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Novembre 2018 La rivista dei Soci di - bancadalba.it · nel rispetto dell’ambiente B ... Cosa...

Date post: 17-Feb-2019
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La rivista dei Soci di Novembre 2018
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La rivista dei Soci diNovembre 2018

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runo Gambarotta, arguto come sempre,dice che “la fede in Bio è la nuova religionedel nostro tempo: Bio è in mare, in cielo, in terra e soprattutto nei nostri cuori”. Ha senza dubbio ragione: il cibobiologico è la moda del momento

e sempre più persone oggi scelgono prodotti (non soloda bere e da mangiare) sostenibili, pensando alla propria salute, ma anche al futuro del nostroPianeta. Chi si è accostato a questo mondo complessocon passione autentica e senza facili opportunismi, ha anche scoperto che offre un mare di opportunità. Ce lo raccontano gli imprenditori che popolano le pagine dedicate a “Economia e Territorio” di questonumero di Cento Torri, tra nocciole, vino, olio, farina,malto, zafferano e prodotti cosmetici.D’altra parte, avverte il climatologo Luca Mercallinell’intervista a pagina 30, “le conseguenze del cambiamento climatico e del riscaldamento globalesono sempre più evidenti e molto più rapide delle previsioni di qualche anno fa. Tutti i bambini del mondo debbono sperare che i genitori e i nonni in questi anni intervengano con comportamenti virtuosicollettivi e individuali per evitare che la loro vita tra cinquant’anni sia molto più difficile e complicata della nostra. Serve un patto trans-generazionale che non faccia ricadere su chi nasce oggi gli errori e i peccati di ingordigia del presente”.È un impegno che possiamo e dobbiamo assumerci,prendendo spunto anche dai valori mutualistici e solidaristici che caratterizzano la nostra Banca di Credito Cooperativo e che saranno ribaditi domenica16 dicembre ad Alba, quando saremo nuovamentechiamati a radunarci in Assemblea.

Buona lettura.

Assemblea sotto l’alberodi Tino Cornaglia

EDITORIALEe d i t o r i a l e

Una maglia granataper Vittorio Parigini

La rivista dei Soci di Banca d’AlbaAnno VIII - n. 21 - Novembre 2018

Direttore responsabile:Roberto Fiori

Comitato editoriale:Cristina Borgogno, Riccardo Corino,Pietro Ramunno, Paolo Taricco

Hanno collaborato:Bruno Gambarotta,Sergio Miravalle

Direzione, redazione, segreteria:Banca d’AlbaVia Cavour, 4 - 12051 Alba (CN)Tel. 0173 659.303Fax 0173 [email protected]

Registrazione presso: la Cancelleriadel Tribunale di Alban° 3/97 del 6 marzo 1997Registro Periodici

Immagini di:Alamy, Clic Foto Alba,Paolo Dellapiana,Daniela Leporiere, Marta Prandi,Andrea Rossetti, iStockphoto, Studio Tromp

Realizzazione editoriale:Pietro Ramunno

Realizzazione grafica,Dtp e Stampa:L’Artigiana - Alba

La rivista viene stampata in 58.000 copie e inviata in omaggioa tutti i Soci di Banca d’Alba

Cento Torri lascia agli Autori la responsabilità delle opinioniespresse negli articoli firmati

Questo numero è stato chiuso in redazione il 12 novembre 2018

In copertina:pollice verde “social”, a simboleggiare il tema “Bio” che caratterizza questo numero

5

Soci&Territorio

7

Vita di Banca

26La rivoluzione

del biologico

20

A ognunoil suo patrono

34

Scritto mistodi Bruno Gambarotta

37

Testa tra le nuvole e piedi per terra

Intervista a Luca Mercalli

30

Assembleastraordinaria 2018

14

Bambini feliciin Assemblea

16

6

Più forticon ICCREA

18

Condividereunisce

19

Soci&Cultura

32

Bio e clima:è tempodi cambiare

Stampata su carta prodottanel rispetto dell’ambiente

B

8102erbmevoN siviraL8102erbmevoN siviraL idicoSiedat idicoSiedat

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S O C I & T E R R I T O R I O

Ken Heyman, Claes Oldenburg con insegna stradale esterna a Newmark, New Jersey 1964

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ai 120 anni di storia incentrati sulla mutualità e un modo differentedi fare banca, un grande gruppoformato da 150 Banche di CreditoCooperativo che garantirà una soliditàancora maggiore.Banca d’Alba non cambierà i suoi valori e la sua funzione crucialeper lo sviluppo delle aziende e dei progetti delle famiglie del territorio: lo farà ancora di più, con la serenità di poter usufruire di strumenti innovativi e serviziintegrati idonei alle esigenze di tutti.L’Assemblea di domenica 16 dicembresarà come sempre l’occasione per discutere e condividere insiemel’attività e le linee di svilupposostenibile della vostra Banca, ma non mancheranno, come è tradizione, anche momenti di festasia all’interno dei padiglioniassembleari che, a seguire, nelle piazze del centro storico.Siamo una comunità che aumentaogni giorno grazie a persone che hanno compreso i valori che condividiamo, un patrimoniointangibile che trovaconcretezzaquotidianamentenelle persone che incontratenelle vostre filiali,nel personalespecializzatoche si prendecura di Voinei Centri

medici, nei progetti di prevenzionesanitaria gratuita che vengonoproposti per tutta la popolazione e nei momenti ludici e formativi che consentono di incontrarvi.Persone al servizio delle persone, che dialogano e condividono. Non perderemo mai questa nostraidentità relazionale e il nostro legamecon il territorio.A Voi Soci, a tutte le persone che incontriamo ogni giornolavorativo della settimana, a tutte le risorse di Banca d’Alba, auguro di trascorre serenamente le festività e guardare al futuro e alla vostraBanca con la stessa fiducia con cui noi guardiamo alle nuove opportunitàa cui stiamo lavorando per Voi.

arissimi Soci,sono particolarmentefelice di poterraggiungere ognuno di Voi, in questoperiodo dell’anno

in cui ci accingiamo tutti a prepararcialle festività, per farvi i più sinceriauguri da parte del Consiglio di Amministrazione di Banca d’Albaattraverso la rivista dei Soci: un momento di condivisione di affetti e valori sinceri con le persone più care,ma anche un momento di ricerca della serenità e della fiducia verso il futuro. Sono proprio questi i principi che legano Voi Soci a Banca d’Alba.Lavoriamo ogni giorno presso le nostre sedi e le nostre 73 filiali per ripagare la fiducia che avete deciso di accordarci,cercando di meritarcela con la serietà,il dialogo e il sostegno dei vostriprogetti.Banca d’Alba ha continuato a crescereanche quest’anno, rafforzando la sua solidità e redditività: sonoelementi fondamentali per garantirvila giusta serenità.Natale segna sempre un nuovo inizio,un momento di unione e di riflessionesull’anno appena trascorso per poi guardare avanti con coraggioe determinazione.Questo anno si concluderà con la straordinarietà di una secondaAssemblea dei Soci: dopo quella di maggio, che ha registratoil record di presenze con un numeromai visto di Soci, domenica 16 dicembre saremo chiamatia incontrarci ancora per sanciredefinitivamente la partecipazione al Gruppo Bancario CooperativoICCREA. Un gruppo unito dagli stessivalori e una mission coerente

Assembleasotto l’albero di Tino Cornaglia,

Presidente del Consigliodi Amministrazione

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resciuto nel vivaio del Toro, ha cominciato a indossare la magliagranata all’età di 10 anni,per poi debuttareneppure maggiorenne

nel mondo del professionismo e scendere in campo nelle formazioni di Juve Stabia, Perugia, Chievo, Bari e Benevento, fino a conquistarsi un posto in Nazionale Under 21.Vittorio Parigini, nato a Moncalieri e Socio di Banca d’Alba nel Torinese,oggi ha 22 anni e la scorsa estate è tornato al Torino, inserito in piantastabile nella rosa della prima squadra.Cosa si prova a tornare nella propria

città per giocare in serie A?

Dopo tanti anni in giro per l’Italia sono contento di essere a casa, vicinoalla mia famiglia che mi ha sempresostenuto e nella squadra dove sono cresciuto. Era la mia priorità e ora spero di rimanerci a lungo.Il Torino è una società dalla storia forseunica, tra drammi, vittorie e leggende.Cosa significa essere parte di questa

squadra?

La storia del Toro non devo di certoraccontarla io. Ma per me è motivo di grande orgoglio indossare questamaglia ed è un onore potermi allenarenello stadio dove sono passati alcuni tra i più grandi campioni di sempre. Il Filadelfia, finalmente ricostruito e tornato all’antico splendore, è un monumento simbolo, non solo per il mondo del calcio granata e tutti i suoi tifosi. Ma anche per la città di Torino e la sua storia. Hai già pensato a un’esultanza

per il tuo primo goal sotto la curva

Maratona?

L’ho studiata con un amico. Appenacapita, spero presto, ve la farò vedere.Nello stesso periodo in cui tu rientravi

a casa, a Torino arrivava Ronaldo

per giocare nella Juventus.

Che effetto fa per un calciatore

condividere la stessa città con CR7?

Fa una certa impressione. Finora non ho mai avuto modo di vederlo in giro, anche perché pare faccia una vita molto riservata. Quindi aspettocon ancora più impazienza il derby.Perché hai scelto il numero 27?

Da sempre uso lo stesso numero di Fabio Quagliarella. Pur in un ruolodiverso dal mio, mi è sempre piaciutoper la sua tecnica, capacità di movimento e visione di gioco.Sei un punto fermo per la Nazionale

Under 21 ormai, e sei già stato

convocato anche in Nazionale

maggiore per uno stagedi allenamenti.

L’esperienza in azzurro?

Avevo appena 4 anni. Di fatto, gioco da sempre e credo che il calcio sia la cosa che mi sia venuta meglionella vita, fin da quando ero piccolo. E sicuramente anche quella che avreisempre voluto fare.Un consiglio che daresti a un giovane

che sogna di fare il calciatore?

Crederci fino in fondo, avere passionee impegnarsi. Ma anche imparare a divertirsi. Il calcio è uno sport da affrontare sempre con il sorriso.

L’obiettivo di un calciatore dovrebbeessere sempre quello di far benenella propria squadra. Ma l’emozionedi essere convocati in Nazionaleè qualcosa di unico e indescrivibileper qualunque atleta. Ci crediamomolto, stiamo creando un bel gruppo,affiatato, e lavoriamo insieme per far crescere la squadra e dimostrarea tutti di essere da Nazionale.Inutile chiederti che cosa avresti

voluto fare da grande. I tuoi primi

calci al pallone?

IL GIOVANE TALENTO DI MONCALIERI, NAZIONALE UNDER 21, È TORNATO A TORINO

Una maglia granataS T O R I E D I S O C I

L ’ I N T E R V I S T A

per Vittorio Parigini

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a passione per tutto quelloche è naturale l’ha portata

dopo tanto viaggiare a stabilirsiin Langa. Mamma di origini russee papà generale della Marinamilitare, Dorelia Vasilescu, Socia di Alba, è nata sulle sponde del Mar Nero, è cresciutain Toscana, ha studiato a Roma,in Francia, negli Stati Uniti e infine, dopo aver lavoratocome modella e attrice, ha sceltole colline albesi per cercare casae avviare la sua attività di cosmesi con il marchio “DV-AntiAging”. “Vivevo da undici anni a Montecarlo quando ho scopertoquesto territorio, durante una vacanza con amici – racconta –.Ho riconosciuto in questa terraun’eccellenza e un’attenzione

ecnica, impegno,entusiasmo da vendere.

Le ragazze della pallavoloGruppo Sportivo Sordi di Albasono l’esempio che i limiti non esistono e che lo sport puòabbattere ogni tipo di barriera.A coordinare la segreteria della squadra c’è la Socia di AlbaLoredana Bava, direttoretecnico della Nazionalepallavolo femminile sordi, che in città segue il gruppo di atlete tra i 15 e i 29 anni sottol’egida della Federazione SportSordi Italia. “Oltre a giocare nella nostra squadra – spiega –,le ragazze si allenano e scendonoin campo ognuna nella propriasocietà Fipav di appartenenza,tra categorie diverse che vannodalla 3ª divisione alla serie C.Il gruppo nasce non solo

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a Nazionale: il sogno delle ragazze sorde della pallavoloper la competizione, ma anche per supportare la formazionepersonale di ogni singola ragazzasorda, stimolandone l’autostima e contribuendo a incentivarel’integrazione nella società”. La squadra ha iniziato la sua avventura nel 2016 con il campionato italiano Fssi,ottenendo per due anni di fila il terzo posto. Nel 2018 il Gruppo ha organizzato il campionatoitaliano ad Alba. AggiungeLoredana: “Dopo l’arrivodell’allenatrice Francesca Devetag, centrale del Vero Volley di serie A, assistita da MassimoBolzoni, abbiamo avuto significativimiglioramenti e alcune delle nostreatlete sono state convocate per una prima selezione della Nazionale italiana pallavolofemminile sorde. Ma il progetto

Sopra:Le ragazze della pallavolo

Gruppo Sportivo Sordi di Alba

Sotto:l’imprenditrice

Dorelia Vasilescu

ALBA

particolare per il bello, me ne sonosubito innamorata e ho trovatouna cascina a La Morra dove mi sono trasferita. Oggi passobuona parte del mio tempo in viaggio, dividendomicon la Brianza, dove ci sonoi laboratori di ricerca e sviluppo dei nostri prodotti naturali”. Un lavoro che Dorelia ha sempresognato, fin da quando,bambina, era affascinata dalle piante e dalle spezie in giardino e giocava con le creme della mamma e della nonna. “Quando posso,amo vivere a stretto contatto con la natura – conclude –. Nel tempo che trascorro a casa,oltre a fare la mamma, penso solo a dedicarmi al mio orto e a preparare marmellate”.

Il segreto della bellezza

Gss Alba è innanzitutto un luogodove le atlete trovano l’armoniautile per praticare sport e lo spirito di squadra necessario per raggiungere i traguardi più ambiti”.

ALBA

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ALBA

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a sveglia, in autunno, è puntata tutte le mattine

alle 4 per uscire nei boschi di Treiso, Trezzo Tinella e Neviglie, accompagnato da uno dei suoi quattro fidaticagnolini – Geppetto, Cichina,Cichetto e Cichin – a perlustrarela zona prima che faccia giorno.A 86 anni compiuti, Aldo Drago,Socio di Neive, è sicuramentetra i veterani dei trifolaodi Langa. “Sono 70 anni che vadoper tartufi – racconta Aldo –. Una passione che mi ha trasmessomio padre e che ho poi coltivatoanche addestrando tanti cani”. Un vero esercito di tabui, oltremille, che in tutti questi annihanno imparato il “mestiere”grazie agli insegnamenti del signor Aldo.

MONFORTE D’ALBA

alle vasche in piscina alle traversate in mare

e nei laghi, quelle nella darsenadei navigli di Milano e perfino le acque non troppo accoglientidel fiume più lungo d’Italia. Erika Audasso, 24 anni, Socia di Monforte d’Alba, nuota da quando ne aveva sei: ma la passione per le lunghedistanze e le imprese in solitaria,per mettersi continuamente alla prova, è più recente. Una determinazione che la scorsa estate l’ha portataad affrontare la Swim Po RiverCompetition, la gara di nuoto più lunga d’Europa, 52 km da Cremona a Casalmaggiore, là dove il Po si fa profondo e navigabile. Che Erika ha portato a terminein 4 ore e 48 minuti,

S T O R I E D I S O C I

Sfidare a nuoto le acque estremeclassificandosi al secondo postotra le donne e meritandosianche il premio come atleta più giovane partecipante. “Era una sfida che avevo fatto a me stessa – racconta Erika –.Ovviamente si nuota con la corrente a favore, a 10 kmorari circa. Ma questa è stata in assoluto la prova più dura che ho affrontato finora e che ho portato a termine anchegrazie ai consigli e alla preparazione del miotecnico Adriano Laguzzi e della mia fisioterapistaValentina Corrado”. Erika, che si allena ogni giornoal Centro Sportivo del Roero di Alba, ha già in testa nuovitraguardi: “In programma c’è la Capri-Napoli, 37 km che sicuramente farò nel 2019.

Sto pensando alla 88 km in Argentina nelle acquedel Rio Paranà, 8 ore di nuoto consecutivedove c’è poco da scherzare. Ma un’altrapazzia che davverovorrei fare è la ‘Fuga da Alcatraz’, nella baia di San Francisco: una nuotata non così lunga,ma che in pochi si sentono di affrontare,considerata fra le diecitraversate più pericolose al mondo. Si nuota in acque gelide, ricche di correnti e con onde alte più di un metro”.

NEIVE

Quella dei cercatori di tartufo,che oggi in Piemonte sono circa quattromila, è infatti una cultura che ha contribuito con fascino e mistero a rendere ancora più celebre nel mondo il preziosotuber magnatum pico (ovveroil tartufo bianco d’Alba). Come sta andando la raccoltaquest’anno? ”Con le tante pioggedella primavera scorsa – diceancora Aldo Drago – siamo partitisotto i migliori auspici, ma il caldoanomalo delle prime settimane di autunno ha un po’ frenatol’entusiasmo. Quando arriveràil freddo saranno di più e più buoni”.La ricerca notturna non èfaticosa? “Fatica? Lo sanno tuttiquanto fa bene camminare:andare per trifole mantienein forma”.

Tenersi in forma andando per tartufi

Sopra:la nuotatrice

Erika Audasso

LANGHE & ROERO

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gente della polizialocale per mestiere,

musicista e poeta per passione.Giorgio Vezza, Socio di Canale,ha 51 anni e dal 2000 è in servizio come vigileurbano nella sua città. “Amo il mio lavoro, ma non sempre è facile svolgerlo nel posto in cui si vive – racconta –.Anche per questo motivo ho scelto di dedicarmi alla musica,che pratico da quando ero un bambino, e più recentemente alla poesia:potersi esprimere attraverso le arti arricchisce e rende liberi”.È così che Giorgio, nel tempoche non dedica al lavoro, si esibisce soprattutto in seratedi pianobar e compone quelle

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Il vigile-poeta che vive nel RoeroCANALE

che lui definisce anche solo“riflessioni”. Come i versi rivoltialla sua “Canale del Pesco” (“Elme paìs”) o ancora con grandesensibilità alle donne, un omaggio che tornapuntuale ogni anno per la festadell’8 marzo. “Amo molto la poesia, lo studiodei grandi classici, la lettura in generale e l’inscindibilebinomio musica-cinema –dice ancora il vigile-poeta –.Sono arrivato a scrivere quasi un centinaio di componimenti.Molti sono pensieri che prendono spunto dalle mie vicende personali, da quello che vedo e sento ognigiorno. E che mi piace raccontaree soprattutto scrivere a modo mio”.

GUARENE

Dalle rive del Tanaro alla pesca mondialeSopra:

Giorgio Vezza, vigile

urbano con la

passione per la poesia

Sotto:Edoardo Ferrero,

vicepresidente della Federazione

mondiale Pesca con la mosca

LANGHE & ROERO

na questione puramentegenetica. Così Edoardo

Ferrero, Socio di Guarene e vicepresidente della Federazione mondialePesca con la mosca, definisce la sua passione per la pesca,diventata nel tempo un’attivitàagonistica e pure una professione.“Una passione che nella nostrafamiglia si tramanda di padre in figlio – racconta –. Da bambino,d’estate, andavo con il nonno a pescare a Tanaro, sotto le rocchedi Barbaresco. La nonna la seracucinava quei bellissimi pesciolinie io fantasticavo di poter farequesto per tutta la vita. Ci sonoandato vicino, ho avuto una discreta carriera agonistica,finché sono entrato nella dirigenza della Fipsas”.Le prime gare, a partire dal 1983fino all’88, quando Ferrero vince

il titolo italiano assoluto. Da quel momento è semprein Nazionale, disputando bendodici Mondiali e conquistandodiversi titoli a squadre e medaglie individuali, e rivestendo dal 2001 al 2004il ruolo di Commissario tecnicodella Nazionale. Insignito della Medaglia d’oro al valoreatletico nel 1992 dal Presidentedella Repubblica Oscar LuigiScalfaro, oggi è anche tecnicointernazionale della CIPS(Confédération internationale de la pêche sportive). “Grazie alla pesca sono stato nei posti più belli del mondo: dalla Tasmania, che offre le trotepiù pure, alla Patagonia,all’Australia, alla Nuova Zelanda e al Nord Europa – dice ancoraFerrero –. La pesca è uno sportmeraviglioso, patrocinato

dal Coni, ed estremamentepopolare, praticato da oltre 2 milioni di persone in Italia.Sicuramente più povero del calcio, ma capace di regalaregrandissime soddisfazioni”.

A

U

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S T O R I E D I S O C I

ASTI & ALESSANDRIA

vunque possa arrivare la creatività, c'è spazio

per EQSG. Dalle sciarpe realizzateper la visita di Papa Francesco a Milano e distribuite ai fedeli, ai prodotti a licenza realizzati a marchio Juventusper la distribuzione in edicola,alle mug Nintendo realizzate per una importante insegnadella grande distribuzione, cosìcome la sveglia per celebrare i 50 anni della Kinder, o ancoraalcune lampade Artemide per la Mondadori. Nata 35 anni fa dall’intuizione di Arnaldo Malfatto, portata poi avanti dai figli Paola e Fabio,rispettivamente direttorecreativo e presidente, e dal direttoregenerale Claudio Basile, l’aziendaastigiana ha oggi uffici di rappresentanza e fornitori

accreditati in Estremo Oriente ed è leader nel settori publishing,promozionale e loyalty.“Offriamo consulenza,progettiamo e facciamo produrrein Italia e all'estero una vastagamma di articoli per società e grandi catene distributive –afferma Claudio Basile –. I nostriprogetti promozionali non nascono in modo standard,ma si basano sulla valutazione dei target e delle aspettative del cliente, in linea con le tendenzedel mercato. Progettiamo 'idee chesi possono realizzare': questa fraserappresenta la nostra filosofia”.Cosa riserva il futuro?“L’arrivo in azienda della terzagenerazione con Chiara, figlia di Fabio, è stato fondamentale per implementare l’ufficio graficocon una ventata di freschezza,

Creatività astigiana nel mondo

ASTI

Speranza, patriarca dell'Astigianoomen omen: giàdall'anagrafe tutto faceva

presagire che Speranza Ferro,Socia di Asti, sarebbe vissuta a lungo. Cent'anni compiutiil 15 maggio scorso, la signoraSperanza ora vive presso la casa di riposo Opera Pia Tellini di Asti.Nasce a Mango un secolo fa da un'umile famiglia di mezzadri,terz’ultima di ben 10 figli. Altri tempi: all’età di 12 anni, per contribuire al sostentamentofamigliare, va a Torino, prestandoservizio in una casa signorile. Alla vigilia della Guerra, nel 1939,va a lavorare in filanda a Chieri. Nel 1942 si sposa con GiuseppeLanzetti e, a causa dei bombardamenti su Torino, si trasferisce a MontegrossoCinaglio, paese natale del marito.

Nascono i figli Piero, Anna Maria e Alberto. Confeziona pantaloni e camici da lavoro che vengonopoi venduti porta a porta dal marito,ambulante. Sono anni duri, e per far quadrare i conti imparaanche a fare le iniezioni. Nel 1962tutta la famiglia si trasferisce ad Asti per permettere ai figli di frequentare la scuola. Alcunianni dopo, rimasta vedova, svolgelavoro stagionale presso la Saclà di Asti, continuando a eseguireriparazioni sartoriali, lavorandocome domestica a ore, finchètrova occupazione stabile, finoalla pensione, presso una notafamiglia di medici astigiani.Dieci anni fa un problemafisico non le toglie la vogliadi dedicarsi alla lettura e alla scrittura di diari

nuove idee e orientamenti,di fatto tracciando quello che sarà il percorso futuro.Abbiamo deciso di puntare su macchineper la stampa 3D per realizzare prototipisempre più verosimili,anche grazie a materiali innovativi. E in più, un passaggiostorico: grazie alle sinergie con un’azienda leader del settore, per la primavolta gestiremo il mercatoretail”.

dove annota eventi quotidiani e poesie imparate da bambina,trasmettendole alle tre nipoti e ai due pronipoti, orgogliosi di avere una nonna premiata come“Patriarca dell'Astigiano”.

N

Sopra:Claudio Basile,

Chiara, Paola e Fabio

Malfatto della EQSG

Sotto:Speranza Ferro

nel giorno del suo

centesimo

compleanno

ASTI

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a segretaria di direzionein uno studio medico

di Torino ad atleta di bodybuilding, personaltrainer, modella nel settorefitness e titolare di un negozioche vende integratori sportivi e prodotti per il benessere.Chiara Ruscigno, Socia di Chieri, classe 1982, ha fattouna scelta coraggiosa e controcorrente: “Da annifrequentavo la palestra, ma a un certo punto allenarmi non mi bastava più – raccontaChiara –. Per questo decisi di licenziarmi, studiando per conseguire dei titoli che mi permettessero di lavorarecon il pubblico, con specializzazionilegate all'alimentazione e alla preparazione atletica”.La scintilla per il bodybuilding

1 1

TORINO

CHIERI

Bodybuilding, che passione!scatta nel 2010, e quattro annidopo arriva l'attività agonistica:dopo tre anni di gare, titoliitaliani e due importanti trofeiinternazionali vinti nel 2017rappresentando il nostro Paese(Hercules Olympia ad aprile a Londra e a dicembre a Vicenza), arriva il momento di prendersi una pausa.“Allenarsi almeno quattro ore al giorno, tutti i giorni, 360 giorniall'anno è impegnativo... Avevobisogno di un po' di tempo per far respirare corpo e mente, e ne ho approfittato per una nuova sfida: aprire un negozio a Chieri, in via della Gualderia, in cui mettere a disposizione la mia esperienza,non solo per chi fa palestra, ma per chiunque abbia a cuorela propria salute e il proprio

benessere, partendodall'alimentazione e dagli integratorisportivi”.

uando le proprie passionipossono diventare

strumento per fare del bene,la soddisfazione nel dare corso ai propri hobby è ancora più grande. Il dottor LorenzoFabiani, Socio di Torino,specializzato in Neurofisiopatologiae attivo principalmente pressol'ospedale Koelliker, nel 2003 –insieme all'amico imprenditoreRoberto Maglio – ha dato vitaall'associazione Promosport, che si occupa di promuovere lo sport in generale, con un'attenzione particolare agli sport motoristici. “La finalità ultima della nostraassociazione è quella di reperirefondi per la ricerca, sfruttandola visibilità che deriva dai nostririsultati sportivi. Negli ultimi anni,

TORINO

in particolare, abbiamo sostenuto il NICO (Neuroscience InstituteCavalieri Ottolenghi), con sedeall’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano”, afferma il dottorFabiani. Campione di rallyregionale e nazionale negli anniDuemila nella federazione CSAI, i suoi traguardi sportivi sono sempre stati orientati alla promozione della ricercascientifica. “Dalle patologieneurocognitive primarie, come le demenze, a quelle legateal movimento, come il Parkinson,sono molte le malattie per le qualila ricerca ha già fatto progressistraordinari... Ma non basta. Per questo è importante sostenerela ricerca. Il prossimo progetto ha come slogan: 'Una corsa per la borsa'. Stiamo provando

a organizzarci per partecipare al prossimo Rally di Montecarlo,con l'obiettivo di raccogliere fondiper istituire una borsa di studio per un giovane ricercatore”.

Una corsa per la borsa

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Sopra:la bodybuilder

Chiara Ruscigno

Sotto:Lorenzo Fabiani

al 46° Rally Antibes

Côte d’Azur

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ulle pendici del monteMassone si sporge

sul lago d’Orta il Monastero dei Santi Pietro e Paolo in Germagno, prioratobenedettino. La comunità,fondata nel 1971, attualmente è guidata da padre ClaudioSoldavini ed è formata da novefratelli monaci, cui si sono unitinove “fratelli e sorelle nel mondo”. Fra i monaci c'è fratel Bernardo, al secoloGuido Rudelli, Socio di Vische,che si occupa della foresteriadel monastero. Qui vige il pienorispetto della regolabenedettina: quel celebre “ora et labora” che nellatradizione tratteggia la vita dei monaci, tra preghiera e lavoro. “Il monastero, come casa di Dio,di cui i monaci stessi sono i primi

rossimo obiettivo: i Campionati italiani

di Ciclocross, che si correrannoall'Idroscalo di Milano il 12 e 13gennaio prossimi. Frescodel titolo regionale nella categoria Master 6,Eugenio Cossetto, Socio di Vische, corre in mountain bikecon la grinta di un ragazzino, e si sta già allenando per contendere il prossimo titolotricolore di categoria.Cinquantacinque anni compiutia gennaio, il neo campioneregionale a Sant'Anna di MonteuRoero si è anche aggiudicatoil 21° grappolo d'oro comeprimo assoluto di categoria,bissando il successo a Cantoira,nel Torinese.

S T O R I E D I S O C I

VISCHE

Ciclocross, a caccia del titolo

GERMAGNO

Ora et labora Sopra:

Eugenio Cossetto,

campione di ciclocross

Sotto:i monaci del monastero

di Germagno

“Quella nel Roero è stata una garache mi ha regalato grandesoddisfazione, anche perchécorrevano insieme le categorieche raggruppano i corridori dai 55ai 60 anni – afferma Cossetto –.Sono arrivato primo assoluto in tutte e tre le categorie, risultatoche ripaga i duri allenamenti e i sacrifici, condivisi anche dalla famiglia, che mi supporta da sempre”. La prima bici arrivò, insieme a quella regalata alla moglie,proprio per il matrimonio.“Ho cominciato tardi, a 30 anni. La vittoria più bella in carriera è stata quella alla Liquigas Cup,nel 2004, gara che oggi ha cambiato nome e corrispondeagli Internazionali d'Italia. Ci sono

sconfitte che bruciano ancora, come il titolo italiano perso in volatanel 2008... Ma le delusioni poipassano, e la passione resta”.

CANAVESE & VCO

P

alla comunità. Confetture, miele,acqueviti di mele, ma ancheparamenti e abiti liturgici...abbiamo un assortimento di oltre40 prodotti, acquistabili online:www.monasterogermagno.it”.

ospiti, resta un luogo in cui tuttipossono attingere ristoro e pace.Offriamo la possibilità di una brevesosta nella cappella ordinariamenteaperta, un incontro con un fratelloo l’ospitalità che la comunità offreper uno o più giorni. Ma il settorepiù importante per la nostraeconomia è quello agricolo, che comprende, oltre la cura del giardino e del bosco per renderli accoglienti e gradevoli, il recupero di antichi terrazzamenti, la loro bonifica e la coltivazione di frutti di sottobosco e di frutta. Un laboratorio impegnaalcuni fratelli nella trasformazione di questa frutta in confettura, che vieneimmessa nel mercato per dare sostentamento

S

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rnest Hemingway, ma anche Adriano

Celentano, Mina, Patty Pravo,Loredana Bertè, Milva, Corrado...tutti immortalati nella galleriafotografica che fa bella mostradi sé sulle pareti del locale. A partire dagli anni Cinquanta,qualunque personaggio dello star system transitasse per Alassio faceva tappa al celebre Caffè Roma, uno dei primi “caffè concerto”italiani, fondato nel 1934. La sua storia è intrinsecamentelegata a quella del rusticomuricciolo che sorge di fronte al locale, che nel giorno di Ferragosto del 1953 – grazie a un'intuizione dello scrittore de Il vecchio e il mare, assiduo

uona la prima. Ma, visto il grande successo riscosso

quest'anno, la seconda edizione si annuncia anche migliore.Stiamo parlando della CMP UrbanTrail di Imperia, corsa di trailrunning in semiautonomiaorganizzata da AlessandroBellotti, Socio di Imperia, con l'associazione Monesi Young.L'appuntamento è per il prossimo27 gennaio 2019, con cinquediverse opzioni. Due competitive,long (30 km) e short (13,5 km), e tre non competitive: la easy(sempre 13,5 km), la fun(sullo stesso percorso, ma con spirito goliardico) e la minitrail (per i bambini dai 4 ai 14 anni,suddivisi in tre fasce di età).“Abbiamo scelto un periododell'anno insolito, come gennaio,guardando al calendario: in primoluogo, cercando di destagionalizzare

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Il caffè di HemingwayALASSIO

frequentatore nonché amico del fondatore del Caffè, MarioBerrino – divenne il Muretto per eccellenza: la passerella del concorso di Miss che, negli anni, ha fatto da viatico per il successo di showgirldel calibro di Simona Ventura,Maria Teresa Ruta, Diletta Leotta.“Lo stile del locale, molto luminoso,è una rivisitazione liberty – raccontal'attuale titolare, Massimo LuigiFerrara, Socio di Alassio –. Oggiproponiamo caffetteria e pasticceria,rimanendo un punto di riferimentoin città per l'aperitivo. Le nostreproposte sono originali nella presentazione e ricercate nella scelta delle materie prime. La carta dei vini è ampia e variegata,con numerose etichette nazionali

ed estere, dove lo champagne regna sovrano. Ogni anno siamo tra i promotori della manifestazione 'Un mare di champagne', ma quest'anno abbiamo aperto anche alle bollicine italiane”. E il Muretto? “Con la cinquantesima edizione si è chiuso un ciclo. Comunque il Muretto, con le sue piastrelle autografate, è tuttora una grande attrazione turistica... Stiamolavorando al rilancio dell'evento,trovando la formula giusta che sia al passo con i tempi”.

IMPERIA

l'offerta turistica classica di Imperia.Il nostro è un territorio caratterizzatoda un clima mite e temperato tuttol’anno, ideale per gli sport outdoorin tutte le stagioni, così come per vacanze ed escursionismo –afferma Alessandro –. Ma abbiamoscelto la data guardando anche al calendario delle manifestazionipodistiche a livello nazionale... A gennaio non c'era granché, e la nostra corsa si è rivelata un buon allenamento, capace di richiamare anche atleti di livello.Su tutti, una leggenda come MarcoOlmo. Quest'anno madrina della manifestazione saràFrancesca Canepa, prima italiana a vincere l'Ultra Trail du MontBlanc, la madre di tutte le gare trail”.Sarà un'occasione fantastica di scoperta della Riviera di Ponente:partenza dal porto di Oneglia e poisu per la montagna, percorrendo

quattro borghi con una storiamillenaria (Borgo Sant’Agata,Vasia, Moltedo e Montegrazie),dove i ristori saranno gestiti dalle Pro Loco, in un'ottica di promozione del territorio.“Con una particolarità – continua Alessandro –: siamo molto attentiall'ambiente, per questouseremo solo materialecompostabile. Non solo: aderiamo alla campagna 'Io non getto i miei rifiuti', per cui agli atleti sarà vietatolasciare materiale lungo il percorso, pena la squalifica dalla gara. Infine, abbiamocalcolato la nostra improntacarbonica: il nostro impatto sul Pianeta è davvero minimo,nonostante l’alto numero di partecipanti ”.

Correndo tra mare e monti

LIGURIA

Sopra:il Muretto di Alassio,

di fronte

al Caffè Roma

Sotto:un atleta impegnato

nell’edizione 2018

della CMP Urban Trail

E

B

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n appuntamentostraordinario, il cuimomento clou saràrappresentato dalla votazione relativaall'adesione al Gruppo

ICCREA Banca: il 16 dicembre prossimo i Soci di Banca d'Alba sono nuovamentechiamati a raccolta. All’ordine del giorno, fra gli altri punti, l’adozionedi un nuovo statuto per confermarel’adesione al gruppo ICCREA già deliberata nel corso dell’ultimaAssemblea di maggio, divenendo parte della quarta forza a livello nazionale,dietro ai colossi internazionali, con un patrimonio di 1,7 miliardi di euro.Il luogo dell'incontro è quello consueto:accanto all’ex Tribunale e al PalazzoMostre e Congressi, in piazza Medford,una tensostruttura riscaldata accoglieràle migliaia di partecipanti in arrivo da tutti i territori in cui Banca d'Albaopera. Come per l’Assemblea di maggio, concluse le votazioni, per i Soci presenti è previsto un omaggio,prima di dare il via alla festa per le vie e le piazze del centro storico di Alba.

Assemblea, appuntamento a dicembreINCONTRO STRAORDINARIO PER I SOCI DI BANCA D'ALBA, CHIAMATI A RACCOLTA DOMENICA 16 DICEMBRE, DALLE ORE 14.30, AD ALBA

DOVE DEVO ANDARE?Anche quest'anno i padiglionisaranno allestiti all’ingresso di Alba, in piazza Medford: si entrerà e uscirà da corsoMatteotti.

QUANDO CI INCONTRIAMO?L’appuntamento è per domenica 16 dicembre, alle 14.30. Gli ingressi verranno aperti mezz’ora prima dell’inizio dell’Assemblea per agevolare l'afflusso dei Soci.

COME FUNZIONAL’ACCETTAZIONE?Basta presentarsiall’ingresso su corsoMatteotti, davantiall’entrata del Palazzo Mostre e Congressi. Sarà possibile accreditarsi a partire dalle 14.00.

CHE DOCUMENTI MI SERVONO?Tutti i partecipanti dovranno essere munitidi un documento di riconoscimento per l’identificazione: vanno bene il passaporto, la carta d’identità o la patente.

U

PER INFORMAZIONI

0173/659332

[email protected]

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e

E SE NON POTESSI PARTECIPARE?È prevista la possibilità di attribuiredelle deleghe: ogni Socio con dirittodi voto può ricevere una delega per l’Assemblea ordinaria e cinqueper l’Assemblea straordinaria. Il modello per chi intenda conferirela delega (che va compilata e autenticata) è disponibile pressotutte le filiali.

POSSO PORTARE MIO FIGLIO?Un apposito spazio verrà dedicato ai figli dei Soci, ospitati nell'Area Bimbi. Per tutti i dettagli, vedi la pagina seguente.È PREVISTO UN OMAGGIO?

Come da tradizione, per tuttii presenti (con esclusione delle deleghe) è previstoun omaggio di partecipazioneal termine dell’Assemblea.

COSA CAMBIA PER ENTI E SOCIETÀ?Enti e Società devono designare per iscritto la persona autorizzata a rappresentarli, scelta tra i propriAmministratori, se diversa da quellasegnalata in precedenza.

1. Modifiche statutarie necessarie all'ingresso nel Gruppo BancarioICCREA

2. Delega al CDA della facoltà di aumentare il capitale socialemediante emissione di azioni di finanziamento3. Attribuzione al Presidente e al Vice Presidente del Consiglio

di Amministrazione, disgiuntamente tra loro, del potere di apportare allo statuto eventuali modifiche richieste da parte della Banca d'Italia in sede di attestazione di conformità

OdgASSEMBLEASTRAORDINARIA

1. Adozione del nuovo Regolamento elettorale e assembleare

2. Determinazione del numero degli amministratori ai sensi

dell’art. 21.1 del Regolamento

OdgASSEMBLEAORDINARIA

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opo il grande successo della prima edizionein occasione della grandeAssemblea di maggio, tornano

l’intrattenimento e il divertimento per i più piccoli con l’Area Bimbidedicata ai figli dei Soci dai 3 ai 12 anni.Un luogo che sarà immersoin un’atmosfera di divertimento e magia tipicamente natalizia, con educatori e animatori qualificati a disposizione del giovane pubblicoper tutto il tempo in cui mamma e papà saranno impegnati con l’Assemblea della Banca.Allestita a Palazzo Mostre e Congressi,l’Area Bimbi sarà un ambiente sicuroe protetto in cui professionisti e artisti dell’intrattenimento saprannocoinvolgere i bambini per tutto il pomeriggio: una bella occasione per condividere un momento di festaper tutte le famiglie, tra giochi,truccabimbi, tavoli da disegno,spettacoli e tanto divertimento.In attesa di fare tutti insieme merenda

e di continuare il divertimento in piazza Risorgimento, unendosi con mamma e papà alla parata del “Natale nel Paese delle meraviglie”.E partecipando al fitto programma di intrattenimenti all’ombra della cattedrale con le “Notti della Natività” tra scenografie,personaggi in costume, musiche,addobbi, laboratori e simpaticiomaggi. Il giorno dell’Assemblea,l’Area Bimbi a Palazzo Mostre e Congressi sarà aperta dalle 14, con la collaborazione del personaledella Cooperativa Cento Torri e degli educatori della CooperativaSociale Alice. Un braccialetto con “qr code” garantirà l’abbinamentotra figlio e genitore. Per iscrivere i propri figli è necessariala prenotazione compilandoil modulo su www.bancadalba.it(per informazioni: 0173/659332).

Bambini felici in Assemblea TORNA L’INTRATTENIMENTO PER I PIÙ PICCOLI CON L’AREA BIMBI A PALAZZO MOSTRE E CONGRESSI

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ra luminarie, musiche e panettoni, saràun’atmosfera tuttadedicata al Natalequella che avvolgeràquesta speciale data

di dicembre in cui i Soci torneranno a riunirsi. Trasformando la festadell’Assemblea in una granderéunion natalizia, bellissimaoccasione per scambiarsi gli auguridi buone feste nel periodo più magico dell’anno. Dopo l’incontro nei padiglioni di piazza Medford, una vivace e affollata parata musicale del “Natale nel Paese delle meraviglie”verrà a prendere le famiglie dei Soci per accompagnarle in piazzaRisorgimento e festeggiare

tutti insieme. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Borgo San Lorenzo, che da oltre dieci annipropone per il Natale albese il grande evento diffuso delle Notti della Natività. E così, domenica 16 dicembre i personaggi più amatidel mondo delle fiabe classiche,capitanati da Babbo Natale con i fedeli elfi, la renna Rudolph e i suoi più stretti collaboratori, tra musiche, ritornelli e coreografie,creeranno un coloratissimo corteonelle strade del centro storico già addobbate di luminarie e vetrinenatalizie, per arrivare nel cuore della festa. Al centro della piazza, il grande albero di Natale circondatodal presepe che farà da sfondo agli auguri di Banca d’Alba:

con la musica degli zampognari e in compagnia dei personaggi più amati e di angeli bianchi in costume, sarà servita la merendadel Cappellaio Matto, con té caldo,torta di mele e panettone. Per i bambini non mancheranno gli intrattenimenti di Casa Claus, tra laboratori artistici e di pasticceria nella cucina di Mamma Natale. La giornata di festa si concluderà nella cattedrale intitolataa San Lorenzo con la celebrazionedella Santa Messa alle 18.

Buon Natale con Banca d’AlbaDOPO L’ASSEMBLEA, LA GRANDE FESTA NATALIZIA IN PIAZZA DUOMO CON LE NOTTI DELLA NATIVITÀ CURATE DAL BORGO SAN LORENZO

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li istituti italiani

di Credito

Cooperativo

sono chiamati

ad adottare entro

fine anno il nuovo

statuto, così da confermare

e rendere operativa dal 2019

l’adesione a uno dei due gruppi

nati in seguito alla riforma.

“Coerentemente con le scelte già deliberate nelle precedentiAssemblee, Banca d’Alba propone con quest’ultimo atto formale di aderire al gruppo ICCREA (Istituto di Credito delle Casse Rurali E Artigiane, ndr), con il quale il nostroistituto collabora fin dal 1963. Siamo una Banca efficiente, solida e produttiva: grazie all’ingressoin un gruppo come ICCREA,con il quale c’è una piena condivisione degli obiettivi mutualistici e imprenditoriali, saremo ancorapiù forti e competitivi”.Il presidente di ICCREA, Giulio

Magagni, ha recentemente

espresso in una lettera

“l’apprezzamento per l’apporto che Banca d’Alba sta dando qualecomponente essenziale del nostroGruppo”. E ha ribadito che l’istituto

di credito albese “costituisce un protagonista non solo per la crescita socio-economica delle sue comunità, ma rappresentaanche una realtà di rilievo e portatrice di fattivo contributo per il nostro sistema”.

“Parole che ci inorgogliscono, ma che ci fanno sentire anche la responsabilità di interpretarequesto importante ruolo all’internodel nuovo sistema, portando il pragmatismo, la creatività e il dinamismo che da sempre ci caratterizzano”.

BANCA D’ALBA È CHIAMATA A CONFERMARE E RENDERE OPERATIVAL’ADESIONE AL GRUPPO ICCREA: UNA SCELTA NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ

Più forti con ICCREA

GDiventando operativo, il gruppo

ICCREA sarà in grado di esplicare

un’attività di supporto fattivo

alle banche che vi aderiranno

e che condividono i nostri stessi

principi e valori.

“Sarà l’occasione per mettere a fattore comune le esperienze di ciascuna e per sviluppare una serie di prodotti e competenze che le singole banche potrannoproporre a livello locale, ampliando la propria offerta sia per le imprese sia per le famiglie. L’azionecombinata tra Banca d’Alba e la capogruppo ci permetterà di non snaturare la natura e la funzione di Banca del territorio,ma con una capacità d’azionemigliorata e più forte, continuando a porre sempre Voi Soci al centro del nostro operato”.

La forza dei numeri del gruppo ICCREA

BCC aderenti142

comuni insediati1.738

filiali2. 570

Patrimonio netto11,5 mld

di clienti4,2 mln

Soci di BCC aderenti750.000

A sinistra:Pierpaolo Stra,

Presidente del Comitato Esecutivo

A destra:Riccado Corino,

Direttore Generale

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NEI 55 ANNI DI COLLABORAZIONE TRA BANCA D’ALBA E ICCREA HA PRESOFORMA UNA VASTA GAMMA DI PRODOTTI OGGI A DISPOSIZIONE DEI SOCI

Condividere unisce'Assemblea Sociale

di domenica 16 dicembre

sarà l'occasione

per confermare l’adesione

di Banca d’Alba al Gruppo

Bancario Cooperativo.

“Una scelta naturale, che trova ragionein una collaborazione tra Banca d'Albae ICCREA iniziata nel 1963. In questi 55 anni il servizio offerto dalla Banca ai Soci e ai clienti si è evoluto con strumenti innovativi e con una gamma di prodotti semprepiù ampia ed efficiente”.Che ruolo hanno, oggi, le filiali?

“La filiale, che all'epoca rappresentaval'unico punto di contatto

e di transazione tra cliente e banca,continua ancora oggi a mantenereun ruolo determinante, soprattutto

in una realtà territoriale comela nostra. In questo mezzo secolo

il ‘servizio allo sportello’ si è progressivamente integrato in un sistema di strumenti e relazionisempre più articolato: dalle prime

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esperienze di utilizzo dei bancomatalla moneta elettronica, dai pagamenti‘mobile’ all'internet banking”.Nello stesso arco temporale,

l'offerta commerciale si è ampliata.

“Oggi Banca d'Alba mette a disposizione di famiglie e impreseuna gamma di servizi bancari,finanziari, assicurativi utile per soddisfare le necessità sempre più articolate in ambito domestico e aziendale. I Soci e i clienti ‘privati’sono seguiti in tutte le fasi evolutivedella vita familiare: dal credito al consumo ai mutui casa,dalle forme più evolute e sicure di investimento del risparmio ai pianidi previdenza complementare,disegnati su misura per le necessità di ogni famiglia. Le nostre aziendesono supportate sia con strumenti di credito specifici come i finanziamentiin pool, il leasing, il noleggio operativoe il factoring, sia con una consulenzapersonalizzata che sostiene le impresenelle fasi di investimento e di sviluppo”.Quale è stato il ruolo di ICCREA?

“In questo lungo percorso ci siamoaccompagnati alla struttura nazionaledi ICCREA, che ci ha fornito il supportonecessario per evolvere i nostri strumentie la nostra offerta commerciale, comead esempio l'Estero, un servizio di eccellenza messo a disposizione di privati e imprese, con flussicommerciali annui per 1,4 miliardi.La collaborazione con ICCREA ha consentito a Banca d'Alba di servirecon efficienza le famiglie e le imprese,di contribuire allo sviluppodell'economia e al benessere del nostroterritorio, e allo stesso tempo di crescerein dimensione e qualità fino a esserericonosciuta come Banca della nostracomunità. Sarà un piacere incontrarciin Assemblea e affrontare insiemequesta scelta, perché condividereunisce”.

L

La crescita di Banca d’Alba

9,3 mldVolumi

290Comuni serviti

467Risorse

73Filiali

55.642Soci

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na foglia stilizzata, fatta di stelle su sfondo verde: è il logo del biologicoeuropeo, simbolo che identifica i prodotti da agricoltura biologica.

Questa corrisponde a un sistema globaleper la gestione di un’azienda agricolagarantendo, allo stesso tempo, le miglioripratiche ambientali, un elevato livello di biodiversità, la conservazione delle risorse naturali, il benessere degli animali. L’agricoltura biologica è un metodo di produzione che hai i suoiprincipi di base nella cura della fertilità del suolo e nell’equilibrio dell’ambiente in cui si coltiva. Non è quindi la sostituzionedi concimi, diserbanti, anticrittogamici,insetticidi e pesticidi in genere, con quanto ammesso dal regolamentoeuropeo (la prima regolamentazione, a livello comunitario, arriva nel 1991), ma la corretta applicazione dei principi di agroecologia, ricercando l’equilibrionutrizionale e ambientale. Nasce in risposta all'agricoltura industriale, che controlla estensioni agricole per miliardi di ettari che vengono spessotrattati con pesticidi e altri compostiderivati del petrolio. Gran parte di questaterra non viene coltivata per l’alimentazioneumana, ma fondamentalmente per produrre mais e soia per il bestiameallevato in batteria. L’agricoltura modernae le politiche di mercato sui beni di largoconsumo stanno portando all’esaurimentodelle risorse naturali e alla distruzione

della variabilità genetica, oltre che a un aumento del fabbisogno energeticoe di emissioni tossiche, con effetti ben visibili sul clima e sull’ambiente e sulle comunità rurali. Quello biologico, dunque, è un approcciopiù responsabile e maggiormente rivolto alla conservazione del Pianeta, con il pensiero rivolto alle generazionifuture. Il relativo mercato è in costanteaumento (secondo dati Nielsen, l'83%degli Italiani ha mangiato almeno una volta bio negli ultimi 12 mesi), con un numero crescente di aziendeagricole che convertono la produzione,anche in virtù del maggior reddito nettorispetto a quelle convenzionali(mediamente, +15%, banca dati RICA).Una filosofia produttiva affatto nuova per i territori in cui Banca d'Alba opera, in cui l'antica sapienza contadina per generazioni si è tramandata, di padrein figlio, pensando alla cura della terra:vigne, noccioleti, campi di grano, oliveti...Dalle Langhe alla Riviera ligure, dal Roeroal Pianalto a Sud-Est della collina torinese:in questo numero vi proponiamo le storiedi alcune aziende Socie di Banca d'Albache hanno scelto di puntare su produzionibiologiche di qualità. Con un datointeressante: alcune sono aziendestoriche, dove le nuove generazioniaffiancano i titolari, preparandosi a continuarne l'attività, ma molti sono i giovani che hanno scelto di tornarea lavorare la terra, spesso con progettiinnovativi. Scopriamo le loro storie.

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La rivoluzionebiologicodel

L'AGRICOLTURA BIOLOGICA OGGI SPOPOLA, MA NEI TERRITORI DI BANCA D'ALBA NON È SOLO UNA MODA. LE STORIE DI SETTE AZIENDE SOCIE

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in purezza per soddisfare la richiesta di numerosi birrifici artigianali, offrendoun prodotto diverso da quelli standard,prodotti industrialmente: il nostromarchio di punta si chiama Briunà. In parallelo, sotto il marchio MolinoTorta, abbiamo introdotto una linea di farine di malto d'orzo funzionali alla panificazione: si tratta di coadiuvantidi fermentazione, utilizzati in bassepercentuali, che danno benefici agli impasti, migliorando l'alveolaturadel prodotto in cottura e, di conseguenza,profumo e gusto”. Progetti per il futuro?“Abbiamo avviato una fase di test con un agricaseificio di Pralormo, per la produzione di uno yogurt al malto.Andiamo nella direzione di un'offerta di prodotti che non siano industriali,cercando di dare un valore aggiunto con l'artigianalità. Inoltre, stiamolavorando per essere abilitati cometrasformatori biologici: il prossimo annodovremmo ottenere la certificazione”.

n'azienda agricola vocataalla ricerca e all'innovazione, sia in campo che nel processo di lavorazione del cereale:

è Cerealinnova, nata nel novembre 2016dall'idea di quattro amici. La malteria si trova a Pralormo, dove hannoprovveduto alla parziale riconversionedelle strutture del Mulino Torta, di proprietà della famiglia Torta dal 1950, mentre l'orzo arriva da più di 15 ettari tra il Pianalto (Pralormo,Poirino, Ceresole d'Alba) e la zona del Castelnovese (Moncucco Torinese e Mombello). “Siamo partiti da un'analisidel mercato: solo in Piemonte ci sono oltrecento birrifici artigianali, a fronte della quasi totale assenza di maltoartigianale/agricolo – afferma FrancescoBurzio, uno dei quattro fondatori di Cerealinnova, Socia di Montà d’Alba –.Abbiamo scelto di trasformare orzo

BRIUNÀ, IL MALTO ITALIANO

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tra uomo, animale e natura, dal quale dipendono il benessere e l’equilibrio del Pianeta”. Continua Ilaria: “Vivo in uno dei luoghipiù affascinanti al mondo, dovealtitudine e biodiversità consentono di produrre le nocciole più pregiate. Ho scelto di rimanere qui, nelle Langhe,attuando un metodo di lavorazione che concili i cicli e i ritmi della natura con quelli dell’uomo. Dalla raccoltaall'essiccazione naturale, passando per un'accurata cernita, fino ad arrivarealla trasformazione: la nostra aziendasostiene e applica il metodo biologico. I trattamenti sono condotti con prodottiesclusivamente di origine naturale, e la concimazione è effettuata con sostanze organiche e mineralicertificate. Dalla nostra sensibilità verso lo sfruttamento intensivo e il conseguente impoverimento del terreno, nascono invece alcuniprocessi e lavorazioni che seguono

il principio della biodinamica, volti alla restituzione di una natura più rigogliosa e di prodotti più sani”.

uella che era l’anticacascina di nonnoOreste è stata oggitrasformata in un laboratoriod’eccellenza,

in cui la nocciola viene trasformata in molteplici prodotti. Una voltaraccolta nei noccioleti piantati dagli avipiù di due secoli fa, la Tonda gentiletrilobata qui viene lavorata fino a divenire crema, pralina o delizioso olio:da Morgana del Re, azienda agricola di Ilaria Fresia, Socia di Rodello, l’amoreper il territorio, per la materia prima e la dedizione nel coltivare la terra sitramandano ormai da tre generazioni.“Il nome dell’azienda vuole essere un omaggio alla mia cavalla, Morganadel Re, una fedele compagna alla qualesono molto legata – afferma Ilaria, 22anni, diplomata in Lingue –. Vuolesottolineare l’unicità e l’importanzafondamentale del rapporto che intercorre

MORGANA DEL RE, IL GUSTO DELLA SFIDA

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Sopra:Francesco Burzio

di CerealinnovaSotto:

Ilaria ed Elena Fresia al lavoro nel noccioleto

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na data importante per Terre del Barolo: l’8 dicembre 2018 si festeggiano 60 anni di attività. Dal 1958, la Cantina Cooperativa

scrive la storia delle Langhe, nel nomedella tutela delle colline della zona del Barolo, in cui sono presenti i vignetidel Soci viticoltori. La Cantina ha in campo, ma soprattutto in vigna,molteplici progetti per stimolare gli agricoltori nella tutela del territorioaffidato alle loro sapienti mani. Per esempio, ha deciso di incentivaretutti i Soci che implementano la viticoltura biologica certificata e di dare loro voce in una gamma di vinidi Langa interamente Bio. Simile filosofiaper i grandi cru di Barolo, dedicati al fondatore della Cantina, ArnaldoRivera, nei quali non viene utilizzatoalcun tipo di diserbante e di fertilizzantechimico, oltre all’implementazione

di tecniche agronomicheconservative, che oggivengono nuovamentereintrodotte nei vigneti. Terre del Barolo segue inoltreper i propri processi produttivile direttive delle più completecertificazioni ambientalidisponibili in Italia in questocampo, mentre sono in fase di ultimazione le attività per la certificazione energeticadella Cantina, con obiettivisempre più stringenti in termini di consumi e di produzioneinterna da fonti rinnovabili. Un percorso virtuoso che trovanaturale applicazione anche nella costruzione dei nuovi locali a Castiglione Falletto, intrapresaqualche mese fa, e che miraall’integrazione della struttura nei canoni Unesco, nel rispettodell’ambiente, con l’utilizzo di energia

da fonti completamente rinnovabiliquali l’energia solare, l’energia termica (ottenuta anche da scarti di lavorazioneagricoli) e impianti per il recupero e riutilizzo di tutte le acque, anche di quelle provenienti da eventimeteorici straordinari.

on un semplice mulino,ma quasi un museo,costruito ancora per la maggior parte in legno: a due passi dal centro di La Morra,

nell'edificio che fu una filanda, dal 1880sorge il Mulino Sobrino, punto di riferimento per gli agricoltori della zona.Con la passione di uno storico e la competenza di chi è cresciuto tra cereali e farine, Renzo Sobrino, Sociodi La Morra, racconta la sua attività con gli occhi che si illuminano. “Con miamoglie Margherita e mio fratello Lucianolavoriamo come si faceva un tempo,e il nostro impegno per proporre prodottibiologici più sani, nutrienti e gustosi passaanche per il recupero di varietà di mais ecereali di una volta, abbandonati negli anniperché sostituiti con altri dalle rese migliori.Per conquistare la fiducia dei contadini, ai quali abbiamo proposto di riconvertire la produzione, ci sono voluti anni”.

NEL MULINO CHE VORREI...

La fortuna della famiglia Sobrino –mugnai già da quattro generazioni, con la quinta che si affaccia ora inazienda – parte da una casualità: nelDopoguerra, con il benessere crescente,la gente non vuole più il pane nero,frutto della macinazione a pietra,preferendo quello bianco, ottenuto da macchinari più moderni. Quasiovunque, le antiche macine vengonosostituite. Nelle Langhe di allora, poverecome quelle della Malòra di fenoglianamemoria, ancora incentrate su un'economia agricola, la richiesta di farine più grezze rimane tuttavia per soddisfare le esigenze zootecniche.Il Mulino Sobrino mantiene quindi duemacine a pietra, che tornano di modainsieme al pane integrale, negli anni '70.Ma il biologico, qui, non è solo una moda.È una filosofia, che unisce qualità, ricercae tradizione, perseguite da quandoancora non esisteva la certificazionedell'Unione Europea.

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Sopra:Arnaldo Rivera,

fondatore della cantina

Terre del BaroloSotto:

la famiglia Sobrino davanti a una delle

loro macine in pietra

SOSTENIBILITÀ NEL VIGNETO E IN CANTINA

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Cosmetics non contengono paraffine,parabeni e derivati animali, né vengonotestati su quest’ultimi. “Nei nostrilaboratori di ricerca estraiamo dai vinaccioli le preziose sostanze che l'uva contiene. I principi attivi di questi estratti, su tutti i polifenoli,possiedono proprietà anti-ossidanti e combattono i radicali liberi responsabilidell’invecchiamento precoce della pelle.Gli olii essenziali, che contribuiscono alla naturale profumazione, aumentano poi l’efficacia nella cura degli inestetismi,favorendo un evidente miglioramento estetico – spiegano i fratelli Toppino –.Procediamo con accurati controlli e una rigorosa selezione delle materie prime, per creare formule sicure e gradevoli: le nostre creme sono un concentrato di vitalità e idratazione”.

ra vigneti e colline di inestimabile bellezza,nelle Langhe, prende vitail connubio tra l’altacosmetica e i benefici dei principi attivi estratti

dall’uva nebbiolo, coltivata secondometodo biologico. Da una brillanteintuizione dei fratelli Alberto e SimoneToppino nasce Barò Cosmetics, il cuinome si rifa al più celebre vino ricavatodalle uve nebbiolo, il Barolo appunto.“Con l’aiuto e l’esperienza della dottoressaGiovanna Menegati abbiamo creatouna linea che coniughi estetica e salute,ricerca e qualità, attenendoci alle miglioripratiche di produzione del settorecosmetico. Barò costituisce un nuovo mododi fare vinoterapia, attraverso una lineanaturale e innovativa, per avere il piaceredi un trattamento degno di una SPA”. In linea con una filosofia che ponela qualità delle materie prime alla base di tutta la produzione, i prodotti Barò

BARÒ, BENESSERE NATURALE

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Sopra:una selezione dei prodotti

di Barò CosmeticsSotto:

lo zafferano nei campidell’azienda agricola

Sant’IsidoroNella pagina accanto, in alto:

Aimone Vio, titolaredell’azienda agricola

Vio Giobatta

volendo utilizzare esclusivamente metodibiologici. La scelta è ricaduta sullozafferano, una coltivazione a bassoimpatto ambientale, con ridotto consumodi acqua e suolo, dalle eccezionali proprietàantiossidanti e antidepressive: i suoiambiti di impiego spaziano dall'alimentare, al farmaceutico, alla cosmetica –racconta Maria Paola –. Abbiamo iniziatocon 10.000 bulbi, e l'attività sta crescendo:ogni anno a fine ottobre i campi si tingonodi un viola purpureo e inizia l’incanto della fioritura”. La raccolta dei fioriavviene alle prime luci dell’alba. Dopopoche ore ha inizio la fase di mondaturain laboratorio, per ottenere un prodottodi altissima qualità e purezza. Segue la fase di essiccazione, lenta e a bassatemperatura, per conservare inalteratele proprietà organolettiche della spezia.Gli stimmi essiccati vengonoconfezionati in contenitori di vetro a chiusura ermetica e conservati al buio

fino alla vendita. Tutto il processo di lavorazione è svolto in modoartigianale, interamente a mano.“L’alta qualità del nostro zafferano è il frutto della cura appassionata e dell’artigianalità che mettiamo in tuttele fasi di produzione”.

ant'Isidoro, prima della canonizzazione, nonera che un umile contadino,nato a Madrid alla fine dell’XIsecolo. Ogni mattina si alzava, prima del dovuto,

per recarsi a pregare in una chiesa: il lavoro gli sembrava poi più leggero e gli riusciva meglio. Il suo segreto? Due angeli lavoravano nei campi,accanto a lui. Tutta la sua vita la dedicòalla preghiera e alla cura del creato.Del laborioso santo, protettore di tutti i contadini, porta il nome il progettodell'azienda agricola di Maria PaolaRepellino, Socia di Govone, che insieme al marito Fabio nella primavera del 2016ha scommesso sul recupero di una coltura un tempo diffusa nella zona, fino al XV secolo, e ogginuovamente attuale: lo zafferano. Con una particolarità: “Avevamo dei terreni incolti da portare a coltura,

SANT’ISIDORO, IL PATRONO DEI CONTADINI

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a Bastia d'Albenga fino a Ranzo, risalendo la dolce vallata che segueil corso dell’Arroscia; dalla Piana ingauna,dove coltivano erbe

aromatiche, fino alle terre alte della provincia di Imperia, dove lavorano vigneti e oliveti, semprecon la stessa filosofia: quella del biologico. Primo ligure a esserepremiato, nel 2017, come migliorvignaiolo dell'anno dalla Guida Vinid'Italia del Gambero Rosso, Aimone Vio,Socio di Albenga, è alla guidadell'azienda agricola biologica VioGiobatta, titolare del marchio “BioVio”.“Coltivare biologico, per noi, non è una scelta né tecnica né economica: è semplicemente culturale. L’uso di pesticidi, di diserbanti e di concimichimici non fa parte della tradizionelocale e noi non abbiamo fatto altro che continuare con le abitudini del passato”.

A lavorare in azienda insieme a lui, le donne della famiglia: la moglie Chiarae le figlie Caterina (che si occupa della cantina), Camilla (che segue la parte commerciale) e Carolina(appassionata di cucina, che si occupadell'agriturismo, otto appartamenti in stile tipico ligure). “Produciamo e confezioniamo erbearomatiche le cui fasi di lavorazione – dal taglio, alla selezione, fino alla pulitura– vengono svolte a mano. Discorsoanalogo per le olive, di varietà Taggiasca:la raccolta è manuale, la lavorazione a freddo, l'Olio extra vergine che ne ricaviamo ha una fragranza tipicae delicata. Il vino rappresentavadapprima poco più di un piacevolepassatempo... Oggi grazie alla passione e alla dedizione di ognuno di noi i nostrivini hanno fatto breccia nell’immaginariodegli appassionati come sinonimi di qualità e di unitarietà produttiva.Quattro anni fa abbiamo ricavato anche

uno spazio per l'ospitalità,sistemando gli alloggi sopra la cantina, usando materiali tipici e nel pieno rispetto dell'ambiente”.

ERBE AROMATICHE, OLIO E VINO PER BIOVIO

el variegato universo che gravita intorno alle produzioni alimentari,tanto interessante quantoattuale risulta l'incontroorganizzato dal Rotary

albese, nell’ambito della rassegna “Prontiad agire”: il 25 settembre scorso, a Palazzo Banca d'Alba, il professorAlberto Grandi, docente di Storiadell’Integrazione Europea e di Storia delle Imprese presso l'Università di Parma, ha presentato il suo ultimo librointitolato Denominazione di origineinventata, la vera storia dei prodotti tipiciitaliani oltre il marketing, tra paradossi e curiosità.“I tantissimi prodotti tipici italiani – è la tesi del docente –, gran parte dei piattie la stessa dieta mediterranea sono

SI FA PRESTO A DIRE BIO...

buonissimi, ma le leggende di storia e sapienza che li accompagnano sono invenzioni molto più recenti,scaturite dalla crisi industriale degli AnniSettanta. È in quel momento che imprenditori e coltivatori italiani si alleano per inventare una presuntatradizione millenaria del nostro cibo e il conseguente storytellingper sostenerla: un'intuizione di successo,che in molti casi ha rilanciato interi territori”.E a proposito del biologico?“Una premessa: a mio avviso, occorredistinguere tra biologico e biodinamico...Mentre il primo può tranquillamenteconvivere con l'agricoltura convenzionale,il secondo attiene più al campo della superstizione che a quello della scienza. Nel mercato, tuttavia, c'è spazio per tutti, finché ci saranno

consumatori disposti ad acquistare queideterminati prodotti. Non sono entusiasta del biologico, che ritengoessere una moda, ma non c'è niente di male... Mi infastidiscono però le crociate: non esisteun'agricoltura buona e una cattiva. La sola cosa importante è che le autorità vigilino,facendo in modo che sulle nostre tavolenon arrivino veleni. E, in questo senso, forse, il biologico offre maggioritutele”.

NUNA VOCE CONTROCORRENTE: IL PENSIERO DEL PROF. ALBERTO GRANDISU DENOMINAZIONI DI ORIGINE E BIOLOGICO

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V I T A D I B A N C A

na vita spesa per la Banca, già vicedirettore generale della Cassa rurale di Vezza prima e di Banca d’Alba poi.

Franco Marcellino è mortoall’improvviso la scorsa estate all’età di 68 anni, colpito da un infarto. Figuradi riferimento per la comunità della Banca di Credito Cooperativo di Langhe e Roero, in particolare nella sua Vezza d’Alba, Marcellino era conosciuto da tutti per essere un uomo attivo, onesto e generoso,che non risparmiava tempo ed energieper le cose in cui credeva: la famiglia,con la moglie Andreina, i figli Michela e Paolo e poi i nipoti, il lavoro in Bancae la solidarietà, volontario di numeroseassociazioni, e l’attenzione alle dinamiche sociali del territorio.“Abbiamo perso un amico, una personache, per oltre 30 anni nella nostra realtà,ha dimostrato amore e attaccamentoper la Banca – dice il presidente TinoCornaglia –. Anche quando è arrivata

l’età della pensione, ancora durantel’ultima Assemblea dei Soci, cogliendo in pieno lo spirito della compaginesociale e di un lavoro quotidiano al servizio della comunità”. Il ricordo di Marcellino è legatoindissolubilmente al Centro diurno per disabili Pin Bevione in frazioneBorbore di Vezza d’Alba, costruito con l’eredità del Socio GiuseppeBevione che, nel 2002, ha lasciatoproprio a Banca d’Alba una cospicuaeredità: oltre alla propria casa e al terreno adiacente. Il signor Bevione, classe 1908,conosciuto da tutti come “Pin”, aveva nominato proprio il grandeamico Franco Marcellino esecutoretestamentario, con il mandato di realizzare a Vezza un’opera socialeche risultasse utile al territorio. Un mandato che Marcellino presesubito a cuore. Progettata dagli architetti Paolo e Ugo Dellapiana, con oltre 1 milione di euro stanziati da Banca d’Alba in aggiunta al lascito, il centro Pin Bevione

fu inauguratoappena tre annidopo, nel giugnodel 2005. Dotatodelle più modernestrutture per le attività con i disabili, è affidato nella gestione al Consorzio socio-assistenziale di AlbaLanghe e Roero che, ancora oggi,segue gli utenti con personalequalificato offrendo varie occasioni per stare insieme e dedicarsi ad attivitàmanuali: dai laboratori di artigianatoall’utilizzo del computer o ancora alla cura dell’orto e del giardino. Un servizio perfettamente integratonella realtà di Vezza d’Alba e di tutto il Roero. “È un’impresa di cui Francoandava fiero – aggiunge il presidenteCornaglia –, fiore all’occhiello dell’operasociale del nostro istituto e preziosatestimonianza della laboriosità, della sensibilità e della generosità della gente di queste colline. Tratti che hanno sempre contraddistinto la vita, ricca di impegno e dedizione, di Franco Marcellino”.

L’ultimo saluto di Banca d’Albaa Franco MarcellinoIL SUO RICORDO LEGATO AL CENTRO DIURNO PER DISABILIPIN BEVIONE IN FRAZIONE BORBORE DI VEZZA D’ALBA

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ltre due anni dal terremoto di Visso e Norcia, ancora di piùda quello di Amatrice.Tanto è trascorso dal sisma che,

tra l’estate e l’inverno del 2016, ha devastato il Centro Italia, colpendoduramente le regioni Marche, Umbria e Lazio. Una serie di eventi drammatici,in cui l’Italia ha potuto mettere in campoi valori che più la contraddistinguono: la solidarietà e lo spirito di collaborazione. Come Banca d’Alba, che in quei momenti terribili ha avutomodo di conoscere più da vicino e tendere una mano verso i colleghidella Banca dei Sibillini, il CreditoCooperativo del Maceratese,profondamente colpita e impegnata nella rinascita post-terremoto. Per sapere come stanno andando le cose oggi, abbiamo rivolto alcunedomande al Presidente della BCC dei Sibillini, Stefano Tolomeo, in rappresentanza di un territorio che, con la sua gente e la sua tenacia,

non si è arreso agli eventi, ma anzi da quell’ottobre di due anni fa non haperso neppure un giorno di lavoro.A che punto siamo, Presidente?

“L’iniziativa privata non manca, il marchigiano è volenteroso per natura, si rimbocca le maniche. A complicare le cose ci pensano invece spesso la burocrazia e le leggi, che rallentano la fase di avvio delle pratiche di ricostruzione. Ce la stiamo mettendotutta, anche se il lavoro sarebbe facilitatocon un più ampio consenso normativo”.Cosa sta facendo la Banca

per i suoi Soci e clienti?

“Innanzitutto, dopo aver offerto il massimoconforto e disponibilità a chi avevabisogno, non ha mai smesso di erogarecrediti. Abbiamo avuto un aumentosignificativo degli impieghi, generati dal fatto che la gente acquista terreni e investe per costruirsi una nuova casa.Nessuno vuole abbandonare la zona e penso che noi stiamo facendo la nostraparte dando fiducia a chi ci crede”.Come vi siete organizzati per il lavoro?

“All’indomani della scossa che ha reso

inagibile la nostra sede, ci siamo trasferiti in una filiale a pochi chilometri che potesseaccogliere tutti i dipendenti, garantendo la continuità aziendale. Oggi siamo in affitto, mentre altre filiali danneggiateoperano anche in strutture mobili”. Come saranno concretizzati gli aiuti

offerti da Banca d’Alba?

“Da tempo abbiamo dato incarico a unostudio di presentare il progetto per la ricostruzione della nuova sede di Pieve Torina, dove ci sarà una saladestinata ad aprirsi al pubblico, in particolare alle associazioni e alle onlusche operano sul nostro territorio. Un luogodi scambio e condivisione, disponibileanche per tutte quelle aziende che si sonooccupate in questi mesi, nella fase di ricostruzione, delle soluzioni abitative”.Questo sarà quindi un Natale

più sereno?

“Quest’anno più dello scorso e più ancora di quello prima. Vogliamo essere ottimisti e pensare che queste nostre colline ce la faranno. Grazie anche alla solidarietàricevuta e all’amicizia che ci lega a Bancad’Alba e alla vostra terra straordinaria”.

La rinascita dei Monti SibilliniA DUE ANNI DAL TERREMOTO, LA RICOSTRUZIONE DEL CENTRO ITALIAPASSA ANCHE PER IL CREDITO COOPERATIVO E L’AIUTO DI BANCA D’ALBA

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Sotto:il Presidente

della BCC dei Sibillini

Stefano Tolomeo e il Presidente

di Banca d’Alba Tino Cornaglia,

nel corsodell’Assemblea

dei Soci di Banca d’Alba

dello scorso maggio

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F O N D A Z I O N E B A N C A D ’ A L B A

ra le priorità che la Comunità Europeasi è data in tema salute,l’Healthy Aging(Invecchiamento attivo/ in salute) è una

delle strategie fondamentali per migliorare la salute delle persone. In quest’ottica, la Fondazione Banca d’Alba ha promosso e promuoverà in futuroiniziative, in collaborazione con la Cooperativa Cento Torri, le Asle altri enti pubblici e privati, volte alla prevenzione e all’educazione e formazione tecnica su tematichesanitarie di interesse collettivo e rilevanti per il territorio. Malattie cardiovascolari, diabete,melanoma, aneurisma, osteoporosisono alcuni dei campi di interessenei quali la Fondazione promuoveiniziative dedicate. Un’attività rivolta non solo ai Soci,ma aperta all’intera popolazioneattraverso screening gratuiti a salvaguardia della salute, in cui vengono messe a disposizione équipe medichespecializzate e apparecchiaturesofisticate per la diagnosi.L’appuntamento è spesso in occasione delle giornatemondiali dedicate, come per il diabete, con la valutazionedel rischio di sviluppare la malattiacon la semplice misurazione di alcuni parametri clinici, o ancoraper la lotta all’ipertensionearteriosa. Tra le iniziative, test mirati gratuitialle donne tra i 45 e i 65 anni per la prevenzione dell’osteoporosi,con una valutazione non invasivaper verificare eventuali problemi

La salute passa per il territoriodella BancaLE TANTE INIZIATIVE DELLA FONDAZIONE PER DIFFONDERE LA CULTURADELLA PREVENZIONE. A BENEFICIO DEI SOCI, MA NON SOLO

e agire quindi per tempo, o ancora il controllo gratuito dei nei per le fasce d’età dai 18 ai 55 anni per la prevenzione del melanoma con l’ausilio delle tecnologie più avanzate utili a diagnosticare il pericoloso tumore che colpisce la pelle. "Schiena dritta ragazzi" è il progettoche ha coinvolto nei mesi scorsi i ragazzi di alcune scuole elementari e medie dell’Istituto Sociale di Torino,con una guida realizzata per fornirealle famiglie informazioni utili per promuovere comportamentie stili di vita corretti per la prevenzionedi malattie dell’apparato muscolo-scheletrico dei bambini, consigli per la postura da tenere in classe e perfino per il trasporto degli zaini e infine visite per una primavalutazione della colonna vertebrale.

Tra le operazioni di sensibilizzazione,c’è anche l’appoggio a campagnenazionali come quelle del Nastro Rosadella Lilt, per la lotta contro il tumoreal seno. Contribuire a diffondere la cultura della prevenzione, anche al di fuori dei Centri medici, è la principale missiondella Fondazione sul territorio, in lineacon gli obiettivi strategici del viveresano secondo le linee guida nazionalie internazionali. L’obiettivo è cercaredi far crescere nell’opinione pubblicala consapevolezza che è possibileprevenire patologie gravi grazie alla diagnosi precoce e a un correttostile di vita, anche perché la salute del cittadino non ha soltanto un pesosulla propria esistenza,ma ha inevitabilmente anche un impatto sociale. E prevenire può davvero fare la differenza.

Sotto, da sinistra:il Direttore Generale

Riccardo Corino,la dottoressa

Annamaria Nuzzi, il Presidente

Tino Cornaglia

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n investimento sul futuro che guardaalla salute e al benessere della persona. Con questo spirito

Banca d’Alba ha impostato il lavoroall’interno dei suoi cinque Centrimedici, un intero servizio all’insegnadella prevenzione che offre assistenza e prestazioni di carattere fisioterapicoai Soci. E proprio per parlare di prevenzione abbiamo incontrato il dottor Luca Servetto, direttoretecnico del Centro medico di GalloGrinzane.“I nostri ambulatori di riabilitazione sonotrasversali per ogni età e tipo di disturbo,soprattutto in un’ottica di integrazionecon il servizio sanitario nazionale –spiega –. Ogni medico che opera nel nostro Centro di Gallo di GrinzaneCavour, per esempio, visita circa 1300persone all’anno, che si presentano con un problema di salute, ma che vengono esaminate a 360 gradi,con uno screening generale che diventail primo passo verso una più attenta curadella persona e della salute”. Una prima forma di prevenzione che guarda alla salute e al benesseredel corpo in ogni fase della vita. Dagli adolescenti che si presentano per la scoliosi agli interventi alle persone più anziane per prevenirel’instabilità e il rischio di cadute e quindi di eventuali fratture. Spiega ancora il dottor Servetto: “Poterinsegnare alle famiglie come guardare la colonna vertebrale di un bambino è molto importante, per accompagnarlofino alla maturità scheletrica. Ma anchela fisioterapia stessa, per esempio con i corsi di ginnastica dolce e gli esercizivalutati ad personam, è già di per sé un atto di prevenzione molto importante,con il recupero muscolare e gli strumentiche cerchiamo di dare ai nostri pazientiper migliorare la capacità di mobilità

ed evitare patologie secondarie. Tra i casiche vediamo più spesso, ci sono i problemiposturali che derivano da cattive abitudininella vita quotidiana: la fascia più criticava dai 30 ai 45 anni, in cui servirebbe la pratica di un sano e costantemovimento”. Prevenzione significa anche potertrasmettere il messaggio di quanto sia importante l’attenzione alla salute, a partire proprio da quando si sta bene.“La nostra è un’opera di sensibilizzazionenei confronti dei Soci e dei loro famigliariche incontriamo e con cui si crea un legame di fiducia, anche grazie al tempo che abbiamo a disposizione per l’ascolto. Le strutture sono dotate di apparecchiature tecnologicamenteavanzate e si punta alla formazionecontinua del personale composto da medici fisiatri e fisioterapisti. Abbiamoda 2 anni conseguito, come serviziosanitario, la Certificazione di Qualitàper garantire al paziente le miglioriprestazioni sanitarie secondo standard di eccellenza; crediamo molto nel dialogotra medici e terapisti

per la discussione su ogni singolo caso.Anzi – conclude il dottor Servetto –, il confronto avviene anche tra i vari Centrimedici a Gallo Grinzane, Vezza d’Alba,Asti, Albenga e Torino, con riflessioniepidemiologiche importanti che si basanosui dati raccolti e successivamenteincrociati per orientare il paziente e valutare eventuali contatti con medicispecialisti di altre branche”.Giampaolo Brichetto, DirettoreScientifico, aggiunge: “I Centri medicihanno iniziato un percorso di continuomiglioramento della qualità dei serviziofferti. Le linee di sviluppo sanitarie vannodalla continua implementazione delle tecnologie riabilitative a disposizionedei nostri utenti, alla condivisione, anchescientifica, fra tutti gli operatori sanitariafferenti ai Centri, dei risultati del lavoroeffettuato attraverso l’implementazionedi misure di esito del piano riabilitativo. Una particolare attenzione è riservata al piano formativo che consente di mantenere le competenze a livellielevati e aggiornate secondo le più recentilinee guida nazionali e internazionali”.

Missione prevenzioneLA PAROLA AL DOTTOR LUCA SERVETTO, DIRETTORE TECNICODEL CENTRO MEDICO DI GALLO GRINZANE

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...Intervista di:Sergio Miravalle,giornalistaprofessionista, per oltre 30 anni a La Stampa. È stato presidentedell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Ora dirige Astigiani,rivista di storia e storie.

uesto è l’annuncio di un trasloco, ma non di una resa.Luca Mercalli, nato a Torino nel 1966,dopo 25 anni di vita

in Val Susa ha deciso, con la moglie, di salire ancora più in alto per non dover convivere – lo ha scritto sul suo sito – con le estati torride e gli attacchi delle zanzare tigrearrivate dal Vietnam che stannorisalendo anche le vallate alpine.“Abbiamo trovato una vecchia grangiaabbandonata da tempo a 1650 metri di quota, sopra Oulx, in borgata Vazon.La stiamo ristrutturando mantenendo lo stile architettonico del luogo, con l’obiettivo di raggiungerel’autosufficienza energetica nel rispettodella sostenibilità ambientale. Ci possiamo arrivare con la mia autoelettrica salendo da Oulx, dove c’è una colonnina di ricarica, e avremoanche un orto. Per noi è importanteavvicinarci all’autosufficienzaalimentare. E poi ricordo che proprio la passione per il mio primo orto a Torinomi ha fatto avvicinare, fin da ragazzo,agli studi di meteorologia, per capirecome e quando piantare, irrigare e raccogliere. Non ho mai credutotroppo alle vecchie pratiche della lunanuova e luna vecchia, ho preferitostudiare, prima ad Agraria e poi specializzarmiin climatologiadelle Alpi aGrenoble”.

Luca Mercalli è a suo modo un personaggio, anche se non fa nullaper esserlo, se non per il vezzo di portare camicie con elegantifarfallini invece delle cravatte. Con piglio risorgimentale va all’attacco dei luoghicomuni del meteo. È volto noto

della televisione,

ma non ama

la meteorologia

spettacolo

e quella fai da te.

Mi definisco un meteorologodivulgatorescientifico che cerca di spiegarei fenomeni e far capireperchéaccadono.Molti siaccontentanodelle previsionimeteo per programmare

il weekend al mare o la gita in montagna.Lo studio del tempo e le sue previsionisono molto più importanti e offrono agli uomini che le sanno cogliere e interpretare molto di più della risposta

Testa tra le nuvolee piedi per terraIL CLIMATOLOGO LUCA MERCALLI RACCONTA COME LA SUAPASSIONE PER IL METEO SIA PARTITA DALL'ORTO DI CASA

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al semplice dubbio: potrò fareil barbecue con gli amici?Con all’attivo oltre 1.600 conferenze,

centinaia di partecipazioni a incontri

scientifici e decine di libri sul tema,

lei ha acquisito una capacità tutta sua

di spiegare il meteo.

Ho sempre cercato di capireconcretamente le cose e apprezzo chiriesce a spiegare anche concetti astrusicon parole semplici. Il mio punto di riferimento è l’operaio Tino Faussone,protagonista del romanzo La chiave a stella di Primo Levi. Quando parloe quando scrivo mi metto sempre nei panni di chi ascolta o legge. Capita che mi considerino un rompiballeperché annuncio cose spiacevoliche molti prendono ancora sottogamba, come le evidenti conseguenzedel cambiamento climatico e del riscaldamento globale, che è moltopiù rapido delle previsioni di qualcheanno fa.Le hanno chiesto che cosa augura

a un bambino nato nel 2018.

Questo bambino, e tutti i bambini del mondo, debbono sperare che i genitori e i nonni in questi anniintervengano con comportamenti virtuosicollettivi e individuali per evitareche la loro vita tra cinquant’anni siamolto più difficile e complicata della nostra. Serve un patto trans-generazionale che non faccia ricaderesu chi nasce oggi gli errori e i peccati di ingordigia del presente. Non lo dicosolo io, ma anche l’intera comunitàscientifica e perfino le Nazioni Unite, che nel loro ultimo rapporto sul climaconfermano la necessità di interventi su scala mondiale eccezionali e senzaprecedenti. Dobbiamo avere tutti questaconsapevolezza, altrimenti ci preoccupiamo del tempo solo

Luca Mercalli (Torino,1966), climatologo,direttore della rivistaNimbus, presiede la Società MeteorologicaItaliana, associazionenazionale fondata nel 1865. Si occupa di ricerca su clima e ghiacciaialpini, insegnasostenibilità in scuole e università in Italia,Svizzera e Francia e la pratica in primapersona, vivendo in una casa a energiasolare in borgata Vazon,a Oulx, in Val Susa,viaggiando in auto elettrica e coltivando l'orto. Per RAI3 ha lavoratoa Che tempo che fa, Scala Mercallie TG Montagne.Editorialista per La Stampa, scriveanche su DonnaModerna e Gardenia. Ha al suo attivo migliaiadi articoli e oltre 1.600conferenze, voceinnovativa nella comunicazioneambientale. Tra i suoi libri: Filosofiadelle nuvole, Che tempoche farà, Viaggi nel tempo che fa,Prepariamoci, Clima benecomune, Il mio orto tra cielo e terra.

CHI Èpartecipazione a Che tempoche fa, con Fabio Fazio. In quella come in altreoccasioni ho continuato a confrontarmi opponendodati statistici e scientifici a chi propone scelte spessodemagogiche o chenascondono interessi di parte.Torniamo al meteo, al sole,

alla pioggia. Lei è presidente

della Società Meteorologica

Italiana, fondata nel 1865.

L’abbiamo rinnovata ridandovita al centro di ricercaospitato nel Collegio CarloAlberto di Moncalieri, che harecentemente ricevuto il titolodall’Onu di “Osservatorioscientifico storico”. Nello stesso ambiente abbiamodato vita alla società e alla rivista Nimbus,dove lavorano giovaniricercatori e redattori. Il giornalismo è la miaseconda grande passione. Mi piace scrivere e nel mioultimo libro Non c’è piùtempo, edito da Einaudi,immagino un dialogo con un altro piemontese,Primo Levi, che come avretecapito è un mio costantepunto di riferimento.Lui ha raccontato il dramma e la follia delle dittature e del razzismo che portò alla catastrofe della SecondaGuerra Mondiale e all’Olocausto. Anche allorac’era chi diceva che non sarebbe successo nulla,non credeva alle avvisaglie.Levi l’ha definita una cecitàvolontaria. Sui temidell’ambiente e del riscaldamento globalesono molti a non voler vedere,a sottovalutare i segnali che ci arrivano da più parti.Dicono che ho la testa tra le nuvole, ma so di avere i piedi ben saldi a terra e non mi stancherò di predicare con tutti i mezziper dare un futuro a quel bambino nato nel 2018.

per il barbecue e poi ci spaventano le bombe d’acqua che spazzano le nostre terre.Come definisce la sua piemontesità?

Ho un rapporto controverso con la miaregione. Dei piemontesi apprezzo il senso del lavoro ben fatto, curato,preciso. Mi accorgo però che nonabbiamo mantenuto lo stesso amoreper il territorio. È stato troppo sfruttato e ultimamente anche trascurato.Quando vado in altre regioni, trovo più rispetto. Ad esempio in Friuli ho vistogrande attenzione per l’ambiente:qui siamo diventati un po’ sciatti,naturalmente con le dovute eccezioni.Le Langhe, il Roero e il Monferrato,anche grazie al riconoscimentodell’Unesco, hanno ingranato una marcia diversa.

E la sua Torino?

Ho amato questa città per la serietà e il rigore che ha espresso nei decenni e per la sua capacità di essere culla di diversi pensieri e matrici culturali. Tuttidicono che il rilancio e la rinascita postindustriale sia iniziata con le Olimpiadidel 2006, ma vorrei ricordare che quel grande evento ci ha lasciatoopere molto impattanti in montagna e impianti abbandonati che qualcunovoleva forse far resuscitare riproponendola candidatura per il 2026. Nei panni del sindaco Appendino non ci avreinemmeno provato. Si è visto come è finita: in polemica con Milano e Cortina e con una sostanziale bruttafigura. Sono convinto che le montagneabbiamo bisogno di ben altre attenzionie non solo del miraggio delle Olimpiadi.Da abitante della Val Susa non ha mai

nascosto le sue perplessità

sulla validità del collegamento Tav

tra Torino e Lione.

Ho anche pagato queste mie prese di posizione ai tempi della mia

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LE SCELTEAMBIENTALI DI OGGI SONOFONDAMENTALIPER DARE UN FUTURO AI BAMBININATI NEL 2018

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LIBRI

S O C I & C U L T U R A

DIALOGHI AL TRAMONTODEL TEMPO

Un tema, il fine vita, che sta diventando sempre più attuale. E che MarildeTrinchero, Socia di Alba, ha trattato indagando il morirenelle sue infinite variabili nel suo La vita è bella. Dialoghi al tramonto del tempo (EdizioniMagi, 2018). Il volume nasce dai ricordi dell’autrice bambina,

fino all’occasione di entrare a contatto con la realtà degli Hospice “Ida Bocca” e “Sergio Sugliano”, gestiti dalla Fondazione Faro di Torino. Tra interviste e testimonianze, ecco un libro scritto “senza una scalettadefinita, ma strada facendo. Penso che la possibilità di leggere le vite degli altri, in particolare le paurenascoste – aggiunge l’autrice –, possa offrire spunti preziosi a chi sta attraversando la stessa difficoltà. Non tanto per superare la paura, ma per accettarla e accoglierla”.

LA REGIONE DEI PICCOLI COMUNI

Renato Grimaldi, Socio di Asti, è professore di Metodologia della Ricerca sociale all'Universitàdi Torino. Originario di CossanoBelbo, studiando il proprio paesenatale è arrivato alla pubblicazionedi Comunità di collina: un sistemadi sistemi (Franco Angeli, 2017, 272 pagine).“Il libro descrive le attivitàdidattiche sperimentali, culturali,

artistiche, economiche, associative,sportive e del tempo libero di un paese-laboratorio come Cossano Belbo.Utilizzando gli strumenti della conoscenzascientifica, l'opera offre alle nuovegenerazioni un bilancio dei processiintercorsi nel loro contesto di vita, a partire principalmente da metàOttocento, e un metodo sociologico di lettura delle comunità locali sparsesul territorio nazionale”, afferma il professor Grimaldi.

n titolo che mira a sorprendere e affascinare,partendo da uno dei capisaldi più radicali

del programma dadaista, il “nulla”.Non solo basato sul caso e sul rifiutodel concetto di artista onnipotente e maestro padrone della sua opera, il Dadaismo segue altresì le regoledell’azzardo e del gioco, e in particolare protende verso la negazione dell’arte stessa, il rigetto della bellezza da museo, il rifiutodell’arte decorativa e rassicurante. Al contrario, l’opera d’arte, che ormainon è quasi più né un’opera né arte,deve suscitare sentimentid’inquietudine, turbamento e in particolare, insinuare dubbi nello spettatore. La parte della mostradedicata ai Sogni simboleggia poi una sorta di nuovo inizio dopol’annichilimento e il rifiuto radicaledell’arte perpetrato dai dadaisti. Per questo motivo, la parola “sogno”

significa qui libertà, spensieratezza,ma anche introspezione e penetrazione dell’inconscio. Inaugurata lo scorso 26 ottobre e visitabile fino al 25 febbraio 2019,con ingresso gratuito, la mostrafarà di Alba un'indiscussa capitaledi cultura. La Fondazione Ferrerotorna dunque protagonista, con un'esposizione di livellomondiale, direttamente dalla Collezione del MuseoBoijmans Van Beuningen di Rotterdam. Curata dal professorMarco Vallora, con un allestimentooriginale firmato dall'architettoDanilo Manassero, la mostra si suddivide in nove sezioni,all’interno delle quali si susseguonoopere di grande pregio e dal forteimpatto. I capolavori esposti – di artisti che spaziano da MarcelDuchamp a Man Ray, Arp e FrancisPicabia, sino a Salvador Dalì,Isidore Ducasse, Giorgio DeChirico, René Magritte e Joan Mirò– riflettono alcune

Dal nulla al sognoIN FONDAZIONE FERRERO, AD ALBA, DADAE SURREALISMO DALLA COLLEZIONE DEL MUSEO BOIJMANS VAN BEUNINGEN, FINO AL 25 FEBBRAIO

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al 17 novembre al 13 gennaio, Bancad’Alba presenta Ibrida,mostra collettiva di dieci artisti italianiesponenti dell’arte

contemporanea, curata da AlbertaRomano e Clarissa Tempestini,realizzata in occasione del 25°anniversario di Artissima. L’esposizionearriva ad Alba dopo essere stataospitata al Castello di Perno di Monforte, tra le sedi storiche della Casa Editrice Giulio Einaudi.Un’occasione che la Banca ha volutocogliere per sostenere e valorizzareancora una volta l’arte e la culturadiffuse sul territorio. Esplorando

delle problematiche e dei temi che contribuiscono a segnare i confinitra la poetica nichilista del movimentoDada e quella più propositiva tipica del Surrealismo: il caso, la bruttezzaestetica, il sogno, l’inconscio, la relazione con l’arte antica, il legametra arte e ideologia.

La mostra CAMERA POP. La fotografianella Pop Art di Warhol, Schifano & Co. ripercorre la storia della trasformazione del documentofotografico in opera d’arte, giunta al culmine negli anni ’60. Fino al 13gennaio a CAMERA – Centro Italianoper la Fotografia di Torino, sonoesposte oltre 150 opere che illustranola varietà e la straordinaria vivacità di questa grande vicenda. La Pop Art è stata un fenomeno mondiale,esploso negli anni ’60 negli Stati Unitie in Europa, e diffusosi rapidamenteanche nel resto del mondo “che harivoluzionato – è l’opinione di WalterGuadagnini, direttore di CAMERA e curatore della mostra – il rapportotra creazione artistica e società,registrando l’attualità in modo neutro,fotografico, adottando gli stessimodelli della comunicazione di massaper la realizzazione di opere d’arte. In questo senso, la fotografia è stata,per gli artisti Pop, non solo una fontedi ispirazione, ma un vero e propriostrumento di lavoro, una parteessenziale della loro ricerca”. Allo stesso tempo, l’affermazionedella cultura Pop ha liberato energiesorprendenti anche all’interno del mondo dei fotografi, che si sonomisurati direttamente non solo con il panorama visivo contemporaneo,ma anche con le logiche della trasformazione del documentoin opera d’arte.

Fotografia

LA FOTOGRAFIA È POP Sopra:Salvador Dalì,Landscape with aGirl Skipping Rope, 1936Sotto:Priscilla Tea,Untitled (spaces),2018

Una casaper la culturaIBRIDA: A PALAZZO BANCA D'ALBAIN MOSTRA L'ARTE CONTEMPORANEAo

in questo caso il mondo complessodelle arti figurative e confrontandosicon un contesto internazionale, per offrire al pubblico un allestimento che guarda alla contemporaneità e alla ricercapiù avanguardistica del momento.La mostra coincide con l’inaugurazione della nuovasala espositiva al piano terra di Palazzo Banca d’Alba, in via Cavour, che ha di recenterealizzato lavori di adeguamento e miglioramento proprio nell’ottica,anche futura, di una maggiorefunzionalità degli spazi per leesposizioni, per un’offerta culturalee artistica ampia e variegata.

ORARI DELLA MOSTRA

lun, mer, gio, ven: ore 15 – 19sab, dom e festivi: ore 10 – 19 mar: chiusogiorni di chiusura: 24, 25, 31dicembre, 1° gennaio Per informazioni:www.fondazioneferrero.it

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Viaggio nei territori della Banca a caccia di Santi

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della ricorrenza della morte ed è motivo di grandifesteggiamenti nel solco di tradizioni antiche,soprattutto religiose, alcunedelle quali si sonomantenute e si rinnovanoogni anno, altre che sonoandate un po’ perdendosi.In un breve viaggio tra i territori di Banca d’Albasiamo andati a vedere qualisono i Santi protettori di alcunedelle città di riferimento, per scoprire curiosità sulla storia di questipersonaggi e sulle abitudinipiù popolari per ricordarlilegate alla religione.Partendo da Alba, dove il 10 agosto si festeggiaSan Lorenzo, a cui è dedicata la cattedrale di piazza Risorgimento.Diacono di Roma,venne martirizzato nel 258,secondo alcuni bruciato vivosu una graticola, durantela persecuzione volutadall’imperatore romanoValeriano. Approfittandoanche della concomitanzacon la notte delle stellecadenti, in città oggi si organizzano eventiculturali legati alla storiadella cattedrale e del suo Santo, mentrepuntuale si rinnova la processione sulla piazza

e la celebrazione della Messada parte del Vescovo.

La storia racconta di una particolare festa di San Lorenzo: quella del 10 agosto 1275 –ricordata ogni anno ad Albain occasione del Palio degli asini della primadomenica di ottobre –, in cui mentre gli albesifesteggiavano il loropatrono, comparvero gli astesi che corsero il loropalio sotto le mura di Alba.Una beffa alla quale Albarispose con una corsa di asinelli, uno sfottò che accese gli animitramandandosi, tra storia e folclore, fino ad oggi.Rivalità a parte, sempremeno sentita tra i dueterritori ormai unitidall’egida di patrimonioUnesco per i paesaggi

A ognunoil suo patrono

Il Santo protettore

rappresenta

un riferimento

per ogni città

e per la sua intera

comunità

T R A D I Z I O N I & T E R R I T O R I O

ra devozione e tradizione,l’Italia contatantissimi Santi,ben oltre

undicimila nella storiacristiana, che il primonovembre si ricordano tuttiinsieme con la festa di Ognissanti. Personaggi dai tratti forti e dal carismaunico, che in molti casihanno sopportato provedure o hanno compiutoazioni eroiche per aiutare gli altri. Il Santo protettorerappresenta un riferimentoper ogni città e per la sua

intera comunità. Normalmente si celebra

nel giorno

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tra esibizioni di sbandieratori,drappi del Palio con il conferimentodell’Ordine di San Secondo e cerimonie che affondano le radici nel Medioevo.Il 10 novembre Alessandria

festeggia San Baudolino. Un eremita con il dono della profezia, che visse tra il 712 e il 744 e a cui è stata consacrata in cittàuna chiesa in cui sonocustodite parte delle reliquie.Ma chi era San Baudolino?Intorno a lui sono vari i racconti che parlano di miracoli e apparizioni e, vista la grande popolaritàgoduta, molti ecclesiastici lo definirono Vescovo di Alessandria, raffigurandolospesso anche in abitivescovili. Al Santo è dedicatal’omonima fiera commercialedi novembre, vetrina delle eccellenze del territoriogiunta quest’anno alla 33ªedizione, con un programmasempre ricco di eventi dedicatialla gastronomia, tra antichericette popolari e una mostradel tartufo, e la cultura. Oltreall’appuntamento, anche qui in chiesa, per la Messapresieduta dal Vescovo.

San Giovanni Battista

è il patrono di Torino

da tempi immemorabili: già nel 602 esisteva in cittàuna chiesa a lui dedicata.

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vitivinicoli, ad Asti

la devozione che i fedeliprofessano nel mese di maggio verso San Secondo,concittadino eletto a patrono nel cui nome si corre il celebre Palio, è da sempre molto sentita.Raffigurato proprio a cavallocon in mano uno stendardorosso crociato di bianco e in vesti da soldato romano,a San Secondo è dedicata la chiesa della Collegiata, per la tradizione luogo del suo martirio e sepoltura.In origine la festività si celebrava il 30 marzo, datache cadeva spesso nella settimana Santa, o se non altro in Quaresima,e che quindi si spostò poi,con una bolla papale firmata nel 1818 da papa Pio VII,al primo martedì di maggio.Tra gli appuntamenti più tradizionali, ci sono sicuramente i fuochid’artificio sull’acqua, che di solito vengono sparati il lunedì antecedente la festa del Santo patrono lungo il Tanaro, e la Fiera Carolingianel centro storico,

Al Santo è intitolata la cattedrale edificata in un’area dove primasorgevano le tre chiesepaleocristiane di San Salvatore, Santa Mariae appunto San GiovanniBattista, mentre il Duomocustodisce una sua reliquiaproveniente dalla chiesa di St. Jean de Maurienne. La ricorrenza si celebra ognianno la notte del 24 giugno

e a Torino, la sera precedente,quella del 23, tiene banco il tradizionale “farò”nella centrale piazzaCastello: un ritualeaccompagnato da un po’ di suspense,poiché la tradizione vuoleche la caduta del trespolo a cui viene dato fuoco debbaessere indirizzata verso Porta

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T R A D I Z I O N I & T E R R I T O R I O

Nuova, affinché sia un annofortunato per tutta la città.Ma l’appuntamento di San Giovanni da nonperdere, per i torinesi,è il 24 giugno con i fuochid’artificio, spettacolo di tradizione e fascino che ha sempre rappresentatoun rito collettivo di appartenenza alla comunità. Per la primavolta, in questo 2018, il Comune di Torino ha rinunciato al più classicospettacolo pirotecnicoprivilegiandone uno hi-techdi grande effetto con i droniluminosi per diminuirel’impatto acustico.

Il 7 luglio Ivrea celebra la festa del suo San Savino,un patrono che non ha maiconosciuto la città, facendovi il suo ingresso ben 600 annidopo la sua morte. San Savino infatti fu Vescovodi Spoleto tra il III e IV secoloe subì il martirio nel corsodell’ultima e più terribilepersecuzione contro i cristiani, quella di Diocleziano. A Spoleto il corpo di San Savino rimaseper qualche secolo nella basilica a lui dedicata,fino a quando nel 956 il figliodi Berengario II, marchese di Ivrea, Corrado, lo portò in Piemonte per dare

alla sua città un santopatrono che la liberasse dalla peste: un’epidemia che, raccontano i cronistidell’epoca, effettivamentecessò non appena le spogliedel martire giunsero a Ivrea.Oltre ai festeggiamentiprogrammati per le celebrazioni del Santopatrono, tra cui la processionereligiosa guidata dal Vescovo,l’evento di punta è sicuramente la Fiera equina,una tra le manifestazioni del settore più importanti in Italia, che ha radiciprofonde per la città: nella storia di Ivrea i cavallihanno infatti da sempre e continuano ancora oggi ad avere un ruolo rilevante e così la Fiera di San Savinocresce e si arricchisce di anno in anno. Fioreall’occhiello dell’evento è sicuramente la sfilata delle carrozze che da alcunianni si svolge in notturna,ma numerosi sono anche gli appuntamenti dedicatialla rievocazione di giochi e usanze medievali.Erano due i patroni per Imperia, uno per centroabitato: Porto Maurizio, con San Maurizio Martire, e Oneglia, con San GiovanniBattista. Ma dal 1991

tutta la città festeggiainsieme, il 26 novembre, San Leonardo di Porto

Maurizio, frate francescanoideatore e divulgatore della Via Crucis. Un comitato interamentededicato gestisce i festeggiamenti per il Santopatrono, con una processioneche ogni anno si rinnovanelle strade della città: una Via Crucis che si snoda inparticolare lungo i luoghi“leonardiani” nel cuore di Borgo Parasio, dove sonoanche custodite alcunereliquie, tra statue e crocifissiportati a spalla dalle confraternite. E ancora, la Santa Messa celebratanella basilica di San Mauriziodal Vescovo della città,funzioni solenni e numerosemanifestazioni di contornoche coinvolgono i variquartieri e le parrocchie, tra cui una coreografica“infiorata”, momento moltosimbolico e di grande effettoper la città di Imperia.

Normalmente si celebra

nel giorno della

ricorrenza della morte

ed è motivo di ricchi

festeggiamenti nel solco

di tradizioni antiche

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io è la nuova religionedel nostro tempo: Bio è in mare, in cielo, in terra e soprattuttonei nostri cuori. I riti della nuova

religione sono celebrati negli emporidove si vendono prodotti Bio. Lì si aggirano le vestali del Bioindossando sottane lunghe, i loro visinon conoscono l'onta del trucco e meno che mai quella del chirurgoplastico; di tanto in tanto sostano per leggere i testi sacri, qui rappresentati dalla lista degli ingredienti, lunghissima e scritta in caratteri minuscoli.Talvolta sono assalite dai dubbi e telefonano alle amiche: “Qui diceche può contenere tracce di glutine,soia, sesamo e lupino. Cosa mi consigli,lo prendo ugualmente?”. Nei prodotti a base di farine non si trova mai la parola “lievito”,ma “agenti lievitanti”: tutt'altra cosa.Scoprire che questi agenti sonocomposti da carbonato di sodio e carbonato di ammonio ci rassicura.Le informazioni non ci bastano mai,vorremmo saperne sempre di più: la pasta è “trafilata al bronzo”, ma da dove proviene questo bronzo?

Perché la confezione indica il Paesedi coltivazione del grano e tace sul paese della molitura?

Punto di forza sono le uova, prodotteda galline felici, “allevate a terra”. Già, ma quale terra? Saremmo piùtranquilli se conoscessimo, sia purecon una certa approssimazione, la composizione chimica di questaterra destinata ad accogliere le uova.Sappiamo che quando escono dalla sede Bio delle galline e plananoa terra, una rete di sensori fa partirel'Inno alla Gioia. La maggiore rassicurazione prodotta dalle informazioni stampate sulle confezioni è indotta non tantodall'elenco dei componenti quantodall'assenza di certi altri: “senzalattosio, senza glutine, senza olio di palma, senza zucchero, senzaburro”. Per ogni “senza” aumenta il prezzo del relativo prodotto, si vede che eliminare questicomponenti ha un costo. Fra gli scaffali si aggirano anche le “mamme Bio”, con i bambini dentroil carrello e aggrappati a varie altezzedel corpo con un effetto tipo “alberodi Natale”, ma, a differenza dei bambinistrillanti che scorrazzano nei centricommerciali, i figli delle mamme Biosono silenziosi ed educati.

Lo spauracchiodel Bio, il suoAngelo Nero, è “la data di scadenza”: guai a sorpassarla. I prodotti che stannoper scadere guadagnanol'etichetta “in offerta”, con sconti consistenti, e sono accumulati nell'angolo delle offerte che negli emporinon manca mai. Se pensiamo di consumarli subito li compriamo,perché no? Nel caso del tonno e delle acciughe in scatola, arrivo alla perversione di mangiarli dopoche sono scaduti perché sono molto più gustosi. Lo confesso: poco per volta anch'io sono diventato cultore della fede in Bio e da allora non ho mai più avuto problemi legati alla nutrizione. Però non possopiù tornare indietro: il giorno che mi sono concesso del salamenon Bio mi sono subito ricoperto di macchioline rosse.

LO SPAURACCHIO DEL BIO,IL SUO ANGELO NERO,

È “LA DATA DI SCADENZA”:GUAI A SORPASSARLA

NEI PRODOTTI A BASE DI FARINE NON SI TROVA

MAI LA PAROLA “LIEVITO”,MA “AGENTI LIEVITANTI”:

TUTT'ALTRA COSA

SCRITTO MISTO

Il racconto – dissacrante – di uno dei trend del momento

La moda del biologicodi Bruno Gambarotta

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L E T T E R E & C O M M E N T I

POTETE SCRIVERE:per posta: Banca d’Alba - Redazione Cento TorriVia Cavour 4, 12051 Alba (CN) per e-mail: [email protected] redazione si riserva di ridurre la lunghezza delle lettere per esigenze di spazio

Ricordando il Prof. GirelloSognare di volarein mongolfiera

Gentile direttore,Lo scorso 24 settembre, presso l’Istituto Superiore Einaudi di Alba,ho partecipato all’incontro e alla premiazione organizzata dalla famiglia Girello in commemorazione del professor GiuseppeGirello che, proprio nella mia scuola, ha insegnato per molti anni. Ho avuto la fortuna di essere stato il destinatario di tale premiazione: una borsa di studio dalla famiglia del professore e un Macbook Airoffertomi dalla Banca d’Alba. All’incontro hanno partecipato anchegli studenti di ragioneria del quinto anno, i quali hanno potutoascoltare la storia del professore e le testimonianze di alcuni membrid’eccezione che hanno avuto la fortuna di poterlo conoscere: il produttore vinicoloBruno Ceretto e il direttore generaledella Banca d’AlbaRiccardo Corino, suo allievo. Credo che questa iniziativa sia un’ottima idea per incentivare e aiutarei ragazzi che intendonocontinuare gli studidopo il diploma. La possibilità di vincereuna somma così considerevole e un laptop nuovo, non solo sprona i ragazzi a cercare di raggiungere i massimi voti alla maturità, ma offre altresì un sostegno economico che sempre più alleggerisceil peso sulle tasche delle famiglie, in particolar modo nel mio caso, in cui ho scelto un’università privata le cui rette sono estremamenteonerose. Ritengo infine molto positiva l’attenzione che la Bancad’Alba presta a questo tipo di iniziative volte a premiare i ragazziche, attraverso l’impegno scolastico, riescono a raggiungereimportanti risultati funzionali alla creazione di un futuroprofessionale.

Alberto Stella, Socio di Costigliole d'Asti

Gentile direttore,le invio alcune righe per raccontare l’evento “Una Mongolfieraper i Bambini” che si è svolto il giorno 30 settembre a Bra, in piazza Carlo Alberto. La mongolfiera è da sempre il sogno di ogni bambino e domenica – insieme a Giuseppe Fissore e Massimo Piano, titolari del Centro Copie Braidese, e MarcoMarin, pilota di mongolfiera e titolare della società Balloon Teame Asd Volere Volare – questo sogno siamo riusciti a realizzarlo!Per una giornata intera, dal mattino alla sera, piazza CarloAlberto è diventata la piazza dei bambini: oltre alla mongolfierahanno fatto da coreografia scuole di danza, i gonfiabili e il trenino rosso che viaggiava per le vie della città. Al mattino,il pilota della mongolfiera ha offerto un momento speciale e molto raro: entrare nella pancia della mongolfiera, “la balena”,gonfiata con un ventilatore ad aria fredda... manovre che un pilota effettua prima di gonfiare con aria calda il pallone.Adagiata a terra, la mongolfiera sembra proprio una balenaspiaggiata... così grandi e piccini hanno potuto provarel’emozione di entrare nel grande pallone! Nel pomeriggio è esploso l'entusiasmo degli spettatori, mentre osservavano la mongolfiera che tra le vampate di fuoco del gas propulsore si è gonfiata, immensa e coloratissima, ergendosi col pilota che la governava e la tratteneva a terra. Ho accuditopersonalmente i bambini dai 4 anni in su, facendoli salire in ordine con il pilota. Uno spettacolo davvero emozionante...tantissimi i sorrisi, tantissima emozione, e più di mille persone in piazza. Oltre a tutti gli sponsor, un ringraziamento particolare va a Banca d’Alba che ha aderito con slancio ed entusiasmo a questa iniziativa. In ultimo, il mio grazie, è rivolto al Comune di Bra e a tutto lo staff che si è coordinato al meglio per renderespeciale questa giornata. Grazie a tutti!

Mara Tomatis, ideatrice e organizzatrice

di “Una Mongolfiera per i Bambini”

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