Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
OncologiaOncologia
Lo studio dei tumoriLo studio dei tumori
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Cause di morte nel mondo nel 2000
1. Malattie cardiache2. Cancro3. Malattie cerebrovascolari4. Malattie respiratorie croniche5. Incidenti6. Diabete7. Influenza e polmonite8. Malattia di Alzheimer
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
E’ una malattia nella quale una singola cellula E’ una malattia nella quale una singola cellula acquista la capacità di proliferare in maniera acquista la capacità di proliferare in maniera
anomala e va a costituire una massa di anomala e va a costituire una massa di tessuto la cui crescita è tessuto la cui crescita è eccessivaeccessiva e e
disordinatadisordinata rispetto a quella del tessuto rispetto a quella del tessuto normalenormale
Che cos’e` il cancro ?
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Tumore della cervice dell’uteroTumore della cervice dell’utero
Epitelio normale Tumore
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Regolazione della crescita cellulare
Tessuti in rapida divisione
Tessuti che si dividono sotto stimolo
Tessuti che non si dividono mai
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Come si mantiene costante il numerodi cellule in un tessuto?
Crescita Morte
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
CANCROCANCRO
Malattia “dei geni” che causa: 1)Proliferazione e sopravvivenza
incontrollata delle cellule di un organismo
2)Diffusione a distanza di queste cellule: metastasi
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Tipi di tumoreTipi di tumore
BenignoBenigno:: localizzato e circondato da localizzato e circondato da una membrana (capsula) che lo una membrana (capsula) che lo separa dai tessuti circostanti. separa dai tessuti circostanti. Generalmente rimovibile per via Generalmente rimovibile per via chirurgica.chirurgica.
MalignoMaligno:: tumore invasivo (cancro) che tumore invasivo (cancro) che infiltra e distrugge i tessuti circostanti infiltra e distrugge i tessuti circostanti ed é in grado di diffondere a distanza ed é in grado di diffondere a distanza (metastasi)(metastasi)
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Differenti tipi di Canro
polmone
mammella
Colon
vescicaprostata
Sarcomi comuni:tessuto adiposo
osso
muscolo
linfomilinfonodi
leucemie:torrente sanguigno
Carcinomi comuni:
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Nomenclatura dei tumori
prefisso significato
adeno- ghiandolare
condro- cartilagineo
eritro- eritrociti
emangio- vasi sanguigni
epato- fegato
lipo- adipe
linfo- linfociti
melano- melanociti
mielo- midollo osseo
mio- muscolo
osteo- osso
I prefissi indicano la provenienza
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
TessutoTessuto Tipo Tipo cellulare cellulare
prevalenteprevalente
Tumore Tumore benignobenigno
Tumore Tumore malignomaligno
cutecute Epitelio Epitelio squamoso squamoso
cellula basale; cellula basale; cellula cellula
pigmentatapigmentata
Papilloma Papilloma (squamosa)(squamosa)
nevonevo
CarcinomaCarcinoma
Melanoma Melanoma (pigmentata)(pigmentata)
Tratto Tratto alimentarealimentare
Epitelio Epitelio squamososquamoso
papillomapapilloma CarcinomaCarcinoma
Stomaco Stomaco
IntestinoIntestinoEpitelio Epitelio
colonnarecolonnareadenomaadenoma CarcinomaCarcinoma
Tratto Tratto respiratoriorespiratorio
Epitelio Epitelio bronchialebronchiale
adenomaadenoma CarcinomaCarcinoma
Organi solidiOrgani solidi Epitelio Epitelio specificospecifico
adenomaadenoma CarcinomaCarcinoma
Neoplasie epiteliali
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Esempi di tumore benignoEsempi di tumore benigno
FibromaFibroma:: tumore benigno del tessuto tumore benigno del tessuto fibroso e della muscolatura liscia (utero).fibroso e della muscolatura liscia (utero).
LipomaLipoma:: tumore benigno del tessuto tumore benigno del tessuto adiposo.adiposo.
AdenomaAdenoma:: tumore benigno del tessuto tumore benigno del tessuto epiteliale epiteliale ghiandolareghiandolare..
CondromaCondroma:: tumore benigno del tessuto tumore benigno del tessuto cartilagineo.cartilagineo.
LeiomiomaLeiomioma:: tumore benigno del tessuto tumore benigno del tessuto muscolare liscio.muscolare liscio.
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Leiomiomi Leiomiomi
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Adenoma Adenoma
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Tumore malignoTumore maligno
Viene definito ”cancro” dal latino Viene definito ”cancro” dal latino
““cancer”= granchio. cancer”= granchio.
La denominazione fà riferimento alle La denominazione fà riferimento alle proprietà invasive di questo tipo di proprietà invasive di questo tipo di tumore. tumore.
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Esempi di tumore malignoEsempi di tumore maligno
SarcomaSarcoma:: di derivazione mesenchimale di derivazione mesenchimale (fibrosarcoma, condrosarcoma).(fibrosarcoma, condrosarcoma).
CarcinomaCarcinoma:: deriva dall’epitelio di deriva dall’epitelio di rivestimento.rivestimento.
Adeno-carcinomaAdeno-carcinoma:: deriva dall’epitelio deriva dall’epitelio ghiandolare.ghiandolare.
LinfomaLinfoma:: tumore solido di derivazione tumore solido di derivazione linfocitaria.linfocitaria.
LeucemiaLeucemia:: neoplasia delle cellule bianche neoplasia delle cellule bianche circolanti.circolanti.
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Adenocarcinoma Adenocarcinoma
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Comportamento biologicoComportamento biologico
Le definizioni di Le definizioni di “benigno”“benigno” o o “maligno”“maligno” si riferiscono anche al si riferiscono anche al comportamento biologico del tumore.comportamento biologico del tumore.
Per comportamento biologico si Per comportamento biologico si intende intende il grado di differenziazione il grado di differenziazione del tessutodel tessuto coinvolto e la coinvolto e la velocità di velocità di crescita e di morte delle cellule.crescita e di morte delle cellule.
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Differenziazione Differenziazione
Per tumore Per tumore ben differenziatoben differenziato si intende un si intende un tumore le cui cellule non differiscono molto tumore le cui cellule non differiscono molto dalle cellule del tessuto normale dalle cellule del tessuto normale corrispondente.corrispondente.
Un tumore Un tumore poco differenziatopoco differenziato o o non non differenziatodifferenziato é costituito da cellule che é costituito da cellule che hanno caratteristiche molto diverse dal hanno caratteristiche molto diverse dal tessuto normale (si rende necessario tessuto normale (si rende necessario ricorrere ad analisi alternative per ricorrere ad analisi alternative per determinare il tessuto d’origine).determinare il tessuto d’origine).
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Tumori Benigni •Circoscritti•Capsulati
Tumori Maligni •Invasivi•Metastatici
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Perche’ i tumori sono pericolosi
Le cellule tumorali viaggiano con la corrente sanguigna
Tumore iniziale
cervello
fegato
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Caratteristiche istologiche Caratteristiche istologiche
I tumori benigni sono costituiti da cellule I tumori benigni sono costituiti da cellule ben differenziate. ben differenziate.
I tumori maligni possono contenere cellule I tumori maligni possono contenere cellule che presentano tipo e grado di che presentano tipo e grado di differenziazione molto diversi.differenziazione molto diversi.
I tumori magligni vengono definiti I tumori magligni vengono definiti anaplasticianaplastici quando le cellule presentano quando le cellule presentano anomalie nucleari, cellule giganti, alto anomalie nucleari, cellule giganti, alto rapporto N/C.rapporto N/C.
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Tumore benTumore ben differenziatodifferenziato
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Tumore poco differenziatoTumore poco differenziato
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Tumore anaplasticoTumore anaplastico
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Displasia Displasia
Denota perdita della architettura del Denota perdita della architettura del tessuto e della uniformità dell’epitelio.tessuto e della uniformità dell’epitelio.
mitosi molto più evidenti che nel mitosi molto più evidenti che nel tessuto normale.tessuto normale.
La gradazione (in ordine di crescente La gradazione (in ordine di crescente gravità): lieve, moderata, grave, gravità): lieve, moderata, grave, carcinoma “in situ”.carcinoma “in situ”.
Una displasia di grado lieve o Una displasia di grado lieve o moderato può essere reversibile.moderato può essere reversibile.
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Tessuto Tessuto normale normale
Displasia Displasia
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Displasia Displasia
La displasia é una proliferazione non La displasia é una proliferazione non neoplastica.neoplastica.
La displasia può divenire cancro, ma La displasia può divenire cancro, ma non necessariamente.non necessariamente.
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Velocità di crescita Velocità di crescita
In generaleIn generale i tumori benigni e quelli i tumori benigni e quelli maligni con un buon livello di maligni con un buon livello di differenziazione crescono differenziazione crescono lentamente, al contrario dei tumori lentamente, al contrario dei tumori poco differenziati.poco differenziati.
Esistono, tuttavia, eccezioni legate al Esistono, tuttavia, eccezioni legate al tipo di tumore, all’apporto sanguigno tipo di tumore, all’apporto sanguigno ed alla stimolazione ormonale.ed alla stimolazione ormonale.
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Modalità di crescitaModalità di crescita
I tumori benigni crescono, I tumori benigni crescono, generalmente, in modo espansivo.generalmente, in modo espansivo.
I tumori maligni crescono infiltrandosi I tumori maligni crescono infiltrandosi nei tesuti vicini distruggendone la nei tesuti vicini distruggendone la struttura (la superfice cellulare e la struttura (la superfice cellulare e la matrice extracellulare hanno un ruolo matrice extracellulare hanno un ruolo importante nella progressione importante nella progressione neoplastica).neoplastica).
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Esempio di crescita normale
Migrazione cellulare
Derma
Cellule che si dividono
nello strato basale
Cellule morte
che desquaman
o
Epidermide
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Inizio della crescita cancerosa
Tessuto sottostante
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Tumore/neoplasia
Tessuto sottostante
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Invasione and Metastasi
3Le cellule invadono nuovi tessuti
1Le cellule cancerose invadono I tessuti circostanti e I vasi
2Le cellule sono trasportate in siti a distanza
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
MetastasiMetastasi
Crescita del tumore in un sito Crescita del tumore in un sito diverso da quello primitivo.diverso da quello primitivo.
Sono caratteristiche dei tumori Sono caratteristiche dei tumori maligni.maligni.
Le modalità di diffusione Le modalità di diffusione metastatica sono:metastatica sono:
Deposizione di cellule tumorali in cavitàDeposizione di cellule tumorali in cavità Diffusione attraverso la via linfaticaDiffusione attraverso la via linfatica Diffusione attraverso il circolo sanguigno.Diffusione attraverso il circolo sanguigno.
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Stadi di sviluppo di un Tumore
Iperplasia Displasia
Tumore in situ
Tumore invasivo
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Storia naturale di un
Tumore Maligno
Invasionedei tessuti circostanti
Tumore primario
Metastasi
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Invasione della membrana basale Invasione della membrana basale (MB) e metastasi(MB) e metastasi
Le cellule tumorali:Le cellule tumorali: Perdono adesività, Perdono adesività,
esprimono recettori e si esprimono recettori e si legano alla MB mediante legano alla MB mediante recettori per la lamininarecettori per la laminina
Producono enzimi Producono enzimi proteolitici: metallo-proteolitici: metallo-proteasi, collagenasi per proteasi, collagenasi per collagene tipo IV, ed collagene tipo IV, ed attivatore del attivatore del plasminogenoplasminogeno
Segue la degradazione Segue la degradazione della MB che consente la della MB che consente la migrazione cellularemigrazione cellulare
Membrana basale
Carcinoma in situ
Perdita di adesione ed espressione di recettori per laminina
Legame alla membrana basale (laminina)
Recettori Laminina
Produzione di collagenasi ed altre proteasi
Degradazione Membrana Basale
Dissoluzione Matrice Extracellulare
Vasi sanguigni Linfatici
Migrazione cellule tumorali e metastasi per via linfatica e/o ematica
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Grado e stadio dei tumoriGrado e stadio dei tumori
Il Il “grado”“grado” del tumore viene definito sulla del tumore viene definito sulla base delle caratteristiche microscopiche base delle caratteristiche microscopiche delle cellule del tumore ed é specifica per delle cellule del tumore ed é specifica per il tipo di tumore.il tipo di tumore.
Lo Lo “stadio”“stadio” del tumore (che ha notevole del tumore (che ha notevole valore prognostico) é definito in base a valore prognostico) é definito in base a criteri clinici, radiologici e chirurgici quali:criteri clinici, radiologici e chirurgici quali: Dimensioni Dimensioni Coinvolgimento dei linfonodi regionaliCoinvolgimento dei linfonodi regionali Presenza di metastasiPresenza di metastasi
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Grading tumorale
Relazione fra grading e prognosi
Sopravvivenza dei
pazienti
anni
Alto grado
Basso grado
100%
1 2 3 4 5
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
StadiazioneSopravvivenza a 5 anni di pazienti di melanoma jn
relazione allo stadio
Stadio al tempo della diagnosi iniziale
100%
50%
I II III
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Caratteristiche fondamentali Caratteristiche fondamentali del fenotipo malignodel fenotipo maligno
Indipendente dai segnali mitogeniciIndipendente dai segnali mitogenici Insensibile ai segnali anti-mitogeniciInsensibile ai segnali anti-mitogenici Evade l’apoptosiEvade l’apoptosi Potenziale proliferativo illimitatoPotenziale proliferativo illimitato Promuove e sostiene l’angiogenesiPromuove e sostiene l’angiogenesi Crescita invasiva e metastaticaCrescita invasiva e metastatica
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Morbidità e mortalitàMorbidità e mortalità
MetastasiMetastasi Invasione dei maggiori vasi sanguigniInvasione dei maggiori vasi sanguigni Compressione di organi vitaliCompressione di organi vitali Compromissione funzionale Compromissione funzionale
dell’organodell’organo Infezioni Infezioni
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Raccolta di cellule: Citologia
Pap test anomalo
Pap test normale
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Biopsia:
Istologia
Campioni di sangue o tessuto di pazienti
Profili genomici
Profili proteici
Patologia
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Aspetto miscroscopico delle cellule tumorali
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
cellule normali cellule trasformate
Le cellule tumorali cambiano morfologia
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Le cellule tumorali crescono di più e in maniera disordinata
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
I 6 temibili superpoteri del cancro
1) Crescita in assenza dei normali segnali di attivazione
2) Crescita che ignora i segnali inibitori delle cellule vicine
3) Inibizione dei meccanismi di autodistruzione cellulare
4) Capacità di indurre la crescita di vasi sanguigni
5) Immortalità
6) Capacità di invadere altri tessuti e di diffondersi ad altri organi
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Alcuni virus o batteri
EreditàDieta
ormoni
radiazioniSostanze chimiche
Che cosa provoca il cancro?
Una combinazione fattori genetici e ambientali
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Studi sulle popolazioni
CANADA:Leucemie
Regioni di maggiore incidenza
BRASILE:Ca cervicale
U.S.:ca colon
AUSTRALIA:Ca della pelle
CINA:Ca fegato
U.K.:Ca polmone
Giappone:Ca stomaco
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Uso del Tabacco e CanroCancerogeni chimici nel fumo di tabacco
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Il rischio di cancro aumenta con l’età
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
STOP
STOP
STOP
Normale controllo della crescita cellulare
Cellula normale
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
STOP
STOP
STOP
X
X
Alterato controllo della crescita cellulare
Cellula tumorale
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
proteina
DNA
gene
cellulacromosomi
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Le cellule tumorali presentano alterazioni cromosomiche
Uomo sano Uomo affetto da leucemia
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Divisione Cellulare
cancerosa
Quarta mutazione
terza mutazio
ne
Secondamutazione
Primamutazio
ne Crescita incontrollata
apoptosi
Danno cellulare- no riparo
Divisione cellulare normale
I tumori sono il risultato di diverse mutazioni nella cellula: teoria del doppio HIT
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
p53
DCC
K-ras
APCDemetilazione
Carcinoma invasivoCarcinoma in situDisplasiaMucosa normaleIperplasia
La formazione di un tumore richiede diversi eventi: esempio ca colon
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Affinchè una cellula diventi trasformata si devono avverare TRE requisiti:
1- La prima mutazione deve portare un vantaggio SELETTIVO.
2- Sono richieste diverse mutazioni, a livello di multipli geni.
3. La cellula deve presentare INSTABILITA’ GENETICA Questo consente la presenza di mutazioni a livello di multipli geni.Difetti nei meccanismi di riparo al DNA e nella stabilità cromosomale.
Requisiti genetici minimi richiesti per lo sviluppo del cancro
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Geni e cancro
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Oncogeni ed Anti-oncogeniOncogeni ed Anti-oncogeni
I geni che stimolano la crescita in I geni che stimolano la crescita in maniera anomala sono chiamati maniera anomala sono chiamati oncogenioncogeni
I geni che bloccano la crescita sono I geni che bloccano la crescita sono chiamati chiamati anti-oncogeni o anti-oncogeni o oncosoppressorioncosoppressori
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
IL CANCRO E’ DOVUTO A IL CANCRO E’ DOVUTO A MUTAZIONI DEI GENIMUTAZIONI DEI GENI
ONCOGENI ONCOSOPPRESSORI
“Accelleratori”Le mutazioni ne fanno aumentare la funzione
“Freni”Le mutazioni ne fanno
perdere la funzione
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Geni che regolano la divisione cellulareGeni che regolano la divisione cellulare
Geni il cui prodotto Geni il cui prodotto proteico promuove proteico promuove un aumento del un aumento del numero di cellule numero di cellule (oncogeni)(oncogeni)
Geni il cui prodotto Geni il cui prodotto proteico induce una proteico induce una riduzione del riduzione del numero di cellule numero di cellule (oncosoppressori).(oncosoppressori).
Oncogeni = acceleratori
Oncosoppressori = freni
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
ONCOGENIONCOGENI
ANTI-ONCOGENIANTI-ONCOGENI
Crescita cellulareCrescita cellulare
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Stimoli mitogeniciStimoli antimitogenici
Cellula normale Cellula tumorale
Proliferazione indipendente da stimoli esterni
Contatto tra celluleAssenza di fattori di crescitaAssenza di adesione alla matrice extracellulare
Fattori di crescitaAdesione alla matrice extracellulare
Proto-oncogèniMutazioni
Oncogèni
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
1) Gli oncogèni, geni che provocano il cancro, derivano da i proto-oncogèni, geni cellulari coinvolti nel regolare i normali processi di proliferazione cellulare
2) Nel genoma di cellule dei tumori, i proto-oncogèni subiscono mutazioni in grado di trasformarli in oncogèni. Le alterazioni geniche che trasformano i proto-oncogèni in oncogèni vengono definite processo di attivazione.
3) L’oncogène è quindi una versione modificata di un gene cellulare che acquisisce funzione dominante nel promuove la proliferazione cellulare
Oncogèni:
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Proto-oncogèneMutazione
Oncogène
Regolazione
Induzione proliferativa
Regolazione
Induzione proliferativa
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Qual’è la normale funzione dei proto-oncogèni, geni così altamente conservati tra le specie?
In che modo le mutazioni dei proto-oncogèni osservate nei tumori “liberano” il potere trasformante rendendoli oncogeni?
Quesiti?
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Stimolo Mitogenico
Recettore di membrana
Trasduzione del segnale dalla membrana al citoplasma e dal citoplasma al nucleo
Regolazione dell’espressione delle molecole del ciclo di divisione cellulare
Innesco del ciclo di divisione cellulare
Replicazione cellulare
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Fattori trascrizionali
Fattori di crescita
Ciclo di divisione cellulare
Nucleo
Membranacitoplasmatica
Proteine del ciclo cellulare
Recettori di fattori di crescita
Proteine trasduttrici del segnale
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Membranacitoplasmatica
Catena del PDGF: sis, OsteosarcomiFattore di crescita fibroblasti:int2, carc. Vescica, Mammella
Proto-oncogèni attivati in tumori
Fattori di crescita
Recettori per fattori di crescita
Recettore per EGF: erbB1, carc. Polmone
ErbB2, carc. Mammella, Ovaio, Stomaco,Polmone
Recettore per GDNF: ret, carc.Papillifero Tiroide, Men2A, MEN2B, carc. Midollare Tiroideo Familiare
Recettore per CSF-1: fms, Leucemie Ciclo di divisione cellulare
Nucleo
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Proto- oncogèni attivati in tumori
Proteine trasduttrici segnaleGTP binding monomeriche: ras, diversi carc. (Colon, Vescica,Tiroide,Pancreas.)
GTP binding eterotrimeriche: s, Adenomi Ipofisari
Fattori trascrizionalic-myc, N-myc, L-myc, Linfomi, Neuroblastoma, carc. Polmone
Proteine del ciclo cellulareCicline D: PRAD-1, bcl-1,Adenoma Paratiroideo, Linfomi, carc. Fegato, Mammella,
.
Membranacitoplasmatica
Ciclo di divisione cellulare
Nucleo
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Geni soppressoriGeni soppressori
Classe di geni che Classe di geni che controllano negativamentecontrollano negativamente la proliferazione cellulare. Esempi: la proliferazione cellulare. Esempi: TP53TP53 e e RbRb..
Mutazioni che inattivano i geni soppressori Mutazioni che inattivano i geni soppressori sottraggono la cellula al controllo proliferativo e sottraggono la cellula al controllo proliferativo e conducono a crescita non controllata.conducono a crescita non controllata.
Ambedue gli alleli di un gene soppressore devono Ambedue gli alleli di un gene soppressore devono essere inattivati affinchè la regolazione della essere inattivati affinchè la regolazione della crescita venga alterata.crescita venga alterata.
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
1) Modifiche nella struttura del gene: sintesi di un prodotto genico qualitativamente anomalo (iperfunzionante o senza regolazione)
2) Modifiche nella regolazione dell’espressione genica: aumentata sintesi di proteina normale ma non più regolabile quantitativamente.
Mutazioni che trasformano i proto- oncogèni in oncogèni
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
I principali tipi di mutazioni responsabili di entrambe le condizioni sono: mutazioni
puntiformi, riarrangiamenti cromosomici (inversioni, traslocazioni), delezioni,
amplificazione genica
Università di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Biologiae Patologia Cellulare e Molecolare “L. Califano”
Traslocazioni cromosomicheTraslocazioni cromosomiche
Traslocazione 8>14 Traslocazione 8>14 del sarcoma di Burkittdel sarcoma di Burkitt
Traslocazione 9>22 Traslocazione 9>22 della leucemia della leucemia mieloide cronica mieloide cronica (cromosoma (cromosoma Filadelfia)Filadelfia)
Da: Robbins Basic Pathology, Saunders 2003