+ All Categories
Home > Documents > Novaresi a Novara #2

Novaresi a Novara #2

Date post: 25-Mar-2016
Category:
Upload: froglab
View: 227 times
Download: 3 times
Share this document with a friend
Description:
Novaresi a Novara #2
21
NOVARA edizione #2 | aprile 2012
Transcript
Page 1: Novaresi a Novara #2

NOVARAedizione #2 | aprile 2012

Page 2: Novaresi a Novara #2

La redazione di NaN svela le dieci foto chefino all’ultimo si sono contese la vittoria del“premio della giuria”

I commenti alle foto alle pagine 20 e 21

esto mese in copertina la fotografia

vincitrice del Primo Contest Obieivo

Novara. Ecco la motivazione della vit-

toria:

Iliaria Pignatelli è la vincitrice delPrimo Contest Fotografico "Obiet-tivo Novara" - premio della giu-ria! La sua foto ci ha colpitiperè è stata l'unica fra le parte-cipanti a raccontarci del Biscotinodi Novara. Il Biscoino di Novaraè a tui gli effei un simbolodella nostra cià, al pari dellaCupola, ma in fin dei conti moltopiù conosciuto. Voltare le spallealla Cupola e sbirciare nei piccolivicoli del centro come questo eospita i famosi biscoi alla ri-cerca degli ALTRI simboli nova-resi. Ilaria ci è riuscita ed è perquesto e l'abbiamo scelta comevincitrice.

Ecco la foto vincitrice del premio “mi piace” per il Primo Contest Fo-

tografico Obieivo Novara. L’autore della foto, il Gile, a cui vanno i

nostri complimenti, è molto geloso e ci tiene a precisare che appar-

tiene alla raccolta delle foto più belle mai scaate nella sua vita. Dalla

redazione di NaN i più vivi complimenti

OBIETTIVONOVARA

CONTEST

Page 3: Novaresi a Novara #2

NOVARAedizione #2 | aprile 2012

CAMPIONATI DI KENDO pag. 4

FRAMMENTI DIVISIONI FEMMINILI pag. 5

VINCENT VAN GOGH pag. 6

CONTROCORRENTE pag. 7

LA RISERIA pag. 8

UN GIORNO A SANT’AGABIO pag. 10

RINGHIERE AL CURRY pag. 12

MARTA CHIAVARI, LA QUINTA MAFIA pag. 13

ZALGREBELSKY RICORDA OSCAR LUIGI SCALFARO pag. 14

MARINA TERRAGNI, UN GIOCO DA RAGAZZE pag. 15

SVEVA CASATI MODIGNAGNI, UN AMORE DI MARITO pag. 16

XX GIORNATA DI PRIMVAVERA DEL FAI pag. 17

INSIEME PER DECIDERE, BILANCIO 2012 pag. 18

sommario

vittoriagorla

AlessandroBinotti

Non stiamo cercando pro-

fessionisti della penna,

stiamo cercando persone

come noi che abbiano a

cuore la cià e le sue ini-

ziative, che siano disposti

a collaborare con noi in

questo progeo.

Se pensi di poterci aiu-

tare, o anche solo per

qualche informazione in

più, contaaci inviando

una email a: novaresiano-

[email protected]

ValeriaPrevitera

FrancescaCorsico

Piccolino-NEXUS-

Page 4: Novaresi a Novara #2

Il kendo, ovvero il “cammino dellaspada”: un'antica arte marziale prove-niente dal lontano oriente, faa di com-plessi rituali e dura disciplina fisica ementale, sceglie come palcoscenico peri campionati nazionali il palazzeo DalLago di viale Kennedy, in aesa delgrande evento di maggio del mondiale,che si svolgerà allo Sporting Village.Sono decine gli atleti italiani che, indos-sato il bogu, l'armatura rituale, e impu-gnato lo shinai, ovvero la spada dibambù che ha sostituito l'affilata katana(la tipica spada giapponese), si sono sfi-dati sui tre dojo allestiti sul parquetdella palestra sabato 3 e domenica 4marzo.Il kendo è uno sport complesso, fao diagonismo e di armonia: gli atleti, i ken-doka, si sfidano su un campo quadrato,osservati da tre giudici, i quali hanno ilcompito non solo di controllare l'asse-gnazione del punto (ippon), ma anche diverificare che i due contendenti seguanola filosofia ki-ken-tai-icchi. Mente,spada e corpo devono essere un tut-t'uno: il punto viene assegnato solo seviene espresso anche ki, lo spirito, soola forma del grido che prende il nome dikiai.

Campionati di kendoA novara i campionati nazionali di kendo

4

Lo sport è affascinante tanto quanto ar-ticolato: non è facile, da profani, com-prendere appieno il cammino degliatleti impegnati nella competizione,fao di sacrifici e di un percorso spiri-tuale che impegna corpo e mente. Ci li-mitiamo in questa sede a segnalare agliinteressati allo sport i corsi che si ten-gono presso il palazzeo di viale Ken-nedy ad opera del maestro GianfrancoLeonardi, contaabile tramite l'[email protected]. Speriamoa maggio di potervi dare nuove notiziee informazioni su questa disciplina, inconcomitanza con lo svolgimento deicampionati mondiali.

Page 5: Novaresi a Novara #2

Sabato 10 marzo si è aperta presso laBarriera Albertina la mostra fotograficaFrammenti DiVisioni Femminili, espo-sizione organizzata dall'associazioneculturale Nexus che ha dato la possibi-lità a due giovani ma già affermate fo-tografe novaresi di esporre i proprilavori: Diana Debord e Marta Colli, puravendo un'impostazione profonda-mente diversa nell'approccio allo scao,hanno dato vita a un interessante con-trasto di onirico e materiale, giocatosullopposizione tra un ritrao fotogra-fico profondamente irreale e una vera epropria installazione che prevede l'inte-razione col pubblico.Marta Colli, che vive e lavora a Londraoccupandosi di fotografia di moda e stil-llife, presenta un lavoro intitolato SiteSpecific, in cui due ritrai di modelle,uniti tra di loro da un nastro rosso, sonocircondati da piccole riproduzioni discai di vita londinese: immagini cau-rate per strada, oggei comuni e voltiche il pubblico, in particolar modo fem-minile, è invitato a sostituire con pro-prie fotografie.Diana Debord espone invece alcuni la-vori dagli Ophelia's Dreams, una seriedi autoritrai ispirati alla figura del tea-

frammenti divisioni femminilila mostra fotografica della associazione culturale Nexus

5

tro shakespeariano in cui l'acqua costi-tuisce, oltre alla figura femminile, l'ele-mento principe della composizione. Lasensazione che se ne ricava è quella diun universo sospeso tra realtà e imma-ginazione, dove il sogno permea forte-mente l'ambiente, così come l'etereafigura di Diana/Ofelia.All'inaugurazione, oltre ai ragazzi del-l'associazione Nexus, con cui speriamodi poter inaugurare una serie di colla-borazioni, presenzia, in rappresentanzadel Comune e in qualità di donna dasempre impegnata nel seore della cul-tura, l'assessore Paola Turchelli, che hapiù volte soolineato la necessità di in-vestire su aività come Frammenti Di-Visioni, specialmente se promosse dagiovani, che, ha dichiarato, «non sonosolo il nostro futuro, ma anche il nostropresente».

Page 6: Novaresi a Novara #2

Un uomo corre in una campagna asso-lata, ha con sé tele da piore ed un ca-valleo ripiegato. Cerca qualcosa oqualcuno. Ecco, ha trovato. Un cappellocontadino di paglia protegge il Pioreche risponde appena alle domande e siallontana, scontroso.E’ una breve sequenza del corto di AkiraKurosawa, dal titolo “Corvi”, che stascorrendo sul maxischermo montato nelPalazzo dei Vescovi nella Sala, unavolta, chiamata “della Maddalena” (oral’affresco è collocato all’ingresso) in at-tesa che il numerosissimo pubblico siaccomodi per l’incontro con Roberto Fi-lippei, docente di leere a Venezia e diiconologia e iconografia cristiana al-l’Università Europea di Roma.Corvi, cappello di paglia, campagna as-solata conducono ad un unico “tesoro”:Vincent Van Gogh.Il 16 marzo il Progeo Passio ha presen-tato alla ciadinanza i 15 doppi pannellidi grandi dimensioni, che supportano leriproduzioni di alcune famosissimeopere dell’Artista olandese, collocatiall’interno dello scenografico PalazzoVescovile (che merita di suo una visita).E’ una mostra itinerante che da anni,“dalla scuola materna alla secondaria,dalle aule universitarie alle serate of-

vincent van goghVincent van gogh, un grande fuoco nel cuore

6

vittoriagorla

ferte a tui”, porta ovunque la sorpresa.A meravigliare non è tanto l’impao vi-sivo ed interiore che le opere suscitanoquanto “ i folgoranti aforismi e analiticiesempi di auto esegesi cromografica ce-lati tra le pieghe delle 874 leere di Vin-cent”.Ed è proprio su quelle sofferte parole,ben 850.000 in totale, che è costruito ilpercorso che Roberto Filippei ha trac-ciato per accompagnarci verso un VanGogh, forse meno noto, ma essenzialeper comprendere meglio l’Artista.Parole parlate con affabilità arguzia fa-miliarità, parole lee e soolineate tea-tralmente, immagini d’arte proieate inun deaglio taile hanno affascinato ipresenti, tra i quali moltissimi giovani.Il Comitato per il Progeo Passio e l’As-sociazione di volontariato Nexus hannocurato nei minimi particolari l’organiz-zazione dell’incontro e gli applausi afine serata erano anche per i loro com-ponenti.

Page 7: Novaresi a Novara #2

Varco il portone di Palazzo Naa Isolae mi lascio alle spalle l’affollato pome-riggio novarese. Salgo lentamente lascalinata impregnata di Storia; leggo latarga in oone che ricorda le parolepronunciate il 26 aprile 1945 da PieroFornara “io, baezzato dall’acqua dellacunea assumo oggi la carica di prefeodi Novara”; ed entro nel Saloned’Onore.Bambole e cartoline romantiche accol-gono i visitatori: forse siamo ritornatialla Belle Epoque per un the o per ungran ballo..Aleggia uno strano pungente odore,avrebbe creato maggior atmosfera unlieve sentore di “Violea di Parma”.Seguo il percorso, gentilmente indica-tomi, ed osservo incuriosita e anche di-vertita le cartoline della collezione diSandra Bazzano. La scelta espositiva èemblematica di un’epoca in cui la car-tolina costituiva il modo più immediatoper comunicare i sentimenti. Esistevaun linguaggio segreto non soltanto delsoggeo, ma anche del francobollo chepoteva nascondere messaggi amorosimolto personali e scrii in caraeri mi-nuscoli. In Francia si augurava la finedel nubilato alle “aempate” venticin-quenni non ancora accasate, inviandoloro cartoline apposite nel giorno di S.Caterina. Altreanto godibili e raffinatequelle con fiori e ricami o le antenatedel pop-up oppure le altre raffigurantiritrai femminili languidi o maliziosa-mente osè.L’ultima bacheca contiene una piccolarassegna di “Saluti da Novara”, vedutepanoramiche di una cià suggestiva.Alcuni manichini, collocati tra le vetri-nee, vestono affascinanti abiti da serao da passeggio del primo ‘900.Appartengono alla collezione della pa-

ControcorrentePresso il prefetto la collezione di bambole e cartoline

ci portano indietro nel tempo

7

vittoriagorla

drona di casa, Caterina Lamanna Ame-lio, unitamente ad un notevole numerodi bambole antiche che raccontano lasua passione “ per questi balocchi ormaidesueti e tuavia, proprio per la loro as-soluta inaualità, ancor più capaci digrande fascinazione “.L’ampio tavolo al centro del salone èleeralmente ricoperto da bambole edaccessori, fabbricati da noti artigiani diFrancia, Germania e Italia.Legno, cartapesta,biscuit, panno lencisono i materiali che nel tempo furonousati per costruire il giocaolo più an-tico che sin dai tempi degli Egizi costituìil tipico passatempo femminile, prope-deutico alla maternità e cura dellaprole.elle esposte sono indicative diuno stile di vita alto. Non riesco ad im-maginare come si potesse giocare conuna di esse: incutono una certa sogge-zione, tue pizzi, merlei e l’espres-sione sussiegosa. Forse la loro funzioneera quella di rimanere ben composte inuna vetrina o sedute nel mezzo di unleone matrimoniale. Soile e ben ce-lato messaggio per l’inconsapevole fan-ciullea?Personalmente ho apprezzato la rasse-gna da un punto di vista “storico-arti-gianale” per la maestria necessaria allariproduzione perfea, in taglia XXS,dell’abbigliamento adulto.Sarà perché non ho mai amato giocarci,sarà perché ero troppo curiosa di sco-prire l’origine del loro pianto, se le ri-voltavo, e perciò le esaminavochirurgicamente.. fao sta che ho con-servato soltanto la mia bambola Trudidalle tre facce. Non piangeva davvero,quindi s’è salvata dal mio infantile sadi-smo.

Page 8: Novaresi a Novara #2

esto è il primo articolo di una collabo-razione tra Novaresi a Novara e Alessan-dro Binoi, responsabile del centroculturale "La Riseria" a Novara. Siamocontenti di iniziare questo spazio comescambio di idee ed informazioni con unluogo del Novarese e da anni si muovesul territorio. Ci auguriamo di collabo-rare a lungo con Alessandro, come ci au-guriamo di trovare quale nuovocollaboratore.

Si è conclusa domenica 25 marzo l’at-tesa mostra di fotografia e videopro-grammi FOTOBOX promossa, concadenza biennale, dal centro La Riseriadi via Conti di Biandrate.Numerosi anche in questa sesta edi-zione, gli appassionati di fotografia chenon hanno voluto mancare all’impor-tante appuntamento che pone al centrodell’aenzione un mezzo espressivosempre più presente nella nostra societàe sempre più amato dalle giovani gene-razioni.Numerose e varie anche le proposte e itemi affrontati dai ventidue autori pre-senti in rassegna con un ampio pano-rama di opere tra cui si fanno notare lebellissime interpretazioni paesaggisti-che o urbane dei novaresi LeonardoArca, con due originali fotocollages delLago Agaro e della Cascata Fermona,Claudio Arsizio con una romantica Ve-nezia, Pietro Cirillo impegnato in una

La riseriaAlessandro Binotti, responsabile del centro culturale “la Riseria”

ci racconta dell’edizione 2012 di Fotobox

8

AlessandroBinotti

rivisitazione particolarmente coloratadella nostra campagna, Zidi Danilowicimmerso in una Novara dal sapore me-tafisico ed ancora Pietro Zanaria conuna panoramica filmica del lago Colbri-col, per giungere a Franco Tagliarei,Lorea Tomatis e Alessandro Malan-chini impegnati nel rendere le atmo-sfere gelide del recente inverno cuifanno da contrappunto gli scai docu-mentari di Giorgio Vanzini nelle cantinedi Casa Bossi e di Andrea Peroi diLuino che propone immagini di antichiaffreschi devozionali, quelli naturalisticidel giovanissimo Alberto Giè e le sedu-centi riprese sequenziali di due albe adoltre 2300 metri di quota sulle nostreAlpi del Valdostano Elso Jaqemod. Benrappresentato anche l’aspeo di ricercacon una serie di opere speculari di An-tonio Rinaldi di Carpignano, le sedu-centi fisicità di Alvaro Simonelli diGalliate, le immagini vagamenteastrae di Laura Monaco di Maccagno,le misteriose sovrapposizioni reportagi-stiche di Fiorenzo Bordin, lo studio disapore piorico su fiamme e luci diEnzo Mainini, le indagini onirico-con-ceuali di Sonia Lamia di Luino e diElena Gallazzi, anch’essa di Luino, cheriprendendo l’impianto tipicamente pit-torico del “triico” propone tre imma-gini consecutive di un unico soggeocostituito da un gabbiano inteso comerappresentazione reale, da una foglia

Page 9: Novaresi a Novara #2

9

che ne duplica l’aspeo, quale somi-glianza mimetica e di un graffito intesocome interpretazione soggeiva perconcludere con l’opera particolarmenteapprezzata ed ammirata proposta, conun lavoro di coppia, dagli artisti MarioBrugo di Caltignaga e Rosa Elena Or-sina di Vaprio d’Agogna in cui la foto-grafa, riprendendo una pratica giàsperimentata in precedenti lavori, im-persona tre personaggi di quadri rina-scimentali ai quali vengono sostituti glioggei tipici e simbolici dell’originalecon altreanti oggei contemporanei:un cellulare al posto della lira in un di-pinto del Carracci, una borsa al postodell’ermellino del dipinto di Leonardo euna boccea di profumo al posto delcontenitore degli unguenti della Mad-dalena dipinta dallo Scapi; il tuo com-pletato da un video in cui le manidell’artista Mario Brugo “mimano” igesti del suonare, accarezzare, purifi-care secondo il conceo che vede iltempo trascorrere mutando le cose e lemani (come simbolo di possesso) che neripropongono inalterati i gesti.

Page 10: Novaresi a Novara #2

Basta un’ora per innamorarsi di San-t’Agabio. Sei binari separano i giardi-nei di Piazza Garibaldi dai muriinvisibili del Leonardo da Vinci. Sei bi-nari possono bastare per scoprire unasocietà che cambia. Basta fermarsi. Os-servare le signore con le facce truccatee liate che tornano da Milano. Bastaguardare le nigeriane che arrivano daTorino con le loro borse e le buffe par-rucche. Basta sentire le voci degli stu-denti che rimbombano soo letraversine. Spavaldi, indossano la tra-colla per un altro giorno di scuola, men-tre mendicanti invisibili chiedono soldie vengono derisi. Solo sei binari sepa-rano il “Bronx”, il “quartiere gheo” dalcentro storico di Novara.Sant’ Agabio, 12.877 abitanti.Sant’agabio 3.274 extracomunitari.S. Agabio la Novara multietnica, unMondo in 37 nazioni.S. Agabio, il secondo vescovo dopoGaudenzio.S. Agabio, la contraddizione di Novara.S’ Agabio, una profezia che si autoav-vera. Costante e ignara di se stessa.Il passaggio a livello è chiuso. Aspeopassare l’ultimo merci. Slego la bici-clea. Il sellino è ancora bagnato dal-l’umidità del maino. La lascio semprelì, appoggiata al container, tra carcassedi catene e ferraglia. Pedalo. Al dopola-voro, i ferrovieri gustano il primo caffèe parlano un dialeo che non conosco.

un giorno a sant’agabio

Riceviamo da Valeria Privitera questa riflessione delfiglio Giuseppe Passalacqua. Ci auguriamo sia di sti-molo per comprendere meglio questa nostra città,

nelle sue diversità e molteplici sfaccettature. Un graziesentito ai nostri due nuovi amici.

10

ValeriaPrevitera

Pedalo. Supero la zona del boscheo eil polo chimico intorno allaMontecatini. La ferrovia sembra lon-tana. I magazzini arabi sono già aperti,la spazzatura è già ammucchiata da-vanti al negozio di Hasserar, il primo ke-babbaro della zona. Alcuni bambinisorridono sulle loro Bmx, tra polvere efumo. Nel giardineo i soliti anziani, colturbante, la magliea bianca e i panta-loni di lino. Mi guardano stupiti e misento straniero. Arrivo in Corso Trieste,una lunga arteria che si propaga in unsistema infeo, la pancia di questo in-ferno-paradiso. L’aria fredda entra neimiei polmoni insieme al puzzo di piscioe a quello del curry. Le narici vanno inparanoia. Il traffico è intenso e il freddonon fa respirare. Come ogni maina, sa-luto Nadil il barbiere arabo al numero33. E’ sempre fuori il suo negozio, passail tempo a contare le macchine. Dentroil locale alcuni ragazzi guardano entu-siasti la Coppa d’Africa. La strada si al-larga, mi faccio ingoiare. Arrivo davantialla scuola Rigutini e leggo su una la-pide i nomi dipartigiani sconosciuti. Sento ancora glioperai della Tosi, dell’Olcese e delquinto magazzinogridare dai recinti. Vedo ancora lepiazze gremite, mentre Pajea e Jaco-mei infurianocontro i nazifascisti. E’ intervallo. Bam-bini marocchini, tunisini, kosovari, se-

Page 11: Novaresi a Novara #2

1 1

negalesi, italiani sono in festa. Le lorovoci, si mischiano a quelle dei figli deglioperai meridionali, venuti qui neglianni ’60. I richiami dei loro maestrihanno lo stesso tono di Don Ponzeo,un prete operaio molto amato in questazona.Riprendo a pedalare, cerco di distrarmidal freddo con la musica del mio iPod.Costeggio il campo dell’Olimpia e mifermo a guardare nostalgico: l’Olimpiaera famosa perché i suoi giocatori nonsipassavano mai la palla, eppure vince-vano. Ora, sul campo, vedo senegalesi eitaliani giocare insieme, scambiarsi diruolo e fare assist da manuale.Proseguo tra gli aici popolari di ViaCasorati e di Via Morazzone, mentrealla mente tornano altri ricordi: sono iracconti di mio padre, che a Sant’Aga-bio ha insegnato per 25 anni. Di cosequi nel quartiere ne ha viste e sentitetante. ando tornava a casa ci raccon-tava dei suoi studenti, della droga, dellerisse, delle famiglie storiche, del climadi paura che regnava negli anni ’90, lafase della deindustrializzazione. Oravedo villee a schiera, palazzoni, e con-domini residenziali. Via Casorati haun’altra forma e un’altra storia da rac-contare.Mi fermo. Ho bisogno di un caffè. Entroin un bar arabo in Via della Rioa.Avete mai notato le pareti dei bar? Na-scondono la cultura e l’antropologia diun territorio. In questo bar, la fotodell’aaccante Rubini convive conquella di Maomeoe quella del padrone ormai defunto,mentre le melodie di Mustafa Sandal sidiffondono per le sale. I simboli e ilsenso di appartenenza nascono ancheda qui, per poi crescere e si diffondersinelle

nuove generazioni, lente e graduali.Pago il mio caffè ed esco per dirigermiverso la piazza del mercato, tra il Ter-doppio e il benzinaio, il cuore di San-t’Agabio. Indiani, pakistani, cinesi,coreani, senegalesi, ucraini, albanesiscambiano entusiasti le loro preziosemerci. Un vivaio di colori e dialei,dove le arance siciliane si mescolano aipomodori spagnoli, le lunghe melan-zane di Catania con le verze coltivate aVignale. E ancora, la carne di manzocon quella equina e con gli agnelli diRabat. Tuisembrano recitare i vecchi rituali delcommercio, come in grande teatro. Poile facce. Facce come quella di Hassan,l’egiziano: gli occhi spiritati, le lungherughe curve, gli zigomi scavati, la barbaincolta e brizzolata. Sul tavolo della ma-celleria, la testa di un toro, ancora conle corna. Non c’è sangue, solo muscoli eossa. E’ impressionante vedere le brac-cia di quel vecchio smembrare il muso,la fronte e la bocca del povero animale.Dall’altra parte, i commercianti pachi-stani e quelli marocchini offrono vestitiin seta a metà prezzo.Mi perdo a Sant’Agabio e mi accorgo dinon conoscere la mia cià. Mi sentocome uno di quei personaggi di SpikeLee che parlano di razzismo e solitu-dine.Come un uomo sulla terra, pedalo.Pedalo e penso che la politica sia "cono-scere il mondo".Pedalo e per un aimo dimentico.Dimentico Joy, la prostituta nigerianatrovata morta nell'Agogna.Dimentico tuo l’abbaiare contro l'usodel burqa e del niqab a Novara.Dimentico le manifestazioni di MassimoGiordano, Roberto Cota e Davide Boninel 2007.

Page 12: Novaresi a Novara #2

In un giorno di targhe alterne camminodall’estrema periferia sud-est verso ilcentro. Il pomeriggio è libero da nubi elo sguardo si alza verso i piani dellecase. Superato il canale Sella, alla miasinistra si elevano i caseggiati del primo‘900 le cui facciate sono nel complessoben tenute. Mi sorprende la varietàdello stile dei balconi e ancor di piùdelle ringhiere.Esse sono in ferro bauto, dai disegniricercati eleganti ricchi di volute; altrericordano il Liberty floreale; altre con-tornano movimentati balconcini; una èrigidamente delineata dalle palmeeche richiamano l’antica cancellata, oraal Cimitero.Mi accorgo di aver rallentato il passo inun trao di strada abitato da negozi eprofumi di cucina etnica e dentro di mesorrido. Penso a quelle ringhiere cheper quasi un secolo hanno assorbito ef-fluvi di paniscia e minestrone mentreora si ritrovano ad essere avvolte daodori speziati che evocano civiltà lon-tane. Compaiono ai balconi gli antichiinquilini, si appoggiano alle balaustreed annusano curiosi; chi storce il naso,chi si chiude in casa, chi vorrebbe sa-perne di più e osa informarsi sugl’ingre-dienti che sanno sprigionare la novità.S’intrecciano dialoghi, si scoprono abi-tudini simili, si assaggiano sapori dolcio aggressivi.Ci si conosce, insomma, araverso il bi-

ringhiere al curryVincent van gogh, un grande fuoco nel cuore

12

vittoriagorla

sogno essenziale del cibo.Le figurine ritagliate nella carta neradell’immaginario si mescolano conquelle vere ed auali delle donne con ilvelo che tengono per mano i loro bam-bini sorridenti od imbronciati come inostri. Incrocio sguardi di gazzella e av-verto il profumo di sandalo che impedi-sce di dimenticare le origini lontane.Intanto arrivo in centro.Abitazioni signorili, palazzi nobiliari,ringhiere e cancelli dell’alto artigianatodei secoli passati del Novarese quandoi fabbri ferrai, novelli Vulcano, lavora-vano pensando alla bellezza e alla leg-giadria che fuoco e martello avrebberosuscitato dal materiale grezzo.ali erano i nomi dei vecchi artigiani?Dov’erano le loro fucine?Io ricordo nella mia infanzia il fabbro,nei pressi della chiesa della Bicocca: for-giava ferri per i cavalli e cerchioni perle ruote dei carrei. A me incuriosivaed intimoriva quell’uomo bruciacchiatoe coraggioso che maneggiava con de-strezza il ferro incandescente baen-dolo sull’incudine e lanciando aornoscintille luccicanti.Un’arte, quella del ferro bauto, dalleradici ataviche a Novara, se si control-lano i cognomi di…ferrea derivazioneche occupano pagine e pagine di quelle“Bianche”.

Page 13: Novaresi a Novara #2

Chi pensa che la mafia sia un fenomenoche solo marginalmente riesca a coin-volgere il nord commee un grave er-rore di valutazione: la malavita colpiscecon più forza laddove si viene in con-tao con grandi quantità di denaro,senza distinzioni geografiche. Immagi-nare un nord immune a questo tipo diinfluenze significa ignorare la costantepresenza di un pericolo e soovalutarnel'impao sul territorio, significa chiu-dere gli occhi davanti alla realtà deifai, nell'illusione di vivere uno statusdi superiorità rispeo alle zone dove,forse, ma non è sempre deo, la pre-senza del crimine organizzato è più esi-bita.Il nord di Milano, la capitale industrialed'Italia, del Veneto lavoratore, delle fab-briche torinesi e genovesi è in realtà illuogo dove vive e prolifica la cosiddea“quinta mafia”, quella che raccoglie alsuo interno cosa nostra, 'ndrangheta,camorra e sacra corona unita, che sispartiscono un territorio dai confini li-quidi e indeterminati, ma che, certa-mente, influiscono pesantementesull'economia e sulla politica locali.E' proprio questo informe mostro poli-cefalo a costituire l'oggeo del libro-in-chiesta La quinta mafia, di MartaChiavari, giornalista già autrice di inte-ressanti video-inchieste su Exit (La7). Ilvolume, presentato sabato 3 marzopresso il Piccolo Coccia, è un inquie-

la quinta mafiamarta chiavari

La giovane Marta chiavari sul tema sensibile dellemafie al nord

13

tante resoconto dell'esistenza e dell'ot-timo stato di salute di cui gode questacriminalità strisciante, che prende vitanell'hinterland milanese per poi diffon-dersi a macchia d'olio in tuo il seen-trione, coinvolgendo indistintamenteimprenditori e camorristi, ingegneri enuove leve dei clan calabresi, secondomodalità che vogliono la criminalità or-ganizzata sempre più streamente con-nessa a banche, politici, istituzioni.La quinta mafia è edito da Ponte alleGrazie ed è disponibile in edizione car-tacea a 14 Euro o in ebook a 9.99 Euro.

Page 14: Novaresi a Novara #2

A un anno dalla scomparsa, GustavoZagrebelsky, figura di spicco del dirioitaliano, docente, presso la Facoltà diGiurisprudenza di Torino, collaboratoredi diversi quotidiani nazionali nonchèpresidente della Corte Costituzionalenel 2004, ricorda la figura del PresidenteOscar Luigi Scalfaro. L'incontro, tenu-tosi presso la Sala Borsa lunedì 5 marzo,ha visto la partecipazione della segreta-ria provinciale del PD Elena Ferrara, delsindaco Andrea Ballarè, di GianfrancoMorgano, segretario regionale del Par-tito Democratico e di Paolo Caaneo,da sempre figura di spunto della politicanovarese, nonchè nipote dell'EmeritoPresidente Scalfaro.«L'evento – ha affermato Ferrari – nonvuole essere semplicemente un omag-gio formale, ma bensì il ricordo di ungrande novarese, che ha prima dedicatola sua vita alla fondazione dell'Italia re-pubblicana, per poi diventare un'iconadella difesa della Costituzione».Il segretario Morgano, in un successivointervento, ha voluto soolineare conforza l'importanza dell'iniziativa, sia infunzione di ricordo che di ripresa delpercorso di chi ha svolto un ruolo im-portante nell'aver accompagnato la na-scita e la formazione del Pd, purrimandendo svincolato, dopo lo sciogli-mento della Democrazia Cristiana, daqualsiasi legame partitico. «Di Scalfaro– ricorda Morgano – ricordo il nostroprimo incontro, durante la campagnaeleorale del 1992. Già allora si dimo-strò disponibile e, anzi, aperto e entu-siasta alla possibilità di collaborare coni giovani, caraeristica che ha saputomantenere fino in fondo».E' Paolo Cat-taneo a ricordare invece la particolare

Gustavo Zagrebelskyricorda scalfaro

presso la sala borsa il costituzionalista ricorda la fi-gura del Presidente Oscar Luigi Scalfaro

14

passione politica del Presidente, sooli-neando in particolar modo come, già inun libro del 1961 intitolato Conversa-zioni, avesse dato particolare rilievo allanecessità di una maggiore "coerenza po-litica". L'amore e l'interesse verso lenuove generazioni, inoltre, appare an-cora più evidente nell'ultima parte dellasua vita, quando, dopo la scadenza delmandato da Presidente della Repub-blica, si dedicò a diffondere la cono-scenza della Costituzione nelle scuole enelle università. E' ormai diventata ce-lebre la frase di chiusura di una dellesue ultime interviste, rilasciata a You-Dem [web tv del Partito Democratico,N.d.R], in cui rivolse ai giovani un acco-rato appello a non arrendersi mai.Il sindaco di Novara, Andrea Ballarèprima di lasciare la parola al vero e pro-prio ospite della serata, ha parlato diScalfaro come di «un punto di riferi-mento indissolubile, un maestro condi-viso».Gustavo Zagrebelsky ha invece ricor-dato come la figura di Oscar Luigi Scal-faro fosse «superiore ai partiti, un puntodi riferimento comune, un servitoredella Costituzione rigoroso e intransi-gente, una figura forte che, in virtù dellapropria personalità, è stato discusso eamato». Zagrebelsky ha inoltre rievo-cato il loro primo incontro, avvenutodurante un'intervista rilasciata dall'al-lora Presidente Scalfaro alla rivista Mi-cromega, colloquio avvenuto un annoprima della nomina a giudice dellaCorte Costituzionale.

Page 15: Novaresi a Novara #2

15

All'interno della rassegna Voci diDonna, è stato presentato sabato 10marzo l'ultimo libro di Marina Terragni,giornalista e blogger di fama nazionale,da sempre impegnata a dare voce al-l'universo femminile. "Un gioco da ra-gazze", questo il titolo del libro, è unsaggio di denuncia contro un modello,quello patriarcale fondato sulla figuradell'uomo, sia in quanto autoritariopater familias che come artefice unicodella politica e dell'economia del Paese.L'autrice, intervistata dalla giornalistaBarbara Bozzola, prendendo le mosse daun commento sulla recente ondata diviolenza domestica nei confronti delledonne, ha soolineato la necessità diuna maggiore presenza del sesso fem-minile all'interno della vita pubblica ita-liana, così come di un'indispensabileraggiungimento dell'indipendenza dalnucleo famigliare, al cui focolare il ge-nere femminile è stato da sempre legato. esto desiderio di indipendenza e que-sta forza di opinioni sono state espressefortemente araverso l'immagine di co-pertina di "Un gioco da ragazze", sceltae imposta personalmente dalla giorna-lista: una bambina, impegnata sì in ungioco per ragazzini, ma il cui voltoesprime una serietà e una concentra-zione che devono necessariamente di-ventare paradigma per un nuovo ruolodella donna nel mondo."Un gioco da ragazze", pubblicato daRizzoli, è disponibile in versione carta-cea al prezzo di copertina di 14 Euro oin formato e-book a 8,99 Euro.

marina terragniun gioco da ragazze

la blogger e scrittice marina terragnipresenta al piccolo coccia la sua ultima uscita

Page 16: Novaresi a Novara #2

Si è svolto domenica 18 marzo presso ilPiccolo Coccia l’incontro dei leori conla scririce Sveva Casati Modignani, inoccasione della presentazione del suoultimo romanzo “Un amore di marito”,edito da Sperling e Kupfer. L’appunta-mento, che ha visto la partecipazione diErica Bertinoi, giornalista di NovaraOggi, si è trasformato in un’occasionedi dibaito sul tema della scriura, sullemodalità con cui un autore affronta lastesura del racconto, sul suo rapportocoi personaggi, nonché su i ruoli del-l’uomo e della donna all’interno dellacoppia, laddove, talvolta, la confliua-lità, il sospeo e il tradimento lascianospazio a figure di sincera onestà e ri-speo, pur all’interno del complicatogioco di rapporti che si instaura tra dueconiugi.Il dibaito, animato dalle domande delpubblico, ha poi toccato i temi della na-scita del romanzo, dalla suo inizialeconcepimento soo forma di idea nar-rativa fino all’ao scriura vera e pro-pria: «Raccontare una storia per me ècome un gioco – ha spiegato la scrit-trice milanese – un gioco che, spesso,viene rovinato dall’ao meccanico dellastesura stessa».“Un amore di marito” è disponibilepresso le librerie al prezzo di copertinadi Euro 11,90 o in formato digitale aEuro 6,99.

un amore di maritosveva casati modignani

al piccolo coccia con sveva casati modignani e la suaultima uscita letteraria

16

Page 17: Novaresi a Novara #2

Sabato 25 e domenica 26 marzo porteaperte sulla storia di Novara: in occa-sione della XX giornata di primaveradel FAI, il Fondo Ambiente Italiano, ivolontari dell'associazione hanno con-tribuito a mantenere aperti e ad orga-nizzare visite guidate ad alcuni degliedifici-simbolo di Novara, tra cui la Ba-silica e la Cupola di San Gaudenzio,Casa Bossi, il Duomo, l'Ospedale Mag-giore e Palazzo Avogadro.L'iniziativa ha oenuto un grande suc-cesso di pubblico, tanto da vedere inbreve esaurirsi i posti disponibili per itour guidati: è sata specialmente la Cu-pola, nell'ultimo periodo soggea a la-vori di ristruurazione, ad essere,complice il bel tempo, tra le mete piùgeonate. A causa della limitatezzadegli ingressi disponibili, condizionatadalla necessità di contenere il numerodi visitatori, è stata prevista, per i primidi maggio, una nuova apertura straor-dinaria. Abbiamo già parlato su queste paginedella necessità di salvaguardare il no-stro patrimonio culturale: proprio perquesto motivo lo sforzo compiuto dainumerosi volontari del Fondo AmbienteItaliano sembra ancor più meritevole,non solo alla luce dell'impegno profusonell'iniziativa, ma anche per aver sa-puto interessare una Novara che,troppo spesso, vuoi per abitudine vuoiper non conoscenza, non si sofferma adosservare ciò che di bello la nostracià offre.

XX giornata di primavera del FAItornano le giornate di primavera del fai. una due giorni di

visite guidate ai beni culturali novaresi

17

Page 18: Novaresi a Novara #2

Sabato 31 Marzo, in una calda mainatadi inizio primavera, si è tenuto presso ilBroleo , il cuore civico della nostracià, l’incontro “Insieme per decidere”,organizzato dall’Amministrazione Co-munale a conclusione di un percorso dipartecipazione in cui si è voluto coin-volgere l’intera ciadinanza.Oggeo dell’assemblea: la presenta-zione del Bilancio 2012.Introduce il Sindaco Andrea Ballarè,che soolinea l’impegno tenuto daparte della giunta comunale nella co-struzione del bilancio 2012 con lo scopoconcreto di realizzare l’idea di comu-nità: si sperimenta un metodo aperto alcontributo di tui, incentrato su pro-gei concreti, in cui debbano esserechiari i tempi e le risorse necessarie,meendo a disposizione uno spazio peresprimere le proposte.Obieivo finale è fare in modo che No-vara diventi una cià di esempio per l’Italia e per l’Europa.Con umiltà ci si vuole porre alti obiet-tivi che in periodo di crisi e difficoltàimpongono coraggio, determinazione efantasia. Alla luce di questo progeo siè presentato il logo “No++ , Novara hubdel Nord Ovest” .Si riportano poi esempi di altre cià daprendere come modello : Pisburgh, inPensylvania (U.S.A.) polo per la ricercamedica, Torino come centro di ara-

INSIEME per decidere bilancio 2012

Francesca corsico piccolino dell’associazione culturalenexus ci racconta di questa coinvolgente iniziativa comunale

18

zione per i giovani, Pavia cià univer-sitaria capace di accogliere gli studenti,Zurigo per la qualità della vita che offreai ciadini, Linz in Austria, cià in cuipassato e modernità vanno a bracceo,polo di aività culturali innovative.Interviene il Professor Giuseppe Berta,docente associato di storia contempo-ranea presso l’Università Bocconi, Di-partimento di Analisi delle Politiche eManagement Pubblico.Il professore,accennando alle dinamichee circostanze che rendono severa e pre-occupante la prospeiva di vita degliitaliani, suggerisce in oica oimisticala sua visione di sviluppo, che deve par-tire dal territorio e dallo sviluppo locale.Non bisogna guardare solo a una pro-speiva di crescita macroeconomica na-zionale, ma il paese deve fare leva su sestesso : bisogna partire dalle specificitàdel territorio,viste come forze motrici,puntando sulle diversità intese comeelemento di vantaggio. Bisogna dunquemuovere da ciò che abbiamo.Con riferimento al territorio del NordOvest italiano, il professor Berta ricordache in questa area geografica ha presoil via nel passato la trasformazione in-dustriale economica italiana, e si sonodepositate esperienze grazie al suo si-stema di valori e competenze.Il Nord Ovest deve tornare ad essere unbacino di partenza dello sviluppo ita-

FrancescaCorsico

Piccolino-NEXUS-

Page 19: Novaresi a Novara #2

liano.Novara ha come peculiarità sia la suacollocazione geografica sull’asse To-rino-Milano, che le consente di svilup-pare sinergie con le due areemetropolitane, sia la vicinanza con l’ae-roporto di Malpensa, che favorisce lecomunicazioni .Il Nord Ovest è soggeo ad un cambia-mento continuo, per questo si deve ri-posizionare e trovare un suoricollocamento a partire da un passatodi grandi successi imprenditoriali.Bisogna pensare al nostro futuro in unquadro dinamico, e questa giornata diincontro può consentire di effeuare uncensimento delle opportunità e risorseche al momento non vengono piena-mente percepite.Le sue considerazioni sono supportatedal lavoro condoo dal centro di ricercaEntER della Bocconi sui temi dell’ im-prenditorialità, di cui è responsabile.Si è riscontrato un forte e diffuso im-pulso imprenditoriale in questa areageografica, in continuaesplorazione di nuove opportunità, no-nostante le criticità legate alle circo-stanze auali.I numerosi operatori economici del ter-ritorio, piccoli imprenditori soprauo,da quanto emerso, non sonoin possesso di un’informazione correadi tue le opportunità presenti.Prima fra tue: la risorsa conoscenza.Intervengono a conclusione della mai-nata gli assessori, ciascuno dei qualiporta una parola adespressione del proprio operato e obiet-tivi futuri, e il Prefeo Do. GiuseppeAdolfo Amelio.A partire dalle ore 14.30, all’internodelle aule del Broleo, si sono svolti i

lavori dei gruppi tematici:Sviluppo, Ambiente e mobilità, Pubblicaamministrazione, Welfare e Leisure.L’invito rivolto ai partecipanti del ta-volo Leisure (cultura, sport,turismo ecommercio) è stato quello diproporre delle tematiche da approfon-dire e da cui partire per qualificare epromuovere l’offerta di tempolibero , facendo leva sulle eccellenzedella cià.Molti i temi affrontati, in un dibaitoacceso e condiviso dalle diverse rappre-sentanze.Fra questi il problema del pendolari-smo, degli spazi destinati alle aivitàculturali, del ruolo dei giovani, deigrandi artisti locali poco noti e valoriz-zati, del rapporto fra passato, presentee futuro.Il gruppo Nexus, costituito da giovani operatori culturali, dopo il successo ot-tenuto con la mostra Frammenti Divisioni Femminili (report a pagina 5di questo numero, n.d.r.) ha propostoeventi e progei destinati ai giovanicon lo scopo di valorizzare il territorioe le nuove creatività.

Francesca Corsico PiccolinoAssociazione culturale Nexus

19

Page 20: Novaresi a Novara #2

TOP TEN

FABIANA ZANARDI

Un’idea interessante. Ci è piaciuta

tanto questa soluzione sfocata. Buono

anche il senso della composizione e il

bianco e nero così drammatico.

SIMONE SPADARO

Che forza questo scatto! Pecca forse di

una composizione poco “armonica” ma

lo Scatto con la S maiuscola c’è tutto.

Complimenti.

GABRIELE MASSARA

Questa foto ci aveva subito colpito per la

perfetta gestione della luce e per la cura

certosina riposta nella composizione.

DANIELE MARUCCO

Uno scatto coinvolgente, vertiginoso. Un pan-

ning che non si limita a raccontare un movi-

mento ma che ti gira intorno. Anche questo è un

modo per raccontare la Novara che pedala!

primo contest fotograficoOBIETTIVO NOVARA

Ecco coloro che si sono contesi fino all’ultimo minuto il premio dellagiuria. Anche se la vioria è andata a Ilaria Pignatelli (autrice dellafoto di copertina di questo numero) queste istantanee non sono dameno. Un grazie di cuore ai “fantastici 10” e a tui quelli che hannopartecipato al contest.

Page 21: Novaresi a Novara #2

KATERYNA VESHTAK

Un atmosfera che porta in-

dietro nel tempo. Freddo,

grigio, tutto è immobile: il

ghiaccio e il cancello ser-

rato. Una bella immagine.

PAOLO BRAVINI

Altro scatto dedicato alle

due ruote a pedali. Ci è pia-

ciuta moltissimo la gestione

della luce. Sportivissima!

DANIELE PICIACCIA

Splendida. Un gioiello archi-

tettonico incastonato nel

centro città che brilla di un

superbo bianco e nero. Vici-

nissima alla vittoria.

DEBORA BORZINO

Ci ha colpito il contrasto fra

modernità e tradizione. Il

formato non tradizionale

acuisce il verticalismo.

GIOVANNI AUDITORE

Uno scatto delicato. Una

piazza Duomo insolitamente

deserta è la camera dei gio-

chi di un bimbo. La bicicletta

è il simbolo di una città a

misura d’uomo. Grande tri-

dimensionalità.

ALDA MASSARA

Un luogo che giace in uno

stato di completo abban-

dono. Una foto che da sola

è un reportage. Bravissima!


Recommended