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notiziario__maggio

Date post: 16-Mar-2016
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Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA Anno III - N°15 - MAGGIO IL PRESIDENTE MARINI “UNA LEGGE PER SALVARE L’OLIO MADE IN ITALY DAI FALSI”
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Sergio Marini - PRIMO PIANO

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NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA Anno III - N°15 - MAGGIO

IL PRESIDENTE MARINI

“UNA LEGGE PER SALVARE L’OLIO MADE IN ITALY

DAI FALSI”

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Sergio Marini - PRIMO PIANO

La crisi di mercato dell’o-lio di oliva è una realtà le cui motivazioni per l’Italia vanno ricercate anche nel-

la mancanza di trasparenza sul-la provenienza dell’olio di oliva in vendita”. A denunciarlo è il presidente Sergio Marini dopo il crollo dei prezzi alla produzione del 19 per cento registrato nel primo trimestre del 2012. Un fe-nomeno dovuto al fatto che viene spacciato come Made in Italy olio di oliva importato e non certo al crollo dei consumi che, al contra-rio, in Italia sono aumentati del 4,2 per cento, mentre la produ-zione si è ridotta addirittura del 6 per cento nell’ultima raccolta. L’arrivo di olio di oliva straniero in Italia ha raggiunto il massimo storico di 584mila tonnellate e ha superato la produzione nazio-nale, in calo nel 2011 a 483mila tonnellate.Il risultato del sorpasso è il fat-to che oggi la maggioranza delle bottiglie di olio proviene da oli-ve straniere senza che questo sia sempre chiaro ai consumatori ma si assiste anche ad una forte riduzione della qualità dell’olio in vendita, oltre che a una peri-colosa proliferazione di truffe e inganni. “L’olio di oliva è un sim-bolo dei Made in Italy a tavola che significa anche e soprattutto territorio, cultura, salute e pae-saggio al quale il Paese non può rinunciare se vuole tornare a cre-scere in modo sostenibile - con-clude il presidente Sergio Marini -. Le maglie larghe della legislazio-ne nell’olio di oliva privano l’Ita-lia di una importante leva com-

petitiva, danneggiano le imprese e favoriscono la disinformazione dei cittadini senza dimenticare gli evidenti problemi di tutela qua-litativa e di sicurezza alimentare causati dalla contraffazione.In questo contesto si inserisce e diviene determinante la proposta di legge salva-olio Made in Italy – continua Marini - sottoscritta da numerosi parlamentari e che vede come primi firmatari la se-natrice Colomba Mongiello (pd) e il senatore Paolo Scarpa Buora (pdl), a dimostrazione di un vasto consenso che ci si augura condu-ca ad un iter rapido. Una legge che si rende necessaria perché incredibilmente si assiste ad un crollo dei prezzi alla pro-duzione nonostante un forte calo dei raccolti nazionali”. La nuova normativa, proposta da Coldiretti assieme a Unaprol e Symbola, prevede scritte in eti-chetta più grandi, stop ai marchi

IL PRESIDENTE: “UNA LEGGE PER SALVARE L’OLIO MADE IN ITALY DAI FALSI”Marini denuncia che la crisi di mercato è causata dalla mancanza di trasparenza sull’origine delle olive“Le maglie larghe della legislazione nell’olio di oliva privano l’Italia di una importante leva competitiva”

Valle D'aosta Erik Verraz, Piemonte Paolo Marengo,

Lombardia Valeria Sonvico, Veneto Luca Motta,

Trentino A.A. Ezio D'andrea, Friuli V. G. Rita Nassimbeni,

Liguria Giovanni Bottino, Emilia Romagna Ivo Zama,

Toscana Paola Saviotti, Umbria Luca Epifani,

Marche Michela Fabiano, Lazio Roberto Santopietro, Abruzzo David Falcinelli, Molise Carla Porfilio, Campania Rita Gaviglia, Basilicata Lino Sivolella, Puglia Teresa Depetro, Calabria Ester Perri, Sicilia Calogero Fasulo, Sardegna Giuseppe Casu

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Bklkds dqsd qw djjd qwj dsdqdd qdq sssssPrimo piano - del Presidente Marini

FONDAZIONESisma in Emilia, gara di solidarietàper il parmigiano “terremotato”

FONDAZIONE - Michele ErricoLa bottega di Campagna Amica metteIl gestore al centro della rete

GLI ORTI DI CAMPAGNA AMICADaniele TaffonArriva l’orto a misura di bambinopiccoli alunni riscoprono la natura

L'ESPERTO DEL CREDITO - Andrea RennaCreditagri italia, 37 mln a sostegnodelle imprese agricole giovani

LETTO PER VOI - Stefano Masini Nella “greenitaly” di realacci c’èanche l'agricoltura che vogliamo

FILIERA COLTA - Toni De AmicisCampagna Amica, i nostri dieci buoni motivi per occuparsi di biodiversità

IL MERCATO DEL MESE - Alessandra GioggiI prodotti di Campagna Amica conquistanoanche il cuore dei genovesi

CAMPAGNA AMICA NEL PIATTORaffaella CantagalliCampagna Amica nel piatto sbarcaad Arma di Taggia in… “punta di mare”

EVENTILa festa Artusiana 2012 - XVI edizioneUna cinque-giorni tra cultura e gusto

PERSONAGGI - Giorgio RicciCon Tonino Guerra se ne va uno di noiquella poesia che nasceva da rurale

FATTORIA DEL BENESSERE - Marina FaraoneCon l’agricola Leonardo il benessere“approda” in riva al lago d’iseo

L'AZIENDA DEL MESE - Marina FaraoneÈ nata ad acquapendente la prima bottega Di Campagna Amica del viterbese

PASTA COOP-COLDIRETTIÈ arrivata la prima pasta tutta italiana dal campo fino allo scaffale

IL MANIFESTO DEL MADE IN ITALYUn'alleanza per l'agroalimentareNo agli OGM, si all'origine

ASSEMBLEA GIOVANI COLDIRETTI

PRIMO PIANO - Sergio MariniIl presidente: “una legge per salvare l’olio made in italy dai falsi”

11 EVENTILa nazionale italiana di pallamano va in gol con Campagna Amica

SOMMARIO4

Fondazione Campagna Amica e Digitalia Lab adottano:

Presidente: Sergio Marini

Direttore Generale: Toni De Amicis

Coordinatori regionali:

Contatti:Via Nazionale 89/a 00184

Roma (Italy) Tel +39.06489931

[email protected] www.campagnamica.it

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa

del Tribunale di Roma

Editore e proprietario: Fondazione Campagna Amica

Direttore Responsabile: Paolo Falcioni

Coordinamento editoriale: Massimiliano Paoloni,

Sara Paraluppi

Redazione: Fabio Cagnetti, Raffaella Cantagalli, Alessandra Gioggi, Pietro Hausmann

Hanno collaborato: Silvia Bosco, Domenico Buono,

Carlo Hausmann, Daniele Taffon,Rolando Manfredini, Stefano Masini,

Carmelo Troccoli

Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l. sede legale via S.Francesco 24 34133 Trieste

Tel +39.040362525 www.swg.it

Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 131 – RomaImpaginazione: MB

Il presente notiziario viene inviato gratuitamente a tutti gli aderenti alla rete

dei Punti di Campagna Amica.

È consentita la riproduzione totale o parziale degli articoli, purchè venga citata la fonte

Prima di gettare questo notiziario nella carta, passatela a un amico interessato a conoscerci.

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Il presidente di Fondazione, Sergio Marini

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ingannevoli e al segreto sui nomi delle aziende che importano olio dall'estero, ma anche test della verità probatorio per la classi-ficazione delle caratteristiche qualitative. Sotto accusa, infatti, è anche la mancanza di traspa-renza visto che quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia contengono miscele di diversa origine, per le quali è praticamente illeggibile la provenienza delle olive impie-gate, secondo una indagine della Coldiretti. E questo nonostante sia obbliga-torio indicarla per legge in eti-chetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunita-ri e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bot-tiglia e, in molti casi, in una po-sizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltre spesso bottiglie con ex-travergine ottenuto da olive stra-niere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità for-temente ingannevoli. I consu-matori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.

ANNO III - N°15 - MAGGIO

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5ANNO III - N°15 - MAGGIO4 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

L’iniziativa della vendita del Parmigiano Reggiano, pro-dotto simbolo del territorio colpito dal recente sisma, ha

messo in moto una vera e propria gara di solidarietà da parte dei citta-dini che hanno affollato i punti ven-dita e i mercati Campagna Amica di Modena e Ferrara per acquistare i 12 milioni di chili di Parmigiano Reggiano recuperato dal crollo dei magazzini di stagionatura distrutti dal terremoto. Il Parmigiano Reg-giano “terremotato”, già stagionato e controllato dal Consorzio di Tu-tela, è stato venduto in tagli da un chilogrammo al prezzo di mercato fissato dal caseificio di origine, per evitare distorsioni e speculazioni. L’iniziativa, destinata ad estendersi in molte città italiane, è stata soste-nuta anche dal popolo di Facebo-ok con tanti cittadini che si sono proposti ai caseifici per acquistare il formaggio delle aziende danneg-giate ed esprimere concretamente la propria solidarietà ai produttori. Il terremoto ha colpito duramen-te 13 magazzini di stagionatura del Parmigiano Reggiano Dop facendo rovinare a terra migliaia di forme da peso di 40 chili l’una a causa del crollo delle “scalere”, le gran-di scaffalature di stagionatura che sono collassate sotto le scosse. Si stima che circa la metà delle forme di Parmigiano immagazzinate sia stata danneggiata: e non possa quin-di continuare la stagionatura ed in particolare .- precisa la Coldiretti - è andato perso il 70 per cento del par-migiano che ha fino a tre mesi di sta-gionatura, il 50 per cento di quello fino a nove mesi e il 40 per cento del formaggio che ha fino a dodici mesi. Il terremoto è stato grave perché -

SISMA IN EMILIA, GARA DI SOLIDARIETÀPER IL PARMIGIANO “TERREMOTATO” Migliaia di forme danneggiate in seguito alle scosse sono state messe in vendita su iniziativa di Coldirettie Campagna Amica con lo scopo di far ripartire l’economia regionale, scatenando un boom di richieste

continua la Coldiretti - oltre a pro-vocare il crollo dei monumenti ha provocato anche il crollo del patri-monio agricolo del territorio colpito dal sisma. Le forme irrecuperabili - precisa la Coldiretti - sono desti-nate alla produzione di formaggio fuso con perdite economiche enor-mi. Nei magazzini colpiti dal sisma si trovava circa il 10 per cento della produzione italiana di Parmigiano Reggiano che è - ricorda la Coldi-retti - di circa 3,3 milioni di forme all’anno. A questi numeri vanno aggiunte le altro centomila forme di Grana Padano nei magazzini del mantovano, pari al 2 per cento della produzione totale. Ancora una volta l’incontro diretto tra consumatori e produttori ha dato il suo contributo a sostegno dell’economia e del lavo-ro in una zona dalla quale partono le più prestigiose produzioni agroa-limentari nazionali, dal parmigiano reggiano all'aceto balsamico di Mo-dena, dal prosciutto di Parma fino al lambrusco e che nelle sole province di Ferrara, Modena e Mantova rea-lizza il 6 per cento del valore della produzione agricola nazionale.

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I PRODOTTI DI CAMPAGNA AMICA CONQUISTANO ANCHE IL CUORE DEI GENOVESIIn piazza Pertini è nato uno spazio per la vendita diretta dei prodotti da parte degli agricoltori liguriIn regione la rete coinvolge già trecento aziende nella valorizzazione del made in Italy a tavola

Finalmente anche nel cuore di Genova è possibile ap-provvigionarsi con prodotti di alta qualità e riabbraccia-

re così quel mondo rurale da cui la città nel recente passato era cir-condata. Il nuovo mercato, che si svolge in largo Pertini ogni giovedì per l’in-tera giornata, è un ulteriore con-ferma del successo dei farmer’s markets e della vendita diretta in generale come risposta concreta e credibile a tutte quelle persone che fanno una spesa attenta, con-sapevoli dell’importanza di avere la sicurezza della qualità di ciò che si mangia. In occasione dell’inaugurazione del mercato si è svolto presso la sala delle Grida alla Borsa Valori un convegno dal titolo "Progetto Campagna Amica: dal produtto-re al consumatore" in cui sono stati evidenziati i punti di forza della Rete di Campagna Amica: valorizzazione del Made in Italy, rintracciabilità dell’origine dei prodotti, promozione di qualità, territorialità e rapporto diretto tra produzione e consumo.In Liguria sono circa trecento le aziende coinvolte nel progetto, compresi gli agriturismi che, co-niugando accoglienza e legame con il territorio, svolgono un ruo-lo molto importante nel rilanciare il turismo locale, rinsaldando un legame costa-entroterra che si fa sempre più labile.Grazie alle Rete di Campagna Amica si stanno così creando in-teressanti opportunità di mercato a misura di impresa con la possi-bilità di raggiungere un numero sempre più alto di consumatori.

Alessandra Gioggi - IL MERCATO DEL MESE

Nei magazzini colpiti dal sisma si trovava circa il 10 per cento della produzione italiana del pregiato formaggio

FONDAZIONE

LAMEZIA, IL MERCATO NASCE A RICHIESTA

I cittadini in prima linea per far aprire un farmer's market

I Mercati di Campagna Amica si pro-pongono come luogo di incontro tra produttori e consumatori. Finora l’invito all’incontro era sempre partito dagli agricoltori che si organizzavano per offrire ai cittadini i loro prodotti. Il nuovo mercato di Lamezia Terme rap-presenta una vera novità: nasce infatti dalla sinergia tra vari enti come l’Arsa, che ha dato la disponibilità di una ex cantina abbandonata, il comune e soprattutto il comitato di quartiere e la Parrocchia del Redentore. Nella re-gione è la prima volta che un mercato viene realizzato grazie alla volontà e alle sollecitazioni dei consumatori che si sono attivati per trovare un luogo adatto, l'ex Cantina Bruzia in Via dei Bizantini, e sistemarlo secondo le necessità. Il passaggio successivo è stato quello di coinvolgere le aziende agricole della zona e il risultato è

stato un mercato con cadenza setti-manale formato da ventotto aziende con un’ampia offerta di prodotti: or-tofrutta, vino, olio, salumi, formaggi, confetture artigianali.L’iniziativa ha soddisfatto davvero tutti: le aziende che hanno venduto i loro prodotti, i consumatori che hanno portato a casa ottimi alimenti a Km zero e il comitato di quartiere che ha rivitalizzato la zona dando anche nuove prospettive ai pic-coli agricoltori locali.I Mercati di Cam-pagna Amica sono una vera e propria vetrina dell’agricoltura italiana e i con-sumatori, attivandosi direttamente per avere un mercato nel quartiere, hanno dimostrato di apprezzare il valore ag-giunto offerto da questa tipo di ven-dita: un nuovo modello di consumo che riporta al centro della spesa il concetto di prodotti stagionali e del territorio, con effetti positivi sulle tasche e sulla salute.

6 7IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

Sulla sponda orientale del Lago d’Iseo si trova l’A-zienda Agricola Leonardo specializzata nella produ-

zione di olio extra vergine d’oliva di alta qualità. Una realtà che nasce dalla pas-sione per la terra ed i suoi frutti e porta avanti le tradizioni e gli insegnamenti delle generazioni precedenti, da sempre esperti coltivatori. É seguendo questi insegnamenti e rispettando regole rigide che le due proprietarie, Elisa e Nadia Turelli, ottengono un prodot-to pregiato. L’Agricola Leonar-do, che si trova in via Maspiano 106 a Sale Marasino, dispone di quattro ettari di terreno sparsi sulle rive collinari del lago, le cui singolari condizioni climatiche unite alle proprietà del territorio rendono la zona particolarmente adatta alla coltura dell’ulivo. Tali caratteristiche hanno con-sentito la produzione di un olio di elevata qualità, utilizzato sia per l’imbottigliamento che per la

CON L’AGRICOLA LEONARDO IL BENESSERE“APPRODA” IN RIVA AL LAGO D’ISEOL’azienda sull’Iseo è specializzata nella produzione di olio extravergine d’oliva di alta qualità che fa da base per una vasta gamma di cosmetici che va dalle creme per il viso all’olio per il corpo

creazione della linea di cosmesi Olivia, ideata pensando agli anti-chi rimedi delle nonne.Tra i prodotti a base di olio ex-travergine di oliva è possibile tro-vare: la crema fluida per il corpo con un notevole potere emollien-te, la crema idratante viso che idrata in profondità, lasciando la pelle elastica e vellutata, la cre-

FATTORIA DEL BENESSERE - Marina Faraone

I Farmers Market, le Aziende agricole, gli Agriturismi e le Cooperative in vendita diretta che al Mese di Maggio hanno aderito alla rete nazionale delle imprese a marchio “PUNTO CAMPAGNA AMICA” sono:

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ma antirughe viso che permette di prevenire l’insorgenza delle rughe e le appiana con una pro-gressiva azione rigenerante, il latte detergente per una fresca emulsione; la crema fluida mani per un trattamento cosmetico di notevole efficacia, l’olio corpo che svolge un’azione emolliente e protettiva.

IL CONTA PUNTI

di frutta, miele, olio, salumi, vino e tutti gli altri prodotti dell'agricol-tura che completeranno la gamma offerta in ogni bottega.La Bottega di Campagna Amica è un nuovo canale commerciale che si affianca alla grande distribuzione e va ad integrare la Rete dei Punti vendita aziendali e dei Mercati di Campagna Amica. "Contro la cri-

È NATA AD ACQUAPENDENTE LA PRIMA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA DEL VITERBESEIl punto vendita ha aperto i battenti lungo la Cassia ed è gestito dall’azienda agricola di Luca CaioliSu scaffali e banchi sarà possibile trovare solo prodotti della filiera agricola italiana

Approda anche a Viterbo l'esperienza della Bottega di Campagna Amica: di-rettamente dal produttore

al consumatore, con la garanzia della qualità dei prodotti, e il van-taggio di prezzi giusti.Il punto vendita, realizzato e ge-stito dall'azienda agricola di Luca Caioli, si trova ad Acquapendente, lungo la Cassia, e offre la possibi-lità ai cittadini di trovare su ban-chi e scaffali sempre e soltanto prodotti di origine locale e italiana di alta qualità, la cui tracciabilità è garantita dal Consorzio Produt-tori Campagna Amica, che segue il prodotto dall'azienda agricola di produzione fino alla tavola del consumatore con un solo passag-gio attraverso la Bottega. Dal cam-po alla tavola dunque frutta e or-taggi di stagione, confetture, pane, prodotti lattiero caseari, conserve, pasta, farine, cereali, latte, succhi

si che morde anche i consumi - ha spiegato Gabriel Battistelli, diret-tore della Coldiretti di Viterbo - il mondo agricolo propone la qualità a un prezzo ragionevole che è ben diverso dall'avere un prezzo bas-so con prodotti di scarsa qualità come avviene in alcuni casi o di qualità a prezzo troppo alto come avviene in altri".

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LA CRISI SVUOTA I CARRELLI DELLA SPESA

Calo degli acquisti del 4% ma crescono quelli dal produttore

Si svuota il carrello della spesa con un crollo del 4 per cento gli acquisti di prodotti alimentari in quantità per effetto del cambiamento dei compor-tamenti di acquisto realizzati da sei italiani su dieci a causa della crisi. E’ quanto stima la Coldiretti in riferi-mento alle analisi di Confcommercio sull’andamento dei consumi ad aprile che vedono particolarmente penaliz-zato il settore alimentare rispetto al calo tendenziale medio del 2,8 per

cento. Il 57 per cento degli italiani ha ridotto lo spreco di cibo e tra questi il 47 per cento lo ha fatto facendo la sp-esa in modo più oculato, il 31 per cento riducendo le dosi acquistate, il 24 per cento utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18 per cento guardando con più attenzione alla data di scadenza. Ben il 61 per cento degli italiani ha confrontato con più attenzi-one i prezzi e il 59 per cento ha cer-cato le offerte 3 x 2 secondo l’indagine

Coldiretti-Swg. Per effetto del minor potere di acquisto il 25 per cento degli italiani ha aumentato la frequenza dei discount mentre, all’opposto, ben il 38 per cento ha ridotto la propria presen-za nei negozi tradizionali, che rischiano un vero crack mentre tengono sostan-zialmente i supermercati. A crescere è però la spesa alternativa: dalle vendite porta a porta ai gruppi di acquisto soli-dale (Gas) fino alla spesa a chilometri zero direttamente dal produttore.

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ANNO III - N°15 - MAGGIO

Marina Faraone - L'AZEINDA DEL MESE

98 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

Nella fase di start-up gran-de rilievo è stato dato alla figura del gestore, quasi a connotarla come il vero

protagonista della catena. In par-te lo è specialmente se si tratta di un imprenditore agricolo proprio perché coglie appieno lo spirito della vendita diretta, ed abbrac-cia la filosofia di un nuovo modo di concepire l'economico. Quando parliamo di un impren-ditore agricolo ci riferiamo sicu-ramente a coloro che sono ben definiti dall'art. 2135 cc e, forti del dlgs 228/01, possono dare so-stanza alla vendita diretta all'in-terno di una bottega. Come? Vendendo il proprio pro-dotto per poi ampliare l'assorti-mento delle referenze attraverso l'approvvigionamento di altri prodotti dal Consorzio Produt-tori di Campagna Amica(che da qui in avanti chiameremo Cpca). Per acquistare prodotti dal Cpca il gestore lo fa limitatamente alla prevalenza, ovvero può acqui-stare quantità di prodotto il cui ricavo non deve superare il 49% del proprio. Il volume di vendita con la mo-dalità della vendita diretta deve prevalere (51%). Le percentuali di acquisto resta-no immutate; cambiano, a secon-da che si tratti di imprenditore agricolo singolo o associato, i va-lori economici. Per i primi entro il tetto dei 160.000 euro, per gli associati en-tro il tetto dei 4.000.000 di euro. Oggi le circa 80 botteghe opera-tive sono soprattutto gestite da imprenditori agricoli, in parti-colare da cooperative. Sono 4 al

momento quelle dirette, ovvero gestite da soggetti non agricoli.Il ruolo del fornitore, produtto-re associato al Cpca si affianca a quello del gestore e con il Cpca, anche il gestore utilizza lo stru-mento del portale per prenotare i prodotti.L'operatività è garantita dal por-tale, che è il luogo dove si incon-trano domanda e offerta, ovvero le proposte dei fornitori vengono verificate dai gestori che decido-no di quale prodotto approvvi-gionarsi. La figura del gestore per quanto espressa da un soggetto agricolo, singolo o associato, non sempre è colui che gestisce e/o può ge-stire la bottega, può avvalersi di

LA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA METTEIL GESTORE AL CENTRO DELLA RETEUn vademecum alla figura che incarna lo spirito della vendita diretta all’interno della catenaDalla prevalenza negli acquisti alla scelta del personale, tutte le informazioni per le imprese

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Per diventare ristorante a marchio si deve rispettare uno specifico di-sciplinare. Ciascun piatto dovrà essere indicato nel menu con un apposito bollino, con tanto di spie-gazione che prevede l’indicazione dell’ingrediente agricolo usato, ov-viamente acquistato dai produttori accreditati a Campagna Amica.

CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO SBARCAAD ARMA DI TAGGIA IN… “PUNTA DI MARE”Il ristorante sulla costa ha aderito al progetto per valorizzare le produzioni tipiche del territorio ligureNel locale di Andrea Giulianetti spazio a un intero menu a km zero con le specialità agricole e ittiche

Ad Arma di Taggia è stato inaugurato il primo Ri-storante ligure aderente alla rete Campagna Ami-

ca nel Piatto. Si tratta di “Punta Mare”, un bel locale situato sul lungomare della riviera dei fiori, gestito da Andrea Giulianetti, il titolare che da subito ha creduto nell’idea di Coldiretti di valoriz-zare le produzioni delle imprese agricole locali. “Campagna Amica nel Piatto” è un progetto volto a proporre a tavola i prodotti agricoli e ittici della Filiera Agricola Italiani e a realizzare quindi, una stretta collaborazione e sinergia con le aziende che aderiscono alla Rete di Campagna Amica che si sono impegnate a vendere solo pro-dotti controllati, rigorosamente tricolori e della loro azienda. Andrea ha voluto fare anche di più poiché non si limiterà a pro-porre esclusivamente un Piatto di Campagna Amica ma offrirà ai suoi clienti un intero menù a Km Zero, preparato sempre con i prodotti selezionati di Campagna Amica, dove saranno indicate le aziende agricole e/o ittiche che hanno fornito le materie prime. Continua in questo modo il suc-cesso di Campagna Amica a tavo-la che inventa un nuovo modello di consumo, consapevole, etico e sostenibile, dove il mondo della ristorazione e quello produttivo si alleano per rilanciare ed enfa-tizzare tutti i valori del Made in Italy, per ridare dignità e rispet-to all’agricoltura e per tutelare e gratificare un consumatore sem-pre più disorientato, attento ed esigente.

personale che (inquadrato nel settore agricoltura) deve avere un requisito particolare: esprimere il valore della bottega, della filiera agricola italiana, di tutta la rete che prende sempre più sostanza nel nostro paese. Deve essere una figura motivata, che apporti quel valore che in uno ai prodotti crea la vera di-stintività del Made in Italy. Non è un caso se tutti i gestori ed operatori delle botteghe già operative hanno beneficiato di un corso attraverso cui sono stati edotti sul come porsi nella fase relazionale verso i consumatori, così come assortire, oltre all'ac-quisizione delle tecniche della vendita.

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UNA LEGGE SULLE BEVANDE ALLA FRUTTA

Iniziato in Parlamento l’esame del decreto

È iniziato presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Depu-tati l’esame del testo unificato dei tre disegni di legge concernenti la regolamentazione della vendita e della produzione delle bevande analcoliche al gusto e all’aroma di

frutta sia di quelle che utilizzano una denominazione di fantasia, sia di quelle che utilizzano il nome di uno o più frutti. Oltre a garantire i con-sumatori, lo scopo della normativa è favorire il consumo di frutta e di promuovere i prodotti italiani.

FONDAZIONE - Michele Errico Raffaella Cantagalli - CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO

ANNO III - N°15 - MAGGIO

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LA NAZIONALE ITALIANA DI PALLAMANO VA IN GOL CON CAMPAGNA AMICAIn occasione del torneo di qualificazione per gli Europei in programma a Bari gli atleti azzurri e i tifosi al seguito si rifocilleranno con i prodotti della filiera agricola italiana

Con lo slogan ‘Coraggio Ita-lia’ le imprese agricole di Campagna Amica soster-ranno e ‘rifocilleranno’ i

tanti tifosi e la Nazionale Italiana di Pallamano che si appresta a di-sputare al Palaflorio di Bari, dall’8 al 10 giugno prossimi, il girone B del torneo di qualificazione alla fase finale dei campionati europei che si svolgeranno in Danimarca nel gennaio del 2014. Italia, Grecia, Svizzera e Gran Bre-tagna si sfideranno in un minitor-neo dall’altissimo livello tecnico e dallo spettacolo assicurato, un’oc-casione irripetibile per ammirare dal vivo alcuni tra i migliori inter-preti continentali di uno sport che vanta in Puglia una tradizione con-solidata e ricca di successi. Si rinsalda così il connubio tra agri-coltura, sport e salute. In quest’ot-tica Campagna Amica si trasferisce al Palaflorio di Bari con un ricco il paniere di prodotti, dalla verdura fresca ai sottoli, dalla frutta ai for-maggi e al latte, dall’olio extraver-gine di oliva al vino.L'idea dei Mercati di Campagna Amica nasce dalla esigenza di far incontrare i produttori ed i consu-matori in un mercato senza alcuna intermediazione, al fine di ottenere il contenimento dei prezzi e creare maggiore potere di acquisto per i consumatori che grazie alla vendi-ta diretta hanno garanzia della si-curezza sull'origine, della qualità e del prezzo. La Coldiretti Puglia consiglia di preferire prodotti locali e di sta-gione che non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere sulle tavole, dato che i costi della logistica incidono fino ad un terzo

per frutta e verdura e assorbono in media un quarto del fatturato delle imprese agroalimentari.È la Federazione Italiana Giuoco Handball ad aver scelto Bari per la gara che si preannuncia parti-

colarmente dura (staccheranno il visto per Euro 2014 le vincenti dei quattro gruppi previsti dalla EHF, European Handball Federation, per queste prequalificazioni, più le migliori due seconde).

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In provincia di Imperia, a San Bartolomeo al Mare le maestre della scuola infantile Nostra Signora Maria Santissima della

Rovere si sono trovate di fronte a questa spiacevole evidenza: “ci siamo rese conto che i bambini, insieme alle loro famiglie, stanno perdendo il legame con il territo-rio, il rapporto con le stagioni e di conseguenza le proprietà salutari e culturali degli alimenti. Viviamo una vita troppo frenetica, siamo sempre di corsa e non riusciamo a soffermarci a osservare la deli-catezza di una insalatina che sta crescendo, o annusare il profu-mo vivace di un fiore di arancio. I bambini non sanno che cavoli, piselli, fave, bietole, ecc.., si col-tivano e si curano prima di essere serviti a tavola”.Proprio da qui prende il via il loro bellissimo progetto: far capire ai piccoli uomini di domani che, se vogliono assaporare una fragola, possono lavorare il terreno, met-tere a dimora il seme, annaffiare, ed aspettare che il sole, con i suoi raggi, compia il resto. “Ed è emo-zionante vedere lo stupore di un bambino quando vede ‘spuntare’ dal terreno la sua piantina e con quanta delicatezza e rispetto rac-coglie il suo frutto dopo settima-ne di amorevoli cure” ci spiegano Stefania Orazi, Anna Margallo e Paola Abete le autrici del proget-to. Tra olivi, arance e un piccolo orto i bambini imparano concetti come la stagionalità, il rispetto per l’ambiente e provano la fatica e la soddisfazione del proprio lavoro.Un ringraziamento va al personal trainer Andrea Mantello (impren-ditore agricolo, nonché padre di

un’alunna), che con i suoi consi-gli, le sue tecniche e i suoi mezzi, è sempre presente.Grazie anche a Don Renato Ele-na ed a Don Pier Francesco Cor-si, che hanno dato alle maestre la più cieca fiducia affidandogli un

ARRIVA L’ORTO A MISURA DI BAMBINOPICCOLI ALUNNI RISCOPRONO LA NATURAA San Bartolomeo, in provincia di Imperia è nato uno spazio verde dove insegnare la stagionalità. Il progetto promosso dalla scuola infantile Maria della Rovere vede i mini-coltivatori piantare e raccogliere frutta

UN MERCATO A DORSO D’ASINO

Organizzato a Reggio un originalissimo servizio di trasporto

Al Mercato di Piazza Fontanesi di Reg-gio Emilia ci sono Giada e Gradisca a rendere le spesa settimanale più leggera ed ecologica. Le due asine Tacsi (Trasposto asinino con spesa intelligente) accompagnano gratui-tamente le signore anziane fino a casa, le casalinghe cariche della sp-esa settimanale fino al parcheggio, ed alla fermata dell'autobus chi si è eco-logicamente servito dei mezzi pub-blici. Giada e Gradisca offrono così un trasporto non inquinante, senza con-sumo di benzina, ma solo con un po’ di biada e con emissioni “inquinanti” risolvibili con la paletta.

Il servizio, molto apprezzato dai con-sumatori, è stato possibile grazie al contributo dell’azienda agricola bio-logica e Punto Campagna Amica Po-dere Giardino che, in collaborazione con l’impresa Aria Aperta, promuove le produzioni locali con l’aiuto degli asini.Questa simpatica ed utile inizia-tiva promuove la consapevolezza che il Mercato di Campagna Amica  è sostenibile, responsabile ed etico non solo per la possibilità che offre di fare la spesa dal produttore al consuma-tore, ma anche per le iniziative che le aziende presenti propongono e per la cultura che trasmettono.

10 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

pezzo di terra incolto vicino alla Parrocchia.Il grazie più importante va ai bam-bini che, con stupore, meraviglia e candore, ogni giorno fanno sì che il corpo docente si ingegni in nuo-ve avventure.

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EVENTIGLI ORTI DI CAMPAGNA AMICA - Daniele Taffon

ANNO III - N°15 - MAGGIO

UNA MELA AL GIORNO CONTRO IL DIABETE

Uno studio evidenzia le proprietà del frutto

La mela, frutto molto popolare soprat-tutto in Europa è anche il più diffuso nel nostro paese, dove da sempre viene considerato sinonimo di salute e benessere. Il famoso detto popolare “una mela al giorno leva il medico di torno” ha un fondamento di verità: diversi studi dimostrano che può es-sere considerata a pieno titolo un far-maco naturale. Secondo una ricerca ora pubblicata sull’American Journal

of Clinical Nutrition, aumentando il consumo di mele si ridurrebbe sen-sibilmente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. I ricercatori della Harward School of Public Health sono giunti a questa conclusione dopo aver monitorato per un periodo di 24 anni le abitudini alimentari di circa 20.000 persone di entrambi i sessi, nessuna delle quali all’inizio dello studio pre-sentava i sintomi del diabete di tipo 2.

12 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

Dal 1997 Forlimpopoli ren-de omaggio al suo concit-tadino più illustre, Pelle-grino Artusi, indiscusso

padre della moderna cucina italia-na. A più di un secolo dalla pub-blicazione, "La Scienza in cucina e l'Arte di mangiar bene", con oltre 700 ricette, resta una pietra miliare nella cultura del cibo, non solo del nostro Paese.La Festa Artusiana vuole rinver-dire i fasti di questa tradizione, offrendo menù ispirati al grande Pellegrino, con un contorno di spettacoli, rassegne, itinerari ga-stronomici, degustazioni, incon-tri. Il centro storico, su cui domina la bella rocca trecentesca, si trasfor-ma in una Città da assaggiare, dove le strade vengono ridenominate e i vicoli e le piazze si caratterizzano come veri e propri percorsi gastro-nomici. Annualmente vengono as-segnati il Premio Artusi, destinato ad un personaggio che, a qualsiasi titolo, si sia distinto per l'originale contributo dato alla riflessione sui rapporti fra uomo e cibo, e il Pre-mio Marietta ad honorem che pre-mia chi consacra tempo e talento alla scoperta, alla tutela, alla cultu-ra delle risorse alimentari del terri-torio, con libri, articoli, conferenze e degustazioni.Inoltre con la festa, ogni anno, si incorona il miglior cuoco o cuoca per diletto, assegnando il Premio Marietta al vincitore del concorso. Un modo per ricordare la prezio-sa cuoca dell’Artusi e per rendere omaggio a tutte le Mariette di oggi che nell’ambito della vita privata e degli affetti, esercitano con amore e abilità la scienza in cucina e l'arte di mangiar bene.

LA FESTA ARTUSIANA 2012 - XVI EDIZIONEUNA CINQUE-GIORNI TRA CULTURA E GUSTOLa sedicesima edizione della kermesse dedicata a Pellegrini Artusi in programma dal 16 al 24 giugnoIn programma tanti menu ispirati al papà della cucina italiana e al suo insuperato ricettario

Per partecipare al Premio Marietta basta essere un cuoco dilettante ed inviare una ricetta originale di un primo piatto (pasta fresca o secca o riso) eseguibile in un tempo massi-mo di due ore. Requisito indispen-sabile, la presenza di riferimenti alla cucina domestica regionale, alla filo-sofia e all’opera dell'Artusi, tanto ne-gli ingredienti quanto nella tecnica di preparazione e di presentazione.

EVENTI - Sara Paraluppi

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Con Tonino Guerra scompa-re uno dei più autentici te-stimoni delle tradizioni del mondo rurale. Un interpre-

te della nostra terra: un artista che con straordinarie doti di qualità e autorevolezza ha vissuto nell’arte le sue origini. Così Coldiretti ha com-mentato la scomparsa del grande uomo di cultura emiliana-roma-gnola, che con la stessa Coldiretti e con il suo progetto di “Campagna Amica” e Agriturismi di eccellenza aveva collaborato per il recupero delle tradizioni contadine e la va-lorizzazione dei prodotti del terri-torio. Tonino Guerra non c’è più. Aveva 92 anni compiuti da pochi giorni, stava male, quindi ci aveva preparato alla normalità della vita o meglio, della morte, Molti di noi, purtroppo, sono vaccinati al dolo-re per aver perso affetti familiari ai quali, il tempo non ha concesso il normale evolvere delle cose, ma la scomparsa del Maestro ha coperto di tristezza il nostro cuore.Tonino era amato o odiato, per-ché da vero romagnolo diceva in modo schietto quello che pensava , non aveva mezze misure, ma per questo rispettato da tutti, era evi-dentemente una persona speciale che non si dimenticherà, così come speciale è stata la sua data di mor-te 21 marzo 2012: 21 marzo primo giorno di primavera sul calendario, quando i suoi amati mandorli sono una esplosione di fiori e segnano ancora nei campi le tracce delle an-tiche centurie romane; anno 2012: resterà nella memoria in Romagna come l’anno del nevone “e’ nivóun de’ dògg” che a secondo le statisti-che sembrerebbe aver soppiantato la mitica nevicata del 1929.

CON TONINO GUERRA SE NE VA UNO DI NOIQUELLA POESIA CHE NASCEVA DA RURALEIl ricordo del grande artista scomparso si lega a quello delle sue radici contadine emiliano-romagnoleL’impegno assieme a Coldiretti per “recuperare le tradizioni, dal dialetto, all'agricoltura, al cibo”

Tonino Guerra era legato alla pro-pria terra, non aveva dimenticato le sue origini e difendeva le cose semplici, quelle che servono per ri-tornare ad essere se stessi, battaglia non facile contro la globalizzazio-ne di oggi.“C'è l'urgenza di tutelare e re-cuperare le tradizioni del nostro territorio, dal dialetto, all'agricol-tura passando per il cibo”. Era stato l’appello lanciato dal grande poeta romagnolo intervenuto al Convegno promosso da Coldiretti della provincia di Rimini nel 2010

Un acuto interprete della contemporanietà ma anche un uomo schietto che difendeva sempre le cose semplici

Giorgio Ricci - PERSONAGGI

Tonino Guerra è scomparso a 92 anni

“Cibo, dialetto, agricoltura. Se-coli di storia e tradizioni possono essere cancellati?". Guerra, aveva sottolineato che “Stiamo perden-do la nostra identità. E’ necessario riprendere la giusta rotta, l’uomo deve riscoprire la meravigliosa semplicità del coltivare l'orto, dob-biamo far comprendere ai nostri giovani che fare i contadini è una cosa stupenda, un atto d'amore verso il proprio territorio. Bene fa la Coldiretti – proseguì Guerra – a diffondere messaggi che van-no in questa direzione, dalla valo-rizzazione delle produzioni locali perché il cibo prodotto dai nostri agricoltori rappresenta il frutto della tradizione e della coltura del-la nostra terra. Per questo – aveva concluso Guerra – bisognerebbe realizzare un mercato dei conta-dini in ogni Paese perché vengano conosciuti e riconosciuti i prodotti del nostro territorio". Un impegno che Coldiretti sta por-tando avanti con il suo progetto per una filiera agricola italiana, grazie al quale contiamo di presidiare e mantenere le bellezze del territorio tanto care anche a Tonino Guerra.

Una giuria di esperti selezionerà le ricette cinque finaliste e rispettivi cuochi saranno invitati a cucinare i loro piatti, come da tradizione, durante la 16ª edizione della Festa Artusiana. Come ogni anno quindi Forlim-popoli, con la collaborazione di Casartusi, si trasforma nella capi-tale del mangiar bene e della cul-tura gastronomica.

Comunedi Forlimpopoli

gastronomia•spettacoli•concerti•mostreincontri•animazioni•eventispeciali

Forlimpopoli16-24 giugno 2012

www.festartusiana.itwww.pellegrinoartusi.it

16° Edizione

13ANNO III - N°15 - MAGGIO

CREDITAGRI ITALIA, 37 MLN A SOSTEGNODELLE IMPRESE AGRICOLE GIOVANISono quasi cinquecento le aziende condotte da under 35 che hanno beneficiato dei fondi del consorzio fidiI numeri di un anno di attività sono stati presentati nel corso dell’assemblea di Coldiretti Giovani Impresa

In un anno quasi 500 imprese under 35 sono state finanziate con oltre 37 milioni di euro. Sono i numeri presentati da

Creditagri Italia, il consorzio fidi promosso dalla Coldiretti, in oc-casione dell’assemblea nazionale di Giovani Impresa. Nel periodo di osservazione che va dal 30 apri-le 2011 al 1° maggio di quest’an-no, verificando i dati relativi alle società con rappresentante legale e quelli delle imprese individuali con titolari con età inferiore ai 35 anni, i numeri emersi sono davve-ro interessanti. In totale sono state quasi 500 le richieste di finanziamento assi-stite da CreditAgri Italia per un ammontare di finanziamenti ero-gati di circa 37 milioni di euro ed un ammontare di finanziamento medio di 107.178,00 euro con la durata media del finanziamento a 60 mesi. Nel complesso, i finanziamenti intermediati attraverso CreditA-gri Italia a favore delle “impre-se giovani”, e ancora in essere, raggiungono un dato di stock di quasi 100 milioni di euro. In me-rito alla localizzazione geografica delle richieste il centro ha la per-centuale più alta (55%), seguito dal nord (29%) e dal sud con il 16%. In relazione alla natura giuridica 82% le richieste di ditte indivi-duali, 16,63% quelle di società di persone, e solo 3,41% le richieste presentate da società di capitali o cooperative. I dati che sono sta-ti analizzati da CreditAgri Italia circa le finalità delle 466 richieste presentate fanno emergere il pre-sente quadro: 7,32% per acquisto

terreni, 8,40% per miglioramenti fondiari, 11,11% per il capitale agrario, 2,44% per l’acquisto di nuove aziende o avvio iniziale, 3,79% per l’agroenergie. Ben il 50,68% delle domande presentate ed accolte per la liqui-dità e la conduzione (Pac) con il 7,32% per il riposizionamento debitorio e l’8,94% per altre fina-lità. Si tratta di numeri senz’altro positivi per il Confidi più impor-tante del settore agroalimenta-re italiano, come sottolineato, durante l’assemblea nazionale, anche dal delegato nazionale di Giovani Impresa di Coldiretti, Vittorio Sangiorgio, il quale ha chiesto una profonda riflessione su questi temi che testimonia-no la grande vivacità del settore agricolo e la capillare azione di CreditAgri Italia. CreditAgri Italia è il risultato di un percorso societario che dal 2008 al 2010 ha visto diversi confidi agricoli territoriali impe-

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Andrea Renna - L'ESPERTO DEL CREDITO

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ANNO III - N°15 - MAGGIO

1716 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA

LA PASTA COOP-COLDIRETTI LA PASTA COOP-COLDIRETTI

ANNO III - N°15 - MAGGIO

È ARRIVATA LA PRIMA PASTA TUTTA ITALIANA DAL CAMPO FINO ALLO SCAFFALEColdiretti e Coop hanno scelto il prodotto-simbolo della cucina nazionale per avviare una collaborazione senza precedenti con la valorizzazione del grano coltivato in Italia e del lavoro degli agricoltor

Con la crisi arriva la pri-ma pasta tutta italiana dal campo allo scaffale, che valorizza esclusivamente il

territorio, il grano e il lavoro degli italiani, ma è soprattutto il frutto della prima esperienza innovativa di co-imprenditorialità che taglia la filiera e garantisce una più equa ripartizione del valore aggiunto ge-nerato da un prodotto di una su-periore bontà, qualità e sicurezza. L’iniziativa è di Coldiretti, Coop e Legacoop Agroalimentare che han-no scelto il prodotto-simbolo della cucina nazionale per avviare una collaborazione senza precedenti, con l ’obiettivo di dimostrare come mettendo a sistema gli elementi di-stintivi del Paese si possano trova-re occasioni di crescita trasforman-do dichiarati punti di debolezza in altrettanti punti di forza. Una sorta di “compromesso sto-rico” della tavola tra soggetti a volte antagonisti lungo la filiera che nell’interesse generale hanno deciso però di mettere insieme le risorse migliori dell’Italia e degli italiani: 100 per 100 italiano è il grano, 100 per 100 italiani sono i luoghi di produzione e vendita, 100 per 100 italiani sono gli im-prenditori, le più grandi organizza-zioni dei produttori agricoli e della distribuzione italiana. La nuova pasta ha un enorme impatto am-bientale, economico e nutriziona-le. La produzione nazionale della materia prima e la sua lavorazione esclusivamente in Italia consente di salvare dall’abbandono interi territori situati in aree difficili nel sud del Paese, ma anche di garan-tire occupazione e reddito ad agri-coltori e lavoratori in un momento

di crisi. Tra gli importanti attori del progetto c’è infatti il pastificio Ce-rere del Consorzio Agrario Lom-bardo Veneto situato in provincia di Enna nel cuore della Sicilia da dove viene il grano che sarà pa-gato agli agricoltori ad un prezzo premiante per il produttore sulla base dell’accordo di co-imprendi-torialità. L’origine del grano è un vantaggio anche per i consumatori per la maggiore qualità comples-siva e il minore contenuto di afla-tossine, classificate potenzialmente cancerogene, che aumentano con i lunghi trasporti nel grano importa-to e la conservazione in ambienti umidi, come ha confermato il nu-trizionista Giorgio Calabrese. La pasta di altissima qualità della filiera agricola italiana nasce - sot-tolineano Coldiretti, Coop e Lega-coop Agroalimentare- dal grano coltivato nei campi degli agricol-tori della Coldiretti e arriva negli scaffali degli oltre 1400 punti ven-dita di Coop con il marchio unico 100 % Italia: 5 formati di pasta di grano duro trafilata al bronzo, es-siccazione lenta, qualità ottima, no ogm. Il primo di una linea che a re-gime includerà altri prodotti eccel-lenti della tradizione gastronomica

italiana. Non è un caso che a cuci-nare per la prima volta la pasta sia stato scelto uno chef italianissimo, un maestro della cucina di casa nostra come Massimo Bottura. E a sancire l’inizio di una collaborazio-ne che vede come co-protagonisti le più importanti organizzazioni dei produttori e dei consumatori italiani la presenza del Ministro delle Politiche Agricole Mario Ca-tania. “In un momento in cui il Pa-ese sta cercando nuove strade per tornare a crescere noi offriamo una esperienza concreta nell’agroali-mentare, leva competitiva che met-te a sistema le straordinarie capaci-tà imprenditoriali e le potenzialità dei nostri territori, a cominciare da quelle inespresse del mezzo-giorno” afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sot-tolineare che “l’Italia costruirà il proprio futuro tornando a fare l’Italia, ovvero valorizzando al me-glio quello che ha già di unico e di esclusivo, a cominciare dal cibo”. “Noi di Coop crediamo che questo non valga soltanto come un pro-getto a sé e comunque si tratta di un progetto di indiscutibile valore - spiega Vincenzo Tassinari, pre-sidente di Coop Italia- ma che sia anche la dimostrazione concreta di come Coop, con la sua identità di catena distributiva italiana, metta a disposizione la sua organizzazione e agisca concretamente con le or-ganizzazioni che, con ruoli diversi, hanno comunque a cuore l’agri-coltura del nostro Paese. E questo dialogo che porta a risultati con-creti non può che generare signi-ficativi benefici per tutti i soggetti interessati compresi i consumatori italiani che ottengono così una pa-

di Giorgio Calabrese

Pasta italiana 100%? Si, oggi è una realtà. L'iniziativa è dei 3 Presidenti di Coldiretti, Coop e Legacoop Agroali-mentare, rispettivamente Marini, Tassi-nari e Luppi, che per avviare una col-laborazione senza precedenti, hanno scelto il prodotto-simbolo della cucina nazionale: la pasta. Il grano è 100% italiano, i luoghi di pro-duzione e vendita sono 100% italiani, infine 100% italiani sono gli impren-ditori fautori dell’iniziativa. Tutto nasce nel Sud, in Sicilia, ad Enna, grazie al pastificio Cerere del Consorzio Agrario Lombardo Veneto.  Una sorta di rinno-vata unità d’Italia alimentare. Conoscere il terroir di coltivazione del grano consente l’identità e di conseg-uenza la rintracciabilità del prodotto ga-rantendo una superiore bontà, qualità e,

un vantaggio anche per noi consuma-tori. Un grano italiano diminuisce i tem-pi di trasporto, ciò consente di avere la quasi totale assenza di aflatossine, clas-sificate potenzialmente cancerogene, che aumentano con i lunghi trasporti nel grano importato e la conservazione in ambienti umidi. Chi scrive ha avuto modo di spiegare scientificamente tutto ciò venerdì 19 aprile, in presenza del Ministro dell’Agricoltura Mario Cata-nia, che è stato il maggiore testimonial assieme ai 3 presidenti sponsor di questa salutare iniziativa.   In questo tipo di grano c’è molto più amilosio e meno amilopectina e ciò fa diventare questa pasta ancora più digeribile e più assimilabile,   perché si ritarda il fenomeno della gelatinizzazione degli amidi e aiuta l’intestino ad assorbire

completamente i nutrienti energet-ici. In questo prodotto vi sono meno prolammine e gluteline, quindi meno componenti glutiniche, comunque sempre presenti.   Per la presentazi-one in casa Coldiretti   il grande chef Massimo Bottura, 3 stelle Michelin, l’ha cucinata in modo su-perbo e di grande gusto.

LA PASTA 100% ITALIANA

italiani che ottengono così una pasta di ottima qualità al prezzo più giusto". «Coop, Coldiretti e la nostra associazione di imprese lanciano un progetto di co-im-prenditorialità – ha sottolineato il presidente di Legacoop Agroa-limentare, Giovanni Luppi – che porterà benefici a tutta la filiera e ai consumatori. È un fatto molto positivo che si inserisce all’inter-no di una strategia di cooperazio-ne tra produttori, trasformatori e distributori che perseguiamo da tempo». Tra gli altri co-protagoni-sti il CSQA, l’ente di certificazio-ne indipendente che ha il compito di tracciare l’intera filiera e che ha guidato i tre protagonisti del pro-getto nel percorso di coinvolgi-mento che ha permesso di giunge-re alla definizione concordata del prezzo minimo equo da pagare agli agricoltori. Ovvero un prezzo ade-guato sia per gli investimenti effet-

tuati sia per la remunerazione del lavoro e dei mezzi di produzione. Per gestire nel tempo il progetto inoltre è attivato un Comitato di Gestione della Filiera in Coim-prenditorialità a cui spetta anche

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la decisione sul reinvestimento degli utili al singolo agricoltore che il prezzo del grano coprirà in ogni caso i costi di produzione e al consumatore di acquistare la migliore qualità al giusto prezzo.

UN’ALLEANZA PER L’AGROALIMENTARE

NO AGLI OGM, SÌ ALL’ORIGINE

1L’agroalimentare è un grande patrimonio per il Paese. Lo dimostrano i suoi primati nel mondo in termini di: valore

aggiunto e intensità di lavoro per et-taro; livello di sicurezza e sistema dei controlli degli alimenti; produzione biologica e riconoscimento di deno-minazioni geografiche e protette.

1Valorizzare le distintività dell’a-gricoltura italiana che contri-buisce in modo rilevante alla crescita economica e sociale

del Paese sul mercato interno e inter-nazionale, quale risorsa strategica per il Paese.

4L’agricoltura italiana si rile-va doppiamente strategica in quanto anche naturale “custo-de” del contesto ambientale,

sociale e paesaggistico in cui opera, quindi “premessa” della sostenibilità delle attività economiche.

4Condividere il ruolo di salva-guardia dell’agricoltura alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e del paesaggio,

rafforzando la cultura della manu-tenzione per preservare i territori dai fenomeni di progressiva usura delle risorse.

7Riconoscere il ruolo dell’a-gricoltura per la coesione so-ciale e il presidio dei territori, valorizzando anche le diverse

forme di filiera corta che creano nuo-ve economie e occupazione con la piena soddisfazione delle aspettative dei cittadini consumatori.

. Premiare gli investimenti in innovazione e tecnologie sostenibili.

5Il tema della contraffazione evidenzia come nonostante gli sforzi fatti mancano anco-ra adeguate norme di traspa-

renza e siano tollerate diffuse forme di “illegalità”.

5Promuovere la qualità e la dimensione del lavoro in agri-coltura contrastando forme di impiego irregolare e di sfrut-

tamento della manodopera, anche dando piena attuazione all’avviso comune sulla riforma del mercato del lavoro e sulla previdenza agricola sot-toscritto dalla filiera.

8Rimuovere le inefficienze del-la pubblica amministrazione che si traducono in ritardi per le imprese agricole ed avviare

sostanziali azioni di semplificazione de-gli adempimenti amministrativi, contro vecchie e nuove forme di rendita.

. Garantire un futuro ai giovani, sostenendo le opportunità che l’agricoltura offre in termini di creatività imprenditoriale e di

dialogo con la società e sopprimendo le logiche di rendita.

6L’agricoltura e l’agroalimentare sono patrimonio di tutti gli ita-liani, ma è fin troppo evidente che la politica, a differenza del-

la società civile, non è in grado di valo-rizzarne il ruolo strategico per il Paese.

6Riportare in Europa la centra-lità degli interessi nazionali di tutela dell’identità del patri-monio agroalimentare contro

le manipolazioni genetiche, dell’ori-gine geografica degli alimenti e della professionalità del lavoro.

9Determinare condizioni di equità e sostenibilità nell’applicazione della fiscalità riconoscendo le funzioni di interesse generale

che svolge l’agricoltura a partire dalla produzione di beni comuni nell’inte-resse dei cittadini.

2L’export misura il successo del nostro Paese attraverso una rilevante presenza sul mercato internazionale dei

prodotti che accreditano l’immagine del marchio “Italia” tanto riscuotendo il consenso dei consumatori quanto diventando occasione di imitazioni e pirateria commerciale.

2Contrastare le posizioni di rendita e i fenomeni illeci-ti che usurpano il valore del marchio “Italia” contro il ri-

schio di delocalizzazione produttiva, la perdita di posti di lavoro e l’impo-verimento dei territori.

3L’agroalimentare è la leva stra-tegica perché il nostro Paese possa competere guardando alla produzione di beni e ser-

vizi con alto valore aggiunto, arricchito da fattori come ambiente, cultura e storia che distinguono il marchio “Ita-lia” e che non sono imitabili.

3Sostenere la vera internazio-nalizzazione delle imprese af-fermando condizioni di com-petitività basate sulla qualità

e la sicurezza dei prodotti alimentari, l’equità sociale e il rispetto dei diritti dei lavoratori, la correttezza e la tra-sparenza delle informazioni.

IL MANIFESTO DEL MADE IN ITALY

1918 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO III - N°15 - MAGGIO

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22 IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA 23

LETTO PER VOI - Stefano Masini

È una foto di gruppo dell’Italia che fa il suo mestiere, quella che Ermete Realacci scatta con GreenItaly (Ermete Rea-

lacci, ed. Chiarelettere, p. 336) fer-mandosi ad osservare da vicino mo-delli di impresa, mestieri e talenti personali che tracciano l’itinerario per vincere la sfida che ci attende fuori dal tunnel della crisi. Impren-ditori non conosciuti con storie ori-ginali e di successo (dal sarto che cuce abiti a lord inglesi alla fabbri-ca che illumina i giorni del pelle-grinaggio alla Mecca; dall’azienda che fabbrica ecopannelli a partire da materiali vegetali e plastici di scarto a quella di cestini con la pla-stica di tappi o di filati riciclati fino alle piastrelle antibatteriche) in una narrazione che alimenta l’orgoglio di chi, mettendo assieme intuizione e fantasia, abilità manuale e tecno-logie, sapere e ricerca, è riuscito a investire in un percorso di cresci-ta che parte dalle esperienze già in campo, dimostrando come la com-petitività dei prodotti italiani non sia ancora del tutto usurata.Non è certo la curiosità a disegnare lo spaccato del più autentico Made in Italy, ma la visione complessiva di un disegno che l’autore descrive raffigurando il profilo di imprendi-tori efficienti, flessibili e creativi e il tratto di territori che ci restituisco-no un’idea di futuro concreta. Per competere bisogna avere gli stru-menti adatti ritrovando nell’Italia migliore le radici del nostro futuro. Sul nuovo terreno della concorren-za globale e della produzione im-materiale quel drappello di impre-se ha, infatti, agganciato il legame della tradizione con l’innovazione, la logica di calcolo della convenien-

za individuale al fabbisogno di so-lidarietà senza cercare subfornitori altrove e investendo, invece, nel sapere accumulato nei luoghi.Neppure troviamo indulgenza alla nostalgia verso un mondo che sci-vola all’indietro e arresta il traccia-to della modernizzazione perché la scelta è di mettere a fuoco la rige-nerazione dei vantaggi competitivi ereditati e replicati proprio come nella parabola dei talenti: chi li sot-terra perde la propria dignità, a chi li moltiplica è offerta l’opportunità di successo.Da questo punto di vista, i casi non sono studiati in quanto esperien-ze individuali, ma come il profilo più essenziale della dinamica del nostro sistema economico e pro-duttivo. L’obiettivo dell’autore è quello di ripartire dalle risorse di cui il Paese è dotato e che fanno la differenza nei sistemi territoria-li e nelle funzioni produttive. C’è tanta voglia di lavorare per non tornare indietro e superare con fi-ducia i segnali di stanchezza, oggi, scambiati da qualcuno per declino: “perché questo nuovo paradigma che riporta l’economia al dialogo con l’etica e la responsabilità e che ruota attorno ai temi ambientali,

NELLA “GREENITALY” DI REALACCI C’ÈANCHE L’AGRICOLTURA CHE VOGLIAMO

Il nuovo libro del presidente della Fondazione Symbola passa in rassegna i modelli per uscire dalla crisiDal km zero alla valorizzazione dei territori, sono tanti i punti in comune con il progetto Coldiretti

non è un’idea futuribile: è già qui e ha il volto della green economy” (pag. 17).Realacci dedica spazio anche al progetto dell’agricoltura che vo-gliamo. Del resto, le contamina-zioni con Coldiretti non sono sta-te poche in questi anni: dal Km 0 all’esportazione dei territori; dal sostegno alle energie rinnovabi-li da filiera corta alla lotta contro l’aggressione al territorio agricolo; dal presidio delle zone rurali e dei piccoli comuni alla qualità e alle eccellenze del patrimonio agroali-mentare. Certo, “alla nostra meta-economia manca una cornice, un disegno che unisca tutti i punti in una visione comune e condivisa. All’Italia manca un sogno. Se la-sciamo che il futuro si riduca ad essere solo il luogo di sacrifici e privazioni allora è meglio gettare la spugna” (pag. 44), ma l’autore ci convince perché ce la possiamo fare: se mettiamo alle nostre spal-le la cattiva piaga dello sviluppo fordista e con fiducia cerchiamo, nella nostra cassetta degli attrezzi, le idee e le risorse per riposizionar-ci, qualificando la produzione agli occhi di consumatori più informa-ti e consapevoli. Perché produrre significa anche organizzare uno spazio di relazioni e di regole al di là del cancello della fabbrica e più oltre in una cornice territoriale, in-cludendo i diritti non solo dei con-sumatori quanto anche dei lavo-ratori, per scambiare conoscenze, gestire insieme i rischi e dividere i costi, innescare lo sviluppo e accet-tare la dipendenza l’uno dell’altro con un forte legame con la comu-nità e un’effettiva attenzione al no-stro ambiente di vita.

Giancarlo Bregantini - Non possiamo tacere. Le parole e la bellezza per vincere la mafiaEditore: Piemme - Pg. 193 - € 14,50

Toni De Amicis - FILIERA COLTA

CAMPAGNA AMICA, I NOSTRI DIECI BUONI MOTIVI PER OCCUPARSI DI BIODIVERSITÀAiutare i cittadini a scoprire un nuovo modo di fare la spesa significa tutelare il patrimonio enogastronomicoUn impegno costante contro la standardizzazione dei sapori e a favore della sostenibilità ambientale

Sono passati ormai 4 anni da quando Fondazione Campagna Amica, con la sua rete capillare di

produttori in vendita diretta, ha cominciato a far conoscere ed ap-prezzare a milioni di cittadini la meravigliosa biodiversità di cui il nostro Paese è dotato.Ed allora ci è sembrato giusto ripercorrere qui, in trasparenza, le motivazioni che ci hanno spin-to ad occuparci e preoccuparci di un tema così importante per tutti noi. Ecco dieci motivi in ordine spar-so, che di sicuro sono alla base del nostro impegno in difesa del-le biodiversità:• Ci occupiamo di biodiversità perché vogliamo ottenere i nostri prodotti tenendo in considera-zione la sostenibilità ambienta-le, che significa essenzialmente contribuire a salvaguardare gli equilibri naturali dei nostri terri-tori, tutelando tutte le specie e le varietà che rischiano l’estinzione.• Ci occupiamo di biodiversità perché vogliamo legare i nostri prodotti alla bellezza dei nostri paesaggi che sono il frutto di un secolare lavoro dell’uomo con la natura.• Ci occupiamo di biodiversità perché vogliamo arrestare l’im-poverimento del nostro patrimo-nio enogastronomico, che trae la sua eccezionalità dalle straordi-narie varietà di specie vegetali e animali di cui è popolato il nostro Paese.• Ci occupiamo di biodiversità perché abbiamo la presunzione di affermare che le nostre produ-zioni sono diverse perché nasco-

no dalla storia, dai saperi, dalle tradizioni delle mille campagne italiane che tutti ci riconoscono come uniche nel mondo.• Ci occupiamo di biodiversità perché nei nostri punti vendita i consumatori ricercano questi prodotti e ci riconoscono un im-pegno che per noi diventa valore aggiunto.Sono prodotti che spesso ricor-dano sapori perduti, che raccon-tano una storia che appartiene al nostro vissuto collettivo, ad un’o-rigine, ad un luogo e quindi ad un’identità.• Ci occupiamo di biodiversità perché nei nostri mercati e nei nostri punti vendita stiamo fa-cendo riscoprire ai cittadini un nuovo modo di fare la spesa, con-tribuendo a riorientare le loro scelte verso i veri prodotti locali, contro le abituali scelte imposte dalla pubblicità commerciale, spessissimo falsa e fuorviante.• Ci occupiamo di biodiversità perché quando vendiamo i nostri prodotti nei nostri Punti Vendi-ta vendiamo anche la loro storia e quella dei territori di origine, vendiamo la cultura ed un pez-zo fondamentale dell’identità del nostro Paese.• Ci occupiamo di biodiversi-tà perché le produzioni degli agricoltori aderenti alla Rete dei punti vendita a marchio Campa-gna Amica sono le più disparate: sono diverse per tipologia e sto-ria produttiva; spessissimo sono il frutto di antiche varietà o di tecniche agronomiche tradizio-nali e comunque sempre esenti da manipolazioni industriali.In poche parole ci occupiamo di

La diversità del made in Italy

biodiversità perché i nostri sono prodotti non standardizzati che hanno il loro punto di forza pro-prio nella diversità di aspetto e di caratteristiche organolettiche• Ci occupiamo di biodiversità perché siamo contro l’omolo-gazione alimentare che spesso diventa anche sinonimo di omo-logazione culturale; perché sia-mo contro l’”agricoltura contro natura” quella costruita con gli OGM; perché siamo contro le “fattorie-fabbrica” che non ri-spettano il benessere animale.Perché siamo contro la “mala alimentazione” che spopola nei fast-food. • Infine, ci occupiamo di biodi-versità perché vogliamo sempli-cemente concorrere a costruire un futuro più sostenibile per noi e per i nostri figli.

ANNO III - N°15 - MAGGIO

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è un bene comune che da sempre tuteliamo

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delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute

che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997

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