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notiziario_settembre_2011

Date post: 08-Mar-2016
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1 ANNO II - N°8 - Settembre Iscritto al n.19 del 27/01/2010 - Registro Nazionale della Stampa del tribunale di Roma NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA Anno II - N°8 - Settembre APRONO LE BOTTEGHE DI CAMPAGNA AMICA IL PRESIDENTE MARINI COLTIVARE LA TERRA È IL PIÙ GIUSTO INVESTIMENTO FUTURO
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1ANNO II - N°8 - Settembre

Sergio Marini - PRIMO PIANO

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NOTIZIARIO DELLA RETE DEI PUNTI IN VENDITA DIRETTA Anno II - N°8 - Settembre

APRONO LE BOTTEGHE DI CAMPAGNA AMICA

IL PRESIDENTE MARINI

COLTIVARE LA TERRA È IL PIÙ GIUSTO INVESTIMENTO FUTURO

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3ANNO II - N°8 - Settembre

PRIMO PIANO - Sergio Marini Sergio Marini - PRIMO PIANO

Nel quotidiano lavoro di chi coltiva la terra è facile ri-conoscere quel rispetto e quell’amore di chi sa che la

salvaguardia del creato è il più giu-sto investimento sul nostro futuro”. E’ il pensiero espresso dal presi-dente della Coldiretti, Sergio Ma-rini, in occasione della Giornata dalla Salvaguardia del Creato, promossa a Castel Gandolfo, la residenza estiva del Papa. Intervenendo al convegno sul tema “La terra: grembo che acco-glie e nutre”, promosso nell’am-bito della manifestazione, Marini ha sottolineato come quella di chi lavora la terra è “un’opera quo-tidiana ripetuta e costante, mai ostentata, mai pienamente rico-nosciuta, ma anche una denuncia delle mille ipocrisie del nostro tempo. Le ipocrisie dei grandi poteri eco-nomici e della finanza che proget-tano improbabili piani di sosteni-bilità ambientale utilizzati a mo’ di lasciapassare per perpetuare scempi ambientali, giustificati sull’altare dello sviluppo (multi-nazionali dell’energia e del cibo). Le ipocrisie di una parte del mon-do della ricerca che affamato di ri-sorse si piega agli interessi di chi vuole accreditare sul piano scien-tifico i propri interessi (ogm, nu-cleare). Le ipocrisie di quella politica glo-bale che denuncia fame e ingiu-stizie, ma che assiste inerme alle nuove forme di colonizzazione e sfruttamento dei terreni (land grabbing). Le ipocrisie della nostra politica che, ammantandosi di ecologi-smo, carica sulle spalle dei cit-

tadini le nuove forme di rendita fondiaria tra fotovoltaico e biogas, distruggendo i terreni migliori e i paesaggi più belli. Le ipocrisie dell’ecologismo di maniera, pieno di slogan e luoghi comuni, che trasforma in moda ciò che è un bene comune: la terra e i suoi frutti”. Per il presidente della Coldiretti occorre dunque “scrollarsi di dos-so le ipocrisie e tornare a rispettare ciò che ci e stato donato per conse-gnarlo integro ai nostri figli”. Nel corso della Giornata per la Salvaguardia del Creato Marini è stato ricevuto dal Pontefice, al qual Coldiretti ha donato un alveare.

L’OPERA DI CHI COLTIVA LA TERRA È IL PIÙ GIUSTO INVESTIMENTO PER IL FUTUROIl presidente Sergio Marini ricevuto a Castel Gandolfo da Papa Benedetto XVI “Il nostro lavoro è una denuncia delle ipocrisie dei grandi poteri economici e della finanza"

Valle D'aosta Erik Verraz, Piemonte Paolo Marengo,

Lombardia Valeria Sonvico, Veneto Luca Motta,

Trentino A.A. Ezio D'andrea, Friuli V. G. Rita Nassimbeni,

Liguria Giovanni Bottino, Emilia Romagna Ivo Zama,

Toscana Paola Saviotti, Umbria Samuele Arcangeli,

Marche Michela Fabiano, Lazio Roberto Santopietro, Abruzzo David Falcinelli, Molise Carla Porfilio, Campania Rita Gaviglia, Basilicata Lino Sivolella, Puglia Teresa Depetro, Calabria Ester Perri, Sicilia Emanuela Russo, Sardegna Giuseppe Casu

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Bklkds dqsd qw djjd qwj dsdqdd qdq sssssPrimo piano - del Presidente Marini

I NUOVI MERCATICatanzaro, Taranto, Sondrio, Lucca

CAMPAGNA AMICA IN PIAZZACon maxi mercato merende e fattorie a Torino festeggiata l’unità d'Italia

ITINERARI DEL GUSTO - di Fabio CagnettiVini naturali, un po’ di chiarezza Il futuro del settore tra gusto e tecnica

LETTO PER VOI - di Stefano MasiniL’inventore della “societa’ liquida” a caccia di etica nel mondo dei consumi

FILIERA COLTA - di Toni De Amicis“Perché vendo in un farmer’s market” la lezione di una produttrice usa

IL MERCATO DEL MESEAl mercato di CA Rovigo vanno in scena i nuovi sapori d’autunno

CAMPAGNA AMICA IN AULACibo e vino, culture da laurea torna il master dell’universita’ di Venezia

CAMPAGNA AMICA IN PIAZZAUn alveare per la fattoria del Papa grande festa per la giornata del creato

LA CURIOSITÀI mercati degli agricoltori conquistano anche la prima pagina di topolino

CAMPAGNA AMICA IN AULAIl turismo traina la green economy I big del settore alla summer school

FONDAZIONEIl biologico e’ tornato a riempire le piazze, successo per la biodomenica

NOVITÀ DA FONDAZIONE La filiera agricola conquista la Spagna, la vendita diretta ora fa scuola

CONSORZIO PRODUTTORI CAMade in Italy, aperta a poggibonsi la prima bottega di Campagna Amica

PRIMO PIANO - di Sergio MariniL’opera di chi coltiva la terra è il più giusto investimento per il futuro

SOMMARIO18

FILI

ERA

COLT

A

“Intervenendo al convegno sul tema “La terra: grembo che accoglie e nutre”. “Torniamo a rispettare ciò che ci e stato dato”

Fondazione Campagna Amica e Grafica Giorgetti adottano

Presidente: Sergio Marini

Direttore Generale: Toni De Amicis

Coordinatori regionali:

Contatti:Via Nazionale 89/a 00184

Roma (Italy) Tel +39.06489931

[email protected] www.campagnamica.it

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA Iscritto al n. 19 del 27/01/2010 Registro Nazionale della Stampa

del Tribunale di Roma

Editore e proprietario: Fondazione Campagna Amica

Direttore Responsabile: Paolo Falcioni

Coordinamento editoriale: Massimiliano Paoloni,

Sara Paraluppi

Redazione: Fabio Cagnetti, Raffaella Cantagalli, Angela Galasso, Alessandra Gioggi,

Hanno collaborato: Silvia Bosco, Domenico Buono,

Carlo Hausmann, Daniele Taffon,Rolando Manfredini, Stefano Masini,

Carmelo Troccoli

Indagini a cura dell’istituto ricerche SWG S.r.l. sede legale via S.Francesco 24 34133 Trieste

Tel +39.040362525 www.swg.it

Stampa: Digitalia Lab, via G. Peroni, 131 – RomaImpaginazione: MBrogi

Il presente notiziario viene inviato gratuitamente a tutti gli aderenti alla rete

dei Punti di Campagna Amica.

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4 5IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°8 - Settembre

Ènata a Poggibonsi, nella provincia di Siena, la prima Bottega di Campagna Amica. Inaugurata sabato 10 set-

tembre, la Bottega sorge nei locali dell’Enopolio della cittadina, luo-go storico e strettamente legato alle tradizioni agricole della cam-pagna senese, alla tipicità e qualità del prodotto italiano. Negli scaffali della Bottega, aper-ta dal Consorzio Agrario di Siena, si potranno acquistare tutti i pro-dotti tradizionali dell’agricoltura italiana. Accanto alle tipicità della provincia di Siena e delle zone ad essa vicine, come la Pasta dei Colti-vatori Toscani o le uova del Casen-tino, sarà possibile trovare anche il prosciutto di filiera San Daniele o i pomodorini del Vesuvio. Il progetto delle Botteghe in To-scana non si esaurisce però di cer-to con questa apertura. Il Consorzio ha infatti già in men-te nuovi punti vendita da aprire sia a Siena che nel resto della pro-

vincia. La Bottega di Campagna Amica costituisce una risposta efficace alla crisi economica di questi tempi, perché crea occu-pazione e dà la possibilità a tutti i consumatori di non rinunciare alla qualità, freschezza e sicurezza, ad un prezzo giusto e sostenibile.

MADE IN ITALY, APERTA A POGGIBONSI LA PRIMA BOTTEGA DI CAMPAGNA AMICA La struttura senese sarà presto seguita da centinaia di altri punti vendita in tutto il paese.Sugli scaffali dell’Enopolio tutti i prodotti tradizionali dell’agricoltura toscana e tricolore

L’aumento dell’Iva, l’Imposta sul valore aggiunto, disposto dalla manovra Finanziaria e scattato il 17 settembre, interessa anche alcuni prodotti agricoli. Il rincaro dal 20 al 21% dell’aliquota riguarderà, in particolare, il vino, la birra, i succhi di frutta, alimenti pregiati come i tartufi e prodotti come il propoli, la lana e il sughero. Non cambia nulla, invece, per la gran

parte dei prodotti alimentari e delle bevande di largo consumo sui quali l’imposta di valore aggiunto è del 4 per cento e pertanto non vengono toccati dalla manovra.

A ciò si aggiunge il fatto che la struttura sorge in luogo da sem-pre deputato a valorizzare le pro-duzioni agricole e in un contesto architettonico piacevole e unico nel panorama locale. L’Enopolio infatti, costruito negli anni ’20 del secolo scorso, è stato

Il progetto era stato presentato il 7 luglio scorso in occasione dell’Assemblea Nazionale di Coldiretti al Palalottomatica

IL CONTA PUNTI

I Farmers Market, le Aziende agricole, gli Agriturismi e le Cooperative in vendita diretta che al Mese di Settembre hanno aderito alla rete nazionale delle imprese a marchio “PUNTO CAMPAGNA AMICA” sono:

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fino agli anni ’70 una delle cantine più grandi d’Italia. Ha preso dunque il via l’ambizioso progetto delle Botteghe di Campa-gna Amica. Presentato il 7 luglio 2011, in occasione dell’Assemblea Nazionale di Coldiretti al Palalot-tomatica di Roma, ha già fatto re-gistrare numerose adesioni.

AUMENTA L’IVA SU VINO, BIRRA E TARTUFI

Se Poggibonsi ha bruciato tut-ti sul tempo, ci sono altre realtà pronte a iniziare il percorso di va-lorizzazione della filiera agricola tutta italiana. A Jesi, Bari e Como altre Botteghe stanno per essere aperte, mentre nelle prossime set-timane 2011 sono previsti 71 nuo-vi punti vendita.

CONSORZIO PRODUTTORI CA CONSORZIO PRODUTTORI CA

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6 7IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°8 - Settembre

NOVITÀ DA FONDAZIONENOVITÀ DA FONDAZIONE

Vetrina spagnola per… la Filiera agricola tutta italia-na. In occasione della 412° Fiera De Sant Lorençe De

Riudmons Tarragona in Spagna l’Unio De Pagesos de Catalunya (l’organizzazione sindacale agri-cola più grande e rappresentativa del paese, ha organizzato un con-vegno dal titolo “Terra pagesa un projecte de futur” dove è stato af-frontato il concetto di filiera corta e vendita diretta, un nuovo canale di commercializzazione per le im-prese agricole spagnole. A portare una testimonianza del progetto “Una filiera Agricola tutta Italia-na” che Coldiretti sta realizzando con la creazione di una rete di punti vendita Campagna Amica, era presente il Vice direttore del-la Coldiretti di Viterbo Ermanno Mazzetti. "Si è trattato di un momento di confronto importante - afferma

Mazzetti - durante il quale ho potuto constatare con orgoglio l’attenzione che viene rivolta al nostro progetto da parte delle altre organizzazioni agricole eu-ropee. Oggi possiamo affermare con forza che la vendita diretta, in risposta alla crescente doman-da di cibo, rappresenta senz’altro una leva competitiva fondamenta-le per l’impresa agricola, offrendo una giusta remunerazione a chi produce, un giusto prezzo e una effettiva garanzia di qualità e di trasparenza dei cibi al cittadino consumatore. La valorizzazione dei primati e delle distintività dei nostri territo-ri e di chi vi abita e lavora, rap-presenta un accrescimento del pa-trimonio complessivo del nostro Paese. La permanenza in Spagna di qualche giorno - conclude Maz-zetti - mi ha dato la possibilità di visitare aziende, cooperative e

LA FILIERA AGRICOLA CONQUISTA LA SPAGNA, LA VENDITA DIRETTA ORA FA SCUOLA“Una leva competitiva fondamentale per l’impresa agricola, poiché offre una giusta remunerazione a chi produce, un giusto prezzo e una effettiva garanzia di qualità”

L’obiettivo è favorire la presenza di prodotti alimentari al cento per

cento italiani firmati dagli agricoltori

Crescono solo gli acquisti diretti dai produttori (+30 per cento) in controtendenza rispetto all’andamento generale che evidenzia un calo in tutte le forme distributive e per tutte le tipologie di prodotto, alimentari e non. A darne notizia è la Coldiretti che sottolinea come con la crisi si torna ad acquistare direttamente dal produttore in riferimento al crollo delle vendite a luglio del 2,4 per cento su base annuale rilevato dall’Istat. In Italia si conta la presenza da oltre 63mila imprese agricole che vendono direttamente attraverso spacci aziendali, chioschi, bancarelle mentre con un crescita esponenziale sono saliti ad oltre 800 i mercati degli

agricoltori di Campagna Amica che si sono diffusi in tutte le regioni. L’affermazione degli acquisti diretti dagli agricoltori è il frutto della ricerca della combinazione ottimale tra qualità, sicurezza e prezzo, ma anche della crescente percezione della responsabilità sociale ed ambientale che ha ogni atto di acquisto. Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica si trovano prodotti locali del territorio che non devono affrontare lunghi trasporti con mezzi inquinanti, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo.

CRESCONO SOLO GLI ACQUISTI DIRETTI DAI PRODUTTORI

cantine e osservare ed apprezzare il livello di sviluppo che il settore agricolo ha raggiunto e la confer-ma che ciò che la Coldiretti sta fa-cendo in Italia è visto con grande interesse e preso ad esempio". Il progetto per una Filiera agrico-la tutta italiana punta a favorire la presenza di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori e al giusto prez-zo tramite la più estesa rete com-merciale nazionale che coinvolge i

mercati di Campagna Amica che continuano a fare registrare uno straordinario successo presso i consumatori, le botteghe di Cam-pagna Amica che si stanno apren-do sul territorio nazionale proprio in queste settimane, i punti di vendita delle cooperative, i con-sorzi agrari, agriturismi e aziende agricole, ma coinvolgerà anche la rete della ristorazione a chilometri zero e la distribuzione che inten-derà partecipare.

“Ciò che la Coldiretti sta facendo in Italia è visto con grande interesse e preso ad esempio, come dimostra l'attenzione rivolta al progetto dalle altre organizzazioni europee"

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9ANNO II - N°8 - Settembre

LA CURIOSITÀ

IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA8

Conquista anche la copertina di Topolino il mercato degli agricoltori a chilometri zero che nell’ultimo numero af-

fascina clienti comuni perché offre “tutta roba sana, coltivata come si deve” e persino l’attento Paperon De Paperoni “che dopo aver per-so un capitale cerco di risparmiare come posso”. E’ questa una delle curiosità emerse dal Workshop “I consumi alimentari: evoluzione strutturale, nuove tendenze, ri-sposte alla crisi”, promosso dalla Coldiretti nell’ambito del Gruppo 2013 coordinato dal Professor Fa-brizio De Filippis. Il calo di ven-dite dei suoi supermercati spinge Paperone a fare un giro al mercato degli agricoltori dove fanno la spe-sa anche i sui nipoti. “I prodotti sono a km zero coltivati nelle terre

intorno a Paperopoli – gli spiegano Qui, Quo e Qua -, cosi si evitano lunghi viaggi inquinanti per il tra-sporto e frutta e verdura sono più buone perché appena colte”. Tra i produttori c’è, ovviamente, anche Nonna Papera che, oltre a vendere, dà ai clienti consigli di cucina e di giardinaggio. Paperone e il suo ri-

vale Rockerduck cercano quindi di sfruttare l’idea del famers’ market a livello industriale ma, forzando eccessivamente i ritmi naturali, il risultato sarà un prodotto scaden-te e i consumatori torneranno ad acquistare al mercato contadino. Dalla storia di copertina dell’ultimo numero dell’edizione italiana del popolare fumetto “Zio Paperone e la campagna in città” viene dunque un importante riconoscimento del grande successo degli acquisti di-retti dai produttori agricoli che in tempi di crisi in Italia sono cresciuti del 30 per cento in controtendenza rispetto all’andamento generale che evidenzia un calo in tutte le forme distributive e per tutte le tipologie di prodotto, alimentari e non, se-condo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi a luglio 2011.

I MERCATI DEGLI AGRICOLTORI CONQUISTANO ANCHE LA PRIMA PAGINA DI TOPOLINOLa storia di copertina dedicata alla filosofia dei prodotti a km0 e all'esperienza farmers market. Una conferma della sempre crescente popolarità degli acquisti diretti dai produttori

FONDAZIONE

zionale sull'agricoltura Biologica). Sul totale degli operatori 38.679 sono produttori esclusivi, 5.592 preparatori (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio), 3.128 coloro che ef-fettuano sia attività di produzione che di trasformazione, 44 impor-tatori esclusivi, 220 importatori che effettuano anche attività di produzione o trasformazione. La superficie interessata, in conver-sione o interamente convertita ad agricoltura biologica, risulta pari a 1.113.742 ettari, con un incremen-to rispetto all'anno precedente del-lo 0,6 per cento. I principali orientamenti produt-tivi sono i cereali, il foraggio e i pascoli; segue, in ordine di im-portanza, la superficie investita ad olivicoltura. Per quanto riguarda infine le produzioni animali si è ve-rificato un aumento del numero di capi per quasi tutti gli allevamenti rispetto allo scorso anno. Va se-gnalato infine l'aumento del 22 per cento, rispetto all'anno preceden-te, dei produttori che effettuano anche attività di trasformazione.

un miliardo di euro del 2000 agli oltre tre miliardi di euro attuali. Dal punto di vista produttivo l’I-talia ha la leadership in Europa per numero di operatori certificati im-pegnati nella filiera dell’agricoltura biologica e resta leader europeo per ettari di superficie coltivati se-condo il metodo biologico (esclu-dendo i boschi e i pascoli gestiti in biologico, in cui la Spagna primeg-gia), secondo i dati del Sinab. Alle regioni del sud spetta il primato per superfici agricole condotte se-condo il metodo biologico (Sicilia, Puglia e Basilicata) e per numero di aziende agricole biologiche (Si-cilia, Calabria e Puglia).I principali orientamenti produtti-vi del biologico italiano (escluse le superfici a foraggi, prati e pascoli) riguardano, in ordine di impor-tanza: i cereali, l’olivo, la frutta (compresa quella in guscio), la vite, gli agrumi e gli ortaggi. Al 1 gennaio del 2011 in Italia gli ope-ratori del settore biologico sono 47663, in calo dell'1,7 per cento, sulla base dei dati elaborati dal Sinab (Sistema d'informazione na-

IL BIOLOGICO E’ TORNATO A RIEMPIRE LE PIAZZE GRANDE SUCCESSO PER LA BIODOMENICALa XII edizione organizzata da Coldiretti, Aiab e Legambiente per promuovere l’agricoltura bio e i valori sociali, ambientali ed economici ad essa collegati ha calamitato l'interesse dei cittadini

Il biologico è tornato a riempire le piazze d’Italia. Grande successo per la XII edizione della Biodo-menica, l’iniziativa organizzato

da Coldiretti, Aiab e Legambiente per promuovere l’agricoltura bio e i valori sociali, ambientali ed eco-nomici ad essa collegati. Un settore che sta conquistan-do sempre più le tavole dei con-sumatori, come dimostra anche l’aumento nel 2011 gli acquisti di prodotti alimentari biologici con-fezionati delle famiglie italiane, che fanno segnare un balzo in avanti del 12 per cento, in controten-denza rispetto al calo dei consumi generale. Secondo un’analisi Col-diretti su dati Ismea Ac Nielsen, aumenti record si registrano per alcuni prodotti come la pasta (+35 per cento), il latte (+ 32 per cento), e le mozzarelle (+83 per cento) ma anche per i cracker (+54 per cen-to) ed i formaggi freschi e spalma-bili che addirittura raddoppiano (+101 per cento). Aumentano in-vece meno della media i prodotti ortofrutticoli biologici (+9 per cento) con punte del 24 per cento per i finocchi e del 20 per cento per arance e clementine e del 19 per cento per zucchine. L’andamento di mercato, dove si stima una spe-sa superiore in 3 miliardi di euro per il biologico in Italia, conferma l’attenzione degli italiani al verso il bio, ma anche il tipico e il prodotto a chilometri zero. La decisa svolta nei consumi e nella produzione verso sistemi di produzione piu’ sostenibili (dopo l’emergenza mucca pazza) è con-fermata dal fatto che il fatturato dei prodotti biologici in dieci anni è triplicato passando da meno di

Boom degli acquisti di prodotti alimentari biologici confezionati

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10 11IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°8 - Settembre

I NUOVI MERCATISCELTI FRA I TANTI APERTI NELL’ULTIMO MESE

CATANZARO – In estate l’orto va città

A Catanzaro Lido anche quest’an-no con l’arrivo della bella stagione il mercato di Campagna Amica si trasferisce al mare grazie all’inizia-tiva Orto in Città, giunta già alla seconda edizione. Ogni mercoledì pomeriggio e per tutta la sera, in

Piazza Pugliese, ampia possibilità di degustazione e acquisto di pro-dotti di stagione e a chilometro zero che testimoniano la qualità dell’agricoltura locale e ne valoriz-zano le tipicità.

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TARANTO – Massafra: olio, vino e non solo Le eccellenze agroalimentari della provincia di Taranto sono le pro-tagoniste del mercato settimana-le che si svolge presso il piazzale dell'Oleificio e Cantina della Rifor-ma Fondiaria di Massafra. Oltre ai prodotti della cantina si potranno

acquistare direttamente dai pro-duttori anche frutta e verdura di stagione, latticini e formaggi, oli e vini, salumi, miele e sottoli. Salgono così a cinque gli appunta-menti stabili attivi in tutto il terri-torio provinciale.

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SONDRIO – il mercato a misura di turistaCon i suoi 1800 metri di altitudine il mercato di Livigno è di sicuro il più alto della Lombardia. Ogni settimana per tutto il mese di agosto, e successivamente con cadenza quindicinale, i produttori

della Valtellina porteranno mele di stagione, verdure, patate, salumi, vino Doc e Docg e tutti i prodot-ti locali molto apprezzati sia per la spesa quotidiana che come souvenir da riportare a casa dopo le vacanze.

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LUCCA: il primo in città è già un successo Dopo le positive esperienze in tut-to il territorio provinciale, il Mer-cato di Campagna Amica arriva finalmente anche nel capoluogo, riscuotendo un grande successo fin dalle sue prime giornate. Situato nel cuore della città, il mer-

cato settimanale è entrato di fatto negli appuntamenti fissi delle fa-miglie lucchesi che vi trovano un ricco paniere di prodotti locali: or-taggi, frutta, olio, vino, confetture, miele e persino fiori.

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IL MERCATO DEL MESE

Si apre la stagione autun-nale del mercato agrico-lo mensile di Rovigo, un appuntamento fisso per

i consumatori rodigini ormai da diversi anni che vede le aziende accreditate all’Albo di Campagna Amica protagoniste della qualità dell’offerta alimentare. Il rispetto della stagionalità e la valorizzazio-ne delle tipicità locali sono alcune delle caratteristiche del mercato di Piazza Vittorio. Ogni stagione infatti ha i suoi prodotti: le classi-che verdure invernali come il ra-dicchio rosso, le verze, i cavolfiori e i broccoli, oppure il radicchietto verde che annuncia la primavera o la primizia estiva del miele di colza, praticamente una rarità in Italia data la limitata coltivazione di questa pianta oleaginosa. Con l’arrivo della stagione autun-nale spiccano alcune novità come ad esempio la “mela di Biancane-

ve”, prima mela autunno-inver-nale, coltivata con metodo della lotta integrata che abbatte i resi-dui chimici nei frutteti dell’azien-da Galassa di Gavello. Una mela che si conserva a lungo fuori dal frigo ed è ottima anche per prepa-rare dolci perché non sfarina. Nel banco frigo ci saranno poi le carni bianche della Pagliarini, reduce dalla finale veneziana del Premio Oscar Green per l’innovazione agricola con la sua filiera corta di allevamento, macello e spaccio aziendale. Nel reparto delle ver-dure, infine, i profumi e l’offerta si intensificano: dai terreni dell’a-zienda di Cecilia Barison di Lusia (Ro), arrivano i porri autunnali, appena raccolti, che si possono gustare freschi o nelle “creme di porro” in vetro, nella pasta o sulle bruschette. Nell’offerta ci sono i sacchetti da un chilo delle storiche patate

AL MERCATO DI CAMPAGNA AMICA ROVIGO VANNO IN SCENA I NUOVI SAPORI D’AUTUNNODalla “mela di Biancaneve” all’insalata di Lusia Igp, dalla crema di porro alle patate Bintje, tante le idee dei produttori che hanno conquistato i cittadini e rilanciato gli acquisti in centro

Bintje, di dimensioni medio-pic-cole, ma ideali per puré e gnocchi; i vasetti di creme di fagioli e di zucchine, le confetture di patate dolci, di pesche e di carote; i fa-gioli secchi Roviotti, Cannellini e Borlotti. Un altro punto di forza del mer-cato di Piazza Vittorio è il fatto di essere uno dei pochissimi punti vendita in cui si può acquistare la star delle lattughe, l’insalata di Lusia Igp, che arriva dall’azienda L’insalatiera di Lusia, certificata e iscritta al Consorzio di Tutela. Molto ampia anche l’offerta di miele, prodotto molto diffuso nel-la provincia di Rovigo: dal più co-mune miele millefiori e d’acacia ai mieli più particolari come quello di erba medica, di girasole tipici delle aree del delta del Po o di ti-glio e di castagno prodotti nell’en-troterra polesano.Varie le aziende apicoltrici pre-senti al mercato: Adriano Boccato di Crespino, Apicoltura Businaro di Rovigo e Mielanna di Taglio di Po. Quest’ultima, oltre i mieli tra-dizionali e di lavanda e girasole, porterà una prelibatezza: le noc-ciole conservate nel miele. Per gli sperimentatori c’è anche l’aceto balsamico al miele d’acacia ed i preparati “Mielerbe” balsa-mici, contro i primi raffreddori. Sono tanti quindi i motivi per fare un giro tra i gazebo gialli dei pro-duttori presenti a Piazza Vittorio ogni seconda domenica del mese per tutta la giornata: un’occasione unica per scoprire tutte le novità di stagione e per chiedere ai col-tivatori ogni spiegazione sui pro-dotti esposti.

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13ANNO II - N°8 - SettembreIL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA12

Torna il Master di primo li-vello in Cultura del Cibo e del Vino per la promozione delle risorse enogastrono-

miche, promosso anche per l’anno 2011-2012 dall’Università Ca’ Fo-scari di Venezia nella sede di Val-dobbiadene. Il corso mira a formare figure pro-fessionali da inserire nei differenti comparti del mondo della valoriz-zazione e promozione del patrimo-nio agroalimentare ed enogastrono-mico del nostro Paese. Il Master si articola in sette moduli didattici che affrontano i temi della storia e geografia dell’alimentazione, della legislazione e produzione alimen-tare, della convivialità, della co-municazione e del marketing. Le lezioni, tenute da docenti uni-versitari, da esperti del settore, da funzionari preposti alla promozio-

ne, tutela e al controllo della qua-lità delle risorse alimentari, nonché da responsabili delle relative pro-duzioni, si svolgeranno parte in aula, alcune in forma itinerante nel territorio agricolo, e parte in forma seminariale in importanti aziende produttive del Nordest. Gli studenti completano la loro formazione con un periodo di sta-ge in una azienda di produzione o in uno dei tanti enti di promo-zione, tutela e controllo del nostro patrimonio alimentare. Le analisi ex-post indicano che una percen-tuale considerevole dei diplomati del Master trova occupazione nel-la sede dello stage e/o in aziende dell’agroalimentare. Sono ammessi al Master studenti in possesso di laurea triennale di qualsivoglia di-sciplina e anche studenti stranieri con titolo equivalente.

CIBO E VINO, CULTURE DA LAUREA TORNA IL MASTER DELL’UNIVERSITA’ DI VENEZIAL’Ateneo Ca’ Foscari promuove un corso per la valorizzazione delle risorse enogastronomiche, le lezioni si svolgeranno anche all’interno di aziende agricole

Fondazione Campagna Amica e Terranostra hanno patro-cinato la sesta edizione dell’ International Summer Scho-

ol in Geography of Tourism, orga-nizzata dalla facoltà di Economia del Turismo di Rimini, dell’Uni-versità degli Studi di Bologna. Il corso, che si è svolto a Rimini dal 5 al 10 settembre, ha avuto come tema centrale il “Turismo tra la Blue e Green Economy e il futuro dei consumi di massa”. L’obiettivo è stato quello di stimolare un dia-logo internazionale e interdiscipli-nare per approcciare lo sviluppo di nuove strategia di turismo so-stenibile. L’International Summer School fa incontrare ogni anno, professionisti del settore, giovani ricercatori, professori universitari e studenti da tutto il mondo per approfondire metodi e strumenti di rilancio del turismo come mez-zo per promuovere e valorizzare i luoghi e i territori in un contesto globale in continua evoluzione e in una prospettiva di sviluppo ter-ritoriale sostenibile. Fondazione Campagna Amica e Terranostra hanno condiviso i principi ispi-ratori del corso e hanno quindi voluto mettere a disposizione le loro esperienze dando dapprima un contributo didattico – teorico in aula, dove il presidente di Ter-ranostra Tulio Marcelli, ha raccon-tato l’esperienza e la strategia di Coldiretti nel settore agrituristico, quindi un apporto pratico in cam-po, invitando i partecipanti pres-so l’agriturismo Duslaun di Villa Verucchio (Rimini) per toccare con mano la serietà, il rispetto del territorio e la grande creatività che Sebastiano, il titolare, e la sua fa-

miglia hanno da sempre adottato nella conduzione della loro azien-da agrituristica. Nella struttura, situata sulle dol-ci colline Romagnole, si coltiva-no secondo il metodo biologico i vigneti tipici del territorio, dal sangiovese al pagadebit, e tra i fi-lari si possono osservare le antiche piante di olivo “che - ci racconta Sebastiano – sono state mantenute in alternanza alle viti, nel rispetto della tradizione contadina”.

L’imprenditore e i due figli offrono ospitalità e ristoro all’insegna del gusto e del sapore della tradizio-ne romagnola utilizzando i propri prodotti ed i prodotti delle vicine aziende agricole. L’esperienza, che è stata resa pos-sibile anche grazie al contributo fattivo della Federazione Regio-nale Coldiretti Emilia Romagna, è stata assolutamente gratificante per tutti… sia sotto il profilo cul-turale sia sotto quello culinario.

IL TURISMO TRAINA LA GREEN ECONOMY I BIG DEL SETTORE ALLA SUMMER SCHOOLFondazione Campagna Amica e Terranostra hanno patrocinato la sesta edizione dell’iniziativa promossa a Rimini dall’Università degli Studi di Bologna per discutere dei nuovi scenari

Il presidente Marcelli ha illustrato le strategie di Coldiretti nel settore agrituristico

Il corso mira a formare figure professionali da inserire nei comparti dell’agroalimentare e dell’enogastronomia

CAMPAGNA AMICA IN AULA CAMPAGNA AMICA IN AULA

Al Festival della Scienza a Bari ’Made in Italy Agroalimentare', Coldiretti Puglia ha presentato il pane al topinambur. Il matrimonio tra due prodotti agricoli che fanno bene al palato e alla salute. Parliamo del grano ‘Senatore Cappelli’ e del topinambur, anche detto patata americana, combinati sapientemente per proporre ai consumatori pane e pasta di ottima qualità che fanno bene alla salute. La famiglia Rifino si è dedicata alla riscoperta del topinambur per ragioni salutistiche, perché sia Giuseppe che sua moglie soffrono di diabete. Hanno rilevato che il pane prodotto con farina di topinambur non fa aumentare l’indice glicemico. Dai suoi tuberi si

ottiene la farina che può sostituire quella di grano nella preparazione di prodotti da forno. Il topinambur è un alimento adatto all'alimentazione di convalescenti, anziani e bambini, oltre che di diabetici. Inoltre, piuttosto che usare cereale comune, Giuseppe ha creato una forte sinergia con Angelo Lomurno, lucano doc, considerato il re dei produttori di grano cappelli. E’ un grano antico, esente da ogni contaminazione e da mutagenesi indotta che non provoca alcuno degli effetti negativi dei grani moderni, spesso alla base di fenomeni infiammatori e, quindi, di malassorbimento con relative intolleranze al glutine e allergie. Non

basta: la sinergia è stata allargata ad un terzo soggetto, un fornaio di Altamura, al secolo Giuseppe Liberio, amante della storia e delle tradizioni, che ha sposato appieno la filosofia dei suoi amici produttori e, utilizzandone le produzioni agricole, sta producendo pane, panini, focaccia di qualità eccellente che fanno bene alla salute. Il suddetto pane conserva la sua bontà per circa 10 giorni, grazie all’utilizzo del lievito naturale. Il prodotto ha destato l’interesse dell’Università di Bari che intende caratterizzare il pane dal punto di vista fisico, chimico e microbiologico, testandone in vivo gli effetti benefici su un campione più ampio di pazienti.

ARRIVA DALLA PUGLIA IL PANE CHE COMBATTE IL DIABETE

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14 15IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°8 - Settembre

Incontro a Castel Gandolfo tra Papa Benedetto XVI e il pre-sidente della Coldiretti Sergio Marini. Il pontefice ha ricevuto

Marini domenica 18 settembre, in occasione della Giornata della Salvaguardia del Creato, promos-sa proprio in collaborazione con la Coldiretti nella residenza estiva del Santo Padre. Nel corso della visita il Papa ha ringraziato il presidente per il dono di un alveare composto di otto arnie con circa mezzo milione di api, che è stato subito collocato nella “fattoria pontificia”. Da par-te sua Marini ha espresso profon-da gratitudine per il riconoscimen-to del pontefice. Prima dell’incontro con la delega-zione dell’Organizzazione, compo-sta tra gli altri dal Consigliere ec-clesiastico nazionale, Padre Renato Gaglianone, Benedetto XVI aveva ringraziato pubblicamente la Col-diretti al termine dell’Angelus. Nell’ambito della Giornata della Salvaguardia del Creato è stato aperto anche un mercato di Cam-pagna Amica con le specialità sal-vate dall’estinzione dall’attenta opera di recupero e conservazione degli agricoltori della Coldiretti. All’iniziativa hanno preso parte anche i giovani imprenditori di Coldiretti Giovani Impresa, assie-me e centinaia di agricoltori pro-venienti da tutte le regioni. Ognuna delle otto arnie regalate dalla Coldiretti al Papa produr-rà a regime circa 35 chili di miele all’anno per un totale di 280 chili grazie al progetto di miele italia-no–filiera corta realizzato dall’A-zienda Agricola del Vaticano in collaborazione con Coldiretti-

Campagna Amica che offrirà la necessaria assistenza tecnica. L’azienda agricola del Vaticano di Castel Gandolfo dove è stato al-lestito l’alveare proveniente dalla cooperativa La Sonnina, è un pez-zo storico della dimora estiva dei Pontefici. L'Osservatore Romano descrive la fattoria del Papa come “un model-lo nel suo genere. Nonostante sia sempre stata tenuta al passo con i tempi e dotata delle tecnologie più moderne e sofisticate, la fattoria ha infatti conservato intatto l’aspetto del rustico antico. Così, nell’ala principale dell’antico casale si scopre una modernissima pastorizzatrice per il latte ottenuto

UN ALVEARE PER LA FATTORIA DEL PAPA GRANDE FESTA PER LA GIORNATA DEL CREATOLe otto arnie donate dagli agricoltori sono state collocate nell’azienda agricola del Vaticano.Tutti i segreti della struttura di Castel Gandolfo, connubio fra modernità e tradizione

CON MAXI MERCATO MERENDE E FATTORIE A TORINO FESTEGGIATA L’UNITÀ D'ITALIAOltre un centinaio i produttori presenti alla tre giorni di iniziative promosse nel capoluogo piemontese per celebrare il 150esimo anniversario del Tricolore assieme a Terranostra

IIl più grande Mercato di Cam-pagna Amica d’Italia, con oltre cento produttori presenti; la prima rassegna nazionale del-

le merende tradizionali cucinate dagli agriturismi di Terranostra; lezioni di campagna nelle fattorie didattiche allestite per i bambini. Sono gli ingredienti di “Mangia-To”, la manifestazione promossa a Torino dalla Fondazione Cam-pagna Amica, in collaborazione con Coldiretti Giovani Impresa e Donne Impresa e la Federazione piemontese. Obiettivo, celebrare il centocinquantesimo anniver-sario dell’Unità d’Italia con una quattro-giorni di manifestazioni. “Il progetto Campagna Amica di Coldiretti è un format che, dal-la Sicilia al Trentino, sta unendo l’Italia – ha spiegato il direttore generale della Fondazione Cam-pagna Amica, Toni De Amicis -. Lo vediamo bene qui in una piaz-za Vittorio Veneto letteralmente invasa dai gazebo gialli.

Abbiamo portato produttori di tutte le regioni per farli incontra-re con i cittadini-consumatori. E’ un bel momento di unificazione di questo Paese”. Al Mercato hanno preso parte produttori provenien-ti da tutte le regioni, con il meglio dell’offerta della Filiera agricola tutta italiana. Grande curiosità anche per la prima rassegna delle merende tradizionali. A "Mangia-To" sono state infatti presentate decine di ricette regionali, pre-

da 25 mucche in produzione che sono sistemate in una moderna stalla, allestita nel 2008. Non meno efficiente il pollaio. Un ampio recinto nel quale circa trecento galline ovaiole sono libe-re di razzolare a piacimento. Una sessantina sono i polli da carne, anch’essi rigorosamente ruspanti. A completare questo quadro sono un vivaio, dal quale si ricavano i fiori e le piante necessarie per adornare i Palazzi pontifici, un frutteto soprattutto di albicocchi e peschi sufficiente alle esigenze interne e un uliveto secolare che dà frutti per una discreta quantità di olio, fra i duemila e i tremilacin-quecento litri”.

parate secondo le antiche ricet-te conservate gelosamente nelle campagne, grazie agli agriturismi di Terranostra. Se il pane friulano si accompagna ad una mousse di ricotta fresca di latte vaccino, le tigelle modenesi, conosciute anche come crescenti-ne, cotte un tempo su terracotta ed oggi su piastre di ghisa si ac-compagnano a confetture di frut-ta. La Liguria non trascura le verdu-re che, con il loro contenuto di vitamine e sali minerali, vanno a infarcire le torte di pasta sfoglia o frolla, mentre all’insegna della cu-cina mediterranea è la bruschetta pugliese dove dominano l’olio d’oliva e il pomodoro. Gustosa riscoperta della tradizio-ne enologica laziale sono le ciam-belle al mosto, per avvicinare al profumo del vino i più piccoli che non possono ancora berlo, mentre dalla Sardegna arrivano le seadas o sebadas, grandi ravioli di una pasta molto sottile fatta con se-mola di grano duro, acqua e poco strutto, con un ripieno di formag-gio pecorino. Il tutto viene fritto e una volta tol-to dall’olio, si cosparge di miele di corbezzolo. Un’iniziativa che rientra nel pro-getto della Coldiretti Educazione alla campagna amica nelle scuole coerente con le linee guida per la ristorazione scolastica fissate dal Ministero della Salute dove si sol-lecita a considerare “la varietà e la stagionalità dei cibi, utilizzando anche proposte di alimenti tipi-ci della regione di residenza, per insegnare ai bambini il manteni-mento delle tradizioni”.

CAMPAGNA AMICA IN PIAZZA CAMPAGNA AMICA IN PIAZZA

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16 17IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°8 - Settembre

Alla fine è successo. Per tutti gli anni Novanta, e buona parte del decen-nio successivo, nelle can-

tine italiane il personaggio chiave è stato spesso l’enologo consulen-te. Creatore di vini dai punteggi sensazionali, si sposta a volte in elicottero tra le innumerevoli can-tine con cui collabora; ha un’unica ricetta di vino, che applica varian-dola più o meno in funzione di viti-gno e territorio e spesso prevede il passaggio in barrique. Oggi la ten-denza è cambiata: il consumatore vuole vini fatti in vigna e non in cantina, preferisce il territorio alla tecnica, vuole vini bevibili e digeri-bili e non bottiglie da degustazione di cui si fatica a mandar giù più di un profumatissimo dito. Abbiamo anche capito che –come in tutto il comparto agricolo- i prodotti chi-mici di sintesi non ci piacciono ne-anche se non se ne rilevano tracce nel prodotto finito, facendone una questione di territorio e ambiente ancor prima che di salute; quin-di biologico è bello, e su questo tutti d’accordo. C’è però la com-plicazione biodinamica: se da una parte è vero che Rudolf Steiner (il filosofo che per primo la teorizzò) non ha mai parlato di viticoltura, che nessuno ha capito come fun-zionino davvero i preparati, che le pratiche biodinamiche sono più pseudoscienza che scienza e spesso assimilabili a rituali magici, dall’al-tra ci sono alcuni studi che evi-denziano una maggiore vitalità del suolo rispetto anche al biologico, e indizi empirici che mostrano come alcuni tra i vini più cari e ricercati del mondo, specie in Borgogna, si-ano prodotti in biodinamica.

La definizione che piace al pub-blico è quella di “vini naturali”: a parte le complicazioni etimologi-che (il vino è sempre un prodotto dell’uomo, il prodotto naturale è l’aceto; i vini prodotti con pratiche convenzionali non sono “artificia-li”, semmai, a volte, artificiosi) si tratta di un termine che non assi-cura un bel niente, non è certifi-cato, non risponde ad alcun para-metro e grosso modo ricomprende vignaioli biologici, biodinamici e chiunque altro non utilizzi prodot-ti di sintesi, con maglie più o meno strette. Una definizione in cui an-che l’industria, accortasi del trend, sta cercando di entrare.Stiamo però attenti alle derive estremiste. Fortunatamente, quella stampa che ha permesso ai vignaio-li naturali di sopravvivere in tempi bui, perorando anche la causa di vini etici ma imperfetti, ha corretto il tiro, e siamo tutti d’accordo che il rispetto dell’ambiente non giu-stifica vini difettosi; sorgono però

altre problematiche. Non ha senso parlare di “lieviti naturali”: vini-ficare con i lieviti indigeni lega in modo indissolubile vigna e cantina come ecosistema e per qualcuno è conditio sine qua non per pro-durre vini davvero territoriali, ma i lieviti selezionati non sono certo composti di sintesi! E’ importante ridurre il contenuto di solfiti nel vino, anche perché costringe a la-vorare uve di maggiore qualità, ma chi per cavalcare l’onda propone vini senza anidride solforosa ma con l’aggiunta di altri conservan-ti deve essere esposto al pubblico ludibrio. Il paradigma, per l’enolo-gia di questo decennio, sarà pun-tare sulle tipicità del vitigno e del territorio, rispettando le annate e l’autentico gusto del vino nelle sue infinite declinazioni. Evitando di cadere in facili eccessi: abbiamo spogliato –almeno in parte- il vino dagli eccessi di tecnicismo, per favore non ricopriamolo di sovra-strutture ideologiche.

VINI NATURALI, FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA IL FUTURO DEL SETTORE TRA GUSTO E TECNICAIl paradigma, per l’enologia di questo decennio, sarà puntare sulle tipicità del vitigno e del territorio, rispettando le annate e l’autentico “sapore” del prodotto nelle sue declinazioni

La tendenza di oggi del consumatore è preferire vini fatti in vigna e non in cantina

Stefano Masini - LETTO PER VOI

L’ultima fatica di Zygmunt Bauman (“L’etica in un mon-do di consumatori”, Ed. Economica Laterza, p. 233, €

9.50) risulta forse complessa e an-che, in alcuni passaggi, di difficile lettura; tuttavia, vale la pena di ap-profondirne la lettura per tentare di cogliere il senso e poter trovare modi nuovi e adeguati di pensare la nostra vita, facendo leva su “ciò che oggi, al calar del sole, riteniamo non venga rigettato all’alba di domani” (VII). Potremmo, forse, partire dal-le considerazioni finali dell’Autore per capire a che punto siamo arriva-ti nella visione di un mondo dilania-to da conflitti e decidere tra la scelta di arroccamento militare e la logica della collaborazione istituzionale: agli interventi di prevenzione per ristabilire la sicurezza degli Stati si oppone la responsabilità di rendere il pianeta ospitale per valori e mo-dalità di esistenza e solidarietà.Scelte difficili: “ci troviamo su un pendio che sale verso un valico di montagna che non abbiamo mai attraversato prima, e non abbiamo alcuna idea della veduta che ci si schiuderà davanti una volta arrivati in cima ... una cosa di cui possiamo essere sicuri, però, è che non pos-siamo fermarci a riposare a lungo qui...” (222). Nel mondo liquido-moderno, la vita del consumatore è fatta di rapido apprendimento e di pronta dimenticanza con un profondo paradosso: che il consu-matore soddisfatto e felice sarebbe il pericolo maggiore per il merca-to, perché quello che tiene in pie-di l’economia (e il PIL) è il ciclo compra usa e getta. Ecco perché l’economia conduce all’eccesso e allo spreco anche a tavola.

L’antidoto è quello di tornare a dare valore ai prodotti e perseguire il sentimento di essere felici per aver soddisfatto i propri bisogni fino a rimuovere le illusioni del mercato. Così, oggi, la strada dal negozio al cassonetto compiuta dai rifiuti ap-pare veloce e facile; mentre, per quanto riguarda gli alimenti, occor-re, in particolare, individuare e ri-costruire il percorso dal campo alla tavola in termini di funzionalità e di collegamento stabile e duraturo tra lavoro degli agricoltori e concrete aspettative dei consumatori in ter-mini di qualità, ambiente e salute. Tutto ciò che possiamo apprendere e memorizzare per conservare, riu-tilizzare e adattare alla nostra dieta gli alimenti nella prospettiva del bi-sogno, dando, cioè, ad essi valore in quanto tali ed evitando gli sprechi, diventa, però, nemico del funzio-

L’INVENTORE DELLA “SOCIETA’ LIQUIDA” A CACCIA DI ETICA NEL MONDO DEI CONSUMI

namento del mercato globalizzato, così come appare oggi congegnato.Una responsabilità pesante è affida-ta, dunque, ai singoli cittadini pro-prio a fronte della scarsità dei punti di orientamento attendibili in una mappa a dimensione planetaria, avendo consapevolezza che il calco-lo delle nostre scelte si riverbera di-rettamente sul modo di vivere degli altri soggetti con cui condividiamo il pianeta, posto che “nessuno di noi può più cercare e trovare ripa-ro individualmente dalle tempeste che nascono in un punto qualsiasi del pianeta” (29). Sono, dunque, richieste doti di equilibrio e di so-brietà nelle occasioni di consumo riconoscendo come siano, anzi, ri-dotti i pregi della libertà di scelta rispetto alla ricerca di sicurezza per lo smarrimento degli obiettivi di una crescita non sostenibile (dalla mucca pazza in poi). Fatto sta che nel decidere la nostra vita non si perseguono ideali durevoli e per-sistenti all’usura ma si è circondati dall’effimero quotidiano. Si parla continuamente di flessibilità con l’abilità di cambiare strada e sbaraz-zarsi delle precedenti esperienze: almeno a tavola potremmo, tutta-via, recuperare la conoscenza della tradizione contro il ritmo sconcer-tante delle offerte del momento, insieme all’abilità del cucinare che, al di là dell’occasione di consumo immediato, ci porta ad apprende-re le differenze tra i prodotti e ad avvertire la rilevanza del gusto, con soddisfazione. Finalmente un con-sumatore che acquisti in modo con-sapevole selezionando il canale di distribuzione e, magari, servendosi delle botteghe degli agricoltori, non è più un emarginato sociale.

ITINERARI DEL GUSTO - Fabio Cagnetti

L’ultima fatica di Zygmunt Bauman affronta le problematiche degli eccessi dell’economiaL’antidoto è quello di tornare a dare valore ai prodotti e rimuovere le illusioni del mercato.

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18 19IL PUNTO DI CAMPAGNA AMICA ANNO II - N°8 - Settembre

Toni De Amicis - FILIERA COLTAFILIERA COLTA - Toni De Amicis

Quello che segue è i reso-conto di un’intervista che ho fatto ad una produttri-ce americana che pratica

la vendita diretta in un piccolo Farmer’s Market, di una piccola cittadina americana (Hickory), di uno Stato (North Carolina) come tanti che compongono i grandi Stati Uniti.Il colloquio da cui è nata questa intervista è avvenuto nel mese di agosto di quest’anno in una mat-tinata di caldo asfissiante, nel Far-mer’s Market di questa cittadina americana di 40.000 abitanti, e non riporta nessun filtro, ne tanto-meno censure.L’abbiamo voluto pubblicare nel nostro notiziario perché crediamo che, per noi che ci occupiamo di agricoltura, con particolare atten-zione ai nuovi sistemi distributivi della filiera corta, il pensiero del-la giovane produttrice americana può essere molto interessante.Il Farmer’s Market di questa citta-dina in cui Suzanne Clork vende, esiste ormai dagli anni ’70 (pri-ma in un’area decentrata, oggi in pieno centro) e la produttrice lo frequenta abitualmente 2 volte a settimana dal 2005.Ecco il colloquio che ne è scaturito:

Toni: Perché vendi i tuoi prodotti in questo Farmer’s Market?

Suzanne: Perché ho solo prodotti locali!Io non faccio agricoltura indu-striale, ho piccole produzioni, tut-te sicure, tutte mie.Produco le cose che mangio io, che mangiano i miei famigliari e per questo tipo di produzioni non

puoi affidarti alla grande distribu-zione… Ti uccidono! Devi vendere direttamente ai citta-dini che ti devono conoscere, che devono sapere dove stai, come la-vori, che vita fai, che valori hai e quindi si devono fidare di te.E così possono pagarci per il vero valore dei nostri prodotti.I nostri prodotti non sono certo tutti belli come quelli del super-mercato, ma sono più buoni, più belli dentro…

Toni: Economicamente funziona il tuo modo di produrre?

Suzanne: Ma certo! E poi l’alter-nativa dove sta?Ma non dico solo per me, ma per l’intera società!Se non riscopriamo il “locale”, la produzione locale, moriamo tutti. Moriamo di inquinamento, moriamo per la fine delle risorse energetiche, moriamo per l’av-velenamento da cibo e insieme a noi continueranno a morire tutti i popoli del mondo povero che non hanno mai potuto avere un loro sviluppo locale!In questo modo io riesco a vivere bene, in pace con me stessa, e do l’esempio agli altri…non a parole, che ormai sono vuote, ma nei fatti!

Toni: Come posso dire…mi sem-bra che per te, essere qui nel Far-mer’s Market è una sorta di scelta politica…

Suzanne: In un certo senso sì.Ma bada bene, è anche una rispo-sta economica, una modalità di vita, una scelta di vita.Io sono contro l’agricoltura indu-

Se non riscopriamo il “locale”, la produzione locale, moriamo tutti...

Io sono contro l’agricoltura industriale, soprattutto la nostra…

striale, soprattutto la nostra… noi abbiamo allevamenti di milioni di polli, maiali, vitelli che non vedo-no mai la luce naturale, non bruca-no mai nell’erba, non toccano mai la terra! Vivono di mangimi Ogm e anti-biotici, e le loro carni sono piene di ormoni…Tutto questo ha fatto ammalare le persone, le campagne e la cultura rurale di quei territori.

Toni: Hai un’organizzazione a cui aderisci?

Suzanne: No…non più.I grandi sindacati agricoli pensano solo al “Farm Bill”, ai sussidi che poi fanno morire l’agricoltura lo-cale, pensano alle grandi negozia-zioni… devono tutelare le grandi lobby dell’agricoltura americana.No, noi abbiamo solo un’organiz-zazione semplice, (e io ne sono il Presidente) tra noi agricoltori locali, ci serve per parlare con le Contee per concordare gli spazi dove mettere il mercato e poco altro. Ma ci vogliamo bene tra noi, ci conosciamo, ci stimiamo e ci aiutiamo, perché tutti facciamo una bella agricoltura.Non puoi aderire a una grande organizzazione come quelle che abbiamo noi, no!È una contraddi-zione… o sei con loro e quindi per la loro agricoltura, per il loro tipo di alimentazione e quindi per il loro modello economico o sei con noi, per il locale, per la loro salu-te, per l’ambiente, per una società più giusta.

Il cittadino, il nostro cliente che è anche nostro socio in affari (per-ché noi lavoriamo per lui), il no-stro consumatore (ma è un brutto termine che richiama la società consumistica che detestiamo) non l’accetterebbe … si sentirebbe tradito!Chi acquista da noi sa che non ac-cettiamo compromessi.

Suzanne: E da voi? da voi in Italia com’è che fate?

Toni: Bè, noi in Italia abbiamo un’altra agricoltura… per diversi anni anche noi abbiamo avuto il mito dell’agricoltura modello Sta-ti Uniti; oggi invece guardiamo a modelli di agricoltura sostenibile e voi con i vostri 7.000 Farmer’s Market in tutti gli Stati Uniti siete un riferimento… vi stiamo stu-diando. Proprio per non creare contraddizioni e confusioni con i cittadini, la mia Organizzazione, che è nazionale…(ma l’Italia per estensione equivale a uno Stato degli Stati Uniti!), ha creato una Fondazione (Campagna Amica) per far sviluppare l’agricoltura locale. Abbiamo creato anche noi una struttura leggera, distinta ed autonoma dalla nostra organiz-zazione madre, la Coldiretti, per promuovere nuovi modelli di agricoltura più responsabili ed anche più vicini alle esigenze dei cittadini e della società.Cara Suzanne, se invece che qui in America producessi in Italia, oggi saresti molto probabilmente una nostra associata…anzi un’azienda

accreditata alla Rete dei Farmer’s Market di Campagna Amica.

Suzanne: E la vostra organizza-zione “madre” vi permette di fare questi discorsi?

Toni: Sì, certo, anzi ci dà le risorse per farli; ma c’è una bella differen-za con voi: noi nel nostro Paese non abbiamo bisogno di demoniz-zare l’agricoltura industriale, per-ché ce né davvero poca…anche se nel suo piccolo un bel po’ di danni continua a farne… non è così inva-siva come qui in America.

Suzanne: Sai che ti dico?Se fossi una “Italian Farmer” non solo farei parte della vostra rete, ma mi iscriverei davvero alla vo-stra “madre”! Come si chiama? Coldiretti? Ma quanto costa?

Toni: All’anno circa 120 Dollari per Campagna Amica e 120 Dolla-ri per associarsi a Coldiretti.

Suzanne: Stupendo! Poco! Facciamo insieme Campagna Amica in USA!

“PERCHÉ VENDO IN UN FARMER’S MARKET”LA LEZIONE DI UNA GIOVANE PRODUTTRICE USA“Devi vendere direttamente ai cittadini che ti devono conoscere, che devono sapere dove stai, come lavori, che vita fai, che valori hai e quindi si devono fidare di te”

“Se fossi italiana farei sicuramente parte della vostra rete…Facciamo insieme Campagna Amica negli Stati Uniti”

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SCATTALA CAMPAGNA

1° CONCORSO FOTOGRAFICO

Porta la macchina fotografica quando vai a fare la spesa!

Il Concorso Fotogra� co “SCATTA LA CAMPAGNA” indetto da Fondazione Campagna Amica e La Nuova Ecologia in collaborazione con Coldiretti e Legambiente intende rappresentare la relazione di � ducia, quasi di famigliarità, che si sta-bilisce fra produttori e consumatori nel contesto dei Farmer’s Market. Attraverso il linguaggio fotogra� co si propone ai cittadini di ritrarre il colore, il sapore ed i volti dei Mercati di Campagna Amica, per costruire un racconto collettivo della distribuzione a chilometro zero presente in moltissime città e comuni d’Italia.

Il Concorso è diviso in due categorie: A. Immagini realizzate con fotocamere professionali o semiprofessionali, comunque ad alta risoluzione (mini-mo 300dpi) e/o stampate su carta fotogra� ca; B. Immagini realizzate con fotocamere integrate all’interno di cellulari, smart phone o altri apparecchi mobili, comunque a bassa de� nizione. Inoltre è previsto un Premio Speciale “I VOLTI DELLA CAMPAGNA”.

Invia le tue foto entro il 31 Luglio18 Settembre

In palio premi da € 1.500,00 - 1.000 (In prodotti)

Scarica Il regolamento da: www.campagnamica.it - www.lanuovaecologia.it

Ritrai il colore, il sapore ed i volti dei mercati di Campagna Amica