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Oggi intervistiamo 1.pdf · zionale perché abbiamo fatto un libro speciale: tridimensionale....

Date post: 12-Jul-2020
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1 Oggi intervistiamo... Noi della Redazione del Giornalino, abbiamo voluto inaugurare l’anno intervistando la Preside,(C.Cascio) che è venuta a tro- varci nel plesso di Viale Castagnola insieme al Vice preside (S.Catalano) e al Direttore dei Servizi Amministrativi della scuola (A.Gibilisco). Cosa l’ha portata a fare la Preside? Ha sempre pensato di scegliere questo mestiere? -E’ stato per caso, insegnavo alla scuola elementare, poi è uscito il concorso per Dirigenti Scolastici, ho partecipato ed… eccomi qui. Quando ero piccola pensavo di fare la maestra, alle scuole medie volevo fare la professoressa di scuola media, alle superiori immagi- navo di insegnare ai ragazzi più grandi, poi quando sono diventata maestra, osservando gli altri Presidi ho pensato che anch’io avrei potuto fare la stessa cosa, credo di aver scelto la professione giusta che fa per me. Quanto tempo ha insegnato? -Due anni, ho insegnato inglese e successivamente educazione fisica ad un gruppo di alunni maschi con cui ho vinto il Trofeo Nicotra, Tro- feo che spero vivamente vinciate anche voi. E’orgogliosa dei professori? -Sì, in questo sono stata fortunata, ho trovato delle persone capaci che mi collaborano molto per portare avanti la scuola. Quanti alunni ha la Musco? -1042, sono presenti 12 sezioni della scuola materna, 23 classi di scuola elementare, 18 classi di scuola media. Cosa pensa di fare per il futuro della nostra scuola? -Renderla sempre più gradevole, per questo motivo ho fatto realizzare i campetti verdi che si trovano nel plesso di zia Lisa, come pure mi piace vederla colorata dai murales che arricchiscono le pareti. Sollecitati dalla Preside rivolgiamo alcune domande al Vice Preside: Che impressione ha avuto dalla Preside la prima volta che l’ha vista? -Allora non ero ancora Vice preside, ma mi è sembrata una persona competente e capace. Che cosa ne pensa del sito della scuola? -È importante che un istituto scolastico, grande come il nostro, abbia un sito denso di informazioni e notizie a cui tutti, inse- gnanti e alunni, possano accedere. Mi piacerebbe che voi alunni contribuiate a renderlo più ricco, sia con i vostri disegni, che si alternano ogni settimana come sfondo, sia suggerendo link o notizie interessanti per le vostre ricerche. Rivolgiamo una domanda anche al Direttore dei Servizi Amministrativi: -E’ difficile gestire economicamente la scuola? Fa parte del mio lavoro, “far quadrare i conti” non è sempre facile. Sarebbe importante anche che gli alunni avessero molta cura dell’edificio in cui studiano e degli arredi scolastici che utilizzano, anche l’uso maldestro che spesso i ragazzi fanno delle cose provoca notevoli spese, denaro che po- terebbe essere impiegato per la didattica, come ad esem- pio per l’acquisto di un computer. Per concludere ci rivolgiamo nuovamente alla Preside: E’ contenta dei laboratori che si svolgono a scuola? -Sì, sono laboratori che formano i ragazzi e mi hanno dato tante soddisfazione. Per quale squadra tifa? -Per il …. Catania, naturalmente Ci rivolgiamo a tutti e tre gli intervistati Cosa augurate a noi ragazzi? Direttore dei Servizi Amministrativi: -Di creare una società selettiva per il futuro. Vicepreside: -Di essere sempre preparati, di acquisire competenze per il proprio futuro. Preside: -Vi auguro che nella vita possiate fare quello che più vi piace, che realizziate i vostri sogni in modo onesto e consapevole, sen- za mai vergognarvi delle vostre azioni. REDAZIONE: MANUELA BELLADONNA, GHASSEN BENJAAFAR, MICHAEL CASTORINA, MANUELA MONTAGNA, DANIELE TOSTO, ORAZIO MAGRI’, VERONICA RANNISI, CARPITA LEONARDO, VALENTINA BONCALDO, GIUSY ZAMMATARO, MICHAEL DI STEFANO, ALESSIO D’AMICO, ROBERTO DI BELLA, SEBASTIANO CASTORINA, MARIKA MOSCHETTO, DAVIDE GRANDE, SALVATORE CA- STROGIOVANNI, MANUELA LA ROSA, FEDERICA COSTANZO, PROF. ALESSANDRA BRYANT-BARRETT, PROF. ANNA SCUDERI.
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Page 1: Oggi intervistiamo 1.pdf · zionale perché abbiamo fatto un libro speciale: tridimensionale. Salvatore Scuderi V B Il progetto è stato finalizzato alla formazione di buoni lettori,

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Oggi intervistiamo... Noi della Redazione del Giornalino, abbiamo voluto inaugurare l’anno intervistando la Preside,(C.Cascio) che è venuta a tro-

varci nel plesso di Viale Castagnola insieme al Vice preside (S.Catalano) e al Direttore dei Servizi Amministrativi della scuola(A.Gibilisco).

Cosa l’ha portata a fare la Preside? Ha sempre pensato di scegliere questo mestiere?

-E’ stato per caso, insegnavo alla scuola elementare, poi è uscito il concorso per Dirigenti Scolastici, ho partecipato ed… eccomi qui. Quando ero piccola pensavo di fare la maestra, alle scuole medie volevo fare la professoressa di scuola media, alle superiori immagi-navo di insegnare ai ragazzi più grandi, poi quando sono diventata maestra, osservando gli altri Presidi ho pensato che anch’io avrei potuto fare la stessa cosa, credo di aver scelto la professione giusta che fa per me.

Quanto tempo ha insegnato?

-Due anni, ho insegnato inglese e successivamente educazione fisica ad un gruppo di alunni maschi con cui ho vinto il Trofeo Nicotra, Tro-feo che spero vivamente vinciate anche voi.

E’orgogliosa dei professori?

-Sì, in questo sono stata fortunata, ho trovato delle persone capaci che mi collaborano molto per portare avanti la scuola.

Quanti alunni ha la Musco?

-1042, sono presenti 12 sezioni della scuola materna, 23 classi di scuola elementare, 18 classi di scuola media.

Cosa pensa di fare per il futuro della nostra scuola?

-Renderla sempre più gradevole, per questo motivo ho fatto realizzare i campetti verdi che si trovano nel plesso di zia Lisa, come pure mi piace vederla colorata dai murales che arricchiscono le pareti.

Sollecitati dalla Preside rivolgiamo alcune domande al Vice Preside:

Che impressione ha avuto dalla Preside la prima volta che l’ha vista?

-Allora non ero ancora Vice preside, ma mi è sembrata una persona competente e capace.

Che cosa ne pensa del sito della scuola?

-È importante che un istituto scolastico, grande come il nostro, abbia un sito denso di informazioni e notizie a cui tutti, inse-gnanti e alunni, possano accedere. Mi piacerebbe che voi alunni contribuiate a renderlo più ricco, sia con i vostri disegni, che si alternano ogni settimana come sfondo, sia suggerendo link o notizie interessanti per le vostre ricerche.

Rivolgiamo una domanda anche al Direttore dei Servizi Amministrativi:

-E’ difficile gestire economicamente la scuola?

Fa parte del mio lavoro, “far quadrare i conti” non è sempre facile. Sarebbe importante anche che gli alunni avessero molta cura dell’edificio in cui studiano e degli arredi scolastici che utilizzano, anche l’uso maldestro che spesso i ragazzi fanno delle cose provoca notevoli spese, denaro che po-terebbe essere impiegato per la didattica, come ad esem-pio per l’acquisto di un computer.

Per concludere ci rivolgiamo nuovamente alla Preside:

E’ contenta dei laboratori che si svolgono a scuola?

-Sì, sono laboratori che formano i ragazzi e mi hanno dato tante soddisfazione.

Per quale squadra tifa?

-Per il …. Catania, naturalmente

Ci rivolgiamo a tutti e tre gli intervistati

Cosa augurate a noi ragazzi?

Direttore dei Servizi Amministrativi:

-Di creare una società selettiva per il futuro.

Vicepreside:

-Di essere sempre preparati, di acquisire competenze per il proprio futuro.

Preside:

-Vi auguro che nella vita possiate fare quello che più vi piace, che realizziate i vostri sogni in modo onesto e consapevole, sen-za mai vergognarvi delle vostre azioni.

REDAZIONE: MANUELA BELLADONNA, GHASSEN BENJAAFAR, MICHAEL CASTORINA, MANUELA MONTAGNA, DANIELE TOSTO, ORAZIO MAGRI’, VERONICA RANNISI, CARPITA LEONARDO, VALENTINA BONCALDO, GIUSY ZAMMATARO, MICHAEL DI STEFANO, ALESSIO D’AMICO, ROBERTO DI BELLA, SEBASTIANO CASTORINA, MARIKA MOSCHETTO, DAVIDE GRANDE, SALVATORE CA-STROGIOVANNI, MANUELA LA ROSA, FEDERICA COSTANZO, PROF. ALESSANDRA BRYANT-BARRETT, PROF. ANNA SCUDERI.

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Nell'anno scolastico 2009/2010 le docenti di scuola dell'infanzia, come ormai da diversi

anni, sono impegnate nel Progetto Retetna, in rete con altre istituzioni scolastiche di Catania e provincia. Nato

come progetto curriculare, da qualche anno è stato arricchito da ulteriori 272 ore di attività laboratoriali extra-

curriculari. La tematica che il progetto ha affrontato quest'anno riguarda l'educazione scientifica nella scuola

dell'infanzia e dei quattro percorsi previsti:"TRASFORMAZIONI", "LUCE-COLORE-VISIONE", "LEGGERE L'AMBIEN-

TE", "TERRA E UNIVERSO", quello che ha riguardato la nostra istituzione scolastica è, come lo scorso anno,

"LUCE-COLORE-VISIONE". Abbiamo svolto il nostro laboratorio con attività di ricerca, osservazione, sperimenta-

zione di tecniche operative e descrittive, sollecitando in tutti gli alunni interesse e partecipazione, nonché senso

critico e desiderio di confrontare le proprie opinioni e le proprie ipotesi. La documentazione è costituita dalle

produzioni dei bambini attraverso gli elaborati e le rappresentazioni grafiche degli esperimenti effettuati in se-

zione.

LE MAESTRE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

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A me il Pon è piaciuto molto perché, gra-

zie alle maestre Riolo e Marletta, ab-

biamo imparato molte cose, come le

tecniche del disegno e le poesie. In questo Pon mi

sono divertita

tantissimo. Ab-

biamo imparato

molte cose e alla

fine abbiamo rea-

lizzato un libro

che hanno visto le

nostre mamme.

Jessica Fazzio IV A

Questo progetto mi è piaciuto tantissimo perché la maestra ha letto il libro e noi potevamo

immaginare i personaggi con la nostra fantasia. Il mio personaggio preferito è Zorba, perché

ha covato l’uovo al posto di Kenga e ha insegnato a Fortunata, cioè alla gabbianella, a volare.

Noemi Lo Verde V B

A me quest’attività è

piaciuta perché abbiamo

disegnato, scritto e ,

infine, creato un libro.

Per me è bello potermi

esprimere con fantasia

e creatività.

Davide Grande V B

Questo Pon è stato ecce-

zionale perché abbiamo

fatto un libro speciale:

tridimensionale.

Salvatore Scuderi V B

Il progetto è stato finalizzato alla formazione di buoni lettori, pro-muovendo l’amore per il libro, suscitando la curiosità verso i vis-

suti in esso nar-rati, creando occasioni per vivere la lettura come momento essenziale del laboratorio, at-traverso il coin-volgimento attivo nella storia, l’av-v i c i n a m e n t o affettivo verso i personaggi, il rapporto attivo,

creativo e costruttivo con il libro.

Il percorso è stato basato essenzialmente sulla didattica laboratoriale, organizzando una vera e propria aula-laboratorio dove ciascuno avesse la possibilità di esprimersi, di dare il proprio originale contributo, nel rispetto di regole prestabilite.

Un momento fondamentale delle attività è stato rappresentato dalla let-tura del libro scelto per il percorso “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di L. Sepulveda, che ha particolarmente attratto i bambini, sia per gli eventi narrati, sia per le numerose implicazioni di carattere educativo e per la possibilità di riflessione critica su varie te-matiche: la diversità, l’amicizia, l’inquinamento, il coraggio delle proprie scelte. I ragazzi hanno realizzato ciascuno il proprio libro, utilizzando e sperimentando le varie tecniche di illustrazione tridimensionale e riela-borando, sia in versi, sia in prosa, il romanzo letto.

LE MAESTRE M.GRAZIA RIOLO E GIOVANNA MARLETTA

Il Pon per me è stata un’esperienza bellissima

perché ognuno di noi ha avuto la possibilità di

scrivere le proprie idee. Il mio personaggio

preferito è Zorba perché si è preso cura della

gabbianella Fortunata.

Alessia Orlando V B

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La mia esperienza al Trofeo Ungaretti è stata bella perché ho avuto la

possibilità di confrontarmi con altri ragazzi bravi. Per me, inoltre, è stata

l’occasione di rivedere tanti miei amici. Il nostro Istituto si è classificato

al 2° posto, ma noi ragazzi potevamo fare meglio. Personalmente sono sta-

to contento di aver fatto quest’esperienza. Per me è stato molto bello il

tifo dei miei compagni perché mi hanno fatto “sentire” un vero giocatore e

ho provato una grande responsabilità, infatti, ho capito che non potevo

deluderli. Spero di continuare a praticare questo sport e a provare sempre

belle emozioni.

Santo Giannitto III E

Grazie ad una grande struttura all’aperto, ai campi di cal-

cetto sintetico, al campo di pallacanestro, al campo di pal-

lavolo e ad un’ampia palestra presenti nella nostra scuola,

quest’anno abbiamo partecipato a diversi campionati inter-

ni con diverse scuole di Catania. I risultati? Soddisfacen-

ti!

Ma a tutto questo dobbiamo aggiungere il Trofeo “M. Ni-

cotra” e il Trofeo ”G. Ungaretti” , due Trofei molto pre-

stigiosi la cui partecipazione ci consente ogni anno di

“crescere” e divertirci insieme a tanti ragazzi che condivi-

dono la nostra stessa passione: il calcio.

Non è tutto!!! Abbiamo partecipato anche ai Giochi Sporti-

vi Studenteschi di Nuoto, Atletica Leggera, Calcetto, Cal-

cio A5, Pallavolo, Basket. La partecipazione a questi Giochi

è stata più impegnativa del solito perché ci siamo confron-

tati con degli sport da noi poco praticati; i risultati … OT-

TIMI!!! Perché? “Dulcis in fundo”, ci siamo classificati alle finali nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi e siamo

andati a Roma presso lo “Stadio dei Marmi”, dove l’alunno

Gaetano Marino ha vinto due importanti medaglie: una me-

daglia d’oro nel salto

in lungo e una d’argen-

to nella staffetta 4-

x100. Un ringrazia-

mento particolare è

rivolto ai nostri Pro-

fessori Antonio Melis-

sa e Giuseppe Famoso

che con dedizione e

zelo ci guidano e so-

stengono nelle nostre

avventure sportive.

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Il Corso “Let’s Play” è stato rivolto

agli alunni del plesso Via Dell’Agave. I giovani corsisti hanno imma-

ginato un viaggio virtuale nella

capitale britannica, pertanto,

hanno sperimentato la creazione

di dialoghi e delle relative

“scenografie” e li hanno dramma-

tizzati davanti alla telecamera.

Sicuramente il corso è stato pro-

ficuo per gli alunni, poiché hanno

migliorato alcune delle loro com-

petenze linguistiche. La Prof.ssa Giuf-

frida, l’Esperto, è riuscita a mantenere

sempre vivo l’interesse nei corsisti.

L’Esperto e la Tutor, Prof. ssa Maria

Vinci, hanno favorito un clima gioioso

che ha permesso agli

alunni di espri-

mersi libera-

mente .

Il PON d’ Inglese per me è stata un’esperienza molto bella, perché ho conosciuto tante persone e ho

fatto nuove cose: abbiamo visto un film, abbiamo recitato, abbiamo fatto dei cartelloni, ecc... Spero

che l’anno prossimo si farà di nuovo perché mi sono divertita molto, scherzavamo e perché c’erano

due professoresse molto brave. Per me è stato molto bello, anche se io, purtroppo, ho fatto molte

assenze.

Maria Balbo, IC

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murales

Grazie al Prof. Salvatore Bonura ho avuto la pos-sibilità di fare murales. Wow !!!

Per la prima volta nella mia vita mi son sentita un’artista! L’esperienza è stata bella perché ho avuto la possibilità di stare con i miei compagni e lasciare in questa scuola qualcosa di bello fatto solo da me!

Elena Zappalà II F

Fare Mura-les per me è stato molto bello, rilas-sante, diver-tente e im-pegnativo!

Agata

Zappalà II F

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Il progetto ha coinvolto alunni delle classi prime, seconde e terze della scuola secondaria di I grado del nostro Istituto. Iniziato nel mese di marzo, si è concluso alla fine di maggio.

L’azione formativa è stata caratterizzata dallo svolgimento di diverse attività sia in spazi laboratoriali, sia sul campo, at-traverso due escursioni. E’ stata anche utilizzata la strumen-

tazione presente nel nostro Istituto per la visione di presentazioni multimediali (lavagna lu-minosa ).

In particolare sono state svolte le seguenti attività: esperimenti scientifici su alcuni argomenti di Fisica :

caduta dei corpi, pressione atmosferica, stati della materia, massa, peso, forze, lavoro, potenza, misura sperimentale della densità di diversi oggetti.

Gli esperimenti , dopo essere stati illustrati, sono stati ese-guiti e commentati dagli alunni e, alcuni di essi, sono stati fil-mati.

Particolarmente importante è stata l’escursione lungo il cor-so del fiume Manghisi - Cassi-bile, finalizzata alla conoscen-za degli ambienti naturali del corso d’acqua , al riconosci-mento di specie vegetali ed

animali, all’effettuazione di un campionamento della fauna di ma-croinvertebrati per la valutazione della qualità biologica delle acque. Altra esperienza importante è stata l’escursione ad Aci Castello, con visita del Museo naturalistico e della rupe del castello, ed osservazione delle peculiari formazioni geologiche legate alla storia del vul-cano.

ESPERTO: PROF. RENATO DE PETRO

TUTOR: PROF. VINCENZA SCIUTO

Ho partecipato a questo PON e non pensavo di diventare

per qualche mese uno “scienziato”! Ho fatto tanti espe-

rimenti e mi sono divertito.

Salvatore Giuffrida II F

Per me è stata una bellissima esperienza perché

durante le escursioni ho scoperto la natura in-

contaminata e ho visto piccole forme di vita.

Daniele Mazzeo III D

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IL NOSTRO CARTELLONE Nel nostro cartellone abbiamo parlato della nostra regione: la Si-

cilia. Naturalmente abbiamo parlato di questo argomento perché

amiamo parlare della nostra regione.

Questo progetto ci è piaciuto molto perché ha dato sfogo alla nostra fantasia e ci ha

unito in una accurata collaborazione tra amici di classi diverse. Nel nostro cartellone

parliamo di tante cose, tra queste di un mito siciliano ”Cola Pesce”, dei nostri monu-

menti e della storia dell’Etna, il vulcano che domina la città di Catania.

La Sicilia vanta anche di un gran patrimonio culturale invidiato da tutto il mondo. Essa

è composta da diversi monumenti come il duomo di Catania ovvero la Cattedrale di

sant’Agata,la Santa,Martire e Vergine patrona di Catania,e poi la Cattedrale di Paler-

mo dedicata alla Vergine Maria Assunta e altri monumenti che costituiscono la cultu-

ra siciliana.

E naturalmente non potevamo non parlare del più alto vulcano attivo d’Italia ed Euro-

pa: l’Etna. Tra il 1991 e il 1993 si verificò una delle eruzioni più imponenti e la lava

giunse fino al paesino di Zaffe-

rana Etnea. L’ altezza del vulcano

è variata da 3345 mt nel 1978,

3321 mt nel 1994 e 3323 mt nel

2008.

Marika Torrisi,Melania Fiche-

ra,Grazia Micale,Antonio Gul-

lotta,Orazio Grasso,Gioele Er-

ba e Christian Viglianisi di 3^ A

e 3^ C

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Abbiamo scelto di fare questo cartellone perché noi amiamo lo sport. In questo cartellone abbiamo descritto la pallanuoto , il cri-

cket e il baseball. Lo abbiamo fatto in tre: Francesco Indovino , Biagio Famà e Ernesto Vaccaro della classe II A e abbiamo lavo-

rato molto bene. A noi questo lavoro è piaciuto molto anche se non pratichiamo questi sport, ma vorremmo far capire alla gente

che non esiste solo il Calcio.

Il cricket è uno sport di squadra giocato fra due gruppi di undici giocatori ciascuno. Le origini del cricket sono sconosciute

anche se sembra accertato che giochi simili all'attuale cricket fossero praticati nell' Inghilterra del sud-est nel 1300, importa-

ti in quella regione da pastori fiamminghi. Tuttavia è negli ultimi vent'anni,

con l'avvento della televisione nello sport e l'interessamento di due magnati

televisivi australiani, dapprima Kerry Packer proprietario della rete terrestre

Channel 9 e successivamente Rupert Murdoch, padrone del colosso satelli-

tare Sky, che il cricket ha trovato la sua dimensione internazionale. Le mo-

derne esigenze televisive infatti hanno contribuito all'affermazione del One-

day International, gioco con le stesse regole del Test ma con un numero

limitato di overs per squadra (attualmente il numero di overs è fissato a 50)

e che, sorto ufficialmente negli anni sessanta, vide il suo primo incontro

internazionale (ODI) disputarsi nel 1971 tra Australia e Inghilterra mentre

nel 1975 si è giocata la prima Coppa del Mondo di cricket. Nel 2003 la lega

professionale inglese adottò il una versione di gioco chiamata Twenty20,

definita così poiché ogni squadra dispone di un solo innings e può battere al

massimo 20 overs. Questo modo di giocare è attualmente il preferito dalle

maggiori leghe professionistiche del mondo poiché la durata delle partite si

riduce a circa 3 ore quindi le televisioni possono meglio programmare le riprese in diretta. Dal 2007 si disputa un campiona-

to mondiale di Twenty20.

La pallanuoto è uno sport di squadra acquatico in cui due squadre, di sette giocatori ciascuna, si affrontano in un una piscina

rettangolare giocando con un pallone sferico con l'obbiettivo di far sorpassare a quest'ultimo la linea della porta avversaria,

seguendo una serie di regole prefissate. Ogni volta che ciò accade si guadagna un punto; lo scopo finale del gioco è quello

di segnare più punti dell'avversario nell'arco dei quattro tempi. La storia della pallanuoto trova le sue origini in Inghilterra e

in Scozia, alla fine del XIX secolo. Originariamente le prime partite si giocarono fra i galeotti che venivano portati a lavarsi

nel mare e nei fiumi, poi nelle mostre, nei festival e nelle fiere delle contee. William Wilson, sviluppatore delle prime regole

della pallanuoto. Le prime regole della pallanuoto sono state sviluppate alla fine del XIX secolo in Gran Bretagna da Wil-

liam Wilson. La pallanuoto moderna è nata come una forma di rugby giocato in fiumi e laghi, in Inghilterra e in Scozia, con

una palla prima fatta di stracci, poi di gomma. Questo "rugby nell'acqua" negli anni ha preso il nome di pallanuoto. La palla-

nuoto maschile è stato il primo tra gli sport di squadra introdotto ai Giochi olimpici moderni nel 1900 a Parigi. Ai nostri

giorni la pallanuoto è uno sport popolare in molti paesi in tutto il mondo, in particolare in Europa (Ungheria, Grecia, Italia,

Russia e repubbliche della ex Jugoslavia), Stati Uniti, Canada e Australi

Il baseball è uno sport di squadra molto popolare nel Nord America (Stati Uniti con la Major League

Baseball e Canada); nel centro America tra cui Cuba, Venezuela, Repubblica Dominicana; ed in

Asia orientale tra cui Giappone (Nippo Professional Baseball) e Corea.

Nel gioco si scontrano due squadre composte da 9 giocatori, che si

scontrano per 9 inning, nove riprese dove le due squadre si alternano

nella fase di attacco e di difesa. Si effettua con una mazza e una palla,

in cui un lanciatore lancia la palla del diametro di circa 7 centimetri e

del peso di circa 142 grammi, con l'anima di sughero e gomma, ricoper-

ta di pelle, verso un battitore, che cerca di colpirla, tramite la battuta,

con la mazza di legno di forma cilindrica, in modo da avanzare in senso

antiorario su una serie di quattro basi, poste agli angoli di un quadrato

chiamato Diamante (baseball)diamante, e tornare infine al punto di

partenza (casa base), dove ha diritto a segnare un punto per la propria

squadra. In Europa il baseball è generalmente poco diffuso, ma in Italia,

dove il massimo campionato italiano è denominato Italian Baseball

League, e nei Paesi Bassi lo sport viene praticato a buoni livelli, infatti,

le due squadre sono state invitate dalla Major League Baseball statuni-

tense a partecipare al World Baseball Classic, una manifestazione inter-

nazionale che coinvolge 16 nazioni, e sono le più competitive nazioni europee per numero di campionati europei vinti. La IBL

2008 è stata vinta nella serie di partite di finale, le Italian Baseball Series, dalla T&A San Marino Baseball Club contro il Nettuno

Baseball. Nel 2009 il successo è andato alla formazione della UGF Bologna, che ha superato nella serie finale la T&A San Marino.

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L’attività teatrale quest’anno è stata particolarmen-te intensa e ricca di soddisfazioni. Il percorso, avviato sin dall’inizio dell’anno scolastico, con un gruppo di alunni della scuola secondaria di primo grado, ha portato alla realizzazione dello spettaco-lo “Il nostro viaggio” liberamente ispirato a Moby Dick di Hermann Melville. Un’opera complessa, un trattato sulle balene che lascia spazio a rifles-sioni sulla natura umana ed offre la possibilità di esplorare il linguaggio della metafora. Si è privile-giato l’aspetto del viaggio: a bordo di una nave baleniera i marinai hanno espresso i loro senti-menti, le loro emozioni, e fatto dono dei pensieri più reconditi. Un lungo lavoro sull’improvvi-sazione ha dato vita a pezzi interamente costruiti dai ragazzi, dando allo spettacolo legge-rezza e a loro la possibilità di esprimersi liberamente, utilizzando il linguaggio poetico.

“Il minotauro” è un lavoro tratto dall’omonimo racconto di F. Durrenmatt e da “La casa di Asterione” dall’Aleph di L. Borges che anche quest’anno la scuola ha avuto il privilegio di presentare alla II Edi-zione del Festival Nazionale Teatro Scuola Premio “Giovanni De Blasis” di Potenza. Superata la selezione su 61 scuole del territorio nazionale, i ragazzi del laboratorio teatrale permanente dell’istituto, sono andati in scena il 27 maggio 2010 e si sono aggiudicati il Premio della critica e della giuria dato a Salvo Di Simone come “Miglior attore” ed ex equo il Premio “Miglior Spettacolo”. Lo stesso spet-tacolo, lo scorso anno, alla XII edi-zione del Festival Teatro Scuola di Altomonte (CS) ha ottenuto il Premio “Miglior allestimento scenico” con la medaglia del Presidente Del Senato.

Attraverso il teatro, si offrono agli alunni possibilità di apprendimento alternative, migliorandone non solo la consapevolezza ma anche la qualità della vita. I suc-cessi ottenuti in questi anni sia sul piano nazionale (“Biglietto del Buon Ritorno” alla XXVI Rassegna del Teatro della Scuola di Serra San Quirico (AN) con “Il gabbiano Jonathan Livingston”); che

regionale (Premio “Originalità del testo” a Campofranco (CL)); che comunale ( Primo premio ex equo con lo spettacolo realizzato con gli alunni delle classi quinte nell’anno scolastico 2008/09 “L’uomo che amava nuotare” concorso indetto dall’Assessorato alle Politiche Scolastiche in collaborazione con il Teatro Stabile); danno la prova che anche coloro i quali, forse destinati, per via

del loro retaggio culturale, a vivere ai margini della società, riescono, al contrario, ad emergere e ad imporsi come perso-nalità di grande valore umano e spirituale.

L’insegnante Enrica Mallo

PRIMA DI ENTRARE IN SCENA NON SAPEVO CHE FARE, COSA DIRE, MA POI OGNI TIMORE E’ SCOMPARSO. NON MI ASPETTA-VO DI ESSERE PREMIATO; INIZIALMENTE SONO RIMASTO PIE-TRIFICATO, POI HO RIFLETTUTO E MI SONO ALZATO PER RICE-VERE IL PREMIO INASPETTATO.

SALVATORE DI SIMONE III F

PER ME E’ STATA MOLTO EMOZIONANTE LA PRO-VA GENERALE PERCHE’ C’ERANO INSEGNANTI, GENITORI E RAGAZZI. ALLA FINE MI HANNO FAT-TO TANTI COMPLIMENTI ED IO NON ME LI ASPET-TAVO. SONO CONTENTA !

MANUELA MONTAGNA II F

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Il PON di lingua inglese “ Let’s Play ” è stato svolto dall’esperto esterno Prof.ssa Di Blasi Ele-na , coadiuvata dalla tutor Prof.ssa Mar-tines Grazia , docen-te presso la stessa istituzione scolastica. Il corso si è svolto in 16 incontri ed ha coinvolto complessivamente 23 studenti provenienti delle

I, II e III classi della scuola secondaria di primo grado.

Gli obiettivi prefissati sono stati:

- acquisire la conoscenza dei vari tipi di testi teatrali,

- migliorare la lettura e la pro-nuncia in lingua inglese,

- potenziare le competenze lin-guistiche attraverso le attività di drammatizzazione.

La metodologia didattica adottata è stata quella laboratoria-le, si è infatti lavorato per piccoli gruppi in relazione alle

competenze linguistiche di ciascun corsista. L’impegno dei corsisti è stato costante, infatti, hanno seguito con interesse ed in modo discipli-nato tutto il progetto.

A ciascun alunno è stato con-segnato del materiale didatti-co ( dizionari , fogli, colori, carta e fotocopie di copioni)

utilizzato per la preparazione di piccole scenografie neces-sarie per la messa in scena dei vari lavori prodotti durante il corso.

Durante e a conclusione del corso si è proceduto ad u-na documentazione fotografica dei lavori preparati dai corsisti sia durante le lezioni ma anche per le prove della performance finale, materiale che ha consentito di realizzare

un power- point che mostra le attività svolte dai ragaz-zi.

QUESTO PON E’ STATO MOLTO DIVERTENTE E UTILE PERCHE’ HO IMPARATO MEGLIO L’INGLESE. E’ STATO BELLO ANCHE PERCHE’ HO FATTO NUOVE AMICIZIE E HO CONOSCIUTO TANTE PERSONE SIMPATICHE.

CHIARA BRUNO I F

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Il potenziamento di lingua inglese è stato il prosegui-mento del corso di preparazione Trinity, tenuto durante le ore curriculari per

tutto l’anno scolastico.

E’ rivolto solo agli stu-denti frequentanti il la-boratorio di preparazio-ne agli esami Trinity; consisterà nel preparare gli studenti a sostenere il colloquio in lingua, attraverso vere e proprie prove d’esame ai vari

livelli.

Tale opportunità è stata rivolta ai ragazzi che desiderano apprendere una lingua straniera al-l’interno della struttura scolastica, allo scopo di fornire loro nuovi stimoli culturali, ed inoltre si

incoraggiano a sviluppare e progredire nelle loro

competenze.

Il corso è finalizzato alla preparazione degli studenti a sostenere gli esami Trinity, ente certificatore a li-vello europeo per le competenze della lingua ingle-

se.

Alla fine del corso gli studenti saranno esaminati da insegnanti di madre lingua provenienti dal Trinity

College di Dublino.

L’esame consisterà in una conversazione di lingua inglese che varierà per durata e contenuti a seconda

del grado di presentazione degli studenti.

PROF.SSE G. MARTINES, M. VINCI

IL TRINITY E’ UN CORSO MOLTO BELLO ED IMPOR-TANTE PERCHE’ IN FUTURO SERVIRA’ MOLTO. L’ESAME E’ MOLTO IMPEGNATIVO E SPERO DI SUPERARLO ANCHE L’ANNO PROSSIMO!

MANUELA BELLADONNA II F

QUEST’ATTIVITA’ PER NOI E’ MOLTO CO-STRUTTIVA PERCHE’ POTRA’ SERVIRCI NON SOLO PER IL LAVORO MA ANCHE PER UNA CULTURA PERSONALE. NOI TUTTI PRIMA DELL’-ESAME SIAMO MOLTO IN ANSIA, MA DOPO SIAMO CONTENTI E SPENSIERATI. SPERIA-MO DI CONTINUARE ED AVERE SEMPRE BUONI RISULTATI.

IVANA PELLEGRINO

GAIA INDELICATO

CLASSE II D

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Il corso si è proposto di fornire le competenze di base e gli elementi che caratterizzano il linguaggio cine-matografico utili a scrivere una sceneggiatura. Un percorso articolato, capace di mettere insieme elementi di grammati-ca dell’immagine con le necessarie indicazioni tecniche di base per quel che riguarda la scrittura di un soggetto, di una sceneggiatura, l’impostazione della messa in scena e la realizzazione di un corto.

Gli alunni sono stati accompagnati con mano ad attraver-sare l’intero processo della realizzazione di un film: dall’i-deazione, al soggetto,alla scaletta, alla fabula, all’intreccio, alla stesura della sceneggiatura. Sono state fornite note di ripresa, tipi di inquadrature e regia sino all’edizione finale. Durante gli incontri partendo dalla visione di brani di film è stata analizzata la struttura della sceneggiatura, lo sviluppo del testo, i dialoghi, il ritmo del racconto, i movimenti della macchina da presa, la varietà dei campi e dei piani, la tipo-logia del montaggio, la scenografia, i costumi e l’utilizzo

della colonna sonora.

La visione del film non è stata semplicisticamente un “cineforum” ma lo spunto per una esercitazione ed una analisi dalla quale trarre tecniche di base per scrivere un soggetto e una sceneggiatura. Gli esercizi hanno favorito la capacità d’improvvi-sazione e creazione del singolo e del gruppo. L’organizzazione delle lezioni è stata funzionale ai bisogni del gruppo e pertan-to la programmazione delle attività è stata flessibile in relazione alle dinamiche che sono emerse all’interno del gruppo. Il

carattere informale delle attività ha favorito la libera espressione,cioè la messa in atto di com-portamenti mentali non condizionati da valuta-zioni esterne o se si vuole da giudizi estetici.

Con il linguaggio cinematografico ( il corso si colloca tra la formazione ai nuovi linguaggi) i ragazzi hanno imparato ad esprimersi in modo

diverso dal solito dando volto a sentimenti ed esperienze vissute, alla creatività, alla fantasia e attraverso la pratica hanno acquisito la consapevolezza che “ Cinema” è: Il percorso didattico è stato mirato alla realizzazione di un corto in cui ognuno avesse la possibilità di diventare ideatore e creatore narrando con immagini la realtà in cui vive. Il filmato dimostra nella sua linearità che gli alunni hanno saputo raccontare per immagini una storia ambientata a scuola e che tratta l’argomento cinema proprio come il tema del ciclo di studi. Il risultato si può ritenere più che soddisfacente. L’esperienza cinematografica ha potenziato la capacità di descrivere con immagini situazioni, sentimenti e stati d’animo, ma ha anche favorito lo sviluppo dell’autostima, della sicurez-za, della consapevolezza, della socializzazione ed ha of-ferto opportunità alternative di crescita a coloro che al ter-mine di questo ciclo di studi potranno,in futuro,analizzare in maniera più dettagliata la materia cinema grazie alle nozioni acquisite durante il corso delle lezioni. Tutor : Alessandra Bryant-Barrett Esperti : Sandra Raccuglia e Pierfrancesco Samperi

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L'attività laboratoriale svolta per la matematica prevede una competizione per verificare le competenze acquisite.

L'insegnamento della matematica, nella scuola secondaria di primo grado, appare spesso ridotto all'ap-plicazione di formule in problemi elementari, piuttosto che volto alla scoperta delle costruzioni più o me-no complesse con l'utilizzo degli oggetti propri della geometria e alla loro manipolazione.

L'attività svolta in questo laboratorio è più gradita ai ragazzi che hanno mostrato un notevole interesse, acquisendo, mediante la manipolazione delle figure geometriche, grazie all’utilizzo del computer, cono-scenze e abilità matematiche con l'utilizzo di un laboratorio dove si stimola gli allievi, alla logica e al gio-co della competizione.

ESPERTO ING. DAVIDE MARANO

TUTOR INS. ROSALBA CAVALLARO

COMPETI E VINCI

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Già da un paio di anni nella mia scuola si è formata un’orchestra composta dagli alunni dei corsi di strumento musicale. Durante lo scorso anno la “Giovane Orchestra”, della quale faccio parte suonando il flauto traverso, è stata impegnata in moltissimi concerti. Essi non si sono svolti solo nell’audi-torium della scuola, ma anche in luoghi esterni che, solo per la loro bellezza e solennità, mi hanno fatto sentire una grande concertista: il Teatro Sangior-gi, l’enorme teatro di Agrigento, il salone della Guardia di Finanza e quello di un centro diurno in via Etnea, la piazza Università.

Questi concerti hanno richiesto un grande impegno ma studiare per suonare con l’orchestra non è un sacrificio, è piuttosto un modo per imparare diver-tendosi nello stesso momento. Partecipare alle prove mi permette di stare per tante ore con i compagni e, dallo scorso anno, è stato ancora più piace-vole perché c’erano anche ragazzi di altre scuole. Infatti all’orchestra della Musco si è aggiunta quella della Pestalozzi e della Brancati, scuole del mio stesso quartiere, e tutte insieme hanno formato l’ “Orchestra in Rete”, con un centinaio di giovani musicisti.

Durante le prove ho sperimentano in prima persona cosa significa suonare insieme: si stava l’uno accanto all’altro e si suona-va l’uno per l’altro, con grande senso di responsabilità e rispetto in vista di un obiettivo comune.

Ogni concerto è stato un’esperienza diversa che mi ha insegnato qualcosa, ma in modo particolare ricordo quello alla Guardia di Finanza, dove c’era una grande attenzione da parte del pubblico, specialmente quando abbiamo suonato la Preghiera del Finanziere.

L’emozione e la paura ci sino sempre state, in particolare ai saggi di fine anno, ma sono state superate e io sono pronta ad affrontare tutte le nuove esperienze da “concertista” che si presenteranno. Ivana Pellegrino

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Dalla "Musco" una proposta per migliorare la vita del quartiere

LIBRINO UN’ALTRA MUSICA

Giovani concertisti in erba che si preoccupano del loro futuro professionale sognando un liceo musicale in un territorio cata-nese di scuole superiori

Armonie di suoni percorrono le strade di Librino. Non si tratta dell'assordante rumore metropolitano, ma delle piacevoli note che si elevano dalle scuole ad indirizzo musicale, numerose per un territorio circoscritto di periferia. Infatti gli Istituti Com-prensivi "Musco", "Brancati", "Pestalozzi" hanno adottato lo strumento musicale come materia curriculare. In particolare, nella nostra scuola si studia il pianoforte, il clarinetto, il flauto traverso, la chitarra. E' u-n'attività che a noi alunni appassiona e diverte allo stesso tempo, accanto alla fatica dello studio c'è il piacere di stare insieme con coloro che condividono la stessa passione. E la condivisione va oltre le mura scolastiche attraverso concerti con le altre scuole del quar-tiere, con le quali la Musco ha formato una vera e propria orchestra. Essa ha già in pro-gramma varie esibizioni. In particolare ne sono previste alcune in splendidi spazi della nostra città. L'esperienza che stiamo vivendo è sicuramente entusiasmante e costruttiva e ci dispiacerebbe molto se terminasse con la licenza media. Noi piccoli musicisti, finita la scuola dell'obbligo, rischiamo di disperderci in altri indirizzi scolastici, con l'amarezza di non realizzare il nostro sogno e di non sviluppare i nostri talenti. A Librino non ci sono scuole secondarie di secondo grado, tanto meno ad indirizzo musicale e c'è il timore che "la nostra orchestra" rimarrà solo un bellissimo, lontano ricordo. Ci piacerebbe davvero tanto che si aprisse un liceo musica-le nel nostro quartiere, permettendo non solo a noi della zona di frequentarlo, ma anche a tanti altri ragazzi talentuosi della città e della provincia che potrebbero rappresentare con orgoglio Catania.

La Politica è Libertà

Abbiamo voluto intervistare quest'anno un protagonista della vita politica catanese vicino alla nostra realtà scolastica: l'assessore alle Politiche Scolastiche Sebastiano Arcidiacono. E' stato subito disponibile ad accettare il nostro invito venendoci a trovare nell'Istituto di Viale Castagnola, a Librino, perché proprio del nostro quartie-re gli volevamo parlare. Nonostante i suoi numerosissimi impegni ci ha generosa-mente dedicato il tempo dell'intervista, il 13 aprile, rispondendo pazientemente alle nostre domande.

- Quando era ragazzo pensava di fare l'assessore?

“ No, pensavo solo a studiare per realizzare un gratificante futuro professionale, la carriera politica è arrivata, solo dopo, all'improvviso”.

- Cosa vuol dire per Lei fare politica?

“L'agire politico implica libertà d'iniziativa senza scendere a compromessi, nel pieno rispetto del mandato e della fiducia data dai cittadini. Non mi piace girare intorno alle cose, ma affrontare e risolvere subito un problema.

- Prima di questo mandato conosceva il quartiere di Librino?

“ Sì, io giocavo a Zia Lisa, nei pressi della Parrocchia Madonna del Divino Amore, sono come voi figlio della Periferia”.

- Per Lei cosa è la scuola?

“ La scuola è un dono di vita, un luogo bellissimo che ha lo scopo di istruire ed educare le nuove generazioni a diventare onesti cittadini. Io l'ho vista sempre come una grande casa, nella quale crescere insieme”.

- Cosa ha fatto in questi anni per Librino?

“Ho sempre lavorato per tutta la mia città, con orgoglio posso affermare di aver inaugurato due scuole, di cui una a Librino. Sono convinto che la presenza di istituzioni scolastiche sia particolarmente importante in tutti i quartieri, a maggior ragione nelle periferie, pertanto mi prefiggo l'obiettivo di aprire altre scuole nel territorio catanese”.

- E' la prima volta che incontriamo un esponente della politica, Lei che rapporto ha con la gen-te?

“A me piace molto il confronto con i Catanesi, mi piace parlare con loro, incontrarli, ascoltare le loro proposte, mi propongo di aprire presto un sito internet per colloquiare direttamente con gli studenti ed i loro genitori”.

-Ha mai avuto paura di deludere i giovani cittadini?

“C'è sempre la paura di deludere qualcuno, ma l'importante è agire secondo coscienza per il bene comune”.

-Siamo stati troppo invadenti nelle nostre domande?

“ No, voi ragazzi mi date sempre soddisfazione, perché siete diretti e sinceri e la vostra fiducia mi incoraggia a proseguire nel miglior modo possibile il mio lavoro”.

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Per una scuola che "in segna" Il senso civico,tra le tante istituzioni le tante Istituzioni pre-senti in un territorio periferico, cresce e si sviluppa quotidia-namente anche tra i banchi di un'aula

Emergenza educativa, parola che sentiamo nominare sem-pre più spesso e che riguarda da vicino noi ragazzi. Volendo usare un'immagine molto efficace e pertinente, secondo la citazione usata da Don Piero Sapienza in -Eclissi dell'educa-zione?- "la questione educativa appare un cantiere quasi abbandonato...prevale un pericoloso permissivismo che per-mea tanta parte della nostra società creando un tipo di men-talità individualistica". Sono aumentati a dismisura i mezzi di comunicazione, ma diminuiscono con altrettanta velocità i punti di riferimento per i giovani, continuamente sollecitati verso obiettivi non definiti. Fiction e reality ci bombardano quotidianamente, a tutte le ore, "imbambolandoci" davanti alla televisione. Ci si rifugia nei social network, grandi piazze virtuali dove si cercano dei contatti duraturi, ma in realtà di-pendono solo dall'accensione di un monitor. Ecco che alla fine i veri legami sono quelli concreti che troviamo in fami-glia, a scuola o nelle parrocchie. E' nelle aule che trascorria-mo una buona parte della giornata, dove nascono amicizie che durano una vita. La scuola non è rappresentata solo da libri e studio, ma dal dialogo continuo che nasce con compa-gni e professori, dagli episodi di ogni giorno, dalle complicità e, perchè no, anche dalle piccole liti che ci aiutano a cresce-re e ad inserirci nella società. Il nostro Istituto è per il quartie-re un simbolo, un centro di aggregazione dove svolgere mille attività, dallo sport ai tanti laboratori, alcuni dei quali utili per il nostro futuro. La scuola ci insegna e ci "segna" a crescere e a diventare onesti cittadini, capaci di cooperare insieme p e r u n a c i t t à miglio-re.

VI RACCONTIAMO IL NOSTRO LIBRINO

Rispetto non è solo una parola formale, ma è sopratutto un'azione da vivere e coltivare. Come tanti altri quartieri, Librino si affaccia spesso nelle cronache mediatiche come un quartiere dove l'illegalità e la malavita prevalgono. Ma noi vogliamo par-lare di un "altro" Librino, quello che vediamo ogni giorno, quello nel quale cresciamo, quello solo "nostro". Vogliamo parlare delle belle strade larghe con gli alberi al centro, che crescono indisturbati ed anche periodicamente curati. Vogliamo parlare di un nuovo parco giochi che sorge tra i palazzi, nel quale spesso andiamo a giocare senza distruggerlo. Vogliamo parlare della nostra scuola, bella colorata, ricca di murales variopinti, alcuni dei quali realizzati da vari anni, che nessuno deturpa. Anche i verdi campi sportivi, presenti dentro il cortile, vengono mantenuti puliti, nonostante siano sempre a disposizione, fino a tarda sera, dei ragazzi del quartiere. Vogliamo parlare della Porta della Bellezza, inaugurata lo scorso anno dalla Fondazio-ne Fiumara d'Arte di Antonio Presti, che troneggia imponente, come una grande opera d'arte nel cuore di Librino. Ci appare come la porta di Micene, ma in un contesto tutto diverso, anche questa è simbolo di accoglienza e di rinascita, con le sue grandi figure di terracotta realizzate proprio da tanti ragazzi del quartiere, che ne rappresentano il futuro. Dopo un anno, la Porta, nonostante funesti pronostici, è rimasta integra, dimostrando il rispetto che gli abitanti sanno avere per il Bello. Siamo orgogliosi di questa parte della città e riusciamo a scorgere quotidianamente tante cose belle che, però non fanno notizia. Noi non vogliamo cambiare il nostro quartiere con un altro, ma vorremmo che tutti fossero più rispettosi di quello che abbia-mo e collaborassero per una migliore vivibilità, per il bene comune. Basterebbe un pizzico di buona volontà per ottenere grandi risultati.

Quando il vero

tifo è da serie "A" Il Catania è una squadra che negli ultimi tempi è l'orgo-

glio dei catanesi, infatti da quattro anni si trova in serie A. In questo tempo la squadra è stata sempre gestita dalla stes-sa Società. Anche se gli allenatori sono cambiati, i calciato-ri, durante questa bella avventura, sono riusciti a dimostra-re le loro qualità. In quest'ultimo campionato, grazie alla presenza del giocatore Lopez, la squadra ha avuto un forte slancio vincendo contro l'Inter. Va riconosciuto molto merito anche ai tifosi catanesi perché hanno dimostrato negli ulti-mi anni il vero amore per la propria squadra. In particolare i giovani di Librino hanno avuto un sano comportamento durante tutte le partite, infatti incoraggiano i giocatori con il loro esplosivo tifo, con rispettosi striscioni, suscitando molta serenità, ma allo stesso tempo molta “adrenalina” ai gioca-tori mentre sono in campo. Siamo fieri di essere tifosi cata-nesi, vogliamo dimostrare di essere leali in campo e sui gradoni. Il vero calcio e il vero sport è questo.

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L'apicoltura moderna ebbe inizio nel 1851, quando l'americano Lan-gstroth inventò i telaini mobili, che rendono possibile l'estrazione dei

favi.

Le api vivono in società formate da 10 mila a 100mila che si riconoscono

tra loro dall'odore e dalle vibrazioni emesse dalle api operaie.

Ogni famiglia di api è formata da una regina, migliaia di operaie e poche

centinaia di maschi o fuchi, presenti solo dalla primavera all'autunno.

L'ape regina : è la madre di tutti le api.

I fuchi : sono api pigri, incapaci di svolgere qualsiasi lavoro ed hanno

l'unico compito di accoppiarsi con la regina.

Ape operaia : ape spazzina (pulizia delle celle e rivestite da propoli) - ape nutrice (nutre le larve) - ape ceraiola (riparano le celle) - ape guardiana -

ape bottinatrice (raccoglie polline e nettare).

DALLE API AL MIELE

Lo sciame

Nel periodo invernale il numero delle api è ridotto al minimo,

mentre in primavera aumenta. In questa stagione la vecchia re-

gina lascia l’alveare portando con sé un gruppo di fuchi e di api

operaie, vecchie e giovani, che costruiranno un nuovo nido dove

la regina deporrà le uova. Questa nuvola di api è chiamata scia-

me. Quando l’apicoltore vede lo sciame si poggia formando un

grappolo, lo raccoglie e lo pone in una nuova arnia.

Il miele è un liquido

dolce, denso, viscoso,

trasparente, di colore

variabile dal giallo chia-

ro al marrone scuro,

che le api ricavano dal

nettare dei fiori. Il

colore e il sapore del

miele dipendono dal tipo

di fiore da cui è stato

raccolto il nettare.

Classe

II E

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WELCOME TEDDYWELCOME TEDDYWELCOME TEDDYWELCOME TEDDY

Teddy bear è un orsetto inglese di sette anni che vive in un sobborgo di Lon-Teddy bear è un orsetto inglese di sette anni che vive in un sobborgo di Lon-Teddy bear è un orsetto inglese di sette anni che vive in un sobborgo di Lon-Teddy bear è un orsetto inglese di sette anni che vive in un sobborgo di Lon-dra, in una casa a due piani circondata da un piccolo giardino pieno di fiori. dra, in una casa a due piani circondata da un piccolo giardino pieno di fiori. dra, in una casa a due piani circondata da un piccolo giardino pieno di fiori. dra, in una casa a due piani circondata da un piccolo giardino pieno di fiori.

La sua famiglia è numerosa e molto unita. Teddy ama viaggiare, così per il suo complean-La sua famiglia è numerosa e molto unita. Teddy ama viaggiare, così per il suo complean-La sua famiglia è numerosa e molto unita. Teddy ama viaggiare, così per il suo complean-La sua famiglia è numerosa e molto unita. Teddy ama viaggiare, così per il suo complean-no mamma e papà hanno pensato di regalargli un viaggio in Sicilia…no mamma e papà hanno pensato di regalargli un viaggio in Sicilia…no mamma e papà hanno pensato di regalargli un viaggio in Sicilia…no mamma e papà hanno pensato di regalargli un viaggio in Sicilia…

Teddy è appena arrivato da Londra accompagnato dai suoi genitori, dalla zia e dai nonni. Teddy è appena arrivato da Londra accompagnato dai suoi genitori, dalla zia e dai nonni. Teddy è appena arrivato da Londra accompagnato dai suoi genitori, dalla zia e dai nonni. Teddy è appena arrivato da Londra accompagnato dai suoi genitori, dalla zia e dai nonni. Facciamo la sua conoscenza ed accogliamolo nella nostra classe. Il nostro amico ci aiuterà Facciamo la sua conoscenza ed accogliamolo nella nostra classe. Il nostro amico ci aiuterà Facciamo la sua conoscenza ed accogliamolo nella nostra classe. Il nostro amico ci aiuterà Facciamo la sua conoscenza ed accogliamolo nella nostra classe. Il nostro amico ci aiuterà ad imparare l’inglese e noi gli insegneremo l’italiano.ad imparare l’inglese e noi gli insegneremo l’italiano.ad imparare l’inglese e noi gli insegneremo l’italiano.ad imparare l’inglese e noi gli insegneremo l’italiano.

Teddy stamattina si è alzato molto presto, ha preso un taxi ed è andato all’aeroporto di Heathrow. L’ aereo è partito alle 9 in punto. Il tempo a Lon-dra è pessimo: pioggia, nebbia e molto freddo.

Quando Teddy arriva a Cata-

nia rimane colpito dal sole

caldo, dal cielo azzurro e

dalla temperatura tiepida.

La Sicilia è splendida!!!

Chiede ai suoi genitori di ac-

compagnarlo a Librino, in Viale

Castagnola dove noi lo stiamo

aspettando con ansia...

“Welcome

Teddy!”di

ciamo in

coro….!

Benvenu-

to!!....

CLASSE

II A

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...ed iniziamo a conoscerci...

Poi Teddy ci presenta la sua famiglia: la mamma, il papà,

la sorella, la zia, i cuginetti e i nonni.

Insieme chiacchieriamo, giochiamo e … studiamo!


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