Ciao ragazzi !! Oggi si festeggia!! Il Giornalino dei Nasi Rossi compie 1
anno!!! AUGURI!!!! Un mega ringraziamento a tutti gli amici
clown che hanno contribuito alla realizzazione di tutte le nostre rubriche; grazie di cuore!!! Beh, adesso è venuto il momento di tagliare la torta … SLURP! Ovviamente c’è una fetta anche per voi!! Ah, mi spiace ma vi dovrete accontentare solo del disegno … per il gusto fate come
noi clown … usate la fantasia! Forza spegniamo la candelina tutti assieme, un
due tre soffiamoooo!!!
N. 5 ANNO 2014
IL SORRISO CHE AIUTA I PICCOLI E GRANDI PASSI…
Già da alcuni decenni il S. Giorgio rappresenta un centro di eccellenza per il sistema sanitario regionale e
nazionale, un centro che alla qualità unisce un ambiente moderno e confortevole, elemento quest’ultimo molto
importante per le persone che spesso si trovano in difficoltà a causa delle barriere architettoniche. È grazie
all’alto livello dei servizi erogati e all’originalità degli approcci alle patologie disabilitanti attuati al S. Giorgio
che gli è stata riconosciuta la funzione di “struttura-guida” di riferimento per i progetti di eccellenza regionali
e non solo, poiché le attività terapeutiche messe in pratica dall’equipe del Prof. Nino Basaglia sono state poi
adottate come linee guida a livello nazionale.
“ Dipartimento Medicina Riabilitativa S. Giorgio Ferrara”
I pazienti e i loro familiari vengono posti al centro di un percorso
terapeutico, lavorando insieme per ottenere un miglioramento della
qualità della vita e dell’autonomia del paziente. Sono molteplici le
attività svolte all’interno della struttura: interventi riabilitativi per
gravi cerebrolesi, si svolgono studi di ricerca, attività di
neuropsicologia e diverse altre attività, fra queste anche un attività di
animazione e socializzazione effettuata in collaborazione con
Associazioni di Volontariato.
Il nostro gruppo (Volontari Del Sorriso) collabora da ormai sei
anni con il centro S. Giorgio, circa due volte al mese,ma a volte
anche settimanalmente i nostri volontari incontrano gli ospiti della
struttura, ed ogni volta è una grande emozione e soddisfazione ma
occorre avere tanta delicatezza e attenzione poiché incontriamo
patologie assai diverse rispetto all’ospedale tradizionale. La cura e
la riabilitazione sono un cammino a volte molto lungo e faticoso ma
fatto di piccole e grandi conquiste ottenute giorno dopo giorno e
che noi volontari, a volte, abbiamo la fortuna di scoprire durante i
nostri giri di “sorrisi”.
I colori, i suoni, i palloncini e il nostro naso rosso aiutano e stimolano la loro
attenzione ottenendo dei risultati, a volte sorprendenti ed inattesi! Il rapporto
che si crea poi con i familiari diventa poco a poco veramente speciale, ci si
avvicina piano piano, abbiamo imparato ad osservare e ad ascoltare, cose
queste che per noi sono fondamentali, è molto difficile non farsi coinvolgere,
con grande empatia cerchiamo sempre d’infondere calore, cortesia e
umanità.
Siamo molto orgogliosi di poter aiutare con i nostri sorrisi gli ospiti di S.
Giorgio, ormai è diventato un appuntamento consueto ed atteso, ogni tanto
capita di fermarsi terminato il giro delle stanze per una pizzata con alcuni
pazienti e mangiare insieme a loro. C’è chi deve rimanere al S. Giorgio
ancora per tanti mesi e chi ha finito il suo percorso e può tornare a casa
come clown Sbirulino, questo è il suo nome “d’arte”, ci ha deliziato con la
sua musica e divertito con le sue storielle esilaranti e ci ha regalato delle
grandi lezioni di vita …. si perché c’è sempre da imparare.
È stata una bellissima sorpresa ricevere la sua e-mail, queste sono le soddisfazioni del nostro gruppo che ci
scaldano il cuore e che ci spronano ad andare avanti. Pubblichiamo la sua e-mail perché possa incoraggiare
ed infondere speranza alle tante persone che, affette da gravi disabilità , lottano per riconquistare una qualità
della vita migliore!!
GRAZIE A CLOWN SBIRULINO!!!
UN SALUTO A TUTTI !!
SCUSATE il disturbo, io sono l'EX Paziente del San Giorgio Clown Sbirulino finalmente credo dopo 6
mesi, di essere riuscito a trovare un contatto, credo!!!. Se così non fosse vi direi che solo ridendo si
accettano meglio i disagi che la vita propone, quindi fate bene e continuate così. Ero diventato famoso in
unità gravi cerebrolesi del San Giorgio di Ferrara per le barzellette essendo stato anche io nella mia
"fenomenale" carriera ANIMALATORE..... ops ....animatore... il recupero procede bene e procede meglio
del previsto tanto che verrò inserito in una ricerca Nazionale utile per medici e infermieri cosicché possa
diventare utile ai miei colleghi infermieri e medici essendo anche io un infermiere...... ma ormai sono
diventato un VIP!!! :) ho conosciuto nel mio ricovero clowns Omer (paz.Matteo),Sbirulina,Flora,
Trottolina, Peter Pan,la figlia di clown Sbirulina (di cui non ricordo il nome).
Spero di vedervi ancora ma NON come paziente .....
I Volontari del Sorriso
NON SOLO SORRISI CON . . . I MANDALA
Mandala deriva dal sanscrito: “ essenza” (manda) + “possedere o contenere” ( la ), termini derivanti dal tibetano e
simbolicamente associati alla cultura VEDA.
Mandala significa cerchio o punto centrale e può avere all‟interno altre figure geometriche ad esempio un
triangolo, un rettangolo, un quadrato; simboli ed oggetti che possono essere rappresentate con varie tecniche: con
un'immagine dipinta su carta o su stoffa (thanka), con mucchietti di riso, con una forma tridimensionale (in genere
di metallo fuso) o più comunemente con della sabbia colorata, come quelli costruiti dai monaci per favorire la
guarigione delle persone e dell‟ambiente.
Al termine del rituale, dopo un certo periodo di tempo, il mandala viene
in genere cancellato spazzando la sabbia di cui è composto, gesto che
richiama la temporaneità delle cose ma anche la rinascita, poiché la
forza che distrugge è anche quella che genera nuova vita.
Ma cos‟è esattamente un Mandala? In pratica è una rappresentazione visiva
dell‟universo, per i buddhisti viene utilizzato per la meditazione e la contemplazione,
rappresenta anche un viaggio verso se stessi e quindi spirituale per riscoprire la
propria natura e risvegliare la coscienza. Viene inoltre utilizzato a tale scopo
soprattutto dalle scuole buddhiste che hanno prodotto una ricca documentazione
pittorica.
Non vi è al mondo un altro disegno simbolico così universale come il
mandala; compare in tempi diversi e in ogni cultura visto che il più antico
mandala sin qui conosciuto è una "ruota solare" paleolitica scoperta
nell‟Africa del Sud. Ma mirabili esempi di mandala cristiani si trovano già nel
primo Medioevo, mostrando perlopiù Cristo nel centro ed i quattro evangelisti
o i loro simboli ai quattro punti cardinali.
Inoltre possiamo osservare figure mandaliche nei rosoni delle nostre chiese, nei labirinti, nelle forme di certi
templi, come pure nei siti etruschi e romani. Anche la natura attorno a noi spesso si presenta sotto forme
mandaliche: nella frutta, nelle pietre, nei fiori, tra gli alberi, su nel cielo. Oltre ad essere disegnati i mandala
vengono anche "vissuti": in India esiste la danza del mandala, tra gli indiani Navaho la persona da curare viene
collocata al centro del cerchio disegnato sul terreno, mentre in occidente l‟idea del centro e del cerchio protettivo si
ritrova in numerose danze popolari oltre che nel girotondo dei bambini.
Nel secolo scorso anche lo svizzero Carl Gustav Jung (1875–1961), fondatore
della psicologia analitica, si accorse che molti pazienti da lui seguiti, realizzavano
spontaneamente dei disegni di forma rotonda o quadrata, verso cui mostrò molta
curiosità, finché tra il 1925 e il 1929, dopo aver conosciuto il simbolismo asiatico,
egli ritrovò nelle culture religiose della Cina, del Tibet e dell‟India, disegni simili
a quelli dei suoi pazienti, conosciuti come mandala. Anche Jung utilizzò tale
termine per indicare i disegni dei suoi pazienti.
Secondo Jung i mandala disegnati dai suoi pazienti, erano prodotti
dell‟inconscio, che si manifestavano negli individui quando il potere della
coscienza è indebolito, quindi durante il sogno; oppure con un disegno
spontaneo soprattutto in occasione di turbamenti, angosce o stati psichici caotici,
allo scopo di mettere ordine in tale caos.
Il cerchio del mandala rappresenta, dunque, una protezione per
tenere lontane le preoccupazioni generate dalla realtà esterna. Il
mandala ha, però, anche finalità creative, poiché può essere
utilizzato per esprimere qualcosa che ancora non esiste.
Importante anche colorare (interpretando i colori) ci aiuta a scoprire
in quale fase della vita siamo, in quale disposizione d‟animo ci
troviamo e questo si può esprimere attraverso i Mandala. I Mandala
servono per creare l‟ordine interno, per ascoltare la voce interiore,
per concentrarsi sul proprio sé e per esprimere la propria totalità.
Dal punto di vista didattico i Mandala sono disegni da colorare con calma e precisione, si impara a
lavorare con pazienza ,ordine e senza fretta per creare bellissime immagini da guardare e riguardare.
Scegli un posto tranquillo e silenzioso, prendi delle matite colorate e inizia a colorare come preferisci …
mentre colori rilassa la mente e non parlare con nessuno...
BUON DIVERTIMENTO!
Ciao a tutti! Io mi chiamo Riccardo, in arte clown Bubu.
Vi racconterò brevemente che clown sono, cosa sia per me la clown terapia e che
magnifico gruppo sia I Volontari del Sorriso. Ho sempre avuto il desidero di fare
volontariato, di poter aiutare il prossimo in qualche modo, ma per diverse ragioni e
impegni non mi ero mai attivato.
Un giorno parlando con un‟amica, che scoprirò poi essere la psicoterapeuta del gruppo, le espressi il mio desiderio
di impegnarmi a fare volontariato, ma non sapevo in quale ambito e da dove iniziare. Lei mi parlò del gruppo,
della clown terapia e mi diede i contatti. Fu un caso ed un‟ illuminazione: un caso perché non avevo mai pensato
alla clown terapia e non stavo cercando necessariamente quello; un‟illuminazione perché si accese qualcosa dentro
di me che mi fece partire in quarta e contattai immediatamente il gruppo. Già il primo incontro con i Volontari del
Sorriso mi ha svelato di che tipo di associazione sia: fatta da persone comuni, nelle loro semplicità e diversità,
mosse da uno spirito comune di solidarietà, che hanno saputo immediatamente accogliermi con calore e
disponibilità, mettendomi a mio agio nonostante non conoscessi nessuno di loro. Sono stato accolto dal “sorriso”
del gruppo! Accoglienza che ho rivisto verso tutte le persone nuove arrivate in associazione.
Nella prima riunione mi si chiese se avessi in mente un nome clown e io, che non ci avevo mai pensato
prima, risposi: “Certo: Bubu”. Mi venne d‟impulso. Ho scelto questo nome perché simpaticamente mi era
stato affibbiato da un collega di lavoro per un episodio: io ed un collega facemmo uno scherzo ad un
amico e gli nascondemmo la merendina che aveva preso alle macchinette in ufficio; chi aveva assistito
alla scena ci soprannominò Yoghi e Bubu, proprio come i simpatici orsi dei cartoni animati che rubano i
cestini da picnic nel parco di Yellowstone! Soprannome carino e scherzoso che ho ritenuto subito
azzeccato come clown. Tanto più che in associazione c‟è anche l‟orso Balu e il clown Baba, e insieme
abbiamo dato vita al famosissimo e divertentissimo gioco “Baba_Bubu_Balu”… per vederlo però dovete
venire in associazione! Dopo le prime riunioni e il corso da clown tenuto dalla nostra bravissima
psicoterapeuta ecco la prima uscita in ospedale, ovviamente sempre accompagnato da clowns senior: ero
super emozionato e non sapevo come sarebbe stata. Avevo preso da poco il camice e dovevo ancora
colorarlo. Ho improvvisato il trucco guardando come facevano gli altri clowns, poi mi sono messo al
collo una cravatta rossa con le stelle che avevo a casa (un regalo osceno che era rimasto inutilizzato in un
cassetto dell‟armadio) e il clown CriCri mi ha regalato un paio di occhiali a stella gialli.
I CLOWN SI RACCONTANO
Il clown Bubu ha iniziato a prendere forma: cravatta e occhiali sono parte integrante del personaggio. Una
delle tante cose che amo dell‟associazione è che non ci sono protocolli stabiliti su come fare il clown. Ci sono
ovviamente regole di comportamento e di tenuta, tra quelle il rispetto della privacy e della sensibilità del
paziente, per cui si entra sempre chiedendo il permesso e non si deva mai arrecare disturbo e disagio. Ma
ognuno di noi è libero di essere ed esprime se stesso nel personaggio clown che si è creato. Io non faccio nulla
di trascendentale in stanza: qualche battuta, un paio di giochi di magia, qualche barzelletta e anche sapere
ascoltare il paziente quando necessario; ovviamente comporre anche i palloncini colorati!
Inoltre non si è mai da soli, si è sempre almeno in coppia in modo da farsi spalla e creare gruppo. Anche dopo
più di un anno in associazione, ogni volta che iniziamo in un reparto in ospedale, la prima stanza sono sempre
emozionato come il primo giorno, poi mi sciolgo e tutto accade in modo naturale e spontaneo. Il mio stato
d‟animo a fine turno è sempre lo stesso: felice e sereno. Felice perché noi clowns siamo riusciti a regalare
momenti di sorrisi a persone sofferenti; sereno perché i pazienti a loro volta ci trasmettono emozioni che si
trasformano in energia positiva. Non so spiegarmi come questo succeda, ma succede!
La clown terapia per me non è solo volontariato ma è diventata una forma di espressione del mio essere.
Ringrazio tutti gli amici dell‟associazione che mi accompagnano in questo bellissimo viaggio.
Ciao, alla prossima e un grosso saluto e un sorriso a tutti quanti!
Clown BUBU
LE INTERVISTE DI SCROCCHIO
Prometto che mi comporterò bene e non farò domande
sconvenienti,non sarò troppo curioso,insomma sarà un
„intervista molto seria!!!!
Questa volta sono saltato su di un naso rosso un po‟ più rosso degli altri, ebbene si è il naso del nostro presidente “
Sbirulina”!!!
Non so perché ma ho come la
sensazione che non sarà proprio così …
ops! è arrivata pronti si comincia!!
NOME : Emanuela detta Manu
NOME CLOWN: Sbirulina
NATA a Caracas da mamma Luisa e papà Oviglio
Bimbetta allegra e spensierata fino all‟età di sei anni poi,a causa del lavoro del suo papà , deve lasciare il suo paese per
trasferirsi in Italia.
Nonostante i non pochi problemi di adattamento sia per la lingua che per il frequente spostarsi da una città all‟altra, cresce
con una visione più aperta della vita e verso le persone in generale , forse tipico di chi ha l‟opportunità di conoscere il
mondo qua e la, insomma possiede un bel bagaglio umano !! A proposito di bagaglio se avete bisogno di consigli su come
fare le valige … chiedete a lei … è un „esperta!!!
Finisce i suoi studi e diventa una contabile aziendale ed è poi nella nostra città (Ferrara) che
conoscerà il suo futuro marito … contabile aziendale pure lui e poichè a proposito di numeri 1 + 1
a volte fa 3 … un bel giorno nasce una bella bimba e così i conti tornano!
Adora i dolci , non finisce mai il pasto senza un dolcetto e questo mi suscita un po‟ d‟invidia visto
la siluette che si ritrova .
Una cosa che non mangerebbe mai è “la trippaaa”… accidenti non ha la ciccia nemmeno nel piatto!!!! GRRRR!!
LA SUA MUSICA : un po‟ di tutto , classica , anni 80, musica da discoteca..si cari la nostra Sbirulina si da al ballo
… BAILA BAILA!!!
IL SUO COLORE: tutti i colori dell‟arcobaleno ,che bello ogni giorno un colore diverso!!
SE FOSSE UN ANIMALE: beh! Ne sarebbe tre : in cielo un‟aquila ,in terra un leone e in mare un delfino … occhio a non
confonderti!!
A COSA PENSI APPENA SVEGLIA? “CAFFE‟ CAFFE‟ CAFFE!!!!!!”
E PRIMA DI ADDORMENTARTI? “ Penso che un‟altra giornata se n‟è andata , ringrazio tutti i miei spiritelli e buona
notte!!” ( tranquilli ragazzi è tutto regolare ,parola di Scrocchio!)
PREGI : Leale,schietta, anche se a volte può risultare un difetto, ottimista e positiva ,attenta verso gli altri,riesce a cogliere
quelle sfumature che alcuni non vedono. Inoltre se avete bisogno di una organizzatrice “ contattatela” organizza di tutto da
una gita al mare ad una maratona in un campo di nudisti con la stessa disinvoltura !!Forte eh!
DIFETTI : A parte il voler proporre il suo SUPER TERMOMETRO per le corsie dell‟ospedale che però nessuno o
quasi vuol provare, beh è poco diplomatica e a volte un po‟ impulsiva.
UN SUO SOGNO: Creare un villaggio per anziani da gestire e a cui dedicarsi , in un‟atmosfera serena, con un teatro,
cinema,bar e ritrovi vari dove poter svolgere tante attività e vivere tutti insieme in armonia. BELLO !!!
LA PRIMA COSA che guardi in un clown “maschietto”( e non dire che non hanno sesso …quelli sono gli angeli!!)
“ Guardo il sorriso e gli occhi “ dice lei…ma scommetto che un „occhiatina al naso rosso anche al volo gliela da!!
COME DORMI? : Pancia in giù e ..ronf ronf .
COME SEI ARRIVATA ai Volontari del Sorriso? “ Cercavo qualcosa nell‟ambito del volontariato e ,tramite clown
Trottolina che lavorava con me e faceva gia parte del gruppo, sono approdata ad uno dei corsi di clownterapia che
tenevano i volontari, e qui tutto è accaduto e sono diventata CLOWN SBIRULINA.”
COSA TI HA CAMBIATO l‟essere clown di corsia? “Il mio cuore si è aperto alla gente e mi ha insegnato a
comprendere la bellezza racchiusa nella gratitudine di quei sorrisi che illuminano gli occhi dei pazienti e dei loro
famigliari.”, in più ho imparato a ridere con gusto , con il cuore. Prima se guardavo un film comico o ascoltavo una
barzelletta mi concedevo un semplice sorriso…ora è diverso , entrare nell‟associazione mi ha fatto scoprire che è
bello ridere e se lo si fa in compagnia…lo è ancora di più!!
SE TU POTESSI FARE UNA MAGIA? “ Sarebbe bello costruire una città clown!!
CONSIGLIEREBBE di indossare un bel naso rosso a chi ha voglia di ridere…sempre che non sbuchi dalla sua borsa
clown , oltre al naso rosso, anche il super termometro !!! allora si che le risate raddoppiano!! Ah Ah !!!
Emanuela anzi Manu oltre ad essere clown Sbirulina è il nostro presidente, gestire il gruppo può essere a volte
impegnativo, ma lei si destreggia bene fra noi clown …è come un direttore d‟orchestra…se tutti gli strumenti sono
accordati la melodia risulta armoniosa!!!
GRAZIE SBIRULINA!
L’ALLEGRIA NEL PIATTO
Fra i principali ingredienti per il ripieno ricordiamo :castagne secche, mele cotogne, pinoli, miele,
uva passita,marmellata ecc... L’ingrediente che però non poteva mai mancare era la SABA , da cui
deriva tra l’altro il termine sabadoni,si tratta di una salsa che si ottiene facendo bollire il mosto d’uva
per ore fino a quando non diventa denso e cremoso. Il ripieno veniva disposto in mezzo a grandi
rettangoli di sfoglia che venivano poi chiusi in vari modi , a tovagliolo, a cannellone, a forma di
grande tortello e poteva essere cucinato al forno , sul testo delle piadina , sulla graticola, bolliti in
acqua salata oppure fritti. Dopo la cottura venivano disposti in una terrina dove rimanevano immersi
nella SABA per alcuni giorni.
I SABADONI
Alimento di origine contadina, i Sabadoni sono dei tortelloni
dolci ripieni che in passato si facevano d’inverno in prossimità
del carnevale. Ogni “arzdora” (casalinga) aveva la sua ricetta i
cui ingredienti potevano variare secondo la tradizione
familiare e le disponibilità del momento.
Ricetta dei SABADONI gentilmente regalata da uno dei nostri affezionati pazienti e scritta dai suoi due nipotini.
Iª giornata “Noi per Voi”
I Pagliacci del Cuore dell’Ambulaclown e i Volontari del Sorriso hanno condiviso una
bellissima esperienza insieme …
REDAZIONE:
Direttore: Scrocchio
Grafica: Marco Ardondi
Correttore bozze: Paola Ferrari
ASSOCIAZIONE VOLONTARI DEL SORRISO ONLUS
CF: 93068750384
Per informazioni: 348-7692221
e-mail : [email protected]
VOLONTARI DEL SORRISO-ONLUS-
In fondo …
COME POTETE AIUTARCI
Diventando clown di corsia dopo un periodo di formazione e di tirocinio
Oppure versando un offerta sul nostro c.c.
IBAN IT77T0564063380000000132854
Ci aiuterete ad acquistare il materiale necessario per svolgere la nostra attività
(palloncini e regalini per i pazienti ) e per sostenere i corsi di aggiornamento
periodici per i nostri clown .