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Nuovi format, layout, visual merchandising: il ... · Nuovi format, layout, visual merchandising:...

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Nuovi format, layout, visual merchandising: il rinnovamento secondo i protagonisti del retail.
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Nuovi format, layout, visual merchandising: il rinnovamento secondo i protagonisti del retail.

REFRIGERAZIONE

Largo Consumo 2/2017

Il retail di fronte all’evoluzione smartdei mercati e dei consumatori moderniProporre a un consumatore esigente e sempre più orientato al digitale una shopping experience innovativa e coinvolgente: una sfida che obbliga le imprese distributive, in Italia e nel mondo, a ripensare le loro strategie di sviluppo.

In questi ultimi anni lo scenario distri-butivo è profondamente mutato, com-

plici alcuni fattori-chiave: basti pensare alla rivoluzione digitale, che sta ridise-gnando la relazione tra consumatori, sempre più multidevice e multichannel, e imprese del moderno retail. In questo scenario sempre più comples-so, i retailer si sono pertanto trovati di fronte alla necessità di cercare nuove efficienze nella gestione del business, di ripensare gli assortimenti e con essi il concept stesso dei loro negozi. Devono altresì saper affrontare al meglio i nuo-vi strumenti digitali che stanno cam-biando – e almeno in parte hanno già mutato – una shopping experience che dovrà essere sempre più al centro delle loro strategie. Per fare solo due esempi, basti citare il click&collect, che introduce un nuovo rapporto tra consumatore e negozio fisico, e il trend di crescita a cui è desti-nato il food&beverage nel canale onli-ne. Peraltro, pur avendo a disposizione gli strumenti più innovativi per fare la

spesa e dialogare con produttori e di-stributori, oggi il consumatore sembra premiare valori “tradizionali”: la quali-tà garantita, la naturalità, il biologico, il benessere, il territorio, l’ambiente. E torna ad apprezzare le occasioni di socialità, come la possibilità di intera-gire con il personale dei banchi assistiti o consumare un pasto all’interno del punto di vendita. Dal canto loro, i retailer rispondono a questo trend agendo non solo sugli as-sortimenti – comprese le marche com-merciali, che crescono soprattutto nei segmenti premium – ma anche sui loro punti di vendita. Da qui l’affermarsi di modelli che enfatizzano la qualità e la profondità di gamma dell’alimentare e il crescente successo di format che me-scolano libero servizio, corner specia-lizzati e punti di ristorazione in store, ricreando anche attraverso materiali spesso “vintage”, come il legno, l’atmo-sfera del mercato di un tempo. In que-sto contesto anche la refrigerazione commerciale gioca un ruolo sempre più

importante in chiave di valorizzazione del prodotto e di visual merchandising, nonché nella ridefinizione del layout, dell’immagine dei punti di vendita e quindi dell’approccio dell’insegna al consumatore. Insieme con Epta, prota-gonista internazionale del settore, nel-le prossime pagine analizziamo i trend dei comparti in cui la refrigerazione entra in scena, affiancando ai dati le testimonianze “sul campo” di retailer e fornitori italiani ed europei.

Epta è un gruppo multinazionale, con headquarter a Milano, protagonista a livello internazionale nella refrige-razione commerciale. Merito di una posizione competitiva solida e ben bi-lanciata sotto il profilo sia geografico, sia del presidio delle diverse aree di business in cui operano i suoi brand, leader nei rispettivi paesi e segmenti di

mercato: Costan, Bonnet Névé, George Barker, Eurocryor, Misa, Iarp e Knudsen Køling. L’expertise, le competenze, una costan-te attività di R&S (50 milioni di euro investiti negli ultimi 5 anni), la capaci-tà di anticipare i trend globali, sono i fattori-chiave che consentono a Epta di accompagnare i propri clienti nella loro crescita, ottimizzandone le performan-ce in ambito retail, horeca, food&be-verage e coniugando sempre innova-zione, eco-sostenibilità e un approccio taylor-made. Un altro elemento distintivo di Epta è la sua capillarità, garantita da strategi-ci presidi commerciali in oltre 35 Paesi e da 11 unità produttive in Italia – nu-cleo storico del Gruppo – Francia, UK, Danimarca, Turchia, Argentina, Cina e Thailandia. Il Gruppo è in grado di of-frire la più ampia e completa gamma di prodotti e soluzioni per la refrigerazio-

ne commerciale, che consente ai moderni retailer di disporre di un interlocutore uni-co, capace di fornire progetti strutturati

“chiavi in mano” e su scala mondiale. Installazioni in grado di valorizzare ogni tipologia di store, reinterpretando le evoluzioni estetiche e concettuali dei nuovi format distributivi, che mettono sempre più al centro la shopping expe-rience del consumatore.

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Intermarché, Bidart, France

PRESENTI AEUROSHOP 2017HALL 16 STAND

A60-B60

Epta: protagonista mondiale nella refrigerazione

PERFETTI PER OGNI ESIGENZA

Il progetto di Epta, che già nella definizione richiama visivamente l’immagine dei ”mattoncini”, è concepito per soddisfare tutte le esigenze del cliente. #EPTABricks, infatti, propone colonne per i prodotti freschi, per i surgelati e anche per i secchi, oltre a una colonna master dov’è installata l’interfaccia utente che gestisce l’intera struttura.

MODULARITÀ E TELECONTROLLO

La modularità è un’altra caratteristica dei locker di #EPTABricks, che offrono ai retailer la possibilità di aggiungere moduli a seconda delle esigenze. In più, il sistema è congegnato per poter tele monitorare ogni singola celletta da remoto, tenendo sotto controllo elementi quali la temperatura, i tassi di occupazione, ecc per poter garantire una perfetta conservazione dei prodotti.

Il software di #EPTABricks è stato concepito per essere facilmente integrato nell’ambito dell’e-commerce del cliente, adattandosi con rapidità alla sua struttura IT.

MASSIMA INTEGRAZIONE

Sulla scia del crescente successo dell’e-commerce, si sta sempre più affermando la formula del

click&collect: per i retailer è una sfida sul piano del servizio, che implica una vera rivoluzione organiz-zativa alla quale Epta offre un supporto concreto. Oltre a proporsi come fornitore “chiavi in mano”

per la refrigerazione del punto di vendita, infat-ti, il Gruppo ha realizzato una soluzione per gli acquisti su Internet, che trova collocazione anche all’esterno dei pdv. Si tratta di #EPTABricks, i locker per ritirare la spesa ordinata online, a disposizione dei consumatori 24 ore su 24.

Epta risponde a queste esigenze con #EPTABricks, i locker che coniugano

versatilità, modularità e integrazione.

IL CLICK&COLLECT RICHIEDE EFFICIENZA E SERVIZIO AL TOP

GASTRONOMIA E AREE TEMATICHE

Largo Consumo 2/2017

Personalizzare gli spazi crea atmosfera

Coop Alleanza 3.0 punta su vegetale e “free from”

L’efficace e distintiva caratterizzazione delle aree destinate alla gastronomia e dei corner dedicati si sta rivelando un elemento-chiave per il moderno retail

Il successo delle grandi superfici della Gdo passa senza dubbio anche dalla

cura con cui i retailer sono chiamati a gestire le aree dedicate ai freschissimi e alla gastronomia. La stessa che de-vono riservare, in termini non solo di gestione degli assortimenti, ma anche di appeal degli arredi e delle attrezza-ture, ai corner dedicati a prodotti gour-met, alle specialità regionali italiane e non solo, o a mode ormai consolidate come lo street food. Spazi di forte at-trazione, che esprimono al meglio le tendenze e le abitudini d’acquisto di un consumatore che sta riscoprendo il piacere di fare la spesa e andare alla

ricerca di specialità in ambienti che gli ricordano l’atmosfera un po’ retrò dei negozi di una volta. Ambienti dove è piacevole soffermarsi, magari per consu-mare direttamente ciò che si è appena acquistato.

Ambienti e prodotti distintivi e attraenti

Saper essere distintivi, versatili e attra-enti in questi ambiti, dal punto di vista degli assortimenti e del layout, contri-buisce a fidelizzare il consumatore e, in ultima analisi, si riflette positivamente sull’immagine dell’insegna. «L’evoluzio-ne di questo e di altri reparti del punto

di vendita – sottolinea Romolo De Ca-millis, retail director di Nielsen – va di pari passo con alcune tendenze di con-sumo che si sono affermate e che la di-stribuzione moderna deve interpretare. Le tendenze che più si possono tradurre nel reparto del superfresco e della ga-stronomia sono due, quelle della ricer-ca di freschezza e naturalità. Un altro trend che interessa questo reparto è il passaggio dal “food for later” al “food for now”, ovvero dall’acquisto di cibo da portare a casa e conservare, all’acqui-sto di prodotti da mangiare subito. «A livello distributivo – prosegue De Camil-lis – storicamente l’Italia si è strutturata per il “food for later”, ma la concezione del “food for now” è molto più recente e deriva da tradizioni di matrice anglo-sassone. Molte catene si stanno attrez-zando per adeguarsi a questa esigenza e per competere con le molte forme di ristorazione presenti sul territorio. Que-sta tendenza, che va interpretata e de-clinata in Gdo, può portare anche alla riorganizzazione del punto di vendita, che a mio avviso è apprezzabile nelle nuove aperture in Italia ed è invece già affermata in altri Paesi».

Alessandro Bruni, responsabile acquisti grocery, spiega come si è evoluta nei pdv di Coop Alleanza 3.0 l’offerta del reparto gastronomia. Un comparto che vale circa il 17% dei “freschi”: «Si è pas-sati da una vendita prevalentemente as-sistita a una formula take-away amplia-ta che offre un servizio rapido e veloce e che consente di ‘saltare’ la coda, a parità di prodotto». Quali sono i trend più attuali? «In parti-colare – spiega Bruni – lo sviluppo delle aree ‘free from’: senza lattosio, senza glutine. Questo riguarda anche i piatti pronti e le preparazioni da cucina, sem-pre più importanti nel reparto gastro-

nomia, storicamente legato a salumi e formaggi. Noi abbiamo cavalcato il con-cetto del vegetariano, spostando in ge-nerale l’asse dai prodotti di derivazione animale verso ricette vegetariane in un contesto che guarda ai temi della salu-te e del benessere abbracciando diverse categorie». La gestione della categoria sui punti vendita può presentare criti-cità risolvibili con soluzioni di layout e merchandising ad hoc. Quali ha scelto Alleanza Coop 3.0? «Mentre tradizionalmente isole e banchi refrigerati erano piuttosto piccoli, oggi è possibile mettere a di-sposizione uno spazio più ampio e

più adeguato, con le isole posizionate comodamente a fianco del banco di ser-vizio assistito. Eventuali collaborazioni e attività da mettere in piedi con i fornito-ri, anche per la loro visibilità, sono un’a-rea di sviluppo sicuramente interessante e da esplorare, nell’ottica di una presen-za di isole così più significativa rispetto al passato e con una connotazione nuo-va e attuale».

Un’immagine del punto di venditaCoop di Modena, Italia

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GASTRONOMIA E AREE TEMATICHE

Largo Consumo 2/2017

L’“extra speciale” dell’offerta Marks & Spencer

Hieber’s Frische Center: le food court, parte essenziale della shopping experience

Conad Centro Nord: qualità, servizio e banchi luminosi

Data la struttura aziendale coopera-tiva, l’assortimento a banco dei punti vendita Conad Centro Nord può variare a seconda della posizione e dimensio-ne del negozio, ma l’obiettivo comune è quello di far trovare al consumatore un’offerta completa di prodotti con il giusto rapporto qualità/prezzo. Lo spiega Stefano Ferrari, vicediretto-re marketing Conad Centro Nord: «Il consumatore normalmente ricerca una proposta ad alto contenuto di servizio con connotati di gusto e ricette para-gonabili alla preparazione casalinga. Nell’ultimo anno abbiamo registrato performance molto positive nei piatti a base pesce e quelli a base verdure, sin-tomo di un’evoluzione nella tipologia dei consumi coerente a quanto regi-

strato negli altri reparti. Mantengono comunque trend positivi i piatti della tradizione come lasagne o parmigia-na, che è fondamentale proporre nel-le ricette più vicine alla tradizione del territorio. Segnali interessanti si hanno nella parte take-away: soluzione fruibi-le in termini di risparmio di tempo e di scelta per tipologia/formato». Come valorizzare la categoria? «Banchi spaziosi e luminosi (è scontata la puli-zia) esaltano ed evidenziano i prodotti – spiega il manager – e anche la figura del banconiere, preparato e in grado di consigliare e informare il consumatore è una leva differenziante e a valore ag-giunto».

«Il reparto gastronomia di Marks & Spencer – afferma Rabah Kherroubi, Forecast e Inventory Planner – è cresciu-to molto nel corso degli anni. La nostra cifra distintiva è rappresentata dal-la customer experience, dalla qualità dell’offerta e dalla capacità di proporre “qualcosa di speciale”. Per questo, la nostra gastronomia presenta prodotti di alta gamma, pietanze calde, insala-te e salumi, specialità regionali tipiche di Spagna, Francia, Italia e Inghilterra. I consumatori che vengono presso i no-stri punti vendita si aspettano infatti dalla nostra offerta un certo livello di qualità e di ampiezza tipologica. Per assicurarci di corrispondere adeguata-

mente a queste loro aspettative, e supe-rarle con la proposizione di quell’“extra speciale” che ci connota, lavoriamo co-stantemente e con profondo impegno assieme ai nostri produttori e fornitori. La nostra gastronomia si caratterizza inoltre come un reparto particolarmen-te interessante da visitare. È difatti uno dei luoghi, all’interno dello store, in cui possiamo interagire con i nostri consu-matori, e ciò naturalmente rappresen-ta per noi una grande opportunità di fidelizzazione. Pertanto, continueremo senz’altro in futuro a investire sempre più in ricerca e innovazione, pur man-tenendo saldi i valori centrali della no-stra offerta “extra-speciale”».

«La food court – afferma Dieter Hie-ber, titolare di Hieber’s Frische Center, catena tedesca associata a uno dei più importanti retailer – sta diventando sempre più importante. Fa parte del-la shopping experience che vogliamo offrire ai nostri clienti. L’anno scorso abbiamo notevolmente ampliato la no-stra gamma presso il pdv di Lörrach. Ol-tre ai piatti tradizionali – vegetariani o con carne – i nostri clienti possono sce-gliere tra sushi, street food, cibi alla gri-glia o piatti della cucina mediterranea.

Offriamo anche succhi di frutta e frulla-ti, un bar e una pasticceria. Gli altri ne-gozi seguiranno l’esempio». Quali sono le esigenze e le aspettative dei clienti in questo settore? «Ci sono due tipi di clienti. Alcuni vogliono solo un pasto veloce, gustoso, e a prezzi ragionevo-li: passano la pausa pranzo nel nostro supermercato. Poi ci sono coloro che vengono a fare acquisti, ma desidera-no anche coccolarsi. Passano più tempo qui, magari mangiando al nostro sushi bar, e quindi sorseggiando un caffè».

Il banco salumi e formaggi del punto di vendita Conad, Sapori&Dintorni di

Siena, Italia

Il banco salumi e formaggi del punto di vendita Conad, Sapori&Dintorni

della stazione di Santa Maria Novella, Firenze, Italia

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GASTRONOMIA E AREE TEMATICHE

Largo Consumo 2/2017

I consumatori premiano prodotti che a gusto e praticità sappiano affianca-

re naturalità, leggerezza e benessere, meglio se supportati da informazioni sulla loro origine. In tal senso, è signi-ficativo il boom di categorie quali bio-logico, vegetariano e vegano. Questo non significa proporre assortimenti a tutti i costi vastissimi, difficili da gestire, e a forte rischio di rotazioni disomoge-nee. I retailer vincenti, al contrario, si orientano verso un’offerta al contempo razionale, segmentata, “leggibile” gra-zie a soluzioni di visual merchandising attraenti, chiare ed efficaci. E suppor-tata, nei banchi serviti, dalla profes-sionalità e dalla cortesia degli addetti.

L’irresistibile fascino dei cornerNon stupisce dunque la crescente diffu-sione dei corner, sempre più presenti or-mai nei format più moderni e non solo. Basti pensare a quelli dedicati al sushi, che con il loro successo hanno trascinato la crescita del comparto ittico. «Il sushi – conferma Romolo De Camillis – rappre-senta il migliore esempio di come è sta-to interpretato il bisogno di freschezza, naturalità, trasparenza espresso dal con-sumatore: si vede la preparazione del prodotto. Oltretutto, questi corner in-tercettano anche la tendenza del “food for now”, ponendosi come alternativa a un certo tipo di ristorazione, così co-gliendo una domanda ben precisa».

I corner stanno diventando – tanto in Europa come negli States – un elemento di forte caratterizzazione e distintività delle grandi superfici retail. Una rispo-sta concreta a una duplice richiesta: pro-dotti di alta qualità, perfetti per il take away o un consumo in loco e un servizio coerente con il “senso di comunità” e il desiderio di vivere una coinvolgente esperienza d’acquisto. Per i retailer, è un’opportunità alla quale dedicare tut-te le risorse necessarie anche in termini di arredi e attrezzature, fondamentali per creare appeal oltre che per assicu-rare la qualità dei prodotti proposti e l’efficienza del servizio.

Alcuni corner tematici del punto di vendita di Carrefour

di Villiers-en-Bière, Francia

Carrefour: come «sedurre» con i corner dedicati

Rilanciare il business ridisegnando le grandi superfici affinchè tornino a esse-re centro di attrazione per una clientela curiosa ed esigente: per questo i grandi retailer internazionali stanno ripensan-do i loro format. Un esempio perfetto, in questo senso, è l’ipermercato che Carrefour ha aperto lo scorso settem-bre a Villiers-en-Bière, a sud di Parigi. A caratterizzarlo, infatti, è l’area che propone una serie di corner dedicati non solo a prodotti freschi tradiziona-li, come i salumi, i formaggi e la carne, ma anche a proposte gourmet come i frutti di mare o le cucine internaziona-li, dall’Italia all’Asia. «Abbiamo deciso di sperimentare questo nuovo format – spiega Daniel Kalache, directeur con-cepts produits frais traditionnels di Car-

refour France – con un duplice obiet-tivo: ridare slancio alla nostra gamma di prodotti freschi, valorizzando alcuni reparti e sedurre i consumatori con una gamma proposta di grande richiamo, soddisfacendo un trend che premia l’alta qualità e la freschezza. Il proget-to è frutto di un’attenta analisi che tie-ne conto innanzitutto di due variabili fondamentali: la redditività per mq dei corner, da cui non possiamo prescinde-re, e i flussi di clientela, che fanno sce-gliere per questi spazi aree privilegia-te». A pochi mesi dall’inaugurazione è prematuro fare bilanci, ma «la tenden-za è positiva e al momento siamo mol-to soddisfatti dei primi risultati».Dal punto di vista del “look”, i corner sono disegnati e attrezzati «per integrarsi al

meglio con il settore dei freschi in cui sono inseriti e, naturalmente, essere coerenti con i prodotti e i temi ai quali sono dedicati. Per la loro realizzazione è stato prezioso lavorato in partnership con aziende fornitrici specializzate».Quella dei corner e delle aree temati-che, che segnano una integrazione tra il libero servizio classico e il negozio tra-dizionale, è una vera e propria svolta o resterà un esperimento? «Sono convin-to – conclude Kalache – che non si tratti di una semplice “moda”. Nondimeno, dovremmo analizzare la performance economica, che dipende da una serie di fattori, tra cui la superficie dedicata, la resa e la valutazione della clientela che li frequenta».

Come strizzare l’occhio all’urban style

Anche in Germania è molto forte l’attenzione alle ca-tegorie dei superfreschi e della gastronomia, segmenti importanti per il business tanto delle grandi superfici quanto dei piccoli negozi gestiti da retailer locali. Abbia-mo chiesto a Dieter Hieber, titolare di Hieber’s Frische Center, catena associata a uno dei più importanti retailer tedeschi, quali criteri di visual merchandising segue nello sviluppo del layout e display dei suoi punti di vendita. «All’interno dei punti di vendita, per presentare i nostri prodotti fuori dagli scaffali, usiamo tavoli disegnati se-condo il nostro concept: i negozi appaiono più ordinati quando le corsie sono chiare e i clienti possono muoversi liberamente. Attualmente utilizziamo molti elementi di shopfitting progettati per avere uno stile retrò – come le piastrelle. Sfruttiamo spesso anche il legno per eviden-ziare il cosiddetto urban style».

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VERSATILITÀ NEL DESIGNEnfatizzare i prodotti, sottolineando nel contempo la brand identity della catena distributiva, attraverso una customizzazione che garantisce una perfetta integrazione di queste aree con ogni singolo punto di vendita: la combinazione di modelli, materiali (legno, metallo, piastrelle) e colori rende unico ogni negozio. Senza limiti alla creatività.

Massima ergonomia e migliore conservazione dei prodotti, a tutto vantaggio sia del lavoro degli addetti al banco, grazie agli scaffali di diverse profondità e alla flessibilità della collocazione degli accessori, sia dei consumatori, grazie alla visibilità e facilità di presa dei prodotti.

COMODITÀ D’USO

Per rispondere alle esigenze dei retailer in aree strategiche del punto di vendita - la gastrono-

mia, i freschissimi, i corner dedicati, dove il visual merchandising, la praticità e la comodità d’uso sono elementi essenziali - Epta, con i suoi marchi Costan e Bonnet Névé, propone le novità delle li-nee Rossini e Maxima Evolution: soluzioni espositi-

ve pensate per garantire personalizzazioni “taylor made”, massima flessibilità, versatilità nel design e nei materiali. La creatività di un approccio “artigianale”, coniugata con tutto il know-how, l’affidabilità, le potenzialità produttive di un grande gruppo internazionale.

MASSIMA FLESSIBILITÀ

Le soluzioni Rossini e Maxima Evolution consentono di realizzare innumerevoli format espositivi di grande impatto, sempre su misura delle singole richieste dei clienti.

Con le novità delle linee Costan e Bonnet Névé, Epta propone soluzioni

espositive all’insegna della massima personalizzazione.

È “SU MISURA” IL VISUALMERCHANDISING PIÙ EFFICACE

RISTORAZIONE IN-STORE

Largo Consumo 2/2017

Pranzare all’iper: un trend di successo

Electrolux: nuove tecnologie per nuovi food trend

Esempio perfetto di convergenza tra vendita tradizionale e somministrazione, la ristorazione all’interno della distribuzione moderna è un format sempre più utilizzato dai retailer.

Pranzare o concedersi un semplice spuntino all’interno di una grande

superficie moderna: l’ibridazione del modello distributivo legato a un’of-ferta economica e funzionale per il cliente, tra la vendita in senso stretto e la somministrazione, ormai, più che

un trend è una certezza. «Ho visto for-mule molto innovative, soprattutto nell’ambito della distribuzione gour-met – conferma Romolo De Camillis, retail director di Nielsen – ma questi angoli ristorazione si prestano anche a essere ospitati nelle grandi superfici e possono rappresentare la naturale evo-luzione che permette al vecchio iper tradizionale di reinventarsi, uscendo dalla crisi. Certo, anche la collocazione del punto di vendita fa la differenza: l’ubicazione urbana e cittadina, la faci-lità a raggiungere il negozio, sono ele-menti che favoriscono questa formu-la». Sono davvero numerosi gli esempi di ristorazione in-store: aree dedicate non solo a “classici” come il sushi, ma anche alla cucina nostrana. Il “big box” vuole fare concorrenza alla ristorazio-ne? Certo è che anche questo trend conferma i nuovi orientamenti dei re-tailer per creare traffico e rendere più attraenti i loro pdv.

Quali sono le tendenze più interessan-ti nella crescita dei corner ristorazione nel retail? Lo abbiamo chiesto a Silva-no Costantini, Sales Manager Retail di Electrolux Professional. «Vegano, ve-getariano ed etnico, sono le tendenze che prenderanno sempre più piede. Poi ci sono i concept per diete low calories, gluten free o per intolleranti. Anche l’ambito bakery e pasticceria sta già cambiando per andare incontro a nuo-ve abitudini alimentari. Tutto ciò con un occhio alla riduzione del food waste, ma anche al recupero: vedi i tagli secondari della carne, caratterizzati da basso co-sto e alta resa». La ristorazione in-store offre buone potenzialità, in linea con il cambiamento delle abitudini alimen-tari dei consumatori. «Molti prodotti food oggi trendy sostituiranno quelli più tradizionali: troveremo nei banchi gastronomia l’insalata russa sempre più spesso sostituita dall’hummus. Le fa-miglie vivono la spesa come una food experience, un viaggio tra prodotti di qualità in ambienti tematici dove degu-starli e trovare spunti per nuove ricet-

te da sperimentare a casa». Electrolux Professional cerca di rispondere alle esi-genze dei propri clienti che chiedono attrezzature versatili, multifunzionali, a basso consumo e poco ingombran-ti. «Per esempio, “SpeedDelight” è un “Panini Grill” che in 30-40 secondi cuo-ce e scalda un sandwich o uno snack.

I retailer ci richiedono anche formazio-ne del personale – e noi abbiamo una Electrolux Chef Academy dedicata – e l’assistenza tecnica continua, anche nel week-end, oltre a soluzioni personaliz-zate e pacchetti chiavi in mano con più attrezzature da un unico fornitore».

Muu Grill, Legnano, Italia

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Cibo sano, buono, naturale, da preparare e con-sumare azzerando gli sprechi, in un ambiente

modulare e user-friendly anche nelle superfici della grande distribuzione: non è solo una moda, ma una vera e propria filosofia, un trend che sta coinvolgendo sempre più consumatori al di qua e al di là dell’Ocea-

no. Nasce da qui il progetto di Shop in Shop, realiz-zato in partnership con Electrolux Professional, che Epta presenta a EuroShop 2017. Un’innovativa area di ristorazione all’interno del punto di vendita, che unisce le soluzioni di refrigerazione di Epta a quelle per la cucina professionale di Electrolux Professional.

UNA SOLUZIONE “RICHIUDIBILE”Il progetto firmato da Epta ed Electrolux Professional è un’area davvero innovativa, che occupa una superficie estremamente ridotta (meno di 30 m2) e può aprirsi e chiudersi nei diversi momenti della giornata. Grazie alla sua struttura “richiudibile”, può essere aperta al mattino, attrezzata anche con tavolini, e richiusa alla sera, restando molto compatta.

LARGO ALLA “RESTAUR-ACTION”

L’area propone ai consumatori una vera e propria esperienza di “Restaur-Action”: un nuovo concetto di lifestyle. Al suo interno, infatti, è possibile preparare e gustare cibi e bevande avvalendosi degli strumenti e delle soluzioni messe a disposizione da Epta ed Electrolux Professional. Nello specifico, il menu proposto sarà un one-ingredient menu, caratterizzato da un unico ingrediente declinato in diverse soluzioni.I contenitori utilizzati per servire il menù Electrolux Professional, forniti da Sirap Group, sono quelli in Pet della linea Tamper Evident, che si avvalgono del sistema Safe-T-Fresh® una soluzione particolarmente adatta per gli alimenti ultra fresh. Questi contenitori garantiscono la salubrità del cibo ed evitano che venga toccato prima dell’apertura del consumatore. Il loro esclusivo designfa risaltare il prodotto contenuto.

Epta ha colto questo trend e a EuroShop 2017 presenta un nuovissimo progetto

realizzato in partnership con Electrolux Professional.

GLI “SHOP IN SHOP” CONIUGANO QUALITÀ, TRADIZIONE, INNOVAZIONE

FRESCO CONFEZIONATO

Largo Consumo 2/2017

Il merchandising enfatizza i prodotti

Lactalis: massimizzare il turnover dei formaggi

Il comparto del fresco confezionato sta vivendo una fase di forte sviluppo: le soluzioni espositive più moderne valorizzano assortimenti sempre più segmentati

II desiderio di freschezza da un lato e, dall’altro, quello di disporre di un più

informazioni sul prodotto alimentare si traducono, in termini di vendita, nel-lo spostamento dell’acquisto dal gro-cery al fresco. Un segmento nel quale i prodotti confezionati a peso imposto sono in forte sviluppo e vanno acqui-sendo più spazi rispetto a quelli a peso variabile con vendita al banco assistito. La crescente segmentazione dell’offer-ta impone di aumentarne la visibilità: ecco perché in questa categoria gioca un ruolo centrale il merchandising, una leva che si rivela strategica in chiave

di migliore “leggibilità” dei prodot-ti e quindi di maggiore rotazione dei prodotti. Secondo Nielsen, in tutte le categorie merceologiche il peso fisso sta crescendo, compresi i comparti in cui ci sono trend complessivi negativi, come quello della carne. Per esempio, i salumi hanno registrato un +1,3% nel 2016, ma il segmento del peso impo-sto ha fatto segnare il +2,8%. I motivi di questa crescita sono tanti: c’è mag-giore efficienza; i prodotti interpreta-no meglio che in passato il bisogno di freschezza; quelli confezionati offrono un contenuto di informazione molto

maggiore, attraverso l’etichetta, rispet-to a quelli sfusi. Il punto di vendita si è riorganizzato in funzione di queste tendenze, dedicando più spazio al li-bero servizio e sperimentando nuove formule espositive. Anche nel reparto frutta e verdura ci si sta spostando ver-so il peso imposto, un fenomeno non nuovo, ma che nel 2016 ha riacquistato vigore. Anche le catene internazionali seguono queste tendenze ovunque, a conferma che questi trend sono sempre più diffusi.

I francesi amano i formaggi: il loro consumo annuo pro capite di circa 24kg li inserisce senz’altro tra i princi-pali consumatori a livello mondo. Con i suoi 4,7 miliardi di euro di fatturato, la categoria rappresenta Oltralpe il 6% delle vendite alimentari nazionali complessive. Abbiamo chiesto a Jean Philippe Gateau, Direttore Sviluppo delle Vendite di Lactalis, di parlarci della gestione sul pdv di questo com-parto così altamente performante in Francia.«Raccomandiamo ai retailer di organizzare lo scaffale dei formaggi in modo corrispondente alle abitudini dei consumatori: anzitutto la tradizio-ne, ovvero i formaggi di fine pasto (le cui vendite, leggermente in flessione, rappresentano, ad oggi, a volume, an-cora il 48% della categoria); a seguire i formaggi usati quali ingredienti cu-linari; poi i formaggi consumati come snack o spuntino (incidenti, sempre a volume, per il 17% sul totale), pari-menti ai secondi in crescita; in ultimo, il segmento più ristretto, rappresenta-

to dai formaggi a basso contenuto di grassi (2%)». I banchi frigo muniti di porte a vetri, introdotti già diversi anni fa dai retailer francesi per ridurre l’im-patto ambientale degli store, hanno senza dubbio costituito un’importante innovazione progettuale per le azien-de che li producono, nonché siglato un punto di svolta per i fornitori in ter-mini di gestione della categoria. «La sfida – conferma Gateau – è offrire ai distributori soluzioni di merchandising mirate, a cominciare da un’efficace di-sposizione dei prodotti e dall’utilizzo di una segnaletica chiara e accattivan-te per aiutare i consumatori a orien-tarsi attraverso gli scaffali». Lactalis propone un approccio globale per lo sviluppo della categoria, non solo a livello nazionale, ma anche di singolo punto vendita, un approccio che tenga pertanto in considerazione tutti i dri-vers: dal merchandising alle promozio-ni, dall’assortimento al lancio di nuove referenze.

Banco fresco confezionato Carrefour Market di

Nangis, Francia

Conad: un’esposizione duttileAlberto Raggi, Group Category Mana-ger, spiega come Conad Centro Nord affronta l’esposizione dei freschi con-fezionati: «Il nostro modo di ragiona-re e di agire riflette le caratteristiche della nostra rete di vendita piuttosto eterogenea. Per ogni canale abbiamo predisposto una clusterizzazione fun-zionale ai metri lineari dei vari negozi. Il risultato è una soluzione di base che si adatti alle diverse esigenze. Oltre la divisione tra Superstore, Conad e City, abbiamo una segmentazione in 6 diver-si cluster: una per i Superstore (stiamo lavorando per aggiungere una ulterio-re segmentazione per superfici oltre 2500 metri), tre per i Conad e due per le piccole superfici. Ciascuna soluzione prevede una dimensione fisica (numero di sezioni) ed un numero preciso di re-ferenze. Ogni merceologia ha poi omo-genei criteri espositivi in ogni cluster. Ad esempio esposizione in orizzontale per tipologia e divisione per marca. Ov-viamente teniamo conto di avere anche fornitori gestiti su espositori.

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UN CONCEPT ASSOLUTAMENTE INNOVATIVO

Il progetto mira a valorizzare una categoria ricca e diversificata, che in Francia vale da sola il 6% del giro d’affari del totale alimentare. Per questo Epta ha pensato a mobili verticali hi-tech a libero servizio che integrano diverse profondità in una linea spezzata disegnata per coinvolgere i consumatori attraverso una suddivisione razionale dell’offerta, segmentata in quattro categorie a partire dalla destinazione d’uso e valorizzate da supporti di informazione e comunicazione e codici colore dedicati. In dettaglio l’universo del formaggio è organizzato in: Formaggi da Degustare, ideali a fine pasto, Piacere & Benessere, per chi è attento alla linea, Pratico e Goloso, per sandwich e aperitivi e Formaggi in Cucina per la preparazione di ricette dolci e salate. Inoltre, sono state create soluzioni ad hoc per enfatizzare alcuni prodotti specifici che necessitano di essere messi in particolare evidenza.

UN “EFFETTO WOW” PER IL CONSUMATORE

Questa vera e propria “teatralizzazione” della corsia mira a generare un “effetto wow” che introduce il consumatore in un’atmosfera coinvolgente, in grado di rendere in tutta la loro ricchezza le specificità e l’ampiezza del mondo dei formaggi.

I banchi con porte vetrate diventano così uno strumento per creare nuove opportunità di sviluppo della categoria, proponendo un’esposizione più razionale e leggibile di un assortimento così variegato, dando più valore alle attività promozionali e favorendo, in ultima analisi, l’acquisto di impulso.

BANCHI CHIUSI PER STIMOLARE L’ACQUISTO D’IMPULSO

La risposta al trend che vede crescere la catego-ria dei freschi confezionati è rappresentata da

soluzioni impattanti, attrattive e razionali nell’e-sposizione dei prodotti. Proprio come l’”Allée des Fromages” che Epta presenta a EuroShop 2017: un progetto sviluppato in collaborazione con Lactalis, primo gruppo lattiero caseario al mondo, che in-

troduce una profonda innovazione nel comparto. L’obiettivo è proporre un concept di visual mer-chandising in grado di offrire al consumatore un’e-sperienza d’acquisto coinvolgente e gratificante, favorita da banchi frigo studiati per esaltare l’as-sortimento, stimolare un approccio più emoziona-le alla categoria e sviluppare le vendite.

Epta e Lactalis presentano a EuroShop la “Allée des Fromages”, un progetto

che “rivoluziona” il display dei lattiero-caseari confezionati

SHOPPING EXPERIENCE EMOZIONALEPER SVILUPPARE LE VENDITE

SURGELATI

Largo Consumo 2/2017

Focus su visibilità e mix surgelati-freschi

Plataforma del Congelado: migliorare la shopping experience e la redditività

Mentre cresce la richiesta di prodotti premium, un fattore-chiave si conferma la visibilità e il visual merchandising premia l’accostamento con i prodotti freschi.

I prodotti surgelati rappresentano un reparto di grande importanza per le

imprese della distribuzione moderna. Secondo Euromonitor International, in Europa Occidentale nel 2015, le ven-dite si sono attestate sui 42 miliardi di euro, per una spesa media pro capite di 86 euro. In particolare, Germania e UK si sono confermate i mercati leader, sfiorando il 50% delle vendite dell’area considerata. Le tendenze del compartoIn generale, i trend più significativi per i prodotti surgelati riguardano, da un

lato, l’evoluzione dei fattori sociali e demografici, tra cui il minor tempo per cucinare e la ricerca di prodotti “con-venience”; dall’altro, l’aumento dell’of-ferta soprattutto nei segmenti bio e salute&benessere, free from, vegetaria-no/vegano. Non a caso, i grandi produt-tori stanno cercando di uscire dalla lo-gica del prodotto industriale, a favore di produzioni artigianali e premium: il successo dei gelati di alta gamma è solo un esempio. Dal canto loro, le private label continuano a garantire anch’esse un buon tasso di qualità e innovazione.

Il merchandising premia la visibilitàSi assiste, nel contempo, all’affermar-si di una sorta di confronto-sfida tra prodotti freschi e prodotti surgelati e, in ambito merchandising, crescono le soluzioni che mirano ad accoppiare le due macro-categorie, quasi a creare una continuità anche visiva tra questi prodotti. «Il reparto surgelati – riflet-te Romolo De Camillis, retail director di Nielsen – segue le tendenze che si riscontrano nel fresco: si vende meno carne e più verdura. È un po’ calata la moda del cucinato in casa, a vantaggio dei prodotti a contenuto di servizio, come i piatti pronti, e questo trend avvantaggia i surgelati. Le evidenze a livello europeo sono molte positive: + 7 punti in termine di volume, un risul-tato simile a quello italiano. Parados-salmente, però, si assiste nel reparto a

un fenomeno opposto a quello che si registra nel fresco, con la crescita del-la vendita dello sfuso a peso variabile: pesce surgelato, panati... È un trend ancora piccolo e marginale, ma regi-stra una crescita da 15-16 punti. Il bu-siness è comunque limitato, vale circa 50 milioni di euro negli Ipermercati e Supermercati italiani, e il fenomeno è più tipico dei negozi specializzati, dove è ben affermato, mentre ha appena co-minciato a manifestarsi anche nella gd generalista». Secondo Nielsen, in gene-rale, nell’organizzazione del reparto si sta affermando una connotazione più ecologica dei banchi, senza penalizzare l’esposizione del prodotto. Insomma, il reparto dei surgelati deve spingere sul pedale dell’innovazione, a cominciare dalla valorizzazione dell’esposizione e quindi della migliore “lettura” dei pro-dotti a scaffale. In questo senso, la par-tnership tra retailer, produttori e forni-tori di attrezzature appare una strada da perseguire con convinzione.

Quali sono le tendenze di consumo nel mercato dei surgelati in Spagna? Lo abbiamo chiesto a Plataforma del Con-gelado, che riunisce i principali produt-tori del settore e alla quale collaborano imprese che portano valore aggiunto alla categoria. «Il trend emergente in Spagna è la domanda di nuovi prodotti che coniughino ‘convenience’ e salute: per questo l’industria investe sulla re-alizzazione di referenze di alta qualità ed elevato contenuto di servizio. Nel 2015 il consumo di surgelati è cresciuto del 3,3% in valore (fonte Kantar WP). La categoria rappresenta il 6% in va-lore del totale fatturato sviluppato in grande distribuzione: parliamo di un mercato che a fine ottobre 2016, secon-do Nielsen, valeva circa 1.500 milioni di euro». A ciò va aggiunto che quello dei surgelati è un mercato che in Spagna vede dominare i prodotti di marca, che rappresentano il 68,4%

del mercato a valore. Plataforma del Congelado si pone tre obiettivi: mi-gliorare il vissuto della categoria da parte del consumatore, i processi del-la supply chain e l’esperienza d’acqui-sto nel pdv. «Plataforma opera per favorire progetti di collaborazione tra produttori e distributori sul fronte sia della shopper experience, sia della tracciabilità e conservazione della ca-tena del freddo dei prodotti». Molto si sta facendo anche nell’ambito del visual merchandising: «Un esempio è il VISAT (Visual Attracción), una pi-ramide che aiuta a identificare le di-verse famiglie di prodotto per codice di colore e ad abbinare le etichette

dei prezzi ai relativi prodotti. Inoltre, stiamo introducendo segnalatori deno-minati “Next”, che aiutano a evidenzia-re a scaffale le innovazioni di prodotto e a ordinare e visualizzare al meglio la merce nei banchi verticali. Anche for-nitori specializzati danno il loro forte contributo, sviluppando prodotti di ultima generazione che contribuiscono ad aumentare la redditività del reparto grazie a una miglior visibilità espositi-va e al risparmio energetico, oltre ad evitare l’interruzione della catena del freddo».

Alcampo, Alicante, Spagna

CentoPiazzeConad

Alcamo, Italia

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I banchi GranSesia e SkyShine rappresentano un’altra grande innovazione firmata Costan e Bonnet Névé, che introduce un concept di grande impatto estetico, ideato per aumentare la visibilità dei prodotti e l’ergonomia dell’esposizione. Il tutto all’insegna della massima flessibilità offerta dalle diverse profondità disponibili (755mm – 905mm). Molto utilizzati nell’area dei freschi confezionati, questi banchi possono creare isole ad hoc e hanno un’estetica allineata con quella dei verticali: GranSesia e SkyShine contribuiscono a creare una nuova immagine dell’area surgelati offrendo inoltre un’eccellente capacità di carico, doppia rispetto alle isole tradizionali con vasca.

GRANSESIA E SKYSHINE, SEMIVERTICALI A BASSA TEMPERATURA: UNA NOVITÀ ASSOLUTA

Il nuovo sistema di design espositivo permette di creare un allineamento perfettamente omogeneo di elementi per surgelati e per prodotti freschi, con e senza porte. Un concept rivoluzionario che dà vita a un’elegante uniformità in tutte le aree del punto vendita e che permette di creare nuovi impattanti mix espositivi.

ALLINEAMENTO ELEGANTE E DEL TUTTO UNIFORME DEI BANCHI FRIGO DI NUOVA GENERAZIONE

Anche l’area dei surgelati è in evoluzione e ha bisogno di soluzioni innovative che migliorino

la shopping experience e incrementino le vendite. Con i nuovi banchi verticali Costan e Bonnet Névé GranBering e SkyLight e i nuovissimi semiverticali a bassa temperatura GranSesia e SkyShine, Epta “reinventa” l’esposizione di questa categoria, pun-tando su maggiore visibilità, risparmio energetico e

un’arricchita offerta di merchandising. Inoltre, l’op-portunità di affiancamento tra surgelati e freschi, grazie alla perfetta integrazione e coerenza tra l’e-stetica e il design di GranBering e SkyLight e i mobili per prodotti freschi confezionati GranVista Next e SkyView Plus, crea un’elegante uniformità in tutte le aree del punto vendita.

La forza di GranBering e SkyLight si concretizza nella massima visibilità offerta dalle porte vetro full glass e in un sistema di illuminazione al top della categoria ottenuto grazie ad un accurato studio della distribuzione della luce all’interno del mobile; grandi performance sul fronte del risparmio energetico attraverso la riduzione del valore di HER (Heat Extraction Rate) dell’8% e porte a basso consumo; un’offerta di prodotti che offe profondità differenti (755mm-905mm) e superfici di esposizione più ampie, per assicurare la soluzione su misura ad ogni layout e tipologia di punto vendita.

I MOLTI PLUS DI GRANBERING E SKYLIGHT

Epta ridisegna i display di quest’area, puntando sui banchi verticali

e sui nuovissimi semiverticali a bassa temperatura.

VISIBILITÀ, RISPARMIO ENERGETICOE MERCHANDISING PER I SURGELATI

CONCEPT STORE

Largo Consumo 2/2017

Le nuove espressioni del moderno retail

Schweitzer: nuovi format per innovare e riposizionarsi

Prezioso strumento di rinnovamento, sperimentazione, ridefinizione di immagine, assortimenti e target, i concept store sono un banco di prova per le imprese distributive.

Come nasce un nuovo concept nel retail? Lo spiega Bernhard Schweitzer, CEO del gruppo Schweitzer basato a Bolzano che, con l’agenzia collegata Interstore Design, progetta spazi commerciali in tutto il mondo. «I clienti si mettono in contatto con noi per sviluppare un nuo-vo concept, in linea con le tendenze del momento ed il mercato in cui operano. Quando ad esempio un retailer ci ha af-fidato il compito di sviluppare il nuovo concept incentrato su un assortimento food di alta qualità, abbiamo messo a disposizione del cliente un un gruppo in-terdisciplinare di professionisti che insie-me ai suoi consulenti strategici ha lavo-rato per mesi al nuovo format. Il cliente ci ha fornito un’analisi del posiziona-mento del marchio, del numero di arti-coli e di servizi che intendeva offrire al consumatore, spiegandoci anche chi vo-leva essere in futuro. I consulenti hanno sviluppato una parte del business plan e con questi dati noi abbiamo determi-nato la distribuzione delle aree merceo-logiche all’interno del punto di vendita, l’ambientazione ovvero quello che noi

definiamo ‘look and feel’ suggerendo quindi colori e finiture di pareti e pavi-menti, oltre che dell’arredo, ma anche il posizionamento e il branding».Cosa chiedono i retailer?«Innovazione, in-nanzitutto – spiega il manager – I clienti spesso ci chiedono di aiutarli a cambiare e a riposizionarsi. E poi ancora flessibili-tà delle strutture, un ambiente moderno e la possibilità di aggiungere dei servizi che in passato non avevano. Ad esempio nel food è sempre più sentita l’esigenza di proporre al consumatore la prepara-razione, degustazione e consumo anche di interi pasti nel punto vendita».Che cosa rende un concept davvero nuovo? «L’innovazione, certo, ma a 360° – spiega Schweitzer –. Si può dire che un nuovo concept ha successo se funziona sotto ogni punto di vista. Deve infatti essere mirato alla clien-

tela-target e coerente con i valori che caratterizzano il brand. L’innovazione inoltre può e deve spingersi soltanto fin dove è sostenibile per il retailer, che deve poterla gestire attraverso l’orga-nizzazione interna, il personale, le strut-ture. Non basta mettere un bancone nuovo o degli scaffali in più: l’innova-zione a 360° deve anche coinvolgere la comunicazione, il marketing, l’on line e l’off line». Quanto conta il rapporto con i fornitori? «Siamo molto vicini alle esigenze dei retailer e una delle richie-ste più ricorrenti è di moltiplicare rapi-damente un concept, che deve essere esteso a molti punti vendita, talvolta contemporaneamente. Il rapporto con i partner industriali è fondamentale, an-che per contenere i costi e ‘industrializ-zare’ i progetti».

Park Towers, Santa Venera, Malta

Rinnovarsi per rilanciare alcuni for-mat un po’ in crisi d’identità, creare

punti di vendita più aderenti al profilo e alle esigenze di target di consumato-ri ben definiti, fare innovazione nella proposta di alcune categorie, a comin-ciare ovviamente dai prodotti freschi. Nasce da qui l’affermazione anche nel nostro Paese dei concept store, frutto di uno sforzo non indifferente in ter-mini non solo di realizzazione, ma an-che di posizionamento, di gestione, di marketing. Sono ormai numerosi gli esempi di successo in questo ambito non solo a livello internazionale, ma anche in Italia. Vale la pena di citare i supermercati Carrefour Gourmet, ide-ati per un consumatore esigente, cu-rioso e alla ricerca di proposte di alta qualità; il Fiorfood di Coop nel cuore di Torino, che non a caso ha scelto come slogan “cibo ed emozioni”. A sua vol-

ta, la catena di store Sapori & Dintorni di Conad è un format che promuove a insegna una private label di alto profilo dedicata alla valorizzazione delle spe-cialità regionali. Il Viaggiator Goloso di Unes è un altro esempio di marca del distributore che, sulla scia del successo dei temporary store natalizi, da qual-che mese firma a Milano il suo primo vero e proprio punto di vendita.

Un mixdi forte impattoTali superfici sono spesso caratterizzate da un’integrazione tra libero servizio, aree di vendita assistite, spazi dedicati alla somministrazione. Basti pensare a

Sapori&Dintorni di Napoli, che integra supermercato, gastronomia dedicata al “km zero”, ristorante, enoteca e caf-fetteria gourmet, oltre alla scuola di cucina dello chef stellato Niko Romito. Va da sé che si tratta di progetti frutto di una stretta partnership tra impresa distributiva, progettisti e aziende forni-trici, a cominciare da quelle specializza-te in attrezzature per il pdv. Una colla-borazione che si concretizza in format accoglienti, capaci di enfatizzare il pro-dotto fresco e freschissimo, funzionali e di forte impatto visivo, grazie a layout che uniscono modularità e personaliz-zazione.

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Per darne una prova concreta, a EuroShop 2017 Epta e Schweitzer presentano un pop-up retail dedicato all’ortofrutta, dove le soluzioni di refrigerazione Epta sono valorizzate dalla creatività dei designer di una delle più importanti società di arredamento di spazi commerciali a livello internazionale:

• i banchi frigo sembrano scomparire, lasciando spazio al più puro retail design;

• il nuovo, eclettico, sorprendente progetto trasforma una tradizionale area espositiva in qualcosa di completamente nuovo e inatteso, al di là di ogni immaginazione;

Epta si dimostra quindi in grado, ancora una volta, di soddisfare le esigenze del moderno retail, garantendo soluzioni creative, dal punto di vista estetico e del merchandising, sempre in linea con lo stile, l’immagine e il posizionamento dell’insegna cliente.

MIX IDEALE TRA LO STUDIO DEL MERCHANDISING E LO STILE DELLO STORE

Epta e Schweitzer propongono a EuroShop 2017 un’innovativa area Pop-Up Retail

dedicata all’ortofrutta.

QUANDO L’ESTRO DEI DESIGNER INCONTRA LA REFRIGERAZIONE

Una delle sfide più suggestive per un grande gruppo industriale è quella di mettere i propri

asset – innovazione tecnologica, capacità produtti-va, competenza, affidabilità – a disposizione dell’e-stro dei designer, sempre più spesso chiamati dalle imprese della grande distribuzione a rinnovare i concept dei loro punti di vendita. Riuscire a farlo in un settore come la refrigerazione,

dove occorre coniugare estetica, visual merchandi-sing, prestazioni, risparmio energetico, è ancora più complesso. La collaborazione tra il gruppo Epta, leader della refrigerazione commerciale, e il gruppo Schweitzer, specializzato nella progettazione e realizzazione di concept store d’avanguardia, dimostra che tutto questo è possibile.


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