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Notizie, foto e curiositá da Insegnanti, Genitori e AlunniInsegnanti, … · 2013. 2. 2. ·...

Date post: 24-Mar-2021
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Page 1: Notizie, foto e curiositá da Insegnanti, Genitori e AlunniInsegnanti, … · 2013. 2. 2. · Maggio 2012. 2 Indice del “Don Minzoni News” Pag.3: Inserimento (3 anni) e Partenze

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Insegnanti, Genitori e AlunniInsegnanti, Genitori e AlunniInsegnanti, Genitori e AlunniInsegnanti, Genitori e Alunni

Maggio 2012Maggio 2012Maggio 2012Maggio 2012

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2 Indice del “Don Minzoni News”

Pag.3: Inserimento (3 anni) e Partenze (5 Anni) “la fine”

che porta ad un nuovo inzio ...

Pag.5: Il Lupo di Nonno Pino e La Materna

Conversazioni in Classe tra insegnanti e Bambini Pag 6: Sezione 3 Anni ... Identitá

Pag 10: Sezione 4 Anni ... Pattinaggio

Pag 13: Sezione 4 Anni Bis ... Cosa Faró da grande

Pag 17: Sezione 5 Anni ... Elementare no!

Cosa si fa nella nostra skuola! ?

Pag 20: Uniamo Acqua e Farina per fare la Pastella (4 anni)

Cosa Dicono i Genitori ?

Pag 24: Paura, Inserimento, Elementari

Rubriche e Tempo Libero

La Redazione: Annalisa, Davide, Eugenia, Maddalena, MariaVittoria & Michele

GRAZIE !!!

...a Tutti coloro che hanno contribuito !!!

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Il nostro inserimento alla scuola Don Minzoni – sezione 3 anni

"mamma, sono emoSSionato"...credo non dimenticherò mai questa frase di Pietro il primo giorno davanti alla scuola. Ma, a quanto pare, tutto si è limitato a questa "dichiarazione" perchè, non appena entrato in sezione, l'emoSSione ha lasciato spazio alla curiosità per tutti giochi e gli oggetti che la riempivano. Poi sono arrivate le conversazioni con le maestre, le letture e le canzoni, la nascita delle prime simpatie per i nuovi compagni. Le lacrime per la fine del Nido? L'emozione per l'inizio di una nuova avventura? Tutti sentimenti che, almeno apparentemente, hanno riguardato più la mamma!!! Intanto Pietro giorno dopo giorno ha preso confidenza col nuovo ambiente e le nuove abitudini, si è fatto nuovi amici, rendendo più facile il NOSTRO inserimento. La festa di Natale è stato il momento in cui ho avuto certezza che la fase di "ambientamento" si fosse conclusa. Quando ho visto Pietro e i suoi compagni cantare seguendo con tanta attenzione le indicazioni di Margherita, mi è parso evidente che l'inserimento si fosse completato e ho percepito quanto saranno importanti le persone e le esperienze che incontreremo in questi tre anni. Eugenia - mamma di Pietro

L’inserimento l’ha curato la nonna Silvia, come era accaduto anche al nido. Spesso, per motivi di lavoro, ci perdiamo stralci della vita dei nostri bambini demandandoli ad altri. Lo facciamo anche se siamo consapevoli della loro importanza, ma, per un’insegnante, generalmente è impensabile assentarsi i primi giorni di scuola. Dal racconto di nonna e nipote mi risulta che tutto sia andato per il meglio. Da subito Andrea arrivato all’ingresso principale fa la sua corsetta fino all’aula, si toglie frettolosamente e a suo modo la giacca e va a “preparare il caffè”, mi mette in mano la tazzina, un bacio “al volo” ed è già pronto a giocare con gli altri. Non ha più cercato gli amici del nido e non manifesta il desiderio di rivedere le tate. Chiede spesso di chiamare qualche nuovo amichetto a casa; purtroppo non siamo ancora riusciti ad organizzarci in questo senso, ma speriamo di rifarci presto. MariaVittoria – mamma di Andrea

L' inserimento è andato molto bene, in verità pensavo peggio, ricordando ancora il distacco del nido. Ha avuto solo un episodio di pianto giustificato per altro da un' assenza per malattia. La scuola materna è piaciuta subito e la frequenta con entusiasmo. (mamma di Alessio)

L’inserimento è durato 3 sett. circa ed è andato veramente bene. Mio figlio si è sentito subito a casa sia con le maestre che con gli amici. Noi genitori eravamo molto tranquilli. (… )

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Il passaggio alla …

5 Anni “la fine” che porta ad un nuovo inizio ...

SALUTO DEI 5 ANNI “Quello che ho imparato meglio alla scuola dell’infanzia è essere bravo”… molti bimbi hanno risposto così all’intervista. Sicuramente in tre anni sono state insegnate tantissime cose ai bambini con amore e dedizione, con la certezza che tutto ciò che abbiamo detto e fatto con loro rimarrà sempre impresso nella loro memoria. Dai loro abbracci, dalle loro coccole, dai loro sorrisi, dai loro risultati capiamo che questi ricordi saranno positivi. A noi maestre non rimane che ringraziare loro perché ogni giorno ci nutrono con le loro domande, con la loro voglia di esplorare, la stessa curiosità che auguriamo abiti in ogni bambino. Auguriamo a tutti un futuro felice e ricco di soddisfazioni!!!!

Una voce della sezione dei 5 anni: “Una grande attesa per mia figlia e l’augurio della mamma che il salto avvenga con serenità. Mi auguro soprattutto che mia figlia trovi un ambiente in cui possa fare un percorso di crescita e maturazione in modo tranquillo.”

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Le maestre hanno insegnato che va sempre rispettato senza mai fargli del male

un qualsiasi animale e nel bosco non lontana e i bambini l’han spiato

ed un giorno anche osservato. Ma un bel dì urla a gran voce

Una donna un fatto atroce: la signora Addolorata grida tutta disperata:

“Un lupaccio,stamattina, mi ha rubato una gallina. Presto andatelo a pigliare che mi voglio vendicare, con il pelo e con la coda farò un abito di moda” Dagli armadi tiran fuori

I fucili i cacciatori E discuton come fare Per poterlo catturare.

Ma i bambini disperati, nella scuola radunati,

or preparano un progetto Per salvare l’animaletto

“perché non gli facciam male

Avvertiamo ogni animale: dovrà svelto scomparire o nascondersi o fuggire” “Cinciallegra,puoi andare La dal lupo ad avvisare,

se la prendono,si sa la pelliccia perderà!”

“proverò ma voi bambini Sorvegliate i miei piccini Se son solo,non mi fido A lasciarli qui nel nido”

“Se sta sera andrai a spasso, ti preghiamo caro tasso

di avvertirlo perché possa salvar pelo,pelle ed ossa”

“Lo farò,se mi portate

Tre pannocchie scartocciate Che il granturco è sempre stato

Per me un cibo prelibato” “caro ghiro,se vedrai Quel bel lupo gli dirai

Di scappare lesto lesto E di farlo molto presto??” “Lo farò, ma voi restate

Qui e dell’erba mi cercate: preparatemi un lettino

per dormir fino al mattino” Marta,Mario e i fratellini

Fan la guardia agli uccellini, Luca,Debora e Simone

Han trovato il frumentone, Chiara Massimo e Martino Preparato hanno il lettino,

ed il lupo preavvisato dalla caccia si è salvato. La signora Addolorata

Poi è stata svergognata Perché in fondo alla cantina

Han trovato la gallina: l’han nascosta ed accusava

il buon lupo e lo faceva per poter svelta e spiccia procurarsi una pelliccia.

Or il lupo calunniato Nel suo bosco è ritornato E coi bimbi e con gli amici

Ora vivono felici!

Il Lupo di Nonno Pino e La Materna

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ho tre anni...

Chi Sono?

Cosa mi piace?

Cosa non mi piace? Pietro: Siamo dei bambini. A me mi piace fare tutto . Fare le costruzioni, guardare la televisione con i film e la tavolozza e c'è il film di Cars e Cars 2

Andrea: Sono Andrea ““““Sancacciani ””””. Ucci è andato in un posto dove non andavo sempre io. È quello che fa Pim Pum Pam! Dove fann o confusione. Io ci

sono andato quando Ucci non c'era. Mi piace gioca re col treno ““““ciu

ciu! ””””. E dopo vado a casa a giocare. La pista delle macc hinine è dalla nonna dove ci sono le costruzioni da costruire. N on mi piace fare i travestimenti. Mi piace giocare. Voglio andare a giocare. Paola: Mi chiamo Sartoretti Paola. A me mi piace se mpre fare l'appello con Petra e gli altri bambini più grandi e poi mi pia ce fare i giochi coi cerchi e poi i colori e i libri e giocare a palla e anda re sull'altalena. Non mi piace quando io ho male alla pancia. Alessia: Sono Alessia Calise. Io però mi piace fare fare Carnevale e vestirmi da fiorellino e cuoricino; però a me mi piace lancia rmi i coriandoli da sola addosso con gli altri bambini. A me non mi piace fare l'esame del sangue perchè fa male. Gaetano: Sono Gaetano Bisciglia Gaetano dottore. Mi piace fare i giochi quelli là (martelletti), ma io non voglio fare rumore come il papà con il martello

grande che fa ““““pum, pum ””””, fa male alle orecchie. Matteo: Sono Matteo Covili. Mi piace giocare, guard are la televisione quando c'è il film di Cars 2. Mi piace mangiare a a casa la vera colazione. Non mi piace lavorare, non lo so cos'è, so solo che n on mi piace lavorare, ma non so cosa. Filippo: Sono Filippo Lazzaretti. A me mi piace and are in montagna e anche giocare coi Trasformer. Poi non voglio andare più da nessuna parte in un posto che non mi piace. La cosa che non mi pia ce è come l'altro giorno che siamo andati a vedere una macchina che non mi piace. Dopo ho smesso di tremare perchè pensavo fosse un a cosa brutta. Emy: Sono Lanzuise Emy. Mi piace lavare i piatti c on la mamma. Non mi piace andare a mangiare un gelato.

Sezione 3 Anni ... Identitá

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Vittoria: Mi chiamo Vittoria Zanfardino. Mi piace c orrere Sofia: Sono Sofia Gozzi. Mi piace i libri. Mi piac e i bimbi. Non mi piace i bimbi. Alessio: Sono Alessio Castagnoli. Mi piace fare i g iochi dalla nonna, mi piace tantissimo! Faccio tanti giochi. Mi piace fare la pista. Non so cosa non mi piace. Arianna: Non voglio parlare. Mi piace stare a gioca re con il papà e la mamma. Non mi piace stare a casa mia. Non so perchè, non mi piace. Eleonora G.: La mia nonna mi ha preso una spilla. Sono Eleonora. Mi piace la spilla, fare i giochi. Non mi piace mangiare l'i nsalata. Mi piace mangiare i wurstel. Nedved: Sono Nedved. Nedved va a casa mia. Mia mamm a fa bravo, mamma, mamma...anche Chanelle. Mi piace Power Ranger. No n mi piace Tom e Jerry Stefania: Sono Stefania dottore. Mi piace fare la p untura. Non mi piace la puntura. Emanuele: Sono Emanuele, no Spiderman. Mi piace il lampo e la pioggia perchè non l'ho mai visto, ma esistono , ma non l'ho mai visto. Il lampo e la pioggia servono per suonare tutto, anche la Pimpa c'è. Il lampo e la pioggia fanno andare via i fiori e poi la Pimpa n on sa dove metterli. Il lampo non mi paice perchè è più forte, mi piace s olo la pioggia. Mi piace andare sulla macchina, quella rossa. Non mi piace andare...ho visto un uovo gigante domani, sì che mi piaceva era un din osauro grande così, ma non era cattivo, era buono. Marvellous: Sono Marvellous supereroe. Mi piace gu ardare la mia mamma cosa fa.mi piace guardare la TV di Power Rangers. Non mi pia ce giocare. Nina: Sono Nina Lanzoni. Mi piace quando la mia ma mma mi fa guardare la TV. Mi piace fare la pipì sul water. Non mi piace pun germi. Non mi piace fare male. Uchenna: Sono Ucci Spiderman. Mi piace Spiderman, p ipì, cacca. Non mi piace niente, mi piace solo Spiderman.

Rihab …………... Marco : Sono Marco Batman. Mi piace la pizza e gio care con Spiderman e con la macchina di Batman. Non mi piace la ciccia. Norberto: Tzè! (fa il gesto con la mano di Spiderma n che spara le ragnatele)

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DALLO SPETTACOLO ““““A PANCIA IN SU ”””” VISTO A TEATRO è EMERSO CHE QUALCUNO HA AVUTO PAURA... Filippo: É vero che lo spettacolo che siamo andati a vedere si chiamava a

““““Testa in giu ””””? Alessia: Complimenti Filippo Paola: A me mi piaceva quando i il signore ha detto che faceva il lupo e allora

la sua amica ha fatto ancora ””””chi è? ”””” e allora è apparso un telefono. Pietro : E poi le cose erano così: stavano in piedi gli attori e poi diceva che la sua amica faceva il lupo e si metteva la magliett a nera e allora ha chiuso gli occhi perchè aveva paura del lupo. Eleonora G.: A me è piaciuto quello che parlava e s ua sorella, mi è piaciuta quando lanciavano la calza. Alessia: A me è paiciuto che stavano lanciando le c alze e poi i piedi e facevano la capriola. Arianna: Non mi è piaciuto quando lanciavano le cal ze perchè erano birichini. Inseg.: Ma all'inizio no volevi guardare lo spettac olo, ti veniva da paingere, come mai? Arianna: Mi faceva paura quel signore perchè aveva i capelli un po' lunghi, mi ricordava sua sorella. Ucci: Io avevo paura ...buio! perchè spaventato, p erchè luci spente. Quel signore avevo paura. Arianna: Anche io quando va via la luce ho paura de l buio.. Pietro : Quando spegne la luce il papà ho paura...s ento il rumore che fa

l'interruttore quando papà spegne la luce, sento ““““tac ”””” e il mio corpo dorme. Alessia: Pure io ho paura del buio, dei cervi no Marco: Anche io ho paura quando spegne la luce il p apà Stefania: Quando il mio papà spegne la luce io ho p aura Filippo: A me mi fanno paura i mostri. Ho paura del buio per i mostri, ma poi prendiamo le luci che rimangono accese così io ri esco a dormire meglio perchè con quella luce i mostri scompaiono e rimangono solo belli sogni. Alessia: Io non ho più paura dei palloncini mi è ba stato scoppiarli Filippo: Mi fanno paura anche i gonfiabili quando f anno troppo rumore Eleonora G.: Ho paura quando la mamma spegne la luc e. Anche le formiche mi fanno paura, perchè sì. Alessio: Io non ho più paura perchè mi hanno messo la luce dell'orsetto. Ho paura del buio e anche delle finestre, perchè qua ndo la mamma spegne la luce ho paura delle finestre perchè ved o un gran sogno strano. Emy: A me non fa pura il buio perchè io accendo l a luce del coniglietto. Mi fa paura la finestra perchè mamma apre la finestra

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Alessio: Quando vado a nanna io chiudo le finestre e quando mi sveglio le apro Emy: Io ho un'altra cosa che mi fa paura, quando g ioco con papà e fa l'uomo nero Matteo: Io ho paura dei fantasmi perchè il babbo mi racconta storie dei fantasmi e poi c'è un'altra cosa che mi fa paura... le omb re Inseg.: Ma dove le vedi le ombre? Matteo: Da nessuna parte, non esistono, esistono so lo i mostri Arianna: Io ho paura quando spengo la luce della mi a camera Nedved: Cane! Io non voglio cane!mamma ho paura! Pa pà paura cani, io non voglio cane Emanuele: Ho paura di una papera perchè io non la vedo perchè è troppo buio, ma io non la vedo dov'è? Non ho paura niente, adesso non mi fa più paura il buio. Nina: Il mio papà legge tante storie e quando mi s veglio mi porta a scuola. Quando vado a letto con la mia mamma ho paura. Mi piace perchè dopo mi sveglia il papà e piange. Mi fanno paura i ser penti, non mi piace perchè dopo fanno molto male. Ucci: Anch'io ho paura dei serpenti Norberto: Anche le api...Aia! Aia! Aia! Qua! (indi ca il sedere)...nonno...ape Gaetano: Io ho paura dei ragni, delle... delle... Inseg.: Delle zampe? Gaetano: Delle zampe. Quando vedo un ragno cado per terra e mi faccio male Eleonora G.: Anch'io ho paura dei ragni Gaetano: Ho paura dei mostri e dei dinosauri. Ho pa ura dell'aereoplano Stefania: Io ho paura del leone quando dormo. Ho pa ura che fa male Paola: Ho paura che quando il mio papà va a lavorar e poi non lo vedo. C'ho paura che quando il mio papà va a trovare un suo amico che io non

conosco e io non ““““vieno ”””” perchè voglio giocare a pallacanestro con i miei genitori. Mi fanno paura i fantasmi perchè q ualche volta il mio papà ha spento la luce e io ho visto i fantasmi. Ho an che paura di un cagnolino piccolino che qualche volta viene quand o il papà spegne la luce e mi graffia. Andrea: Ho paura dei mostri . Quando andavo dal non no Pino ho sentito una

voce che faceva AH!!! AH!!! AH!!! che aveva un l eone sulle ““““cale ””””. Avevo sentito la voce di un leone dal nonno Pino. Il no nno Pino è molto furbo

gli ha dato una calciata in faccia così lui è ““““cappato ””””

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Le Sezioni 4 Anni fanno il Bis a “Pattinaggio”

A partire dai 4 anni i bimbi partecipano ad una serie di lezioni-gioco di pattinaggio al Palaroller della Polisportiva Sacca. È una attività che, nelle materne comunali, si fa da parecchi anni. I genitori di Luca P. scrivono: “per noi è stata un’esperienza asso-lutamente positiva. Luca l’ha vissuta molto bene e ci sembra che abbia anche acquisito un buon livello e una certa sicurezza nell’usare i pattini. Il “saggio” finale è stato molto gradito e ab-biamo visto Luca molto emozionato, ma allo stesso tempo molto orgoglioso di mostrare a noi e ai nonni le sue abilità sulle 4 rotelle”

“Francesco si è messo i pattini per la prima volta alla materna 10 anni fa. Alla fine della 1° elementare nel parco XXII Aprile se li è rimessi, insieme ad un casco, una stecca e una pallina da hockey. Uno sport a cui nessuno in famiglia aveva mai pensato. Ci portammo a casa il tutto anche se solo in prestito. Di lì a poco si ricostituì la squadretta della Villa d’Oro. Francesco ha smesso di giocare a hockey alla fine della seconda media, per sua scelta, ma qualche volta ho l’impressione che il pattinare gli manchi. Sapendo pattinare ha imparato a sciare con grande facilità e, nonostante si sia messo i pattini da ghiaccio solo due volte non ha nessuna difficoltà ad usarli … Spero che Andrea, che adesso ha 3 anni e mezzo percorra le stesse tappe. I pattini sono di grande aiuto per l’equilibrio e per me sono una grande alternativa a sport più scontati.” (MariaVittoria – Andrea 3 anni)

IMMAGINIAMO IL PATTINAGGIO (Sezione 4Bis)IMMAGINIAMO IL PATTINAGGIO (Sezione 4Bis)IMMAGINIAMO IL PATTINAGGIO (Sezione 4Bis)IMMAGINIAMO IL PATTINAGGIO (Sezione 4Bis) 1° GRUPPO: LORENZO L, GIULIA, MATILDE, ERICA, CHANE L, MIRIAM, EMMANUELE,

GABRIELE, LEONARDO, FRANCESCO, SARA

Insegnante: L'altro giorno Emmanuel ha detto che lui imparerà a pattinare... Giulia: Io ho immaginato di essere una bambina che impara a fare il pattinaggio Matilde Io mi sono immaginata che imparerò a pattinare benissimo e mi insegneranno benissimo le maestre di pattinaggio Miriam Io mi immagino di fare le giravolte con i pattini Chanel La mamma ha detto che mi insegna a pattinare. A pattinare riesco a cadere, non riesco a pattinare Insegnante Pensi di non imparare a pattinare? Chanel sì Lorenzo L. Immagino che so già pattinare Francesco Mia mamma mi insegna a pattinare Insegnante L'altra volta qualcuno ha detto che sarà facile pattinare, altri che sarà difficile Matilde È bellissimo pattinare perché sul ghiaccio si diverte molto, si può pattinare insieme in allegria

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Insegnante: Pensi che pattinerete sul ghiaccio? Matilde: Io ho detto così perché me lo sono immaginata, ma penso che pattineremo sulle mattonelle lisce Emmanuel: Ho visto un bambino che va a pattinaggio con me Insegnante: Pensi che ti piacerà o non ti piacerà pattinare? Emmanuel: La mamma mi ha insegnato a pattinare, poi sono caduto Insegnante : Ti è piaciuto pattinare? Emmanuel: No, mai mai mai Insegnante: Tu hai voglia di provare a pattinare con tutti gli altri amici? Giulia : Io penso di andare a pattinare con la mia mamma e il mio papà Erica: Però che farò il salto Lorenzo L: I salti si fanno solo a danza Emmanuel: No Francesco: I salti li fai dove vuoi, anche sulle molle Insegnante: Pensate che si riusciranno a fare anche i salti con i pattini? Lorenzo L.: No, perché ci facciamo il bernoccolo Matilde: Si possono fare, io mi sono immaginata uno stagno ghiacciato che ci pattinavo sopra, mi immaginavo un cavallo volante che ci volavo sopra Gabriele: Io, l'altra volta, cercavo di pattinare, ma cadevo, in montagna Insegnante : Pensi che sarà uguale o diverso adesso che andremo tutti insieme Gabriele: Diverso Insegnante: Diverso perché? Gabriele: Dove andiamo con i miei amici ci sono i pattini a rotelle, dove sono andato in montagna c'erano i pattini senza rotelle Insegnante: Pensi che sarà più divertente? Gabriele : Un pochino sì Insegnante: Perché? Gabriele: Un pochino sì Insegnante: Perché? Gabriele : Perché con i miei amici, perché la maestra insegna a pattinare ai miei amici e a me Miriam: Penso che sarà divertente Sara: A me mi piace pattinare Insegnante: Tu vai già a pattinare? Sara: si Insegnante: Come pensi che sarà quando andrai con i tuoi amici? Sara: Bello Insegnante: Sarà uguale o più bello? Sara : Più bello Insegnante: Perché? Sara: La musica che si pattinerà Leonardo: Perché andrò a pattinare Insegnante: Hai mai visto qualcuno pattinare? Leonardo: Mai Insegnante: Come pensi che sarà?

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Leonardo: Uhm Giulia : Io a pattinare vorrei che mentre pattino c'è una maestra che mi spiega, così quando torno a pattinare so di nuovo pattinare.

Insegnante: L'altro giorno Emmanuel ha detto che lui imparerà a pattinare... Lorenzo P.: Io vorrei provare a pattinare Insegnante: Te lo immagini o qualcuno ti ha detto che pattinerai? Thomas: No, non si può immaginare da solo qualcosa del genere! Davide : Imparerò a pattinare, me l'ha detto la mia mamma Lucrezia: Io imparerò a pattinare, andrò con mio fratello Insegnante: Tu Thomas con chi andrai? Thomas: Con la mamma e con il papà Insegnante: Tu Luca? Luca: Con la mamma e il papà Vanessa: Con la mamma, il papà e il mio fratello Samer Lorenzo P.: Con mio fratello quando sarà molto più grande Onye: Con la mamma Davide: Con il papà Alessia: Non me l'ha detto la mamma Insegnante: Noi insegnanti cosa vi abbiamo detto del pattinaggio? Thomas: Che ci andremo Insegnanti: Con chi? Thomas: Con tutti i genitori e anche con tutti i fratelli, io farò vedere a tutti, farò vedere ai genitori che saprò pattinare Insegnante: Pensate che andremo a pattinare con tutti i genitori e i fratelli? Thomas: Si Lucrezia: Io penso di no, col papà Insegnante: Andremo con tutti gli amici Luca: E anche le maestre Thomas: E i genitori Insegnante: Come immaginate che sarà pattinare? Vanessa : Sarà molto difficile Insegnante: Perché? Vanessa : Perché è così! Insegnante: Te l'ha detto qualcuno o lo immagini tu? Vanessa: Me l'ha detto la mamma Onye: Non è difficile Davide: Sarà bello Insegnante: Bello perché? Davide: Perché delle maestre ci farà imparare a pattinare

IMMAGINIAMO IL PATTINAGGIO (Sezione 4Bis)IMMAGINIAMO IL PATTINAGGIO (Sezione 4Bis)IMMAGINIAMO IL PATTINAGGIO (Sezione 4Bis)IMMAGINIAMO IL PATTINAGGIO (Sezione 4Bis) 2° GRUPPO: ONYE, DAVIDE, ALESSIA, LORENZO P, LUCREZ IA, VANESSA, THOMAS,

LUCA

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Insegnante: Come ti immagini le maestre? Davide : Belle Onye: Belle Thomas: Molto belle e hanno anche gli occhi belli, i capelli belli, vuol dire che ce l'avranno di diversi colori: una bionda, una mora e una castana Lucrezia: Io penso che sarà facile Insegnante: Come pensate che sarà il primo giorno? Lucrezia: difficile Insegnante: Non questo lunedì che arriverà, ma l'altro andremo a pattinare... Thomas: Ci vestiremo da pattinaggio Lucrezia: Ci metteremo il casco Vanessa: Non lo so Davide: Pattiniamo sul ghiaccio Insegnante: Pensate che pattinerete sul ghiaccio? Tutti : Siiiiiiii Luca: Andiamo da soli, con gli amici, io dovrei fare così con i pattini con due cose, due davanti e due dietro. I piedi devono essere a spaghetti, staccate le mani, pattineremo da soli senza mani Alessia: Andiamo a pattinare sul ghiaccio, ci metteremo la maglietta da ghiaccio Insegnante: Vi piacerà pattinare? Alessia: Mi piacerà andare sul ghiaccio Lucrezia: Perché pattiniamo sul ghiaccio!

RITA: Stavo pattinando … è difficile alzarmi quando cadevo,è difficile perché non ci riuscivo, perché le ruote non erano al posto giusto, si muovevano quando io non le stavo muovendo … dopo ho imparato che con le mani così mi alzavo,ci ho pensato tanti giorni e così ho imparato. Pensavo:”è una bella cosa mettere le mani!” Io non avevo paura,anche quando andavo veloce che cadevo,perché cadevo col culetto … nemmeno la prima volta … tutte le volte non ho avuto paura! CHONALYN: Sto pattinando … piangevo perché stavo cadendo … avevo paura di “cade” … poi è già andato via,non c’è più una paura,non c’è più cadere … perché miei amici deve pattinare,sono caduti, io no … stavo cadendo ,ma poi no fatto male al sedere,ho capito di non cadere.

PATTINAGGIO: COME HO FATTO AD IMPARAREPATTINAGGIO: COME HO FATTO AD IMPARAREPATTINAGGIO: COME HO FATTO AD IMPARAREPATTINAGGIO: COME HO FATTO AD IMPARARE

(Sezione 4)(Sezione 4)(Sezione 4)(Sezione 4) Come appare evidente dalle interviste precedenti, inizialmente non è facile stare in piedi sulle ruotine, ma, una volta imparato, dà molta sicurezza e soddisfazione ed affina le capacità di stare in equilibrio. Ecco cosa ne pensano i “grandi”, cioè quelli che qualcosa sanno già fare.

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Dopo ho imparato che devi “alzarsi” quando cade,ho imparato con la maestra Monica e la maestra Dorothi, ha detto :”no cadere,a sedere non c’è più male”. E’ molto bello pattinare come no cadere,e ascoltare le maestre! SARA: A me piace pattinare!Con le braccia aperte per non cadere,poi non avevo paura,perché ero sicura di non cadere,lo sapevo perché con le braccia aperte tengo l’equilibrio,lo so perché lo faccio anche senza pattinare,su una gamba sola. Però con i pattini è un po’ più difficile perché non riesco a tirarli su … poi hanno le ruote che se vai veloce e poi ti fermi,con le braccia aperte continui a pattinare, perché sono i pattini con le ruote che ruotano da sole,perché tutte le ruote del mondo girano! Io non andavo mai a pattinare e adesso ho imparato. Ho imparato a andare … pensavo di imparare,pensavo da sola:”chissà cosa mi fa imparare!” E dopo ho saputo imparare! EMMANUEL: Sto fermando col pattinaggio … avevo paura di pattinaggio, perché io voglio andare veloce e poi andare, fermare … paura di sangue,piangendo … avevo voglia di pattinare! OSAGA: Stavo guardando miei pattini quando sono allacciati. Ho alzato le braccia per vincere la gara,la corsa,guarda i miei piedi!Fanno cadere,perché loro vogliono sbattere i piedi!Non avevo paura,avevo caduto e poi non è venuto sangue! Stavo andando lento e poi sono andato veloce,ho imparato a andare veloce,ho riposato poi veloce … poi ho superato Emmanuel. Era mio cervello che ti faceva andare lento, perché lui dice:”Moses non pattinare” perché vuole dormire! Io “discio”:”stupido cervello”!Vuole dire “non dire così” perché lui vuole riposare,io voglio pattinare ancora … mi sentivo meglio a andare veloce,il mio corpo sta bene! FEDERICO: Stavo pattinando,ho imparato a fare il bilanciato,la cosa più difficile!Prima avevo paura,pensavo a non fare il bilanciato. Poi ci sono riuscito,perché la tata mi ha insegnato,poi mi lasciato e sono stato in piedi!Pensavo a fare,la mia testa mi diceva che potevo riuscire!Ma solo quando c’erano tutti,la mamma e il papà. Sono riuscito solo l’ultima volta,mi sono impegnato molto,perché lo volevo fare,perché dopo loro erano tristi! Quando sono riuscito stavo bene-bene-bene!La mamma mi diceva bravo,ero felice,il suo viso è bellissimo quando è felice!Io sono felice quando la mamma mi dice bravo! ELISA: Siamo seduti e stiamo cercando uno posto … ho i pattini! Tu cammina così e i pattini girano,girano e “rotiamo”… e cadiamo!Io non ho paura perché pattini dobbiamo insegnare a noi quella maestra. Uno giorno sono caduta … molti giorni … dicevo “posso fare una cosa da sola,scivolare,scivolare,fare uno giro!”

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Molto difficile?! Bilanciato!! Una cosa così possiamo imparare: apri le mani,anche uno piede così,anche non muoversi! Dopo pensavo che potevo volare al cielo,perché mi piace!Mi piace da matti!! NICOLE: Stavo pattinando che stavo ballando. Io ho paura delle punture,non di pattinare!Per me è molto difficile il “baranciato”, con le piedi su e con le braccia su. Era difficile perché ogni volta mi cade sempre il piede,non ce la facevo mai più,perché lui cade ogni volta!Pensavo che quando arrivano i miei genitori mi guardano e mi piace stare a pattinaggio. E ci voglio tornare sempre! Penso che non ce la farò mai,e sudo così tanto!Sono molto stanca e non ce la faccio mai più!Ho un po’ di paura a fare bilanciato,perché se no io cado a tenere su il piede e poi esce sangue,secondo me! NOEMI: Sono io a pattinaggio … è difficile fare il serpentino, il piegamento,e quella cosa così che io non riesco a farla,che devi stare con il piede solo. Ma perché potevo anche farmi male all’ospedale come quando ero piccola. Quando non lo sapevo fare pensavo di fare un’altra cosa,di stare così (con le gambe unite) senza farmi vedere da quelle che lavorano al pattinaggio! C’ho provato tante volte perché voglio imparalo,però non riesco a farlo … Il serpentino ci sono riuscita,ma però poi cado. Il piegamento non riesco, perché si stancano le gambe a me,che senti che devo un pochino riposarmi … le gambe quando fai quello io sudo,sudo perché ci provo ma però non ce la faccio,e non voglio sudare. Quando ero piccola ho visto che la mamma scriveva nei libri di Giolito quando faceva i compiti,e lui ha imparato, però non sa fare i compiti. Però lui sa parlare inglese e io no!”Fin Fon Fan “ io però non so l’altra parte,però la voglio imparare. Devi imparare perché i bambini piccoli appena nati non sanno fare niente,e quindi devono imparare tutto … impari a camminare,a parlare … i bambini imparano in fretta,ma io non ho ancora imparato a fare qualcosa! LUCA: Sto facendo piegamento,”elaviamo” seduti … era molto difficile fare il piegamento e quello che si mette su la gamba … non c’avevo paura che cadevo perché non ti fai male! perché aveva detto che si atterra col culetto perché è morbido! E’ vero!!Con la pancia ti fai male … Quando fai una cosa nuova pensavo che è molto difficile,poi provi,che no è difficile!mi scopro che non cado,e sento che non mi faccio male! Se lo faccio dopo ho già imparato,anche quando non hai più paura. Delle volte se ho molta paura penso che non ne ho volgia, che non lo faccio,Delle volte dico “ok”,che vuol dire che ci vado a farla anche se non vorrei … se è importante ci vado … me lo dicono il papà e la mamma! Poi se ci riesci sei felice,perché vado a pattinare!

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DAVID: Ho imparato a pattinare,anche pattinare per vincere. Devo andare veloce veloce,che le gambe volano. Bilanciato vuol dire le braccia così, poi le gambe. Vuol dire un gioco. Io non ho paura,mai!!Non lo so come faccio a fare. Io penso,con la mia testa,che volgio fare il bravo e per vincere sulla pista. Per vincere non voglio paura. Il mio corpo vuole andare più veloce,per saperlo per vincere. Poi vincio.

Poi sto bene … stanco, felice! Sono stanco quando ho finito di pattinare. Anche quando mi fanno incavolare!

DANIELE : Ho imparato a pattinare,vuol dire che se qualcuno pattina a modo va avanti e se qualcuno pattina male cade sempre. Io ho imparato il bilanciato per me è più difficile,il bilanciato devi fare così:aprire le mani e dopo alzare il piede,è difficile fare tante cose. Per il bilanciato devi ascoltare le maestre che dicono. Non ho avuto paura,solo di stancarmi. Quando io pattino alle volte io cado quindi mi sento bene con le mani e le braccia. Ho imparato a fare una cosa nuova,mi sento bene perché tutti i lavori mi piacciono e mi fanno anche ridere. FEDERICA: Ho imparato a passare in mezzo ai cerchi e a fare il bilanciato che vuol dire tirare su un piede. La cosa più difficile da imparare è stato il bilanciato perché il pattino era un po' pesante e allora... Ho imparato a fare il bilanciato perché man mano che ci provavo diventavo sempre più leggero (il pattino) perché mi stavo abituando. No,non ho avuto paura a imparare una cosa nuova. Mentre pattinavo mi sentivo normale,come sempre. Dopo aver imparato a fare una cosa nuova mi sento normale. GIORGIA: Ho imparato a pattinare quando ci avete portato lì,ho imparato che quando si deve andare a pattinare si va a pattinare anche se non mi piace un pochino,sono partita da sola, ho ascoltato la maestra che ci ha detto:sulla riga! Ho imparato che si deve tenere le braccia aperte per tenersi in equilibrio,sono caduta un po' di volte. La cosa più difficile è stare in equilibrio perché mi stancavo a tenere le braccia aperte. Ho imparato a stare in equilibrio quando le maestre mi hanno detto che dovevo tenere le braccia aperte. Quando pattino mi sento che penso al mio papà perché mi manca quando vado a scuola e anche la mia mamma. Non ho avuto paura di niente. Mentre pattinavo mi sentivo bene perché ero contenta che ero diventata già un pochino grande,ho imparato a fare una cosa nuova.

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MARISOL : Ho imparato a pattinare solo perché vedevo i miei amici che pattinavano molto bene e anche delle maestre. La cosa più difficile è correre e pattinare, quando corro con i pattini,quella è una parte difficile. Ho imparato a correre da quando io sono caduta e ho imparato che è giusto che io cada perché ancora non sono brava. Non ho avuto paura di imparare. Quando pattino mi sento bene perché le mie celluline lavorano per farmi diventare brava a pattinaggio e ci sono riuscita e adesso pattino bene. …...... Ho imparato a giocare a questo gioco:prendere i birilli,ci andavo correndo sui pattini per giocare alle squadre con i birilli. La cosa più difficile che ho imparato è andare veloce,stare in piedi con un piede in alto. Non so come ho fatto a impararla. Non ho mai avuto paura. Quando pattino mi sento bene,mi sento bene perché pattino. Ho imparato a pattinare e mi piace sento che mi piace.

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Sezione 4 Anni bis ... Cosa Faró da Grande È curioso, divertente e insieme interessante sondare l’immaginario e i sogni dei bambini che, per molti aspetti, sembrano avere le idee più chiare degli adolescenti. Provate ad immaginare di rivolgere la stessa domanda ad un gruppi di 13enni e, un po’ dopo, ad una classe di 16-17enni. Io ho provato. I più sgranano gli occhi. Poco ci manca che lancino una monetina. Invece sembra proprio che questi intervistati non abbiano alcun dubbio sul loro futuro. Come genitore trovo che sia fantastico e che sarebbe nostro dovere fare il possibile per preservare questa loro fiducia nella fattibilità di ogni cosa e, soprattutto, nella bellezza e positività di crescere, diventare grandi. Francesco: Farò il muratore di case Onye: Vado a casa, cucinare Emmanuel: Anche io Onye: Torta Thomas: Io vorrei fare il cameriere Lorenzo P.: Io cucino Gabriele: Io da grande voglio fare il cuoco Thomas: Faccio ogni giorno un lavoro. Imparerò ad u sare il computer quando avrò 7 anni Insegnante: Thomas a 7 anni userà il computer, voi cosa imparerete? Lorenzo P.: a studiare Davide: a fare i compiti Lucrezia: a studiare Erica: a cucinare Insegnante Pensate che sarà facile o difficile? Luca Facile

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Insegnante: Tua sorella cucina già? Erica: Sì! Luca: Io da 8 anni userò la DS Emmanuel: Io a pattinare, anche a fare i compiti Luca: Anche io Thomas: Anche io Emmanuel: Tutti insieme Insegnante: Secondo voi come sarà? Lorenzo P.: Penso che quando ci sarà Languasco, ci diamo la mano Luca: Io pattinerò senza mano Leonardo: Sarà difficile Matilde: Io penso che sarà difficile, si cade Luca: Si potrà rialzare Gabriele: Io non ho paura. Mentre si mangia tanto t anto si cresce, se non si mangia non si cresce Insegnante: Il tuo papà ha mangiato tanto tanto per essere diventato così alto? Gabriele: Mangia normale Insegnante: Se smetto di mangiare...? Lorenzo P.: Non cresci Gabriele: Dico che torna piccola, il corpo diventa più corto Matilde: Si muore Insegnante: Siete d'accordo? Tutti: Siiiiiiii.

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Sezione 5 Anni ... Elementare no! I NUMERI

COSA SONO I NUMERI?...DOVE LI TROVIAMO?...A COSA SERVONO? “ CE NE SONO TANTI CHE NON FINISCONO MAI” “E’ FACILE CONTARE MA A SCRIVERLI CI VUOLE UN SACCO DI TEMPO” “IL 40 SE LO FAI VAI SUL CANALE BOING” “CI SONO ANCHE SUL TELEFONO E SERVONO PER TELEFONARE” “C’E’ IL CONOMETRO CI FA SAPERE QUANTI MINUTI PASSANO” “PER MISURARE PER LE TORTE” “MIA NONNA USA IL VASETTO DI YOGURT PER MISURARE GLI INGREDIENTI PERCHE’ LA BILANCIA DEVE STAR PULITA”

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Uniamo acqua e farina per fare la pastella Ciascun bambino ha un piatto e un cucchiaio,farina, acqua in contenitori di capienza diversa a disposizione,viene chiesto a ciascun bambino di prendere un contenitore d'acqua di versarlo nel piatto e di aggiungere farina. I bambini prima di iniziare a impastare osservano e toccano l'acqua Federica: è fredda,ci potrebbero vivere i pinguini tanto è gelata non si riesce neanche a prenderla su. Perchè? Gabriele: è liquida Liquida? Federica: vuol dire che scivola molto. Greta: vuol dire che è gocciolante,non sta insieme. Federica: non ha la calamita Greta: cola quando la prendi in mano Sofia C.: è molto sgocciolante perchè l'acqua vuol dire che sta sempre dentro al rubinetto. Federica: non si può pesare perchè è troppo leggera,si può pesare solo con la sua caraffa perchè si sa già quanta se ne deve mettere perchè si sa già leggendo il puntino. Greta: l'acqua è gocciolante. Sofia C.: invece io giro la farina. Federica: la vedo tutta bianca e anche un po' farinosa come la neve. A questo punto mettono acqua nella farina e ..appic cica! Chonalyn: è l'acqua. Federica.: è la farina che appiccica quando è bagnata. Gabriele: quando non è bagnata è soffice. Come fanno a stare insieme farina e acqua? Sofia C.: perchè l'acqua è molto dura e se diventa molto dura dopo diventa.....

Cosa si fa nella Nostra Skuola?

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Federica: ci metto dell'altra farina. Greta: perchè se stanno insieme la farina diventa più morbida,fanno diventare l'acqua appiccicata alla farina. Gabriele: perchè l'acqua è liquida e la farina si mette in acqua e si scioglie. Sofia C.: il mio nonno ci mette acqua,farina e poi impasta,ci mette acqua ,farina e poi impasta,ci mette il lievito,olio e poi basta poi la lascia girare dentro dove si fa la pasta. L'acqua senza farina appiccica? Federica: solo con la farina. Greta: perchè se ci mette molta farina diventa... Gabriele: la farina con l'acqua diventa briciolina.) Chonalyn: si,perchè c'è l'acqua dentro ala farina. Sofia C.: perchè la farina con l'acqua diventa pasta ma la devo asciugare un po'. Greta: mi sto staccando le mani,le appiccico e le stacco,mi manca un po' di farina. Federica: la mia sta per diventare pastella perchè non c'ho più messo acqua ma ho aggiunto farina quando mi stava per venire la pastella e la sto arrotolando come fa la mia mamma. Sofia C.: (annusa la pastella) ha odore di pasta,io metto ancora farina perchè è appiccicosa. Perchè aggiungi farina quando è appiccicosa? Federica: perchè c'è ancora acqua, impastiamo sempre di più, la farina tira su l'acqua, l'assorbe. Sofia C.: l'acqua va sopra la farina. Gabriele: perchè tutta la farina diventa appiccicosa e si attacca perchè quando stacchi la farina si appiccica dall'altra mano. Greta: nella mia pastella c'ho troppa acqua,ci vuole ancora pochissima farina così l'acqua va dentro alla farina e diventa pastella. Chonalyn: quella di Sofia e Greta è appiccicosa più perchè c'hanno messo tanta acqua,debbono mettere farina fino a quando non si vede più acqua e non appiccica più.

Cosa si fa nella Nostra Skuola?

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Sofia C.: la mia non è venuta perchè c'ho messo troppa acqua. Gabriele: la mia è ruvida perchè si sta sciogliendo,vuol dire che si sta sciogliendo un po' di farina sopra all'acqua. Greta: la mia è morbidissima(liquida) è liscia,liscia,liscia perchè è troppo liscia. Gabriele: la mia è morbida e rimane appiccicosa perchè c'ho messo poca acqua. Greta: la mia mano affonda in questa non è bagnata. (pastella morbida quasi liquida) Ora un gruppo esterno alla preparazione della paste lla subentra e commenta le pastelle preparate dagli ami ci. Sofia R.: mi sembra acqua(sta guardando la pastella di Gabriele e Greta) perchè c'hanno farina, acqua e l'hanno mescolata e diventa così quando la prendi con il cucchiaio. Alice De.: questa qua mi sembra moccolo(pastella liquida) David: (usa un cucchiaio per mescolare una pastella mediamente fluida) è troppo colla, molle, si stacca e si chiude. (si stacca dal cucchiaio e ricade nel contenitore) Luca: questa qui sta attaccata perchè sembra colla, mi serve della farina perchè devo impastare perchè dopo viene su tutta l'acqua, ho messo farina ma è ancora appiccicosa debbo mettere altra farina. Alice De: anche questa è ancora appiccicosa forse perchè abbiamo messo poca farina e molta acqua. Sofia R.: la mia pasta è molle perchè non riesco a staccarla dal piatto e dalle mani. Luca: ho messo più farina, diventa un po' dura e un po' morbida. Clarissa: la farina prende acqua. Luca: in questa c'è molta acqua e molta farina e va quasi bene non appiccica molto. Clarissa: la mia pastella vuole ancora farina adesso appiccica meno. Sofia r.: ho aggiunto acqua ma è diventata ancora appiccicosa,ci vuole più farina.

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Cosa si fa nella Nostra Skuola?

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Cosa dicono i Genitori? Quando un figlio ha paura

“(….) perfino il bambino più sereno è soggetto a brutti sogni, a paure irrazionali nonché ai normali alti e bassi della vita quotidiana,caratteristici di questa età. Tutti noi vorremmo che i nostri figli fossero sempre felici:non è facile accettare che non rientri nei nostri poteri riuscire a risparmiare loro ogni dolore. Tuttavia una cosa indispensabile per il loro sviluppo possiamo farla:prendere sul serio le loro paure,le preoccupazioni,i problemi e dedicare a essi la massima attenzione.(….) Il processo attraverso il quale il bambino riesce a comunicare a un adulto comprensivo e disponibile il proprio disagio, alleviando in tal modo la propria pena,è estremamente importante per il suo sviluppo emotivo. Come l’esperienza quotidiana ci insegna “un problema condiviso è un problema dimezzato” (…) (NON è FORSE VERO CHE … MAL COMUNE MEZZO GAUDIO?) Non è possibile impedire ai nostri figli di soffrire e di provare questi sentimenti, ma è possibile comprendere la loro sofferenza , ascoltare il loro dolore e assumerlo su di noi.”

Intervista ai genitori delle sezioni 3, 4 e 5 anni Hanno partecipato: Eugenia – mamma di Pietro, Manuela - mamma di Matteo, la mamma di Filippo, la mamma di Alessio, Stefano - papà di Norberto, Mariavittoria – mamma di Andrea, Mariella – mamma di Matilde, i genitori di Darius e di Luca ed alcuni altri che hanno preferito restare anonimi. Le risposte sono state “rielaborate” per creare un testo unico nel rispetto delle singole opinioni. I 4 e 5 anni sono finiti in un unico riquadro perché solo alla fine mi sono pervenuti in un unico fascicolo e solo alla fine del lavoro ho realizzato che appartenevano a due “annate” distinte.

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Cosa dicono i Genitori?

Secondo te come si riconosce una paura da un capriccio?

Dai genitori della sezione dei tre anni che si sono prestati a rispondere emerge che la distinzione capriccio-paura “per ora è abbastanza semplice”, spesso i bimbi non hanno “ancora la "malizia" di usare le paure come pretesti per ottenere ciò che” vogliono si manifesta soprattutto nelle diverse modalità di pianto: “disperato e

irrefrenabile nel caso della paura, lamentoso e insistente nel caso del capriccio”, “dall’espressione”, dal comportamento: “per un capriccio di solito c’è una scenata

isterica con urla, pianti, tuffi per terra, mentre una paura è ben diversa. Si stringono

a te, adulto, cercando aiuto”. Ma anche dalle circostanze “ad esempio se manca la

luce è paura, se il bimbo non vuole andare in bagno da solo la sera è sicuramente un

capriccio”. Più in generale quindi “dal modo diverso in cui si esprime il problema, dal

bimbo, dal suo atteggiamento e modo di esprimersi, dal comportamento e dalla

reazione fisica”. Resta però necessaria anche una seconda distinzione, quella tra “paure per motivazioni “logiche” e paure immaginarie. Penso che entrambe vadano

prese in considerazione se provocano ansia e malessere nel bambino”.

Anche per quanto riguarda i quattro e cinque anni il pianto rappresenta la dis-criminante principale. C’è differenza quando un bambino piange “seriamente con delle lacrime” rispetto a “quando chiede insistendo una cosa particolare e spetta poi ai genitori venirgli incontro per capire cosa ha” (…). Inoltre “un capriccio, in quanto tale, se ignorato passa nel giro di pochi giorni” mentre una paura resta e non va sottovalutata” (…) anche le parole che accompagnano paure e capricci sono diverse: alle una si accompagna la non azione,” il timore a fare una certa cosa”, mentre gli altri sono spesso introdotti da pretese e “io voglio …” (…).I genitori dei 4 anni fanno emergere anche che il “pianto rappresenta una modalità di comuni-cazione molto importante” a queste età e che, di norma, tra genitori e figli c’è una feeling speciale che consente spesso ai primi di comprendere i secondi anche se non verbalizzano esattamente quello che provano. Alla paura si accompagnano spavento ed insicurezza mentre i capricci partono dall’approfittarsi delle debolezze dell’adulto utilizzate per ottenere ciò che si vuole. (6 interviste anonime)

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Cosa dicono i Genitori?

Come possiamo noi adulti aiutare i bambini a superare

prove e difficoltà e/o a vincere determinate paure?

(3 ANNI) I bambini “vanno prima di tutto tranquillizzati e poi gli si

spiega il motivo per cui non c'é nulla di cui aver paura anche se, il più

delle volte, non è facile per loro adeguarsi. Altre volte è necessario

sdrammatizzare il momento in cui avverte paura, per ridimensionarla”. Va spiegato sempre il “perché può succedere una cosa che crea paura” e può essere utile anche immediatamente “ricreare la situazione per

dimostrare che non è successo nulla di grave”. Vanno rassicurati e gli si

può mostrare “che il lupo scappa se noi lo vogliamo, ovvero che noi

siamo più forti

di lui” se affrontiamo le nostre paure anziché lasciarci dominare dalle stesse. In primo luogo però è “essenziale portare il bambino a prendere

coscienza delle proprie paure, se riesce a focalizzarle e a parlarcene è

sulla strada giusta per superarle o, comunque,per portarle ad una

dimensione accettabile”. Nel momento in cui chiedono “loro di

parlarne con noi possiamo spiegare con calma e in modo semplice cosa

sono e come funzionano le cose che fanno paura”.

Le mamme di Pietro ed Andrea hanno aperto un secondo filone di lettura della “paura” riflettendo su ciò che, talvolta, le origina: “Ci sono paure che nascono da episodi, da cose accadute che in qualche modo giustificano i timori. A volte mi pare che queste paure colpiscano più noi genitori e che i bambini siano più capaci di rimuoverle e superarle. E poi ci sono le paure che a noi grandi sembrano ingiustificate, che facciamo fatica a comprendere e che quindi tendiamo a sminuire. Il rischio è di drammatizzare le prime e di sottovalutare le seconde. Come per tante altre cose, la difficoltà, per noi genitori è trovare il giusto equilibrio. Affrontare le paure che i bambini manifestano senza crearne altre che appartengono al nostro mondo di adulti. Non so se c'è un rimedio (e anche se c'è, non credo di conoscerlo ancora...), forse quello più semplice è ascoltare, a volte mi sembra che sia sufficiente farsi raccontare, almeno per cominciare a capire da dove le paure nascono.”

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Cosa dicono i Genitori?

(4 E 5 ANNI) Già, come possiamo fare? Dal momento che le paure sono “espressione di ciò che ai bambini risulta sconosciuto” possiamo accompagnare la loro crescita con la conoscenza e l’esperienza personale di quanto più possibile purché adeguato all’età così che acquistino “un buon livello di senso di

responsabilità, autonomia emotiva e affettiva”. Possiamo mostrare con l’esempio che “le paure vanno affrontate, per vincerle e diventare più forti della

paura stessa” ad esempio “entrando con lui, che ha paura dei fantasmi, nella

camera buia per controllare insieme che va tutto bene”. Possiamo incoraggiarli anche verbalmente “ci sono io che ti guardo, non avere paura … brava, hai visto

che ci sei riuscita?!” oppure “Provaci ancora e vedrei come sei diventata

grande!”. L’importante è che ci sentano vicini, rassicurati, disposti a parlare con loro ed ascoltati. Pronti a fornire un consiglio chiaro, semplice, alla loro portata.

Quando e quanto ritieni sia giusto assecondare le paure e quando invece sia bene sminuirle per incoraggiare i bambini ad affrontarle?

(3 ANNI) Ci sono paure e paure. Alcune sono legate all’età e accomunano non tutti ma molti bambini: il buio, l’acqua, il timore degli estranei … Altre “paure vengono "create" dai bambini anche per imitazione degli adulti ”. In generale tutte andrebbero ridimensionate, forse più che sminuite “per prevenire che queste si rafforzino con la crescita”. Il tutto però nella consapevolezza che “la paura è comunque essenziale per combattere l’incoscienza che è propria dei bimbi” per cui il timore di un attraversare la strada per via “delle macchine che sfrecciano veloci deve essere assecondata e non sminuita dal momento che allontana un pericolo reale”. Fare dei distinguo insomma pur nella “tendenza iniziale è quella di assecondarle e, insieme a loro, (sempre insieme a loro) aiutarli a combatterle ed affrontarle”. A poco a poco prenderanno coraggio e, al bisogno, sapranno “farselo da soli”. Ci sono però timori che vanno affrontati con maggiore attenzione e delicatezza, sono quelli “più intimi e profondi (a noi è capitato quando la nostra prima bambina temeva di essere amata meno per l’arrivo di un fratellino)”, mentre con altre (vampiri, mostri vari …) si può persino arrivare a giocarci. Le paure allora vanno sempre in un qualche modo momento di crescita” si tratta di “un modo per conoscersi e per avere rispetto di una persona che si sta "formando". Quando sono piccoli spesso sembra che non abbiano paura di nulla, siamo noi “genitori ad essere un po’ spaventati dalla loro curiosità che spesso sfocia in "imprudenza". Poi però capita che “la prima volta che l'abbiamo portato al mare dopo che aveva imparato a camminare, è immediatamente corso a buttarsi nell'acqua. Gli è bastato bere un po' di acqua salata per "ricredersi" e usare un po' più di attenzione”.

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Cosa dicono i Genitori?

(4 E 5 ANNI) Intanto “assecondiamole, così sentono che diamo importanza a quello

che provano, poi però lavoriamo insieme (genitori e bambini) perché comprendano

bisogna affrontarle in modo tale da superarle”. Ma se la paura riguarda”qualcosa di

davvero pericoloso, qualcosa che con cui ci si può fare male tipo il fuoco, un coltello”, più che assecondarle è bene arrivare ad essere consapevoli e imparare a starne alla larga. Così come tutto ciò che potrebbe causare un “problema psicologico, tipo

alcune storie, racconti, modi di dire” … questi vanno assolutamente sminuiti. Certo che sempre “dipende tutto dalla situazione” poiché l’obiettivo resta imparare a valutare i pericoli, reali o no, acquistando gradualmente “la forza e le conoscenze per

superare i problemi” che via via possono presentarsi. Affianchiamoli così che possano “superare eventuali insicurezze, sosteniamoli se li vediamo spaventati per qualcosa che potrebbero affrontare”. Ai genitori spetta il compito di “trasmettere

stabilità e sicurezza e la capacità di affrontare ogni cosa” in modo tale che, comunque vada, “diventi un’esperienza costruttiva”.

Quali strategie utilizzate in famiglia? e in quali occasioni/situazioni?

(TUTTI) Le tre paure di Alessio sono il buio, le mosche e le finestre. La paura del buio è rientrata accendendo in cameretta un punto luce: per le mosche invece lo prendiamo un po’ in giro; per quanto riguarda le finestre … ci stiamo ancora lavorando, per ora sappiamo solo che è sorta a causa di un brutto sogno. Stefano e Norberto invece affrontano insieme il lupo … andando a caccia. Manuela e Matteo parlano tanto di ciò che lo preoccupa. Leggono insieme libri che affrontano l’argomento, condividono con altri i temi dibattuti, utilizzano i disegni per rappresentarli visivamente. Mentre Filippo e la sua mamma delle paure parlano parlano parlano e se le spiegano con parole semplici, poi ci scherzano su per sdrammatizzarle. Pietro, se fa un brutto sogno qualche volta “va nel lettone” Andrea, per sicurezza, dal lettone proprio non se ne va mai, anzi, caccia gli altri “intrusi”. E visto che non tutto il male viene per nuocere davanti al timore, talvolta fondato, per insetti e cani è bene distinguere tra gli insetti che, pungendo, bisogna "lasciar stare" e altri che invece sono innocui per cui si può stare più "tranquilli". Mentre i cani …. Se non si conoscono è bene usare prudenza

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Cosa dicono i Genitori?

E gli altri, più grandi, dicono che … innanzitutto se ne deve parlare. Poi ogni passo di crescita e ogni paura affrontata e superata deve essere motivo di ricompense, complimenti, manifestazioni di gioia e apprezzamento. Mentre per quanto riguarda i capricci … sono assolutamente da ignorare, per fortuna di norma nel giro di poco cessano da soli.Per Mariella la famiglia è il setting fondamentale per la crescita dei bambini, ma altrettanto importante è il fatto che i bambini si confrontino tra pari quando sono inseriti nei loro ambienti sociali, come ad esempio la scuola materna e che gli adulti siano presenti in modo qualitativo. I genitori di Darius prestano grande attenzione a ciò che lui manifesta per poter capire la sua paura in tutte le situazioni e occasioni.

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Cosa dicono i Genitori? Uno spazio “a parte” ai genitori di Luca che hanno scelto di redarre un breve testo unico al posto delle singole risposte, per cui ho preferito non smontarlo per inserirlo qua e là. “Luca da un po’ di tempo a questa parte, per la prima volta nella sua vita, sta manifestando alcune paure che, tra l’altro, coincidono con quelle che aveva sua sorella alla sua età. In questo periodo infatti, alla sera,quando si avvicina l’ora di andare a letto, inizia a controllare l’assoluta chiusura di tutte le finestre di casa, le gira tutte una per una e verifica che siano chiuse sia le interne che le tapparelle esterne. Verifica la porta e si assicura chiedendo a noi che sia chiusa in modo corretto.-In questo periodo, inoltre, ha dei risvegli notturni nei quali chiama la mamma. Alla nostra richiesta di spiegazioni risponde che fa brutti sogni che lo spaventano. non siamo preoccupati di ciò e lo consideriamo una normale fase della vita. Ciò che cerchiamo di fare però è di non parlare davanti a lui di furti o rapimenti; In genere non lo facciamo assistere a telegiornali o programmi simili. altro tipo di paura è forse quella che ha dell’acqua, infatti è molto cauto nell’immergersi dove non tocca (piscina o mare), ma lasciandogli il tempo che richiede acquisisce sufficiente confidenza”

PAURA, CORAGGIO , INCOSCIENZA o TEMERARIETA’?

Paùra: stato d'animo, costituito da inquietudine e grave turbamento, che si prova al pensiero o alla presenza di un pericolo; timore, preoccupazione Incosciènza: l'essere incosciente Incosciènte : privo di coscienza; che agisce senza coscienza;persona sventata, inconsapevole priva di senso di responsabilità Coràggio:forza d'animo nell'affrontare il pericolo o nell'avviare difficili imprese; impudenza; [interiezione impropria] esortazione a non perdersi d'animo Temerario: si dice di persona che si espone al pericoli senza riflettere, alla cieca; avventato, non ponderato

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Esternalizzazione materne comunali …

costituzione di una fondazione che

gestirà alcune scuole per il Comune? Vista la poca partecipazione a questa parte del questionario c’è da chiedersi se sia stata una scelta giusta inserirlo nel giornalino. Chi ha partecipato ha dato risposte che evidenziano la difficoltà a capire come stiano le cose . Visto che manca un po’ in contradditorio e sono pochissimi gli interventi mi prendo la briga di fare “l’avvocato del diavolo”. Forse l’argomento non interessa abbastanza. Che ci sia della crisi è indubbio, che il Comune sia in crisi in quanto a soldi altrettanto. Che si trovi in difficoltà nell’andare a caccia di soluzioni si sapeva … quali saranno poi le soluzioni è ancora tutto in fieri. QUINDI? Quindi chi volesse saperne di più sullo “stato dell’arte” può andarsi a leggere il verbale del l’incontro di Coordinamento dei Consigli dei Genitori avvenuto in data 4 aprile 2012 e che al più presto troverete o forse trovate già in bacheca.

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Raccolta foglie Come tutti abbiamo visto dalle foto esposte all’ingresso la giornata della raccolta delle foglie ha portato buoni frutti. I commenti di chi vi ha partecipato concordano nella loro positività e chi non lo ha fatto talvolta vi ha rinunciato con rammarico. Ecco io commenti che sono pervenuti al giornalino da parte di alcuni genitori: “Non ho partecipato ma penso che sia stato fatto un grande lavoro da parte dei genitori che hanno pulito il giardino, a cui rivolgo il mio grazie” “È stata una giornata bellissima. Io ho portato entrambi i bimbi che si sono divertiti tanto, aiutando, a loro modo, nella raccolta” “Nata da una situazione di necessità, la difficoltà del Comune di provvedere alla pulizia ed alla manutenzione dei giardini delle scuole, le giornate di raccolta foglie si sono rivelate una bella occasione di partecipazione alla vita della scuola. Abituati a dare per scontato che gli ambienti in cui portiamo ogni giorno i nostri bambini siano curati e accoglienti, abbiamo avuto modo di contribuire in prima persona a renderli tali. Seppur con qualche intoppo organizzativo (la carenza di strumenti adeguati, la mancanza di contenitori abbastanza capienti per raccogliere tutte le foglie, etc.), entrambe le giornate sono andate bene, grazie alla partecipazione di un gruppo abbastanza numeroso di genitori, supportati da bambini...più o meno collaborativi!! Personalmente credo che sia una buona messa in pratica del principio per cui bisogna

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Ed ecco quelli di alcuni bambini: Luca: Sono venuto a spazzare le foglie con la mamma. Io e Marcello abbiamo giocato a calcio e c'era anche suo fratello. Io non ho usato il rastrello perché mi serviva piccolo e a casa mia non c'era. Sara: La mamma stava raccogliendo le foglie e io l'ho un pò aiutata. Ho raccolto le foglie con il rastrello grande, non era pesante. La scuola era chiusa, ma da una parte era aperta, dove c'erano gli armadietti e per fare la pipì. Mi è piaciuto raccogliere le foglie. Abbiamo raccolto tanti sacchi pieni di foglie. La mamma aveva portato questo qua (thermos) con il the caldo. Marcello: Ero venuto a mangiare e a raccogliere le foglie. Sono venuto con mio fratello, la mia mamma e il mio papà. Iacopo non le ha raccolte e neanche io. Le ha raccolte il mio papà e anche gli altri genitori, con le mani e il rastrello. E' bello venire a scuola quando è chiusa perché non si fa l'appello, perché mi stanco troppo! Mi sono divertito un mondo perché c'erano un sacco di cose da mangiare e poi era all'asilo anche senza le maestre.

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L'angolo dei golosi. Hai una ricetta per una torta dolce o salata

con cui "non si sbaglia mai"? Scrivila e magari fai una foto del

risultato ed inviacela!

Un classico! TORTA DI MELE di Claudio (papà di Pietro - sezione 3 anni)

Ingredienti: 600 gr di mele, un vasetto di yogurt agli agrumi, 3 uova, 130 gr di zucchero di canna, 70 gr di burro (ammorbidito, ma non fuso), 150 gr di farina, 50 gr di mandorle tagliate a lamelle, una bustina di lievito, scorza grattugiata di limone, zucchero a velo. Sbucciare e tagliare le mele a fette non troppo sottili. Foderare lo stampo con carta da forno. Mescolare tutti gli ingredienti, eccetto lo zucchero a velo, e lavorare l'impasto fino a quando diventa morbido. Versare il composto nella teglia e infornare a 180 gradi (non ventilato!) per 40 minuti (il tempo può variare da forno a forno). Versare la torta su un piatto da portata e servire dopo averla cosparsa di zucchero a velo. Una ricetta facile e veloce, dal successo assicurato! Qualcuno ha potuto assaggiarla all'ultima giornata di raccolta foglie.

TORTA MARS Ingredienti:7 barrete mars,180 gr burro,1 cucchiaio di cacao zuccherato,1/2 scatola di riso soffiato. Procedimento:sciogliere a fuoco lentissimo,oppure a bagnomaria,il burro e inserire il cacao,unire i mars tagliati a pezzetti,e mescolare continuamente finchè saranno ben sciolti. Poi unire il riso soffiato.Amalgamare molto bene.Togliere dal fuoco e versare il composto in uno stampo da dolci rivestito di carta forno,sulla quale avremo steso una manciata di sartie.Livellare bene,fare raffreddare e capovolgere.Servire tagliandola a quadrati.Buon appetito!

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Domeniche (e sabati) all’aria aperta Si può andare al mare anche senza fare il bagno e stupirsi di quello che può volare e quanto in alto: http://www.festivalinternazionaleaquilone.com Qualcosa da fare lo trovi anche se hai solo poche ore per giocare a fare il turista a due passi da casa: http://www.modenatoday.it per chi ama le due ruote e l’idea di partire alla mattine e tornatre alla sera magari facendo un picnic a metà strada: http://www.piste-ciclabili.com/provincia-modena www.modenabimbi.it, il portale delle famiglie di Modena e provincia, qui trovi eventi, risorse, strutture a misura di bambino (Anche su facebook ) http://www.parcodeltapo.it/ per festival del birdwatching e gite in barcone o in bicicletta

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eeee----mail: [email protected]: [email protected]: [email protected]: [email protected] Via Mar Tirreno, 180 Via Mar Tirreno, 180 Via Mar Tirreno, 180 Via Mar Tirreno, 180 ————Tel. 059 251405Tel. 059 251405Tel. 059 251405Tel. 059 251405


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