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ORARI NEL SANTUARIO INIZIATIVE PERIODICHE · 6 Un papiro, trovato nel 1952, ci ha tra-mandato una...

Date post: 25-Jan-2020
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Adorazione pomeridiana nella“Cappella dell’Adorazione”

Adorazione notturna nella “Cappelladell’Adorazione” dalle ore 21,00 del sabato alle ore 7,00 della domenica

alla Celebrazione eucaristica delle ore 21,00 segue una testimonianzasulla nascita e maturazione di unavocazione

Adorazione Comunitaria Vocazionalealle ore 21,00

Ritiro Spirituale per Famiglie dalle ore 9,30 alle ore 16,00

Preghiera guidata dalle ore 5,00 alle 6,15

Adorazione Eucaristica comunitariaore 21,30

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ogni giorno dalle ore 8,00 all’imbrunire

Messa ore 17,00 (invernale 16,00)(preceduta dal Santo Rosario)

(escluso Ceneri e festivi) Messa ore 21,00 (preceduta da Rosario)

(o come stabilito dal calendario liturgico) SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPETriduo di preparazione: ore 20,45Messe: ore 9 - 11 - 16 - 18,30 - 21

FESTA DI SAN GIUSEPPE LAVORATOREMesse: ore 11 - 17

APellegrinaggio notturno(a piedi o con altri mezzi)da Cartoceto partenza a piedi ore 2,00da Mondolfo partenza a piedi ore 4,00da Monteporzio partenza a piedi ore 5,00Al Santuario, nel piazzale del parco,Santa Messa ore 7,00

FESTA DEL BEATO GIACOMO ALBERIONEMessa ore 21,00 (se giorno feriale)(preceduta da triduo ore 20,45)

dalle 15,30 alle 18,00 e mezz’ora prima della Messa

nello stesso orario delle Confessionio con appuntamento

ORARI NEL SANTUARIO INIZIATIVE PERIODICHEDI GRUPPI O DEVOTIACCOLTE DAL SANTUARIO(giorni e orari potrebbero subire variazioni)

�In copertina:Vetrata istoriata del Santuario “Sposalizio di Giuseppe e Maria”e veduta frontale del Santuario di San Giuseppe in Spicello.

www.sangiuseppespicello.it

www.stpauls.it/istit/santafamiglia.htm

Per notizie sull’Opera San Giuseppe

PER CONTATTARCI

Santuario e Oasi: 0721/970606Rettore del Santuario:

0721/863326 - 339/8482633

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Responsabile dell’Oasi:

0721/97348 339/5671283GARANZIA DI RISERVATEZZA In relazione alla normativasulla tutela delle persone e di altri soggetti, rispetto al trattamento dei dati personali (legge 31/12/96 n. 675), ci ègradito comunicare che il nominativo in indirizzo è statoinserito nel nostro elenco da contatti personali o di pubblicodominio, esclusivamente allo scopo di informare sulleiniziative del Santuario e di quanto ad esso connesso.Garantiamo che tali dati sono utilizzati esclusivamente perl’invio di comunicazioni inerenti le nostre opere e sonotrattati con la massima riservatezza e non vengono cedutia terzi per nessun motivo.Qualora queste comunicazioni non fossero di gradimento, è facoltà richiedere la cancellazione o la modificazione, dal nostro indirizzario, dei dati relativi alla persona.

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EDITORIALEDa oggi, in ogni numero del nostro periodico, commenteremo quello che è

rappresentato nelle vetrate istoriate che decorano la navata del Santuario.Sono cinque per parte, partendo, per chi entra, da destra in avanti e prose-guendo, a ritroso, sulla sinistra. In ognuna è rappresentato un episodio dellavita e del mistero di San Giuseppe.

Sono ispirate all’opera dell’artista Gianfranco Verri, sacerdote deiGiuseppini del Murialdo. La realizzazione tecnica è opera della DittaLauretana Arte di Clara Massimo, con sede in Mombaroccio PU.

Nei tempi passati, quando buona parte della gente era analfabeta, le pitture e le varie rappresentazioni che decoravano le nostre chiese, erano utiliper la catechesi e la meditazione sui misteri della nostra fede e per conoscerela vita dei santi. Questo vale anche per l’oggi.

Ho avuto modo di vedere fedeli che, come si fa nella “Via Crucis”, percor-revano le dieci rappresentazioni nel silenzio e riflessione e con tantadevozione.

Ho costatato pure, di persona, con gruppi di fanciulli e ragazzi condotti daicatechisti per una giornata di ritiro in preparazione ai sacramenti, l’utilità evalidità di quanto detto. Ponevo ad essi la domanda su come interpretavanole dieci immagini che si susseguivano; poi, previa migliore ed appropriataillustrazione, li invitavo ad elevare una lode al Signore e a San Giuseppe.

Vi assicuro che, con questo metodo, conoscevano meglio San Giuseppe, il tempo trascorreva loro veloce e senza distrazioni: erano contenti.

Esorto chi frequenta il Santuario a mettere in pratica questo tipo dipreghiera.

Colgo l’occasione per ringraziare, anche da queste pagine, coloro chehanno contribuito, con la loro offerta, alla realizzazione dell’opera. Hannoindirettamente contribuito ad una forma di apostolato. Dio renda loro merito.

Le vetrate della navata, sono preparate da quella di ingresso, come daservizio della volta scorsa. Essa è una copia fedele dell’immagine che qualificail Santuario, quella della Santa Famiglia di Nazareth, un originale dipintoincorniciato che richiama quanto affermato dal Beato Giacomo Alberione: «Dio, volendo restaurare ogni cosa in Gesù Cristo, dispose che Egli iniziassela sua opera presentando a tutte le famiglie un perfetto modello ed esempionella famiglia di Nazareth. Nella Santa Famiglia, infatti, i padri, le madri, i figli trovano divine lezioni di pazienza, di castità, di amore familiare, dilaboriosità, di religiosità. Là Gesù visse, lavorò, pregò per tanti anni e così larestaurazione cominciò dalla famiglia».

Sac. Cesare Ferri Rettore

trarre un esempio di fedeltà, di semplicità e di modestia.

Allo stesso modo siamo chiamatidalla Provvidenza a svolgere il compito che ci è stato assegnato:“Penso - ha detto - ai padri e allemadri di famiglia, e prego perchésappiano sempre apprezzare labellezza di una vita semplice e laboriosa, coltivando con premura larelazione coniugale e compiendo conentusiasmo la grande non facile missione educativa”.

Il Papa ha anche rivolto una pa-rola ai sacerdoti, “che esercitano lapaternità nei confronti delle comu-nità ecclesiali. San Giuseppe ottengadi amare la Chiesa con affetto epiena dedizione, e sostenga le per-sone consacrate nella loro gioiosa e fedele osservanza dei consiglievangelici di di povertà, castità eobbedienza”.

Appena eletto, Benedetto XVI hafesteggiato da Papa il suo onomas-tico nella basilica vaticana, avendochiesto di celebrare San Giuseppecon i lavoratori.

“Il lavoro - ha detto il Papa nel-l’omelia - riveste primaria impor-tanza per la realizzazione dell’uomoe per lo sviluppo della società, e perquesto occorre che esso sia sempreorganizzato e svolto nel pieno ri-spetto dell’umana dignità e al serviziodel bene comune. Al tempo stesso èindispensabile che l’uomo non silasci asservire dal lavoro, che non loidolatri, pretendendo di trovare inesso il senso ultimo e definitivo dellavita”.

Al riguardo il Papa ha lanciato un invito a vivere il giorno delriposo che “consente agli uomini -ha detto - di ricordare e di riviverele opere di Dio rendendo grazie conla propria vita”.

L’omelia si è conclusa con unappello per i giovani che “a faticariescono a inserirsi nel mondo dellavoro, i disoccupati e coloro chesoffrono i disagi dovuti alla diffusacrisi occupazionale”. Per tutti ilPapa ha detto “serenità e pace”.

Dello sposo di Maria, di cui egliporta il nome, il Papa ha voluto

LA PAROLA DEL PAPA

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Gesù, tu non hai condannato nessuno.Tu guardavi l’uomo con lo stesso sguardodi Dio Padre, che considera ciascuno di noicapace di riscattarsi e redimersi ad ogniistante. Tutto il tuo Vangelo è la testimo-nianza che tu non condanni mai, ma haiprofondo rispetto per la persona umana.

Alla Samaritana non hai detto: “Sei unadonna volgare, senza moralità né ritegno”,ma le hai chiesto da bere e hai intavolatocon lei un discorso sull’acqua viva, che seiTu.

Alla Maddalena non hai detto: “sei unapubblica peccatrice, una poco di buono”,ma l’hai assicurata che proprio lei ha piùpossibilità d’entrare nel regno rispetto acoloro che si gloriano delle loro virtù e delloro sapere.

All’Adultera non hai espresso soddi-sfazione perché finalmente sorpresa in fragrante, ma le hai aperto il cuore allasperanza: “Non ti condanno, và e non pec-care più”.

All’Emoroissa che cercava di toccarti,non hai usato gesti di disprezzo per re-spingerla, come persona isterica, ma l’haiascoltata, le hai parlato, l’hai guarita.

Ai Bambini che ti si avvicinavano, nonhai alzato la voce e non hai usato paroleminacciose perché non ti disturbassero, mahai detto: “Lasciateli venire da me e cer-cate di somigliare a loro”.

A Matteo, seduto al banco delleimposte, non hai detto: “Sei un funzio-nario che ti arricchisci adulando i romani edefraudando i poveri”, ma l’hai invitatoalla tua tavola e l’hai assicurato che la suacasa riceveva salvezza.

Al Centurione non hai lasciato rim-proveri, perché servitore di coloro cheoccupano la Palestina, ma hai lodato la suafede che hai giudicata addirittura piùgrande di quella degli Israeliti.

A Pietro non hai detto: “Sei un fan-farone. Dopo esplicite promesse, mi hairinnegato e abbandonato, ma: Mi ami piùdegli altri?”.

Al Ladrone non hai fatto sentire l’abissodelle sue colpe e quasi la vergogna ditrovarsi vicino a te, ma gli hai aperto ilcuore alla speranza: “Oggi sarai con me inParadiso!”.

A Tutti coloro che ti hanno condannato:Pilato, Caifa, i Sommi Sacerdoti e ai soldatiche ti hanno maltrattato non hai rinfac-ciato nulla, ma per tutti hai avuto unaparola di salvezza: “Padre, perdona loro,non sanno quello che fanno!”.

Signore, ora che ti ho ricordato chi sei,cosa hai detto e cosa hai fatto, ti presentoi divorziati, le famiglie separate, i figli digenitori non più uniti. Per ognuno di loroti prego. Tu sai di che cosa hanno bisogno.Interceda per tutti noi la potente interces-sione di San Giuseppe e di Maria Santissima.

Essendo il nostro Santuario particolarmente aperto alle famiglie, su vivo desiderio delVescovo diocesano, abbiamo in animo di mettere in pratica iniziative a favore deimatrimoni e delle famiglie in difficoltà. Nel frattempo facciamo nostra e preghiamocon il seguente formulario.

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Un papiro, trovato nel 1952, ci ha tra-mandato una formula del matrimonio:“Tu, tu divieni mia moglie secondo la legge

di Mosè, e io ti nutrirò e vestirò, da oggi e

per sempre, con i miei beni; e io ho rice-

vuto da parte tua la tua dote di verginità,

di argento di buon conio, la somma di

duecento denari uguale a cinquanta tetra-

dramme, ed essa ti appartiene validamente.

Nel caso di divorzio, io ti restituirò l’ar-

gento della tua dote e tutto ciò che tu avrai

presso di me. Se tu te ne andrai alla casa

di eternità prima di me, i figli che tu avrai

da me erediteranno l’argento della tua

dote, in più di ciò che loro verrà secondo

la legge.

Quanto alle figlie che tu avrai da me, esse

dimoreranno nella mia casa e saranno

mantenute con i miei beni fino al matri-

monio. Ma se sono io che ne ne vado a

questa casa di eternità prima di te, tu

dimorerai … e tu sarai nutrita e vestita.

Tutti i giorni nella casa dei nostri figli,

tutto il tempo della tua vedovanza, dopo il

mio decesso, e fino alla tua morte … Tutti

i beni che io ho e che acquisterò garanti-

scono e assicurano la tua dote per difen-

LeVetrate istoriatedelSantuario Il matrimonio

di Giuseppe e Maria

“Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria,

dalla quale è nato Gesù. Chiamato Cristo” (Matteo 1, 16)

MESSAGGIO SPIRITUALE

Il giorno del matrimonio, Giuseppe eMaria consacrano il loro amore alla luce diDio. Il matrimonio, secondo i costumi deltempo, avveniva in due momenti. Il primo– analogo al nostro fidanzamento – venivadesignato con termini derivanti dal verbo“acquistare, santificare, consacrare”.I vangeli traducono indifferentemente con“promessa sposa, fidanzata, sposa”.

La donna, da quel momento, passavasotto la potestà del marito, rimanendo,però, nella casa paterna e quindi senzacoabitazione. Non poteva più essere rifiu-tata, salvo un regolare libello-rescritto diripudio. Gli eventuali figli, nati in questoperiodo, erano considerati legittimi. Però,se la donna fosse risultata infedele, venivaconsiderata adultera e quindi, secondo lalegge, doveva essere ripudiata e moltevolte anche lapidata.

Trascorso questo primo momento, chedurava abitualmente un anno, venivanocelebrate le nozze: la sposa era accolta incasa dello sposo, con canti nuziali, corteoe grande festa.

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dere la sua validità in tuo favore e in

favore dei tuoi eredi contro ogni contestazione e

pretesa. In qualsiasi momento tu me lo domandi,

io rinnoverò per te questo documento, se io sono

ancora in vita.Yehuda Figlio di Yo”.

La tradizione conferma il voto di verginità diGiuseppe prima di sposarsi con Maria, decisionepienamente condivisa dalla Vergine. Pertanto, apartire dal matrimonio, il voto di ambedue è con-tinuato per sicura volontà di Dio. Così scrive sanFrancesco di Sales: “Maria e Giuseppe avevano

fatto voto di verginità per tutta la vita ed ecco che

Dio ha voluto che si unissero attraverso il vincolo

del santo matrimonio, non per sciogliere o pentirsi

del loro voto, anzi, perché si conformassero

sempre più e si incoraggiassero a vicenda uniti per

tutta la vita” (Platicas espirituales XIX, pag. 325).L’annuncio dell’angelo a Maria e la conseguente

sua maternità divina avvenne di certo nel periododel matrimonio, prima della coabitazione. Il fattometterà Giuseppe in seria difficoltà, non perchédubitasse della moralità della sua sposa e neppurea motivo della maternità, che sapeva essere “operadi Spirito Santo”, ma perché era inconcepibile, perla legge ebraica, concludere le nozze.

VALUTAZIONE ARTISTICA

L’atto benedicente del sacerdote su in alto rendono eterno il matrimonio di Maria e diGiuseppe; il registro, aperto sul tavolo, lo fannoun atto pubblico. La realizzazione della vetrataappare fresca, luminosa; gli Sposi appaiono certidi iniziare una storia che viene solo da Dio, equindi gioiosamente e serenamente abbandonatialla Divina Provvidenza. Non dovrebbe essere l’atteggiamento di ogni coppia cristiana?

Un lunedì del febbraio scorso, andandoall’incontro di preghiera a Ostra Vetere, mi èvenuto in mano il giornalino del Santuariodi San Giuseppe. Mi è subito balenataun’idea: organizzarvi un pellegrinaggio.

Il 27 giugno scorso, io e mio maritoVincenzo, abbiamo realizzato il nostrodesiderio. Siamo andati con un pullman di52 persone al Santuario, dove abbiamo avutoun’accoglienza calorosa.

Un signore, che si è presentato con ilnome di Augusto, ci ha illustrato alcuniavvenimenti legati al Santuario: una cosamolto interessante.

Il Sac. Cesare Ferri, rettore, ha celebratoper noi la Santa Messa, per la quale c’è ilgrazie di tutti i pellegrini.

Quel fatto avvenuto a Ostra Vetere non è stato un caso. Pregando Gesù e Maria abbiamo scoperto quanto sia importanteanche San Giuseppe per la Chiesa e per lenostre famiglie che affidiamo a lui perchémetta mano su di esse: lo preghiamo confede e tanta speranza.

Il nostro desiderio è poter organizzare unagiornata di ritiro nel Santuario, sperando cheDio e la Santa Famiglia di Nazareth ce loconcedano.

Pace e bene.

Jesi, primo luglio 2010

Vincenzo e Anita

VITA DEL SANTUARIO VITA DEL SANTUARIO V8

27 Giugno 2010 - Pellegrini provenienti dalla parrocchia San Francesco di Jesi

Il desiderio realizzato

O VITA DEL SANTUARIO VITA DEL SANTUARIO9

Quale emozione quando, avvicinandoci aSpicello, già dal pullman, abbiamo intravistoprima il campanile del Santuario e poi … lasagoma di don Stefano che ci abbracciavatutti!

Non ci sembrava vero il trovarci lì, in unluogo di cui tanto avevamo sentito parlare,ma che ci sembrava lontano da raggiungere.Invece il Signore ha preparato la strada e ciha permesso di vivere fraternamente e nelraccoglimento quattro giorni di grazia inun’oasi di pace.

Siamo rimasti colpiti dall'accoglienza,disponibilità e totale servizio dei fratelli cheoperano presso il Santuario. Come in tuttaItalia, in quei giorni il sole aveva raggiuntoil suo picco più alto; ma la bellezza del luogoe il raccoglimento spirituale a cui portano ilSantuario e la Cappella dell'adorazione nellaloro “semplice ricchezza”, ci hanno fattosopportare e dimenticare ogni disagio.

Indimenticabile l'esperienza vissuta il venerdì mattina, alle ore 7,30, con l'inaugu-razione della Via Crucis! Quale onore ha riservato il Signore alla Sicilia, concedendoci

la possibilità di rivivere la sua passione nelsilenzio e nella quiete di un luogo privilegiato.Tutto porta a Lui e invita alla preghiera.

Splendide, e come sempre ricche di grazia,le catechesi di don Floriano; attento e pre-muroso don Olinto che ha cercato di farcisentire a nostro agio preoccupandosi per noied informandosi su ciò che a noi sembravaben fatto o meno. Bellissima l'adorazionenotturna iniziata con la testimonianza toc-cante dei coniugi Bosco di Favara, provatidalla morte di un figlio! Quanta forza eamore hanno emanato le loro parole: abbi-amo respirato cosa significa essere famigliaaperta al Vangelo e capace di portare la croceogni giorno nella fede.

Purtroppo, che tristezza dover lasciarequesto luogo di cui ci siamo innamorati eche speriamo di rivedere. San Giuseppe ci habenedetti e ci accompagnerà sempre perché alui ci siamo rivolti con tanta fiducia.

Barbara e Paolo Curto Pelle

del gruppo ISF di Canicattì AG

Dalla Sicilia a Spicello

Partecipanti al corso Esercizi Spirituali dal 22 al 25 Luglio 2010

VITA DEL SANTUARIO VITA DEL SANTUARIO V10

Tutto è incominciato la sera del 5Giugno 2010, agli esercizi spiritualidell’Istituto Santa Famiglia, svolti pressoil Santuario e Oasi San Giuseppe diSpicello.

Sapevo di essere stato "chiamato" daSan Giuseppe. Quella sera io e miamoglie siamo andati a trovarlo. C'era unsilenzio meraviglioso, solo un leggerovento che mi spingeva alle spalle, inmaniera dolce: una pace totale.

Quando sono entrato in chiesa hoavuto un accoglienza calorosa da partedi tutta la Famiglia di Nazareth. MariaSantissima mi invitava ad accomodarmi,San Giuseppe, che teneva in alto Gesù,sembrava donarcelo: Santa Famiglia diNazareth, l'ospitalità a voi, di certo, nonmanca!

Ricordo che ho incominciato a rin-graziare e lodare il Signore con tutta lamia mente, con tutta la mia volontà, contutto il mio cuore. Meditavo la Parola, inme c'era un forte desiderio di cambia-mento, di conversione al volere del PadreCeleste; non mi lamentavo per le miemolte mancanze, ma lo ringraziavo continuamente per la Sua Eterna Mise-ricordia e non finivo più di trovare i Suoidoni nella mia vita! Nel mio cuore poi,amavo come mai avevo amato, fino aconsumarmi dalle lacrime per il troppoamore.

Forse è stata la prima volta che hoveramente pregato: nel silenzio di

Mi incontro con San GiuseppeSpicello, davanti all'uomo del silenzio:San Giuseppe.

E' sconvolgente come abbiamo cosìpoca fede nell'amore di Dio; Lui ci ricolma sempre di doni e di Grazia davero Padre, mentre noi siamo sempre lì, a chiedere l'elemosina. Spesso ci comportiamo da servi mendicanti, mentre Lui vorrebbe che ci comportas-simo da figli: questa è la più grandenovità del Vangelo, vivere da figli nelFiglio!

La preghiera di ringraziamento puòcambiare la nostra mentalità e farcientrare nella volontà del Padre, bastaaprire gli occhi alla Verità per vedere lapresenza gloriosa di Dio nella nostravita: in Lui esistiamo, in Lui viviamo, inLui ci muoviamo.

A questo punto mi domanderete checosa c'entrano San Giuseppe e la Ma-donna in tutto questo? C'entrano tantis-simo!

La Santa Famiglia di Nazareth è statala prima scuola di preghiera al mondo. Ilvero Dio era lì presente fisicamente comeBambino Gesù; nella loro casa SanGiuseppe e Maria Gli hanno insegnato leprime preghiere di ringraziamento: sonocerto che in quella umile abitazione siringraziasse e si lodasse il Signore dallevar del sole al tramonto.

Gesù deve diventare il nostro modelloda seguire e San Giuseppe con Maria inostri maestri di preghiera.

O VITA DEL SANTUARIO VITA DEL SANTUARIO11

Ma l'aspetto che mi ha colpito sempre dipiù è stato il suo silenzio, forse è stato ilsuo testamento per noi?

Questo è quello che mi ha comunicatoquella notte vissuta in preghiera!

A tutti dico di vero cuore: andate aSpicello!

Corradodel gruppo ISF di Ancona

Per concludere un ultimo pensiero sulsilenzio di San Giuseppe, che non pro-nuncia una sola frase in tutto il Vangelo.In un mondo dove tutti vogliono parlare,fare chiasso e apparire, San Giuseppe ciinsegna la vita interiore e ritirata, ilnascondimento. Di sicuro non è il solodono che Dio gli ha dato, il Vangelo è ricchissimo in proposito, alcuni aspettili meditiamo nel "Rosario con SanGiuseppe": uomo giusto, sposo ver-ginale, fortissimo nella vita, capo dellafamiglia di Nazareth, ricco di Fede. ...

25 luglio 2010 - Gruppo famiglie da Senigallia e Roma condotte da Don Renzo Lavatori

VITA DEL SANTUARIO VITA DEL SANTUARIO V

Caro don Cesare, è stata una grandegrazia di Dio poter ospitare qui, nel nostropaese, l’immagine di San Giuseppe per piùdi due mesi, e per di più mesi di ferie.

Con grande gioia ha peregrinato in variefamiglie della comunità di San VitoMartire, di cui facciamo parte, per pregarecon loro e presentare a Dio, per interces-sione di San Giuseppe, tutte le necessitàdel mondo e affidare a Lui tutte le nostreansie, preoccupazioni e speranze.

Siamo certi che lui veglierà sempre su dinoi, nel nostro cammino temporale e inquello spirituale. In particolare abbiamoaffidato e consacrato i giovani, special-mente i nostri figli; una mia figlia che permotivi di lavoro vive a Merano BZ da sola(lavora e studia all’università): potete pen-sare quante ansie!

Ma quando sopraggiungono questi pen-sieri, il nostro pensiero presto corre a sanGiuseppe e alla Beata Vergine, nostramadre: che siano loro i veri genitori aguidarla sulla strada maestra.

Grazie don Cesare di averci fatto arrivarequesti bei momenti di preghiera insieme acoloro che ci prendono per mano e ci ac-compagnano ogni giorno della nostra vita.

Unisco il nostro piccolo contributo per lacostruzione del centro di accoglienza inoccasione del nostro 36° anniversario dimatrimonio 28/10/10, approfittando deinostri fratelli Castoro Giuseppe e Maria chesaranno a Spicello per gli Esercizi.

Saluti in Cristo Gesù.

Palo del Colle 15.09.10

Nicoletta e Leonardo Palermo

San Giuseppe pellegrino

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25 luglio 2010 - San Giuseppe parte per visitare Canicattì (AG)

O VITA DEL SANTUARIO VITA DEL SANTUARIO

Carissimo don Cesare, sono proprio lamedesima persona di Via 6 maggio, civico40 di Verona (residenza nei mesi invernali,più comoda per la scuola dei figli: così mi sposto io solo) e Casa Anna Maria Villa-franca VR (indirizzo dell’azienda agricola).

Sono un contadino, papà di 9 figli. Ho51 anni, mia moglie si chiama Susanna eha 50 anni. Vi abbiamo conosciuto attra-verso le famiglie di Guido Strepparava,Marco Fregata, Mauro Gaspari.

Mia moglie è nata il giorno di SanGiuseppe il 19 marzo 1960 e strada facendoabbiamo iniziato a conoscere prima e pregare poi questo grande Santo. Abbiamoverificato personalmente quanto sono verele parole di Santa Teresa della Croce od’Avila che sostiene di aver sempre ottenutorisposte alle sue preghiere attraverso SanGiuseppe.

Anche noi potremmo testimoniare lastessa cosa. Io produco frutta e animali dacarne e spesso ci rivolgiamo a SanGiuseppe perché ci aiuti a vendere i nostriprodotti perché così la nostra azienda e lanostra famiglia riescono ad andare avanti.San Giuseppe ci ha molto aiutato anchenella nostra vita di coppia e con i figli.Insomma, San Giuseppe è grande! Noiammiriamo soprattutto la sua purezza e ilsuo silenzio.

l mio lavoro impedisce di avere giorniliberi per poter venire a trovarvi, però è unmio desiderio e quando San Giuseppevorrà sono certo arriveremo.

Villafranca aprile 2010

Tomelleri Francesco e Susanna

San Giuseppe è grande!

12 settembre 2010 - Devoti provenienti da Verona e che partecipano al ritiro della giornata.

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VITA DEL SANTUARIO VITA DEL SANTUARIO14

Anche quest’anno ho partecipato congrande entusiasmo al pellegrinaggio dalSantuario Mariano di Cartoceto a quello diSan Giuseppe in Spicello, svoltosi il 21Agosto con un’affluenza di partecipanti dianno in anno sempre maggiore.

Prima della partenza mi pongo sempretanti interrogativi: “E se quest’anno nonriuscissi a sopportare la fatica fisica? Nelcuore della notte, potrei non svegliarmi, e senon andassi?”.

Poi la partenza riesce a fugare tutti i dubbie le incertezze, perché la mia umanità lasciail posto alla mia fede in Colui che permetteche tutto sia possibile.

Già al Santuario Santa Maria delle Grazie,si avvertiva quel silenzio e raccoglimentoche ha permesso il viaggio interiore primache fisico.

L’argomento, che ci ha accompagnatodurante il cammino, è stato tratto dal libretto“Nessuno sia solo”, del Cardinale DionigiTettamanzi. Le lettere presentate alCardinale, in particolare quella di una coppia affaticata dalla quotidianità,coglievano un malessere generale di una vita

vissuta troppo velocemente e molto spesso,caratterizzata da solitudine, incomprensionie mancanza di dialogo nella coppia, e chespesso si ripercuote nel rapporto con i figli,nella società, nella Chiesa.

Ogni proposta veniva intercalata da unbrano della Parola di Dio, da aneddoti, invo-cazioni, decine di Rosario e canti.

Il diacono, inoltre, ha spezzato la Parolacon saggezza, discernimento ed esempi divita vissuta.

Il mattino, al termine di questa esperienzanotturna, abbiamo vissuto una riccaEucaristia celebrata da Padre Marzio, fratecappuccino a Loreto.

Grazie Maria e Giuseppe, Santa coppiaposta a modello di ogni famiglia umana,poiché riconducete l’umanità smarrita e stan-ca alla Fonte che disseta, all’Oasi che ristora ealla Luce che rischiara: Gersù Cristo.

Grazie anche a tutti coloro che da anni sispendono per realizzare un pellegrinaggioterreno che è segno del cammino verso laPatria celeste.

Francesca Giulietti

Una veduta dei partecipanti al pellegrinaggio

O Affidamentoal Matrimonio

L’OPERA DELLE “MESSE PERPETUE”

Attualmente, la Santa Messa che sicelebra ogni mercoledì, vieneapplicata per coloro che inqualche maniera sono legati alSantuario o su diretta richiesta osu quella di altri o semplicementeper il fatto che sono benefattori.Sono, pertanto, compresi tutti ibenefattori e quanti fanno richies-ta di preghiera. Vi sono elencatianche i defunti. Una particolareattenzione è riservata ai neonati efanciulli che genitori o nonniintendono affidare alle particolaricure di San Giuseppe. Di essi se fornita viene pubblicatasul periodico anche la foto.

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Maldari Francesco e Eleonoranel giorno del loro matrimonio celebrato

il 28 agosto 2010 affidano a San Giuseppe la famiglia appena iniziata perché si modelli sulla sua

†DEFUNTI ISCRITTI

ALLE MESSE PERPETUE

Benatti Jose – Mognato RosinaCostanzi Mattia e Romualdo

Lebani Federico – Melotto GinoAngelucci Davide – BonocoreVincenzo – Squicciarini NicolaPasquini Enzo – Failla AntonioGuerci Giuseppe - Fazio TeresaCani Vincenzo - Letizi ErmeteFazio Giuseppe e FrancescaImperia Giuseppe - LameraAngela – Def. Fam. Mari

Valentini Antonino – BroccoliAnita – Scalpellini GabrieleLuchetti Franco – Benzoni

Goffreda – Barese SalvatoreMonreale Savina e Rosaria

Ferlini Renato – Pieri AurelioGianfranco, Peppiono, Teresa

Perbellini Isina Di Rocco Guerino

Teboni Luciano e Tizianadi Verona, il giorno 8 aprile 2010 hanno

celebrato il 25° anniversario di matrimonio.Continuano a implorare la paterna protezione

di San Giuseppe

Il gruppo ISF di Camerano (AN) comunica che il 20 aprile 2010 ha festeggiato il 25° di matrimonio dei coniugi

Bottaluscio Emilio e Anna Sono affidati alla paterna cura di San Giuseppe

perché proseguano in santità di vita.

Affidamentoal Matrimonio

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02.06.10 • Primo mercoledì.La testimonianza è di don StefanoLamera, giorno anniversario della suamorte, per bocca del rettore che harichiamato quanto pronunciato in rela-zione al Santuario

Dal 4 al 7 giugno • Primo corso dell’annodi Esercizi Spirituali per famiglie

12.06.10 • Giunge il Gruppo ISF di Livornoche parteciperà al ritiro del giornoseguente

13.06.10 • Il consueto ritiro dell’ISF. E’ animato da Don Innocenzo Dante,collaboratore del Delegato

19 e 20.06.10 • Ospitalità a sacerdoti efamiglia in occasione dell’ordinazionedi don Giuseppe Berardi

27.06.10 • Pullman di pellegrini prove-nienti dalla parrocchia San Francescodi Jesi, organizzato dai coniugi RenziVincenzo e Anita. Per essi il rettore celebra la Messa alle ore 10,30

30.06.10 • Nel tardo pomeriggio e per tutta la serata si svolge l’incontroinsegnanti dell’Istituto comprensivo di Lucrezia PU

04.07.10 • Giornata di Ritiro diocesano difine anno dei gruppi del RinnovamentoCarismatico “Gesù Risorto”

07.07.10 • Primo mercoledì.La testimonianza è di Fra DinoLorenzotti, fondatore del movimentoecclesiale “Le Rondinelle”

10.07.10 • Incontro congiunto del comi-tato tecnico esecutivo e dei respon-sabili dei vari settori con la presenza didon Innocenzo Dante

11.07.10 • Consueto ritiro della secondadomenica del mese animato da donInnocenzo Dante

15.07.10 • Arrivano gli animatori dellatendopoli giovani che inizierà il giornosuccessivo sino al 21, con parteci-pazione di circa 50 giovani

17.07.10 • Il gruppo ministri straordinaridella comunione della parrocchiaSant’Agostino di Gubbio, con P.Giuseppe Rombaldoni, svolge unincontro spirituale che si chiude con lacelebrazione dell’Eucaristia

18.07.10 • Un gruppo di famiglie diSenigallia e Roma, condotto da DonRenzo Lavatori, che celebra l’Eucaristiaalle 18,30 e si fermano sino a tardaserata

Dal 22 al 25 luglio • Secondo corso diEsercizi Spirituali. I partecipanti diCanicattì si fermano sino al giornoseguente

23.07.10 • Inaugurazione, con benedi-zione e primo percorso, della Via Crucis lungo il parco, con la presenza degliesercitanti e di altri devoti

28.07.10 • L’oasi accoglie, per cinquegiorni, il pernottamento di giovanidalla Sicilia per il matrimonio di unloro amico, ora residente in San Giorgio

04.08.10 • Primo mercoledì.La testimonianza è di Cortese Lucia,consacrata nell’Associazione “Ancil-lare Domini”

FATTI DI CRONACA DEL SANTUARIO

Direttore editoriale: Cesare Ferri

Direttore responsabile: Sergio Augusto Carrettoni

Redazione: Ambrosini Michele, Berardi Augusto,Polidori Maria Pia

Direzione e Redazione:Santuario di San Giuseppe, Strada Spicello, 1961030 - San Giorgio di Pesaro (PU)

Impaginazione e stampa: Sonciniana s.r.l. - Fano

Autorizzazione: Trib. di Pesaro n. 451 del 17/10/98

Spedizione: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Pesaro

Abbonamento:Spedizione gratuita ai benefattori, amici e devoti,alla cui sensibilità viene chiesto un contributo per questo periodico e per le opere del Santuario.

Modalità per l’offerta contributiva:

• direttamente in mano del rettore;

• con versamento su c/c Poste Italianen. 14106611 intestato al Santuario di san Giuseppe, specificando la causale(periodico, opere santuario, nuova iscrizione,Messe perpetue, conferma di partecipazionealle Messe perpetue, applicazione SanteMesse singole, richiesta preghiere, nuovacostruzione, ecc.)Cod. IBAN IT 55L0760113300000014106611

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• con bonifico su c/c Banca di CreditoCooperativo del Metauro n. 01/01/99980 Cod. IBAN IT60D0870068470000010199980

settembre/dicembre 2010Anno XIII numero 3

Periodico di informazione culturale e religiosa del Santuario di San Giuseppein Spicello di San Giorgio di Pesaro

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18.08.10 • Un gruppo di famiglie diAncona si fanno pellegrini e parteci-pano alla Messa del mercoledì

21.08.10 • Si svolge il grande pellegri-naggio dal Santuario Mariano diCartoceto e da altri santuari mariani. La concelebrazione eucaristica è pre-sieduta da Fra Marzio Calletti, già rettore della Santa Casa di Loreto

21.08.10 • Un munifico benefattorearricchisce il Santuario di un preziosotappeto

08.09.10 • Il consueto primo mercoledì (oggi trasferito al secondo) con la testimonianza di Don Fabio Arlati,collaboratore GRIS di Imola

12.09.10 • Il consueto ritiro della secondadomenica, questa volta è animata daDon Innocenzo Dante, Don RobertoRoveran e Don Gigi Melotto. Vi partecipano anche pellegrini daVerona, Pescara e da Città di Castello

Dal 16 al 19 • Si svolge terzo corso diEsercizi Spirituali

Dal 23 al 26 • Si svolge il quarto corso diEsercizi Spirituali

06.10.10 • Primo mercoledì. Con la testimonianza di Don AlessioMaria Cavanti, ideatore del progetto“Ad Jesum per Mariam”

10.10.10 • Si svolge il consueto ritirodella seconda domenica del mese

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Si è svolta dal 14 al 17 ottobre 2010, aReggio Calabria, la 46° edizione delle Setti-mane Sociali dei cattolici italiani, sul tema"Cattolici nell'Italia di oggi. Un'agenda disperanza per il futuro".

Nella ricerca di soggetti sociali vitalicapaci di cooperare alla rigenerazione della“polis” vi è al centro la famiglia, che il Con-cilio Vaticano II definì "scuola di arricchi-mento umano", perché la famiglia concorrealla generazione di ricchezze di ognigenere: dal capitale umano e sociale, allaeducazione, ai fattori propriamente eco-nomici.

A noi piace guardare alla famiglia comesoggetto principale al servizio di ogni vita,per umanizzare la chiesa e la società.

Nella Familiaris consortio (n. 43) il ter-mine “umanizzazione”, strettamente unitoa quello di “personalizzazione”, viene uti-lizzato dai padri sinodali per descrivere lafinalità sociale della famiglia: “la famigliacostituisce il luogo nativo e lo strumentopiù efficace di umanizzazione e di persona-lizzazione della società: essa collabora inmodo originale e profondo alla costruzionedel mondo, rendendo possibile una vitapropriamente umana”.

Per questo motivo, come famiglia, siamofortemente chiamati all’impegno sociale,non come optional, ma come naturale con-seguenza del nostro essere sposi in Cristo.

Questo tempo che ci è dato di vivere èper tutti noi carico di grande responsabil-ità umana e cristiana e la riflessione chederiva a partire dalla semplice osser-vazione della quotidianità, ribadisce chenessuno di noi può rimanere inerte difronte a questa "sfida epocale".

Non di rado, dietro il pluralismo dell'a-gire sociale e politico, si possono intrave-dere veri e propri campi di battaglia dovesembrano lecite anche le falsità pur di sconfiggere il nemico. Se prendiamo, comeesempio, quello che accade su stampa e tele-visione, vediamo come ciò sia terribilmente

vero; in questo caso emerge in modo eclatante,ma in forme meno virulente è una costantedell'agire politico, sociale e culturale.

Ora, più che mai, occorre una granderesponsabilità: non si può essere sposo esposa, aver ricevuto un Sacramento che ciabilita alla missione, cioè alla costruzione del regno di Dio e rimanere inerti o quasi. La nostra fede non è un tesoro per noi, ma vacapitalizzata per l'intero corpo mistico di Cristo.È ora di abbandonare l'atteggiamento di falsorispetto umano che è diventato un comodoalibi per disinteressarsi del prossimo; questonon significa essere integralisti, significa essereuomini e donne che hanno fatto esperienza delCristo Via Verità e Vita ed ora impegnano lapropria esistenza alla sua sequela.

"Lo Sposo è con voi" non può rimanere unoslogan. Il motore di ogni nostra azione è ilCristo morto e risorto, che ora si serve dellanostra umanità per portare a compimentol'opera da Lui iniziata. Allora una grandemobilitazione per la difesa dei valori antropo-logici ed azioni in favore dell’Amore e dellaVita per essere testimoni gioiosi e contagiosidella Verità.

La vita familiare è densa di spunti per unameditazione profonda che sfoci in un esame di coscienza sincero, per poterci aprire ad una azione propositiva responsabile. "Quandonessuno ci passa accanto senza che ce neaccorgiamo, noi già facciamo lievitare l'umanoin noi stessi e nella persona che ci ha avvici-nato": questo potrebbe costituire il programmadella nostra nuzialità responsabile e feconda,da spendere sia in campo sociale che ecclesiale.

La famiglia prima di essere un luogo è unarelazione di persone, con una propria identità,vita e storia. Le persone che la compongononon sono contenitori da colmare, ma corpo esangue, cronaca e storia, gioia e sofferenza,morte e risurrezione. L'accoglienza e la trasfi-gurazione di queste realtà si realizzano nellaPARTECIPAZIONE e nella CONDIVISIONE adintra e ad extra (della famiglia).

Come coppia, abbiamo fatto esperienza chela nostra dignità proviene dall'altro e nondalla nostra immanenza; questo ci fa capire ilgrande compito della genitorialità; senza lapaternità-maternità il figlio perde il senso dellasua identità-dignità quindi del suo valorecome persona.

Come sposi, non possiamo che rifarci almodello archetipale della Trinità; in Essa laidentità-dignità dell'uno proviene dall'altro, inun dinamismo comunionale di amore e vita.

Ciò che si verifica a livello trinitario èquanto deve essere realizzato a livello fami-liare per essere poi esportato a livello eccle-siale e sociale. Questo però costituisce ungrande problema a fronte della nostra culturafortemente individualistica che tende a sepa-rare l'uomo, a rinchi-uderlo in se stesso,anche se già a partiredalla nostra realtà tipi-camente naturale (ladifferenza sessuale), nonsiamo fatti per vivereseparati, ma per at-tuare la comunionepiù profonda.

Con la dignità l'uo-mo acquista ancheun'origine e un destinoe qui, come genitori,dobbiamo stare mottoattenti: con il nostrooperato possiamo con-tribuire a fare degliautentici figli di Dio o semplicemente deibellissimi puledri dirazza (quando separiamo lo spirituale dal naturale).

Il pericolo che possiamo correre come genitori, ancor più facilmente lo possiamovivere a livello ecclesiale e sociale: se nonsiamo operatori di dignità, non costruiamo néla chiesa, né la società.

Se la chiesa e la società perdonol'avvenimento della propria dignità (indi-care l'origine e il destino, condurre a ...), si secolarizzano e si corrompono. I com-ponenti delle “amicizie secolarizzate” perdono la loro autenticità, diventanosoggetti calcolabili (aborto, eugenetica,eutanasia, fecondazione artificiale ... e nonpin figli come dono) e non sono più avveni-mento della dignità.

Qui si capisce bene come la politica secolarizzata, non è più avvenimento delladignità e quindi solo calcolo: contiamoci ...contano solo i numeri!

Come operatori di dignità dobbiamocontribuire a formare la coscienza morale(avvenimento tra me e l'altro), che gli sposiben sperimentano nel rapporto di coppia erealizzano nella coscienza comunionale.

Nella coscienza morale si rivela la miapartecipazione all'altro (non obbedisco soloalla mia coscienza = autocoscienza, ma

ubbidisco al coniuge). La voce dellacoscienza morale è espressione dellatrascendenza, quindi non si esaurisce nelmio io, non si basa sulle mie private concezioni, impressioni ... è un atto per-sonale, ma implica l'Autorità cioè ascolta

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Continua a pag. 22

DIGNITÀ PERSONALE PROFONDA UMANITÀ TESSUTO DELLA SOCIETÀ

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l'Altro. Ma se ascolta l'altro è qualcosa che può essere corretta: nel matrimonio ilmarito diventa autorità per la moglie e lamoglie per il marito.

La politica (società) che non è basatasulla coscienza morale che la giudica eammonisce, ma si regge solo sulla maggio-ranza, non è vera politica, non costruisce ilvero bene della società; l'autocoscienza ci permette solo la descrizione dei fatti: “è possibile fare questo? allora si può fare”.“È fattibile l'aborto? si può fare”. Questa èuna autodeterminazione in modo idiotico(da solo) e ci può portare al paradosso m didare il Nobel ad uno scienziato che con lasua scoperta ha permesso la COSIFI-CAZIONE dell’embrione e, conseguente-mente, la sua distruzione in massa.

Ecco perché è importante invece ragio-nare in modo familiare (comunionale):occorre esportare tutto il bene (Amore eVita) della Trinità. Per dirla con una frasedi Monsignor Renzo Bonetti: “il matrimo-nio sacramento è eucaristia della società, è pane per i denti della società perchèquesta società viva, ragioni, si muova con modalità comunionale, comunicativa,corresponsabile cosi come il Signore hadato agli sposi di partecipare alla sua vitadi comunione intratrinitaria mediante ilSacramento”.

La pastorale in senso lato consiste nelrompere le pseudotrascendenze (sesso,denaro, carriera ...) che ci bloccano la viaalla trascendenza. Determinante qui é latestimonianza e allora, chi meglio dellafamiglia, può testimoniare la bellezza, labontà, la gioia che deriva dal vivere unavita alla sequela del Cristo Sposo?

La famiglia apre spazi di futuro per lasocietà perché apre alla speranza ed è lapunta più avanzata della chiesa rispetto almondo in quanto è la struttura che vive nelmondo.

Profeticamente, dal Concilio VaticanoII, con il suo magistero, la chiesa ha forte-mente rivalutato la famiglia anche incampo sociale e questa azione la possiamoriassumere nello slogan: “L'avvenire dell'u-manità passa attraverso la famiglia” (F.C.);il contributo specifico che la famiglia è in

grado di dare alla società è proprio in rapporto all'Amore e alla Vita.

Un grande dono per questi nostri tempiè stato dato alle famiglie italiane attraversol'opera del Forum delle Associazioni Fami-liari che, per mezzo dei comitati provin-ciali, ha punti di riferimento nelle realtàlocali. Alla luce di 17 anni di attività delForum, a livello nazionale è stato fatto un grande lavoro; ora occorre che tutto ilpatrimonio venga fatto proprio dalle singole famiglie per incidere in modo significativo sul territorio. Occorre creareun circolo virtuoso di strategie locali posi-tive che intreccino tutti i piani della vita. In questo, molto può contribuire anche la pastorale familiare perché il problemaprimario è dare coscienza e identità allafamiglia fondata sul matrimonio.

La famiglia cristiana per la sua naturasacramentale e per la sua indole secolare sipone come crocevia della nuova evangeliz-zazione. Alla famiglia più che ad ogni altrosoggetto ecclesiale è affidato l'arduo com-pito dì coniugare strettamente la vita difede con le dinamiche sociali e culturali.

Tutti siamo chiamati a prenderecoscienza dei diritti e doveri delle famigliecristiane e ad operare affinché essediventino protagoniste del rinnovamentodelle comunità ecclesiali e della nuovaevangelizzazione.

Possiamo sicuramente dire che "uma-nizzare" è "amare ogni vita" e concludiamodicendo che umanizzare i rapporti (fami-liari, ecclesiali, sociali) significa crearestrutture a misura di uomo, non a misuradella funzione dell'uomo. Questo oggi èmolto difficile, tutto è in funzione di ...perché tutto è regolato dal tempo.

Ma la funzione è regolata dal tempo,l'uomo dall'eternità: nei rapporti personalici vuole tempo!

Mariapia e Paolo AmbrosiniResponsabiliUfficio Pastorale Familiare - Fano

Continua da pag. 21

S

IN CAMMINO CON SAN GIUSEPPENuovissima edizione già redatta da don Stefano Lamera qualche mese prima della sua morte. È un volumetto che desiderava entrasse in tutte le famiglie perché - dicevaconvintissimo - “è necessario un ricupero della paternitàdi San Giuseppe per ricuperare la paternità in ogni famiglia”.È a colori, formato tascabile, pagine 112. Si ordina o sitrova presso il Santuario, con offerta di almeno € 2,00.

IL ROSARIO CON SAN GIUSEPPEContiene riflessioni sulla preghiera del Rosario in onore di San Giuseppe. I misteri proposti si articolano in maniera cronologica, suddivisi in tre serie. Vi sono riportate anche formule di preghiera indirizzate a San Giuseppe.È in bianco nero, tascabile, di pagine 61. Si ordina o sitrova presso il Santuario, con offerta di almeno € 1,50.

IL SANTUARIO DI SAN GIUSEPPE Storico volume che presenta la nascita e lo sviluppo delSantuario di San Giuseppe. Un volume “carismatico”, perché documenta il misterioso disegno che Dio sta realizzando a beneficio delle famiglie grazie all’interces-sione di San Giuseppe.E’ a colori, pagine 166. Si ordina o si trova presso ilSantuario, con offerta di almeno € 5,00.

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FANOMAROTTA

MONDOLFO

PIAGGE

S. IPPOLITO

BARCHI

PERGOLA

S. MICHELE

S. COSTANZO

M. MAGGIORE

CALCINELLI

FOSSOMBRONE

ORCIANO

S. GIORGIO

MONDAVIO

S. FILIPPO

MONTE PORZIO

SANTUARIO

CORINALDO

PUscire al casello di Marotta, prendere la SP n. 424 verso Pergola, sino a Monteporzio. Seguire la segnaletica stradale: “San Giorgio di Pesaro” e “Santuario di San Giuseppe”.

Uscire al casello di Fano, prendere la superstrada 73bis verso Roma ed uscire a Calcinelli. Seguire la segnaletica stradale “San Giorgio di Pesaro” e “Santuariodi San Giuseppe”.

eUscire a Calcinelli e seguire come sopra.

Confrontare l’allegata cartina stradale schematica

SANTUARIODI S. GIUSEPPE

PERCORSI PER RAGGIUNGERE IL SANTUARIO


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