierieelenotedellaLeggendadelPiavesuonatadallaBrigataSassari.Sorrettadaquattromilitari,tenevainmanounfiorebiancocheavrebbe dovuto gettare su una delle undici barema, davanti alla seconda, prese ilsuoveloneroeloappoggiòsopra,decretandocosìlasuascelta.SuofiglioAntonio,richiamatoallearmidagliaustriacinel1914,quandolacittàdiGradiscaappartenevaancora all’impero, aveva disertato arruolandosi volontario con gli italiani nel137esimoreggimentodifanteriadellaBrigataBarletta.ConilnomefittiziodiAntonioBontempelli, escamotage imposto per arruolare i volontari irredenti, era mortosull’AltopianodiAsiago,durantelaStrafexpedition.UN INDIVIDUOPERTUTTA LANAZIONE – La salmaprescelta venne posizionataall’internodiun’altra cassa in legno rivestitodi zincoe sul coperchio furonoposteunatecaconlamedagliacommemorativaeun’alabardad’argentodonodellacittàdiTrieste(LesalmedeicadutiignotiadAquileja,CorrieredellaSera,27ottobre1921).Il vagone era aperto in modo che, al passaggio del treno a vapore a velocitàmoderatadavanti tutte le stazioni,potesseesserevistae salutatadallepopolazioni.DaUdineadArezzo,daChiusiaRoma.Unviaggioemozionanteattraversocinqueregioni e 120 stazioni, paragonabile a «un nuovo giro d’Italia» (AntonioGibelli, LaGrandeGuerradegliItaliani).Attraversolasalmadiuncadutosenzanomeilpopoloonorava non il soldatoma l’intero esercito, non l’individuoma la nazione, non lasofferenza di uno ma la guerra vinta dallo Stato italiano. Tutti i cinquecentomilacaduti erano in quel feretro, ognimadre piangeva in quel soldato il proprio figlio,ogniorfanoilpropriopadre,ognidonnailpropriomarito.Il2novembreilconvogliogiunsenellaCapitale,eilMiliteIgnotofuespostonellabasilicadisantaMariadegliAngeli. Tutta la notte fu possibile recarsi in pellegrinaggio per salutare la salma,vegliata dalla guardia d’onore composta anche da ex combattenti. La mattinasuccessivailferetrovennetrasportatoalVittoriano,dovefutumulato,il4novembredel1921,nell’edicolacentraledelcomplessoallapresenzadiVittorioEmanueleIII,per poi essere trasferito nella cripta interna. Alla cerimonia non presero parte néCadorna, né Diaz, inmissione negli Stati Uniti. Un’assenza quest’ultima che setteanni più tardi almomento dellamorte sarebbe stata compensata con l’esposizionedella salma del maresciallo per ventiquattro ore proprio all’Altare della Patria.Niente, in quella prima occasione, avrebbe fatto distogliere l’attenzione dalMilite,«il Fante sacro di Roma». Attorno al Figlio di tutte lemadri d’Italia, il Crociato, ilLegionario,siunironotutteleItalie.

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  • N

    BARACCHE,CAMMINAMENTIETRINCEE.PERSOPRAVVIVEREALFRONTECOMELETALPE

    ella guerra di posizione è importante la cura con cui si preparano le trincee, icamminamenti, le baracche. Carlo Emilio Gadda tra giugno e ottobre 1916

    combattè come sottotenente in una sezioni dimitragliatrici, nei pressi di Cesuna eCanove. “Nel blindare e apprestare a difesa i due postamenti dellamia sezione –scriveGadda–misidavantiisassielefrondeedietroisacchiditerraessendoquestivisibilissimidalontano.V'èdellagentechestaalfronteda13mesienonsaquesto“. Ecco poi come si organizzava per la guerra: “ La linea della trincea, fatta concriterioebendissimulata,giralasommitàdelmonteBarco.Unabellaescavazionenellaroccia,largada80cm,a1metro,conlavoridiminaincorsodieffettuazione,profondaintornaai2metri:spessosostegni inmuroasecco,qualchepiazzolapermitragliatrice... Il camminamentocheconduceallepostazionivaria di altezza da 1.60 a 1.80, è scavato nella terra e nel detrito roccioso dellesponde dell'Assa, fatto di ghiaia e lastre silicee, che si sciolgono in creta. Lalarghezzadelcamminamentoda60a80cm.Essoè,percosìdire,blindato:copertoditavole,diportestesesuaponte,eiltuttocopertoinunpietramebiancochelofavedere a mille miglia lontano. Sul fondo fango, fino all'altezza del malleolo: lescarpeeivestitisiinzaccheranoorribilmente“.E ancora: “ Finita la baracca ufficiali, con struttura in legno, pareti in assi,rivestimento esterno di tronchi di pino di 10-15 cm. Il tetto è in lamiere di ferrozincato a ondulazioni: i soffitti delle camere in lastre di eternit. Nella rivestituraesterna di tronchi di pino si sono chiuse le connessioni con terra e muschio. Hoprogettato la baracca della truppa con un corridoio centrale e due file di giaciglisovrapposti: le lasciai distanti (la fila superiore dalla sottostante) 1metro emezzocirca,permodochegliuominichedormonosottosianobencomodi“.Lanaturadelterreno imposeanche l'usodellemacchine: leperforatrici adariacompressaper lecaverne;ifrantoidipietreperlamanutenzionestradaleeifrantoiavaglioperavereilghiaiettodidiversapezzatura;motoriabenzinaperpomparel'acqua.Si costruirono strade in grannumero, larghe e agevoli per vincire il ripidomarginemeridionaledell'Altopiano.Asgomberarledallanevelavoraronomoltiborghesi,altriaspaccareisassiperfarneghiaiettodamassicciata.“Questiborghesi–notaGadda

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  • hannounbuonsoldo,ranciocomeisoldati,dormonoinbaracche;lalorovitaèperòdisagiatacomequelladeisoldati:sonoesposti,comenoi,alfreddoealleintemperie.Visi pallidi, stanchi,, infreddoliti; dai 14 ai 70 anni; bambini e vecchi coperti disacchi a guisa di mantello, nella neve, fra il trambusto dei carri “. (Carlo EmilioGadda–Giornalediguerraperl'anno1916.)

    Veneto1915-1918-Laguerraincasa-UNPOPVE-AnnoAccademico2019-20

    30OTTOBRE1918:ILREGIOESERCITOENTRATRIONFANTEA

    VITTORIOVENETO

    E'IL30ottobredell'anno1918quandol'EsercitoItalianoVittoriosoentravaaVittorioVeneto,lacittàdellaVittoria,segnandodifattolafinedelprimoconflittomondiale.Con l'entrata delle truppe fu spezzato definitivamente in due tronconi l’esercitoaustro-ungaricodeterminandonel’irreparabilecaduta.Il 3 novembre il XXIXCorpo d’Armata entrava in Trento,mentre la IIIDivisione diCavallerialiberavaUdineerepartidiBersaglierisbarcavanoaTrieste.LostessogiornoiplenipotenziariitalianieaustriacifirmavanoaVillaGiusti,vicinoaPadova,leclausoledell’armistizio.ErafinalmentelaVittoria.

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  • L'

    LABATTAGLIAFINALESULMONTEGRAPPA

    offensivasulPiave iniziòufficialmentealle tredelmattinodel24ottobre1918con un massiccio bombardamento sulle posizioni austro-ungariche del Monte

    Grappa. La pioggia di granate italiane però non ebbe l'effetto sperato: l'espertogenerale Svetozar Borojevic, viste le condizioni metereologiche, immaginò che unattaccolungoilPiavenoneraconcepibileequindipreparòisuoisoldatisulGrappa,disponendolimoltomegliodegliitaliani.Al contrario il generaleGiardino, il quale ebbe solouna settimanaper organizzarel'attacco, si trovò ben presto in difficoltà. La fanteria si mosse con una tatticaantiquata, avanzando in linea (senza prendere in considerazione i movimenti"elastici" come fatto durante la prima Battaglia sul Monte Grappa) e senza potercontare sul sostegno dell'Ottava Armata che rinviò l'attacco di 48 ore. In questomodoimontiAsolone,PrassolaneSolarolorimaserotutteinmanoaustro-ungarica.Il giorno seguente gli attacchi si diressero verso il Monte Pertica, sul versanteoccidentaledelmassiccio.Nelpomeriggio i soldati italiani riuscironoaconquistarelacimamaduegiornidoposubironoilcontrattacco.Sisusseguironodiversitentativichenonportarono a nessun risultato apprezzabile. Lo stesso avvenne sulCol dellaBeretta,mantenutosaldamentedagliuominidiBorojevic.Probabilmente, se l'attacco italiano si fosse limitatoalMonteGrappa, la situazionenonsarebbecambiataegliaustro-ungaricisarebberoriuscitiamanteneretutteleloroposizioni.Le sortidellaBattagliaFinalecambiaronosulPiave: l'avanzamentoversoVittorio Veneto e il fiume Livenza rischiò di isolare i soldati asburgici e quindi ilgeneraleFerdinandGoglia,comandantedell'ArmataBelluno,fuobbligatoadiramareil30ottobreilritiroimmediatodatutteleposizioni.Inmenodi24oretuttiireggimentisispostaronoversosettentrioneadeccezionedel99° che,dopoaver coperto lamarciadeipropri commilitoni, fu catturatodaquelliitalianicheloavevanocircondato.La battaglia si concluse dopo una settimana di combattimenti durissimi cheriportarono a galla i peggiori incubi dell'Isonzo: in 6 giorni di combattimento siregistròlaperditadicirca25milauomini,dicuialmeno5.500tramortiedispersi.

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  • U

    LAVITADEISOLDATIINMONTAGNA

    no degli aspetti più affascinanti dellaGrandeGuerra fu la vita nelle trincee enegli appostamentidi altamontagna.Mai,primadi allora, si eranocombattute

    dellebattaglieadaltitudinicosìelevate.TralecimedelMassicciodell'Adamello(alconfine tra Lombardia a Alto Adige) italiani e austro-ungarici si trovarono uno difronteall'altroadoltre3000metridialtezza.UnasituazionesimilesiverificòanchenellazonatraTrentinoeVenetoneipressidellaMarmolada,nelsettoreorientaledelLagorai,intuttalapartedelleDolomitiOrientalietralevettedelleAlpiCarnicheedellaValDogna.Anche se in queste luoghi non mancarono brigate di semplice fanteria (del tuttoinadatte ad affrontare situazioni del genere), la maggior parte dei combattentiappartenevano al corpo degli Alpini. Si trattava di giovani reclutati nelle zone dimontagna,abituatia spostarsi suquesti terreni,a sopportare le temperature rigideead ubbidire agli ordini senza porsi troppe domande. Per oltre due anni rimasero inquota combattendo, trasportando materiali, armi, attrezzature, viveri e costruendobaraccamenti, appostamenti, e sistemi tincerati che ancora oggi sono in grado disorprendere ed emozionare. In alcuni casi addirittura gli acquartieramenti furonocostruiti nel cuore dei ghiacciai, specie attorno al Passo Fedaia e al Passo SanPellegrino.Lo stupore aumenta nello scoprire come gli equipaggiamenti distribuiti agli Alpinifurono assolutamente inadatti alla vita in quota. Nonostante il clima estremo (nonerano rare lenevicateestive),nellamaggiorpartedeibaraccamenti la sola fontediriscldamentoeranoipiccolifornellettiperlevivande.Ivestitidilanaeranopochiemolti dovettero costruirsi degli occhiali da sole (utilizzando dell'alluminio) perprevenireidannideiraggisolari.Inoltrepertuttoil1915isoldaticombatteronoconle loro uniformi grigio-verdi che, in mezzo al manto nevoso, erano facilmenteindividuabilidainemici.Solamentel'annosuccessivofuronodistribuiteleprimetutebianchechegarantivanounamaggioremimetizzazione.Ma oltre ai soldati in prima linea, la guerra in montagna ebbe anche degli altriprotagonisti. Si trattò dei cosiddetti portatori, i quali volontariamente si arruolaronoper trasportaredalle retrovie (supesanti ceste) armi,munizioni,materiale e cibo aisoldati incimaallemontagne.Essendoperòlagranpartedegliuomini impegnati inguerra, in alcuni casi questo ruolo fu ricoperto dalle donne. L'esempio migliore èquello delle Portatrici Carniche, attive nella zona carnia e che sono oggi ricordate

    soprattutto a Timau, il paese nei pressi del Pal Piccolo e del Freikofel dove riposaMaraPloznerMentil,uccisanel febbraio1916proprioduranteunadellesueasceseversolaprima linea.

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  • LEPORTATRICIDIMUNIZIONI

    Nel 1993, mentre attendevo alla stesura del Primo Volume di “Immagini edEvoluzionedelCorpoAutomobilistico”,nelraccontarelaPrimaGuerraMondialemivenne inmentediandareacercarequalcuna fra leultime“portatricidimunizioni”della Carnia. Cosa potevano avere a che fare le portatrici con il CorpoAutomobilistico?Avevopropriovogliadiscambiarequattrochiacchiereconloroeunmotivo lo trovai. I nostri autieri, con i loro 18/BL, riuscivano a trasportare irifornimenti fin dove arrivavano le strade ma… da lì alle trincee? Ecco cheintervenivanoleportatriciacompletareillavorodegliautisti.Così,nell’autunnodel1993, accompagnato dal Cav. Nilo Lunazzi, presidente della Sezione A.N.A.I. diUdine,giunsiaPaluzza(paesediManueladiCenta),dovenevivevanoancoradue:la98enneAnnaMariaPittinoela90enneLuciaOrtis,unavecchinaminuta,mavispaecaricadisimpatia.Mi fecevedereperfinoil librettodovevenivanoconteggiate legiornatedi lavoro.Leiavevasolo12anni, inquel1915eper farla lavoraresuoziodovettefirmareperassumersilaresponsabilità.Soloche,mentrelapagaeradi5lirealgiornopertutti,lei,essendotroppopiccola,neprendeva4.Eccounostralciodellasuaintervista:“Tutte lemattinemi recavo,con lasquadradelleportatrici,aTimau,dovec’eraundepositodimunizioni.Nonusavamolesolitegerledamontagna.Avevanocostruitoun particolare attrezzo, un’intelaiatura di legno con cinque fori verticali, dentroognuno dei quali alloggiava un proiettile. Una volta sapevo anche come sichiamavano,ma ora l’ho dimenticato Saranno stati lunghi un 25-30 cm, e condiametro di più di 10 cm. Fra proiettili e contenitore saranno stati una trentina dichili.Riempitoilcontenitore,celocaricavamodietrolaschiena,condellecinghiecheciavvolgevanosullespallepassandosottoleascelle,esiaffrontavalasalita.Ilpercorsoera in genere sui 9 chilometri, su per una mulattiera che era stata tracciata daglistessi soldati; solochedimuli,dallenostreparti,noncen’erano. Inalcunipunti ilnostro stesso, continuo passaggio aveva creato delle scorciatoie, sentieri ripidi dimezzometrodilarghezzaconiqualitagliavamoqualchetornante.Tuttoilpercorsorichiedevacirca4orepersalire,unpo’menoperscendere.Normalmente facevamoun viaggio al giorno,ma nei giorni in cui si sparava di più si rendevano necessarianchedueviagginellastessagiornata.Siarrivavasuintrinceadovepoggiavamoaterrailnostrocarico.Avoltesiarrivava

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  • sumentreeraincorsoibombardamentodiartiglieriaaustriaco;inquesticasic’eranodegli appositi rifugi a poca distanza dalle linee, dove andavamo a trovar riparo inattesachelaburianapassasse.Isoldati,ancheduranteilbombardamento,restavanoinveceintrinceaperchéquelloeraillorodovere.Qualche volta avveniva però che il cannoneggiamento iniziasse proprio quandoeravamo sulle linee a scaricare il nostro fardello. In questi casi non restava chebuttarciacapofittoanchenoidentro la trincea,a ripararci insiemeai soldati.Fu inuna simile circostanza che al Malpasso morì Maria Plozner. Aveva 32anni, erasposata e aveva 4 figli. Appena scaricato, aveva fatto due passi in avanti verso latrincea, quando venne colpita in pieno da una scheggia. Alla sua memoria venneintitolataunacasermaproprioaPaluzzacheportaancorailsuonome.Qualchevoltasullenostrespallec’eranogerlepienediviveri,oppuredibiancheria,chenoistesseritiravamoeriportavamosupulita.Altrevolteci toccavatrasformarcianche in portaferiti. In due, una davanti e una dietro, portavamo a valle la barellaconilferitosopra,perlastessastradaperlaqualeavevamoportatosulemunizioni.Le difficoltà si ingigantivano d’inverno, quando tutti i sentieri venivano coperti daunaspessacoltredineve.Alloratoccavafasciarsilegambecomefacevanoisoldati,imbottirsi ben bene e andare su; ma erano gli stessi soldati che ci facilitavano ilcompito,spalandolanevequeltantochebastavapercamminarcisenzasprofondare.…Quando ci fu la ritirata di Caporetto,molti soldati dovettero lasciar lamontagna efuggire,perfermarsialPiave;mafuggironoanchemolticivili.Noi,invece,restammoquiadaspettare”Nella foto, il depositodimunizioni di Timau.Daqui iniziava il lungocamminodiLucia.DiValidoCapodarca

    Foto tratta da https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/10/24/news/rubata-la-medaglia-di-una-portatrice-carnica-1.12326345

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  • I

    STRAGEDIGORLA

    LastragediGorlafuunfattodiguerrachecausòlamortedi184bambini(i"PiccoliMartiridiGorla"),alunnidellascuolaelementarediMilano"FrancescoCrispi",aseguitodiunbombardamentoaereoalleatochecolpìl'interoquartieremilanesediGorlalamattinadel20ottobre1944,durantelaSecondaguerramondiale.

    l comandoalleatoavevacostituitola15ªAirForceUSAAFconloscopodicolpiregliobiettivisensibiliintuttoilsudEuropa.Negliultimimesidel1944,sioccupava

    principalmente di neutralizzare la residua resistenza delle forze italo-tedeschedislocatenelnordItalia.Versolametàdiottobre,dietrosegnalazionedellaRAF,erastatoaffidatoalla "15ª " il compitodidistruggere le struttureproduttivemeccanico-siderurgiche che ancora operavano nella periferia settentrionalemilanese, territoriofacentepartedellaRepubblicaSocialeItaliana.Nell'ambito di questa missione, il mattino del 20 ottobre 1944, dall'aeroporto diCastellucciodeiSauri,vicinoaFoggia,decollaronoi36bombardieri"B-24"del451ºBombGroup,alcomandodelcolonnelloJamesB.Knapp(1915-1999),conilcompitodidistruggereglistabilimentidellaBredadiSestoSanGiovanni.Fu una giornata particolarmente dura per la cittadinanzamilanese, dato che eranocontemporaneamente decollati anche i 38 "B-24" del 461º Bomb Group, verso glistabilimenti Isotta Fraschini, e i 29 "B-24" del "484º", diretti sugli stabilimenti AlfaRomeo.Mentre le missioni del "461º" e del "484º" ebbero pieno riscontro, centrando gliobiettiviassegnatiecausandounlimitatonumerodivittimetralapopolazionecivile,l'azionedel"451º"fucaratterizzatadaunaseriediincidentiederrori,risolvendosiinunfallimentodalpuntodivistamilitaree,benpeggio,inun'enormetragediaumana.Comedetto,alleore7.58ibombardieridel451°BombGroupdecollaronodallapistadell'aeroporto di Castelluccio dei Sauri, nei pressi di Foggia. Il piano d'attaccoprevedevadiraggiungere,conunlargoaggiramento,ilpuntodiriferimentoiniziale,postoacirca4kmaovestdalbersaglio,pereffettuareunavirataasinistradi22°etrovarsi sopra gli stabilimenti della Breda. Per non essere facile bersaglio per lacontraerea,l'attaccofuripartitoinduesuccessiveondate.L'azione della prima ondata non ebbe successo, a causa di un cortocircuito al

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  • comando di lancio del "B-24" capo formazione, che attivò improvvisamente eprematuramente la procedura di lancio, subito imitata dai rimanenti piloti dellaformazioneseguente.Lebombe, fortunatamente, finirono inapertacampagnasenzaprovocarevittime.La seconda ondata, probabilmente per l'errata trascrizione o interpretazione dellecoordinateincodice,unavoltaraggiuntoilpuntoinizialesopraMilano,viròper22°adestrainvececheasinistra.Quandol'errorefurilevato,eraormaitroppotardipercambiare direzione e fu impossibile effettuare un secondo volo di allineamento. Ilcarico di bombe, ormai tutte innescate, impediva, per ragioni di sicurezza,l'atterraggio del bombardiere alla base; Knapp, invece di liberarsi del caricosganciandole342bombeda500libbreduranteilviaggiodiritornosullacampagnacremonese o nel Mar Adriatico, decise di disfarsene immediatamente, facendolecaderesulcentroabitatosottostante.Alleore11.29gliabitatidiGorlaePrecottofuronoinvestitidaquasi80tonnellatediesplosivo.LamaggiorpartedellebomberaggiunseilquartieremilanesediGorla.Idannifuronoingenti e numerose le vittime, quantunque buona parte della popolazione avesseraggiunto i rifugi antiaerei, avvertita dal primo allarme delle ore 11.14 e dalsuccessivo delle 11.24. Uno degli ordigni, fatalmente, centrò il vano scale dellascuolaelementare"FrancescoCrispi",propriomentrebambiniepersonalescolasticostavano scendendoper raggiungere il rifugio sotterraneodell'edificio;morirono184bambini,14insegnanti,ladirettricedellascuola,4bidellieun'assistentesanitaria.NellacittàdiMilano,inquel20ottobre,vifurono614vittimeestrattedallemacerie,oltreadalcunecentinaiadiferiti.Il terrenodovesorgeva la scuola fu inizialmentepredispostodalComunediMilanoperesserevendutoachiviavrebbecostruitouncinema;per leaccaloratepressionidi un comitato di genitori però, il sindaco Antonio Greppi decise di donarlo alsuddettocomitato.Gli abitanti di Gorla con sacrifici, privazioni e lavori extra, e con l'aiuto delleAcciaierie Falck, che regalarono del ferro da vendere per ricavare soldi, e dellaRinascente, la quale fornì del marmo avanzato dalla sua ricostruzione (era andatadistrutta da un bombardamento l'anno prima), riuscirono a far innalzare ilmonumento intitolato ai "Piccoli Martiri di Gorla", realizzato dallo scultore RemoBrioschieinauguratonel1952.La piazza dove aveva sede la scuola, Piazza Redipuglia, già centro del vecchiocomuneindipendentediGorla,mutònomenell'attualePiazzadeiPiccoliMartiri.Nella cripta del monumento, nella seconda metà degli anni '50, soprattutto dalCimitero di Greco, dove la stragrande maggioranza dei bambini era stata sepolta,furonotrasferite,agruppi,leossaesumatedellepiccolevittime,insiemeaquelledeiloroinsegnanti.Ilmonumentodivenneunossario.Il piccolo corridoio centrale della cripta è dominato dall'iscrizione: "E VI AVEVODETTODIAMARVICOMEFRATELLI".La nuova scuola elementare riedificata a Gorla, nella non lontana Via AndreaCesalpino,fudedicataaiMartiridiGorla.Nell'albon.8dellaserieafumettiCaravan,intitolatoIlgiocodellaguerraededitonelgennaio 2010, lo sceneggiatore di fumetti Michele Medda ha proposto unaricostruzionedellavicenda].La collezione di risorse didattiche Perché ci bombardano (Università di Lincoln -Lapsus) pubblicata nel 2020 contiene una sezione dedicata alla strage ed alla suamemoralizzazione.

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  • E

    LABATTAGLIADIELALAMEIN

    l Alamein: un nome che riporta lamente a due importanti battaglie. La prima èdatata1°luglio–27luglio1942,laseconda23ottobre–4novembre1942.

    LaprimabattaglidiElAlamein.Nellugliodel1942l'Armatacorazzataitalo-tedescacomandatadelfeldmarescialloRommel-costituitadallaPanzerarmeeAfrikatedesca(ridenominazione del Deutsches Afrika Korps) e da due corpi d'armata italiani deiqualiunodifanteriaedunomeccanizzato-dopolagrandevittoriadiGazalaeavercostretto la guarnigione di Tobruk (forte di 33.000 uomini) alla capitolazione, erariuscita ad addentrarsi in Egitto, con l'obiettivo di troncare la vitale linea dirifornimentibritannicadelcanalediSuez,occupandoicampipetroliferidelMedioOriente.LasecondabattagliadiElAlamein si svolse tra il23ottobree il3novembre1942,durante la seconda guerramondiale.A seguito della primabattaglia di ElAlamein,che aveva bloccato l'avanzata delle forze dell'Asse comandate dal generale ErwinRommel, il generale britannico Bernard Montgomery prese il comando dell'OttavaArmatabritannica,finoadalloracomandatadalgeneraleNeilRitchiee,dopoilsuoesonero, direttamente dal comandante in capo dello scacchiere Medio Oriente,generale Claude Auchinleck, nell'agosto 1942. Il successo britannico in questabattagliasegnòilpuntodisvoltanellaCampagnadelNordAfrica,chesiconcluderànelmaggio1943conlaresadelleforzedell'AsseinTunisia.LabattagliadiElAlameinprovocòlamortedi13.500inglesi,17.000italiani,9.000tedeschiefuunadellepiùdecisivedellasecondaguerramondiale:scrisselaparolafineallaminacciaitalo-tedescasulcanalediSuez,consegnandoildominioassolutodel Mediterraneo agli inglesi. Cancellando dallo scacchiere un intero fronte, inprospettiva aprì la strada al secondo fronte, ossia allo sbarco in Sicilia destinato ariportareglialleatiinEuropa.

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  • GliultimiacedereaElAlamein furono iparacadutistidellaFolgore.AbbarbicatialmarginedelladepressionediElQattara,avevanodifronteil13°corpod’armatache,secondolaversione inglese,doveva impegnarsisoloperdarevitaaun falsoscopo,mentreinrealtàdovettecombattereunadellepiùdureelogorantibattaglielocalidisfondamento dell’intero fronte. Gli uomini della Folgore resistettero per 13 giornisenza cedere un metro. Alla resa ebbero l’onore delle armi e il nome della lorodivisionerestòdaalloraleggendario.La BBC inglese l’11 novembre, a battaglia conclusa, commentò: “i resti delladivisioneFolgorehanno resistitooltreogni limitedellepossibilitàumane”. Il primoministro inglese Winston Churchill, all’indomani della battaglia, disse: “dobbiamoinchinarcidavantiairestidiquellichefuronoileonidellaFolgore”.Un sacrificio ben sintetizzato dalle parole dellaMedaglia d’Oro, Ten. Col. AlbertoBechiLuserna:“frasabbienonpiùdesertesonoquidipresidioperl’eternitàiragazzidella Folgore, fior fiore di un popolo e di un esercito in armi. Caduti per un’idea,senzarimpianti,onoratidalricordodellostessonemico”.

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  • LAMEDICINADIGUERRANELICONFLITTOMONDIALE

    Ogni guerra ha sempre avuto una percentuale elevata di perdite dovuta nondirettamente all’azione bellica, ma alle malattie. Soltanto a partire dalla secondaguerramondiale,inseguitoaglienormiprogressidellamedicina,specielachirurgiae l’infettivologia (gli antibiotici anzitutto) il numerodiperditedovutoamalattiehapresodrasticamenteacalare.BastiundatostatisticoprovenientedallarelazioneufficialeitalianasulleperditedelRegioEsercito:sui600.000cadutiinguerra,ill48,59%moriperferite,il33,05permalattie. Beninteso, questemalattie erano state cagionatemolto spesso dall’attivitàbellica,maessa sarebbe statadiper sé insufficienteaportarealdecesso.La sanitàitalianasvolsecomunque,inrapportoaitempi,unbuonlavoro,sesiconsideracheiferitisopravvissutifurono1.000.000.L’apparatosanitariodiguerrafuimponente,con15.000 medici mobilitati (circa 1000 erano i veri e propri medici militari), 450ospedali militari, 60 treni ospedale, alcune navi ospedale. Gli ospedali eranopiuttosto bene attrezzati, con laboratori batteriologici e chimici, apposite zone didisinfestazione e quarantena, impianti di radiologia ai raggi X, naturalmente salechirurgichesterilizzate.Qualifuronolemalattiechemaggiormenteafflisseroimilitariitaliani?La famosa epidemia di spagnola fu portata dagli americani in Europa e giunse inItalianell’estatedel1918,facendonelgirodipochimesiunnumerodivittimepariaquellodeicadutialfronte.Nonebbeperòlaparteprincipalenellafalcidiaprovocatadallemalattieadannodeisoldati,perchéarrivòtroppotardi.Ilmalecheassillòpiùdituttiimedicimilitariitaliani,masipuòdirequellidituttiibelligeranti europei, fu la famigerata cancrena gassosa, che si sviluppavafrequentemente nei feriti e contro cui erano pressoché inesistenti le cure efficaci apartegli interventichirurgicinonsemprepossibilio funzionali.Unrimedioefficacefu infine scoperto quando la guerra era quasi finita,ma sino ad allora la cancrenagassosa fece strage negli ospedalimilitari fra la disperazione deimedici impotenti.Alexander Fleming, lo scopritore della penicillina, fu medico sul fronte francese enotòcheilvecchiorimediodell’acidofenicoerainutilecontroleferitepiùprofondeedinfette,divenutefrequenti,anziabituali,traiferitidagranatedirompenti.La ragionebasilaredelledifficoltàdeimediciacuraremoltissimi feriti fu ladiversatecnologia militare. Nei secoli XVIII-XIX i feriti erano solitamente di pallottola difucile,piùraramentedicannone,ancorapiùdiradodiarmabianca.Imedicimilitari

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  • avevanoormaiimparatomoltobeneacurareleferiteprovocatedaifucili,chesinoalsecolo XVII costituivano un rebus. Tuttavia, nella prima guerra mondiale il ruolopreminente era stato acquisito dall’artiglieria e specie dalle granate dirompenti.Questo condusse ad affiancare ai vecchi metodi, basati sulla medicazionedisinfettante ed il trattamento conservativo, con la resezione dei tessuti colpiti,devitalizzati,el’impiegodiunamisceladiipocloritodisodioedacidoborico,conlacosiddetta “soluzione di Dakin-Carrell”(nome preso dal chimico Henry DrysdaleDakin e dal medico Alexis Carrell). Il Carrell, premio Nobel per la medicina nel1912, fuancheunpionierenei trapiantied ilcreatorediuna tecnicaper realizzarel’anastomosi (giunzione) tra vasi senza provocare emorragia o trombosi, che ebbeenorme importanza nel salvare la vita ad innumerevoli soldati nel primo conflittomondiale.Maletruppesulfronteitalianofuronocolpiteanchedacolera,tifopetecchiale(malefrequente nelle guerre, specialmente gli assedi: fra gli italiani fu diffuso daiprigionieridiguerranemici),meningite, tubercolosi (l’ultimoannodiguerra italianovidedecinedimigliaiaditubercolotici),Un ruolo importantissimo fu svolto da un ramo nuovo ed innovativo della scienzamedica,laradiologia.Ilsuo(principale)creatore,iltedescoWilhelmConradRöntgen(1845-1923),scopritoredeiraggiX,curòpersonalmentel’organizzazionedelservizioradiologicodellasanitàmilitaretedescanellaprimaguerramondiale.La sanità militare italiana aveva introdotto apparecchiature radiologiche già nellaguerra di Libia del 1911. Esse erano someggiate e del modello detto Ferrero diCavallerleone. Successivamente, nella Grande Guerra si rivelarono inferiori albisogno, per cui fu incaricato Felice Perussia (1885-1959), il padre italiano dellaradiologia,d’ammodernareepotenziare il servizio radiologicomilitare.Furonocosìcostruite autoambulanze radiologiche, del modello detto Perussia-Balzarini. Essegiunsero relativamente tardi, venendo introdotte soltanto nel 1917 e nella secondaarmata.Inunperiododiottomesidiattività,ilservizioradiologicoalfronteeffettuò362radiografie,1533radioscopiee1045localizzazionidiproiettili.[Giorgio Cosmacini, “Guerra emedicina. Dall’Antichità ad oggi”, Roma-Bari 2011,Laterza]

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  • "F

    CARRISTI

    erreamole,ferreocuore"

    Sulfiniredellaguerra1915-18vedelaluceunanuovaSpecialitàdellaFanteria,chesiavvaledell'impiegodiunnuovomezzodacombattimentoedil1°settembre1918si costituisce a Verona una Sezione Speciale Carri Armati che prende il nome di"RepartoSpecialedimarciacarrid'assalto".Con successive trasformazioni organiche dà origine, prima al Centro FormazioneCarriArmatie,nel1927,alReggimentoCarriArmati.LaSpecialitàèdestinataadunrapido sviluppo ed il 15 settembre 1936 sono in vita i primi quattro ReggimentiFanteriaCarrista (1°,2°poi32°,3°e4°),portatiacinquegiànel1937edaseinel1938.Nelcorsodel secondoconflittomondialevengono formate settedivisionicorazzatenellequalivengonoinseritiinovereggimentidifanteriacarrista,manumerosisonoibattaglioniautonomiequipaggiaticoncarrileggeriemedicheoperanoinseritinellegrandiunitàceleriemotorizzate.Nel dopoguerra la specialità vede ricostituite due grandi unità a livello divisione,nellequalisonoinquadratiiprimireggimenticarristinuovamenteformatiassiemeaibattaglioniinseritineirepartidifanteriacorazzata.CondecretoMinisteriale indata1° giugno1999, i carristi diventanouna specialitàdell'Arma di Cavalleria ed in attuazione della legge n. 276 del 2 agosto 1999, leBandieredeireggimentisonosostituitedagliStendardi.Attualmente i reggimenti sono 6 e le loro Bandiere sono decorate di 3 Medaglied'Oro,1Medagliad'Argento,2MedagliediBronzoalValorMilitare,di1Medagliad'Argentoe2diBronzoalValoredell'Esercito.FESTA:1°ottobre-anniversariodellacostituzionedellaSpecialità(1927)

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  • “S

    DANNIDIGUERRA:UNACURIOSITÀ

    oltantodiecianniesattiorsono,laGermaniasiliberòpersempredallospettrodella Prima Guerra Mondiale. Il 3 ottobre 2010 terminò infatti di onorare i

    debitibellici impostiledalTrattatodiVersailles.Adistanzadiquasiunsecolodallacessazione delle ostilità, le casse tedesche versarono la tranche residua di 69,9milionidieuroagliAlleati,esaurendodifattoun’obbligazionecontrattanel1919(inoriginediben132miliardidimarchi-oro!) inquantoPaesegiudicato“colpevole”diavere scatenato la furia delle armi e la “inutile strage” all'indomani dell’eccidio diSarajevo. Berlino scelse però di farlo in un giorno che non fosse qualunque, bensìcarico di significati simbolici: il ventesimo anniversario dell’unificazione dellaRepubblicaFederalediGermaniaedellaRepubblicaDemocraticaTedesca...”

    CURIOSITA'

    STORIEDIGUERRAN.15-"LETESTEDICARTAPESTA"

    QuestetestefuronoideateeprodottedagliInglesipercreareunespedientealfineditrovare e localizzare i cecchini nemici. Le figure in cartapesta venivano dipinte inmodoestremamenterealistico (bastipensareaquelle inquesta foto)ecollocateneipunti strategico - nevralgici così da attirare il fuoco del possibile cecchinomimetizzato.I fori di proiettile nemici venivano poi utilizzati per triangolare le coordinate dellaposizione del cecchino ed indirizzargli quanto più fuoco possibile. (In alcuni casiinterpellandoanchel'artglieria)Impressionanteilrealismoconcuivenivamocreate.

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  • UNAUTIEREALLAGRANDEGUERRA:UNAFOTOTISALVALAVITA

    SandroCerrièvissuto finoallasogliadei101anni.Eppureavrebbepotutomorirea22anni, se inuncertomomentodella suavitanonavesse lasciato il suopostoperscattarequestefoto.IncasasuailCerriavevaunagrandebachecaconicimelidellasuavicendamilitare;fra di essi c’erano tre scheggemetalliche. Leggiamo in “Ultime voci dalla GrandeGuerra”,ilraccontodell’episodio.“Sieraalla finedimaggioe leretrovieeranocontinuamentestuzzicatedaproiettilidiognicalibro.Igrossipassavanoalti,conillororombocaratteristico,eandavanoascoppiareaCervignano, sollevandoenorminubinere.Nellanostrazonaarrivavanoinvece granate da 75 e da 105 a doppio effetto: metà granata e metà srapnel. Laprima metà era a frattura prestabilita e si scomponeva in decine di pezzi. Unproiettilescoppiòsullatettoia:duemulivennerocolpitiamorte,altririmaseroferiti.Civardi, curiosone, si recò a vedere e, appena giunto, mi gridò di correre afotografare imulimorti. Intentocom’eroa scrivere,mi fecipregareunpo',maallafine loaccontentai.Fu lamiasalvezza.Mentrescattavola fotografiaarrivòunaltroproiettile e proprio il sedile sul quale poco prima sedevo venne trapassato da tre

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  • schegge. Esse sono ora nella bacheca deimiei ricordi. Non finiròmai di benedireCecchinoelasuainsistenza.Lasera,acena,fuibenfelicedipagarealcunebottigliedivinoatuttalacompagnia.”DiValidoCapodarca

    LACUCINAINTRINCEA

    no dei grandi problemi durante laGrandeGuerra fu quello dell'alimentazioneUsiaper lapopolazionecivilecheper imilitari.Lebattaglie, lamilitarizzazionedei territori e le razzie (specie nel Friuli e Veneto orientale dopo Caporetto)provocarono devastazioni nei raccolti e lo svuotamento deimagazzini. Le famiglienelle retrovie furono vittime di carestie e di malattie dovute a carenze alimentarigravi(comelapellagra)mentreilranciodeisoldatidiventavaognigiornopiùesiguoescadente.Lascarsaqualitàeradovutaallasceltadicucinareipastinelleretrovieetrasportarlidurante la notte verso le linee avanzate. Così facendo, la pasta o il riso contenutinelle grandi casseruole arrivavano in trincea come blocchi collosi. Il brodo siraffreddavaespessosi trasformavaingelatinamentrelacarneedilpane,unavoltagiunti a destinazione, erano duri come pietre. Scaldarlo una seconda volta nonfaceva che peggiorare la situazione, rendendo il cibo praticamente impossibile damangiare.Il problema della qualità era parzialmente sopperito dalle quantità distribuite. Adifferenza infatti del rancio austro-ungarico (molto più esiguo, specialmentenell'ultimobiennio),l'esercitoitalianodavaognigiornoaisuoisoldati600grammidipane, 100 grammi di carne e pasta (o riso), frutta e verdura (a volte), un quarto divino e del caffè. L'acqua potabile invece era un problema e raramente superava ilmezzolitroalgiorno.Percolorochesitrovavanoinprimalinealagavetta(ogamella)eraleggermentepiùgrande. Prima degli assalti inoltre venivano distribuite anche delle dosi piùconsistenticonl'aggiuntadigallette,scatoledicarne,cioccolatoe liquoiri.Oggi indiversimuseisipossonoancoraammirare icontenitoridimetallochecustodivanoi220grammidicarneo,avolte,dellealicisott'olioefruttacandita.Ogniscatolaeradecorataconmottipatriotticicome“Savoia”!o“AntipastofinissimoTrentoeTrieste”.

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  • L

    “UNAROSAPERNORMACOSSETTO”

    SABATO3,DOMENICA4ELUNEDÌ5OTTOBRE2020,IN130CITTÀITALIANEESTRANIERESARÀRICORDATO,GRAZIEALCOMITATO

    10FEBBRAIO,ILSACRIFICIODELLAGIOVANESTUDENTESSAISTRIANAMEDAGLIAD’OROALMERITOCIVILE

    amanifestazione “Una rosa perNormaCossetto”, giunta alla seconda edizione,quest’annosisvolgeràsabato3,domenica4elunedì5ottobre2020,in130città

    italianeedestere.L’iniziativa, ideata dal Comitato 10 Febbraio - in particolare dai dirigentiMaurizioFederici e SilvanoOlmi - vuole ricordare ilmartirio diNormaCossetto, la giovanestudentessa istriana, sequestrata, orribilmente seviziata e gettata in una foiba daipartigianicomunistislavinel1943.Inogni città saràdepostauna rosa aunmonumento, una viaouna semplice targadedicataaNormaCossettooaiMartiridelleFoibe.Durantelebrevicerimonie,saràlettoundocumentocheriassumelavitaeilmartirioche la studentessa istriana dovette subire in nome della sua italianità. Al termine,sarà chiesto, alle amministrazioni comunali delle città dove non esiste una viadedicataallagiovanemartire,diintitolareunluogosimbolicoaNormaCossetto.L'elenco, completo e aggiornato delle città dove si svolge lamanifestazione, è sulsitowebwww.10febbraio.it.“Nonostante l’emergenza corona virus la manifestazione riscuote grandepartecipazione - ha dichiarato il presidente del Comitato 10 Febbraio, EmanueleMerlino - oltre 120 città hanno aderito all’evento che intende ricordare NormaCossetto,una ragazza,medagliad’oroalmeritocivile,chehapagatocon lavita il

    ATTUALITA'

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  • suovoleressereitaliana.Lamanifestazione–prosegueMerlino–quest’annoassumeunmaggioresignificato,perché celebriamo anche il centenario della nascita diNormaCossetto, la cui vitavennespezzataallagiovaneetàdi23anni. Inoltre,conorgoglio,possoannunciarechesonoprevistecerimonieancheaNewYork,WashingtoneBelfast”.Aquestoimportanteappuntamentohannoaderitol’AssociazioneNazionaleVeneziaGiulia e Dalmazia, l’associazione patriottica Lega Nazionale fondata nel 1891 aTrieste, l’Associazione Nazionale Dalmata, il Comitato Familiari delle vittimeGiuliane,Istriane,FiumaneeDalmate,l’AssociazioneNazionaleSottufficialid’ItaliaeilComitatoTricoloreItalianinelMondo.Testimonial d’eccezione è Ermenegildo Rossi, medaglia d’oro al merito civile peraversventatounattentatoterroristico,chedomenicasaràaRomaperpartecipareallamanifestazionechesiterrànellaCapitale.Norma Cossetto nasce il 17 maggio 1920 a Santa Domenica di Visinada (oggiLabinci)inIstria.Nel1939siiscriveallaFacoltàdiLettereeFilosofiadiPadovadovevive come studentessa fuorisede. È riconosciuta da tutti come ragazza sportiva,allegraemoltoportataconlelingue–parlafranceseetedesco-suonailpianoforte,giocaabasketetiraconl’arco.L’attaccamentoall’Istrialaportaaottenereunatesidaltitolo“L’Istriarossa”cheprendeiltitolodalcaratteristicocolorerossastrochelabauxite dà alla terra istriana. Dopo l'8 settembre del 1943 il padre di Norma,Giuseppe,divieneunodeiprincipaliobiettivideipartigiani che,non trovandolo, siaccanisconocontrolasuafamiglia.NormaècondottanellacasermadiVisignanoe,dopo il suo rifiuto di aderire alMovimento Popolare di Liberazione, è violentata egettataforseancoravivanellafoibadiVillaSurani,nellanottetrail4eil5ottobre1943.Nel 2005 viene insignita dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi,dellamedagliad'oroalmeritocivileallamemoria.

    Roma,1ottobre2020

    Comitato10Febbraio

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  • SOLDATOMUOREINGERMANIA,INITALIADOPO76ANNI

    A76annidallasuamorteunodeitantisoldatichehannopersolavitanellaSecondaGuerra Mondiale torna a casa dalla Germania e da domani si ricongiungerà nelcimiterodiRomagnese (Pavia)allamoglieMaria Ida, rimastavedovaa26anniealfiglioLorenzo,mancatounannofaechelovidel'ultimavoltaall'etàdi5anni.E'ilcaso di Pietro Venni prima alpino e poi richiamato in Fanteria. Nel pomeriggio siterràunacerimoniareligiosaepoicommemorativa. "Unsoldato- ricordano inipotiEnricoePietroVenni-chehaservitolapatriadaalpinopartecipandoamissionidiguerrasulMontenegro,rischiandolavita,perpoitornareacasaedessererichiamatoinzonadiguerraecatturatoassiemeaicoscrittidellaclasse1914e1915chiamatiaricostituireil38°battaglionediFanteria,laRavennaquasicompletamenteannientatanellacampagnadiRussia,nellacasermaPassalacquadiTortona (Alessandria)".QuiPietroVenni vennepresonel settembredel '43edaTortona trasferito inGermaniadove venne internato in campo di prigionia e tenuto per almeno un anno prima diessereportato,ormaimalatoinfaseterminale,amorirenell'ospedaleperprigionieridiguerradiWeingartenasoli29anni.SepoltonelcimiterocivilediWeingarten(sullago di Costanza al confine tra Austria e Germania) con onori militari resi dallaWermacht, le forze armate tedesche, era stato recentemente traslato nel cimitero

    Militare Italianod'onoreaMonacodiBaviera. Inipotihanno fatto "alcune ricercheattraverso il ministero della Difesa", con cui ci sono successivamente messi incontatoper"farlotornareacasa".(ANSA).

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  • RICERCA:SICERCANOIFAMILIARIDIPIETROMUSSINI,CLASSE1923

    DallagiornalistadelGiornalediBresciaVivianaFilippiniriceviamoquestoappelloe,volentieri,pubblichiamo:"Sul quotidianodove collaboroda esterno ho avutomododi narrare la storia diA.PizzamigliocheharicostruitoilcamminobellicodellozioGino(AdolfoRossini),finitoaRodi.La ricercaèsfociata inun libroeAngela(checonoscoda tempo),vorrebbedareunacopiadellibroallefamigliedeisoldaticheeranoconilsuoprozioalfronte(dueliabbiamotrovati).Tradi loroun certoPietroMussini, nato aMadignano epoi trasferito aCastelleone(doveogginonrisulterebberoesserciparentisuoi)doveèrimastofinoal6.8.1947epoiemigratoaMilanonell'agosto1947.Voi potreste aiutarci in qualchemodo a trovare la famiglia diPietroMussini nato aMadignano, il 28 dicembre 1923, figlio di Giovanni Mussini e NazarenaBergamaschini?AllasignoraPizzamigliofarebbepiacereconsegnareillibro.Inallegatoimieiduearticolicheraccontanolastoria."Chiunque potesse fornire informazioni può scrivere a:Mail:[email protected]@libero.it

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  • ILBALLODIREDIPUGLIAELECONSEGUENZE

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  • S

    ILPRESIDENTEMATTARELLAHACONSEGNATOLEONORIFICENZEDICAVALIEREDELL'OMRIA

    CITTADINICHESISONODISTINTINELL’EMERGENZADELCOVID-19

    ièsvolta,alPalazzodelQuirinale,lacerimoniadiconsegnadelleonorificenzediCavalieredell’OrdinealMeritodellaRepubblicaitaliana,conferite“motuproprio”

    dalPresidentedellaRepubblica,SergioMattarella,il3giugnoscorso,aungruppodicittadini, di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica, che si sonoparticolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza delcoronavirus. I riconoscimenti, attribuiti ai singoli, vogliono simbolicamenterappresentarel’impegnocoraledi tantinostriconcittadininelnomedellasolidarietàedeivaloricostituzionali.La cerimonia, condotta daMiaCeran, è stata aperta dalla proiezionedi un filmatorealizzatodaRaiCulturaedall’interventodelPresidenteMattarella.Eccol’elencodegliinsigniti:AnnalisaMalaraeLauraRicevuti, rispettivamente,anestesistadiLodiemedicodelrepartomedicinadiCodogno,sonoleprimeadavercuratoilpaziente1italiano.MaurizioCecconi,professoredianestesiaecure intensiveall’UniversitàHumanitasdiMilano,èstatodefinitodaJama(ilgiornaledeimediciamericani)unodeitreeroimondialidellapandemia.Mariateresa Gallea, Paolo Simonato, Luca Sostini, sono i tremedici di famiglia diPadova che volontariamente si sono recati in piena zona rossa per sostituire icolleghidiVo’Euganeomessiinquarantena.Don Fabio Stevenazzi del direttivo della Comunità pastorale San Cristoforo diGallarate(VA)ètornatoafareilmedicopressol’OspedalediBustoArsizio.Fabiano Di Marco, primario di pneumologia all’Ospedale Papa Giovanni XXIII diBergamoharaccontatolatragicasituazionedellacittàedell’ospedale.Monica Bettoni, ex senatrice e Sottosegretaria alla Sanità, medico in pensione, hadecisoditornareincorsiaaParma.Elena Pagliarini, è l’infermiera di Cremona ritratta nella foto diventata simbolodell’emergenzacoronavirus.Positiva,èguarita.

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  • MarinaVanzetta,operatricedel118diVerona,hasoccorsounaanzianadonnaeleèstataaccantofinoallamorte.Giovanni Moresi, autista soccorritore di Piacenza Soccorso 118, ha offerto unatestimonianzadelruolodegliautistisoccorritoridel118.BeniaminoLaterza,impiegatopressol’Istitutodivigilanza“VisSpa”eprestaservizionell’ospedaleMoscatidiTaranto,presidioCovid.Delteampresso l’IstitutoNazionaleMalattie InfettiveLazzaroSpallanzanidiRoma –strutturadieccellenzadellasanitàpubblicafannoparte:MariaRosariaCapobianchi,acapodelteamchehacontribuitoaisolareilvirus.ConcettaCastilletti,responsabiledellaUnitàdeivirusemergenti.FrancescaColavita,FabrizioCarletti,AntoninoDiCaro,LiciaBordi,EleonoraLalle,DanieleLapa,GiuliaMatusali,biologi.Nelteamdiricercadell’ospedaleSaccoedell’UniversitàdegliStudidiMilano,polidieccellenzanell’ambitodelsistemasanitarioediricercanazionale:Claudia Balotta a capo del team, ora in pensione. Nel 2003 aveva isolato il virusdellaSars.GianguglielmoZehender,professoreassociato.Arianna Gabrieli, Annalisa Bergna, Alessia Lai, Maciej Stanislaw Tarkowskiricercatori.Ettore Cannabona, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Altavilla Milicia(Palermo),hadevolutoinbeneficenzal’interostipendiomensile.BrunoCrosato,inrappresentanzadegliAlpinidellaProtezioneciviledelVenetochehannoripristinatointempirecord5ospedalidismessidellaregione.MataMaximeEsuiteMbandà,giocatoreper ilZebraRugbyClubeper lanazionaleitaliana, volontario sulle ambulanzeper l’Associazione SeirsCroceGialla di Parma(nonpresenteallacerimonia).MarcoBuonoeYvetteBatantuYanzegedellaCroceRossaRiccionehanno rispostoall’appellodellaLombardiachechiedevaaiutoamediciepersonaleconambulanze.Renato Favero e Cristian Fracassi, il medico che ha avuto l’idea di adattare unamascheradasnorkelingascopisanitariel’ingegnerechel’harealizzata.ConcettaD’Isanto, addetta alle pulizie inunospedalemilanese. Faparte di quellaschiera di lavoratori che ha permesso alle strutture sanitarie di andare avanti nelcorsodell’emergenza.Giuseppe Maestri, farmacista a Codogno, ogni giorno ha percorso cento km perrecarsiinpienazonarossa.Rosa Maria Lucchetti, cassiera all’Ipercoop Mirafiore di Pesaro, ha lasciato unaletteraaglioperatori118donandoloroanchetretessereprepagatedi250euro.Ambrogio Iacono, docente presso l’istituto professionale alberghiero "VincenzoTelese" di Ischia. Positivo, ricoverato al Rizzoli di Lacco Ameno, ha continuato ainsegnareadistanzaneigiornididegenza.Daniela Lo Verde, preside dell’istituto “Giovanni Falcone” del quartiere Zen diPalermo,halanciatounacampagnadiraccoltafondiperregalarelaspesaalimentaread alcune famiglie in difficoltà. Suo l’appello per recuperare pc e tablet perconsentireaisuoiallievidiseguirelelezioniadistanza.CristinaAvancini,l’insegnantediVicenzachenonostanteilcontrattoscadutononhainterrottolevideo-lezioniconisuoistudenti.Francesca Leschiutta, coordinatrice infermieristica della Casa di riposo dellaParrocchia di San Vito al Tagliamento (PN) che, insieme agli altri dipendenti èrimastaaviverenellastrutturaperproteggereglianzianiospiti.

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  • PietroTerragni,imprenditorediBellusco(MonzaeBrianza),inseguitoallamortediun dipendente, Erminio Misani, che lasciava la moglie e tre figli, ha assunto lamoglieMichelaArlati.RiccardoEmanueleTiritiello,studentedell’istitutoPaoloFrisidiMilano.Conilpadree il nonnohannocucinato gratuitamenteper imedici e gli infermieri dell’ospedaleSacco.FrancescoPepe,quandohadovutochiudereilsuoristoranteaCaiazzodiCasertahapreparato pizze e biscotti per i poveri e gli anziani in difficoltà, organizzando unaraccoltafondiperl’ospedalediCaserta.Irene Coppola, ha realizzato, a sue spese, migliaia di mascherine. Ha aiutato unaassociazionepersordiinventandounamascherinatrasparenteperleggereillabiale.AlessandroBellantoni, con il proprio taxiha fattounacorsagratisdi1.300kmperportaredaViboValentiaall’ospedaleBambinGesùdiRomaunabambinaditreanniperuncontrollooncologico.Mahmoud Lutfi Ghuniem, in Italia dal 2012, fa il rider. Si è presentato alla CroceRossadiTorinoconunostockdimillemascherineacquistateditascasua.DanieleLaSpina, inrappresentanzadeigiovanidiGrugliascoalserviziodellacittàdi Torino che hanno portato prodotti di prima necessità a chi ne ha bisogno, inparticolareaglianzianisoli.Giacomo Pigni, volontario dell’Auser Ticino-Olona ha coinvolto una ventina distudenti che hanno iniziato a fare chiamate di ascolto per dare compagnia allepersonesole.PietroFloreno,malato da oltre dieci anni di Sla ha comunicato di volermettere adisposizione dellaASL, per imalati di coronavirus, il suo ventilatore polmonare diriserva(nonpresenteallacerimonia).Maurizio Magli, in rappresentanza dei 30 operai della Tenaris di Dalmine che,quandoèarrivatalacommessaperlaproduzionedi5milabombolenelminortempopossibile,hannovolontariamentecontinuatoalavorare.Greta Stella, fotografa professionista, volontaria presso la Croce Rossa di Loano(Savona),harealizzatounraccontofotograficodell’attivitàquotidianadeivolontari.GiorgiaDepaoli,cooperanteinternazionaleesidedicainparticolarealladifesadeidiritti delle donne. Ha subito dato la sua disponibilità alla piattaforma “Trento siaiuta”.Carlo Olmo, ha contribuito nel rifornire gratuitamente Comuni e strutture sanitariedelPiemontedimascherine,guanti,camici.MariaSaraFeliciangeli,fondatricedell’AssociazioneAngeliinMoto,insiemeaisuoiamicimotociclisti siè impegnataperconsegnare i farmaciadomicilioallepersoneconsclerosimultipla.Roma,19/10/2020

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  • B

    RIENTRANO,DOPO76ANNI,LESPOGLIEDELL’ARTIGLIEREBRUNOCORSI.L’ULTIMOSALUTOA

    CARMIGNANO

    CARMIGNANO–GraziealMinisterodellaDifesasonoarrivatiinToscana,dallaGermania,irestidell’artigliereBrunoCorsi,unodiqueisoldatiche,dopol’8settembre1943,disseronoalnazi-fascismo,allalimitazionedellalibertà,allescelteobbligatepursapendocheavrebberopagatoacaroprezzotaledecisione.BrunoCorsidiventònel1943unImi,unInternatomilitareitaliano.Edomani,mercoledì21ottobre(alle15)verràcelebrataunaMessanellachiesadiSanMicheleArcangeloaCarmignano,poiirestidiBrunoCorsiavrannounasepolturaperpetuanelcimiterodiSeano,accantoaunaltrosoldato.ASeano,infatti,abitanolanipoteFrancaBallerinielapronipoteMariaSerenaQuercioli.

    runo era un soldato del 3° Reggimento di Artiglieria Contraerea e fu fattoprigionierodaitedeschisulfrontecroatoil12settembre1943einternatoprimaa

    Sarajevo (campo di transito) e poi in Germania nello Stalag XI B di Fallingbostel(Bassa Sassonia). Gli fu dato il numero di matricola di prigionia 164481 e poiassegnatoalcomandodilavoronumero6072diBraunschweigelecondizionidivitainquelcampofuronodure.Il17settembre1944morìacausadiunattaccoaereoe

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  • vennesepoltonelcimiterodiBraunschweig.Allafamiglia,inrealtà,nellaletterachecomunicava il decesso c’era scritto che era deceduto nell’ospedale della Scuola diAgrimensura. Nella seconda metà degli anni Cinquanta le sue spoglie venneroesumatesuordinedelCommissariatoGeneraleperleOnoranzeaiCaduti inGuerra(Ministero della Difesa) e traslate nel cimitero militare d’onore di Amburgo. Lacomunicazionedeldecessoarrivò inviaAretinaaSergioBelli, forseproprietariodicasaoforseunparente,comedocumentatodall’archiviodiStatodiBolzanoedallacomunicazionedellaCroceRossadell’11dicembre1947.Daalloralepochenotiziesonostaterintracciateconlericerchenegliarchivicartacei.Lapronipote, lacollegadeLaNazioneMariaSerenaQuercioli,avevainiziatolericerchecirca25annifamasenza successo. Grazie a Internet il 5 febbraio scorso, con il sitowww.dimenticatidistato.com e il lavoro del ricercatore Roberto Zamboni, haindividuatoilluogodisepolturadelsoldato:nelcimiteromilitareitalianod’onorediAmburgo. Il Ministero della Difesa dopo le verifiche del caso ha datol’autorizzazionealrientrodellespoglie:lalapideconscritto“ArtigliereCorsiBruno”resterà nel cimitero militare con la targhetta “traslato in patria”. Questa ritorno inItaliaèlachiusuradiuncerchio,l’opportunitàdifarconoscerelastoriadiunsoldatosemplice, una storia sicuramente simile a quella di migliaia di Imi. Una curiosità:BrunoCorsi era un soldatomusicista e di lui è rimasto un oggetto, custodito dallanipoteeancoraavvoltoinunaborsadipannonero,ilsuomandolino.Mercoledì interverrannooltreairappresentantidell’IstitutoGeograficoMilitare,Entedell’EsercitoItaliano,iCarabinieri,leassociazioninazionaliArtiglierid’ItaliasezionidiFirenze,PratoePoggioaCaiano,l’associazionecombattentiereduci,gliAlpini,leautorità civili e militari dei Comuni di Carmignano e limitrofi, della CittàMetropolitana di Firenze. Durante la cerimonia suonerà l’arpa celtica la musicistaAnnaMariaDiVito.

    RAI,NESSUNACHIUSURAPERCANALIRAISTORIAERAISPORT

    elcorsodelconsigliodiamministrazionedellaRai,riunitosiil30ottobreavialeNMazziniepresiedutodaMarcelloFoaallapresenzadell’amministratoredelegatoFabrizioSalini,èstataaggiornatalasituazionesull’emergenzacoronavirus,l’attivitàdella task force aziendale e gli impatti economici e finanziari. L’Amministratoredelegato ha affermato che le ipotesi relative a chiusure o accorpamenti del canaleRaiStoriaedelcanaleRaiSport sono riconducibilia simulazionie scenarivoltiadaffrontare la situazione economica ma non c’è alcuna volontà di chiudere nèaccorpare i suddetti canali e ha anzi confermato l’impegno per rafforzareulteriormentel’offertaculturaledellaRaiinunmomentoparticolarmentedifficileperilPaese.

    50

  • N

    ISONZO1917

    DIMARIOSILVESTRI

    el1917l'Europaeraprostratadatreannidiscontriedistruzione,esullamassadei combattenti era ormai scesa un'enorme stanchezza. Tuttavia, proprio nel

    1917 l'Isonzo divenne teatro di una delle più grandi battaglie della Prima guerramondiale, trasformandosi in uno dei fronti più sanguinosi e spietati. In questovolume,chedopoannidi retoricaesilenzisvelòagli italiani laveritàsullaGrandeGuerra,MarioSilvestriesaminail ruolodel fronte italianonelcontestogeneraledelconflittoefaemergereresponsabilità,protagonistiefattorichiavedeicombattimenti,dall'ottusità diCadorna con le sue "spallate" che costaronocentinaiadimigliaiadivittime all'incapacità di elaborare una valida strategia, dalle scelte di comandantidiscussi e discutibili comeCapello eBadoglio alla tragedia diCaporetto. Preciso edocumentato, il racconto di Silvestri ci porta nel cuore dei campi di battaglia erestituisceconchiarezza l'immensitàdiunconflittochesfuggìalcontrollodeicapidi Stato e mutò definitivamente gli equilibri del vecchio mondo prebellico.PrefazionediMarioIsneghi.

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    RECENSIONI

  • "L

    LALINEADELL'ARNO.CRONACHE

    DELL'OCCUPAZIONEMILITARETEDESCADIPISA

    DIGIORGIOBARSOTTI

    uglio 1944: terremo con successo la linea dell'Arno". Così il Capitano SSGünther Kaddatz nel suo primo incontro con l'Avvocato Mario Gattai,

    commissario prefettizio del Comune di Pisa, concluse il colloquio meravigliandosiche a Pisa - devastata dai bombardamenti aerei prima e poi dagli incessanticannoneggiamentidelleopposteartiglierie -potesseroessere rimasteancoraalcunemigliaia di persone, affrontando ogni giorno il pericolo costituito dal diffusominamento delle case e d'interi quartieri prossimi al fiume, dalla brutalità e dallefucilazionisommariedelleSS,opponendosiaisaccheggi,privadicibo,diacqua,digas edenergia elettrica, col rischiocostantedi ammalarsidi tifoodimorireper lapiùbanaleferitaacausadellamancanzadimedicinali.Fallitoilprogettocaldeggiatodall'ArcivescovoVettoridi fardichiararePisa "cittàbianca",aipisaninon restòcheattendere cercando di sopravvivere in attesa del più che certo arrivo degli alleati,incomprensibilmenteimmobililungolarivasuddell'Arno.

    52

  • Q

    SULL'ORLODELL'ABISSO.ALTOPIANODIASIAGO:

    MONTECORNONE-SASSOROSSO-MONTESAN

    FRANCESCO

    DIPAOLOVOLPATO

    uesto volume nasce con l'intento di analizzare un capitolo poco conosciutonella storia della Prima guerra mondiale sull'Altopiano dei Sette Comuni. Il

    Monte Cornone, con gli attigui San Francesco e Sasso Rosso sono i monti chedelimitano l'estremo confine orientale dell'Altopiano, dominando la Val Brenta el'abitato di Valstagna. Su queste rocce sospese sull'abisso, dove cadde fra gli altriFrancesco Caccia Dominioni, in condizioni ambientali particolarmente difficilicombatterono alpini, artiglieri, bersaglieri e fanti italiani, soldati appartenenti aimigliori reparti che il Regio esercito poteva schierare nell'ultimo anno di guerra.Tatticamente,ilsettoreeracernieradigiunzionedellanuovalineadifensivaitalianadopoilripiegamentodiCaporetto,anellodellacatenacheunivaAltopianoeGrappa,aprotezionedellaValBrenta,unadellepossibiliviediavanzataaustriache.

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  • L

    LASTRAGEDICAIAZZO.13OTTOBRE1943.LA

    CACCIAAICRIMINALINAZISTINELRACCONTODEL

    PUBBLICOMINISTERO

    DIPAOLOALBANO,ANTIMODELLAVALLE

    aseradel13ottobre1943,sullecollinediCaiazzopressoCaserta,alcunisoldatidella Wehrmacht, guidati da un giovane sottotenente, trucidarono in modo

    gratuitamenteefferatoventidueciviliitaliani,nellaquasitotalitàdonneebambini.Lastragescomparvedallamemoriacollettivaperquasimezzosecoloesolonel1988,aseguito di fortuite circostanze e dell'iniziativa di un coraggioso ricercatoreitaloamericano,laProcuradiSantaMariaCapuaVetereaprìunprocedimentopenaleper scoprirnemovente e autori. Il processo si concluse nel 1994 con la condannaall'ergastolodiduedei responsabili: resta l'unica sentenza in ItaliadapartediunaCorte d'Assise, e non di un Tribunalemilitare, di condanna di criminali nazisti. A

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  • raccontareunavicendastoricaegiudiziariadavveroagghiaccianteecoinvolgenteèil pubblico ministero che ebbe un ruolo determinante nel processo. La sua è unatestimonianza fondamentale per il recupero della memoria dello spietato episodio,ma anche una riflessione sulla giustizia e sulle logiche della ragion di Stato cheportaronoAlleatieautoritàitalianeainsabbiarelavicenda.

    ILMILITEIGNOTO.ILDRAMMADELCAPITANO

    DIRAFFAELECATANIA

    autore ne "Il Milite ignoto. Il dramma del Capitano" ricostruisce in modoL'immaginario la biografia di un soldato morto nella Grande Guerra e maiidentificato. Guglielmo Plulmer, unico erede di un'antica casata austriacaimparentatacongliAsburgo,vienetoltoconl'ingannoallanascitaaMaria, italianache insieme al marito Antonio e ad altri conterranei per motivi di lavoro partonodallaVeneziaGiuliaverso l'Austria. Ilbimbovienecresciutoeallevatocome figliolegittimodellacoppiaaustriacaefrequentaisalottidell'altasocietà.Vienemandatoinguerraacombatterecontrogliitalianisulfronteaustro-italianoequandoscoprirà,per caso, di essere figlio di italiani, inizierà il vero dramma del Capitano che sitroveràadoversceglieredachepartestare.Moriràinbattagliatrai651.000militarimortiinguerra,eperuncasofortuitofiniràtraleundicibarecheil27ottobre1921verranno trasportate nella Basilica di Aquileia. Qui, in pompamagna, verrà sceltauna bara a perenne ricordo di quei nove milioni di caduti della Prima guerramondiale,trasferitaaRomanell'altaredellaPatriail4novembre1921.

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  • Q

    FANTERIAALL'ATTACCO.DALFRONTEOCCIDENTALE

    ACAPORETTO

    DIERWINROMMEL

    uando, nel 1937, Erwin Rimmel pubblica la prima edizione di Fanteriaall'attacco trasforma il diario scritto nel corso della Prima guerra mondiale -

    fronte francese, Vosgi, Romania e infine lo sfondamento di Caporetto, in cui ebbeparte determinante - arricchendo il ricordo delle proprie imprese con una serie dilezionitatticheindirizzateagliallievidellascuoladiguerradiPotsdam.Nessuno,dicerto,conoscevafinoadoggil'attualitàditalelezione.L'innovativaletturadiquestoclassicodellaGrandeGuerracondottadapartedelGeneraleFabioMiniinserisceneltesto una rete di folgoranti osservazioni che consentono di illuminare l'etica di unguerrieroasimmetricoantelitteram.

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  • NOTIZIARIO DEI PICCOLI L’angolo di Betta e Nino a cura di Concetta PACIFICO

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  • NOTIZIARIO DEI PICCOLI L’angolo di Betta e Nino a cura di Concetta PACIFICO

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  • NOTIZIARIO DEI PICCOLI L’angolo di Betta e Nino a cura di Concetta PACIFICO

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  • FEDERAZIONEDIUDINE,SEZIONEDIMANZANO:ONORIFICENZA

    Si comunica che il Presidente dei Revisore dei Conti della nostra Sezione diManzano, è stato insignito dell'onorificenza "Pro Ecclesia et Pontifice" per ladedizioneprofusaallanostracomunitàenonsolo.Un riconoscimento che arriva per il suo forte impegno di altissimo livello e per lacontinuadimostrazionediprofessionalità,serietàecompetenza.Walterèuncittadinoattivo,chehaacuoreilproprioterritorioedeveesseredafaroediesempiopermoltidinoi.I Soci, il Direttivo ed il Presidente della Sezione Combattenti e Reduci di ManzanoRosario Genova, porgono con orgoglio a Walter Peruzzi e Signora Maria lecongratulazioni per il meritato riconoscimento e formulano i migliori auguri perquantoancorapotràfareperquestanostracomunità.

    CRONACHE ASSOCIATIVE a cura di BARBARA ALO'

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  • FEDERAZIONEDITRIESTE:LACITTA'TORNAALL'ITALIA

    Il giorno 26 ottobre 2020 in Piazza Unità a Trieste si è celebrata la Cerimoniadell’AlzaBandieraperil66°Anniversariodelritornodellacittàall’Italia,avvenutoil26Ottobre1954;infattilanottefrail25eil26ottobre,aDuino,doponoveannidiamministrazione anglo-americana, un convoglio di forze italiane varcava il confinedellazonacontrollatadalleforzealleateedefinita“ZonaA”conil trattatodiPariginel1947.Alleore12del26ottobrevenivainnalzatoilTricoloresulpennonemonumentalediPiazzaUnitàmentrelecampanesuonavanoafesta,fischiavanolesirenedellenavieaerei della cinquantunesima aerobrigata sorvolavano la città. Alla Cerimonia delgiorno26Ottobre2020inPiazzaUnità,nel rispettodellenormeemanateaseguitodelCOVID-19,presenti le autorità territoriali civili,militari, il gonfalonedella cittàdecoratodiMedagliad’OroalValoreMilitareelerappresentanzedelleAssociazioniCombattentistiche e d’Arma, è stata innalzata sui pennoni la bandiera italiana el’alabardatatriestina.La nostra Federazione Provinciale di Trieste è stata rappresentata dai Soci Denti diPirajnoRoberto(alfiere)eDeseiraGiuseppe.

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  • MESSAGGIODELLESEZIONIPROVINCIALIDITORINO:4NOVEMBRE

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  • FEDERAZIONEDIPADOVA:GLISCOUTPERICADUTIDIMONTEMERLO

    L'impegnodeivolontaridelGruppoScoutMascidiMontemerlohapermessoilrestaurodelmonumentoerettoinmemoriadeicadutidelbombardamentodel1945erettonel1951neipressidellevecchiachiesaparrocchialeedorabibliotecacivicadiCervareseSantaCroce.

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  • FEDERAZIONEDIPADOVA:FINALMENTEUNNUOVOTRICOLORESVENTOLAALTEMPIODELLAPACE

    Oggi la nostra Associazione ha sostituito la Bandiera Tricolore sul pennone delTempio della Pace di Padova visto che quella vecchia era davvero in pessimecondizioni.LabandieranuovaeragiàdatempoinpossessodiDonEliaedatempoeraancheinprogrammalasuasostituzione,mapoi il lockdownelecondizionidisalutediDonEliahannoritardatol'operazione.Oggi, grazie a Don Emanuel, che in questo momento sta sostituendo Don Elia inconvalescenza, abbiamo finalmente posizionato un nuovo Tricolore sul pennoneantistantealTempio,chesventoleràancheilprossimo4NovembreinonoredituttiinostriCaduti.

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    FEDERAZIONEDIPADOVA,SEZIONEDIFONTANIVA:CONSEGNADIPLOMIDIBENEMERENZA

    omenica,4ottotre2020,alleore09.30,nellaChiesadiSanGiorgioinBrenta,altermine della Santa Messa, si è proceduto alla cerimonia della consegna dei

    Diplomi di Benemerenza ai soci Securo Virginio e Valle Tarcisio. Il Presidente F.toS.Ten.RemoMichelazzohadirettolacerimonia.E’ intervenuto il socio Dott. Igor Rodeghiero che ha assolto l’incombenza diconsegnaregliattestatidirettamenteagliaventidiritto.IdiplomiconcernentiisociArtusoMatteo,DidonèGiorgioeMarcolinAntoniosonostati consegnati direttamente a casa loro in quanto anziani e con difficoltà dideambulazione.

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    FEDERAZIONEDIPADOVA,SEZIONEDIFONTANIVA:

    CELEBRATIICADUTISULLAVORO

    abato3ottobre2020, alle ore11.00, l’AmministrazioneComunaledi Fontaniva,susuggerimentodelresponsabilelocaledell’AssociazioneNazionaleVittimedegli

    IncidentisulLavoro,haorganizzatolacerimoniaconladeposizionediunacoronadialloroalla lapidededicata alleVittimedegli incidenti sul lavoro, affissa allapareteesternadelMunicipio.L’evento che ricorre la seconda domenica di ottobre è stato anticipato per motiviorganizzativi.AllamanifestazionesonostateinvitatetutteleAssociazioniCombattentisticheenondellagiurisdizione.IlS.Ten.RemoMichelazzohadirettolacerimonia,sepurebreveesemplice,conilsolitoimpegnoperl’onoredelSodalizio.Sonointervenuticonappropriatiebrevidiscorsiilsindaco,dottorEdoardoPillon,eil responsabile dell’Associazione Signor Giuseppe Pavan, Campione Olimpionicodellacategoriaparaplegica.

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    FEDERAZIONEDIVICENZA:BEGLIINCONTRI

    a Parlamentare Europea Alessandra Moretti, nipote del Comandante del nostroVice Presidente Nazionale Cav. Gino Gheller, durante la sua esperienza di

    volontariodellalibertà,sièrecatainvisitaperricordareinsiemeilnonno.

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    FEDERAZIONEDIVERONA:GLIALPINIVERONESIRICORDANOABRAIESI"BOCIA"CINQUANT'ANNI

    DOPO

    occante cerimonia sotto la neve per gli alpini veronesi, che a PonticellodiBraies (Bolzano)hannocelebrato ilcinquantesimoanniversariodella tragedia

    (avvenuta il 7 marzo del 1970) della Croda Scabra dove sette alpini veronesi della62^ Compagnia del Battaglione “Bassano” del 6° Reggimento Alpini persero la vitatravoltidaunavalanganelcorsodiun’attivitàaddestrativainvernale.Nella mattina, i sette “bocia”, alpini di leva nella caserma di San Candido, mortipoco più che ventenni, sono stati ricordati da una delegazione di un centinaio dialpini veronesi che si è ritrovata davanti al monumento eretto in loro ricordo aPonticello.«Ciao Fausto, Franco, Bruno, Luciano, Angelo, Vittorio, Luigi. Dopo 50anni siamoancoraqui», liharicordati ilpresidentedellaSezioneveronesedell’A.N.A.LucianoBertagnoli.I sette «bocia» sono Franco Bagolin di Veronella, Fausto Baietta di San PietroCarlano,AngeloBenedettidiMalcesine,VittorioBonfantediGazzoVeronese,BrunoPighi di Avesa, Luigi Rigo da Quinzano e Luciano Turata di Verona. Tutti classe1949,tuttiveronesi.Alla cerimonia è seguita la messa celebrata sotto una fitta nevicata dal cappellanosezionaledonRinoMassella.

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  • L

    FEDERAZIONEDIMANTOVA,SEZIONEDI

    CASALOLDO:RITROVATOILLUOGODISEPOLTURA

    DELLOZIOSCOMPARSOINGUERRANEL1941

    anostraattivaSezionecontinuailsuopercorsodirecuperodituttiiCadutidelleguerre nativi di Casaloldo. Nei giorni scorsi, il Presidente Gian Agazzi ha

    accompagnato a Zoppello di Ripalta Cremasca un nipote del Marinaio AndreaLanfredi, nato a Casaloldo nel 1921, vissuto a Casaloldo fino all'età di 12 anni,trasferitonel cremoneseemortonellabattaglianavalediCapoBon il 13dicembre1941.Il suo corpo venne recuperato e traslato nel cimitero di Zoppello, paese di ultimaresidenzadelcaduto,equiancorariposaconigenitori.Emozionanteilritrovamentodapartedelfamiliare,chenullasapevadiquestoepisodio.OrailricordodiAndreaLanfredièvivonellasuafamigliad'origineetornaadesserevivoanchenelsuopaesed'origine,Casaloldo.

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    FEDERAZIONEDILIVORNO:77°ANNIVERSARIODELLABATTAGLIADELL'ESERCITOITALIANOIN

    CORSICA

    ndata8settembre1943, il reggimentoFriuli,distanzainSardegna,conacapoilGenerale Magli, si oppose all’ordine del comandante tedesco Kesselring di

    consegnarelearmi.Alreggimentosiunironocirca320volontariciviligiuntidaSanGiovanniVald’Arnooltre un reparto di camicie nere che si tolse i” fascetti” per indossare le stellettecontroitedeschi.Il3ottobredel1943,imilitari,ivolontarieiciviliriuscironoaricacciareinmareilnemico liberando la Sardegna e la Corsica. Da parte italiana, furono circa 600 imorti, di cui 143 della divisione Friuli. Nel 1964 l’Italia e la Francia riuscirono atrovareunaccordopertrasferirelesalmedellevittimediguerraaLivornosededellaDivisione Friuli con l’88° fanteria e 35° artiglieria. Da quella data, ogni anno, sisvolge una cerimonia commemorativa davanti al bassorilievo posto nel cimiterocomunaledei“Lupi”conlapresenzadelconsolefranceseedisindacidiVald’ArnoeLivorno,assiemeallerappresentanzed’armieAssociazioniCombattentistiche.Come rappresentante per la Federazione Provinciale A.N.C.R. DI Livorno erapresenteilVC.PresidentedellaSez.IlCav.GiovanniBitossi.

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    FEDERAZIONEDILIVORNO,SEZIONEDIGUASTICCE:LACAPPELLADEICADUTI

    Ilprossimoanno lastrutturacompirà il secolodivita. Ilmonumento,checustodisce lespogliediduecadutidellaPrimaGuerraMondiale,ècustoditodell’AssociazioneCombattentieReduci.

    onumento storico del paese nel ricordo di coloro che hanno sacrificato lapropriavitadurante ilprimoconflittomondiale.LaCappelladeiCadutiquesto

    rappresenta per Guasticce. Dagli anni Venti del Novecento “vive” portando ilricordo, commemorando gli abitanti della frazione che persero la vita durante laPrimaGuerraMondiale. La struttura ancora oggi è considerata uno deimonumentimaggiormenterappresentatividelsuogenere,nonsoloalivellocomunale,maancheregionale. La Cappella è stata inaugurata il 25 settembre del 1921 ed è unmonumentopresentenel territoriodelComunediCollesalvetti checontinuaancoraoggiadessereunluogodi“culto”perleAssociazioniCombattentisticheche,assiemeall’AmministrazioneComunale,loutilizzanoperlacelebrazionedellaricorrenzadel4novembre,Giornatadell’Unitànazionale,Festadelle forzearmate edanniversariodellaresadell’ImperoAustro-Ungaricoduranteilprimoconflittomondiale.«LaCappelladeiCadutidiGuasticcefapartedeibenidellaSovraintend


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