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Oggetto: progetto multidisciplinare di rimboschimento dei ... · sensibili alle esigenze della...

Date post: 23-Feb-2019
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Prot. 2855/B32 Manfredonia, 11/10/2017 Al Sindaco di Manfredonia [email protected] Assessore La Torre Giuseppe Ufficio Pubblica Istruzione [email protected] Assessore Zingariello S. [email protected] Oggetto: progetto multidisciplinare di rimboschimento dei cortili dell’Istituto nell’ambito del Service Learning. Comunicazione. Premessa pedagogica La scuola IC S. G. Bosco di Manfredonia è stata selezionata fra 30 scuole della Regione Puglia per aderire alla << RETE DELLE SCUOLE DELLA PUGLIA PER LO SVILUPPO DEL SERVICE LEARNING>>. Il Service-Learning è un metodo pedagogico-didattico che unisce due elementi: il Service (il volontariato per la comunità) il Learning (apprendimento, cioè acquisizione di competenze professionali, metodologiche e sociali). In una società che funziona è importante che ciascun individuo si faccia carico delle proprie responsabilità al fine di assolvere autonomamente ai propri compiti. L’obiettivo del service learning è, quindi, quello di rendere i cittadini sensibili alle esigenze della società, potenziando il principio di convivenza civile e democratica. Questo metodo innovativo prevede la costruzione di specifiche situazioni didattiche che hanno lo scopo di favorire lo sviluppo delle competenze metodologiche, professionali e sociali degli studenti, partendo da situazioni problematiche reali e facendo sì che gli studenti siano parte attiva nel processo di apprendimento. Le parole chiave di questa proposta pedagogica: Premessa legislativa La legge 107/2015 invita ad una reciproca apertura scuola-territorio, per creare una sinapsi efficace dal punto MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Istituto Scolastico “San Giovanni Bosco” 71043 M A N F R E D O N I A F G Via Cavolecchia, 4 CF: 92055050717 CM: FGIC872002 Tel.: 0884585923 Fax: 0884516827 Sito Web: www.icsangiovannibosco.gov.it PEO: [email protected] PEC: [email protected]
Transcript

Prot. 2855/B32 Manfredonia, 11/10/2017

Al Sindaco di Manfredonia [email protected]

Assessore La Torre Giuseppe

Ufficio Pubblica Istruzione

[email protected]

Assessore Zingariello S.

[email protected]

Oggetto: progetto multidisciplinare di rimboschimento dei cortili dell’Istituto nell’ambito del

Service Learning. Comunicazione.

Premessa pedagogica

La scuola IC S. G. Bosco di Manfredonia è stata selezionata fra 30 scuole della Regione Puglia per aderire alla <<RETE

DELLE SCUOLE DELLA PUGLIA PER LO SVILUPPO DEL SERVICE LEARNING>>.

Il Service-Learning è un metodo pedagogico-didattico che unisce due elementi:

il Service (il volontariato per la comunità)

il Learning (apprendimento, cioè acquisizione di competenze professionali, metodologiche e sociali).

In una società che funziona è importante che ciascun individuo si faccia carico delle proprie responsabilità al fine di

assolvere autonomamente ai propri compiti. L’obiettivo del service learning è, quindi, quello di rendere i cittadini

sensibili alle esigenze della società, potenziando il principio di convivenza civile e democratica.

Questo metodo innovativo prevede la costruzione di specifiche situazioni didattiche che hanno lo scopo di favorire lo

sviluppo delle competenze metodologiche, professionali e sociali degli studenti, partendo da situazioni problematiche

reali e facendo sì che gli studenti siano parte attiva nel processo di apprendimento.

Le parole chiave di questa proposta pedagogica:

Premessa legislativa

La legge 107/2015 invita ad una reciproca apertura scuola-territorio, per creare una sinapsi efficace dal punto

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

Ist i tuto Sco last ico “San Giovanni Bosco” 71043 M A N F R E D O N I A – F G

Via Cavolecchia, 4 – CF: 92055050717 – CM: FGIC872002

Tel.: 0884585923 Fax: 0884516827

Sito Web: www.icsangiovannibosco.gov.it

PEO: [email protected] – PEC: [email protected]

AMMINISTRATORE
Evidenziato
AMMINISTRATORE
Evidenziato

di vista sociale e didattico, per fare sistema dove tutte le componenti possano partecipare mettendo al

servizio le loro competenze e risorse in una visione di scuola inclusiva, partecipata e significativa.

L’obiettivo principale è creare i presupposti per una cittadinanza attiva e responsabile per uno sviluppo

globale sostenibile.

Comunicazione

Agganciati a queste premesse, in qualità di dirigente al servizio della comunità scolastica, mi preme

comunicare la nostra idea progettuale suddivisa in due fasi:

FASE didattico-scientifica: alcune classi della primaria devono sviluppare un progetto

pluridisciplinare di rimboschimento delle aree dei cortili dell’Istituto per renderlo un’oasi verde

significativa e più accogliente. Saranno interessate alcune discipline: italiano, inglese e scienze (per

la descrizione botanica delle piante messe a dimora), geometria per misure e schizzi, arte e disegno

per disegnare le particelle interessate.

FASE pratica: in collaborazione con il club Rotary di Manfredonia, che fornirà, senza costo a

carico della scuola, piante, mezzi e personale, saranno messe a dimora le piante.

In conclusione, tale iniziativa trova fondamento in molteplici obiettivi quali:

Incremento del verde pubblico

Decoro dell’area scolastica

Sensibilizzazione e cura dell’ambiente

Didattica ex vivo di botanica-biologia per un apprendimento CSSC (costruttivo, autoregolato, situato,

collaborativo)

Cittadinanza attiva e responsabile.

In attesa di un riscontro, cordiali saluti.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Filippo Quitadamo

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

Ist i tuto Sco last ico “San Giovanni Bosco” 71043 M A N F R E D O N I A – F G

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AMMINISTRATORE
Evidenziato
AMMINISTRATORE
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Prot. 3189/A40 Manfredonia, 4/11/2017

Alle docenti classi terze e quarte

Agli alunni di terze e quarta

Agli Atti

Circolare 36

Oggetto: progetto multidisciplinare di rimboschimento dei cortili dell’Istituto

nell’ambito del Service Learning. Comunicazione compiti. Variante.

Facendo seguito alle circolari n° 31 e 34//2017, in aderenza alle programmazioni delle interclassi, si comunica che le

classi interessate al progetto sono le terze e le quarte. Pertanto, le docenti in epigrafe e i loro alunni, in attesa della prima

parte del 25/11/2017 (ore 9:30) della FASE pratica (in collaborazione con il club Rotary di Manfredonia, che fornirà,

senza costo a carico della scuola, piante, mezzi e personale, per la messa a dimora delle piante nei due cortili

dell’Istituto), potranno iniziare la FASE didattico-scientifica sviluppando, durante l’anno e in aderenza alle rispettive

programmazioni, un progetto pluridisciplinare di rimboschimento delle aree dei cortili dell’Istituto per renderlo un’oasi

verde significativa e più accogliente. Saranno interessate alcune discipline: italiano, inglese e scienze (per la descrizione

botanica delle piante messe a dimora), geometria per misure e schizzi, arte e disegno per disegnare le particelle

interessate.

Elenco piante da studiare e far descrivere in classe dagli alunni, secondo uno schema che il dirigente Vi fornirà di volta

in volta, preannunciando che potreste trovare utili indicazioni su alcuni file pubblicati sul sito della scuola (percorso:

organi collegiali, preside, saggi scientifici, biologia, classificazione dei viventi e regno delle piante):

80 Alberi forestali

Bagolaro Ippocastano

Acero campestre Tiglio

Salice piangente Olivo selvatico

Lauro Ippocastano

Nocciolo Pittosporo tobira

Oleandro Alaterno

Ciliegio selvatico Limone

Mandarino Melograno

Susino Nespolo

28 Alberi da frutta

Limone Prugno President

Clementino Pero abate

Tarocco (arancio) Melo anurca

Ciliegio ferrovia e giulia Melo delicius

Melograno Punicum granatum

Pesco glohaven

Pesco fayette

Si confida nella Vostra consueta collaborazione. Buon lavoro.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Filippo Quitadamo

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AMMINISTRATORE
Evidenziato
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La pedagogia del service learning Service-Learning – un metodo d’insegnamento innovativo che unisce apprendimento e servizi

per la comunità. Una proposta pedagogica.

Il Service-Learning è un metodo pedagogico-didattico che unisce due elementi:

il Service (il volontariato per la comunità)

il Learning (apprendimento, cioè acquisizione di competenze professionali, metodologiche

e sociali).

In una società che funziona è importante che ciascun individuo si faccia carico delle proprie

responsabilità al fine di assolvere autonomamente ai propri compiti. L’obiettivo del service

learning è, quindi, quello di rendere i cittadini sensibili alle esigenze della società, potenziando il

principio di convivenza civile e democratica.

Questo metodo innovativo prevede la costruzione di specifiche situazioni didattiche che hanno lo

scopo di favorire lo sviluppo delle competenze metodologiche, professionali e sociali degli studenti,

partendo da situazioni problematiche reali e facendo sì che gli studenti siano parte attiva nel

processo di apprendimento.

Per parlare di service learning è necessario che le attività programmate leghino sempre il

volontariato e l’apprendimento, ossia bisogna che le attività non siano pensate occasionalmente e

che non siano viste come un modo per creare delle esperienze extracurricolari. Il service deve essere

un complemento ben integrato del learning.

Lo studioso Robert Sigmon (1994) ha proposto una distinzione tra le tipologie di service learning in

base al rapporto che intercorre tra servizio e apprendimento:

1. service learning, attività nelle quali viene data maggiore rilevanza sull’apprendimento e in

cui il servizio ha un ruolo secondario;

2. service learning, attività che risaltano il servizio rispetto all’apprendimento;

3. service learning, attività nelle quali restano ben separati il servizio e l’apprendimento;

4. service learning, attività che danno peso a entrambi gli aspetti.

Service – impegno sociale

Per il buon funzionamento della società civile, è fondamentale che i suoi membri si assumano in

modo autonomo compiti e responsabilità. I progetti del Service-Learning devono sensibilizzare a

queste esigenze e mettere in risalto l’utilità (personale) del lavoro sociale. Chi si impegna per la

comunità impara a conoscere altri ambienti e altre realtà di vita, riconosce i problemi sociali

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e sviluppa il senso di responsabilità. Con il suo approccio partecipativo, il Service-Learning offre un

terreno di prova e sperimentazione per imparare ad agire secondo i principi della democrazia.

Learning – apprendimento di competenze

I progetti Service-Learning creano autentiche situazioni didattiche dove allieve e allievi possono

ulteriormente sviluppare le loro competenze professionali, metodologiche e sociali. In una lezione,

dove i compiti sono basati su quesiti «reali», le allieve e gli allievi si scoprono attivi e competenti. I

progetti di Service-Learning rafforzano l’autostima dei partecipanti. Inoltre favoriscono la coesione

della classe facilitando il clima di apprendimento.

Che cosa non è il Service-Learning?

Non tutti i progetti in cui una classe o una scuola si impegna in attività di volontariato sono progetti

di Service-Learning.

Per esempio non è Service-Learning:

Il volontariato sociale non legato all’insegnamento scolastico

L’insegnamento progettuale senza impegno sociale

Il normale praticantato o il numero di ore prescritte per un servizio di utilità pubblica

Il servizio di utilità pubblica imposto per compensare un comportamento illecito.

Quali sono le fasi di un progetto di service learning?

Un progetto di service learning ben strutturato deve prevedere le seguenti fasi:

individuazione del problema da trattare: il problema deve essere reale della comunità, può

essere sentito o meno e deve presentare situazioni di apprendimento per gli allievi;

individuazione delle possibili risorse della scuola per affrontare il problema: la comunità

scolastica deve cercare di comprendere quali mezzi ha a disposizione per la risoluzione dei

problemi (economiche, risorse umane, etc.);

studio del problema: oltre a comprendere meglio la natura del problema che si vuole

affrontare, è necessario acquisire delle competenze relative a ciò che si intende fare per

risolvere il problema;

esecuzione: consiste nella fase più complessa del progetto e nella quale si possono

presentare degli imprevisti non considerati nelle precedenti fasi e che vanno comunque

fronteggiati;

valutazione: prevede la fase rivolta agli studenti e quella rivolta alla riuscita del progetto.

PIANIFICAZIONE

Cosa? Natura del progetto.

Per quale motivo? Motivazione.

Perché? Obiettivi (di servizio e d’apprendimento)

A Chi? Con Chi? Chi sono i responsabili co - protagonisti del servizio solidale. Analisi di alleanze

possibili con altri enti.

Dove? Luogo, città.

Come? Attività che sarà svolta da ciascuno dei protagonisti.

Cosa s’impara? Contenuti e attività d’apprendimento. Connessioni curricolari.

Quando? Tempi. Calendario ipotetico. Valutazione dei tempi approssimativi per ogni attività.

Quanto? Costi e preventivo.

Ce la possiamo fare? Valutazione del progetto e coerenza interna. Quali obiettivi permette di raggiungere il service learning?

Secondo lo studioso Shelley H. Billing questo metodo didattico permette di raggiungere i seguenti

obiettivi:

aumento del senso di responsabilità, della competenza sociale, dell’autostima;

minore esposizione ai comportamenti a rischio;

migliore relazione con gli altri e con i membri di altre etnie;

maggiore capacità di accettare la diversità culturale;

maggiore fiducia negli adulti;

maggiore disponibilità a lavorare con diversamente abili e anziani;

maggiore capacità di empatia e disponibilità ad aiutare gli altri;

maggiore disponibilità ad impegnarsi in organizzazioni di volontariato;

migliori risultati in lettura e scrittura, arte, matematica;

maggiore partecipazione in classe e motivazione nello studio;

riduzione del numero di assenze e della dispersione scolastica;

maggior rispetto reciproco tra docenti e studenti e creazione di un clima scolastico più positivo.

“Debate” e “service learning” a scuola

Di “debate” e “service learning” si parla nell’art. 5, comma 2 del D.M. prot. 663 dell’1 settembre

2016, prevedendo a livello nazionale lo stanziamento di 550mila euro per la formazione di studenti

e docenti sulle modalità dell’apprendimento-servizio (appunto “service learning”) e sul metodo

del dibattito scolastico (“debate”), finalizzati allo sviluppo di una pratica metodologica basata sulla

partecipazione attiva degli alunni, da percepire come un’occasione di rafforzamento delle loro

competenze comunicative nonché un valido esercizio per l’acquisizione o il potenziamento di

competenze sociali, quali rispetto, tolleranza, ascolto, dialogo e confronto.

Nel suddetto decreto Miur si precisa che la cifra complessivamente stanziata verrà suddivisa tra le

istituzioni scolastiche selezionate come “scuole capofila” da ciascuno dei 18 Uffici scolastici

regionali.

Inoltre, nel decreto ministeriale e in successivi avvisi e note si fa riferimento anche alle Olimpiadi

di Debate e alle Olimpiadi di Service learning - che si dovrebbero svolgere tra novembre e

dicembre di quest’anno - quali momenti di confronto di idee e partecipazione degli studenti delle

scuole secondarie di II grado.

Ma esattamente cosa è il “debate”, metodologia sviluppata soprattutto nel mondo anglosassone? Si

basa essenzialmente sull'esercizio al dibattito utilizzando competenze linguistiche, logiche,

comportamentali, di interazione costruttiva; è un evento di comunicazione strutturato su una

tematica definita in cui due squadre composte da studenti si alternano nel sostenere e controbattere

un argomento, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro), con periodi di comunicazione e

tempi stabiliti. Avendo cura di documentarsi sui contenuti del tema da discutere, i ragazzi

dovrebbero imparare a cercare e selezionare le fonti, ad ascoltare per poi argomentare le proprie

ragioni strutturando un discorso logico; funzionale alla capacità logico-argomentativa è la ricchezza

lessicale. Insomma, per alcuni estimatori di questa metodologia sarebbe come rispolverare un po’

l’antica “retorica”.

Certo, i “debaters” devono preparare le proprie tesi e la propria strategia. Diciamo che nel “debate”

in realtà ogni gruppo deve prepararsi, con una suddivisione a squadre, a produrre sia una tesi a

favore che una contro, cioè in pratica qualcuno corre il rischio di dover sostenere una tesi… che non

condivide, magari utilizzando discorsi finalizzati alla persuasione; e allora proprio nell’ottica del

“debate” per i detrattori di questo modello… è lecito anche sostenere il “rovescio della medaglia”

paventando appunto qualche timore: non è che attraverso questa “tecnica” e strategia comunicativa

si rischia di coltivare la “demagogia”, nell’accezione moderna del termine? Insomma, chi non

condivide questo tipo di strumento didattico si chiede: “piccoli demagoghi crescono?”.

Ma noi vogliamo essere fiduciosi che tale pericolo venga disinnescato dalle capacità dei formatori e

soprattutto degli insegnanti. Peraltro, nel lanciare l’iniziativa coloro che la ritengono una

metodologia efficace per il confronto delle idee fanno notare che può anche essere un valido

strumento per sostenere la rappresentatività degli stessi studenti negli organi collegiali, Consigli di

classe, Consigli d’istituto, Consulte studentesche, favorire il “cooperative learning” e la “peer

education” non solo tra alunni, ma anche tra insegnanti e allievi, promuovere un uso consapevole e

critico delle Information and communication technology (ICT), nonché uno stimolo per riavvicinare

i ragazzi alla partecipazione consapevole, alle questioni sociali, civili, politiche.

Oggi, infatti, in molti fanno notare che la maggior parte delle problematiche e delle politiche

pubbliche sono discusse quasi esclusivamente dai cosiddetti “esperti”, sovente portatori di interessi

specifici. Il “debate” può offrire ai ragazzi l’opportunità di sviluppare capacità di organizzare,

esporre e comunicare le proprie idee, educandoli nel contempo ad utilizzare la logica come

strumento di analisi, incoraggiando il pensiero critico e indipendente, rifiutando il ragionamento

superficiale.

Peraltro, l’attività di dibattito (su qualsiasi argomento: filosofico, scientifico, di attualità) può essere

svolta sia come attività extracurricolare, attività competitiva e di confronto fra gruppi di studenti (si

pensi appunto alle “Olimpiadi di debate”), sia in certi casi come attività curricolare all’interno della

classe, come metodologia didattica, purché - sottolineiamo noi - sempre nel solco del rispetto della

libertà di insegnamento del docente sancita anche dalla Costituzione.

Pure il “service learning” (apprendimento-servizio) è una prassi educativa abbastanza diffusa nei

Paesi anglosassoni, anche se un metodo simile è stato promosso già da tempo soprattutto

nell’America latina (e rilanciato in Spagna).

Parole chiave

In sintesi:

Ci sono tre elementi che caratterizzano il Service Learning:

1. le attività solidali devono riferirsi ad un bisogno presente nella comunità, e quanto viene

fatto non viene fatto per, ma con i membri della comunità nella quale si interviene. Non si

fa, insomma, dell’assistenzialismo; 2. gli studenti hanno un ruolo attivo, da protagonisti, in tutte le fasi del progetto, dalla sua

ideazione alla sua valutazione; 3. l’azione solidale non è estranea a quanto gli studenti apprendono a scuola, ma è pienamente

inserita nel curricolo e consente un apprendimento migliore.

Tratti caratterizzanti del Service Learning

1. curricolare (gli studenti si muovono all’interno del loro normale curricolo);

2. orientato alla ricerca (le esperienze nascono dalla rilevazione di problemi, il percorso che

si attiva è diretto alla loro soluzione); 3. focalizzato sulle competenze (gli studenti mettono conoscenze e abilità alla prova della

realtà, misurandosi con problemi autentici sviluppano le loro competenze); 4. interdisciplinare (i problemi sono, generalmente, caratterizzati da complessità e, per la loro

soluzione, è necessario servirsi di più discipline, che dialogano tra loro e si integrano); 5. orientato all’apprendimento significativo (l’apprendimento è significativo quando è il

risultato di una rielaborazione personale delle proprie conoscenze e quando, rispondendo a

motivazioni profonde, è ricco di significato per l’alunno); 6. collaborativo (la progettazione e realizzazione di progetti di Service Learning impegna il

gruppo classe, che diventa una comunità che apprende. L’impegno personale è

indispensabile perché il gruppo possa avere successo); 7. partecipato (non si tratta di una pratica assistenziale, ma di una collaborazione con gli stessi

destinatari del progetto, che sono coinvolti su un piano di parità. Non ricevono

semplicemente un aiuto, ma sono essi stessi una risorsa per la crescita degli studenti); 8. responsabilizzante (la scuola non sta a lato della vita, ma si sente chiamata in causa con

una responsabilità sociale. Il Service Learning consente di vivere esperienze significative di

cittadinanza attiva); 9. trasformativo (la responsabilità sociale si traduce nell’impegno al miglioramento. Il

miglioramento è, prima di tutto, personale, riguarda chi sta agendo in favore della comunità;

è, però, anche sociale, qualcosa che migliora la realtà di vita). Non è qualcosa che si aggiunge alle normali pratiche didattiche, né un nuovo metodo di

insegnamento: è molto di più, un approccio pedagogico che porta a ripensare la scuola, i contenuti

e i metodi secondo la logica della trasformazione migliorativa della realtà, unendo due elementi: il

Service (il volontariato per la comunità) e il Learning (l’acquisizione di competenze professionali,

metodologiche e sociali). Da questo punto di vista può essere considerato non una innovazione, ma

una rivoluzione.

In conclusione

Si fa dell’apprendimento un servizio solidale, non in termini assistenziali ma finalizzato alla

cittadinanza attiva perché APPRENDERE SERVE, SERVIRE INSEGNA.

IL DIRIGENTE

Filippo Quitadamo

Prot. 2891/B32 Manfredonia, 14/10/2017

Al Presidente

Rotary Club di Manfredonia

Atti

Sito web

Oggetto: progetto multidisciplinare di rimboschimento dei cortili dell’Istituto nell’ambito del

Service Learning. Comunicazione idea progettuale e planimetrie.

Premessa pedagogica

La scuola IC S. G. Bosco di Manfredonia è stata selezionata fra 30 scuole della Regione Puglia per aderire

alla <<RETE DELLE SCUOLE DELLA PUGLIA PER LO SVILUPPO DEL SERVICE LEARNING>>.

Il Service-Learning è un metodo pedagogico-didattico che unisce due elementi:

il Service (il volontariato per la comunità)

il Learning (apprendimento, cioè acquisizione di competenze professionali, metodologiche e

sociali).

In una società che funziona è importante che ciascun individuo si faccia carico delle proprie responsabilità al

fine di assolvere autonomamente ai propri compiti. L’obiettivo del service learning è, quindi, quello di

rendere i cittadini sensibili alle esigenze della società, potenziando il principio di convivenza civile e

democratica, nel solco del costruttivismo sociale.

Questo metodo innovativo prevede la costruzione di specifiche situazioni didattiche che hanno lo scopo di

favorire lo sviluppo delle competenze metodologiche, professionali e sociali degli studenti, partendo da

situazioni problematiche reali e facendo sì che gli studenti siano parte attiva nel processo di apprendimento.

Il tutto condito da una sinapsi culturale con il Club Rotary di Manfredonia, nell’ambito dell’apertura

bidirezionale <<Scuola-territorio>> prevista dalla legge 107/2015.

Premessa legislativa

La legge 107/2015 invita ad una reciproca apertura scuola-territorio, per creare una collaborazione efficace

dal punto di vista sociale e didattico, per fare sistema, dove tutte le componenti possano partecipare mettendo

al servizio competenze e risorse in una visione di scuola inclusiva, partecipata e significativa. L’obiettivo

principale è creare i presupposti per una cittadinanza attiva e responsabile per uno sviluppo globale

sostenibile, per un apprendimento CSSC.

Comunicazione Agganciati a queste premesse, in qualità di dirigente al servizio della comunità scolastica, mi preme

comunicare la nostra idea progettuale suddivisa in due fasi, da condividere con il Club:

MINISTER O DELL ’ISTR UZIONE, DELL ’UNIVER SITÀ E DEL LA RICE RCA

Is ti tuto Comprens ivo “San Giovan ni Bosco” 71043 M A N F R E D O N I A – F G

Via Cavolecchia, 4 – CF: 92055050717 – CM: FGIC872002 Codice Univoco ufficio (CUU): UF6AFD - Codice iPA: istsc_fgic86700e

Tel.: 0884585923 Fax: 0884516827 Sito Web: www.icsangiovannibosco.gov.it

PEO: [email protected] – PEC: [email protected]

AMMINISTRATORE
Evidenziato

FASE didattico-scientifica: alcune classi della primaria devono sviluppare un progetto

pluridisciplinare di rimboschimento delle aree dei cortili dell’Istituto per renderlo un’oasi verde

significativa e più accogliente. Saranno interessate alcune discipline: italiano, inglese e scienze (per

la descrizione botanica delle piante messe a dimora), geometria per misure e schizzi, arte e disegno

per disegnare le particelle interessate.

FASE pratica: in collaborazione con il club Rotary di Manfredonia, che fornirà, senza costo a

carico della scuola, piante, mezzi e personale, saranno messe a dimora le piante.

In estrema sintesi, tale iniziativa trova fondamento in molteplici obiettivi quali:

Incremento del verde pubblico

Decoro dell’area scolastica

Sensibilizzazione e cura dell’ambiente

Didattica ex vivo di botanica-biologia per un apprendimento CSSC (costruttivo, autoregolato,

situato, collaborativo)

Cittadinanza attiva e responsabile.

In attesa di un riscontro, cordiali saluti.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Filippo Quitadamo

Si allegano 3 planimetrie

Allegati planimetrici

<<Progetto orto botanico>> IC SGB

Idea di fondo: Service Learning

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Filippo Quitadamo

MINISTER O DELL ’ISTR UZIONE, DELL ’UNIVER SITÀ E DEL LA RICE RCA

Is ti tuto Comprens ivo “San Giovan ni Bosco” 71043 M A N F R E D O N I A – F G

Via CAVOLECCHIA, 4 – CF: 92055050717 – CM: FGIC872002 Codice Univoco ufficio (CUU): UF6AFD - Codice iPA: istsc_fgic86700e

Tel.: 0884585923 Fax: 0884516827 Sito Web: www.icsangiovannibosco.gov.it

PEO: [email protected] – PEC: [email protected]

Plesso Primaria

AMMINISTRATORE
Evidenziato

NORD SUD

EST

OVEST

entrata

Siepe con Pittosporo tobira

Zona di rinfoltimento con arbusti:

1 Nocciolo

1 Alaterno

1 Oleandro

1 lauro

Zona di rinfoltimento con arbusti:

1 lauro

1 Nocciolo

1 salice

1 Oleandro

Siepe con Pittosporo tobira

Zona di rimboschimento con:

Bagolaro n. 13

Acero campestre n. 2

1 Salice piangente

Ippocastano n. 4

Tiglio n. 3

Un filare

di

bagolari

e ornielli

5 olivi selvatici

5 Bagolari

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Filippo Quitadamo

Via Cavolecchia

Plesso S. Salvatore

Palestra

Entrata

EST

OVEST

NORD SUD

Filare di 7 Bagolari + 5 ippocastani + 7 noccioli

1

noce

5 ornielli +

3 oleandri

4 salici

2 bagolari

3

ba

go

la

ri

3 ciliegi

selvatici

1 salice p.

3 bagolari + 3 tigli

IL DIRIGENTE

SCOLASTICO Filippo Quitadamo

3

mandorli

10 bagolari

3 salici

1 laurus

nobilis

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Filippo Quitadamo

Plesso Scaloria


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