Date post: | 01-May-2015 |
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Nuova sociologia economica
Dibattito sulle nuove forme di organizzazione produttiva
Insoddisfazione riguardo le teorie tradizionali (basate solo sui fattori tecnologici)
Economisti: necessità di spiegazioni più complesse – tentativi di adattare gli strumenti interpretativi della disciplina
Sociologi: evidenziano i limiti dell’approccio economico e il ruolo delle reti di relazioni sociali e dei fattori culturali e politici
Neoistituzionalismo economico - Economia dei costi di
transazione (ECT)
Concetto più ampio di impresa
Le organizzazioni (d’impresa) hanno al loro interno degli assetti non soltanto gerarchici, ma anche di mercato, che riguardano i rapporti con altre imprese
L’impresa come «rete di contratti»
I presupposti
Impresa A Impresa B
Razionalità limitata
Opportunismo
Costi di transazione
I presupposti
Razionalità limitata
Opportunismo
Costi di transazione
Lavoratore X
Impresa A
Definizioni
Razionalità limitata: deriva dai limiti neuro fisiologici del cervello umano e quindi dai limiti delle conoscenze umane
Opportunismo: nei rapporti sociali le persone possono cercare di fare i propri interessi con mezzi illeciti come l’inganno e la frode (fare minacce o promesse false o vuote, assumere impegni in cui non si crede)
Definizioni
Costi di transizione
Antecedenti al contratto: costi per cercare la controparte, condurre la trattativa, stipulare il contratto
Successivi al contratto: costi per far osservare il contratto
Esigenza delle imprese
Minimizzare, oltre i costi di produzione, anche i costi di transazione
Il dilemma fondamentale
Comprare o produrre?
Fino a che punto a una impresa conviene ricorrere al mercato e da che punto in poi conviene invece produrre per contro proprio?
(A parità di costi di produzione) l’impresa farà la scelta che comporta i minori costi di transazione
Una correzione
I costi della gerarchia
Al crescere della dimensione di impresa possono sorgere dei problemi (perdita di controllo, conflitti interni, ecc.), quindi aumento dei costi delle transazioni interne
La rielaborazione successiva
Rimane l’importanza dei fattori umani (come caratteri biopsichici dei soggetti)
Ma l’attenzione si concentra sulla specificità delle risorse (cioè il grado di specializzazione degli investimenti) e la frequenza della transazione
Meccanismi di ‘governo’ in base a frequenza e specificità delle risorse
Punti deboli
• Razionalità limitata e opportunismo sono costruzioni sociali, dipendono da tanti fattori
• Trascura l’influenza dei fattori culturali e politici e delle reti di relazioni sulle origini dei modelli di organizzazione che si affermano nei vari contesti
• Sottovaluta la persistenza di assetti organizzativi anche meno efficienti, che possono ugualmente riprodursi
La nuova sociologia economica
Approcci diversi
(qui consideriamo)
1. approccio strutturale e delle reti sociali
2. neoistituzionalismo sociologico
Elementi comuni (1)
L’azione è socialmente costruita (critica alla concezione iposocializzata dell’attore tipica dell’economia, ma anche a quella ipersocializzata presente in sociologia)
Viene sottolineata la collocazione dei soggetti nella rete di relazioni sociali (approccio strutturale) o il peso delle componenti cognitive e normative (approccio neoistituzionalista)
Elementi comuni (2)
Embeddedness dell’azione: indica il radicamento sociale dell’azione, il suo essere concretamente immerso nel contesto entro cui si produce
Es. l’organizzazione economica va compresa collegandola all’influenza esercitata dalle reti in cui i soggetti sono inseriti (approccio strutturale), facendo riferimento alle componenti cognitive e normative, quindi della cultura (approccio neoistituzionalista)
Approccio strutturale
L’azione è influenzata dalla collocazione dei singoli soggetti nelle reti di relazioni sociali in cui sono coinvolti
Reti sociali stabili costituiscono strutture che è necessario ricostruire/studiare per comprendere il comportamento dei soggetti
Possono essere più o meno presenti e possono favorire o meno determinate soluzioni
Critiche a ECT (1)
Ruolo delle relazioni nel generare fiducia e nello scoraggiare l’opportunismo
L’inserimento dei soggetti in stabili reti di relazioni consente di diffondere informazioni e di tenere sotto controllo il comportamento, isolando coloro che non meritano fiducia
Critiche a ECT (2)
Transazioni complesse e potenzialmente rischiose possono essere condotte attraverso il mercato se esistono reti di relazioni fiduciarie che legano le imprese
Capitale sociale
Insieme delle relazioni sociali di cui un soggetto individuale e un soggetto collettivo dispone in un determinato momento
Attraverso il capitale sociale si rendono disponibili risorse cognitive (informazioni) e risorse normative (fiducia)
(A livello aggregato) si può dire che un determinato contesto risulta ricco di capitale sociale a seconda che i soggetti individuali o collettivi che vi risiedono sono coinvolti in reti di relazioni
È un bene collettivo: non è divisibile e i suoi vantaggi non sono appropriabili individualmente (a differenza del capitale finanziario e del capitale umano)
«La maggiore parte delle forme di capitale sociale sono create e distrutte come sottoprodotto di altre attività»
Anche se ciò non esclude che si possano compiere sforzi consapevoli per creare reti (clan, contrattazione relazionale, ecc.)
Non è né positivo né negativo. Non è possibile definire a priori i suoi effetti sullo sviluppo economico
La fiducia che circola attraverso le reti di relazioni può limitare l’opportunismo e favorire la cooperazione economica
Ma le reti possono essere anche uno strumento che elude la concorrenza, per forme di collusione più o meno legali
Reti particolarmente dense possono esercitare un controllo sul comportamento individuale così forte da scoraggiare l’innovazione
Possono essere anche uno strumento attraverso il quale informazioni e fiducia circolanti tra i soggetti aumentano il loro potere a scapito di altri soggetti
Es. reti di imprese che funzionano a scapito dei consumatori, di altre imprese, che consentono di eludere la concorrenza, ecc.)
Neoistituzionalismo sociologico
Differenze con l’approccio strutturale
Per gli strutturalisti: le reti determinano risorse e vincoli che condizionano il perseguimento razionale degli interessi da parte dei soggetti
Per i neoistituzionalisti: i fattori culturali contribuiscono a definire gli interessi stessi e le modalità attraverso le quali vengono perseguiti
Svolta verso spiegazioni cognitive e culturali e a un interesse verso le caratteristiche di unità di analisi sovra-individuali
In evidenza il ruolo di regole routinarie, largamente date per scontate, nell’orientare il comportamento
Critiche a ECT
Di fronte a carenza di informazioni e ai rischi delle transazioni, i soggetti (individuali o collettivi) si affidano non solo alle reti, ma alle soluzioni che sono considerate più appropriate e legittime nell’ambiente nel quale si collocano
Isomorfismo istituzionale
Si vuole spiegare l’omogeneità dei modelli di comportamento
Omogeneità che deriva da fattori istituzionali, ossia dalla cultura, ecc.
Tre forme di isomorfismo istituzionale
1. coercitivo: deriva più spesso dalla regolazione pubblica, dalle relazioni industriali (che pongono vincoli che obbligano ad assumere modelli simili comportamento)
2. normativo: legato al diffondersi di idee e standard professionali di comportamento che assumono un’elevata legittimità (ruolo delle università, delle scuole, delle agenzie di consulenza)
3. mimetico: deriva da processi imitativi (soprattutto di fronte all’incertezza)