Date post: | 22-Mar-2016 |
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pagina 1 i l Gr i l lo Parlante Scuo la del l ’ Infanzia, Pr imaria & Secondar ia 1°
il Grillo Parlante
C iao ragazzi, ben ri-
trovati. Ne è passa-
to di tempo dall'ultima
volta! Finalmente siamo
ad aprile!
Ci sono alcuni che affer-
mano che in questo me-
se non succeda niente di
speciale. Invece trovia-
mo una festa nazionale
che festeggiamo ogni
anno: il 25 aprile anni-
versario della liberazio-
ne d'Italia dal regime
nazifascista, avvenuta
appunto il 25 aprile
1945.
Convenzionalmente fu
scelta questa data per-
ché in quel giorno furo-
no liberate Milano e To-
rino mettendo fine a
vent'anni di dittatura
fascista e a 5 anni di
guerra. Dal 1946 è con-
siderata festa nazionale.
Molti dei nostri nonni
hanno vissuto e si ricor-
dano quegli anni difficili
per tutti e i nostri ci
hanno raccontato cosa è
successo quando si è
sparsa la voce della fine
della guerra.
A quei tempi i paesi pic-
coli come Seregno, non
erano molto informati su
ciò che stava avvenendo
(Continua a pagina 2)
3
5
6
9
11
Where are the teachers?
La Classe Riciclona
Body Worlds
Ragazzi di camorra
Noi siamo infinito
ALL'INTERNO
Attualità
S i è concluso il con-
corso “Disegna il
logo del grillo” aperto a
tutti gli alunni della scuo-
la. Anche se molti di voi
sanno già chi ha vinto, vi
annunciamo ufficialmen-
te che the winner is …
Chiara Siracusa della
classe 2^B.
La redazione ha valutato
tutti i disegni pervenuti e
su 26 giornalisti presenti
ben 19 hanno votato per
lei: un gran trionfo!
Chiara ha vinto un abbo-
namento gratuito al Gril-
lo parlante fino alla fine
dell'anno e inoltre ha ri-
cevuto un attestato di
merito.
Qui sopra potete ammira-
re il suo capolavoro!
S. Cannarozzi, 2^B
N on vi é mai capitato di non capire chi
siete oppure di essere convinti di non apparte-nere a questo mondo? A me sì! Alla nostra età è molto frequente avere "crisi d'identità" perché non ci siamo ancora completamente formati e abbiamo bisogno di fare nuove esperienze o di accettare sfide peri-colose per conoscerci un po' meglio: in questo modo spesso ci avvicinia-mo agli amici e ci allon-taniamo dai genitori. Vogliamo fare sempre di più ed alcune volte è per questo che non andiamo d'accordo con mamma e papà. Secondo me questa esi-genza di indipendenza e di allontanarsi il più pos-sibile da quello che ci consigliano gli adulti ci aiuta a crescere e a ca-
(continua a pagina 3)
IO NON SO CHI SONO IO
La Liberazione …
ieri e oggi
Anno XVI, numero 6 - 9 aprile 2013
Istituto Comprensivo Statale via Tolstoj
scuola dell’Infanzia - Primaria - Secondaria di 1°g
Desio
(continua a pagina 2)
HABEMUS
“LOGUM”
pagina 2 i l Gr i l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio
scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla
D ESIO siCURA è un'iniziativa
finalizzata alla progettazione di
un'area verde a Desio.
Questa attività è stata proposta lo
scorso anno scolastico alle classi 2^A
-B-C-D (ora 3^A-B-C-D) dal profes-
sor Como: in 5 incontri, noi alunni,
dovevamo progettare un'area per ra-
gazzi, ma … ci serviva un'idea … che
cosa avevamo bisogno che non esiste-
va a Desio?
Abbiamo a lungo discusso sulle atti-
vità che pratichiamo, come ci
"spostiamo" all'interno della città:
abbiamo compreso che per avere una
città sicura è necessario conoscere le
regole stradali..ecco! Avremmo rea-
lizzato uno spazio dove imparare ad
utilizzare il codice stradale!
Negli incontri successivi, dividendoci
in gruppi, abbiamo “disegnato” un
ipotetico percorso che nel mese di
maggio è stato realizzato nel giardino
della nostra scuola e "sperimentato"
dagli studenti delle medie e dai bam-
bini delle elementari.
Successivamente il nostro progetto è
stato consegnato al consiglio comuna-
le di Desio che, dopo un'attenta anali-
si , l'ha trovato originale e .... realizza-
bile; è stato così individuato uno spa-
zio verde nel quale realizzare un vero
campo scuola.
Per questo ci è stato proposto di con-
tinuare l'attività dello scorso anno:
alcuni alunni "volontari", in ore extra-
scolastiche, visioneranno lo spazio
verde e progetteranno il "campo scuo-
la".
L'area verde identificata dal Consiglio
Comunale si trova in Via Agnesi, nel-
le vicinanze della piscina di Desio, ed
è proprio qui che i nostri compagni si
recheranno per effettuare un primo
sopralluogo. Nei prossimi incontri
definiranno il progetto che poi faran-
no pervenire in comune per la sua
realizzazione.
È un lavoro faticoso e impegnativo,
ma sappiamo che i nostri amici riusci-
ranno a portarlo a termine con succes-
so!
Arosio C. & Zazzarini A., 3^D
DESIO siCURA: La scuola su due ruote
a livello nazionale e di conse-
guenza non ci furono grandi fe-
steggiamenti, le persone che la-
sciavano il lavoro e uscivano in
strada per vedere i carri che an-
nunciavano la fine della guerra
non erano molte inoltre, in quel
periodo, non si usava festeggiare
in grande stile anche per la men-
talità delle persone, ad esempio
gli uomini non lasciavano traspa-
rire le loro emozioni.
I carri erano uno o due, rozzi e
spogli, presi in prestito da conta-
dini, con sopra pochi soldati.
Invece nelle grandi città, le piaz-
ze erano piene di gente che
sventolavano bandiere e innalza-
vano cartelli e i soldati sfilavano
su macchine e camion e faceva-
no il giro di tutta la città.
Oggi questa festa non è conside-
rata tanto quanto dovrebbe es-
serlo, non tutti ci ricordiamo che
il 25 aprile 1945 i Partigiani, sup-
portati dagli Alleati, entrarono
vittoriosi nelle principali città ita-
liane, mettendo fine al tragico
periodo di lutti e rovine e dando
così il via al processo di libera-
zione dell'Italia dall'oppressione
fascista.
Certo ancor oggi, ogni 25 aprile,
ci sono cortei ai quali, però, pre-
senziano solitamente le autorità
del nostro Paese, ma i ragazzi e i
lavoratori non si interessano più
a questa ricorrenza fondamenta-
le per la nostra storia.
Nel caso alcuni di voi non si fos-
sero mai interessati agli avveni-
menti del 25 aprile, speriamo di
avervi fatto capire che è impor-
tante non dimenticare tutti i sa-
crifici che le persone che hanno
vissuto la guerra hanno compiuto
per arrivare alla pace, persone
diverse che avevano in comune
la volontà di lottare, ognuno con
i propri mezzi, per ottenere in
patria la democrazia e il rispetto
della libertà individuale e l'ugua-
glianza.
Qualche anno dopo, da queste
idee di democrazia e libertà, è
nata la Costituzione Italiana.
Elisa C. 3^E & Giulia L. 3^D
(Continua da pagina 1)
La Liberazione … ieri e oggi
pagina 3 i l Gr i l lo Parlante Scuo la del l ’ Infanzia, Pr imaria & Secondar ia 1°
pire i nostri punti deboli e forti e, anche se ogni tanto falliamo, ci fa bene sbagliare per non ripetere i nostri errori!!! Nell'adolescenza, però, oltre ai litigi con i genitori, sono frequenti anche i litigi con gli amici, che sono per noi ancora più sconvolgenti ... È proprio in questi momenti che ci sentiamo insignificanti e abbandonati (sia dai ge-nitori che non ci capiscono, sia dagli amici con cui ab-biamo chiuso): è allora che il nostro punto di vista sul mondo cambia! Ci sembra che chi sta in compagnia di coetanei non rie-sca a pensare con la propria testa e si lasci trasportare dalla corrente. Noi invece dobbiamo decidere da soli perché non abbiamo nessun altro intorno che ci possa consigliare, le nostre scelte dipendono solamente da noi: sono queste situazioni che ci fanno capire chi siamo veramente, ci fanno crescere e ci fanno prendere la no-
stra strada. Io, infatti, immagino la vita come un intricato reticolato di strade: più o meno fino a 12 anni il percorso è dritto e senza deviazioni, ma quando comincia l'adolescenza le vie iniziano a diramarsi e dobbiamo scegliere il cammino della nostra vita. Poi, quando si è adulti, è più difficile tornare indietro e cambiare la scelta che abbiamo compiuto, per riuscire a farlo occorrono tantissime energie. Quindi io auguro a tutti voi di saper riconoscere la vo-stra strada e di arrivarci con la vostra testa! Non vi sto consigliando di litigare con gli amici per fare la scelta giusta, voglio solo dire che secondo me ogni tanto è uti-le staccarci da quello che ci circonda e modificare il nostro punto di vista. Vi servirà per verificare se ciò che state facendo è pro-prio quello che desiderate oppure se preferite cambiare direzione e seguire un'altra strada per il vostro futuro!!!
M. Burgio, 2^A
(Continua da pagina 1)
scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla
E hi ragazzi! Il Grillo ha pensato di proporvi una
fantastica storia a puntate. Sapete che qualche anno fa è accaduto un evento misterioso che ha sconvolto la nostra scuola?... No!?! Leggete questo e il prossimo emozionan-te capitolo.
1^Capitolo
Era il 12-12-1993. Un normale
giorno di scuola alle Pertini.
Pioveva a dirotto, il vento soffia-
va impetuoso sui tetti.
Tutti gli alunni erano nelle aule,
pronti per iniziare le lezioni.
Gli insegnanti si stavano avviando
verso le chiassose classi che li
attendevano per cominciare chi
una noiosa chi una interessante
spiegazione.
Era passato un quarto d'ora dal
suono della campanella che aveva
confinato gli studenti nei loro
banchi e nell'edificio regnava un
silenzio assoluto interrotto solo
dal vociare dei professori impe-
gnati nelle loro lezioni.
Solo dall'aula del laboratorio
d'inglese usciva il chiasso di voci
non ancora “zittite” da un inse-
gnante.
Il prof Giampaglia, dall'udito fi-
no, si accorse dell'anomalia e si
precipitò nella classe a fianco
per ristabilire il silenzio.
-Allora ragazzi!- urlò severo-
Cos'è questo rumore?!- trovò
inaspettatamente la classe sco-
perta, nessun professore!
-Dov'è il professor Casuccio?
Non dovrebbe essere con voi?!-
-Non è ancora arrivato!- rispose-
ro i ragazzi in coro.
-Uhm..- disse il professor Giam-
paglia pensieroso e preoccupato.
- Aspettatemi, vado a cercarlo in
sala insegnanti, cercate di stare
tranquilli, eh!-
E si avventurò per i corridoi del-
la scuola.
Nel frattempo nella classe, l'agi-
tazione e il caos regnavano. Ad
un tratto, però, dall'altoparlante
si sentì la voce allarmata della
preside che chiamava tutti gli
alunni nel grande auditorium del-
la scuola: i gruppi classe con i
rispettivi insegnanti vi si recaro-
no, ad eccezione delle classi dei
prof. Casuccio e Giampaglia che
arrivarono incustodite.
La preside, vedendo entrare le
classi senza professori, chiese
spiegazioni. Nessuno seppe dare
una risposta, nessuno aveva più
visto il prof. Giampaglia dopo che
si era recato ad avvisare della
sparizione del professor Casuc-
cio.
Era avvenuta una seconda spari-
zione, la scuola era in allarme:
ciò non permetteva ai ragazzi di
fare lezione! Ma non era finita,
altri insegnanti scomparvero e
tutti i ragazzi vennero mandati a
casa fino a quando non si fosse
trovata soluzione al mistero dei
professori scomparsi.
D'Onofrio S., Bellesia A., 3^D
& Cattazzo G., 3^E
Where are the teachers?
IO NON SO CHI SONO IO
pagina 4 i l Gr i l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio
scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla
V i è capitato di vedere la
vostra immagine riflessa allo
specchio e pensare: “Oddio! Che
brutta, che grassa!”? Non
preoccupatevi.. capita a tutte,
soprattutto nell'età adolescenziale,
ovviamente se non diventa una
ossessione. Se, invece, dovesse
accadere le conseguenze
potrebbero essere gravi.....
anoressia.
Non mangiando, infatti, il nostro
stomaco si rimpicciolisce e, poco alla
volta, diventa faticoso persino
assumere un bicchiere d'acqua o
mangiare un semplice frutto, e chi
soffre di questa malattia quando
mangia viene preso dal rimorso e si
“provoca il vomito”, con un
successivo danneggiamento delle
papille gustative.
Quindi ragazze, se avete qualche
chiletto in più non demoralizzatevi e
soprattutto, non preoccupatevi
eccessivamente! Siate “in pace “ con
il vostro corpo, se volete dimagrire
giusto un po' basta una dieta
equilibrata (eliminando i dolci, per
esempio) e il giusto esercizio fisico!
Ovviamente non allo sfinimento, non
esagerate, una passeggiata di
almeno mezz'ora al giorno, per
esempio, brucia più di 200 kcal. ,
oppure praticate uno sport almeno
due ore a settimana, vi divertirete,
potrete fare nuove amicizie e …
naturalmente, il vostro fisico
migliorerà!
La cosa più importante è non
cercare di seguire una dieta ferrea
”fai da te”, come quelle che si
trovano su Internet. Se avete
veramente bisogno di una dieta
consultate uno specialista, come un
dietologo o un nutrizionista, loro
sapranno cosa consigliarvi.
Sappiate solo che l'anoressia è una
grave malattia e non è facile
uscirne. Se volete una prova vi
consigliamo di leggere “Winter
Girls, si tratta di un libro in cui si
parla della storia di due amiche, Lia
e Cassie, che in terza media
decidono di sfidarsi a chi diventa
più magra. Purtroppo a 16 anni
Cassie muore e Lia si trova da sola
nel pieno vortice dell'anoressia e,
pur essendo stata ricoverata in
varie cliniche di riabilitazione, non
riesce ad uscire da questa malattia,
che lei non considera tale; vuole
dimostrare a se stessa di essere
“più forte” del cibo, ed è convinta
che riuscirà a vincere la famosa
sfida.
Pensiamo che questo libro, a volte
un po' “crudo” in alcune descrizioni
vi farà capire molte cose, aprire gli
occhi verso nuove realtà, vi farà
entrare nella testa di Lia, nei
pensieri di una ragazza ossessionata
dal proprio corpo.
Purtroppo sappiamo che oggi vi sono
molte ragazze come Lia e speriamo
che, leggendo questo libro, possano
capire quanto è dura questa realtà e
che la presa di coscienza le aiuti ad
evitare di entrare in questo
“vortice”.
A. Bellesia & G. Sironi- 3^D
Aiuto … mi vedo grassa!
N el giorno della consegna delle schede di valutazione
avrete sicuramente ammirato i plastici che rappre-
sentavano il giardino d'ingresso della nostra scuola, espo-
sti nel corridoio dell'ammezzato. La sfida si svolgeva tra i
modellini realizzati dai vari gruppi delle classi seconde.
Tutto è iniziato qualche mese fa con una serie di ricerche
sul clima, l'ambiente e il terreno, le piante, i materiali per
le recinzioni e i vari arredamenti da giardino. Ci siamo
incontrati più volte in biblioteca, dove abbiamo comincia-
to a costruire la scuola, a posizionare tutti gli elementi
decorativi e a redigere i diari di bordo.
All'esposizione sui tavoli, accanto ai plastici, c'erano la
presentazione dei lavori, gli schizzi con i rilievi, le nostre
ricerche preliminari e il numero di riconoscimento per
consentire ai visitatori di votare per esprimere la loro pre-
ferenza.
Io, Ambra e Matteo nel nostro giardino abbiamo messo
muschio finto, sabbia e anche un cancelletto che si può
aprire, oltre a una graziosa fontanella rossa, che ricorda
molto le fontane d'un tempo, e anche lampade da giardino
molto moderne, in modo da offrire un bel contrasto tra il
vecchio e il nuovo.
Il plastico di Francesco, Gabriele e Matteo di 2^ C è stato
giudicato il più bello, il più originale e il meglio realizza-
to, mentre quello di Davide Marone, Matteo, Riccardo e
Stefano di 2^B è stato ritenuto quello più fattibile.
Complimenti a tutti i vincitori!
A. Chelariu, 2^A
L’erba del vicino ...
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scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla scuola DALLA SCUOLA dalla
C ome ben sapete, nella nostra
scuola da anni gli alunni parteci-
pano al concorso “Classe Riciclona”,
che consiste nel tenere pulita e ordi-
nata la classe, riciclare i rifiuti e fare
la raccolta dei tappi.
I tappi sono destinati al centro disabili
“SPAZIO APERTO” di Seregno: il
ricavato della vendita dei nostri tappi
consente la realizzazione di bombo-
niere o vetri da parte di persone meno
abili, si tratta quindi di una sorta di
lavoro protetto.
Tutti i mercoledì in tutte le aule pas-
sano due ragazzi di 2^ B a ritirare la
spazzatura e a controllare le classi.
Proprio a loro, Giacomo La Rosa e
Manuel Fava, ho rivolto alcune do-
mande in merito a questa attività.
1. Che cosa pensate quando vedete
una classe molto sporca? Quale sarà
la “punizione” per gli alunni?
Pensiamo che i ragazzi della classe
esaminata non abbiano rispetto per
l'ambiente e che i danni provocati
ricadano anche su loro stessi. Per
“punizione” non puliamo la loro aula
e leviamo loro dei punti.
2. Qual è la classe che vi ha colpito di
più per ordine e igiene?
La classe che ci ha colpito per la sua
igiene è la prima A perché, pur essen-
do appunto una prima, composta
quindi da allievi che non hanno mai
differenziato in questa scuola, riesce a
separare nel modo più corretto i rifiuti
e a tenere in ordine l'ambiente.
3. Vi siete divertiti nell'eseguire il
vostro compito?
Questo lavoro ci ha molto divertito,
ma ci siamo anche stancati dal punto
di vista fisico, anche per questo ci
hanno dato un mese di pausa.
Ecco quindi la tabella con i risultati
del concorso:
Che dire quindi … tenete d'occhio la
vostra classe e cercate di guadagnare
posti in classifica!!!
S. Cannarozzi, 2^B
Classe Riciclona
classe n° tappi
3^D 141.495
3^A 28.834
1^C 23.290
1^D 16.157
3^B 12.456
2^B 7.128
1^A 6.325
classe Pulita & Ordinata
1^D
3^C
3^E
N ella nostra città di Desio ci sono
vari oratori. Tanti ragazzi e ra-
gazze li frequentano per il catechi-
smo, altri per gli allenamenti di calcio
e per divertirsi con il loro coetanei,
perché in realtà gli oratori sono aperti
a tutti.
S. PIETRO E PAOLO - Io, pur non
avendo frequentato il catechismo, mi
sono avvicinata a questo oratorio per
stare con alcune mie amiche e mi so-
no trovata bene e ho stretto nuove
amicizie. Ho potuto constatare che è
un punto di ritrovo utile, dove si gioca
a calcio, pallavolo, basket e vi si alle-
nano anche delle squadre di calcio. Ci
sono anche un barettino, dove si può
giocare a carte, e attrezzature per i più
piccoli. Ho frequentato anche l'orato-
rio feriale di Muggiò, che mi ha dato
la possibilità di non stare da sola e di
non annoiarmi durante le vacanze, ma
di avere un posto sicuro e organizzato
dove trascorrere le giornate, mentre i
miei genitori lavoravano.
SAN GIOVANNI BATTISTA - Io ho
frequentato questo oratorio da quando
avevo 7-8 anni per il catechismo, per
il calcio e anche durante l'estate per il
cosiddetto oratorio feriale, che dà la
possibilità di trascorrere le giornate di
vacanza in compagnia e impegnati in
varie attività. Ad esempio il mio ora-
torio organizza laboratori di disegno,
cucina, sport vari, teatro ecc., dove ci
si diverte e si fanno dei giochi. Inoltre
una parte della giornata è dedicata ai
compiti. Tutto questo funziona grazie
alla collaborazione di ragazzi più
grandi che svolgono il ruolo di anima-
tori e si prendono cura dei più piccoli,
dai sette ai quattordici anni. Personal-
mente ho fatto un sacco di amicizie,
l'oratorio per me è come una seconda
casa. Si incontrano ragazzi e ragazze
che giocano a biliardino, biliardo,
ping pong, ice hockey, calcio e palla-
volo. Sono presenti anche qui squadre
di calcio. La struttura offre anche una
sala giochi, un bar e un salone adibito
a refettorio. Io continuo a frequentarlo
anche dopo la cresima e forse mi ren-
derò disponibile per fare a mia volta
l'animatore.
D. Dessì, 2^B & E. Catena, 2^ C
Ci vediamo all’oratorio
Il Gillo Parlante sostiene progetti
in Camerun
Il Gillo Parlante sostiene progetti
in Camerun
Il Gillo Parlante sostiene progetti
in Camerun
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& oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio
L a primavera è ormai iniziata, le
giornate si allungano e la natura
inizia a germogliare. Con l’arrivo di
questa stagione, noi ragazzi, con i
nostri amici e famigliari, desideriamo
trascorrere parte del nostro tempo
libero a contatto con la natura o
semplicemente all’aria aperta.
Per evitare di recarsi sempre nello
stesso posto, vorrei segnalarvi alcuni
“tesori” presenti sul nostro territorio.
Beh, lo sanno tutti che a Desio non
sono presenti molti luoghi da visitare
però … abitiamo vicino a una bella
città: Monza!
Monza è una città ricca di monumenti
da visitare e in cui è possibile
trascorrere piacevolmente parte del
proprio tempo. Appena arriviamo in
questa città, rimaniamo subito colpiti
dall’imponenza della Villa Reale; un
palazzo in stile neoclassico che fu
usato prima dai reali austriaci e poi da
quelli italiani come residenza, ora
utilizzata per mostre ed esposizioni.
Quando ho visitato questa reggia sono
rimasta meravigliata dalla vastità
delle stanze, dagli imponenti
lampadari e da tutto l’arredamento
delle singole camere: non volevo più
uscire perché mi sentivo una
principessa!
Dopo una buona ed interessante
“lezione” di arte ma anche di storia,vi
potete fermare al parco di Monza, in
passato una riserva di caccia, proprio
accanto alla Villa Reale: qui è
possibile noleggiare biciclette,
tandem e risciò, i ragazzi che non
desiderano sentirsi ne’ principi ne' re
ma calciatori o atleti, trovano il luogo
ideale!
A pochi minuti dalla Villa Reale e
confinante con il Parco di Monza si
trova la Chiesa di Santa Maria delle
Grazie, famosa perché qui furono
inviati da padre Cristoforo Renzo e
Lucia, i protagonisti de “I promessi
Sposi”!
Da questa piccola chiesa potrete
“passare” alla grandiosità del Duomo
di Monza ed ammirare la corona della
regina Teodolinda, nella quale,
secondo la tradizione, è contenuto
uno dei chiodi usati per la
crocifissione di Gesù. Questa non è
l’unica meraviglia, guardatevi intorno
e prestate attenzione anche ai dipinti e
agli affreschi...
E per concludere ... dopo la bella
visita culturale, artistica, storica
potete passeggiare per il centro, sul
ponte dei Leoni, davanti
all’Arengario (sede di mostre),
curiosare tra le vetrine e fermarvi in
una gelateria o pasticceria per
concludere in “dolcezza” un bel
pomeriggio con amici e famigliari!!!!
Arosio C. 3^D
“Una gita fuori porta”
B ody Worlds è una mostra che si è tenuta fino a lunedì 18 febbraio
alla “Fabbrica del vapore” a Milano. Si è trattato di un'esposizione unica, molto particolare e insolita che ha richiamato una grande folla di persone, ma ha anche suscitato numerose critiche. Mostra organi, apparati e corpi umani che sono stati donati alla scienza da 13.000 persone in tutto il mondo, persone consapevoli della loro scelta, anche se eticamente la nostra società non è d'accordo nel manipolare, tagliare ed esporre cadaveri. Questi, infatti, hanno subito un lungo e complicato processo che ha bloccato la decomposizione ed è riuscito a mantenere i colori inalterati e attraverso il quale i tessuti sono stati sostituiti con polimeri di silicone (plastinazione). I corpi sono stati esposti in particolari
posizioni e/o situazioni, per permetterci di capire com'è il nostro corpo in quei momenti: ad esempio una donna incinta, una persona a cavallo, un giocatore di poker o di basket. Inoltre sono stati messi a confronto gli stessi organi di persone diverse: un malato con un uomo sano, un atleta con un non sportivo, un obeso con un normopeso, un drogato con uno che non ha mai fatto uso di stupefacenti. Le differenze sono notevoli, quindi ci spingono a riflettere sui danni che alcuni nostri comportamenti scorretti o a rischio possono provocarci e ci rende più consapevoli delle nostre scelte, secondo il principio che prevenire è meglio che curare!!! Secondo Hagens, l’ideatore dell’evento, la mostra è un viaggio attraverso il corpo dove possiamo trovare tante informazioni sull'anatomia umana, soddisfare curiosità che avevamo fin da bambini e scoprire ciò che non vediamo.
La maggior parte dei visitatori è rimasta soddisfatta perché la mostra ha presentato non solo un carattere scientifico, in particolare legato all'anatomia, ma anche artistico e creativo per le posture dei corpi. Una minoranza ha criticato questa iniziativa rifiutando il fatto che corpi di persone morte non siano seppelliti, ma manipolati e utilizzati come oggetti da esposizione, quasi fossero delle merci. Secondo noi è stata un'esposizione molto istruttiva e interessante perché quando ci si conosce interiormente e si sa come si è dentro, si sta meglio, si può curare e trattare il proprio corpo con più consapevolezza. Poi il fatto che si espongano corpi veri è del tutto una novità che bisogna accogliere con curiosità e non allontanare semplicemente perché fuori dai nostri principi e dalle nostre tradizioni!!!
M. Burgio, 2^ A & E. Cottini, 2^ C
BODY WORLDS
pagina 7 i l Gr i l lo Parlante Scuo la del l ’ Infanzia, Pr imaria & Secondar ia 1°
& oltre DESIO &OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO & OLTRE desio & oltre DESIO &OLTRE desio
T ra noi adolescenti sono mol-
to in voga i social network
e, la moda attuale, è stata fino
ad ora quella di avere un profilo
Facebook. Alcuni di noi, però,
hanno incominciato a dare sfogo
alle proprie emozioni su Twitter,
il social network caratterizzato
dal fantastico uccellino azzurro!
Twitter è una piattaforma in cui
condividere le proprie opinioni in
modo più libero rispetto a
"FacciaLibro"... con un limite:
tutto in soli 140 caratteri.
Questo social network ci per-
mette anche di sentirci più vicini
ai nostri idoli, infatti numerose
celebrità "cinguettano" frequen-
temente dai loro profili, ma co-
me riconoscerli? Ogni loro
account è verificato, cioè ha una
spunta azzurra e bianca di fianco
al nome. Twitter non è solo un
luogo dove "entriamo" in contat-
to con le celebrità, è anche un
luogo dove si possono fare vere
amicizie con persone che condi-
vidono le nostre stesse passioni;
per esempio, noi twitteriane ab-
biamo conosciuto ragazze con cui
abbiamo stretto un forte legame
di amicizia, ci sentiamo quasi
tutti i giorni con le nostre
"twittamiche" attraverso mes-
saggi diretti (dm), cioè delle
chat private, o semplicemente
twittando. Per alcuni di voi potrà
sembrare incosciente fare ami-
cizie con account virtuali, ma
twitter è un social sicuro e senza
pericoli.
Pensiamo sia un "luogo" nel quale
non veniamo giudicate per il no-
stro aspetto fisico, infatti, a
differenza di Facebook, gli uten-
ti non sono obbligati a pubblicare
le loro foto, ma semplicemente
ad esprimere i loro stati d'ani-
mo.
Bellesia A. 3^D & Cattazzo G. 3^E
The power of
Per aiutarvi a orientarvi nel mondo di twitter, ecco a voi il ...
VOCABOLARIO DI TWITTER! Tweet: "cinguettio" tradotto letteralmente, è un breve messaggio di 140 caratteri Ritwittare (RT): ripubblicare i cinguettii di altri account sul nostro profilo Following: persone che "segui" su twitter Follower: persone che ti "seguono" Preferiti (*): è un po' come il 'mi piace' di faccia-
libro, solo che qui i tweet vengono aggiunti tra i preferiti (favorites) Messaggi Diretti (dm): sono delle chat private dove si può chattare solo con chi ti segue a vicen-da Hastag/Tendenza (#): sono parole precedute dal cancelletto '#' le più twittate entrano nelle ten-denze mondiali, vi sono poi tendenze tra stati (Italia, Inghilterra, Francia etc.)
ARIETE
Il vostro pianeta è
Marte, l'elemento il
fuoco, il colore che vi
dona è il rosso, la pietra portafortuna è il rubino,
il metallo è il ferro.
Siete molto creativi e
originali, coraggiosi e
amanti del rischio.
Avete la stoffa del capo
e, quando dovete dire
qualcosa, tutti gli occhi
sono puntati su di voi. Vi
piace dirigere tutti i
lavori sopratutto quelli
difficili, anche se spesso
abbandonate quello che
state facendo.
Vi piace essere i migliori
in tutto e non ammettete
sconfitte.
A. Chelariu, 2^ A
OROSCOPO
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“L'amore rende felici e riempie il cuore, non rompe le costole e non lascia lividi sulla faccia“ sono queste le
parole con cui si conclude il monologo di Luciana Littiz-
zetto a Sanremo 2013.
Il tema centrale di questo discorso è il femminicidio.
Con questo termine si indicano le violenze e gli omicidi
compiuti dagli uomini ai danni delle donne: sono 120 le
donne uccise in Italia nel 2012 e molte sono state le
manifestazioni di donne e uomini scesi in piazza per
dire, come noi, un sonoro NO al femminicidio. Ricordia-
mo ad esempio il flashmob organizzato davanti a Mon-
tecitorio in cui numerose donne mostravano dei cartel-
li, ognuno dei quali portava il nome di una donna uccisa
nel 2012, non da sconosciuti, ma da parenti, compagni e
addirittura mariti; persone che queste innocenti vitti-
me amavano, in cui riponevano o avevano riposto la loro
fiducia.
Anche noi, semplici teenager, abbiamo un'opinione ri-
guardo a queste crudeltà; pensiamo che debbano finire
al più presto e che lo Stato debba dare a noi ragazze e
donne gli strumenti per difenderci e prevenire questi
delitti. Non ci sembra giusto infatti che gli uomini con-
siderino le donne “oggetti” di cui “detengono” la pro-
prietà. Altro reato in parallelo con il femminicidio è lo
stalking cioè una serie di atteggiamenti atti a perse-
guitare un'altra persona (solitamente di sesso femmi-
nile) generando stati di ansia e paura. Le donne d'Italia
hanno combattuto duramente nel corso degli scorsi
anni perché venisse emanata una vera e propria legge
anti-stalking, questo reato veniva definito “atto perse-
cutorio” e non sempre allo stalker (questo è il nome di
chi perseguita) veniva riservato il trattamento che si
dà ai criminali a tutti gli effetti. Anche molte attrici e
donne famose si sono battute per questa causa, prime
fra tutte ricordiamo Michelle Hunziker e Giulia Bon-
giorno che nel 2007 hanno fondato l'associazione
“Doppia Difesa”, un'istituzione che aiuta le vittime di
violenze e abusi di questo genere ad uscire dal silenzio.
Questo bellissimo progetto conta sull'appoggio di nu-
merosi testimonial del mondo dello spettacolo e dello
sport quali Ilary Blasi, Nek, Federica Pellegrini, Anna
Tatangelo, Silvia Toffanin e Francesco Totti che insie-
me a Giulia e Michelle hanno partecipato alla realizza-
zione di spot televisivi e radiofonici e alla raccolta di
fondi destinati alla lotta contro ogni tipo di abuso e
violenza e al sostegno delle vittime.
Anche noi “donne del futuro” vogliamo impegnarci
per difenderci e difendere da queste crudeltà per-
ché le donne non debbano più pagare con la vita la
scelta di essere se stesse.
Bellesia A., 3^D & Cattazzo G., 3^E
Uomini che uccidono le donne
N el mese di febbraio una notizia
ha sconvolto tutti noi, lascian-
doci a bocca aperta: le dimissioni del
papa, annunciate dallo stesso Bene-
detto XVI l’11 febbraio e attuate il
28.
Questa decisione è stata causata
dall'età avanzata che non gli permet-
teva più di continuare a ricoprire il
suo ruolo. Dopo Celestino V, famoso
per il “gran rifiuto” citato da Dante
nel III canto dell'Inferno, ecco un al-
tro pontefice che si
ritira.
Attraverso i mass
media abbiamo
confrontato le rea-
zioni della gente:
alcuni sono con-
tenti della scelta per il bene della co-
munità ecclesiale, altri, invece, pensa-
no che dietro ci sia la volontà di eleg-
gere un papa più giovane, altri ancora
che si tratti di motivi di salute.
Tutto ciò può essere considerato un
avvenimento straordinario di portata
storica, che anche chi, come noi, è
cristiano, ma non particolarmente de-
voto, ricorderà senz'altro. A questo
punto perfino il noto detto “Morto un
papa, se ne fa un altro” perde in parte
significato, in quanto non sempre bi-
sogna che muoia un pontefice perché
ne venga eletto un altro!
Dal 13 marzo abbiamo un nuovo pa-
pa: Francesco, un nome mai scelto dai
pontefici e che si ispira al santo di
Assisi. Migliaia di fedeli da tutto il
mondo si sono riuniti a San Pietro per
accogliere il primo papa argentino.
Sappiamo che è stato un Gesuita, che
è abituato a una vita semplice e ha
preferito un crocifisso di legno e un
anello d’argento dorato a dimostrazio-
ne della sua umiltà.
E poi diciamocelo, se il nuovo ponte-
fice va bene al prof. Lauria, che se ne
intende, siamo tutti d'accordo!
E. Colombo 3^ D, L. De Rosa
& V. Medda, 2^ C
Da Benedetto
a Francesco
pagina 9 i l Gr i l lo Parlante Scuo la del l ’ Infanzia, Pr imaria & Secondar ia 1°
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P ina Variale è l'autrice del libro
“Ragazzi di camorra”, pubblicato
nel 2007 dalla casa editrice “Il battel-
lo a vapore”.
Il libro è un romanzo di denuncia so-
ciale, racconta come ragazzi della
nostra età crescono in fretta perché
obbligati ad entrare nel mondo crimi-
nale.
La vicenda si svolge principalmente a
Scampia, un quartiere degradato di
Napoli, dove comanda la camorra: si
tratta di una storia realmente succes-
sa.
Antonio, il protagonista, è un ragazzi-
no di 12 anni costretto a trasferirsi in
un appartamento da lui odiato con la
sorella Letizia e suo marito Bruno,
un “pezzo grosso” che lavora per Mi-
chele detto l'Inglese.
Bruno costringe Antonio a lavorare
per lui rubando e spacciando droga
insieme ai suoi coetanei. Un giorno
Antonio incontra Michele che gli pro-
pone di lavorare per lui, Antonio ri-
fiuta, viene picchiato da Bruno e fini-
sce in ospedale. Intanto Letizia parto-
risce Mariolino e torna la ragazza
grintosa di una volta che difende il
proprio fratellino da suo marito.
A Scampia c'è una novità viene creato
un luogo dove Arturo, un insegnante,
tenta di diffondere nel quartiere la
cultura della legalità: qui i ragazzi si
incontrano, possono divertirsi, parlare
… ritrovare l'infanzia a loro rubata.
Mentre Antonio riscopre il bambino
che è in lui, la banda di Bruno incen-
dia il rifugio, picchia e minaccia Ar-
turo che, impaurito, decide di scappa-
re lontano da Scampia. Antonio si
sente ferito per la perdita di un amico
e decide di tornare da sua madre, che
vive in un altro quartiere.
Questo libro affronta, inoltre, molte
tematiche, l’amicizia, il rapporto con
gli adulti, l’accettazione o meno delle
regole di convivenza e fa riflettere
sull’amara realtà di che è costretto a
vivere in zone sottoposte al potere
della mafia.
E. Colombo, 3^D
S e siete amanti del genere fan-
tasy vi consigliamo un libro che
ci ha coinvolto molto: FAIRY OAK,
di Elisabetta Gnone, autrice anche
dei fumetti W.I.T.C.H.
Questo libro fa parte di una trilo-
gia: “Il segreto delle gemelle”,
“L'incanto del buio”, “Il potere della
luce”.
Fairy Oak è un villaggio di pietra,
antico e incantato cresciuto intorno
a una quercia fatata, da cui ha preso
il nome, è l'unico luogo dove umani e
creature magiche vivono in perfetta
armonia, tanto che è difficile di-
stinguere gli uni dagli altri, poiché
maghi, streghe e cittadini comuni
abitano le case di pietra da tanto di
quel tempo, che ormai nessuno fa
caso alle reciproche stranezze, e
tutti si somigliano un po'.
Vi abitano due gemelle: Vaniglia e
Pervinca, la prima una strega della
luce, la seconda una strega del buio.
Le due gemelle hanno una particola-
rità: insieme formano il Potere Uni-
versale, sono bersagli del “Terribile
21 “ e per questo vengono affidate
alla sorveglianza di Sefelicetusarai-
dircelovorrai , soprannominata Felì.
Nel villaggio “magici” e “non magici” ,
fate, streghe del buio e della luce
vivono in armonia, ma il “Terribile
21“ fa di tutto per distruggere que-
sto equilibrio; attacca la città, rapi-
sce le streghe del buio per farle
diventare sue schiave.
Chi avrà la meglio? Il terribile 21
riuscirà a rapire tutte le streghe
del buio?
Lo scoprirete leggendo il libro ...
avvincente dall'inizio alla fine, un
mix di avventura, emozioni e amici-
zia.
G. Sironi, 3^D & M. Camagna, 3^E
Fairy oak
Ragazzi di Camorra
pagina 10 i l Gr i l lo Parlante Is t i tuto Comprensivo Stata le v ia Tolstoj - Desio
O scar Leonard Carl Pistorius è nato il 22 novem-
bre 1986 a Johannesburg senza piedi, con una
malformazione ad entrambi i peroni che rese neces-
saria l'amputazione delle gambe. Negli anni del liceo
praticò la pallanuoto e il rugby ma un infortunio lo
costrinse ad un periodo di pausa, terminato il quale
iniziò la riabilitazione nel campo dell'atletica leggera.
Dopo non molto tempo si appassionò a questo sport e
all'età di diciassette anni fece le sue prime paralim-
piadi vincendo un bronzo nei 100 metri piani e l'oro
nei 200. Il suo più grande desiderio era correre con i
normodotati ed alle olimpiadi del 2008 realizzò que-
sto suo sogno.
Questo “campione” è stato un punto di riferimento,
(Continua a pagina 12)
FREESTYLE
I l Freestyle è un genere musicale diverso dal so-
lito, che ultimamente sta riscuotendo un grande
successo tra i ragazzi e sulla rete. Consiste nel
lavorare sul testo, formulando delle “rime”, crean-
do collegamenti logici e sviluppando concetti.
La parola freestyle vuol dire stile libero e d evi-
denzia il fatto che il cantante improvvisa la canzo-
ne. Si organizzano delle gare in cui due rapper si
sfidano con frecciatine nei confronti dell'avversa-
rio, in modo che uno dei due venga messo in diffi-
coltà e anche in ridicolo dall'altro, dimostrando di
non essere all'altezza di “sconfiggere” un suo
“collega”.
Queste sfide si svolgono in tutta Italia, soprattutto
nei paesi del nord e nelle città più grandi come
Milano. Spesso i professionisti si scontrano nei
programmi di hip hop. La ricompensa del vincitore
è una somma di denaro diversa in base alla posi-
zione in classifica, ma a volte si vincono anche
capi d'abbigliamento stile hip hop.
Queste competizioni seguono due modalità diffe-
renti:
1. vengono date delle parole con cui iniziare la
frase e il rapper deve attenersi alle indicazioni ri-
cevute;
2. i rapper devono decidere l'argomento: quando
uno dei due finisce di rappare, l'altro si deve ag-
ganciare alle ultime quattro parole e proseguire il
testo.
Noi siamo appassionate di questo genere musica-
le, anche se molti lo contestano perché spesso
utilizza un linguaggio volgare, in effetti gli insulti
non mancano, dobbiamo ammetterlo, ma è un
modo che i rapper usano per “spegnere” del tutto
gli avversari. Molti ragazzi della nostra età ascol-
tano il rap e alcuni su Youtube caricano video in
cui loro stessi, con una base, si improvvisano
rapper, ed è proprio così che hanno iniziato anche
i più famosi come: Emis Killa, Eminem, Entics, En-
si, Fedez, Marracash.
Invitiamo chi non conosce questo stile ad ascoltar-
lo, perché il rap, nonostante quello che sostengo-
no i suoi detrattori, non è solo parolacce, ma
spesso nelle sue canzoni nasconde messaggi pro-
fondi, che non sono cavolate, sono veri sentimenti
che i rapper provano e non riescono ad esprimere
in altro modo.
Il consiglio per i fan del Freestyle è comunque di
allargare il loro orizzonte ascoltando un po' di tut-
to, senza criticare i generi musicali, secondo loro,
meno “cool”.
L. De Rosa & V. Medda 2^C
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E pisodi di razzismo sono presenti non solo nelle
strade, nei negozi o nei posti di lavoro, ma anche
nei campi di calcio. Alcuni casi clamorosi si sono verifi-
cati nelle seguenti partite.
In occasione di Milan – Pro Patria alcuni tifosi facevano
cori razzisti contro Kevin Prince Boateng e altri gioca-
tori neri del Milan. Boateng ha reagito fermando il gio-
co, lanciando il pallone contro i tifosi e poi lasciando il
campo con i suoi compagni di squadra milanisti.
Un altro episodio è successo nella Barclays Premier
League durante Manchester United – Liverpool: all'ini-
zio della partita, al momento della stretta di mano tra
avversari, Luis Suarez si è rifiutato di stringerla a Pa-
trick Evra, che lo ha afferrato per un braccio in segno di
protesta. La Fifa ha squalificato Suarez per ben sette
incontri.
Questi fatti purtroppo dimostrano che il razzismo non
ha limiti ed è presente anche nel calcio che, come tutti
gli sport, dovrebbe essere un'occasione pacifica di di-
vertimento e rispetto reciproco. Per fortuna si tratta di
episodi isolati, infatti tutti gli allenatori insegnano a ri-
spettare gli avversari in campo, tutti gli avversari senza
alcuna distinzione.
Noi crediamo che, se fin da piccoli impariamo a trattare
gli altri con considerazione, a non discriminarli per i
loro difetti, ma a cercare in ciascuno dei lati positivi, è
probabile che da grandi non saremo degli adulti razzisti.
D. Dessì & D. Marone, 2^ B
Razzismo nel calcio Pistorius
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Produzione: U.S.A. 2000
Regia: Robert Zemeckis
Genere: avventura
Cast:Tom Hanks, Helen Hunt
C huck Noland è un ingegnere
della FedEx, nota azienda
di spedizione merci, che vive con
la fidanzata Kelly a Memphis. La
sua attività lavorativa prevede
che lui viaggi per consegnare dei
pacchi. In una di queste spedi-
zioni l'aereo della società su cui
vola precipita per un drammatico
incidente e lui si ritrova su un'i-
sola dell'oceano Pacifico: è l'uni-
co tra i suoi compagni di lavoro
che si salva. Dopo aver compreso
di essere solo, scopre che l'isola
è molto piccola. Mentre accende
il fuoco, il protagonista si taglia,
per la rabbia prende e lancia un
pallone da pallavolo che da quel
momento diventerà l'unico suo
amico: Wilson.
Dopo quattro lunghi anni, si posa
sulla spiaggia un grosso relitto di
plastica, con il quale Chuck co-
struisce una zattera per ritorna-
re a casa. Durante una tempesta
in mare aperto, in una delle sce-
ne più drammatiche e toccanti
del film, Chuck perde il suo ami-
co Wilson. In seguito viene tro-
vato da una nave di passaggio e
così ritorna in città, ma ben pre-
sto si accorge dei grossi cambia-
menti avvenuti, soprattutto nella
sua vita sentimentale...
Chuck consegna l'unico pacco
espresso che aveva simbolica-
mente voluto lasciare intatto.
Nessuno è in casa e lui lo lascia
alla porta, con una nota di rin-
graziamento, dopo di che si tro-
va a un incrocio stradale: che
strada deciderà di prendere?
Come cambierà la sua vita?
Questo film ci ha colpito perché
il protagonista non ha mai smes-
so di sperare e di credere in se
stesso e forse anche per questo
alla fine è riuscito a salvarsi e,
chissà, a modificare la sua vita.
Chelariu, A. Marcassa & G. Quartarella, 2^A
R ecentemente nelle sale è uscito il
film “Noi siamo infinito” tratto
dal libro di Stephen Chabosky “Il
ragazzo da parete”; il cast è composto
da attori che la maggior parte di noi
conoscono, tra questi Logan Lerman
ed Emma Watson.
Charlie, il protagonista, è un 14enne
timido e poco socievole che preferi-
sce rifugiarsi nei libri e nella musica
pur di non pensare al dolore provoca-
to dal suicidio del suo migliore amico
e dalla morte della zia Helen.
Un giorno prende coraggio e si avvi-
cina ad un ragazzo, Patrick, che gli fa
conoscere la sua sorellastra Sam , di
cui Charlie si innamora immediata-
mente.
Ora Charlie ha degli amici e vede tut-
to sotto una nuova luce, l'unica preoc-
cupazione sono i frequenti ricordi che
Charlie ha della zia.
Dopo una litigata con il suo groppo di
coetanei Charlie rimane di nuovo da
solo ed esasperato tenta di uccidersi
ma la polizia riesce a fermarlo, Char-
lie viene ricoverato in ospedale e Sam
e Patrick vanno spesso a fargli visita.
Alla festa, prima della partenza di
Sam per il college, Charlie decide di
rivelarle i suoi sentimenti e lei rimane
inizialmente sbalordita ma poi si ren-
de conto che prova le stesse emozio-
ni.
Questo film parla dei dubbi, delle e-
sperienze e dei problemi che noi ado-
lescenti proviamo in prima persona e
ci fa riflettere osservando il protago-
nista comunicandoci che bisogna cer-
care di vivere nel modo migliore per-
ché “noi, qui, adesso siamo infinito”.
Questo film mi è piaciuto perché ha
come protagonisti dei ragazzi che at-
traversano il difficile periodo dell'a-
dolescenza, proprio come noi, e certe
emozioni come la solitudine, l'inade-
guatezza che proviamo di fronte a
qualche nostro coetaneo che ci sem-
bra perfetto, il sentirci brutti ma an-
che la gioia di stare con gli amici, il
primo amore e il primo bacio... in-
somma “tutto” ciò che è tipico della
nostra età.
A. Zazzarini, 3^D
Noi siamo infinito
CAST AWAY
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relax RELAX relax RELAX relax RELAX relax RELAX relax RELAX relax RELAX relax RELAX relax RELAX relax
Alessandro CARPINTERI
Alessia PIZZUTO
Alexandra CHELARIU
Alice BELLASIA
Ambra MARCASSA
Aurora CAMNASIO
Aurora ZAZZARINI
Chiara AROSIO
Davide MARONE FASSOLO
Diego DESSÌ
Eleonora COLOMBO
Elisa CATENA
Elisa COLOMBO
Elisa COTTINI
Gaia QUARTARELLA
Giorgia SIRONI
Giulia CATTAZZO
Giulia LISSONI
Glauco FUMAGALLI
Letizia DE ROSA
Lorenzo D’ONOFRIO
Margherita BURGIO
Marta CAMAGNA
Samuel ARCURI
Sara D’ONOFRIO
Simone CANNAROZZI
Stefano GALIMBERTI
Stefano SALVADORI
Veronica MEDDA
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE via Tolstoj – DESIO scuola dell’Infanzia, Primaria & Secondaria 1° grado
IL GRILLO PARLANTE anno XVI^ numero 6
redazione presso
scuola secondaria di 1° grado - Sandro Pertini 2^ A - B - C & 3^ D - E
composta da
DIETRO LO SPORT
P enso che tutti voi abbiate provato, in qualche perio-
do della vostra vita, a praticare uno sport o in modo
agonistico, con l'obiettivo di diventare campioni, o in
modo dilettantistico, cioè solo per divertimento senza
sognare di arrivare a livelli professionistici.
Alcuni scelgono uno sport solo perché lo praticano l'a-
mica o l'amico del cuore e vogliono stare insieme, an-
che se non sono davvero interessati a quella disciplina;
io invece credo che sarebbe il caso di sceglierne uno
che piace, coinvolge, emoziona, piuttosto che adattarsi
a uno che annoia o imbarazza.
Se praticate uno sport a livello agonistico e puntate in
alto, vi consiglio di non limitarvi agli allenamenti per
migliorare, ma se ne avete la possibilità, guardate qual-
che partita, anche vecchia, per imparare meglio degli
schemi o un determinato movimento che volete appro-
fondire; oppure, se non avete abbastanza tempo per se-
guire l'intera partita, potete cercare dei video che vi mo-
strino come si esegue quel movimento o come ci si alle-
na per quell'azione.
Inoltre dovete ricordare che non sempre si può essere
autori di performance impressionanti e che qualche vol-
ta si può sbagliare: non bisogna né prendersela troppo
nè mantenere il sorriso sulle labbra o ridere quando si
fa una cavolata. Ritengo che non serva torturarsi per
quel passaggio sbagliato, quel pallone mancato o quel
movimento errato in una partita, perché avrete sicura-
mente toccato qualche altro pallone o fatto qualche altro
movimento azzeccato, anche se non vi sembra.
In conclusione lo sport è un piacere e, se non lo si vive
come tale, non si deve abbandonarlo, ma
“semplicemente” cambiarlo. Lo so che è difficile rico-
minciare da zero, forse anche perché si sono memoriz-
zati determinati movimenti e accorgersi che i nuovi
compagni di squadra riescono senza difficoltà in ciò
che voi state imparando non è molto piacevole.
L'importante, comunque, è non scoraggiarsi mai, parola
di pallavolista!!! ;D
E. Cottini, 2^ C
un modello per tanti ragazzi non solo per i risultati
raggiunti in ambito agonistico ma soprattutto per il
coraggio dimostrato sempre nel superamento delle dif-
ficoltà.
Però lo scorso 14 febbraio è stato incriminato dell'o-
micidio della sua fidanzata trentenne Reeva Steen-
kamp.
Nonostante le pesanti accuse, lui continua a negare e si
difende sostenendo di aver pensato che fosse un la-
dro: la polizia, però, non gli crede anche perché alcuni
vicini hanno testimoniato di aver sentito delle urla pro-
venire dalla casa prima degli spari.
Ora è in carcere, in attesa di giudizio.
Noi redattori speriamo veramente che la sua innocenza
possa essere dimostrata per vari motivi: non si può uc-
cidere la persona che si ama, il mondo dello sport ri-
sentirebbe di tale tragedia, l’ immagine di questo atle-
ta “crollerebbe” e molte persone perderebbero quello
che per anni è stato un idolo.
D'Onofrio L., 3^E & Fumagalli G., 3^D
(Continua da pagina 10)
Pistorius